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Roma romantica: le attività da fare con il partner

San Valentino si avvicina, e non c’è niente di meglio che festeggiarlo con la propria dolce metà, magari regalandosi un bel viaggio di coppia alla scoperta di una delle città più romantiche d’Italia: stiamo parlando di Roma, che sin dall’antichità ha fatto sfondo ad alcune delle storie d’amore più belle (e travagliate) di tutti i tempi. Cosa visitare in un weekend nella capitale? Vediamo alcune tappe super romantiche e imperdibili.

Roma, la città dell’amore

Dal Colosseo alla Cupola di San Pietro, la città di Roma è ricca di monumenti storici di grandissimo fascino, che con occhio innamorato sembrano ancora più belli. Per un weekend fuori porta da trascorrere con il partner, non c’è niente di meglio: la capitale è un luogo magico, scrigno di antiche testimonianze del passato e fedele custode di tante storie d’amore che ci hanno commosso. Ripercorrendo questi posti meravigliosi, non possiamo che provare un brivido e rivivere emozioni intense. Ma quali sono le tappe assolutamente imperdibili per un viaggio romantico a Roma?

Il quartiere di Trastevere è uno dei più autentici e pittoreschi della Città Eterna, dove si respira un’atmosfera bohémien incantevole. Le sue stradine acciottolate, le antiche chiese e le ville nobiliari fanno da sfondo ad una vera e propria cartolina che vi lascerà ricordi indelebili nella memoria (e nel cuore). Da qui, raggiungere il Belvedere del Gianicolo è un attimo: la sua vista mozzafiato su gran parte della città di Roma non potrà che conquistarvi. Se volete sorprendere il vostro partner, siete davvero sulla strada giusta.

Un altro luogo incantevole è Villa Borghese, grande parco romano situato nel cuore della capitale. Tra i suoi sentieri alberati potrete respirare profumi inebrianti e ammirare fiori coloratissimi, passeggiando mano nella mano al tramonto. E per rendere il momento ancora più romantico, non vi resta che noleggiare una barca a remi e prendere il largo tra le acque turchesi del lago su cui si affaccia l’antico Tempio di Esculapio.  È questa la location ideale per una dichiarazione d’amore che non dimenticherete più.

Le tappe più romantiche di Roma

Naturalmente, ci sono molti altri luoghi romantici nella capitale. Uno di essi è la Fontana di Trevi, tappa obbligata per chi arriva a Roma: pur essendo sempre affollata dai turisti, continua ad essere la meta perfetta per un selfie con la propria dolce metà, immaginando di ripercorrere le orme di Marcello Mastroianni e Anita Ekberg nel celebre film La Dolce Vita. Proprio a due passi, inoltre, c’è una piccola fonte chiamata “fontanella degli innamorati”. Secondo la leggenda, se una coppia si abbevera dalle sue acque rimarrà insieme per sempre.

Tra le antiche testimonianze più suggestive di Roma c’è poi il Colombario di Pomponius Hylas: misterioso e un po’ tenebroso, rappresenta le gesta del leggendario Orfeo e vi si possono ammirare scene del suo amore per Euridice. Infine, non si può certo lasciare Roma prima di aver passeggiato tra i suoi mille ponti ricchi di fascino e storia. Per gli innamorati, c’è Ponte Sisto: costruito in pietra nel lontano 1475, collega Trastevere alla sponda opposta del fiume e offre un panorama meraviglioso sul Cupolone – soprattutto al tramonto. E non dimentichiamo Ponte Milvio, ormai celebre per i lucchetti che, come simbolo d’amore, invadono il suo parapetto.

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Alla scoperta del più antico cammino d’Irlanda

La chiamano Isola di Smeraldo, e non è difficile immaginare il perché: immense distese verdi si stagliano contro il cielo azzurro, per poi tuffarsi nel mare con scogliere candide e ripidissime. L’Irlanda è una terra ricca di sorprese tutte da scoprire. Il modo migliore per farlo? A piedi, affrontando gli splendidi itinerari che attraversano il Paese, mostrandoci la sua natura incontaminata e tanti piccoli borghi da favola. Uno dei più suggestivi è la Wicklow Way, un lungo percorso che ci porta in mezzo a paesaggi meravigliosi e si conclude tra le vivaci strade di Dublino.

La Wicklow Way, nel cuore verde dell’Irlanda

Per scoprire l’aspetto più autentico e rurale dell’Irlanda, non c’è modo migliore che attraversarla a piedi, in un viaggio lento che conduce da un capo all’altro del Paese affrontando panorami bucolici e godendo della calorosa ospitalità degli autoctoni. Uno degli itinerari assolutamente imperdibili per chi ama il trekking è la Wicklow Way, ben 132 km di cammino quasi completamente immerso nella natura selvaggia e incontaminata, lontano dal resto del mondo. Un’esperienza che in effetti non è per tutti, ma che permette di tuffarsi tra paesaggi che da sempre rappresentano l’essenza dell’Irlanda.

La Wicklow Way è il cammino più antico del Paese: nato nei primi anni ’80, percorre alcune antichissime tratte come quelle affrontate dai ribelli anti-inglesi e i “mass path”, sentieri rurali che i cattolici utilizzavano per andare segretamente a messa durante il periodo delle persecuzioni anti-papiste. Un tuffo tra storia e natura, dunque. Il percorso si snoda in uno scenario meraviglioso, passando per immense distese erbose e boschi rigogliosi, affrontando ripide salite di montagna e costeggiando splendidi laghi turchesi. E durante il trekking si possono ammirare antiche cattedrali medievali, piccoli borghi che spuntano in lontananza e location già viste in celebri serie tv, come ad esempio Vikings.

Le tappe della Wicklow Way

La Wicklow Way è un lungo cammino che conduce da Clonegal, antico villaggio nel sud-est della contea di Carlow, alla capitale irlandese: suddiviso idealmente in 7 tappe, ciascuna tra i 12 e i 21 km di lunghezza, l’itinerario percorre principalmente luoghi ben poco battuti dall’uomo, soprattutto nel suo tratto meridionale. Immersi nella natura e circondati da un silenzio surreale, rotto solamente dal suono degli uccellini e dal vento che irrompe tra le fronde degli alberi, sembra davvero di essere fuori dal mondo. Alla fine di ogni tappa, si raggiunge un paese o una struttura pronta ad accogliere gli escursionisti e rifocillarli, preparandoli ad una nuova giornata all’avventura.

Tra le bellezze da scoprire lungo il cammino, c’è senza dubbio la valle di Glendalough: qui, nel cuore incontaminato d’Irlanda, sorgeva un antico monastero fondato nel VI secolo e distrutto alla fine del ‘300. Due laghi spiccano, con le loro acque azzurre, nel verde lussureggiante e le falesie di granito che si tuffano a picco in uno di essi offrono il luogo ideale per una suggestiva arrampicata. E poi, seguendo il percorso del fiume Glencree, si affrontano foreste e brughiere, impervi sentieri di montagna e paesaggi idilliaci. Come quello che ci regala la cascata di Powerscourt, tra le più alte d’Irlanda.

L’ultima tappa conduce infine a Dublino, e più precisamente a Marlay Park: si tratta di un grande parco pubblico situato nei sobborghi meridionali della città caratterizzato da stagni e boschetti, un’oasi di pace. Da qui, raggiungere il centro di Dublino è davvero semplice: e quale ricompensa migliore di un buon pasto caldo e una birra fresca per celebrare la fine dell’avventura? La Wicklow Way è un’esperienza imperdibile, soprattutto per respirare l’atmosfera più vera del Paese.

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Veszprém, la città dell’Ungheria Capitale della Cultura 2023

A Nord del Lago Balaton, Veszprém è una tra le più belle (e sottovalutate) città dell’Ungheria. E, ora, insieme alla regione di Bakony-Balaton, è stata nominata Capitale europea della Cultura per il 2023. “Veszprém ha tutto il potenziale per aggiungere un importante significato alla cultura europea”, si legge sul sito dedicato a Veszprém Capitale Europea della Cultura 2023.

La sua è una storia antichissima, che corre indietro nel tempo, fino al primo re del Paese, Stefano I d’Ungheria: fu qui, infatti, che questo re cristiano sconfisse il pagano Koppány.

Una città ricca di storia

A Veszprém la storia ha lasciato traccia in ogni angolo: Si possono ammirare le prime pietre del castello costruito in città, le stradine strette coi loro edifici medievali, la prima cattedrale d’Ungheria, l’antica torre del fuoco e – ogni estate – si può prendere parte a uno splendido festival musicale che è un imperdibile appuntamento culturale del Paese. Vicina al Lago Balaton, la città ha un’atmosfera vivace, è ricca di musei e di teatri disseminati per le ville in collina.

Lago Balaton

Fonte: iStock

Il Lago Balaton, il “mare magiaro” dell’Ungheria

Cosa visitare a Veszprém

Innanzitutto, la Masterpiece Gallery, dedicata all’arte contemporanea ungherese e con un forte accento ai movimenti costruttivisti e astratti. C’è poi la Tejfalussy House, con la collezione della Beata Gisella di Baviera, o il Dezső Laczkó Museum, con la sua eclettica collezione di reperti archeologici ed etnografici, e la testimonianza di eventi sportivi del passato.

Gli eventi del 2023

Al via oltre 200 eventi che caratterizzano la città e i dintorni, raggruppati per campi culturali: musica, teatro, arte, danza, vino e gastronomia. Perché, al di là della bellezza del centro in sé, questa zona dell’Ungheria merita d’essere scoperta. Soprattutto la zona intorno al lago, uno specchio d’acqua dolce che è una rinomata località turistica, con spiagge, colline vulcaniche, località di villagiatura e hotel grattacieloi lungo i suoi 197 chilometri di costa.

Nove i cluster del 2023, che coprono tematiche diverse ma nello stesso tempo affini; troviamo così Music/City, che sintetizza l’intenzione degli organizzatori di fare di Veszprém (già Città della Musica per l’Unesco nel 2019) la città con il maggior numero di musicisti e cantanti di tutta l’Ungheria, oppure Region, alive che punta i riflettori sulle aree meno conosciute della regione al fine di porre le basi di una autentica e riconosciuta comunione di interessi che porterà l’intera zona oltre il 2023, riconoscendole una valenza culturale unica, vibrante e di altissimo livello.

Veszprem-ungheria

Fonte: @VEB2023 ECoC

A Veszprém la storia ha lasciato traccia in ogni angolo

Un altro tema importante è quello di Fragile Balaton, per diffondere e salvaguardare la storia e l’importanza del lago più grande d’Europa con il suo ecosistema e quello della zona circostante, e ancora, sempre legato al paesaggio e all’ambiente, Reflection, per immergersi nell’identità, nell’essenza e nelle origini del Paese.

La tematica sociale è anch’essa molto presente: l’interconnessione tra persone e la cultura della convivenza è evidenziata anche con il cluster Bridges, che mira a costruire ponti tra la città e la regione, tra la novità e la tradizione.

Veszprém Ungheria notte

Fonte: @Kovács Bálint

Le luci di Veszprém Capitale della cultura europea

Veszprém – Balaton 2023 non dimentica però il divertimento e la scoperta. I tre cluster The busy world of Veszprém, Out-of-the-Ordinary e Celebration investono sulla creatività dei giovani, sul rinnovamento degli spazi come sedi per l’arte e la connessione tra uomo e natura e sulla creazione di eventi per attirare e creare connessioni locali e internazionali.

Infine, Beyond, per strutturare un programma culturale che va oltre questo particolare riconoscimento, in modo da creare una base sicura per l’intensa e innovativa comunità di Veszprém e della regione per continuare a crescere e svilupparsi.

Veszprém Ungheria

Fonte: @Máhl Kornél

La bellezza di Veszprém in Ungheria
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Romania, ritrovata una tomba principesca importantissima

Quella che vi stiamo per raccontare è una scoperta importantissima avvenuta per puro caso in Romania. Vi basti sapere che tale ritrovamento è successo a causa di alcuni lavori per la costruzione della nuova bretella autostradale a sud-est del Paese. Ciò che è emerso è una tomba principesca con tanto di suo corredo che sembrerebbe appartenere a un invasore che ha quasi completamente cambiato la storia. Scopriamo insieme a chi apparteneva.

Ritrovata la tomba di Attila, il flagello di Dio

La tomba in questione potrebbe essere di Attila, conosciuto anche come il flagello di Dio. Essa, infatti, risalirebbe al V secolo, periodo in cui la regione era dominata dagli Unni, popolo guerriero nomade proveniente dalla Siberia. Al suo interno il guerriero è stato sepolto con il suo cavallo, le sue armi e le tante ricchezze che possedeva: oltre cento manufatti in gran parte ricoperti d’oro e intarsiati con pietre preziose.

Come spiegato dall’archeologo Silviu Ene del Vasile Pârvan Institute of Archaeology di Bucarest  e come riportato da La Stampa, tale sepoltura è stata in realtà scoperta alla fine dell’anno scorso vicino alla città di Mizil, nel sud-est della Romania.

Fa parte di un sito archeologico più complesso dove sono conservate altre tombe, abitazioni e pozzi, tanto che da quando sono iniziati i lavori di ampliamento autostradale, questo è il quarto sito archeologico scoperto, testimonianza di quanti tesori ancora nascosti custodiscono queste terre.

Sempre stando alle parole dell’archeologo, la preziosa spada “è in gran parte arrugginita, ma il suo fodero è decorato per tutta la sua lunghezza con foglie d’oro”.

Ed è proprio quest’ultima, insieme a tutte le altre ricchezze riportate alla luce dall’interno della tomba e la sua datazione, che fanno pensare che vi fosse sepolto il temuto Attila con tutto il suo rinomato tesoro.

Le altre dichiarazioni degli addetti ai lavori

L’archeologo ha inoltre fatto sapere che l’etnia del guerriero il non è ancora nota, ma che i ricchi corredi funerari suggeriscono che appartenesse alla classe dirigente nel periodo unno che, in quella precisa fase storica, controllava gran parte delle terre a ovest del Mar Nero, inclusa la regione che oggi fa parte della Romania.

Ciò vuol dire che nei prossimi mesi le ossa e i manufatti saranno ripuliti, esaminati e messi in mostra al pubblico, mentre il sito della tomba devierà per forza di cose il progetto autostradale.

Un ritrovamento che perciò si rivela eccezionale in quanto Attila, nel V ,secolo contribuì alla caduta dell’impero romano. Fino a questo momento, il luogo della sepoltura del condottiero è rimasto un mistero. Secondo gli storici il re degli Unni era stato seppellito sotto quello che un tempo era il letto di un fiume e che gli schiavi che scavarono la fossa furono poi uccisi, affinché non rivelassero il punto esatto della sepoltura del corpo insieme ai suoi grandi tesori.

Non resta che attendere gli approfondimenti del caso per scoprire se la tomba appena ritrovata, insieme ai suoi tesori di inestimabile valore, appartenga o no ad Attila, il rinomato flagello di Dio.

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Molto più di una mostra: Londra apre le porte del paradiso

Organizzare un viaggio a Londra, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. La capitale dell’Inghilterra e del Regno Unito, infatti, è una città fervente e dinamica che non smette mai di incantare con quel ricchissimo patrimonio artistico, storico e culturale che gli appartiene.

Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime, a partire dal Big Ben, l’iconica torre dell’orologio, passando per l’abbazia di Westminster e l’imponente Palazzo del Parlamento, e proseguendo per il Tamigi e la ruota panoramica London Eye.

Tuttavia, adesso, c’è un motivo in più per raggiungere la cosmopolita città inglese, ed è dato dall’inaugurazione di un’esposizione davvero sorprendente. Molto più di una mostra, Heaven’s Gate è una vera e propria esperienza immersiva che apre le porte del paradiso.

Londra apre le porte al paradiso

Se avete in mente di organizzare un viaggio a Londra questo inverno, allora non potete non inserire nel vostro itinerario anche una visita all’Outernet. Situato nel West End di Londra, questo quartiere interattivo è diventato un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli appassionati di tecnologia. Non è solo un’area adibita al divertimento e all’intrattenimento, ma si tratta del più grande spazio espositivo digitale in Europa che ospita i più grandi schermi a LED del mondo.

Schermi di altezze maestose e tunnel esclusivamente di luci a LED diventano così gli strumenti per raccontare, comunicare e condividere l’arte attraverso l’utilizzo della tecnologia. Ed è quello che sta succedendo anche adesso, in occasione dell’inaugurazione dell’opera d’arte immersiva e tridimensionale creata proprio da un artista italiano.

Il suo nome è Heaven’s Gate, ed è l’esibizione che porta la firma di Marco Brambilla. Un capolavoro visivo, immersivo e tridimensionale che viene proiettato, per la prima volta in Europa, proprio negli spazi dell’Outernet di Londra. Molto più di un’esposizione digitale, ma una vera e propria esperienza sensoriale e totale che consente agli ospiti di entrare, idealmente, in un paradiso.

Heaven's Gate

Fonte: Getty Images

Heaven’s Gate, l’arte visiva, immersiva e tridimensionale di Marco Brambilla

Heaven’s Gate, la mostra immersiva di Marco Brambilla

È un capolavoro monumentale, digitale e sensoriale, quello che sta illuminando l’inverno della capitale del Regno Unito e gli spazi dell’Outernet di Londra. Dal 22 gennaio, e fino al 26 febbraio, l’opera dell’artista Marco Brambilla spalancherà le porte del cielo per garantire un accesso a cittadini e viaggiatori che giungeranno nel West End.

Creata come un’esperienza di virtual reality, l’opera si snoda verso l’alto grazie alla presenza di schermi da 16 k che occupano quattro piani dell’edificio. Le proiezioni sono intense, nitide ed emozionali, e rappresentano le ambientazioni tipiche della fabbrica dei sogni di Hollywood. Le immagini sono sontuose e opulenti, ma si tratta di una versione satirica di quelle stesse ambientazioni, che sono così belle, cariche e sature che diventano impossibili da sostenere.

L’opera prende vita all’interno degli spazi attraverso un video collage che presenta psichedeliche e iper saturate che raccontano i momenti iconici della storia del cinema, che salgono verso l’alto e in più livelli, restituendo una sensazione di vertigine e smarrimento e che offre, al contempo, una visione suggestiva e seducente.

Heaven’s Gate, come abbiamo anticipato, è stata inaugurata negli spazi dell’Outernet di Londra e sarà visitabile fine al 26 febbraio.

Heaven's Gate

Fonte: Getty Images

Heaven’s Gate, l’esperienza immersiva all’Outernet di Londra
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La magia artica si avvera: dormire nell’igloo più a Nord del mondo

Il desiderio di vivere nuove e inedite esperienze ci spinge a girare il globo, a raggiungere luoghi remoti e lontani e a superare i nostri stessi limiti con un solo obiettivo: scoprire tutte le bellezze che appartengono al nostro pianeta.

E di meraviglie, nella lontana Norvegia artica, ce ne sono tantissime. Proprio qui, infatti, è possibile vivere inedite e sorprendenti avventure nella natura selvaggia e incontaminata: la caccia all’aurora boreale, per esempio, la visita ai deserti di neve, e poi ancora le corse in slitte trainate da husky e le esperienze Sami.

Ma c’è di più, perché sempre qui, a poca distanza dall’altopiano del Finnmark, tutti gli avventurieri potranno raggiungere l’hotel più a nord del mondo, e dormire in un igloo di neve e di ghiaccio. Pronti a vivere un’avventura ghiacciata e incantata?

Norvegia: l’avventura artica e incantata

Raggiungere la Norvegia del Nord, lo sappiamo, è un’esperienza destinata a restare indelebile nel cuore di tutti gli avventurieri che osano spingersi fin qui. Ghiacciai scolpiti nei paesaggi, distese di neve che si perdono all’orizzonte e meravigliosi panorami notturni illuminati dalla luce dell’Aurora Boreale, danno il benvenuto ai viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Nel periodo che va da dicembre ad aprile poi, l’avventura artica si arricchisce di una nuova e straordinaria esperienza, quella che consente ai viaggiatori di dormire in uno degli hotel più remoti del pianeta. Non aspettatevi stanze tradizionali e cabine in legno però, perché qui si dorme all’interno di igloo costruiti esclusivamente non neve e ghiaccio.

Il Sorrisniva Igloo Hotel, questo il nome della struttura ricettiva, è l’Igloo Hotel più a nord del mondo. Ogni anno, quando il calendario segna l’arrivo imminente dell’inverno, artisti, scultori e costruttori si riuniscono per ricreare questo straordinario hotel.

Gli igloo sorgono su una superficie di oltre 2000 metri quadrati, e per la sua costruzione sono necessarie circa 250 tonnellate di ghiaccio e 7000 metri cubi di neve. Il materiale viene raccolto nell’Alta Valle da Sorrisniva, e ricavato dall’acqua del famoso fiume Alta, situato proprio nei pressi dell’hotel.

Sorrisniva Igloo Hotel

Fonte: Katelin Sorrisniva

Sorrisniva Igloo Hotel, suite

Dormire nell’hotel igloo più a nord del mondo

Il Sorrisniva Igloo Hotel, situato a 20 km dal centro della città di Alta, viene inaugurato poco prima di Natale, e resta aperto fino ad aprile, quando i raggi del sole diventano più caldi e frequenti. Ogni anno, gli scultori e gli artisti chiamati a dare vita alla struttura, progettano il tutto scegliendo temi diversi, unici e originali, ben visibili nelle decorazioni manuali e nelle sculture artigianali che caratterizzano tutti i singoli alloggi.

L’igloo hotel, che può essere raggiunto tutti i giorni anche solo per una visita, rappresenta il punto di partenza per chi vuole vivere esperienze inedite e straordinarie nella natura selvaggia artica. Ma anche per chi vuole vivere un sogno ghiacciato a ogni ora del giorno e della notte.

L’hotel, infatti, ospita due ristoranti che servono specialità e prodotti gastronomici locali, dedicati proprio a chi vuole soddisfare il palato. Non mancano, ovviamente, un bar ghiacciato e una sauna con due vasche idromassaggio all’aperto, per rilassarsi sotto zero.

Il Sorrisniva Igloo Hotel completa l’offerta con un ambiente romantico e suggestivo, si tratta della Cappella di Ghiaccio, all’interno della quale gli innamorati possono pronunciare il fatidico “Sì, lo voglio”.Sorrisniva Igloo Hotel, cappella di ghiaccio

Sorrisniva Igloo Hotel, cappella di ghiaccio

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Benvenuti a Kastoria, la meta emergente della Grecia

È un volto inedito della Grecia, quella meta “che non ti aspetti”, dall’atmosfera balcanica, perfetta da scoprire in tutte le stagioni, anche in inverno: benvenuti a Kastoria, che si specchia nelle acque del lago Orestiada nella Macedonia Occidentale, a 190 chilometri da Salonicco.

Kastoria, magia e fascino

Unita alla terraferma da un piccolo istmo, Kastoria appare immersa in uno scenario idilliaco, tra il lago e l’abbraccio della vegetazione, ammantata di fascino e magia in un clima da sempre salubre.

Lo storico quartiere di Doltso è il punto da cui partire per conoscerla meglio: caratteristico e romantico, ospita le antiche e tipiche abitazioni del XVIII e XIX secolo, i colorati “Arhonitka“, sia ristrutturate sia dal piacevole aspetto decadente.
Al loro interno, trovano posto musei, bar e taverne, dalle eleganti finiture in legno.

Passeggiando lungo le stradine della città vecchia, è facile imbattersi in esaurienti pannelli che raccontano la storia delle famiglie che vi abitarono, tra cui Skoutaris e Picheon.

Sono poi visibili ancora i resti della cinta muraria ma fiore all’occhiello di Kastoria sono le numerose chiese bizantine e paleocristiane, perle di rara bellezza.

Da citare, l’imponente chiesa bizantina Agioi Anargyroi, tra Anargyron e Gousi, e le chiese di Agios Ioannis Prodramos e Agios Loukas, sulle rive del lago.

Ma non è tutto. Da segnare in lista per una visita sono il Museo delle Tradizioni di Kastoria, collocato nelle stanze dell’antica residenza Nerantzis Aivazis, e il Museo Bizantino, dove ammirare una serie di pregevoli icone.

Cosa fare a Kastoria, tra attività all’aperto e festival da non perdere

kastoria

Fonte: iStock

Lungolago di Kastoria

Oltre alle attrazioni del centro storico, vanto di Kastoria sono il suo lago e le alture che la avvolgono come in un abbraccio e la rendono ideale per praticare attività all’aria aperta quali escursionismo, trekking e gite in mountain bike: sono nove, infatti, i chilometri di piste e sentieri che costeggiano il lago e non mancano centri per il noleggio di biciclette e mountain bike.

Elegante e tranquilla, Kastoria accoglie nella sua dimensione rilassata e invita a prenderne parte, facendo una sosta in uno dei raccolti bar del lungolago o camminando senza fretta tra i vicoletti tortuosi e ripidi.

Due volte all’anno, invece, la città si anima con eventi di grande rilevanza: il Ragkountsaria Festival, a gennaio, coinvolgente festa che allieta con balli della tradizione e taverne aperte, e il Nestorio River Festival, tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, cinque giorni di eventi e festeggiamenti con la partecipazione di musicisti e DJ greci e internazionali.

Come arrivare in città

Il modo più comodo per raggiungere Kastoria è servirsi degli autobus extraurbani con partenza da Salonicco (due ore e mezza di viaggio, sei corse giornaliere), Ioannina (tre ore e mezza, quattro corse al giorno),  e Atene (nove ore di viaggio, due corse giornaliere).

La stazione degli autobus si trova su lungolago meridionale, dinanzi al Parco della Fiamma Olimpica, dove è situato anche un chiosco per le informazioni turistiche.

Oltre agli autobus, è possibile servirsi di auto a noleggio oppure dei taxi. Inoltre, durante il Nestorio River Festival, sono a disposizione autobus speciali che consentono di spostarsi comodamente tra le varie zone dell’evento.

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Relax vista natura: è “saunamania” in questo Paese

È arrivato il momento di pianificare i viaggi grandi e straordinari di questo 2023 che, come le tendenze confermano, sono all’insegna del relax e del benessere, meglio ancora se con vista natura.

Sempre di più, infatti, i viaggiatori si mettono in movimento per lasciarsi alle spalle il caos e il disordine cittadino e raggiungere tutte quelle destinazioni dove la natura regna sovrana, per riconnettersi ad essa, per ritrovare le energie e rigenerare i sensi.

E se è un viaggio così che sognate quest’anno, allora l’Estonia è il luogo giusto da raggiungere. Non solo perché il Paese è un concentrato di meraviglie culturali, artistiche, storiche e naturalistiche, ma anche e soprattutto perché questo 2023 è l’anno della sauna, e le proposte da vivere e da condividere, ve lo anticipiamo, sono estasianti.

Bentornati in Estonia

Organizzare un viaggio in Estonia è sempre un’ottima idea. Questo Paese dalle mille sfaccettature, infatti, ospita tantissime bellezze naturali che si trasformano, in ogni stagione, nella cornice ideale di vacanze all’insegna del relax e della bellezza. Ci sono le aree boschive, che occupano il 51% del territorio del Paese, e c’è il mare, al quale si aggiungono corsi d’acqua e laghi.

Non mancano i paesaggi incantati, quelli bianchi e candidi in inverno, e quelli prismatici in primavera, quando le fioriture colorano di bellezza le sterminate distese del territorio. La voglia di perdersi nella natura incontaminata, poi, si alterna al desiderio di scoprire le bellezze storiche e culturali del Paese, come quelle conservate a Tallinn, la cui città vecchia è stata inserita nei siti del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Insomma, organizzare un viaggio in Estonia è davvero un’idea grandiosa, e lo è ancora di più quest’anno. Il Paese, infatti, ha deciso di dedicare questo 2023 alla tradizione della sauna, un elemento della cultura locale che affonda le radici in secoli lontani, nonché attività imprescindibile per gli estoni e per i viaggiatori.

Smoke Sauna

Fonte: Martin Mark

Smoke Sauna

L’anno della sauna: cosa fare e cosa vedere in Estonia

Sono tante le cose da fare nel Paese, ma se chiedete a un local quali sono le esperienze imperdibili non abbiamo dubbi sulla risposta: la sauna. Questo rituale di benessere, infatti, è parte integrante della vita estone da centinaia di anni. Inserite nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO, le saune estoni sono una tradizione unica e antica.

Considerate da sempre un luogo di purificazione fisica e spirituale, nei secoli scorsi le saune venivano utilizzate dagli antenati per curarsi attraverso bagni, massaggi con le erbe e rituali magici.

Per celebrare questo importante elemento culturale locale, l’Organizzazione del Turismo Rurale Estone ha deciso di istituire “L’anno della Sauna” che è stato inaugurato proprio in questo 2023, e che prevede tutta una serie di eventi che raccontano e celebrano rituali, storia e folklore.

Sono tante le saune che popolano il territorio estone, così come le tipologie, ma tutte hanno in comune la stessa missione: rigenerare il corpo e la mente. Nel Paese si possono provare differenti esperienze: ci sono le saune solitarie immerse nella campagna, e quelle che ampliano l’offerta di strutture ricettive, hotel e agriturismi. Ci sono quelle create all’interno di capanne o grotte nella foresta e con vista mare. C’è poi la smoke sauna, quella che completa il rituale con un bagno nel lago ghiacciato. Non mancano neanche proposte più particolari, come la sauna nell’igloo a Kõrvemaa, o quelle di ghiaccio.

Quello che conta, come abbiamo già detto, è lasciarsi i problemi e le preoccupazioni alle spalle per godersi un’esperienza di puro relax. Non vi resta che preparare le valigie e scegliere la vostra sauna preferita.

AQVA Hotel & Spa, Estonia

Fonte: Priidu Saart

AQVA Hotel & Spa, Estonia
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È considerato uno dei borghi più belli della Svizzera

Al confine con l’Italia prende vita un Paese in cui sembra costantemente di vivere una favola. Il posto in questione è la Svizzera, luogo in sorgono dei villaggi che sono uno più bello degli altri e spesso circondati da una natura incontaminata. Tra questi, però, ce n’è uno che è appena stato designato “Best Swiss Villages” dall’Associazione dei Borghi più belli della Svizzera.

Viaggio a Hospental, un borgo da favola

Il borgo in questione si chiama Hospental ed è la prima località del Canton Uri e la terza della Svizzera centrale (dopo Luthern nel Canton Lucerna e Gersau nel Canton Svitto) a ricevere il marchio e a entrare a far parte della rete dei Borghi più belli della Svizzera.

Si distingue per essere un incantevole villaggio di montagna in cui storia, cultura, bellezza e sostenibilità sono all’ordine del giorno e, soprattutto, abbracciano tutte le stagioni. Situato a 1495 metri sul livello del mare nel mezzo della Valle dell’Ursern, Hospental è un ottimo punto di partenza per i passi di montagna in estate e per lo sci di fondo in inverno.

Il comune di cui fa parte è composto dall’omonimo villaggio e dall’ex insediamento walser di Zumdorf. Il suo nome, invece, deriva dal latino “hospitale”, locanda. Thomas Christen, Direttore di Andermatt – Urserntal Turismo, a seguito di questo riconoscimento ha dichiato: ” Il comune di Hospental con il Sindaco Rolf Tresch ed i suoi abitanti, sono fieri di essere stati inseriti nella cerchia dei Borghi più belli della Svizzera. La cura e il mantenimento dell’immagine del villaggio alpino è importante per tutti e viene praticata attivamente dalla comunità. Per la destinazione Andermatt e per la gente della valle Urana, il nuovo Label è gratificante!”

hospental svizzera

Fonte: iStock

Veduta di Hospental

Kevin Quattropani, Presidente dell’associazione dei Borghi più belli della Svizzera, ha fatto sapere che: “Siamo molto lieti di accogliere il primo Comune del Canton Uri nella famiglia dei borghi più belli. Situata al centro dell’asse turistico nord-sud-ovest-est delle Alpi, Hospental può essere perfettamente combinata con gli altri borghi membri della rete di Breil nella Surselva grigionese, Ernen nel Goms vallesano, Gersau sul lago dei quattro cantoni e Giornico in Leventina”.

Cosa comporta a Hospental questo riconoscimento

L’associazione “I Borghi più belli della Svizzera” è stata fondata a Lugano nel 2015 e si propone di valorizzare i piccoli tesori della Svizzera e del Liechtenstein a livello nazionale e internazionale. L’associazione fa parte della federazione internazionale “I Borghi più belli del Mondo”, che riunisce e rappresenta Francia, Italia, Belgio, Spagna, Germania, Libano, Giappone e Svizzera.

Al giorno d’oggi fanno parte dell’associazione del Paese a due passi dall’Italia 47 borghi in 17 cantoni e 1 villaggio nel Principato del Liechtenstein, tra cui località famose come Ascona, Bergün, Bremgarten, Gruyères e Saint-Ursanne. Per far parte di questo “club” nei villaggi devono vivere meno di  10.000 persone e, oltre a essere particolarmente belli, devono anche trovarsi in un paesaggio d’eccezione.

Giocano un ruolo fondamentale anche l’autenticità e l’aspetto storico, così come la volontà della comunità di fare rete. Dal 2022 l’associazione è partner del programma “Un amore di luogo” che riunisce 50 località d’importanza nazionale (ISOS) e dal 2023 del programma “Swisstainable” per il turismo sostenibile di Svizzera Turismo.

villaggio più bello svizzera

Fonte: iStock

Panoramica di Hospental

Hospental: cosa vedere

Senza ombra di dubio a meritare una vista è il centro del villaggio puntellato di case che risalgono ancora ai tempi della prosperità e che riescono a creare un’immagine molto armoniosa del borgo stesso. Caratteristica del paesaggio è a la torre fortificata, risalente al XIII secolo e situata nella frazione di Zumdorf, che appartiene al comune di Hospental. Chiamata Torre dei Signori, è ancora ben conservata.

Molto interessanti sono anche la Chiesa parrocchiale barocca eretta nel XIV secolo e ricostruita nel 1706-171; la Cappella e Casa parrocchiale di San Carlo, la Cappella di San Nicola in località Zumdorf attestata dal 1591 e ricostruita nel 1719-1721 e l’Ospizio del San Gottardo, fondato nel IX-X secolo. In poche parole, pur essendo Hospental il villaggio più piccolo di tutta la Svizzera – con solo 190 anime a popolarlo – è un luogo che vale comunque il viaggio.

hospental in inverno

Fonte: Andermatt Urserntal Tourismus

Vista di Hospental in inverno

Cosa fare nei dintorni

Come vi dicevamo in precedenza, Hospental è un perfetto punto di partenza per scoprire numerose e splendide attrazioni della Svizzera. Per esempio, potreste andare presso il San Gottardo che è il re dei passi alpini. Non a caso, questa è la montagna che probabilmente vanti più miti di tutte ma anche con la maggiore storia riguardante le vie di comunicazione del Paese.

Il panorama è mozzafiato e vi si può intraprendere il percorso della Tremola, considerato la strada più antica della Svizzera, oppure la nuova strada lungo la quale si incontra una splendida terrazza dalla quale ammirare la valle Leventina.

In qualsiasi modo sceglierete di attraversare il passo del San Gottardo, vi tufferete comunque  in un’avventura: bus, bicicletta durante i mesi estivi, oppure sulle leggendarie diligenze del Gottardo, carrozze trainate da cinque splendidi cavalli. Potrete visitare, inoltre, l’Ospizio San Gottardo anche per riposarvi in un clima raffinato e in perfetta armonia con la natura.

Altri luoghi da poter raggiungere nei dintorni di Hospental, soprattutto in inverno, sono quelli in cui è possibile dedicarsi agli sport della stagione fredda. Da queste parti, sono presenti i comprensori sciistici Andermatt/Oberalp/Sedrun e Gemsstock – Andermatt. Distano tra i 2,7 chilometri e i 4 chilometri dal centro.

Le 48 località che fanno parte della rete dei borghi più belli in Svizzera

Oltre al fiabesco Hospental, fanno parte dell’Associazione dei Borghi più belli della Svizzera altre 48 affascinanti località. In ordine alfabetico e nel dettaglio: Aarburg (AG), Albinen (VS), Ascona (TI), Avenches (VD), Bergün (GR), Bosco Gurin (TI), Breil (GR), Bremgarten (AG), Büren an der Aare (BE), Bursins (VD), Dardagny (GE), Diessenhofen (TG), Erlach (BE), Ernen (VS), Evolène (VS), Gersau (SZ), Giornico (TI) Grandson (VD), Grandvillard (FR), Grimentz (VS), Grüningen (ZH), Gruyères (FR), Hospental (UR), La Neuveville (BE), Le Landeron (NE), Lichtensteig (SG), Luthern (LU), Madulain (GR), Morcote (TI), Moudon (VD), Muggio (TI), Niedergesteln (VS), Porrentruy (JU), Poschiavo (GR), Romainmôtier (VD), Rougemont (VD), Saillon (VS), Saint Saphorin (VD), Saint Ursanne (JU), Schwellbrunn (AR), Simplon Dorf (VS), Splügen (GR) Soglio (GR), Triesenberg (FL), Trogen (AR), Tschlin (GR), Valangin (NE), Yvorne (VD).

Non resta che prepararsi per raggiungere la vicina e magica Svizzera per correre alla scoperta di Hospental e dei suoi imperdibili dintorni.

dove sciare vicino hospental

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Piste da sci di fondo nella Valle di Ursen, tra Andermatt e Hospental
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Valle del Douro, come fare un viaggio in un dipinto

Una terra dal fascino unico, in cui scoprire bellezze paesaggistiche che lasciano senza fiato ed eccellenze del territorio che inebriano i sensi. La Valle del Douro, in Portogallo, è davvero una località da ammirare in ogni sua più piccola sfaccettatura, soprattutto se si è amanti del vino e delle sue infinite sfumature di gusto e di profumo.

Un viaggio nella bellezza più autentica nella parte più settentrionale del Portogallo e che vi farà scoprire uno dei luoghi più belli e affascinanti di questo Paese, tra vigneti terrazzati che cadono a strapiombo sulle rive del fiume omonimo, colline e vedute suggestive che sanno sedurre come fossero state dipinte dalle abili mani di un pittore.

Valle del Douro, cosa vedere

Dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO, la Valle del Douro è davvero un concentrato di meraviglie da cui lasciarsi conquistare e che si caratterizza, oltre per i suoi colori unici, per il suo caratteristico paesaggio che muta costantemente via via che ci si avvicina al confine con la Spagna, regalando scenari magici a chi vi si reca e la possibilità di visitare mille posti diversi in uno.

Ma la Valle del Douro non è solo fascino e paesaggi da sogno, è anche una meta in cui scoprire la bellezza delle città portoghesi e la loro incredibile energia. Come quella che si può vivere visitando Porto, una località dalla bellezza indescrivibile, in cui si intrecciano architetture e atmosfere caratteristiche, quasi come fossero uscite da una libro di fiabe. E meta in cui godere di una delle eccellenze del luogo, il famoso vino liquoroso omonimo alla città e i vini del Douro, specialità di questa zona del Portogallo ed eccellenze amate nel mondo.

Qui, nel centro della città, potrete anche passeggiare tra le incantevoli viuzze che la attraversano e la animano o godere del paesaggio del lungofiume, fino a far visita all’antica Vila Nova de Gaia, in cui nelle numerose e particolari cantine è possibile degustare le tante e tutte buonissime varietà del vino di punta della città. Ma non solo.

In viaggio nelle Valle del Douro

Percorrendo la suggestiva Route 222, considerata una delle più belle strade al mondo proprio per i meravigliosi panorami che è in grado di regalare a chi la attraversa, è possibile partire da Porto e raggiungere altre due splendide località della Valle del Douro, Peso da Régua e Pinhão, con le sue incredibili cantine, costeggiando tutto il fiume Douro e lasciandosi trasportare dalle emozioni uniche che sa suscitare.

Una terra e zone d’eccellenza del Portogallo, tra natura, tradizioni, arte e importanti resti del passato, come quelli visitabili a Vila Nova de Foz Côa, un suggestivo paesino in cui sorge una scoperta archeologica unica, una grotta con tracce di arte rupestre risalente all’età preistorica. Resti e peculiarità che rendono la Valle del Douro una perla del Portogallo e una meta che vale la pena di visitare, organizzando un tour in macchina, per esplorarne ogni singolo sorcio in totale autonomia, o prendendo parte a una mini crociera sul fiume Douro, prendendosi il tempo necessario per osservare tutti i magnifici colori che si susseguono in questa località portoghese dal fascino suggestivo.

Un’occasione e una meta unica per vivere un viaggio che non potrete mai più dimenticare e fare il pieno di immagini da sogno ed esperienze eccezionali.