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Ti spieghiamo perché questa estate dovresti visitare Lugano

Lugano, una gemma nascosta tra le montagne e i laghi della Svizzera, è la destinazione ideale per un viaggio all’insegna delle emozioni e delle scoperte. Questa affascinante città offre un’esperienza indimenticabile a chiunque desideri immergersi nella sua atmosfera unica, tra panorami mozzafiato e una cultura ricca e vibrante.

Il cuore pulsante di questa città è senza dubbio il Lago di Lugano, una distesa d’acqua cristallina che si estende tra le montagne e offre panorami spettacolari. Non c’è niente di più romantico che ammirare il tramonto sul lago, con i suoi giardini curati e le sue ville eleganti, mentre le luci della città si riflettono sull’acqua creando un’atmosfera magica.

Passeggiando per le sue strade acciottolate, si possono ammirare edifici storici come il Duomo di San Lorenzo, con la sua facciata imponente e il suo campanile maestoso, o la Chiesa di Santa Maria degli Angioli, famosa per i suoi affreschi rinascimentali.

Senza dubbio è una città che vale la pena visitare in ogni periodo dell’anno, grazie alla sua bellezza e alle numerose attrazioni che offre. Ma si trasforma in un vero e proprio must-see soprattutto durante i mesi estivi, quando la città si anima con una vasta gamma di eventi e tour guidati che offrono un’esperienza unica e coinvolgente.

Infatti, l’Ente Turistico del Luganese Lugano Region, ha organizzato un ricco calendario di proposte, molte delle quali gratuite, per consentire ai visitatori di scoprire e apprezzare la città in tutti i suoi aspetti. Grazie a questa iniziativa, è possibile partecipare a visite guidate, percorsi tematici ed eventi culturali che svelano la storia, l’architettura e le curiosità più affascinanti di Lugano.

Alla scoperta della bellezza autentica di Lugano

La stagione offre un calendario ricco di attività che prosegue fino al mese di ottobre, dai tour guidati gratuiti del centro città alle escursioni nei pittoreschi villaggi di Gandria e Morcote, fino alla scalata del Monte San Salvatore e del Monte Brè per ammirare panorami spettacolari di laghi, montagne, valli e città.

Tra le diverse escursioni, il “Lugano – Unexpected Classic Tour” rappresenta un’esperienza originale e coinvolgente che permette di conoscere la città in modo del tutto inedito e gratuito. Durante il tour, i partecipanti vengono accompagnati attraverso i luoghi che hanno reso famosa la città, immergendosi nella sua storia e nelle sue tradizioni. A rendere questa passeggiata ancora più speciale è la presenza di simpatici attori che, calandosi nella parte dei personaggi luganesi offriranno interessanti spunti e aneddoti legati alla vita cittadina di un tempo.

Un’occasione imperdibile per scoprire l’autenticità del luogo è la “Lugano – Guided City Walk” che offre la possibilità ai visitatori di scoprire la città attraversando i luoghi più caratteristici ed affascinanti. L’itinerario inizia con una passeggiata nella zona restaurata tra la Cattedrale di San Lorenzo e la Stazione Ferroviaria, che permette di godere di una vista mozzafiato della città dall’alto. La prospettiva unica sul paesaggio urbano renderà l’esperienza indimenticabile.

Durante il tour guidato “Lugano – Morcote“, i visitatori avranno l’opportunità di scoprire uno degli incantevoli villaggi del Canton Ticino, inclusi nell’Inventario federale dei nuclei da proteggere. Si parte da Lugano con un battello che porta a questa incantevole cittadina, conosciuta anche come “La Perla del Ceresio”. Questo borgo affascinante è noto per i suoi vicoli caratteristici, i portici antichi, i monumenti architettonici e la lussureggiante vegetazione subtropicale tanto che, nel 2016, è stato premiato con il titolo di “Borgo più bello della Svizzera“.

Dopo aver esplorato Morcote, i partecipanti possono concedersi un aperitivo in riva al lago all’insegna del relax, godendo della serenità del paesaggio circostante prima di salire nuovamente a bordo del battello per fare ritorno a Lugano.

Da non perdere, inoltre, “Lugano – Gandria” che conduce i visitatori alla scoperta di un antico villaggio di pescatori arroccato sulle pendici del Monte Brè. La partenza è prevista da Castagnola e costeggiando la riva del lago, si attraversa un paesaggio tipicamente mediterraneo fino a giungere al romantico borgo.

Molto suggestiva è anche la passeggiata lungolago che porta da Piazza della Riforma fino a Paradiso, durante la quale i visitatori possono prendere la Funicolare Monte San Salvatore per raggiungere l’imponente vetta, spesso paragonata al Pan di Zucchero brasiliano. Ad attendere i partecipanti ci sarà una vista panoramica a 360° sulla regione, mentre il Museo del Monte San Salvatore svela la storia secolare della Chiesa, dell’arciconfraternita e del patrimonio geologico della montagna.

Infine, un battello trasporta gli escursionisti da Lugano a Cassarate, punto di partenza per un’emozionante escursione al Monte Brè. Grazie alla Funicolare, è possibile godere di una vista spettacolare sulla città che si estende sotto i vostri occhi durante la salita. Una volta in cima, sarà possibile esplorare il pittoresco villaggio di Brè, circondato dalle tipiche abitazioni in pietra, che risplendono in questo incantevole borgo.

Per maggiori informazioni, vi suggeriamo di visitare il sito ufficiale dell’Ente Turistico del Luganese. Qui troverete tutti i dettagli sulle date, costi e sulle escursioni in programma.

La città di Lugano, un affascinante incontro tra arte e tradizioni

Lugano offre ai visitatori l’opportunità di esplorare un patrimonio di usanze e celebrazioni radicate nella storia e nella vita quotidiana della comunità. Le sue tradizioni riflettono non solo la sua identità culturale, ma anche la sua capacità di preservare e valorizzare l’unione delle proprie radici con l’influenza culturale italiana.

Tra le celebrazioni più note che si svolgono durante tutto l’anno, particolare importanza ha la Festa di San Giovanni Battista, che si svolge a giugno e culmina con una suggestiva processione di barche illuminate sul Lago di Lugano. Altre celebrazioni includono il Carnevale, con sfilate di carri allegorici e maschere colorate, e la Festa dell’Uva, che celebra la vendemmia e offre degustazioni di vini locali e specialità culinarie.

Una delle curiosità di Lugano riguarda la sua architettura e il patrimonio artistico. La città è stata la casa di numerosi artisti e architetti di fama internazionale, tra cui Bernardino Luini, che ha lasciato un’impronta indelebile con i suoi affreschi rinascimentali.

Inoltre, la presenza di grotti, tipiche trattorie ticinesi scavate nella roccia, rappresenta una particolarità locale che rispecchia l’unione tra gastronomia e tradizioni popolari. Queste curiosità e tradizioni rendono Lugano una città unica, un luogo dove il fascino del passato si fonde con la vitalità del presente, creando un’atmosfera magica e accogliente.

Morcote in Svizzera

Fonte: iStock

Villaggio di Morcote, Svizzera
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Sul Cammino di Celestino V, 500 km da Roma al Gargano

Dal cuore dell’Abruzzo fino al mare” e, presto, entro il Giubileo del 2025, dalla Capitale fino a Vieste, sul Gargano: lo storico Cammino di Celestino V alla Maiella si fa grande e si trasforma, passo passo, in un cammino sul modello di Compostela, sacro itinerario ricco di spiritualità e suggestioni sulle tracce del Papa eremita.

Il progetto, in via di sviluppo, prende il nome di “Cammino grande di Celestino“, un percorso di ben 570 chilometri, 37 tappe e 65 Comuni.

Da Roma a Vieste, il nuovo cammino spirituale del Mediterraneo

I tempi sono maturi per il Parco Nazionale della Majella per immaginare e dare vita a un ampliamento dell’apprezzato e conosciuto Cammino di Celestino, che si snoda lungo la rete sentieristica ufficiale del Parco, dall’Aquila a Ortona.

Lo sguardo, infatti, volge avanti, al tracciato che unirà la Via Francigena alla Puglia, passando per l’Abruzzo e il Molise e inglobando i Patrimoni UNESCO del Global Geopark Maiella, della Perdonanza Celestiniana e della Transumanza nonché otto aree naturali protette.

Sarà un percorso grandioso che toccherà Castel Gandolfo, Subiaco, L’Aquila, Fontecchio, Sulmona, Caramanico Terme, Serramonacesca, Ortona, Vasto, Serracapriola e infine Vieste dove Celestino V, dopo la rinuncia al soglio pontificio, inseguito dagli uomini del nuovo Papa Bonifacio VIII, aveva intenzione di imbarcarsi per la Dalmazia.

Il Cammino di Celestino, nel cuore dell’Abruzzo

Nel 2018, nacque il tracciato originario del Cammino, voluto dal Parco della Majella per raccontare le vicende del vecchio eremita Pietro Angelerio e far conoscere al mondo i preziosi eremi rupestri in cui si ritirò nella sua lunga vita, prima di essere chiamato a diventare Papa.

Un cammino di 90 chilometri in sei tappe, da Sulmona in provincia dell’Aquila fino a Serramonacesca in provincia di Pescara, che ricalca i sentieri (il più delle volte semplici mulattiere) probabilmente utilizzati da Pietro per spostarsi da un eremo all’altro nella magnificenza della natura abruzzese.

La partenza avviene dalla Badia Celestiniana di Sulmona, tocca i comuni di Pacentro, Roccacaramanico, Caramanico, Decontra, Roccamorice, Abbateggio, Lettomanoppello, Manoppello e Serramonacesca, consentendo di visitare sette eremi rupestri, due abbazie, un sito con tombe rupestri e due siti archeologici prima di arrivare all’Abbazia di San Liberatore a Maiella a Serramonacesca.

Il 22 giugno 2022, presso la splendida cattedrale di Santo Spirito nella Badia Morronese, è arrivato l’annuncio ufficiale della piena operatività delle nuove tappe che vanno dall’Aquila a Sulmona e da Serramonacesca a Ortona.

225 chilometri che collegano il cuore dell’Abruzzo al Mare Adriatico passando per luoghi a dir poco straordinari: dalla Basilica di Collemaggio, dove Pietro fu incoronato Papa, lungo la valle dell’Aterno, tra antichi borghi e siti storici, toccando gli abitati di Stiffe, Campana, Fontecchio, Beffi, Castelvecchio Subequo e Raiano, fino alla Valle Peligna e alla maestosa Maiella; da qui prosegue poi tra gli eremi e i santuari della Montagna Madre fino al litorale di Ortona.

In particolare, gli ultimi tre giorni corrispondono con i passi del Cammino di San Tommaso, fino alla Cattedrale dell’apostolo a Ortona e, con un ultimo sforzo, al Castello Aragonese e al mare.

Dal Castello, una scalinata consente di raggiungere la pista ciclabile della Via verde della Costa dei Trabocchi che scende, seguendo il tracciato della vecchia ferrovia adriatica, fino a Vasto.

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Ulm, tra le mete più romantiche della Germania

Da Berlino a Monaco di Baviera, passando per i paesaggi incontaminati della Foresta Nera e i suoi borghi fantastici: in Germania ci sono moltissime località da esplorare, ma chi davvero vuole vivere un’esperienza diversa non può lasciarsi sfuggire l’opportunità di visitare Ulm, una città romantica e bizzarra situata nel meridione del Paese. Perché questa è una meta così speciale? Scopriamolo insieme.

Ulm, la città “dei geni e dei record”

Chi ama la tipica atmosfera tedesca, rimarrà incantato tra le stradine di Ulm, ammirando i suoi monumenti storici e le tante attrazioni che l’hanno resa famosa. In Germania, è conosciuta come la città dei geni: qui nacquero alcune delle menti più brillanti dei secoli passati, a partire dal celebre fisico Albert Einstein, “papà” della relatività. In effetti, passeggiando per il centro storico è facile imbattersi in una fontana sormontata da una testa bronzea che ha le fattezze del geniale scienziato (con la lingua di fuori, ovviamente). È un memoriale che – non tutti lo sanno – sorge nel punto in cui un tempo si trovava la casa natale di Einstein, distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Ma il fisico non fu l’unico brillante personaggio famoso che vide la luce ad Ulm: si ricordano anche Max Bentele, ingegnere meccanico che diede un enorme contributo nella realizzazione delle prime turbine aeree, e Albrecht Berblinger, che invece fu il primo uomo a volare su un deltaplano. Al di là delle sue incredibili menti, la città è anche conosciuta per i numerosi primati che accoglie – alcuni decisamente bizzarri. E sono proprio i detentori di tali record i primi luoghi da visitare per poter apprezzare le meraviglie di Ulm, una destinazione tanto romantica quanto curiosa.

Cosa vedere a Ulm

Nel centro storico della città, svetta imponente la Cattedrale Ulmer Münster: la sua costruzione ebbe inizio nel 1377, ma ci vollero ben 500 anni prima di vederla completata. È un capolavoro in stile gotico, una delle chiese più grandi d’Europa – e la seconda della Germania, subito dopo il Duomo di Colonia. Eppure, nonostante la sua grandiosità, a detenere un primato è solamente il suo campanile, che si innalza per ben 161,5 metri, ottenendo il titolo di più alto del mondo. Quasi sulla cima si trova una terrazza panoramica da cui si gode di una vista mozzafiato, il premio offerto ai coraggiosi che osano sfidare gli oltre 700 ripidi scalini necessari per raggiungerla.

La città di Ulm, che sorge sulla confluenza del fiume Blau con il celebre Danubio, ha un bellissimo quartiere di pescatori dove si respira un’atmosfera davvero romantica. Camminando lungo le sponde dei canali, si arriva facilmente a quello che è diventato il simbolo della città: stiamo parlando di Schiefes Haus, che accoglie un hotel di lusso. Le sue pareti pendenti gli hanno permesso di guadagnarsi il primato come albergo più sbilenco del mondo. Impossibile resistere alla tentazione di scattargli una foto.

Ma c’è ancora un record da scoprire: è quello dedicato alla scultura zoomorfa più antica, affidato ad una piccola statuina d’avorio risalente all’Alto Paleolitico, ovvero a ben 30mila anni fa. Rappresenta l’Uomo Leone, ed è esposta presso l’Ulm Museum, una delle istituzioni più importanti della città. Prima di lasciare questo luogo fantastico, ci sono tante altre meraviglie da visitare. Tra le tappe imperdibili ci sono Rathaus, splendido palazzo comunale del ‘300, e – per gli animi più romantici – la passeggiata sulle mura rosse della città.

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Le spettacolari location di “Succession” in Norvegia

Considerata dai cinefili la migliore serie Tv degli ultimi dieci anni (tanto da avere ottenuto tutti i premi più ambiti, dagli Emmy, ai Golden Globe), “Succession“, vede protagonista Brian Cox nel ruolo del Re dei canali all news americani, Logan Roy, a capo della famiglia allargata con quattro figli, Roman, Kendall, Siobhan e Connor, alla costante ricerca di conferme da parte del padre e di essere scelti alla sua successione.

La serie Sky di quattro stagioni (i fan avrebbero voluto che non fosse mai finita) è ambientata fondamentalmente a New York City, nei grattacieli più panoramici di Manhattan, nelle streets ed avenue più famose, nei locali più belli.

Ma nel corso delle quattro stagioni ci sono state alcune situazioni che hanno portato i protagonisti anche fuori città, da Barbados, dove vive la madre di tre dei quattro figli con il secondo marito, alla Croazia, dove la famiglia, tra vacanza e lavoro h24, ha trascorso un’estate in barca. Sempre e solo location al top, solo per miliardari come loro, ovviamente.

I luoghi in Norvegia

Nell’ultima stagione, in particolare, i ragazzi hanno trascorso parecchio tempo in Norvegia, per prendere accordi con un probabile acquirente della Waystar, l’azienda di famiglia che si occupa di media. Anche qui sono state scelte location incredibilmente lussuose, ma soprattutto molto suggestive, di quelle che fanno venir voglia di partire subito.

Scott Ferguson, uno dei produttori di “Succession” ha infatti spiegato che tra i tanti luoghi individuati per girare alcune scene clou della quarta stagione la Norvegia rappresentava quello migliore per via dei suoi scenari naturali “come nessun altro Paese al mondo”. Soprattutto la costa occidentale che, con la sua scenografia così “drammatica”, ha fatto da sfondo ad alcuni episodi.

La strada più bella del mondo

Innanzitutto, i grossi suv neri dei rampolli americani viaggiano lungo una delle strade più panoramiche del mondo, la Atlantic Road, una strada lunga 36 chilometri che attraversa un arcipelago, con viadotti e punti panoramici a strapiombo sul mare. Spesso è soggetta a intemperie, a onde alte diversi metri e a frequenti burrasche di neve e vento e molti turisti scelgono di viaggiare sulla Strada Atlantica in autunno proprio per provare le violente burrasche che la colpiscono. Prima dei Roy ci è stato anche James Bond a girare “No time to die”, qui e in altre location norvegesi.

La strada da brividi

Ma non è l’unica strada panoramica su cui viaggiano i Roy. Se la prima è in mezzo al mare, l’altra sale in cima alla montagna Stigrøra, a quasi mille metri di quota, tornante dopo tornante. Si tratta della Trollstigen, che significa ‘la scala dei Troll’, una degli itinerari più scenografici della Norvegia. Questa strada è considerata anche tra le più pericolose del mondo. Apre solo da maggio a ottobre perché in altri periodi, per via delle pendenze e dei tornanti estremi, non è percorribile.

L’hotel nel bosco

L’hotel dove Roman, Kendall e Siobhan (“Shiv”) vengono ospitati dallo “svedese” Mattson completamente immerso nella natura ha ricevuto così tante prenotazioni il giorno successivo alla puntata da essere già sold out per tutta l’estate. Ma si può andare in un altro periodo dell’anno. Si tratta dello Juvet Landscape Hotel che si trova nei pressi del villaggio di Valldal lungo il fiordo Geirangerfjord, considerato la perla dei fiordi norvegesi.

Le sue “landscape room” – dove hanno soggiornato i protagonisti della serie – hanno più vetrate che pareti e sembra di dormire nel bel mezzo della foresta. Poi ha camere chiamate “bird house”, veri nidi d’uccello fatti interamente di legno su più livelli e, infine, ci sono appartamenti chiamati “writer’s lodge”, la tana dello scrittore, con tanto di cucina dove può andare in vacanza un’intera famiglia.

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Fonte: @Thetravelbook

Lo Juvet Landscape-Hotel in Norvegia, location di “Succession 4”

Il ristorante panoramico

Il ristorante panoramico che si getta sui fiordi che si vede nalle serie è invece altrove. Si tratta di un posto chiamato Eggen che si trova in cima al monte Nesaksla, raggiungibile a piedi con un trekking piuttosto impegnativo oppure con una comoda funivia. Una volta giunti in cima, si gode del più bel panorama di tutta la Norvegia.

Tutte le quattro stagioni di “Succession” sono disponibili in esclusiva on demand su Sky e in streaming su NOW.

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Dalla Baviera fino al Mar Ionio: la Strada di Sissi

Un lunghissimo cammino che, dall’Europa centrale, arriva a toccare le coste del Mar Ionio: è la splendida Strada di Sissi, dedicata ad una grande donna che ci ha sempre fatto sognare. L’itinerario affronta ben 6 diversi Stati, toccando tutti i luoghi più amati dalla Principessa, alcuni divenuti famosissimi e altri ancora quasi sconosciuti. È l’occasione perfetta per fare un tuffo tra storia e natura, andando alla scoperta di città meravigliose e parchi rigogliosi. Ecco le tappe più belle.

La Strada di Sissi, un cammino unico

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, la Strada di Sissi non ha un itinerario ben preciso: è piuttosto un dedalo di percorsi che si intrecciano, facendoci girare per gran parte dell’Europa centrale e spingendosi poi verso sud, toccando le coste ioniche della Grecia. Il fil rouge che accomuna tutti questi sentieri è la figura storica di Elisabetta di Wittelsbach, da tutti conosciuta come Principessa Sissi, che fu Imperatrice d’Austria per via del suo matrimonio con il sovrano Francesco Giuseppe. Ben lontana da quello che all’epoca sarebbe stato il ruolo tradizionale di una donna dell’alta società, Sissi amava viaggiare e non lo ha mai nascosto.

Nel suo peregrinare per il continente, incontrò luoghi meravigliosi e vi lasciò il suo cuore. Ed è proprio questo il patrimonio storico che la Strada di Sissi vuole oggi preservare e valorizzare, regalando agli escursionisti una vera avventura indietro nel tempo: c’è spazio per lunghe camminate nel verde e momenti di quiete tra i giardini più belli che la Principessa ha tanto amato, ma anche per scoprire musei e città d’arte, monumenti preziosissimi e angolini segreti. L’intera rete di itinerari si snoda per oltre 1.400 km, distribuita tra Germania, Austria, Ungheria, Svizzera, Italia e Grecia. Ma quali sono i luoghi imperdibili per chi vuole mettersi in marcia?

Dalla Baviera all’Austria

Nata in Baviera, la Principessa Sissi trascorse un’infanzia serena tra le campagne, imparando ad andare a cavallo nel rigoglioso parco del Castello di Unterwittelsbach, una delle residenze più amate da suo padre. La ragazza se ne allontanò fin troppo presto, perdendo la sua spensieratezza: tuttavia, la Baviera rimase per sempre la sua terra del cuore, dove tornare per rifugiarsi in un’oasi di pace come l’Isola delle Rose, tra le acque scintillanti del lago di Starnberg. Un’altra tappa meravigliosa è la città di Augusta, legata a doppio filo alla Principessa per via di alcune figure importanti nella sua vita che abitarono proprio qui.

Stretto il fidanzamento con l’Imperatore Francesco Giuseppe, la Principessa Sissi lasciò la sua amata terra natia per varcare i confini austriaci, dove trascorse gran parte dell’età adulta. Tra le tante tappe da visitare, c’è senza dubbio Bad Ischl, famosa città termale dove avvenne il primo incontro tra una giovanissima Elisabetta e l’Imperatore. Passeggiare tra i luoghi che li ha visti innamorati è davvero una splendida emozione: in particolare, bisogna proprio fare tappa presso l’odierno museo cittadino, che all’epoca era una prestigiosa residenza che ospitò la cerimonia di fidanzamento della Principessa.

Complesso di Hofburg

Fonte: iStock | Ph. Vladislav Zolotov

Il complesso di Hofburg, a Vienna

Non si può dimenticare Vienna, città simbolo di Sissi e della sua vita sfarzosa, trascorsa tra lussi e tormenti interiori. A partire dal complesso di Hofburg, dove venne celebrato il matrimonio – e in seguito anche le nozze d’argento della coppia. Oggi le sue sale accolgono il Museo di Sissi, con una ricca esposizione di oggetti ad essa appartenuti che raccontano la sua personalità in tutte le sfumature. A non molta distanza, il Castello di Schönbrunn è il luogo in cui la Principessa visse le sue estati, godendosi lo splendido parco che lo circonda.

Dall’Ungheria alla Svizzera

Il cammino prosegue verso l’Ungheria, dove Sissi trascorse momenti di pura passione, sia in ambito privato che in quella che divenne la sua vita politica. Fu a Budapest, presso la Chiesa di Mattia, che lei e suo marito vennero incoronati come regnanti del Paese. Mentre fu nella vicina Gödöllő che la coppia soggiornò durante la maggior parte dei suoi viaggi in terra magiara, ospiti in quella meravigliosa residenza barocca conosciuta come Castello Grassalkovich. Tuttavia, l’Ungheria fu anche il luogo in cui la Principessa dovette dire addio alla sua primogenita Sofia, ammalatasi gravemente quando era ancora piccolissima.

Ma continuiamo a seguire le orme di Elisabetta, che ora ci conducono in Italia: la Principessa ha sempre amato molto il clima temperato e le cure termali delle località del nord del nostro Paese, soggiornando spesso a Merano. Alcuni inverni li trascorse presso Castello Trauttmansdorff, nell’Alto Adige, che oggi vantano dei giardini incantevoli – chiamati Giardini di Sissi – dove si possono ammirare centinaia di specie botaniche diverse. In un paio d’occasioni, la Principessa si diresse poi a Venezia, rimanendo affascinata dalla città lagunare e dalle sue incredibili architetture. Talvolta, invece, si spinse fino al Castello di Miramare, alle porte di Trieste.

Achilleion

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L’Achilleion, a Corfù

Da qui, due volte l’anno Sissi si imbarcava per giungere a Corfù, dove riposava sulle spiagge affacciate sul Mar Ionio e si interessava dell’affascinante cultura greca. Rimanendone conquistata, la Principessa fece addirittura costruire qui un palazzo in stile pompeiano, l’Achilleion. Infine, non resta che ritornare verso nord e scoprire i luoghi in cui la Principessa trascorse i suoi ultimi anni, in Svizzera. Da sempre una grande amante dei paesaggi montani e della natura incontaminata, non potè che lasciare il cuore in queste località idilliache.

Fu a Montreux, bellissimo villaggio incastonato tra monti e lago, che la Principessa Sissi decise di ritirarsi dopo la morte del suo terzogenito Rodolfo, che avrebbe dovuto diventare Imperatore d’Austria succedendo a suo padre. Il lutto che le gravò improvvisamente sulle spalle non la lasciò più. Il suo ultimo viaggio la condusse da Montreux a Ginevra, una breve traversata in battello che non avrebbe mai avuto ritorno. Il giorno seguente, infatti, la Principessa rimase vittima di un attentato proprio a due passi dal celebre lago.

Fu in una stanza d’albergo che esalò il suo ultimo respiro, quella stessa stanza (una suite dell’Hotel Beau-Rivage) che ancora oggi espone molti cimeli appartenuti alla Principessa, come ultimo omaggio ad una donna straordinaria. I turisti possono anche ammirare due sculture in memoria di Sissi, ciascuna situata sulla passeggiata lungolago delle due città che accolsero i suoi giorni finali: Montreux e Ginevra.

Montreux

Fonte: iStock

Montreux
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È stata scoperta una leggendaria città perduta

Più o meno intorno al 1300, la città nota come l’Atlantide del Nord Europa venne inghiottita dal mare. O almeno questo è ciò che successe seconda una nota leggenda. Per questo motivo, negli anni sono state fatte tantissime ricerche che però non hanno mai portato al suo ritrovamento, ma solo fino a oggi.

Scoperta la città medievale di Rungholt

La città in questione si chiamava Rungholt, ed era una fiorente realtà medievale che ancora oggi vanta una storia alquanto fitta di mistero. Situata lungo la costa della regione della Frisia settentrionale, in Germania, secondo la tradizione è stata sommersa dalle acque nella notte tra il 15 e il 16 gennaio del 1362 per colpa di una terribile tempesta che fece migliaia di vittime.

Si è sempre pensato che tutto questo fosse dovuto a una punizione divina richiesta dal parroco della città per lavare via peccati causati dall’espandersi delle attività commerciali. Non a caso, sempre stando a quanto riporta la leggenda, si può ancora udire il suono delle campane della chiesa negli abissi del mare.

La scoperta di Rungholt

Fonte: Ruth Blankenfeldt

Il luogo della scoperta di Rungholt, in Germania

Documenti che fanno riferimento a questa sfortunata città si trovano solo fino al Medioevo, e purtroppo le cartine che ne riportano la posizione sono così imprecise che nel corso degli anni non è stato possibile capire dove fosse esattamente collocata. Fino al XX secolo, momento in cui alcuni indizi hanno cominciato a riemergere. Parliamo di resti di dighe e fossi situati in quella che oggigiorno è conosciuta come l‘isola di Südfall.

Il ritrovamento

Per individuare questa leggendaria città sono stati effettuati anni di ricerche grazie ai progetti Rungholt e Wadden Sea finanziati dalla German Research Foundation. C’è voluto molto tempo, ma fortunatamente tutto questo lavoro sembra aver dato i frutti da sempre desiderati.

È stata infatti ispezionata un’area di oltre 10 chilometri quadrati tramite tecniche all’avanguardia come la magneto-gradiometria e l’induzione elettromagnetica, seguite da carotaggi e scavi. E a maggio di quest’anno un team multidisciplinare ha individuato una catena di 54 terp, vale a dire dei tumuli artificiali con insediamenti tipici delle pianure del Nord Europa che all’epoca avevano lo scopo di rialzare il terreno per difendersi dall’alta marea, dalle mareggiate e dalle alluvioni.

Dalla lunghezza di circa due chilometri, presenta un tumolo dove i ricercatori ritengono che vi siano ancora le fondamenta di una chiesa di 40×15 metri, che molto probabilmente indicava il centro di un insediamento di dimensioni tali da poter costituire un edificio religioso e uno dei siti principali storicamente segnalati nel distretto amministrativo medievale di Edomsharde. Tra le altre cose sono stati localizzati e mappati anche un porto e una serie di sistemi di drenaggio.

Il lavoro chiaramente continua, ma purtroppo i ricercatori sono costretti a lottare contro il tempo. Come ha sottolineato Hanna Hadler, del Natural Hazard Research and Geoarchaeology dell’Università di Mainz tramite comunicato stampa: “I resti dell’insediamento medievale sono già stati fortemente erosi […] Ciò è molto evidente intorno alla posizione della chiesa, quindi abbiamo urgentemente bisogno di intensificare le ricerche”.

Nel comunicato stampa si può anche leggere che le indagini sulle piane di marea hanno continuato a “portare alla luce nuove scoperte significative” e hanno fornito approfondimenti che mai si potevano immaginare sulla vita del popolo della Frisia settentrionale.

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In Provenza, sulle orme di Francesco Petrarca

Villaggi d’altri tempi, castelli, palazzi e città fortificate. E poi, infinite distese di profumatissima lavanda che, d’estate, colorano tutto il paesaggio di viola. I motivi per innamorarsi di questi luoghi nel Sud della Francia evidentemente erano così tanti da ammaliare persino uno dei nostri poeti più grandi di tutti i tempi: Francesco Petrarca.

Ebbene sì, il Petrarca passò proprio di qua. Arrivò in Provenza per la prima volta da bambino all’età di otto anni. Il poeta fu infatti costretto a lasciare la propria terra natìa, la Toscana, per partire alla volta di Avignone. Suo padre era impiegato nei mestieri della curia papale, e quando questa si era trasferita ad Avignone, anche lui e la sua famiglia dovettero spostarsi.

Il villaggio provenzale di Petrarca

Petrarca, memore di quei luoghi così incantevoli, ci tornò una trentina di anni dopo e, nel 1337, si trasferì nel villaggio di artigiani di Fontaine-de-Vaucluse (il paese che dà il nome a tutto il dipartimento), dove visse circa vent’anni. Fu proprio in questa regione che, all’età di 23 anni, in visita alla Chiesa Sainte Claire di Avignone, incontrò Laura, la donna che gli stravolse la sua vita (e la carriera) e che lasciò un segno profondo nei suoi scritti e nel suo cuore.

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Fonte: 123rf

Il borgo provenzale che ispirò Francesco Petrarca

A Laura, Petrarca dedicò numerosi sonetti del celebre “Canzoniere”, l’opera più nota e importante che scrisse e che ancora oggi studiamo a scuola come modello di eccellenza stilistica oltre che specchio del Rinascimento.

Nel Vaucluse, Petrarca trovò ispirazione per numerose delle sue opere, ma lasciò anche una forte impronta letteraria. Fu infatti fonte d’ispirazione per moltissimi poeti e letterati contemporanei e successivi, non solo in Italia ma anche in Francia. Molti i personaggi che nel corso dei secoli si sono recati in pellegrinaggio letterario nel villaggio per avvicinarsi alla figura di Petrarca. Da Casanova a Stendhal, da Alphonse de Lamartine a François-René de Chateaubriand fino a George Sand.

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Fonte: 123rf

Il villaggio provenzale di Fontaine de Vaucluse

Ancora oggi sono moltissimi i letterati e gli studiosi che visitano il Musée-Bibliothèque François Pétrarque che si trova a Fontaine-de-Vaucluse. Il museo, aperto nel 1927, è interamente sviluppato attorno a quella che molto probabilmente era la residenza del poeta. Conserva bozze di alcune opere, effetti personali e diversi memorabilia.

Nel centro del villaggio c’è una colonna eretta nel 1804 per commemorare il 500° anniversario dalla nascita del poeta e un bellissimo giardino lungo il fiume intitolato a Petrarca dove rilassarsi e ammirare il borgo.

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Fonte: 123rf

Fontaine-de-Vaucluse attraversato dalla Sorgue

Un luogo incantevole

“Chiare, fresche e dolci acque”. Queste celebri liriche del “Canzoniere” di Petrarca potrebbero essere state ispirate dal ribollire delle acque della Sorgue, il fiume che attraversa il villaggio di Fontaine-de-Vaucluse, che proprio in questo punto, a primavera, regala uno spettacolo di rara intensità che attira moltissimi curiosi.

Il paese si sviluppa attorno alle vestigia di un castello del XII secolo, Château des Évêques de Cavaillon. Ancora oggi è famoso per essere il borgo degli artigiani e molti visitatori vengono proprio per scoprire le botteghe artigiane dove si lavora l’argilla, il vetro, il legno, il cuoio per realizzare bijoux, oggetti decorativi e vetrate decorate.

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Fonte: 123rf

La fonte della Sorgue che avrebbe ispirato il Petrarca
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Matala Beach, la spiaggia monumentale della Grecia

Ogni anno in cui arriva l’estate alcuni dei viaggiatori di tutto il mondo cominciano a sognare una destinazione specifica per le loro vacanze: la Grecia. Del resto parliamo di un Paese che in molti suoi angoli è un sogno a occhi aperti, e per questo è spesso preso d’assalto dai turisti. Consapevoli di questo, abbiamo deciso di raccontarvi di una sua spiaggia monumentale, una sorta di paradiso in terra che vale la pena scoprire: Matala Beach.

Dove si trova Matala Beach

Matala è un grazioso villaggio greco situato sull’Isola di Creta e lambito dalle splendide acque del Mar Libico. Facente parte della provincia di Heraklion, oltre a possedere una spiaggia meravigliosa è anche una sorta di rifugio di quella che un tempo era la cultura Hippy e che, a dirla tutta, fa parte anche dei giorni nostri.

Il motivo di tutto ciò è molto semplice: Matala Beach incanta per via delle sue grotte scavate nella roccia, le stesse che negli anni ’60 e ’70 erano la dimora estiva di molti Hippy. Cavità in cui, tra le altre cose, soggiornavano persino delle celebrità, come per esempio Joni Mitchell, la cui canzone “Carey” è ispirata alla spiaggia. Poi ancora Bob Dylan, Cat Stevens, Joan Baez, Janis Joplin e molti altri ancora.

Tuttavia, ben prima delle star di fama mondiale, queste incantevoli grotte furono anche la dimora di civiltà della preistoria, mentre in epoca romana e cristiana vennero utilizzare come tombe.

Ma l’importanza di questa distesa di sabbia non è di certo finita qui: Matala Beach è persino una spiaggia leggendaria in quanto, secondo la mitologia, fu proprio da queste parti che Zeus, sotto le sembianze di toro, approdò con Europa prima di portarla a Gortina e renderla madre di Minosse, colui che sarebbe diventato il futuro re.

Spiaggia di Matala, Grecia

Fonte: iStock

Matala Beach vista da una grotta

Come arrivare a questa spiaggia

Matala Beach prende vita a circa 70 chilometri di distanza da Heraklion ai margini della pianura di Messarà (“tra le montagne”). Essendo però una località estremamente importante per la sua innegabile bellezza e per la tanta storia che ha da raccontare, raggiungerla è davvero semplice: ci si può arrivare sia con l’automobile che con i mezzi pubblici.

Nei pressi della spiaggia ci sono anche diversi parcheggi, alcuni sono a pagamento mentre altri gratuiti.

Informazioni utili

Inutile girarci intorno: Matala Beach è una sorta di capolavoro caratterizzato da sabbia mista a ciottoli e lambita da un mare a dir poco cristallino che degrada dolcemente. Ma a rendere la zona ancora più bella sono le grotte da cui è abbracciata, le scogliere di pietra, i tamerici e la vegetazione che crea anche dei piacevoli spazi d’ombra in cui rifugiarsi nel momento del bisogno.

La Spiaggia di Matala si rivela una scelta eccezionale anche per chi ama i tuffi perché verso la costa nord della baia è presente una grande roccia da cui gettarsi in acqua in libertà. Tanto divertimento è garantito anche per chi è solito praticare sport acquatici: i vari stabilimenti presenti in tutta la sua lunghezza mettono a disposizione pedalò, moto d’acqua, e molto altro ancora. I suoi fondali, visto l’incanto della zona, sono perfetti anche per praticare lo snorkeling.

Volgendo lo sguardo al largo è inoltre facile notare la presenza di due isolotti chiamati Paximadia, angoli paradisiaci e in cui si fanno spazio piccole spiagge piene di ciottoli dove, secondo la leggenda, nacquero Apollo e Artemide. Infine da non perdere assolutamente è il magico momento del tramonto che qui dà spettacolo.

Matala al tramonto

Fonte: iStock

Il tramonto di Matala Beach

Le grotte di Matala Beach

È praticamente impossibile andare a Matala Beach e non visitare le sue maestose grotte. La verità però è che nessuno sa con sicurezza a quando risalgono realmente. Quel che è certo è che al loro interno ancora sopravvivono cuscini scolpiti in pietra, letti e finestre intagliate.

Sono a pagamento e si visitano grazie a un piacevole sentiero scavato nella roccia. Arrivando sempre più in alto si può invece godere di un panorama davvero appagante. Alcune di esse si possono raggiungere esclusivamente in barca, mezzo che permette di visitare anche resti archeologici di mura e palazzi, le rovine di una fortezza, di un faro e molto altro ancora.

Cosa visitare nel villaggio

Molto affascinante, oltre alla spiaggia, è anche il villaggio di Matala. Scegliere di fare una vacanza da queste parti è come catapultarsi in un posto che sembra rimasto fermo del tempo e dove uno dei sentimenti prevalenti è una sorta di nostalgia ricca di colori. In questo villaggio si respira ancora un senso di pace, anche se durante il mese di giugno tutto si infuoca perché prende vita il Matala Beach Festival: appuntamento in cui le vie del villaggio si colorano e la musica risuona in ogni angolo.

Dopo lo stop dovuto dalla pandemia, in questo 2023 il festival ripartirà insieme a una vasta gamma di attività coinvolgenti ed emozionanti. I giorni della kermesse saranno il 23, 24 e 25 giugno, mentre una settimana prima ci sarà il famoso Matala Street Painting.

Villaggio di Matala

Fonte: iStock

Il colorato villaggio di Matala

Le altre spiagge di Matala

Oltre a questa spiaggia monumentale in grado di evocare un passato pregno di storia, il villaggio di Matala offre anche altri lidi che senza ombra di dubbio vale la pena scoprire.

Una di queste è Red Beach, in greco Kokkini Ammos, una delle più belle spiagge di tutta l’Isola di Creta. Per raggiungerla è necessaria una camminata, per alcuni tratti in salita, che conduce in un magnifico arenile dalla sabbia rossa e finissima in cui spuntano dei caratteristici massi. Perfetta anche per i naturisti, è attrezzata e assolutamente speciale.

Po ancora la spiaggia di Kommos che si distingue per una così grande estensione che in molti potrebbero pensare che sia infinita. Ideale per le famiglie con i bambini, è un’ottima meta anche per i più giovani, per le coppie e per coloro che vogliono dedicarsi al nudismo. Ma questa spiaggia è sede di un incredibile evento a cui è impossibile resistere: sono presenti aree recintate dove le mitiche tartarughe caretta caretta depongono le loro uova.

Matala Beach è quindi una spiaggia monumentale dell’isola di Creta, forse una delle più belle in assoluto. Un posto in cui l’atmosfera è davvero unica e in grado di evocare ricordi del passato che sembrano rivivere tra incantevoli grotte e peculiari viette.

Grotte Hippy a Matala

Fonte: iStock

Alcune delle grotte di Matala
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Alla scoperta del Quarnero, la Croazia più autentica da vivere in estate

Organizzare le vacanze è spesso tanto complesso quanto entusiasmante. Ma se non si hanno le idee chiare si rischia di scegliere destinazioni che in quell’esatto momento si credono eccezionali, per poi rendersi conto che non soddisfano le alte aspettative. A meno che non decidiate di fare un viaggio in Croazia e più precisamente nel Quarnero, una regione che in tutta la sua estensione racchiude così tante meraviglie che è impossibile non trovare il proprio paradiso personale.

In questo angolo croato altamente suggestivo si passa infatti dalle verdi e rigogliose foreste di Grossi Kotar, un vasto e affascinante altopiano, alle spiagge da cartolina delle isole di Lošinj, Cres e Krk. Non mancano di certo città che incantano e che sono in grado di creare un’armoniosa mescolanza tra antico e moderno. Ne sono un esempio Rijeka, da noi conosciuta più facilmente come Fiume e Opatija Riviera, cittadina ricca di verde e di parchi monumentali. Altre destinazioni imperdibili sono la riviera di Crikvenica e Novi Vinodolski che offre un emozionante connubio tra storia e natura, e la splendida isola di Rab, meta ideale per viaggi indimenticabili.

Quarnero, la Croazia tutta da amare

Fare un viaggio presso il Quarnero, spesso chiamato anche Quarnaro, vuol dire catapultarsi in una realtà che regala una combinazione di splendidi paesaggi naturali che si mescolano con una storia antica e una cultura vibrante. È una meta in cui c’è tutto quello di cui si ha bisogno tanto da rendere felici famiglie, coppie e persino viaggiatori solitari.

Situato nella Croazia settentrionale, in quello che è un vero e proprio braccio di Mare Adriatico, è uno scrigno di acque limpidissime dove si divertono i delfini, zone selvagge sorvolate dai grifoni, spiagge che sembrano uscite da una cartolina, una cucina sublime e persino tante possibilità di fare vacanze attive all’aperto.

Sono perciò numerosissime le destinazioni che vale la pena scoprire in questo angolo d’Europa particolarmente affascinante. Vediamo insieme alcune delle più incredibili, ma consapevoli che, in realtà, il viaggiatore da queste parti può scovare molto di più di quanto vi stiamo per raccontare.

Isole Lošinj e Cres, un sogno a occhi aperti

La Croazia della regione del Quarnero presenta conformazioni davvero spettacolari. Vi basti sapere che Lošinj e Cres sono due isole molto belle e scarsamente popolate che sono separate da un canale largo solo 11 metri.

Pur avendo caratteristiche molto diverse, condividono la stessa storia e una natura in cui rilassarsi a dovere. Sono circa 200 i delfini che popolano le acque che lambiscono questi due incantevoli fazzoletti di terra, il luogo ideale in cui entrare in contatto e conoscere queste splendide e intelligenti creature.

Cres è rinomata per le sue spiagge incontaminate e una natura indomita. Foreste primordiali e un litorale scosceso fanno spazio a peculiari insenature dominate da antichi borghi sperduti in cui sembra che il tempo non sia mai passato.

Tantissimi sono i percorsi di trekking possibili che si aprono su panorami di straordinaria bellezza, come altrettante sono le spiagge che sembrano uscite direttamente da un libro di favole. Una di quelle che lasciano senza parole, tanto da essere considerata persino una tra le più belle al mondo, è la spiaggia di Lubenice. Composta di ciottoli, è circondata da una natura incontaminata ed è inondata di profumi che amplificano le varie emozioni che si vivono in questo territorio. Poi ancora le calette appartate e le spiagge remote che sventolano con orgoglio la Bandiera Blu.

Spiagge croazia

Fonte: R.-Sablic

Angoli di paradiso del Quarnero

L’Isola di Lošinj, dal canto suo, entra nell’anima del viaggiatore grazie alle sue foreste lussureggianti e a un mare particolarmente cristallino. Si estende su una lingua di terra lunga 31 km e nasconde anche antiche cittadine circondate da fitte pinete.

Un territorio che permette di fare passeggiate rigeneranti, come quella che si può percorrete tra Mali e Veli Lošinj, e l’altra che conduce, passo dopo passo, presso la bellissima baia di Čikat, dove si sviluppa anche una deliziosa spiaggia.

Lošinj è una meta sorprendente persino per chi è alla ricerca di vacanze attive: si possono fare escursioni sul monte Osorčica dalla cui vetta il panorama è come un sogno che si avvera. Tante emozioni le sperimentano anche coloro che preferiscono concedersi attività in acqua poiché si possono esplorare i fondali di un parco archeologico subacqueo.

Vacanze attive in Croazia

Fonte: Antonio Pavela

Esperienze all’aria aperta nel Quarnero

Isola di Krk, viaggio nella bellezza

Un’altra vera e propria perla del Quarnero è l’Isola di Krk che è caratterizzata da un paesaggio piuttosto vario. È l’angolo croato ottimale per chi è in cerca di spiagge da condividere con i propri figli, ma anche per chi ama viaggiare su due ruote, fare escursionismo, kayak e vela.

Ci sono poi diverse attrazioni da visitare e realtà in cui dedicarsi al puro divertimento: parchi acquatici, parchi avventura e parchi faunistici. Si tratta perciò di un’isola splendida e in cui è praticamente impossibile annoiarsi.

Quel che è certo è che se si visita l’Isola di Krk non si può perdere il suo mare. Tra le spiagge più incantevoli c’è quella di Baška dove svettano scogli mozzafiato. Non è da meno Vela Plaža nella città di Krk, un paradiso di ciottoli in cui rilassarsi e dove le acque praticamente trasparenti invitano a un rinfrescante bagno.

Non mancano le mete in cui fare un vero e proprio tuffo nella storia. Un esempio è Vrbnik, un borgo medievale con un centro storico incantevole e un patrimonio storico – culturale antichissimo. Poi ancora la Cattedrale di Krk che regala la vista più bella sulla città, e il Castello di Frankopan puntellato di pietre regolari intagliate e con pareti che raggiungono quasi 2 metri di altezza.

Il Quarnero è in grado di regalare vacanze davvero indimenticabili grazie alle sue diverse e intriganti località, ognuna con il proprio fascino e carattere unico. È la destinazione da scoprire se si è in cerca di spiagge paradisiache in cui rilassarsi, se si vuole esplorare la deliziosa cucina locale o se si desidera intraprendere un’avventura. Una gemma nascosta della Croazia da cui è impossibile rimanere delusi.

Per maggiori informazioni e per scoprire le altre mille meraviglie del Quarnero vi invitiamo a visitare il sito Visit_kvarner dove poter trovare tutto quello che offre questa regione incredibile.

Baška-beach, Croazia

Fonte: TB, Isola di Krk

La spiaggia di Baška, Quarnero
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Il fascino romantico del lago Balaton, nel cuore dell’Ungheria

Ogni anno, migliaia di persone si riversano sulle sponde del più grande lago dell’Europa centrale. Grazie alla sua splendida varietà paesaggistica e alla vivace vita culturale che lo circonda, il lago Balaton è un’attrazione imperdibile in ogni stagione. Particolarmente in estate, quando si trasforma in una vera e propria meta balneare, tanto da essere stato soprannominato ‘il mare degli ungheresi’. Circondato da dolci colline punteggiate da vigneti, castelli e monasteri in rovina, villaggi rurali e località rinomate, questo gioiello d’acqua dolce offre, oltre a bagni e relax per famiglie, una miriade di paesaggi, cultura e storia da esplorare, ma anche divertimento sfrenato per chi ama la vita notturna.

Dalle spiagge per famiglie e giovani alle escursioni a piedi o in bici

Si può incontrare il Balaton a circa 100 chilometri a sudovest di Budapest, incastonato proprio al centro della regione del Transdanubio. Ha una superficie di quasi 600 chilometri quadrati, le sue acque raggiungono appena i 3 metri di profondità e in estate si scaldano rapidamente, arrivando a toccare e superare i 25 gradi. Ragion per cui le sue rive vengono prese d’assalto da molti bagnanti durante l’alta stagione turistica, che si estende da giugno fino alla fine di agosto.

La sponda meridionale, con le sue spiagge sabbiose, è ideale per le famiglie con bambini, ma anche per i giovani in cerca di divertimento. In particolare, Siófok è considerata la Rimini del Balaton, rinomata per la vivace vita notturna, che si concentra principalmente lungo la Passeggiata Petőfi, dove si affacciano diverse discoteche, bar e night club.

Chi ama andare in barca a vela o fare escursioni, può invece optare per la riva settentrionale, con l’acqua più profonda, colli vulcanici e i tesori naturali del bacino di Káli e del Parco Nazionale delle Alture del Balaton. Tutta la bellezza del lago più grande d’Europa si può esplorare anche in bicicletta, usufruendo del programma BalatonBike365, con mille chilometri di piste ciclabili segnalate, servizi turistici ad hoc, tour tematici, postazioni self service e punti di assistenza ciclistica ben attrezzati, oltre a un sito web con tutte le informazioni per pianificare il viaggio.

Rilassarsi nel lago termale più grande del mondo

All’estremità occidentale del lago Balaton, fin dall’epoca romana si può godere delle proprietà terapeutiche di un altro luogo dove la natura regala benefici esclusivi: l’Hévíz, il lago termale naturale più grande del mondo. Situato a pochi chilometri dalla città costiera di Keszthely, è alimentato da una sorgente contenente zolfo e sostanze minerali, la cui abbondante portata d’acqua fa sì che nell’arco di 72 ore vi sia un completo ricambio. D’inverno, la temperatura oscilla tra i 23 e i 25°C, mentre d’estate raggiunge anche i 33-36°C. Le sue acque sulfuree curative sono, inoltre, in continuo movimento, da sinistra a destra e dal basso verso l’alto, così che si ha la costante sensazione di essere massaggiati mentre si è a mollo.

Sulla costa nord del Balaton, ci si imbatte invece nella elegante cittadina termale di Balatonfüred, rinomata località turistica ungherese, e famoso luogo di cura e relax già dai tempi dell’impero austro-ungarico. Anche questo luogo è conosciuto per le virtù curative della sua acqua, definita “miracolosa”.

Tra vigneti, festival e monumenti eccezionali

Al culmine del breve tragitto in auto di 70 minuti da Budapest, è impossibile non notare i vigneti ondulati delle pendici settentrionali del Balaton. I vini di questa regione possono essere degustati in diverse cantine, molte delle quali offrono una splendida vista sul lago stesso. I panorami più spettacolari si possono ammirare dalla montagna vulcanica Badacsony, il cui vino è una vera leggenda, grazie al terreno che contiene resti di pietra vulcanica, al clima protetto e ai raggi che si specchiano nell’acqua del lago raddoppiando il potere riscaldante del sole.

A Zamárdi, sulle sponde meridionali del lago Balaton, prende invece vita, dal 2007, il Balaton Sound, diventato uno dei più grandi festival di musica elettronica all’aperto d’Europa, che ogni anno, a fine giugno, attira migliaia di spettatori.

Chi preferisce fare un viaggio indietro nel tempo, può visitare il Castello di Sümeg, arroccato su una collina solitaria di 270 metri nella parte occidentale dei Monti Bakony, che domina il lago dal suo alto punto di osservazione fin dal XIII secolo. Altrettanto imperdibile è una visita al Palazzo Festetics, gioiello barocco sulla sponda occidentale, a Keszthely, che oggi ospita il Museo Helikon.

Una tappa da non perdere è anche la penisola di Tihany, dove il tempo sembra essersi fermato. Sul promontorio più estremo, al termine di una piacevole passeggiata, si viene accolti da uno dei simboli del Balaton: l’affascinante Abbazia benedettina, perla barocca a due campanili. Una delle maggiori attrazioni storico-artistiche che si possono ammirare sulle sponde di questo lago ricco di sorprese.

L'Abbazia di Tihany sul lago Balaton

Fonte: iStock

L’Abbazia di Tihany, tra le attrazioni sul lago Balaton