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Cosa sapere sul Monas, il monumento nazionale di Giacarta

Se stai progettando di vedere l’Indonesia, tra i monumenti must che non puoi perderti c’è senza dubbio il Monas: si tratta di un’autentica istituzione che svetta su tutto grazie alla sua altezza notevole di ben 132 metri. Progettato da Sukarno, primo presidente dell’Indonesia, ospita al suo interno un museo di diorami oltre ad avere una terrazza panoramica di osservazione.

Monas: il monumento in piazza Merdeka

Vuoi visitare l’Indonesia? Molto probabilmente il tuo tour partirà da Giacarta e tra i luoghi da non perdere nella capitale c’è piazza Merdeka dove sorge Monas, la torre altissima diventata un monumento nazionale. Accedere alla piazza è gratuito ma chiaramente per accedere all’interno della torre, visitare i musei e salire in cima con l’ascensore dovrai procurarti un biglietto. Di sera, illuminato, il Monas di Giacarta è ancora più suggestivo: fotografare l’obelisco nelle ore notturne è un must per i turisti. 

Qualche curiosità sul Monas

Ci sono alcune curiosità sul Monas che probabilmente attireranno la tua attenzione. La prima è che si tratta di un progetto competitivo, nato proprio per sfidare l’iconica Torre Eiffel parigina. Il nome, invece, è l’abbreviazione di Monumen Nasional, cioè monumento nazionale. È un simbolo potente di libertà e unità per gli indonesiani; l’obelisco maestoso, alto 132 metri, domina il centro di Giacarta e rappresenta la lotta per l’indipendenza dell’Indonesia dal colonialismo olandese. Costruito sotto la guida del presidente Sukarno, è stato inaugurato ufficialmente nel 1975. Appena ti avvicini, la prima cosa che noterai è la fiamma dorata in cima alla torre; realizzata con foglie d’oro, simboleggia lo spirito ardente dell’indipendenza e il desiderio di libertà del popolo indonesiano. 

Il simbolo visibile da diversi punti della città è un promemoria costante di ciò che il paese ha conquistato. Non limitarti a vedere l’esterno, all’interno troverai un museo e in cima una terrazza panoramica da cui scattare foto incredibili. I diorami nel museo ti daranno modo di immergerti nei momenti chiave della lotta per l’indipendenza. Non perdere l’opportunità di salire fino alla piattaforma di osservazione. Pronto per una vista che ti toglierà il fiato? In una giornata limpida, poi, il tuo occhio potrà spaziare e scatterai fotografie effetto wow da condividere suoi tuoi profili social. 

Cosa significa la forma del Monas

Ti sei mai chiesto cosa rappresenti esattamente la forma del monumento? Ricorda in tutto e per tutto un mortaio e un pestello di riso, strumenti tradizionali utilizzati nelle case indonesiane. La scelta non è casuale, un omaggio alla tradizione e un richiamo al concetto di armonia e fertilità da sempre alla base della cultura indonesiana.  Nonostante sia stato ufficialmente inaugurato nel 1975, sono serviti diversi anni per la sua costruzione che è infatti iniziata nel 1961. 

Ganesh Museum

All’interno del Monas è custodito il Ganesh Museum, un museo che dà modo di apprendere la cultura locale e approfondire l’etnologia e la storia tanto da essere considerato dagli esperti il migliore di questo genere. Un consiglio in più? Puoi approfittare delle visite in inglese gratuite, ad offrire il servizio è l’Indonesian Heritage Society: in questo modo potrai approfondire e fare domande ad esperti del settore.

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Moschea Istiqlal, la storia della più grande moschea del Sud-est asiatico

Un simbolo di tolleranza religiosa da vedere assolutamente: la storia della Moschea Istiqlal, che è nota in tutto il mondo per essere la più grande moschea del Sud-est asiatico, è tutta da scoprire. Siamo a Giacarta, in Indonesia, e la conosciamo anche con il nome di Moschea dell’Indipendenza, da “Istiqlal”. La posizione è strategica: vicinissima alla Cattedrale di Giacarta e alla Piazza Merdeka. Se stai progettando un viaggio a Giacarta, ti parliamo della Moschea Istiqlal.

La storia della Moschea Istiqlal

Tra i siti principali di Giacarta, la Moschea Istiqlal è indubbiamente conosciuta per la struttura di considerevoli dimensioni: la capienza è di 120mila fedeli, ed è il motivo per cui è la più grande moschea in Indonesia e del Sud-est asiatico. Il periodo di costruzione è durato più di 17 anni, ed è stata aperta ufficialmente nel mese di febbraio del 1978. L’idea alla base della fondazione? La volontà di celebrare l’indipendenza dell’Indonesia, e la posizione, come anticipato, è sì strategica (soprattutto dal punto di vista turistico), ma è anche atta a simboleggiare l’unità tra gli indonesiani.

C’è di più: questa moschea è un luogo di profonda tolleranza religiosa. Ecco perché si trova proprio nei pressi della Cattedrale di Giacarta. Perché questa moschea non volta le spalle ai fedeli di altre religioni. Lo dimostrano gli atti, la pratica: quando è Natale, la Moschea Istiqlal si prodiga per garantire che ci siano parcheggi a sufficienza per tutti i fedeli per la festa cristiana. Lo stesso vale per le altre feste, come la Pasqua o il Ramadan: uno scambio reciproco.

La struttura e lo stile della Moschea Istiqlal

Moschea Istiqlal, gli interni, lo stile, l'architettura

Fonte: iStock

Gli interni della Moschea Istiqlal

Un design moderno: spicca indubbiamente il contrasto con le altre moschee in giro per il mondo. Questo edificio, oltre a essere uno dei più importanti nel centro di Giacarta, dispone di un’ampia sala di preghiera rettangolare, coperta da una cupola e sostenuta da 12 colonne. L’interno è decisamente arioso, ampio, spazioso: si alternano colori vividi, che trasmettono un’idea di fondo quasi lussuosa, indubbiamente elegante. La sala principale è poi connessa a un cortile all’aperto: il richiamo alla preghiera viene dato nel minareto. Piccolo tip: secondo i turisti, di notte, la vista salendo sul Monumento Nazionale (Monas) è davvero mozzafiato. Con la card della città, si può prendere un ascensore per raggiungere la cima della struttura.

Informazioni prima di visitare la Moschea Istiqlal

La posizione è centrale, quindi facilmente raggiungibile: ci si può recare a piedi scendendo alla stazione ferroviaria di Gambir, o in alternativa prendere un “mototaxi”, ovvero “ojek”. Per quanto riguarda l’ingresso, è del tutto gratuito, durante ogni giorno della settimana. Sono sette le porte d’ingresso, come sette sono i cieli dell’Islam, ovvero i Paradisi della cosmologia islamica.

Questo progetto architettonico è considerevole non solo per lo stile, ma anche e soprattutto per ciò che rappresenta. Sebbene non sia previsto alcun biglietto di ingresso, sono disponibili delle guide che possono raccontare la storia della Moschea Istiqlal ai visitatori non musulmani: prima di entrare e attraversare le porte d’ingresso, però, bisogna togliersi le scarpe, in segno di rispetto e tradizione come previsto dalla cultura musulmana.