Per riconnetterci con la natura non è sempre necessario andare lontano, a volte basta semplicemente salire in macchina, sul bus o in sella alla propria bicicletta e raggiungere il giardino botanico più vicino. In Lombardia ne esistono diversi che, soprattutto con l’arrivo della primavera, sbocciano trasformandosi in vivaci tappeti multicolore.
Se state cercando un rifugio lontano dalla folla, un angolo di tranquillità dove godervi le bellezze dei fiori e delle piante, ecco la nostra lista dei migliori giardini botanici della Lombardia, da Milano a Brescia, fino a Bergamo e oltre.
Orto botanico di Brera, Milano
Uno dei giardini più belli della Lombardia si trova proprio nel cuore di Milano, nello storico quartiere di Brera. In origine centro di meditazione e coltivazione dei Gesuiti, diventa nel Settecento un orto botanico dedicato alla formazione scientifica, dove poter studiare le specie medicinali coltivate al suo interno.
Oggi è un museo universitario in cui si tutela la biodiversità, suddiviso in tre settori: le collezioni di specie medicinali, alimentari, tintorie e di altri usi si trovano nei primi due settori, mentre il terzo ospita l’arboreto, le cui star sono i due esemplari di Ginkgo Biloba con due secoli e mezzo di vita.
L’orto botanico si trova in Via Brera ed è consigliato raggiungerlo con i mezzi pubblici: MM3 (Montenapoleone), MM2 (Lanza), MM1 (Cairoli) tram e bus 1, 2, 4, 12, 14, 61, 94. Dall’1 aprile al 31 ottobre è aperto dalle 10:00 alle 18:00, mentre dal 1 novembre al 31 marzo è aperto dalle 9:30 alle 16:30. L’ingresso è libero e gratuito.

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Orto botanico Lorenzo Rota, Bergamo
È un piccolo eden cittadino l’orto botanico Lorenzo Rota a Bergamo, nato nel 1972. Seppur di dimensioni ridotte (2400 metri quadri), custodisce al suo interno un’incredibile varietà di specie vegetali, offrendo allo stesso tempo un meraviglioso panorama sulla città e sulle Prealpi Orobie.
Al suo interno ci sono due sezioni: Città Alta, dov’è possibile osservare soprattutto la flora autoctona e alcune piante derivanti da altre parti del mondo, tra cui succulente e carnivore, e Astino dov’è possibile fare un viaggio nel mondo delle piante alimentari e comprendere come possiamo vivere in modo sostenibile.
L’ingresso all’orto è gratuito, ma la sezione Città Alta è aperta solo dal 1 marzo al 30 novembre; gli orari di apertura variano ogni mese e consigliamo di consultarli sul sito ufficiale. La sezione Astino, invece, è aperta dal 1 aprile al 31 ottobre.
Giardino Botanico Alpino Rezia, Campello
Nato nel 1979 in seguito a un intervento di riqualificazione, il Giardino Botanico Alpino Rezia si trova Campello, a nord di Bormio, a un’altitudine di 1500 metri sul livello del mare. Gestito dal Parco dello Stelvio, è organizzato su una superficie di quasi 15.000 metri quadrati e ospita più di 2500 specie vegetali, suddivise in quattro macro aree di appartenenza: la flora del Parco Naturale dello Stelvio, gli esemplari alpini delle zone europee ed extraeuropee, le specie artiche e antartiche.
L’obiettivo principale del giardino è quello di conservare e preservare le specie vegetali dei territori alpini, spesso minacciate a causa delle azioni distruttive dell’uomo. L’accesso è gratuito, ma lo spazio è aperto solo a maggio, dalle 9:00 alle 17:00 tutti i giorni, a giugno, luglio e agosto dalle 9:00 alle 18:00 tutti i giorni, settembre e ottobre dalle 9:00 alle 17:00 dal lunedì al venerdì e fino alle 18:00 nei weekend.
Giardino Botanico Fondazione Heller, Gardone Riviera
A Gardone Riviera, in provincia di Brescia, c’è un giardino botanico speciale che unisce natura e arte. Stiamo parlando del progetto della Fondazione André Heller, creato nel 1903 dal dentista naturalista A. Hruska (dentista dell’ultimo Zar e di illustri personaggi come Sigmund Freud o i Papi Pio XII e Giovanni XXIII), successivamente acquistato nel 1989 dall’artista viennese Andrè Heller.
L’obiettivo di questo giardino è quello di coniugare la natura con l’arte: all’interno dei suoi 10.000 metri quadrati, infatti, le specie botaniche provenienti da ogni parte del mondo convivono con opere d’arte firmate da Keith Haring, Auguste Rodin, Joan Mirò e dello stesso Heller. Le 3.000 specie botaniche provenienti dalle Alpi all’Himalaya al Mato Grosso alla Nuova Zelanda, dal Giappone all’Australia, dal Canada all’Africa
Il biglietto d’ingresso costa 12 euro e il giardino è aperto da marzo a ottobre, tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:00.
Orto botanico di Pavia
Infine, vi consigliamo l’orto botanico più antico della Lombardia. Quello di Pavia, infatti, venne fondato nel 1773 per volere di Maria Teresa d’Austria e nacque come istituzione all’avanguardia dedicata allo studio dei molteplici aspetti del mondo vegetale.
Qui potrete ammirare diverse serre, da quelle che custodiscono le piante tropicali alle serre scopoloniane, le quali racchiudono una collezione di cactacee, piante succulente e cicadaceae. All’interno dell’orto botanico è presente anche una collezione di piante officinali e tossiche come lo stramonio (Datura stramonium) o l’edera velenosa (Toxicodendron radicans).
Grande protagonista dell’orto è il famoso platano che Scopoli piantò in onore della morte di Linneo nel 1778, oltre che il Roseto che, con le sue 300 fra rose botaniche, antiche e moderne, colora in primavera la facciata meridionale.

Fonte: IPA Agency