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Restrizioni Covid nel mondo: tutte le novità

Come l’Italia, anche molti altri Paesi del mondo si apprestano a diminuire, o a eliminare del tutto, le restrizioni di viaggio e sulla vita sociale causati dalla diffusione del Covid-19. Per questo motivo abbiamo pensato di scrivere per voi una piccola guida che possa aiutarvi nell’organizzazione dei prossimi viaggi.

I Paesi che allentano le restrizioni Covid in Europa

In Europa la situazione in ambito pandemia sembra migliorare di giorno in giorno. Certo, c’è ancora da mantenere alta l’attenzione, ma alcuni Paesi hanno già alleggerito le restrizioni sulla vita sociale ed economica, o si apprestano a farlo. È il caso dell’Austria dove, dal giorno 5 marzo, sono state revocate quasi tutte le limitazioni legate al Covid-19.

Il Governo ha anche deciso di sospendere la vaccinazione obbligatoria contro il Coronavirus prevista da metà marzo e che ha scatenato diverse polemiche.

La Francia, dal canto suo, ha scelto di eliminare alcune restrizioni come distanziamento, mascherine (all’aperto e al chiuso) e lavoro a distanza. Dal 14 marzo, inoltre, il pass vaccinale, ossia il Super Green Pass francese, è sospeso.

In Spagna, dal giorno 8 febbraio, non è più obbligatorio l’uso delle mascherine all’aperto. A partire dal 14 marzo, inoltre, i dati sull’andamento della pandemia sono pubblicati solo due volte a settimana. Addio, in sostanza, al bollettino quotidiano. Le discoteche riaprono senza limite di orario né obbligo di esibire una certificazione anti-Covid all’ingresso.

Anche la Germania si avvia ad ammorbidire le sue regole di contenimento del Covid: dal 20 marzo scatterà un piano in tre punti che prevede uno stop graduale alle restrizioni per gli assembramenti privati, nei negozi, ristoranti e alberghi. È bene sapere, però, che i singoli land avranno ancora il potere di imporre la richiesta di test o l’obbligo di mascherine in luoghi come ospedali, case di riposo, trasporti pubblici e scuole. Ma a livello Generale il Paese è pronto a tornare alla normalità.

La Grecia ha fatto un ulteriore passo avanti nell’allentamento delle restrizioni per gli ingressi nel Paese: dal 15 marzo il governo ha annullato la compilazione del dPLF. Per maggiori approfondimenti sulle nuove regole vi invitiamo a cliccare qui.

Novità anche per i Paesi nordici. In Danimarca, dal primo febbraio, il Covid non è più considerato una malattia socialmente critica. Tolto quindi l’obbligo di indossare mascherine sui mezzi pubblici e nei luoghi al chiuso, ma anche l’imposizione di avere il Green Pass per entrare in discoteche, caffè, autobus e ristoranti.

Molto simile l’andamento della Svezia che vede i suoi ristoranti e bar che tornano agli orari normali. Abolito, per il momento, anche l’uso del Green Pass. A cancellare tutte le restrizioni, compresi distanziamento e mascherine, è stata pure la Norvegia.

I Paesi Bassi sono tornati alla quasi totale normalità: dal 25 febbraio niente più chiusura alle 22:00 per i locali pubblici. Superate, inoltre, anche le limitazioni che riguardavano stadi, teatri, cinema e ristoranti. Rimane in vigore, tuttavia, l’obbligo del test anti-Covid per alcuni eventi al chiuso, mentre le mascherine restano comunque obbligatorie sui mezzi pubblici e aerei.

Allentate alcune restrizioni anche in Belgio. Qui hanno riaperto le discoteche ed è stato revocato il limite sull’orario di chiusura e sul numero di persone ai tavoli in bar e ristoranti. Inoltre, è possibile organizzare concerti con persone in piedi ed eventi all’aria aperta.

Il Regno Unito ha fatto da apripista per quanto riguarda l’eliminazione delle norme Covid: già dal 25 gennaio sono stati revocati Green Pass e uso delle mascherine. Mentre il giorno 21 dello stesso mese sono state annullate le ultime restrizioni, compreso l’isolamento obbligatorio per i contagiati.

Da venerdì 18 febbraio la vicina Svizzera ha revocato la maggior parte delle misure anti-Covid: mascherina e Green Pass non sono più necessari per accedere a negozi, ristoranti, istituzioni culturali, altre strutture aperte al pubblico e manifestazioni. Rimangono in vigore, fino a fine marzo, le regole sull’uso delle mascherine nei trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie, così come l’isolamento dei positivi per cinque giorni.

Per quanto riguarda l’Italia, già questa settimana il Governo potrebbe varare “le regole post emergenza”. A riferirlo all‘ANSA è stato il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia: “Draghi – ha fatto sapere il ministro – ha concordato sull’urgenza” di definire una road map per far ripartire il Paese e l’industria turistica.

I Paesi del mondo che hanno revocato le restrizioni Covid

Israele è tra i Paesi che hanno sempre avuto le maggiori restrizioni anti-Covid. Ma dall’1 marzo anche qui si è tornati a una sorta di “vecchia vita”: stop al Green Pass per l’accesso ai luoghi pubblici e ai posti di lavoro.

Allentano le restrizioni anche in quasi tutti gli Stati Uniti ad eccezione dello Stato di Washington e dell’Illinois. Connecticut, New Jersey, New York, Delaware, Louisiana, Washington D.C., Hawai, Porto Rico e California vanno, invece verso un lento ritorno alla normalità. Tutti gli altri Stati hanno tolto del tutto le restrizioni anti-pandemia.

L’Arabia Saudita, Paese considerato la meta del futuro, ha detto stop ai certificati di vaccinazione e ai tamponi Covid. Sono state revocate, inoltre, le misure di distanziamento sociale in tutto il Paese, compresa La Mecca e Medina. Rimane, però, in vigore l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici al chiuso (per un approfondimento sulle regole da seguire per e da l’Arabia Saudita cliccate qui).

Dall’1 marzo in Tunisia è stato stabilito l’aumento della capacità al 100% per gli spazi all’aperto, al 75% per gli spazi al chiuso con l’obbligo di presentare il passaporto vaccinale, indossare la mascherina ed aerare i suddetti spazi, e l’aumento della capacità al 100% per il trasporto turistico.

A partire dal 1° aprile 2022 avverrà l’aumento della capacità al 100% per gli spazi al chiuso con l’obbligo di presentare il passaporto vaccinale, indossare la mascherina ed aerare i suddetti spazi.

Viaggiare in questo periodo: cosa sapere

La situazione sembra perciò migliorare un po’ ovunque. Nonostante questo, è sempre opportuno mantenere una certa attenzione anche nei Paesi senza più alcuna restrizione legata al Covid. Vi rammentiamo che le regole di viaggio sono in continuo mutamento in qualsiasi meta del mondo. Per questo motivo, prima di una qualsivoglia partenza, è sempre bene visionare i siti istituzionali del Paese di destinazione e la pagina web del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ViaggiareSicuri.

Vi lasciamo qui, infine, un articolo che approfondisce le regole di viaggio per fare ingresso in Italia dall’estero. Norme che sono in vigore a partire dal giorno 1 marzo.

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Le luci si sono accese su Lille: è iniziata la magia

Il Festival dedicato al Video Mapping, l’arte immersiva e suggestiva che fonde l’ambito visuale e quello digitale, è arrivato a Lille, ma questo è solo l’inizio di una magia spettacolare che si diffonderà nei prossimi mesi nella regione dell’Hauts-de-France.

Ci troviamo nell’Alta Francia, nella deliziosa capitale della regione, nonché cuore pulsante di tutto il territorio. Un centro universitario, culturale e dinamico indissolubilmente legato alle Fiandre francesi. Sul territorio, infatti, è possibile ammirare ovunque le influenze fiamminghe.

Il centro storico di Lille è una vera meraviglia: casette a schiera affiancante le une con le altre sono le testimonianze dell’architettura del XVII secolo, gli edifici che si affacciano sulle strade accompagnano i cittadini e i viaggiatori nella grande e suggestiva piazza centrale, che prende il nome di Grand Place, e in altri luoghi iconici della città come la storica Opéra de Lille in Place du Théâtre che, ora, è più splendida che mai.

Lille's opera, Video Mapping Festival

Lille’s opera, Video Mapping Festival

Dal teatro dell’Opera alla stazione: tutti i monumenti illuminati da luci e colori

L’Opéra de Lille, monumento storico di Francia dal 1999, è diventato ancora più straordinario da quando i fasci di luce lo hanno illuminato in occasione dell’inaugurazione della quinta edizione del Video Mapping Festival. Insieme al teatro, anche altri monumenti iconici della città di Lille si sono accesi per magia.

La proiezione di due bambine, che salgono le scale, cambia il volto alla stazione ferroviaria di Lille che, non è mai stata così bella. Anche la facciata del Théâtre du Nord in Place du Général de Gaulle incanta e stupisce mentre delle proiezioni astratte, luminose e colorate si susseguono una dopo l’altra.

Lille è avvolta e immersa in una luce nuova grazie al Video Mapping Festival nella regione Hauts-de-France che è giunto alla sua quinta edizione. Attraverso la raffinata combinazione fra arte e tecnologia, questo spettacolo immersivo e suggestivo è destinato a rendere le città, e i suoi punti di riferimento, delle opere incantate.

Venerdì 11 marzo è stato il turno di Lille: una serie di proiezioni si sono accese sui monumenti iconici della città consentendo un tour delle meraviglie. Ma come vi abbiamo anticipato, questo non è che l’inizio. Il festival, infatti, toccherà altre venti città della regione Hauts-de-France con spettacoli di grande bellezza che seguiranno fino al mese di ottobre 2022. Scopriamo quando e dove.

Video Mapping Festival, Stazione di Lille

Video Mapping Festival, Stazione di Lille

Il Festival di Video Mapping a Hauts-de-France: gli appuntamenti imperdibili

Sembra che questo sia davvero il periodo migliore per organizzare un viaggio nella regione dell’Alta Francia, per scoprire e riscoprire quei luoghi che da sempre ci incantano da un’altra prospettiva data dalle luci e i colori che illuminano i celebri monumenti, le piazze e gli edifici iconici.

Il prossimo appuntamento sarà a Le Touquet-Paris-Plage il 26 marzo; seguirà Beauvais l’8 aprile e Lannoy il 6 maggio. Il festival toccherà anche le città di Lens, Marcq-en-Barœul, Noyon, Péronne, Saint-Omer, Saint-Quentin, Senlis. Il calendario dettagliato degli eventi è disponibile sul sito ufficiale del Festival di Video Mapping.

L’ultimo appuntamento di questo tour delle meraviglie, invece, sarà sabato 22 ottobre 2022 ad Amiens. Per l’occasione sarà organizzato un video mapping tour che permetterà di riscoprire la pittoresca città francese sotto un’altra luce.

Theatre du Nord, Lille

Theatre du Nord, Lille

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I Paesi più sostenibili: la nuova classifica

C’è speranza affinché sempre più destinazioni abbraccino obiettivi di sostenibilità. Un segnale positivo arriva soprattutto dall’Europa che, nonostante la pandemia, ha consolidato anche a livello turistico la sua leadership nell’affrontare le sfide del cambiamento climatico. È quanto emerge dal report di Euromonitor International, che vede il Vecchio Continente eccellere su un totale di 99 Stati mappati globalmente.

La Svezia è il Paese più sostenibile al mondo

Non sorprende, dato il Green Deal europeo – l’insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione europea con l’obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050 – che i Paesi leader nel Sustainable Travel Index 2021 si concentrino nel Vecchio Continente. In testa troviamo la Svezia, classificata al primo posto con la sua offerta turistica unica ed eco-chic, che spazia dalle avventure artiche alla varietà di esperienze nelle città.

La Svezia è da sempre un modello di sostenibilità non solo per il suo incredibile patrimonio naturalistico – fra cui si annoverano ben 30 parchi nazionali – l’alto numero di eco-lodge e le best practice adottate, ma anche per l’alto livello di sostenibilità raggiunto in 23 centri urbani, con alla guida grandi città come Götheborg e Stoccolma. Quest’ultima, oltre ad essere magnetica come pochi altri luoghi al mondo, è stata eletta prima Capitale Verde d’Europa nel 2010. Negli ultimi due anni, si è rinsaldata la tradizionale attenzione del Paese verso la protezione dell’ambiente, con l’impegno più volte ribadito di arrivare a zero emissioni di gas serra entro il 2045.

Il Paese scandinavo è immediatamente seguito nella top 5 delle destinazioni più sostenibili da Slovacchia, Austria, Finlandia ed Estonia, su un totale di 99 Paesi esaminati. Tra le prime 15 città più virtuose in assoluto, invece, 12 sono situate in Europa, con Madrid, Stoccolma, Dublino, Bruxelles e Berlino in cima alla classifica.

Caroline Bremner, responsabile Travel Research di Euromonitor, ha sottolineato anche il forte impegno dei paesi del Caraibi e dell’America Centrale per diventare più sostenibili, con la Repubblica Dominicana (dove il turismo sta rinascendo), Guatemala e Costa Rica in testa. In Sud America si distingue l’Ecuador, soprattutto per quanto riguarda gli alloggi ecologici e il risparmio idrico. Il Paese modello per il turismo rigenerativo è, invece, la Nuova Zelanda, la cui popolazione continua ad ispirarsi ai valori ambientali della cultura Maori.

I fattori chiave del turismo sostenibile

Euromonitor International ha creato il Sustainable Travel Index con l’obiettivo di aiutare le imprese di viaggio a fare la transizione verso una forma di turismo più resiliente, che tenga conto degli impatti positivi e negativi, bilanciando le preoccupazioni ambientali, sociali ed economiche. L’indice permette ai paesi di valutare la loro performance attraverso i pilastri della sostenibilità, per passare dalle parole ai fatti. “Il 66% dei consumatori globali vuole avere un impatto positivo sull’ambiente nella loro vita quotidiana, secondo la nostra indagine Euromonitor sugli stili di vita”, ha sottolineato Caroline Bremner.

La classifica dei paesi è stata fatta sulla base di sette fattori chiave del turismo sostenibile:

  • Sostenibilità ambientale
  • Sostenibilità sociale
  • Sostenibilità economica
  • Rischio
  • Domanda sostenibile
  • Trasporto sostenibile
  • Alloggio sostenibile

La top 15 del Sustainable Travel Index 2021

Ecco la lista dei primi 15 Paesi che si sono distinti per le politiche di sviluppo sostenibile:

  • Svezia
  • Slovacchia
  • Austria
  • Finlandia
  • Estonia
  • Islanda
  • Francia
  • Lettonia
  • Slovenia
  • Norvegia
  • Svizzera
  • Danimarca
  • Croazia
  • Lituania
  • Germania
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Londra: alla ricerca di carica e benessere nel verde cittadino

Chi l’ha detto che visitare una capitale europea debba essere solo una corsa continua tra musei e monumenti principali? Impariamo a dedicare anche nei brevi viaggi un po’ di tempo per il nostro benessere; utilizziamo la natura che abbiamo a disposizione per prenderne il massimo beneficio.

Cose da fare a Londra nel verde cittadino che non ti aspetti:

Passeggiare tra le piante officinali di Chelsea Physic Garden

Ci troviamo a West London, in una delle zone più eleganti della città, poco distanti dall’Albert Bridge, uno dei ponti più belli e direi anche meno conosciuti che attraversano il Tamigi, in perfetto stile vittoriano e siamo diretti al Chelsea Physic Garden: il più antico orto botanico di Londra, fondato nel 1673 dalla Società dei Farmacisti, dove si coltivano piante officinali da usare in medicina e dove si può visitare il giardino roccioso dedicato alle piante alpine. Ci sono diverse zone in cui passeggiare: serre, aiuole, giardino erboristico medicinale; pare che, vista la vicinanza con il Tamigi, ci sia un microclima così unico da permettere la coltivazione di piante che non crescono in nessuna altra zona del Regno Unito. Passeggiate e respirate a pieni polmoni, la presenza di una varietà così numerosa di piante porterà sicuramente un contributo importante al vostro umore. Anche se sicuramente vi verrà voglia di fotografare ogni cosa, cercate di fare un uso consapevole della tecnologia per poter immergervi a fondo nella natura. Vi consiglio una pausa nel loro bellissimo caffè, dove è possibile anche comprare un cestino per il pic nic e scegliere il posto preferito del giardino per degustarlo.

Una passeggiata consapevole a Barkeley Square tra i suoi platani secolari

Ci troviamo in zona Mayfair, uno dei quartieri più eleganti ed esclusivi di Londra, nella bellissima Barkeley Square, dove si può passeggiare tra i platani orientali secolari di Londra, pensate che furono piantati nel 1789. Durante la stagione in cui sono coperti dalle foglie è uno spettacolo davvero unico, sembrerà di essere avvolti dalla natura, protetti da una coperta di verde. Dopo una passeggiata consapevole in cui ci immergiamo totalmente in questo regalo della natura vi suggerisco di scegliere una delle panchine della piazza per leggere un libro, meditare o ascoltare della musica in una cornice davvero unica.

In bicicletta su Regent’s Canal

Sarò anticonvenzionale, ma il mio corso d’acqua preferito a Londra non è il Tamigi, ma il Regent’s Canal, lo trovo più intimo, attraversa quartieri, viuzze, case galleggianti e in ogni suo tratto è diverso da quello precedente. Solitamente lo esploro a piedi in piccoli punti, ma se volete davvero fare un’esperienza unica è possibile percorrerlo in bicicletta, tutto o fino a dove vi reggono le gambe, magari al ritorno si può prendere la metropolitana.

Vi suggerisco un itinerario che attraversa buona parte della città spostandoci da est ad ovest. Partiamo da Limehouse Basin l’antica zona portuale in cui il canale si immerge nel Tamigi, una zona piena di barche e antiche costruzioni. Procedendo verso nord oltre il Victoria Park si arriva al Hertford Union Canal, qui inizia il Mile End Park una distesa di trentadue ettari di verde: si tratta di una zona completamente bombardata durante la Seconda guerra mondiale e che, successivamente, è stata destinata a parco naturale reso unico dalle numerose specie di uccelli e farfalle. Costeggiando il Victoria Park arriviamo nella zona di Hoxton, che amo molto, hipster, alla moda e piena di street art. Vi suggerisco una pausa pranzo al Hoxton Street Market, luogo molto alternativo e nei weekend è davvero piacevole. Dirigendovi verso ovest attraversiamo Angel, quartiere che negli ultimi anni è diventato residenza di una Londra molto ricercata, innovativa e giovane. Lungo il canale ci sono tantissimi palazzi con enormi vetrate dove sbirciare un po’ la vita altrui, immensi loft adibiti a coworking, dove tutti noi vorremmo lavorare almeno un giorno e bellissime house boat con fioriere sparse nei posti più impensati. Attraversiamo la nevralgica King’s Cross, dove è possibile approfondire la storia del canale visitando il London Canal Museum. Se invece volete immergervi nella natura a piedi attraversate la sponda e dirigetevi verso Camley Street Natural Park: una riserva naturale incontaminata. Torniamo su strada e pedalando ancora un po’ arriviamo a Camden Town, luogo iconico per la nascita di idee, tendenze e musica, è ancora un posto perfetto per fare shopping e scovare qualche stranezza che in Italia ancora non è arrivata.

londra in bici

Tour in bicicletta a Londra ©VisitBritain/Jacob Niblett

Fare night kayak sul Tamigi

Anche se forse Londra non è la prima location che ci viene in mente quando pensiamo ad un’escursione in kayak, l’esperienza potrebbe sorprendervi. Durante la bella stagione le giornate londinesi sono molto più lunghe delle nostre e questo vi dà la possibilità di godervi una passeggiata in kayak lungo il Tamigi tra il tramonto e il crepuscolo che dura ben tre ore. Avventura magnifica e irripetibile: inizia a St Mary’s Church nel quartiere di Battersea e finisce verso Greenwich. Il Parlamento, St Paul’s, Bank Side, il Tower Bridge e l’Old Naval College sono solo alcuni dei monumenti iconici che potrete osservare dall’acqua.

kayak sul tamigi

Kayak sul Tamigi nei pressi della Tower Bridge, Londra. ©VisitBritain/Mollie Bylett

Forest Bathing e arrampicata sugli alberi ad Harcourt Arboretum

Avete mai sentito parlare di Forest Bathing? Significa letteralmente bagno nella foresta ed è una pratica di origine giapponese, tutti gli alberi, alcuni tipi in particolare, sprigionano nell’aria delle sostanze che inalate contribuiscono al nostro benessere, ci aiutano a rilassarci, hanno un effetto antiossidante e rafforzano il nostro sistema immunitario. Due ore di passeggiate un paio di volte alla settimana ci rimettono in armonia con la vita. Spesso non è necessario andare fuori città o spostarsi di chilometri, lo si può fare anche nei parchi cittadini, ad esempio a Londra un luogo perfetto è Harcourt Arboretum, 130 acri di terreno con una vastità di specie impressionante. Oltre a poterlo fare in autonomia, il parco organizza delle sessioni settimanali di Forest Bathing che durano tre ore e uniscono pratiche di respirazione, di yoga, di meditazione e camminate consapevoli. Ci sono anche giornate dedicate all’arrampicata sugli alberi, in totale sicurezza, con elmetti, imbracature e corde.

Fare yoga all’aperto sui tetti di Londra

Ormai è noto a tutti che fare yoga con costanza abbia un grosso impatto sul nostro benessere e farlo all’aperto moltiplichi questi benefici. Ovviamente è possibile praticare yoga in ogni parco di Londra o in maniera autonoma o unendosi ai moltissimi gruppi che facilmente si trovano su piattaforme web. Esiste, tuttavia, anche un altro modo di praticare yoga all’aperto a Londra ed è farlo sui rooftop della città. È una nuova tendenza forse più legata alla moda che al benessere, però vi permetterà di fare un’esperienza unica e godere, in molti casi, di una vista invidiabile della città.

Ecco alcuni suggerimenti dove praticare yoga sui rooftop: allo Sky Garden, si trova nella parte superiore del Walkie Talkie, solitamente durante la settimana si inizia molto presto, verso le 6.30, ma nel weekend c’è anche la possibilità di fermarsi per il brunch alla Darwin Brasserie. Al The Shard farete letteralmente yoga nell’edificio più alto di Londra, direi l’aria migliore per i vostri respiri. Le lezioni sono organizzate ogni sabato sulla piattaforma di osservazione dove c’è la punta di vetro dell’edificio, perfetto per chi vuole sentire la sensazione di volare sulla città. Si può praticare anche sul Peckham’s Bussey Building: sui tetti del Rooftop Film Club e il Frank Cafe.

Spero che i miei consigli su come avere un’esperienza immersiva nella natura nella splendida cornice di Londra vi siano piaciuti, ricordatevi sempre di cercare il benessere e la natura in ogni vostra giornata, anche in viaggio.

Regent’s Canal, Londra ©VisitBritain/Tommy Ga-Ken Wan

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Calafell: perché dovresti visitare questo luogo da sogno

Sole, mare e splendidi monumenti: Calafell è un villaggio spagnolo dal sapore moderno, dove tuttavia non mancano bellissime testimonianze di un longevo e florido passato. Siamo a poca distanza da Barcellona, in una zona turistica spesso affollata – soprattutto durante l’estate. Ecco perché dovremmo proprio andare alla scoperta delle bellezze di questa cittadina costiera.

Calafell, perla della Costa Dorada

La Costa Dorada è una rinomata meta balneare spagnola, che si snoda per chilometri a sud di Barcellona. Qui si trovano molte località turistiche come l’antica città di Tarragona (un vero gioiello dal punto di vista architettonico) e il piccolo borgo marinaro di Altafulla, dove poter ammirare ancora i pescherecci ancorati al porto. Ed è proprio qui che sorge anche una cittadina forse meno conosciuta, ma non per questo meno affascinante. Si tratta di Calafell, che vanta spiagge strepitose e tantissimi locali per trascorrere le proprie serate di vacanza.

In effetti, il villaggio potrebbe diventare un’importante destinazione turistica, ricca di meraviglie da scoprire. È durante il periodo estivo che Calafell si trasforma, lasciando le sembianze di sonnacchioso borgo di provincia per assumere quelle di festaiola città pronta ad accogliere migliaia di visitatori. Vi sono diverse spiagge di sabbia dorata, lambite da acque cristalline che lasciano senza fiato: alcune sono attrezzate, perfette soprattutto per le famiglie, mentre altre sono ad accesso libero. I servizi, d’altronde, non mancano di certo. Ristoranti, bar e hotel sono pressoché ovunque, così da rendere qualsiasi viaggio pieno di confort.

Perché andare a Calafell, perla della Catalogna? Oltre al turismo balneare, l’enogastronomia è un dettaglio irrinunciabile: la cittadina offre moltissime specialità della zona, tra cui buon pesce e vini deliziosi. Se siete amanti dello sport, poi, le attività da praticare sono numerose, dalla vela al paddle – tutto rigorosamente sotto il bollente sole estivo. E una passeggiata nell’antico quartiere dei pescatori vi permetterà di assaporare l’atmosfera più autentica di una regione della Spagna che conserva ancora un fascino magnetico. Ma le sorprese non sono certo finite qui.

Cosa vedere a Calafell

Calafell non è solamente spiagge e locali, bensì anche monumenti e bellissime testimonianze storiche. Proprio nel quartiere dei pescatori, ad esempio, si trova il museo Cofradia de los Pescadores, una suggestiva mostra che racconta la quotidianità di coloro che della pesca hanno fatto il loro mestiere, sin dal XVII secolo per arrivare ai nostri giorni. Sempre a due passi dalla costa, potrete scoprire la meraviglia della Cittadella Iberica di Calafell, un importante sito archeologico emerso negli anni ’80. Si tratta di un antichissimo insediamento risalente al VI secolo, probabilmente sede di una lontana tribù iberica. La sua bellezza consiste nel fatto che, grazie all’opera di archeologia sperimentale, è possibile entrare nelle case e ammirare da vicino i reperti in esse rinvenuti.

Addentrandosi verso la parte alta della città, infine, potrete godere non solo di un panorama mozzafiato, ma anche di un vero monumento medievale: è il Castello di Calafell, un avamposto musulmano conquistato (e quindi trasformato) dai romani. Tra una piccola chiesetta suggestiva e antiche necropoli scavate nella roccia, la fortezza regala anche un gioiello d’architettura che nasconde una vecchia leggenda. Stiamo parlando del Communidor, una specie di campanile a base quadrangolare con quattro finestre ai lati, che avrebbe dovuto allontanare i demoni e purificare l’aria infestata dai miasmi delle streghe.

Calafell

Calafell

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Il luogo più romantico del mondo è un tunnel incantato immerso nella natura

Ci sono dei luoghi che sembrano creati appositamente per incantarci, come se fossero delle destinazioni turistiche da raggiungere per celebrare la bellezza, l’amore e il romanticismo. E invece, in molti casi, si tratta di una serie di combinazioni casuali che hanno lasciato sì che la natura regnasse sovrana creando paesaggi di immensa bellezza, come nel caso del Tunnel dell’Amore in Ucraina.

Un luogo che sembra uscito da uno dei film più romantici di sempre o da una fiaba a lieto fine, proprio come quelle che piacciono a noi. Un tunnel, interamente ricoperto da rami, foglie e cespugli che crea un’atmosfera incanta e fiabesca. Un piccolo eden dell’amore che, col tempo, di è trasformata in un luogo dove incontrarsi e scambiarsi promesse di amore eterno.

Ucraina: il Tunnel dell’Amore

Quello che è stato ribattezzato come il Tunnel dell’Amore (Tunel Kokhannya), in realtà, è un vecchio binario dismesso dove un tempo, neanche troppo tempo fa, si muoveva sui binari un treno che trasportava il legno in una fabbrica di Klevan. Con gli anni, la sua funzione originaria, è venuta meno e questo tratto di ferrovia è stato abbandonato.

Lungo circa 5 km, il tunnel oggi è considerato uno dei luoghi più romantici dell’Ucraina e forse del mondo intero. E basta guardare le istantanee immortalate dai fotografi e dai viaggiatori di tutto il mondo per comprendere tutto il fascino che si nasconde dietro a questo luogo suggestivo.

Anche se situato al di fuori dei sentieri turistici più battuti, il Tunnel dell’Amore non smette di essere un richiamo per gli innamorati del mondo. Non solo per la sua bellezza, ma anche per le storie e le leggende romantiche che sono state tramante per anni.

Oggi l’usanza è proprio quella di recarsi qui, insieme alla propria dolce metà, per esprimere un desiderio d’amore che poi si avvererà.

Come in una fiaba: tra storie e leggende

Quello che si palesa davanti agli occhi dei visitatori come un bosco incantato, in realtà è un fenomeno botanico che si può spiegare proprio grazie alle origini di questo tunnel. Il passaggio regolare del treno, per molti anni, in questa fitta boscaglia ha creato un un sentiero a forma di arco immerso nel verde.

Se nel primo tratto del Tunnel dell’Amore, questo paesaggio sembra piuttosto lineare, proseguendo si vede come, invece, la natura abbia preso il sopravvento in maniera selvaggia e bellissima.

La versione più romantica e suggestiva della nascita di questo tunnel è fatta risalire alla storia d’amore di due ragazzi che si è consumata nello scorso secolo. Un ingegnere polacco di Orživ, giunto qui per lavoro, si innamorò perdutamente di una ragazza di Klevan, ma il loro grande amore era ostacolato dai genitori di lei che non approvavano la relazione. Così, approfittando delle sue abili doti, il giovane fece costruire una piccola rete ferroviaria che collegasse Orživ e Klevan. Il Tunnel dell’Amore, appunto, che divenne il loro nascondiglio segreto.

L’altra storia, quella reale e meno romantica, anche se non del tutto accreditata, vuole che la costruzione della galleria immersa nella natura sia stata una scelta strategica per nascondere gli spostamenti tra un villaggio e l’altro agli occhi delle basi militari del territorio circostante.

Indipendentemente dalla versione in cui sceglie di credere, il Tunnel dell’Amore resta uno dei luoghi più affascinanti, romantici e suggestivi del mondo intero.

tunnel dell'amore

Tunnel dell’Amore, Ucraina

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Manchester, dove la propria casa non è mai troppo lontana

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Con più di 200 lingue diverse, Manchester è una vera perla multiculturale della Gran Bretagna.

Non a caso, questa metropoli continuamente in fermento è annoverata fra le migliori città studentesche internazionali del mondo, accogliendo ogni anno oltre 40.000 studenti provenienti da ben 160 Paesi diversi.

Questo angolo d’Inghilterra, situato nella regione sud-orientale del Lancashire, è il luogo in cui la propria casa non è mai troppo lontana!

Nel corso dei secoli in moltissimi hanno scelto Manchester come “casa”. Questo ha permesso la nascita di vere e proprie comunità.
Ne sono esempi quella ebraica di Greater Manchester e quella cinese, le più grandi al di fuori di Londra.

La Chinatown di Manchester è gettonatissima per gli innumerevoli ristoranti e supermercati asiatici e per i tanti eventi che propone, fra sapori vivaci ed esplosioni di colori.
Punto iconico di questo quartiere è senza dubbio il paifang, l’arco situato su Faulkner Street e sotto il quale passa il traffico cittadino; pensate, è stato appositamente costruito in Cina e spedito in 3 container!

Degna di nota è anche Rusholme, area interna di Manchester famosa per il “Curry Mile”, una via illuminata dalle luci a neon e piena zeppa di ristoranti indiani.

La cucina infatti è una delle espressioni dell’anima multietnica di Manchester.
In città si trovano piatti vegetariani, specialità halal, kosher… pietanze di ogni dove, per il piacere del palato e, perché no, anche del portafoglio! Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche.

Se amate le steakhouse, non potete non fare tappa da Hawksmoor.
Situato in un vecchio tribunale d’epoca vittoriana, serve le migliori bistecche di Manchester. Un paradiso per il palato e per gli occhi: l’interno del locale è fedele all’edificio di allora; oltre al parquet originale, è impreziosito da mattoni smaltati di vero gusto.
Qui non solo T-bone e costolette: non mancate di assaggiare le capesante con burro e aglio, le acciughe olandesi e la rana pescatrice grigliata sul carbone.

Da buoni italiani non potete fare a meno della pizza? Affrettatevi allora a prenotare un tavolo da Rudy’s Pizza. E’ considerata fra le migliori pizzerie del mondo, non a caso le code all’ingresso sono all’ordine del giorno; a quanto pare, tutto merito dell’impasto fatto da Rudy con ben 24 ore di lievitazione.
Questo angolo d’Italia è tappa imperdibile per i cultori della pizza napoletana, morbida, col cornicione e piena di condimenti gustosi!
A proposito di Italia… evento da non perdere nel mese di giugno è la Processione in onore della Madonna del Rosario che vede sfilare dal quartiere di Ancoats al municipio cittadino la comunità dei nostri connazionali che vivono a Manchester.

A Manchester, da Napoli e Bangkok il passo è davvero breve: il District, ristorante dal design iper-stilizzato ricavato in una vecchia edicola, propone un menù nouveau-asiatico, con piatti preparati dal famoso chef Ben Humphreys.

‎‎Davvero suggestivo, all’interno, è il cocktail bar, dove sorseggiare drink dai nomi curiosi accompagnati da cubetti di ghiaccio con impresso sopra il logo del Distretto.

Concludiamo l’excursus nella proposta gastronomica di Manchester con El Gato, esclusivo ristorante fusion d’ispirazione spagnola situato a due minuti dal centro città.

Questo locale occupa un intero edificio di tre piani, dove lo chef Simon Shaw, originario dello Yorkshire, serve il meglio della cucina e del vino spagnoli. Sappiate che è quasi impossibile avere un tavolo all’ultimo, se siete interessati a cenare qui affrettatevi a prenotare!

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Finalmente salpa la straordinaria Wonder of the Seas

L’attesa è finita: il 4 marzo ha debuttato la straordinaria nave Wonder of the Seas di Royal Caribbean salpando da Fort Lauderdale direzione Caraibi per poi fare rotta verso Barcellona e Roma.

La nuova ammiraglia, con il suo primo viaggio ufficiale negli Stati Uniti e in Europa, inaugura un nuovo modo di vivere tutta la bellezza di una crociera riservando ai viaggiatori un’esperienza inedita di vacanza e portando a bordo avventure adatte agli ospiti di ogni età.

La Wonder of the Seas splende nei Caraibi e nel Mediterraneo

Avveniristica e da record (è, infatti, la nave più grande del mondo superando la Symphony of the Seas della stessa flotta), la Wonder sorprende i viaggiatori grazie alle sue otto differenti aree, definite “quartieri”, e dona un’incredibile esperienza di navigazione per un vacanza appagante e indimenticabile.

Solo per fare un esempio, la prima Classe Oasis comprende tutti i nuovi servizi e attività come la Suite Neighborhood, il bar a sbalzo The Vue, in posizione panoramica sul ponte della piscina, mozzafiato al tramonto, e la Wonder Playscape, area giochi interattiva all’aperto per i bambini con una vista che lascia senza parole.

Ma non è ovviamente tutto.

Spettacolari sono poi lo scivolo più alto mai realizzato a bordo di una nave, “The Ultimate Abyss“, l’immenso spazio verde del quartiere Central Park e la coinvolgente ed emozionante esperienza del ponte piscina ispirato ai Caraibi.

Gli amanti dell’avventura avranno soltanto l’imbarazzo della scelta e potranno reimmaginare il proprio modo di stare a bordo vivendo emozioni uniche e portando con sé ricordi che non si possono dimenticare.

La nuovissima e incredibile nave Wonder of the Seas mette in evidenza il meglio di Royal Caribbean e rinnova il classico concetto di crociera dando vita a un’idea di vacanza a bordo mai vista prima.

Gli immancabili classici resi ancora più incredibili

Sulla Wonder, il rinomato concetto di “quartiere” della Classe Oasis si mostra arricchito da esperienze inedite e rafforzato dalla presenza di grandi classici resi ancora più incredibili.

Le nuove avventure e i nuovi successi sono ancora più spettacolari a partire dalla Suite Class Neighborhood, l’ottavo quartiere presente solo qui, che offrirà agli ospiti della classe Royal Suite un altissimo Suite Sun Deck in una nuova posizione, dotata di piscina a sfioro, bar, numerosi lettini e angoli per rilassarsi.
Non mancano il ristorante esclusivo Coastal Kitchen, la Suite Lounge e la più grande Ultimate Family Suite per nuclei di 10 persone.

Il Wonder Playscape, l’area di gioco a tema sottomarino, permetterà di vivere un’avventura completamente nuova con scivoli, pareti di arrampicata, giochi, un murale interattivo che si attiva al tatto e puzzle che faranno sbalordire i bambini, e altrettanto incredibile sarà l’esperienza sul ponte della piscina: The Lime &Coconut sarà pervasa da una coinvolgente atmosfera caraibica, con due bar a bordo piscina e musica dal vivo, il trio di scivoli ad alta velocità, The Perfect Storm e il parco acquatico per bambini Splashaway Bay.

Gli itinerari

La nuova nave offrirà differenti formule per vivere la sua straordinaria unicità, grazie a proposte di 7 notti, come quella che da Fort Lauderdale esplorerà i Caraibi orientali e occidentali, facendo tappa in destinazioni quali Cozumel (Messico), Philipsburg (Sint Marteen), San Juan, Porto Rico, per citarne alcune.

A prescindere dall’itinerario caraibico che gli ospiti sceglieranno, ogni percorso di navigazione raggiungerà l’isola privata di Royal Caribbean.

Per crociere di 7 notti nel Mediterraneo, con partenze da Barcellona e da Roma, i passeggeri avranno invece modo di andare alla scoperta di destinazioni iconiche, come, per esempio, Palma di Maiorca e Capri.

Royal Wonder of the Seas

La Royal Wonder of the Seas

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Cambiano le regole per andare in Grecia

Alla Grecia, mancava solo l’abolizione del Plf come ultima misura anti Covid per tornare alla normalità. Ed è ciò che ha appena fatto. Dopo aver eliminato il tampone obbligatorio all’ingresso, dal prossimo 15 marzo, infatti, per viaggiare verso questo Paese tanto amato dagli italiani non sarà più necessario compilarlo prima di arrivare. Era l’ultimo requisito rimasto e anche quello è stato cancellato dalle autorità greche.

Cosa cambia per i viaggi in Grecia

Seguendo la raccomandazione del Comitato di esperti del ministero della Salute della Grecia, nessuno visitatore sarà più obbligato a compilare il modulo di localizzazione passeggeri. Saranno comunque controllati i certificati di vaccinazione.

Inutile dire che l’adozione di nuovi protocolli sanitari porta automaticamente la Grecia in testa alla concorrenza. Anche all’Italia, dove attualmente la compilazione del Plf per chi arriva dall’estero resta ancora obbligatoria.

Le misure che restano

Ciò non significa che con questa mossa la Grecia consideri liberi tutti! Restano ancora in vigore alcune misure, che però non influiscono affatto sulle vacanze di chi decide di andare in Grecia.

Gli alberghi e tutte le strutture ricettive turistiche che hanno più di 50 camere sono obbligati a instaurare una collaborazione con un medico o con una struttura sanitaria, che agisce secondo le indicazioni del ministero per il controllo del Covid che prevede la fornitura di guanti monouso al personale addetto alle pulizie e agli addetti all’area cucina, l’abolizione dell’uso dei guanti per i turisti durante il buffet. Resta obbligatorio l’uso del liquido disinfettante, la rimozione delle tovaglie usa e getta e l’abolizione della pulizia delle superfici con un dispositivo a vapore con temperatura superiore ai 70°C. Tutto questo sarà fatto come disinfezione, solo dopo un caso Covid confermato nella stanza.

Tutto pronto per andare in Grecia

Detto questo, non resta che scegliere la prossima meta greca dove andare, prenotare un volo (se ci seguite regolarmente vedete che pubblichiamo le offerte low cost non appena vengono lanciate) e un hotel o una camera in una casa privata. E non per forza d’estate. Chi desidera regalarsi un fine settimana prima delle vacanze estive può organizzare un “greekend” ad Atene o a Salonicco, per esempio, due mete perfette per la primavera.

Se, invece, v’immaginate già sdraiati sulla sabbia calda di una spiaggia delle Cicladi (o di altre isole greche) allora vi consigliamo di non indugiare e di puntare il dito sulla mappa scegliendo la vostra isola. Se cercate quelle meno note e quindi anche meno frequentate, ecco alcune dritte.

Le isole meno turistiche della Grecia

Tra le isole dove potrete trovare meno folle di turisti c’è Antipaxos, un angolo di paradiso nelle calme acque del Mar Ionio vicino a Corfù e al largo dell’Epiro continentale. Quest’isola è un’opera d’arte color pastello che richiama l’attenzione come una mitologica sirena. Si dice che il Dio del mare, Poseidone, la creò come nido d’amore per la futura moglie, la ninfa Anfitrite. Nessuna automobile, nessun rumore, nessuno stress. Qui sarete soli con il vostro asciugamano e le spiagge di ciottoli bianchi o di sabbia vellutata tutte per voi.

Altra meta è Lipsi, nel Mar Egeo, non è uno bensì 24 isolotti da sogno (e protetti) dove fuggire. Un piccolo arcipelago dove isolarsi ritrovandosi in spiaggia completamente soli, tra insenature nascoste e grotte incredibili.

E poi c’è una minuscola isola a pochi minuti dalle coste di Creta, nel Mar Libico, che si chiama Chryssi e che significa “oro”. Un piccolissimo paradiso con acque tropicali, dune di sabbia battute dal vento e una foresta protetta di ginepri. Per passare il tempo basta fare il giro dell’isola (solo 4 chilometri di circonferenza). Qui non servono troppi abiti né scarpe e neppure il cellulare. La vita su Chryssi è tornata alle origini: niente acqua corrente, niente ombra, niente servizi, solo la natura greca, in tutto il suo splendore.

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L’isola di Lipsi, nelMmar Egeo, in Grecia

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Il villaggio Svizzero che profuma di fiori e farina

Incastonato tra i paesaggi idilliaci e incontaminati della Valle Onsernone, considerata la più selvaggia di tutta la Svizzera, passando tra risalti, paesaggi isolati e strutture antiche e abbandonate, si arriva a Vergeletto, un piccolo e delizioso villaggio abitato solo da 64 persone.

Le poche case in pietra che si affiancano una all’altro si palesano come una poetica visione, la vita che pullula all’interno dei boschi della valle fatta di flora e fauna selvaggia, qui lascia spazio a quella umana che scorre lenta, secondo tradizioni antiche e secolari.

Vergeletto: la patria dell’anima e della farina

Situato proprio sotto il grazioso laghetto alpino di Salei, raggiungibile imboccando i sentieri montani, questo villaggio si palesa davanti agli avventurosi, abituati ad attraversare la natura e null’altro per chilometri, come un miraggio. Lontano dai sentieri più battuti dal turismo, Vergeletto è un luogo appartato, selvaggio e incontaminato, dove la vita scorre seguendo i ritmi scanditi dalla natura.

La visione è idilliaca e sicuramente inedita, eppure a guardare Vergeletto non si può non desiderare di tornare ancora, e a guardare le fotografie che lo ritraggono il motivo sembra piuttosto intuibile. Sembra quasi di poterla attraversare quell’atmosfera silenziosa e surreale in cui tutto è rimasto sospeso nel tempo e nello spazio. Un luogo in cui è possibile dare voce alle emozioni e ascoltarle, data l’assenza di traffico, caos e disordine che contraddistinguono i giorni della società contemporanea. Un luogo dell’anima, come lo ha definito lo scrittore Max Frisch.

Ma Vergeletto è anche il luogo che profuma di mais e pop corn, di farina. Non una qualsiasi ma quella di quella bóna, oggi diventata una preziosa testimonianza del tempo passato nonché ingrediente strategico e speciale per le preparazioni di birre, biscotti, torte e gelati.

Vergeletto e la farina bóna

Come un antico scrigno volto a conservare un prezioso tesoro, così è Vergeletto. La memoria degli anziani, che vivono ancora nel villaggio, è preziosa, sono loro i custodi di questa antica preparazione. La testimonianza più antica della produzione della farina bóna risale agli ultimi decenni del 1800.

Una preparazione, questa, che rischiava di essere perduta per sempre durante gli anni ’60 dello scorso secolo a causa dei cambiamenti delle abitudini alimentari e dell’assenza dei mugnai. A partire dagli ultimi anni del 1900, però, anche a seguito della ristrutturazione del mulino di Loco, la memoria dell’antico prodotto è tornata in auge e Vergeletto ha ricominciato la sua produzione.

L’impegno dei mugnai per la produzione di farina di mais è forte del ricordo di Nunzia Terribilini, la donna alla quale è attribuita l’idea di tostare il mais fino a che almeno un terzo dei chicchi non scoppiassero. Ora sono gli abitanti della Valle Onsernone a dover continuare quel lavoro iniziato tanti anni fa, lo stesso destinato a essere tramandato da generazioni.

Così ecco che un viaggio a Vergeletto si trasforma, come per magia, in un’avventura che attraversa il tempo e lo spazio, che permette di entrare nelle viscere della natura incontaminata e da questa lasciarsi accarezzare, che consente ai viaggiatori di esplorare tradizioni antiche e straordinarie. Pronti a partire?

Vergeletto

Vergeletto