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La Lapponia britannica che puoi visitare solo una volta l’anno

Nel cuore dell’inverno, quando il mondo sembra avvolto nel silenzio e la natura si addormenta sotto un manto di neve, c’è un luogo dove la magia del Natale risveglia la foresta e illumina gli occhi di grandi e piccini.

Tra i suggestivi sentieri e gli alberi maestosi della foresta di Swinley, si nasconde un mondo segreto, un angolo magico dove la fantasia prende vita: benvenuti a Lapland UK ad Ascot, nel Regno Unito.

Un evento annuale che ti permette di vivere l’incanto del Natale in modo unico, offrendo qualcosa che pochi altri posti al mondo possono eguagliare. Ogni angolo di questo regno ti conduce in un mondo dove i sogni diventano realtà e ogni dettaglio è curato attentamente per creare un’esperienza indimenticabile.

Quindi, lasciati guidare dal bagliore delle luci, segui il profumo di cioccolata calda che si diffonde nell’aria e lascia che il suono della risata di Babbo Natale ti faccia tornare bambino.

La magia del Natale a Lapland UK

Fabbrica dei giocattoli Lapland UK

Fonte: Getty Images

Fabbrica dei giocattoli, Lapland UK

Nascosto tra le braccia accoglienti della foresta di Swinley, a ovest di Londra e non lontano dal maestoso Windsor, si trova un luogo di pura magia: Lapland UK. Da metà novembre ai primi di gennaio, la tranquillità della foresta lascia il posto alla vivacità e al fascino di un meraviglioso set cinematografico natalizio.

La foresta diventa un palcoscenico vivente, un incantevole spettacolo invernale che cattura l’essenza stessa del Natale, portando gioia e meraviglia a tutti coloro che varcano il suo confine incantato.

Un percorso di quattro ore in cui, a ogni passo, è possibile imbattersi in elfi sorridenti con cuffie verdi e occhi colmi di gioia natalizia. Sono loro a guidare i visitatori attraverso la foresta, narrando storie di avventure magiche e condividendo il tepore del loro spirito festoso. Attori talentuosi, vestiti con abiti colorati, danno vita a personaggi e storie emozionanti.

La prima fermata è presso la Fabbrica dei Giocattoli di Babbo Natale, dove i bambini hanno l’opportunità di collaborare con gli elfi per completare i giocattoli in tempo per il 25 dicembre.

Il viaggio prosegue verso la Cucina di Mamma Natale. Qui, tra pentole che sfrigolano, si ascoltano storie natalizie che riempiono l’aria, mentre si preparano deliziosi biscotti di zenzero. L’odore delle spezie pervade l’aria, creando un’atmosfera che avvolge tutti in un caldo abbraccio. È un momento di pura felicità, un tuffo nei ricordi più dolci dell’infanzia, una pausa nel tempo in cui si può assaporare la vera essenza del Natale.

L’avventura continua nel Villaggio degli Elfi, dove si può sperimentare la vita quotidiana di questi personaggi magici e dare un’occhiata alla Fucina dell’Elfo Ambolt e al Recinto delle Renne di Babbo Natale.

E poi, arriva il momento più atteso di tutti, l’incontro con Babbo Natale. Nella profondità della foresta, in una casetta accogliente e calda, attende i più piccoli con un sorriso caloroso e un abbraccio accogliente. I bambini possono sussurrare i loro desideri nel suo orecchio e vedere i suoi occhi brillare di promesse natalizie.

Ma la magia non finisce qui. Il giorno di Natale, sotto l’albero, i bambini trovano il giocattolo che hanno aiutato a costruire insieme agli Elfi, accompagnato da un biglietto di ringraziamento da parte di Babbo Natale. Un momento di pura felicità, un ricordo prezioso che rimarrà impresso nei loro cuori per sempre.

Lapland UK: un’esperienza unica e imperdibile

Senza dubbio, è tra gli eventi più attesi dell’anno, che attira turisti da tutto il mondo. I biglietti per questo viaggio incantato vengono messi in vendita a partire dal mese di settembre. Tuttavia, la straordinaria popolarità dello spettacolo fa sì che si esauriscano generalmente in pochissimi giorni.

E non c’è da stupirsi, considerando l’unicità dell’esperienza che Lapland UK offre.

Pertanto, se sei interessato a visitare la Lapponia britannica, ti consigliamo di pianificare il tuo viaggio in anticipo e di acquistare i biglietti non appena vengono messi in vendita.

Babbo Natale Lapland UK

Fonte: Getty Images

Babbo Natale aspetta i più piccoli in una casetta in Lapland UK
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Questa birreria ha subito un incantesimo: ora è una foresta natalizia

C’è qualcosa di magico che sta succedendo intorno a noi, proprio adesso che il calendario segna l’arrivo imminente di dicembre. Luci scintillanti, alberi maestosi, strade, quartieri e città addobbate a festa e poi, ancora, installazioni luminose, decorazioni sontuose e profumi inebrianti che si diffondono nell’aria: è il miracolo di Natale che prende vita.

È questo il momento perfetto per organizzare viaggi inediti e straordinari, quelli che ci conducono in tutte quelle destinazioni che durante il periodo dell’Avvento si trasformano in una favola natalizia. I luoghi da raggiungere sono davvero tantissimi, eppure non c’è bisogno di allontanarsi poi così tanto dall’Italia perché anche il nostro Paese si sta trasformando in un regno incantato.

È successo a Lagundo, in provincia di Bolzano, dove una fabbrica di birra ha subito un incantesimo ed è stata trasformata in una Foresta Natalizia invitando cittadini e viaggiatori a perdersi e immergersi nella suggestiva atmosfera dell’Avvento.

La fabbrica della birra Forst si trasforma nella Foresta di Natale

Il nostro viaggio di oggi ci conduce a Lagundo, un piccolo comune italiano di circa 5.000 abitanti situato nella provincia di Bolzano, in Trentino-Alto Adige. La città, situata a pochi chilometri di distanza da Merano, è incastonata in una scenografia naturale di immensa bellezza caratterizzata che alterna i paesaggi alpini ai frutteti e ai vigneti che si estendono fino all’orizzonte. Da qui è possibile anche raggiungere il Parco Naturale Gruppo di Tessa, una destinazione imprescindibile per tutti gli amanti della natura e delle attività outdoor.

Lagundo è celebre anche per ospitare la sede della Forst, la fabbrica di birra più grande d’Italia situata nella frazione di Foresta a un’altitudine di 350 metri e fondata nel 1857. Ed è proprio qui che oggi vogliamo recarci insieme a voi per vivere una favola natalizia pensata per sognatori di ogni età.

A partire dalla fine di novembre, e per tutto dicembre, la birreria è stata trasformata nella Foresta Natalizia per permettere a tutti gli amanti del Natale di perdersi e immergersi nell’autentica e suggestiva atmosfera dell’Avvento.

Lagundo, la Foresta Natalizia nella sede sede della borra Forst

Fonte: Ufficio Stampa

Lagundo, la Foresta Natalizia nella sede sede della birra Forst

La magica Foresta Natalizia: date e appuntamenti imperdibili

Come per magia, la fabbrica della birra Forst è stata trasformata in una fiaba di Natale. Grazie all’evento Foresta Natalizia, giunto alla sua decima edizione, i viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo potranno scoprire e riscoprire le tradizioni dell’Avvento immersi in una location unica e suggestiva.

Ad attendervi ci saranno caminetti scoppiettanti, casette di legno gastronomiche, una pista di pattinaggio e l’imponente Fienile della birreria che ospita una mostra di solidarietà. Non mancano, ovviamente, mercati contadini con prodotti agricoli e artigianali del territorio, una mostra di presepi e una stalla con le pecore.

Nella Foresta Natalizia non sarete mai soli. Passeggiando tra luci e decorazioni potrete incontrare i Krampus, i diavoli delle Alpi, insieme a San Nicola. Aguzzate bene la vista, però, perché tra le casette di legno e il mercato si nasconde anche Babbo Natale insieme ai suoi elfi. È a lui che potrete sussurrare i vostri desideri.

La magica Foresta Natalizia resterà aperta fino a domenica 7 gennaio 2024. Resterà chiusa, invece, il 27 e il 28 novembre, l’11, il 12, il 18, il 19 e il 24 dicembre.

La fabbrica della birra italiana si è trasformata in un regno di Natale

Fonte: Ufficio Stampa

La fabbrica della birra italiana si è trasformata nel regno di Natale

 

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Il resort più bello del mondo è una casa sull’albero nella foresta

Il termine eco-sostenibilità è diventata ormai una priorità, un principio fondamentale che sta guidando l’evoluzione di diversi settori, uno di questi è sicuramente il turismo.

Sempre più strutture alberghiere, infatti, stanno adottando politiche ecocompatibili, cercando di ridurre al minimo l’impatto ambientale e di promuovere un turismo più responsabile.

Tra tutte le nazioni del mondo, c’è un Paese che si distingue come uno dei leader indiscussi in termini di sostenibilità ambientale: il Giappone. L’attenzione per l’ambiente, infatti, è radicata nella sua cultura e nelle sue tradizioni. Il profondo rispetto per la natura, intrinseco nella filosofia Shinto e nel concetto di “mottainai” (che esprime disprezzo per lo spreco), ha plasmato la visione di questa nazione sull’uso efficiente delle risorse e la conservazione della biodiversità.

Oggi ci troviamo a Okinawa, un arcipelago di isole tropicali nel sud del Giappone, noto per la sua bellezza naturale mozzafiato e la sua ricca cultura. Più precisamente, siamo nel Parco Nazionale di Yambaru, una riserva naturale che ospita il Treeful Treehouse, un resort sostenibile che offre un’esperienza senza eguali per immergersi completamente nella natura.

Treeful Treehouse: un’oasi di sostenibilità nel cuore di Okinawa

Treeful Treehouse

Fonte: Treeful Treehouse Sustainable Resort

Treeful Treehouse Resort, Parco Nazionale di Yambaru, Okinawa

Nel cuore lussureggiante del Parco Nazionale di Yambaru a Okinawa, troverai una meraviglia di sostenibilità, il Treeful Treehouse. Questo resort è un vero tributo all’ambiente e alla natura, un luogo in cui l’eco-design si fonde con la bellezza selvaggia dell’isola.

Progettato con un profondo rispetto per l’ambiente circostante, ogni dettaglio del riflette l’amore e l’impegno per la salvaguardia della flora e della fauna locali. Qui, il lusso non è ostentato, ma si trova nel silenzio della foresta, nel design armonioso delle case sugli alberi e nell’esperienza autentica di vivere a stretto contatto con la vegetazione.

In questa struttura innovativa la sostenibilità non è solo un concetto astratto, ma un vero e proprio stile di vita. Infatti, l’energia viene generata da pannelli solari a zero emissioni, che catturano la luce del sole per alimentare ogni angolo del resort, eliminando completamente l’utilizzo di combustibili fossili.

Inoltre, la produzione di energia in loco non solo alimenta le case sull’albero, ma contribuisce anche a creare un ambiente più pulito e salubre. E quando si tratta di manutenzione, il Treeful Treehouse si affida alla natura stessa. Le capre del luogo hanno il compito di tosare il prato, eliminando la necessità di un tosaerba e aggiungendo un tocco di charme rurale all’intera esperienza.

Ogni dettaglio è stato concepito per farti sentire parte di un ecosistema più grande, un mondo in cui l’uomo e la natura possono coesistere in armonia, proteggendo il nostro pianeta per le generazioni future.

Yambaru: il cuore verde di Okinawa

Il Parco Nazionale di Yambaru, istituito nel 2016, è davvero un tesoro nascosto situato nella parte settentrionale dell’isola principale di Okinawa. Questa splendida area abbraccia i pittoreschi villaggi di Kunigami, Ōgimi e Higashi, insieme alle acque circostanti, offrendo un rifugio davvero unico per una sorprendente varietà di flora e fauna selvatica.

Nel 2021 è stato riconosciuto come quinto Patrimonio Naturale dell’Umanità del Giappone, un prezioso riconoscimento che testimonia l’importanza ecologica della regione e il suo ruolo fondamentale nella conservazione della biodiversità.

Inoltre, qui è possibile partecipare a emozionanti tour guidati con esperti locali per esplorare la meravigliosa foresta. Le guide, grazie alla loro conoscenza approfondita del territorio e alla passione per la natura, trasformeranno ogni itinerario in un’avventura indimenticabile. Ti sveleranno i segreti nascosti della zona, insieme alle sue creature rare e alle piante endemiche, accompagnandoti con affascinanti racconti sulla vita selvaggia di Yanbaru.

Treeful Treehouse

Fonte: Treeful Treehouse Sustainable Resort

Treeful Treehouse Resort, Parco Nazionale di Yambaru, Okinawa
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La foresta di Hoia Baciu, tra leggende e avvistamenti di UFO

È stata definita la foresta più inquietante del mondo e si è anche aggiudicata il soprannome di “Triangolo delle Bermuda della Transilvania”. Sulla foresta di Hoia Baciu aleggiano storie e leggende che fanno venire la pelle d’oca. C’è chi sostiene che sia la casa del diavolo, chi giura di aver visto dei fantasmi aggirarsi tra i suoi spettrali alberi sottili e ricurvi, chi addirittura ha raccontato di avvistamenti alieni. Se siete amanti del brivido e dei fenomeni paranormali, è senza alcun dubbio questa la vostra tappa perfetta in un viaggio in Romania.

Foresta di Hoia Baciu, tra storia e mito

Nell’immaginario collettivo la Transilvania viene subito associata al famigerato conte Dracula. Tuttavia, il celebre Castello di Bran non è l’unico luogo della regione che custodisce miti e leggende misteriose. Nei pressi di Cluj-Napoca, terza città della Romania nel nord-ovest del Paese, la foresta di Hoia Baciu sembra pronta a mettere alla prova anche i più scettici.

Si ritiene che esista fin dalla preistoria, scavi archeologici nell’area hanno infatti portato alla luce prove di insediamenti umani risalenti al Paleolitico. Anticamente, la foresta faceva parte del territorio dei Daci, una tribù tracia che abitò la regione dal 500 a.C. al 106 a.C. circa.

Il nome “Hoia Baciu” deriva da una leggenda locale. Si narra che un pastore di nome Baciu si fosse avventurato nella foresta con il suo gregge di 200 pecore, scomparendo senza lasciare traccia. Nessuno ha mai saputo che fine abbiano fatto l’uomo e i suoi animali, ma la foresta ha finito per portare il suo nome come un promemoria agghiacciante della sua natura enigmatica.

Paura e venerazione si sono alternati per secoli tra questi alberi. Nel corso della storia, la foresta di Hoia Baciu è stata per alcuni un luogo sacro dove venivano venerati gli spiriti della natura e gli antichi dei, per altri un posto maledetto, dimora del diavolo e scenario di fenomeni inspiegabili.

Ad aver ulteriormente alimentato la reputazione soprannaturale della foresta, che si estende per oltre 300 ettari nella periferia della città, sono i bizzarri alberi, ricurvi e sottili, che sembrano essere stati creati apposta per il set di un film horror. Ma ciò che la rende ancora più inquietante è la presenza di un’area perfettamente circolare dove non cresce nemmeno una pianta.

Le leggende della foresta “stregata” nel cuore della Transilvania

Varie e numerose le leggende che contribuiscono ad aumentare le suggestioni di cui è già naturalmente ricca la foresta di Hoia Baciu. Alcune delle storie più ricorrenti riguardano apparizioni di fantasmi, sparizioni misteriose e fenomeni paranormali. C’è chi dice che se ci si avventura nella foresta di notte ci si può imbattere negli spettri che si aggirano tra gli alberi, o addirittura vedere strane luci e oggetti non identificati sorvolare il bosco. Tra le storie più agghiaccianti c’è quella di una giovane ragazza scomparsa nella foresta, riapparsa cinque anni dopo, immutata e senza alcun ricordo degli anni trascorsi.

La foresta è balzata all’attenzione internazionale nel 1968 quando Emil Barnea, un tecnico di Cluj  ex ufficiale dell’esercito, affermò di avere avvistato un UFO mentre era in compagnia della fidanzata. L’uomo scattò una fotografia del presunto disco volante, diventata oggetto di controversie: secondo il direttore dell’osservatorio astronomico di Cluj sarebbe un pallone aerostatico ripreso da un’angolazione particolare, tuttavia alcuni esperti hanno negato questa possibilità e hanno giudicato la foto presumibilmente “autentica”.

Altrettanto nota è la storia del biologo Alexandru Sift, che dopo aver visitato da giovane Hoia Baciu, raccontò di aver avuto per due settimane febbre e strane ustioni su tutto il corpo. Il professore ha così trascorso la sua vita a indagare sui misteri della foresta, con l’intento di dare una spiegazione scientifica all’accaduto, studiando i fenomeni della luce e del magnetismo che avvengono in quest’area e fornendo un ricco archivio di fotografie dei fenomeni, andato però perduto parecchi giorni dopo la sua morte nel 1993.

Una delle attrazioni più famose della foresta di Hoia Baciu in Romania è la “Radura”, un’area circolare dove non crescono alberi, e dove si dice che si verifichino strani eventi. Gli scienziati hanno proposto diverse spiegazioni per il fenomeno, tra cui la possibilità che quel punto fosse un tempo il sito di un antico luogo di sepoltura o che la composizione del terreno sia inadatta alla crescita delle piante. Spiegazioni che però non sembrano aver convinto gli abitanti del posto, persuasi che questo cerchio sterile sia maledetto e che chi vi entra possa essere colpito da energia negativa.

Ma non è finita qui: di recente, una delle pagine social dedicate alla località infestata ha riportato che nel cuore della notte, alcune persone a caccia di misteri irrisolti hanno realizzato diversi scatti che testimonierebbero l’esistenza di esseri non identificati, dall’aspetto non umano.

Foresta di Hoia Baciu oggi: cosa fare e vedere

A questo punto non ci sarebbe nemmeno bisogno di sottolineare che la foresta “stregata” di Hoia Baciu offre un’esperienza senza precedenti. Che siate amanti del brivido, appassionati di storia, di fauna selvatica o investigatori del paranormale, in questo bosco unico nel suo genere ce n’è davvero per tutti i gusti.

Nonostante la sua reputazione di luogo infestato e misterioso, la foresta di Hoia Baciu è innanzitutto un sito di bellezza naturale e biodiversità. Tanti gli sforzi per proteggere questa attrazione custodita nel cuore della Transilvania e il suo ecosistema unico, così che anche le generazioni future possano apprezzare il suo fascino indescrivibile.

Con un’estensione di 3 chilometri quadrati, la foresta di Hoia Baciu offre un ampio e variegato spazio per escursioni indimenticabili, con sentieri che si snodano attraverso boschi fitti e radure aperte. Durante il cammino, si può avvistare l’incredibile fauna selvatica del posto, imbattendosi in una serie di alberi dalle forme bizzarre, che aggiungono un ulteriore livello di mistero al viaggio.

Chiaramente, oggi la foresta di Hoia Baciu è una destinazione popolare per i visitatori in cerca di un contatto con l’ignoto, che desiderano vivere un’avventura al di fuori del comune. Il suggerimento è di affidarsi a guide esperte, che offrono l’opportunità di esplorare in tutta sicurezza l’inquietante bellezza della foresta e di conoscerne ogni segreto, ascoltando la sua storia e le sue leggende più da vicino.

Alcune compagnie turistiche offrono anche escursioni notturne, per permettere ai più temerari amanti del brivido l’opportunità di sperimentare l’atmosfera agghiacciante della foresta al calar del sole. Una volta qui, tenete gli occhi ben aperti in direzione del cielo: potreste scorgere fenomeni inspiegabili, come strane luci o forme simili a dischi volanti.

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La foresta in Spagna che è stata trasformata in un’opera d’arte

Quando pensiamo alla Spagna, la nostra mente ci trasporta immediatamente verso le incantevoli luci di Madrid, l’architettura innovativa di Barcellona e l’atmosfera calorosa e vibrante che pervade ogni angolo di queste città. Immaginiamo il suono delle chitarre di flamenco, i gusti intensi della paella e l’energia pulsante dei mercati all’aperto. Eppure, c’è un altro volto di questa splendida nazione, meno conosciuto ma altrettanto affascinante, che sembra quasi uscito da un libro di fiabe.

Benvenuti nei Paesi Baschi, una regione in cui la bellezza della lussureggiante vegetazione si unisce all’intenso blu del mare, creando paesaggi dalla bellezza mozzafiato. Questo territorio custodisce autentiche meraviglie naturali, con le sue maestose montagne, i fiumi e una miriade di boschi. Tra questi ce n’è uno che si distingue da tutti gli altri: il Bosco di Oma (conosciuto come “Omako Basoa” nella lingua basca). Non un bosco qualunque, ma una vera e propria opera d’arte a cielo aperto.

Nel 1984, infatti, il talentuoso scultore e pittore Augustín Ibarrola lo ha trasformato in un vero e proprio capolavoro artistico. Con uno stile audace e colorato, ha dipinto alberi e rocce, creando un’opera d’arte unica nel suo genere. Oggi, questo luogo incantevole è diventato un museo naturale, in cui l’arte e la natura si fondono armoniosamente.

La magia del Bosco di Oma: un universo di colori

Bosco di Oma

Fonte: IPA

Bosco di Oma, Paesi Baschi, Spagna

Il Bosco di Oma, situato nel quartiere omonimo nel comune di Kortezubi, è il simbolo di come, talvolta, l’arte possa valorizzare e reinterpretare il paesaggio naturale.

Tutto ebbe inizio nel periodo tra il 1982 e il 1985, quando Agustín Ibarrola decise di fondere il suo talento con la natura. Con maestria e creatività, trasformò i tronchi degli alberi in autentiche tele viventi, creando un dialogo silenzioso e potente con il paesaggio circostante. Il risultato fu sorprendente: 47 rappresentazioni uniche, un’esplosione di colori e creatività.

Grande sostenitore della “land art“, un movimento artistico contemporaneo nato negli Stati Uniti negli anni ’60, ha messo in risalto l’importanza di intervenire sulla natura non per alterarla, ma per evidenziarne la bellezza. Invece di creare opere d’arte da esporre in gallerie o musei, si utilizza il paesaggio come una tela bianca, per rendere l’arte accessibile a tutti e rifiutare l’aspetto economico e materiale della creazione artistica.

Sulle superfici degli alberi sono dipinte una serie di immagini che vanno dagli animali alle figure geometriche e umane, fino a rappresentazioni parziali come occhi e labbra. Queste opere non sono immediatamente visibili al primo sguardo. Richiedono, infatti, un’osservazione più attenta e globale, che tenga conto dell’intero perimetro dei tronchi. L’arte di Ibarrola, in questo contesto, è strutturata in modo tale da rivelare il suo pieno significato solo quando si osserva l’ambiente nel suo insieme.

Per aiutare i visitatori a sperimentare questa visione, sono stati posti segni sugli alberi che indicano il punto esatto da cui guardare. Seguendo questi indicatori, è possibile posizionarsi in modo tale da ammirare l’intera scena come l’artista l’ha concepita, scoprendo così la vera essenza del Bosco di Oma: un luogo dove arte e natura si fondono in un coinvolgente e stimolante dialogo visivo.

Il bosco di Oma: divertimento e arte a contatto con la natura

Immerso nella bellezza rigogliosa della Riserva della Biosfera di Urdaibai, a nord-est di Kortezubi, si trova il Bosco di Oma, una meraviglia artistica e naturale senza pari. Questo luogo incantevole è un vero tesoro per coloro che desiderano combinare l’amore per l’arte e l’ambiente in un’unica esperienza.

Qui, la creatività non è confinata alle pareti di un museo, ma vive e respira tra le fronde degli alberi, offrendo un modo affascinante e interattivo di connettersi con il paesaggio. In ogni angolo del bosco, si trovano nuove sorprese che stimolano l’immaginazione e la curiosità, rendendo la visita un’avventura davvero emozionante.

Infine, non potete assolutamente farvi mancare una visita alla grotta di Santimamiñe. Questo sito archeologico, considerato uno dei più importanti della provincia, si trova proprio all’inizio del percorso per il bosco di Oma, è famoso per le sue pitture rupestri, che ritraggono cervi, cavalli e orsi in un affascinante spaccato della vita preistorica.

Queste opere d’arte antiche vantano oltre 14.000 anni di storia e sono state riconosciute come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2008.

Bosco di Oma

Fonte: IPA

Bosco di Oma, Paesi Baschi, Spagna
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Il viaggio in treno d’epoca che ti conduce nel bar nella foresta

Esiste un luogo, incastonato nella natura più autentica e selvaggia, dove i sogni diventano realtà. Un posto segreto e sconosciuto che si nasconde tra gli imponenti alberi di una delle foreste più belle della terra e che si palesa in tutta la sua magnificenza davanti allo sguardo di chi osa andare oltre il visibile.

Ci troviamo in California, è qui che è possibile vivere e condividere una delle più incredibili esperienze di viaggio, un’avventura unica e uguale a nessun altro. Quella che invita gli avventurieri a salire a bordo di un treno d’epoca per raggiungere un bar nascosto in una foresta di sequoie. Allacciate le cinture: si parte!

Il treno d’epoca che attraversa la foresta

Il nostro viaggio di oggi ci conduce in una delle destinazioni più affascinanti e suggestive del mondo intero, stiamo parlando della California. Non ci troviamo né a Los Angeles né tanto meno a San Francisco, le mete più conosciute e raggiunte dai viaggiatori del mondo, ma a Mendocino, una contea situata nella California settentrionale che si snoda lungo la costa del Pacifico.

Conosciuta soprattutto per l’omonima città che ha fatto da sfondo alle vicende della fortunata serie tv La signora in giallo, Mendocino è una destinazione fuori dai radar turistici. Eppure è proprio qui che è possibile vivere un’esperienza al di fuori dall’ordinario.

Raggiungendo Fort Bragg, la piccola cittadina conosciuta per la sua glass beach, è possibile raggiungere la stazione di partenza di The Skunk, un treno storico che attraversa binari costruiti nel 1885 che si snodano lungo tutto l’estuario del Pudding Creek. Viaggiando con posto finestrino potrete godere di scenari mozzafiato: da una parte una fitta foresta caratterizzata da sequoie giganti, dall’altra i numerosi esemplari di fauna selvatica che si nascondono dentro a un pausaggio di una bellezza natura e autentica.

Il viaggio a bordo di The Skunk, neanche a dirlo, vale da solo un viaggio fino a Mendocino. In realtà, però, l’avventura non finisce qui perché correndo a ritmo slow sui binari ottocenteschi è possibile raggiungere un bar incastonato nella foresta e accessibile solo ed esclusivamente in treno.

Il treno che attraversa la foresta di sequoie

Fonte: Press Room The Skunk Train

Il treno che attraversa la foresta di sequoie in California

Il bar incastonato nella natura e accessibile solo in treno

Il suo nome è Glen Blair Bar ed è il locale segreto situato nella foresta di sequoie della California. Come abbiamo anticipato, l’unico modo per raggiungerlo è salire a bordo del treno d’epoca e vivere così un’esperienza senza eguali che passa per il viaggio e anche per la destinazione. Il bar ha aperto le sue porte nel 2022, e da quel momento migliaia di persone lo hanno raggiunto per sorseggiare un cocktail nel bel mezzo della natura.

I viaggiatori che desiderano vivere questa esperienza, possono salire al bordo del treno d’epoca in partenza dallo Skunk Train Depot a Fort Bragg, il venerdì e il sabato a partire dalle ore 18.30. Il locale, così come il treno, sono in funzione tutto l’anno, tuttavia il consiglio è quello di lanciarsi in questa avventura durante l’autunno, quando i colori della stagione infiammano l’intero paesaggio.

L’esperienza è riservata solo a chi ha già compiuto 21 anni, mentre i biglietti di di The Skunk sono acquistabili al costo di 49,95 dollari a persona (andata e ritorno). Non vi resta che salire a bordo e scegliere un posto comodo per vivere un’avventura fatata.

Il treno d'epoca che conduce nel bar nella foresta

Fonte: Press Room The Skunk Train

Il treno d’epoca che conduce nel bar nella foresta
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Valle delle Meraviglie, una Francia davvero sorprendente

Quando si dice “un nome, una garanzia“: non poteva essere altro che “meraviglioso” un territorio che porta il nome di “Valle delle Meraviglie“, un “museo a cielo aperto”, punteggiato da pietre colorate e levigate dai ghiacciai, da laghi di montagna e una foresta che incanta con il suo verde e i suoi profumi.

Siamo nel cuore del Parco Nazionale del Mercantour, vanto delle Alpi Marittime e delle Alpi dell’Alta Provenza, tra l’Italia e, appunto, la Provenza, indiscussa oasi di biodiversità tra le più ricche di Francia.

Un magnifico paesaggio che incontra il mare e la montagna, terrazzamenti di ulivi, ruscelli e pittoreschi villaggi arroccati.

La Valle delle Meraviglie, un viaggio di 5000 anni

È un vero paradiso per gli escursionisti e i trekker, dove camminare sullo sfondo delle cime innevate, tra scoscese rocce, laghetti alpini e la foresta, e aguzzare la vista per scorgere gli animali di montagna (che qui sono davvero moltissimi!) tra cui i camosci che, in quanto “abitanti principali”, non sono mai troppo lontani.

Ma siamo appena all’inizio. Infatti, la valle è il regno delle incisioni rupestri e qui non si compie mai una “semplice escursione” bensì un viaggio a ritroso di ben 5000 anni laddove gli uomini dell’Età del Bronzo lasciarono la loro impronta imprimendo nella pietra segni che onorano le divinità del cielo e della montagna.

Nell’area protetta delle incisioni, l’escursionismo è consentito soltanto lungo i sentieri segnalati, dove scoprirne il significato grazie ai pannelli didattici; è possibile, però, anche effettuare una visita approfondita insieme alle guide abilitate e accreditate dal Parco Nazionale, che conducono i visitatori ad ammirare le incisioni più singolari raccontando, al contempo, le teorie più contrastanti riguardo il loro significato.

E poi entra in scena il Monte Bego con i suoi 2872 metri di altezza che, agli occhi dell’uomo preistorico, doveva apparire “sacro”, un mezzo di elevazione verso il Dio o gli Dei: ed è proprio lungo i suoi pendii che incisero la pietra per “sacralizzare” quei luoghi.
Oggi Monumento Nazionale, l’area archeologica del Monte Bego dona al visitatore l’emozionante esperienza di trovarsi di fronte alla toccante testimonianza di un culto ancestrale.

Natura e biodiversità, protagoniste assolute

Passeggiare lungo la Valle delle Meraviglie, trascorrere alcuni giorni nei rifugi, consente di ritrovarsi a tu per tu con il “fascino del meraviglioso” e di vivere momenti e giorni indimenticabili al cospetto della montagna, con i suoi ritmi, i suoi silenzi, i suoi paesaggi plasmati dall’aspra roccia e, subito dopo, dalla flora verdeggiante.

Altrettanto emozionante il possibile avvistamento di stambecchi, camosci, caprioli, lupi, marmotte e altri splendidi rappresentanti della fauna alpina.

Il Museo delle Meraviglie, la tappa da non perdere

Inaugurato a Tenda nel 1996, il “Museo delle Meraviglie” è un’altra tappa da mettere in lista per completare al meglio e arricchire la conoscenza di una delle valli più sorprendenti della Francia.

Non a caso, è il luogo ideale per approfondire la visita al sito archeologico e alle sue incisioni oppure per prepararsi al meglio all’escursione: lungo le sue sale, progettate con scenografie moderne, interattive e ludiche per andare incontro anche ai più piccoli, il museo ricostruisce con dovizia di particolari e realismo la vita dei primi abitanti della Valle e offre il suo prezioso contributo alla valorizzazione e alla tutela di un patrimonio archeologico unico nel suo genere.

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Tree Hotel: dormire in un nido d’uccello nella foresta svedese

Organizzare un viaggio in Svezia è sempre un’ottima idea, lo è perché il Paese scandinavo è un concentrato di bellezze naturalistiche che incantano e sorprendono a ogni passo compiuto. Da una parte ci sono le isole che si snodano lungo la costa, dall’altra i laghi fiabeschi che caratterizzano l’entroterra. Tutto intorno, poi, si snodano vaste foreste e rilievi glaciali che circondano le città.

Meta prediletta degli amanti della natura, il Paese offre moltissime esperienze inedite tutte da vivere e condividere. Alcune di queste passano inevitabilmente anche per gli alloggi, che non solo solo luoghi del riposo e del ristoro, ma diventano parte integrante e caratterizzante delle avventure di viaggio. In Svezia, infatti, esistono molte sistemazioni integrate col paesaggio per garantire agli ospiti un contatto vero e autentico con la natura selvaggia.

Ed è proprio di un alloggio così che vogliamo parlarvi oggi, di un tree hotel immerso in un paesaggio primordiale nella zona settentrionale del Paese. Molto più di una casa sull’albero, ma un vero e proprio nido d’uccello incastonato nella foresta svedese. Il vostro sogno a occhi aperti comincia qui.

Dormire in un nido d’uccello nella foresta svedese

Il nostro viaggio di oggi ci porta alla scoperta di una destinazione ancora poco battuta dal turismo di massa, quella che ci conduce sulle sponde di un fiume che corre nelle profonde foreste della Svezia settentrionale. Ci troviamo a Granö, un piccolo insediamento urbano che conta poco più di 200 abitanti e che si snoda nel comune di Vindeln, a Västerbotten.

Proprio qui, immersa in una natura incontaminata e selvaggia esiste una piccola struttura ricettiva perfettamente integrata con l’ambiente circostante, un villaggio dove la vita scorre lenta e dove tutti sono invitati a lasciare alle spalle lo stress cittadino per contemplare le meraviglie di Madre Natura. Diversi gli alloggi proposti, tra cui anche diverse case sull’albero.

“Vivi come un uccello”: è questo l’invito ai viaggiatori di Granö Beckasin che tra gli alloggi propone proprio quattro bird nests, case sorrette tra gli alberi che per forme, lineamenti e concept sono ispirate ai nidi d’uccello che popolano la foresta.

Un alloggio da sogno nella natura

Dormire all’interno di un nido d’uccello è un’esperienza davvero unica, perfetta per tutti coloro che cercano un rifugio lontano dalla città e dai ritmi frenetici che caratterizzano la quotidianità. Gli alloggi sull’albero di Granö Beckasin affacciano direttamente sul fiume che attraversa il territorio e sulla foresta svedese, una delle zone più selvagge dell’intero Norrland.

Le case, costruite con materiali naturali e riciclabili sono semplici, ma dotate di ogni comfort. Non mancano, ovviamente, ampie vetrate panoramiche per godere della bellezza dei dintorni a ogni ora del giorno e della notte.

La struttura è aperta tutto l’anno, tuttavia consigliamo di raggiungerla in inverno per toccare con mano la magia di questa stagione che trasforma il Paese in una cartolina incantata. Ma non è tutto perché da ottobre a marzo gli ospiti possono ammirare tutta la bellezza dell’aurora boreale che infiamma i cieli della Svezia restando nel proprio nido, tra gli alberi.

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La foresta di pietra che sembra uscita da un film

Madre Natura ci regala ogni giorno degli spettacoli meravigliosi e sorprendenti, ma poche terre possono evocare un senso così profondo di mistero e fascino come la Cina. Quest’antica terra ci cattura con il suo richiamo irresistibile, svelando in ogni angolo una storia da raccontare.

Le città custodiscono segreti e tracce del passato, mentre i templi e le pagode evocano un profondo rispetto per la saggezza dei loro antenati.

Oggi vogliamo portarti in un’avventura emozionante nella provincia del Sichuan, nel cuore della Cina. Conosciuta per la sua magnifica bellezza naturale e la sua cucina piccante e sfiziosa, questa regione incantevole offre una varietà di esperienze indimenticabili. Una combinazione unica di panorami affascinanti e cultura, in cui potrai esplorare gli incantevoli paesaggi tra imponenti montagne e morbide valli.

Questo territorio custodisce numerosi parchi naturali, tra cui il Moshi Park, una delle principali attrazioni della regione. Aperto al pubblico nel 2017, oggi è diventato un popolare centro di scienze geologiche e la riserva più visitata della contea.

Moshi Park, un’oasi surreale

Moshi Park Cina

Fonte: Getty Images

Moshi Park, Sichuan, China

Il Moshi Park si estende su una vasta area di 4,8 chilometri quadrati, situato tra i 3000 e i 3500 metri di altitudine.

La sua caratteristica distintiva è la suggestiva foresta di miloniti, che crea un paesaggio unico, evocando l’atmosfera del “Regno di Mordor” della famosa trilogia “Il Signore degli Anelli“.

Queste incredibili rocce emergono dalle dolci colline della prateria di Tagong, creando uno spettacolo maestoso e fiabesco che lascia senza fiato.

Le morfologie presenti nel parco sono caratterizzate da una straordinaria pietra d’inchiostro, una roccia carbonatica nera con forme e trame uniche sviluppate durante milioni di anni di trasformazioni geologiche.

Queste formazioni rocciose assumono diverse gradazioni di colore a seconda delle stagioni, sfoggiando un incredibile paesaggio lunare caratterizzato da infinite tonalità di grigio. Un autentico spettacolo per gli occhi.

All’interno del parco, le maestose montagne sono interamente plasmate da questa pietra speciale, creando uno scenario unico che gli ha fatto guadagnare il titolo di “ottava meraviglia” lungo il percorso panoramico più incantevole di tutta la Cina.

Il fascino selvaggio del Sichuan

Il Moshi Park non è, però, l’unico motivo per cui vale la pena visitare questa regione. Il Sichuan, infatti, è una provincia che offre una straordinaria varietà di paesaggi e attrazioni.

Dai maestosi monti dell’Himalaya alle incantevoli gole, passando per le pittoresche risaie e i fiumi serpeggianti, questo territorio è un vero paradiso per gli amanti della natura e gli avventurieri.

Una delle attrazioni principali è la sua rinomata cucina piccante. I piatti tradizionali, come il famoso “hot pot” e la “mapo tofu“, sono amati sia dai locali sia dai turisti che desiderano assaporare sapori intensi e speziati.

Il cuore di questa rinomata cucina è Chengdu, il capoluogo, che negli ultimi anni è diventato un vivace centro culturale che sta attirando sempre più l’attenzione dei viaggiatori internazionali. Gli hotel di design, i club alla moda, le birrerie creative e i diversi musei offrono esperienze immersive uniche.

Ma il cibo piccante non è l’unica cosa che rende speciale questa regione. La provincia è anche famosa per essere la patria dei teneri panda, che abitano le numerose riserve naturali e i centri di ricerca in cui è possibile vedere da vicino questi adorabili animali.
In particolare, a soli 10 km dal centro di Chengdu, è presente la Base di Ricerca e Allevamento dei Panda Giganti, un’organizzazione senza scopo di lucro che si impegna nella conservazione di questa specie, ricreando il loro habitat naturale.

Spingendosi più a ovest, invece, si possono scoprire gli incredibili parchi nazionali che conservano alcune delle aree più scenografiche della regione. Qui potrai conoscere la cultura tibetana e ammirare gli affascinanti templi antichi.

Inoltre, avrai anche l’opportunità di fare trekking immerso completamente nella bellezza incontaminata della natura, lontano dal caos della modernità.

Cucciolo di Panda gigante in Cina

Fonte: Getty Images

Cucciolo di Panda gigante, Sichuan, Cina
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Questa roccia suggestiva custodisce un piccolo segreto

Luogo dalle mille leggende, la Foresta di Huelgoat ha un’atmosfera magica e davvero suggestiva: siamo in Bretagna, dove il mito di Re Artù si mescola a numerose altre storie del folklore locale, dando vita a racconti che incantano grandi e piccini. All’interno di questa foresta di rocce così meravigliosa, ce n’è una che nasconde un piccolo segreto. Scopriamo il mistero della Roche Tremblante.

La Roche Tremblante, un piccolo mistero

In Bretagna c’è un posto davvero magico, situato all’interno del Parco Naturale Regionale d’Armorique: stiamo parlando della Foresta di Huelgoat, caratterizzata da numerose rocce dalle forme bizzarre, alcune davvero antichissime, spesso legate a leggende locali che non smettono mai di affascinare. Una, in particolare, attira tantissimi turisti che vogliono cimentarsi in una vera e propria impresa… di fisica. Ma vediamo meglio di che cosa si tratta.

La Roche Tremblante è un gigantesco masso di granito lungo oltre 7 metri, largo e alto quasi 3 metri e dal peso di ben 137 tonnellate: sembrerebbe un monolite impossibile da spostare, se non fosse che basta una semplice pressione per farla oscillare. Da qui il nome di “roccia tremante”, che in francese si traduce per l’appunto Roche Tremblante. Se state pensando che solo i più forzuti possano riuscire a far muovere la pietra, vi sbagliate di grosso. Potrebbe farlo persino un bambino, purché sia in grado di trovare il punto giusto su cui fare forza.

Oggi non è più una missione così complicata, dal momento che migliaia di turisti si sono messi d’impegno e hanno lasciato una traccia ben visibile sulla roccia, un segno ben levigato e impresso da tantissime mani che vi si sono posate, premendo con delicatezza. Cosa succede se spingete leggermente in questo punto? Potrete sentire la roccia tremare sotto la vostra pressione, quasi come fosse sul punto di crollare. Tuttavia, il motivo per cui ciò accade rimane ancora un mistero: questo fenomeno è così affascinante proprio perché ciascuno può immaginare ciò che preferisce, dall’intervento degli spiriti della foresta allo zampino del diavolo in persona.

La Foresta di Huelgoat, tra natura e leggenda

La Roche Tremblante è senza dubbio la principale attrattiva della Foresta di Huelgoat, ma non certo l’unica. Qui è davvero pieno di sorprese, dove la natura si mescola alla leggenda. Ad esempio, una delle prime cose che saltano all’occhio è la presenza di tantissime rocce, disposte in maniera caotica qua e là per il bosco. Come ci sono finite? Si narra che Gargantua, di passaggio da queste parti, chiese ospitalità agli abitanti della foresta e ne ricevette solo un piatto di zuppa. Arrabbiato, riprese il suo cammino. Ma non prima di aver scagliato ogni roccia trovata nei paraggi nel cuore della foresta, per vendicarsi dell’accoglienza avuta.

Naturalmente, questa non è l’unica leggenda di Huelgoat. Si dice che tra questi alberi abbia passeggiato persino Mago Merlino, e che il Camp d’Artus – un antico insediamento gallico – sia strettamente legato alle vicende di Re Artù. Un luogo assolutamente da visitare è la Grotta del Diavolo, un antro oscuro al quale si accede dopo una lunga camminata tra sassi scivolosi. Al suo interno, il fiume d’Argent scorre limpido tra le rocce, sino a dare origine ad una splendida cascata. Ci sono numerose passerelle per esplorare in sicurezza questo anfratto, ed è un’emozione unica.