Categorie
Europa Idee di Viaggio Viaggi

Si trova in Europa ed è il cinema più bello del mondo

Monumenti iconici, vie dello shopping e sculture, e poi ancora piazze, musei, parchi e giardini: sono questi i luoghi che caratterizzano i nostri itinerari di viaggio. Eppure l’esperienza ci ha insegnato che all’ombra delle attrazioni turistiche più popolari c’è sempre altro da scoprire.

Ci sono le tradizioni e la cultura, che rendono tutto più magico, ci sono i dettagli che incantano, e che si palesano solo davanti agli occhi dei più attenti osservatori e poi, ancora, tutti quei luoghi che caratterizzano in maniera unica il patrimonio storico, culturale e artistico della città.

Come quel cinema situato a Reguliersbreestraat, nella zona di Amsterdam conosciuta come Cerchia dei canali Est, che non è solo un luogo di intrattenimento dove trascorrere qualche ora davanti alla visione di un buon film, ma è molto di più: è il cinema più bello del mondo.

Pathé Tuschinski: il cinema più bello del mondo

Organizzare un viaggio ad Amsterdam è sempre un’ottima idea. La capitale dei Paesi Bassi, infatti, stupisce e incanta viaggiatori provenienti da tutto il mondo con il suo patrimonio storico e artistico, con quell’elaborato sistema di canali nei quali si affacciano le abitazioni caratteristiche dell’epoca d’oro. E poi ci sono i musei, tutti riuniti in uno splendido quartiere, che espone i capolavori d’arte moderna dei più grandi artisti di sempre.

Amsterdam è un vero gioiello da scoprire e riscoprire, meglio ancora se in bicicletta, simbolo della città nonché mezzo preferito da cittadini e viaggiatori per spostarsi da una parte all’altra.

Èd è proprio in sella a una bicicletta che possiamo raggiungere la suggestiva zona del mercato dei fiori. Tra un acquisto e un altro, è impossibile non notare quelle due torri che svettano verso il cielo superando gli edifici circostanti. Sono quelle del Tuschinski, uno degli edifici simboli di Amsterdam nonché il cinema eletto più bello del mondo.

C’era una volta un cinematografo

Tutti in città conoscono quello che era un tempo il Theater Tuschinski. Oggi, e più precisamente dal 2000, il suo nome è Pathé Tuschinski, ma la sostanza non cambia perché si tratta del celebre e iconico cinema e teatro del varietà di Amsterdam.

Un gioiello architettonico, sapientemente costruito in stile déco ed elementi orientaleggianti, che con gli anni è diventato il simbolo di tutta la città. Il nome del cinema è un omaggio al suo ideatore, Abraham Icek Tuschinski. Fu lui, uomo d’affari ebreo di origine polacca, a commissionare il progetto all’architetto Heyman Louis de Jong nel 1918.

Sin dalla sua inaugurazione, avvenuta il 25 ottobre del 1921, il cinema è diventato un punto di riferimento per il mondo dello spettacolo in città. Qui si sono esibiti grandi artisti e cantanti, sono state proiettate le prime visioni delle grandi produzioni hollywoodiane. Oggi il Pathé Tuschinski continua a tenere fede alle sue origini, ed è diventato il cinema delle prime visioni dei film olandesi.

Non è solo la sua storia che affascina, ma anche e soprattutto i suoi esterni e i suoi interni che lo rendono un gioiello architettonico unico in città. Non è un caso che la rivista Time Out Magazine lo abbia eletto a cinema più bello del mondo.

Il cinema teatro Pathé Tuschinski è una tappa imprescindibile per tutti i viaggiatori che giungono ad Amsterdam. Potete recarvi a Reguliersbreestraat per contemplare la sua architettura esterna, oppure entrare a vedere un film e immergervi in un’atmosfera senza tempo.

Categorie
biblioteche città Europa itinerari culturali Parigi Posti incredibili Viaggi

Bellissima e opulenta: la biblioteca-museo nel cuore di Parigi

Paradisi dei bibliofili, luoghi affascinanti seducenti e straordinari, strutture silenziose e suggestive tutte da scoprire. Stiamo parlando delle biblioteche del mondo, patrimoni dell’arte, della cultura e della storia dell’umanità intera.

Luoghi dove è possibile perdersi e immergersi tra milioni di libri, lì dove è conservata ed esposta la cultura del mondo intero. Posti che, con il tempo, si sono trasformati in vere e proprie attrazioni turistiche, sia per gli amanti dei libri, sia per tutte quelle persone che desiderano toccare con mano qualcosa che ci appartiene, e che è stata preservata nei secoli.

Londra, Stoccarda, Varsavia e Dublino, in queste città sono conservate alcune delle biblioteche più belle del mondo che, per architettura, storia e libri, non hanno eguali. Ma ce n’è una, tra queste, che è un autentico gioiello. Una biblioteca che per oltre dieci anni ha subito importanti lavori di restauri e che ora è tornata a splendere più di prima. Stiamo parlando della Richelieu, la biblioteca nel cuore di Parigi che è un omaggio alla storia e alla cultura francese.

Bentornati a Parigi

Un viaggio a Parigi è sempre un’ottima idea, soprattutto quando questo ci permette di perderci e immergerci nelle meraviglie artistiche, culturali e storiche di una città straordinaria. Soprattutto quando quella stessa città ospita una delle più belle biblioteche al mondo.

È stata riaperta nel settembre del 2022 suscitando incanto e meraviglia nello sguardo dei migliaia di visitatori giunti fin qui per ammirare, di nuovo, i suoi interni. Quella di Parigi non è solo una biblioteca, ma è anche un museo, un vero e proprio monumento nazionale che racconta e racchiude la storia della città e del Paese intero.

Dopo un progetto di rinnovamento, curato dall’Atelier Bruno Gaudin e durato 12 anni, il sito Richelieu della Biblioteca Nazionale di Francia ha riaperto, diventando in poco tempo, di nuovo, una delle mete predilette dei cittadini e dei viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Libri, storia e cultura, ma anche un museo straordinario che ha l’obiettivo di raccontare l’umanità intera attraverso collezioni che narrano la Francia, dall’antichità fino ai giorni nostri, e tutte le relazioni del Paese con il resto del mondo.

Dentro la biblioteca più bella d’Europa

Nel cuore del II arrondissement di Parigi si trova un antico palazzo costruito nel XVII secolo e appartenuto al cardinale Mazzarino che, nel 1721, trasferì qui la biblioteca reale. Oggi, quel luogo, è diventato la sede storica della Biblioteca Nazionale di Francia, la più importante del Paese nonché una delle più belle e straordinarie d’Europa e di tutto il mondo.

Il sito Richelieu è un vero e proprio omaggio alla cultura. La biblioteca reale, infatti, ospita collezioni prestigiose sapientemente conservate all’interno di un’architettura sontuosa ben visibile nelle meravigliose Salle Labrouste e Salle Ovale. Ma non è tutto perché all’interno di questo luogo della memoria non ci sono solo libri.

La riapertura del sito Richelieu ha messo in mostra l’animo eclettico e multiculturale di questo luogo straordinario. Alla biblioteca più importante del Paese, infatti, si affianca oggi il Museo della BnF che ospita alcune delle più importanti collezioni del mondo, che comprende manoscritti, stampe, costumi e codici miniati. C’è anche uno spazio per le mostre temporanee e un giardino pubblico accessibile da rue Vivienne.

Categorie
Curiosità Europa Fiume itinerari culturali Monumenti Viaggi

Affacciata sul fiume c’è la scultura nella roccia più grande d’Europa

Un enorme volto di pietra incastonato nel verde più brillante, con lo sguardo che sembra perdersi sulla vastità di un fiume ricco di storia: no, non è la descrizione di un’opera architettonica protagonista di un romanzo fantasy, ma è la Statua del Decebalo, che detiene attualmente il primato di scultura nella roccia più grande d’Europa.

Sì, perché grazie ai suoi 55 metri d’altezza e ai 25 metri di larghezza, questa suggestiva opera rocciosa si distingue per la sua imponenza e non ha eguali in termini di dimensioni. C’è però da dire che non è tutto qui, perché questa statua ha anche un grande fascino, dovuto alla sua realizzazione e alla sua storia.

Che cos’è la Statua del Decebalo?

Cos’è di preciso, dunque, questo volto così particolare? La domanda giusta da porre, in realtà, sarebbe chi è: si tratta appunto di Decebalo, ultimo sovrano della Dacia. Decebalo ebbe (e ha) un impatto enorme sulla Romania: il sovrano organizzò il proprio esercito in modo straordinario, per combattere contro gli imperatori romani Domiziano e Traiano, al fine di conservare l’indipendenza del paese. La sua impresa fu eccezionale, al punto che Roma prese proprio esempio dalle truppe di Decebalo per riorganizzare il proprio, di esercito.

La Statua del Decebalo sul Danubio: è la più grande scultura in Roccia d'Euroa

Descritto come maestro militare, stratega astuto e grande pensatore, Decebalo è un simbolo di grande intelletto, ambizione e preparazione. Per questa ragione, nel 1994, è stata realizzata la Statua: per ricordare la sua preparazione e per ispirare i posteri a compiere azioni sempre attente e ben pensate, perché sono proprio la mente e il pensiero acuto a determinare i successi, anche in situazioni apparentemente sfavorevoli.

La creazione e la storia

Nonostante la fine di Decebalo non sia stata delle migliori (il sovrano si suicidò dopo una sconfitta), questo Re è passato alla storia per il suo carisma. In particolare, il suo volto attirava l’attenzione: pur non essendo bello era affascinante per via dello sguardo intenso e brillante, accentuato da sopracciglia marcate, per gli zigomi pronunciati e per le labbra grandi e carnose e il suo fascino gli dava la possibilità di ammaliare gli interlocutori.

Questa peculiarità e le sue abilità strategiche hanno colpito un ricco uomo d’affari rumeno, Iosif Constantin Drăgan. Quest’ultimo, nel 1994, decise di acquistare un angolo verde, più precisamente uno sperone roccioso che si affacciava sul Danubio , vicino alle Porte di Ferro (il confine tra la Romania e la Serbia), proprio con l’intento di far realizzare una statua che ritraesse il volto di Decebalo.

Statua del Decebalo: la più grande scultura rocciosa in Europa

La sua idea era ambiziosa: la statua doveva essere enorme, doveva osservare il Danubio e doveva trasmettere tutto il carisma del sovrano. Fece scegliere il luogo migliore per realizzarla allo scultore italiano Mario Galeotti, che oltre a valutarne la posizione ne realizzò un modello iniziale. L’opera di realizzazione iniziò nel 1994 e finì nel 2004: ci sono voluti dunque ben 10 anni di lavori, iniziati con il disboscamento, la definizione dell’area per mezzo della dinamite e la pulizia e la messa in sicurezza delle rocce.

A Galeotti seguì los cultore rumeno Florin Cotarcea, che guidò ufficialmente i lavori coordinando oltre dodici scultori, i quali vennero formati per lavorare scalando la roccia, arrampicandosi, in turni di lavori di circa sei ore, affrontando diversi pericoli tra cui (appunto) le altezze, ma anche la presenza di vipere e l’impossibilità di utilizzare macchinari pesanti per aiutarsi.

La Statua di Decebalo e la lapide

Alla fine dei lavori, la Statua di Decebalo era più che imponente. La lunghezza degli occhi è di 4,3 metri, quella del naso di 7 metri, la bocca supera i 5 metri. La barba è stata curata al meglio delle possibilità degli scultori, che dovettero lavorarla in particolare durante l’estate, quando la pietra si arroventava e le condizioni diventavano rigide, quasi intollerabili.La più grande scultura rocciosa d'Europa: è la Statua del Decebalo, affacciata sul Danubio in Romania

Sotto la statua, è stata apposta una lapide che recita “Decebalus Rex – Dragan Fecit”, ovvero “Re Decebalo, opera realizzata da Dragan”, per ricordare che a commissionarla è stata appunto l’uomo d’affari Iosif Constantin Drăgan, il quale ha sostenuto di aver scelto il Re anche per ricordare l’importanza dell’identità culturale dei rumeni.

Categorie
Europa Lagune Posti incredibili Viaggi

La Spa naturale più bella d’Europa è una laguna dall’acqua rosa

Madre Natura non smette mai di incantarci con quegli spettacoli incredibili che ci ricordano, ogni volta, quanto è straordinario il mondo che abitiamo. Sono le stesse visioni, queste, che ci spingono a esplorare il globo, a viaggiare in luogo e in largo per perderci e immergerci all’interno di paesaggi incredibili, che a volte sono così belli da non sembrare reali.

E invece lo sono, e lasciano senza fiato. Propio come fa quel lago salato dalle acque rosa che si trova in Spagna, e che per caratteristiche è anche una Spa naturale, la più bella e suggestiva di tutta Europa.

Il lago rosa di Torrevieja

Organizzare un viaggio in Spagna è sempre un ottima idea, in ogni periodo dell’anno. Il Paese, infatti, è un concentrato di bellezze e meraviglie architettoniche e naturali tutte da scoprire, alle quali si uniscono le tradizioni e le storie che da sempre rendono questo magico territorio una vera e propria attrazione mondiale.

E oggi è proprio in Spagna che vogliamo tornare, per raggiungere un luogo che ospita uno dei paesaggi più belli e suggestivi di tutto il Paese. Ci troviamo a Torrevieja, lungo il meraviglioso itinerario della Costa Blanca, tra Alicante e Cartagena.

Il territorio, particolarmente apprezzato per il patrimonio paesaggistico ed ecologico, ospita un luogo incredibile plasmato da Madre Natura. Si tratta di una laguna salata che campeggia al centro del Parco Naturale di Lagunas de la Mata e Torrevieja. Un luogo unico al mondo, non solo per i suoi colori, ma anche per tutta una serie di caratteristiche che offrono a cittadini e viaggiatori un’esperienza di benessere straordinaria.

Sì perché quel lago salato dalle caratteristiche sfumature rosa non è solo bello da guardare, ma fa anche bene, al punto tale da essere considerato una vera e propia Spa naturale.

Una Spa naturale e bellissima

La laguna di Torrevieja è un miraggio, un luogo così bello e surreale che incanta la vista e riscalda il cuore. Quel fenomeno naturale che tinge tutto di rosa, e che ci riporta immediatamente a tutti quegli scenari da favola che abbiamo visto solo nei libri e nei cartoni, è dato dalla presenza dei batteri Halobacterium che, grazie al rilascio dei loro pigmenti, danno quella caratteristica colorazione.

Un colore, questo, che durante alcuni periodi dell’anno si intensifica ancora di più creando un’atmosfera magica e surreale.

Il lago rosa di Torrevieja non è solo bello da guardare e incredibile da fotografare, perché questo luogo è un vero e proprio concentrato di benessere. Le acque, per motivi di tutela ambientale, non sono balneabili, tuttavia lungo tutto il parco si snodano diversi percorsi da seguire a piedi e in bicicletta che permettono di godere di tutti i benefici sprigionati dalla laguna.

Le acque che evaporano, infatti, sono ricche di sali minerali e di iodio che fanno bene al corpo e all’apparato respiratorio. E non è tutto perché i fanghi che si trovano sul fondale della laguna possono essere utilizzati dai visitatori per un vero trattamento di benessere. È stata infatti creata un’area dove è possibile rilassarsi e prendersi cura di sé con un bagno di fanghi, per rigenerare la pelle, le articolazioni, il corpo e la mente.

Categorie
Europa faro Posti incredibili Viaggi viaggiare

Il viaggio mozzafiato che conduce al faro più alto d’Europa

Torri luminose che illuminano sentieri notturni, marini e terrestri, guardiani orgogliosi e solitari di paesaggi e territori selvaggi, custodi sempre vigili di storie, leggende e aneddoti. Questi sono i fari del mondo.

Funzionali e strategici, bellissimi e suggestivi, alcuni fari si sono trasformati col tempo in vere e proprie attrazioni turistiche senza eguali. Torri da incorniciare tra le istantanee più belle di un viaggio indimenticabile che caratterizzano in maniera univoca scenari straordinari che lasciano senza fiato.

Ed è proprio all’interno di uno di questi paesaggi che vogliamo portarvi oggi, lì dove svetta verso il cielo il faro più alto d’Europa che segna il confine tra la Manica e l’Atlantico. Benvenuti al cospetto del faro dell’Île Vierge, nel cuore azzurro della Bretagna.

Viaggio sull’Île Vierge

Esiste un luogo nel territorio di Finistère, che incanta e stupisce da sempre. Un piccolo isolotto immerso nel mare e incorniciato tra gli scogli e le rocce che affiorano dall’acqua, un luogo che incanta per il suo paesaggio solitario e selvaggio. È qui che è stato innalzato quello che è uno dei fari più suggestivi del mondo. È sempre qui che è possibile perdersi e immergersi all’interno di uno degli scenari più straordinari d’Europa

Ci troviamo in Bretagna, e più precisamente sull’Île Vierge. Questa piccola isola di appena 6 ettari, si trova a meno di due chilometri dalla costa nord occidentale della regione francese, proprio di fronte al villaggio di Lilia. È qui che è stato creato il faro di più alto di tutta Europa.

Con i suoi oltre 80 metri di altezza, il faro dell’dell’Île Vierge domina sull’intero scenario svolgendo la sua originaria funzione di guardiano. Ed è così bello che da secoli si è trasformato in una vera e propria attrazione turistica da raggiungere almeno una volta nella vita.

Il faro più alto d’Europa

Immersa tra la costa frastagliata e pericolosa della zona nord occidentale del Paese, Île Vierge è stata scelta per costruire quel faro che avrebbe illuminato l’intero tratto di mare.

La bellezza del paesaggio di questo luogo, però, era stata già scovata secoli prima quando, nel XV secolo, un gruppo di frati scelse di fondare proprio qui un convento. Il nome stesso dell’isola, sembra essere legato alla cappella dedicata alla Vergine qui costruita. Purtroppo però, a causa della scarsità di risorse dell’isola, i frati furono costretti a lasciarla.

Nel 1840 fu il governo francese ad acquistare l’isola e a costruire una grande torre in granito di 32 metri. Sul finire dello stesso secolo, le autorità decisero di costruire un nuovo faro senza abbattere la struttura preesistente, che si è poi trasformata nella residenza dei guardiani. I lavori terminarono nel 1902: nasceva così il faro più alto d’Europa. Quello del faro di Île Vierge è un primato che, fino a quel momento, era detenuto solo dalla Lanterna di Genova, conosciuta anche con il nome di Dominante dei mari.

Il faro può essere osservato anche dalla costa e restituisce un’immagine bellissima. L’Île Vierge, invece, può essere raggiunta via mare.

Salire sulla cima del faro dell’Île Vierge è una vera e propria esperienza sensoriale che incanta la vista e riscalda il cuore, perché è qui che si può ammirare uno dei panorami più selvaggi e incontaminati di tutta Europa. Per farlo occorre salire 365 gradini, ma la fatica viene ripagata da una vista sublime.

Categorie
Europa Notizie treni Viaggi viaggiare

Ritorna Discover EU: come viaggiare gratis in treno

Saranno 35.000 i giovani che, per la seconda volta quest’anno, potranno viaggiare in treno gratis alla volta di splendide destinazioni europee. Riparte, infatti, il progetto DiscoverEU, dedicato ai viaggiatori che abbiano compiuto 18 anni e risiedano in uno degli Stati membri dell’Ue o dei paesi terzi associati a Erasmus+. Un programma su misura per i neo-maggiorenni desiderosi di scoprire i tesori più belli d’Europa.

Cos’è DiscoverEU e come si ottengono i pass gratuiti

DiscoverEU è un’azione del programma Erasmus+ che offre ai diciottenni l’opportunità di scoprire l’Europa attraverso esperienze di apprendimento (quest’anno sono state aggiunte anche sei nuove mete). Ci si sposta principalmente in treno (sono previste eccezioni per consentire di partecipare a coloro che vivono su isole o in zone remote), alla volta dei posti più belli del Vecchio Continente.

I candidati selezionati sono premiati con un pass di viaggio, che offre loro la possibilità di apprezzare il patrimonio storico, artistico e culturale di destinazioni ricche di fascino e storia, e di entrare in contatto con persone, usi, costumi e tradizioni. Inoltre, l’iniziativa permette di sviluppare competenze preziose per il futuro, ad esempio l’indipendenza, la fiducia e l’apertura verso altre culture. A partire da quest’anno, i partecipanti selezionati ricevono anche una carta sconto, da utilizzare per oltre 40 mila servizi tra trasporti pubblici, visite culturali, alloggio, vitto e sport.

Quando fare domanda e i requisiti per partecipare

La prossima tornata di candidature avrà luogo dalle ore 12 di martedì 11 ottobre alle ore 12 di martedì 25 ottobre 2022, quando sul sito comparirà la scritta “Partecipa”.

Per poter ottenere i pass di viaggio, è necessario:

  • essere nato tra il 1º gennaio 2004 (incluso) e il 31 dicembre 2004 (incluso);
  • inserire correttamente il numero della carta d’identità, del passaporto o della carta di soggiorno legale nel modulo di domanda online;
  • essere cittadino o residente legale a lungo termine in uno degli Stati membri dell’Unione europea, compresi i Paesi e territori d’oltremare o in uno dei paesi terzi associati al programma Erasmus+ (Islanda, Liechtenstein, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia e Turchia).

Non è finita qui, perché bisogna partecipare anche a un quiz sul Portale europeo dei giovani, il sito online di supporto e informazione per questo tipo di progetti. Si tratta di 5 domande a risposta multipla, più una domanda di spareggio. Chi verrà selezionato potrà viaggiare in treno gratuitamente per un periodo di almeno 1 giorno e al massimo 30 giorni tra il 1º marzo 2023 e il 29 febbraio 2024. Si può partire da soli o in gruppo con un massimo di 4 amici, a condizione che soddisfino le condizioni di ammissibilità.

Se siete tra quelli che non raggiungeranno la maggiore età prima dell’anno prossimo, non disperate, perché potrete partecipare alla prossima estrazione nella prima metà del2023. Invece, i giovani che hanno vinto un pass DiscoverEU nell’ambito delle tornate precedenti dell’iniziativa non possono presentare di nuovo domanda.

Bisogna, infine, tenere a mente che la Commissione europea desidera ricevere un resoconto dai giovani viaggiatori e li incoraggerà a condividere le loro esperienze e avventure in Europa. Per questo motivo i candidati selezionati diventano ambasciatori DiscoverEU. Ciò vuol dire che sono invitati a raccontare le loro esperienze di viaggio attraverso i social media, o a fare una presentazione a scuola o nella loro comunità locale. I candidati sono invitati anche ad aderire al gruppo Facebook ufficiale #DiscoverEU.

Categorie
Costa Azzurra Europa Posti incredibili Viaggi

La cappella delle meraviglie nel cuore della Costa Azzurra

Parlare di Costa Azzurra vuol dire, inevitabilmente, fare un sogno a occhi aperti. Lo stesso che accomuna da secoli viaggiatori, vacanzieri, principi e imprenditori, e poi ancora artisti che hanno scelto di trasformare questo territorio nella loro musa.

Tutto ciò che conosciamo di quella porzione della costa della regione francese Provenza-Alpi-Costa Azzurra, ci incanta da sempre. E non abbiamo di certo bisogno di elencare tutti i motivi che rendono un viaggio qui un’esperienza indimenticabile.

Quello che possiamo fare, però, è parlarvi di un luogo che non tutti conoscono. Un capolavoro artistico e religioso, ma anche spirituale e mistico che lascia senza fiato e che si trova proprio in Costa Azzurra. Si tratta di una cappella delle meraviglie, quella di Saint-Pierre, che porta la firma indelebile di Jean Cocteau.

Villefranche-sur-Mer: la cappella di Saint-Pierre

Per scoprire questo luogo che sembra uscito da una favola, dobbiamo recarci in uno dei luoghi più suggestivi della Francia. Un porto bagnato da acque cristalline e da una vegetazione lussureggiante e rigogliosa.

Ci troviamo a Villefranche-sur-Mer, un delizioso paesino di pescatori incastonato tra Nizza e Monaco, e caratterizzato da case colorate che si affacciano sul mare turchese che brilla sotto il sole. Le passeggiate che conducono sul lungomare o nei vicoli stretti e suggestivi, si trasformano in un’esperienza di viaggio senza uguali da vivere a ritmo slow.

Seguendo le barche dei pescatori, che ondeggiano sinuosamente nei pressi del molo, è possibile raggiungere il porto. È proprio lì che si trova la meravigliosa cappella di Saint-Pierre decorata da Jean Cocteau nel 1957.

Cappella di Saint-Pierre, Villefranche-sur-Mer

Fonte: iStock

Cappella di Saint-Pierre, Villefranche-sur-Mer

La visione poetica di Jean Cocteau

Entrare nella piccola cappella di Saint-Pierre è come fare un viaggio un universo inedito e straordinario, fatto di spiritualità, ma anche di fascino e mistero. Un’opera visiva e poetica che porta la firma riconoscibile del grande Jean Cocteau.

Le origini della cappella di Saint-Pierre, che risalgono al XII secolo, sono strettamente collegate alla storia stessa di Villefranche-sur-Mer e alla volontà dei pescatori locali di dedicare un luogo sacro al loro patrono, San Pietro.

Per molto tempo, però, la cappella in completo stato d’abbandono fu utilizzata soprattutto come deposito per le reti dei pescatori, vista la vicinanza col Port de la Santé. Fu solo all’inizio degli ’50 che il poeta ebbe l’idea di ristrutturarla con una sua personale visione, la stessa che ha caratterizzato la sua intera opera.

I lavori di ristrutturazione, degli interni e degli esterni, cominciarono il 5 giugno del 1956, dopo una lunga trattativa condotta con l’amministrazione locale e i pescatori. Jean Cocteau si occupò in prima persona di realizzare gli affreschi interni, mentre per il restauro esterno scelse di collaborare con alcuni esperti regionali.

Così nasceva uno dei più grandi capolavori della Costa Azzurra. L’edificio accoglie i visitatori con decorazioni geometriche e colorate che si stagliano sul mare azzurro che fa da sfondo. All’interno, invece, 5 scene sapientemente disegnate raccontano la storia di San Pietro. Tra gli episodi della vita del Santo, però, appaiono anche simboli mistici e riferimenti all’intera produzione artistica del poeta. Le pareti laterali addossate all’ingresso, invece, sono di stampo profano e sono ispirate ai gitani del villaggio di Les-Saintes-Maries-de-la-mer e alle ragazze di Villefranche-sur-Mer.

Così è stata creata la cappella delle meraviglie, un luogo silenzioso e incredibile dove va in scena la grande bellezza, quella che incontra la religione e l’arte, pensata da Jean Cocteau.

Cappella di Saint-Pierre, Villefranche-sur-Mer

Fonte: IPA

Cappella di Saint-Pierre, Villefranche-sur-Mer
Categorie
Europa Idee di Viaggio mete storiche Portogallo siti archeologici Viaggi

Anche il Portogallo ha la sua Stonehenge: la visione è straordinaria

Non sono solo le città moderne e le megalopoli futuristiche ad attirare la nostra attenzione e a spingerci ad affrontare viaggi che ci conducono dall’altra parte del mondo. Ma sono anche tutti quei siti misteriosi, affascinanti e antichissimi sui quali gli esperti non smettono di indagare, gli stessi che catturano inevitabilmente dei più curiosi.

È questo il caso di Stonehenge, il sito neolitico che si trova vicino ad Amesbury nello Wiltshire, in Inghilterra, considerato da molti esperti un antico osservatorio astronomico, un luogo di culto del sole. Proprio qui ogni giorno giungono viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo per provare a risolvere il mistero.

Ma quello inglese non è l’unico luogo degno della nostra attenzione, perché anche il Portogallo ha la sua Stonehenge. Il suo nome è Xerez Cromlech e le sue origini, così come la sua visione, sono straordinarie. Scopriamolo insieme.

Xerez Cromlech, il complesso megalitico nel cuore dell’Alentejo

C’è un luogo, in Portogallo, in cui vale sempre la pena di tornare. Si tratta della regione di Alentejo, un luogo che si snoda nei pressi del confine con la Spagna e che comprende i distretti di Portalegre, Évora e Beja e in parte anche quello di Setúba. È proprio in questo territorio incredibile che è possibile toccare con mano l’anima più autentica e selvaggia dell’intero Paese.

Ad accogliere tutti i viaggiatori che si spingono fino a qui ci sono campi pianeggianti che si perdono all’orizzonte, pianure sterminante che cambiano colore con l’alternarsi delle stagioni. Ci sono scogliere frammentate e sabbie dorate che splendono sotto il sole, c’è un paesaggio mozzafiato e unico da scoprire a ritmo lento.

Ed è proprio in questo scenario, che incanta e stupisce, che si trova un complesso megalitico dal fascino indiscusso. Un luogo tanto bello quanto sensazionale che racconta una parte della storia dell’intera umanità. Il suo nome è Xerez Cromlech, ed è la Stonehenge del Portogallo.

Xerez Cromlech

Fonte: iStock

Xerez Cromlech

Alla scoperta dello Stonehenge portoghese

Per visitare Xerez Cromlech dobbiamo recarci nei pressi della città di Monsaraz, nel distretto di Évora, capoluogo della regione dell’Alentejo. È qui che, dal Convento da Orada, è possibile accedere al complesso megalitico che ricorda, per forme, mistero e suggestioni, proprio quello di Stonehenge.

Situato su un piano più elevato della pianura, il complesso è caratterizzato da pietre erette realizzate in granito locale, disposte una al fianco dell’altra. Anche se quello dell’Antelejo è considerato un cromlech, le pietre non sono disposte a cerchio, ma vanno a completare disegno quadrangolare che incornicia un grande monolite di forma fallica che raggiunge i quattro metri di altezza.

Le pietre che formano il recinto sono in tutto 50 e prendono il nome di menhir. Le dimensioni sono diverse e variano tra i 120 ai 150 centimetri di altezza. Le origini del cromlech sono fatte risalire a un periodo che va tra il 4000 a.C. e il 3000 a.C, il che lo renderebbe ancora più antico di quello di Stonehenge.

Tuttavia il monumento preistorico megalitico non si trova nel suo territorio originale. A causa della costruzione della diga di Alqueva, nei pressi del Convento da Orada, Xerez Cromlech è stato spostato e ricostruito seguendo la pianta originale, nella sua attuale posizione.

La visita è gratuita e il sito è accessibile ogni giorno. Meravigliosa è la vista al tramonto, quando il sole infuoca le pietre e di notte, quando l’intero complesso è illuminato solo dalle stelle.

Xerez Cromlech

Fonte: iStock

Xerez Cromlech
Categorie
città Europa Idee di Viaggio luoghi misteriosi Parigi Viaggi

Le Marais, la magia dello shopping a Parigi

Nulla è più magico di perdersi e immergersi tra le strade e le viuzze delle città che visitiamo quando ci mettiamo in viaggio, quando partiamo alla scoperta delle meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo. Perché è lì, tra le botteghe storiche e i locali trendy, che possiamo assaporare l’anima più autentica dei luoghi che visitiamo.

E se è a questa magia che non possiamo rinunciare, soprattutto quando subiamo il fascino dello shopping in viaggio, non possiamo che recarci lì, nella meravigliosa, incantata e suggestiva Ville Lumière.

Perché Parigi si sa, non è solo una delle città più importanti e affascinanti d’Europa, ma è anche il centro mondiale dell’arte, della moda, della cultura e della gastronomia. La capitale della Francia, inoltre, ospita numerose zone dedicate allo shopping, ma nessuna è così suggestiva come il quartiere di Marais. Fate i bagagli, si parte!

Bentornati a Parigi

C’è sempre un buon motivo per volare a Parigi, per esplorare la città più romantica d’Europa e perdersi e immergersi tra i suoi quartieri. La Ville Lumière, lo sappiamo, non ha bisogno di presentazioni perché da secoli incanta e attira viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Lo fa con i monumenti iconici come la Torre Eiffel, la maestosa cattedrale di Notre Dame, i grandi musei, i viali artistici e bohemienne e i negozi di alta moda che si snodano la Rue du Faubourg Saint-Honoré.

Insomma, Parigi è una città che mette d’accordo tutti, anche e soprattutto chi proprio non riesce a rinunciare allo shopping durante il viaggio. Le vie dedicate agli acquisti sono tantissime, ma c’è un posto che, più di tutti, merita una visita, ed è il quartiere di Marais.

Place des vosges

Fonte: 123rf

Place des vosges, Le Marais

Arte, architettura, shopping e storia: benvenuti nel quartiere di Marais

Ci troviamo nel raffinato e pittoresco quartiere di Marais, all’interno del IV arrondissement. È questo il luogo migliore da raggiungere per chi vuole fare acquisti folli circondato dalla grande bellezza che appartiene alla città.

Una bellezza diversa e inedita da quella che spesso associamo alla capitale francese. Qui non sono sole le botteghe e i negozi bohemienne a incantare, ma anche quell’architettura ottocentesca che è rimasta intatta nei secoli e che vive e sopravvive in tutti gli edifici storici che si affacciano sulle strade. Attraversando questo quartiere, infatti, si ha come la sensazione di fare un viaggio nel tempo che catapulta direttamente nella Parigi del passato che, nonostante gli interventi più moderni, è rimasta intatta.

Tra i luoghi iconici da visitare c’è la splendida Place des Vosges, la più antica piazza di Parigi dove trascorrere lunghe pause tra la natura verdeggiante. C’è il Musée Victor Hugo, che sorge proprio nel luogo in cui è vissuto lo scrittore, e poi ancora , c’è il celebre museo Centre Pompidou che si trasforma nel confine ideale tra il quartiere di Marais e quello di Les Halles.

Tutto intorno, invece, si snodano tantissime boutique alla moda, gallerie d’arte, botteghe e negozi d’antiquariato all’interno dei quali perdersi e immergersi per sessioni di shopping incredibili. Nella zona che ospitava il quartiere ebraico si possono trovare botteghe, negozi alimentari e ristoranti kosher. Non mancano bar trendy e pasticcerie per deliziare il palato con le prelibatezze locali.

Imperdibile è poi la lunghissima Rue des Francs-Bourgeois, una via dinamica e in continuo fermento dove ogni giorno cittadini e viaggiatori si recano per fare acquisti di ogni genere, dall’abbigliamento, al design, passando per l’oggettistica e la gioielleria.

Le Marais

Fonte: 123rf/packshot

Le MaraisBenve
Categorie
divertimenti Europa isole Mykonos Notizie Viaggi

La meta del divertimento che vuole diventare destinazione culturale

Un’isola splendida, dispersa tra le limpide acque del Mar Mediterraneo, che da molti è conosciuta certamente per le sue paradisiache spiagge, ma anche perché è una vera e propria meta del divertimento. Locali notturni, cocktail bar e strutture turistiche attirano milioni di viaggiatori provenienti da tutto il mondo, ma a quanto pare ora gli abitanti vogliono che le cose cambino.

Mykonos, presa d’assalto dai turisti

Il luogo in questione è la pittoresca Mykonos, meraviglia greca situata nel Mar Egeo, che più di altre isole elleniche si è creata la fama di essere la destinazione “festaiola” per eccellenza. Un luogo degli stereotipi, quindi, che tra case bianche, finestre e porte blu, balconi in fiore, vicoli stretti e mulini che rendono il tutto ancor più affascinante, ogni anno vede arrivare sul suo territorio molte persone comuni, ma anche vip, influencer e diversi personaggi noti.

Con la sua superficie di 86 chilometri quadrati, secondo le stime questa estate ha ricevuto più di un milione di visitatori. E la cosa che sorprende maggiormente è che la stagione non è ancora finita. Ma del resto, con il passare degli anni a Mykonos sono state costruite sempre più discoteche e locali notturni, condizioni che hanno portato a un costante aumento di arrivi turistici, sopratutto di giovani.

Come ha fatto Mykonos a diventare la meta del divertimento

Non prendiamoci in giro: il fatto che Mykonos sia conosciuta come meta del divertimento è, in realtà, una sua grande fortuna. Tutto ciò che, più di altro, l’ha resa la regina delle Cicladi. In fondo, il prodotto interno lordo della Grecia dipende per circa un quinto dal turismo. Ma come ha fatto quest’isola a diventare una meta così amata?

Mykonos turismo di massa

Fonte: iStock

Turismo a Mykonos

Il suo successo, dal punto di vista turistico, è iniziato solo tra gli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta del secolo scorso. Durante questo periodo furono costruite molte strutture per i viaggiatori, grazie certamente all’impegno della comunità locale, ma anche agli investimenti mirati da parte del governo greco.

È stato in questo modo che Mykonos, fino a prima quasi completamente sconosciuta, è diventata un’isola ospitale e anche simbolo di libertà, tolleranza, scambio culturale e un importante punto di riferimento per la comunità gay. In sostanza, Mykonos è stata la prima delle isole greche ad attirare un gran numero di turisti, quella che ha spianato la strada anche alle altre.

Mykonos vuole cambiare volto

Stando a quanto riporta The Guardian, noto quotidiano del Regno Unito, molti residenti dell’isola cominciano a pensare che sia il caso che le cose cambino. Vorrebbero, in poche parole, che Mykonos provasse ad attirare anche visitatori che non cercano solo divertimento da una vacanza in questo luogo.

Un tipo di turismo, quello festaiolo, che viene molto criticato, a tal punto che secondo gli abitanti rovinerebbe la fama e il paesaggio dell’isola. In poche parole, per loro Mykonos dovrebbe essere riconosciuta anche come meta di turismo culturale.

mikonos meta culturale

Fonte: iStock

Il porto di Mykonos

Tra le opinioni raccolte dal giornale britannico c’è quella del sindaco, Konstantinos Koukas, che ha fatto sapere che per l’isola il 2022 è stato “il migliore anno di sempre” per quanto riguarda gli arrivi turistici e il ritorno economico. Tra i motivi di questo successo c’è stato anche il fatto che quest’anno Mykonos ha firmato una serie di accordi con alcune compagnie aeree del Medio Oriente che hanno permesso l’arrivo di nuovi turisti altolocati dal Golfo Persico.

Koukas, allo stesso tempo, ha mostrato anche la sua preoccupazione: secondo lui Mykonos potrebbe essere vicina a un punto di saturazione, soprattutto dopo che il governo ellenico ha annunciato di voler portare avanti dei piani che hanno lo scopo di costruire strutture esclusivamente turistiche. Vi basti pensare che uno dei progetti recenti, finanziato da investitori di Abu Dhabi e del Kuwait, prevede l’edificazione di un piccolo villaggio sulla costa con un porto in grado di ospitare grandi e lussuosi yacht.

Per Koukas, quindi, è necessario che Mykonos venga riconosciuta pure come centro di turismo culturale, anche perché gli abitanti non vogliono perdere le loro tradizioni e identità.

In che modo Mykonos vuole diventare una meta anche culturale

Non è facile trasformare Mykonos anche in una meta culturale. Nonostante questo, gli abitanti ci stanno provando con diverse iniziative. Irene Syrianou, per esempio, possiede un laboratorio in cui realizza dei mosaici ispirati a quelli trovati nelle rovine di Delo. Delo, dal canto suo, è un’isoletta disabitata situata accanto a Mykonos che si distingue per essere una sorta di gigantesco sito archeologico in grado di richiamare turisti e appassionati di archeologia da ogni parte del mondo. Ben prima che iniziasse a farlo anche Mykonos.

isola delo grecia
L’isola di Delo, in Grecia

La signora ha raccontato a The Guardian che per lei abitare su quest’isola è orami molto difficile: i prezzi sono troppo alti per una popolazione che vive, soprattutto, grazie a lavori stagionali.

Nikos Zouganelis è un altro abitante dell’isola che possiede una fattoria. Il suo obiettivo, in questo caso, è quello di offrire ai turisti la “Mykonos delle nostre radici”. In poche parole, da queste parti si organizzano corsi di cucina e gite sui cavalli. Il tutto in un luogo particolarmente silenzioso che si trova al centro dell’isola, lontano dal classico rumore che contraddistingue le estati di questo angolo di Grecia.

A dire la sua sull’argomento anche la presidente del museo del folklore locale, Marigoula Apostolou, che ha fatto sapere che il turismo sull’isola non è più sostenibile nemmeno dal punto di vista ambientale. In particolare ha dichiarato che: “Il nostro paesaggio naturale è stato distrutto, le nostre infrastrutture idriche e fognarie non reggono”. Per non parlare del fatto che si stanno perdendo completamente le tradizioni locali e le origini.

Proprio per questo motivo, a febbraio il ministro del turismo greco, Vassilis Kikilias, ha presentato un piano al sindaco Koukas per un turismo sostenibile anche nella stessa Mykonos. Un progetto che prevede alcuni investimenti sulle infrastrutture, sulla gestione dell’acqua e dei rifiuti, ma anche un maggiore controllo del turismo che proviene dalle crociere e del traffico di veicoli sull’isola.

Una delle priorità di cui Kikilias ha parlato più è quella di estendere la stagione turistica, rendendo l’isola appetibile anche nei mesi non estivi. Un piano che, secondo il ministro del turismo locale, riguarda anche altre destinazioni greche. L’obiettivo, ovviamente, sarebbe diminuire la concentrazione di persone in vacanza durante i mesi più caldi, in modo da riuscire a sviluppare anche un tipo di turismo che punti a essere sostenibile.

Paradise Beach in primavera mykonos

Fonte: iStock

Paradise Beach in primavera a Mykonos