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Il parco archeologico di Aquileia diventerà uno dei più grandi al mondo

L’Area archeologica di Aquileia e Basilica Patriarcale, iscritta alla lista dei Patrimoni UNESCO dal 1998, è uno dei gioielli storici più importanti del Friuli-Venezia Giulia. Il sito custodisce i resti di una delle più grandi e ricche città dell’impero romano, la maggior parte dei quali rimane ancora da scavare al di sotto dei campi agricoli e del nucleo urbano moderno. Ed è proprio agli scavi che il vicegovernatore e assessore alla cultura della Regione vuole dedicare nuovi investimenti.

Nel corso del 2025, quindi, il parco di Aquileia sarà protagonista di un’espansione che lo trasformerà in uno dei più grandi al mondo.

Storia del parco archeologico di Aquileia

In passato, sia Aquileia che la Basilica hanno ricoperto un ruolo chiave nel processo di evangelizzazione di parte dell’Europa centrale. Aquileia, infatti, seppur famosa come città romana della tarda età repubblicana e imperiale, la cui fondazione risale al 181 a.C., già prima della fine dell’Impero Romano d’Occidente assunse un ruolo di assoluto rilievo come sede episcopale. Fu proprio la vitalità della chiesa aquileiese a contribuire alla diffusione del cristianesimo, ponendosi come punto di incontro tra l’area balcanica, l’Europa centro-orientale e l’area mediterranea.

Quello che potete vedere oggi all’interno del parco archeologico è solo una minima parte di quello esistente nel sottosuolo. Le diverse zone archeologiche fruibili dai visitatori risalgono agli anni ’20 del Novecento e, proprio quest’anno, verranno ampliate grazie all’organizzazione di nuovi scavi previsti per il 2025.

Nuovi scavi per il parco di Aquileia

Il 2025 è un anno importante per il parco di Aquileia, al quale è destinato un investimento pari a 3,5 milioni di euro per la sua espansione e valorizzazione. In particolare, 2 milioni di euro verranno utilizzati per acquisire ben 18 ettari di territorio, di cui una parte ricade nell’area UNESCO. Questa acquisizione si affiancherà ai 20 ettari già assegnati dallo Stato, con l’obiettivo di ampliare le ricerche archeologiche nel sottosuolo della città. Una decisione che non stupisce se consideriamo che il sottosuolo è ancora tutto da scoprire, basti pensare alla tracce trovate nel 2023.

Le nuove aree di scavo, sulle quali lavoreranno sia i ricercatori delle università italiane che straniere, permetteranno di approfondire la storia di questa città, un tempo centro cosmopolita di grande importanza. “I cantieri archeologici saranno anche un punto di attrazione turistica, capaci di stimolare l’interesse di visitatori e studiosi”, ha spiegato Anzil, vicegovernatore e assessore alla Cultura del Friuli-Venezia Giulia.

Cosa vedere nel parco archeologico di Aquileia

All’interno del parco archeologico, tra i più belli di tutta Italia, ci sono diverse cose da vedere, in primis la Basilica. Questa rappresenta un complesso architettonico straordinario, risalente al IV secolo. Molto bella è anche la zona archeologica denominata “Domus e Palazzo Episcopale” dove il pubblico può ammirare, grazie a un sapiente gioco architettonico, la sovrapposizione di livelli pavimentali di diverse epoche.

Nel parco sono presenti, tra le altre cose, anche un museo archeologico nazionale, il museo paleocristiano, il porto fluviale e la Domus di Tito Macro, una delle più vaste dimore di epoca romana tra quelle rinvenute nel Nord Italia.

Come visitare il parco: informazioni utili

L’area archeologica di Aquileia è estremamente grande e ricca di cose da vedere e richiede almeno mezza giornata. Ogni area ha degli orari e delle modalità d’ingresso specifici che consigliamo di monitorare sul sito ufficiale, dove troverete anche informazioni sulle visite guidate. Alcune aree sono ad accesso gratuito, come il Foro Romano e il Porto Fluviale, mentre altre richiedono un biglietto come i musei e la Basilica.

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I Laghi di Doberdò: un tesoro carsico del Friuli Venezia Giulia

Nel cuore della provincia di Gorizia, tra paesaggi incantevoli e fenomeni naturali unici nel loro genere, i Laghi di Doberdò e Pietrarossa rappresentano un indiscusso gioiello del Friuli Venezia Giulia. Immersi nell’omonima Riserva Naturale che si estende per 727 ettari, infatti, emergono come rarità geologiche: sono due delle pochissime testimonianze di laghi carsici in tutta Europa.

Situati in depressioni naturali del Carso, vedono il livello d’acqua in continuo mutamento, un balletto orchestrato dai fiumi Vipacco e Isonzo, le cui portate determinano la vita stessa di tali preziosi ecosistemi.

Nel Lago di Doberdò, le sorgenti si trovano a ovest, mentre a est gli inghiottitoi trasformano l’acqua in un flusso invisibile che scompare nelle viscere della terra. Durante le stagioni più secche, il lago si riduce a un mosaico di pozze cristalline e ricrea uno spettacolo tutto da ammirare. Qui, il connubio tra terra e acqua svela l’essenza del carsismo, un fenomeno naturale che modella la pietra con la pazienza del tempo.

Un viaggio tra natura, storia e cultura al Centro Visite Gradina

Alle porte del borgo di Doberdò del Lago, il Centro Visite Gradina è il punto di partenza ottimale per scoprire i segreti della Riserva. Un tempo cava di calcare, è stato trasformato in un centro multifunzionale che ospita un museo storico-naturalistico, una sala conferenze, una foresteria e un ristorante.

Il museo offre un’esperienza immersiva e interattiva. Dalla scoperta dei laghi carsici e dei loro inghiottitoi, si passa alla storia millenaria del Carso: ricostruzioni e pannelli didattici illustrano le trasformazioni del paesaggio e la vita delle popolazioni preistoriche. Si prosegue poi tra ambienti ricostruiti, come la landa carsica e il bosco, fino ad arrivare al racconto delle vicende belliche che hanno lasciato segni profondi su queste terre.

Un piccolo cinema interno offre la possibilità di immergersi, grazie a immagini mozzafiato, nelle bellezze naturalistiche della Riserva. Al termine della visita, il ristorante del centro permette di assaporare i piatti tipici della zona, mentre il negozio di souvenir propone oggetti artigianali che raccontano l’anima del territorio.

Percorsi e panorami: gli itinerari da non perdere

Lago Doberdò, Friuli Venezia Giulia

Fonte: iStock

Scorcio del Lago Doberdò, Gorizia

I sentieri che attraversano la Riserva invitano a camminare in sintonia con la natura. Ecco i percorsi che faranno la gioia degli appassionati.

Percorso ad anello breve

Un’escursione semplice e piacevole, ideale per chi desidera godersi un breve momento nel verde. Si parte imboccando la carrareccia dietro al Centro Visite. Dopo pochi passi, si raggiunge il suggestivo sito della vecchia cava Solvay, da cui si apre un panorama emozionante: la pianura si estende fino alla laguna di Grado, e si scorgono l’aeroporto di Ronchi dei Legionari e la netta linea di confine tra Carso e pianura.

Proseguendo, si sale brevemente per raggiungere la sommità della cava. Da qui, un sentiero conduce al centro della boscaglia, tra carpini neri, querce e ornielli, in un paesaggio interrotto da pietraie e tronchi secchi, ricordo di un incendio passato. Lungo la strada forestale, una scorciatoia riporta al punto di partenza, chiudendo il cerchio dell’itinerario in circa 30 minuti.

Percorso ad anello lungo

Un itinerario più impegnativo e ricco di punti di interesse, pensato per chi cerca una connessione più profonda con il territorio. Si parte sempre dalla carrareccia dietro il Centro Visite Gradina (127 m), per poi raggiungere la cava Solvay e il suo spettacolare belvedere. Il percorso prosegue lungo un sentiero che costeggia il versante del Colle Nero, con tratti rocciosi e panorami sulla conca del lago.

Seguendo i segnavia CAI 77, si giunge a Casa Cadorna (118 metri), storica testimonianza della Prima Guerra Mondiale. Da qui, un breve cunicolo conduce a un punto panoramico sopra il lago, dove è possibile ammirare il bacino principale e le sorgenti nascoste tra i pioppi.

Salendo verso la cima del Colle Nero (155 metri), il sentiero attraversa l’antico Castelliere prima di tornare al punto di partenza seguendo il segnavia CAI 72. L’escursione richiede circa 1 ora e 30 minuti.

Percorso fino al Lago di Doberdò

Partendo dal Centro Visite, si attraversa la cava Solvay per poi scendere lungo il versante del Colle Nero, seguendo il CAI 77 fino a Casa Cadorna. Da qui, una discesa porta alla strada comunale e, oltrepassandola, il sentiero si immerge nella zona ripariale, laddove salici e pioppi annunciano la vicinanza del lago.

Il percorso si snoda lungo il bosco fino al pontile panoramico, un luogo perfetto per osservare oche, anatre e la flora acquatica. Tornando indietro, è possibile proseguire verso il paludario (non agibile) o optare per la strada comunale che conduce all’abitato di Doberdò del Lago. L’escursione dura circa 1 ora e 15 minuti.

Percorso della Riserva

Si tratta di un itinerario completo, della durata di 4 ore, al cospetto delle differenti anime della Riserva. Dopo aver visitato la cava Solvay e Casa Cadorna, si prosegue lungo il sentiero CAI 72, scendendo nella zona ripariale e costeggiando il Lago di Doberdò.

Attraversata la strada comunale, il sentiero conduce verso il Lago di Pietrarossa, regalando scorci unici sul Monte Debeli e sulle sue fitte pinete.

Seguendo il CAI 81, si raggiunge il Centro Visite Pietrarossa (non agibile), da cui si prende la carrareccia CAI 82 per tornare al punto di partenza. Un itinerario adatto agli escursionisti esperti, che unisce natura, storia e il fascino totale del paesaggio carsico.

Sentiero Italia: Gradisca d’Isonzo – Centro Visite Gradina

Un tratto breve ma suggestivo, lungo 11 chilometri, che parte da Gradisca d’Isonzo (33 metri) e attraversa l’Isonzo per avventurarsi sulle alture del Carso. Tramite il sentiero CAI 070, si giunge al Centro Visite Gradina, con un dislivello contenuto che rende il percorso adatto a tutti.

Sentiero Italia: Centro Visite Gradina – Malchina

Questo tratto di 18,6 chilometri conduce verso il mare, lungo una stretta lingua di terra tra il Carso e la costa triestina.

Partendo da Gradina, si costeggia il Lago di Doberdò lungo il versante occidentale, passando sotto le pendici del Monte Cosici, per poi proseguire fino a Malchina (178 metri).

Punti di interesse Casa Cadorna e il Castelliere

Come accennato, Casa Cadorna rievoca le vicende della Prima Guerra Mondiale. Edificata dalle truppe italiane durante il conflitto, fu gravemente danneggiata ma rinacque grazie all’impegno del CAI di Gorizia, che la restaurò e la inaugurò nel 1977. Oggi si erge come presidio di una suggestiva palestra di arrampicata, meta di incontro per gli amanti dello sport e della storia.

Salendo invece lungo il sentiero 72, si arriva alla cima del Colle Nero, dove il passato si svela in tutta la sua imponenza. Qui, nonostante i segni lasciati dalla guerra, emergono ancora i resti di un’antica muraglia che delimitava un Castelliere.

Gli insediamenti fortificati, posti in maniera strategica su alture ben difendibili, venivano costruiti da comunità indoeuropee di origine balcanica dedite alla pastorizia, che si insediarono sul Carso fin dall’età del Rame e continuarono ad abitare la regione per millenni, passando attraverso l’età del Bronzo e del Ferro.

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Terme di Lignano. La penisola del benessere

Immerse nel verde rigoglioso di Lignano Riviera e affacciate sulle coste dell’Alto Adriatico e sul lunghissimo arenile di sabbia dorata, le Terme di Lignano sono un luogo di pace e relax dove rigenerare mente e corpo e, allo stesso tempo, sono un’oasi in cui godere della stagione più calda dell’anno.

Non tutti lo sanno, ma Lignano Sabbiadoro non è solo una splendida stazione balneare del Friuli-Venezia Giulia, in provincia di Udine, ma è anche una rinomata stazione termale che offre acqua marina dalle importanti proprietà benefiche per bagni talassoterapici e tanti altri trattamenti mirati al benessere psicofisico. Aperto durante le stagioni più calde, il Parco Termale è accompagnato dal centro Beauty & Spa delle Terme di Lignano, che con la sua moderna struttura coccola i suoi ospiti con diversi trattamenti personalizzati.

Come arrivare alle Terme di Lignano

Per arrivare le Terme di Lignano, nella selvaggia frazione di Riviera ai bordi della Laguna di Marano (in Veneto), il mezzo ideale da utilizzare è l’auto. Si raggiungono facilmente dalle principali città del Nord Italia, quindi da Milano, Venezia, Brescia e Verona, percorrendo l’Autostrada A4 Torino-Trieste e uscendo al casello di Latisana per poi dirigersi verso sud sulla Statale 354, che conduce direttamente fino a Lignano Sabbiadoro.

Anche da Grado si può raggiungere Lignano Sabbiadoro, sfruttando i collegamenti in barca attraverso la laguna.

Utilizzando il treno, invece, si percorre la linea ferroviaria Venezia-Trieste e si scende alla Stazione FS di Latisana. Da lì si prende il bus diretto per Lignano.

Giorni apertura e orari Terme di Lignano

Il Parco Termale di Lignano, con le sue piscine, è aperto soltanto nelle stagioni più calde dell’anno, tutti i giorni dalle 09:00 alle 21:00. Anche il centro benessere è aperto durante la stagione calda, tutti i giorni dalle 9:30 alle 18:30.

Per scoprire le date di apertura e chiusura delle Terme di Lignano, che possono variare di anno in anno, consigliamo di consultare il sito ufficiale della struttura e i suoi canali social.

Prezzi Terme di Lignano

Il Parco Termale Riviera Resort ha prezzi che variano dai 32 euro per l’ingresso giornaliero degli adulti, ai 20 euro per bambini dai 3 agli 11 anni. I prezzi si riducono se si sceglie la formula mattutina (ingresso fino alle ore 14), o pomeridiana (dalle ore 14).

Esistono riduzioni per invalidi (del 10%), abbonamenti, scontistiche e promozioni. L’abbonamento per adulti (5 ingressi giornalieri) costa 130 euro, mentre per bambini da 3 a 11 anni viene 80 euro. Ma non solo: si entra gratis il giorno del proprio compleanno, e si ha diritto a uno sconto del 20% sull’ingresso se si prenotano ombrelloni e lettini per almeno 6 giorni continuativi in uno stabilimento balneare di Lignano Riviera.

Per tutti i dettagli sui prezzi e sulle promozioni, consigliamo di visionare il sito web ufficiale della struttura.

Trattamenti e servizi Terme di Lignano

Le Terme di Lignano, tra le più belle d’Italia, rappresentano il connubio perfetto tra benessere e divertimento al mare per tutta la famiglia. Non si tratta delle classiche terme con vasche piene di acque minerali sorgive, ma le proprietà dell’acqua del mare, della sabbia e dell’aria di questo luogo hanno effetti benefici sulla salute, sulla bellezza e sul benessere psico fisico.

L’acqua di Lignano Sabbiadoro Terme, classificata come salso-iodica, viene riscaldata alla temperatura di 34° C e viene convogliata in una piscina coperta. Grazie alle sue proprietà, è indicata per contrastare i sintomi delle patologie artro-scheletrico-muscolari, sia di origine cronica, sia transitoria, come i problemi dovuti a fratture o ad un’attività sportiva particolarmente intensa. Queste acque sono ideali anche per curare le malattie delle alte e basse vie respiratorie.

Le Terme di Lignano fanno parte della catena di benessere e rémise en forme Maurice Mességué e si avvalgono di un’equipe di professionisti per la cura di ogni cliente.

Tra i trattamenti proposti, troviamo quelli curativi come i bagni talassoterapici (grazie alle acque marine), l’elioterapia (grazie all’aria salmastra) e la psammatoterapia (sabbiature). Ad essi si affiancano altri servizi mirati al fitness, alla corretta alimentazione, alla meditazione e alla diagnostica fisica e psicologica.

Si può usufruire anche di diversi tipi di massaggi (come shiatsu, thailandese e riflessologia plantare) e di trattamenti estetici per viso e corpo, oltre che del solarium. Non mancano anche altri servizi, come la ristorazione, il noleggio ombrelloni e le attività per bambini.

Info utili Terme di Lignano

Per consultare orari, prezzi e stagionalità del centro termale di Lignano, consigliamo di consultare il sito ufficiale della struttura o le pagine social, oppure di chiamare al numero +39 0431 422217.

Trovare parcheggio alle Terme di Lignano e, in generale a Lignano Riviera, è semplice perché si trovano vari punti in cui poter lasciare l’auto, anche di fronte all’entrata della struttura.

Gli altri luoghi del benessere a Lignano Sabbiadoro

Le aree di Lignano Sabbiadoro dedicate al wellness non finiscono con le Terme di Lignano. Alcuni hotel e resort ospitano SPA e centri benessere in cui farsi coccolare e prendersi cura del proprio corpo e della propria mente. Dalle saune al bagno turco, dai trattamenti estetici personalizzati ai massaggi olistici, c’è l’imbarazzo della scelta.

Tra questi troviamo: il Green Village Resort, con la sua elegante Open SPA e l’area benessere con due saune, bagno turco e vasca idromassaggio con acqua a 34°C; il Sabbiadoro Beach Bar & Restaurant (stabilimento balneare n. 19), con area wellness a disposizione dei clienti con piscine idromassaggio e sauna; l’Hotel Florida, con un’intima e raffinata SPA, un centro benessere dotato di zona relax, sauna finlandese, bagno turco, docce emozionali a cascata per la cromo e l’aromaterapia, oltre a percorsi benessere e programmi personalizzati su richiesta.

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Dove sciare in Friuli-Venezia Giulia: le località sciistiche

Il Friuli-Venezia Giulia è una delle regioni italiane più belle dove trascorrere le vacanze invernali: con i suoi paesaggi incontaminati, le particolari tradizioni natalizie, una cucina deliziosa e i suoi borghi caratteristici offre il contesto perfetto per chiunque, da chi viaggia in famiglia alle coppie, fino ai gruppi di amici. Per non parlare delle sue località sciistiche, dalle Dolomiti friulane, situate nella parte più occidentale della catena montuosa regionale, fino alle Alpi Carniche e ai massicci delle Alpi e Prealpi Giulie.

I sette poli sciistici del Friuli-Venezia Giulia offrono la possibilità di vivere una stagione invernale unica, dall’inizio alla fine grazie alle ottime condizioni della neve. Inoltre, sono considerate fra le piste più sicure dell’intero arco alpino e sono servite da moderni impianti di risalita per un totale di oltre 100 chilometri di piste. Scopriamoli nel dettaglio per trovare la località più adatta a voi!

Ski Area Tarvisio

Circondata dalle Alpi Giulie e situata vicino al confine austriaco e sloveno, la ski area di Tarvisio è considerata un vero paradiso dove sciare in Italia. Il comprensorio rappresenta la più estesa stazione sciistica delle Alpi orientali friulane ed è percorsa da circa 24 chilometri di piste da discesa e 40 da fondo. Qui sono presenti circuiti per tutti i gradi di difficoltà, oltre che percorsi per ciaspolate, parchi gioco sulla neve e tante opportunità per rilassarsi.

La ski area comprende due zone: la prima è situata intorno al monte Lussari, dove si trova il vecchio borgo, e l’altra sul monte Florianca. Le due aree sono collegate a valle e in quota grazie alla presenza di una seggiovia a quattro posti. La pista più bella, ma anche quella più difficile, è la Di Prampero, la quale si snoda dal monte Lussari per 4 chilometri fino a fondovalle: qui si sono tenute anche diverse edizioni della Coppa del Mondo di sci femminile.

Il comprensorio ha aperto il 13 dicembre e la stagione prevede di continuare fino al 30 marzo 2025. La tariffa giornaliera per gli adulti è di 31 euro, 7 euro per i junior e gli over 75, 27 euro per i senior. Oltre all’auto, per arrivare alla ski area potete utilizzare il treno e scendere alla stazione Ugovizza-Valbruna e prendere lo skibus messo a disposizione per raggiungere le piste.

Sciare Tarvisio

Fonte: iStock

Monte Lussari nella ski area di Tarvisio

Ski Area Sauris

Nell’incantato borgo alpino di Sauris, invece, nominato nel 2023 Best Tourism Village dalle Nazioni Unite, sono presenti 3 chilometri di piste da discesa e 7 chilometri per lo sci di fondo, due impianti di risalita e due tappeti trasportatori. Nel dettaglio, questa località sciistica offre due piste per lo sci alpino, di cui una facile e una di media difficoltà, servite da una sciovia e un tappeto. La rossa Richelan è adatta agli sciatori più esperti, mentre i principianti possono muovere i primi passi sulla neve nel campo scuola.

A Sauris la stagione sciistica, meteo permettendo, parte il 21 dicembre e si concluderà a fine marzo 2025. Anche qui la tariffa giornaliera per gli adulti è di 31 euro, 7 euro per i junior e gli over 75, 27 euro per i senior. Le piste possono essere raggiunte dalla Val Tagliamento svoltando a destra nell’abitato di Ampezzo e proseguendo per 14 chilometri fino ad arrivare nella Val Lumiei.

Ski Area Piancavallo

In località Piancavallo, invece, troverete 14 chilometri di piste da discesa e 12 chilometri di piste da fondo, con la garanzia di godervi le vostre vacanze invernali grazie alla presenza dell’innevamento programmato. Il comprensorio, situato su un altopiano a nord di Pordenone dove, nelle giornate più limpide, è possibile scorgere il mar Adriatico, offre aree sciabili dedicate allo sci alpino e allo snowboard, oltre che moderni impianti di risalita, campi scuola e una spaziosa area specifica per gli sciatori ai primi passi, dove sono liberi di cimentarsi in tutta sicurezza nelle loro prime discese.

Oltre allo sci alpino e a quello nordico, qui potrete cimentarvi nel freestyle, nelle tante escursioni possibili, tra sci alpinismo, nordic walking o sulle ciaspole, oppure divertirvi nello stadio del ghiaccio. Agli impianti, aperti dal 14 dicembre fino al 30 marzo 2025, si può accedere acquistando gli appositi skipass: la tariffa giornaliera per gli adulti è di 31 euro, 7 euro per i junior e gli over 75, 27 euro per i senior.

Per raggiungerli in auto prendete l’autostrada A27 con uscita Conegliano, proseguite sulla SS13 fino a Sacile e sulla SP15/SP29 fino ad Aviano, poi seguite le indicazioni per Piancavallo. In treno, invece, la stazione ferroviaria più vicina è quella di Pordenone, da qui potete proseguire con i bus.

Ski Area Forni di Sopra

Immersa nei paesaggi incantati delle Dolomiti Friulane, la località sciistica Forni di Sopra viene considerata la perla dell’Alta Val Tagliamento, un vero e proprio balcone privilegiato dal quale ammirare il panorama più amato al mondo e riconosciuto Patrimonio UNESCO nel 2009.

Qui troverete 13 chilometri di piste da discesa e 14 chilometri di piste da fondo, di cui 2 chilometri Illuminati, 5 impianti di risalita e 3 tappeti trasportatori. Il comprensorio offre sia piste per esperti, come il tracciato più lungo della regione con i suoi 5,5 chilometri, che parte dai 2.073 metri del monte Crusicalas fino a fondovalle, che piste adatte a tutti. Le 10 piste sono collegate tra loro dagli impianti di risalita e risultano sempre ben innevate grazie anche alla presenza di un impianto di innevamento artificiale distribuito sull’intera area.

Questa è suddivisa in due zone: la prima si trova in alto, a Varmost, dove sono presenti le piste nere e rosse; a fondovalle, invece, c’è la zona di Davost, adatta ai principianti con tapis roulant, sciovie, campi scuola e un’area giochi per bambini.

Non manca uno snowpark, itinerari di sci alpinismo ed escursionismo, arrampicate sul ghiaccio, una pista di pattinaggio e un centro sportivo con strutture dedicate al benessere e alle attività indoor. La ski area è aperta da sabato 14 dicembre 2024 a domenica 30 marzo 2025 e gli ski pass giornalieri costano 31 euro, 7 euro per i junior e gli over 75, 27 euro per i senior.

Ski Area Sella Nevea

Se desiderate sciare in un contesto paesaggistico splendido, la località del Friuli-Venezia Giulia da scegliere è quella di Sella Nevea. Incastonata tra le Alpi Giulie, viene considerata l’oasi dello scialpinismo e del freeride, offrendo ai suoi visitatori un panorama a 360 gradi del monte Canin e un’area sciabile di 10,5 chilometri, perfetta soprattutto per i più esperti grazie all’alto livello tecnico dei tracciati.

Qui sono presenti anche 2,5 chilometri di piste da fondo, 3 impianti di risalita e 1 tappeto trasportatore coperto. Chi lo desidera, inoltre, può misurarsi con avventurosi fuoripista, da sempre caratteristici di questa località sciistica. L’apertura stagionale delle piste da sci è prevista per domenica 15 dicembre 2024 e la chiusura degli impianti di risalita per domenica 13 aprile 2025.

La tariffa giornaliera per gli adulti è di 31 euro, 7 euro per i junior e gli over 75, 27 euro per i senior. Per arrivare al comprensorio potete prendere l’autostrada A23 con uscita Tarvisio e proseguire lungo la SS54 fino a Sella Nevea. In treno, invece la stazione ferroviaria di riferimento è Tarvisio-Boscoverde, da qui potete usufruire del servizio coperto dai bus.

Sciare Sella Nevea

Fonte: iStock

Località sciistica di Sella Nevea

Ski Area Sappada

Tra i territori storici del Cadore e della Carnia, al confine tra il Veneto, il Friuli e l’austriaca Carinzia, si trova la stazione sciistica di Sappada, ideale soprattutto per i meno esperti grazie alla presenza di impianti di risalita perfetti per un primo approccio alla discesa. Qui avrete la possibilità di divertirvi in piste ben tenute e poco affollate rispetto alle altre del Friuli, soprattutto considerata la loro facilità.

Sui 20 chilometri totali di tracciati, le piste sono soprattutto azzurre e rosse, con i campi scuola dedicati al primo sci situati proprio al centro del paese. Molto amati sono i 25 chilometri di piste da fondo, dove si sono allenati due grandi campioni olimpionici come Silvio Fauner e Pietro Piller Cottrer. I bambini, invece, possono divertirsi in totale sicurezza presso un’area apposita chiamata Nevelandia Village.

Una volta acquistato lo skipass, la cui tariffa giornaliera è di 31 euro, 7 euro per i junior e gli over 75, 27 euro per i senior, avrete accesso anche al servizio gratuito di skibus. Usufruendo della navetta, arriverete anche dalla parte opposta del comprensorio, a Sappada 2000, un’area sciistica molto suggestiva dove sono presenti 2 seggiovie, la Miravalle e la Hochbolt, che vi porteranno in alta quota sulle piste rosse e nere.

Ski Area Ravascletto/Zoncolan

Infine, l’ultima località sciistica del Friuli-Venezia Giulia è la ski area Ravascletto/Zoncolan, immersa nei paesaggi splendidi delle Alpi carniche, in provincia di Udine. Le piste di questa zona sono molto amate anche grazie agli scorci mozzafiato offerti su un ampio anfiteatro di vette maestose.

In questa ski area troverete 23 chilometri di piste da discesa, comprese tra i 950 e 2000 metri, sempre percorribili anche grazie all’innevamento artificiale. I percorsi sono serviti da 12 impianti di risalita, compresa la Funifor che collega il comprensorio con il borgo di Ravascletto. I chilometri per le piste da fondo, invece, sono 2,2.

Se invece siete snowboarder o amanti del freestyle, potrete divertirvi presso lo Snowpark Arena Freestyle, ossia un circuito recintato di 320 metri attrezzato con una gran quantità di trampolini e tracciati per skicross e boardercross. L’accesso giornaliero alle piste, aperte fino alla fine di marzo, costa sempre 31 euro, 7 euro per i junior e gli over 75, 27 euro per i senior.

Per raggiungere gli impianti dovrete arrivare a Ravascletto percorrendo prima l’autostrada del Tarvisio con uscita Carnia-Tolmezzo, per poi proseguire sulle strade statali che conducono fino a destinazione. Con il treno invece la stazione ferroviaria di Carnia è la più comoda, proseguendo poi con il bus.

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Cosa vedere a Poffabro, il borgo friulano dei presepi

Un luogo autentico, in cui il passato sembra essersi cristallizzato per arrivare nel presente, come testimonianza di una storia antica, interessante e le cui radici vanno cercate in tempi remoti.

Poffabro è un bellissimo borgo, incorniciato dalle montagne, immerso nella natura: sono le prealpi carniche della Val Colvera, e questo paese – con le sue case in pietra e i balconi in legno – accoglie in visitatori con il suo fascino incredibile e con una natura che fa da sfondo invitando a essere scoperta ed esplorata. Siamo in Friuli-Venezia Giulia, nella provincia di Pordenone, tra strade che sembrano sussurrare di un passato lontano e che recano ancora le tracce dell’Italia contadina e rurale. Un luogo autentico, da scoprire e da visitare: tutto quello che devi sapere.

Dove si trova Poffabro

Ci troviamo in Friuli-Venezia Giulia regione del nord est dell’Italia, in provincia di Pordenone, è qui nella Val Colvera che sorge Poffabro, frazione del comune di Frisanco. Posto a 525 metri di altezza, è uno dei Borghi più belli d’Italia, nominato come tale intorno ai primi anni Duemila. A fare da cornice alle sue case, alle strade e ai bellissimi edifici, le montagne e una natura che toglie il fiato al primo sguardo.

Dista circa una trentina di chilometri da Pordenone e si raggiunge facilmente con l’automobile o con l’autobus, poi si lascia l’auto per esplorarlo a piedi e scoprirne le sue tante peculiarità. Del resto, si tratta di un paese che sembra un presepe, come altri ne esistono in Italia, a testimonianza della bellezza dei piccoli borghi, in cui il passato risuona ancora a ogni passo.

I presepi di Poffabro

In un borgo che sembra un presepe la rappresentazione della Natività non può che essere davvero speciale. È in questo suggestivo luogo, infatti, che prendono vita tra ballatoi, strade, cortili e finestre, bellissimi presepi artigianali.

La visita è d’obbligo nel periodo delle festività, per poter assorbire la magia di un luogo sospeso nel tempo e in cui rivivere l’emozione del Natale attraverso gli occhi della creatività di tanti menti diverse.

E Poffabro presepe tra i presepi è un evento ormai tradizionale, basti pensare che nel 2024 ha raggiunto la sua 27esima edizione. Le date da segnare in agenda sono quelle che vanno dal primo dicembre 2024 al 12 gennaio 2025: la magia è assicurata grazie alla presenza di centinaia di presepi tutti da scoprire. In questo periodo sono previsti diversi eventi, oltre alla presenza di uno stand gestito dalla Pro Loco in cui assaporare qualcosa di gustoso.

Poffabro, i presepi

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Poffabro, tutto suoi suoi presepi

Cosa vedere a Poffabro

La storia del borgo di Poffabro è antica, basti pensare che la valle in cui sorge è stata un passaggio importante già in epoca romana, quando da qui passava la strada che da Julia Concordia andava verso il nord, attraverso le Alpi.

E se, quindi, la centralità di questo luogo è davvero antica, si deve fare un passo in avanti però per vederlo citato la prima volta. La parrocchia era inserita nei beni del vescovo di Concordia già nell’XI secolo, mentre è nel 1339 che di Prafabrorum si parla in una sentenza. Un’altra data importante nella storia di questo luogo è quella del 1810 quando, per mezzo di un decreto napoleonico, diventa frazione di Frisanco.

C’è anche una storia più inquietante ed è quella della Santa Inquisizione che in questo luogo ha celebrato un processo alle streghe, che si diceva si incontrassero per i loro sabba in un prato dietro al monte Ràut.

Qui vale la pena esplorare le vie, osservare la bellezza degli edifici in pietra che hanno una storia antica: sono strutturati su tre – quattro piani e hanno dei particolari balconi in legno.

Tra le costruzioni religiose da vedere vi sono la chiesa di San Nicola e il Santuario della Beata Vergine della Salute. Ma si deve ammirare e conoscere anche l’artigianato locale, ancora vivo.

Poffabro, cosa vedere

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Poffabro, cosa vedere nel borgo
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Tutta la magia del Natale di quest’anno in Friuli-Venezia Giulia

Quando il Friuli-Venezia Giulia si veste dei colori del Natale, ogni angolo della regione si trasforma in un magico scenario da fiaba. Tra mercatini scintillanti, tradizioni che profumano di storia ed eventi che scaldano il cuore, la Festa più amata dell’anno qui è un’esperienza da vivere con intensità, lasciandosi avvolgere da un’atmosfera che sa di meraviglia e calore familiare.

Mercatini di Natale Friuli

Iniziamo il viaggio natalizio in Friuli dando uno sguardo ai suggestivi mercatini che, da Trieste a Tarvisio, si svelano come un tripudio di appuntamenti per piccoli e grandi, eventi enogastronomici e spettacoli coinvolgenti.

Nello splendido capoluogo, ad esempio, dall’8 dicembre fino 22 dicembre, Piazza Sant’Antonio ospita il cosmopolita Mercatino di Natale, cui partecipano espositori da tutta Italia e dal resto del mondo, con inedite idee regalo, specialità enogastronomiche mitteleuropee e prodotti di artigianato.

Spostiamoci poi in Carnia: a Sauris, raccolto borgo che fa la gioia degli sciatori e degli escursionisti con le ciaspole, il Mercatino va in scena il 7 e l’8 dicembre, con i tipici stand di artigianato e di prelibatezze incastonati tra le casette in pietra e legno. Non mancano concerti di musica e canti corali.

Non da meno sono Udine, dove le inconfondibili casette del Mercatino propongono gli immancabili articoli natalizi tra cui spicca il dolce tradizionale delle Valli del Natisone, la “Gubana“, e Aquileia, dove Piazza Capitolo e vie limitrofe accolgono il consueto Mercatino natalizio e dell’artigianato locale in cui centinaia di hobbisti espongono i loro manufatti legati ai mestieri di un tempo.

Ma non finisce qui. I Mercatini di Natale in Friuli vi aspettano anche a Tarvisio, in Piazza Unità, sotto le fronde dell’Albero ricco di decorazioni, a Monfalcone, in Piazza della Repubblica, che si trasforma nel “Villaggio di Natale” con Mercatino con le classiche casette di legno, e a Cividale del Friuli, terra del Mercatino di Natale in stile carinziano, con oggetti unici realizzati a mano, musica e assaggi di frittelle di mele e vin brulè.

Eventi di Natale Friuli

Krampus parata

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La parata dei Krampus a Tarvisio

Cosa sarebbe l’attesa del Natale senza gli innumerevoli eventi che lo precedono e che conducono, piano piano, a sentirsi parte di un’atmosfera davvero magica?

A Gorizia, cuore delle attività proposte da Confcommercio Gorizia per l’Avvento sarà appunto la Bottega del Cappello in via Rastello 52, centro nevralgico de La Via del BorGO, progetto di riqualificazione urbana e culturale (di cui Confcommercio Gorizia è capofila) nato nell’ambito del PNRR Bando Borghi per riscoprire e rilanciare via Rastello e Borgo Castello nel cuore di Gorizia.
Molteplici le iniziative che animeranno la bottega, a partire da uno speciale Calendario dell’Avvento le cui 24 finestrelle contengono al loro interno 24 simboli iconici e rappresentativi del borgo e della città.
Infine quattro passeggiate tematiche alla scoperta dei luoghi iconici del centro storico della città e dei personaggi che ne hanno fatto la storia, che si terranno nelle quattro domeniche d’Avvento.

Invece, a Lignano Sabbiadoro, dal 7 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, il Natale d’A…Mare torna con una nuova edizione ricca di incanto. In Piazza Fontana sorgerà una pista di pattinaggio sul ghiaccio mai vista prima: la più grande e unica nel suo genere nel Nord-Est, che abbraccerà un magnifico albero di Natale, rendendo l’atmosfera ancora più suggestiva.
Tra Via Tolmezzo e il Parco San Giovanni Bosco prenderà vita il Villaggio del Gusto, un’incantevole raccolta di casette decorate dove sarà possibile acquistare regali natalizi, assaporare specialità tipiche locali e internazionali, oppure riscaldarsi con un bicchiere di vin brulé o una golosa cioccolata calda.
Sulla spiaggia, come ogni anno, torna protagonista il celebre Presepe di Sabbia, giunto alla sua 21ª edizione, con spettacolari sculture realizzate da maestri della sabbia provenienti da tutto il mondo.
Nel Villaggio di Babbo Natale, ospitato nel Parco San Giovanni Bosco, i più piccoli potranno incontrare Babbo Natale per consegnargli la loro letterina e divertirsi con una varietà di attrazioni pensate per tutta la famiglia.

Come ogni anno, Piazza XX Settembre sarà il cuore pulsante delle festività natalizie a Pordenone, con le caratteristiche Casette di Natale enogastronomiche curate da Sviluppo e Territorio. Un tripudio di luci, allegria e musica avvolgerà la città grazie al Pordenone Christmas Festival, che promette un programma ricco di emozioni.
Dopo il grande successo della scorsa edizione, torna l’attesissima Notte a lume di candela, il 13 dicembre, quando la piazza sarà illuminata dalla magia di centinaia di candele, accompagnata dalle note di Dj Zellaby per una serata dall’atmosfera unica.
Le facciate dei palazzi di Piazza della Motta e Piazza XX Settembre prenderanno vita grazie a straordinari video-mapping, e per i più giovani, la pista di pattinaggio sul ghiaccio sarà il luogo ideale per divertirsi, aperta ogni giorno fino al 2 febbraio 2025.
Presso la Casetta info point, i visitatori potranno trovare tutte le informazioni per godere appieno del Natale in città. I più piccoli troveranno uno spazio speciale con laboratori creativi, attività e animazioni nei fine settimana di dicembre (7, 8, 14, 15, 21 e 22), dalle 11:00 alle 13:00, per momenti di svago e fantasia.
Con un cartellone di circa 300 eventi, Pordenone si prepara a vivere un Natale all’insegna della cultura, della musica, del teatro, dello sport e del divertimento, con un’attenzione particolare ai bambini e alle famiglie.

Ancora, dal 7 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, San Vito al Tagliamento si accenderà di magia con Incanto di Natale! L’evento più atteso delle Festività torna a colorare la città con un mix perfetto di musica, sapori, mercatini e una miriade di appuntamenti pensati per regalare momenti di gioia e condivisione.
In Piazza del Popolo troveranno spazio le incantevoli casette natalizie, pronte a conquistare il cuore con proposte uniche e un’atmosfera calda e accogliente. Non mancheranno attività coinvolgenti per tutta la famiglia e tante occasioni per vivere il Natale insieme, immersi nello splendido scenario della città addobbata a festa.

Infine, a Tarvisio la tradizione dei Krampus e di San Nicolò è una delle celebrazioni natalizie più sentite: il 5 dicembre 2024 sarà una giornata ricca di eventi imperdibili in diverse località del territorio, dove la leggenda prende vita tra sfilate, spettacoli e sapori invernali.
Nel centro, alle 17:00, i Krampus daranno il via alla loro spettacolare parata, percorrendo via Dante, via Veneto e via Roma, per concludersi in Piazza Unità dove arriverà anche San Nicolò, che, a bordo di un calesse e accompagnato dai suoi inquietanti guardiani, distribuirà il tradizionale pane dolce ai bambini. Ma la festa non si fermerà: i Krampus continueranno la loro visita di casa in casa, portando con sé l’atmosfera unica di questa tradizione.
A Tarvisio Centrale, i festeggiamenti inizieranno alle 17:30 con l’apertura dei chioschi, dove sarà possibile scaldarsi con vin brulé, tè caldo, castagne e un gustoso minestrone. Alle 18:30, una fiaccolata dal bosco annuncerà l’arrivo dei Krampus e di San Nicolò, seguito da un falò suggestivo e dalla visita alle famiglie del luogo.
Per concludere, a Rutte Piccolo, la serata prenderà vita alle 20:30 con un falò illuminato dal corteo dei Krampus in arrivo dal bosco. A completare l’esperienza, vin brulé e gulasch offerti a tutti.

Luminarie natalizie Friuli

Natale, da sempre, significa anche le calde luci delle luminarie, che brillano nel cielo invernale e vestono ogni città, borgo e paese di colore e allegria.

Dando uno sguardo al Friuli, a Pordenone il centro si trasformerà in un autentico spettacolo di luci e colori, grazie alle straordinarie luminarie che illumineranno Contrada Maggiore, Corso Garibaldi e molte altre strade. Nuove installazioni luminose e sorprendenti video proiezioni arricchiranno diversi angoli della città, regalando un’atmosfera da fiaba.
Sono ben 106 le luminarie presenti quest’anno, accompagnate da 270 stelle, 200 metri di tendine luminose e 8 maestose sfere a palo lungo viale Marconi. Al centro dell’attenzione, il grande albero di Natale, decorato con 3.250 metri di fili a LED e impreziosito da 50 stelle luminose. Un totale di quasi 90.000 luci LED darà vita a un’ambientazione magica e indimenticabile.

Grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e delle associazioni locali, Udine è adornata con luminarie in 44 vie, proiezioni artistiche e 27 alberi di Natale distribuiti tra il centro storico e i quartieri. Novità del 2024 è l’estensione degli allestimenti a nuove location, come la Biblioteca Civica Joppi e la stazione ferroviaria.
Tra i punti salienti degli addobbi luminosi, spiccano gli alberi monumentali in via Lionello, piazza Duomo e piazza Matteotti. Speciali proiezioni architettoniche trasformeranno il Castello, la Loggia del Lionello e piazza XX Settembre in scenari da sogno.

Anche Trieste si prepara a brillare sotto una cascata di luci e a vestire il suo abito più elegante per le festività. Venerdì 29 novembre, alle 17, l’incantevole Piazza Unità d’Italia diventerà il cuore pulsante della magia natalizia con la tanto attesa accensione delle luminarie. Con la piazza illuminata da giochi di luci che ne esaltano il fascino indiscusso e alberi decorati lungo tutto il centro storico, il capoluogo si trasformerà in una “cartolina vivente”.

I luoghi più simbolici Friuli Natale

Natale in Friuli-Venezia Giulia

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Natale a Udine, Friuli Venezia Giulia

Come abbiamo visto, il Friuli-Venezia Giulia durante il periodo natalizio si trasforma in un tripudio di luoghi incantati, dove ogni scorcio sa emozionare e sorprendere. Dai pittoreschi borghi alle città animate da mercatini e luci scintillanti, la regione offre esperienze uniche che celebrano la bellezza e le tradizioni locali.

Trieste, con la maestosa Piazza Unità d’Italia, è senza dubbio uno dei luoghi più iconici. Durante le festività, la piazza si veste di luci e alberi decorati, per un vero e proprio spettacolo per gli occhi e per il cuore. Le eleganti luminarie e l’atmosfera cosmopolita la rendono un elegante simbolo della magia natalizia.

A Udine, il cuore pulsante delle celebrazioni è il centro storico, dove 27 alberi di Natale, proiezioni artistiche e luminarie adornano le vie principali e i quartieri. Il Castello e la Loggia del Lionello, illuminati da scenografici giochi di luce, creano un’atmosfera che incanta grandi e piccoli.

La poesia dell’Avvento continua a Tarvisio, dove la tradizione dei Krampus e di San Nicolò affonda le radici nel folklore alpino. Qui, i boschi innevati e le piazze accolgono sfilate spettacolari, falò e sapori autentici, come il vin brulé e il gulasch, per un Natale che unisce leggenda e convivialità.

Non si può parlare di luoghi simbolici del Friuli senza menzionare San Vito al Tagliamento, con il suo Incanto di Natale. La cittadina si anima con casette natalizie, eventi per tutta la famiglia e uno scenario che invita a condividere momenti di gioia.

Infine, non dimentichiamo i piccoli borghi e le località immerse nella natura dove la neve e le tradizioni locali regalano l’autenticità di un Natale lontano dalla frenesia delle realtà più grandi, avvolto dal calore delle feste e dalla bellezza del paesaggio invernale di montagna.

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Castelli Aperti, 21 manieri del Friuli-Venezia Giulia aperti il 5 e 6 ottobre

Il 5 e 6 Ottobre 2024 torna Castelli Aperti FVG, un’iniziativa suggestiva e apprezzata che riscopre la bellezza di alcuni luoghi dal sapore antico in Friuli Venezia Giulia. Per l’edizione di questo autunno 2024 ben 21 castelli apriranno le porte al pubblico nelle varie province regionali, dalle colline al mare, per dare il benvenuto ai visitatori curiosi e amanti della storia.

Grazie al Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia si potranno visitare queste dimore di altri tempi, scoprendo i vari dettagli storici del posto, dall’architettura all’arte e le curiosità sui castellani e famiglie proprietarie. Molti racconti si sono tramandati di generazione in generazione e parte del divertimento di queste esperienze è proprio venire a conoscenza di dinamiche private o pettegolezzi di corte che, pur facendo parte di un’epoca passata, spesso hanno molto in comune con i tempi moderni.

Visitando castelli antichi

In provincia di Udine a inizio mese sarà possibile visitare ben sedici castelli: Rocca Bernarda (Premariacco), Castello di Strassoldo di Sotto (Strassoldo), Castello di Strassoldo di Sopra (Strassoldo), Castello di Ahrensperg (Pulfero), Castello di Flambruzzo (Rivignano Teor), Castello di Colloredo di Monte Albano (ala ovest), Torre del Gruagno (Moruzzo), Castello di San Pietro di Ragogna, Palazzo Steffaneo Roncato (Crauglio di S. Vito al Torre), Castello Savorgnan di Brazzà (Brazzacco), Castello di Tricesimo, Castello di Susans (Majano), Castello di Villalta (Fagagna), Palazzo Romano (Manzano), Casaforte di Bergum, Casaforte La Brunelde (Fagagna). Mentre altri tre apriranno in provincia di Pordenone, ovvero il Castello di Spilimbergo, Palazzo Panigai Ovio e il Castello di Cordovado. Infine in provincia di Gorizia sarà possibile fare un tour della Fortezza Rocca di Monfalcone e in provincia di Trieste del Castello di Muggia.

Castello Susans

Fonte: Ufficio stampa

Castello Susans

Un divertimento d’altri tempi

Oltre a esplorare le varie stanze e gli esterni dei castelli con parchi privati, giardini e altri luoghi intriganti che hanno visto succedere molte cose nel corso degli anni, i visitatori potranno anche partecipare a una serie di eventi collaterali. Infatti l’iniziativa prevede alcune attività per coinvolgere gli avventori, come mostre, esposizioni di artigianato locale, rievocazioni storiche, dimostrazioni di tiro con l’arco, degustazioni, giochi per bambini, presentazioni di libri e musica dal vivo. Idee per tutti i gusti e per vari target di persone attese in loco.

Il programma dell’evento nel dettaglio si può consultare sul sito ufficiale Consorziocastelli.it e le visite guidate partono ogni ora nei giorni indicati al prezzo di 7 o 10 euro a seconda del castello scelto. Le attività invece hanno prezzi che variano dai 3,50 euro per i più piccoli fino ai 12 anni, mentre i bambini fino a 6 anni possono entrare gratis. Con il fenomeno Bridgerton che ha coinvolto un vasto pubblico e la recente scomparsa di Maggie Smith, indimenticabile elegante dama della serie Downton Abbey, ma anche la passione duratura per Il Trono di Spade, resta sempre vivo il fascino per i castelli e gli ambienti regali. Pertanto ben vengano iniziative come Castelli Aperti FVG che riaccendono lo spirito del passato anche per i più giovani che hanno più difficoltà a ricordarlo.

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Cosa vedere e cosa fare a Pordenone

La città di Pordenone si trova nella bellissima regione del Friuli Venezia Giulia ed è una destinazione sorprendente, che sorprende per il suo mix di modernità e tradizione. Pordenone viene spesso trascurata rispetto ad altre destinazioni italiane, ma è perfetta per chi desidera vivere un’esperienza unica ed autentica, lontana dal grande afflusso di turisti. Ecco, quindi, cosa vedere cosa fare nella città di Pordenone.

Corso Vittorio Emanuele II: il cuore di Pordenone

La visita alla scoperta di questa città del Friuli Venezia Giulia non può che non iniziare dalla sua via principale: Corso Vittorio Emanuele II. Si tratta di una strada storica di Pordenone e ne rappresenta il suo cuore pulsante. È possibile passeggiare tra antichi edifici, palazzi nobiliari e coperta da fantastici portici eleganti. In questa via si apprezza l’atmosfera rilassata e accogliente del centro storico, ideale per una pausa dai tanti caffè e ristoranti, per immergersi nella vita quotidiana della città.

L’edificio più notevole lungo questa strada è il Palazzo Comunale, in stile gotico, con il suo imponente orologio e la loggia, la cui costruzione risale al Tredicesimo secolo e rappresenta uno dei simboli della città. Nelle vicinanze è possibile visitare anche la Torre Civica, da cui è possibile godere di una fantastica vista sulla città.

Il Duomo di San Marco e il campanile

A pochi passi dal Corso è possibile visitare il Duomo di San Marco, un gioiello del patrimonio religioso di Pordenone. Questa struttura, che venne costruita nel Tredicesimo secolo, racchiude al suo interno diversi stili architettonici, gotico e rinascimentale, ed è caratterizzata da splendidi affreschi, tra cui le opere del pittore Giovanni Antonio de’Sacchis, noto come “Il Pordenone”. Al suo fianco svetta la torre del campanile, visibile da tutta la città, e che è anche riconosciuto come uno dei campanili più alti del Friuli Venezia Giulia. Secondo alcuni racconti, come la celebre Torre di Pisa, la sua inclinazione lieve sarebbe dovuta a un errore di calcolo durante la costruzione.

I Musei Civici di Pordenone

Per gli appassionati di arte e cultura, non può mancare la visita ai Musei Civici di Pordenone, ospitati all’interno di Palazzo Ricchieri. Al suo interno è possibile trovare una vecchia e ricca collezione di opere d’arte, che spaziano dal Medioevo fino all’epoca contemporanea, con particolare attenzione ad artisti locali come Il Pordenone, citato prima, ed altri maestri del Rinascimento. I musei civici sono divisi in diverse sezioni e a raccontano la storia della città attraverso sculture, dipinti, ceramiche e reperti archeologici.

Scorcio del centro storico di Pordenone con palazzo del Comune sullo sfondo

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Centro storico della città di Pordenone

Parco Galvani e Villa Galvani

Pordenone non è solo arte e storia, ma è anche il luogo perfetto per chi ama rilassarsi a contatto con la natura. Il Parco Galvani è uno dei luoghi ideali, dove trovare un’oasi di tranquillità e relax. Passeggiando tra i viali alberati e gli ampi prati del parco, è possibile prendere una pausa dalla visita della città ed ammirare la Villa Galvani, un’elegante dimora storica che va ad aggiungersi alla lunga lista di ville storiche da scoprire, tra Veneto e Friuli.

All’interno di Villa Galvani è possibile visitare la galleria d’arte dedicata al panorama fumettistico pordenonese “PAFF! International museum of Comic Art”.

Il mercato cittadino, una tradizione vivente

Il modo migliore e più autentico per conoscere la vita e le tradizioni locali è sicuramente quello di visitare il mercato cittadino. Qui a Pordenone è possibile camminare tra bancarelle colorate che ogni settimana si riuniscono e dove acquistare prodotti freschi e locali, immergendosi nella sua vivace atmosfera.

Il sentiero del Noncello

Per gli amanti della natura, che hanno intenzione di passare giornate all’aria aperta, il sentiero del Noncello è da non perdere. Si tratta di un itinerario naturalistico che si snoda lungo il fiume Noncello e che offre panorami suggestivi tra boschi ed aree agricole, lungo il quale si trovano diversi punti di interesse storico, come antichi mulini e ponti di legno. È un sentiero adatto a tutti e rappresenta un ottimo modo per godersi un po’ di attività all’aperto, ma senza allontanarsi eccessivamente dal centro storico di Pordenone, per una passeggiata rilassante.

Eventi culturali e festival a Pordenone

Dal punto di vista culturale, Pordenone è una città molto attiva, con eventi e festival che si tengono durante tutto l’anno. Uno degli appuntamenti più famosi è sicuramente pordenonelegge, un festival letterario che si tiene ogni anno a Settembre e che è in grado di attirare autori e appassionati di letteratura da tutta Italia. Durante questo evento la città, infatti, diventa un vivace punto di incontro per lettori e scrittori, tra dibatti, presentazioni e laboratori.

Un altro evento da non perdere è l’evento Cinema Zero, un festival del cinema indipendente, durante il quale è possibile godere di film di alta qualità, che sono spesso fuori dai circuiti cinematografici commerciali. Inoltre, per chi ama la musica, presso il Teatro Verdi, nel cuore di Pordenone, durante l’anno si tengono regolarmente diversi concerti, ma anche spettacoli teatrali, opera e di danza.

Cosa fare nei dintorni di Pordenone: gite e escursioni

Pordenone si può considerare anche come un’ottima base di partenza per esplorare le bellezze naturali del Friuli Venezia Giulia. A breve distanza dalla città, infatti, si trovano le Dolomiti Friulane, patrimonio mondiale dell’UNESCO e luogo ideale per escursioni a piedi o in bicicletta. In inverno queste vette diventano una meta popolare per gli amanti dello sci e degli sport invernali.

Inoltre, non lontano dalla città si può visitare anche la pittoresca cittadina di Spilimbergo, città famosa e conosciuta in tutta Italia per la tradizione mosaicista, grazie alla presenza della sua scuola di Mosaicisti del Friuli, e dove è possibile ammirare opere d’arte in mosaico dalla straordinaria bellezza.

Per chi, invece, preferisce il mare, in meno di un’ora di auto è possibile raggiungere la storica località balneare di Grado, con lunghe passeggiate sabbiose ed un centro termale rinomato.

Pordenone potrebbe non essere tra le mete più conosciute d’Italia, ma allo stesso tempo vanta di un fascino discreto, una città ricca di storia e cultura, che rende questa destinazione del Friuli Venezia Giulia l’ideale per scoprirne le sue bellezze, lontana dai soliti itinerari turistici.

Palazzo del comune di Pordenone con bandiera italiana e con i colori cittadini

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Palazzo del Comune di Pordenone
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Cosa vedere nella regione della Carnia

Incastonata nell’angolo nord occidentale del Friuli Venezia Giulia, al confine a ovest con il Veneto e a nord con l’Austria, si trova la Carnia, un dedalo di paesaggi di montagna straordinari, valli incantate e borghi dal fascino antico, ricco di storia e con una prelibata tradizione culinaria. Alle famiglie, agli amanti dello sci, della bici e di passeggiate ed escursioni a stretto contatto con la natura una vacanza in Carnia, in estate così come in inverno, assicura autenticità, tranquillità e benessere.

Ecco le cose da vedere e le attività da fare durante un viaggio nel territorio della Carnia.

Cosa vedere e cosa fare in Carnia

Considerato il capoluogo della Carnia, Tolmezzo è un borgo ricco di storia e di tradizioni e anche un ideale luogo di soggiorno per scoprire le valli circostanti. Nel centro storico del paese meritano una visita il Duomo settecentesco dedicato a San Martino e i numerosi edifici nobiliari, tra cui il Palazzo Campeis, con il Museo Carnico delle Arti e Tradizioni Popolari. Inoltre, tra i vicoli del vicino borgo rurale di Ileggio si possono ammirare il cinquecentesco Mulin de Flec, ancora funzionate e la Pieve di San Floriano, una chiesa rurale risalente al IX-X secolo.

Nel cuore della Carnia, si trova anche Arta Terme, nota stazione termale, dove soggiornò persino il poeta e scrittore Giosuè Carducci. Grazie alle acque sulfuree, in particolare dell’acqua “Pudia”, è una destinazione perfetta per un soggiorno sia terapeutico sia di benessere, a cui abbinare d’inverno lo sci e d’estate passeggiate nella natura o escursioni in bici alla scoperta del territorio. Meritano una visita anche la vicina Zuglio, sulla sponda destra del torrente But, il più importante sito archeologico della Carnia, e il borgo di Cabia, famoso per i formaggi della latteria e per lo sliwovitz, un distillato di prugne.

Sutrio è un caratteristico borgo di montagna, aderente all’Associazione Borghi Autentici d’Italia, che si trova nella Valle del But. Questo borgo è molto affascinante per le sue case tradizionali in pietra e qui l’atmosfera diventa ancora più suggestiva nel periodo delle festività natalizie, quando per le vie del paese vengono allestiti presepi lignei, di ogni genere e tipo, persino a dimensione naturale. Legata alla tradizione della lavorazione del legno, la prima domenica di settembre si svolge la manifestazione “Magia del legno”. Sutrio è una piacevole destinazione per una vacanza in estate così come in inverno.

Sutrio, Carnia

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Panorama di Sutrio, in Carnia

Chi non ha sentito parlare del Monte Zoncolan, una delle tappe più famose del Giro d’Italia? La salita che da Ovaro porta in cima è tanto impegnativa che il monte è stato soprannominato “Kaiser”, ma non preoccupatevi, perché vi sono anche vie più rilassanti, quali la Funivia Ravascletto-Zoncolan in inverno e il sentiero “Gjalinar” in estate. Ravascletto è, quindi, la meta ideale per una vacanza bianca, grazie alle bellissime piste da cui è circondata, e per una vacanza attiva in estate, quando godere di bellissimi paesaggi montani, tra passeggiate e pedalate in MTB, più o meno impegnative.

Capoluogo della Val Pesarina è Prato Carnico, composto da 10 paesini e circondato da imponenti montagne dolomitiche che superano i 2.000 metri d’altezza. Una delle frazioni più conosciute è Pesariis, dove da più di quattro secoli si fabbricano orologi. Alla bellezza del luogo, si aggiunge la peculiarità di una passeggiata tra le vie di questo borgo, decorate da orologi pubblici di ogni genere, con relativa descrizione. Un itinerario unico nel suo genere, che culmina nella visita al Museo dell’Orologeria: una realtà davvero sorprendente.

Forni Avoltri è il comune più a nord del Friuli Venezia Giulia ed è famoso per il Centro Biathlon, nel quale si sono disputati numerosi eventi sportivi a livello nazionale e internazionale. Si tratta in realtà di due borghi e il nome è legato alla loro storia: i forni, in cui si fondevano i minerali estratti dal monte Avanza, e Avoltri, che fu il primo nucleo abitativo dei minatori. Numerose sono le passeggiate attraverso oasi faunistiche e laghetti alpini, fino al monte più alto del Friuli Venezia Giulia, il Coglians, così come tante sono le possibili escursioni in bici, contando anche sulle strutture ricettive del Club Bike Experience, dotate di tutti i servizi e comfort ideali per i cicloturisti.

Per una vacanza all’insegna della tranquillità immersi in un paesaggio mozzafiato, Sauris è la meta ideale, dove fare escursioni a piedi nei boschi, tra torrenti e malghe, pescare lungo i fiumi o fare canoa sull’omonimo lago. Interessanti da visitare sono il Santuario di Sant’Osvaldo a Sauris di Sotto e a Sauris di Sopra la Chiesa di San Lorenzo e il Centro Etnografico. Un’attenzione particolare merita la tipica architettura delle case, unica nel suo genere: le case in pietra e legno vengono, infatti, costruite con la tecnica block bau, ovvero con tronchi di legno sovrapposti e incastrati agli angoli. Da non perdere la degustazione del prosciutto crudo locale, un po’ affumicato, e della birra artigianale.

Forni Sopra e Forni Sotto erano una volta un unico comune, infatti le due località, che si trovano nell’alta Val Tagliamento, distano solo 8 km. Forni di Sotto è il comune più esteso della Carnia e si suppone essere già abitato in epoca pre-romana, i ruderi del castello sono ancor oggi visibili nella località detta Chiastelàt; completamente raso al suolo nel 1944 dai nazisti fu poi ricostruito conservando le fontane delle tre borgate in cui era suddiviso. Forni di Sopra, pittoresco paese di montagna con case in pietra e antiche chiese, è dominato dalle vette delle Dolomiti Friulane, che regalano paesaggi mozzafiato, ed è una delle mete sciistiche più amate dagli appassionati di sci, snowboard e ciaspole. Durante l’estate entrambe i comuni sono mete ideali per le vacanze dei walker e biker che qui possono scegliere, dopo un percorso in bici lungo i sentieri di fondovalle o un’escursione nel Parco delle Dolomiti Friulane, Patrimonio Unesco, di soggiornare nelle strutture ricettive dei Club Bike Experience e Walking Hotels Experience qualificate, attrezzate e studiate ad hoc per le loro esigenze. Inoltre, per coloro che vogliono misurare il loro coraggio con lanci nel vuoto e percorsi acrobatici sospesi tra gli alberi e molto altro, non può mancare una visita al Dolomiti Adventure Park.

La cucina della Carnia

Anche in campo gastronomico la Carnia ha un carattere distintivo rispetto al resto della regione, con la sua cucina ricca di cereali, legumi, ortaggi, erbe aromatiche, che si trovano nei boschi e nei prati di questa terra. Assolutamente da gustare sono i Cjarsòns, ravioli ripieni di ricotta, erbe e altri ingredienti come spinaci, uvetta, formaggio grattugiato, uova, spesso tendenti al dolce,, cotti in acqua bollente e conditi con burro fuso, ricotta affumicata e cannella. Squisiti sono i formaggi, come il Formadi Frant o il formaggio di malga, e i salumi, come il Prosciutto di Sauris affumicato, da abbinare alla birra artigianale locale.

Sauris, Carnia

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Il prosciutto tipico della Carnia
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Soleschiano di Manzano, il primo borgo vegano d’Italia

Incastonato tra le verdeggianti colline del Friuli orientale, si trova un borgo che ha qualcosa di speciale non soltanto per la sua bellezza paesaggistica e architettonica, ma anche perché è il primo borgo vegano d’Italia. Stiamo parlando di Soleschiano di Manzano, nel Friuli Venezia Giulia: un luogo in cui viene portato avanti da anni un progetto lodevole che vuole sensibilizzare sulla sostenibilità attuale e futura nel rapporto tra uomo e ambiente, un tema a cui viene posta sempre maggior attenzione in un mondo in cui il cambiamento climatico causato dall’essere umano sta dimostrando tutti i suoi effetti drammatici.

Scopriamo qualcosa in più sull’impegno di Soleschiano a diventare un borgo vegano, un progetto ideato e condotto dalla RAVE Residency, che salva gli animali destinati al macello per riportarli ad una vita di campagna. Vediamo anche quali sono le cose da non perdere visitando questo borgo vegano in cui l’uomo si impegna a rispettare l’ambiente naturale circostante.

Il progetto che unisce arte, territorio e sostenibilità

Tutto ha inizio dall’idea delle promotrici, le sorelle Isabella e Tiziana Pers, insieme a Giovanni Marta, di dare vita ad un progetto artistico chiamato RAVE East Village Artist Residency. L’obiettivo è quello di contribuire nel cambiamento della realtà di Soleschiano, in provincia di Udine, unendo le attività produttive e quelle creative presenti nel territorio, per creare uno stile di vita più biocentrico. Così facendo si può puntare a ripristinare l’equilibrio virtuoso tra uomo e natura, soprattutto in relazione all’urgenza climatica di cui tanto si parla.

Quello di RAVE è un progetto multidisciplinare che unisce l’arte contemporanea alla salvaguardia della vita animale, sensibilizzando chiunque verso uno stile di vita più sostenibile. Qui viene praticata quella che viene chiamata la “Art_History”, ovvero uno scambio di opere d’arte, create dalle fondatrici di questo progetto, con animali destinati al macello, che vengono quindi salvati e riportati a vivere all’aria aperta.

Ogni anno, in più occasioni, la residenza ospita artisti contemporanei che sono chiamati a sviluppare idee, opere, riflessioni approfondite sulle tematiche che guidano la loro missione. Vengono organizzati eventi, incontri e mostre diffuse (soprattutto nel periodo estivo), che si snodano lungo le vie del borgo storico di Soleschiano di Manzano, tra le antiche case di pietra e le sue piante secolari. In tali occasioni, aperte a tutti, non mancano anche degustazioni di prodotti a chilometro zero e laboratori per bambini.

Nella descrizione di uno degli eventi organizzati, il gruppo Zero Waste FVG, aveva scritto: “La necessità di porre attenzione verso la vita in ogni sua forma e di ricercare un nuovo equilibrio uomo-natura è il punto cardine che l’umanità deve affrontare in questa era storica e geologica per fermare il cambiamento climatico in atto. A 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, il suo pensiero nei confronti del regno animale e l’estremo rispetto per il mondo naturale ritornano nella nascita di un borgo per ripensare gli attuali squilibri degli ecosistemi e per porre ogni vita al centro”.

Cosa vedere nel borgo di Soleschiano di Manzano

È un borgo che racconta l’Italia più autentica e attenta al paesaggio, quello di Soleschiano. Sorge a circa 17 chilometri da Udine, in un territorio collinare nel quale scorre il fiume Natisone. Anche questo piccolo gioiello a 20 minuti d’auto da Palmanova (famosa per la sua incredibile pianta a stella) ha diversi punti di interesse che meritano di essere visitati, dai palazzi alle chiese, fino alle enormi querce che punteggiano il territorio: vediamoli tutti.

Villa Piccoli Brazzà Martinengo, nel cuore del borgo

Tra le viuzze che compongono il centro abitato, spicca Villa Piccoli Brazzà Martinengo, risalente al 1715. Alla vista, la costruzione che si sviluppa su tre piani è incorniciata da un grande portale in pietra con motivi decorativi e volute, e da un cancello in ferro battuto. La vasta area verde circostante è arricchita da reperti archeologici di provenienza aquileiese, oltre che da un’originale riproduzione di rovine romane. Fu nel 1877 che venne realizzato anche un corso d’acqua e un laghetto, opera idraulica che risulta molto utile per tutta la zona circostante. Le visite alla villa sono possibili soltanto previo appuntamento e per gruppi di persone (possono essere chieste informazioni alla Pro Loco di Manzano).

Villa Piccoli Brazzà Martinengo, a Soleschiano di Manzano

Fonte: iStock

Villa Piccoli Brazzà Martinengo, a Soleschiano di Manzano

Chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato

A due passi dalla storica villa Piccoli Brazzà Martinengo, si trova la Chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato, fondata nel XII secolo per opera di alcuni monaci benedettini. Dopo diversi interventi di rifacimento e restauro nel corso dei secoli, oggi l’edificio si presenta con una facciata arricchita da una decorazione “a graffio” su intonaco chiaro, con paraste doriche e con un’architrave a triglifi.

La quercia secolare cara ad una poetessa

Qui si trova anche la Farnia, ovvero una quercia secolare che conta ben duecento anni di vita. Ciò che la rende speciale, oltre alla sua longevità e imponenza, è il fatto che fosse il luogo prediletto della scrittrice e poetessa friulana Caterina Percoto (1812-1887). Si racconta infatti che l’artista si sedesse qua sotto, all’ombra dei suoi imponenti rami, per scrivere i propri componimenti.

A 500 metri dalla quercia si trova la casa natale della poetessa, risalente al Seicento: un antico edificio padronale su tre piani che presenta all’ingresso una lapide commemorativa, mentre tutt’attorno sorgono alcune costruzioni rurali di valore ambientale.

Abbazia di Rosazzo, con una vista mozzafiato

A 8 km da Soleschiano, infine, merita una tappa l’antica Abbazia di Rosazzo, in cima all’omonimo colle e immersa in un suggestivo paesaggio fatto di vigne, colline e attraversato dal fiume Natisone. Il complesso abbaziale è composto da diversi edifici che formano gli ambienti tipici di un monastero, arricchiti da giardini pensili e da un belvedere. La struttura più importante è la chiesa di San Pietro Apostolo, costruita all’inizio dell’XI secolo, il stile romanico e ricca di affreschi. È visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.

Dal belvedere dell’Abbazia di Rosazzo la vista è spettacolare e nelle giornate in cui il cielo è più limpido si scorgono i piccoli borghi rurali che punteggiano il territorio, come Manzinello, San Lorenzo, San Nicolò e Soleschiano.

Paesaggio nei dintorni di Soleschiano di Manzano

Fonte: iStock

Paesaggio nei dintorni di Soleschiano di Manzano