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Tornano i Treni della Neve, per un inverno più che speciale

La stagione invernale non è la stessa senza qualche fiocco di neve, in Italia e nel mondo. Quando le temperature iniziano a scendere gli appassionati della montagna cominciano a pianificare una fuga verso le località che offrono impianti sciistici attrezzati e paesaggi suggestivi dove perdersi nella natura e visitare borghi caratteristici gustando anche la golosa cucina locale.

Ma l’inverno è anche il tempo dei cosiddetti Treni della Neve targati Trenord che permettono ai viaggiatori di raggiungere diverse piste da scii su tutto il territorio italiano. Viaggiare in treno rende più facile e veloce gli spostamenti, evitando eventuali imprevisti dovuti alle condizioni meteo o al traffico della stagione.

Cosa sono i treni della Neve

Durante la stagione invernale, Trenord mette a disposizione dei suoi clienti dei treni che percorrono tratte utili per raggiungere località innevate dove è possibile usufruire dei migliori impianti sciistici e altre strutture simili. Partono dalla Lombardia ma non sono utili solo per chi ama sciare o fare snowboard, poiché aiutano a raggiungere anche alcuni bellissimi mercatini di Natale come quello di Bolzano.

Viaggiare in treno

Fonte: 123RF

Viaggi sul treno della neve

Le tratte dei treni della neve

Aprica, Valmalenco, Madesimo, Piani di Bobbio e Domobianca sono gli impianti sciistici che si possono raggiungere con i treni della neve. Partendo dalla stazione di Milano Porta Garibaldi con fermate a Lambrate, Treviglio e Brescia, si può viaggiare comodamente e velocemente per le varie località che offrono scenari innevati mozzafiato e permettono di divertirsi sciando e praticando attività invernali.

Il 14 dicembre è prevista anche una corsa speciale per il mercatino di Natale che ogni anno viene allestito a Bolzano. Le mete più economiche sono Piani di Bobbio e Domobianca.

Quanto costa il biglietto

Trenord prevede dei pacchetti per viaggiare a bordo dei treni della neve nella stagione invernale 2024-2025. Questi comprendono il viaggio a bordo del mezzo, ma anche la navetta e lo skipass per una o due giornate nei principali comprensori sciistici. Il biglietto di andata e ritorno costa 51,50 euro per gli adulti e 25,75 euro per i bambini tra i 4 e i 13 anni.

Grazie alla collaborazione con Discovera e Snowit, per chi è interessato a sciare, è previsto anche un pacchetto che comprende il viaggio in treno, la navetta per gli impianti e lo skipass. Si possono acquistare i biglietti a partire dal 7 dicembre e per chi vuole andare ad Aprica il giornaliero costa 63 euro, mentre due giorni 93 euro. Solo 11 euro al giorno per i bambini tra i 4 e i 13 anni.

Gli stessi prezzi di Aprica sono previsti per raggiungere Valmalenco, anche se sono disponibili quattro pacchetti che prevedono un viaggio fino a Sondrio, la navetta per Chiesa in Valmalenco e lo skipass.

La domenica si può arrivare anche a Madesimo con un biglietto singolo di 60 euro. Per Piani di Bobbio, invece, in treno fino a Lecco più la navetta di Barzio e lo skipass costano 55 euro in totale nei giorni feriali e 60 euro per il weekend e i festivi. Dal 26 dicembre al 6 gennaio, tuttavia, anche i feriali hanno lo stesso prezzo.

Infine per Domobianca il pacchetto di 49,95 euro include il viaggio fino a Domodossola, la navetta e lo skipass per viaggiare solo nel weekend. Chi non è interessato a praticare sci o altri sport invernali può fare una bella passeggiata sulla neve e noleggiare le ciaspole al costo di 61 euro.

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L’anno prossimo nuovi treni collegheranno la Riviera Romagnola con la Germania

Viaggiare con sostenibilità diventa sempre più importante e il treno, in questo senso, è il nostro miglior alleato. E, se di alleanze vogliamo parlare, condividiamo una notizia che a noi di SiViaggia piace tantissimo: i nuovi treni che collegheranno la Riviera Romagnola con la Germania. Quest’ultimo è un Paese che negli ultimi anni si sta impegnando parecchio per convincere sempre più persone a lasciare a casa l’auto per scoprire il territorio usufruendo di un mezzo a basso impatto ambientale come il treno.

Tra i vari progetti spicca il collegamento ferroviario giornaliero tra Monaco di Baviera e la Riviera con l’aggiunta di nuove fermate a Riccione e Cattolica, oltre alle già esistenti Bologna, Cesena e Rimini. La novità, in arrivo da aprile 2025 e che prevede l’estensione delle corse giornaliere fino al 6 ottobre, sarà attiva grazie alla collaborazione tra le ferrovie tedesche DB e quelle austriache ÖBB con Apt Servizi Emilia-Romagna.

Il nuovo collegamento ferroviario tra la Germania e l’Emilia-Romagna

La stagione primavera/estate 2025 si prospetta come il periodo ideale per godersi un viaggio tra mare e montagna in modo sostenibile e a basso impatto ambientale. La Germania e l’Emilia-Romagna, infatti, saranno ancora più vicine e facilmente raggiungibili grazie al nuovo collegamento ferroviario tra Monaco di Baviera e diverse fermate emiliane e romagnole. Dal 17 aprile al 6 ottobre, sarà operativo il collegamento giornaliero ferroviario che permetterà ai viaggiatori tedeschi e a quelli italiani di raggiungere i due Paesi in tutta comodità su treni ad alta velocità dotati di ogni servizio necessario.

I treni sui quali saliranno i passeggeri sono quelli RailJet di ultima generazione realizzati da Siemens, con connessione wifi a bordo, una capacità di 532 posti e una velocità massima di 230 chilometri all’ora. Ogni treno, inoltre, dispone di 430 posti in classe economica, 86 in prima classe e 16 in classe business. Nella carrozza multifunzionale sono disponibili tre posti per carozzine per disabili con ingressi a pianale ribassato, sei portabiciclette e spazio per sci e snowboard per chi, dalla costa romagnola, desidera avventurarsi in una vacanza invernale tra le montagne tedesche e austriache. Infine, sono disponibili a bordo un ristorante e tre zone snack con distributori.

Date e orari dei treni

Che ai tedeschi piaccia l’Italia e, soprattutto, l’Emilia-Romagna è un dato abbastanza evidente. Come ha dichiarato anche Marco Kampp, Amministratore Delegato-CEO Deutsche Bahn Italia Srl, la domanda è talmente alta che da un treno al giorno andata e ritorno solo nei fine settimana, i treni sono aumentati a uno tutti i giorni per i 3 mesi estivi. Ora, con questa novità, i collegamenti saranno disponibili per 6 mesi creando un filo turistico unico tra Germania, Austria e la costa Adriatica.

Ma quali sono le date e gli orari dei treni? A partire dal 17 aprile, il primo treno RailJet 83 parte alle ore 9:34 da Monaco di Baviera con arrivo previsto a Cesena per le 17:02, seguito da Rimini alle 17:30, Riccione e infine Cattolica alle ore 18:16. Il primo rientro dalla Romagna con il RailJet 82, operativo dal 18 aprile, parte da Cattolica alle 12:16. I biglietti saranno disponibili a breve sui siti ufficiali delle compagnie ferroviarie.

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La Gran Bretagna sta costruendo una delle ferrovie più costose del mondo

High Speed 2 (HS2), il progetto britannico di ferrovia ad alta velocità, doveva essere una rivoluzione infrastrutturale. Lanciato nel 2012 con la promessa di collegare Londra alle principali città del nord dell’Inghilterra, l’HS2 ha accumulato costi astronomici e controversie senza precedenti.

Con una spesa attuale stimata tra 58,4 e 70 miliardi di dollari solo per la prima fase, il progetto è diventato sinonimo di spreco e cattiva gestione. Si parla di circa 416 milioni di dollari per miglio, un record mondiale che supera anche i costi della California High Speed Rail negli Stati Uniti.

Costi fuori controllo e promesse disattese

Il confronto con altri progetti ferroviari europei è impietoso. La linea francese TGV Tours-Bordeaux, ad esempio, costava tra i 32 e i 40 milioni di dollari per miglio. Persino la Cina e il Giappone, nonostante la densità delle loro megalopoli, costruiscono reti ferroviarie a costi significativamente inferiori. Ma in Gran Bretagna, i costi per l’HS2 sono saliti in maniera vertiginosa, tra interferenze politiche, pianificazione burocratica e un settore edile che cerca di proteggersi con contratti onerosi.

La mancanza di una strategia di lungo termine, unita a cambiamenti frequenti nella leadership del progetto e alla turbolenza politica degli ultimi anni, ha reso HS2 un’impresa davvero travagliata. Sei primi ministri e otto ministri delle finanze hanno supervisionato, spesso in modo inadeguato, un progetto che prometteva di “livellare” le disuguaglianze regionali ma che ha finito per accentuare il divario tra Londra e il resto del paese.

Impatti ambientali e resistenze locali

L’HS2 non ha solo sollevato polemiche per i costi. Le comunità locali hanno espresso forte opposizione per i danni ambientali causati dalla costruzione. La linea attraversa aree di straordinaria bellezza naturale e antichi boschi, provocando così la rabbia degli ambientalisti. In risposta, sono stati piantati milioni di nuovi alberi e avviati progetti di rinaturalizzazione, ma queste iniziative non sono bastate a placare le critiche.

I risultati: tra ingegneria innovativa e prospettive da definire

Nonostante le controversie, l’HS2 rappresenta un’impresa ingegneristica senza eguali. Il viadotto della Colne Valley, ad esempio, si estende per oltre tre chilometri tra laghi e corsi d’acqua, mentre le nuove stazioni di Birmingham e Old Oak Common sono state progettate come moderne “cattedrali” del trasporto. Tuttavia, tali successi rischiano di essere oscurati da un futuro ancora da definire.

La rete in origine prevista a forma di Y, che avrebbe collegato Londra a Manchester e Leeds, è stata ridotta in maniera drastica. Tratte fondamentali come la sezione Birmingham-Crewe sono state accantonate, e persino il completamento della stazione di Londra Euston è in bilico. I treni, una volta pronti, viaggeranno solo su alcune tratte alla velocità prevista di 250 mph, mentre su altre dovranno condividere binari congestionati con servizi esistenti.

Un futuro incerto per l’HS2

Con l’aumento dei costi e una rete ferroviaria incompleta, l’HS2 rischia di fallire nel raggiungere gli obiettivi di capacità e sostenibilità. Gli esperti avvertono che il progetto potrebbe, paradossalmente, ridurre l’efficienza del sistema ferroviario, spingendo più passeggeri a scegliere auto e aereo, con un impatto negativo sul clima.

Nonostante i segnali positivi da parte del nuovo governo laburista, che ha promesso investimenti nelle infrastrutture, se l’HS2 sarà ultimata ancora non è certo. Le promesse di “livellare” il Paese e stimolare l’economia rischiano di rimanere un sogno irrealizzato, mentre il Regno Unito si interroga su come un progetto così ambizioso sia diventato il simbolo di sprechi e mancanza di visione.

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Palermo, Agrigento e Porto Empedocle a bordo del treno turistico di Fs

Esattamente 150 anni fa, il 1° novembre 1874, veniva inaugurato un tratto ferroviario che avrebbe giocato un ruolo cruciale nello sviluppo economico e sociale della Sicilia: la linea Comitini-Girgenti (oggi Agrigento)-Porto Empedocle, parte della tratta Palermo-Roccapalumba-Porto Empedocle. Lunga complessivamente 144 chilometri, questa ferrovia nasceva con l’obiettivo di favorire il trasporto dei minerali di zolfo dall’entroterra siciliano fino al porto di Porto Empedocle, epicentro di un’industria mineraria allora fiorente.

Con il crollo del mercato dello zolfo e la chiusura delle miniere locali, la tratta perse gradualmente la sua funzione primaria, ma continuò a operare per decenni come un’importante via di trasporto merci. Tuttavia, negli anni ’90 del secolo scorso, con la chiusura della linea a scartamento ridotto per Sciacca e Castelvetrano, anche il traffico ferroviario della stazione di Porto Empedocle subì un drastico calo, segnando un lungo periodo di decadenza.

Negli anni 2000, la tratta è stata rilanciata grazie a un’intuizione strategica per il turismo locale con la creazione della fermata “Tempio di Vulcano”, situata all’interno del Parco Archeologico di Agrigento, che offre ai visitatori la possibilità di raggiungere il cuore della Valle dei Templi su un treno d’epoca. La Fondazione FS Italiane ha quindi investito nel recupero e nella valorizzazione di questa linea, inserendola nel progetto “Binari senza Tempo” e lanciando un’ampia opera di riqualificazione dell’ottocentesca stazione di Porto Empedocle per trasformarla in un parco ferroviario.

Le iniziative della Fondazione FS per il 150° anniversario

In occasione del 150° anniversario dell’attivazione del tronco Comitini-Agrigento-Porto Empedocle, la Fondazione FS Italiane organizzerà il 20 e 21 novembre una serie di eventi per festeggiare questo traguardo storico e per inaugurare il nuovo assetto dell’area ferroviaria di Porto Empedocle, riconvertita in un polo culturale e turistico, segnando un nuovo capitolo nella storia della Ferrovia dei Templi.

La celebrazione prevede per la prima volta il viaggio di un “Espresso” storico, operato da FS Treni Turistici Italiani, che collegherà Palermo a Porto Empedocle lungo l’intero tragitto originario. Questo convoglio turistico, parte dell’offerta di punta di FSTTI, simboleggia il rinnovato interesse per il turismo ferroviario in Sicilia, con l’obiettivo di promuovere un’esperienza che unisce il fascino della storia alla bellezza paesaggistica e archeologica della regione.

Il restauro dell’area ferroviaria di Porto Empedocle

Nel corso delle celebrazioni, la Fondazione FS presenterà il completamento dei restauri della stazione di Porto Empedocle, che includono la riqualificazione dell’ex Magazzino Merci, oggi trasformato in una sala conferenze multimediale e all’avanguardia, e il restauro del Fabbricato Viaggiatori della stazione di Porto Empedocle Succursale, capolinea della tratta. Questi spazi, accessibili al pubblico nei giorni delle celebrazioni, saranno teatro di eventi culturali, esibizioni e incontri.

Nel pomeriggio del 20 novembre e per tutta la giornata del 21, i treni storici della Fondazione FS effettueranno vari collegamenti tra le stazioni di Agrigento Centrale, Agrigento Bassa, Tempio di Vulcano, Porto Empedocle Centrale e Porto Empedocle Succursale, consentendo ai passeggeri di ammirare i suggestivi paesaggi della Valle dei Templi, viaggiando su carrozze d’epoca che evocano il fascino delle ferrovie d’altri tempi. L’area ferroviaria di Porto Empedocle sarà accessibile al pubblico grazie alla collaborazione dei tecnici della Fondazione FS e dell’Associazione Ferrovie Kaos. Saranno inoltre esposti modellini ferroviari in scala, foto d’epoca e cimeli storici, dando ai visitatori l’opportunità di immergersi nel passato ferroviario siciliano e scoprire come la ferrovia abbia influenzato lo sviluppo della regione.

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Gite in treno, dai laghi alla neve ai Mercatini di Natale

Sono gite da fare in giornata, ma non solo, e in Italia stanno spopolando. Piacciono alle famiglie, agli anziani, agli stranieri che visitano il nostro Paese. Piacciono a tutti, insomma. Consentono di visitare luoghi magnifici e di fare esperienze uniche senza stress, perché qualcuno ha organizzato già tutto per loro, dal trasporto alle visite programmate.

In Lombardia, queste esperienze si stanno moltiplicando a vista d’occhio, grazie anche a un accordo tra il servizio ferroviario regionale di Trenord e Discovera, piattaforma digitale che integra servizi turistici e di mobilità. Nata con l’obiettivo di valorizzare un turismo consapevole e sostenibile, puntando a ridurre le emissioni di Co2 grazie al mezzo pubblico e l’impatto sul territorio in termini di traffico sulle strade, questa partnership è stata presentata in occasione di TTG Travel Experience a Rimini. Ne abbiamo parlato con Pasquale Scoppeliti, uno dei fondatori di Sportit e Discovera durante la più importante fiera dedicata al turismo in Italia.

“Trenord aveva bisogno di far crescere più velocemente il progetto”, ha spiegato Scoppeliti “da qui nasce la collaborazione con noi che da qualche anno realizziamo piattaforme digitali legate al turismo ed è nata Discovera di cui Trenord è main mobility partner e che ha il compito di portare il concetto della gita sostenibile ancor più in là, facendolo crescere non solo sul territorio lombardo ma anche a livello nazionale, aprendo l’integrazione con altri player di mobilità andando a costruire quello che diventerà il tour operator nazionale dedicato ai viaggi sostenibili”.

“Grazie alla partnership con Discovera abbiamo evoluto la nostra proposta delle Gite in treno, prodotti treno+esperienza che registrano un successo in costante crescita, con oltre 56mila biglietti venduti nei primi nove mesi del 2024”, ha spiegato Leonardo Cesarini, Direttore Commerciale di Trenord. “Ci auguriamo di conquistare ancora più viaggiatori in treno nel tempo libero, a beneficio dell’ambiente e del territorio”.

Gite al lago

Il prodotto di punta sono le Gite al lago, che prevedono il viaggio in treno verso i laghi lombardi, in partenza da tutte le stazioni Trenord della Lombardia e che comprendono, oltre al trasporto, anche l’sperienza che può essere una navigazione o l’ingresso a un museo. Questo tipo di escursione piace molto anche agli stranieri, dato che molti turisti atterrano a Malpensa e che grazie, al Malpensa Express, rappresenta uno dei canali di accesso a Milano, alla Lombardia e all’Italia, di fatto. In treno si raggiungono gli splendidi borghi del Lago di Como come Bellagio, Torno, Varenna e Menaggio, o del Lago d’Iseo come Montisola o ancora del Lago di Garda, come Gardone Riviera.

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Fonte: 123RF

Gite in treno sui laghi lombardi

Treni della neve

Anche quest’anno, nella stagione invernale, partiranno i Treni della neve diretti verso le cime lombarde. La formula comprende un biglietto unico treno+skipass e il servizio dedicato di bus-navetta verso gli impianti sciistici, a cui i viaggiatori potranno integrare tutti gli altri servizi che desiderano, per completare l’esperienza di una o più giornate sugli sci, come per esempio il noleggio delle ciaspole o il biglietto della funivia. Organizzati da Trenord insieme a Snowit, società che fa parte di Discovera, i comprensori sciistici collegati dai Treni della neve sono quelli di Aprica-Corteno, Valmalenco, ai quali lo scorso anno si sono aggiunti quelli di Madesimo e dei Piani di Bobbio.

Le novità in arrivo

Quest’anno ci sarà anche un grande novità: una corsa straordinaria verso i Mercatini di Natale, che da Milano raggiungerà direttamente le città di Trento e di Bolzano, dove si svolgono i mercatini più famosi d’Italia. Inoltre, per l’estate, potrebbe partire un Treno del mare, come ci ha anticipato Franco Lucente, Assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile della regione Lombardia durante il weekend Porte aperte alla Squadra Rialzo di Milano Centrale che si è svolto a fine estate, dove erano in mostra i treni storici più belli delle ferrovie italiane. Non si hanno ancora dettagli a riguardo ma, come si suol dire, stay tuned!

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I viaggi in treno diventano esperienze folkloristiche

Quante volte avete guardato un film o una serie tv con costumi d’epoca e avete sognato di avere, almeno una volta, la possibilità di indossarli e respirare quelle atmosfere? Con Trenord quel momento è arrivato e sarà il 15 settembre, quando il treno Milano Cadorna – Laveno Mombello Lago vi farà tornare indietro nel tempo intrattenendovi con personaggi in costume, performance e ricostruzioni storiche. Le destinazioni finali saranno due mete turistiche molto amate, perfette per trascorrere una splendida gita fuori porta domenicale: il Lago Maggiore e il Lago di Como.

In questa giornata, però, non sarà solo la destinazione la parte più bella, ma il viaggio stesso. Questo sarà animato dalla presenza di personaggi in costume d’epoca che, con i loro vestiti e l’attitudine, contribuiranno a ricostruire l’atmosfera del tempo. Molte anche le performance artistiche e le ricostruzioni storiche alle quali potranno partecipare in modo attivo anche gli stessi visitatori. Sarà possibile, per chi lo desidera, vestirsi in abiti vintage della moda anni ‘20-‘30 per immergersi completamente nell’esperienza di viaggio offerta dal treno storico.

Un viaggio indietro nel tempo

Il treno storico che vi porterà dalla stazione di Milano Cadorna fino a Laveno Mombello Lago, sul Lago Maggiore, o a Como Lago, sul Lago di Como, compie quest’anno 100 anni e Trenord offre la possibilità di rivivere i suoi anni più gloriosi. Formato da 3 carrozze di prima classe costruite nel biennio 1924-25, vanta interni in legno pregiati e sedili di velluto rosso che vi riporteranno subito alle atmosfere del passato. La composizione del treno si completa con un locomotore elettrico del 1949 e con un locomotore elettrico del 1928, anche questi interamente restaurati come le carrozze.

Oltre alla data del 15 settembre, l’esperienza sul treno storico prevede altre due giornate: domenica 6 ottobredomenica 17 novembre.

Biglietti e informazioni utili

Quella proposta da Trenord è un’esperienza davvero unica che allieta i viaggiatori da aprile di quest’anno e che vede la partecipazione attiva di tantissime persone. Per questo motivo, vi consigliamo di acquistare i biglietti in anticipo direttamente dal sito ufficiale: la vendita online per ogni treno storico sarà attivata dal lunedì precedente la data di ogni corsa. Tuttavia, se non riuscite a trovare disponibilità, sappiate che durante la sosta del treno a Laveno Mombello Lago, dalle ore 15 alle 15.40, prima del ritorno a Milano Cadorna, la carrozza viaggiatori AZ 130 resterà aperta e sarà visitabile gratuitamente, senza obbligo di prenotazione.

Per quanto riguarda i costi, il prezzo del biglietto per gli adulti è di 21 euro, mentre per i ragazzi tra i 4 e i 13 anni è previsto un biglietto gratuito scaricabile secondo le normali procedure di acquisto online presenti sul sito di Trenord e che gli garantisce un posto a sedere. I ragazzi non potranno viaggiare da soli, ma dovranno essere accompagnati durante il viaggio da almeno un maggiorenne.

Come arrivare alla fermata del treno

Per arrivare alla stazione di partenza del treno storico, ossia Milano Cadorna, Saronno o Varese Nord, vi basterà partire da qualsiasi stazione della Lombardia con Trenord (escluso il Malpensa Express). In queste due stazioni non dovrete far altro che attendere il treno che vi porterà a Laveno Mombello Lago presentandovi almeno 20 minuti prima dell’orario di partenza.

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Da ferrovia in tempo di guerra a pista ciclopedonale della pace, succede in Veneto

Il Parlamento Europeo definisce l’Economia Circolare come: “Un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile”. Ed è proprio partendo da questo presupposto che in Veneto si è deciso di trasformare una ferrovia costruita in tempo di guerra in pista ciclopedonale della pace: la Treviso Ostiglia.

La storia della Treviso Ostiglia

Treviso Ostiglia è un percorso ciclopedonale che segue in gran parte il sedime della ferrovia Ostiglia-Treviso. Un progetto nato qualche anno fa e che è venuto al mondo come il sogno condiviso con un territorio rispettoso dell’ambiente, ricco di bellezze paesaggistiche e naturalistiche.

Un’ormai ex linea ferroviaria degli anni Trenta che venne utilizzata per ragioni militari e commerciali, da Grisignano di Zocco a Casaleone, attraversando le province di Vicenza e Verona. Al tempo era una linea ferrata di circa 116 km, utilizzata sia per motivi commerciali che militari, che fu però danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale, fino a diventare impraticabile.

A settembre 2020 il percorso contava 56 dei 118 km totali previsti, nel tratto compreso tra la città di Treviso e il comune di Montegalda, in provincia di Vicenza, mentre ad agosto di quest’anno sono stati inaugurati tre lotti che hanno allungano di ulteriori 29 chilometri il percorso.

In sostanza, siamo quasi di fronte al completamento di una delle maggiori arterie del cicloturismo in Veneto, interconnettendo altre piste tra aree naturalistiche e di pregio culturale. Ad oggi, infatti, sono stati realizzati circa 89 dei 118 km totali previsti nel tratto compreso tra la città di Treviso, Montegalda in provincia di Vicenza e Cologna Veneta, in provincia di Verona. Un tracciato che, come ha detto detto il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, in occasione dell’inaugurazione del 1°, 2°, 3° lotto e parte del 7°: “Ha tutte le caratteristiche per essere considerato come una delle ciclovie più belle d’Italia”.

“Una ciclabile che completa gli oltre 2mila chilometri di percorsi che abbiamo realizzato in questi anni e contribuisce a rafforzare l’intera offerta turistica veneta green e slow – ha proseguito il Governatore -. Il percorso è interamente dotato di segnaletica, e recupera anche i vecchi caselli come punti di ristoro e officine che agevolano i cicloturisti nella scoperta ‘dolce’ del territorio, attrezzato anche con fontane d’acqua, bicigrill, servizio meccanico, noleggio bici e numerose possibilità di alloggio”.

Per quanto riguarda il prossimo tratto mancante, ovvero quello che va da Cologna Veneta a Casaleone, Veneto Strade conta di concluderlo nel 2025.

Cosa aspettarsi dalla pista ciclopedonale Treviso Ostiglia

Lungo i vari chilometri che attualmente conta la Treviso Ostiglia, è possibile usufruire di strutture ricettive, aree di sosta e ristoro, punti di noleggio biciclette, servizi per il cicloturista e un’alternanza di paesaggi e panorami che entrano dritti nel cuore.

La maggior parte di essa si può percorrere su una lunga linea boscosa pianeggiante prevalentemente asfaltata, che accompagna al cospetto di stazioni ferroviarie, caselli o case cantoniere.

Un tragitto da intraprendere assolutamente tutto d’un fiato, ma anche ideale da scoprire a passo lento proprio grazie ai numerosi accessi e diramazioni che dispone, e da cui è possibile fermarsi per la visita alle ville Venete o altri luoghi di interesse della Regione.

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Su Trenord gli animali viaggiano gratis

Gli animali da compagnia fanno sempre più parte della nostra vita, diventando veri e propri membri della famiglia: in viaggio, portarli con noi può talvolta essere difficile. Per questo motivo, Trenord ha deciso di agevolare il trasporto di cani e gatti, consentendo di farli salire a bordo gratuitamente – a patto, ovviamente, di rispettare particolari requisiti. Un bellissimo gesto di civiltà, che consentirà a tutti noi di spostarci in maniera più agevole su tutto il territorio regionale.

Cani e gatti gratis su Trenord

Se avete mai deciso di viaggiare in compagnia del vostro animale domestico, saprete sicuramente quanto può risultare difficile – e talvolta persino costoso. Una bella novità arriva da Trenord, la compagnia ferroviaria della Lombardia, che ha deciso di eliminare il supplemento per chi porta con sé il proprio cane o il proprio gatto a bordo dei suoi treni regionali. L’iniziativa è entrata in vigore lo scorso 1° aprile 2024 ed è applicabile su tutti i percorsi ferroviari all’interno dei confini di validità della Tariffa Ferroviaria Regionale Lombardia.

“La gratuità dei cani a guinzaglio e degli altri animali domestici è un vero e proprio atto di civiltà e di sensibilità verso i nostri amici a 4 zampe, che sempre più spesso ci accompagnano nei tragitti ferroviari” – ha affermato Franco Lucente, assessore ai Trasporti e Mobilità Sostenibile, al momento dell’approvazione della sua delibera da parte della Giunta Regionale. D’ora in avanti, dunque, potremo viaggiare tranquillamente su tutta la rete ferroviaria servita da Trenord senza dover pagare un supplemento per cani, gatti e altri piccoli animali domestici.

I requisiti da rispettare

Naturalmente, ci sono dei requisiti da rispettare per poter far viaggiare gratis i nostri amici a 4 zampe. Il primo è il limite territoriale: se dobbiamo affrontare percorsi sovraregionali o transfrontalieri, avremo bisogno di acquistare il supplemento animali, secondo le modalità indicate dalle compagnie ferroviarie che gestiscono il servizio. Sono inoltre previste delle fasce orarie in cui cani e gatti non possono viaggiare: sono quelle più affollate, quando i convogli si riempiono di pendolari e di studenti che devono spostarsi ogni giorno. Dunque, non è possibile far salire a bordo animali domestici nei giorni feriali (dal lunedì al venerdì) nelle fasce orarie 7:00-9:30 e 17:30-19:30.

Nessun limite negli altri orari e nelle giornate festive, weekend inclusi. Per quanto riguarda le modalità del trasporto, i cani devono essere obbligatoriamente tenuti al guinzaglio e i loro padroni devono essere muniti di museruola, da far indossare su richiesta del personale di bordo. Inoltre bisogna essere in possesso del certificato di iscrizione all’anagrafe canina, di cui può essere richiesta l’esibizione. I gatti e i piccoli animali domestici, invece, devono viaggiare all’interno dell’apposito trasportino, che non può avere dimensioni superiori a 70cm x 30cm x 50cm.

Rimangono ovviamente esclusi i cani guida, che possono viaggiare gratuitamente in ogni caso (anche nelle fasce orarie “vietate”) se accompagnano persone non vedenti. Grazie a questa iniziativa adottata da Trenord, spostarsi con i propri animali domestici diventa finalmente più agevole ed economico. È importante tuttavia controllare sempre con attenzione la tratta da percorrere, per evitare di uscire dai confini di validità ed incappare così in una multa per mancato pagamento del supplemento.

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In Italia sta per (ri)nascere una magnifica ferrovia

È lunga solo una manciata di km, ma attraversa un paesaggio da sogno e, per questo motivo, ben si presta a diventare una linea ferroviaria turistica: si tratta dell’itinerario ferrato Alcantara-Randazzo, che collega il piccolo borgo dell’entroterra catanese con il comune di Giardini-Naxos, dove si trova la stazione di Alcantara. Questo splendido angolo di Sicilia tornerà presto a rivivere, grazie ad un progetto turistico molto interessante. Scopriamo a che punto sono i lavori per la “nuova” ferrovia.

La ferrovia Alcantara-Randazzo

Partiamo da qualche cenno storico: la ferrovia Alcantara-Randazzo nasce dall’esigenza di collegare l’entroterra della Sicilia orientale alle grandi città lungo la costa, come Messina e Catania. Il primo progetto risale nientemeno che alla seconda metà dell’800, ma vogliono molti anni prima che inizino i lavori. La sua realizzazione ha luogo dunque tra il 1928 e il 1959, quando finalmente la linea ferroviaria viene inaugurata. Tuttavia, nel 1981 una violenta eruzione dell’Etna dà vita ad una colata lavica che interrompe il percorso ferrato – così come la vicina ferrovia Circumetnea.

I lavori di recupero durano un paio d’anni, e nel 1983 finalmente la circolazione viene ripristinata. Ma le disavventure non finiscono qui: nel 1994 la linea viene nuovamente interrotta, stavolta per lavori di ammodernamento – che effettivamente hanno luogo, come ad esempio l’automatizzazione dei passaggi a livello e la creazione di una nuova fermata, quella di Gole Alcantara. Ma la ferrovia non viene mai più riaperta, ad eccezione di qualche viaggio turistico in treno d’epoca negli anni subito successivi alla chiusura. Nel 2002 ne viene annunciata la dismissione, portata a compimento nel 2011. Eppure, c’è un nuovo destino per l’Alcantara-Randazzo.

Il progetto e lo stato dei lavori

Sebbene la ferrovia non sia mai stata sfruttata adeguatamente, ha un indubbio valore turistico: il tragitto passa infatti accanto alle celebri gole dell’Alcantara, uno dei paesaggi naturali più suggestivi della Sicilia. Perché dunque non valorizzare questa linea ferroviaria? Negli anni scorsi è stato approvato un nuovo progetto per la rimessa in sesto della ferrovia, grazie ai fondi stanziati dal Ministero della Cultura nell’ambito degli interventi previsti dal PNRR. La prima fase riguarda il recupero del tratto tra le stazioni di Alcantara e Motta Camastra, un percorso di 13 km.

I lavori sono iniziati: i primi 3 km sono già percorribili con mezzi ferroviari, mentre i successivi sono in fase di bonifica. C’è ancora molto da fare, e l’inaugurazione di questo primo tratto è prevista solo per il 2026. In seguito, si procederà con il restante percorso (per un totale di circa 37 km) sino alla stazione di Randazzo, che è ormai da tempo in disuso. L’itinerario è particolarmente suggestivo: si parte dalla stazione di Alcantara, che è ancora oggi uno scambio lungo la ferrovia ionica Messina-Catania. Il tracciato si dirige verso l’entroterra, seguendo la valle del fiume Alcantara, lungo il versante settentrionale dell’Etna.

La ferrovia è piuttosto tortuosa e quasi interamente in salita, lungo la quale si incontrano 13 viadotti e 8 gallerie. Una delle tappe è la stazione di Motta Camastra, da cui è facilissimo raggiungere il vicino centro abitato. Il percorso attraversa poi per ben tre volte il fiume San Paolo, affluente dell’Alcantara, per arrivare alla stazione di Francavilla di Sicilia e, subito dopo, a quella di Castiglione di Sicilia. L’itinerario termina a Randazzo, dove in passato venne realizzata una stazione già pronta a trasformarsi in passante, con l’idea di realizzare un prolungamento della ferrovia verso l’alta valle del Simeto, ovviamente mai andata in porto.

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L’incredibile viaggio sulla ferrovia più ripida della Germania

I viaggi in treno possono essere davvero affascinanti: mentre i vagoni si muovono lenti, dai finestrini panoramici si può godere di paesaggi incantevoli e sempre diversi. Insomma, è una vera e propria esperienza da vivere a tutto tondo, magari andando a cercare alcune linee particolari, che possano offrire quell’emozione in più. Come ad esempio la Höllentalbahn, la ferrovia più ripida della Germania. Scopriamola insieme.

La Höllentalbahn, un viaggio mozzafiato

Mentre prende sempre più piede il trend del viaggio slow in treno, ci sono alcuni vecchi tragitti che vengono rispolverati e messi a disposizione dei turisti che sono alla ricerca di emozioni e paesaggi spettacolari. E allora andiamo in Germania, e più precisamente nel cuore della Foresta Nera, per scoprire la Höllentalbahn: si tratta della ferrovia più ripida del Paese, perché supera un dislivello di ben 400 metri in appena 12 km, in un tratto con pendenza di oltre il 57%. In passato, per poter affrontare questa salita così particolare, i treni dovevano adoperare il sistema a cremagliera, che trainava la locomotiva – per poi frenarla durante la discesa.

Oggi ovviamente non è più così: le locomotive moderne sono abbastanza potenti da tirare l’intero treno anche su un dislivello importante, e i suoi freni sono più che sufficienti per reggere in discesa. Tuttavia, il fascino di un tempo è rimasto inalterato, soprattutto per via dei meravigliosi panorami che la ferrovia si trova ad attraversare. Costruita a cavallo tra l’800 e il ‘900, la Höllentalbahn è lunga solamente 25,5 km e collega la città di Friburgo a quella di Donaueschingen, affrontando numerosi tunnel e viadotti. Dal 2019, l’intero percorso è elettrificato ed è servito dai treni della Deutsche Bahn. Ma quali sono i suoi paesaggi più suggestivi?

I luoghi più belli lungo la Höllentalbahn

Punto di partenza della ferrovia è la deliziosa città di Friburgo, una delle perle della Foresta Nera, che merita assolutamente una visita. Ma saliamo a bordo del treno e partiamo per un viaggio incredibile: l’itinerario attraversa la valle Höllental, chiamata anche Valle dell’Inferno per via del suo aspetto inquietante. È infatti una lunga gola racchiusa tra ripide pareti rocciose ricoperte di conifere, attraversata da un fiume dalle acque scure che scorrono veloci e spumeggianti, infrangendosi tra i massi. La ferrovia si arrampica in questo stretto pertugio, dividendosi il poco spazio con la normale strada asfaltata.

Nel corso del viaggio, si attraversano 9 gallerie scavate nella montagna, e non meno numerosi sono i ponti e i viadotti da cui si gode di un panorama unico. Il più suggestivo? È senza dubbio il Ravenna Viadukt, un ponte in pietra a 9 arcate alto ben 58 metri, il quale consente di percorrere l’affascinante Gola di Ravenna. Poco più avanti si incontra un altro viadotto bellissimo, il Ponte Gutachtal che sovrasta il ruscello Gutach, una moderna struttura ad 8 campate che viene addirittura considerato un monumento culturale.

E poi, tra gli altri paesaggi incredibili merita menzione quello del Lago Titisee, incastonato tra le rigogliose vallate della Foresta Nera. Situato a circa 850 metri di altitudine, è una nota meta turistica sia estiva che invernale, perché nei mesi caldi consente di trovare refrigerio in mezzo al verde, mentre durante la stagione fredda la superficie del lago gela, permettendo di pattinare sul ghiaccio. Ammirare questo panorama dal finestrino è un’esperienza davvero meravigliosa.