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L’eccezionale scoperta nel cuore della metropoli

Una nuova straordinaria scoperta archeologica è avvenuta nel cuore di una metropoli europea, al di sotto di un cantiere edile.

Una zona, peraltro, già interessata da un altro eccezionale ritrovamento lo scorso anno quando era tornato alla luce uno spettacolare mosaico romano, tra il più grande rinvenuto in città negli ultimi 50 anni.

Lo scavo archeologico sensazionale a due passi dal London Bridge

Siamo a Londra, a pochi passi dalla stazione di London Bridge, nel grande cantiere “Liberty of Southwark” a Borough, nei pressi della riva sul del Tamigi.

Si tratta di una zona oggetto di un significativo progetto di riqualificazione edilizia e urbana con la costruzione di negozi, abitazioni e uffici per conto della Landsec e Transport for London (TfL) che, ormai, è diventata un caso di studio a livello mondiale.

Infatti, dopo il già citato mosaico, è riaffiorato anche un antico mausoleo romano, risalente a duemila anni fa, con le strutture murarie intatte e mosaici di pregevole fattura e disegno: un monumento funerario che accoglieva gli appartenenti alle famiglie ricche della Londra di epoca romana.

Il mausoleo è stato subito definito dall’équipe del Museum of London Archaeology (MOLA) come “il mausoleo romano più intatto e raro mai scoperto nel Regno Unito“.

Ma questo non è l’unico motivo di stupore. Infatti, stanno riaffiorando dagli interri numerosi reperti che destano meraviglia: sono oltre cento monete, frammenti di ceramica, strumenti di metallo e tegole decorative.

Il Guardian, inoltre, ha riportato che nella zona circostante hanno rivisto la luce più di 80 sepolture romane, prive di resti umani ma custodi di ceramiche, braccialetti di rame, perline in vetro e anche un pettine rosso.

Catherine Rose, consigliere comunale del London Borough of Southwark, ha dichiarato con orgoglio: “La scoperta di questo mausoleo romano e dei suoi mosaici testimonia la ricchezza del nostro passato“.

Il mausoleo, una meraviglia in più a Londra

I resti del mausoleo, che sarà restaurato ed esposto al pubblico andando ad aggiungersi al cospicuo patrimonio monumentale londinese, includono le pareti e la pavimentazione interna al cui centro desta meraviglia un notevole mosaico circondato da una piattaforma rialzata su cui trovavano posto le sepolture.

Intatti rimangono anche i gradini che portavano ai piani inferiori.

I primi dati raccolti dagli studiosi fanno pensare che l’edificio abbia subito importanti modifiche durante la sua esistenza: gli archeologi hanno trovato un secondo mosaico direttamente sotto al primo, anch’esso con un fiore al centro da cui si diramano cerchi concentrici incastonati in un pavimento realizzato con piccole tessere rosse.

Le murature dell’imponente struttura vennero probabilmente smantellate durante il Medioevo per essere impiegate altrove: tuttavia, i segni indicano con chiarezza che si trattava di un edificio a due piani la cui imponenza richiedeva robuste contrafforti agli angoli per sostenerlo.

Antonietta Lerz, archeologa senior presso MOLA, ha spiegato: “Questo sito relativamente piccolo a Southwark è un microcosmo per le mutevoli fortune della Londra romana, dalla prima fase del sito in cui Londra si espande e l’area vanta edifici romani riccamente decorati, fino al tardo periodo romano quando l’insediamento si restringe e diventa uno spazio più tranquillo dove le persone ricordano i loro morti. Fornisce un’affascinante finestra sulle condizioni di vita e lo stile di vita in questa parte della città nel periodo romano”.

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Puoi nuotare nel fiume che attraversa la città: l’esperienza è incredibile

Immagina una vacanza all’insegna del relax totale, in cui ti lasci avvolgere dalle acque fresche e cristalline di un fiume che scorre placido nel cuore di una città affascinante. Un’esperienza unica, in cui il tempo sembra fermarsi e i pensieri si dileguano, sostituiti dalla sensazione di benessere e serenità che solo la natura sa offrire.

Se stai cercando un’esperienza autentica tra natura e storia, Berna è la destinazione che fa per te. La capitale della Svizzera offre un’esperienza unica al mondo per chi desidera immergersi nelle acque fresche e cristalline del fiume Aare, mentre si gode la vista del suo affascinante centro storico, riconosciuto come patrimonio mondiale dell’Unesco.

Questa combinazione di bellezze naturali e architettoniche rende Berna una meta imperdibile, capace di offrire momenti di relax e avventura nel cuore di un contesto storico e culturale straordinario.

Ecco la promessa di una vacanza indimenticabile, un’oasi di pace e rigenerazione dove riscoprire il piacere di vivere in sintonia con la natura e con sé stessi, un’esperienza che difficilmente si può trovare altrove.

Il bagno nell’Aare, il fiume che scorre nel cuore di Berna

L’Aare è il fiume che attraversa la città di Berna, è lungo 295 chilometri, nasce dalle Alpi Bernesi e scorre attraverso paesaggi mozzafiato fino a confluire nel Reno. Il suo percorso passa proprio nel cuore della città, offrendo un panorama suggestivo e rendendo Berna una delle capitali europee più incantevoli.

Negli ultimi anni, la tradizione del bagno nelle acque dell’Aare ha attirato l’attenzione di turisti e viaggiatori da tutto il mondo. Durante la stagione estiva, è possibile vedere numerosi visitatori e residenti che si tuffano nelle fresche acque del fiume, lasciandosi trasportare dalla corrente per poi risalire a riva.

Una volta tornati al punto di partenza, gli audaci nuotatori possono scegliere di tuffarsi nuovamente nel fiume, magari lanciandosi da un ponte o scendendo verso l’acqua utilizzando una delle numerose scalette presenti lungo le sponde.

Questa pratica, ormai radicata nella cultura locale, è diventata un simbolo di libertà e di unione con la natura. Il bagno nell’Aare offre un’esperienza unica, in cui è possibile godere della bellezza selvaggia del fiume e delle sue acque cristalline, mentre ci si lascia cullare dalla corrente.

Alla scoperta delle meraviglie di Berna

Berna è una città che incanta e rapisce il cuore di chi la visita. Non solo il fiume Aare, ma ogni angolo di questa affascinante città racconta una storia e svela un tesoro nascosto. Passeggiando per le vie acciottolate del centro storico ci si lascia trasportare in un viaggio nel tempo, tra antichi palazzi e monumenti che testimoniano la ricchezza culturale e storica di questo luogo magico.

Il cuore di Berna è avvolto da un’aura fiabesca di mistero, che si percepisce in ogni dettaglio: dalle case a graticcio alle fontane ornate, dai tetti di tegole rosse alle torri medievali che si ergono maestose nel cielo.

Berna è anche una città in cui natura e cultura convivono in perfetta armonia, offrendo ai visitatori un’esperienza indimenticabile. I parchi rigogliosi, come il Rosengarten, si alternano ai musei e alle gallerie d’arte, creando un connubio perfetto tra relax e scoperta.

Senza dubbio è una città che conquista, emoziona e sorprende, un luogo in cui ogni pietra racconta una storia e ogni angolo svela una bellezza nascosta. Immergiti nell’avventura di scoprire questa città incantevole e lasciati travolgere dalle sue meraviglie. Berna saprà regalarti un’esperienza unica ed emozioni indimenticabili.

Berna, Svizzera

Fonte: iStock

Berna, Svizzera
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C’è un Paese dove le persone “combattono”. Ma si tratta di una tradizione antica

Le tradizioni popolari sono l’anima pulsante di una cultura, il legame invisibile che unisce il passato al presente e che ci regala un senso di appartenenza e identità. Ogni festa, ogni cerimonia, ogni gesto tramandato di generazione in generazione è un tesoro prezioso che ci lega indissolubilmente alla nostra storia e alla nostra terra.

Ed è proprio di tradizione che vogliamo parlarvi oggi, in particolare della Lotta Svizzera, un’affascinante e antica forma di combattimento che affonda le sue radici nel cuore delle montagne elvetiche. Questo sport, conosciuto localmente come “Schwingen“, rappresenta non solo una manifestazione di forza e abilità, ma anche un simbolo di orgoglio nazionale e unità tra il popolo svizzero.

La passione per questa disciplina è radicata nella cultura alpina, dove la forza fisica, l’abilità e l’ingegno sono considerate virtù essenziali. È uno sport che insegna l’importanza dell’umiltà, del rigore e del rispetto per gli avversari, valori che sono profondamente radicati tra la popolazione elvetica.

Lotta Svizzera, storia e tradizione di un’arte antica

Le origini della lotta svizzera risalgono almeno al XIII secolo, quando le prime testimonianze storiche fanno riferimento a questa pratica nelle regioni alpine della Svizzera. Si ritiene che i contadini abbiano iniziato a praticare questo sport per sfogare le tensioni e risolvere le dispute tra di loro. Col passare del tempo, la lotta si è evoluta in un’arte marziale organizzata, con regole e tecniche ben definite.

Nel corso dei secoli, questa disciplina è diventata una parte integrante della cultura popolare svizzera, celebrata nei festival e nelle competizioni in tutto il Paese. Oggi gli eventi dedicati a quest’antica tradizione attirano migliaia di spettatori e sono considerati un’importante manifestazione culturale e sociale.

Le competizioni di lotta svizzera si svolgono su vari livelli, dai tornei locali ai campionati nazionali. L’evento più prestigioso è la Festa Federale di Lotta Svizzera, che si tiene ogni tre anni e attrae i migliori lottatori nazionali. La competizione è feroce e l’onore di vincere il titolo di “Re della Lotta Svizzera” è considerato il massimo riconoscimento nello sport.

Oltre al prestigio, i vincitori delle competizioni ricevono premi simbolici come corone di querce o rami di albero, che rappresentano forza e resistenza. Questi premi sono orgogliosamente esposti nelle case dei lottatori (o delle lottatrici) a testimonianza della loro dedizione e passione per questo sport.

Lotta Svizzera 2023, le date da non perdere

Quest’anno, nel fine settimana del 24 e 25 giugno 2023, la città di Tramelan ospiterà il Festival Cantonale Bernese di Lotta che sarà teatro di questo speciale evento. Un momento cruciale per tutti gli appassionati, che offre un’opportunità unica per immergersi nella cultura e nelle tradizioni di questo particolare sport.

Nei giorni che precedono il Festival, al quale sono attesi circa 8.000 visitatori, è prevista una settimana di celebrazioni con la partecipazione dei regnanti del Cantone e del Governo. Per maggiori informazioni, vi suggeriamo di visitare il sito ufficiale nel quale troverete tutti i dettagli relativi all’evento.

La lotta svizzera è molto più di una semplice competizione sportiva; è una celebrazione della cultura svizzera e delle sue tradizioni. Infatti, oltre agli emozionanti incontri di lotta, il festival offre una serie di eventi collaterali che mettono in risalto la musica, la danza e la gastronomia locali.

Inoltre, gli spettatori potranno assistere a esibizioni di gruppi folkloristici che suonano melodie tradizionali con strumenti come il corno delle Alpi e l’arpa, o ammirare le esibizioni di gruppi di danza in costume tipico. Non mancano le occasioni per assaggiare le specialità culinarie locali, come la fonduta o gli Älplermagronen (la pasta alpina con patate e formaggio).

Senza dubbio l’evento promette di essere un’esperienza indimenticabile, ricca di emozioni, cultura e divertimento per tutti.

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Bloomsday, da Dublino a Trieste sulle orme di Joyce

Il 16 giugno è una data speciale in Irlanda, perché si celebra il Bloomsday, la festa nazionale in onore dello scrittore James Joyce. Chi non avrà la possibilità di vivere a Dublino la festività che rievoca gli eventi dell’”Ulisse” il romanzo più celebre dello scrittore, potrà godersi la speciale atmosfera di questa giornata e un pizzico di Irlanda in occasione del Bloomsday a Trieste. Ecco gli appuntamenti imperdibili del fitto calendario di iniziative nella città in cui l’autore irlandese visse quasi ininterrottamente dal 1904 fino al 1920, con Nora Barnacle, che sarebbe diventata sua moglie, e dove nacquero i loro figli Giorgio e Lucia Anna.

Bloomsday nell’anno di Zeno a Trieste

Le celebrazioni del Bloomsday in terra giuliana avranno inizio venerdì 16 giugno, giorno in cui, nel 1904, si svolgono tutte le vicende narrate nel romanzo, e andranno avanti fino a domenica 18 giugno. Nell’edizione del 2023, ci sarà un po’ d’Irlanda in più, grazie a Turismo Irlandese che quest’anno ha voluto unirsi ufficialmente alla festa, ospitando due eventi interessanti e originali, in occasione del centesimo compleanno de “La coscienza di Zeno” dell’autore triestino Italo Svevo, grande amico e sostenitore di Joyce, che segue a un anno di distanza quello dell’”Ulysses”.

L’incontro tra Joyce e Svevo risale al 1907, quando il primo divenne insegnante d’inglese suo e di sua moglie. Svevo è considerato uno dei modelli di Leopold Bloom, protagonista dell’”Ulisse”, soprattutto negli aspetti più propriamente ebraici.

Bloomsday a Trieste: gli appuntamenti imperdibili

Bloomsday Trieste approfondirà anche in questa edizione un singolo episodio del capolavoro di Joyce, indagando le modalità, il significato, il senso attuale e le diverse suggestioni di “Circe”, quartultimo capitolo del romanzo, ultimo della sezione centrale denominata “Odissea”, l’episodio più lungo di tutto il libro, ricchissimo e visionario.

Ecco alcuni degli appuntamenti da non perdere in occasione del Bloomsday nel capoluogo del Friuli-Venezia Giulia.

Calipso. La colazione “immersiva”

Alle ore 9.00 dei giorni 16, 17 e 18 giugno, all’Adriaco Yacht Club (Molo Sartorio 1) – il più antico e prestigioso yacht club triestino – avrà luogo Calipso. La colazione “immersiva”, formula lanciata nel 2022 con grande successo in occasione dei 100 anni del romanzo di Joyce. Il menu sarà una combinazione tra lo stile continentale e quello tipicamente irlandese, con l’immancabile rognone descritto nel capitolo “Calipso”, e la messa in scena delle pagine della celebre colazione con frattaglia, da parte della compagnia teatrale “L’Armonia”.

Trieste chiama Dublino

Il 16 giugno, alle ore 17.00, si svolgerà il secondo evento che vede il coinvolgimento di Turismo Irlandese in collaborazione con Boscolo Viaggi: Trieste chiama Dublino. Itinerario a piedi, curato dall’ente del turismo dell’isola di Smeraldo.

Nel corso di una passeggiata di joyciana memoria, in compagnia di una guida, i partecipanti vivranno un intrigante parallelismo tra luoghi chiave triestini e dublinesi, facendo un viaggio nel capoluogo giuliano che rievoca una simile esperienza in quello irlandese e che unisce le due città fonte di ispirazione per lo scrittore: il porto di partenza irlandese, luogo dell’anima in cui sono ambientate quasi tutte le sue opere, e il porto adriatico, luogo di sosta, di maturazione e di creatività, dove parte delle opere sono state concepite e scritte. Il punto di ritrovo è Piazza Ponterosso, vicino alla statua di James Joyce, e la partecipazione è gratuita, con prenotazione fino a esaurimento posti.

Itinerario a piedi sulle orme di Svevo

Per celebrare il centenario de “La Coscienza di Zeno”, Riccardo Cepach, curatore dei musei Svevo e Joyce guiderà i visitatori lungo una piacevole passeggiata nel centro di Trieste, alla scoperta dei luoghi specialmente legati alla vita e all’opera di Italo Svevo. L’appuntamento è in piazza Hortis alle ore 11 di sabato 17 giugno, davanti alla statua dello scrittore e drammaturgo triestino (In caso di maltempo, il tour verrà ripreso domenica 18, con partenza dal medesimo luogo e orario).

Tour a piedi nella città di Joyce

Domenica 18 giugno, è invece la volta del tour guidato da Laura Pelaschiar con la partecipazione di Paolo Quazzolo (Università degli Studi di Trieste – Dipartimento di Studi Umanistici). Un’occasione per scoprire la “bella Trieste” di Joyce, la città delle sue lezioni di inglese, delle amate chiese e delle non meno amate osterie, la Trieste dei bordelli, dei teatri, della Berlitz School, patria dei cripto-triestini Leopold e Molly Bloom.

Bloomsday Festival a Dublino

A Dublino le celebrazioni del Bloomsday non sono di certo da meno. Anche quest’anno, fino al 18 giugno, le occasioni per divertirsi o approfondire alcuni aspetti della scrittura joyciana sono davvero numerose. Tra spettacoli di strada, conferenze, teatro, musica, letture, laboratori, tour a piedi ed eventi gastronomici, il festival farà rivivere ancora una volta i personaggi e i luoghi resi famosi dal celebre romanzo.

La festività prende il nome da Leopold Bloom, uno dei protagonisti del romanzo (l’altro è Stephen Dedalus, alter ego letterario di Joyce). L’opera segue la vita e i pensieri di Bloom – così come quelli di Stephen e di una serie di altri personaggi, reali e immaginari – dalle 8 del mattino fino alle prime ore del mattino successivo. La data del 16 giugno 1904 venne scelta dallo scrittore irlandese perché fu il giorno del primo appuntamento tra James Joyce e Nora Barnacle, sua futura sposa.

Anche nel capoluogo irlandese si comincia con la colazione molto ricca in ricordo di quella che Leopold prepara nel romanzo per la moglie Molly. Luogo scelto per l’appuntamento è Sandycove, a sud di Dublino, dove si trova il Joyce Museum. Dopo la colazione hanno inizio le peregrinazioni letterarie.

Dublino fa da sfondo a quasi tutte le opere di Joyce. Le tappe del tour guidato includono l’alma mater di Joyce, il Belvedere College; North Hardwicke Street, l’ambientazione del racconto “The Boarding House”; il Gresham Hotel, l’ambientazione della scena finale e più memorabile del racconto “The Dead”; la statua di James Joyce in North Earl Street. L’itinerario include anche una visita al numero 7 di Eccles Street e ripercorre i passi del celebre viaggio di Leopold Bloom per acquistare un rognone nel quarto episodio dell’”Ulysses”.

Una delle peculiarità delle celebrazioni del Bloomsday è imbattersi nelle persone vestite come i personaggi in stile edoardiano. Tra i capi di abbigliamento caratteristici che si vedono per le strade del capoluogo irlandese quel giorno c’è la paglietta, un cappello estivo alla moda e iconico indossato da molti all’epoca, tra cui lo stesso Joyce.

Tanti gli eventi organizzati per il Bloomsday Festival al James Joyce Centre, che ospita la manifestazione dal 1994, collaborando con diversi teatri, musei, biblioteche, mostre d’arte, collettivi e altre istituzioni di Dublino per far rivivere l’eterna opera di Joyce.

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In Spagna in treno, le meraviglie del Costa Verde Express

Viaggiare in treno è un’esperienza meravigliosa, soprattutto quando i panorami che si possono ammirare dal finestrino sono quelli fantastici della Spagna: riparte il Costa Verde Express, un’avventura extra lusso che si rinnova per una stagione ricca di sorprese, con nuove rotte lungo la costa settentrionale del Paese. La prima novità è la livrea del treno, tutto colorato di verde per fare riferimento ad España Verde, che comprende le quattro comunità autonome attraversate durante il viaggio. Scopriamo quali sono le bellezze del Costa Verde Express.

Il Costa Verde Express, la nuova tratta

Il 25 maggio ha preso il via la nuova stagione del Costa Verde Express, il treno di lusso che si avventura lungo la costa settentrionale della Spagna. la tratta effettuata da Renfe, la compagnia ferroviaria statale, si snoda tra Bilbao e Santiago de Compostela, affrontando alcune delle mete più suggestive del Paese. Il viaggio dura 6 giorni e 5 notti, a bordo di vagoni dotati di tutti i comfort: le suite Gran Clase comprendono sistemazione con letto matrimoniale, armadio, scrivania, portavaligie, minibar e cassaforte, bagno privato e climatizzazione.

Naturalmente, a bordo c’è la possibilità di usufruire di moltissimi servizi: oltre a pranzi e cene nel vagone ristorante, ci sono la carrozza bar aperta fino a notte inoltrata e spettacoli con musica dal vivo. Ma le sorprese non finiscono assolutamente qui. Nelle principali città incontrate lungo il tragitto si può usufruire di visite guidate multilingue ed ingressi a monumenti e spettacoli. Inoltre ci sono alcuni ristoranti selezionati dove poter consumare i propri pasti e assaporare così specialità tipiche del luogo. Di notte, invece, il treno si ferma in stazione per favorire il riposo.

Le tappe del Costa Verde Express

Quali sono le tappe di questo viaggio da sogno? Si parte da Bilbao, una città davvero incredibile: la sua recente rinascita l’ha fatta diventare una meta a vocazione turistica, con tante attrazioni da scoprire, come il Museo Guggenheim. Il treno attraversa la città, per poi arrivare a Santander e pernottare (in vagone). Il giorno successivo, si può visitare il borgo medievale di Santillana del Mar e la grotta di Altamira, dirigendosi poi verso Llanes per un’altra notte in treno. La terza tappa è Oviedo, città meravigliosa che si raggiunge con un lungo tragitto attraverso le cime di Picos de Europa, durante il quale si possono ammirare il Santuario di Covadonga e il lago Enol.

Il quarto giorno è dedicato proprio alla visita del centro storico di Oviedo e della vicina città marittima di Gijon, con la sua vivace passeggiata con vista sull’oceano Atlantico. Per la notte, ci si ferma a Luarca – dove si può fare una bella camminata tra antichi edifici e splendidi monumenti. La tappa successiva è Ribadeo, un luogo ricco di storia e di natura: ci sono diversi punti di osservazione da dove ammirare il panorama, ed è nel suo territorio che si trova la famosa Praia das Catedrais, caratterizzata da formazioni rocciose scavate dalle acque impetuose dell’oceano.

Infine, partendo da Viveiro, il treno si dirige verso l’ultima tappa dell’avventura: si tratta di Santiago de Compostela, famosa per la sua spettacolare Cattedrale, punto d’arrivo del celebre Cammino di Santiago. Non si può certo perdere l’occasione di ammirare i suoi edifici storici, che l’hanno resa una delle città più amate di tutta la Spagna, meta di pellegrinaggi da parte di turisti provenienti da ogni parte del mondo.

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È ora di vacanza: cosa fare a Zara in cinque giorni

Giornata 1: City break – museo all’aperto

Iniziate la visita di Zara esplorando il centro storico e le antiche strade della città. Passo dopo passo, scoprite le rovine romane e l’architettura medievale. L’avventura può cominciare dalla piazza dei Cinque Pozzi e proseguire verso il Foro Romano, da sempre luogo di ritrovo. Alla fine della giornata, prendetevi una pausa e fate uno spuntino, grazie alla ricca offerta enogastronomica dei migliori ristoranti di Zara potrete scoprire il vero Mediterraneo e, per il “giro” notturno, vi consigliamo Varoš, un luogo di ritrovo per i giovani, ma anche quelli un po’ più grandi.

Fonte: TB: photo Fabio Šimićev

Forum-Crkva-Sv.Donata

Giornata 2: La magia dell’arcipelago di Zara

Durante il giorno fate una gita nelle vicine isole dell’arcipelago di Zara. Un buon collegamento marittimo con la città consente di esplorare i piccoli angoli delle isole e nuotare nel mare limpido. Potete quindi visitare le isole e gli isolotti di Olib, Premuda, Ist, Molat, Rava e la vicina isola di Iž. Perdetevi in questo labirinto in un arcipelago unico. Con la natura incontaminata e il mare cristallino, queste isole sono un vero paradiso per gli amanti della natura. Trascorrete la giornata nuotando, facendo immersioni o semplicemente rilassandovi sulla spiaggia.

Fonte: TB: photo by Fabio Šimićev

Island Premuda

Giornata 3: La cultura di Zara

Trascorrete il terzo giorno immergendovi nella ricca storia e nella cultura della città. Zara è un museo a cielo aperto, strade colorate e vicoli stretti vi conducono attraverso una mostra permanente. Visitate il Museo del Vetro Antico e il Museo Archeologico per saperne di più sull’affascinante passato della città oppure esplorate la Chiesa di S. Donat che è uno dei più importanti esempi di architettura bizantina in Croazia. Per ravvivare questa giornata storico-culturale, fate una passeggiata nella vivace Pijaca, il mercato cittadino dove potete assaggiare alcune delle specialità locali e godere dei colori, dei sapori e dei profumi.

Fonte: TB: photo Stipe Surac

Uno scorcio del centro di Zara

Giorno 4: Lasciatevi andare e divertitevi

Fate una pausa dalle visite turistiche e godetevi momenti di relax. Le spiagge abbracciano la città, trasformandola in una grande zona balneare aperta a tutti. È possibile scegliere tra una varietà di spiagge sabbiose e di ciottoli, alcune delle quali, attrezzate, all’ombra dei pini. La spiaggia di Kolovare con le calette e la piscina di mare della città si trova a due passi dal centro della città, mentre la spiaggia di Diklo è perfetta per chi ama nuotare.

Fonte: TB: Fabio Šimićev

La Spiaggia di Kolovare ripresa dall’alto

Giorno 5: Note musicali all’aria aperta

Terminate il viaggio a Zara con una visita all’Organo marino, uno strumento musicale unico nel suo genere che crea suoni meravigliosi usando la forza del mare. Una volta visitato questo luogo incredibile, proseguite fino al Saluto al Sole e, naturalmente, registrate questi momenti unici con qualche foto. È il modo migliore per concludere una vacanza indimenticabile a Zara, perché quando il tramonto più bello illumina il lungomare della città, il gioco di luci del Saluto al Sole segue il ritmo delle onde e i suoni dell’Organo marino.

Fonte: TB: photo Fabio Šimićev

Greeting to the Sun & Sea Organ

Una vacanza a Zara vi fornirà tutto il necessario per una vacanza perfetta. Ogni giorno sarà ricco di una grande varietà di esperienze, dall’esplorazione delle strade storiche al piacere della natura incontaminata delle isole dell’arcipelago. Zara è davvero un gioiello dell’Adriatico che dovete visitare perché è qui che vengono creati momenti indimenticabili.

 

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Roma: nasce la camera d’hotel sospesa

Non sempre ci mettiamo in viaggio per soddisfare la sete d’avventura, la voglia di conoscenza e di esplorazione. Capita, infatti, che siamo costretti a spostarci da una parte all’altra della città, o del Paese, per motivi tutt’altro che gioiosi. Eppure, anche il turismo, può diventare uno strumento per praticare la solidarietà.

Proprio da questa consapevolezza, infatti, è nata un’iniziativa straordinaria che è simbolo di umanità e che, ne siamo certi, riempirà di orgoglio il cuore di tutti i cittadini italiani. Per il venticinquennale della Onlus di Federalberghi Roma “Soggiorno Sereno” è nato infatti nella Capitale il progetto della “Camera d’hotel sospesa”.

Come è già successo a Napoli, dove il caffè sospeso – e pagato quindi a chi non può permetterselo – è diventato il simbolo più autentico di un senso di solidarietà che appartiene alla nostra terra, Roma replica l’iniziativa, questa volta espandendola al turismo. Nella Capitale, infatti, verrà presto garantita una camera d’hotel a tutte le persone in visita alla città eterna per motivi di salute.

L’iniziativa solidale nella Capitale

L’iniziativa della camera sospesa si ispira a quello che da anni succede sotto l’ombra del Vesuvio, e cioè dalla volontà dei cittadini, ora diventata una straordinaria tradizione sociale e solidale, di pagare un caffè a chi non può permetterselo.

Così Roma replica, e lo fa in grande, lanciando la camera d’hotel sospesa. L’impegno, da parte degli alberghi della Capitale, è quello di creare un fondo comune con l’obiettivo di sostenere gli hotel, e le strutture ricettive, affinché queste possano ospitare in maniera totalmente gratuita le persone che sono in città per visite mediche, o i familiari di tutti coloro che sono in cura negli ospedali cittadini.

L’iniziativa è stata proposta in occasione dei 25 anni di attività della Onlus di Federalberghi Roma “Soggiorno Sereno Sandro Gabbani”, che da sempre si occupa di garantire assistenza materiale e umana a chi ne ha bisogno proprio nei luoghi simbolo del turismo della Capitale.

In questi 25 anni, infatti, sono stati oltre 100.000 i pernottamenti gratuiti offerti a chi ne aveva bisogno, pur con non poche difficoltà. La cosmopolita Capitale d’Italia, infatti, è raggiunta ogni giorno da migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo desiderosi di scoprire il patrimonio artistico, architettonico e culturale che caratterizza la città e che ha influenzato tutto il mondo. Proprio la grande affluenza ha reso difficile per molte strutture, soprattutto le più piccole, trovare stanze da destinare a chi ne ha bisogno.

Da questa consapevolezza è nata così la “camera sospesa”, il progetto solidale che permette agli albergatori di sostenersi a vicenda e di poter offrire, così, una sistemazione a chi ne ha bisogno.

La “Camera d’hotel sospesa” a Roma

Il progetto della camera sospesa è stato presentato in occasione del Gala organizzato per celebrare i 25 anni dell’Onlus organizzata da Federalberghi Roma da Flavio Insinna proprio nella Capitale. La missione, come già anticipato, è quella di garantire accoglienza e vicinanza a chi è costretto a viaggiare per curarsi e trova difficoltà nel soggiornare in città.

Un progetto meraviglioso, questo, che presto sbarcherà anche a Milano, dove gli Ospedali Fatebenefratelli e Macedonio Melloni sono già entrati in contatto con la Federalberghi locale.

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Giornate Europee dell’Archeologia: visitare i più bei Beni del FAI

Il 16, 17 e 18 giugno di quest’anno si terranno le Giornate Europee dell’Archeologia, tre appuntamenti dedicati tanto agli appassionati di storia quanto ai semplici curiosi, per scoprire il patrimonio archeologico che impreziosisce il nostro Paese. Ad aderire all’edizione del 2023 è anche il Fondo Ambiente Italiano (FAI) che per l’occasione spalancherà le porte di vere e proprie meraviglie d’Italia.

Le Giornate Europee dell’Archeologia

Le Giornate Europee dell’Archeologia, gestite da Inrap, l’Istituto nazionale di ricerca archeologica preventiva della Francia (Institut national de recherches archèologiques prèventives) e organizzate in Italia dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Musei e Direzione Generale Archeologia, belle arti e paesaggio, avranno luogo nei 46 Stati membri del Consiglio d’Europa.

Saranno tre imperdibili giorni di speciali visite guidate in compagnia di esperti, con tante attività dedicate a bambini e adulti e con conferenze con specialisti del settore, in collaborazione con Università e Soprintendenze che lavorano sul territorio.

Il FAI darà la possibilità di scoprire ben sei dei suoi tesori: le Abbazie di Santa Maria di Cerrate a Lecce e quella di San Fruttuoso a Camogli, Parco Villa Gregoriana a Tivoli, la Baia di Ieranto a Massa Lubrense, il Giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi di Agrigento e il Monastero di Torba a Gornate Olona.

Parliamo quindi di vere e proprie meraviglie che rappresentano uno spaccato della passata frequentazione del territorio nazionale e la cui varietà e localizzazione permette di fare un vero e proprio viaggio attraverso l’Italia alla scoperta di epoche, usi e costumi di tempi ormai andati.

Abbazia di San Fruttuoso. Bene FAI

Fonte: Marco Ligabue e Matteo Girola_2017_© FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano

La meravigliosa Abbazia di San Fruttuoso

In onore di queste tre giornate, in alcuni Beni verranno eccezionalmente aperte le porte ad aree generalmente non visitabili, con lo scopo di far conoscere ai visitatori le scoperte recenti avvenute in zona.

I Beni da non perdere

Tra le meraviglie da visitare c’è l’Abbazia di San Fruttuoso di Camogli, in provincia di Genova. Si tratta di uno dei siti più importanti della regione Liguria ma anche di un vero e proprio testimone della storia e del patrimonio religioso italiano.

Per l’occasione, saranno gli archeologi che hanno curato gli ultimi cantieri di scavo a guidare i visitatori e a presentare i dati inediti ottenuti dagli studi.

Venerdì 16 giugno, dalle ore 16 alle ore 18, presso il Salone degli Stucchi Villa Durazzo a Santa Margherita Ligure, si terrà una conferenza dal titolo “Presentazione dei risultati delle ultime campagne di scavo archeologico” che si sono svolte presso l’Abbazia di San Fruttuoso.

Sabato 17 giugno, a partire dalle ore 10.30, un trekking archeologico condurrà alla scoperta di Chiesa Vecchia, un vero e proprio esempio di architettura romanica altomedioevale. Poi ancora domenica 18 giugno, dalle ore 10 alle 16, sarà possibile partecipare ad alcune visite guidate alla scoperta delle indagini archeologiche di San Fruttuoso, dalle prime campagne degli anni ’80 fino agli ultimi scavi.

Presso il Giardino della Kolymbethra, un prezioso sito archeologico che si trova in una piccola valle nel cuore della Valle dei Templi di Agrigento, le Giornate Europee dell’Archeologia saranno all’insegna di attività dedicate a piccoli e grandi visitatori, approfondendo soprattutto il tema del connubio fra pietra e acqua.

Giardino della Kolymbethra, Bene FAI

Fonte: iStock

Un angolo del Giardino della Kolymbethra

Sabato 17 e domenica 18 giugno, dalle ore 11.30, delle speciali visite guidate porteranno a conoscere elementi archeologici che caratterizzano il Bene e che lo hanno definito prima che divenisse un giardino lussureggiante come lo è oggi.

Mentre domenica 18 giugno, a partire dalle ore 11, sarà il momento del laboratorio per bambini: i visitatori dai 5 ai 10 anni potranno scoprire l’interessante funzionamento degli acquedotti progettati dall’architetto Feace, di epoca greca, analizzando gli elementi che compongono gli ipogei che attraversano la Kolymbethra.

Poi ancora il Monastero di Torba situato a Gornate Olona, in provincia di Varese. Si tratta di un complesso monumentale che sorge nella natura e raccolto attorno a un’imponente torre con interni affrescati. Per questa occasione, non solo si lascerà scoprire grazie a delle visite speciali con i responsabili dei cantieri di scavo, vi si potrà gustare anche un pranzo longobardo in cui antiche ricette popolari torneranno a vivere.

Nel dettaglio: venerdì 16 giugno, ore 16.30 – 18, presso la Chiesa di Santa Maria ci sarà una conferenza dal titolo “Torba e Castelseprio: dieci anni di ricerche archeologiche dell’Università di Padova tra ricerca e innovazione”.

Sabato 17 giugno dalle ore 10.30, invece, si potrà partecipare a una visita guidata agli scavi che hanno interessato l’area del Monastero dal 2013 al 2020, mentre alle ore 12.30 arriverà il momento di far gioire le proprie papille gustative grazie a uno speciale menù a tema “La storia in cucina: pranzo longobardo” presso il ristorante Antica Torre interno al Bene.

Monastero di Torba, Bene FAI

Fonte: Barbara Verduci_2021_© FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano

Veduta del Monastero di Torba

Lo stesso pranzo verrà ripetuto domenica 18 giugno, mentre alle ore 14.30 e 16 avrà luogo il laboratorio per bambini dal titolo “Il mestiere dell’archeologo”, dove i visitatori dai 7 agli 11 anni incontreranno un archeologo che farà loro conoscere i suoi strumenti di studio, i metodi con cui si scelgono e conducono le ricerche e come si riorganizzano le informazioni che aiutano a scrivere la storia di questo misterioso e antichissimo posto.

Altri imperdibili appuntamenti

Le Giornate Europee dell’Archeologia saranno l’occasione perfetta anche per visitare il Parco Villa Gregoriana di Tivoli, in provincia di Roma, un insieme di boschi, sentieri, antiche vestigia, grotte naturali, che poi si aprono in una spettacolare cascata.

Durante questi 3 giorni degli specialisti racconteranno la componente archeologica del Parco mettendola in relazione al territorio tiburtino, estremamente fragile e legato indissolubilmente a una condizione di dissesto idrogeologico e sismico.

La Baia di Ieranto è invece una meravigliosa area naturale situata in una insenatura nella costiera sorrentina che fa parte del territorio del comune di Massa Lubrense, nella città metropolitana di Napoli.

Baia di Ieranto, Bene FAI

Fonte: iStock

la meravigliosa Baia di Ieranto

Da queste parti, sabato 17 giugno dalle ore 9.30 alle 15:30 circa, sarà l’occasione per partecipare a uno speciale trekking guidato per approfondire la storia del sito archeologico di Punta Campanella.

Infine l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, situata sulla strada provinciale che collega i comuni di Squinzano e Trepuzzi a Casalabate, in provincia di Lecce, che è uno dei più significativi esempi di Romanico otrantino. Qui, venerdì 17 giugno alle ore 17.30, i più piccoli potranno prendere parte a un laboratorio dal titolo “Archeologi in erba” in cui scopriranno tecniche e metodologie da veri esperti del mestiere.

Sabato 17 giugno, alle  17.30, ci sarà un incontro dal titolo “Archeologia a Cerrate. Nuovi scenari di conoscenza”, al termine del quale l’archeologo porterà gli ospiti a compiere una visita guidata speciale sulle tracce dei più recenti scavi archeologici. Non resta che approfittare di queste tre incredibili Giornate Europee dell’Archeologia per approfondire e conoscere meglio alcune incredibili meraviglie del territorio italiano.

Abbazia di Santa Maria di Cerrate, Bene FAI

Fonte: Filippo Poli, 2018 © FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano

L’Abbazia di Santa Maria di Cerrate
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Isola di Föhr, una Germania sorprendente

Se pensiamo ad un viaggio in Germania, la mente vola subito a splendide città d’arte come Berlino o Amburgo, che custodiscono preziosi patrimoni culturali, o a itinerari immersi nel verde per scoprire il suo lato incontaminato. Eppure, c’è un luogo davvero speciale che i turisti ancora non conoscono: si tratta dell’isola di Föhr, frequentata soprattutto dai tedeschi, dove si possono ammirare delle vere bellezze. Scopriamole insieme.

L’isola di Föhr, natura incontaminata

Cosa rende così speciale l’isola di Föhr? Appartenente all’arcipelago delle Frisone Settentrionali, diviso tra Germania e Danimarca, è immersa tra le acque del Mare del Nord. Pur non facendone amministrativamente parte, l’isola è circondata dal Parco Nazionale del Wattenmeer dello Schleswig-Holstein, che include anche il Mare dei Wadden: è il tratto che va proprio dalle Frisone sino alle coste danesi e tedesche, ed è di particolare interesse naturalistico sia per la sua ricca fauna e flora che per i suoi fondali lagunosi.

La stessa isola di Föhr è un paradiso incontaminato: protetta dalle vicine isole di Amrum e Sylt, che la riparano dalle correnti del Mare del Nord, ha sviluppato una rigogliosa vegetazione ed è per questo conosciuta anche come “isola verde”. Insomma, stiamo parlando di un luogo davvero meraviglioso, dove molti turisti tedeschi trascorrono le vacanze, approfittando delle sue spiagge sabbiose e ancora selvagge per trascorrere giorni di relax al sole. Naturalmente, ci sono tante altre attrazioni a Föhr, ed è per questo la perfetta meta turistica per chi vuole scoprire un angolo autentico di Germania.

Cosa vedere sull’isola di Föhr

Seppure molto piccola e scarsamente abitata – vi si contano appena 8.800 residenti stabili -, l’isola di Föhr vanta numerose località che meritano almeno una visita. È il caso, ad esempio, di reperti preistorici che si possono ammirare lungo le coste: si tratta di antiche sepolture a tumulo risalenti probabilmente all’età del Bronzo, a riprova di quanto lontano nel tempo affondi la storia di questo posto. Particolarmente affascinanti sono poi i villaggi che punteggiano l’isola, e che vantano casette molto caratteristiche. Sono infatti realizzate in mattoni e coperte da tetti in paglia, così da assumere un aspetto molto suggestivo (tanto da essere tra le più fotografate di tutta la regione).

La città di Wyk è la più importante dell’isola e ne costituisce il capoluogo: è non soltanto il porto principale di Föhr, dove attraccano i battelli provenienti dalla terraferma, ma anche una nota destinazione termale. Il suo passato come villaggio di pescatori aleggia ancora nell’atmosfera, dalle caratteristiche sepolture dei marinai che si trovano nel piccolo cimitero accanto alla Chiesa di San Nicola al faro di Olhörn, il quale fa ombra ad una piccola ma graziosissima spiaggia. Da qui parte una splendida passeggiata che raggiunge il centro, da cui si può godere dello spettacolo delle isole di Halligen.

Sempre a Wyk si trova un affascinante museo sulla civiltà e cultura frisone, mentre nel paese di Alkersum se ne può visitare un altro, il Museo dell’Arte della Costa Occidentale, che custodisce preziosissime opere di autori come Much, Nolde e Liebermann. Nel piccolo villaggio di Borgsum, invece, sorgono le rovine di un antico forte medievale che, con tutta probabilità, ha origini vichinghe. È incredibile pensare che questi antichi resti risalgono addirittura al X secolo. Un’ultima tappa da non perdere è il paesino di Nieblum, dove si trovano tantissime casette dai tetti in paglia: appartenevano ai capitani di nave che, nei secoli passati, avevano fatto la loro fortuna con la caccia alle balene.

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Isola di Iona, tra i luoghi più sacri della Scozia

La Scozia, magnifica e misteriosa, dona luoghi di rara suggestione e isole meravigliose e selvagge: una di queste è la mistica Isola di Iona, al largo delle Ebridi Esterne, quasi un piccolo scoglio che, però, ha molto da raccontare.

Fu, infatti, la culla del Cristianesimo nel Paese, il luogo dove il monaco Columba fondò, nel 563 d.C., il celebre Monastero di St. Columba, e da cui partì con i suoi 12 seguaci per convertire la Scozia allora pagana e buona parte del Nord Inghilterra.

La fama di Iona come centro di cultura e di missione si diffuse ben presto in tutta Europa e la rese luogo di pellegrinaggio nei secoli a venire nonché “l’isola sacra” in cui trovavano sepoltura i re della Scozia, della Norvegia e dell’Irlanda, una tradizione che ebbe inizio nell’860 d.C.

Oggi, la raccolta isola spazzata dal vento, trasmette a chiunque una profonda sensazione di pace e si fa apprezzare per i fiabeschi scenari da cartolina, le dolci colline e le spiagge di candida sabbia.

Cosa vedere sull’Isola di Iona

È piccola, certo, abitata da meno di 200 persone, e si scopre rigorosamente a piedi o in bicicletta ma è una di quelle mete che non si dimenticano e che racchiudono tesori e bellezza che attraggono oltre 130.000 visitatori all’anno da tutto il mondo.

E non è difficile capire il perché: Iona è natura, verdi distese intervallate da campi in fiore, dolci colline dove pascolano gli animali, spiagge sabbiose plasmate da dune e vegetazione.

Il ritmo è lento, la vita scorre senza frenesia, a contatto con la natura e con il paesaggio, un’oasi speciale dove riposarsi, rilassarsi e ricaricare le energie.

Perfetta per una gita di un giorno, già bellissima mentre la si scorge in lontananza con il traghetto dalla vicina Isola di Mull, Iona ha un piccolo centro abitato, Baile Mor, caratteristico villaggio con un’unica fila di cottage che si specchiano sul mare, la scuola, l’hotel principale, gli uffici pubblici, la chiesa, il ristorante e negozi di artigianato e souvenir.

Dopo una breve passeggiata dal porticciolo, ecco le rovine del Convento delle Monache Agostiniane, il Nunnery, del XIII secolo, fondato forse contemporaneamente all’Abbazia di St. Columba, il cuore spirituale dell’isola, vicinissima al mare e aperta su tutti i lati.

Di sicuro interesse sono la Chiesa abbaziale, in stile gotico, a unica navata, e il Chiostro, luogo di silenzio dove spiccano numerose pietre tombali di origine medievale.

Sulla destra, uno sguardo alla Cappella e al Cimitero di San Orano, la costruzione più antica, risalente al XII secolo.

L’ex casa parrocchiale ospita lo Iona Heritage Centre, con una significativa mostra sulla storia dell’isola negli ultimi 200 anni: tra i reperti di spicco, la poppa della Guy Mannering, nave postale tra New York e Liverpool che qui affondò nel 1865.

Ancora, sulla strada che porta all’Abbazia, merita una sosta la MacLean’s Cross, cinquecentesca croce celtica alta tre metri con alla base l’effigie di un guerriero armato.

Infine, da non perdere la piccola cappella a sinistra dell’entrata principale dell’Abbazia, la St. Columba Shrine, e la Cima Dum I, il punto più elevato dell’isola, a 101 metri sul livello del mare da cui il panorama è a dir poco mozzafiato.

Come arrivare a Iona

L’isola più mistica della Scozia si raggiunge comodamente prendendo il traghetto a Fionnphort sulla vicina Isola di Mull.

Le corse vengono effettuate tutti i giorni e la traversata dura una decina di minuti.

In alternativa, è possibile partire da Oban, perla marittima della Scozia, sbarcando a Craignure, il porto principale di Mull: da qui, o in auto o con l’autobus 496, si arriva all’imbarco a Fionnphort, sulla punta sud-ovest.

Da sapere che numerose compagnie organizzano tour giornalieri da Oban che, in poche ore, consentono anche di scoprire Iona.