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Perché è il momento di andare in Islanda (in tutta sicurezza)

L’Islanda è stata una delle mete più visitate dagli italiani negli ultimi mesi, pandemia o meno. Merito delle misure anti Covid prese dal Paese, chiare e facilmente applicabili, soprattutto se si è vaccinati. L’Islanda è già da parecchi anni una delle destinazioni che più affascinano.

Il boom di turisti che hanno scoperto questa meravigliosa isola aveva addirittura portato scompiglio tra la popolazione, non usa a essere invasa da folle di bagnanti nella strepitosa Blue Lagoon, a vedere file in auto lungo le strade altrimenti desolate che portano ai vulcani, a dover prenotare un tavolo persino nel bar meno frequentato di Reykjavík, tutto a causa di quel turismo fai-da-te poco controllato e poco gestibile. Prima della pandemia, gli islandesi consigliavano ai turisti di affidarsi a un tour operator per organizzare meglio la loro visita. Oggi, con le misure anti Covid, è ancor più necessario.

Detto questo, il 2022 è l’anno giusto per fare un viaggio in Islanda. Per chi non ci è mai stato, le bellezze naturalistiche che definiremmo primordiali sono la più importante attrazione dell’Islanda: geyser, vulcani – alcuni ancora attivi – , cascate, ghiacciai, piscine termali, grotte, lande desolate, spiagge laviche. Mancano solo i mammut per sentirsi trasportati indietro di milioni di anni. Per chi ci è già stato, ci sono diversi nuovi motivi per tornarci.

Perché andare in Islanda nel 2022

Quest’anno, poi, di nuove attrattive ce ne sono anche di più. Come la laguna di acqua calda nascosta in mezzo a una foresta. Quando nel 2014 gli operai stavano scavando il tunnel Vaðlaheiðargöng scoprirono, per puro caso, una fonte geotermica di acqua calda proprio all’interno della montagna. Quest’acqua è stata ora convogliata in quella che è la Forest Lagoon, una spa di lusso con piscine di acqua calda. Lo stesso studio di architettura che ha realizzato alla famosa Blue Lagoon, Basalt Architects, ha creato una struttura all’aperto adattandosi all’ambiente naturale, ricavando anche una sauna e un ristorante. Circondati dagli alberi e in tutta tranquillità, protetti dal freddo e dal vento, i visitatori potranno godersi anche una vista spettacolare dell’Eyja Fjord e della città di Akureyri, nell’Islanda settentrionale.

Un’altra attrazione meravigliosa che apriranno quest’anno è la passerella panoramica interamente fatta d’acciaio sul monte Bolafjall nel Vestfirðir (o Westfjords), la principale penisola dell’Islanda, la parte dell’isola di ghiaccio e fuoco scelta da molti viaggiatori che amano godere delle bellezze naturali di questo incredibile Paese. La passerella alta 638 metri s’affaccia sulla Hornstrandir Nature Reserve e sui fiordi di Ísafjarðardjúp, i più grandi di questa regione islandese. Sarà sicuramente uno dei luoghi più belli da vedere d’ora in avanti.

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I fiordi di Ísafjarðardjúp, i più grandi dei Westfjords

Proprio nei pressi di questa passerella si trova anche un delizioso villaggio chiamato Bolungarvík, la cui attività principale è basata sulla salatura del pesce. È un villaggio molto pittoresco, il più a Nord dei Westfjords, dove vivono poche centinaia di persone e dove l’attrazione principale è il museo della pesca Ósvör, la replica di un antico avamposto di pescatori. Qui, i visitatori sono invitati a indossare una tuta di pelle proprio come facevano i mariani islandesi fino al 1800. Questo villaggio è sicuramente un posto da vedere perché è assolutamente tipico e offre anche diversi tipi di alloggi e di piccoli ristori.

La zona dei Westfjords può essere visitata tutto l’anno, anche durante i più gelidi inverni. Proprio di recente, infatti, sono stati realizzati dei tunnel per un totale di 950 km che formano la Vestfjarðaleiðin o Westfjords Way. Una zona a zig-zag che può essere percorsa anche in bicicletta, lungo strade meno battute e con scorci pazzeschi. La Lonely Planet ha inserito i Westfjords dell’Islanda tra le regioni migliori da visitare nel 2022.

Per chi ama visitare anche le città, ci sono tante novità a Selfoss, una cittadina sulle rive del fiume Ölfusá nella regione di Suðurland, nel Sud dell’isola. Un grosso intervento di riqualificazione ecosostenibile iniziato già lo scorso anno ha trasformato completamente il centro storico che ora ha tantissimi edifici storici bellissimi che ospitano negozi, gallerie d’arte, ristoranti, hotel e attività culturali.

Le misure anti Covid in Islanda

Per viaggiare in Islanda è necessario avere ottenuto la doppia dose di vaccino (una per Janssen) da almeno 14 giorni (chi non è vaccinato deve mettersi in quarantena obbligatoria per cinque giorni ed effettuare un test al termine) e seguire alcune procedure 72 ore (3 giorni) prima della partenza:

  • prima di tutto serve sottoporsi a un test PCR o antigenico che dia esito negativo. Alla frontiera islandese non sono invece accettati i test rapidi tantomeno i self-test;
  • poi bisogna registrarsi sul sito visit.covid.is. Si riceverà un messaggio o una e-mail (si può scegliere la modalità) con un codice a barre per proseguire nella fase di registrazione e che servirà mostrare per il test a cui bisogna sottoporsi all’arrivo;
  • sottoporsi a un test PCR entro due giorni dall’arrivo in Islanda (il Two-Days Test che richiedono anche in Gran Bretagna). Questo test si può fare anche al momento dell’arrivo all’aeroporto di Reykjavik prenotandolo online prima di partire, mostrando il codice a barre ricevuto dopo la preregistrazione. Oppure sottoporsi a un test rapido antigenico presso le postazioni ufficialmente riconosciute entro 48 ore dall’arrivo. A questo link trovate la lista di indirizzi dove potersi sottoporre al test e che si possono prenotare online. Fate attenzione perché nella Capitale ce n’è uno solo;
  • tutti coloro che entrano in Islanda sono, infine, invitati a scaricare l’applicazione mobile di tracciamento islandese Rakning C-19 (un po’ come la nostra app Immuni) che trovate a questo link.

Esenzioni per i nati dopo il 2005

I bambini e ragazzi nati dopo il 2005 sono esentati dalle suddette procedure che riguardano gli adulti. Non devono quindi preregistrarsi né presentare un test Covid-19 negativo all’arrivo e neppure sottoporsi a un test in Islanda.

Cosa fare per rientrare in Italia

Fino al 31 gennaio 2022, in base all’Ordinanza dello scorso 14 dicembre 2021, è obbligatorio:

  • possedere il Green Pass che attesti di essersi sottoposto alla doppia dose vaccinale da almeno 14 giorni o un’altra certificazione equipollente, da cui risulti l’avvenuta guarigione da Covid-19, con contestuale cessazione dell’isolamento prescritto;
  • compilare il digital Passenger Locator Form (dPLF) online da mostrare al momento dell’imbarco che si trova a questo link;
  • sottoporsi a un test antigenico rapido effettuato nelle 24 ore precedenti l’arrivo in Italia o molecolare effettuato nelle 48 ore precedenti con esito negativo.

Si consiglia di avere tutti questi documenti anche in lingua inglese e in entrambe le versioni digitale e cartacea (a questo link trovate il nostro vademecum con una serie di utili consigli di viaggio).

Nuovi voli diretti dall’Italia

Dalla prossima estate partirà da Roma un volo diretto di Icelandair per Reykjavik. L’operativo collegherà l’Italia all’Islanda due volte alla settimana a partire dal 6 luglio e fino al 4 settembre. Tutta l’estate, quindi, la rotta sarà coperta, consentendo agli italiani di visitare, finalmente, l’isola più primitiva d’Europa. I biglietti aerei sono già disponibili online.

Da Milano Malpensa, invece, è già operativo un collegamento diretto con la compagnia aerea low cost Wizz Air, che vola due volte alla settimana sullo scalo internazionale Keflavik di Reykjavik. Da marzo partiranno altri voli Wizz Air da Fiumicino, Napoli e dall’aeroporto Marco Polo di Venezia.

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Europa Green Pass Notizie Regno Unito Viaggi

Stop a Green Pass e restrizioni nel Regno Unito

A partire dal 26 gennaio, saranno allentate le restrizioni anti-Covid nel Regno Unito. Una decisione annunciata alla Camera dei Comuni dal primo ministro Boris Johnson, che sarebbe stata presa in seguito ai dati incoraggianti sul calo dei contagi registrati negli ultimi giorni in Gran Bretagna. Ecco quali misure verranno abolite dalla prossima settimana.

Niente più mascherine e Green Pass

A inizio dicembre, la Gran Bretagna era passata al ‘Piano B’ anti-Covid, con un giro di vite per fermare la variante Omicron, che ha fatto scattare nuove restrizioni in diversi Paesi. Fra le nuove misure, attualmente in vigore nel Paese, era stato introdotto l’obbligo della mascherina nella maggior parte dei luoghi chiusi, come teatri e cinema, e la certificazione verde per entrare in discoteca e nei luoghi affollati. Stando a quanto annunciato dal premier britannico, tutto questo cambierà dal 26 gennaio.

A partire da quella data, nel Regno Unito non sarà più obbligatorio indossare la mascherina a scuola, sui mezzi pubblici o nei negozi, né sarà più obbligatorio essere in possesso di Green Pass che attesti l’avvenuta vaccinazione o la guarigione dal Covid-19 (in pratica l’equivalente del nostro Super Green Pass). Inoltre, alle aziende non sarà più richiesto di incentivare lo smart working, come invece era finora previsto nel suddetto Piano B. Il dietrofront di Johnson sarebbe dovuto al calo di contagi raggiunto grazie al record di terze dosi booster dei vaccini. Tuttavia, c’è chi pensa che la decisione di allentare le misure anti-Covid sia in realtà un tentativo del premier britannico di mettere a tacere le critiche che sulla questione “partygate”.

Misure allentate anche per i viaggi nel Regno Unito

Come vi avevamo già spiegato, i viaggiatori vaccinati in arrivo nel Regno Unito non avranno più bisogno di mostrare l’esito negativo di un tampone pre-partenza, né dovranno mettersi in autoisolamento. Tutto ciò che si dovrà fare sarà:

  • prenotare un tampone (è possibile scegliere fra molecolare e rapido, LFT) da svolgere nel Regno Unito entro il scondo giorno dall’arrivo, da una lista di centri medici autorizzati;
  • compilare un passenger locator form, indicandogli estremi della prenotazione del tampone “day 2 test” dichiarando di non aver transitato in un Paese ad alto rischio, presente nella “red list, nei 10 giorni precedenti l’arrivo nel Regno Unito e di aver completato un ciclo di vaccinazione contro il coronavirus;
  • viaggiare con un’attestazione vaccinale da esibire, su richiesta, alla frontiera.

Ai viaggiatori che non abbiano ricevuto un ciclo completo di vaccinazione o che abbiano transitato in Paesi individuati come ad alto rischio nei 10 giorni precedenti l’arrivo nel Regno Unito, il governo britannico richiede, invece, di:

  • presentare il risultato negativo di un tampone Covid-19 effettuato nei tre giorni precedenti il giorno della partenza e che soddisfi i parametri specificati dal governo britannico;
  • compilare un formulario online (“travel locator form”) nei due giorni precedenti il giorno della partenza;
  • osservare un isolamento cautelare di durata ordinaria di 10 giorni, con modalità specifiche a seconda dei Paesi visitati prima dell’arrivo nel Regno Unito: prevista la quarantena alberghiera per chi abbia transitato in Paesi ad alto rischio;
  • infine, sottoporsi a tamponi di controllo nel 2° e 8° giorno dopo l’arrivo nel Regno Unito.

Per quanto riguarda, infine, i minori in arrivo nel Regno Unito:

  • fino ai 4 anni, sono esentati da qualsiasi tampone e dall’obbligo di isolamento cautelare;
  • dai 5 ai 17 anni, sono esentati dal tampone pre-partenza e dall’obbligo di isolamento cautelare, ma devono sottoporsi a un tampone di sorveglianza (day 2 test”) entro il 2° giorno dopo l’arrivo.