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Monterchi e Citerna, antichi borghi tra Rinascimento e grandi paesaggi

Dopo essere nato dal monte Fumaiolo, nelle propaggini più meridionali dell’Emilia Romagna, il fiume Tevere attraversa una valle stretta tra l’Alpe di Catenaia e l’Alpe della Luna, due rilievi appenninici che si guardano frontalmente.

Qui arte, storia e natura si incontrano nei tanti borghi che caratterizzano la Valtiberina, un vero e proprio scrigno che, come si confà ad ogni scrigno che si rispetti, contiene una miriade di gioielli.

Due dei più piccoli, ma anche dei più brillanti sono i borghi di Monterchi e Citerna, diversi eppure inevitabilmente fratelli. Separati di appena 500 metri in linea d’aria, si trovano l’uno in Toscana e l’altro in Umbria, in provincia di Arezzo e in provincia di Perugia.

Paesi ricchi di storia, malgrado le rispettive dimensioni, e caratterizzati dall’unione di importanti opere d’arte rinascimentali, di paesaggi naturali tipici del centro Italia e del fascino senza tempo dei centri storici medievali di questo pezzo d’Italia.

Fonte: ph. Luca Aless , con licenza CC BY-SA 4.0

Veduta di Monterchi (AR) dal paese di Citerna (PG)

Monterchi, Piero della Francesca e la Madonna del Parto

Una delle attrazioni principali per cui Monterchi merita una fermata è l’affresco di Piero della Francesca, la Madonna del Parto, custodito nell’apposito e omonimo museo poco fuori dal centro storico della cittadina.

Un’opera dalla storia singolare, frutto della mano di uno dei più grandi artisti del Rinascimento. Risale alla metà del Quattrocento, fra il 1455 e il 1465, quando l’autore era già celebre fra i contemporanei. Un soggetto oltretutto impegnativo, quello di Maria incinta, eppure destinato ad un altare laterale di una piccola e tutto sommato insignificante cappella di campagna come quella di Santa Maria di Momentana, poco fuori da Monterchi.

La ragione più probabile individuata dagli studiosi chiama in causa la madre di Piero, nata e cresciuta a Monterchi prima di sposarsi e trasferirsi nella vicina Sansepolcro.

La Madonna del Parto è un soggetto particolare di per sé, ritratto anche da altri artisti toscani del Trecento e del Quattrocento con differenti gradi di notorietà, reso poi eretico dal Concilio di Trento della metà del secolo successivo, ma che nella storia è sempre stato visitato dalle donne incinte a titolo benaugurale.

Fonte: Lorenzo Calamai

La Madonna del Parto di Piero della Francesca

Quella di Piero della Francesca è inoltre una raffigurazione ulteriormente unica e umana. A titolo di esempio, Maria non tiene in mano un libro, simbolo del Verbo che va a incarnarsi, come invece nella maggior parte delle altre raffigurazioni delle Madonne del Parto. È una rappresentazione nobile seppur austera ed estremamente umana, con il gesto tipico di sorreggere il peso della pancia con una mano dietro la schiena.

Il tendaggio che si apre intorno alle tre figure dona un’aura di mistero che si svela alla composizione.

Il Museo della Madonna del Parto si trova in Via della Reglia, è aperto tutti i giorni dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 19:00 da marzo a ottobre compresi, mentre osserva un orario ridotto negli altri mesi. Il biglietto d’ingresso costa €6,50.

Monterchi, il borgo e i dintorni

Il centro storico di Monterchi è una sorta di acropoli che si avviluppa sui fianchi di una bassa collina, con i campanili delle sue chiese e la torre dell’orologio della Rocca a svettare sui dintorni.

Una breve passeggiata vi porterà verso la piazza principale, nei dintorni della quale si aprono ampi panorami sulla campagna circostante, caratterizzata da ampi pascoli e campi coltivati. L’alberata piazza Umberto I è sormontata dalla Rocca, oggi dotata di una bella terrazza panoramica.

Fonte: Lorenzo Calamai

Vista dal centro storico di Monterchi verso la campagna circostante

Si può visitare il Museo delle Bilance, che condivide con quello della Madonna del Parto un unico biglietto d’ingresso. Si tratta di una pregevole e affascinante collezione di bilance artigianali, ospitato nel gentilizio Palazzo Massi.

La Chiesa di San Simeone, di origine duecentesca ma completamente ricostruita nel 1830 e restaurata dopo il duro terremoto del 1917, ospita al suo interno un mirabile affresco trecentesco di una Madonna col bambino, scoperto nella cappella di Santa Maria di Momentana sotto la Madonna del Parto di Piero della Francesca.

Non perdete l’occasione di girovagare tra le frazioni e le campagne intorno a Monterchi. Vi troverete splendidi panorami rurali, vedute dove la natura incontra la mano dell’uomo nei piccoli abitati che si distinguono qua e là, e anche piccoli angoli di meraviglia, come nel caso della Chiesa di San Michele Arcangelo a Padonchia.

Fonte: Lorenzo Calamai

Gioielli nascosti: la Chiesa di San Michele Arcangelo a Padonchia

In questo gruppuscolo di case che oggi conta circa 40 abitanti, in mezzo ad ameni pascoli, si nasconde l’affascinante facciata in pietra del piccolo edificio religioso, risalente addirittura al VII secolo. Il bel campanile a vela che sormonta la facciata è di recente costruzione, mentre all’interno dimorano opere d’arte religiosa di artisti locali risalenti al Rinascimento.

Cosa vedere a Citerna

A poche centinaia di metri di distanza da Monterchi, sulla vetta di un colle leggermente più alto, sorge Citerna. Con i suoi 480 metri di altitudine, la cittadina ha una posizione privilegiata su tutta l’Alta Valle del Tevere, fino all’Alpe della Luna.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il camminamento medievale sulle mura di Citerna

Questa caratteristica la rende speciale, unita alla cura con cui viene conservato il centro storico di chiaro stampo medievale e alle opere che è possibile ammirare in una delle sue principali chiese.

Citerna fa parte del club dei Borghi più belli d’Italia e si sviluppa attorno a Corso Garibaldi, parallelo al quale corre l’affascinante camminamento medievale, un percorso riparato con un meraviglioso soffitto di travi in legno e pareti di mattoni di cotto che si aprono in ampi finestroni dai quali è possibile ammirare il paesaggio che si apre in direzione di Monterchi.

Fonte: Lorenzo Calamai

Panorama da una delle finestre del camminamento

Il centro del paese è piazza Scipione Scipioni, vivace crocevia della vita locale, con qualche osteria dove fare merenda o prendere un aperitivo godendo dello straordinario panorama che la terrazza della piazza, affacciata verso oriente, offre ai passanti.

Nelle immediate vicinanze si trova la Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, la cui principale attrazione è rappresentata dalla Madonna col Bambino di Andrea Della Robbia in terracotta invetriata. Nel transetto destro si trova la Cinquecentesca Crocifissione del Pomarancio.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il curato centro storico di Citerna

Non molto più lontano sorge la Chiesa di San Francesco, dove si trova una terracotta di Donatello raffigurante anche in questo caso una Madonna col Bambino, riscoperta solo nel 2000, ma anche la Madonna col Bambino e Santi di Luca Signorelli, terminata poi dopo la sua morte dal Papacello.

Opere dovute alla signoria dei Vitelli, famiglia nobile amica dei Medici, che reggerà Citerna tra il Cinquecento e il Seicento, donandogli quell’aria che si respira ancora oggi: un luogo dove il tempo permane immobile, da dove osservare il mondo che, nel frattempo, gira.

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Le più belle crociere sui fiumi da fare a primavera

Pasqua e i ponti di primavera sono l’occasione perfetta per concedersi una rilassante vacanza per staccare dalla routine e dagli impegni quotidiani in attesa dell’estate.

Un’idea rilassante è rappresentata dalle crociere fluviali, un’esperienza dal fascino innegabile che soddisfa il desiderio di stare all’aria aperta per vivere, insieme alla famiglia o con gli amici più cari, indimenticabili esperienze a ritmo lento tra relax e avventura.

Vediamo una selezione delle più coinvolgenti.

Scoperte culturali lungo il Canal du Midi, Patrimonio Mondiale Unesco

Il turismo fluviale è molto popolare nella regione francese della Linguadoca e il Canal du Midi è una delle vie navigabili più famose al mondo: con una lunghezza di 240 chilometri, nel cuore delle Francia meridionale, collega il fiume Garonna con il Mar Mediterraneo, tra le città di Tolosa e Sète.
Realizzato nel XVII secolo, dispone di 328 strutture (chiuse, acquedotti, ponti, gallerie) ed è una delle più straordinarie opere di ingegneria civile dell’era moderna, riconosciuto Patrimonio culturale UNESCO nel 1996.

Gli itinerari proposti da Le Boat, il leader europeo del turismo fluviale con oltre 50 anni di esperienza, lungo il Canal du Midi toccano moltissime città e borghi, tra i quali spicca la città fortificata di Carcassonne, anch’essa Patrimonio UNESCO, tra le più grandi e meglio conservate città medievali d’Europa.

Tra le altre tappe, degne di nota sono Minerve, Trèbes, Homps, Tolosa con la Basilica di San Saturnino e la romana Narbonne. Nei pressi di Béziers è mozzafiato il passaggio attraverso le chiuse di Fonseranes, formate da otto vasche di forma ovale su diversi livelli, con un’altezza complessiva di 21,5 metri su una lunghezza di 300 metri.

Lungo i canali della Borgogna, un vero paradiso per i buongustai

La Borgogna Franche Comté è una delle regioni francesi più rinomate per il turismo fluviale grazie alla presenza di molti canali navigabili: il Canal du Centre, il fiume Saône, il Canal di Rhône au Rhin, il fiume Seille, il Canale tra la Champagne e la Borgogna e il Canal de Bourgogne.

Punteggiata da maestosi castelli, vanta un territorio dalla natura rigogliosa con svariate specie di mammiferi e volatili (tra cui il martin pescatore) che vivono lungo i canali ed è anche un vero paradiso per i buongustai, tra vini rinomati e specialità come tartufi, la famosa senape di Digione e la tipica torta di meringhe ripiena di crema al burro (Idéal Mâconnais) o, ancora, la torta di zenzero.

Lungo i numerosi itinerari fluviali proposti da Le Boat (tutti totalmente personalizzabili nella durata e nei luoghi di sosta) sono decine i borghi e i villaggi da visitare tra cui la fiorita città di Dole, Gray, la dolce Besançon (sul fiume Doubs con il quartiere Battant, in origine abitato da viticoltori, e le facciate seicentesche con i balconi in ferro battuto), Chagny con i meravigliosi vigneti Grand Cru, oltre a luoghi imperdibili come la città medievale di Digione e Beaune, per visitare l’Hôtel-Dieu, perla dell’architettura medievale, costruito nel XV secolo per aiutare i malati più poveri.

La Dolce Vita tra Veneto e Friuli

Le Boat propone crociere in houseboat anche in Italia, tra Veneto e Friuli, lungo la rete di fiumi e canali che si diramano nell’entroterra tra Chioggia e Grado. Oltre a Venezia (che non ha bisogno di presentazioni) sono innumerevoli le perle da scoprire o riscoprire arrivando con la propria barca, in primis le isole della laguna (i vetri di Murano, i merletti di Burano, il campanile di San Giorgio Maggiore, l’isola-cimitero di San Michele e l’affascinante Torcello, il più antico insediamento veneziano).

E poi il centro storico di Dolo, la cittadina di Chioggia detta anche la Piccola Venezia, i siti archeologici di Concordia Sagittaria e di Aquileia, l’antico borgo marinato di Marano Lagunare, ma anche i centri termali della zona o le spiagge di Jesolo e Caorle dove concedersi momenti di relax in ogni stagione.

Punti di partenza o di arrivo sono Precenicco e Casale sul Sile, ma è possibile anche il round trip con ritorno al punto di partenza.

I tesori del Reno tra Amsterdam e Basilea

Il Reno è, senza dubbio, uno dei fiumi più sorprendenti dell’Europa centrale che, nato in Svizzera nel Lago di Costanza, prosegue il suo cammino lambendo la città francese di Strasburgo per poi scorrere in Germania nel suo massimo splendore.

Lungo il suo percorso, incontra castelli, torri e rovine per secoli di storia e custodisce autentici gioielli che si fanno apprezzare con una crociera fluviale da Amsterdam a Basilea passando per Colonia, dove tradizione e modernità si fondono in armonia, Coblenza, una delle città più antiche della Germania con chiese superbe e signorili abitazioni dell’alta borghesia, Rudesheim, nota per il Museo degli strumenti musicali meccanici, e Mannheim dalla ricca offerta gastronomica, artistica e culturale.

La navigazione prosegue poi per Spira, nella Renania-Palatinato, custode della Cattedrale Romanica più grande al mondo, Patrimonio UNESCO, per poi arrivare a Strasburgo, dall’influenza francese e tedesca, e ripartire per Basilea, adagiata lungo le sponde del Reno in Svizzera, ricca di musei di fama mondiale.

Il classico Danubio blu

È una bellezza davvero singolare quella che sprigiona il fiume Danubio e che si può vivere appieno grazie a una crociera fluviale con partenza e arrivo a Vienna per ammirare la spettacolare valle di Wachau, le meravigliose città imperiali di Budapest e Bratislava, graziosi paesini, fortezze medievali e castelli da favola.

Si parte dal porto fluviale di Vienna per arrivare dapprima a Durnstein, grazioso paese della Valle di Wachau che si fa notare per il castello risalente al Medioevo, e proseguire, costeggiando la valle, per Melk, millenario centro culturale e spirituale nonché meraviglia naturale Patrimonio UNESCO.

Da qui, la navigazione notturna conduce a Bratislava, la capitale politica, economica e culturale della Slovacchia, accogliente e ricca di attrazioni culturali e storia, e poi a Budapest, la capitale ungherese chiamata anche “Parigi dell’Est”, divisa in due dal Danubio e celebre per il suggestivo Ponte delle Catene del XIX secolo che unisce la zona pianeggiante di Pest con quella collinare di Buda.

Ancora, la crociera continua arrivando a Strigonio (Esztergom), raccolta cittadina sulle sponde del Danubio che vanta la Basilica più grande del Paese, per poi ritornare a Vienna, autentica perla austriaca.

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Rafting nel fiume dalle acque caraibiche: l’esperienza da sogno

La bellezza della natura, i colori che regalano un’esperienza visiva indimenticabile, la storia che si respira e si osserva tutta intorno a sé. C’è un luogo in Turchia in cui è possibile fare rafting (ma non solo) in un fiume che ricorda i colori delle acque caraibiche, mentre si è immersi in uno scenario indimenticabile.

L’esperienza da sogno si può vivere nel Parco Nazionale del Canyon di Köprülü che si trova a circa 85 chilometri da Adalia (in turco Antalya) una grandissima città della Turchia che si affaccia sull’omonimo golfo sul mare.

Ed è una destinazione imperdibile, per assaporare non solo il fascino della natura che qui regala una scenografia di impareggiabile bellezza, ma anche di scoprire la storia di questi luoghi e la loro cultura. Inoltre, l’acqua regala colori e sfumature che sembrano essere state rubate ai Caraibi, attenzione però perché la temperatura è bassa.

Il posto ideale per una gita avventurosa, ma anche ricca di scoperte e di immagini da scolpire nel cuore e, perché no, anche su pellicola.

Parco Nazionale del Canyon di Köprülü, qui si può fare rafting nel fiume

Rafting, passeggiate, escursioni, ma anche nuoto: sono solo alcune delle tante attività che si possono provare quando si visita il Parco Nazionale del Canyon di Köprülü in Turchia, un luogo da sogno in cui i contrasti di colori restituiscono allo sguardo una magia che solo la natura sa creare.  Ci sono le rocce, il verde delle piante e poi il turchese dell’acqua del fiume, che brilla di tante sfumature diverse e sembra essere stato rubato direttamente dal mare dei Caraibi.

Il canyon si estende per diversi chilometri e la scenografia che regala è pazzesca: composta da rocce che cadono a picco e che in alcuni punti sono davvero alte. Lì scorre il fiume, con le sue acque fredde e dai colori stupefacenti. E si tratta del luogo ideale per tutti coloro che amano scoprire i posti, conoscerli e vederli da un altro punto di vista, grazie alle possibilità di praticare attività sportiva mentre lo sguardo raccoglie i tanti dettagli intorno a sé. Dalle piante, alla fauna, senza dimenticare le rocce e la struttura dell’area che è molto interessante e suggestiva, sono tante le cose da vedere. Vi sono boschi di cipressi, pini e cedri ed è davvero un luogo indimenticabile per chi lo visita.

E poi la ricchezza storica e culturale della zona, qui infatti si possono trovare alcuni posti che vale la pena visitare.

Storia e cultura nel Parco Nazionale del Canyon di Köprülü

Il Canyon di Köprülü in Turchia è stato dichiarato Parco Nazionale nel 1973 e, oltre alla sua suggestiva bellezza, è anche un luogo ricco dal punto di vista storico. Come il ponte Oluk, che ha circa 2mila anni ed è stato realizzato dai romani. Nella stessa area si trovano i resti dell’antica città di Selge, che si trova a circa una decina di chilometri dal Canyon e i suoi resti sono davvero una tappa interessante per scoprire di più sulla storia antica di questi luoghi. Così come non si possono perdere le rocce di Adam, dalle forme davvero particolari

Queste sono solo alcune delle tante bellezze che caratterizzano il Parco Nazionale e le zone limitrofe, per immergersi nella storia della Turchia, ma non solo, e conoscere di più della sua natura, dei suoi contrasti di colori e della sua cultura.

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Le Cascate di Pale sul fiume Menotre, una meraviglia per tutte le stagioni

In questo autunno caldo, dove l’imbrunire delle foglie ha tardato a manifestarsi e le temperature rimangono tutto sommato miti, ci si può avventurare nel cuore dell’Umbria, per scoprire una serie impressionante di cascate magiche e spettacolari al riparo delle fronde di un bosco secolare.

Il fiume Menotre, infatti, dopo essere nato a circa 30 chilometri dalla città di Foligno, sulle pendici del monte Mareggia, scende verso Rasiglia, piccolo borgo inondato dalle copiose acque delle numerose sorgenti presenti sui colli circostanti. Qui il corso d’acqua riceve il tributo di numerosi, piccoli affluenti che ne incrementano la portata in maniera sostanziale. Prima che il Menotre si immetta nel fiume Topino a Scanzano, però, presso il Sasso di Pale, si getta in una gola ripida e in una serie di salti che prende il nome di Cascate di Pale, o dell’Altolina, e raggiunge la cittadina di Belfiore.

Fonte: Lorenzo Calamai

Spiaggetta lungo il corso del fiume Menotre

La distanza in linea d’aria tra Pale e Belfiore è irrisoria, inferiore al chilometro, ma il primo paese si trova arroccato in cima a una falesia ricoperta di boschi e il secondo ai piedi della medesima. I due borghi sono collegati non solo dalla Strada statale 77, ma anche da un sentiero che corre lungo il corso del fiume Menotre, regalando un’impareggiabile esperienza al cospetto delle meravigliose Cascate di Pale.

Cascate di Pale sul fiume Menotre: come arrivare

Fonte: ph. Mongolo1984 – CC BY-SA 4.0

La luce autunnale nel bosco lungo il Menotre

Il sentiero che porta alla scoperta delle Cascate di Pale si può prendere da ciascuno dei due paesi a cui fa capo, Pale e Belfiore. Tuttavia, solitamente si consiglia di affrontare la salita partendo da quest’ultimo, dov’è stato allestito un parcheggio ad hoc per il percorso.

Oltre a trovare facilmente un posto per l’auto, attaccare il sentiero da Belfiore consente di affrontare la salita per prima e solo dopo la discesa e di fare tappa intermedia fra l’una e l’altra a Pale, un borgo piccolissimo ma che contiene alcuni elementi di fascino da non trascurare.

Per raggiungere il Parcheggio dell’Altolina (coordinate GPS: 42.983308, 12.768861), area da cui deriva uno dei nomi con cui sono conosciute le Cascate del Menotre, si deve percorrere la Strada statale 77, quale che sia la provenienza. Si scende quindi nel paese di Belfiore e si imbocca, per l’appunto, via Altolina. La strada si snoda in un bel paesaggio circondato da ulivi e in poco meno di un chilometro si arriva al grande spiazzo sterrato che fune da parcheggio.

Il sentiero lungo il Menotre e le cascate

Dal Parcheggio dell’Altolina lo sguardo segue il corso della gola boscosa dove scorre impetuoso il Menotre, e si scorgono in cima le vette degli edifici del paese di Pale, destinazione ultima dell’escursione che ci si sta apprestando a compiere.

Il sentiero delle Cascate di Pale è lungo circa 2 chilometri ed affronta un dislivello di circa 300 metri. Questo significa che pur essendo tutto in salita, in alcuni tratti anche ripida, è comunque breve e alla portata di tutti, particolarmente adatto alle famiglie. La buona manutenzione del percorso, inoltre, consente di affrontare in tutta serenità l’escursione, anche se si consiglia di affrontarla con calzature adeguate. L’ascesa da Belfiore a Pale si compie in un’ora e mezza circa.

Oltre a essere adatto a qualsiasi tipo di visitatore, il percorso è anche adatto a tutte le stagioni. Offre ovviamente il meglio di sé durante il caldo estivo, offrendo riparo e ristoro dalla canicola, ma ha il suo fascino estremo anche durante l’autunno e l’inverno, quando il bosco ingiallisce e la natura affronta la sua mutazione. Assicuratevi comunque di percorrere il sentiero in condizioni meteorologiche buone.

Il sentiero inizia in fondo al piazzale sterrato del parcheggio e si inoltra inizialmente tra gli ulivi. Una volta entrati nel bosco, si passa al fianco di un vecchio edificio bianco, si oltrepassa un ponticello e ci si avvicina alla prima cascata del percorso, una delle più conosciute e caratteristiche: il Velo della Sposa.

Fonte: Lorenzo Calamai

Le impetuose acque del Velo della Sposa

Il salto prende questo nome dalla forma che l’acqua assume attorcigliandosi sul grande spuntone di roccia levigata dove scorre, stringendosi e poi allargandosi come una farfalla. Dietro la cascata l’acqua ha scavato una grotta suggestiva, dove ci si può affacciare.

Proseguendo lungo il sentiero che si apre nella roccia calcarea, dal colore ocra tipico del travertino, si sale fino a raggiungere una spiaggetta sulle rive del fiume. Qui il Menotre ci arriva con un grande salto da monte e si getta poi nel vuoto a valle con un’altra cascata sostanzialmente invisibile, immersa nella vegetazione.

Deviando leggermente dal sentiero si può raggiungere una delle cascate più suggestive del percorso, un grande salto dove il fiume si divide in diversi rivoli, al cospetto dei quali si è piccoli contro la forza roboante della natura.

Nel suo ultimo tratto il sentiero si distanzia leggermente dal corso del fiume, inoltrandosi in un bosco di lecci che preannuncia l’arrivo nel borgo di Pale.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il sentiero lungo il Menotre scavato nella roccia

Cosa vedere a Pale

Il minuscolo paese di Pale, che oggi raccoglie appena qualche decina di abitanti e fa parte, amministrativamente, del comune di Foligno, è un insediamento antichissimo, risalente all’epoca pre-romana, lungo quella che era una fondamentale via di collegamento con l’antica città di Plestia.

La forza impetuosa del Menotre ha sempre consentito al borgo di avere un ruolo rilevante: mulini e frantoi prima, opifici e cartiere poi hanno caratterizzato l’attività del paese e lo hanno tenuto vivo nel corso dei secoli. Nel Trecento Pale era un borgo fortificato cinto da mura, nel Quattrocento vi venne costruito un castello, tra il Cinquecento e il Seicento l’industria della carta fiorì a tal punto da rendere la cittadina rinomata in tutta la regione per la qualità dei suoi prodotti.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il Menotre ha una notevole portata, che si manifesta nella forza delle sue cascate

Piccolo gioiello di impianto medievale, Pale merita una rapida visita per i suoi vicoli da chi è emerso dalla forra del Menotre. Un paio di osterie offrono l’opportunità di rifocillarsi con un panino, un aperitivo oppure un pasto completo.

Merita inoltre una visita l’Eremo di S. Maria di Giacobbe, ossia quell’edificio incastonato nella roccia del colle che sovrasta il paese, il Sasso di Pale. Si tratta di un monastero del XIII secolo, raggiungibile da Pale attraverso un breve sentiero che sale lungo il versante sud-ovest del Sasso, in una zona scoscesa e rocciosa che viene anche utilizzata per l’arrampicata. Si raggiunge in circa 45 minuti con una passeggiata che merita la fatica anche senza visitare gli interni del santuario, che apre le sue porte solo su prenotazione per poter ammirare i bei soffitti affrescati dei suoi interni.

Il ritorno a Belfiore e al parcheggio si compie per lo stesso percorso dell’andata, stavolta con una rapida discesa che riporterà velocemente al punto di partenza.

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Beilstein, un villaggio da sogno affacciato sul fiume

La Germania vanta non solo splendide città d’arte, ma anche piccoli borghi dove il tempo è rimasto sospeso e si respira un’atmosfera autentica: è il caso di Beilstein, un vero e proprio villaggio in miniatura che sembra uscire da un libro di fiabe. Situato sulla riva destra della Mosella, è poco più di un agglomerato di case che si specchia su acque color smeraldo. Andiamo alla scoperta di questo luogo magico.

Beilstein, un borgo da favola

Nella regione della Renania-Palatinato, che si snoda a sud-ovest del Paese, c’è un piccolo villaggio dall’aspetto fatato. Stiamo parlando di Beilstein, situato a circa 50 km dalla città di Coblenza: è adagiato sulle sponde del fiume Mosella, e il suo centro storico è uno dei più affascinanti di tutta la Germania. Il borgo ha una storia secolare, che affonda le radici all’800 d.C., epoca in cui risalgono alcune tombe della Franconia ritrovate nel suo territorio. Nato come un piccolo insediamento, divenne ben presto un possedimento feudale e, nel 1309, venne fortificato assumendo il titolo di città da re Enrico VII. Beilstein merita assolutamente una visita, ecco quali sono le tappe più suggestive.

Cosa vedere a Beilstein

Il borgo di Beilstein, uno dei più graziosi della Germania, conta appena 140 abitanti: è davvero un piccolo agglomerato di casette a graticcio, a dir poco suggestive. Il paesaggio stesso è da sogno, con vigneti rigogliosi che si arrampicano tra le colline e si affacciano sulla Mosella. L’ideale è scoprire le sue meraviglie con una bella passeggiata a piedi o in bici, per godere di un panorama mozzafiato. Ma è il centro storico del villaggio ad essere la vera perla: tra le sue viuzze, sembra quasi di essere ancora al medioevo.

Una delle attrazioni più affascinanti è la Chiesa di St. Joseph, che ha reso Beilstein un luogo di pellegrinaggio. L’edificio, uno splendido esempio di architettura barocca costruito a partire dalla fine del ‘600, custodisce infatti la Madonna Nera dei Miracoli, una statua spagnola realizzata nel XII o nel XIII secolo. Dopo la guerra dei trent’anni, gli spagnoli che avevano dominato sul villaggio per un breve periodo lasciarono qui questa magnifica scultura, la quale venne poi portata in Francia. Solo nel 1950 fu trasferita nuovamente a Beilstein, ed è oggi ammirata da moltissimi pellegrini.

In passato, il borgo aveva anche un’importante comunità ebraica: ne sono testimonianza l’ex sinagoga, un vecchio edificio in pietra a tre piani, e un cimitero ebraico abbarbicato tra le colline. Poco al di sopra di quest’ultimo, in una posizione da cui si può ammirare un paesaggio incredibile, ci sono le rovine del Castello Metternich. Menzionato per la prima volta nel 1268, venne probabilmente eretto più di un secolo prima e purtroppo venne distrutto nel 1689, durante la guerra dei nove anni, dalle truppe francesi.

Oggi del bellissimo maniero restano soltanto alcune rovine, tra cui il mastio del ‘200 e la torre circolare situata a sud-ovest, risalente al XIV secolo. Nei dintorni, affacciate sulla Mosella, ci sono altre antiche fortificazioni come le imponenti mura con cinque porte e diverse torri di guardia. Nonostante Beilstein sia davvero minuscolo, non manca una cantina dove degustare i migliori vini prodotti nei dintorni e due splendidi hotel pronti ad accogliere i turisti.

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Il fiume rosso porpora che attraversa le montagne del Perù

Potrebbe fare un po’ impressione, è vero: vedere scorrere un fiume rosso è un’esperienza abbastanza particolare, specie considerando che tendiamo ad associare questo colore al sangue. Invece, il Palquella Pucamayu non è altro che un meraviglioso capolavoro della natura, che nulla ha a che fare né con eventuali immagini violente né con chissà quale strano tipo di piaga o magia. E in realtà, dal vivo si ha la sensazione di assistere a uno spettacolo ultraterreno.

Il Palquella Pucamayu e il suo colore

Il fiume, che si trova a Cusco, in Perù, nell’ultimo anno ha cominciato a spopolare sui social media ed è per questo che sempre più persone si sono chieste a cosa sia dovuto il suo particolare colore. Innanzitutto, occorre precisare che questo corso d’acqua diventa rosso per circa 5 chilometri, prima di combinarsi con altri torrenti, ruscelli e fiumi e diluirsi, passando da toni scarlatti a toni rosa pastello, prima di perdere completamente questa tonalità.

Dettaglio delle acque del fiume Palquella Pucamayu in Perù

Fonte: iStock

Dettaglio delle acque del fiume Palquella Pucamayu in Perù

Tutto ciò succede per una serie di fattori: il deflusso della pioggia dalla vicina Palcoyo Rainbow Mountain, già di per se caratterizzata da una serie di argille dalle tonalità intense, la stratificazione delle rocce che portano dalla montagna al fiume, che prevedono una serie di minerali di colori vibranti e, infine, la presenza di arenaria rossa ricca di ossido di ferro sul letto del fiume. L’intensità del colore dipende anche dalla quantità di precipitazioni: più acqua cadrà dal cielo, più il risultato sarà sfumato.

Un fiume che cambia colore

Dato che comunque a giocare il ruolo decisivo nel colore del fiume è la pioggia, è corretto dire che il Fiume Rosso del Perù è visibile solo durante i mesi della stagione delle piogge. Durante il resto dell’anno il livello dell’acqua è molto più basso e non ci sono particolari apporti provenienti dalla Palcoyo Rainbow Mountain. Ciò significa che il fiume cambia colore in base alla stagione, ma se state pensando di trovarlo limpido e trasparente, vi sbagliate.

Il colpo d’occhio del Palquella Pucamayu quando non è rosso è un po’ deludente: ha un colore marrone intenso, e l’acqua è fangosa e limacciosa, sempre per via della forte presenza di argille e terriccio che si mescolano con l’acqua. La buona notizia è che la stagione delle piogge in Perù è abbastanza lunga: va da aprile a dicembre e vengono organizzate molte visite guidate, cui è possibile unirsi in tutta sicurezza e tranquillità.

Come visitare il Fiume Rosso

Dunque, se state pianificando una vacanza in Perù durante il periodo indicato vorrete sicuramente sapere come osservare il fiume durante la sua fase rossa. Bene, allora dovete sapere che questo corso d’acqua si trova precisamente nella provincia di Canchis e che il modo migliore per raggiungerlo è fare tappa nella già citata città di Cusco. Il Palquella Pucamayu si trova infatti a circa tre ore dalla città e proprio da lì partono diverse escursioni, che per altro permettono anche di raggiungere la cima della Palcoyo Rainbow Mountain.

Fiume Palquella Pucamayu, Perù

Fonte: iStock

Scorcio del paesaggio del fiume Palquella Pucamayu

Da questa posizione privilegiata è possibile ammirare il fiume mentre attraversa i prati verdi che caratterizzano l’area. Naturalmente, insieme alle guide, ci si può anche avvicinare al fiume per scattare qualche foto. Se avete in mente di cimentarvi nell’impresa, non dimenticate di indossare l’abbigliamento adeguato: giacche impermeabili, felpe pesanti per via del fresco e scarpe da trekking.

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Fiume, la città croata da visitare assolutamente

Spesso “utilizzata” solo come meta di passaggio, la città di Fiume, in Croazia, è una località che vale la pena scoprire. Fiume, il cui vero nome è Rijeka, è la terza città del Paese per popolazione, una realtà sospesa tra montagne e mare e dove si sviluppa un centro cittadino che, seppur snobbato, in realtà conserva e preserva numerose attrazioni, alcune delle quali mostrano tutta la possibile magnificenza asburgica.

E poi il mare, con diverse spiagge insignite della Bandiera Blu. Insomma, Fiume è una di quelle destinazioni che spesso vengono inserite nell’itinerario solo come punto di partenza per altri lidi, ma che in verità è un gioiello che tutti dovrebbero conoscere.

Il centro storico

Se in periferia, purtroppo, è facile scontrarsi con qualche scempio architettonico, il centro storico è una perla ricca di siti di interesse. Iniziando l’esplorazione dal Korzo, la via principale in cui si affacciano edifici in stili diversi e numerosi bar con tavolini all’aperto, si arriva alla Torre civica.

Risalente al Medioevo, colpisce per il suo portale riccamente decorato con stemmi imperiali e rilievi, mentre la parte superiore è abbellita da un orologio cittadino. Subito dopo si arriva in Piazza Ivan Kobler dove, ancora oggi, resistono al passare del tempo il vecchio palazzo municipale e una singolare fontana che è stata realizzata con elementi di presse per la carta provenienti dalla storica cartiera cittadina.

Di particolare interesse, inoltre, è il mercato cittadino che prende vita non troppo lontano dal molo di legno dove i pescatori locali scaricavano il pescato.

Korzo, città di Fiume

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Korzo, la strada principale di Fiume

I monumenti da non perdere

Fiume, oltre a un centro storico e prezioso che si “scontra” con l’architettura della periferia e il fascino decadente del suo grande porto, conserva diversi monumenti di interesse.

Uno di questi è la Cattedrale di San Vito che, per le sue dimensioni monumentali, è ancora oggi considerata un vero capolavoro barocco. Situata nel cuore del centro medievale, è visibile in lontananza da ogni angolo della città e al suo interno conserva pregiati altari barocchi e un crocifisso gotico del XIII secolo.

Molto interessante è anche il Castello di Tersatto che si erge, in tutto il suo fascino, in cima a una collina a 138 metri di altezza: da lì anche solo il panorama vale tutto il viaggio. È una delle fortificazioni più antiche della costa croata e tra le sue mura preserva una galleria d’arte, oltre a essere lo scenario perfetto per concerti estivi, spettacoli teatrali ed altri eventi culturali.

Poi ancora le chiese cittadine, prima tra tutti il Santuario della Madonna di Tersatto che anche ai nostri tempi richiama fedeli da tutto il mondo per via della particolare leggenda che la avvolge: si narra che proprio qui, alla fine del XIII secolo, si fermarono a riposare gli angeli che stavano trasportando la casa della Vergine Maria da Nazaret a Loreto.

Molto bella è anche la Chiesa dei Cappuccini di Nostra Signora Lourdes che è stata edificata sulla sommità di una doppia scalinata in stile italiano e che sfoggia una bellissima una facciata neogotica.

All’interno della Cattedrale di San Vito, invece, vale la pena fare una sosta per ammirare il dipinto dedicato a San Francesco Saverio, conosciuto anche come il protettore dei turisti. Ma non è l’unico motivo per cui vale la pena varcare l’ingresso di questa struttura: costruito nel Seicento, questo è un edificio religioso che presenta una maestosa cupola centrale e cappelle decorate in stile barocco.

Il Castello di Tersatto a Fiume

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Il Cortile interno del castello di Tersatto a Fiume, Croazia

I musei di Fiume

La città di Fiume è anche sinonimo di cultura grazie alla presenza di diversi (e interessanti) musei, non è caso è stata anche Capitale Europea della Cultura 2020. Il primo di cui vi vogliamo parlare è il Museo Civico che è ospitato all’interno di un edificio cubista degli anni ’70. Seppur piccolo, qui è possibile scorgere una particolare collezione di oggetti legati a Fiume, così come partecipare a mostre temporanee di grande interesse.

Molto bello è anche il Museo Storico e Navale che invece prende vita tra le possenti mura del Palazzo del Governatore. Tra modelli di navi, carte nautiche, strumenti di navigazione e ritratti, permette di comprendere più a fonda la  vita marinara della zona (e non solo).

Di particolare interesse è anche il Museo di Arte Moderna e Contemporanea che mette a disposizione dei suoi ospiti mostre temporanee di alto livello. Infine, il Museo di Scienze Naturali che sorge all’interno di un’elegante villa del XIX secolo. Dedicato alla geologia, alla botanica e alla vita marina dell’Adriatico, è abitato da un vero squalo e impreziosito da una collezione di minerali, invertebrati marini, razze e una raccolta di rettili e anfibi originari dell’area di Fiume.

Il mare di Fiume

Essendo una città portuale, Fiume non conserva spiagge da sogno in cui poter fare bagni di sole nel suo centro storico. I lidi si sviluppano soprattutto nelle estremità orientali e occidentali della città, ma purtroppo non sono di certo i più eccezionali del Paese.

Tuttavia, non mancano di sorprese. Ne è un esempio Ploče, una spiaggia che si distingue per possedere una parte in cemento e un’altra in ciottoli. Sono presenti tutti i servizi del caso, compreso l’accesso per le persone con disabilità, e anche la possibilità di tenersi attivi giocando a beach volley. Ploče detiene il premio di spiaggia pubblica meglio curata, così come la Bandiera blu, il che significa che si tratta di un litorale dove il grado di pulizia e la qualità del mare soddisfano i criteri internazionali.

Interessante è anche Preluk, una piccola spiaggia di ciottoli che per via della sua posizione è lo spot preferito dei surfisti. Glavanovo, invece, è la spiaggia consigliata alle famiglie con bambini e agli anziani: incorniciata da alti pini, offre riparo dal sole nelle ore più calde e in più è baciata da un mare poco profondo in cui giocare e nuotare in sicurezza. Kantrida e Brajdica sono invece due spiagge dog-friendly.

Fiume è una città che non ha niente da invidiare a tante altre mete della Croazia, uno di quesi posti sottovalutati ma che nei fatti hanno molto da offrire ai loro visitatori.

Preluk, Spiaggia in Croazia

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La bella spiaggia di Preluk
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Norvegia: un altro alloggio da sogno sulla riva del fiume

Raggiungere la Norvegia, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. Organizzare un viaggio nel Paese scandinavo, infatti, vuol dire concedersi un’esperienza autentica all’insegna della bellezza e della natura più selvaggia. Montagne, ghiacciai e profondi fiordi si alternano a pittoreschi villaggi, parchi lussureggianti e musei urbano creando così diversi itinerari delle meraviglie da scoprire, vivere e condividere.

Ma la Norvegia è anche il Paese del design, quello futuristico, visionario ma al contempo sostenibile e green. Quello che non invade i paesaggi lussureggianti, ma in questi si inserisce in maniera armoniosa e gentile. Proprio come ha fatto l’Elva Hotel, una struttura ricettiva situata a Vos che ha scelto di unire la suggestione dei grandi spazi aperti che caratterizzano il territorio con un’architettura spettacolare.

Ed è proprio qui, in questo hotel norvegese, che oggi ci fermiamo. Per scoprire un alloggio sulla riva del fiume che vi permetterà di vivere un sogno a occhi aperti. Pronti a partire?

Benvenuti a Vos

Montagne che sfiorano il cielo, vallate profondissime, cascate fragorose e fiumi serpeggianti: questa è Vos, conosciuta all’unanimità come la capitale adrenalinica della Norvegia. Il nostro viaggio comincia proprio qui, nella città della contea di Vestland dove esistono alcuni dei fiordi più spettacolari del Paese: Bergen, il Sognefjord e l’Hardangerfjord.

I motivi per raggiungere questo luogo sono tanti e diversi, e tutti passano per lo straordinario patrimonio naturalistico che ospita il territorio. Vos, infatti, ha ricevuto la certificazione di destinazione sostenibile e da anni è frequentata dagli amanti della natura e da tutti gli appassionati degli sport estremi. Qui, infatti, si possono attraversare i fiumi impetuosi, percorrere i sentieri selvaggi delle montagne in bicicletta o a piedi, e ci si può cimentare nel paracadutismo.

Ma c’è un altro motivo per cui vale la pena raggiungere Vos in ogni periodo dell’anno, ed è dato dalla presenza di una struttura ricettiva da sogno incastonata in un paesaggio mozzafiato. Stiamo parlando dell’Elva Hotel, un punto di partenza perfetto per andare alla scoperta del territorio circostante, ma anche un rifugio sicuro che promette un’esperienza davvero indimenticabile a stretto contatto con la natura.

Elva Hotel

Fonte: Mediesmio – Sverre Hjornevik

Elva Hotel, Norvegia

Dormire nell’hotel sulla riva del fiume: l’esperienza da sogno in Norvegia

Quando parliamo di alloggi speciali e straordinari, ormai lo sappiamo, la Norvegia non conosce rivali. Proprio qui, infatti, esistono alcune delle strutture ricettive più spettacoli d’Europa e del mondo intero. Tra queste c’è anche l’Elva hotel.

Si tratta di un hotel dall’architettura unica e ricercata, che combina alla perfezione gli elementi naturali con quelli di design. La struttura è caratterizzata da un complesso principale e da 5 piccoli appartamenti che offrono delle viste mozzafiato sui fiumi che serpeggiano lungo il territorio. È proprio a loro, e alle cascate impetuose, che sono dedicati i nomi degli alloggi.

L’hotel, inaugurato il 16 giugno del 2023, gode di una posizione unica che offre la vista su uno scenario mozzafiato. Ma è anche il luogo perfetto per raggiungere alcuni degli hotspot più incontaminati dell’area, proprio lì dove è possibile praticare sport estremi come il rafting o l’arrampicata.

L’esperienza comincia una volta entrati all’interno dell’hotel. Le camere della struttura, arredate con un design nordico e dotate di ogni comfort, sono caratterizzate da grandi vetrate che affacciano sulla natura. Vi basterà fermarvi lì, davanti a quelle grandi finestre, per avere la sensazione di fluttuare sull’acqua in movimento.

Elva Hotel, un altro alloggio da sogno in Norvegia

Fonte: Mediesmio – Sverre Hjornevik

Elva Hotel, un altro alloggio da sogno in Norvegia
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Puoi nuotare nel fiume che attraversa la città: l’esperienza è incredibile

Immagina una vacanza all’insegna del relax totale, in cui ti lasci avvolgere dalle acque fresche e cristalline di un fiume che scorre placido nel cuore di una città affascinante. Un’esperienza unica, in cui il tempo sembra fermarsi e i pensieri si dileguano, sostituiti dalla sensazione di benessere e serenità che solo la natura sa offrire.

Se stai cercando un’esperienza autentica tra natura e storia, Berna è la destinazione che fa per te. La capitale della Svizzera offre un’esperienza unica al mondo per chi desidera immergersi nelle acque fresche e cristalline del fiume Aare, mentre si gode la vista del suo affascinante centro storico, riconosciuto come patrimonio mondiale dell’Unesco.

Questa combinazione di bellezze naturali e architettoniche rende Berna una meta imperdibile, capace di offrire momenti di relax e avventura nel cuore di un contesto storico e culturale straordinario.

Ecco la promessa di una vacanza indimenticabile, un’oasi di pace e rigenerazione dove riscoprire il piacere di vivere in sintonia con la natura e con sé stessi, un’esperienza che difficilmente si può trovare altrove.

Il bagno nell’Aare, il fiume che scorre nel cuore di Berna

L’Aare è il fiume che attraversa la città di Berna, è lungo 295 chilometri, nasce dalle Alpi Bernesi e scorre attraverso paesaggi mozzafiato fino a confluire nel Reno. Il suo percorso passa proprio nel cuore della città, offrendo un panorama suggestivo e rendendo Berna una delle capitali europee più incantevoli.

Negli ultimi anni, la tradizione del bagno nelle acque dell’Aare ha attirato l’attenzione di turisti e viaggiatori da tutto il mondo. Durante la stagione estiva, è possibile vedere numerosi visitatori e residenti che si tuffano nelle fresche acque del fiume, lasciandosi trasportare dalla corrente per poi risalire a riva.

Una volta tornati al punto di partenza, gli audaci nuotatori possono scegliere di tuffarsi nuovamente nel fiume, magari lanciandosi da un ponte o scendendo verso l’acqua utilizzando una delle numerose scalette presenti lungo le sponde.

Questa pratica, ormai radicata nella cultura locale, è diventata un simbolo di libertà e di unione con la natura. Il bagno nell’Aare offre un’esperienza unica, in cui è possibile godere della bellezza selvaggia del fiume e delle sue acque cristalline, mentre ci si lascia cullare dalla corrente.

Alla scoperta delle meraviglie di Berna

Berna è una città che incanta e rapisce il cuore di chi la visita. Non solo il fiume Aare, ma ogni angolo di questa affascinante città racconta una storia e svela un tesoro nascosto. Passeggiando per le vie acciottolate del centro storico ci si lascia trasportare in un viaggio nel tempo, tra antichi palazzi e monumenti che testimoniano la ricchezza culturale e storica di questo luogo magico.

Il cuore di Berna è avvolto da un’aura fiabesca di mistero, che si percepisce in ogni dettaglio: dalle case a graticcio alle fontane ornate, dai tetti di tegole rosse alle torri medievali che si ergono maestose nel cielo.

Berna è anche una città in cui natura e cultura convivono in perfetta armonia, offrendo ai visitatori un’esperienza indimenticabile. I parchi rigogliosi, come il Rosengarten, si alternano ai musei e alle gallerie d’arte, creando un connubio perfetto tra relax e scoperta.

Senza dubbio è una città che conquista, emoziona e sorprende, un luogo in cui ogni pietra racconta una storia e ogni angolo svela una bellezza nascosta. Immergiti nell’avventura di scoprire questa città incantevole e lasciati travolgere dalle sue meraviglie. Berna saprà regalarti un’esperienza unica ed emozioni indimenticabili.

Berna, Svizzera

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Berna, Svizzera
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Sotto il sole della Senna: anche Parigi ha la sua spiaggia

Organizzare un viaggio a Parigi, che sia il primo o l’ennesimo, è sempre un’ottima idea. Lo è perché la capitale della Francia è un concentrato di storie, culture e usanze che da secoli affascinano il mondo intero, perché le strade, i quartieri, le piazze e le rive della città trasudano arte, moda, tradizioni gastronomiche e romanticismo da ogni parte. E perché è proprio nella Ville Lumière che sono conservati alcuni dei monumenti più iconici di tutto il pianeta.

Parigi è bella sempre. Lo è in autunno, quando gli alberi che costeggiano gli ampi boulevard si appropriano dei suggestivi colori della palette autunnale e lo è in primavera quando, improvvise esplosioni di fiori, incorniciano la  Tour Eiffel e corrono lungo le rive della Senna. Lo è anche in inverno, grazie alla presenza delle neve che trasforma il paesaggio urbano in una cartolina dalle infinite suggestioni.

Raramente, invece, scegliamo di raggiungere la capitale francese in estate, preferendo a questa paradisi terrestri o località di mare che ci consentono di trascorrere le giornate sotto l’ombrellone. Non tutti sanno, però, che anche la Ville Lumière può regalarci un’esperienza simile, anche se inedita, permettendoci di prendere il sole sulla Senna. Perché sì: anche Parigi ha la sua spiaggia, curiosi di scoprirla?

Trascorrere l’estate a Parigi tra spiagge e musei

Di giorno ci si rilassa sotto il sole, immergendo i piedi in una sabbia soffice e dorata, di sera, invece, si passeggia tra le vie del centro, ricche di storia e di fascino, sostando nelle caffetterie alla moda e deliziando il palato all’interno dei ristoranti di lusso: è questa la vacanza ideale.

Un’avventura a ritmo slow che soddisfa tutte le esigenze di quei viaggiatori che vogliono godersi il meritato relax, meglio ancora se sotto l’ombrellone, senza però rinunciare alle bellezze che appartengono allle città d’arte. E a Parigi, tutto questo, è possibile.

Dal 2002, infatti, la capitale francese ha messo a punto un progetto, perpetuato fino a oggi, che prende il nome Paris Plage e che prevede l’installazione di una vera e propria spiaggia che corre per 3,5 chilometri lungo la riva destra della Senna.

La distesa di sabbia viene inaugurata tra luglio e agosto e resta accessibile per 4 o 5 settimane, un periodo di tempo durante il quale, lungo la Senna, vengono organizzate attività ludiche e sportive dedicate ai cittadini che hanno deciso di trascorrere l’estate in città e a tutti i viaggiatori desiderosi di conoscere Parigi.

Sotto il sole della Senna

La Paris Plage, che si snoda tra il Quai du Louvre e il ponte d’Arcole, rende inaspettatamente la Ville Lumière una destinazione perfetta anche in estate. Come abbiamo anticipato, infatti, durante i mesi di luglio e agosto è possibile trascorrere le giornate su spiagge attrezzate con vista sulla Senna.

Alla sabbia si alternano prati erbosi incorniciati da palme che conferiscono un sapore esotico. Inoltre, su tutto il litorale, ci sono sedie a sdraio, ombrelloni e chioschetti di cibo e bibite fresche per permettere alle persone di immergersi totalmente in un’atmosfera vacanziera.

La spiaggia, che è aperta dalle 9 del mattino fino a mezzanotte, si trasforma poi nel palcoscenico di eventi coinvolgenti che intrattengono l’estate parigina a suon di concerti, spettacoli, cultura e sport.