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Un’estate di caos, meglio viaggiare con il solo bagaglio a mano

È il Ministero dei Trasporti a dirlo: a causa del caos e dei disagi che in questi giorni stanno interessando gli aeroporti di tutta Europa, è meglio viaggiare esclusivamente con il bagaglio a meno. Un suggerimento che deriva dal fatto che portando la propria borsa a bordo dei velivoli si possono evitare le lunghe attese negli scali o le eventuali brutte sorprese come il mancato arrivo del bagaglio una volta atterrati.

Cosa sta succedendo negli aeroporti

Le vacanze estive degli italiani, ma in realtà di tutti gli europei e non solo, sono particolarmente a rischio in questo momento del 2022. Il trasposto aereo, infatti, tra scioperi dei lavoratori e compagnie che a causa della carenza di personale stanno cancellando migliaia di voli in tutta Europa, sta subendo una vera frenata che sta lasciando a terra milioni di viaggiatori.Una situazione di emergenza su cui si stanno attivando anche le istituzioni per tutelare i consumatori.

Come detto in precedenza, il problema non si sta presentando esclusivamente in Italia. L’epicentro dei disagi, da ormai due mesi, è principalmente negli scali londinesi di Heathrow e Gatwick, come in quello olandese di Amsterdam.

Non mancano problemi anche in Germania, così come lunghe code in Danimarca e Svezia. Questo perché a livello generale il ritorno ai volumi dell’estate 2019 ha colto di sorpresa il trasporto aereo che si ritrova a fare i conti con la carenza di staff a ogni livello e con i ritardi nel reclutamento di nuovo personale. Vi basti pensare che giugno sono stati cancellati per questo motivo almeno 11 mila voli soltanto in Europa.

Le cause di questi disagi e cosa bisogna fare

Per cercare di evitare un numero di disagi maggiore rispetto ai ritardi e, nella peggiore delle ipotesi la cancellazione del volo, il Ministero dei Trasporti raccomanda ai viaggiatori di scegliere, quando possibile, l’opzione di viaggio con solamente il bagaglio a mano.

Tramite un comunicato diffuso a conclusione di una riunione avvenuta mercoledì 6 luglio tra il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, l’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC) e l’Ente nazionale per l’assistenza al volo (ENAV), sono state spiegate le cause di questo caos.

In poche parole, le cancellazioni sono dovute soprattutto ai licenziamenti che ci sono stati durante la pandemia e che hanno generato una carenza di personale proprio ora che i viaggiatori sono nuovamente aumentati quasi ai livelli pre-Covid.

Una mancanza di staff che riguarda il settore a 360°, ossia sia le compagnie, sia gli aeroporti. I Paesi attualmente più colpiti da questi disagi sono Spagna e Regno Unito, ma anche Germania e Portogallo. Nel nostro Paese la situazione – stando a quanto riferito del Ministero – è migliore rispetto agli altri scali europei, in quanto le misure di sostegno del governo tra il 2020 e il 2021 hanno permesso al settore di limitare i disagi.

Il fatto positivo è che se si raggiungono mete prettamente estive è quasi possibile viaggiare con il solo bagaglio a mano, il problema sorge per le destinazioni più fredde e per i viaggi di lunga durata. Ma a prescindere da questo, è bene sapere che ogni compagnia ha la propria policy per quanto riguarda il bagaglio a mano, comprensiva di costi differenti per portare la propria valigia a bordo. Cerchiamo di fare chiarezza.

Come funziona il bagaglio a mano con le varie compagnie aeree

Ryanair, la compagnia aere low cost irlandese maggiormente utilizzata in Italia, prevede compreso nel costo del biglietto un bagaglio a mano piccolo (40x20x30 cm ) delle dimensioni di uno zainetto o una borsa. Se si vuole portare una valigia a bordo (max 10 kg 55x40x20 cm) è necessario pagare l’imbarco “Priority” al prezzo di 20 euro a tratta per passeggero.

La spagnola Vueling, tra le migliori in Europa in fatto di puntualità, consente di portare a bordo un bagaglio delle stesse dimensioni di Ryanair (max 40x20x30 cm). Tuttavia, in fase di prenotazione offre più opzioni: con la tariffa Basic si può aggiungere un bagaglio a mano (max 10 kg e 55x40x20 cm) per 14 euro a tratta; con le tariffe Optima, Family e TimeFlex il bagaglio a mano (max. 10 kg e 55x40x20 cm) è già incluso.

Anche Volotea, altro vettore low cost spagnolo, permette di portare con sé una valigia di 10 kg (55x40x20 cm) oltre alla borsa a mano, ma solo inserendo nella prenotazione il servizio “Priorità” al costo di 18 euro a tratta.

easyJet, dal canto suo, mette a disposizione gratuitamente con la prenotazione un bagaglio a mano piccolo da posizionare sotto il sedile (max45x36x20 cm). Ma per portare a bordo un ulteriore bagaglio a mano (max. 56x45x25 cm), è necessario pagare 21,49 €.

La compagnia ungherese WizzAir, che probabilmente è quella che sta registrando un maggior numero di problemi rispetto agli altri vettori, consente di portare un trolley aggiuntivo a bordo con dimensioni massime di 55x40x23 cm, oltre al bagaglio a mano gratuito (max 40x30x20 cm) ma solo ai passeggeri con WIZZ Priority. Il costo varia da 5 a 40 euro a persona a tratta.

Tornando nel nostro Paese, la neonata ITA Airways permette di portare in cabina un solo bagaglio a mano del peso massimo di 8 kg che, comprese maniglie, tasche laterali e rotelle, non superi le dimensioni di 55 cm di altezza, 35 cm di larghezza e 25 cm di spessore. In aggiunta consente di portare un accessorio a scelta tra:

  • zainetto;
  • borsetta;
  • pc portatile.

Le tutele per i viaggiatori

Secondo l’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, i gestori aeroportuali devono attivare in modo rigoroso ed efficace tutte le azioni utili per garantire una corretta e tempestiva assistenza ai passeggeri in caso di ritardi e cancellazioni. Per verificare che tutto questo accada aumenterà la presenza e il presidio del proprio personale negli aeroporti per far sì che possano fungere da punto di riferimento per chiunque si trovi ad avere bisogno di informazioni o aiuto.

A muoversi è anche il Codacons grazie a un apposito sportello dove raccoglie le segnalazioni dei viaggiatori, ma anche le adesioni per intraprendere un’azione collettiva contro le compagnie aeree.

Assoutenti, invece, ricorda che in caso di improvvisa cancellazione del volo i viaggiatori hanno diritto all’assistenza in aeroporto (pasti e bevande, sistemazione in albergo, taxi, telefonate e mail). Inoltre, fa sapere che se l’annullamento del volo viene comunicato con meno di 14 giorni di preavviso, le compagnie sono obbligato a pagare un indennizzo che va da 250 a 600 euro a passeggero, a seconda della distanza del volo.

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La Grecia in treno, alla scoperta della penisola ellenica

Meta estiva per eccellenza, la Grecia è sempre affollata da turisti provenienti da ogni angolo del globo: le sue spiagge fantastiche e la movida notturna attirano migliaia di persone, alla scoperta di località che sembrano uscite da una cartolina. Ma c’è anche un lato più misterioso e affascinante di questo Paese, quello fatto di storia e cultura, affondando le sue radici in un passato antichissimo. E ora possiamo andare ad esplorarlo in treno, approfittando di un nuovo itinerario veloce che attraversa gran parte della penisola ellenica regalandoci panorami da favola.

Nasce Hellenic Train, un viaggio mozzafiato

È italiana l’iniziativa che ha portato in Grecia un nuovo modo di scoprire il territorio. Ferrovie dello Stato ha infatti acquistato qualche anno fa Trainose, la società ellenica che si occupa di trasporto ferroviario, ma solo negli ultimi mesi ci ha investito le sue forze per un progetto davvero interessante. Innanzitutto, il nome: oggi la società si chiama Hellenic Train, e da pochissimo ha dato il via alla tratta Atene-Salonicco che mira ad un obiettivo di più ampio respiro.

Questo itinerario punta non solo ad offrire una nuova alternativa ai turisti, bensì anche ad incentivare viaggi sempre più sostenibili. Negli ultimi anni, il treno è diventato un mezzo di trasporto sempre più rivalutato: proprio come tanto tempo fa, con i grandi e lussuosissimi treni (come il celebre Orient Express) che affrontavano viaggi impervi in tutto il mondo, i passeggeri tornano ad apprezzare una mobilità lenta che permette di godere appieno delle meraviglie del paesaggio.

FS vuole dunque spingere i turisti a scegliere il treno come alternativa più suggestiva e decisamente più ecologica rispetto all’aereo, sebbene un po’ più lenta. In un periodo storico in cui finalmente si fa molta più attenzione alla tutela dell’ambiente, questa iniziativa non può che essere accolta calorosamente – come tante altre simili di cui la Grecia si fa sostenitrice, come ad esempio le vacanze circolari. Senza contare, poi, che il treno offre un’esperienza molto più curiosa ed interessante per i viaggiatori.

Atene-Salonicco, la nuova tratta in treno

Lo scorso 15 maggio 2022 è stata inaugurata la nuova tratta Atene-Salonicco, che collega la capitale ellenica con una delle principali città del Paese. FS ha deciso di utilizzare gli Etr 470, elettrotreni che trovano impiego anche in Italia e in Svizzera, e che sono dunque ampiamente collaudati. Ciascuno di essi può trasportare oltre 600 passeggeri, in un viaggio all’insegna del comfort. Nove carrozze, divise tra prima classe e classe economica, un ristorante e un’area bar a bordo: c’è davvero tutto ciò di cui si può avere bisogno per un’esperienza fantastica.

D’altra parte, il percorso non è poi così lungo. Da Atene a Salonicco (e viceversa) ci sono quasi 500 km, che l’Etr 470 può percorrere in meno di 4 ore: l’unica tappa intermedia è Larissa, splendida città più che millenaria con alle spalle un florido passato e origini pre-elleniche di cui si trovano ancora incantevoli testimonianze. Questa è l’occasione perfetta per andare alla scoperta della Grecia più antica, partendo dalle meraviglie archeologiche di Atene – famosissime in tutto il mondo – per arrivare alle architetture più affascinanti di Salonicco, assolutamente tutte da ammirare.

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L’edificio più instagrammato di Parigi non è reale

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio a Parigi. Che sia per scoprire tutte le novità che ci sono in città, per nostalgia delle meraviglie della capitale francese o per una fuga romantica, quello che è certo è che la bellezza della Ville Lumière è destinata a incantare e stupire ogni volta, come se fosse la prima.

Dall’elegante e maestosa dama di ferro che domina la città e la rappresenta, alla suggestiva Rive Gauche, passando per i musei che custodiscono l’arte e la cultura del Paese e del mondo interno.

Tappa imprescindibile dei viaggi a Parigi è Montmartre, il quartiere dei pittori e degli artisti. Quello che custodisce il più antico cabaret della città, la meravigliosa Basilica del Sacro Cuore e i numerosi ristoranti in cui è possibile deliziarsi con le prelibatezze della gastronomia locale. È sempre qui che, durante una passeggiata, è possibile scorgere un edificio bizzarro e particolare che sembra affondare dietro a un prato verde. Si tratta della casa storta di Parigi, che poi storta non è.

Bentornati a Montmartre

Montmartre, dicevamo, è il quartiere iconico di Parigi che merita sempre una visita. Non una soltanto, intendiamoci. Per scoprire l’anima della città, nascosta tra le strade e le vie del XVIII arrondissement, infatti, è necessario indagare ed esplorare ogni angolo di questo luogo meraviglioso.

Situato sulla collina nella zona nord di Parigi, rappresentando il suo punto più alto, questo quartiere ha un fascino indescrivibile che seduce e conquista oggi, esattamente come ieri.

Una passeggiata qui sembra quasi trasportarci nel sogno della Belle Époque che rivive in qualche modo anche in quegli artisti di strada che popolano il quartiere. È sempre qui che troviamo alcuni dei simboli dell’intera città, come la Basilica del Sacro Cuore, il Moulin de la Galette e l’iconico Moulin Rouge. Ma anche il cimitero omonimo che ospita, tra le tante tombe, anche quelle di Stendhal, di Dalida e di Degas, per citarne alcune.

A Montmartre è presente anche il Café des 2 Moulins, il celebre locale che ha fatto da scenografia a uno dei film più amati di sempre: Il favoloso mondo di Amélie. È qui che si ferma a prendere un caffè chi viene in viaggio, sognando di essere proprio come la protagonista della pellicola.

C’è un altro luogo, però, che attira l’attenzione e la curiosità dei viaggiatori ispirati dalle numerose fotografie della città. Si tratta di una casa storta e in pendenza situata a pochi passi dalla Basilica del Sacro Cuore e diventata con gli anni la protagonista assoluta degli scatti parigini condivisi su Instagram. Ma non lasciatevi ingannare dalle apparenze perché nel quartiere degli artisti nulla è come sembra, neanche questa casa.

La casa storta di Parigi

Appare così, in tutta la sua prorompente particolarità questa casa storta che cadere da un momento all’altro. In realtà, quel momento non arriverà mai perché quella residenza altro non è che un normale palazzo parigino come tanti gli altri.

La pendenza è data dal particolare effetto ottico creato dalle persone attraverso la fotocamera dello smartphone o della macchina fotografica.

L’edificio, infatti, fa capolino proprio da un prato che è in pendenza. Inclinando di poco la fotocamera, la collina sembra completamente orizzontale, mentre l’edifico che appare dietro sembra sia per precipitare.

La casa storta di Montmartre è diventata col tempo uno dei luoghi più instagrammabili di Parigi, anche se in realtà come abbiamo visto si tratta solo di un’illusione. Se però volete creare delle foto di viaggio che stupiscano chi vi segue, allora vi basterà salire le scale che conducono alla Basilica del Sacro Cuore.

È proprio quando si attraversa l’ultima rampa che, sulla destra, un prato in pendenza rivela l’edificio. Prendete il vostro smartphone e scattate la fotografia migliore.

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In Europa torna il vero e originale Orient Express

Se il prossimo anno è quello del ritorno di uno dei treni più iconici che abbiamo mai avuto in Italia, il 2024 è l’anno della ripresa di un convoglio davvero leggendario, ma in una veste nuova e assolutamente unica nel suo genere.

Nostalgie-Istanbul-Orient-Express, la leggenda continua

Sarà pronto per i Giochi Olimpici di Parigi del 2024 (per i cui la capitale francese si sta preparando alla grande) il nuovo treno di Orient Express che si ispirerà all’antico Nostalgie-Istanbul-Orient-Express.

Dopo quasi 140 anni che i primi treni di lusso di questo straordinario brand hanno cambiato per sempre il viaggio ferroviario, la leggenda continua con l’annuncio ufficiale del prossimo lancio del futuro Orient Express, quello originario fondato nel 1883 e reso celebre tra gli altri dai romanzi di Agatha Christie.

Fra due anni, quindi, potremo salire a bordo e sentir fischiare ben 17 carrozze originali Orient Express risalenti agli anni ’20 e ’30, tutte impreziosite da un arredamento eccezionale ma rivisitato in chiave moderna grazie al lavoro dell’architetto Maxime d’Angeac.

Alle origini il nome di questo treno era Extreme-Orient-Express e fu così leggendario da compiere quello che, all’epoca, era il viaggio più lungo di sempre tra Parigi e Tokyo, prima di fermarsi qualche anno e poi scomparire del tutto. Ma dopo un’attenta ricerca i suoi vagoni, ancora intatti, sono strati ritrovati in un tratto di ferrovia abbandonato al confine tra Bielorussia e Polonia. La cosa più incredibile è che sono ritornati alla luce tutti allineati in modo ordinato e, al loro interno, ancora ricchi di arredamenti e decorazioni in stile Art Déco.

Come è avvenuto il ritrovamento dei vagoni

Facciamo un passo indietro e torniamo nel 2015, anno in cui Arthur Mettetal, un ricercatore specializzato in storia industriale, realizzò un inventario mondiale dell’Orient Express per le ferrovie statali francesi, SNCF. Come un evento di serendipità, nel corso delle sue ricerche scoprì un video di un treno in pieno servizio, pubblicato da un utente anonimo su YouTube.

Fu così che iniziarono le analisi del video che portarono a scoprire l’insegna della stazione “Malaszewicze”, nome molto usato in Polonia. Grazie alla perseveranza e all’utilizzo di Google Maps e Google 3D, Mettetal si è messo sulla strada giusta. I tetti delle carrozze, visibili nelle vedute aeree, erano infatti quelli del Nostalgie-Istanbul-Orient-Express, ordinatamente allineate al confine tra Bielorussia e Polonia

Arthur Mettetal, a quel punto, si recò a Varsavia accompagnato da un traduttore, un fotografo e il Vicepresidente di Orient-Express, Guillaume de Saint Lager. Il gruppo, una volta in terra polacca, raggiunse un impianto di smistamento isolato nel mezzo della steppa, proprio al confine con la Bielorussia . Qui c’erano le carrozze che sembravano essere state ricoverate, all’aria aperta, per circa dieci anni. Sorprendentemente ben conservati, gli interni rivelavano ancora gli intarsi Morrison e Nelson, così come i pannelli Lalique, emblematici dello stile Art Déco, rimasti intatti e incisi con motivi “merli e uva”.

A quel punto sono partiti anni di trattative che hanno fatto sì che il proprietario del Nostalgie-Istanbul-Orient-Express cedette il suo treno ad Orient Express. L’accordo fu firmato a Vienna nel luglio 2018.

Il ritorno dell’Orient Express, cosa aspettarsi

L’Orient Express, quello leggendario, sta quindi per tornare grazie al duro lavoro di chi lo ha individuato e di Maxime d’Angeac, che si trova tra le mani una missione storica e cruciale, ma anche il compito di sublimare ed estendere la storia di questo treno reinterpretando l’arredamento.

Nel 2024, giusto in tempo per i Giochi Olimpici di Parigi, le prime carrozze restaurate verranno completamente svelate al pubblico. Anche se, già da ottobre, avremo i primi indizi sull’arredamento del treno reinventato.

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Camminare sui set dei tuoi telefilm preferiti: i tour in Europa

Cosa ci spinge a scegliere una destinazione e a metterci in viaggio per scoprire le meraviglie del mondo? Sono i racconti degli avventurieri, le fotografie straordinarie che si alternano sui feed di Instagram, i libri di viaggio e quei monumenti iconici che con gli anni sono diventati i simboli di città e Paesi interi.

Sono tantissime le fonti di ispirazione, quelle che ci fanno sognare a occhi aperti, le stesse che ci invitano a salire sul primo volo aereo per esplorare le meraviglie del mondo che abitiamo. Tra queste troviamo anche le nostre pellicole del cuore e tutti quei telefilm che ci tengono compagnia durante le infinite giornate di binge watching.

Ed è proprio attraverso questi che, spesso e volentieri, troviamo nuove ispirazioni di viaggio. Perché quelle scenografie che fanno da sfondo alle avventure dei nostri personaggi preferiti sono reali e aspettano soltanto di essere scoperte. E farlo adesso è ancora più facile perché questa estate sarà possibile passeggiare sui set dei nostri telefilm preferiti firmati Netflix. Ecco quando e dove.

Sulle scene delle serie tv Netflix: succede in Europa

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio nelle capitali d’Europa. Dall’arte alla cultura, passando per l’architettura, le opere firmate da Madre natura e tutte quelle tradizioni gastronomiche che deliziano il palato.

Certo è che quando quelle città appaiono nelle nostre serie televisive, sembrano ancora più belle e affascinanti. Sarà che appassionandoci alle vicende di quei personaggi abbiamo iniziato a fantasticare su nuove avventure da vivere, o forse perché proprio guardando quelle pellicole abbiamo scoperto e riscoperto luoghi e dettagli che prima ci erano sfuggiti.

Fatto sta che è questo il momento giusto per raggiungerli perché questa estate sarà possibile ripercorrere le orme dei telefilm più iconici di Netflix che, scommettiamo, sono anche i vostri preferiti.

A lanciare il progetto è stata proprio Netflix in collaborazione con SANDEMAN’s New Europe Tours, proponendo una serie di tour guidati a piedi, e gratuiti, che portano alla scoperta di quelle meravigliose città che abbiamo visto fare da sfondo alle più avvincenti serie televisive. L’obiettivo? Riscoprire le meraviglie di questi luoghi attraverso gli occhi dei nostri personaggi preferiti.

Madrid, Parigi o Londra?

Per una settimana, dall’11 al 17 luglio, i tour gratuiti organizzati da SANDEMAN’s NEW Europe Tours porteranno cittadini e viaggiatori alla scoperta dei luoghi imperdibili delle più celebri serie televisive di Netflix. Ad accompagnare i partecipanti ci saranno delle guide turistiche esperte che condivideranno curiosità e dettagli delle pellicole in questione, ma anche le storie nascoste tra le strade e i quartieri delle città in questione.

L’unica vera difficoltà sarà scegliere a quale tour partecipare. Gli itinerari a piedi si snoderanno tra le strade di Madrid, Parigi e Londra, tre delle città più popolari e affascinanti del continente che hanno fatto da sfondo ai nostri film preferiti.

A Madrid si potranno esplorare le scenografie reali di Money Heist e Cable Girls, oppure sognare di essere uno dei personaggi di Elite, il teen drama più visto su Netflix. Nella romantica Ville Lumière, invece, sarà possibile viver ele avventure di personaggi celebri come Lupin o Emily (in Paris) e scoprire dettagli inediti e curiosità sulla miniserie Notre-Dame, la part du feu. Il tour londinese, invece, porterà i viaggiatori alla scoperta di tutti quei luoghi della capitale che hanno fatto da sfondo a serie iconiche come Anatomia di uno scandalo, Bridgerton e The Crown.

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Atmosfere d’antan sul Lago di Como, oggi come un secolo fa

Ci venivano a svernare le famiglie dell’aristocrazia europea. Sceglievano gli hotel più beli e lussuosi affacciati sulle tranquille acque del Lago di Como e vi soggiornavano per lunghi mesi.

Molti di quegli alberghi esistono ancora, naturalmente riammodernati per quanto si potesse per adeguarsi ai comfort dei giorni, ma lasciando sempre intatto quel fascino di un tempo. Bellissimi hotel, con sale da ballo, saloni degli specchi, salottini, ristoranti, giardini lussureggianti dove passeggiare nelle calde giornate estive. Se si visitano – o si ha la possibilità di trascorrere una vacanza – ancora oggi poco o nulla è cambiato.

La loro posizione a bordo lago, da dove ammirare il profilo delle montagne e i piccoli borghi di pescatori resta quella pittoresca di sempre. Quella che ha fatto innamorare i turisti stranieri negli Anni ’20 e tuttora.

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Fonte: 123rf

Villa Olmo a Como, un meraviglioso esempio di neoclassico

Alcuni hanno comprato casa – sarebbe meglio dire “villa” – come George Clooney, Sir Richard Branson (numero uno della Virgin) o la famiglia Guggenheim. Altri s’accontentano di trascorrervi una vacanza, più o meno breve e non dicono mai di no a un film o a un evento ambientato sul Lago di Como.

L’ultima in ordine di apparizione è stata Lady Gaga, invitata a esibirsi in occasione di quello che è stato definitivo il matrimonio dell’anno, quello tra il magnate Alan Howard e la giovane americana Caroline Byron (25 anni di differenza), fan sfegatata di Miss Germanotta che l’ha voluta per intrattenere i suoi ospiti (arrivati a bordo di motoscafi Riva). Evento molto discusso, questo, perché per organizzare le nozze una delle ville storiche più famose di Como è stata off limits per un mese interno.

Villa Olmo a Como

Si tratta di Villa Olmo, che solitamente è aperta al pubblico, che invece non è stata accessibile a nessuno, tantomeno ai turisti venuti appositamente per visitarla (gratuitamente).

Meraviglioso esempio di neoclassico, Villa Olmo da secoli è in grado di catturare lo sguardo ammirato di tantissimi turisti – e cittadini – che visitano il palazzo o trascorrono del tempo suo parco. Ad arricchire il piacere della vista, lo stupendo panorama che si apre sul Lago di Como, tanto suggestivo da essere scelto per le riprese del film “Innamorato pazzo” con Adriano Celentano. Un’altra curiosità? La villa prende il nome da un meraviglioso olmo centenario che svettava nel giardino, che purtroppo oggi non esiste più.

Venne commissionata alla fine del ‘700 dal marchese Innocenzo Odescalchi all’architetto Simone Cantoni, già noto per i grandi successi di Palazzo Serbelloni a Milano. La posizione sul Lago di Como e l’ampio giardino la rendeva l’ideale per una residenza estiva: stesso pensiero che ebbero i Raimondi – che presero Villa Olmo dagli Odescalchi – i quali, per goderne a pieno il potenziale fecero risistemare tutto il parco.

Dopo circa cent’anni, la proprietà passò al Duca Guido Visconti di Modrone, che intraprese alcuni lavori di rifacimento e abbellimento, fino ad arrivare al 1924, anno in cui venne acquisita dal Comune di Como. Da quel giorno Villa Olmo ha ospitato numerosi eventi, tra cui l’Esposizione Internazionale per il centenario della morte di Alessandro Volta, numerosi congressi, spettacoli, esposizioni artistiche. E ora anche matrimoni vip.

La storica Villa d’Este

Intanto, però, Lady Gaga, soggiornava in un’altra delle più belle ville storiche comasche, Villa d’Este, a Cernobbio. La cantante e attrice deve essere andata sul sicuro quando le hanno chiesto di esibirsi all’evento, dato che aveva già soggiornato in questo storico hotel quando è venuta a girare alcune scene del film “House of Gucci“, dove interpreta Patrizia Reggiani, ex moglie di Maurizio Gucci, patron del celebre brand di lusso fatto uccidere proprio dalla moglie.

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Fonte: 123rf

Villa d’Este, a Cernobbio, l’hotel delle star

Annoverato da sempre tra gli hotel più belli del mondo, Villa d’Este (sul Lario) è una vera istituzione. Secondo i gossip Lady Gaga avrebbe occupato una stanza tutta per sé e ben due adiacenti solo per il suo eccentrico guardaroba.

Per secoli è stata la dimora preferita dall’aristocrazia, dopo principesse, marchesi, sultani e zar ed è un lussuoso resort dal 1873, con un magnifico giardino e una splendida piscina galleggiante sulle acque del Lago di Como. Per i suoi “primi” 150 anni, tra l’altro, organizza eventi speciali e aperitivi con cocktail creati per l’occasione, come quello dedicato a Carolina di Brunswick, la Principessa del Galles e Regina di Inghilterra che fu proprietaria di Villa d’Este dal 1815 al 1820, apportando abbellimenti alla villa e ai giardini.

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I due aeroporti italiani decretati i migliori d’Europa

Come ogni anno, anche in questo 2022 sono stati assegnati i Best Airport Awards, i premi che l’associazione Aci Europe conferisce agli aeroporti del nostro continente che si rivelano i migliori in termini di standard e innovazione. La buona notizia è che sono 2 gli aeroporti del nostro Paese che sono stati decretati il top d’Europa.

Aeroporto di Torino, il migliore tra gli scali minori

L’aeroporto di Torino Caselle, noto anche come Aeroporto Internazionale Sandro Pertini, è stato premiato come migliore d’Europa nella sezione “Sotto i 5 milioni di passeggeri”. Un riconoscimento ottenuto a pari merito con lo scalo di La Palma, ma che è stato conseguito soprattutto grazie alla ripresa post-pandemia e al lavoro fatto in tema di innovazione e sostenibilità.

Giudicato da una giuria composta da esperti di aviazione civile della Commissione Europea, di Eurocontrol, di SESAR Joint Undertaking, di International Forum e di ECAC-European Civil Aviation Conference, si è distinto anche per aver ampliato come mai prima d’ora il network di voli contribuendo anche alla connettività del territorio.

Fiumicino vince ancora: miglior aeroporto d’Europa per la quarta volta

È l’aeroporto di Roma Fiumicino a ottenere il riconoscimento più importante, quello di miglior aeroporto d’Europa nella categoria “Oltre 40 milioni di passeggeri”. Premiato per la quarta volta negli ultimi cinque anni, a far lievitare i suoi punteggi non c’è stata solo la reazione alla crisi pandemica.

Tra le caratteristiche che hanno decretato il giudizio della giuria c’è stato anche il modo in cui il Leonardo Da Vinci si sta rilanciando all’insegna dell’innovazione, della digitalizzazione e, anche in questo caso, della sostenibilità.

Di particolare importanza è stata la realizzazione nello scalo dell’Innovation hub dedicato alle start-up e lo sviluppo dei servizi di urban air mobility insieme alla partenza dei primi collegamenti di aerei elettrici a decollo verticale tra l’aeroporto e Roma, e già nel 2024.

Mentre per quanto riguarda la sostenibilità, un grande apprezzamento è stato riconosciuto per l’obiettivo di Fiumicino di diventare Net Zero Emission nel 2030, con ben venti anni di anticipo rispetto a quanto prefissato a livello di settore aeroportuale europeo.

Gli altri aeroporti premiati

Un premio anche nella categoria “5-10 milioni di passeggeri” che è stato assegnato all’aeroporto di Valencia grazie alle pregevoli operazioni messe in atto per far fronte alle misure pandemiche, ma anche per l’impegno nell’uso del biocarburante Saf.

Premiata anche la categoria “10-25 milioni di passeggeri” con l’aeroporto di Porto che si è distinto per l’incredibile ripresa dalla pandemia e per le sue iniziative rivolte verso la lotta ai cambiamenti climatici. Mentre nella categoria “25-40 milioni di passeggeri”, a essere decretato vincitore è stato lo scalo di Vienna, soprattutto per via dell’impegno messo nel rimodernale la sua struttura e per gli sforzi fatti con l’obiettivo di raggiungere le zero emissioni.

I premi speciali

L’associazione degli scali del Vecchio Continente ha assegnato anche dei riconoscimenti speciali in questo 2022. Il London City Airport, per esempio, è stato premiato nella categoria “Trasformazione digitale”. Lo scalo di Bristol e l’Istanbul Grand Airport, dal canto loro, si sono aggiudicati il riconoscimento nella sezione “Eco-innovazione” per i loro progetti in ambito di contrasto ai cambiamenti climatici.

Lo scalo turco, infine, ha vinto anche il premio nella categoria “Eccellenza Risorse Umane”. La situazione aeroporti europei è dunque eccellente e, soprattutto, lo è in due importanti scali italiani.

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L’isola-museo che dovresti scoprire quest’estate

Forse la Finlandia non vi sembra una meta estiva, eppure per gli abitanti del posto i mesi caldi sono motivo di festa e celebrazioni. Un luogo ricco di natura, paesaggi meravigliosi e una cultura di scoprire. Per vivere al meglio le vacanze estive finlandesi la meta perfetta da visitare è Seurasaari. Un’isola e un distretto di Helsinki, nota soprattutto come sede del Museo all’aperto di Seurasaari, un complesso di vecchi edifici in legno trapiantati da altre parti della Finlandia e collocati nel fitto paesaggio forestale dell’isola.

L’isola di Seurasaari

Su questa piccola isola l’estate è vivace e piena di eventi e momenti speciali, da godere in compagnia. Infatti, moltissimi abitanti di Helsinki vengono a Seurasaari per godersi l‘atmosfera rurale e pacifica e l’aria aperta fresca e pulita. L’isola ospita anche una grande varietà di fauna selvatica, in particolare uccelli, ma anche scoiattoli rossi e lepri, un luogo bulico e da favola.

L’estate sull’isola

L’isola di Seurasaari si anima soprattutto è a metà estate, quando un enorme falò viene costruito su un isolotto appena al largo della costa dell’isola e acceso da una coppia di sposini. Una tradizione che attira sempre migliaia di persone, sia turisti che abitanti di Helsinki, ad assistere dallo spettacolo suggestivo. Per godere al meglio l’evento, la gente si raduna sulle sponde di Seurasaari oppure si serve di alcune barche di legno, che rendono il tutto ancora più magico.

L'estate a Seurasaari

Fonte: 123RF

L’estate a Seurasaari, in Finlandia, dove non cala mai il sole

Il sole di mezzanotte a Seurasaari

Il momento più unico e speciale di tutta la Finlandia è il sole di mezzanotte, quel fenomeno astronomico che si manifesta nelle regioni polari quando il sole non cala mai resta lì, ad illuminare l’orizzonte, permettendoci di godere la luca anche di notte. Seurasaari è il posto ideale, dove stendere un telo mare e sedersi ad ammirare il regalo che la natura ci fa ogni estate.

La celebrazioni di mezza estate

Nei Paesi del Nord Europa tra il 20 e il 25 giugno si festeggia, il solstizio d’estate è un momento molto sentito. Non fa eccezione la Finlandia, che in queste settimane si trasforma in un luogo magico, allegro, pieno di brio ed entusiasmo. In questo periodo notte e giorno si confondono, la luce del sole predomina e i finlandesi ne approfittano per festeggiare.

Il museo a cielo aperto

Il Museo all’Aperto di Seurasaari è una celebrazione della varietà di stili architettonici che compongono il Paese. Il complesso consta di 87 strutture trasferite sull’isola che dà il nome al museo che illustrano come si viveva nelle campagne locali tra il XVIII e il XX secolo. Si sono possono ammirare chiese, fattorie e residenze signorili, un vero assaggio degli usi finlandesi.

Un’isola adatta a tutti

Seurasaari è selvaggia, ricca di natura, animali, piante e spiagge. Pensate che proprio qui si trova una delle sole due spiagge per nudisti di Helsinki e una delle sole tre nell’intero paese. A differenza delle altre spiagge per nudisti, la spiaggia è segregata per uomini e donne separatamente senza area nudista unisex ed è a pagamento. Ma questo rende il posto ancora più unico.

Una meta da raggiungere per godere l’estate in modo diverso, alternativo, con tanta magica e un’atmosfera unica.

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È la prima meta per il turismo sostenibile in Francia

La più grande Regione della Francia vuole diventare la prima per il turismo sostenibile. Certo, con i suoi cinque parchi naturali, la riserva mondiale della biosfera dell’Unesco, i 750 chilometri di costa, le dune di sabbia, le grotte da esplorare nell’entroterra e le isole che ne fanno parte non stupisce il fatto che punti a questo primato.

Stiamo parlando della regione della Nuova Aquitania o Nouvelle-Aquitaine, nell’estremo Ovest della Francia, affacciata sull’Oceano Atlantico, la cui città più famosa nonché suo Capoluogo è Bordeaux, giusto per capire.

Città del vino a parte, nella Nuova Aquitania la natura è diventata una priorità assoluta ed è la meta perfetta per un tipo di turismo “slow”, che offre diversi itinerari da percorrere in bicicletta o sull’acqua con tante crociere fluviali oppure lungo la splendida costa.

I panorami più belli di Francia

Questa Regione ha un paesaggio estremamente vario e per questo è, forse, uno dei più belli del Paese d’oltralpe. Dai picchi dei Pirenei, al confine con la Spagna, alle dune lungo la costa fino alle falesie c’è davvero di tutto per chi cerca una vacanza all’insegna della sostenibilità.

Il massiccio della Rhune, dove corre la frontiera franco-spagnola, un tempo era meta di pastori, con anfratti talmente nascosti che solo loro e le greggi conoscevano, tra cui degli antichissimi dolmen. Oggi questi blocchi di pietra diretti verso il Sole si possono visitare, ma attorno aleggiano ancora delle misteriose leggende oltre a essere frequentati dai Pottok pony, dei cavallini selvaggi autoctoni. Vi si accede grazie a un bellissimo trenino a cremagliera, il Train de la Rhune, che viaggia solo d’estate.

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Fonte: 123rf

Il Train de la Rhune sui Pirenei francesi

La Dune du Pilat, la duna di sabbia più alta d’Europa, si trova proprio nella Nuova Aquitania. Alta 117 metri per 2,7 km di lunghezza, è uno dei luoghi più incredibili che si possano vedere: interamente fatta di quarzo, nella sua costante trasformazione regala un panorama affascinante in quanto il minerale sbriciolato la colora di sfumature bianche e rosa. Anche dalla sua cima si gode di una vista eccezionale.

Si trova a una settantina di chilometri da Bordeaux e in prossimità del bacino di Arcachon, un bacino d’acqua salata che comunica con l’Oceano Atlantico e che, durante la bassa marea, si trasforma in un reticolo di canali navigabili e di straordinari banchi di sabbia.

E poi ci sono le falesie, quelle di Meschers-sur-Gironde, alte 30 metri, che costeggiano la cosiddetta “Côte de beauté”, la costa della bellezza, di un bianco abbagliante sul più grande estuario d’Europa. Un tratto costiero unico, fatto di grotte e di caverne troglodite come le grotte di Régulus e di Matata che sono aperte al pubblico. Il punto più belle da cui ammirare le falesie è dal villaggio di Talmont-sur-Gironde.

Itinerari in bicicletta

Nella regione si trova la pista ciclabile più lunga della Francia, la Vélodyssée. Tra la Pointe de Grave ed Arcachon, si attraversano 160 chilometri di paesaggi meravigliosi immersi nella natura, tra laghi – come il Lac d’Hourtin  – e pinete e lungo la costa selvaggia molto amata dai surfisti (specie a Carcans), fino alle dune e alle spiagge bianche di Bombannes.

Lungo i canali in barca

Visitare la Nuova Aquitania a bordo di un’imbarcazione consente di scoprire scorci unici e inaccessibili altrimenti.  Si possono fare escursioni in giornata ma anche soggiornare su una barca. Il Canale della Garonne è uno dei luoghi più amati durante le vacanze d’estate, ma le navigazioni si possono fare anche lungo la Charente e il Lot (dove si può noleggiare una barca alimentata a pannelli solari).

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Fonte: 123rf

Navigazione lungo il Canale della Garonna

Il Canale della Garonna attraversa paesaggi incredibilmente suggestivi e costeggia boschi di platani centenari, ma anche diverse cittadine pittoresche. Come Agen famosa per il suo ponte sul canale, Sérignac-sur-Garonne con il tetto elicoidale della chiesa, Buzet-sur-Baïse, dove Garonna e Baïse s’intersecano, l’abitato di Meilhan-sur-Garonne e Castets-et-Castillon dominata dal Château du Hamel.

Inoltre, questo canale è costeggiato dalla ciclabile Véloroute – Le Canal des 2 Mers lunga oltre 700 km, che collega la costa mediterranea con quella atlantica.

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Turingia, Sassonia-Anhalt, Berlino: itinerario alla scoperta della Bauhaus

Per gli amanti dell’arte concettuale, non c’è niente di meglio che un itinerario alla scoperta di tesori del design. Un viaggio tra arte, architettura, design, futurismo e sperimentazione all’insegna della Bauhaus. Un percorso insolito, con un itinerario attraverso la Turingia e la Sassonia-Anhalt, per arrivare fino a Berlino, seguendo le tappe della scuola di architettura più importante del 20° secolo.

Turingia: patria della scuola Bauhaus

La Bauhaus fu una scuola di design che, malgrado la sua vita brevissima, ha influenzato l’architettura mondiale del 20° secolo. Nata per volontà dell’architetto Gropius che unì la Scuola d’arte e la Scuola di artigianato di Weimar. Ed è proprio questa cittadina della Turingia la prima tappa dell’itinerario. Una passeggiata tra i palazzi dell’università, nel centro di Weimar, raggiungibili a piedi, proseguendo verso nord, fino a raggiungere il Museo Bauhaus. Tappa obbligatoria: la Haus am Horn, testimonianza della scuola di architettura che risale al 1923, un progetto di Georg Muche, insegnante alla Bauhaus.

Il museo Bauhaus di Weimar

Fonte: iStock

Il museo Bauhaus di Weimar

Prossima fermata: Dessau, la “sede centrale” della Scuola

La cittadina della Sassonia, Dessau venne completamente rasa al suolo durante la Seconda guerra mondiale, in quanto importante centro di produzione di armi. Nel 1926 però la città era un polo industriale, ed accolse la Bauhaus a braccia aperte, dopo che le condizioni politiche di Weimar costrinsero Gropius & co a cercare una nuova sede. E qui la Bauhaus esplose con le architetture più interessanti, divenute Patrimonio UNESCO.

Da visitare assolutamente la Scuola, progettata da Gropius e dagli stessi studenti dei tempi di Weimar, ogni cosa qui è firmata Bauhaus.

La casa di Gropius a Dessau

Vicino alla Scuola, si trova il complesso abitativo delle Case dei Professori. Qui vi abitarono Gropius Hannes Meyer e Ludwig Mies van der Rohe. Di queste costruzioni però solo due sono originali: una è la Schlemmer-Muche, l’altra è quella in cui vissero Kandinskij e Paul Klee. Anche a Dessau, si trova un Museo Bauhaus, con oggetti di design, dipinti e racconti degli studenti della scuola.

Berlino e la fine della Bauhaus

Con l’ascesa del nazismo, la Bauhaus non è ben vista a causa delle sue idee progressiste e rivoluzionarie. La Scuola chiude a Dessau per spostarsi, in forma ridotta, a Berlino. Qui continuerà le sue attività per meno di un anno, poi chiuderà definitivamente.

Ma Berlino dopo la guerra  deve cambiare volto. La città si divide e deve ricostruire le sue strade con architetture portatrici di messaggi politici. Così a Berlino ovest venne viene Scharoun che, con un piano architettonico che ha richiesto l’intervento di professionisti di fama mondiale, tra cui Gropius stesso, ricostruì il quartiere Hansaviertel. Proprio tra le strade di questo complesso si possono ancora ritrovare le tracce di una scuola che aveva chiuso già 30 anni prima. Qui si stagliano sul cielo grattacieli di Aalto, Le Corbusier, Ruf e Niemeyer, in un quartiere eretto secondo la logica “bauhausiana” della sperimentazione.

Un itinerario che passa attraverso palazzi che hanno visto designer, artisti e grandi architetti sperimentare, cercare nuovi soluzioni e dare un volto più fresco alle facciate tedesche. La storia dell’arte e dell’architettura qui non è da ammirare come un’opera d’arte al museo, ma qualcosa da vivere, respirare e sentire sulla propria pelle.