Categorie
Friuli Venezia-giulia Notizie treni Viaggi viaggiare

Alla scoperta del Friuli-Venezia Giulia in treno (gratis)

Ottime notizie per chi ama viaggiare e, in particolare, preferisce spostarsi in treno, mezzo di trasporto privilegiato per scoprire il territorio in maniera sostenibile e all’insegna di un “turismo lento”.

In Friuli Venezia Giulia, infatti, si rinnova fino al 31 maggio 2024 la promozione “Scopri il Friuli Venezia Giulia con Trenitalia“, la convenzione avviata lo scorso anno tra la Regione, tramite PromoTurismoFVG, e Trenitalia (società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS Italiane).

Biglietto Gratis per chi acquista un pacchetto turistico

La convenzione tra Trenitalia e PromoTurismoFVG che premia la mobilità sostenibile prevede la gratuità dei biglietti di Frecce, Intercity e del Regionale a chi acquista, tramite l’operatore incoming convenzionato, un pacchetto per un soggiorno dalle due alle quattro notti, a seconda della località e del periodo: ai destinatari dell’offerta sarà inoltre consegnata la “FVGcard” della
durata di 48 ore, con la possibilità di usufruire di gratuità e riduzioni per ingressi a musei o visite guidate.

Con il rinnovo della promozione, accanto alle già presenti Trieste, Udine, Lignano Sabbiadoro e Grado, si aggiungono Gorizia e Pordenone: prenotando un soggiorno nelle strutture convenzionate e raggiungendo la località in treno, il Friuli Venezia Giulia regalerà il biglietto.

La Promozione per le Città d’Arte

Sono molte le possibilità per regalarsi una vacanza nel cuore delle affascinanti città d’arte del Friuli: “FVG. Offerta Cultura” propone, in base alla località e al periodo, svariate soluzioni a Gorizia, Pordenone e Udine, con soggiorni di minimo due notti fino al 31/05/2024 (tenendo conto della disponibilità delle strutture durante ponti, festività e grandi eventi) mentre per chi raggiungerà Trieste il pacchetto prevede una sosta di minimo tre notti fino al 30/04/2024 (escluse festività e ponti e salvo disponibilità in concomitanza di grandi eventi).

Ma non è tutto.

Accanto alla proposta dedicata alle città, “FVG. Offerta Mare” offrirà l’opportunità di godersi le rinomate località della costa in primavera (dal 28/03/2024 al 31/05/2024 salvo limitazioni dovute a ponti e festività) con soggiorni a Grado e Lignano Sabbiadoro di minimo due notti.

Sono ben 650 i pacchetti disponibili (fino a esaurimento) acquistabili da famiglie e viaggiatori singoli.

Entrando nel dettaglio, la collaborazione commerciale tra PromoTurismoFVG e Trenitalia riconosce la gratuità dei biglietti ferroviari (in seconda classe o nel livello di servizio standard) ai clienti che acquistano il pacchetto dedicato tramite l’operatore incoming convenzionato.
I titoli di viaggio, prenotati sempre dall’agenzia incaricata e validi soltanto per gli spostamenti sul territorio italiano, dovranno riportare una data coincidente con quella di inizio e fine soggiorno (o al massimo, del giorno precedente per l’andata e successivo per il ritorno) e le stazioni coinvolte sono quelle di Cervignano-Aquileia-Grado, Gorizia Centrale, Latisana-Lignano-Bibione, Trieste Airport, Trieste Centrale, Pordenone e Udine.

Come usufruire della promozione?

Per usufruire della promozione rinnovata fino alla fine di maggio del prossimo anno, i viaggiatori dovranno contattare l’agenzia incaricata da PromoTurismoFVG e acquistare il pacchetto
turistico che include il biglietto del treno di andata e ritorno Trenitalia e il pernottamento in una delle strutture convenzionate a Gorizia, Grado, Lignano Sabbiadoro, Pordenone, Trieste e Udine.

Le prenotazioni saranno a carico dell’agenzia, a cui è affidata la predisposizione dei pacchetti turistici.

Per tutti i dettagli è possibile consultare i siti Turismofvg.it/trenitalia e Travelone.it nell’apposita sezione dedicata.

Categorie
cicloturismo Friuli Venezia-giulia Grado mare piste ciclabili Vacanze natura Viaggi

Tutte le piste ciclabili portano a Grado

Se c’è una città bike friendly in Italia, questa è Grado. La cittadina del Friuli-Venezia Giulia, affacciata sull’omonima laguna e collegata alla terraferma da una sottile striscia di sabbia, si estende su 90 chilometri di costa e regala spazi naturali molto vasti da godere in bicicletta.

L’Anello di Grado

Grado è crocevia di diversi itinerari da percorrere pedalando per scoprire la città e i suoi magnifici dintorni. Il più famoso – e anche facile – è l’Anello di Grado un percorso pianeggiante lungo undici chilometri, che si snoda tra le piste ciclabili cittadine, perfetto per scoprire Grado e i suoi angoli più nascosti.

La Grado – Punta Sdobba

Dalla città parte un itinerario ciclabile che porta fuori, il Grado – Punta Sdobba. Lungo 17,8 km, è totalmente pianeggiante e, dalla cittadina balneare, porta al villaggio di pescatori di Punta Sdobba, proprio sulla foce del fiume Isonzo. Lungo il percorso è possibile fermarsi al centro visite di Valle Cavanata, che si trova circa a metà strada, e al centro visite del Caneo, vicinissimo a Punta Sdobba ottimi luoghi per l’osservazione degli uccelli acquatici e delle piante palustri.

porto-grado

Fonte: @Nicola Brollo

Il porto di Grado

Itinerari naturalistici in bicicletta

La Laguna di Grado, con il suo scenario naturale, incontaminato e ricco di biodiversità, è l’habitat ideale da scoprire in bicicletta. Diversi itinerari ciclabili collegano la città alle due riserve naturali di Valle Cavanata e Foce dell’Isonzo – Isola della Cona. Sono le oasi preferite dagli amanti del birdwatching e da chi viene qui per fare escursioni in sella ai cavalli bianchi Camargue che, per le loro caratteristiche fisiche, si sono particolarmente adattati all’ecosistema della riserva.

isola-della-cona

Fonte: @Francesco Morongiu

L’Isola della Cona nella Laguna di Grado

In Valle Cavanata si possono avvistare caprioli, germani, canapiglie, folaghe e gallinelle d’acqua), mentre lungo la pista ciclabile che costeggia il tratto meridionale del Canale Averto, percorribile fino al Cancello a Mare, si giunge a un punto panoramico della riserva dal quale ammirare un tratto di spiaggia incontaminato frequentato spesso da aironi, folaghe ed altri uccelli marini.

Bike & boat

Nella Laguna di Grado ci sono alcune isole che meritano di essere visitate. Si possono raggiungere con il traghetto, anche con la bicicletta al seguito e anche nel periodo autunnale. Da non perdere è sicuramente l’escursione all’Isola di Barbana, un’isoletta intrisa di spiritualità, meta di pellegrinaggio, visto che ospita il Santuario della Beata Vergine Maria, e di gite all’insegna della pace, della meditazione e del relax.

Merita una gita anche l’isola Mota Safon, che incantò Pierpaolo Pasolini al punto da spingerlo a girarvi alcune scene del film “Medea” con Maria Callas. E, infine, la piccola isola di pescatori di Anfora e Porto Buso, e di Francamela, che d’estate sono frequentate dai turisti per via delle spiaggette isolate e del mare è trasparente, dove si possono anche assaporare le specialità di mare circondati dall’ambiente suggestivo della laguna.

La Ciclovia Alpe Adria

Ma Grado è anche luogo di passaggio di numerose ciclovie che la attraversano. Qui arriva la Ciclovia Alpe Adria che, da Salisburgo, in Austria, giunge nell’”isola del Sole” dopo ben 400 km e aver attraversato paesaggi montani, collinari e lagunari. Frutto del progetto di cooperazione transfrontaliera italo-austriaco, da Grado si può quindi percorrere l’ultimo tratto raggiungendo le città di Aquileia, tra le più ricche dell’Impero Romano tanto da essere soprannominata “Seconda Roma”, di Palmanova, la celebre “città stellata” riconosciuta dall’Unesco per la sua affascinante pianta poligonale a stella con nove punte, e infine di Udine, custode delle opere del Tiepolo.

La Ciclovia del Mar Adriatico

Un’altra famosa pista ciclabile che passa per Grado è la Ciclovia del Mar Adriatico (o Ciclovia FVG-2), un itinerario ciclabile che rientra nel progetto “AdriaBike“, la ciclovia dell’Alto Adriatico, lunga oltre mille km e che collega Tarvisio a Ravenna e che è parte integrante dell’itinerario europeo Eurovelo n. 8 che va da Cadice, in Spagna, ad Atene, in Grecia, attraversando mezza Europa. Un tratto tocca Grado e può essere percorsa in direzione di Trieste o di Lignano Sabbiadoro.

Categorie
Friuli Venezia-giulia itinerari culturali mete storiche Notizie treni storici Viaggi

Il Friuli-Venezia Giulia a bordo dei treni storici

Andare alla scoperta di una delle Regioni più belle e ricche di storia d’Italia, come si faceva una volta, è una delle esperienze più suggestive che si possano fare quest’anno.

Nel Friuli-Venezia Giulia stanno per partire i treni storici che portano alla scoperta di territori inediti attraversati da ferrovie che toccano siti Unesco, bellissimi borghi antichi – alcuni nell’associazione dei Borghi più belli di Italia – e luoghi di confine ricchi di storia.

Sono tante le occasioni tra il mese di agosto e di dicembre per visitare luoghi e bellezze naturali, ma anche per assistere a eventi, rievocazioni storiche, sagre, manifestazioni enogastronomiche e grandi eventi sportivi – come la Barcolana, che si svolge a ottobre -, in modo originale e sostenibile, nel segno del “turismo lento”, proprio come si faceva un tempo.

friuli-treno-storico

Fonte: @Ezio Dalcin

Un treno storico attraversa il Friuli-Venezia Giulia

A bordo dei treni storici

Si viaggia a bordo di treni d’epoca restaurati dalla Fondazione FS, con carrozze degli Anni ’30, le cosiddette “Centoporte”, con i salottini di legno lucido e le tendine ai finestrini, munite di bagagliaio e cappelliere e traniate da locomotive a vapore, elettriche o diesel.

Le partenze dei treni storici

I treni storici che attraversano il Friuli-Venezia Giulia partono il 5 agosto e viaggiano fino al 17 dicembre con un ricco calendario che comprende ben 21 appuntamenti.

I treni storici di agosto

Il primo treno a partire è il Tempus Express, un treno storico che il 5 agosto parte da Trieste e raggiunge la stazione di Gemona del Friuli per la rievocazione medievale Tempus est Jocundum. Ogni anno, ad agosto, la città friulana fa un tuffo nel passato e
si ripopola di figure e ambienti medievali come quella dei cavalieri e delle dame, ma anche mangiafuoco, artigiani nei loro mercati e taverne e di numerosi spettacoli di danza e di teatro in tutte le piazze. Una volta arrivati alla stazione di Gemona, alcune navette condurranno i passeggeri nel centro storico nel cuore della manifestazione.

Domenica 6 agosto,  da Sacile parte il Treno Natura che arriva alla stazione di Cornino, una località sulle sponde dell’omonimo lago con acque di colore verde-azzurro, da cui, con un servizio di bus, è possibile raggiungere gli 800 metri d’altezza e l’altopiano di Monte Prât. Ad attendere i partecipanti ci saranno guide specializzate che
accompagneranno il gruppo lungo un percorso a piedi ricco di bellezze naturalistiche e caratterizzato da diversi sentieri con suggestivi scorci sul fiume Tagliamento e il torrente Arzino, mentre nel pomeriggio è in programma la visita guidata alla Riserva Naturale del lago di Cornino, uno degli ambienti più interessanti dell’intero arco alpino per il birdwatching e per l’osservazione dei rapaci, in particolare dei grifoni, un luogo da cartolina.

Il 20 agosto parte il Treno del confine, trainato da una locomotiva elettrica, che collega Trieste a Palmanova, la splendida città-fortezza realizzata dalla Repubblica di Venezia e conosciuta per la sua pianta a forma di stella a nove punte, poi a Gradisca d’Isonzo fino ad arrivare a Redipuglia, lungo un itinerario sul filo della storia legato alle città simbolo che hanno segnato il confine. A Palmanova, conservata in condizioni straordinarie, modello di città ideale rinascimentale e di architettura militare e oggi sito Unesco, i passeggeri potranno partecipare gratuitamente a una visita guidata dedicata al tema della resistenza di confine; il viaggio prosegue per Sagrado e da lì, con le navette, fino a Gradisca d’Isonzo, annoverata tra i Borghi più belli d’Italia, per una visita del Museo documentario e del suo castello, ripercorrendo i camminamenti di ronda lungo le mura quattro-cinquecentesche; infine, si giunge a Redipuglia, nel cuore del Carso e dei
territori dove si sono scritte le pagine più intense del primo conflitto mondiale, e in cui sarà organizzata una visita guidata al museo della Grande Guerra e al Sacrario.

Il 27 agosto parte, invece, un treno tematico, il Treno delle lame, in occasione della manifestazione “Coltello in festa” che si svolge a Treviso e che porta i passeggeri a Maniago, città famosa in tutto il mondo per i suoi fabbri e per la produzione di coltelli e arnesi, in occasione del grande evento annuale dedicato alla miglior arte fabbrile e della coltelleria, con la possibilità di visitare le botteghe artigiane e le bancarelle, degustando le specialità tipiche e godendo di tanti momenti di intrattenimento e spettacolo.

I treni storici di settembre

A settembre sono cinque le date per viaggiare su un treno storico in Friuli-Venezia Giulia. Si comincia domenica 3 con il suggestivo Treno dei borghi più belli d’Italia. Si parte da Gemona a bordo di un treno con la locomotiva a vapore verso le stazioni di Sacile-Budoia e di Meduno, alla scoperta di due tra i Borghi più belli d’Italia: Polcenigo, con il sito Unesco palafitticolo di Palù di Livenza e la sua storica “Sagra dei cesti”, e Toppo, nel Comune di Travesio, un borgo rurale che conserva i resti del suo castello medievale.

friuli-treni-storici

Fonte: @Archivio Fondazione FS

L’interno di una carrozza “Centoporte”

A vapore sono anche la locomotiva del treno storico per Friuli Doc, che il 10 settembre collegherà Trieste a Udine per immergersi nel grande festival annuale dedicato all’enogastronomia e scoprire gli aspetti più autentici e i sapori della cultura del Friuli- Venezia Giulia, così come quella del Treno tra abbazie, vigneti e colline, che domenica 17 settembre porterà i passeggeri da Trieste alla Festa dell’Uva di Cormons e a Rosazzo per una visita all’Abbazia.

Il 24 settembre sarà la volta del Treno Gusti di Frontiera, un “Centoporte” diesel che collegherà il capoluogo regionale alla città di Gorizia, dove si svolge ogni anno la manifestazione enogastronomica più grande del triveneto, “Gusti di Frontiera”, con più di cento stand culinari provenienti da tutto il mondo e un ricco palinsesto di iniziative culturali e di intrattenimento.

Il 30 settembre, invece, entrerà in funzione il Treno dei fumetti, da Gorizia a Pordenone e da Treviso a Pordenone, un’occasione per visitare il “Paff! Museo internazionale del fumetto” di Pordenone, dove saranno organizzati tour guidati gratuiti per i passeggeri del treno storico.

I treni storici di ottobre

Il mese di ottobre si apre con un doppio appuntamento legato a eventi agroalimentari: il 1° ottobre parte il Treno tra valli alpine e abbazie che da Trieste arriva a Carnia, da dove i passeggeri raggiungeranno in navetta Moggio Udinese per una visita guidata all’abbazia per poi proseguire verso Resiutta e immergersi nella Festa dell’agricoltura. Sempre il 1° ottobre parte il Treno sapori d’autunno tra Treviso e Cavasso Nuovo per la Festa della Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo.

Domenica 8 ottobre sarà attivo il treno storico Treno Barcolana express con il collegamento Udine- Trieste in occasione della regata, mentre sabato 14 ottobre il Treno “Art and Food” partirà da Nova Gorica e Gorizia, che nel 2025 saranno insieme Capitali della cultura, così come da Treviso per raggiungere l’evento “Art and Food” di Pordenone.

Domenica 15 ottobre il Treno delle Mele Antiche darà il benvenuto a bordo ai passeggeri in partenza da Treviso alla volta di Frisanco, con fermata a Maniago, per la Festa delle Mele Antiche, mentre il 22 ottobre sarà possibile raggiungere la Festa della Zucca di Venzone partendo da Trieste a bordo di un “Centoporte” a locomotiva elettrica. Chiude il mese il Treno autunno in “Pedemontana del Friuli” che domenica 29 ottobre ripercorrerà da Sacile a Meduno i binari della ferrovia Pedemontana, trainato da una storica locomotiva a vapore attraverso paesaggi incredibilmente suggestivi.

I treni storici di novembre

A novembre saranno ben due gli appuntamenti dedicati alle Grande Guerra, il primo sabato 4 con il collegamento da Trieste a Redipuglia, per celebrare la Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate, mentre domenica 5 novembre il Treno Grande Guerra, trainato da una locomotiva a vapore, partirà da Udine in direzione Forgaria nel Friuli con fermata alla stazione di Cornino e Pinzano al Tagliamento, toccando i luoghi interessati dal primo conflitto mondiale.

Domenica 12 novembre chiude il mese un treno goloso, il Treno del Formaggio che va da Sacile a Gemona, dove avrà luogo la storica kermesse enogastronomica dedicata ai prodotti lattiero-caseari e alle tradizioni agricole.

I treni storici di dicembre

Gli ultimi treni, ma forse anche i più suggestivi, sono quelli che partiranno nel mese di dicembre e saranno dedicati alle tradizioni prenatalizie. Il 5 dicembre parte, infatti, da Triesteil Treno dei Krampus con direzione Tarvisio, in occasione della festa di San Nicola e della tradizionale uscita in maschera dei Krampus per le vie della città, mentre il 17 dicembre parte il suggestivo Treno dei presepi e dei Mercatini di Natale che collegherà Gemona del Friuli a Poffabro detto, appunto, “borgo dei presepi” per una visita dei presepi. Il treno proseguirà fino a Polcenigo – con fermata a Maniago – e poi a Sacile – stazione di Budoia – per un itinerario focalizzato sulla scoperta dei borghi con visita ai presepi tipici e ai Mercatini di Natale.

Poffabro Ph.Gaudenzio TurismoFVG

Fonte: @Gaudenzio – TurismoFVG

Poffabro, il paese dei presepi

 

Categorie
capitali europee Dublino Europa eventi Friuli Venezia-giulia Irlanda Notizie Trieste Viaggi

Bloomsday, da Dublino a Trieste sulle orme di Joyce

Il 16 giugno è una data speciale in Irlanda, perché si celebra il Bloomsday, la festa nazionale in onore dello scrittore James Joyce. Chi non avrà la possibilità di vivere a Dublino la festività che rievoca gli eventi dell’”Ulisse” il romanzo più celebre dello scrittore, potrà godersi la speciale atmosfera di questa giornata e un pizzico di Irlanda in occasione del Bloomsday a Trieste. Ecco gli appuntamenti imperdibili del fitto calendario di iniziative nella città in cui l’autore irlandese visse quasi ininterrottamente dal 1904 fino al 1920, con Nora Barnacle, che sarebbe diventata sua moglie, e dove nacquero i loro figli Giorgio e Lucia Anna.

Bloomsday nell’anno di Zeno a Trieste

Le celebrazioni del Bloomsday in terra giuliana avranno inizio venerdì 16 giugno, giorno in cui, nel 1904, si svolgono tutte le vicende narrate nel romanzo, e andranno avanti fino a domenica 18 giugno. Nell’edizione del 2023, ci sarà un po’ d’Irlanda in più, grazie a Turismo Irlandese che quest’anno ha voluto unirsi ufficialmente alla festa, ospitando due eventi interessanti e originali, in occasione del centesimo compleanno de “La coscienza di Zeno” dell’autore triestino Italo Svevo, grande amico e sostenitore di Joyce, che segue a un anno di distanza quello dell’”Ulysses”.

L’incontro tra Joyce e Svevo risale al 1907, quando il primo divenne insegnante d’inglese suo e di sua moglie. Svevo è considerato uno dei modelli di Leopold Bloom, protagonista dell’”Ulisse”, soprattutto negli aspetti più propriamente ebraici.

Bloomsday a Trieste: gli appuntamenti imperdibili

Bloomsday Trieste approfondirà anche in questa edizione un singolo episodio del capolavoro di Joyce, indagando le modalità, il significato, il senso attuale e le diverse suggestioni di “Circe”, quartultimo capitolo del romanzo, ultimo della sezione centrale denominata “Odissea”, l’episodio più lungo di tutto il libro, ricchissimo e visionario.

Ecco alcuni degli appuntamenti da non perdere in occasione del Bloomsday nel capoluogo del Friuli-Venezia Giulia.

Calipso. La colazione “immersiva”

Alle ore 9.00 dei giorni 16, 17 e 18 giugno, all’Adriaco Yacht Club (Molo Sartorio 1) – il più antico e prestigioso yacht club triestino – avrà luogo Calipso. La colazione “immersiva”, formula lanciata nel 2022 con grande successo in occasione dei 100 anni del romanzo di Joyce. Il menu sarà una combinazione tra lo stile continentale e quello tipicamente irlandese, con l’immancabile rognone descritto nel capitolo “Calipso”, e la messa in scena delle pagine della celebre colazione con frattaglia, da parte della compagnia teatrale “L’Armonia”.

Trieste chiama Dublino

Il 16 giugno, alle ore 17.00, si svolgerà il secondo evento che vede il coinvolgimento di Turismo Irlandese in collaborazione con Boscolo Viaggi: Trieste chiama Dublino. Itinerario a piedi, curato dall’ente del turismo dell’isola di Smeraldo.

Nel corso di una passeggiata di joyciana memoria, in compagnia di una guida, i partecipanti vivranno un intrigante parallelismo tra luoghi chiave triestini e dublinesi, facendo un viaggio nel capoluogo giuliano che rievoca una simile esperienza in quello irlandese e che unisce le due città fonte di ispirazione per lo scrittore: il porto di partenza irlandese, luogo dell’anima in cui sono ambientate quasi tutte le sue opere, e il porto adriatico, luogo di sosta, di maturazione e di creatività, dove parte delle opere sono state concepite e scritte. Il punto di ritrovo è Piazza Ponterosso, vicino alla statua di James Joyce, e la partecipazione è gratuita, con prenotazione fino a esaurimento posti.

Itinerario a piedi sulle orme di Svevo

Per celebrare il centenario de “La Coscienza di Zeno”, Riccardo Cepach, curatore dei musei Svevo e Joyce guiderà i visitatori lungo una piacevole passeggiata nel centro di Trieste, alla scoperta dei luoghi specialmente legati alla vita e all’opera di Italo Svevo. L’appuntamento è in piazza Hortis alle ore 11 di sabato 17 giugno, davanti alla statua dello scrittore e drammaturgo triestino (In caso di maltempo, il tour verrà ripreso domenica 18, con partenza dal medesimo luogo e orario).

Tour a piedi nella città di Joyce

Domenica 18 giugno, è invece la volta del tour guidato da Laura Pelaschiar con la partecipazione di Paolo Quazzolo (Università degli Studi di Trieste – Dipartimento di Studi Umanistici). Un’occasione per scoprire la “bella Trieste” di Joyce, la città delle sue lezioni di inglese, delle amate chiese e delle non meno amate osterie, la Trieste dei bordelli, dei teatri, della Berlitz School, patria dei cripto-triestini Leopold e Molly Bloom.

Bloomsday Festival a Dublino

A Dublino le celebrazioni del Bloomsday non sono di certo da meno. Anche quest’anno, fino al 18 giugno, le occasioni per divertirsi o approfondire alcuni aspetti della scrittura joyciana sono davvero numerose. Tra spettacoli di strada, conferenze, teatro, musica, letture, laboratori, tour a piedi ed eventi gastronomici, il festival farà rivivere ancora una volta i personaggi e i luoghi resi famosi dal celebre romanzo.

La festività prende il nome da Leopold Bloom, uno dei protagonisti del romanzo (l’altro è Stephen Dedalus, alter ego letterario di Joyce). L’opera segue la vita e i pensieri di Bloom – così come quelli di Stephen e di una serie di altri personaggi, reali e immaginari – dalle 8 del mattino fino alle prime ore del mattino successivo. La data del 16 giugno 1904 venne scelta dallo scrittore irlandese perché fu il giorno del primo appuntamento tra James Joyce e Nora Barnacle, sua futura sposa.

Anche nel capoluogo irlandese si comincia con la colazione molto ricca in ricordo di quella che Leopold prepara nel romanzo per la moglie Molly. Luogo scelto per l’appuntamento è Sandycove, a sud di Dublino, dove si trova il Joyce Museum. Dopo la colazione hanno inizio le peregrinazioni letterarie.

Dublino fa da sfondo a quasi tutte le opere di Joyce. Le tappe del tour guidato includono l’alma mater di Joyce, il Belvedere College; North Hardwicke Street, l’ambientazione del racconto “The Boarding House”; il Gresham Hotel, l’ambientazione della scena finale e più memorabile del racconto “The Dead”; la statua di James Joyce in North Earl Street. L’itinerario include anche una visita al numero 7 di Eccles Street e ripercorre i passi del celebre viaggio di Leopold Bloom per acquistare un rognone nel quarto episodio dell’”Ulysses”.

Una delle peculiarità delle celebrazioni del Bloomsday è imbattersi nelle persone vestite come i personaggi in stile edoardiano. Tra i capi di abbigliamento caratteristici che si vedono per le strade del capoluogo irlandese quel giorno c’è la paglietta, un cappello estivo alla moda e iconico indossato da molti all’epoca, tra cui lo stesso Joyce.

Tanti gli eventi organizzati per il Bloomsday Festival al James Joyce Centre, che ospita la manifestazione dal 1994, collaborando con diversi teatri, musei, biblioteche, mostre d’arte, collettivi e altre istituzioni di Dublino per far rivivere l’eterna opera di Joyce.

Categorie
Borghi Cividale Del Friuli Friuli Venezia-giulia Idee di Viaggio luoghi misteriosi Viaggi

La leggenda spaventosa del ponte più suggestivo d’Italia

È il simbolo della città, ma anche un luogo in cui riecheggia una leggenda spaventosa che lo ammanta di mistero: stiamo parlando del ponte più suggestivo d’Italia. Si trova a Cividale del Friuli e si racconta che sia stato il diavolo in persona a costruirlo. Alto e imponente, poggia su tre piloni, e sovrasta il fiume Natisone, restituendo ai visitatori una vista dall’alto del corso dell’acqua e una storia antica e suggestiva.

Come tutti i luoghi più affascinanti non è solo l’interesse architettonico e paesaggistico a richiamare i visitatori, ma anche e soprattutto il mito che avvolge questo luogo, un posto dove la magia e la superstizione si incontrano.

Ponte del Diavolo, dove si trova e come è stato realizzato

Per ammirare il Ponte del Diavolo ci si deve recare a Cividale del Friuli, una cittadina antica e suggestiva. Basti pensare che la sua fondazione risale all’epoca romana e si deve a Giulio Cesare. Una storia secolare che si intreccia – a un certo punto – con la leggenda, quella che ammanta la realizzazione dell’attraversamento sul fiume Natisone la cui esistenza è individuata a partire del 1442.

La struttura è alta 22 metri e mezzo, lunga 48 e poggia su tre piloni. Da qui è possibile godere di una vista suggestiva sul fiume e sul panorama che lo incornicia. La particolarità della costruzione è la sua asimmetria, dovuta al fatto che il pilone centrale si posa su una roccia.

Distrutto nel corso della Prima Guerra Mondiale, il ponte è stato poi ricostruito nel 1918. La leggenda è legata proprio alla prima costruzione, quella di lacopo Dugaro da Bissone. La realizzazione dell’opera è stata lenta e, a quanto pare, segnata anche da difficoltà. Se la posa della prima pietra avvenne nel 1442 la conclusione dei lavori è datata molti anni dopo.

La leggenda del Ponte del Diavolo

La leggenda popolare vuole che all’epoca la costruzione della struttura sia stata possibile grazie all’intercessione del diavolo. Un aiuto nella realizzazione del ponte, questo sarebbe stato chiesto dagli abitanti della cittadina in Friuli Venezia Giulia, in cambio il maligno avrebbe preteso l’anima della prima persona a passarci sopra. Secondo questa storia anche la madre del diavolo avrebbe aiutato trasportando nell’alveo del fiume il masso su cui poggia il pilone centrale.

Come è andata a finire la storia? Pare che gli abitanti di Cividale del Friuli si siano presi gioco del demonio scegliendo come primo essere vivente, a transitare sul ponte, un animale.

Una veduta delle arcate del Ponte del Diavolo

Fonte: iStockPhoto

Ponte del Diavolo, una veduta delle sue arcate

Ponti del Diavolo, quelli che si possono vedere in Italia

Quello di Cividale del Friuli non è l’unico Ponte del Diavolo presente in Italia: spesso, infatti, viene dato questo appellativo ai ponti, quando vi sono leggende che li rendono in qualche modo protagonisti. Un altro esempio? Quello della Maddalena di Borgo a Mozzano in provincia di Lucca, noto anche con l’appellativo di Ponte del Diavolo. Anche in questo caso le arcate, che sono tre, sono asimmetriche. A Bobbio invece, in provincia di Piacenza, se ne trova un altro: la leggenda narra che lo abbia costruito il maligno.

Queste sono solamente due delle tante strutture presenti in Italia, in maniera capillare e in tantissime regioni, e la cui realizzazione è avvolta nel mistero.

Categorie
Friuli Venezia-giulia Vacanze natura Viaggi

Paradiso dei tuffi, un eden selvaggio alla portata di tutti

Amanti dei tuffi? 

Ho il posto per voi, si trova in Friuli, provincia di Udine, Torrente Arzino.

Ci arriviamo in 5 minuti, con un itinerario abbastanza semplice (vedi Info Pratiche), che fin da subito ci rivela, attraverso improvvise finestre panoramiche, di che pasta è fatto questo sito: il fiume esce letteralmente dalla montagna, barcamenandosi in un fondale roccioso che sembra scolpito ad arte.

Paradiso dei tuffi: il torrente esce letteralmente dalla montagna
Paradiso dei tuffi: il torrente esce letteralmente dalla montagna

L’acqua, infatti, arriva qui dopo aver percorso un lungo canyon ombreggiato, spezzato da una prima, profondissima piscina naturale in ombra, per poi confluire in una splendida pozza verde acqua, super cristallina e sempre al sole. Qui un affluente di destra si riversa nell’Arzino. 

Due spiagge di ghiaia e sabbia circondano la piscina naturale principale, dalla quale il torrente prosegue la sua corsa scavando un altro canyon, ben più basso del precedente, e costellato di pittoresche rocce lisciate – anzi “bucherellate” – dal millenario scalpellio dell’acqua. Potrete notare qui una sorta di faraglione che fuoriesce dall’acqua.

Questo gioiello della natura è certamente ambito in estate, ma il tanto spazio e l’incredibile energia che qui si crea ne fanno piuttosto un sito di magnetica aggregazione tra le persone.

Potete concedervi lunghe nuotate nella zona delle piscine naturali, e addentrarvi così nel canyon ombreggiato, una vera meraviglia della natura. 

Ma questa zona è ideale anche per gli amanti dei tuffi: gente di tutte le età, approfittando del suo turno e delle momentanee luci della ribalta, si butta dalle pareti del canyon nella pozza, per poi nuotare nel verde più cristallino. 

I più arditi si arrampicano in destra orografica, dove ci si può tuffare nella piscina ombreggiata da 20 metri circa. Se è troppo per voi, salti di ca 4-5 metri si possono fare, dalla sinistra orografica, nella piscina soleggiata.

Il sito va in ombra verso le 17. Certo la temperatura dell’Arzino è sfidante, ma i suoi colori vi faranno scordare l’acqua fredda. 

Il verde cristallino del torrente Arzino
Il verde cristallino del torrente Arzino

Ritemprati dalle acque dell’Arzino non perdetevi una gita nella quiete di Pradis, e alle sue profondissime grotte verdi dove il sole non arriva mai. Caratterizzate da strettissimi canyon che piccoli torrenti continuano a scavare da millenni, qui, anche in piena estate, dovrete munirvi di maglioncino e giacca a vento.

Situate nel cuore delle Prealpi Carniche, sono formate dall’insieme di una profonda forra scavata nel calcare dal torrente Cosa, da tre caverne principali ad essa collegate, l’Andris di Gercie, l’Andri scur e l’Andri blanc e da centinaia di cavità di origine carsica. Per mezzo di sentieri in discesa e di numerosi gradini si riesce a scendere sino al livello del torrente, in uno scenario certamente suggestivo. 

È provato che le grotte di questa zona offrirono riparo agli ultimi cacciatori neandertaliani di orsi delle caverne, di cui un esemplare è ricostruito, in base ai resti ossei rinvenuti, nel vicino Museo della Grotta.

Le Grotte di Pradis
Le Grotte di Pradis

Info Pratiche

Ci sono due accessi al Paradiso dei tuffi (46.27172, 12.94544) – entrambi sulla Strada Provinciale 1 della provincia di Udine, che collega la pianura Friulana con Tolmezzo – il primo poco più lungo, ma meno pendente del secondo:

  • km 67,8 della SP1, prendete la strada campestre (46.270839, 12.947821) che si fa gradualmente sentiero e arriva sul greto del torrente in circa 7 minuti; 
  • km 68 della SP1, di fronte ad una svolta a sinistra (Via Battaias, dove potete lasciare la macchina), un’apertura nel guard rail (46.271162, 12.945593) dà accesso ad alcuni scalini che proseguono verso il sito attraverso un sentiero un po’ pendente (circa 5 minuti).

Le Grotte Verdi si trovano in Via Pradis di Sotto, in comune di Clauzetto (PN; 46.245572, 12.888144), mentre il Museo della Grotta nel vicino abitato di Pradis di Sotto. 

Categorie
Friuli Venezia-giulia luoghi misteriosi Notizie Trieste Viaggi

La Trieste della fiction “La porta rossa”

Giunta alla terza stagione, la fiction Tv RAI “La porta rossa” piace per la trama davvero inusuale. Non è il solito giallo. In questo caso, l’ispettore di polizia, Leonardo Cagliostro (interpretato da Lino Guanciale), che è rimasto ucciso in modo misterioso, torna sotto forma di fantasma per indagare sul proprio assassinio. Lui vede tutto e tutti – inclusi i propri familiari – ma nessuno è in grado di scorgerlo, se non attraverso l’aiuto di una medium.

Le vicende fra thriller e mistero si svolgono in una delle città più belle d’Italia: Trieste. La co-protagonista della serie infatti è proprio lei, con le sue piazze, i suoi palazzi storici e i suoi scorci sul mare unici.

Le location della fiction “La porta rossa”

Innanzitutto, il Commissariato, dove sono state girate tantissime scene della fiction, è stato ricavato nel Palazzo Carciotti, ben riconoscibile anche dall’esterno. Si trova a Riva Tre Novembre, 13 (che un tempo prendeva il nome dallo stesso palazzo), nel centro storico di Trieste, all’inizio del Canal Grande. L’edificio settecentesco prende il nome dal suo primo proprietario, il commerciante greco Demetrio Carciotti, il cui nome è inciso sulla facciata e vi soggiornò per un breve periodo persino il Cancelliere austriaco Metternich.

Per la sua architettura e il portico che anticipa l’ingresso a palazzo spesso viene confuso per un teatro (il vicino Teatro Verdi gli somiglia molto). La cupola di rame con un’aquila napoleonica che sovrasta l’edificio però è inconfondibile. Gli ambienti interni sono riccamente decorati, con colonne, sculture, bassorilievi e pareti affrescate.

Cagliostro osserva ciò che accade in città da un punto panoramico, icona di Trieste. Nelle prime due serie si trattava dell’Ursus, un pontone-gru degli Anni ’30 del Novecento dichiarato Bene di interesse culturale come pezzo di archeologia industriale della città.

Nella terza stagione della serie la location è stata sostituita con il Faro della Vittoria, ben visibile e riconoscibile da chiunque giunga a Trieste. Non è soltanto un faro fondamentale per chi arriva via mare, ma è anche la commemorazione dei caduti e un simbolo della rinascita di Trieste dal dopoguerra.

Oltre che dal faro, l’ex ispettore ama guardare la propria città anche dalla cima della Torre dell’orologio che si trova nel Municipio affacciato sulla famosissima piazza dell’Unità d’Italia, la più grande e celebre di Trieste.

Ma chi seguen la serie riconoscerà altri luoghi del Capoluogo friulano. Come lo storico Palazzo Vivante, con la sua facciata gialla, dimora prestigiosa dell’alta borghesia triestina e oggi sede dell’ “Opera Figli del Popolo”; la Centrale Elettrica di Opicina che si trova sull’altopiano del Carso, lo stabilimento balneare Ausonia e la Cava di Sgonico.

Categorie
Friuli Venezia-giulia Grado Lagune mare Notizie Viaggi

In Italia è stata fatta una scoperta eccezionale

Il mare italiano ha restituito alcuni importanti reperti archeologici che lasciano tutti a bocca aperta. Una scoperta avvenuta negli abissi grazie al lavoro del Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine.

Laguna di Grado, scoperti due relitti di navi romane

Ci troviamo nella Laguna di Grado, una meraviglia naturale situata nell’Alto Adriatico, all’interno del territorio del comune di Grado, in provincia di Gorizia. Proprio qui due relitti di epoca romana, distanti tra loro 2 chilometri in linea d’aria, sono stati scoperti nell’ambito della periodica attività di controllo dei siti archeologici sommersi dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine e poi analizzati dagli archeologi dell’ateneo del Friuli.

Nello specifico, le forze dell’ordine stavano effettuando il monitoraggio di un vasto specchio d’acqua compreso tra Grado e le Foci del Timavo, in collaborazione con il Centro Subacquei di Genova, la Soprintendenza di Trieste e l’Università di Udine.

A rendere nota questa notevole scoperta sono stati gli stessi protagonisti che sostengono che questo dovrebbe essere il sistema portuale diffuso della metropoli di Aquileia, in cui lo scalo gradese costituiva una cerniera tra le rotte marine e le acque interne fluvio-lagunari dell’arco Adriatico.

La scoperta nel dettaglio

Un ritrovamento che in realtà si è protratto nel tempo. Una delle due navi, infatti, è stata osservata ai primi di luglio del 2022 proprio presso laguna. Ma grazie a una campagna di approfondimento avviata nei giorni successivi, gli archeologi subacquei dell’università di Udine hanno potuto verificare che nell’accesso alla Laguna di Grado affioravano anche alcune costole portanti dello scafo, lungo un allineamento di oltre 12 metri.

Il relitto si trova a una profondità di circa 5 metri e risulta in maggior parte interrato. Nonostante questo, si è potuto appurare che è stato costruito con la tecnica detta a “mortasa-tenoni”. La porzione di scafo al momento visibile ha una lunghezza pari a metri 12,20, ma considerata la conformazione del legno esposto potrebbe risultare lunga almeno il doppio.

Tramite delle pulizie fatte a mano è stato possibile portare alla luce anche altre parti dello scafo, in cui è visibile l’assemblaggio tipico dell’epoca romana. Al termine di questa attività è stato poi verificato un altro sito segnalato nel 2019 nello spazio antistante il lungomare di Grado. Una verifica che ha permesso di determinare la presenza di un nuovo relitto (chiamato Grado 5), costituito da alcuni elementi dell’ossatura dello scafo riconducibili alla fiancata di una nave.

Per questo secondo reperto è stato possibile fornire anche un’indicazione cronologica più precisa grazie al rinvenimento nel sito di un’anfora del tipo Lamboglia 2 arcaico, che colloca il naufragio tra la fine del II e gli inizi del I secolo a.C. Sono stati osservati, inoltre, anche il collo di brocca e uno di anfora risalenti al II-III secolo d.C.

Non è la prima volta che l’area di Grado restituisce relitti di imbarcazioni di età romana. Vi basti pensare alla “Iulia Felix”, nave del II secolo d.C., rinvenuta nel 1986, che naufragò nelle acque dell’Adriatico a circa 6 miglia al largo dell’isola di Grado con un carico di 560 anfore. Sintomo che, evidentemente, sono ancora tanti i tesori da scoprire in questa zona.

Categorie
Friuli Venezia-giulia Notizie treni Viaggi viaggiare

Questa regione italiana ti regala un viaggio in treno

Una regione bellissima, in grado di offrire mare, montagne, borghi da sogno e una natura incontaminata, una zona del nostro Paese che lascia tutti a bocca aperta e che ora è possibile raggiungere gratuitamente viaggiando in treno.

Se vai in treno in Friuli-Venezia Giulia il biglietto è gratis

Il Friuli-Venezia Giulia ha deciso di far proseguire una promozione interessantissima nata dalla collaborazione tra Trenitalia e PromoTurismoFVG che permette, a chi vuole raggiungere le destinazioni di cultura e di mare della regione, di viaggiare in treno gratis: il rimborso del biglietto ferroviario sarà integrale.

Sarà possibile usufruire, quindi, di pacchetti turistici che promuovono l’offerta culturale e il mare del Friuli-Venezia Giulia, ma anche di sconti e vantaggi riservati per i soggiorni di più giorni. In particolare, i luoghi interessati saranno Trieste e Udine e la costa del Friuli Venezia Giulia con Grado e Lignano Sabbiadoro.

È bene sapere, tuttavia, che le offerte sono riservate esclusivamente a chi raggiungerà una delle destinazioni convenzionate della regione. Inoltre, è necessario abbinare un soggiorno di alcune notti a seconda delle stagioni.

La promozione nel dettaglio

Nello specifico sono due promozioni, una riservata al pacchetto mare e l’altra alla cultura. La collaborazione commerciale tra Trenitalia e l’ente che si occupa della gestione e della promozione turistica del Friuli-Venezia Giulia, prevede il rimborso totale dei biglietti ferroviari Frecce, Intercity e Regionali acquistati attraverso uno sconto sull’importo delle offerte turistiche che includono il pernottamento alberghiero in strutture ricettive convenzionate di Lignano Sabbiadoro, Grado, Trieste e Udine.

Il rimborso sarà pari all’importo speso per l’acquisto del biglietto ferroviario di andata e ritorno per/da le stazioni di Latisana-Lignano-Bibione, Cervignano-Aquileia-Grado, Trieste Airport, Trieste Centrale e Udine e riconosciuto ai titoli di viaggio acquistati esclusivamente nell’ambito della promozione.

Agli ospiti sarà persino consegnata gratuitamente la FVGcard che permette di usufruire di gratuità e ulteriori riduzioni tariffarie per ingressi a musei e visite guidate. Il dettaglio delle offerte, valide fino al 31 maggio 2023, e l’elenco delle strutture ricettive si possono consultare sul portale di PromoTurismoFVG nell’apposita sezione dedicata.

Alla scoperta di Trieste e Udine e relax tutto l’anno a Grado e Lignano Sabbiadoro

Il pacchetto prevede un soggiorno in una delle strutture ricettive convenzionate di Trieste e di Udine per un minimo di 2 notti – salvo limitazioni dovute e ponti e festività. La FVGcard avrà una durata di 48 ore per soggiorni brevi o di una settimana per soggiorni da 3 o più notti.

Essa permette di accedere gratuitamente ai principali musei del Friuli-Venezia Giulia, alle visite guidate e di fruire di speciali sconti su servizi turistici come, per esempio, l’accesso a parchi divertimento, spiagge, piscine, teatri e molto altro ancora. Inoltre, grazie a questa card si potrà avere l’ingresso gratuito alle mostre, o ridotto, come a “La Grande mostra di Banksy Banksy, The Great Communicator –Unauthorized Exhibition”, al Salone degli Incanti di Trieste, dal 25 novembre al 10 aprile 2023.

Infine, è previsto anche l’acquisto di un soggiorno in una struttura ricettiva convenzionata (per un periodo minimo di 2 notti) in bassa stagione, dal 29 agosto 2022 al 31 maggio 2023, nelle località balneari di Grado e Lignano Sabbiadoro (salvo eventuali limitazioni in occasione di ponti e festività).

Categorie
Borghi Friuli Venezia-giulia parchi naturali vacanza natura Viaggi

Paularo, il villaggio degli alpinisti del Friuli-Venezia Giulia

Si trova nel cuore della Val d’Incarojo l’affascinante borgo di Paularo, prima località del Friuli-Venezia Giulia (e sesta in Italia) entrata nella rete transfrontaliera dei Villaggi degli Alpinisti (Bergsteigerdörfer). Il circuito, promosso dai Club alpini dei cinque Paesi aderenti (Austria, Germania, Italia, Slovenia e Svizzera), raggruppa 37 località dell’arco alpino che puntano sull’autenticità e sulla frequentazione lenta e rispettosa dell’ambiente per attirare i visitatori.

Natura incontaminata, assenza di strutture impattanti, il permanere di tradizioni mantenute vive dalla popolazione e le numerose possibilità di escursioni in quota fanno di Paularo un centro molto apprezzato dai turisti, di cui vogliamo offrirvi un piccolo assaggio.

Alla scoperta di Paularo, il “salotto della Carnia”

Incerta l’origine del nome di Paularo. C’è chi sostiene che derivi dal latino “pabolarium” (pascolo), chi lo fa risalire al termine “povui-poulars”, ossia “luogo di ippocastani”, come testimoniano gli unici secolari esemplari arborei di piazza Julia, eredi una piantagione più vasta.

Andando indietro nella storia, scopriamo che la prosperità della valle che ospita il paese è perlopiù legata al dominio della Serenissima Repubblica Veneta. Nella seconda metà del 1500, Paularo visse un Rinascimento di cui si possono tutt’oggi ammirare le tracce, come nello straordinario altare ligneo della chiesa di Dierico.

A contribuire a dare maggior lustro alla storia di questi luoghi fu, nel 1700, Jacopo Linussio, creatore di una delle maggiori manifatture tessili settecentesche d’Europa, considerato il primo imprenditore della Carnia, concentrato di natura e gioielli da scoprire. In quel periodo venne completata la struttura urbanistica del centro storico con la costruzione di Palazzo Linussio (ora Fabiani), tra i principali luoghi di interesse di Paularo, che per la signorilità delle case viene da alcuni definito il “salotto della Carnia”.

Lo si capisce già imbattendosi nel Palazzo Calice Screm, imponente complesso architettonico costruito nel XVI secolo, considerato il prototipo della casa carnica, con ampi loggiati ad archi a tutto sesto, sorretti da eleganti pilastri in pietra locale. O nel Palazzo Valesio-Calice, situato su un’altura di Villafuori, in posizione dominante quasi completamente il capoluogo. Edificato nel 1591 per opera di una famiglia veneziana, è composto da due ali e disposto su un ampio cortile racchiuso da un muro di cinta merlato. Lo si può raggiungere anche attraverso una storica e lunga gradinata detta “Cjamburjan”.

Nella frazione di Villamezzo, invece, da una piazzetta, si può ammirare uno dei tipici esempi di casa carnica, la Cort di Tarusç. Per entrare nel vivo delle tradizioni locali, vi basterà fare un giro per le botteghe, dove si possono scoprire i più tradizionali oggetti dell’artigianato carnico, dai mobili rustici alle scarpèts, le tipiche calzature del posto. Da non perdere, poi, una visita alla Mozartina, un museo privato che racchiude la preziosa collezione di strumenti musicali antichi e moderni del proprietario, Giovanni Canciani. Degno di nota è anche l’Ecomuseo “I Mîstirs”, dedicato ai mestieri tradizionali della valle. E di sicuro meritano una visita le numerose chiese che impreziosiscono il Villaggio degli Alpinisti friuliano (qui gli altri cinque in Italia).

Cosa fare e vedere a Paularo e dintorni

Anche i dintorni di Paularo sono ricchi di tesori da scoprire. Una bella sorpresa in cui ci si imbatte poco prima di arrivare in paese è la Cascata di Salino, spettacolare salto d’acqua di 30 metri, incastonato tra le rocce e una natura rigogliosa.

Il territorio è particolarmente amato per il suo paesaggio incontaminato, fatto di pascoli e foreste, e incredibili punti panoramici. A renderlo una meta rinomata è la varietà di offerta degli itinerari escursionistici sia di media montagna che in quota e nel fondovalle, oltre a percorsi scialpinistici e per ciaspolatori e vie di roccia per gli alpinisti. Insomma, da queste parti annoiarsi è praticamente impossibile.

Paularo Villaggio Alpinisti Friuli Venezia Giulia

Paularo, il villaggio degli alpinisti nel Friuli-Venezia Giulia