Categorie
Chiese Europa Norvegia patrimonio dell'umanità Posti incredibili turismo religioso Viaggi

In Norvegia esiste una chiesa di legno è Patrimonio dell’Umanità

Il mondo è pieno di luoghi incantevoli di cui non conosciamo l’esistenza, lo sappiamo. Eppure ciò non ci vieta di stupirci quando, davanti ai nostri occhi, ritroviamo dei capolavori che sembrano quasi inventati o che accendono le nostre fantasie più fanciullesche. Un esempio lampante è la chiesa di Urnes, in Norvegia: un vero capolavoro fatto di solo legno, che resiste nei secoli.

Vista da fuori, la chiesa di Urnes sembra un po’ un edificio fiabesco: una di quelle casette, per intenderci, dove vivrebbero i classici anti-eroi che solo nel corso della storia rivelano di avere un cuore d’oro. Invece, la sua storia è fatta di devozione, sentimento e tanto, tantissimo impegno.

La storia della chiesa di Urnes

La chiesa di Urnes sorge nella contea di Vestland, abbracciata da un panorama naturale mozzafiato. Di fatto si trova sul Lustrafjorden, il fiordo più lungo e profondo della Norvegia, in una posizione privilegiata che permetteva di abbracciare con lo sguardo una vista eccezionale su quelli che erano i doni che Dio ha fatto all’umanità. Peraltro, il luogo dove è stata eretta era già stato “casa” di due chiese precedenti, che però vennero abbattute per far posto a questo maestoso edificio.

Foto all'esterno della chiesa di Urnes Stave, in Norvegia

Si eleva su due livelli, adibiti al consueto uso delle funzioni religiose ed è costruita su pianta basilicale, com’era in uso nel Medioevo. Per farne ogni parte, però, sono state utilizzate delle resistenti doghe in legno, con pannelli, fasce ed elementi della tradizione scandinava finemente intagliati. Ogni piccola parte di questa chiesa è stata realizzata a mano e con gli strumenti del tempo, cosa che lascia immaginare quanta passione la permea.

Gli interni della chiesa di Urnes

D’altronde non è un caso che questa chiesa faccia parte del Patrimonio dell’Umanità Unesco: è bellissima e unica nel suo genere. In base alle molteplici ricerche svolte in Norvegia e su territorio scandinavo è la più antica delle chiese in legno del territorio (se ne contano in tutto 1.300) ed è la sola ad avere degli interni così curati. Entrando, infatti, è possibile ammirare una serie di capitelli figurativi scolpiti con estrema cura.

Proprio questi capitelli, con le loro incisioni, rappresentano non solo dei manufatti artistici di enorme valore, ma hanno un ruolo ancor più importante: sono la testimonianza dell’unione e della fusione tra la cultura nordica precristiana, il credo e gli usi vichinghi e il cristianesimo che si diffuse in età Medievale.

La chiesa di legno Urnes Stave in Norvegia

In particolare è possibile ammirare delle immagini che hanno come protagonisti due animali: una creatura a quattro zampe, fiera e coraggiosa, che sembra un leone, e un serpente, che viene morso e attaccato. A un primo sguardo la presenza del serpente potrebbe sembrare legata alla tradizione cristiana, dove l’essere strisciante rappresenta Satana mentre il leone stilizzato dovrebbe rappresentare Cristo, che appunto combatte il diavolo.

Invece, si tratta di uno splendido connubio tra i due credo, perché la lotta tra il serpente e il leone potrebbe anche rappresentare l’inizio del Ragnarǫk, una delle battaglie più importanti della mitologia norrena. Il Ragnarǫk rappresenta infatti la lotta tra il bene, la luce e l’armonia e il male, le tenebre e il caso, e vedeva impegnate moltissime divinità venerate nei paesi scandinavi.

Alla scoperta della chiesa di Urnes

Di certo vorrete sapere se la chiesa di Urnes è attualmente visitabile: la risposta è sì. È aperta ogni giorno dalle 9.00 alle 16.00 e si può entrare dietro pagamento di un ticket che comprende una visita guidata. Ci si può arrivare con un lungo on the road di sei ore partendo Oslo o, in alternativa, soggiornando a Solvorn e raggiungerla approfittando del traghetto che va alla scoperta del Lustrafjorden.

Urnes Stave, una chiesa di legno suggestiva: i suoi interni

Non si svolgono funzioni religiose perché ha da tempo perso il suo uso parrocchiale, ma essendo ancora fortemente simbolica, è usata su richiesta per battesimi e matrimoni. Un consiglio? Visitare anche il cimitero medievale che la circonda, piuttosto spartano ma molto suggestivo ed estremamente spirituale.

Categorie
Destinazioni Europa luoghi misteriosi mare Viaggi

Bagno al caldo: i mari d’Europa con le temperature più alte

Un tuffo dove l’acqua è più blu, niente di più: i versi della canzone di Lucio Battisti sono sempre attuali, ma se oltre all’acqua cristallina volessimo trovare anche temperature miti? Non bisogna andare troppo lontano o puntare sui mari tropicali, anche in Europa l’acqua invita a fare un bel bagno al caldo.

Il primato di Grecia e Balcani

Le splendide acque del Mar Egeo e dello Ionio lambiscono le coste della Grecia, una delle tappe che non devono mai mancare se siamo alla ricerca di temperature gradevoli che rimangono tali fino a settembre, sfiorando i 27 gradi. Ad esempio, l’Isola di Gavdos è una delle spiagge più ricercate d’Europa perché bagnata da uno dei mari più caldi del Mediterraneo, il Mar Libico. C’è un’altra isola ellenica che non è da meno, Rodi, un vero e proprio paradiso per bagnanti e surfisti fino all’autunno inoltrato grazie alle piacevoli correnti del Mar di Levante.

Cipro, poi, può vantare sole tutto l’anno (ben 300 giorni!), dunque le temperature del Mediterraneo arrivano anche a 28 gradi. Se invece vogliamo spostarci più a Ovest, fino quasi a lambire le coste italiane, non possiamo rinunciare a un viaggio a Malta. Nell’arcipelago al centro del Mar Mediterraneo le temperature delle acque si aggirano attorno ai 26 gradi, in particolare in prossimità delle spiagge più frequentate come Laguna Blu, nei pressi di Comino, e Paradise Bay a Mellieha.

Il mare caldo dell'Isola di Rodi

Fonte: 123RF

Il mare cristallino e caldo di Rodi

E che dire dei Balcani? Le coste della Croazia sono tra le più affascinanti d’Europa, a cui si aggiunge anche la possibilità di tuffarsi in una delle parti più calde del Mar Adriatico. I 25 gradi di queste acque sono un richiamo irresistibile e invitano chiunque a fare un bagno rilassante. Dell’Albania, invece, si parla meno come meta turistica ma non ha nulla da invidiare a molte altre località. Le acque dolci, calme e soprattutto calde (le temperature superano i 25 gradi) del Mar Ionio e del Mar Adriatico bagnano le coste del paese: ad esempio Darielos Beach è una delle spiagge più esotiche dei lidi albanesi.

Non solo Mediterraneo

Le coste italiane sono rinomate in tutto il mondo e ogni anno sono prese d’assalto da turisti provenienti da ogni parte del pianeta. Se siamo alla ricerca di quei mari in cui godere di un gradevole tepore, dobbiamo andare nel Golfo di Catania che affaccia sul Mar Ionio oppure a Pantelleria, l’isola “circondata” dal Mediterraneo: qui infatti le temperature possono arrivare fino a 27 gradi. Se si risale la Penisola, invece, si raggiunge il Golfo di Napoli, in cui il Mar Tirreno registra appena un grado in meno.

Lo stesso clima e soprattutto le stesse acque si possono trovare in Spagna: il Mediterraneo che lambisce le coste di Andalusia, Costa del Sol e Barcellona assicura più di 25 gradi quando si è in acqua, non solo in estate ma anche per gran parte dell’anno. Infine, l’esperienza unica di un bagno al caldo nell’oceano si può fare anche in Europa, più precisamente ad Algar de Benagil, in Portogallo. Questo villaggio di pescatori costellato da spiagge e grotte marine si affaccia sull’Oceano Atlantico che da queste parti raggiunge anche i 25 gradi in estate.

Una delle spiagge della Costa del Sol

Fonte: 123RF

Costa del Sol, la spiaggia di Nerja
Categorie
aurora boreale Curiosità Europa Posti incredibili Svezia Viaggi

Cacciatori di aurore, avete mai sentito parlare del Blue Hole di Abisko?

Se siete amanti delle aurore, dei colori freddi e brillanti delle notti artiche, abbiamo un posto che fa proprio per voi. Si tratta di Abisko, un villaggio svedese impregnato di magia. Qui, infatti, è possibile assistere al Blue Hole, un fenomeno meteorologico poco noto rende questo piccolo centro della Svezia artica uno dei posti migliori sulla Terra per vedere l’aurora boreale.

Lo spettacolo dell’aurora nel Blue Hole di Abisko

Per assistere allo spettacolo del Blue Hole è necessario viaggiare fino a Abisko, uno villaggi più settentrionali della Svezia, situato a 250 km a nord del Circolo Polare Artico. Proprio nel cielo che si staglia sopra questa piccola località, c’è una macchia di cielo che si estende da 10 a 20 kmq sopra il villaggio, il lago Torneträsk e il parco nazionale di Abisko. Questa porzione di infinito rimane chiara e limpida sempre, indipendentemente dal clima circostante. Questo fenomeno rende Abisko uno dei posti migliori al mondo per assistere costantemente all’Aurora Boreale.

Infatti, la regione è soggetta a tempeste di neve e altri fattori climatici che rendono impossibile ammirare l’aurora. Ma il Blue Hole rendere questo spettacolo visibile anche se tutto intorno si scaglia il maltempo.

Il Blue Hole of Abisko è circondato da montagne che ostacolano le precipitazioni, assicurando 200 giorni all’anno di cielo limpido. Da Abisko è possibile prendere una seggiovia, che, in venti minuti, porta all’Aurora Sky Station, situata a 1000 metri di altitudine sulla vetta del monte Nuolja. Qui, l’assoluta mancanza di inquinamento atmosferico trasforma le lunghe notti artiche in occasioni perfette per andare caccia di aurore. Sta a voi scegliere quale punto sfruttare per ammirare un’aurora boreale da sogno.

Aurora boreale vista da Abisko
L’aurora boreale vista da Abisko

Abisko in Svezia

Se immaginate Abisko come una meta turistica con hotel, ristoranti e comfort vari, vi state sbagliando. Il luogo che offre la più bella aurora boreale al mondo è una località remota e sperduta tra la neve e il ghiaccio della Svezia. Qui troverete una piccola stazione ferroviaria sola, nella tundra innevata. Niente lampioni, né macchine, né case, il cielo è il padrone assoluto. A pochi metri, un unico edificio, il Mountain Lodge. È tutta qui Abisko, una perla custodita nella Lapponia svedese, a un’ora di treno dall’abitato più vicino. Vi immergerete a pieno nel vostro viaggio, scordando tutto il resto.

L’aurora boreale è l’attrazione principale di Abisko durante i mesi invernali, ma il microclima offre anche altri eventi meteorologici spettacolari. Tra questi, i rarissimi “archi lunari“, noti anche come arcobaleni lunari e aloni lunari, che si verificano quando la luce della luna si riflette e si rifrange attraverso le goccioline d’acqua e cristalli di ghiaccio nell’aria che circondano il Blue Hole.

Preparatevi a temperature a -30° sotto lo zero, vestiti pesanti e diverse coincidenze aeree. La Lapponia Svedese è una regione bella quanto ostile, ma con le giuste attrezzature si può viaggiare con tranquillità.

Un luogo magico in cui le lunghe notti buie si illuminano dei colori dell’aurora e degli arcobaleni lunari. Abisko non avrà da offrire grandi attrazioni cittadine, ma ha quello che le metropoli non avranno mai: una natura spettacolare, da togliere il fiato.

Categorie
città Curiosità Europa Madrid ristoranti Viaggi

Madrid: il ristorante più antico del mondo si trova in città

L’atmosfera di Madrid, possiamo ben dirlo, è unica nel suo genere. La capitale spagnola è talmente particolare da incantare ogni anno migliaia di migliaia di turisti. Ma oltre alla sua storia, alla sua magia e al suo fascino, c’è anche un altro motivo per visitarla: qui, infatti, sorge il ristorante più antico del mondo.

Si tratta del Sobrino de Botin, nato nel 1725 come semplice locanda e diventato, nel corso dei secoli, uno dei punti di riferimento per chi vuole mangiare bene in città. Al punto da diventare uno dei ristoranti preferiti di Ernest Hemingway.

La storia del Sobrino de Botin

Ma qual è la storia del Sobrino de Botin? Pare che corresse l’anno 1700 quando a Madrid arrivò un cuoco francese di nome Jean Botìn. L’uomo si era formato in alcune notevoli cucine parigine e aveva lavorato in diversi altri paesi della Francia, ma aveva un’idea davvero ambiziosa: voleva lavorare per un nobile della corte d’Asburgo.

Insieme alla moglie, Botìn si trasferì in una strada vicinissima a Plaza Mayor. Non riuscì a raggiungere l’obiettivo di lavorare per l’aristocrazia, ma fu molto furbo nel rilevare, insieme alla moglie, che proprio la presenza della corte d’Asburgo in città aveva fatto crescere sensibilmente la popolazione, con tanti artigiani e visitatori che si recavano in città.

Ristorante Botin: aperto nel 1725, è il più antico del mondo

Botìn e la moglie dovettero attendere qualche anno prima di poter fare propri gli spazi che oggi ospitano il ristorante, ma riuscirono ad aprire una piccola locanda atta ad ospitare chi, ancora, non aveva una casa propria ed era disposto a pagare per dormire e mangiare.

Il ristorante più antico del mondo e l’arte della cucina

I coniugi Botìn riuscirono ad affermarsi rapidamente, per diverse ragioni. In primis per la posizione centrale nella capitale, ma anche per i lavori di ristrutturazione che interessarono prima il piano terra e poi il primo piano. Proprio questi lavori resero il ristorante ancora più particolare, accogliente e tradizionale, con la creazione di un forno a legna di un patio interno tanto rustico quanto suggestivo.

Ristorante Botin: aperto nel 1725, è il più antico del mondo

A rendere famosi i Botìn e Jean in particolare, però, era il talento culinario. Il cuoco francese riuscì persino ad aggirare un divieto (temporaneo) per il quale nelle locande e nelle osterie non si potevanp vendere carne, vino e altri generi alimentari. Come? semplicemente chiedendo agli ospiti di portare gli ingredienti: avrebbero pagato “solo” la manodopera. E le pietanze di Botìn erano così squisite che chiunque si recasse nella locanda era disposto a pagare anche più di quanto lo stesso cuoco volesse.

Il ristorante più antico del mondo, tra leggenda e gusto

Alla morte dei coniugi Botìn, la locanda ha cambiato nome, passando da Casa Botìn a Sobrino de Botìn [nipote di Botìn, ndr], perché fu proprio il nipote a rilevarlo, trasformandolo sempre più in un ristorante in senso stretto. Pare che la sua fama fosse tale da portare un giovane Goya a lavorare lì come lavapiatti e che diversi poeti, pittori, letterati e personaggi di spicco ci siano passati almeno una volta per godere delle sue deliziose pietanze.

Il Ristorante Botin a Madrid, in assoluto il più antico del mondo

Ma a proposito, cosa si mangia al Sobrino de Botin? Qualsiasi pietanza tipica spagnola, chiaramente, ma i suoi piatti forti sono l’agnello e il maialino da latte arrosto (cordero asado e cochinillo asado). Le carni vengono da un’area della Spagna, quella compresa tra Sepúlveda-Aranda-Riaza, notissima per le materie prime di qualità e vengono poi arrostite lentamente, con cura. A gestire il ristorante, oggi, è la famiglia Gonzalez, un trio di cuochi ed esperti della ristorazione che hanno deciso di portare avanti la tradizione di Botìn, con passione e dedizione.

Categorie
Chiese Europa itinerari culturali turismo religioso Viaggi Wanderlust

Queste chiese dipinte si trovano in Europa e sono spettacolari

Un contraltare di colori, tra volute e tinte che colpiscono e lasciano senza fiato: esistono delle chiese dipinte che, nel corso dei secoli, si sono affermati come veri e propri scorci di meraviglia. E che, ogni anno, attirano migliaia di turisti. Di quali chiese stiamo parlando?

Delle chiese dipinte nella regione dei monti Troodos, sull’isola di Cipro. Per chi non lo sapesse si tratta di circa 10 edifici che si distinguono per i loro interni incantevoli, quasi sempre in contrasto con gli esterni austeri e rurali. Un vero e proprio percorso tutto da scoprire.

Alla scoperta delle chiese dipinte di Cipro

Nove chiese e un monastero: tra i monti di Cipro si trova, dunque, un vero tesoro. Una delle loro particolarità è che, sulle prime, non si distinguono neanche in quanto chiese. Dall’esterno, infatti, possono sembrare delle vecchie fattorie, delle stalle o, addirittura, dei fienili, nonostante abbiano la forma classica delle chiese bizantine. Anche questo particolare contrasto ha fatto sì che diventassero Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.

Chiesa di Panagia a Cipro: una delle chiese dipinte più belle

Queste chiese sono una sono una testimonianza eccezionale della civiltà bizantina dal tempo della famiglia dei Comneni in poi. In base a quanto scoperto, alcuni affreschi furono eseguiti da artisti di Costantinopoli mentre i successivi furono affidati ad artisti dell’Isola. Seguendo un preciso percorso è possibile rilevare le evoluzioni della pittura e, conseguentemente, i cambiamenti della società.

Il percorso ideale per scoprire le chiese dipinte

Ma qual è il percorso? Partendo dal presupposto che bisogna recarsi sui Monti Troodos per trovare le chiese dipinte, la cosa migliore da fare sarebbe dedicare un paio di giorni alla loro scoperta. Dopodiché, bisognerebbe, idealmente, partire dalla Chiesa di San Nicola del Tetto, che presenta un ciclo di affreschi realizzati tra l’XI e il XVI secolo. Poi, occorrerebbe visitare il Monastero di Agios Ioannis Lampadistis, al cui interno spiccano affreschi risalenti al XIII secolo (tra cui il Cristo Pantocratore con i profeti e gli evangelisti).

Chiesa di Panayia Podhithou a Cipro: una delle chiese dipinte più belle

A seguire, si dovrebbero visitare la Chiesa di Panagia Phorviotissa, qualla di Panagia tou Arakou e quella di Panagia a Moutoullas, per poi recarsi nelle chiese dell’Arcangelo Michele, di Timios Stravos, Podhitou, Stravos Agiasmati e Metamorphosis tou Soteros. Seguendo quest’ordine si rimane stupefatti dall’evoluzione artistica e si percepisce chiaramente il rapporto tra l’arte cipriota e quella cristiana occidentale.

Come si visitano le chiese dipinte?

Purtroppo non esiste ancora un tour guidato per scoprire le chiese dipinte, ma attenzione: chi si reca a Cipro durante l’estate può visitare il sito web del Dipartimento delle Antichità cipriote per inviare una domanda e richiedere informazioni. In genere si viene messi in contatto con i custodi delle singole chiese, che provvederanno ad aprirle con le chiavi in loro possesso e permetteranno la visita.

Chiesa di Chiesa di Stavros a Cipro: una delle chiese dipinte più belle

Il suggerimento, per chi vuole scoprire tutti e dieci gli edifici, è quello di noleggiare un auto per spostarsi agevolmente da un punto all’altro della regione dei Monti Troodos. Le chiese, infatti, non sono vicine tra loro, ma viaggiando in auto ci si può fermare tra paesini e piazzole e raggiungerle facilmente a piedi. Può sembrare faticoso, ma ne vale assolutamente la pena.

Categorie
Curiosità Europa Minorca Viaggi

Il luogo più bianco e instagrammabile di Minorca

Quando arriviamo, un’orda di belle ragazze che indossano lunghi e ampi abiti colorati – di quelli perfetti per fare la “ruota” – e cappelli a falda larga in mano o già pronto sulla testa, ci precede.

Sono influencer e instagrammer arrivate in questo minuscolo borgo dell’isola di Minorca dai quattro angoli del globo per scattare foto e selfie e fare reel e story.

Un angolo di Grecia in Spagna

Binibeca (o Binibèquer), un ex porto di pescatori la cui architettura ricorda più un villaggio della Grecia che non un angolo di Spagna, è uno dei luoghi più instagrammati di Minorca e forse di tutto l’arcipelago delle Baleari. Che siate social o meno, questo posto va comunque visto.

binibeca-vicoli-minorca

Fonte: 123rf

Tra i vicoli di Binibeca a Minorca

I cartelli affissi ai muri ricordano, in diverse lingue, che qui ci vive della gente e che quindi è apprezzato il silenzio. I vicoli stretti sui quali s’affacciano le case bianche creano infatti eco. Altri cartelli chiedono la cortesia di non salire sulle scalinate private, di non entrare nei cortili e, comunque, di avere rispetto per la privacy degli abitanti del borgo. Evidentemente a un certo punto si esagerava. E infatti ora è un luogo di silenzio dove regna la pace.



Booking.com

La storia di Binibeca

Del resto, come non restare affascinati questo delizioso villaggio completamente bianco, decisamente inaspettato, che si trova lungo la costa meridionale di Minorca, a una decina di chilometri dalla Capitale Mahón, affacciato su un porticciolo.

Le stradine intricate dove perdersi e le sue case imbiancate a calce rendono Binibeca uno dei paesi più belli della Spagna.

binibeca-bougainville-minorca

Fonte: 123rf

Le case imbiancate a calce a Binibeca

Conosciuto anche come il paese bianco della Spagna, fu costruito negli Anni ’60 e poi completamente restaurato e ricreato a immagine e somiglianza dei paesini di pescatori tipici del Mediterraneo.

L’idea venne a due architetti spagnoli, il minorchino Antonio Sintes e Javier Barba, di Barcellona, che progettarono e costruirono insieme le 165 case che formano Binibèquer Vell (in catalano, “vecchia”) e che rappresentano fedelmente l’essenza di un tipico villaggio di mare mediterraneo, con molte somiglianze con i paesaggi tipici delle isole greche.

binibeca-villaggio-bianco

Fonte: 123rf

A Binibeca tutto è candido come la neve

Binibeca, più bel villaggio di Spagna

Non c’è un’abitazione che sia uguale all’altra. Alcune hanno scalinate, altre piccoli balconi di legno o di calce bianca, altre ancora terrazze o comignoli sul tetto. Anche le porte d’accesso sono una diversa dall’altra. La prima a essere stata costruita è Casa Candi. Trovarla è semplice perché ognuna ha un nome.

casa-candi-ninibeca

Fonte: SiViaggia – Ilaria Santi

Casa Candi, la più antica di Binibeca

Le stradine di pietra s’insinuano nel cuore del borgo e portano verso piccole piazze o verso la chiesetta o verso il piccolo porto.

Oggi, molte delle proprietà sono diventate delle strutture ricettive turistiche, ma qualcuna è ancora abitata dalla gente del posto.

Non mancano piccoli bar e ristoranti con deliziosi cortili interni ombreggiati e tanti piccoli negozi, anche di alimentari, per gli abitanti del luogo.

binibeca-minorca-baleari

Fonte: 123rf

L’architettura mediterranea di Binibeca
Categorie
città Europa Idee di Viaggio itinerari culturali Oslo Viaggi

Come in un quadro: in viaggio dentro l’urlo di Munch

L’arte ha la caratteristica di stupire, di anticipare i tempi e di mostrare l’interiorità con pochi colpi di pennello ed Edvard Munch in tutto questo era un vero e proprio maestro. Il pittore norvegese attivo tra fine Ottocento e inizio Novecento ha dato vita a opere cariche di soggettività, segnando un punto di svolta nella storia dell’arte.

La sua fonte di ispirazione è stata spesso Oslo, la capitale della Norvegia che con la sua luce nordica e i misteriosi panorami è stata immortalata nell’iconico dipinto “L’Urlo”. Per rivivere le stesse sensazioni vissute dal pittore, la tappa alla collina di Ekeberg è d’obbligo.

L’incantevole collina di Ekeberg

Quello che contraddistingue Oslo rispetto alle altre città è la natura rigogliosa che si esprime al meglio attraverso colline, isole e penisole che la circondano. Per godere al meglio della vista di questa località, non bisogna salire su un grattacielo ma addentrarsi nella natura e visitare l’incantevole collina di Ekeberg. Definirla semplicemente una collina è limitativo, Ekeberg è molto di più. Di sicuro è molto cambiata rispetto al periodo in cui Munch era solito frequentarla, ma tutte le sensazioni provate dal pittore sono ancora vive.

Arrivare in cima a questa collina non è difficile, basta addentrarsi in uno dei sentieri circondati dal verde che partono dalla Città Vecchia oppure prendere il tram e scendere alla fermata intitolata al parco di Ekeberg (Ekerbergparken). Oltre al verde, la vista viene immediatamente catturata da sculture realizzate da artisti di fama internazionale come Dalì, Rodin e Renoir, che è possibile incontrare passeggiando nel parco e che fanno da cornice al panorama. Anche un semplice pasto nel parco di Ekeberg diventa l’occasione per respirare altra arte e altra storia. È qui infatti che sorge il Ristorante Ekeberg che può essere considerato un vero e proprio monumento del Neoclassico e da cui è possibile godere di una delle viste migliori e più romantiche della città.

Una veduta di Oslo dall'alto

Fonte: iStock/Vladislav Mavrin

Uno scorcio di Oslo dalla collina di Ekeberg

Cosa vedere ad Oslo

Oslo però non è soltanto il parco di Ekeberg. Dalla collina è possibile ammirare alcuni dei simboli di questa città, come ad esempio il Palazzo dell’Opera che emerge dall’acqua in tutta la maestosità del vetro e del marmo bianco, oppure il Museo Munch, realizzato in onore di uno dei concittadini più illustri. Se poi si vuole andare alla ricerca della Oslo più autentica, non può mancare una tappa alla Fortezza di Akershus, un monumento che è conosciuto più semplicemente come “Castello”. Esiste dal 1200 e quindi può “raccontare” molto della storia della capitale norvegese.

Le luci di Oslo

Fonte: iStock

Una romantica veduta di Oslo

La ricerca di edifici storici a Oslo non può fare a meno della Chiesa del Nostro Salvatore, la cattedrale barocca della città che incanta per le sue vetrate istoriate e per il soffitto in cui sono raffigurati episodi del Nuovo e Vecchio Testamento. Ultimo ma non meno importante è il Parco di Vigeland, un vero e proprio museo a cielo aperto con sculture in granito e bronzo, anche se la vera attrazione è il Monolite, una colonna di 17 metri composta da figure umane “intrecciate” tra loro, resa ancora più spettacolare e romantica dal tramonto.

Categorie
Croazia Europa Idee di Viaggio parchi naturali vacanza natura Viaggi

Scopriamo la Lika-Senj! Riposa la mente nella natura incontaminata

National Park Plitvice Lakes archive

La Croazia è una terra piena di meraviglie, molte delle quali si trovano nella sua regione dalla superficie più grande – quella della Lika e di Segna (Ličko-senjska županija). Qui si possono ammirare meravigliosi altopiani caratterizzati da campi attraversati da fiumi sotterranei e montagne che si fondono con il cielo e il mare. Mentre dalle cime si gode di una vista mozzafiato sulle isole.

Motorcycle and islands – TB Lika-Senj County

Nonostante sia la regione croata con la superficie più grande, la Lika è contemporaneamente quella meno popolata. Chi volesse esplorare i suoi luoghi d’interesse naturale e culturale potrà farlo senza affollamenti. In ogni angolo di questa regione, caratterizzata da due parchi nazionali, regna infatti un’atmosfera tranquilla. Con una delle montagne più alte e più belle al suo centro, il Velebit, la regione della Lika e di Segna, è come una barriera che protegge l’Adriatico dal freddo clima continentale. Se non conoscete la regione della Lika e di Segna, lasciatevi ispirare da quest’ambiente e scoprite quale personaggio geniale vi nacque.

Un parco nazionale in ogni angolo

Una delle tante meraviglie della natura in questo territorio sono i laghi e le cascate che rappresentano un connubio affascinante tra Carso e acqua. Il Parco nazionale dei laghi di Plitvice fa parte della lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. I suoi sedici laghi di colore verde-azzurro creano un panorama assolutamente indimenticabile ed è impossibile decidere se questa meraviglia, con la sua ricca flora e fauna, sia più affascinante in una giornata serena o di neve. I ponticelli di legno conducono a piedi attraverso questo fantastico parco mentre i laghi si possono visitare con un battello turistico oppure con un trenino.

View from Velebit mountain to Adriatic cost and Islands – TB Lika-Senj County

“Una vita non basta per il Velebit”: gli appassionati di questa montagna descrivono così la sua rigogliosa maestosità. Il Parco nazionale del Velebit settentrionale è solamente una fra le perle di questa catena montuosa che comprende anche il Parco nazionale di Paklenica. Il Parco nazionale del Velebit settentrionale presenta una moltitudine di diversità naturali con i suoi boschi, i prati, le rocce e gli animali, ma anche le tracce della presenza umana con i muretti a secco e le tradizionali dimore dei pastori. Oltre all’escursionismo e al trail running, il Velebit suscita emozioni anche per ciò che si trova al di sotto. Provate lo speleoturismo ed esplorate il suo sottosuolo alla scoperta di grotte, caverne, corridoi, fiumi e laghi sotterranei.

In bicicletta o a piedi attraverso la natura, la storia e le leggende

Cycling on Velebit – TB Lika-Senj County

Dal Velebit al Podgorje, sino a Novalja, sull’isola di Pago (Pag) ci sono numerosi percorsi ciclabili. La varietà del terreno e del paesaggio offrono a ciclisti ricreativi e professionisti la possibilità di vivere interessanti escursioni sia in biciletta da corsa che in mountain bike.

Fra i percorsi a disposizione anche i sentieri di Winnetou, il personaggio principale del leggendario romanzo. Infatti, il Velebit è stato scelto per le riprese dell’omonimo film proprio grazie a un ambiente che si adatta perfettamente allo scenario di un classico film western. Il territorio della Lika è ideale da percorrere a piedi, praticando attività come il trail running, il trekking o l’escursionismo. In questo modo potrete ammirare il paesaggio, respirando a pieni polmoni.

In quest’ambiente, che invita a passeggiare, è nato il Festival croato della camminata che si svolge a Gospić e Otočac su due percorsi di varia lunghezza. Sull’isola di Pago potete percorrere uno dei percorsi trekking più belli della Croazia, quello in cui si svolge la gara trail Life on Mars. Il vostro impegno per ogni chilometro percorso verrà ripagato da un panorama stupendo. Perché la gara si chiama proprio così? Questo dovrete scoprirlo da soli!

Cratia walking festival – TB Lika-Senj County

L’adrenalina sgorga anche dall’acqua: potete sentirla durante le varie attività acquatiche come il rafting o il torrentismo. Infatti, proprio la natura incontaminata offre le condizioni migliori per praticare degli sport estremi e adrenalinici. Per ammirare la Lika dall’alto c’è il parapendio, mentre per un ottimo team building – oltre alle attività già nominate – ci sono lo sci, la fotografia e altri sport adrenalinici.

Sapori di montagna e di mare

Traditional food – National Park Plitvice Lakes archive

La Regione della Lika e di Segna sono il luogo in cui s’incontrano i profumi del mare, della salvia, delle olive e della bora, ma anche quelli dell’erba, del fieno e del bosco. Nel litorale o sull’isola di Pago potete assaporare il pesce, il sale, l’olio d’oliva, il rosmarino e la salvia, accompagnati dal prosciutto crudo stagionato al vento di bora e dai formaggi locali. Nell’entroterra troverete invece il latte fresco, i formaggi come lo “škripavac”, la carne d’agnello allo spiedo o cotta sotto il coppo, le patate arrostite, il cavolo cappuccio, la trota del fiume Gacka, il granoturco e la farina. E ancora le prugne e i funghi che giungono dalla parte continentale della regione. Molte ricette provengono da una cucina tradizionale e contadina e testimoniano le usanze e il modo di vivere di un tempo, mantenendo così la tradizione e sperimentando tutte le meraviglie della Lika.

Un ambiente che ispira

La tranquillità e la natura incontaminata fanno di quest’ambiente una fonte d’ispirazione. Infatti, un piccolo paese della Regione della Lika e di Segna è il luogo in cui nacque Nikola Tesla, uno dei più grandi visionari del XX secolo che, con le sue riflessioni e invenzioni, cambiò e segnò per sempre la storia. Il Centro memoriale di Nikola Tesla è costituito da edifici tradizionali e da strutture nuove, fra questi ll casa natale in cui si trova un’esposizione multimediale. Il centro si trova a Smiljan, un paese vicino a Gospić: in questa destinazione meravigliosa potrete scoprire tutto sul genio che ha cambiato il mondo.

Nikola Tesla – TB Lika-Senj County

Categorie
Europa Grecia vacanze avventura Vacanze Con Bambini Viaggi

Vacanze in Grecia, il divertimento è per tutta la famiglia

Gli ingredienti di un’indimenticabile vacanza in famiglia? Una bella spiaggia per giocare con le onde e con la sabbia, un luogo sconosciuto da scoprire insieme e tante piccole avventure da trasformare in nuovi, dolcissimi ricordi. Un viaggio in Grecia offre tutto questo e molto altro ancora.

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, la penisola ellenica non è una meta ideale solo per chi cerca relax, tradizione enogastronomica e vita notturna. Le idee suggerite dall’Ente Nazionale Ellenico per il Turismo sono capaci di entusiasmare sia gli adulti sia i bambini. Interessano anche le piccole isole che sembrano uscite da una cartolina. Si va dalle attività all’aria aperta fino a villaggi medievali e meraviglie naturali da esplorare, senza dimenticare ovviamente gli immancabili bagni nel mare cristallino. Il risultato è assicurato: un’esperienza divertente e rigenerante per grandi e piccoli.

All’avventura tra le dune di sabbia e i laghi salati di Lemnos

Non c’è vacanza al mare che si rispetti senza i giochi tra i castelli di sabbia. I migliori si fanno sicuramente a Lemnos. L’isola nell’Egeo settentrionale, fuori dalle rotte più turistiche, oltre a un antico castello popolato da cervi e ai tipici villaggi tradizionali ospita un’impressionante distesa di dune di sabbia dorata che si estende per ben 70mila metri quadri. Difficile trovare qualcosa di simile in tutto il resto della Grecia! Un’altra rarità dell’isola sono i laghi salati Alyki, Hortarolimni e Asprolimni, il luogo ideale per una passeggiata nella natura e per osservare gli uccelli migratori.

A Rodi c’è il tour in kayak lungo la via dei pirati

A Rodi l’avventura è dietro l’angolo. La città vecchia sembra uscita da un romanzo con dame e cavalieri e ci si potrebbe quasi aspettare che dal mare spunti da un momento all’altro un galeone con l’inconfondibile bandiera nera. In effetti, una delle esperienze che si possono fare sull’isola è un tour in kayak sulla via dei pirati. Oltre a scoprire da un punto di vista insolito alcune delle spiagge più belle di Rodi, durante la gita si nuota, si fa snorkeling e si imparano tutti i segreti sulla storia e la fauna di questa terra.

Piccoli e grandi esploratori nella foresta pietrificata di Lesbo

A Lesbo, per la gioia di grandi e piccoli, è d’obbligo svestire momentaneamente i panni del turista e indossare quelli dell’esploratore. La destinazione? La straordinaria foresta pietrificata. Si tratta di una delle gemme nascoste dell’isola nell’Egeo nord-orientale, che pure ospita spiagge magnifiche, terme e antiche cittadine. Soprannominata “la Pompei del mondo vegetale”, la foresta è rimasta cristallizzata dopo una pioggia di cenere vulcanica caduta 20 milioni di anni fa. Sul posto ci sono diversi sentieri escursionistici e anche il Museo di storia naturale, da visitare con la guida esperta di uno dei geologi del posto.

A Chios si visitano castelli e villaggi medievali 

La deliziosa e accogliente isola di Chios è famosa soprattutto per la mastiha (o mastice), la resina estratta dal lentisco che si usa per aromatizzare dolci e alcolici. Questo ingrediente storicamente è stato centrale per la società e l’economia di molti villaggi medievali che oggi sono patrimonio Unesco: visitarli è come fare un indimenticabile tuffo nel passato tra castelli bizantini, torri fortificate e vicoli acciottolati. Il villaggio di Olymbi, inoltre, sorge vicino a una grotta con impressionanti stalagmiti e stalattiti.

Le gioiose sagre di paese e le terme di Ikaria

Ikaria, nell’Egeo del nord, conquista i grandi con lo stile di vita lento e i piccoli con le spiagge perfette per tuffi e giochi. Tutti, però, saranno conquistanti dalla musica, dai balli e dalle golosità delle sagre locali: ogni villaggio ne ha una e ad agosto gli appuntamenti sono il 6 a Raches, il 15 a Langadàs, Monokambi e Akamatra, il 17 a Karavostamo e il 27 a Maratho. E se dopo tante avventure si sente il bisogno di po’ di riposo, bisogna sapere che Ikaria è benedetta dalla presenza di otto sorgenti termali e vari centri benessere.

In collaborazione con Ente Nazionale Ellenico per il Turismo

Categorie
Budapest città Destinazioni Europa itinerari culturali Viaggi

Per scoprire la storia di questa città devi visitare i suoi Café

Non c’è assolutamente che dire: quando si parla di Budapest si pensa immediatamente al suo fascino, alle sue strade, ai suoi colori e, ovviamente, a tutto ciò che è più prettamente invernale e “nordico”. Eppure, c’è qualcosa che non tutti sanno: per conoscere la sua vera storia, quella più antica, bisogna frequentare i suoi café.

Sì, perché i café di Budapest sono l’esempio lampante dell’approccio alla vita e alla storia nell’Europa Centrale: un mix di opulenza e concretezza, di incanto e vita vissuta, dove ci si rilassa con una tazza di caffè, una gustosa torta o anche con una bevanda fredda.

L’atmosfera dei Café di Budapest

Sì, è vero, quando si immagina il classico café si pensa per lo più a Parigi, ma è solo una questione di fama. I café di Budapest, infatti, non hanno assolutamente nulla da invidiare ai loro “fratelli” francesi, anzi: per certi versi gli somigliano, dato che tra le loro mura (e i loro tavoli) si sono avvicendati scrittori, pittori, creativi, letterati e persino politici.

Uno scorcio di Budapest, strade urbane

Quasi tutti i café storici di Budapest sono esempi dell’architettura neobarocca: marmi, specchi, lampadari di cristallo e sedie in legno li rendono dei veri e propri luoghi senza tempo, cristallizzati in un’epoca lontana, con quel pizzico di decadenza che li rende straordinariamente attraenti.

Budapest e i café: un connubio di storia e arte

La maggior parte dei café di Budapest risalgono ai primi anni del 1800 e giocano moltissimo con la loro storicità. Un po’ come Vienna, Budapest è riuscita a godere di un vero e proprio boom culturale all’inizio del ventesimo secolo. Ciò portò alla nascita di moltissimi ritrovi dove si vendevano bevande a caffeina (allora venduta a prezzi contenutissimi) che, però, venivano visti non proprio di buon occhio dalla parte più nobile della popolazione.

Un caffè di Budapest con tavoli all'aperto

I café attraevano, pertanto, la borghesia più ribelle, quella che voleva fuggire dalle regole delle persone più altolocate. Una delle cose che li accomunavano (e li accomunano) sono gli alti soffitti, che raccontano la loro trasformazione in rifugi per fumatori (di sostanze non sempre legali) e gli spazi conviviali arredati anche con divani e tavolini, che favorivano l’aggregazione e il confronto intellettuale.

I migliori café di Budapest

Se quanto narrato vi ha fatti sognare, allora vorrete sicuramente sapere quali sono i café più rappresentativi della città. Il primo (e più gettonato) è il New York Café, situato in un opulento edificio del 1894 (che ospita anche un hotel a cinque stelle). Qui, nei mesi anteguerra, giornalisti, artisti e intrattenitori ungheresi facevano letteralmente la storia tra alcolici e sigarette, oltre che impegnandosi in storie dissolute. Esempio straordinario del neo-barocco, è ricco di marmi bianchi, inserti dorati e opere d’arte: è stato definito il café più bello del mondo.

Il secondo, invece, è il famosissimo Café Gerbeaud, uno dei più antichi di Budapest. Aperto nel 1858, prende il nome dal pasticcere-cioccolatiere Émile Gerbeaud e ha mantenuto l’atmosfera dei primi del ‘900, con i suoi stucchi in stile rococò, i suoi lampadari ispirati a Maria Teresa d’Austria, i suoi ornamenti in legno esotico, e, ovviamente, i suoi bronzi e i suoi marmi. Il punto forte? i dolci, chiaramente, come la torta d’albicocche e burro d’arachidi al cioccolato.

Una delle strade del centro di Budapest

Nel centro della città, invece, si trova il Central Café, fondato nel 1887. Proprio per la sua posizione era frequentato prevalentemente da attori, scrittori, registi e starlette. Si contraddistingue per i suoi candelabri, per i dipinti e per i mobili in legno pregiatissimo, oltre che per la vasta offerta di dolci tipici ungheresi, tutti da gustare.

Infine, da non perdere è il Ruszwurm Cukrászda, il café più antico in assoluto di Budapest, che prepara le stesse ricette sin dal 1827 ed è situato in una residenza barocca circondata dal verde. Il suo interno è modesto, eppure veniva frequentato da artisti ricchissimi, che non perdevano l’occasione per gustare una Dobos Torte, buonissima torta di pan di spagna al cioccolato ricoperta da una glassa al caramello.