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Guida di Praga, viaggio alla scoperta della capitale Repubblica Ceca

Praga è considerata una delle città più belle d’Europa. Attraversata dal fiume Moldava, la città si estende sulle due sponde del fiume offrendo un’architettura quasi uniforme e di grande impatto visivo, con molti monumenti e luoghi da visitare da un lato e dall’altro. Diversi sono i ponti che collegano i due lati della città ma il più importante per storia e bellezza è il Ponte Carlo.

L’atmosfera che si respira nelle vie del centro è unica, dai profumi dei dolci che vengono venduti nelle piazze, all’incantevole scenario dei palazzi, sino all’impatto fiabesco del suo castello.

Popolata tutto l’anno da milioni di visitatori, la città ha un’ottima organizzazione per il turismo, offrendo servizi per l’accoglienza, visite guidate, card per gli ingressi ai musei e per il trasporto pubblico. La realizzazione di ottimi hotel e centri convegni ha permesso di sviluppare il settore ricettivo attraverso l’organizzazione di eventi e fiere di richiamo internazionale.

Quando andare a Praga: clima e periodo migliore

A Praga il clima è continentale, con inverni piuttosto freddi e temperature estive miti. È dunque possibile trovare temperature piuttosto basse al mattino anche in primavera. Il periodo migliore per visitare la città è sicuramente la primavera inoltrata e l’estate ma se non si teme il freddo l’atmosfera natalizia è davvero affascinante.

Cosa vedere a Praga

Castello di Praga, Palazzo Reale e Cattedrale di San Vito: situato su un’area collinare svetta il Castello di Praga (Hradčany), meraviglioso e dal quale si domina tutta la città. Imponente l’ampia piazza che si apre entrando dalle mura e che permette di accedere agli ingressi per visitare le aree principali del castello ed i musei che ospita. Sul terzo cortile del Castello si trova il Palazzo Reale, che fu la casa dei reali boemi sino al XVI secolo. La visita del Palazzo è inclusa nei tour guidati del Castello. Nello stesso comprensorio del castello è presente la bellissima Cattedrale di San Vito (o Duomo di Praga), maestosa costruzione in stile gotico con le sue grandi vetrate dipinte ed il mosaico del Giudizio Universale.

Scendendo a piedi dal castello verso la città potrete ammirare scorci panoramici ed attraversare il quartiere di Hradčany con le sue case curate e variopinte; la strada è denominata Vicolo D’oro.

Ponte Carlo: con le sue bellissime torri e le sue splendide statue attraversa il fiume per 520 m, poggia su 16 piloni e la sua eccezionale larghezza, 10 m, consentiva il passaggio contemporaneo di quattro carrozze affiancate. Oggi, è un romantico posto dove i turisti possono passeggiare e dove gli innamorati possono lasciare un lucchetto in segno del loro passaggio. Il ponte collega la città vecchia con il caratteristico quartiere Malá Strana.

Piazza della Città Vecchia (o Piazza dell’Orologio): cuore pulsante del centro storico, circondata da palazzi storici, bar con tavolini all’aperto e bancarelle di dolci e souvenir, è famosa per l’imponente Palazzo del Municipio su cui spicca l’Orologio Astronomico.

Come arrivare a Praga

Praga è raggiungibile in auto dalle principali città del nord Italia attraversando l’Austria o la Slovenia.

Più veloce e comodo è il viaggio in aereo con collegamenti dai principali aeroporti italiani, sia con voli di linea che con voli low cost.

Come spostarsi a Praga

Per raggiungere il centro città dall’aeroporto potete scegliere tra taxi, bus navetta, e mezzi pubblici.

Sono presenti 3 linee di metropolitana (A, B, C), una vasta rete di bus e 22 linee di tram. I bus collegano anche le zone più periferiche al centro città. I bus 100 e 119 collegano l’aeroporto al centro città, con fermate strategiche nei pressi del centro e vicine alle fermate della metropolitana. Orari: dalle 5.30 alle 22.00 con partenza all’uscita del Terminal 1 dell’aeroporto.

Il biglietto per i mezzi pubblici è lo stesso per metro, bus e tram con durata di 90 minuti e può essere acquistato in aeroporto. Presso l’ufficio turistico della città sono disponibili card cumulative per l’utilizzo dei mezzi pubblici.

I bus navetta vanno prenotati e possono essere riservati privatamente o condivisi e vi condurranno direttamente al vostro hotel.

Dove dormire a Praga

A Praga è possibile soggiornare in hotel e B&B, ma numerosi sono anche i residence e gli appartamenti. Potrete scegliere tra il centro storico e le zone appena oltre quest’area, certamente raggiungere i maggiori punti di interesse è comunque agevole sia a piedi che con i mezzi pubblici, grazie a tre linee di metro e numerosi tram. La città di Praga non è eccessivamente estesa e gli spostamenti da un luogo all’altro non comportano lunghi trasferimenti.

Cosa mangiare a Praga

  • Veproknedlozelo: piatto di carne, canederli e crauti
  • Anatra: presente in molti piatti e cucinata in modi diversi
  • Le zuppe: prevalentemente cucinate con carne, sugo e verdure
  • Trdelnik o manicotto di Boemia: è il dolce più diffuso, venduto nelle piazze e nelle pasticcerie. Un rotolo di pasta dolce alla cannella, da consumare liscio o ripieno di crema o cioccolato

Documenti per viaggiare a Praga

La Repubblica Ceca fa parte dell’Unione Europea, dunque per andare a Praga è sufficiente la carta di identità, elettronica o cartacea, in corso di validità.

Praga informazioni turistiche

  • Valuta: CZK – Corona ceca
  • Lingua: ceco, slovacco
  • Fuso orario: stessa ora dell’Italia
  • Corrente elettrica: 220 V/50Hz
  • Numeri utili: Ambasciata d’Italia, Nerudova 20 – Tel: 00420 233 080 111 // Numero Unico europeo per emergenza – Tel: 112

 

Cosa vedere nei dintorni di Praga

 

 

I luoghi insoliti da vedere a Praga

 

 

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Guida di Berlino, viaggio alla scoperta della capitale della Germania

Attraversata dal fiume Sprea, Berlino è una delle città più grandi d’Europa, da quando, nel 1871, per volere di Guglielmo I, l’insieme di borghi e piccoli paesi che si trovavano lungo il fiume furono inclusi in un’unica città.

Da allora la città ha avuto una nuova vita, grande sviluppo economico, con la costruzione di palazzi e monumenti di utilità pubblica e istituzionale, numerose attività commerciali, la realizzazione di università e luoghi per artisti e musicisti.

Con la crisi economica e successivamente la Seconda guerra mondiale, Berlino visse periodi di forte degrado e distruzione, fu separata in due parti, rimanendo in parte capitale della Germania est e in parte città della Germania Ovest con grandi differenze di ripresa economica e stile di vita. Dalla caduta del muro di Berlino la città, di nuovo unita ha ripreso la sua identità ed oggi è una delle capitali più importanti, centro della politica e dell’economia, vitale, vivace, giovane e dedita all’arte e alla musica, alla ricerca e allo sviluppo.

Visitarla è un’esperienza interessante, sia dal punto di vista storico che culturale, viverla è conoscerne l’unicità.

Quando andare a Berlino: clima e periodo migliore

Il clima è continentale, con inverni freddi ed estati molto calde. I mesi primaverili e autunnali sono certamente miti ma le piogge non mancano.

Cosa vedere a Berlino

Berlino offre molte opportunità di visita, secondo le curiosità e preferenze dei visitatori. Qui di seguito vi segnaliamo i principali e più famosi punti di interesse.

East Side Gallery: è la più grande galleria di murales all’aperto, occupando oltre un chilometro del muro di Berlino. Dopo la caduta del muro numerosi artisti accorsero a dipingere le loro opere sulla parte restante, sul lato della ex Berlino Est. Sono murales che raffigurano la celebrazione della libertà, della gioia di una città riunita, e l’espressione dell’arte moderna. Tra le tante citiamo l’opera di Birgit Kinder, che ritrae un’auto Trabant, la più utilizzata nella Germania dell’est, che sfonda il muro.

Porta di Brandeburgo: è la porta più importante della città, in stile neoclassico, con decorazioni che raffigurano la mitologia greca. Si trova tra il viale Unter den Linden, e il parco Tiergarten e il Reichstag.

Palazzo del Reichstag: è il maestoso palazzo, sede storica del Parlamento tedesco. Con le sue numerose colonne e lo stile imperiale è oggi simbolo di Berlino ed è visitabile. Circondato da bellissimi giardini ed edifici moderni è meta di milioni di visitatori.

Isola dei musei: è una zona che racchiude i 5 musei principali di Berlino, realizzati nei primi decenni del 900 e situati su un’isola del fiume Sprea, in centro città. Sono l’Altes Museum, il neues Museum, Pergamonmuseums, Alte Nationalgalerie, e il Bodenmuseum.

Come arrivare a Berlino

Arrivare a Berlino dall’Italia è piuttosto facile. Via aerea con compagnie di linea e low cost che operano voli diretti dai principali aeroporti italiani, ma anche in treno e in auto, grazie agli ottimi collegamenti ferroviari e autostradali tedeschi.

Come spostarsi a Berlino

I mezzi pubblici a Berlino sono molto efficienti e presenti in ogni parte della città. In particolare, la metropolitana che vanta ben 9 linee (U-Bahn) e 15 di treni veloci (S-Bahn) integrati con le fermate della U-Bahn e collega la periferia al centro città. Dall’aeroporto le linee ferroviarie RE 7 e RB 14 collegano al centro città velocemente.

Molto utili ed efficienti anche i tram che permettono di spostarsi potendo anche ammirare la città. Anche nelle ore notturne ci sono servizi attivi di autobus. Online è possibile scaricare la mappa dei mezzi di trasporto.

Dove dormire a Berlino

Gli hotel a Berlino sono davvero molti. Molto diffusi anche i B&B e gli ostelli.

I collegamenti tra il centro città e la periferia sono ottimi e pertanto è possibile alloggiare anche in strutture non in pieno centro con ottimi servizi ed un rapporto qualità/prezzo perfetto.

Cosa mangiare a Berlino

  • Currywurst: Wurstel alla griglia con curry e patatine
  • Bretzel: pane intrecciato
  • Schnitzel: cotoletta
  • Berliner: bombolone ripieno di marmellata o crema o cioccolato
  • Eisbein: stinco di maiale

Documenti per viaggiare a Berlino

Berlino e la Germania sono parte dell’Unione Europea. Pertanto, è sufficiente la carta di identità valida per l’espatrio e in corso di validità. Parte dell’accordo per lo spazio aereo Schengen, permette ai passeggeri in arrivo dall’Italia di non dover effettuare il controllo documenti all’arrivo.

Berlino informazioni turistiche

  • Valuta: EUR – Euro
  • Lingua: tedesco
  • Fuso orario: stessa ora dell’Italia
  • Corrente elettrica: 220V/50Hz
  • Numeri utili: Ambasciata d’Italia a Berlino, Hildebrandstraße 1 // Numero Unico europeo per emergenza – Tel. 112

 

Cosa vedere nei dintorni di Berlino

 

 

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In Norvegia esiste una galleria d’arte sospesa su un fiume: è bellissima

Sono le bellezze che appartengono al mondo e all’umanità intera a spingerci a organizzare i viaggi più belli di sempre, quelli che ci portano alla scoperta dei capolavori firmati da Madre Natura e delle creazioni dell’uomo. Ed è proprio quando le prime incontrano le seconde si creano paesaggi mozzafiato destinati a incantare.

È proprio in uno di questi paesaggi che oggi, insieme a voi, vogliamo perderci e immergerci per raggiungere un’opera straordinaria situata nel cuore della natura norvegese. Si tratta di una galleria d’arte immersa in un parco naturale, e sospesa su un fiume, che vi lascerà a bocca aperta, sia per i suoi esterni che per i suoi interni.

Il museo-scultura che sembra una visione

Il viaggio di oggi ci porta nella meravigliosa Norvegia, il Paese scandinavo che sempre ci affascina con il suo straordinario patrimonio naturalistico. Montagne, ghiacciai e fiordi, e poi ancora aree verdeggianti sconfinate e musei che si alternano a città deliziose, con case variopinte ed edifici caratteristici. La capitale Oslo, poi, è un vero incanto.

Ed è proprio partendo dalla città che possiamo raggiungere in circa un’ora di auto il comune norvegese di Jevnaker, situato all’interno della contea di Viken. È qui che esiste una galleria d’arte che si palesa davanti agli occhi di chi guarda come una visione, surreale e bellissima.

Il suo nome è The Twist e a prima vista non è inusuale immaginare la struttura come un ponte creato per attraversare il fiume che sovrasta. La realtà, però, è che non si tratta né solo di un ponte, né tanto meno di un semplice galleria d’arte, perché The Twist è molto di più, è un capolavoro d’arte visivo che incanta per i suoi esterni e per gli interni.

Creata dagli architetti dello studio BIG Bjarke Ingels Group, e incastonata in una cornice naturale affascinante e suggestiva, questa struttura è un ponte attraversabile e abitabile che dall’esterno sembra un’opera d’arte. E in effetti, considerando che si trova all’interno del Parco delle Sculture Kistefos sembra proprio completare quel percorso espositivo che sin dalla sua inaugurazione ha attirato viaggiatori e cittadini provenienti da ogni parte del mondo.

The Twist fa parte del Parco delle Sculture inaugurato nel 1999 dal collezionista d’arte Christen Sveaas. In un ambiente dove la natura regna assoluta protagonista, ecco esplodere in tutta la sua bellezza anche l’arte, che si adagia armonicamente all’incredibile paesaggio norvegese.

The Twist, la Galleria d'arte sospesa sul fiume in Norvegia

Fonte: Kistefos Museum- Laurian Ghinitoiu

The Twist, il museo-scultura sospeso sul fiume in Norvegia

Dentro la galleria sospesa

Non è possibile provare a descrivere The Twist con una sola parola, perché quest’opera è tante cose. È una galleria d’arte, è un ponte sospeso sul fiume, ma è anche una scultura abitabile.

Il suo ruolo di ponte, non è solo visibile per la posizione, ma è anche confermato dal fatto che la struttura collega una parte e l’altra del parco. È una scultura, perché le forme e i lineamenti creano una rappresentazione plastica e avveniristica. Ed è un museo, uno spazio espositivo dove le arti si incontrano e continuano quel dialogo già cominciato all’esterno.

Gli interni di The Twist ospitano mostre contemporanee che si snodano su uno spazio espositivo di 1000 metri quadrati. Non manca, ovviamente, un’area panoramica dotata di grandi finestre che offrono una vista mozzafiato sui boschi e la natura che caratterizzano l’intero Parco delle Sculture.

The Twist, che rappresenta la naturale estensione del progetto avviato da Christen Sveaas nel 1999, è raggiungibile dal bosco, attraverso un sentiero delle meraviglie dove arte, natura e essere umano s’incontrano e si fondono.

The Twist – Kistefos Museum

Fonte: Kistefos Museum – Laurian Ghinitoiu

The Twist – Kistefos Museum
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Affacciata sul fiume c’è la scultura nella roccia più grande d’Europa

Un enorme volto di pietra incastonato nel verde più brillante, con lo sguardo che sembra perdersi sulla vastità di un fiume ricco di storia: no, non è la descrizione di un’opera architettonica protagonista di un romanzo fantasy, ma è la Statua del Decebalo, che detiene attualmente il primato di scultura nella roccia più grande d’Europa.

Sì, perché grazie ai suoi 55 metri d’altezza e ai 25 metri di larghezza, questa suggestiva opera rocciosa si distingue per la sua imponenza e non ha eguali in termini di dimensioni. C’è però da dire che non è tutto qui, perché questa statua ha anche un grande fascino, dovuto alla sua realizzazione e alla sua storia.

Che cos’è la Statua del Decebalo?

Cos’è di preciso, dunque, questo volto così particolare? La domanda giusta da porre, in realtà, sarebbe chi è: si tratta appunto di Decebalo, ultimo sovrano della Dacia. Decebalo ebbe (e ha) un impatto enorme sulla Romania: il sovrano organizzò il proprio esercito in modo straordinario, per combattere contro gli imperatori romani Domiziano e Traiano, al fine di conservare l’indipendenza del paese. La sua impresa fu eccezionale, al punto che Roma prese proprio esempio dalle truppe di Decebalo per riorganizzare il proprio, di esercito.

La Statua del Decebalo sul Danubio: è la più grande scultura in Roccia d'Euroa

Descritto come maestro militare, stratega astuto e grande pensatore, Decebalo è un simbolo di grande intelletto, ambizione e preparazione. Per questa ragione, nel 1994, è stata realizzata la Statua: per ricordare la sua preparazione e per ispirare i posteri a compiere azioni sempre attente e ben pensate, perché sono proprio la mente e il pensiero acuto a determinare i successi, anche in situazioni apparentemente sfavorevoli.

La creazione e la storia

Nonostante la fine di Decebalo non sia stata delle migliori (il sovrano si suicidò dopo una sconfitta), questo Re è passato alla storia per il suo carisma. In particolare, il suo volto attirava l’attenzione: pur non essendo bello era affascinante per via dello sguardo intenso e brillante, accentuato da sopracciglia marcate, per gli zigomi pronunciati e per le labbra grandi e carnose e il suo fascino gli dava la possibilità di ammaliare gli interlocutori.

Questa peculiarità e le sue abilità strategiche hanno colpito un ricco uomo d’affari rumeno, Iosif Constantin Drăgan. Quest’ultimo, nel 1994, decise di acquistare un angolo verde, più precisamente uno sperone roccioso che si affacciava sul Danubio , vicino alle Porte di Ferro (il confine tra la Romania e la Serbia), proprio con l’intento di far realizzare una statua che ritraesse il volto di Decebalo.

Statua del Decebalo: la più grande scultura rocciosa in Europa

La sua idea era ambiziosa: la statua doveva essere enorme, doveva osservare il Danubio e doveva trasmettere tutto il carisma del sovrano. Fece scegliere il luogo migliore per realizzarla allo scultore italiano Mario Galeotti, che oltre a valutarne la posizione ne realizzò un modello iniziale. L’opera di realizzazione iniziò nel 1994 e finì nel 2004: ci sono voluti dunque ben 10 anni di lavori, iniziati con il disboscamento, la definizione dell’area per mezzo della dinamite e la pulizia e la messa in sicurezza delle rocce.

A Galeotti seguì los cultore rumeno Florin Cotarcea, che guidò ufficialmente i lavori coordinando oltre dodici scultori, i quali vennero formati per lavorare scalando la roccia, arrampicandosi, in turni di lavori di circa sei ore, affrontando diversi pericoli tra cui (appunto) le altezze, ma anche la presenza di vipere e l’impossibilità di utilizzare macchinari pesanti per aiutarsi.

La Statua di Decebalo e la lapide

Alla fine dei lavori, la Statua di Decebalo era più che imponente. La lunghezza degli occhi è di 4,3 metri, quella del naso di 7 metri, la bocca supera i 5 metri. La barba è stata curata al meglio delle possibilità degli scultori, che dovettero lavorarla in particolare durante l’estate, quando la pietra si arroventava e le condizioni diventavano rigide, quasi intollerabili.La più grande scultura rocciosa d'Europa: è la Statua del Decebalo, affacciata sul Danubio in Romania

Sotto la statua, è stata apposta una lapide che recita “Decebalus Rex – Dragan Fecit”, ovvero “Re Decebalo, opera realizzata da Dragan”, per ricordare che a commissionarla è stata appunto l’uomo d’affari Iosif Constantin Drăgan, il quale ha sostenuto di aver scelto il Re anche per ricordare l’importanza dell’identità culturale dei rumeni.

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Le cascate di Candalla e la sua valle selvaggia

Il nostro Paese nasconde dei luoghi ancora intatti poiché non eccessivamente esplorati dal turismo di massa. Vere e proprie meraviglie che potremmo definire “segrete” e che sono dei piccoli paradisi terrestri. Uno di questi si trova tra le Alpi Apuane, nella provincia di Lucca, ed è un sogno a occhi aperti tutto da scoprire: Candalla.

Candalla, meraviglia della Toscana

Candalla è una preziosa valle situata sul versante versiliese delle Alpi Apuane meridionali, fra Camaiore e Casoli. Qui scorre il torrente Lombricese che crea un’oasi di pace immersa nella natura incontaminata. Un flusso d’acqua che scorrendo veloce verso il mare dà alla luce a pozze dove fare il bagno, spiaggette di sassi, scivoli nella roccia e delle spettacolari cascate.

Una zona, tuttavia, in cui poter lasciarsi andare a diversi trekking eccezionali. Vi basti sapere che si sviluppano tra rovine di mulini ormai abbandonati e insediamenti preistorici: i sentieri di Camaiore Antiqua.

Visita alle Cascate di Candalla

Dirigersi verso le cascate di Candalla vuol dire scegliere di entrare in un luogo che sembra uscito direttamente da un libro di fiabe. Per farlo, infatti, è necessario attraversare un fitto bosco, costeggiare un limpidissimo torrente e scovare edifici in rovina che un tempo furono frantoi, opifici e mulini. Fino a raggiungere le piscine naturali dove fare un bagno indimenticabile.

Le pozze di Candalla sono una meta irresistibile soprattutto per gli amanti della natura, un posto fuori dal comune per tuffarsi durante le giornate torride o per scoprire i colori e gli odori di una zona del nostro Paese prettamente selvaggia.

Cosa non perdere durante una visita alle Cascate di Candalla

Come detto in precedenza, sono diversi i trekking che si possono intraprendere per raggiungere questo spettacolo della natura. Ma la buona notizia è che a un certo punto, oltrepassato un ponte da dove poter già ammirare una delle splendide cascate, il sentiero diventa unico.

A quel punto vi basterà avere scarpe comode, tanta voglia di scoprire la natura più autentica e, soprattutto, farvi anche un bagno di storia. Tra i vari punti d’interesse, per esempio, da non perdere ci sono le rovine di un antico mulino che si trovano non distanti dalla prima piscina. Un complesso che rappresenta il vero e proprio ingresso alla valle. Si tratta di un edificio a tre piani. Nel più basso vi sono tre stanze con tre ingressi indipendenti e in una di queste sono collocate due macine. Il tetto, sfortunatamente, è crollato ma è comunque interessante ammirarlo e immaginare come fosse.

Dopo il mulino si raggiunge una delle più famose cascate di Candalla dove, sulla destra, è possibile intravedere una sorta di portale naturale in cui sorge un spiaggetta con gli alberi, la sabbia e l’acqua cristallina.

Molto interessante anche la deviazione per la Grotta all’Onda che è una delle più importanti testimonianze di frequentazione ininterrotta di una caverna dalla preistoria fino all’inizio del XX secolo. Nell’area sono stati condotti numerosi scavi archeologici, a partire dal 1867, che hanno restituito reperti antichissimi.

Lungo il percorso, uno degli edifici più belli che si può incontrare è probabilmente quel che resta del Pastificio Bertagna. Esso si sviluppava su 3 piani e comprendeva una grande stanza coperta a palco sorretto da pilastri con archi dove erano situate cinque macchine di ferro. Nei pressi di queste rovine ci sono delle vasche bellissime per fare il bagno.

Mentre all’inizio della valle, da non perdere è la Ferriera Barsi che è costituita da un pianterreno in cui si trovano due stanze sterrate e una a tetto a uso di ferriera con tre fucine.

Infine, vale la pena scoprire anche la Grotta del Tambugione che si apre sulla parete ovest del Monte Ciuraglia, anch’essa un luogo di rilevante importanza archeologica. Scavata da Nello Puccini nel 1914, al suo interno sono stati rinvenuti i resti di ovocaprini, cinghiali e caprioli, ma anche le ossa di sei esseri umani: quattro adulti, un giovane e un bambino insieme a un corredo funebre di nove pezzi di ceramica.

Insomma, Candalla con le sue cascate e i reperti archeologici è una vera e propria perla da scoprire.

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Cascate di Malbacco, il cuore della Toscana è un’oasi naturale

Le meraviglie naturalistiche della Toscana sono tantissime, ma alcune più di altre possono rapire il cuore di chiunque vi si imbatta. È il caso delle Cascate di Malbacco, una piccola oasi incontaminata lontana dalle principali rotte turistiche, seppur nel cuore di una delle località maggiormente visitate come la Versilia. Non solo i loro salti d’acqua sono una vera cartolina, ma danno origine ad alcune piscine naturali che rientrano a pieno titolo tra le più belle e fatate della regione. Andiamo alla scoperta di questo gioiellino.

Le Cascate di Malbacco, vera magia toscana

La Toscana è una regione ricca di sorprese, soprattutto per chi ama la natura incontaminata. Ed è così che, nel cuore verde della Versilia, spiccano le Cascate di Malbacco. Nate dall’impeto delle acque del fiume Serra, che per secoli ha scavato le rocce circostanti sino a creare un paesaggio magico, queste cascate sono rimaste per lunghi anni quasi sconosciute ai turisti. E ancora oggi, ad eccezione dei fine settimana estivi, è possibile trovarvi pace e silenzio in abbondanza.

Siamo a poca distanza da alcune delle principali località turistiche toscane, tra cui Lucca e il piccolo borgo di Marina di Pietrasanta, deliziosamente affacciato sulle acque del Tirreno. Le Cascate di Malbacco si trovano nell’entroterra versiliano, ai piedi delle Alpi Apuane, in un panorama che sembra davvero uscire da una cartolina. Sono la meta ideale per le roventi giornate d’estate, soprattutto per chi non ama troppo la folla delle vicine località balneari.

Le cascate e le loro splendide piscine naturali hanno splendide acque freschissime di un intenso color turchese, e sono circondate da una vegetazione rigogliosa che le fa sembrare anni luce lontane dal resto del mondo. Non c’è luogo più suggestivo per un riposino sotto il sole e un tuffo rinfrescante, ma anche semplicemente per ammirare la meraviglia della natura in tutta la sua magnificenza. Ma come raggiungere le Cascate di Malbacco?

Cascate di Malbacco, come arrivare

Per poter godere di questo incredibile paesaggio naturale, basta davvero una breve passeggiata nel verde incontaminato. Le Cascate di Malbacco si trovano infatti a pochi minuti di distanza dal borgo di Seravezza, alle porte del Parco Regionale delle Alpi Apuane. Le prime pozze nascono a qualche centinaio di metri da un comodo parcheggio, quindi davvero chiunque può concedersi un tuffo nelle loro acque limpide e freschissime. Ma è addentrandosi un po’ che il panorama si fa ancora più spettacolare: c’è persino una piscina con uno splendido scivolo naturale da cui tuffarsi.

Diversi sentieri si dipanano da Malbacco, un paesino graziosissimo che si presta come punto di partenza ideale per andare alla scoperta delle cascate. Sebbene i percorsi siano abbastanza semplici, sono presenti dislivelli caratterizzati da ripide scalinate e addirittura qualche tratto richiede la presenza di corde per proseguire. Ma ne vale assolutamente la pena: la Pozza della Madonna, una meravigliosa piscina naturale alimentata da un fragoroso salto d’acqua che scorre su uno scivolo di roccia, si trova al termine di una camminata di circa 30 minuti lungo il corso del fiume, tra piante lussureggianti.

Le Cascate di Malbacco e le loro piscine naturali sono un’oasi incastonata nella natura, un vero paradiso dove rilassarsi e godere di un panorama mozzafiato. E tutto questo a poca distanza dalla costa della Versilia: se avete in programma una vacanza da queste parti, le cascate non possono che diventare la vostra prossima meta, anche solo per qualche ora di puro relax.

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La spiaggia italiana con un fiume che si getta in mare

Cosa succede quando le acque turchesi di un piccolo fiume si riversano nel mare? Solitamente ha origine un bellissimo panorama naturale, ma c’è almeno un caso in cui quella che nasce è una vera e propria oasi unica al mondo, una meraviglia che lascia tutti senza fiato.

La spiaggia di Chidro, paradiso naturale

Il Salento è una terra dalle mille sorprese, dove si incontrano paesaggi incantevoli e un’antichissima tradizione fatta di arte, cultura e saporitissime prelibatezze. Da sempre tra le mete preferite dai turisti per le vacanze estive, vanta una lunga serie di spiagge meravigliose che sono diventate celebri in tutto il mondo, e che nulla hanno da invidiare ad alcuni paradisi esotici – non a caso alcune di queste località prendono il nome di Maldive del Salento. È nel tratto di costa pugliese affacciata sul mar Ionio che la natura ha dato vita ad una bellezza incredibile, perlopiù sconosciuta a chi viene da fuori (e che per questo mantiene ancora intatto il suo fascino).

Stiamo parlando della spiaggia di Chidro, che prende il nome dall’omonimo fiume da cui ha avuto origine. Questo breve corso d’acqua nasce nel cuore della regione, a metà strada circa tra Taranto e Lecce: per la maggior parte della sua lunghezza, scorre sotto terra in un ambiente che ha un immenso valore storico e naturalistico. Non solo è l’habitat di numerose specie ittiche, alcune delle quali molto rare, ma è anche il sito in cui sono stati scoperti dei preziosi sarcofagi marmorei risalenti all’epoca romana. È una vera perla per chi ama le immersioni subacquee, perché nei suoi 13 km scavati nelle profondità della terra regala visioni mozzafiato.

Ma è nel suo emergere alla luce del sole che il fiume compie qualcosa di straordinario. Gli ultimi 500 metri del suo corso si dipanano in superficie, in una breve ma suggestiva fuga verso il mare. Ed è qui che nasce una spiaggia deliziosa, in una cornice naturale fatta di fitte canne, verde vegetazione lussureggiante e sabbia bianchissima. Le acque del Chidro, fredde e cristalline, si mescolano con quelle molto più calde dello Ionio e creano una piccola zona dove la temperatura è perfetta per trovare il giusto refrigerio durante le roventi giornate estive.

La splendida spiaggia del fiume Chidro

Fonte: iStock | Ph. simona flamigni

La spiaggia del fiume Chidro

Il fiume Chidro, tra storia e leggenda

Il fiume Chidro, seppure brevissimo nel suo tratto fuori terra, è racchiuso in un panorama incantevole. La Riserva Naturale che ha avuto origine dalla sua foce include la bellissima spiaggia dove grandi e piccini si recano per giocare in acque fresche e godersi un paesaggio da sogno. Ma non tutti sanno che questo luogo meraviglioso nasconde un’antica leggenda. Si narra che San Pietro Apostolo, nel viaggio per mare che lo avrebbe condotto a Roma, fece scalo proprio in Puglia per rifornire di acqua la sua nave. Pare che sia proprio la sorgente del fiume Chidro ad aver visto i primi battesimi effettuati dal santo.

Ma la leggenda ha diverse varianti: una di esse racconta che San Pietro attraversò il fiume piangendo, e che le sue lacrime si trasformarono immediatamente in conchiglie. Per questo motivo gli antichi abitanti di questa zona erano soliti raccogliere conchiglie e conservarle, per omaggiare l’Apostolo e preservare le sue lacrime pietrificate. Un’altra versione vuole invece che San Pietro giunse in questa località e si fece il segno della croce davanti ad una statua raffigurante Zeus, la quale andò in mille frantumi davanti al suo gesto.

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Viaggio alla scoperta del borgo italiano delle cascate

L’immenso patrimonio paesaggistico italiano annovera alcune delle cascate più belle del mondo: imponenti tuffi d’acqua che si gettano in limpidi laghetti, scrosciando tra le rocce in una natura incontaminata. E c’è persino un piccolo borgo che ne vanta addirittura 13, offrendo ai suoi visitatori un panorama di assoluto fascino che è davvero difficile trovare altrove. Andiamo alla scoperta di questo incantevole paesino e delle sue meraviglie.

Chiusaforte, il borgo delle 13 cascate

È una natura selvaggia e rigogliosa, quella che circonda il grazioso borgo di Chiusaforte: situato nel cuore della Valle del Fella e affacciato lungo l’omonimo fiume, il paesino si trova a pochissimi chilometri dal confine con la Slovenia, in una cornice suggestiva di montagne e paesaggi d’acqua che suscitano grande suggestione. Nei suoi dintorni, tutte a breve distanza l’una dall’altra, nientemeno che 13 splendide cascate assolutamente da scoprire. Raggiungerle è abbastanza facile, e nella maggior parte dei casi non richiede che una breve camminata nel verde incontaminato: l’ideale per una giornata da trascorrere in famiglia, all’aria aperta.

La cascata più famosa è sicuramente il Fontanone di Goriuda, uno spettacolare salto d’acqua gelida che sgorga dalle rocce: ad oltre 800 metri d’altezza, sul versante sinistro della Val Raccolana, si apre una grotta scavata dalle nevi e dalle piogge che si raccolgono sulle cime circostanti, dopo aver viaggiato sotto terra per lunghissimi chilometri. Il panorama è davvero mozzafiato, con acque cristalline che scrosciano in un laghetto delizioso. Scendendo lungo uno stretto sentiero, si può raggiungere una seconda cascatella ancora più magica, il luogo perfetto dove riposarsi un po’ ammirando il paesaggio.

Fontanone di Goriuda

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Il Fontanone di Goriuda

Un altro panorama decisamente da non perdere è quello della Cascata di Rio Repepeit. Dopo una breve passeggiata tra i boschi, si apre una vista incredibile: il fiume è sormontato da un suggestivo ponte romano, dietro il quale si può godere del primo tuffo d’acqua cristallina. La vera cascata, tuttavia, si trova appena poco più avanti, dove appare un laghetto (perennemente caratterizzato da una temperatura quasi glaciale) che raccoglie un grande salto spumeggiante. In inverno, qui giungono molti escursionisti che si cimentano nell’ice-climbing, affrontando l’impervia arrampicata sulla cascata ghiacciata.

Il borgo di Chiusaforte e le sue bellezze

Se le cascate sono il fiore all’occhiello di Chiusaforte, non possiamo proprio esimerci dal raccontare le bellezze del suo centro storico: un agglomerato di casette in pietra che da tempo ha assunto vocazione turistica, soprattutto durante la stagione invernale. Tra le sue strette viuzze, si possono ammirare splendide architetture come la Chiesa di San Bartolomeo, che con il suo campanile spicca nel cuore del paese.

Chiusaforte

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Chiusaforte

A poca distanza dal centro abitato, invece, ecco spuntare il Forte di Col Badin. Costruito all’inizio del ‘900, oggi è sede di un museo dedicato alle battaglie di un passato non troppo lontano, e rappresenta una delle più importanti testimonianze della Prima Guerra Mondiale. Al suo interno si trovano il deposito delle munizioni e la postazione di artiglieria, che un tempo ospitava quattro imponenti cannoni in ghisa. Nel cortile si può invece ammirare l’accesso alla polveriera sotterranea, con le antiche rotaie utilizzate per trasportare le munizioni. Da qui il panorama è bellissimo, e lo sguardo si spinge sino alle Alpi Giulie.

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Scoprire le meraviglie d’Europa a bordo delle houseboat

Ci sono destinazioni che vanno assaporate molto lentamente, per godere appieno della magnificenza dei paesaggi e delle suggestioni di luoghi unici e ineguagliabili. Il modo migliore per farlo è a bordo delle sempre più ambite houseboat, le case galleggianti progettate per navigare corsi d’acqua come fiumi o canali, offrendo tutti i comfort di alloggi senza dubbio originali. Tra i vantaggi c’è quello di poterle guidare, nella maggior parte dei casi, senza bisogno di avere una patente nautica. Ecco alcuni degli itinerari fluviali più imperdibili in Europa.

Alsazia e Lorena in houseboat

Un viaggio fluviale ricco di suggestioni porta alla scoperta dei paesaggi dai grandi contrasti dell’Alsazia e della Lorena, le due regioni della Francia nord-orientale per secoli contese con la vicina Germania. Lo sguardo spazia dalla grande pianura alsaziana ai rinomati vigneti, dai villaggi con le case a graticcio, dove ammirare le cicogne sui tetti, alla vivacità cosmopolita di Strasburgo, per poi incontrare, dall’altra parte, l’ampia pianura della Lorena con i laghi, i boschi e una natura da cartolina, fino ad arrivare alla splendida città di Nancy, considerata tra le più belle d’Europa.

Qui si può navigare nello storico Canal de la Sarre, che divide idealmente le due regioni arrivando fino al confine con la Germania e il Lussemburgo. Vi troverete tra ampie vallate costeggiate da laghi e fitte foreste, un vero sogno per gli amanti della natura. Altrettanto suggestivo, il Canal de la Marne au Rhin collega, nel suo braccio orientale, Nancy a Strasburgo, permettendo di scoprire il patrimonio regionale sul tratto da Saverne a Gondrexange, ma anche attrazioni sorprendenti come l’ascensore per barche di Arzviller, una delle più impressionanti strutture di navigazione francese.

Navigare tra le perle dei Paesi Bassi

Suggestioni senza eguali si respirano tra i canali dei Paesi Bassi. Senz’altro, una delle destinazioni da scoprire a bordo di una houseboat è Amsterdam (qui potete scoprire gli itinerari più inediti), navigando dai porti di Strand Horst e Loosdrecht, a sud della città, fino a Utrecht. Partendo sempre da qui ci si può avventurare attraverso l’ampio estuario del Gooimeer, dove ci si imbatte nei pittoreschi villaggi di pescatori.

Oppure si può fare rotta verso Haarlem, la favolosa città dei fiori, scrigno di storia e cultura separata dal mare del Nord da dune selvagge. Altrettanto affascinate il paesaggio della Frisia, costellato da una fitta rete di canali e laghi, una terra accogliente e rilassante, musa ispiratrice di artisti del calibro di Monet.

Lungo i canali della Germania

Anche la Germania ha le sue perle da ammirare in houseboat. Navigando nelle regioni nord-orientali del Meclemburgo e del Brandeburgo si viene a contatto con la natura incontaminata di una vera e propria riserva naturale, attraversata da un intreccio di fiumi, laghi e canali. Chi vuole immergersi nelle atmosfere del passato di città storiche, può partire dalla regione più meridionale del Brandeburgo, navigando fino a Berlino e a Potsdam, per poi addentrarsi nella campagna fino all’iconico castello.

Gli amanti degli sport acquatici e della pesca troveranno un vero paradiso a loro dedicato nel Meclemburgo, la terra dei laghi, dove c’è tanto da esplorare, tra escursioni nella natura o tour emozionanti alla scoperta di città deliziose e ricche di attrazioni come Müritz.

Houseboat in Italia: i più bei percorsi navigabili

Fra i percorsi navigabili più belli d’Italia, c’è quello della Laguna di Venezia, con i suoi segreti, gli incredibili scenari naturali e il fascino delle isole minori che la circondano, dalle più famose come Burano e Murano, alle più piccole, come Torcello, Sant’Erasmo, San Francesco del Deserto, Vignole e Pellestrina.

Il viaggio in houseboat porta alla scoperta di tanti altri luoghi incantevoli. Navigando la parte più settentrionale e selvaggia della Laguna, si scopre il Parco naturale del fiume Sile, che offre uno degli scenari più magici tra gli itinerari navigabili del nostro Paese. Partendo da Chioggia ci si può inoltre avventurare alla volta della Riviera del Brenta, che sfoggia le superbe Ville Palladiane, arrivando fino a Padova. Muovendosi invece dal borgo fluviale di Porto Levante, ci si immerge nel Delta del Po, un vero paradiso per gli amanti del birdwatching.

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È ritornata alla luce una città antichissima

Se da una parte è una meravigliosa notizia perché quella che vi stiamo per raccontare è una scoperta eccezionale, dall’altra parte non lo è così tanto per un semplice motivo: è ritornata alla luce una città antichissima ma a causa di un prolungato periodo di siccità.

Scoperta una città di 3400 anni fa sul fiume Tigri, in Iraq

Siamo in Iraq, sul fiume Tigri, una zona del Paese che a fine 2021 è stata colpito da una siccità prolungata. Una situazione che ha costretto la popolazione locale a prelevare grandi quantità di acqua dal bacino di Mosul per poter continuare a irrigare i campi. La conseguenza di tutto questo è stata che il livello dell’acqua del bacino è sceso così tanto da far riapparire il complesso urbano ai margini del corpo idrico vicino al sito archeologico di Kemune.

Lo scavo è cominciato a inizio 2022 e, grazie a questo, un gruppo di archeologi ha riportato alla luce una città di 3400 anni fa. Tali resti, risalenti all’Età del bronzo, erano rimasti sommersi per diversi decenni proprio nel bacino idrico di Mosul. Si pensa che la città potrebbe essere l’antica Zachiku, un importante centro dell’impero Mitanni (o anche Mitanni o Mitani), al potere tra il 1550 e il 1350 a.C..

Cosa è stato scoperto ulteriormente

Durante gennaio e febbraio di quest’anno l’archeologo Hasan Ahmed Qasim, presidente dell’Organizzazione per l’archeologia del Kurdistan, gli archeologi Jun.-Prof. dott.ssa Ivana Puljiz (Università di Friburgo) e il Prof. Dr. Peter Pfälzner (Università di Tubinga) hanno deciso spontaneamente di intraprendere scavi di salvataggio congiunti in collaborazione con la Direzione delle Antichità e del Patrimonio a Duhok.

Ad oggi sono riusciti a ricostruire gran parte della pianta della città e a dare nuova vita ad alcuni grandi edifici finora sconosciuti come una massiccia fortificazione, un magazzino a più piani e un complesso di officine. Ciò che sorprende maggiormente è che le strutture in mattoni di fango sono ancora ben conservate, nonostante siano rimaste sott’acqua per tantissimo tempo.

Ivana Puljiz ha spiegato che il grande palazzo dedicato allo stoccaggio risulterebbe molto importante poiché all’interno di questo deposito venivano immagazzinate enormi quantità di merci di varia natura, che erano poi trasportate da tutta la regione dell’odierno Iraq.

Ma non solo. Sono stati ritrovati anche cinque vasi di ceramica con un archivio di oltre 100 tavolette cuneiformi, alcune delle quali ancora in contenitori di argilla, che potrebbero fornire nuove informazioni sulla fine della città sommersa e sull’inizio del dominio assiro nella regione.

tavolette cuneiformi iraqu

Fonte: Universities of Freiburg and Tübingen

Tavolette cuneiformi all’interno di un vaso in ceramica,

Attualmente, per proteggere quanto ritrovato, gli edifici sono stati coperti con un telo di plastica e della ghiaia, sperando di preservare le pareti di argilla da ulteriori danni causati dall’acqua. Nel frattempo, il sito di scavo è di nuovo completamente scomparso nel bacino idrico.

Non è la prima volta che il bacino di Mosul mostra siti archeologici quando il livello dell’acqua si abbassa. È già accaduto, infatti, nel 2018 quando alcuni ricercatori avevano scoperto i resti di un grande palazzo che un tempo troneggiava sopra la valle del Tigri.

Probabilmente, a nord la struttura confinava con una città più grande. Anche nelle stanze del palazzo gli archeologi hanno riportato alla luce tavolette cuneiformi di Mitanni che indicano che questo sito poteva essere la città di Zachiku.

resti di epoca Mitanni fiume tigri

Fonte: Universities of Freiburg and Tübingen

Misurazione dei resti di epoca Mitanni