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Le ville storiche del Veneto si trasformano in location artistiche per il festival Design in Villa

È un percorso esperienziale quello offerto dal festival Design in Villa che si terrà nei fine settimana dal 15 marzo al 6 aprile 2025. Qui, sette artisti faranno rivivere sette dimore storiche del Veneto trasformandole in scenari d’eccezione e, allo stesso tempo, raccontando il proprio percorso artistico in un modo nuovo, creativo e originale.

Organizzato da Dimore Amiche del Veneto, con il patrocinio dell’Associazione Dimore Storiche Italiane Sezione Veneto, il festival nasce con l’obiettivo di creare un ponte tra arte, cultura, tradizione e il design italiano. In questo contesto, sei ville e un castello apriranno le loro porte ai visitatori e, a ognuna di queste dimore, verrà associato un designer il quale, attraverso le sue creazioni, racconterà il proprio percorso progettuale e creativo.

Il festival Design in Villa

Il festival Design in Villa si terrà nei fine settimana del 15-16, 22-23, 29-30 marzo e del 5-6 aprile 2025 ed esalterà la bellezza, attraverso il design, di sette dimore storiche del Veneto. Il Castello di Thiene, Villa Angarano, Villa Sagramoso Sacchetti, Parco Frassanelle, Villa Valmarana ai Nani, Villa da Schio e Villa Rosa saranno le protagoniste insieme agli artisti Massimo Barbierato, Gaetano Di Gregorio, Giulio Gianturco, Ivdesign, KANZ, Nicola Tessari e ZPSTUDIO.

I palazzi storici sono scrigni preziosi che custodiscono un importante passato senza però chiudersi in se stessi ma, al contrario, confrontandosi con il moderno. Ed è proprio questo il concetto al centro del festival, la cui idea è quella di unire le storie di nobili famiglie con l’eccellenza del design italiano creando un ponte fra passato e futuro. Ad accomunare questi due mondi, infatti, è la volontà condivisa di sostenere e valorizzare l’artigianato italiano in modi sempre nuovi, mescolando tradizione e innovazione.

Il programma del festival

Partecipando a Design in Villa avrete l’opportunità di immergervi in un racconto unico dedicato a uno stile di vita che dura da ben 600 anni. Le sette dimore coinvolte racconteranno la propria storia non solo attraverso i loro scenari unici, composti da castelli medievali, parchi secolari e saloni affrescati, ma anche mescolandosi con i racconti dei designer che le trasformeranno nel palcoscenico ideale in cui mostrare le proprie idee, tecniche e creazioni.

Il festival è suddiviso in quattro settimane:

  • 15/16 marzo: Castello di Thiene e Villa da Schio con i designer Massimo Barbierato e ZP Studio;
  • 22/23 marzo: Villa Frassanelle e Villa Rosa con Ivdesign e KANZ Architetti;
  • 29/30 marzo: Villa Angarano Bianchi Michiel e Villa Sagramoso Sacchetti con Giulio Gianturco e Gaetano di Gregorio;
  • 5/6 aprile: Villa Valmarana ai Nani – Il Bosco con Nicola Tessari.

Il Castello di Thiene con Massimo Barbierato

Il Castello di Thiene è la dimora privata dei Conti Thiene, che qui risiedono e che con passione ne custodiscono e valorizzano il patrimonio. Si tratta di un edificio gotico del XV secolo, un esempio straordinario di villa pre-palladiana che associa le caratteristiche del castello a quelle del palazzo veneziano e, in particolare, della “casa-fondaco”, ossia un’abitazione e magazzino/luogo di commercio.

L’artista associato al castello è Massimo Barbierato, designer e architetto di fama internazionale, noto per il suo approccio innovativo alla materia e alla forma. In occasione dell’evento, approfondirà il suo progetto dedicato al vetro borosilicato e alla narrazione dei luoghi e degli strumenti che lo modellano.

Villa da Schio e ZP Studio

Contornata da meravigliosi giardini con grandi viali di piante secolari, Villa da Schio è sicuramente una delle ville più belle del Veneto. Il complesso fu fatto costruire dalla famiglia Piovene nella seconda metà del ‘600, passando successivamente per eredità alla famiglia da Porto e infine alla famiglia da Schio, l’attuale proprietaria. Oggi, la villa è una location esclusiva utilizzata per eventi privati quali matrimoni, meeting, feste e ricevimenti.

Per il festival è associata a ZP Studio, un atelier di design e architettura fiorentino specializzato nella realizzazione di oggetti in piccola serie creati in collaborazione con artigiani e piccole aziende del territorio toscano.

Villa Frassanelle e Ivdesign

Situata sulle pendici settentrionali del Parco Regionale dei Colli Euganei, vicino a Venezia, Villa Frassanelle è una dimora storica risalente al XIII secolo e appartenente ai conti Papafava dei Carraresi, discendenti dai da Carrara, signori di Padova dal 1318 al 1405. All’interno della tenuta, di circa 200 ettari, ci sono la villa padronale neoclassica con le sue grotte, visitabile su appuntamento, e un parco secolare di 60 ettari.

Associato alla villa è Ivdesign, un laboratorio artigianale dedito alla progettazione e realizzazione di oggetti unici e pezzi di design che rispondono, con creatività, alle esigenze quotidiane e abitative dell’uomo.

Villa Rosa e KANZ Architetti

Questa è una meravigliosa residenza del 1700 immersa tra i dolci pendii dei colli Euganei, circondata da un parco storico e da vigneti. Conosciuta anche come “Villa delle Rose” vanta non solo sale bellissime, utilizzate oggi come location per eventi, e una scuderia, ma anche rigogliosi giardini settecenteschi circostanti.

Associato alla villa è KANZ Architetti, uno studio di progettazione con base a Venezia specializzato anche nel restauro di architetture residenziali. Lo studio lavora a stretto contatto con artigiani del territorio per apprenderne la storia e le tecniche.

Villa Angarano Bianchi Michiel e Giulio Gianturco

Villa Angarano è una maestosa villa palladiana situata a Bassano del Grappa, appartenente e tutt’ora abitata dalle sorelle Bianchi Michiel, discendenti da un’antica famiglia Dogale. Dal 1996, la villa è inclusa nella lista dei siti italiani Patrimonio dell’UNESCO.

La villa è associata a Giulio Gianturco, un artista nel creare oggetti con l’acciaio inossidabile da introdurre come pezzi di design all’interno delle abitazioni.

Villa Sagramoso Sacchetti e Gaetano di Gregorio

Questa è una dimora Sanmicheliana del XVI secolo sorta su uno scenografico promontorio che domina la val d’Adige e la Valpolicella. Il salone centrale, con il salotto affrescato e la biblioteca, insieme al giardino e a una parte del parco, rappresentano una cornice esclusiva dove organizzare eventi di piccola dimensione, immersi in un’atmosfera da casa privata.

Associato alla villa è Gaetano di Gregorio, architetto, ceramista e designer, impegnato nel progettare e realizzare pezzi artigianali in piccole serie sfruttando soprattutto le potenzialità di un materiale come l’argilla.

Villa Valmarana ai Nani e Nicola Tessari

Infine, l’ultima villa in programma è Villa Valmarana ai Nani, una delle più significative dimore venete del ‘700, interamente affrescata da Giambattista e Giandomenico Tiepolo nel 1757. Il complesso è costituito dalla Palazzina, la Foresteria, il Portico, la Scuderia e da un parco storico di grande rilievo composto da diversi giardini.

L’artista che esibirà le sue opere nella villa è Nicola Tessari, esperto nella creazione di opere in legno massello, dai mobili agli oggetti di uso comune.

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Un’incantevole città fatta di ghiaccio: torna l’Harbin Ice and Snow Festival

Neve e ghiaccio sono le protagoniste indiscusse di una città davvero particolare e unica al mondo, dove nulla è come appare nella realtà: edifici e monumenti sono immersi in un paesaggio innevato e le loro superfici sono completamente trasparenti. Realizzati come grandi sculture di ghiaccio e di neve, ricreano un mondo surreale e bellissimo, in cui perdersi e incantarsi ammirando la forza della natura e l’ingegno dell’uomo unirsi in uno spettacolo magico impreziosito da particolari giochi di luci.

Anche quest’anno, è stato inaugurato l’ormai tradizionale Festival del ghiaccio e della neve di Harbin, una città situata nella provincia orientale cinese di Heilongjiang, ai confini con la Siberia. Per gli amanti dell’inverno e dei paesaggi glaciali (e non solo), ciò che si trova qui è un vero e proprio paradiso. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla città di ghiaccio di Harbin, la più grande e spettacolare del mondo, che torna a vivere durante l’Harbin Ice and Snow Festival 2025.

Cosa puoi vedere all’Harbin Ice and Snow Festival 2025

Ad Harbin, in Cina, è stata inaugurata il 5 gennaio 2025 la città di ghiaccio più grande del mondo grazie alla 41ma edizione dell’Harbin International Ice and Snow Sculpture Festival, che dal 1984 incanta i visitatori con sculture di ghiaccio che riproducono un’intera città illuminata da luci colorate e suggestive.

Aperto al pubblico fino alla fine di febbraio (o primi di marzo in base alle temperature), il festival ha come protagonista il grande parco chiamato Harbin Ice and Snow World, che ospita una vera e propria città di ghiaccio realizzata con una precisione millimetrica. Passeggiando tra le vie ghiacciate di questa metropoli incantata, troviamo castelli, palazzi e statue di rara bellezza. Luoghi in cui perdersi durante il giorno e in cui innamorarsi di fronte ad un tramonto capace di trasformare tutto in un un ambiente fatato. Per non parlare della sera, quando è la luna a farsi spazio nel cielo e i giochi di luce del parco creano riflessi magici e sognanti.

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Harbin Ice and Snow World

Ma non solo, l’Harbin Ice and Snow World è un vero e proprio parco divertimenti che ospita anche una grande ruota panoramica e tante altre attrazioni fatte interamente di ghiaccio: tra queste troviamo diversi igloo, uno scivolo lungo 300 metri sul quale potersi divertire, bar e ristoranti, un labirinto: tutto è fatto di ghiaccio. Non mancano attività adrenaliniche per gli amanti dello sport, come l’arrampicata su ghiaccio, il golf su ghiaccio, le battaglie di neve e il tiro con l’arco, ma anche calcio sulla neve e nuoto invernale, oltre alle esperienze di guida in motoslitta.

Città di ghiaccio di Harbin, in Cina

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Città di ghiaccio di Harbin, in Cina

Non è tutto, perché l’Harbin Ice and Snow Festival 2025 propone anche l’Ice-lantern Garden Party, che si tiene nel parco Zhaolin: qui una quantità incredibile di bellissime lanterne di ghiaccio accolgono i visitatori con 1.500 opere che compongono diverse sculture, tra cui animali, pagode, paesaggi, arricchiti da luci colorate che rendono tutto ancor più scintillante.

Un’altra attrazione da non perdere durante questo festival è il Sun Island, un luogo meraviglioso con laghi cristallini, dove suggestive sculture di neve di grandi dimensioni raccontano la cultura di questo territorio, tra elementi architettonici antichi, personaggi dei cartoni animati, paesaggi tipici.

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Sculture di ghiaccio nel festival di ghiaccio e neve di Harbin, in Cina

Prezzi, orari e info utili sul festival del ghiaccio di Harbin

Harbin è un luogo ricco di tappe che meritano di essere inserite in un tour di viaggio per immergersi nella sua cultura, ma prima di partire è bene sapere che le temperature qui sono molto rigide: si scende anche fino ai -30°C ed è quindi necessario essere ben attrezzati con il giusto abbigliamento pesante e gli accessori adeguati per muoversi su ghiaccio e neve, elementi che caratterizzano questo paesaggio.

Per entrare nel parco della città di ghiaccio di Harbin si possono acquistare i biglietti sia in loco che online. In media (secondo il cambio attuale con la moneta cinese), il prezzo per un adulto si aggira intorno ai 43/45 euro per il ticket giornaliero, ma esistono scontistiche per l’acquisto di biglietti per entrare 2 o più giorni. Il prezzo si abbassa per giovani sotto ai 18 anni e più alti di 1,2 metri, studenti con età inferiore ai 24 anni e anziani di età compresa tra 65 e 70 anni (sono circa 30 euro). L’ingresso è invece gratuito per bambini con un’altezza inferiore a 1,2 metri e per anziani con più di 70 anni.

L’Ice and Snow World, con la magnifica città di ghiaccio di Harbin, è aperto tutti i giorni dalle 11:00 alle 21:00. Il tempo di visita consigliato è di circa 1-2 ore per una semplice passeggiata ammirando sculture e luci, ma diventa anche di 3-5 ore se si seguono anche spettacoli e attività su ghiaccio e neve. L’ice-lantern Garden Party, nel parco Zhaolin, segue questi orari: 09:00 – 21:00. Il Sun Island, con le sculture di neve, invece, è aperto dalle 08:00 alle 17:00 (tempo di visita consigliato: circa 1-3 ore).

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Harbin Ice and Snow World, festival del ghiaccio e della neve in Cina

Come arrivare a Harbin

Situata nel nord-est della Cina, Harbin è la capitale della provincia di Heilongjiang e si trova nel nord-est del Paese, a circa 1.200 chilometri a nord-est di Pechino. L’Harbin Ice and Snow World, in particolare, si trova nel centro della città di Harbin, a nord del fiume Songhua e a ovest dell’Isola del Sole.

Il mezzo con cui raggiungere il festival è l’auto: si arriva in 45 minuti dall’aeroporto internazionale di Harbin Taiping, distante circa 40 km (si può prendere uno dei numerosi voli giornalieri diretti a questo aeroporto che partono da Pechino), in 30 minuti dalla stazione ferroviaria di Harbin West (a 12 km) e in 20 minuti dalla stazione ferroviaria di Harbin Nord (12 km). Dista invece 15 km dalla stazione ferroviaria di Harbin Xiangfang, raggiungibile in circa 40 minuti di auto.

Città di ghiaccio di Harbin, tra luci e colori, in Cina

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Città di ghiaccio di Harbin, tra luci e colori, in Cina
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I festival invernali più affascinanti d’Europa

L’estate europea è meravigliosa, ma anche l’inverno ha il suo fascino. Oltre ai classici mercatini, che di per sé contribuiscono a creare un’atmosfera magica nelle principali città e non solo, ci sono anche numerosi festival che raccontano le tradizioni uniche di ogni Paese. Molti di questi vedono protagoniste le figure mitologiche pre-cristiane, mentre altri sono estremamente artistici, con elementi naturali come il ghiaccio utilizzati per dar vita a opere uniche e suggestive.

Ma quali sono i festival invernali più affascinanti d’Europa? Qui abbiamo raccolto quelli più belli, così da aiutarvi a pianificare al meglio il vostro viaggio anche in base a questi eventi.

Festa della Befana, Italia

Partiamo dall’Italia, dove tra gli eventi invernali più belli ci sono sicuramente quelli legati alla figura della Befana. Il termine “Befana” deriva dal greco “Epifania”, che significa “apparizione” o “manifestazione” e si festeggia tra il 5 e il 6 gennaio per chiudere ufficialmente il periodo delle vacanze natalizie.

Nell’immaginario collettivo, la Befana è rappresentata da una vecchietta con il naso lungo e il mento aguzzo: viaggiando su una scopa porta doni a tutti i bambini calandosi dai camini e riempiendo le calze lasciate appese. Di eventi e festival nel nostro Paese ne vengono organizzati tanti, alcuni hanno anche un significato legato alle tradizioni contadine, come quelli dell’Emilia-Romagna.

Amsterdam Light Festival, Paesi Bassi

Durante i mesi invernali, l’Amsterdam Light Festival trasforma i canali della città in una tela artistica e luminosa. Durante l’evento, che quest’anno è stato organizzato dal 28 novembre 2024 e terminerà il 19 gennaio 2025, sono esposte oltre 20 meravigliose opere d’arte lungo un percorso che si snoda attraverso i canali. Il festival, per la sua tredicesima edizione, si è ispirato al mondo dei “Rituali”.

Potete partecipare passeggiando tra i canali della città, anche se il modo migliore per farne esperienza sono i canali stessi: per l’occasione, diverse crociere seguono l’itinerario speciale organizzato dal festival offrendo anche approfondimenti sulle opere d’arte attraverso commenti dal vivo o un’audioguida.

Festival invernale Amsterdam

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Opere installate per il Light Festival di Amsterdam

Krampus, Austria/Germania/Nord Italia

Il 6 dicembre, in Paesi come l’Austria, la Germania o il Nord Italia, si celebra la festa di San Nicola, un vescovo del III secolo diventato patrono dei bambini e ispiratore della leggenda di Babbo Natale. Nelle Alpi centro-europee, in particolare in Baviera, in tutto il territorio austriaco e in Alto Adige, il giorno di San Nicola coincide con la distribuzione dei doni ai bambini buoni, mentre a quelli cattivi ci pensano altri personaggi: i temibili Krampus.

Queste figure demoniache sono presentate come l’assistente di San Nicola: il 6 dicembre e in altre occasioni durante il mese, viene organizzata una sfilata dove i Krampus sfilano insieme al Santo spaventando i presenti e punendoli con una frusta realizzata con materiali naturali. In alcune città, come Berchtesgaden, sia San Nicola che i Krampus vanno di casa in casa per portare i doni ai bambini o punirli.

Dragon Carnival, Slovenia

Un festival invernale particolarmente suggestivo è quello organizzato in diverse zone della Slovenia. Questa tradizione, chiamata Dragon Carnival, risale al periodo del paganesimo seppur dopo il 1300, quando nell’Europa centrale si assistette alla fusione di tradizioni pagane e cristiane, le celebrazioni mascherate cominciarono a essere organizzate nei giorni precedenti il periodo di digiuno quaresimale.

Durante il Carnevale potrete ammirare carri con draghi giganti e sfilate con i costumi e le maschere tipiche slovene, le quali si contraddistinguono per i colori accesi e per i tratti distintivi che richiamano gli ambienti rurali del passato. Le figure carnevalesche più conosciute del paese sono il ‘kurent‘, originario della città di Ptuj, il ‘laufar‘ del villaggio di Cerkno e lo ‘škoromat‘ del villaggio di Hrušica.

Nell’area circostante Lubiana, invece, sono la ‘mačkara‘ e il ‘petelin‘ del villaggio di Dobrepolje. Nel 2025 il festival si terrà dal 6 al 16 febbraio.

Festival invernali Slovenia

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Le maschere tipiche del Carnevale sloveno

Mari Lwyd, Galles

Durante il periodo natalizio e di Capodanno, il Galles conquista i viaggiatori con una tradizione particolare: il Mari Lwyd. In questa occasione, gli abitanti di diverse città decorano il cranio di un cavallo con nastri e festoni, mentre gli occhi vengono sostituiti da due palline di Natale, il tutto fissato a un palo e a un lenzuolo e indossato come un costume.

L’uomo che indossa il costume, accompagnato da un gruppo di seguaci, cammina per il quartiere bussando alle porte e chiedendo, recitando dei versi, di essere ammesso e di ricevere cibo e bevande. L’evento più importante si svolge ogni gennaio nella città di Chepstow, al confine con l’Inghilterra, dove decine di questi strani cavalli scheletrici invadono le strade.

Ognuno di essi è accompagnato da una squadra di ballerini che si esibiscono in tutta la città prima di sfilare con le Mari Lwyds verso il museo cittadino, nei vari pub e al castello di Chepstow, dove bussano alla porta richiamando la tradizione.

Carnevale delle Isole Canarie

Inverno è sinonimo di Carnevale e uno degli spettacoli più suggestivi e vibranti d’Europa viene organizzato alle Isole Canarie. Con questo evento allegria, costumi e carri allegorici portano colore tra le strade attraverso sfilate spettacolari che si svolgono al ritmo travolgente di batucada e salsa. Si tratta di un Carnevale unico che vi farà vivere una vacanza speciale, ma soprattutto calda: le temperature miti delle Isole Canarie permettono di dimenticare per qualche giorno il freddo italiano nei mesi di febbraio e marzo. Ogni isola vive il Carnevale a modo suo e ognuno di essi ha le proprie tipicità, da Tenerife a Gran Canaria.

Carnevale Tenerife

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Il Carnevale invernale di Tenerife
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Cosa vedere in Papua Nuova Guinea tra cultura, festival e natura

La Papua Nuova Guinea ha indubbiamente un fascino misterioso: siamo in Oceania, il Continente Nuovissimo, perché è stato scoperto dopo le Americhe. Tanti gli arcipelaghi minori, così come un territorio impossibile da non vedere almeno una volta nella vita: la Papua Nuova Guinea. Ma cosa fare in vacanza? Come strutturare l’itinerario di viaggio e cosa vedere? Da Port Moresby, la Capitale, fino a New Britain, ecco le attrazioni che non potrai mai dimenticare (e i festival da non perdere).

Port Moresby

Non è solo la Capitale, ma è la città più grande della Papua Nuova Guinea: si trova esattamente sulle rive del Golfo di Papua, e ha preso il nome dal Capitano John Moresby, il primo visitatore europeo che ha messo piede in Papua Nuova Guinea. Sicuramente la visita alla città non è noiosa, considerando che è possibile immergersi nella cultura del luogo. Tante le cose da vedere a Port Moresby, come il giardino botanico, il Parlamento Nazionale, il Papua New Guinea National Museum & Art Gallery, o ancora il Santuario Bomana War Cemetery.

Impossibile non fare un salto al Villaggio di Hanuabada: il tradizionale villaggio di palafitte è indubbiamente un’esperienza, un modo per immergersi nella cultura del luogo, per scoprire le tradizioni, per comprenderne lo stile di vita. Una di quelle esperienze autentiche da scoprire in vacanza, soprattutto negli ultimi anni, visto che si sente sempre più spesso parlare di overtourism.

Monte Wilhelm

Visitare le città della Papua Nuova Guinea è sicuramente essenziale per comprendere la sua storia, ma gli appassionati della natura non possono fare a meno di mettersi alla prova con il Monte Wilhelm, alto ben 4.509 metri. Questa è la montagna più alta della Papua Nuova Guinea e fa parte dei monti Bismarck. Negli anni è diventato una delle attrazioni naturalistiche più apprezzate del luogo, ma ovviamente è una di quelle attività che vanno fatte in sicurezza, con tutti gli accorgimenti del caso.

Sono due i percorsi diversi da poter intraprendere, come quello che parte dal villaggio di Keglsugl: in questo caso, puoi salire mediante la foresta pluviale, fino a poter ammirare anche i laghi gemelli. Difficilmente dimenticherai la bellezza di questi panorami. La vetta viene raggiunta all’alba, e lo scenario toglie il fiato, proprio per l’orario, ideale per vedere il sole sorgere e bagnare con i raggi la natura incontaminata. C’è anche un secondo itinerario, che, tuttavia, risulta molto più impegnativo – dura circa quattro giorni – e parte dal villaggio di Ambullua.

Madang

Torniamo in città, in una destinazione turistica abbastanza conosciuta da scoprire: Madang. Il consiglio che diamo è di prenotare un tour, in modo tale da non perdere nulla: puoi visitare le attrazioni naturali e culturali della città, programmare delle immersioni, mangiare le specialità del luogo presso i mercati locali, o persino fare un salto alla fattoria delle farfalle.

Madang, che si trova sulla costa settentrionale della Papua Nuova Guinea, è circondata a dir poco dalle isole: tante le attività di sostentamento del luogo, essendo un importante centro commerciale e anche un porto. Il Madang Town Market è uno dei punti di riferimento, considerando che è possibile provare gli ingredienti freschi locali. Per chi poi vuole movimentare le proprie serate, allora andare allo Yacht Club è un’ottima idea.

Goroka

Lo slogan turistico della Papua Nuova Guinea dovrebbe farci riflettere, perché la verità è che non tutti gli angoli di questo territorio sono conosciuti. Tutt’altro. “Mille viaggi diversi”, e noi turisti, che siamo abituati alle guide di viaggio e agli itinerari approfonditi, possiamo sentirci smarriti all’idea di visitare questa zona. Eppure, Goroka è una delle destinazioni da non perdere: si trova nella provincia di Eastern Highlands ed è collegata con un aeroporto alla Capitale, Port Moresby.

Sono numerose, tuttavia, le soluzioni di alloggio, sia per chi è alla ricerca di opzioni convenienti quanto del lusso estremo. Oltre ai ristoranti degli hotel, ci sono snack bar o fast food locali: non mancano specialità occidentali. Il motivo principale per cui le persone si recano a Goroka, tuttavia, è la possibilità di scoprire la cultura del posto, di vivere un po’ quell’esperienza autentica che abbiamo citato prima: il Festival delle Highlands, l’esibizione delle tribù a Goroka, è un appuntamento che chiama a sé molti turisti. Durante questo evento, tutte le tribù preparano un’esibizione che consiste in danze e canti, indossando gli abiti tradizionali.

Rabaul Mask Festival

Cosa fare in Papua Nuova Guinea? Che domande: fare un salto al Rabaul Mask Festival, alla scoperta della vecchia città di Rabaul, che è stata sepolta sotto la cenere vulcanica nel 1994. L’evento è unico: un festival che ti permette di conoscere davvero a 360° come vive la popolazione, i loro costumi. Le maschere che realizzano, e che naturalmente sono indossate durante le danze rituali, ci rimandano il ritratto di un territorio che è rimasto fedele a se stesso e che, nei secoli, ha forgiato la sua identità.

La cerimonia di apertura è Kinavai, e avviene all’alba, quando gli anziani e i giovani si riuniscono all’arrivo degli spiriti degli antenati, tra canti e tamburi kundu. In New Britain, è prevista invece la Baining Fire Dance dei Tolai: è qui che i giovani si mettono alla prova in una danza che comunica tutta la potenza espressiva e l’umanità del luogo, tra i fuochi ardenti.

Le isole Trobriand

Le isole Trobriand, che prendono il nome dal luogotenente di Entrecasteaux, Denis de Trobriand, ci restituiscono ancora una volta un ritratto intimo di questo angolo di paradiso terrestre. Per la prima volta, un europeo ha scoperto le isole nel 1793: nel corso del tempo, sono state a lungo un punto di sosta per le navi, ma la cultura di questo posto è molto diversa da come la conosciamo tradizionalmente. La società, infatti, è matriarcale: la discendenza e l’eredità avviene per linea materna. I bambini prendono i cognomi delle madri e sono le donne a essere il punto di riferimento sull’isola. Sono anche conosciute come le Isole dell’Amore, e sono composte da quattro isole principali, ovvero Kiriwina, che è la più grande, e Kaileuna, Vakuta e Kitava. A lungo, le isole sono state oggetto di studio da parte degli antropologi.

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È iniziato l’Oktoberfest, tutte le cose da sapere

L’estate è ormai finita, ma l’autunno prevede ogni anno un appuntamento fisso divertente e gustoso che ha luogo in Germania per celebrare una delle bevande più amate al mondo: la birra. Parliamo dell’Oktoberfest, un evento diventato ormai iconico che per un periodo trasforma la città di Monaco in una birreria all’aperto, riunendo tantissime persone da tutta Europa. L’allegro festival popolare tedesco giunto alla 189° edizione è iniziato il 21 Settembre e qui di seguito vi diciamo tutto quello che dovete sapere per partecipare e godervi questa grande festa nel modo giusto.

Le origini dell’Oktoberfest

L’Oktoberfest è una festa popolare annuale (la più grande al mondo) che si tiene ogni anno in Germania da metà o fine settembre fino alla prima domenica di ottobre. Quest’anno terminerà il 6 ottobre. Di solito dura tra i 16 e i 18 giorni in media ed è finalizzata a festeggiare tutto ciò che è bavarese: il cibo, la musica e, naturalmente, la birra. L’evento ha inizio in modo ufficiale quando il sindaco di Monaco spilla un barile e vengono servite solo birre provenienti dai sei birrifici originali di Monaco (Augustiner, Hacker-Pschorr, Hofbräu, Löwenbräu, Paulaner e Spaten-Franziskaner).

Oktoberfest di Monaco

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Una sera all’Oktoberfest di Monaco

Il festival si tiene ogni anno a Monaco, a Theresienwiese, uno spazio fieristico nel quartiere Ludwigsvorstadt-Isarvorstadt della città, vicino al centro storico. L’Oktoberfest non è in realtà considerato un festival della birra in Germania, ma piuttosto una festa popolare popolare tra le famiglie e tra coloro che vogliono gustare un boccale o due in compagnia.

È interessante notare che l’Oktoberfest è nato nell’ottobre del 1810 per celebrare il matrimonio del principe ereditario di Baviera, che in seguito divenne re Luigi I, con la principessa Therese von Sachsen-Hildburghausen. Oggi è un’occasione di intrattenimento con giostre, giochi e balli, oltre a sfilate di diversi birrifici, cerimonie, spettacoli di canto e ovviamente birra e cibo per tutti. Non esiste un dress code preciso per l’Oktoberfest, ma è certo che incontrerete molti dirndl e lederhosen, tipi di abbigliamento tradizionale del luogo.

Come partecipare

Non c’è bisogno di un biglietto per entrare all’Oktoberfest, ma meglio procurarsi dei contanti per acquistare cibo o pagare le giostre all’interno dell’evento poichè gli sportelli bancomat interni tendono ad avere commissioni piuttosto elevate. Per accedere all’area del festival infatti l’accesso è gratuito, però per visitare l’Oide Wiesn, ovvero l’area speciale con tendoni e attrazioni che richiamano il passato, il costo è di 4 euro a persona. Ci sono controlli di sicurezza all’ingresso, quindi potrebbe esserci la fila. Nonostante il nome suggerisce il mese di ottobre, nel corso degli anni questa festa è stata anticipata alla fine di Settembre per sfruttare al meglio il clima più caldo. Dopotutto la birra fresca è preferita da molti sotto il sole per trovare refrigerio.

L’Oktoberfest ha anche adottato misure per diventare più attento all’ambiente, nel nome della sostenibilità. Gli sforzi includono la riduzione dei rifiuti, iniziative di riciclaggio e l’approvvigionamento sostenibile di cibo e bevande. Il programma completo dell’Oktoberfest 2024 si può consultare sul sito ufficiale Oktoberfest.it e come ogni anno si prevede una discreta affluenza.

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Festival Franciacorta in Cantina 2024, con visite, degustazioni ed eventi esclusivi

Torna anche quest’anno l’attesissimo Festival Franciacorta in Cantina. Un programma ricco di visite guidate, degustazioni ed eventi esclusivi immersi nei panorami unici del territorio franciacortino, adagiato sulle colline moreniche ai piedi delle Alpi e affacciato allo splendido lago d’Iseo, nella provincia occidentale di Brescia. Un insieme di appuntamenti che richiamano appassionati di enologia, amanti del buon cibo e chiunque voglia trascorrere piacevoli momenti in un ambiente suggestivo tra colline ricoperte da vigneti, boschi rigogliosi, antichi borghi medievali, castelli e abbazie.

Anche nel 2024 c’è l’imbarazzo della scelta suoi luoghi e sugli eventi ai quali partecipare, per non mancare all’ormai celebre festival, giunto alla sua quattordicesima edizione. L’appuntamento è per il 13, 14 e 15 settembre, quando la vendemmia giunge al termine e si festeggiano i frutti di quel duro lavoro che darà vita a pregevoli bottiglie di vino realizzate con il metodo Franciacorta. Noi di SiViaggia abbiamo selezionato alcuni degli appuntamenti da non perdere quest’anno.

Cantine aperte in Franciacorta: degustazioni e visite guidate

Quello che va dal 13 al 15 settembre 2024 promette di essere un interessante weekend alla scoperta delle cantine lungo la Strada del Franciacorta, visitabili durante tutto l’anno, ma che per l’occasione indossano il loro vestito migliore.

Una costellazione di eventi animano i borghi e alcune delle cantine più rinomate d’Italia. A partire dalle più celebri Bellavista e Cà del Bosco (a Erbusco), che non rappresentano soltanto luoghi di produzione di eccellenze tra le “bollicine”, ma anche veri e propri musei ricchi di opere d’arte ispirate al mondo vitivinicolo e non solo. Ne sono un esempio, tra le varie installazioni, il “Cancello solare” di Arnaldo Pomodoro e l’opera “Il Peso del Tempo Sospeso” di Stefano Bombardieri: un rinoceronte a grandezza naturale appeso al soffitto dell’area vinificazione di Cà del Bosco. E così la visita in cantina si trasforma in un viaggio che unisce sapori, tradizioni e maestria all’arte e all’innovazione.

E l’arte è il perno anche della visita con degustazione della cantina Majolini (a Ome), che per l’occasione ospiterà giovani artisti che utilizzeranno le bottiglie di vino in formato magnum come tele per creare le loro opere d’arte, mentre si sorseggiano i vini più pregiati. Anche la cantina Montina (a Monticelli Brusati) propone visite guidate che si snodano tra i luoghi di vinificazione e la collezione d’arte contemporanea aziendale e pic-nic in vigna.

Non mancano le visite in cantina con degustazione di altre grandi protagoniste come Contadi Castaldi (ad Adro), che propone, tra i vari appuntamenti, l’evento “Wine it cool” per assaporare i suoi vini migliori tra le antiche gallerie che contengono il prezioso nettare degli dei.

Gli eventi imperdibili tra le vigne

Non sarebbe un festival tanto amato, quello che si svolge a settembre in Franciacorta, senza gli appuntamenti più particolari, che richiamano gli amanti della convivialità, degli aperitivi in musica e delle location più suggestive. Ecco allora che diverse cantine propongono party, pranzi e cene immersi in ambientazioni suggestive e panoramiche. Ne è un esempio la cantina Bersi Serlini (a Provaglio d’Iseo), che organizza un pic-nic tra le vigne che dalla collina guardano verso il panorama unico sull’incantevole Riserva Naturale Torbiere del Sebino, assaporando prodotti tipici abbinati a calici di bollicine. Anche Ferghettina (ad Adro) propone pic-nic tra i filari con menu completo e degustazione di vini Franciacorta dopo un’interessante visita in cantina.

Per un coinvolgimento ancor più profondo sono molti anche gli eventi in cui la musica fa da padrona, insieme al vino. La cantina Abrami Elisabetta (a Provaglio d’Iseo) propone una degustazione di vini e prodotti tipici accompagnata da piacevole musica jazz nella splendida cornice del suo vigneto, mentre tra gli eventi più attesi ci sono quelli di Contadi Castaldi, con il suo “Drink it cool” in terrazza con dj (in tutte e tre le date del Festival), e di San Cristoforo con la sua festa di apertura della tre giorni franciacortina con dj set, vino e buon cibo, il 13 settembre.

Una novità è l’evento “Corte dei Sapori & Silent aperichic”: un aperitivo negli spazi all’aperto di Bersi Serlini che si trasforma dalle 18:00 in un suggestivo silent party accompagnato da brindisi dei migliori vini della cantina e sfiziosità culinarie acquistabili dai vari operatori lì presenti.

Le esperienze più originali da non perdere

Immaginate di trovarvi senza Maps sul telefono immersi nelle verdeggianti colline tappezzate di filari e di dovervi orientare affidandovi esclusivamente al vostro intuito (o all’amica che non si perde mai nemmeno in auto). È ciò che prevede la “Caccia al Tesoro-Orienteering” organizzata per il 14 settembre dall’agriturismo e cantina La Fiorita (a Ome). Un gioco alla ricerca di lanterne nascoste tra i vigneti, muniti soltanto di una mappa cartacea, e guidati da indovinelli e simpatiche domande. I più ingegnosi e astuti riceveranno una sorpresa finale.

Ma gli eventi più originali ed esclusivi non finiscono qui. Bersi Serlini organizza appuntamenti nei quali i partecipanti potranno improvvisarsi mixologist per un giorno, provando a creare con le proprie mani un personale cocktail a base di Franciacorta, muniti di tutto il necessario e guidati da un esperto. Chi riuscirà a creare il cocktail più sorprendente?

C’è anche chi ha pensato ai bambini, in questa edizione del Festival Franciacorta: la cantina La Torre (a Torbiato) è pronta per il 14 e 15 settembre con il “Franciacorta Baby Festival”: uno spazio interamente dedicato ai bambini dai 5 ai 10 anni ideato per far vivere anche ai più piccoli le emozioni del Festival.

E chi vorrebbe trascorrere del tempo all’aria aperta con il proprio amico a quattro zampe, può partecipare alle passeggiate nei vigneti insieme agli educatori cinofili di Cani&Persone, che sapranno dare importanti suggerimenti sulla gestione quotidiana dei cani, per poi fare una visita alla cantina Turra (a Cologne) con una squisita degustazione finale.

Infine, chi vorrebbe provare l’emozione di salire su una mongolfiera e ammirare la Franciacorta dall’alto, il 14 e 15 settembre Aeronord mette a disposizione voli di circa 1 ora (a pagamento e da prenotare in anticipo) per un massimo di 4 persone, a bordo di colorati palloni aerostatici. Si parte all’alba e una volta rientrati vi aspetta una ricca colazione con prodotti tipici locali.

Come prenotare le visite in cantina e gli eventi

Sul sito ufficiale del Consorzio Franciacorta è presente l’elenco completo degli appuntamenti della prossima edizione 2024 del Festival. Per ciascun evento sono indicati i costi e le indicazioni da seguire per la prenotazione, che nella maggior parte dei casi andrà fatta contattando direttamente la struttura. In altre occasioni, invece, non sarà necessario prenotare e si potrà quindi accedere liberamente agli spazi comuni della cantina per sorseggiare un calice di bollicine in compagnia.

Come arrivare in Franciacorta

È possibile raggiungere la Franciacorta in auto, in treno oppure in aereo. Il mezzo migliore per esplorare il territorio è l’auto, poiché l’intera zona copre 20 comuni e un’area di quasi 300 km², partendo dalla città di Brescia e toccando la costa sud del lago d’Iseo, fino al confine con la provincia di Bergamo tracciata dal fiume Oglio. In auto si arriva quindi percorrendo l’autostrada A4 Milano-Venezia, uscendo ai caselli di Palazzolo, Rovato oppure Ospitaletto (in base alle località scelte per il vostro tour franciacortino). In alternativa, è possibile arrivare ai caselli di Chiari, Rovato o Travagliato, percorrendo la A35 Bre.Be.Mi.

In treno, si può salire su uno dei regionali appartenenti alla tratta Milano-Venezia o Milano-Bergamo-Venezia di Trenitalia, per scendere poi alle stazioni di Rovato, Coccaglio, Cologne oppure Palazzolo. In alternativa, si può viaggiare sulla linea Trenord Brescia-Rovato-Iseo-Edolo, scendendo alle stazioni di Bornato-Calino oppure di Iseo. Consigliamo di optare per il treno solo nel caso in cui l’evento a cui vorreste partecipare sia facilmente raggiungibile a piedi o in autobus partendo dalla stazione (tratte e orari sono consultabili sul sito ufficiale di Arriva Italia, cercando la zona Sebino-Franciacorta).

In aereo, il più vicino scalo è l’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio (a circa 35 km). Gli altri sono gli aeroporti di Verona (75 k), di Milano-Linate (80 km) e di Milano-Malpensa (110 km). In ogni aeroporto potrete quindi noleggiare un’auto per raggiungere le colline franciacortine e muoversi liberamente tra i borghi e le cantine scelte per il vostro tour all’insegna del buon vino e della convivialità.

Colline con vigneti in Franciacorta, provincia di Brescia

Fonte: iStock

Vigneti in Franciacorta, Brescia
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I migliori festival musicali del Veneto per l’estate

L’estate in Veneto si accende a ritmo di musica. Tre festival – Double Flavor Music Festival, AMA Music Festival e Rosadira Festival – promettono di far ballare e divertire migliaia di persone, unendo generazioni e gusti musicali, con concerti di vari generi e le esibizioni di artisti di fama. Ma non è tutto, perchè oltre alla musica, questi eventi propongono anche un’ampia offerta di attività collaterali. Scopriamo i programmi che rendono unici questi festival.

Double Flavor Music Festival

Dal 8 all’11 agosto 2024, la spiaggia della Madonnina di Caorle si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto con il festival “Double Flavor”. Quattro giorni di musica, divertimento e colori completamente gratuiti, con un programma pensato per tutti i gusti.

La serata d’apertura è un tributo a Vasco Rossi con il Vasco Day, in collaborazione con il Vasco Fan Club di Caorle. La spiaggia vibrerà poi con il DJ set di Ell’n’rock di Radio Easy Rock e la performance live della Diapason Band. Un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del rock italiano.

Venerdì 9 agosto la spiaggia si trasforma in una pista da ballo grazie ai ritmi di Rich e Albert Marzinotto, che faranno ballare il pubblico fino a tarda notte con le loro selezioni musicali pop ed elettroniche. Il sabato è dedicato al colore e alla musica. Nel pomeriggio l’attesissimo Holi on Tour, il primo festival dei colori d’Italia, invaderà la spiaggia con polveri colorate e un’atmosfera festosa. A seguire, le esibizioni di Mistericky e Dargen D’Amico.

Domenica 11 agosto si chiude in bellezza con il “Double Sunset”, un aperitivo in spiaggia con Pelo Selecta & Rich, seguito dal “Febbre a 90 party” sulle note dei grandi successi degli Anni Novanta.

Info utili

Come arrivare

In auto
Autostrada A4, uscite di Santo Stino di Livenza o Portogruaro e seguire indicazioni per Caorle.

In treno
Le stazioni ferroviarie più comode per raggiungere Caorle sono quelle di San Donà di Piave, San Stino di Livenza e Portogruaro; poi autobus di linea ATVO

Biglietti Double Flavor Music Festival

Ingresso gratuito

AMA Music Festival

Dal 21 al 25 agosto, la splendida Villa Cornaro, gioiello architettonico della provincia di Vicenza, si prepara a ospitare una delle più attese manifestazioni musicali dell’estate: l’AMA Music Festival. Il maestoso parco che circonda la villa si trasformerà in un palcoscenico all’aperto per una lineup di artisti che spazia dal rock al rap, passando per l’indie e l’alternativa. Un mix di generi musicali e di nazionalità diverse per accontentare i palati più esigenti.

Tra i nomi più attesi spiccano gli Offspring, che il 21 agosto porteranno in Italia la loro energia esplosiva con un’unica data. Accanto a loro, sul palco saliranno anche i Buzzcocks e i Neck Deep. Il 22 agosto sarà la volta dei Subsonica e di Cosmo, mentre il 23 agosto sarà tutto italiano con Coez, Frah Quintale, Il Tre, Clara, Rhove e Kid Yugi.

Il 24 agosto si balla con Paul Kalkbrenner, Brina Knauss e Deer Jade, mentre il 25 agosto sarà una giornata storica con l’esclusiva performance di Frank Carter and Sex Pistols, leggende del punk mondiale, e degli Editors.

Info utili

Come arrivare

In auto
Autostrada A4/E70 fino a Bassano del Grappa. Prendi Tangenziale Est di Bassano del Grappa/SS47 fino alla tua destinazione a Romano D’ezzelino.

In treno
Stazione FS di Bassano Del Grappa. Treni diretti con Trento, Padova e Venezia.

Biglietti AMA Music Festival

Biglietti disponibili su Ticketone, Ticketmaster, Ticketsms

Rosadira Festival

Cortina d’Ampezzo si prepara ad accogliere una nuova edizione del Rosadira Festival, in programma dal 22 al 25 agosto. Quattro giorni dedicati a musica, natura e lifestyle, con un fitto programma che spazia dalla musica elettronica alle attività sportive, passando per arte, moda e design.

L’appuntamento è nella suggestiva cornice di Rumerlo, a 1560 metri d’altitudine, dove si trova il traguardo della Coppa del Mondo di Sci di Cortina d’Ampezzo, che per l’occasione si trasformerà in un palcoscenico a cielo aperto dove la musica sarà la protagonista indiscussa, offrendo ai partecipanti l’opportunità di vivere un’esperienza unica, immersi nella bellezza delle Dolomiti.

La lineup musicale vanta nomi di spicco della scena elettronica internazionale, come Acidgigi, Barbara Boeing, Bradley Zero, Dandi Olsen, Daniel Monaco, Eternal Love, Giammarco Orsini e molti altri, che si alterneranno sui palchi per quattro giorni di puro divertimento. Ma il Rosadira Festival è molto più di una semplice festa. È un’esperienza immersiva che invita a scoprire le meraviglie del territorio attraverso workshop, attività sportive, lezioni di yoga e degustazioni di prodotti locali.

Info utili

Come arrivare

In auto
Autostrada A27, uscita Pian de Vedoia. Oppure autostrada A22 del Brennero, uscita Bressanone-Val Pusteria

In treno
le stazioni ferroviarie più vicine sono quelle di Calalzo di Cadore a sud e Dobbiaco (Toblach) a nord. Da queste stazioni bisogna poi prendere l’autobus per Cortina

Biglietti Rosadira Festival

Biglietti disponibili su Dice

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I migliori eventi musicali dell’estate in Sicilia e in Sardegna

L’estate è simbolo di libertà, spensieratezza, divertimento e… Viaggi! Se nel mese di agosto state pensando o avete già programmato un viaggio nelle due splendide isole del sud Italia – Sicilia e Sardegna – e siete anche appassionati di musica, abbiamo una buona notizia per voi: ecco i più bei festival musicali dell’estate che troverete in Sicilia e in Sardegna.

Ortigia Sound System a Ortigia

Si parte da Ortigia, il nucleo più antico di Siracusa: alla sua decima edizione, l’Ortigia Sound System è il festival di musica elettronica più amato sull’isola e combina i ritmi della tradizione mediterranea con le nuove tendenze della musica contemporanea. La line-up del festival continua a seguire un’eccellente direzione artistica, adeguandosi ai trend attuali. Tra gli artisti presenti ci sono Blawan con il suo live techno di energia allo stato puro, Aho Ssan con la sua musica ambient contemporanea ispirata dalla periferia parigina, il trio avantgarde dub Holy Tongue, lo show audiovisivo tra dance e post-rock del produttore italo-tedesco David August, la sound artist e cantante sperimentale Antonina Nowacka. Inoltre, ci saranno anche showcase organizzati da Spazio Disponibile di Donato Dozzy (che include un interessante b2b tra Kangding Ray e Neel) e dalla colombiana TraTraTrax.

Ortigia

Fonte: iStock

Sguardo su Ortigia

Dall’1 al 4 agosto, Siracusa ospiterà quindi il festival che quest’anno introduce nuove location: ancora una volta troviamo lo Zen, la baia incantevole che ospiterà il Lido dal 2 al 4 agosto. Il Bamboo Park sarà la cornice dell’Anapo Stage, ispirato al fiume siracusano, nelle notti del 2 e 3 agosto. Non mancheranno i Boat Parties dal venerdì alla domenica e le Malamore Listening Sessions il 2 e 4 agosto.

La novità di quest’anno è l’opening party nei giardini del Foro Siracusano il 1 agosto, dove sarà allestito il Pantheon Stage, mentre il Main Stage, si sposterà dalla Piazza d’Armi del Castello Maniace allo Sbarcadero, vicino al mare di Borgata di Santa Lucia. Qui, il 2 e 3 agosto, si esibiranno artisti internazionali e nazionali di musica elettronica, rock e jazz.

Info utili

Come arrivare a Ortigia

In auto: 

Da Catania, prendete l’autostrada A18 in direzione Siracusa. Seguite le indicazioni per l’uscita Siracusa Sud. Una volta usciti, seguite le indicazioni per Ortigia. Da Palermo, invece, imboccate l’autostrada A19 in direzione Catania e poi seguite l’autostrada A18 verso Siracusa. Seguite le indicazioni per l’uscita Siracusa Sud e successivamente per Ortigia.

In treno:

Da Catania, prendete un treno regionale o intercity in direzione Siracusa dalla stazione ferroviaria di Catania Centrale. Il viaggio dura circa 1-1,5 ore. Da Palermo salite su un treno intercity o regionale dalla stazione ferroviaria di Palermo Centrale in direzione Siracusa. Il viaggio dura circa 3-4 ore.

Dalla stazione di Siracusa potete raggiungere Ortigia in taxi, autobus o con una passeggiata di circa 20-30 minuti. Gli autobus urbani collegano frequentemente la stazione con il centro di Ortigia.

Mish Mash Festival a Milazzo

Da Cosmo ai Tre Allegri Ragazzi Morti, la line-up che animerà questa edizione del Mish Mash Festival sarà ricchissima di artisti che si riuniranno al Castello di Milazzo, in provincia di Messina, dal 10 al 12 agosto per tre giorni di puro divertimento, animati da diversi generi musicali.

La location ha una storia millenaria e la cornice del Castello di Milazzo renderà ancora più suggestivo questo evento musicale giunto alla sua ottava edizione: in line-up anche Davidę Patania, Lero Lero, 404 SNF, Christiana, Il mago del Gelato, Nothing for breakfast, The whipped dream, Manlio, Phunkadelica, Popa, Sambo e Disco Amore.

Castello di Milazzo

Fonte: iStock

La location del Castello di Milazzo

Info utili

Come arrivare a Milazzo

In auto:

Per arrivare a Milazzo in auto da Messina, prendete l’autostrada A20 in direzione Palermo e l’uscita Milazzo-Isole Eolie. Seguite poi le indicazioni per Milazzo centro. Da Palermo, prendete l’autostrada A20 in direzione Messina e l’uscita Milazzo-Isole Eolie.

In treno:

Potete arrivare a Milazzo in treno prendendo un treno regionale o intercity dalla stazione di Messina Centrale. Il viaggio dura circa 30-40 minuti. Da Palermo, invece, prendete un treno intercity o regionale in direzione Messina e scendete alla stazione di Milazzo. Il viaggio dura circa 2-3 ore. Dalla stazione ferroviaria di Milazzo, è poi possibile raggiungere il centro città o il porto con un breve viaggio in taxi o autobus.

Red Valley Festival a Olbia

L’anno scorso si sono registrate più di 100mila presenze e anche quest’anno il Red Valley Festival in Sardegna promette grandi numeri, complice una line-up pazzesca con grandi nomi della musica italiana. Ne volete sapere alcuni? Ghali, Annalisa, Club Dogo, Coez e Frah Quintale, Gazelle, Geolier, Irama, Il Pagante, Max Pezzali, Salmo, Sfera Ebbasta, Ariete, Tommaso Paradiso, Rose Villain, Gemitaiz e tantissimi altri “big”.

Il festival si svolgerà dal 14 al 17 agosto presso la spettacolare venue dell’Olbia Arena, un’area concerti di 13mila m² dove il Volcano Stage accoglie gli artisti con 18 metri di altezza, 48 metri di larghezza e un ledwall di 300 metri quadrati con più di 250 luci ed effetti.

Info utili

Come arrivare a Olbia

In auto:

Per arrivare a Olbia in auto da Cagliari, prendete la strada statale SS131 in direzione Sassari-Nuoro e seguite le indicazioni per Olbia. Da Sassari, imboccate la strada statale SS597 verso Olbia e seguite le indicazioni per il centro città.

In treno:

Potete arrivare a Olbia in treno prendendo un treno regionale dalla stazione di Cagliari. Il viaggio dura circa 3-4 ore. Da Sassari, prendete un treno regionale in direzione Olbia, con una durata di circa 1,5-2 ore. Dalla stazione ferroviaria di Olbia, potete raggiungere il centro città con una breve passeggiata, in taxi o con gli autobus urbani.

Opera Festival a Milo

L’Opera Festival di Milo è un evento di musica contemporanea che si svolge dal 22 al 25 agosto nella provincia di Catania: in programma quattro giorni di festa, dove il pubblico sarà immerso nei suggestivi scenari del parco dell’Etna, vulcano da record in Europa, che fa da sfondo all’evento e celebra oltre alla musica, anche le tradizioni locali più autentiche.

La line-up vede la partecipazione di diversi artisti del panorama internazionale: Andy Garvey, Dr. Rubinstein, Interstellar Funk, Moopie, Istanbul Ghetto Club (live), Marco Shuttle, Matthew Dexter, Night Moves: Jane Fitz & Jade Seatle, Oma Totem.

Un evento volto anche alla sostenibilità con la donazione di un impianto fotovoltaico alla biblioteca di Milo e l’installazione di diverse colonnine per la ricarica delle auto elettriche in città.

Info utili

Come arrivare a Milo

In auto:

Per arrivare a Milo in auto da Catania, prendete la strada statale SS114 in direzione Messina e uscite a Giarre. Da Giarre, seguite le indicazioni per Milo, che si trova a circa 12 km. Da Messina, prendete la strada statale SS114 in direzione Catania, uscite a Giarre e seguite le indicazioni per Milo.

In treno:

Potete arrivare a Milo in treno prendendo un treno regionale fino alla stazione di Giarre-Riposto dalla stazione di Catania Centrale. Il viaggio dura circa 30-40 minuti. Da Giarre-Riposto, potete raggiungere Milo in taxi o con gli autobus locali, con un viaggio di circa 20-30 minuti.

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Volare in mongolfiera in Italia: ecco dove farlo

Sospesi dolcemente tra la terra e il cielo, guidati da variopinti palloni gonfiati da una calda fiamma, possiamo volare a migliaia di metri di quota per ammirare paesaggi di incredibile bellezza. Un volo in mongolfiera è un modo unico e memorabile di visitare un territorio da un altro punto di vista, che cambia sempre: ogni volo guidato dai palloni aerostatici è infatti irripetibile perché la rotta del viaggio viene decisa dalla natura, ovvero dalle correnti del vento.

Non serve andare in Cappadocia, la località più celebre per questo genere di avventura. Anche l’Italia offre molteplici punti di partenza e festival dedicati: da Nord a Sud, vediamo alcuni dei più suggestivi viaggi in mongolfiera che includono anche la preparazione del volo, un momento altrettanto affascinante che fa parte dell’esperienza.

Volare in mongolfiera in Nord Italia

Coloro che vogliono godere di una vista suggestiva sulle Langhe, patrimonio dell’Unesco, sul Monte Rosa e sulle cime innevate delle Alpi Marittime, ma anche sui borghi antichi e sul corso del fiume Tanaro, non possono perdersi l’esperienza di un viaggio sospeso nel vento a Mondovì, la capitale italiana della mongolfiera. Si trova in provincia di Cuneo, tra le dolci colline del Piemonte, e promette esperienze memorabili, guidati dai grandi palloni colorati che fluttuano nell’aria a 1000 metri di quota.

In occasione dell’epifania, inoltre, Mondovì si arricchisce del Festival delle mongolfiere, il raduno aerostatico internazionale che vede riunirsi numerosi appassionati. Non mancano anche le mongolfiere “speciali”, dalle forme stravaganti e variopinte che attirano la curiosità di tutti, dai grandi ai più piccoli.

Viaggio in mongolfiera a Mondovì

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Volare in mongolfiera a Mondovì, Piemonte

A due passi da Milano si può raggiungere facilmente un’altra location decisamente suggestiva dalla quale partono tutto l’anno gli speciali palloni aerostatici: San Colombano al Lambro. A un’ora di strada dal capoluogo, si può intraprendere un’esplorazione del territorio da una prospettiva differente: si possono così ammirare la campagna lombarda tra le province di Lodi e Pavia, i suoi campi coltivati, le città d’arte, ma anche le Prealpi e gli Appennini.

Restando in Nord Italia, gli amanti della montagna e dell’avventura possono provare l’adrenalina di un lungo viaggio in mongolfiera tra le cime innevate delle Dolomiti, come le Tre Cime di Lavaredo, la Marmolada e il Sassolungo. Il viaggio sospeso a 3 mila metri di altitudine parte da Dobbiaco (o da Brunico, in base ai venti più favorevoli), sorvola la catena delle Dolomiti, patrimonio dell’Unesco, per poi avviarsi verso il mare: dopo circa 3/4 ore di viaggio si atterra nei pressi di Venezia, Treviso oppure Verona, a seconda delle correnti del vento.

Anche Dobbiaco, in provincia di Bolzano, ha un proprio Festival dedicato alla mongolfiera: ogni anno, a gennaio, tanti appassionati e curiosi si ritrovano per un evento ricco di colori, esperienze mozzafiato per adulti e bambini e tanto divertimento.

Volare in mongolfiera in Centro Italia

Anche il Centro Italia offre diverse esperienze di volo, trasportati dal vento in un viaggio tranquillo ad alta quota. Da non perdere è l’Umbria vista dall’alto, in tutto il suo splendore. Si parte alle prime luci dell’alba da Bevagna (in provincia di Perugia) e, dopo aver assistito al suggestivo gonfiaggio del pallone aerostatico, si sorvola per un’ora la città di Assisi, casa natìa di San Francesco, e l’omonima valle punteggiata da piccoli e caratteristici borghi medievali, ricoperta da ordinati filari di vigneti e da splendide distese di oliveti.

Festival della Mongolfiera in provincia di Perugia

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Festival della Mongolfiera in provincia di Perugia

Spostandoci in Toscana, in provincia di Firenze, si raggiunge un altro luogo in cui sorvolare paesaggi di autentica bellezza guidati da variopinte mongolfiere: è San Casciano, in Val di Pesa. Qui è possibile salire su una mongolfiera con il pavimento trasparente per assaporare pienamente la vista panoramica, dai 1000/1200 metri di quota, sulle splendide colline del Chianti ricoperte di vigneti alternati ad antichi borghi e castelli medievali.

La magia di un viaggio sulla mongolfiera diviene realtà anche a Carpineti, in Emilia Romagna. Decollando da questa graziosa cittadina in provincia di Reggio Emilia, gli amanti della montagna possono assistere all’incantevole panorama che si apre sul Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano con i suoi piccoli borghi sparsi tra la vegetazione. Questo viaggio sospeso nel cielo permette anche di avvistare diversi animali selvatici in quello che è il loro habitat naturale.

Anche la Capitale offre ad appassionati e curiosi la possibilità di volare guidati da un pallone aerostatico a 500 metri di quota. Non distante da Roma, si trova il punto di decollo di Magliano Sabina: il viaggio prevede il sorvolo delle rovine dell’area archeologica di Otricoli, il bellissimo paesaggio dei colli della Sabina e la suggestiva valle del Tevere.

Volare in mongolfiera in Sud Italia

Chi cerca un’avventura in mongolfiera che unisca la bellezza paesaggistica alla storia antica, non può che recarsi a Paestum, in Campania. Partendo alle prime luci dell’alba, oppure al tramonto, ci si solleva lentamente e si sorvola il parco archeologico di Paestum, patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco, con gli antichi templi di Hera, Nettuno e Atena, risalenti all’epoca della Magna Grecia. Da quel punto di vista privilegiato, lassù tra i cieli, si può ammirare anche l’ampio panorama sul Mar Tirreno e sulla costa del Cilento.

Paestum ospita anche il Festival delle mongolfiere, divenuto nel tempo un evento di importanza mondiale. Ogni anno, tra i mesi di settembre e ottobre, il Paestum Baloon Festival riunisce per una settimana appassionati e curiosi dei viaggi in mongolfiera. Si può volare sui colorati palloni aerostatici con volo vincolato (adatto anche ai bambini e ai più timorosi), oppure godere dell’atmosfera di festa con bancarelle di prodotti artigianali, buon cibo e intrattenimento.

Anche la Puglia non manca all’appello: i voli in questa regione partono da Castel del Monte, uno dei luoghi storici più suggestivi del Bel Paese, nonché patrimonio Unesco. Ad Andria, si parte per un volo in mongolfiera di circa un’ora che apre la vista sul territorio circostante e sulla costa adriatica del tacco d’Italia. Non mancano anche brindisi e degustazioni di prodotti tipici una volta atterrati.

Un altro luogo di estrema bellezza che è possibile ammirare dall’alto di una mongolfiera in volo è Matera, in Basilicata. Una volta accesa la fiamma che riscalda l’aria del pallone, gli avventurieri si sollevano dolcemente da terra per raggiungere una quota che permette di ammirare un panorama suggestivo sui Sassi di Matera, anch’essi patrimonio Unesco, che riflettono le luci dell’alba in un caleidoscopio di colori tenui. Tutt’attorno si apre il territorio lucano, contraddistinto da una natura aspra punteggiata da piccoli borghi antichi.

Anche i paesaggi unici della Sicilia sono l’ambientazione perfetta per un’avventura in mongolfiera. Partendo da Centuripe (in provincia di Enna), ci si solleva in aria per ammirare lo scenario dei Calanchi del Cannizzola, una distesa di aride colline simili ai paesaggi che fanno da sfondo ai tipici film western. Le prime luci del mattino illuminano d’oro i piccoli borghi del territorio, come Grammichele e Paternò, ma anche l’Etna in lontananza: si forma così una cartolina di immenso splendore.

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46 borghi siciliani aprono le porte di centinaia di tesori nascosti

Il 2024 è l’anno delle Radici italiane del mondo, e per celebrare questa occasione 46 borghi siciliani hanno deciso di aprire le porte di centinaia di tesori nascosti che sarà possibile scoprire nei giorni che vanno dal 10 al 26 maggio, durante il Borghi dei Tesori Roots Festival.

Come si svolge il Borghi dei Tesori Roots Festival

Come accennato, il Borghi dei Tesori Roots Festival avrà luogo durante i tre weekend che vanno dal 10 al 26 maggio. Giornate in cui tutti i visitatori potranno fare tantissime attività diverse: a disposizione ci saranno 46 borghi sparsi come tessere di un unico mosaico, circa 500 tra siti, passeggiate ed esperienze imperdibili e molto altro ancora.

I borghi di questa edizione 2024 – coordinata da Michele Ruvolo con Giovanna Cirino, Marco Coico, Alessandra Fabretti, Alida Fragale – rappresentano tutte e nove le province siciliane: sono Alcara Li Fusi, Balestrate, Baucina, Bisacquino, Bompietro, Buccheri, Burgio, Calascibetta, Calatafimi Segesta, Caltabellotta, Cammarata, Camporeale, Centuripe, Cassaro, Chiusa Sclafani, Ciminna, Collesano, Contessa Entellina, Custonaci, Delia, Frazzanò, Gangi, Geraci Siculo, Giarratana, Giuliana, Isnello, Licodia Eubea, Mirto, Montelepre, Monterosso Almo, Montevago, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Pettineo, Piedimonte Etneo, Pollina, Portopalo di Capo Passero, Prizzi, Sambuca di Sicilia, San Piero Patti, Santo Stefano Quisquina, Siculiana, Sutera, Trappeto, Valledolmo, Vallelunga Pratameno.

Tre weekend secondo la formula rodata delle Vie dei Tesori: i borghi apriranno e animeranno i “tesori di famiglia”. E siccome anche il gusto è un’arma di conoscenza, praticamente ogni comune ha pescato nelle sue tradizioni culinarie più autentiche per cucire esperienze, showcooking, degustazioni, visite a vigneti, caseifici, uliveti, persino pasticcerie e macellerie.

Visitare tutto sarà praticamente impossibile, e per questo sono stati suggeriti alcuni interessanti itinerari utili a scoprire la Sicilia più autentica. Noi di SiViaggia ne abbiamo selezionati tre bellissimi dei sei disponibili altrettanto stupendi.

I gioielli sulle Madonie

L’itinerario chiamato I gioielli sulle Madonie permette di conoscere più a fondo 11 borghi siciliani da sogno, tutti arrampicati sulle montagne come tanti piccoli presepi.

Si parte da Baucina che festeggia Santa Fortunata aprendo il suo santuario, e che condurrà anche tra le donne del borgo per preparare con loro uno sfincione molto particolare (e buonissimo); poi Ciminna, dove si “respira” Il Gattopardo (in 300 foto di set) e dove pare ancora di ascoltare il Te Deum nella maestosa chiesa di Santa Maria Maddalena; ancora Valledolmo, che festeggia il suo debutto, borgo in cui  apre lo Stagnone, una vera, enorme, cattedrale dell’acqua; un gradito ritorno è Bompietro, dove si incontrerà un avvocato che ha deciso di cambiare vita, rilanciando un antico caseificio.

Valledolmo, Sicilia

Fonte: Ufficio stampa: Fondazione Le Vie dei Tesori

Valleodolmo, vista della Chiesa Madre

Le due Petralie rispondono “presente”: a Soprana si accarezzeranno le caprette ma soprattutto si scoprirà lo strabiliante museo di sculture SottoSale nella miniera dell’Italkali. A Sottana, invece, si visiterà la centrale elettrica Catarratti, si parteciperà a sessioni di “yoga”molto particolari. Poi ancora Geraci Siculo, dove perdersi tra chiese e palazzi, arrivando allo spettacolare Salto dei Ventimiglia. Torna Gangi, la “montagna vestita di case”, borgo medievale intatto dove natura e uomo vivono in perfetta simbiosi a mille metri d’altezza.

Poco più giù, nelle basse Madonie, c’è Isnello, considerato uno dei posti dove ammirare il miglior cielo stellato al mondo. Da non perdere Pollina, tra mestieri di una volta, sapori perduti e tesori d’arte. Infine Collesano, che condurrà alla scoperta del suo castello, dei crocifissi di padre Umile, e con una serie infinita di esperienze rigenerative.

Il cuore antico dell’isola

Un altro itinerario proposto particolarmente interessante prende il nome de Il cuore antico dell’isola e permette di scoprire ben 7 borghi di Sicilia, iniziando da Calascibetta, il paradiso degli appassionati di archeologia, tra necropoli a grotticelle, villaggi bizantini, e carceri medievali.

C’è poi Centuripe, con la sua forma particolarissima di un uomo vitruviano o di una stella marina. Qui vi spiegheranno come fa un “artista archeologo” a riprodurre perfettamente i vasi a figura rossa degli antichi greci. Andando verso il Palermitano, c’è Vallelunga Pratameno dove ritorna quest’anno la fedele ricostruzione di un’aula monarchica all’interno di quelle che una volta furono le scuole elementari del borgo.

A Cammarata, invece, si andrà in cerca di tesori sulle tracce della domina Lucia la normanna, e si salirà sul Monte Cammarata, la vetta più alta dei monti Sicani, mentre a Santo Stefano Quisquina ci sarà una sola visita imperdibile al Santuario di Santa Rosalia.

Un trekking porterà all’inviolabile rocca sopra Sutera e la novità, Delia, dove si scopriranno i luoghi della comunità ebraica e uno dei rari castelli arabi di Sicilia. Infine, ci si lascerà guidare dal profumo per assaggiare il pane più buono del mondo, a Borgo Santa Rita.

Sutera, Sicilia

Fonte: Ufficio stampa: Fondazione Le Vie dei Tesori

La Chiesa del Carmelo di Sutera

Nel verde dei Nebrodi

L’ultimo itinerario che vi suggeriamo si chiama Nel verde dei Nebrodi ed è un tripudio di emozioni attraverso 6 borghi. Il percorso inizia da Frazzanò, dove c’è l’unico monastero basiliano di Sicilia con la Kîmesis, raro affresco che riprende lo stile dell’arte bizantina; poi Alcara Li Fusi con San Pantaleone, l’organo seicentesco, tra i più antichi della Sicilia.

Nelle botteghe e nelle case di San Piero Patti si parla ancora un particolarissimo dialetto gallo-italico, ma una visita la meritano i laboratori del convento dei Carmelitani dove si tramanda l’arte antica della tessitura. Poi Mirto, altro borgo dove degustazioni e visite gastronomiche inedite la faranno da padrone e la new entry, Pettineo, che festeggia‘a vutata de l’altari di Sant’Oliva’ che compie 400 anni esattamente come il Festino palermitano, e espone i brandelli del “Chilometro di tela” degli artisti che il mecenate Antonio Presti donò ai cittadini.

Solitaria sull’Etna, ecco Piedimonte Etneo con i suoi magnifici palazzi neoclassici, le frazioni di Vena e Presa, ma soprattutto la possibilità inattesa di salire sul campanile della Chiesa Madre e visitare la cripta e il chiostro del convento dei Cappuccini.