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Questa è la destinazione più romantica per la tua luna di miele

Il Giappone è indubbiamente una delle destinazioni più affascinanti al mondo. Questo Paese unisce in modo armonioso il passato e il presente, dalle metropoli frenetiche come Tokyo alle città storiche come Kyoto, il Sol Levante nasconde autentici tesori in luoghi meno conosciuti, che aspettano solo di essere scoperti.

Nell’ultimo anno, si è consolidato anche come una delle mete più gettonate per i viaggi di nozze. Sempre più coppie, infatti, stanno scegliendo il Giappone per celebrare il loro amore, affascinate da questa nazione misteriosa e piena di contrasti.

L’Organizzazione Nazionale del Turismo Giapponese ha riportato un notevole aumento nel settore turistico, con oltre due milioni di visitatori registrati solo nel mese di ottobre dello scorso anno. Oggi vi spieghiamo perché il Giappone è diventato la destinazione ideale per realizzare il più grande dei sogni d’amore.

Il Giappone: la scelta perfetta per il viaggio di nozze

Tokyo Giappone

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Tokyo, Giappone

Tutto ha avuto inizio in un momento magico dell’era del cinema, quando due delle star più luminose di Hollywood, Marylin Monroe e Joe di Maggio, scelsero Tokyo come sfondo per il loro indimenticabile viaggio di nozze nel 1954. Da quel momento, il Giappone è diventato una meta ambita per gli sposi di tutto il mondo, in cerca di un luogo in cui celebrare l’amore eterno.

Questa terra, con le sue strade illuminate da romantiche lanterne, i suoi giardini zen e i suoi templi antichi, è un viaggio nel tempo che lascia senza fiato e incanta l’anima.

Ma c’è un evento speciale che rende questa destinazione ancora più suggestiva: la fioritura dei ciliegi, conosciuta anche come Sakura. Ogni primavera, questa bellissima manifestazione della natura trasforma il paesaggio in un dipinto impressionista, con gli alberi che si tingono di sfumature rosa e bianche, mentre il cielo si tinge di un azzurro intenso. E cosa c’è di più romantico di una passeggiata mano nella mano sotto un tunnel di fiori di ciliegio, mentre i petali cadono dolcemente come neve?

Ma non solo. Anche l‘autunno in Giappone è un vero spettacolo di colori. Il paesaggio si tinge di tonalità calde, dai rossi accesi dei momiji (acero giapponese) ai gialli dorati dei ginkgo. Questo fenomeno, conosciuto come kōyō, è assolutamente affascinante, il momento perfetto per passeggiare tra i sentieri, respirare l’aria fresca e ammirare la bellezza fugace della natura.

Se invece preferite il freddo, l’inverno è ricco di affascinanti opportunità, oltre ad essere il periodo più conveniente per visitare il Paese. Infatti, il paesaggio si trasforma completamente, immerso in una coperta di neve candida. E per gli appassionati degli sport invernali, le montagne giapponesi offrono alcune delle migliori piste da sci e snowboard al mondo.

Le mete più gettonate per un viaggio di nozze in Giappone

Un viaggio di nozze è molto più di una semplice vacanza: è un’opportunità unica per creare ricordi indimenticabili con la propria metà. Quando si pensa alla luna di miele, le immagini che vengono subito in mente sono quelle della capitale, Tokyo.

Tuttavia, negli ultimi anni stanno guadagnando sempre più popolarità due destinazioni meno conosciute: la penisola di Izu, un rifugio romantico per le coppie che cercano una fuga dalla frenesia delle città, e l’isola di Naoshima, una perla per gli amanti dell’arte e del design. Conosciuta come “l’isola dell’arte“, infatti, ospita opere artistiche di fama internazionale e strutture architettoniche innovative.

Mentre le luci sfavillanti di Tokyo e la bellezza senza tempo di Kyoto attraggono milioni di visitatori ogni anno, in realtà è nei pittoreschi villaggi giapponesi che si nasconde l’anima più autentica del Paese. Questi luoghi, infatti, offrono un vero assaggio della vita quotidiana della popolazione locale, regalando un ritratto intimo e affascinante di una cultura così ricca e profonda.

In ogni regione, inoltre, vale la pena assaggiare i veri piatti tradizionali, tramandati attraverso generazioni. Un viaggio sensoriale nell’essenza stessa del Giappone: dai sapori delicati dell’Ishikari-nabe all’avvolgente profumo del Kiritanpo-nabe, ogni piatto racconta l’anima di questa splendida nazione.

Qui, è possibile vivere una luna di miele alternativa e indimenticabile, ritrovando quella connessione con le radici culturali e la semplicità della vita che rendono il Giappone un Paese così affascinante e unico.

spiaggia di Okinawa Giappone

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spiaggia di Okinawa, Giappone
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Hashima, l’isola fantasma del Giappone

Esistono luoghi che hanno un fascino unico e particolare e uno di questi è Hashima, meglio conosciuta come Gunkanjima o “Isola della nave da guerra”,  che si staglia a quattordici chilometri al largo della città di Nagasaki.

Un’isola “misteriosa” e a tratti anche inquietante, eco di un passato ormai perduto, meta “fantasma” tra le più curiose del Giappone.

Hashima, l’ex miniera di carbone sul mare

Isola disabitata e in rovina, con 480 metri di lunghezza e 160 di larghezza, Hashima un tempo ospitava circa 5300 persone, una comunità prospera che oggi è difficile riuscire a immaginare, tra edifici fatiscenti e relitti distrutti dal maltempo e dal trascorrere degli anni.

Infatti, si tratta di un ex miniera di carbone: l’attività di estrazione mineraria iniziò sul finire dell’Ottocento e, con l’incremento della produzione, l’isola visse un periodo di espansione che rese necessari spazi residenziali per i minatori e le loro famiglie, negozi, ristoranti, scuole, bagno pubblico, un tempio e un santuario.

Tuttavia, intorno al 1974 venne rapidamente abbandonata: il fabbisogno energetico era cambiato e le miniere di carbone vennero chiuse.

Così, l’isola è rimasta a lungo in balia di sé stessa e, la continua esposizione ai tifoni, ha ulteriormente accelerato il processo di deterioramento delle strutture fino a rivestire Hashima di un’atmosfera piuttosto cupa e controversa.

Chiusa al pubblico, poteva essere scorta soltanto dalle crociere turistiche che la circumnavigavano.

Poi, dal 2009 qualcosa è cambiato: ha suscitato l’interesse di chi ama andare alla scoperta di edifici e rovine e, grazie alla costruzione di un nuovo molo per le imbarcazioni, è arrivata l’apertura al turismo con tour organizzati e visite guidate (unica modalità con cui è possibile approdare ad Hashima).

Ma non soltanto: nel 2015 è stata nominata Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Come alba di una nuova era, i tour si svolgono più volte durante la giornata con partenza da vari punti del porto di Nagasaki: la traversata dura mezz’ora ed è importante tenere presente che può essere cancellata in caso di maltempo per cui è meglio non pianificare il viaggio nei mesi invernali, nella stagione della pioggia o in quella dei tifoni.

Conoscere Hashima senza approdare

Tappa saliente di un viaggio a Nagasaki e dintorni, Hashima può essere conosciuta da vicino anche senza mettervi piede.

Già, perché chi non desidera compiere il giro dell’isola può raggiungere l’estremità meridionale di Nagasaki e osservare con attenzione verso l’orizzonte quando la giornata è limpida: con un po’ di fortuna, non è difficile intravedere i bagliori degli edifici abbandonati e la luce che filtra attraverso le finestre.

Oppure, un’altra possibilità è visitare il Museo digitale di Gunkanjima nei pressi della chiesa di Oura (sempre a Nagasaki): un innovativo museo che consente di compiere un vero e proprio viaggio virtuale sull’isola e acquisire moltissime informazioni grazie anche a un’installazione che racconta gli aspetti concreti della vita sulla “miniera di carbone galleggiante” con fotografie e le testimonianze di chi vi ha lavorato o vi ha trascorso l’infanzia, ognuno con la propria opinione e i propri ricordi unici.

In più, non mancano tour in realtà aumentata in alcune zone dell’isola così come sono oggi e un viaggio virtuale lungo la miniera come se fosse tuttora in funzione.

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Addio valigia in aereo: ora puoi noleggiare i vestiti con questa compagnia

Quello che stiamo vivendo – come ormai è chiaro a tutti – è un periodo di rincari e sia le persone nel privato che le aziende puntano a risparmiare il più possibile. Ma non solo: sempre più viaggiatori desiderano girare il mondo all’insegna della sostenibilità e per questo anche i vettori si stanno adeguando. Sulla base di tutto ciò, per i voli verso il Giappone c’è una grossa novità che permette ai clienti di viaggiare senza valigia: si possono noleggiare gli abiti.

Japan Airlines: a bordo senza bagaglio

Questa particolare idea è di Japan Airlines, un vettore aereo del Paese del Sol Levante, che ha annunciato che fino al 31 agosto del 2024 a bordo dei suoi velivoli si potrà approfittare di un servizio sperimentale che prevede il noleggio di abiti.

Lo scopo è quello di ridurre il numero di trolley e valigie in modo da avere stive più leggere. Una soluzione che equivale all’impiego di meno carburante e a una conseguente riduzione di emissioni di inquinamento nell’aria.

Ma a beneficiare di questa nuova opzione sarà anche il passeggero stesso: in questa maniera non rischia che il proprio bagaglio finisca fra i 27 mila che ogni giorno vengono persi, rubati, danneggiati o consegnati in ritardo.

Come funziona esattamente

A partire dal 5 luglio di quest’anno e fino (per il momento) il 31 agosto del prossimo, i turisti stranieri e i viaggiatori d’affari in volo verso il Giappone potranno partire senza valigia e affittare gli abiti utili una volta arrivati a destinazione.

Potranno noleggiare praticamente qualsiasi vestito, ad eccezione della biancheria intima e degli oggetti per l’igiene intima. Il servizio sarà a disposizione del cliente fino a un mese prima della partenza, per un massimo di due settimane di soggiorno e per l’equivalente di otto cambi.

Ovviamente nel momento in cui si compilerà la richiesta sarà possibile specificare anche quali attività si andranno a svolgere in modo da poter trovare all’arrivo l’abbigliamento più indicato per le proprie esigenze. E per promuovere ancora di più i viaggi sostenibili, ogni abito che si potrà affittare arriverà dagli stock in eccesso di abbigliamento di rivenditori o da abbigliamento usato: in questo modo i clienti verranno sensibilizzati sul concetto di economia circolare.

E no, non ci sarà alcuna fatica da fare perché i vestiti saranno consegnati direttamente negli alberghi indicati dal viaggiatore e, allo stesso modo, al termine dell’avventura in uno dei Paesi più particolari del mondo saranno ritirati per essere lavati, sanificati e resi di nuovo disponibili.

Quanto costa il servizio

A svelarci i prezzi di questo servizio è il Corriere della Sera che ha provato a consultarli. Dalla loro analisi è emerso che in questo momento il noleggio di tre camicie e due paia di pantaloni richiede 26 euro, mentre si arriva a 32 euro per cinque top (camicie, maglie, ecc) e tre pantaloni/gonne da donna.

Un’opzione che, a dirla tutta, non è propriamente low cost ma che promette di ridurre notevolmente l’impatto ambientale: secondo il sito che ha riportato per primo questa notizia, Any Wear, Anywhere, non imbarcare “un bagaglio da dieci chili fa risparmiare 7,5 chili di emissioni di anidride carbonica nell’ambiente”.

Per dimostrare quanto dichiarato, la compagnia aerea monitorerà le variazioni del peso del bagaglio registrato dei passeggeri e verificherà l’effetto di riduzione delle emissioni di anidride carbonica dato dal minor peso dell’aereo dovuto a questo tipo di servizio.

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Il treno lento che attraversa il Patrimonio dell’Unesco

Viaggiare lentamente, riprendersi i propri tempi, imparare nuovamente a godere del tragitto e non solo della meta. Perché viviamo in un’epoca troppo veloce, in cui tutto è efficienza e velocità, in cui lo sguardo è più proiettato verso il telefono e meno verso il mondo che ci circonda.

Accade da noi, ma anche in Giappone dove i mezzi sono velocissimi e permettono di spostarsi da un luogo all’altro nel più breve tempo possibile. Ma non con il Resort Shirakami Train, un treno lento che ci fa scoprire luoghi di grande bellezza e fascino con la sua andatura senza fretta, attraverso le meraviglie del paese. E più precisamente dalla prefettura di Aomori alla prefettura di Akita. La velocità spesso tocca una media di soli 10 km orari e il treno impegna cinque ore per compiere tutto il tragitto. Nulla a che vedere, dunque, con i tanto celebri treni giapponesi che viaggiano anche a 320 km orari. Altro dettaglio non da poco? Durante il viaggio si attraversa una meravigliosa foresta Patrimonio dell’Unesco.

Viaggiare con lentezza: il Resort Shirakami Train in Giappone

Ammirare gli spazi, godere di una vista impareggiabile, scoprire il mondo dedicando tempo al viaggio: spesso siamo portati a voler raggiungere i luoghi nel minor tempo possibile immaginando che, una volta arrivati, si possa dare il via alla vacanza. Ma se, invece, dessimo valore anche al tragitto? In Giappone, patria dei treni ad alta velocità, c’è la possibilità di viaggiare con lentezza grazie a un mezzo che è stato progettato proprio con l’idea di godersi il viaggio: si tratta del Resort Shirakami Train. Si snoda lungo la Gono Line e permette di ammirare un paesaggio unico e mozzafiato, grazie alle ampie finestre – progettate appositamente – e al fatto che nei punti di maggiore interesse la velocità diminuisce ulteriormente per permettere di osservare l’ambiente circostante.

Viaggiare con lentezza con il Resort Shirakami Train in Giappone

Fonte: iStockPhoto – Foto di Cheng Feng Chiang

Il Resort Shirakami Train in Giappone per viaggiare con lentezza

Infatti, il treno viaggia lungo la costa giapponese e restituisce una visuale autentica del paese, ma offre anche un modo inusuale di vivere il percorso, più rilassato, meno frenetico, che guarda un con un pizzico di nostalgia ai tempi passati e che valorizza l’esperienza in sé, invece della destinazione finale.

E la visuale di questi luoghi è pazzesca: chi viaggia sul treno ha la possibilità di ammirare la natura, il mare, le sue tante favolose sfumature, per un tragitto che colma lo sguardo di bellezza. Non da poco anche il fato che il Resort Shirakami Train attraversi anche la foresta Patrimonio Unesco.

Shirakami Sanchi, la foresta Patrimonio dell’Unesco

La Shirakami Sanchi è una foresta vergine che si estende lungo un’ampia area nel nord dell’isola di Honshū in Giappone, zona all’interno delle prefetture di Akita e Aomori. Un’ampia parte di questa foresta è diventata nel 1993 Patrimonio dell’Unesco. Un ambiente intatto, che regala allo sguardo di chi lo visita la natura nella sua forma più affascinante e genuina. Faggi, ma non solo, sono tra le piante che si possono ammirare in tutta la loro bellezza, così come gli animali che abitano questa zona del Giappone dal sapore antico e autentico.

Treni turistici in Giappone, un’esperienza di viaggio indimenticabile

Un modo per ammirare il Giappone da un punto di vista diverso: viaggiare sui treni turistici, che ci sono nel paese permette, di avere una visuale nuova e alternativa alle normali mete di vacanza. Come il Sagano Romantic Train, che sembra portare indietro nel passato e che si snoda lungo il fiume Hozugawa tra Arashiyama e Kameoka. Da non perdere anche il 36+3, che è stato inaugurato nel 2020 e che regala ai viaggiatori un’esperienza di lusso.

Ma ce ne sono anche altri e offrono esperienze indimenticabili a chi viaggia. Anche più lente e immersive, proprio come il Resort Shirakami Train.

La stazione di Juniko una delle tappe del treno lento in Giappone

Fonte: iStockPhoto – Foto di Cheng Feng Chiang

La stazione di Juniko in Giappone
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37 chilometri tra muri di neve: il tetto del Giappone è spettacolare

La frenesia e i colori fluo di Shibuya, la vita notturna dei quartieri di Osaka, la spiritualità di Kyoto, la straordinaria delicatezza dei fiori di ciliegio: spesso, quando si pensa al Giappone, questo è (quasi) tutto ciò che si tende a immaginare. E se vi dicessimo che in realtà c’è di più, che esiste un luogo a un passo dal cielo in grado di far pensare a chi lo visita di essere stato teletrasportato nei più incontaminati paesaggi dell’Islanda o dell’Antartide?

No, non è un sogno e non è fantascienza: è il Tateyama Kurobe Alpine Route, un percorso turistico che dal 1971 attrae migliaia di persone e che offre a chi lo visita la possibilità di fare un’esperienza unica, toccando con mano alte pareti di neve, bevendo sake caldo e immergendosi in rigeneranti acque termali.

Le alte pareti e i sentieri

Chiamato anche “Tetto del Giappone“, il Tateyama Kurobe Alpine Route non è un luogo accessibile tutto l’anno. Nei mesi fra luglio e marzo resta rigorosamente chiuso al pubblico, cosa che permette all’ente che lo gestisce un corretto controllo delle abbondanti quantità di neve che cadono durante il periodo più freddo.

Proprio questo controllo, così accurato, ha portato alla creazione di una strada lunga in tutto 37 chilometri e contraddistinta da alte pareti di neve mista a roccia, ormai solidamente stratificata. Così, dal mese di aprile fino al mese di giugno il Tateyama Kurobe Alpine Route apre al pubblico in completa sicurezza.

Il Tateyama Kurobe Alpine Rout, chiamato anche "Tetto del Giappone"

Le pareti, che prendono il nome di Yukino-ōtani, si elevano da 15 a 20 metri di altezza e fiancheggiano buona parte del percorso e degli almeno ventisette sentieri che suddividono l’area in piccole zone. In alcuni casi sono state trasformate in veri e propri tunnel all’interno dei quali è possibile entrare, non troppo lunghi ma sicuramente incantevoli per via della luce cangiante e dei giochi di luce che i raggi di Sole creano in base all’ora del giorno.

Esplorare il “Tetto del Giappone”

Per chi fosse interessato a fare l’esperienza, giungere all’ingresso di questo luogo così suggestivo è molto facile: basta arrivare, in treno, alle stazioni di Ogizawa o Tateyama e prendere l’apposito bus. Una volta arrivati, basta non farsi sopraffare dalla bellezza del luogo e rimanere concentrati quel tanto che serve a decidere come esplorare l’area. I visitatori, infatti, possono scegliere di esplorare il percorso e l’area circostante in completa autonomia o di partecipare a escursioni, tour guidati e passeggiate a tema.

Una serie di indicazioni segnalano fin dove è possibile spingersi e guidano il cammino portando verso diverse destinazioni: si va dal tempio giapponese di Oyama, dove si può ricevere una speciale benedizione e bere un sake bollente, all’onsen di Tateyama, noto per i bagni sulfurei, passando per la zona commerciale di Murodo, dove si possono acquistare souvenir e ci si può ristorare con un buon ramen.

Uno scorcio del Tateyama Kurobe Alpine, detto anche Tetto del Giappone"

Durante il periodo di apertura del percorso si svolge anche il cosiddetto Yuki no Otani Festival [Festival del corridoio innevato ndr], che si divide in due macro-eventi: dal 15 aprile al 21 maggio si può visitare la parte più gelida e selvaggia del Tateyama Kurobe Alpine Route, mentre dal 22 maggio al 15 giugno, quando il clima è più caldo, ci si può spingere insieme alle guide verso il lago Mikurigaike, punteggiato di ghiaccio galleggiante, e partecipare alla “caccia” al gallo cedrone e alla pernice bianca.

L’avvistamento di questi due uccelli è raro, ma secondo le usanze del luogo cercarli è di buon auspicio e, qualora si dovessero avvistare, si dice che si venga premiati con un’enorme fortuna. Che sia verità o leggenda, tentar non nuoce!

Gli scorci del Tateyama Kurobe Alpine Route

Se ciò che abbiamo già detto non fosse un motivo sufficiente per pensare a un viaggio in questo luogo meraviglioso dove le regole dello spazio e del tempo sembrano non valere, l’area del Tateyama Kurobe Alpine Route ha anche altri notevoli pregi: degli scorci incontaminati, non segnati dall’impatto umano, visitabili in base alla settimana in cui lo si sta visitando. Un esempio straordinario è la pianura di Midagahara, una vasta distesa che comprende dei laghetti blu, talmente cristallini da potersi specchiare nelle loro acque (o nei loro ghiacci).

Un altro esempio sono le cascate Shōmyō (che, per altro, sono le più alte del Giappone), che oltre a essere raggiungibili facilmente grazie a un pendio non troppo difficile da percorrere, sono ammirabili grazie a un ponte di legno sospeso.

Il Tateyama Kurobe Alpine Rout, chiamato anche "Tetto del Giappone"

Se, alla fine, state pensando si visitare questo luogo incantevole, non dimenticate di indossare l’abbigliamento adatto. E non lasciate a casa gli occhiali da sole: il riverbero dei raggi solari sulla neve, infatti, è così abbagliante da richiedere anche una protezione per gli occhi. Buon viaggio!

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Kyushu, l’isola dove scoprire la cultura onsen giapponese

Nel settore del wellness, grande importanza rivestono le mete turistiche caratterizzate da stabilimenti termali e sorgenti d’acqua curativa: anche in Giappone ci sono molte destinazioni dove immergersi nella cultura “onsen”, termine con il quale viene designata proprio la stazione termale, che sia essa all’aperto o al coperto, pubblica o gestita privatamente. In questi luoghi ci si può rilassare completamente, sfruttando i benefici delle acque calde e della stessa atmosfera intima. Per vivere questa esperienza, l’ideale è dirigersi verso l’isola di Kyushu. Andiamo alla scoperta di questo posto meraviglioso.

L’isola di Kyushu, tra terme e paesaggi lussureggianti

Caratterizzata da un clima subtropicale, l’isola di Kyushu vanta panorami davvero incantevoli: è la terza per grandezza tra quelle che formano l’arcipelago giapponese, situata a sud-ovest rispetto all’isola principale di Honsu. Il suo paesaggio è prevalentemente montuoso, ed è qui che sorge il vulcano attivo più alto del Paese. Si tratta del Monte Aso, responsabile dei movimenti tettonici che danno vita alle numerose sorgenti termali di cui Kyushu è così ricca. Ma non solo: le eruzioni e le colate laviche hanno anche modellato le sue coste frastagliate, lungo le quali spuntano tantissimi isolotti rocciosi, e creato un microclima dove gli agrumeti hanno trovato il loro habitat.

Ma torniamo alle terme e alla cultura onsen. Uno dei centri principali del Paese è la città di Yufuin, situata nella prefettura di Oita. Qui si trovano le sorgenti più calde del Giappone intero, cosa che ha reso la meta un’attrazione molto popolare per i turisti alla ricerca di un’esperienza wellness. Il centro abitato si trova lungo il bacino di un fiume, circondato dalle montagne e da vaste campagne, dove a prevalere sono le risaie. Ecco perché le mattine invernali sono caratterizzate da una leggera nebbiolina che sembra sgorgare dalla terra, offrendo un panorama quasi magico.

Diversi ryokan tradizionali, ovvero locande tipiche del periodo Edo (tra il ‘600 e l’800) che sono rimaste ancora immutate nel tempo, si alternano ad hotel ben più moderni e lussuosi, per soddisfare davvero ogni esigenza. Ma le vere protagoniste sono le acque termali, che sembrano avere importanti proprietà curative. Sono da sempre impiegate per combattere nevralgie, artriti e dolori muscolari, ma anche problemi gastrointestinali e disturbi della pelle. Alcune sorgenti offrono anche acqua da bere, per trattare patologie come il diabete, l’obesità e il rallentamento del transito intestinale.

Cosa vedere sull’isola di Kyushu

Oltre a Yufuin, c’è un’altra località turistica molto conosciuta per i suoi bagni termali. Si tratta di Beppu, il cui territorio è costellato di sorgenti d’acqua calda che, in alcuni casi, vengono persino ritenute sacre. In totale, si stima che qui scorrano più di 70mila metri cubi d’acqua al giorno: non sorprende che i turisti vi si rechino per trarne beneficio. Ma lasciamo da parte gli onsen e immergiamoci nelle altre bellezze di questa regione. Per chi ama la natura incontaminata, uno dei luoghi più suggestivi è la Gola di Takachiho: uno stretto passaggio tra rocce vertiginose e ricoperte di muschi, scavato dal fiume e da splendide cascate.

È invece nella città di Usuki che si può ammirare una bellissima collezione di Buddha in pietra vulcanica, probabilmente scolpiti nel XII secolo (per ragioni che rappresentano ancora un mistero). Alcuni di essi sono considerati tesoro nazionale del Giappone. Sempre ad Usuki, ci si può tuffare nell’atmosfera dei samurai lungo la Nioza Historical Road, dove si trovano numerosi templi antichi e due residenze nobiliari da visitare. Infine, un’ultima tappa non può che essere Nagasaki, che fu teatro del secondo bombardamento atomico, un evento che ha lasciato segni drammatici sul territorio.

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In California esiste un angolo di paradiso ispirato al Giappone

Ogni viaggio, si sa, è destinato a regalare emozioni autentiche, uniche e straordinarie che passano per i luoghi che visitiamo e per le esperienze che viviamo, quelle che incantano la vista, riscaldano il cuore e inebriano i sensi. E anche quando crediamo di aver visto tutto di una determinata destinazione, questa torna a sorprenderci con nuove e inedite meraviglie.

Ed è quello che succede ai viaggiatori che giungono a San Francisco, nella città collinare situata a nord della California che affaccia sull’Oceano Pacifico. Proprio qui, tra il suggestivo Golden Gate Bridge, le colorate case vittoriane e i magnifici grattacieli, si trova un luogo incantato. Un’oasi naturalistica e inaspettata che evoca posti lontani.

Si tratta del Japanese Tea Garden, che non è solo il più antico giardino giapponese di tutti gli States, ma è anche un piccolo paradiso terrestre fatto di natura e bellezza che invita cittadini e viaggiatori a staccare da tutto e a scoprire le meraviglie che si ispirano al Giappone. Preparate le valigie, si parte!

Il giardino segreto nel cuore di San Francisco

San Francisco, dicevamo, è una di quelle destinazioni da visitare almeno una volta nella vita. Le cose da fare e da vedere qui sono tante, ma se è un’esperienza unica che volete vivere in città, per staccare da tutto e da tutti e per vivere momenti di autentica bellezza, allora il consiglio è quello di raggiungere il Japanese Tea Garden.

Come il nome stesso suggerisce, il Japanese Tea Garden è un giardino da tè giapponese che proprio alla cultura del Paese del Sol levante si ispira. Situato all’interno del Golden Gate Park, il più grande parco della città, questo luogo permette di fare un viaggio nel viaggio che invita a immergersi tra le bellezze del Giappone pur trovandosi dall’altra parte del mondo.

Le origini del Japanese Tea Garden risalgono al 1894 quando, in occasione della California Midwinter International Exposition, fu creato questo piccolo angolo naturalistico di circa un acro. Al termine della mostra, però, l’architetto paesaggista Makoto Hagiwara fu incaricato di creare un giardino nipponico permanente. Così è nato il Japanese Tea Garden che oggi si snoda su una superficie di oltre due ettari e che è il più antico giardino giapponese degli Stati Uniti d’America.

Japanese Tea Garden, un angolo di Giappone a San Francisco

Fonte: 123rf

Japanese Tea Garden, un angolo di Giappone a San Francisco

Il giardino giapponese in California

Visitare un giardino del tè giapponese è un’esperienza che tutti dovremmo fare almeno una volta nella vita. All’interno di questi luoghi, dove si respira bellezza, pace e silenzio, si ha come la sensazione di perdersi e immergersi all’interno di un dipinto fatto di colori meravigliosi e profumi inebrianti. Una sensazione che si può vivere anche durante un viaggio a San Francisco visitando gli interni del Golden Gate Park.

Una volta arrivati nel giardino nipponico, il paesaggio intorno si trasforma. Appaiono così laghetti, ponti, un tempio buddista e una sala da te, incorniciati da una natura lussureggiante caratterizzata da specie endemiche ordinate sistematicamente.

Passeggiare tra le stradine verdeggianti del giardino, e perdersi in queste, permette ai viaggiatori di lasciarsi alle spalle il caos della città e di godersi un’esperienza autentica all’insegna della bellezza e della natura. Ma non è tutto perché all’interno del Japanese Tea Garden è possibile anche partecipare alla caratteristica cerimonia del tè giapponese all’interno della Tea House.

Japanese Tea Garden, un angolo di Giappone a San Francisco

Fonte: 123rf

Japanese Tea Garden, un angolo di Giappone a San Francisco
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MSC Crociere per la prima volta in Giappone, dove c’è un’altra Napoli

Probabilmente non tutti sanno che in Giappone, e quindi dall’altra parte del mondo, sorge un’altra Napoli, come prendono vita i tropici, la città più felice del mondo e molto altro ancora. Ad esserne assolutamente consapevole, però, è MSC Crociere che per la prima volta ha deciso di andare alla conquista di queste incredibili meraviglie dell’estremo Oriente.

Il nuovo itinerario di MSC Bellissima

Da aprile del 2023 e fino a novembre dello stesso anno, MSC Bellissima sarà protagonista di un nuovo itinerario che porterà i suoi ospiti a scoprire uno dei Paesi più affascinanti del mondo: il Giappone. Una splendida imbarcazione che navigherà nei mari dell’Asia toccando, oltre al Paese del Sol Levante, anche Corea del Sud e Taiwan.

In poche parole, a bordo della straordinaria MSC Bellissima sarà possibile fare un viaggio nel tempo attraverso culture millenarie, per scoprirne e apprezzarne l’arte, la storia e la tradizione, ma anche restare affascinati dalla connotazione futuristica delle metropoli che si contrappone all’assenza dello scorrere del tempo dei villaggi ancorati ad un’epoca mai passata. Non a caso, nel corso dell’itinerario in Giappone molte sono le meraviglie da ammirare.

Tutte le meraviglie del Giappone da ammirare a bordo di MSC Bellissima

Quest’anno, e per la prima volta, MSC Crociere posiziona una nave in Giappone e con itinerari estivi da 6 a 9 notti con sconfinamenti in Corea del Sud e Taiwan. Viaggi che condurranno dinnanzi ad antichi templi buddisti, vulcani, storia antica e cultura moderna dell’affascinante mondo giapponese (e non solo). Scopriamo insieme le tappe più incredibili.

Kagoshima, la Napoli d’Oriente

Come vi accennavamo in precedenza, in Giappone prende vita una vera e propria Napoli d’Oriente. Il suo nome è Kagoshima, una città in cui sorge un golfo bellissimo, un vulcano attivo dal nome Sakurajima, e caratterizzata da uno straordinario clima mediterraneo.

Kagoshima giappone

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Kagoshima, la Napoli d’Oriente

La somiglianza estetica con il capoluogo partenopeo è impressionante, tanto che le due città, separate alla nascita, dal 1960 hanno deciso di avvicinarsi con un gemellaggio che dura ancora oggi.

Isole Okinawa, i tropici giapponesi

Sono considerati i tropici giapponesi: le splendide isole Okinawa che fanno parte dell’arcipelago delle Ryūkyū. Il loro capoluogo è Naha, sede della residenza medievale della dinastia Ryūkyū, centro del governo e sede religiosa, uno dei nove patrimoni dell’umanità dell’UNESCO di Okinawa.

Ma qui c’è un altro sito dichiarato patrimonio dell’umanità: il Shikinaen Garden, dove si possono ammirare i tipici edifici di legno con i tetti di tegole rosse, che si affacciano su un laghetto artificiale e su una vegetazione, che inducono alla meditazione e alla pace.

Di grande impatto emotivo è senza ombra di dubbio il Peace Memorial Park innalzato in onore delle 200.000 persone, più della metà civili, venute a mancare verso la fine della Seconda Guerra Mondiale. Incredibile, infine, la scogliera del capo Manzamou che è una vera propria scultura naturale modellata dall’oceano: una parte di essa sembra la proboscide di un elefante.

Tokyo, la città che non dorme mai

Il viaggio in Giappone di MSC Bellissima continua con uno sbarco a Yokohama, una città accogliente al confine con Tokyo, la seconda del Giappone per numero di abitanti, nonché frizzante città portuale di livello internazionale.

Da qui in mezz’ora si raggiunge il centro di Tokyo, straordinaria megalopoli considerata la città che non dorme mai e che si rivela perfetta per gli amanti della frenesia come per quelli del buon cibo; per la gente in cerca di pace e bellezza o gli appassionati dell’urbanistica e dei videogiochi vintage.

tokyo crociera

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Veduta di Tokyo

Un luogo in cui  il moderno si fonde con l’antico in un binomio suggestivo che rende questa città unica. Templi, giardini, tradizione e buon cibo, fanno di Tokyo una città che non può essere descritta o racchiusa in una definizione, troppo poliedrica per essere stretta nei confini di pochi aggettivi.

Fukuoka, tra le città più felice del mondo

Altra tappa della crociera è Fukuoka, un luogo spensierato tanto da comparire in ogni lista dei migliori posti al mondo dove vivere. La felicità da queste parti è regalata dagli innumerevoli yatai rustici ai lati della strada, le tipiche bancarelle di cibo dove la gente del posto gusta contenta il ramen buttando giù birra, sake o ciò che preferisce.

Ma non solo: questa città è famosa anche per le sue feste e per l’artigianato popolare, i panorami stupendi che caratterizzano la parte più a sud che è anche ricca di templi e santuari.

Kobe, con la vista più bella del mondo e Kyoto, dove trovare l’essenz

L’itinerario di MSC Bellissima prevede una sosta anche sull’isola di Honshu, un vero e proprio incanto in cui sorge Kobe ai piedi del Monte Rokko, dalla cui cima la vista sulla città è spettacolare tanto da essere considerata una delle più belle vedute del mondo, e Kyoto, quella che è considerata l’esempio più tangibile, per architettura, cultura, storia, religione, dell’essenza nipponica.

Kyoto, giappone

Fonte: iStock

Un angolo di Kyoto

Non a caso per circa mille anni è stata la capitale del Giappone ed è attualmente celebre per i suoi santuari shintoisti, templi buddisti, per il complesso di giardini e palazzi imperiali e per le tipiche abitazioni in legno e i ciliegi in fiore in primavera, che trasformano la strade della città in posti incantati dai profili surreali.

A Hiroshima per un momento di raccoglimento

Non poteva mancare Hiroshima, purtroppo famosa in tutto il mondo per lo sgancio della prima bomba atomica della storia. Un posto in cui dedicarsi alla memoria e al raccoglimento anche perché, a ricordo di questo evento, sono stati creati il parco della memoria e il museo della pace.

Simbolo della città è l’A-Bomb Dome, uno dei pochi edifici rimasti in piedi dopo lo scoppio della bomba. La struttura è stata proclamata patrimonio dell’Unesco. Da vedere inoltre la vicina isola di Miyajima, famosa per il Torii rosso nelle acque dell’oceano.

MSC Bellissima in Corea del Sud e Taiwan

I nuovi itinerari di MSC bellissima sono così incredibili che toccano il Giappone per poi estendersi anche in Corea del Sud, dove Busan conquista i visitatori con le sue bianche spiagge e i suoi grattacieli illuminati, e per finire Taiwan.

Ampia la scelta nella programmazione con itinerari da 6, 8, 9 notti. Le partenze e i rientri saranno tutti dal porto di Yokohama.

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Se vai in Giappone ricordati di non fare mai queste cose: portano sfortuna

Organizzare un viaggio in Giappone è sempre un’ottima idea, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. Il Paese del Sol Levante, infatti, è un concentrato di meraviglie antiche e moderne che convivono da sempre, e che creano scenari urbani e paesaggi mozzafiato.

Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime, e non basta un viaggio solo per scoprirle tutte, a partire dalla vista dello skyline della capitale e delle altre città popolose, caratterizzati da grattacieli maestosi e futuristici, passando per i palazzi imperiali, i templi secolari e i santuari, fino ad arrivare ai parchi naturali che si snodano sulle montagne.

Oggi però non siamo qui per dirvi cosa fare e cosa vedere durante un viaggio nel Paese, ma per raccontarvi tutte le cose da non fare mai in Giappone. Il motivo? Portano sfortuna!

Cosa non fare mai in Giappone

Paese che vai, superstizione che trovi! Lo sappiamo bene noi italiani che, da tempi immemori, ci affidiamo a piccoli riti scaramantici e a rituali portafortuna per scacciare le negatività e accogliere positività e buon auspicio. Non è un caso che, secondo le statistiche (LeoVegas), siamo tra i popoli più superstiziosi d’Europa, ma non siamo di certo gli unici al mondo.

In Giappone, per esempio, c’è tutta una serie di regole da osservare, secondo il buon senso, per non attirare la cattiva sorte. Uno di questi ha a che fare proprio con le bacchette per il cibo, quelle che utilizziamo anche noi quando scegliamo di deliziarci con il cibo giapponese. Ma non è certamente l’unica.

I numeri, per esempio, hanno un significato molto importante. Se da noi il 17 è considerato portatore di sventura, nel Paese del Sol Levante sono il 4 e il 9 a essere temuti. Il motivo? I numeri si leggono, rispettivamente, shi e ku, che in giapponese vuol dire morte dolorosa. Meglio non pronunciare mai questi numeri insieme!

Se in Italia il ragno porta guadagno, in Giappone porta male, ma solo se lo si avvista la sera. Se lo si vede di mattina, infatti, questo porta buone notizie, quindi è vietato ucciderlo.

Un’altra superstizione molto sentita è legata direttamente alla hinamatsuri, la festa delle bambole dedicata alle ragazze che cade ogni anno il 3 marzo. Dopo questo giorno diventa quasi un obbligo togliere tutte le bambole utilizzate per i festeggiamenti. Il rischio è quello che la più giovane della casa non si sposi.

In Giappone è meglio non cedere alla siesta pomeridiana, almeno non dopo aver mangiato. Secondo le credenze popolari, infatti, addormentarsi subito dopo aver mangiato comporta un grande rischio: quello di trasformarsi in una mucca.

Attenzione all’utilizzo delle bacchette

Come abbiamo anticipato, tra le superstizioni e le osservanze da seguire in Giappone ce n’è una che ci riguarda anche l’utilizzo delle bacchette.

Queste, infatti, non devono mai e poi mai essere infilate direttamente nel riso. Il motivo? Si tratta di una pratica che può essere eseguita solo durante i funerali per ricordare il defunto.

Attenzione anche a incrociare le bacchette mentre mangiate, in questo caso la credenza popolare dice che avrete molta sfortuna. Una sfortuna che aumenta in maniera esponenziale se queste si rompono durante il pasto. Prima di sedervi a tavola, quindi, assicuratevi di utilizzare le bacchette nel modo giusto, senza romperle. Ora siete pronti a raggiungere il Giappone e a scoprire tute le sue meraviglie!

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A ottobre, questa città, ti mostrerà il suo volto più bello

Ci sono luoghi nel mondo che, diciamolo pure, sembrano baciati dalla bellezza. Il loro fascino, i loro colori e i loro scorci sono sempre mozzafiato. Però, proprio come le persone, ci sono momenti dell’anno in cui “indossano” degli abiti ancor più particolari, che da belle le fanno diventare quasi divine: è il caso di Kyoto, perla giapponese che diventa ancor più straordinaria a ottobre e durante i mesi autunnali.

La città, inserita nei siti protetti dall’Unesco, si trasforma e riesce, in maniera mozzafiato, a coniugare la sua essenza di reliquiario della cultura tradizionale giapponese ai suoi paesaggi naturali che, cambiando colore, sembrano quasi diventare dei dipinti. Come? Partendo dal Jidai Matsuri e continuando con una serie di iniziative e consuetudini che catturano il cuore di chi le guarda e le vive.

Kyoto e il Jidai Matsuri: un’esperienza unica

Per chi non lo sapesse, il Jidai Matsuri è uno dei più importanti festival del Giappone. Pur essendo meno noto nel mondo rispetto alle iniziative legate alla fioritura dei ciliegi, per l’intero Paese è un motivo di grande orgoglio, oltre che ragione di profonda emozione. Si svolge ogni anno il 22 ottobre, giorno della fondazione di Kyoto, e prevede una sfilata in cui tutti i partecipanti indossano vestiti tradizionali appartenente a ogni epoca della storia giapponese.

Kyoto, immagini dal Jidai Matsuri: incanto e tradizione

A partecipare sono sempre oltre 2000 persone, tra uomini e donne, e durante la sfilata vengono anche rappresentati alcuni dei personaggi che hanno fatto la storia del Giappone. La “processione”  parte dal Palazzo imperiale di Kyoto e arriva al Santuario Heian-jingu, per un totale di 4,6 chilometri. Non è possibile, però, seguirla, ma soltanto osservarla mentre passa. Le strade vengono infatti transennate, e chi desidera avere una posizione privilegiata deve prendere posizione almeno una notte prima.

Il foliage e la caccia alle foglie a Kyoto

Il Jidai Matsuri è sicuramente una delle ragioni per visitare Kyoto in autunno, ma chi conosce un minimo le bellezze giapponesi sa che non è tutto qui. Come abbiamo detto precedentemente, una delle “magie” della città è quella di unire la sua lunga tradizione ai suoi panorami mozzafiato che, proprio in autunno, iniziano ad assumere dei colori caldi, talmente suggestivi da dare la sensazione di perdersi nell’abbraccio più intimo della natura.

La natura e il foliage a Kyoto in autunno

Ammirare il foliage diventa praticamente d’obbligo. Anzi, diventa necessario, perché proprio a Kyoto si trasforma in una tradizione, quella del momijigari, ovvero caccia alle foglie. Sì: per gli abitanti di Kyoto (e ormai per i turisti) l’autunno diventa il momento per “catturare le foglie“, con particolare attenzione a quelle che vanno dal giallo al rosso. La cattura, ovviamente, è virtuale: si parla infatti di fotografare o osservare le zone dove le foglie (in particolare quelle d’acero) hanno i colori più belli.

Kyoto, l’autunno e la meditazione

Cos’hanno in comune il Jidai Matsuri e il momijigari? Semplice: sono momenti lenti, profondi, incentrati all’osservazione della storia e del cambiamento. Sia la sfilata che la caccia alle foglie, così come l’accensione delle izakaya serali (le luci notturne della città che in questo periodo diventano più flebili e d’atmosfera) e le visite al castello di Nijojo, che si caratterizzano per il melodico scricchiolare delle foglie secche, invitano a riflettere e a meditare.

Kyoto in autunno: bellezza e meditazione

Visitare Kyoto nel mese di ottobre e, in generale, nel periodo autunnale, significa dunque fare una full immersion non solo nel bello ma anche nello spirituale, scoprendo passo dopo passo non solo un luogo nuovo, ma anche una nuova parte di sé.