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Autunno tra Firenze e Siena: alla scoperta di Colle Val d’Elsa

A metà strada tra Firenze e Siena, Colle Val d’Elsa è un centro sottovalutato. In un territorio così ricco di bellezze paesaggistiche che riempiono gli occhi in tutte le stagioni e pieno di borghi senza tempo, alcune piccole perle finiscono per venire quasi ignorate.

Una di queste è proprio Colle, il più importante centro italiano di produzione del cristallo e città natale di quel genio di Arnolfo di Cambio, il più grande architetto del Duecento.

Centro attivo e vitale seduto tra morbide colline, porta con sé le vestigia del suo passato medievale grazie al suo centro storico fatto di viuzze intricate e edifici protesi verso il cielo. Una cittadina che offre belle viste sia quando si arriva, con la parte alta che si distingue chiaramente dal resto dell’abitato e offre il proprio affascinante profilo a chi si avvicina lungo la strada, sia quando ci si trova a girare per le sue strade, ora con una bella terrazza sui colli circostanti, ora con una panoramica sul suo Duomo, ora con uno scorcio sui campi arati, i cipressi sempreverdi, gli altri alberi che intorno s’imbruniscono col volgere della stagione invernale.

Colle Alta: il centro storico di Colle Val d’Elsa

Colle Val d'Elsa

Fonte: Lorenzo Calamai

Il campanile del Duomo di Colle Val d’Elsa svetta tra le chiome variopinte in una assolata giornata d’autunno

Colle Val d’Elsa è oggi un centro di poco più di ventimila abitanti, divisa tra una parte più moderna e contemporanea che sorge nella pianura e la cosiddetta Colle Alta, il centro storico del paese arroccato sulla vetta di un rilievo collinare.

Colle Alta ha ereditato l’impianto medievale dell’antica cittadina, ancora visibile nelle sue case-torri, nei vicoli e nei palazzi nobiliari.

Al centro storico si accede da uno dei simboli della città, la Porta Nova, un possente bastione difensivo costituito da due poderosi torrioni cilindrici. Venne costruita alla fine del Quattrocento per sostituire una precedente porta andata distrutta durante l’assedio del 1479, episodio chiave del conflitto fra Firenze, sostenuta dalla corona di Francia, e la lega anti-fiorentina costituita dallo Stato della Chiesa, la Repubblica di Siena e il Regno di Napoli.

Il suo progetto è attribuito a Giuliano da Sangallo, esponente della mirabile famiglia di artigiani, architetti e ingegneri militari che ha segnato il territorio della Toscana e non solo.

Dalla Porta Nova si imbocca prima via Francesco Campana e poi via del Castello, strade curve con le facciate dei palazzi e delle abitazioni che incombono sulla via, come nel più classico schema urbanistico medioevale. Via Dietro le Mura, nei pressi, offre scorci suggestivi in direzione della torre campanaria del Duomo, che svetta tra le chiome degli alberi, le facciate rosse degli altri edifici, con morbide colline come sfondo.

Porta Nova Colle val d'Elsa

Fonte: iStock

La Porta Nova di Colle

La bella passeggiata in questa atmosfera ferma nel tempo raggiunge il proprio culmine raggiungendo la Piazza del Duomo: qui la commistione fra potere temporale e religioso è evidente nella separazione minima fra la Concattedrale e il Palazzo Pretorio, antica sede del potere in epoca cinquecentesca.

La continuità dei due edifici è spezzata dalla verticalità della torre campanaria del Duomo, per la verità mai del tutto completata. All’interno dell’affascinante edificio religioso, che ospita opere d’arte di artisti minori del Seicento, è conservato il Sacro Chiodo, reliquia che la leggenda vuole provenire direttamente dalla croce di Gesù.

Il Palazzo Pretorio, invece, oggi ospita all’interno dei propri ambienti il Museo Archeologico.

Percorrendo fino in fondo via del Castello si incontra la casa-torre di Arnolfo, una delle poche rimaste delle tante che punteggiavano Colle Alta e luogo natale dell’architetto del Palazzo della Signoria di Firenze. La strada si chiude al Baluardo, un grande bastione difensivo e panoramico sulle colline della val d’Elsa e del Chianti senese. Da qui una ripida discesa pedonale porta fino a Piazza Arnolfo di Cambio, nella parte bassa di Colle Val d’Elsa.

Piazza Arnolfo e Colle Bassa

Malgrado la città offra il meglio di sé a Colle Alta, anche la parte bassa (il Piano) ha i suoi angoli di fascino.

Piazza Arnolfo di Cambio è uno di questi. Cuore pulsante della Colle contemporanea, accoglie ogni mese il Mercatale, un mercato di prodotti tipici del territorio, e il mercato settimanale. Realizzata alla fine dell’Ottocento proprio con l’idea di essere luogo per mercati e fiere, è stata recentemente ristrutturata e riqualificata, dandole un’atmosfera moderna e dinamica che le ha restituito la vitalità che vi si percepisce.

Altro punto focale della parte bassa di Colle è Piazza Sant’Agostino, che ospita l’omonima chiesa. L’edificio religioso risale al Cinquecento e fu realizzata con il contributo di Antonio da Sangallo il Vecchio, fratello del già citato Giuliano.

Colle Val d'Elsa

Fonte: Lorenzo Calamai

Diversi palazzi gentilizi decorano Colle Val d’Elsa

La facciata non è mai stata completata e mantiene un fascino grezzo, mentre all’interno si trovano alcune notevoli opere come la Deposizione dei Santi di Ridolfo del Ghirlandaio, figlio del più noto pittore, e un’edicola in marmo realizzata da Baccio da Montelupo.

Dal 2001 Colle Val d’Elsa è arricchita anche dal suggestivo Museo del Cristallo, che mette in mostra la grande tradizione artigiana del luogo. Allestito all’interno di una antica vetreria, il percorso museale parte dalle più antiche testimonianze dell’arte del vetro a Colle, risalenti al Trecento, per arrivare fino al momento in cui diventa la principale attività produttiva della cittadina tra gli anni Venti e Cinquanta del Novecento.

Le ricchezze acquatiche di Colle Val d’Elsa

Attraversata, come racconta il toponimo, dal fiume Elsa, Colle è una città che oltre alle ricchezze architettoniche e artigianali è baciata anche da un vero e proprio tesoro naturale e acquatico.

Lo testimonia il SentierElsa, un percorso di circa 4 chilometri lungo le sponde del fiume, che nei pressi della cittadina riceve le acque di alcune sorgenti termali e assume un caratteristico colore turchese. Le sue acque temperate e la presenza della maestosa Cascata del Diborrato a pochi metri dal centro abitato hanno fatto sì che il percorso attrezzato diventasse una delle principali attrattive estive del territorio: nella calda stagione da Firenze, Siena e dintorni si riversano decine e decine di persone sulle sponde dell’Elsa per godere di un bagno ristoratore nelle tante piscine naturali presenti.

vicolo Colle val d'Elsa (1)

Fonte: Lorenzo Calamai

Uno scorcio di Colle Val d’Elsa

Tuttavia le ricchezze acquatiche di Colle Val d’Elsa non si limitano alla bella stagione.

Nella frazione di Gracciano, infatti, si trovano le cosiddette Caldane, antichi bagni termali con acqua limpida, ricca di sali minerali e con proprietà terapeutiche. Già in epoca etrusca e poi romana questa zona veniva sfruttata in tutte le quattro stagioni per salubri bagni nelle grandi piscine di acqua tiepida.

Ancora oggi i colligiani sfruttano le vasche delle Caldane in tutte le stagioni, specie in quella autunnale. Le acque sono infatti non particolarmente bollenti: la loro temperatura oscilla intorno ai 20°C. L’ideale per una assolata giornata novembrina, al riparo delle fronde degli alberi che punteggiano il luogo, per un momento di ristoro prima, durante o dopo le visite agli altri tesori di Colle Val d’Elsa.

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Per la CNN i mercatini di Natale di Firenze sono tra i migliori al mondo

Quando si avvicina il Natale molte persone non vedono l’ora di visitare i vari mercatini a tema in Italia e all’estero. Questa tradizione che incoraggia lo spirito natalizio è partita da Vienna per poi contagiare tutto il mondo e oggi, dalla Germania alla Svizzera, dall’Oriente a New York, è difficile trovare un posto che non offra un’iniziativa simile, più o meno grande e organizzata.

Molti viaggiatori si studiano itinerari a tema proprio per gustare l’atmosfera speciale che si respira in alcuni posti durante le feste. E CNN Travel ha selezionato alcuni dei migliori mercatini di Natale a livello internazionale, includendo anche una meta italiana di cui possiamo essere orgogliosi: il mercato di Piazza Santa Croce a Firenze. In Italia si avverte molto il Natale e sono tante le città o i piccoli borghi che organizzano manifestazioni e spettacoli per celebrare questa ricorrenza.

Il mercatino di Natale di Firenze

Il mercatino di Natale a Firenze è incantevole, soprattutto grazie alla favolosa cornice dalla Basilica francescana di Santa Croce e alla città toscana che è ricca di storia e cultura. Tra le bancarelle si sente odore di panforte, pan di zenzero, strudel e dei tradizionali biscotti e chi fa una passeggiata nella vicina Piazza del Duomo può ammirare un magnifico presepe, così come un imponente albero di Natale illuminato in vista della Festa dell’Immacolata l’8 dicembre. Il mercatino di Natale di solito inizia il 23 novembre e dura fino al 22 dicembre con oltre 50 stand in caratteristiche casette di legno. Un fitto calendario di eventi coinvolge grandi e piccoli per vivere la magia del Natale con il Patrocinio della Regione Toscana e il Comune di Firenze. E la città decorata per le feste è comunque un ulteriore spettacolo che accoglie i visitatori in un’atmosfera magica.

I migliori mercatini di Natale nel mondo

Quando si pensa ai mercatini di Natale più belli di solito si pensa ai paesi del Nord Italia e del Nord d’Europa. Austria, Svizzera, Germania, insieme al famoso mercatino di Bolzano, Torino e altre regioni italiane, sono tra le mete più ambite nel periodo delle feste. Di seguito vi consigliamo cinque mercatini che sono entrati nella lista della CNN e che vale la pena visitare.

Mercatino di Natale di Basilea, Svizzera

La Svizzera è un’istituzione se si parla di Natale. La maggior parte delle città svizzere è praticamente invasa dai mercatini natalizi in questo periodo dell’anno e l’atmosfera è incredibile. Ma il mercatino di Natale di Basilea è il più grande e probabilmente il migliore da visitare. Diviso in due sezioni, Barfüsserplatz e Münsterplatz, è composto da circa 150 bancarelle splendidamente decorate che vendono spezie natalizie, decorazioni e candele. Le attrazioni per le famiglie includono la foresta delle fiabe natalizie a Münsterplatz con attività come decorazioni di pan di zenzero e candele, un laboratorio di stelle e un trenino festivo. I partecipanti possono anche salire le scale della torre di San Martino per una vista incredibile delle luci che illuminano la città vecchia o possono sorseggiare del vin brulé nella piramide di Natale alta 13 metri in Barfüsserplatz. Questo mercatino apre il 28 novembre e dura fino al 23 dicembre.

Mercatino di Natale Basilea

Fonte: Getty Images

Mercatino di Natale a Basilea

Brussels Winter Wonders, Belgio

Bruxelles si anima davvero nel periodo natalizio grazie a Winter Wonders, che sembra più un festival che un mercato. Uno degli eventi più grandi e popolari del Belgio si estende tra la Bourse, Place de la Monnaie, Grand Place, Place Sainte Catherine e Marche aux Poissons. Prevede uno spettacolo di luci e suoni, pattinaggio sul ghiaccio e giostre tra le attività offerte ai visitatori che possono anche curiosare tra circa 200 chalet che servono vin brulé, birre belghe e waffle. Inoltre si può ammirare l’enorme albero di Natale eretto in Grand Place. Questo evento si tiene dal 29 novembre al 5 gennaio.

Avvento a Zagabria, Croazia

È facile capire perché Zagabria è stata votata come la “migliore destinazione per i mercatini di Natale” nel sondaggio online del portale di viaggi European Best Destinations per tre anni consecutivi. Composto da circa 25 mercatini di Natale sparsi nella capitale croata, l’Avvento a Zagabria è uno spettacolo magico. Presepi viventi, sculture di ghiaccio, concerti all’aperto, bar pop-up e un tram natalizio completo di Babbo Natale e i suoi elfi. Questo spazio ha anche un’area dedicata al “fooling around” (o “fuliranje”) dove troverai gente che balla per strada mentre mangia cibo da strada e ascolta musica dal vivo. Il periodo programmato è dal 30 novembre al 7 gennaio.

Mercatino di Natale di Skansen, Stoccolma

Stoccolma non è esattamente carente quando si tratta di mercatini di Natale, ma nessuno è più tradizionale di Skansen. Situato sull’isola di Djurgarden nel più antico museo all’aperto del mondo, è una meravigliosa mostra della cultura svedese con un po’ di magia natalizia. Le case storiche esposte nel museo sono addobbate con decorazioni colorate per l’occasione e tutti i tavoli all’interno sono apparecchiati per la cena di Natale. I visitatori possono realizzare le proprie decorazioni durante i laboratori natalizi, partecipare alle dimostrazioni artigianali tenute regolarmente o unirsi ai giochi di danza intorno all’albero in piazza Bollnäs, la sede principale di Skansen. Il mercatino è aperto il venerdì, il sabato e la domenica dal 29 novembre al 22 dicembre.

Wiener Christkindlmarkt, Austria

Giostre con le renne, una ruota panoramica gigante e un classico presepe fanno parte dello spettacolo magico di Vienna che celebra lo spirito natalizio. Sebbene ci siano circa 20 mercatini di Natale nella capitale austriaca tra cui scegliere, Wiener Christkindlmarkt (o Rathausplatz) è uno dei suoi eventi più antichi e tradizionali. Noto anche come Viennese Dream Christmas Market, presenta una pista di pattinaggio su ghiaccio di 110 metri quadrati per bambini e si tiene di fronte al Municipio. Il famoso Albero dei Cuori, un gigantesco acero decorato con centinaia di cuori scintillanti, è uno dei preferiti dai visitatori e un’ottima opportunità per scattare foto. Numerose bancarelle offrono gustose prelibatezze come salsicce austriache e biscotti di pan di zenzero, insieme al punch natalizio fatto in casa. Questo evento si svolge dal 16 novembre al 26 dicembre.

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Voglia di Natale? Guida ai migliori mercatini della Toscana

Senti già l’atmosfera festosa del Natale che si avvicina e ti senti felice nel vedere luci, decorazioni e i primi dolci che cominciano ad apparire sugli scaffali di negozi e supermercati? Allora è proprio il caso di programmare una visita ai mercatini e ai villaggi di Natale che animano i più bei borghi della Toscana. Scopriamo insieme dunque quali e dove sono i mercatini di Natale in Toscana da non perdere per vivere le tue giornate all’insegna del calore delle tradizioni e delle più golose proposte enogastronomiche della regione.

Il mercatino di Natale di Firenze

C’è sempre un buon motivo per andare a Firenze e vivere il Natale nella culla del Rinascimento ha un fascino davvero unico. I mercatini si svolgono in diversi luoghi della cità, in piazza Santa Croce, in piazza del Duomo e nella Fortezza da Basso, dal 20 novembre 2024 fino al giorno della Vigilia. Quello di piazza Santa Croce è il mercato più grande e importante del natale fiorentino, il Weihnachtsmarkt, ispirato a quelli della tradizione tedesca e ricco di prodotti artigianali, decorazioni e idee regalo, oltre a tante specialità gastronomiche locali e non solo. Se desideri acquistare regali unici e speciali grazie alle bancarelle di prodotti tipici della tradizione fiorentina, il mercatino migliore è quello di Piazza del Duomo, dove potrai approfittare della vista sulla Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Fortezza da Basso invece ospita una versione più estesa di un tradizionale mercatino, una vera e propria fiera con stand internazionali a rendere il tutto più interessante. Ad ogni modo, in tutti gli appuntamenti fiorentini troverai prodotti artigianali come sculture di legno, ceramiche, tessuti e gioielli fatti a mano, stand con prodotti gastronomici da provare sul posto e da regalare, laboratori per intrattenere e far divertire i bambini, e naturalmente, una vasta esposizione di decorazioni natalizie. Non sottovalutare inoltre due importanti esperienze che potrai vivere a Firenze nel periodo del Natale, dalla visita ai vari presepi artistici distribuiti tra le chiese e gli angoli più suggestivi del centro storico, ai tanti concerti che si tengono nelle piazze fiorentine. Infine, se desideri sfrecciare sui pattini, approfitta della pista di ghiaccio allestita vicino alla Fortezza da Basso.

Mercatini Natale Firenze

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L’atmosfera di Firenze è speciale anche a Natale

Date e Orari dei mercatini di Firenze

I Mercatini di Natale di Firenze si svolgeranno dal 20 novembre 2024 al 24 dicembre 2024, dalle 10:00 alle 21:00 dal lunedì al venerdì, fino alle 22:00 il sabato e la domenica. Il 24 dicembre, la chiusura è anticipata alle 18:00.

Come arrivare e come muoversi a Firenze

Firenze è ben collegata e facilmente raggiungibile in treno ma se devi usare l’auto per arrivare in città, utilizza i parcheggi a pagamento più vicini ai mercatini per non avere problemi:

  • Parcheggio Fortezza Fiera, vicino alla Fortezza da Basso;
  • Parcheggio Garage Europa, vicino alla stazione di Santa Maria Novella;
  • Parcheggio Parterre, a breve distanza da Piazza del Duomo;
  • Parcheggio Porta al Prato, più lontano dal centro ma ben collegato con i mezzi pubblici.
acquisti mercatino natale arezzo

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Divertiti facendo il tuo shopping di Natale

Il mercatino di Natale di Arezzo

Quello di Arezzo è considerato uno dei mercatini più interessanti della Toscana. Un enorme villaggio di Natale che, giunto ormai alla sua IX edizione, torna ad animare piazza Grande, in pieno centro storico, dal 16 novembre al 29 dicembre. Artigianato e oggettistica, idee regalo, prodotti della tradizione  gastronomica e appuntamenti per degustazioni in quello che è definito il mercato tirolese più grande d’Italia, arricchito da un variegato programma di eventi e attrazioni come gli show di luci sui palazzi che circondano la piazza. Nelle tre Baite del Gusto, arrivate in Toscana direttamente dal Tirolo, potrai provare brezel, formaggio fuso, polenta, birra e tanti altri prodotti tipici. La grande novità del 2024 è la Casa di Babbo Natale: oltre 10.000 metri quadrati ospitati dalla Fortezza Medicea offriranno a grandi e bambini la possibilità di incontrare gli elfi e Babbo Natale all’interno di un originale percorso fatto di giochi, laboratori, grandi installazioni e il Planetario. Un’altra novità di questo natale è la Brick House, la casa Lego di Natale all’interno del Palazzo di Fraternita, sempre in piazza Grande. Non mancherà neanche una delle attrazioni più amate del mercatino di Arezzo: lo spettacolo di luci, Big Lights, che dalle 17 alle 21 illumina le facciate dei palazzi. Una gita ad Arezzo per visitare il villaggio natalizio può offrire anche l’occasione per approfondire la storia della città, grazie allo speciale pacchezzo Arezzo e la magia del Natale, un tour guidato in partenza ogni sabato e domenica dalle 15:00 dal Duomo di Arezzo e che si conclude proprio in piazza Grande, dove è allestito il Villaggio Tirolese.

Date e orari del Villaggio Tirolese di Arezzo

Il Villaggio Tirolese di Arezzo apre i battenti il 16 novembre 2024, dal giovedì alla domenica, dalle 10:00 alle 21:00, fino al 19 dicembre. Dal 20 al 29 dicembre è aperto tutti i giorni. Il 24 e il 29 dicembre la chiusura è anticipata alle 18:00.

Mercatino Natale Arezzo

Fonte: iStock

Uno dei mercatini di Natale più apprezzati è quello di Arezzo

I mercatini di Natale di Empoli

Il Natale di Empoli prende il via dal 16 novembre e si protrae fino al 12 gennaio 2025 grazie alle 70 baite del mercatino tra cui gironzolare in cerca del regalo più originale o del più gustoso. La novità del 2024  è rappresentata dal Winter Park,  dove tornare bambini: le giostre, laa pista di pattinaggio e la possibilità di sfrecciare con gli slittini sul ghiaccio renderà il tutto ancora più divertente. Come ad Arezzo, anche ad Empoli i giochi di luce illumineranno i palazzi della città e regaleranno ai visitatori un’atmosfera davvero indimeticabile.

Lucca e il suo Magico Natale

Si chiama proprio così, Lucca Magico Natale, la manifestazione che dal 23 novembre al 6 gennaio porta in città l’allegria delle feste. Si tratta di un appuntamento adatto a grandi e piccini. Per gli adulti, la possibilità di attraversare le belle strade della città e osservare chiese e palazzi storici illuminati, alberi di Natale, presepi tradizionali e più moderni, gironzolando tra un mercatino di artigiani e produttori locali e l’altro. Il Villaggio di Babbo Natale, allestito sempre nel centro storico, attirerà in particolare la curiosità dei bambini, che potranno giocare in un ambiente protetto e ovviamente lasciare le loro letterine agli elfi.

Il grande mercatino di Montepulciano

Tra le infinite caratteristiche che hanno reso famosa Montepulciano, c’è anche il più grande mercatino natalizio dell’Italia centrale, in programma dal 16 novembre 2024 al 6 gennaio 2025 in piazza Grande e nelle vie limitrofe. Si tratta di un tradizionale e amatissimo appuntamento con una selezione particolarmente attenta di artigiani, sia per quanto riguarda il settore gastronomico che per l’oggettistica. La Fortezza medievale diventa il Castello di Babbo Natale e dei suoi amatissimi elfi, che accompagneranno i visitatori all’interno delle varie stanze, dalla cucina al giardino d’inverno, fino alla sala del trono dove incontrare Babbo Natale. Se ami il buon vino, a Montepulciano quest’anno potrai gustarlo dalla Christmas Terrace, da cui ammirare tutta la Val d’Orcia.

Mercatino Natale Montepulciano

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Montepulciano e la magia del suo Natale

Il Mercato nel Campo di Siena

La celeberrima piazza del Campo di Siena ospita come ogni anno, il primo week end di dicembre, il Mercato nel Campo. Qui troverai in particolare, ma non solo, i prodotti della tradizione senese, dall’artigianato alla gastronomia, distribuiti sui 140 banchi disposti secondo le antiche indicazioni emanate dalle autorità comunali nel XIV secolo.

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Firenze ospiterà il primo G7 dedicato al turismo

Dal 13 al 15 novembre, Firenze si prepara ad ospitare il primo G7 dedicato interamente al turismo. Un evento di grande rilevanza che riunirà i ministri e i capi delegazione di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti d’America e Unione Europea, sotto la guida della ministra italiana del Turismo, Daniela Santanchè.

Il summit sarà un’occasione cruciale per discutere una strategia internazionale in grado di affrontare le principali sfide che questo settore, sempre più centrale nelle economie mondiali, si trova ad affrontare.

Sostenibilità, inclusione e digitalizzazione sono i temi chiave su cui si concentreranno le sessioni di lavoro, con uno sguardo anche all’impatto dell’intelligenza artificiale.

G7 a Firenze, turismo come motore di sviluppo

Il turismo rappresenta un comparto di rilevanza non solo economica, ma anche culturale e sociale, ed è essenziale conferirgli un giusto riconoscimento politico e strategico: è con questa visione che il Ministero del Turismo ha avviato il Piano Strategico del settore, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo di questo comparto come motore di crescita e innovazione per l’intero paese.

Il G7 Turismo, ospitato a Firenze, punta a diventare molto più di un semplice summit tra le maggiori autorità mondiali in ambito turistico: l’evento vuole trasformarsi in un laboratorio di idee, dove non solo si scambiano opinioni, ma si gettano le basi per un ecosistema turistico sostenibile e in grado di rispondere alle sfide del futuro.

L’evento introduttivo “Innovation, inspiration and sustainability. Visions for the future of tourism”, in programma il 13 novembre, precederà l’inizio ufficiale del G7. Questo incontro servirà come piattaforma per far dialogare esperti e imprenditori della scena tecnologica e imprenditoriale, con particolare attenzione agli investimenti nella rivoluzione digitale e nell’intelligenza artificiale applicata al turismo.

Grazie al contributo di imprenditori visionari, il turismo italiano viene guidato verso una dimensione che ne esalta la sostenibilità, la qualità e l’innovazione. Il Sistema Italia, con le sue competenze e talenti, si presenta come un modello capace di attrarre viaggiatori da tutto il mondo e di dimostrare la sua eccellenza sul palcoscenico globale.

I temi centrali del summit

L’agenda del G7 Turismo, che prenderà il via il 14 novembre, è incentrata su tre obiettivi fondamentali. In primo luogo, si discuterà del turismo come leva per lo sviluppo socioeconomico delle comunità locali. Un punto chiave riguarda la valorizzazione delle destinazioni meno conosciute e delle forme di mobilità sostenibile, per rendere il turismo un’opportunità di crescita anche per le aree meno battute dai flussi turistici tradizionali. In quest’ottica, è stata organizzata un’escursione al suggestivo borgo di Monteriggioni, un’esperienza che permetterà ai partecipanti di vivere l’atmosfera autentica di un’Italia ricca di storia e tradizione, mostrando il potenziale delle destinazioni rurali come asset di sviluppo economico e culturale.

Firenze, duomo

Fonte: iStock

La celebre cupola del Duomo a Firenze, dove verrà ospitato il G7

Un altro aspetto centrale è la valorizzazione del capitale umano: l’industria turistica deve garantire opportunità di lavoro inclusive, investendo su competenze e formazione. Sarà discusso come il settore possa favorire l’occupazione e creare posti di lavoro qualificati, ponendo attenzione a temi come l’inclusione sociale e l’equità, in modo da promuovere un settore che possa davvero offrire opportunità a tutti.

Infine, un punto di grande rilevanza sarà rappresentato dalla digitalizzazione e dall’intelligenza artificiale. Queste tecnologie possono contribuire in modo significativo a rendere il turismo più efficiente, sostenibile e inclusivo. Grazie alla digitalizzazione, si può migliorare l’esperienza del visitatore, ottimizzare la gestione delle destinazioni turistiche e promuovere nuovi modelli di mobilità e accoglienza. L’intelligenza artificiale, in particolare, può giocare un ruolo determinante nel raccogliere e analizzare dati che supportano le scelte strategiche e la pianificazione delle politiche turistiche, offrendo agli operatori del settore strumenti avanzati per rispondere alle esigenze in evoluzione dei viaggiatori.

Turismo come promotore di pace

Il G7 Turismo di Firenze non vuole limitarsi a una semplice occasione di confronto tra i rappresentanti delle grandi economie del mondo. Come ha spiegato il Ministero del Turismo, l’intento è di fare di questo evento una vera e propria piattaforma di idee e innovazione per il futuro del turismo.

Lo scopo è di ridefinire il ruolo di questo comparto, non solo come generatore di crescita economica, ma anche come elemento chiave per lo sviluppo sociale e per la promozione della pace e della comprensione reciproca tra culture diverse. Il turismo, infatti, ha la capacità di creare ponti tra popoli e di favorire il dialogo e la conoscenza reciproca, un aspetto sempre più importante in un mondo interconnesso ma anche segnato da profonde sfide globali.

In questo contesto, la valorizzazione delle destinazioni meno conosciute, delle comunità locali e delle iniziative imprenditoriali sostenibili può trasformare il turismo in una risorsa in grado di generare benefici concreti e duraturi per le popolazioni e i territori coinvolti. Il summit di Firenze rappresenta dunque una straordinaria opportunità per delineare un turismo che, oltre a rispondere alle esigenze economiche, si dimostri capace di contribuire al benessere sociale e alla salvaguardia del nostro pianeta.

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L’autunno è la stagione della Romagna Toscana

Nella Biblioteca Marucelliana di Firenze è conservata una cartina della provincia del capoluogo toscano di qualche anno successiva all’Unità d’Italia.

Il territorio è suddiviso in quattro aree, corrispondenti ai circondari, le unità amministrative al di sotto delle province che hanno suddiviso il territorio del Regno d’Italia fino al 1927. In verde, a ovest, il Circondario di San Miniato, con Empoli e Certaldo. In giallo quello di Pistoia, che comprende l’appennino modenese e si ferma prima di Montecatini. Al centro la grande area direttamente afferente a Firenze e a est, in arancio, il Circondario di Rocca San Casciano, che si spinge fino quasi a Forlì in direzione nordorientale e comprende Bagno di Romagna e Verghereto a sud-est: è la Romagna Toscana.

Per cinquecento lunghi anni questo ampio territorio di lingua e costumi romagnoli, con un evidente confine fisico contraddistinto dagli Appennini, è stato sotto la giurisdizione toscana. Nel 1923, per fini personali e politici che poco avevano a che fare con la storia passata e con la cultura degli abitanti del luogo, il regime fascista fece passare l’intero Circondario di Rocca San Casciano alla provincia di Forlì.

Da allora, alla Toscana sono rimasti soltanto i territori di tre comuni della cosiddetta Romagna Toscana: Palazzuolo sul Senio, Marradi e Firenzuola. Tre borghi remoti, che siedono in valli appenniniche poco abitate e dominate dalla roccia delle montagne, coperte di boschi. Luoghi che sono rimasti fedeli a loro stessi, immersi in una atmosfera romantica e malinconica, leggermente fermi nel tempo, dedicati alle persone che li abitano, sempre meno.

Cittadine che regalano il meglio di loro nella stagione autunnale, quando gli alberi di castagno regalano i loro preziosi frutti e le chiome degli alberi si tingono di giallo, di rosso e di bruno.

Romagna Toscana
Splendidi panorami autunnali nei pressi di un valico appenninico a Palazzuolo sul Senio

Palazzuolo sul Senio, il più remoto

Palazzuolo sul Senio è il più piccolo dei paesi della Romagna Toscana odierna, quella alla quale si fa talvolta riferimento con il nome di Alto Mugello. È tuttavia anche quello più remoto e al tempo stesso affascinante, con le sue vestigia medievali al centro del paese.

Il Palazzo dei Capitani del Popolo è il simbolo del borgo, con il suo portico, la scenografica torre dell’orologio e l’ingresso sopraelevato. Tipico del territorio il colore scuro della pietra che ne compone le mura.

Se in epoca medievale il palazzo serviva a ospitare l’amministrazione del paese, oggi è stato adibito a sede museale. Vi si trovano il Museo delle Genti di Montagna e il Museo archeologico dell’Alto Mugello. Il primo offre uno spaccato della vita contadina e della storia moderna e contemporanea del territorio di Palazzuolo, mentre l’altro scava nel passato più remoto possibile.

Palazzuolo sul senio

Fonte: iStock

Il Palazzo dei Capitani del Popolo a Palazzuolo sul Senio

Tutt’intorno al paese si dispiegano numerosi sentieri escursionistici, lunghi e brevi, semplici e per escursionisti esperti. Sono oltre 100 i chilometri percorribili su e giù dalle montagne che circondano Palazzuolo, e farlo nelle belle giornate d’autunno, tra i grandi castagni e le querce che contraddistinguono questi boschi, camminando in un tappeto di foglie gialle, è un’emozione particolare.

Nel 2018 Palazzuolo è entrata a far parte del club de i Borghi più belli d’Italia e pur essendo il secondo comune meno popolato della provincia di Firenze, è decisamente vivace e attivo. Eventi, mostre, sagre paesane e continue iniziative animano il territorio di Palazzuolo, che siede sulle rive del Senio.

Dopo l’estate le cose non rallentano, anzi: visto che i prodotti tipici del posto riguardano in particolar modo funghi e castagne, l’autunno è proprio la stagione migliore per visitare Palazzuolo sul Senio, che infatti promuove il proprio territorio con la popolare manifestazione dell’ottobre palazzuolese, teso ad animare ogni fine settimana tra caldarroste, enogastronomia e altre iniziative.

Marradi, il borgo delle castagne

La Strada provinciale 306 lascia Palazzuolo sul Senio e si inerpica tra morbide curve verso il Passo Carnevale. Scendendo dall’altro versante del giogo si arriva a Marradi, il comune più orientale della provincia di Firenze.

Attraversato dal fiume Lamone, Marradi è un borgo elegante, con i palazzi gentilizi che si godono la loro posizione immersi tra i boschi, in una conca tra le colline.

Romagna Toscana Marradi

Fonte: iStock

Il centro di Marradi con il fiume Lamone

È il paese natale di Dino Campana, poeta unico del primo Novecento italiano, scappato da Marradi e più volte ritornatovi, preso per pazzo, più volte incarcerato in manicomio, poi applaudito da ogni parte dopo la morte. Dal 2009 in paese è stato inaugurato il Centro studi campaniani, che ospita fra l’altro diverse opere d’arte ispirate dalle sue poesie.

L’altra istituzione locale sono le castagne. Anzi, i marroni. Il Marron Buono di Marradi è riconosciuto come prodotto IGP ed è frutto dei numerosi e vasti castagneti che popolano le colline attorno al borgo. Il marrone è al centro dei prodotti tipici della cucina locale, e pertanto ottobre e l’autunno sono i mesi migliori per visitare Marradi, le cui vie si illuminano e si animano per la locale sagra paesana con il prelibato frutto al centro della scena.

A Marradi è peraltro presente il CSDC, ovvero il Centro di Studio e Documentazione sul Castagno (CSDC), una associazione senza scopo di lucro con l’obiettivo di promuovere una più approfondita conoscenza della coltura del castagno, vero e proprio simbolo del territorio marradese.

Firenzuola, la porta del Mugello

Firenzuola è bosco e pietra. Il suo territorio, il più esteso della provincia di Firenze, comprende ben 16 frazioni disseminate tra le colline di questa valle chiusa tra i valichi che portano al Mugello propriamente detto, come il Passo della Futa, e lo stretto tracciato fluviale scavato dal fiume Santerno in direzione di Imola.

Il bosco è quello fatto di secolari castagni che, in autunno, regalano i gettonatissimi marroni, ingrediente peraltro distintivo della cucina locale. Si possono esplorare attraverso i tantissimi sentieri escursionistici che attraversano il territorio amministrato da Firenzuola, tra cui spicca AVF100, il percorso circolare Alte Vie di Firenzuola lungo circa 100 chilometri, tutto in cresta, da affrontare a piedi, in mountain bike, a cavallo o come percorso di trail-running.

La pietra è quella delle cave di pietra serena che costituiscono la principale attività industriale del luogo. La pietra serena è quella pietra grigia utilizzata in architettura e che caratterizza spesso gli edifici storici toscani. Filippo Brunelleschi, a titolo di esempio, usò quella proveniente da queste colline per le murature interna della cupola del Duomo di Firenze. Quella di Firenzuola è attualmente una delle principali zone di estrazione in Italia.

Firenzuola Romagna Toscana

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Il palazzo del municipio, antico Palazzo Pretorio, a Firenzuola

Via Imolese attraversa Firenzuola da una parte all’altra, come un qualsiasi luogo di passaggio, ma se invece di limitarsi a transitare si lascia l’auto e si attraversa la porta delle antiche mura, si entra in un centro storico estremamente curato e spesso vitale. Il luogo centrale è piazza Agnolo, con il palazzo comunale a fare da sfondo all’ampio rettangolo su cui affaccia un elegante bar e che è spesso animato dalle iniziative locali e da piccoli mercati di prodotti locali. Tutto il corso che attraversa il centro è scandito dal susseguirsi di piccoli negozi che hanno lasciata intatta un’idea di paese a prima vista un po’ retro, ma che a ben vedere ha rafforzato una comunità altrimenti isolata, e che consente al visitatore di godersi un’atmosfera senza tempo sorseggiando una bevanda calda in uno dei caffè disseminati lungo la via.

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L’appartamento della Duchessa di Palazzo Pitti apre alle visite

Palazzo Pitti a Firenze rende accessibile al pubblico l’Appartamento della Duchessa, situato al secondo piano della storica residenza medicea, che prende il nome da Anna di Francia, vedova del duca Amedeo d’Aosta, l’ultima a risiedervi. Di solito visitabili solo in occasioni speciali, i preziosi ambienti diventano ora fruibili in modo regolare.

L’Appartamento, infatti, sarà aperto dal 29 settembre, e poi con visite guidate che si terranno ogni domenica a partire da novembre, un’opportunità unica per scoprire uno dei luoghi più affascinanti di uno dei fiori all’occhiello di Firenze.

Il commento di soddisfazione del Direttore

Simone Verde, Direttore delle Gallerie degli Uffizi, ha espresso parole di soddisfazione per l’apertura dell’Appartamento e il conseguente rilancio di Palazzo Pitti: “L’apertura, per la prima volta in via regolare dell’appartamento della duchessa d’Aosta segna un primo importante passo nell’ambito del piano di rilancio di Palazzo Pitti. Le restituzioni dei suggestivi spazi della reggia al pubblico proseguiranno: nei prossimi mesi torneranno visitabili dopo anni, al termine di una ampia operazione di restauro e riallestimento, i bellissimi ambienti del Tesoro dei Granduchi al pian terreno, mentre al primo piano, già a partire dalle prossime settimane, succederà lo stesso con le sale degli appartamenti reali“.

Un nobile viaggio indietro nel tempo

L’Appartamento della Duchessa è composto da numerose stanze arredate con eleganza, alcune delle quali si affacciano sul magnifico Giardino di Boboli. Il sontuoso spazio fu creato nel XVI secolo, quando Cosimo I de’ Medici e sua moglie Eleonora di Toledo acquistarono il palazzo dalla famiglia Pitti per trasformarlo nella residenza dei granduchi di Toscana. La prima a risiedervi fu Maria de’ Medici, nipote di Cosimo e futura regina di Francia. Da quel momento, l’appartamento ha sempre mantenuto la sua funzione come dimora privata di figure di alto rango.

Le sale, ricche di fascino e storia, mostrano il loro aspetto definitivo grazie agli interventi architettonici voluti dai Lorena e dai Savoia tra il XVIII e il XIX secolo. Al loro interno, sono ancora conservati oggetti di grande valore, tra cui una pregevole collezione di manoscritti appartenuti al granduca Ferdinando II e alla sua consorte Vittoria della Rovere, risalenti alla metà del Seicento.

Un patrimonio dal valore indiscutibile: i Musei di Palazzo Pitti

Le visite guidate al nobile Appartamento si inseriscono in un progetto di più ampio respiro di valorizzazione del patrimonio artistico e storico del magnifico complesso di musei e gallerie del Palazzo nel quartiere di Oltrearno, che lasciano davvero senza fiato.

Troviamo, così, la Galleria d’Arte Moderna che accoglie una ricca collezione di dipinti e sculture italiane, che spaziano dal XVIII secolo fino alla Prima Guerra Mondiale, con opere di artisti del XIX e inizio XX secolo, la Galleria Palatina, in origine la galleria privata dei Medici, dove sono esposti capolavori di Raffaello, Tiziano, Rubens, Correggio e altri maestri del Rinascimento e del Barocco europeo, la Galleria del Costume, unica nel suo genere in Italia, con oltre 6.000 articoli, tra cui abiti storici che vanno dal XVIII al XX secolo, nonché costumi e accessori utilizzati nel teatro.

Ancora, il Museo degli Argenti, noto anche come il “Tesoro dei Medici”, che raccoglie porcellane cinesi e giapponesi, avori, pietre preziose, mosaici, cristalli e gioielli appartenuti ai Medici e ad altre famiglie nobili, e il Museo delle Porcellane, una delle collezioni più belle d’Europa che include pezzi provenienti da varie residenze italiane, arricchita da oggetti appartenuti alla famiglia Savoia.

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A Firenze potrebbe aprire al turismo un tunnel sotto l’Arno

Firenze è una delle città italiane più conosciute e visitate al mondo, per il suo fascino romantico ma soprattutto per la sua ricchezza di tesori artistici. Eppure, a rendere Firenze ancora più magica e bella c’è anche un importante elemento naturalistico, il fiume Arno.

Il fiume, che si può ammirare con una passeggiata sul Ponte Vecchio, oggi è protagonista di una possibile iniziativa: infatti, si sta pensando all’apertura di un tunnel sotto l’Arno, un po’ come accade per il Tamigi. Scopriamo insieme i dettagli di questo potenziale progetto.

Il fiume Arno, simbolo di Firenze

L’Arno è il fiume per antonomasia che caratterizza Firenze, attraversando la città con un percorso che ha segnato la sua storia e il suo sviluppo nel corso dei secoli. Il fiume nasce sul Monte Falterona, nell’Appennino Toscano, e dopo un lungo viaggio di circa 240 chilometri sfocia nel Mar Tirreno. A Firenze, l’Arno è particolarmente conosciuto per i suoi ponti storici, tra cui naturalmente il celebre Ponte Vecchio, con le sue caratteristiche botteghe di orafi e gioiellieri.

Il rapporto tra Firenze e l’Arno è sempre stato intenso, segnato da momenti di grande prosperità e anche da gravi disastri. Uno degli eventi più tragici è stato infatti l’alluvione del 1966, quando il fiume straripò devastando la città, distruggendo opere d’arte e danneggiando numerosi edifici storici. Tuttavia, l’Arno è anche una fonte di bellezza e ispirazione per la città, con i suoi panorami suggestivi che riflettono i palazzi rinascimentali lungo le sue rive.

Oggi, l’Arno è uno dei punti di ritrovo più amati da fiorentini e turisti, con caffè, ristoranti e luoghi storici che offrono splendide vedute sul fiume dai ponti storici. L’Arno continua a svolgere un ruolo centrale nella vita di Firenze, fungendo da collegamento naturale tra le due sponde della città e offrendo uno scorcio suggestivo di una città che ha saputo fondere storia, arte e natura in modo armonioso e non a caso è una delle città italiane più amate a livello internazionale, in cima alla lista dei desideri dei viaggiatori di tutto il mondo.

Firenze, Ponte Vecchio

Fonte: iStock

Vista serale di Ponte Vecchio a Firenze

Il possibile tunnel sotto l’Arno a Firenze

Ma cosa si sa attualmente dell’iniziativa che prevede l’apertura ai turisti di un tunnel sotto l’Arno? Questo tunnel sarebbe aperto ai turisti in un itinerario speciale come già accade per il Greenwich Foot Tunnel, della lunghezza di ben 390 metri, che venne realizzato nel 1902 sotto al Tamigi londinese.

L’idea da mettere in atto a Firenze parte invece da una struttura rinascimentale, del 1500, che ancora oggi esiste e resiste con una lunghezza di 250 metri, a cinque metri sotto il livello delle acque del fiume Arno. Insomma, una struttura che permetterebbe, per l’appunto, la creazione di un vero e proprio tunnel.

La funzione di questa struttura, in passato, era quella di collegare gli ampi spazi sotterranei della Torre della Zecca, luogo in cui venivano coniate le monete, i fiorini, grazie alla spinta dell’acqua dell’Arno sulla riva opposta del fiume, proprio vicino alla celebre porta-torre di San Niccolò. Questo tunnel, che un tempo dunque esisteva già, venne costruito con una struttura fatta di mattoni e utilizzato anche nel 1800, nonché percorso dai partigiani della Resistenza persino durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nel 1956, però, il tunnel sotto l’Arno venne chiuso per ragioni di sicurezza, nonostante la sua riapertura viene vociferata sin dal 2010, anno in cui era sindaco di Firenze Matteo Renzi. Oggi, invece, la parola è stata data dal governatore della Regione Eugenio Giani insieme alla sindaca Sara Funaro.

Per la riapertura e la messa in sicurezza del tunnel sotto l’Arno a Firenze servirebbero circa 7 milioni di euro, fondi che sembrerebbero esserci. Il lavoro stavolta verrebbe fatto con le migliori e ultime tecnologie, come quelle del robot, ma è necessario un check da parte degli esperti per capire se effettivamente questo spazio sotterraneo potrebbe realmente essere percorribile di nuovo dal pubblico.

La riapertura di questo tunnel, d’altronde, permetterebbe un più agile arrivo e collegamento a zone come il rione di San Niccolò, vicinissimo a Ponte Vecchio. Non è mancata però la preoccupazione dei residenti, disturbati all’idea di un ribaltamento totale del quartiere.

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Estate difficile per Italo e Trenitalia tra ritardi e cambio di orari: le tratte coinvolte ad agosto

Quando tutti aspettano agosto e le ferie tanto desiderate per rilassarsi e andare in vacanza, c’è sempre un imprevisto a rompere l’entusiasmo. Chi viaggerà con l’Alta Velocità per raggiungere le proprie destinazioni sarà costretto ad abbracciare il concetto di ‘vita lenta’ tanto amato di questi tempi perché sia Italo che Trenitalia hanno modificato la programmazione degli orari di diverse corse, con tempi di percorrenza più lunghi.

Le tratte più colpite sono quelle di Torino-Milano-Venezia, la linea Milano-Bologna e la Direttissima Roma-Firenze. Per la tratta Milano-Bologna, per esempio, sono previsti tempi di viaggio aumentati fino a due ore dal 12 al 18 agosto, ossia quando la linea sarà parzialmente interrotta a causa dei lavori di potenziamento strutturale sulla rete.

Se luglio non è stato il migliore dei mesi per quanto riguarda i viaggi in treno, tra incendi, guasti, fughe di gas e cantieri che hanno provocato ritardi e cancellazioni, anche agosto si prospetta un mese difficile. Inoltre, sono previste anche delle interruzioni sui valichi alpini che si ripercuoteranno soprattutto sull’offerta dei collegamenti transfrontalieri.

Le tratte interessate dai ritardi

Queste sono le tratte coinvolte dai ritardi provocati dai lavori di potenziamento strutturale che hanno costretto Italo e Trenitalia ad apportare delle modifiche sugli orari delle linee.

Torino-Milano-Venezia

Trenitalia ha comunicato che, da oggi al 20 agosto, la circolazione sarà sospesa tra Verona Porta Nuova e Vicenza. Le Frecce, come anche gli Eurocity e gli Euronight saranno deviati tra Verona e Padova via Bologna con un aumento dei tempi di percorrenza fino a 120 minuti. Anche i treni Regionali non saranno esenti dai cambiamenti. Per quanto riguarda Italo, invece, la compagnia aggiunge che, dal 21 al 26 agosto, tutti i treni potranno subire ritardi fino a 25 minuti. Questi cambiamenti sono causati dai lavori relativi alla realizzazione della linea AV/AC Milano-Venezia.

Milano-Bologna

Anche per la linea Milano-Bologna, i viaggiatori devono tenere a mente le date dal 12 al 18 agosto, durante le quali la tratta sarà parzialmente interrotta e i tempi di viaggio aumenteranno fino a 120 minuti. Dal 19 al 25 agosto, invece, sulla linea ci sarà solo una riduzione della velocità. Queste modifiche interessano soprattutto i treni Frecciarossa sulla tratta Torino-Milano-Roma-Napoli-Salerno con allungamenti delle percorrenze e cancellazioni. Tre treni tra Intercity e Intercity Notte delle relazioni Milano/Firenze-Roma/Siracusa e viceversa saranno invece deviati sulla linea convenzionale tra Orvieto e Chiusi.

Firenze-Roma

Per quanto riguarda la Direttissima Firenze-Roma, questa sarà interrotta dal 12 al 23 agosto nella tratta Chiusi-Orvieto per l’impermeabilizzazione del viadotto Paglia. Dal 24 al 25 agosto, invece, sono previste riduzioni di velocità. Nei giorni 24 e 25 agosto, sulla Direttissima ci saranno rallentamenti da 5 fino a 60 minuti a seconda del treno.

Le altre linee coinvolte

Un’altra linea interessata dai lavori sarà quella di Bologna-Prato, per la quale è prevista un’interruzione continuativa di linea fino all’8 settembre nella tratta Pianoro-San Benedetto. Durante questo periodo, i treni saranno cancellati e i passeggeri potranno percorrere la tratta con i bus sostitutivi. Consigliamo di restare aggiornati perché sono previste modifiche di orario in alcune tratte, mentre per alcuni treni Intercity e Intercity Notte è prevista la deviazione via Falconara o via Tirrenica Nord.

Sulle linee Milano-Domodossola e Domodossola-Iselle, invece, saranno cancellati tutti i collegamenti Eurocity da Domodossola a Milano e viceversa e sostituiti con bus tra Milano e Domodossola. Tra Milano, Losanna e Ginevra dal 9 al 30 agosto, mentre sulla Milano-Domodossola fino all’8 settembre.

Possibilità di rimborso e riprogrammazione del viaggio

I viaggiatori italiani interessati dalle modifiche descritte in questo articolo, afferma Trenitalia, sono stati informati dai cambiamenti tramite mail e sms. Nei casi di ritardi maggiori di 60 minuti o cancellazioni/limitazioni, ai clienti è stata offerta la possibilità di riprogrammare il viaggio o di rinunciarvi ottenendo il rimborso integrale del titolo di viaggio acquistato.

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Camminare in città: è Firenze la migliore del mondo

Camminare fa bene alla salute, protegge il pianeta in cui viviamo e ci permette di scoprire le località che visitiamo in maniera più intima e profonda. Ma vi siete mai chiesti quale sia la migliore città al mondo in cui camminare? Se vi è successo sappiate che in questo articolo troverete la risposta, perché secondo un’indagine del sito finanziario Insider Monkey questa città si trova in Italia ed è una delle più suggestive di tutto il mondo: Firenze.

Come è stata condotta l’indagine

Insider Monkey ha condotto un’indagine da cui è emersa la classifica delle città più percorribili del mondo a piedi. Si tratta di uno studio che è stato effettuato basandosi su fonti come Tourlane e WalkScore, da dove sono stati ricavati dei precisi punteggi, sono state mappate le distanze tra cinque principali attrazioni turistiche di ciascuna destinazione, controllate anche le varie qualità dell’aria utilizzando i dati IQAir e valutati gli indici di criminalità e sicurezza per garantire ulteriormente la pedonabilità.

Il sito ha quindi esaminato tutte le informazioni raccolte fino ad arrivare alla risposta definitiva, ovvero che è la nostra bellissima Firenze ad essere il luogo più percorribile sulla terra, quello in cui è veramente piacevole farsi una passeggiata.

Perché ha vinto Firenze

Firenze, perla della Toscana e capolavoro del mondo intero, è una città dalla storia rinascimentale e dall’architettura senza tempo: entrambe accompagnano il visitatore passo dopo passo verso angoli di pura meraviglia. L’ottima percorribilità a piedi di Firenze si percepisce sin da subito dal suo centro storico, pieno di affascinanti vicoli stretti che piano piano si aprono verso mastodontici e straordinari monumenti senza tempo.

Ma non è tutto, perché le sue principali attrazioni turistiche, come la Galleria degli Uffizi, il Ponte Vecchio, Piazza della Signoria, Piazza del Duomo e la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, sono tutte nel raggio di circa 800 metri l’una dall’altra, rendendo facile raggiungerle a piedi in più o meno 10 minuti.

A risultare piuttosto buona, secondo questa indagine, è anche la qualità dell’aria, che di certo non è un aspetto da sottovalutare per tutti coloro che amano camminare nei luoghi che visitano.

Il fenomeno dell’Italian passeggiata

Andare a fare una passeggiata, per noi italiani, è un’attività normalissima. Per gli stranieri, invece, è un vero e proprio fenomeno, una nostra caratteristica che non vedono l’ora di sperimentare un volta che mettono piede in questo magnifico Paese.

Se per tutti noi è quindi qualcosa di naturale, ben diversa è la situazioni per i turisti stranieri che vedono in quest’attività qualcosa di nuovo, da imparare o addirittura su cui prepararsi già prima del viaggio: non è un caso che venga chiamata proprio “Italian passeggiata”.

Sul web, infatti, è possibile trovare diversi articoli in lingua straniera che spiegano, per filo e per segno, le origini di questo fenomeno insieme a una serie di consigli su come praticarlo nella migliore maniera possibile. Tra le cose più amate dagli stranieri dell’Italian passeggiata c’è l’aspetto visivo – quindi l’essere visti o l’osservare le altre persone che camminano – a tal punto che si sottolinea che per praticarla nella maniera più opportuna è spesso importante indossare qualche vestito carino.

Ma non è tutto, perché l’Italian passeggiata viene anche descritta come l’attività ideale per attuare il famoso “gioco di sguardi”, e quindi magari innamorarsi di qualche bell’uomo o donna italiana.

Sì, perché se per noi è una cosa abituale per gli stranieri è estremamente affascinante l’aspetto relazionale di una passeggiata, quindi di un particolare tipo di socializzazione che da secoli riesce a coinvolgere tutte le generazioni. Un altro aspetto molto rilevante per gli stranieri è che con una passeggiata si riesce ad apprezzare e dare valore alle cose semplici. Infine, vengono sempre sottolineati anche i benefici fisici e psicologici derivanti dal fare una passeggiata, un’attività che riesce a mantenere più attivi sia a livello fisico che mentale.

Il resto della classifica

Come detto, è Firenze è risultare la migliore città del mondo da esplorare a piedi, ma la lista di certo non finisce qui. Al secondo posto si piazza Riga, Capitale della Lettonia affacciata sul Mar Baltico, dove le principali attrazioni turistiche si trovano tutte nel raggio di 2,5 chilometri.

Medaglia di Bronzo per Amburgo, una delle più importanti città portuali della Germania, mentre il quarto posto è di Porto, straordinario capolavoro del Nord del Portogallo.

Chiude la Top five Madrid, vivace Capitale della Spagna caratterizzata da eleganti viali e parchi ampi e curati.

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Agli Uffizi cambia tutto: ora si entra solo con digital ticket

Il complesso museale degli Uffizi di Firenze “si rinnova” con una serie di novità che puntano a migliorare l’esperienza dei visitatori.

Tra le principali innovazioni troviamo l’addio alla carta e il via libera all’era del biglietto digitale. Scopriamo di più.

Agli Uffizi si entra con il digital ticket

Stop, quindi, al classico biglietto cartaceo: dal 6 maggio i biglietti acquistati online (sul sito ufficiale del Museo oppure tramite call center) per la Galleria delle Statue e delle Pitture, il Giardino di Boboli e Palazzo Pitti diventeranno QR Code che gli utenti riceveranno via mail e potranno utilizzare come titolo di accesso da esibire sullo smartphone.

Infatti, tramite “pistole digitali”, il personale addetto all’accoglienza andrà a verificare e validare il codice. Si tratta di una nuova procedura che, sebbene non cancelli tutte le prenotazioni finora effettuate con il sistema precedente, consente di eliminare le code per ritirare il biglietto cartaceo in loco, snellisce e rende più semplice l’ingresso in galleria e garantisce inoltre (in ottica ecologica) un significativo risparmio del consumo di carta.

Ma non è tutto: dal voucher del biglietto ricevuto via mail sarà possibile scaricare una mappa completa e dettagliata del percorso dello spazio museale che si è scelto di visitare.

Simone Verde, il direttore delle Gallerie degli Uffizi, ha così commentato l’introduzione del digital ticket: “Con questo nuovo sistema l’obiettivo è abbattere le code e rendere l’ingresso in museo più facile e fluido, agevolando i visitatori, contribuendo a migliorare la qualità della loro permanenza in museo e riportando ordine e bellezza nel Piazzale degli Uffizi“.

Infine, è da ricordare che il biglietto di ingresso in alta stagione, dal 1 marzo al 30 novembre, ha visto un rincaro da 20 a 25 euro, aumento che riguarda soltanto il biglietto singolo per la Galleria delle statue e delle pitture.

Sempre in alta stagione è stato tuttavia introdotto uno sconto mattutino per la fascia oraria tra le 8.15 e le 8.55 con un costo di 19 euro. Invariati, invece, i prezzi in bassa stagione così come quelli per Palazzo Pitti e Giardino di Boboli.

Le altre novità di uno dei poli museali più apprezzati a livello internazionale

Oltre alla smaterializzazione del biglietto, gli Uffizi, uno dei poli museali più apprezzati e gettonati dai turisti di tutto il mondo, ha messo in campo per il 2024 tutta una serie di ulteriori novità a partire dalle aperture serali straordinarie ogni martedì, dal 26 marzo al 17 dicembre.

La chiusura di solito è alle 18.30 ma al martedì gli Uffizi saranno accessibili fino alle 21.30 con ultimo ingresso alle 20.30, consentendo così, soprattutto ai cittadini, di godere dello splendore delle magnifiche opere d’arte anche oltre il normale orario.

Un’iniziativa che è stata pensata per favorire la partecipazione dei residenti a Firenze e dare loro l’opportunità di riappropriarsi del Museo che più rappresenta la città in orari comodi per venire incontro alle esigenze quotidiane e ammirare le sale sotto una luce e un’atmosfera differente, lontano dalle ore di punta e dalla calca dei turisti.

In più, durante gli eventi speciali e le festività, gli Uffizi e il Giardino di Boboli rimarranno aperti anche nei giorni normalmente previsti per la chiusura (come il lunedì) e nei giorni di festa (tranne Natale).

In particolare, le prossime aperture straordinarie avranno luogo il 24 giugno (Festa di San Giovanni, Patrono di Firenze) e il 30 dicembre, per permettere ai visitatori di scoprire indiscussi capolavori artistici anche nel corso di vacanze o ponti lunghi.