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Il vecchio mulino sulla Senna offre un paesaggio da cartolina

Siamo spinti a esplorare il mondo da tantissimi motivi: dalle fotografie di viaggio condivise dagli avventurieri, da quelle meravigliose storie che abbiamo ascoltato, ma anche dalla popolarità dei monumenti e dei capolavori architettonici, artistici e naturalistici che si sono trasformati nel simbolo di città e Paesi interi. Eppure, spesso, è proprio all’ombra dei luoghi iconici che si nascondono opere meravigliose destinate a lasciare senza fiato.

Il viaggio che vogliamo fare insieme a voi, oggi, ci porta proprio in uno di questi posti. È a Vernon, nel nord della Francia, che all’improvviso si apre davanti allo sguardo dei visitatori un paesaggio mozzafiato, che evoca ricordi nostalgici e visioni romantiche.

Stiamo parlando de Le Vieux Moulin, il vecchio mulino che si affaccia sulla Senna e che è sopravvissuto ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Noi non abbiamo dubbi: è questa la cartolina di viaggio più bella da scattare e da incorniciare nella mente e nel cuore.

C’era una volta un vecchio mulino

C’era una volta, proprio come nelle più belle favole della buonanotte, un vecchio mulino immerso in un paesaggio da fiaba. Da una parte c’era il fiume che scorreva inesorabilmente, dall’altra un panorama naturale lussureggiante e rigoglioso caratterizzato da infinite sfumature di verde. Oggi quel mulino esiste ancora, e nonostante il tempo, le intemperie e le vicissitudini, preserva ancora il suo suggestivo ed eterno incanto.

Per ammirare questo edificio antico, e incorniciare con gli occhi una delle visioni più romantiche del Paese, dobbiamo recarci in Francia, nel comune di Vernon. Proprio qui, nel dipartimento dell’Eure, nella regione della Normandia, esiste uno dei cinque mulini sopravvissuti ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

La storia del vecchio mulino, conosciuto come Le Vieux Moulin, affonda le sue radici nel XVI secolo. Fu edificato sulla cima di un antico ponte, costruito per volontà del re Filippo II, e adibito a ospitare edifici per la lavorazione del mais. La struttura divenne inagibile a causa di un’inondazione e nonostante i diversi tentativi di ricostruzione, il suo destino era ormai segnato. Il ponte, infatti, fu distrutto ancora, prima durante la guerra franco prussiana e poi, di nuovo, negli anni della Seconda Guerra Mondiale.

Un destino, questo, che sembrava il medesimo per il vecchio mulino. Eppure, nonostante i bombardamenti, Le Vieux Moulin è riuscito a salvarsi. E per fortuna, aggiungiamo noi, dato che oggi la sua presenza sulla Senna ci regala una delle cartoline di viaggio più suggestive del mondo.

Un panorama da fiaba

Simbolo di resilienza, il vecchio mulino di Vernon è riuscito a sopravvivere al tempo, alle intemperie e anche alla guerra, pur non restando immune rovinosi danneggiamenti. Con gli anni sono stati effettuati alcuni interventi di manutenzione, da parte dei cittadini, per evitare il suo crollo. Oggi Le Vieux Moulin è diventato un vero e proprio simbolo per la città e per il Paese intero.

Basta guardare le fotografie che lo ritraggono per comprenderne i motivi. Romantico, solitario, scalfito dal tempo, ma sempre bellissimo, Le Vieux Moulin caratterizza in maniera univoca e straordinario l’affascinante paesaggio attraversato dalla Senna. L’edificio non è visitabile al suo interno per motivi di sicurezza, ma vi consigliamo comunque di raggiungere la Rue Pierre Bonnard per ammirare da vicino questa sensazionale cartolina di viaggio.

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Nuotare nella Senna: un sogno che diventa realtà

Esiste un luogo, situato a poche ore di volo dall’Italia, dove tutto è avvolto da un’atmosfera magica e sognante. Un posto dove l’arte, la moda, la gastronomia e la cultura si incontrano e si fondono prendendo vita tra gli ampi viali urbani e le rive del fiume. Una città che ospita caffetterie eleganti e locali suggestivi, vie dello shopping e boutique di alta moda incorniciate da monumenti iconici che sono diventati il simbolo del Paese intero. Questo posto si chiama Parigi.

Molto più di una destinazione da spuntare sulla travel wish list, la capitale della Francia è una vera e propria esperienza da vivere e condividere. Un sogno a occhi aperti che si realizza passo dopo passo tra le strade, i quartieri e i luoghi simboli della città. Perché a Parigi anche una semplice passeggiata sulla riva del fiume sa regalare emozioni indimenticabili.

Ed è proprio di quel corso d’acqua che attraversa la Ville Lumière che oggi vogliamo parlarvi, di quel fiume davanti al quale gli innamorati sostano per scattarsi selfie romantici e indimenticabili, lo stesso che i viaggiatori attraversano in battello per ammirare le bellezze della città da un’altra prospettiva. Sì perché dall’anno prossimo le persone potranno tornare a nuotare nella Senna e avverare così un sogno che dura un secolo.

Meravigliosa Senna

Organizzare un viaggio a Parigi, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. La capitale della Francia, infatti, è un concentrato di meraviglie tutte da scoprire che incantano e sorprendono a ogni chilometro percorso.

Non sono solo i monumenti iconici, come la Tour Eiffel, la cattedrale di Notre Dame e l’Arc de Triomphe, a meravigliare, ma è quell’atmosfera sospesa e senza tempo che evoca un fascino antico e immortale, e che caratterizza ogni angolo, ogni quartiere e ogni anfratto della città.

E se parliamo di Parigi, questo è chiaro, non possiamo non parlare anche della meravigliosa Senna. Il corso d’acqua che attraversa la Ville Lumière, infatti, contribuisce a creare quel paesaggio da sogno che popola da sempre tutte le cartoline di viaggio che provengono dalla capitale francese. Ma è anche un’attrazione imprescindibile per chi visita la città: immancabili, infatti, sono le passeggiate panoramiche lungo la rive gauche e la rive droite e le crociere che attraversano la Senna.

Insomma, nessuno resta immune dal fascino del fiume parigino, e questo è certo. Quello che però non tutti sanno è che un tempo, neanche troppo lontano, la Senna non si costeggiava soltanto, ma si attraversava a nuoto. E ora, dopo un secolo di divieto di balneazione, questo sogno potrà essere realizzato in occasione delle Olimpiadi 2024.

Nuotare nella Senna: succederà per le Olimpiadi 2024

Sono passati 100 anni esatti da quando fu emanato il divieto di balneazione nel fiume che attraversa la capitale della Francia. Ma ora, in occasione delle Olimpiadi 2024, le cose potrebbero cambiare restituendo ai cittadini un sogno atteso per un secolo.

In previsione delle prossime Olimpiadi che si terranno in Francia,  dal 26 luglio all’11 agosto 2024, il comune di Parigi sta lavorando a un progetto ambizioso, quello di cancellare l’inquinamento del corso d’acqua.

L’obiettivo è quello di rendere la Senna balneabile in occasione delle gare di nuovo in acque libere e triathlon, ma anche di creare degli stabilimenti balneari nella capitale da inaugurare proprio dopo le Olimpiadi. Che sia l’inizio di una nuova e straordinaria esperienza in città? Lo scopriremo presto.

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Dordrecht, la meta olandese tutta da scoprire

Adagiata alla confluenza dei tre fiumi Merwede, Noord e Hollands Diep, città più antica dei Paesi Bassi (si fregia del titolo di “Città” dal 1120), Dordrecht è dove si respira l’Olanda più autentica, in uno scenario unico dove l’acqua è assoluta protagonista.

Dichiarata Monumento Nazionale Protetto, l’elegante città olandese incastonata sull’omonima isola e solcata da canali che racchiudono svariati porticcioli, grazie alla sua posizione strategica durante il Medioevo divenne un importante centro fluviale commerciale che la arricchì di botteghe e di un patrimonio architettonico che sorprende ancora oggi.

E a ragione: i fiumi rendono l’atmosfera ancora più scenografica con qualsiasi condizione meteo, specchio dei caratteristici palazzi, l’arte e la cultura la fanno da padrone lungo il centro, nei teatri e durante i numerosi festival, mentre le terrazze sull’acqua e il via vai delle imbarcazioni dal molo donano la sensazione di passeggiare lungo un vivace porto di mare.

Dordrecht è una vera sorpresa, una meta da inserire nella lista delle “cose da vedere” durante una vacanza in Olanda che offre ai visitatori un centro storico ben conservato dove lasciarsi incantare da numerose chiese ed edifici di pregio, musei, gallerie d’arte, negozietti d’antiquariato nonché escursioni in barca e una scenografica bellezza del paesaggio.

Non dimentichiamo, poi, i festival, i mercati e le molte attività all’aperto durante il periodo estivo.

Le tappe salienti da ammirare passeggiando per Dordrecht

Uno dei luoghi più frequentati e vivi della città è il molo, Groothoofdspoort, antico punto d’ingresso della città cui si approda arrivando in battello da Rotterdam.

Qui, tra ristoranti e artisti di strada, si viene subito avvolti da un’atmosfera quasi surreale, con i pittoreschi edifici e la luce che si riflettono in acqua.

A sud del molo, ecco l’antica e graziosa strada che costeggia il Wolwevershaven, tra i canali più antichi del centro, dove svettano edifici risalenti al Seicento e riposano al sole pittoresche imbarcazioni a vapore.

Superato il ponte levatoio, si raggiunge il porticciolo NieuweHaven che ospita moderne barche a vela e il Museum 1940-1945 con una vasta collezione di oggetti della Seconda Guerra Mondiale.

Non lontano, ecco poi il Museum Simon Van Gijn, dove conoscere la vita di un aristocratico del Settecento grazie a tappezzerie, mobili e oggetti d’epoca all’interno della casa del rinomato collezionista.

Dopo aver ammirato la seicentesca Beverschaep con l’immagine del castoro e della pecora raffigurati nello stemma araldico sulla porta e il Blauwpoort, seicentesco ingresso commerciale tra i più notevoli per quanto riguarda l’architettura, oltrepassando il Municipio lo sguardo viene catturato dalla chiesa più grande della città, la Grote Kerk, realizzata tra il XIV e il XV secolo, con l’imponente campanile la cui cima si raggiunge salendo 275 gradini per godere di una vista impagabile sulla città.

Da qui, è il momento di immergersi tra i vicoletti per poi sbucare nella Scheffersplein, la piazza principale, dove si staglia la statua del pittore fiammingo Ary Scheffer.

E, a proposito di arte e delle opere dei pittori che hanno immortalato Dordrecht  e il suo territorio, tappa imperdibile è il Dordrecht Museum dove ammirare capolavori olandesi dal XVII a oggi tra cui opere di Albert Cuyp e Jan van Goye.

Ma non soltanto. La suggestiva città olandese è famosa anche per l’Arca di Noè, museo interattivo ospitato all’interno di una gigantesca riproduzione della celeberrima arca biblica di 300 metri dove conoscere meglio la storia di Noè e del Diluvio Universale.

Ancora, in periferia si estende il Parco Nazionale De Biesbosch, zona d’acqua dolce perfetta per gite fuori porta all’insegna di passeggiate lungo i sentieri, i percorsi navigabili e le attività ricreative.

Gli eventi top

Dordrecht è anche una delle città olandesi più ricche di eventi.

Tra gli eventi maggiori che si ripetono ogni anno troviamo il Dordt in Stoom, “Dordrecht a vapore” dall’1 al 3 giugno, il più significativo evento in Europa dedicato ai mezzi a vapore sulla terraferma, l’Open Monumentendagen Dordrecht, la “Giornata dei Monumenti Aperti” dall’8 al 9 settembre con la visita gratuita di circa 60 tra musei e monumenti, il Festival di Bach dal 14 al 23 settembre dove deliziarsi con le opere di Johann Sebastian Bach e, infine, il Mercatino natalizio il 14, 15 e 16 dicembre con il centro storico vestito a festa.

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Pornic, viaggio in Francia tra relax e natura

Da sempre rinomata per la sua eccezionale bellezza, Pornic vanta una reputazione consolidata come destinazione turistica. Gioiello della Costa di Giada, nella Loira Atlantica, questa popolare località balneare è nota per il suo pittoresco porto di pescatori, il castello medievale e le acque spazzate dal vento che brillano di turchese alla luce del sole. Qui troverete atmosfere medievali, avventure all’aperto e spiagge incantevoli. Il tutto a circa un’ora da Nantes.

Pornic, gioiello della Loira Atlantica

Pornic è quel tipo di luogo che vi fa prendere la macchina fotografica a ogni passo. Passeggiate lungo l’antico porto dei pescatori durante l’alta marea per godere di panorami memorabili, oppure al tramonto per incantarvi davanti al sole mentre scivola nell’acqua. Caffè e ristoranti costeggiano il molo e offrono splendide viste dalle loro terrazze.

Girando la cittadina a piedi ci si imbatte nei vicoli acciottolati e negli edifici medievali del centro storico, per poi incontrare le ville degli anni ’30 che punteggiano la costa. In estate, è possibile salire a bordo del Petit Train, il trenino turistico che consente di ammirare la cittadina da un punto di vista inedito.

Un tour a piedi del porto non è completo senza una visita al Castello di Pornic, arroccato su un promontorio roccioso sulla sponda nord. Costruito originariamente nel X secolo e appartenuto a Gilles de Rais (il famigerato Barbablù), il maniero è stato ampiamente ricostruito e rinnovato nel XIX secolo ed è oggi un monumento storico imperdibile, che affascina con il suo aspetto medievale. Seguite la passerella intorno al castello per ammirare una splendida veduta del porto, oppure addentratevi nei giardini per dare un’occhiata più da vicino alle torrette, alle torri e ai bastioni. La proprietà è privata ma aperta al pubblico, e le visite guidate possono essere prenotate presso l’Ufficio del Turismo o gli stessi proprietari.

Con il suo prestigioso passato e il suo patrimonio, Pornic sta vivendo un innegabile sviluppo, senza perdere di vista la sua ricchezza ambientale. Oramai, il turismo non è più meramente estivo. Con strutture aperte tutto l’anno, tra cui un centro di talassoterapia, un casinò, un campo da golf, complessi alberghieri e una gamma completa di servizi per i privati e le imprese locali, Pornic accoglie i visitatori in tutte le stagioni.

Le spiagge di Pornic e della Costa di Giada

Più di 10 km di costa e almeno una dozzina di spiagge di sabbia dorata fiancheggiano la città di Pornic, dalla selvaggia Plage de l’Etang, la sua sabbia color arancio e tante insenature mozzafiato, alla popolare Plage de la Source, dove un tempo si trovava l’ex Casinò di Gourmalon, e sulla quale oggi si affacciano tre ristoranti e il centro di talassoterapia.

Se desiderate esplorare anche i lidi nei dintorni, la Bandiera Blu (ottenuta secondo criteri internazionali) sventola su quasi tutti i litorali della Costa di Giada, un vero paradiso per gli amanti del mare e dei paesaggi mozzafiato. Potete ad esemoio praticare sport acquatici alla vasta spiaggia di Tharon, nel comune di Saint Michel-Chef-Chef, fare il bagno a La Plaine Sur Mer oppure optare per l’unico lago marino della Loira Atlantica, quello di Plan d’eau a La Bernerie-en-Retz.

Escursioni mozzafiato a piedi o in bicicletta

Pornic è anche un piccolo paradiso per gli amanti delle escursioni, con circa 45 chilometri di sentieri costieri, da esplorare sia a nord che a sud della cittadina francese. Potrete ammirare le tradizionali pêcheries in legno (capanne da pesca su palafitte), mentre seguite gli itinerari tortuosi fino ai belvedere sulla scogliera, poi raggiungere le insenature sabbiose per remare tra le onde.

Se preferite esplorare Pornic in bicicletta, sarete accontentati dalla famosa Vélodyssée, la ciclovia segnalata più lunga di Francia. Si estendende per oltre 1200 km tra Roscoff in Bretagna e Hendaye lungo la Costa Basca, costeggiando il litorale atlantico. Noleggiate una bicicletta ed esplorate i tratti panoramici da Pornic a Saint Brévin o Les Moutiers en Retz. Sarete conquistati da ogni scorcio.

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I castelli della Lunigiana, come quelli della Loira

Regione storica compresa fra Liguria e Toscana, la Lunigiana è nota per essere, oltre che terra di confine, di natura e borghi, la “Terra dei Cento Castelli”. Sulle sponde del fiume Magra fino alle vette appenniniche, e dai monti fino al mare, è un susseguirsi di castelli, torri, manieri, residenze signorili, alcuni dei quali oggi fatiscenti ma sempre di grande suggestione. Potrà sembrare strano che così tante strutture difensive siano tutte concentrare in questo splendido fazzoletto di terra. Eppure c’è una ragione: scopriamola.

Perché la Lunigiana è definita la ‘Terra dei Cento Castelli’

Se i castelli hanno finito per caratterizzare il paesaggio della Lunigiana lo si deve principalmente al dominio secolare dei Malaspina. La nobile famiglia feudale occupò quella che è da sempre considerata  la storica porta d’Europa lungo l’antica via consolare romana e la medievale Francigena, continuando a seguire il diritto longobardo che non prevedeva il maggiorasco, ossia la regola secondo cui l’intero patrimonio ereditario spettava soltanto al primogenito. Per questo motivo, tutti i figli maschi avevano diritto a un proprio feudo e a costruire la propria fortezza.

Nel 1221 iniziò una lunga serie di divisioni che portarono allo spezzettamento del territorio, indebolendo così i vari feudi, che divennero facile preda di potenze come Firenze, Genova, Milano e di altre famiglie nobili. In molti casi i manieri, che hanno principalmente origine malaspiniana, vennero trasformati in residenze signorili. Oggi, dei famosi cento castelli se ne possono visitare circa una ventina, mentre degli altri non è rimasto che qualche rudere o, in alcuni casi, più nulla.

I castelli imperdibili della Lunigiana

Tra i castelli imperdibili della Lunigiana c’è sicuramente l’imponente castello Malaspina di Fosdinovo, che spicca innanzitutto per essere in ottimo stato di conservazione, rispetto ai numerosi ruderi della zona. Con la sua mole maestosa, accoglie i visitatori nei saloni affrescati, tra cui spicca il grande salone centrale con gli affreschi di Dante con i Malaspina, ma altrettanto affascinanti sono la stanza del fantasma, e la camera di Dante, dove avrebbe dormito il Sommo Poeta. Sul castello di Fosdinovo aleggiano misteriose leggende, come quella legata a Bianca Maria Aloisia, figlia del marchese, colpevole di aver amato perdutamente uno stalliere. Nel 1620, il padre la fece murare viva insieme al suo cane e a un cinghiale, simbolo di ribellione. Da quel momento, nelle macchie impresse sul soffitto, si potrebbero riconoscere il padre, la figlia e i due animali. C’è anche chi sostiene di aver visto lo spirito della giovane aggirarsi per il castello o un cuore palpitare nel letto che fu di suo padre.

Un altro castello imperdibile è la Fortezza della Brunella, ad Aulla, in provincia di Massa Carrara, che deve il nome al colore della roccia su cui è edificata. Si erge alla confluenza del fiume Magra e del torrente Aulella, dominando entrambe le valli, ed è raggiungibile attraverso la storica scalinata alle porte della città oppure lungo la comoda strada sterrata che sale attraverso il parco che la circonda. Tipico esempio di fortificazione progettata in funzione delle armi da fuoco, costruita agli inizi del ‘500, ospita al suo interno il Museo di Storia Naturale, mentre dalla collina si può godere di una splendida vista sull’intero crinale appenninico e sulle Alpi Apuane.

Se visitate Pontremoli vi conquisterà il castello del Piagnaro, che svetta imponente sulla parte più antica del borgo toscano. Costruito agli inizi dell’XI secolo per volere della famiglia longobarda degli Adalberti, ha alle spalle una storia travagliata, che lo vide più volte distrutto e ricostruito per la sua importanza strategica, considerato che venne definito “clavis et ianua” da Federico II, ossia chiave e porta della Toscana. Dal 1975 è sede del Museo delle Statue Stele della Lunigiana, che, raccoglie tutte le statue-stele di questa terra di arte e cultura, singolari sculture antropomorfe, maschili e femminili, in pietra arenaria, realizzate dalle antiche popolazioni che hanno abitato la valle nei due millenni prima dell’arrivo dei Romani.

Tra i castelli visitabili su prenotazione, la Fortezza della Verrucola, a Fivizzano, il Castello di Castiglione del Terziere a Bagnone, e il Castello Malaspina di Tresana. Durante l’anno si può approfittare delle aperture straordinarie per visitare il Castello Malaspina di Monti, nella frazione di Licciana Nardi.

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Namur, la città belga di cui innamorarsi

A una sessantina di chilometri da Bruxelles, ecco Namur, la capitale della Vallonia, ricca di fascino e di storia alla confluenza dei fiumi Sambre e Mosa.

È difficile non innamorarsi della “Città delle French Fries” (le patatine fritte, piatto nazionale), vegliata dall’imponente fortezza di oltre 3000 anni e contraddistinta da un fiabesco centro storico con le stradine acciottolate, musei per tutti i gusti e vere e proprie perle architettoniche.

Romantica per eccellenza, Namur è ideale da visitare durante una piacevole gita in giornata nella zona sud del Belgio.

Le tappe salienti a Namur

Passeggiare nel centro storico di Namur è davvero gradevole (la maggior parte delle vie sono pedonali) e consente di ammirare le principali attrazioni che si trovano tutte in un’area piuttosto limitata.

La prima tappa da non perdere è, senza dubbio, la Cittadella, una delle fortezze europee più grandi, che svetta sulla collina ed è un punto di riferimento costante, sia di giorno sia di notte quando, illuminata, si mostra ancora più scenografica.
Raggiungibile con la funivia oppure a piedi (con una camminata potrete scorgere panoramici unici sulla città e anche la scultura “Searching for Utopia” di Jan Fabre che raffigura una tartaruga gigante), nacque come fortezza difensiva, divenne residenza dei Conti di Namur durante il Medioevo e, successivamente, dimora estiva del re Leopoldo II.
Oggi, è una magnifica location per eventi, punto panoramico privilegiato e meta per rigeneranti passeggiate. In più, un trenino turistico ne percorre la zona offrendo l’occasione di ascoltare curiosità e aneddoti e sono disponibili coinvolgenti tour dei sotterranei della Cittadella con cui esplorare 500 metri del reticolo di cunicoli e tunnel con effetti sonori, animazioni 3D, proiezioni e luci.

Per conoscere a fondo la storia militare e urbana della Cittadella, non può mancare una sosta al modernissimo museo “Terra Nova“, centro visitatori dotato di un’esposizione multimediale all’avanguardia.

La visita prosegue con il cuore storico di Namur, i vecchi quartieri, una sorta di “città nella città” chiusa al traffico dove lasciarsi pervadere da un’atmosfera di sicuro fascino e suggestione.
Lungo le strette vie lastricate, tra boutique, birrerie, ristorantini e negozi di antiquariato, catturano lo sguardo i tipici edifici in mattoni rossi e autentici capolavori architettonici quali il Beffroi, la torre civica del XIV secolo Patrimonio UNESCO, la Chiesa di St-Loup, una “sinistra e coraggiosa meraviglia” secondo le parole del poeta Charles Baudelaire, e la Cattedrale di Sant’Albano in stile barocco.

Altrettanto interessante è un tour alla scoperta della street art rappresentata da realistici e giganteschi murales e una gita in barca sul fiume per ammirare la città da una prospettiva inedita.

Namur, la città dei musei

Sono davvero numerosi, come accennato, i musei che si concentrano in città, dedicati ai temi più vari.
Si va dal Computer Museum Nam-Ip incentrato sulla tecnologia informatica dagli albori a oggi, al Museo della Fragola dove sapere di più sulla produzione, vendita e gastronomia del dolce frutto, al museo sull’artista locale Félicien Rops, fino al Museo Africano, unico nel suo genere da queste parti, che narra la presenza belga in particolare in Congo.

Ma non è tutto: altri musei degni di nota sono il Museo del Genio Militare, il Museo Diocesano e Tesoro della Cattedrale, il Museo di Archeologia, il Museo Provinciale di Arti Antiche, il Museo Marie Mutien e il Museo Sorelle di Notre Dame di Namur.

Come arrivare in città

Raggiungere la capitale della Vallonia è davvero facile poiché dista appunto 60 chilometri da Bruxelles, città servita da molti voli low cost.

Atterrati all’aeroporto di Bruxelles, si arriva a Namur in un’ora e un quarto con un treno diretto alla stazione dell’aeroporto.

Soggiornando già in Belgio, è sufficiente servirsi dei mezzi pubblici: Namur, infatti, è ben collegata con tutte le località principali del Paese.

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Gola del fiume Uvac, spettacolo incredibile

C’è chi è pronto a giurare – commettendo un enorme errore – che la gola del fiume Uvac sia artificiale, frutto dell’ingegno umano e del suo lavoro. La verità, però, è che non è assolutamente così: lo spettacolo surreale che regala questo canyon è solo merito della natura, anche se di primo impatto è davvero difficile crederci.

Tutte le meraviglie della gola del fiume Uvac

Ci troviamo in Serbia e, più precisamente, tra le montagne Zlatar e Zlatibor e le città di Nova Varoš e Sjenica. Un angolo del Paese dove prendono vita delle meravigliose anse create dal fiume Uvac che sembrano essere troppo perfette ed eccessivamente complesse per essere vere. Invece è tutto merito della natura che nel corso degli anni qui ha deciso di dare il meglio di sé, regalandoci archi ad anello e profondi canyon con pareti che si innalzano fino ai 100 metri sopra le acque vorticose che, in alcuni punti, formano persino un angolo di 270 gradi.

Oltre che per la bellezza paesaggistica, la gola del fiume Uvac si distingue perché è una riserva naturale protetta per il suo famoso e raro abitante, il leggendario grifone, affascinante uccello che simboleggiano il potere e libertà.

Definita da molti il “Colorado serbo”, vanta un paesaggio impreziosito da questa specie rara di aquila-avvoltoio che ha un’apertura alare che arriva fino a 3 metri. Un volatile di una potenza inaudita, tanto che il suo volo è stato studiato da scienziati aeronautici e utilizzato nella costruzione di aerei.

Ma non solo, perché il grifone ha un ruolo nella catena alimentare nell’ecosistema che è unico e insostituibile: il suo cibo sono gli animali morti, che prevengono la diffusione delle infezioni e quindi rendono il “riciclaggio naturale”. Va da sé che, grazie alla presenza del grifone, la speciale riserva naturale Uvac è un patrimonio naturale di eccezionale importanza, vale a dire che è un bene naturale di 1° categoria.

gola fiume uvac

Fonte: iStock

Il paesaggio creato dal fiume Uvac

Come visitare il canyon Uvac

Il modo migliore per scoprire un capolavoro della natura come il canyon Uvac è a bordo di una barca o di un kayak. In questa maniera, infatti, è possibile osservare direttamente dal letto del fiume l’impressionante gola e seguire sopra le proprie teste il volo di molte specie di uccelli rare e protette, così come il loro decollo dalle scogliere circostanti.

Non mancano ovviamente i belvedere che offrono una magnifica vista sul serpeggiante fiume. Inoltre, sulle pendici della gola sono presenti numerose grotte; tra queste domina il cosiddetto Sistema di Ušac, che comprende le grotte di Ušac, Ledena, Bezdana, Tubić e Baždarska. A seconda del periodo dell’anno, è possibile persino raggiungere l’entrata di alcune delle caverne con una breve salita o entrando direttamente con la propria imbarcazione.

La gola del fiume Uvac è anche ricca di boschi di peccio di Serbia e betulle, e nei prati circostanti si possono trovare molti tipi di erbe officinali. Il periodo migliore per fare quanto vi abbiamo appena detto è la stagione estiva, ma è bene sapere che le visite sono consentite esclusivamente con l’assistenza di guide professionali che conducono alla scoperta del magico Uvac attraverso percorsi segnati di oltre 30 chilometri. U’esperienza che senza ombra di dubbio vale la pena di essere vissuta.

Canyon Uvac serbia

Fonte: iStock

La visita da uno dei belvedere del Canyon Uvac

Cos’altro fare assolutamente in Serbia a contatto con la natura

Questo angolo di Serbia è un vero capolavoro, ma il Paese ha davvero molto da offrire ai suoi visitatori quando si tratta di natura (e non solo). Una delle tappe imperdibili è la Città del Diavolo, o Đavolja Varoš, che si distingue per essere un sito caratterizzato da insolite formazioni rocciose che si trovano sul Monte Radan, a 700 metri sul livello del mare.

Si tratta di un tappeto di oltre 200 “sculture” di pietra che, secondo la tradizione locale, sarebbero che gli ospiti di un matrimonio che sono rimasti pietrificati dalla paura.

Se invece volete scoprire il cuore verde della Serbia non potete perdervi un viaggio sul treno della storica ferrovia Šarganska Osmica (Šargan 8) da Mokra Gora che permette di ammirare il paesaggio idilliaco della campagna del Paese.

La Serbia vanta anche diverse località termali e tra queste merita una menzione Sokobanja che sorge tra due montagne ricoperte di verdi boschi. Aria purissima e panorama incantevole accompagnano vari sentieri escursionistici assolutamente eccezionali.

Non meno straordinario è il Parco Nazionale di Tara dove scorre il Fiume Drina ,che col tempo ha scavato la roccia circostande creando un canyon dalla bellezza incredibile, tanto da essere il più profondo d’Europa. Uno spettacolo della natura che si è guadagnato un posto nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. Oltre al fiume ci sono anche due meravigliosi laghi: Perućac e di Zaovine, ideali per una nuotata o per un giro in kayak.

Parco Nazionale di Tara serbia

Fonte: iStock

Un angolo del Parco Nazionale di Tara

Occasioni interessanti ci sono anche per coloro che amano fare trekking: un sentiero conduce al punto panoramico di Banjska Stena. La salita fino a 1065 metri è sì impegnativa, ma dura solo 30 minuti e in cima si potrà godere di un panorama da sogno.

Zlatibor, dal canto suo, è una delle località di montagna più frequentate della Serbia. Una zona lambita dallo scintillante fiume Veliki Rzav, da sorgenti minerali, ripidi canyon e versanti boscosi. Ma non solo. Grazie alle sue caratteristiche naturali, è una meta molto richiesta del turismo rurale, sportivo e del benessere.

Infine, vale la pena fare un salto al Parco Nazionale di Đjerdap che prende vita in uno scenario naturale di rara bellezza e che è considerato il confine naturale tra Serbia e Romania. Da queste parti il Danubio raggiunge uno dei suoi punti più stretti: 150 metri di larghezza a fronte di una profondità di 82 metri.

Oltre alle bellezze naturalistiche, il parco ospita anche importanti resti archeologici, tra cui le vestigia del Ponte di Traiano, usato per le campagne di Dacia.

Insomma, la Serbia è un vero e proprio scrigno di bellezze create dalla natura. Dalla pianura del nord fino alle alte vette del sud, regala paesaggi che cambiano di angolo in angolo e abitati da molteplici specie che, in alcuni casi, sono persino scomparse dal resto d’Europa.

Parco Nazionale di Đjerdap serbia

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Il Parco Nazionale di Đjerdap, il confine naturale tra Serbia e Romania
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C’è una casa che galleggia nelle acque del fiume Loira: sembra un quadro

Sono le meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo a invitarci a metterci in viaggio, ogni giorno, per esplorare territori sconosciuti e per toccare con mano la grande bellezza plasmata da Madre Natura e dall’uomo.

E il viaggio di oggi, quello che vogliamo condividere con voi, ci porta proprio davanti a uno dei capolavori visivi più incredibili e suggestivi del mondo che porta la firma di un uomo, quella di Jean-Luc Courcoult.

Molto più di un’opera d’arte, La maison dans la Loire è un vero e proprio capolavoro paesaggistico che va a inserirsi armoniosamente nella splendida cornice naturale di Couëron. Proprio qui, sulle sponde del comune francese infatti, è possibile ammirare quella casa che galleggia nelle acque del fiume Loira e che è così bella da sembrare un quadro.

La maison dans la Loire

Ci troviamo nei Paesi della Loira, in quella regione francese che è conosciuta in tutto il mondo per le sue meraviglie, prima tra tutte la Valle della Loira, che per il suo paesaggio culturale è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.

Proprio in questa vasta regione, l’artista francese Jean-Luc Courcoult ha creato una delle sue più incredibili opere d’arte che oggi è diventata parte integrante del paesaggio che circonda la città di Couëron.

Correva l’anno 2007 quando, affascinato dalla città di Lavau-sur-Loire e dalle sue paludi, l’artista scelse di dedicare un’opera proprio a questo territorio. In occasione della biennale d’arte contemporanea Estuaire, costruì un’installazione inedita e sorprendente proprio nei pressi dell’estuario della Loira.

Si trattava di una casa galleggiante, dalle forme e dalle fattezze fiabesche, che affondava nelle acque del fiume Loira. Bellissima e decadente, la casa era leggermente in pendenza, come se volesse sprofondare da un momento all’altro. Persiane chiuse e fondamenta sommerse, restituivano l’immagine di un relitto affondato parzialmente, di una casa disabitata che rendeva lo scenario nostalgico e romantico.

Con la fine della mostra, l’installazione è divenuta permanente, tuttavia a causa delle forti correnti del fiume la casa ha viaggiato per chilometri fino a trasferirsi a Couëron, un comune francese situato nel dipartimento della Loira Atlantica, dove è tutt’ora visibile.

La casa nella Loira

Fonte: IPA

La casa nella Loira

La casa che galleggia sul fiume

Lontana dai sentieri più battuti dal turismo di massa, Couëron è il perfetto punto di partenza per tutti i viaggiatori che vogliono visitare Nantes, dato che dista appena 15 chilometri dalla città. Ma anche il luogo dove fermarsi per ammirare quella casa galleggiante che incanta a ogni ora del giorno e della notte, ieri esattamente come oggi.

Per la sua realizzazione, Jean-Luc Courcoult si ispirò alla Maison du Port, un’antica locanda situata sul porto ora insabbiato di Lavau-sur-Loire. Qualche anno dopo la biennale, e più precisamente nel 2012, la casa iniziò a viaggiare sul fiume, trasportata dalle correnti, per circa venti chilometri. Si fermò poi a Couëron e, per evitare un naufragio, si scelse di fissare l’abitazione su palafitte e ancorarla alla roccia.

Così, da quel giorno, La maison dans la Loire è diventata parte integrante del territorio di questa città. È possibile ammirarla dalla riva del fiume a ogni ora del giorno e della notte per godere di un paesaggio incredibile: la vista di una casa addormentata e immobile che è così bella da sembrare un dipinto immutabile.

Casa che galleggia nella Loira, l'opera di Jean-Luc Courcoult

Fonte: IPA

Casa che galleggia nella Loira, l’opera di Jean-Luc Courcoult
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Passerelle del Vero, un incredibile percorso tra gole profonde

Alquézar, uno dei borghi medievali più affascinanti della Spagna, custodisce uno degli itinerari più famosi dell’Aragona nonché uno dei più mozzafiato.

Si tratta delle “Passerelle del Vero“, un adrenalinico sentiero sopraelevato che consente di rimanere estasiati dinanzi all’ultimo tratto della Gola del fiume Vero attraversando passerelle spettacolari e sicure.

Passerelle del Vero, impossibile non emozionarsi

L’incredibile percorso di montagna semi attrezzato, lungo tre chilometri e con un dislivello di 180 metri, ha inizio dal centro del borgo e conduce alla scoperta di un ambiente idilliaco che riassume in sé l’essenza paesaggistica, culturale e ambientale del Parco Naturale della Sierra y los Cañones de Guara.

Il primo tratto: la discesa al fiume Vero attraverso il Barranco de la Fuente

Si parte dalla piazza Rafael Ayerbe (ex Plaza Mayor) accanto al municipio, sotto alla Collegiata, dove è possibile acquistare il biglietto d’ingresso al tour (disponibile anche online).

Si scende da Alquézar al fiume Vero attraversando il rigoglioso Barranco de la Fuente, incastonato tra imponenti pareti calcaree, con la Collegiata di Alquézar in alto a destra e la Peña Castibián a sinistra, dove gli arrampicatori si esercitano lungo le pareti e cavità.

Questa discesa è la parte più tecnica del percorso a causa del costante dislivello e del terreno sconnesso: in alcuni tratti è attrezzata con passerelle in legno.

È un tratto che in estate, durante le giornate roventi, diventa molto piacevole grazie all’ombra perenne e all’umidità che emana.

Occorre prestare molta attenzione nei giorni di pioggia o subito dopo: il terreno diventa scivoloso e vi è la possibilità che l’acqua scorra lungo la strada.

È anche importante rispettare il silenzio della zona, fermandosi ad osservare il fogliame che adorna il burrone e l’intenso lavoro che l’acqua e il vento hanno svolto per migliaia di anni. Alzando lo sguardo, non è difficile notare grandi rapaci come il grifone volteggiare in aria.

Il secondo tratto: il fiume Vero

Raggiunto il greto del fiume, prima di imboccare le passerelle aeree sulla destra, è vivamente consigliata una visita alla Cueva de Picamartillo (che dista circa 100 metri), una curiosa cavità formata dall’erosione dell’acqua.

Ammirata la grotta, tornando sui propri passi è il momento di percorrere il primo tratto delle passerelle aeree, per poi scendere nel greto del fiume, fino a sentire il fragore della cascata dell’Azud.

È zona più bella del tour, dove si svela l’infrastruttura della vecchia centrale idroelettrica: si parte dal canale dell’Azud, costruito per raccogliere l’acqua che, in basso, generava elettricità per la Centrale Elettrica e si giunge al Canyon del Vero, plasmato da maestosi blocchi di roccia, cavità, pozze e acqua dallo spettacolare colore turchese in primavera.

Dall’edificio della vecchia Centrale elettrica si sale dolcemente lungo un sentiero che, svoltando a sinistra, conduce all’ultimo tratto delle passerelle, il più moderno: da qui si arriva alla piattaforma Mirador del Vero con una vista sensazionale sul fiume, sul burrone e sullo storico borgo di Alquézar.

Il terzo tratto: ritorno ad Alquézar

Seguendo un sentiero piuttosto ripido, tra mandorli, ulivi e frutteti, si ritorna ad Alquézar, nel parcheggio appena sotto la chiesa di San Miguel.

Informazioni pratiche

Per effettuare il tour, dai 12 anni in su è prevista una quota di partecipazione pari a 4 euro. Al momento dell’acquisto del biglietto, è possibile scegliere l’orario preferito per iniziare l’entusiasmante percorso.

Il contributo serve per il servizio di manutenzione e pulizia delle infrastrutture dei camminamenti e dei loro dintorni.

Il tour è aperto tutto l’anno, tranne in caso di lavori di manutenzione programmati (i giorni vengono segnalati sul sito ufficiale) e se il personale di controllo rileva che l’accesso potrebbe essere pericoloso (a causa, ad esempio, di una piena del fiume o di lavori di riparazione d’emergenza).

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Partono le crociere dei mercatini di Natale, una magia

Se i mercatini di Natale sono pura magia, le città del Nord Europa, illuminate a festa lo sono ancor più. Se poi si naviga lungo un fiume costeggiando le cittadine che ospitano i mercatini natalizi è come entrare tra le pagine di un libro di fiabe.

Nel periodo natalizio ci sono delle crociere fluviali che portano nel cuore dell’Europa, dove le tradizioni dell’Avvento sono più sentite che mai e dove poterle vivere in prima persona.

Ci sono crociere lungo il magico Danubio o lungo il fiume Meno, che attraversa la Germania, là dove i mercatini di Natale sono nati. Un’occasione per visitare le bancarelle tradizionali, assaggiare le specialità locali, assistere ad eventi folkloristici, ma anche per visitare alcune delle città del Nord che sotto Natale sono ancora più pittoresche.

Crociera lungo il Danubio

La nave da crociera parte da Vienna e arriva a Norimberga, in Germania. La crociera dura sette giorni e sei notti e attraversa territori meravigliosi. Durante l’Avvento, le piazze più belle di Vienna si trasformano in incantevoli mercatini natalizi, ognuno dei quali ha il suo fascino. Colpiscono per lo sfondo imperiale che li circonda e sono incastonati in piccoli vicoli o allestiti in idilliaci parchi.

In navigazione nella propria cabina con finestra panoramica si attraversa il paesaggio invernale della pittoresca Valle di Wachau fino alla cittadina di Melk, con la sua magnifica abbazia benedettina dell’XI secolo. Arrivando a Passavia, in Germania, ci si potrà perdere tra le bancarelle del mercatino di Natale allestito sullo sfondo della Cattedrale di Santo Stefano, capolavoro dell’architettura barocca.
Tappa successiva è a Ratisbona, dove bisogna assolutamente visitare il cento storico e curiosare tra gli scintillanti mercatini. La crociera termina a Norimberga, con il suo centro storico illuminato da luci e decorazioni e il mercatino che ospita decine di bancarelle.

La crociera lungo il Danubio parte il 6 dicembre e arriva a Norimberga il 12.

Crociera lungo il Meno

Questa crociera fluviale arriva anch’essa a Norimberga, ma parte da Francoforte. Il programma comprende una visitata guidata a piedi di un pittoresco villaggio lungo il fiume Meno, prima di raggiungere l’affascinante cittadina di Würzburg, circondata da colline ricoperte di vigneti, dove visitare la Residenza vescovile che ospita il più grande affresco mai dipinto sul soffitto, e le bancarelle del mercatino di Natale.

La nave giunge poi a Bamberga, patrimonio mondiale dell’Unesco, famosa per i numerosi presepi esposti in tutta la città. Tappa conclusiva è la città di Norimberga, da scoprire attraverso una visita guidata del centro storico vestito a festa e del tradizionale mercatino di Natale, uno dei più famosi al mondo.

La crociera in Germania dura sei giorni e cinque notti e parte il 7 dicembre per terminare il 12.

Le navi da crociera sui fiumi

Le crociere sono organizzate dalla compagnia Avalon Waterways, specializzata in crociere fluviali. Le sue navi sono delle “suite ship” ovvero molto lussuose e dotate di tutti i comfort. Viaggiare su una di queste navi è come soggiornare in un boutique-hotel galleggiante, con tutti i servizi di un albergo di lusso.

Soggiornare nella propria suite Panorama, seduti sulla poltrona o addirittura dal letto, e vedendo passare davanti agli occhi le più belle città del Nord Europa è un’emozione che in poche altre occasioni si può provare.

A bordo delle navi, infatti, viene applicato un trattamento di pensione completa, sono incluse le escursioni, come da programma, e il servizio Wi-Fi è illimitato.