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Francia: rinvenute le più antiche tracce dei Neanderthal

È una scoperta davvero sensazionale quella avvenuta in una grotta nel centro della Valle della Loira, capace di fornire nuovi elementi per comprendere la complessità dell’Uomo di Neanderthal, a torto considerato, con un cliché, “più rozzo e meno umano”.

Soltanto uno scarno elenco di produzioni simboliche viene loro attribuito e il significato è oggetto di dibattito.

Invece, le incisioni appena rivenute, insieme alle numerose ricerche degli ultimi decenni, hanno rilevato come fosse dotato di capacità simbolica e decorativa e in grado di organizzare attività estetiche e artistiche.

La Roche-Cotard: le incisioni rupestri più antiche di sempre

Gli scienziati hanno scoperto le incisioni rupestri più antiche in Europa all’interno della grotta di La Roche-Cotard: si tratta di una serie di segni grafici, non figurativi, tracciati oltre 57.000 anni fa sulle pareti, interpretati come ‘finger-flutings’, segni lasciati da dita umane.

Realizzate su una parete di 12 metri, “sono costituite da un gran numero di linee di due tipi: più o meno circolari e semplici punti realizzati con la punta del dito, rivolti nella stessa direzione; e alcune linee più complesse, lasciate trascinando la punta del dito lungo la superficie del muro, formano una sorta di struttura con pannelli triangolari, rettangolari” come ha spiegato Jean-Claude Marquet, membro del team di ricercatori dell’Università di Tours che ha condotto lo studio pubblicato su PLOS ONE.

Per stabilire con certezza che le incisioni fossero state prodotte con intenzione dall’Uomo di Neanderthal disegnando impronte sulla superficie morbida, i ricercatori hanno esaminato i segni e si sono serviti della fotogrammetria per creare dei modelli 3D da confrontare con altre incisioni realizzate da esseri umani: sulla base della disposizione, della spaziatura e della forma, hanno concluso che si tratta di forme deliberate e organizzate, create da mani umane.

Inoltre il team, grazie alla datazione a luminescenza stimolata otticamente (OSL), ha potuto collocare nel tempo anche i sedimenti presenti nella grotta e stabilire, così, che il loro accumulo ha causato la chiusura totale della grotta all’incirca 57.000 anni fa, rendendola inaccessibile molto prima che l’Homo Sapiens arrivasse nella regione. Gli strati consentono anche di ipotizzare che i segni abbiano addirittura 75.000 anni.

Ma c’è di più: gli utensili in pietra presenti all’interno della grotta sono soltanto di tipo musteriano, classica tecnica attribuita ai Neanderthal, per cui non vi sono dubbi su chi abbia realizzato le incisioni.

Un nuovo tassello per la conoscenza dei Neanderthal

Neanderthal incisioni rupestri

Fonte: ANSA

Neanderthal incisioni rupestri

Le incisioni rupestri di La Roche-Cotard rivestono una notevole importanza nella conoscenza dei Neanderthal, di cui finora esistono pochi esempi di espressioni simboliche tra cui vanno citati un osso di corvo inciso in Siberia, a Zaskalnaya, tra i 38.000 e i 43.000 anni fa, con un motivo a scala o colonna dalle tacche equidistanti, e un intreccio di alcune linee realizzate nel terreno 38.000 anni fa in una grotta a Gibilterra.

Questo nuovo ritrovamento, insieme a quelli già riconosciuti, si rivela un’ennesima testimonianza del complesso comportamento dell’Uomo di Neanderthal che seppelliva i morti, produceva ornamenti, incideva oggetti e muri: una serie di pratiche che vanno al di là delle semplici necessità di sussistenza e indicano un universo simbolico e spirituale ancora tutto da approfondire, magari con il ritrovamento di ulteriori opere.

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Cala Macarella, angolo di paradiso di Minorca

Paradisi balneari nel mondo ce ne sono davvero tanti e uno di questi è, senza alcun dubbio, Cala Macarella, una delle più favolose dell’isola di Minorca.

Siamo di fronte a un autentico spettacolo, 140 metri di spiaggia sabbiosa incastonata in una caletta a forma di conchiglia, accarezzata dalle acque più trasparenti del Mediterraneo.

Cala Macarella, uno spettacolo indimenticabile

Candida sabbia finissima, un tripudio di blu, alte scogliere: Cala Macarella è un incanto, nel cuore dell’Area Naturale d’Interesse Speciale di Minorca, sulla costa sud di Ciutadella.

Vera perla, è plasmata da una raccolta spiaggia selvaggia, mare incredibile dal fondale sabbioso che digrada con dolcezza, perfetto per chi ama cimentarsi in lunghe nuotate, e la fresca pineta sulle scogliere che si fa oasi di refrigerio e tranquillità.

Ideale per le famiglie con bambini e per chiunque desideri concedersi giornate balneari che non si dimenticano, è un must anche per la pratica dello snorkeling: tra le rocce, infatti, si celano piccole insenature, grotte e calette tutte da esplorare.

E poi, certo, è il luogo ideale per divertirsi in spiaggia, fare un picnic, rilassarsi al sole, tuffarsi tra le onde.

Sebbene non sia una spiaggia attrezzata, dispone comunque di servizio di salvataggio da giugno a settembre, bagni, docce e un piccolo chiringuito che offre panini, antipasti, piatti misti, menu per bambini e fast food con servizio self service.

Inoltre, il parcheggio a pagamento è a soli 300 metri mentre quello gratuito a un chilometro con 15 minuti di camminata per raggiungere l’arenile.

Cala Macarelleta, splendida “sorella minore”

Trovandosi a Cala Macarella, un altro consiglio è quello di dedicare del tempo alla scoperta della “sorella minore”, Cala Macarelleta, più raccolta ma meno affollata.

Per raggiungerla, occorre seguire a piedi il Camí de Cavalls verso Cala Turqueta, affascinante sentiero dal panorama mozzafiato che consente di scattare fotografie uniche di Macarella dall’alto.

In cinque minuti sarete arrivati.

Le opzioni per raggiungere Cala Macarella

Vediamo ora quali sono le possibilità per arrivare a Cala Macarella, lungo la costa sud-occidentale di Minorca, a 14 chilometri da Ciutadella.

In auto si può soltanto in bassa stagione, poiché da giugno a settembre non è consentito.

Da Ciutadella, si segue la Ronda Sur, si imbocca il Camí de Sant Joan de Missa e si seguono le indicazioni stradali per le spiagge meridionali.

Da Mahon, capitale amministrativa di Minorca, occorrerà un’ora di macchina.

Chi, invece, si sposta con i mezzi pubblici, potrà servirsi della linea di autobus 69, in partenza ogni venti minuti, che effettua il percorso Ciutadella – Macarella – Ciutadella.

Da Mahon, invece, la linea 51 arriva a Cala Galdana, da cui percorrere a piedi il tragitto per il Camí de Cavalls.

Infine, c’è anche l’opzione della linea 68 da Ciutadella fino a Cala Turqueta da dove si giunge alla spiaggia in un’ora di cammino ammirando uno spettacolo che non si vede tutti i giorni.

Cala Macarella può anche essere esplorata via mare, a bordo di barche oppure kayak, sia con imbarcazioni proprie sia con visite guidate.

Il momento migliore per scoprire una delle perle di Minorca

Come accennato, Cala Macarella è una delle spiagge più affascinanti e gettonate di Minorca per cui sarebbe opportuno arrivare la mattina presto, tra le 14 e le 15 oppure al tramonto.

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Le Isole Incoronate della Croazia sono le regine del mare

Il paradiso all’improvviso: è questo il sentimento che prevale nel viaggiatore nel momento in sui si trova al cospetto delle Isole Incoronate della Croazia. Un prezioso arcipelago che si fa spazio tra le limpide acque del Mar Adriatico e dove svettano questi meravigliosi fazzoletti di terra che possono essere definite le regine del mare.

Dove si trovano le Isole Incoronate

Le affascinanti Isole Incoronate si ergono in tutta la loro autenticità di fronte alla Dalmazia, a 15 miglia nautiche a ovest di Sebenico e 15 a sud di Zara. Composto da 147 tra isole, isolotti e grossi scogli, l’arcipelago si trova proprio a sud-est dell’isola Lunga – in croato Dugi Otok -, della quale sono la naturale continuazione.

Data la loro indiscutibile bellezza, sono persino conosciute come “la Polinesia dell’Adriatico” e sono la meta più indicata per i viaggiatori che hanno voglia di luoghi tranquilli, dove a regnare in maniera indiscussa sono la pace e la natura più vera.

Come arrivare e come visitare le isole

Prima di scoprire quali sono le attività che si possono fare presso le Isole Incoronate e le varie attrazioni che ci sono da vedere, è necessario essere a conoscenza di alcune informazioni che riguardano il come arrivare, in che modo visitarle e dove eventualmente soggiornare in questi angoli di paradiso.

Isole Incoronate, cosa sapere

Fonte: iStock

Veduta delle Isole Incoronate

Le Isole Incoronate sono immerse in un’area protetta, ciò vuol dire che nessuna di esse è dotata di aeroporto. Per arrivarci è infatti necessario partecipare a delle visite guidate che possono essere effettuate esclusivamente tramite imbarcazioni registrate per il trasporto passeggeri, e che quindi hanno ottenuto un’autorizzazione apposita dal Parco. In alternativa si può optare per il soggiorno di alcuni giorni, ma in questo caso dovete tenere bene a mente alcune informazioni.

Innanzitutto le isole non dispongono di hotel. Per i viaggiatori ci sono però delle case private che vengono affittate a prezzi alquanto elevati in 16 diverse località: Stiniva, Statival, Lupeska, Tomasovac – Suha punta, Sipnate, Lucica, Kravljacica, Striznja, Vruje, Gujak, Opat, Smokica, Ravni Zakan, Lavsa, Piskera – Vela Panitula, Anica on Levrnaka, Podbižanj, e Koromasna. Inoltre è proibito campeggiare al di fuori delle aree designate, ossia Ravno, Zakan e Levrnaka.

Per quanto riguarda le visite, è bene essere a conoscenza che le immersioni subacquee al di fuori di gruppi organizzati e approvati sono proibite. Alla luce di tutto ciò viene spontaneo domandarsi: cosa si può fare quindi presso le Isole Incoronate?

Cosa visitare

Partiamo dal presupposto che se deciderete di organizzare una vista presso le Isole Incoronate, che in lingua locale si chiamano Kornati, da lì a breve vi ritroverete in paradiso. L’arcipelago si caratterizza, infatti, per la presenza di impressionanti rocce che raggiungono altezze di 60-80 metri fuori dall’acqua, e più di 100 metri negli abissi.

Mastodontiche falesie, promontori e grotte si affacciano su un Adriatico più bello che mai, mentre di fronte a voi si apre un paesaggio che sembra non essere di questo pianeta.

Paesaggio isole Kornati

Fonte: iStock

Il paesaggio delle Isole Incoronate

Oltre a bagni indimenticabili e relax in spiagge che paiono essere dipinte da favolosi pittori, da queste parti è possibile osservare numerosi animali, più di 800 specie di piante, moltissimi uccelli come falchi pellegrini, gufi reali e sparvieri e, soprattutto, passeggiare tra la vegetazione.

Questi piccoli atolli sono infatti pregni di punti panoramici e belvedere naturali che possono essere scovati intraprendendo numerosi sentieri. In più, si possono gustare diverse delizie locali grazie a circa 20 ristoranti.

Ma non è finita qui perché, passo dopo passo, si può anche arrivare al cospetto della brulla isola di Piskera dove si fa spazio una chiesetta costruita dai pescatori. Poi ancora a Kornat, l’isola con la maggiore estensione di tutto l’arcipelago, in cui cerca di toccare il cielo la chiesetta della Madonna di Tarac, costruita nel Medioevo sui resti di basilica paleocristiana.

In sostanza una gita o un soggiorno presso le Isole Incoronate si fa per scoprire dei paradisi terrestri totalmente intatti, per lasciarsi andare alla pace, per cospargersi di natura selvaggia e per tuffarsi in un mare magnifico: sono i luoghi ideali per rimettersi al mondo, per creare un completo distacco dalla vita quotidiana.

Le spiagge da non perdere

Non stiamo scherzando: il mare che offre l’arcipelago delle Incoronate è il più bello di tutta la Croazia (e non solo). Una delle spiagge più affascinante è la Baia Telascica che sorge nella parte meridionale dell’Isola Dugi Otok. È una sorta di porto naturale protetto dai venti e dalle correnti dell’Adriatico che sfoggia tre zone separate da strettoie e fondali in cui vanno a riprodursi numerose specie marine. Tra le altre cose, proprio qui si sviluppa persino un lago salato.

Baia Telascica, Isole Icoronate

Fonte: iStock

I colori della Baia Telascica

Altrettanto affascinante è la Baia Saharun, una spiaggia sabbiosa situata sempre sull’Isola Dugi Otok. Un mare azzurro e cristallino invita ad immergersi e grazie al suo incredibile fascino è stata spesso elencata tra le “più belle baie del mondo”.

Poi ancora Ravni Zakan, un piccolo isolotto da raggiungere esclusivamente via mare che è un vero e proprio paradiso di natura incontaminata lambito da acque cristalline.

Non meno affascinante è Baia Opat, situata sull’isola Kornat. Dotata di molto spazio, è un piccolo angolo paradisiaco del Mar Adriatico che offre tutto il necessario per trascorrere una giornata di stupore.

Molto bella è anche l’Isola di Rava che si fa amare per la sua costa molto frastagliata e ricca di baie: ce ne sono persino tredici. L’habitat ideale di tartarughe di mare, delfini e stelle marine. Inoltre, secondo una leggenda, proprio qui si trova il centro del mondo, un buco enorme nella terra in cui in un tempo lontano sorgeva una pianta di gelso.

Meravigliosa è anche la Baia di Lernaka situata sull’isola omonima. Con ben 117 metri sopra il livello del mare, regala la vista migliore di tutta la zona. Dalla parte opposta vale la pena fare un salto anche presso la Spiaggia di Lojena, accarezzata da un mare cristallino e incorniciata da un panorama emozionante.

Informazioni utili

Per visitare nella migliore maniera possibile le Isole Incoronate è necessario tenere a mente alcune informazioni, oltre a quelle che vi abbiamo già dato. Se è vero che sono un paradiso di natura selvaggia, incontaminata, primitiva, è altrettanto reale che sono isole private e che per questo bisogna comportarsi come ospiti educati.

Inoltre, non esistono negozi e i sub autonomi con regolare qualificazione o patentino possono effettuare immersioni in autonomia presso 9 zone: Kornat (Opat – Tanka Prisliga), Samograd, Okljuc, Mala Panitula, Vela Panitula, Rasip, Kasela, Mana, Borovnik.

Infine, non è possibile portare sabbia o altro ed è proibito disturbare in qualsiasi maniera gli organismi marini.

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Faliraki, una Grecia tutta da scoprire

L’estate è orami entrata con forza – e anche con il caldo – nelle nostre vite e si fa sempre più forte la voglia di prendere armi e bagagli e andare in vacanza. L’Europa è una destinazione ottimale per cui è in cerca di mare e di tantissime cose da fare. Per questo motivo abbiamo deciso di parlarvi di una eccezionale destinazione della Grecia: Faliraki.

Dove si trova Faliraki

Faliraki è una graziosa località balneare situata sull’altrettanto suggestiva Rodi. Parliamo quindi di un curioso villaggio che prende vita lungo la costa orientale della più grande isola del Dodecaneso, a circa 12 chilometri dal capoluogo.

Si tratta di una località turistica particolarmente amata dai viaggiatori che scelgono la Grecia come meta delle loro vacanze. Sapete perché? Perché Faliraki si trova in una posizione molto favorevole, ma anche perché regala spiagge immense, bar, ristoranti, alberghi, affittacamere e, soprattutto, una vivace e colorata vita notturna.

Non a caso è una realtà particolarmente frequentata dai giovani che qui possono divertirsi grazie a una vasta scelta di locali, sia di giorno che di notte, e magari proprio sulla sua bella spiaggia. Ciò non toglie che questo angolo dell’isola di Rodi sia una destinazione adatta anche alle famiglie per via dei tanti servizi offerti.

Faliraki, cosa vedere

Fonte: iStock

Una meravigliosa veduta di Faliraki

Cosa vedere

Come si è potuto intuire dalle righe precedenti, Faliraki non è probabilmente la cittadina più emozionante della Grecia. Questo perché si caratterizza per possedere un lungo susseguirsi di hotel e appartamenti per turisti, una moltitudine di negozi, caffetterie, locali notturni, ristoranti, discoteche, campi da beach volley, parchi acquatici, bungee-jumping, aree gioco per i più piccoli, piste go kart, centri equitazione e molto altro ancora.

No, non è la località più suggestiva di Rodi, ma senza ombra di dubbio qui si possono fare tante attività e sicuramente non ci si annoia. Il tutto, ovviamente, sempre concedendosi il privilegio di fare i bagni che si desiderano in un mare limpido e cristallino, così come potersi rifugiare in angoli circondati da rocce monumentali e dai profili selvaggi.

Se si sceglie questa meta per le proprie vacanze, è quindi per la facilità con cui la si può vivere, per la vicinanza a tante altre attrazioni da scoprire e perché si desidera fare una Vacanza con la V maiuscola, ovvero quella in cui non si vuole pensare a niente.

La maggiore attrazione turistica che si può trovare da queste parti, infatti, è un gigantesco WaterPark, un parco di divertimento acquatico con piscine e scivoli che ben si plasmano a qualsiasi età.

Le spiagge da non perdere

Faliraki è la regina del divertimento, ma anche una buona destinazione in cui godere di belle spiagge lambite da un mare a dir poco fantastico. La prima spiaggia che vi consigliamo di visitare è quella che si trova ai piedi del suo centro, un lido così esteso che le conferisce il titolo di uno degli arenili più famosi di Rodi, o almeno quello più frequentato.

Del resto parliamo di un lungo litorale di sabbia dorata in larga parte attrezzato e accarezzato da un mare azzurro e limpido. Con le acque generalmente calme, mette a disposizione fondali piuttosto bassi e per questo si rivela adatto anche alle famiglie con i bambini.

Baia di Faliraki, Rodi

Fonte: iStock

La grande Spiaggia di di Faliraki

Se ci si allontana di soli 4 chilometri dal centro, si arriva al cospetto di un piccolo capolavoro della natura: la Baia di Anthony Quinn. Il nome di questo minuto angolo di paradiso non è casuale perché proprio lui, il famoso attore americano, ebbe per questa caletta un colpo di fulmine durante le riprese del film “I cannoni di Navarone”.

Ma del resto non si può biasimare: si tratta di una spiaggia di pietre levigate, in parte attrezzata, che prende vita su una scenografica e maestosa insenatura. Il mare, manco a dirlo, è magnifico e caratterizzato da un colore dalle mille sfumature di turchese. I fondali regalano invece molte soddisfazioni per chi ama praticare lo snorkelling.

Dall’altra parte del promontorio che abbraccia la Baia di Anthony Quinn sorge un’altra incantevole caletta, la Spiaggia di Ladiko. Certamente meno nota rispetto alle precedenti, si caratterizza per offrire al visitatore un arenile misto di sassi e sabbia fine dolcemente sfiorato da un mare azzurro e trasparente. A rendere il tutto ancor più affascinante sono le colline circostanti che sono completamente avvolte da una florida vegetazione mediterranea.

C’è anche la spiaggia perfetta per chi, dopo il tanto divertimento che si vive tra le vie del centro di Faliraki, ha bisogno di un po’ di relax e privacy: Kathara. Parliamo infatti di un arenile piuttosto tranquillo che si estende in prossimità di un porticciolo di pescatori. Un piccolo golfo di ciottoli e sabbia circondato da alte scogliere che diventano lo sfondo ideale anche per i nudisti.

Come arrivare a Faliraki

Faliraki è uno dei più grandi centri del divertimento e della movida nelle isole del Dodecaneso, una meta altamente frequentata anche grazie alle facilità negli spostamenti. Se si proviene dalla città di Rodi, per esempio, basta salire a bordo di una vettura del servizio autobus che collega i due centri abitati con una corsa ogni mezzora.

Se invece si preferisce viaggiare con un mezzo proprio, occorre seguire le indicazioni per il villaggio. Insomma, arrivare a Faliraki è un gioco da ragazzi, quegli stessi che qui trovano davvero tanto pane per il loro denti.

Spiaggia di Kathara a Faliraki

Fonte: iStock

L’appartata Spiaggia di Kathara

Cosa vedere nei dintorni

Come vi abbiamo detto in precedenza, Faliraki è la meta ideale in cui trascorrere vacanze senza pensieri e all’insegna del divertimento, ma è anche un’ottima base per andare a scoprire alcune meraviglie dell’isola.

Vista la vicinanza con il capoluogo, il consiglio è non perdere una gita alla città di Rodi che prende vita all’interno di una cinta muraria lunga 4 chilometri. Suddivisa in Città Alta e Città Bassa, regala passeggiate indimenticabili in angoli pregni di storia e piccoli scorci che non lasciano di certo indifferenti.

Vale anche la pena fare un salto presso la fortezza di Erimokastro, famosa soprattutto per essere stata parte del set cinematografico de “I cannoni di Navarone”, che fa innamorare perché incorniciata da rovine di antiche mura. Non meno interessante è il sito archeologico di Sarantapichos che ancora oggi si pensa che sia parte di un’acropoli del periodo arcaico. Bellissimo, inoltre, è il vecchio monastero del profeta Amos che si erge fiero su una collina.

Infine, la destinazione top per arrivare a fine vacanze nella maniera più curiosa possibile: Kalithea, una località dove sgorgano sorgenti calde che spruzzano acqua di colore rosso.

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Amanti del design e dell’arredamento: non perdetevi questo museo

Da 80 anni nelle case di tantissime persone di tutto il mondo, con pezzi di design e arredamento che, nel tempo, sono diventati veri e propri complementi cult. Stiamo parlando di Ikea, marchio fondato in Svezia nel 1943, che coniuga le linee essenziali dell’arredamento nordico, con le ultime tendenze per la casa e le tante anime che può esprimere lo spazio domestico.

E, per gli amanti del design e dell’arredamento, che stanno programmando una vacanza in Svezia, c’è un’interessante novità. Infatti, all’interno dell’Ikea Museum sono state allestite due nuove aree espositive che sono un vero e proprio viaggio all’interno della storia del brand.

La struttura è stata aperta nel 2016 e ospita la mostra permanente intitolata La storia di Ikea: passato, presente e futuro, i due spazi realizzati per gli 80 anni del marchio sono: Ikea Through the Ages e Hej Ingvar!.

Il museo che racconta la storia di Ikea: dove si trova e perché è imperdibile

Difficile entrare in una casa e non trovare almeno un pezzo Ikea, perché nei suoi 80 anni di storia il brand ha dato vita a complementi di arredamento e mobili davvero iconici. Difficile, anche, per chi ama il design, non conoscere questo marchio che è partito dalla Svezia per poi prendere piede in tutto il mondo.

Se si sta programmando una vacanza in Svezia, e si vuole approfondire la storia del brand, allora bisogna segnare in agenda l’apertura di due nuovi spazi espostivi all’interno dell’Ikea Museum che si trova ad Älmhult. Si tratta di una tappa imperdibile per una vacanza nella zona, perché si trova all’interno dell’edificio originale del primo negozio, la cui apertura è datata 1958.

Uno spazio che trasuda la storia del marchio, all’interno del quale ammirare la mostra suddivisa in quattro aree tematiche: Le nostre origini, Design democratico, Hej Ingvar! e Ikea Through the Age. Le ultime due sono state predisposte proprio per celebrare gli 80 anni di Ikea. All’interno della struttura vi sono anche un negozio e un ristorante.

Un'immagine del nuovo allestimento dell'Ikea Museum

Fonte: Ufficio Stampa Ikea

Uno scorcio del nuovo allestimento dell’Ikea Museum

I due allestimenti per celebrare gli 80 anni del brand

Ottant’anni e non sentirli. Era il 1943 quando Ingvar Kamprad iniziò a vendere penne e fiammiferi nella regione dello Småland, che si trova nel sud della Svezia. Da allora, come si suole dire, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, trasformando Ikea in un marchio conosciuto a livello globale.
E visitare l’allestimento Ikea Through the Ages è come intraprendere un viaggio alla scoperta della sua storia, mostrando come si sia trasformata nel tempo, influenzando e lasciandosi influenzare.

“La maggior parte delle persone è entrata in contatto con Ikea nel corso della vita – ha spiegato Mats Nilsson, curatore della mostra -. Molti di noi, fin dall’infanzia, sono cresciuti con i mobili, i tessili, le lampade e tanti altri articoli d’arredamento di Ikea. Poter rappresentare una piccola parte di questa realtà, accanto agli alti e ai bassi dello sviluppo dell’azienda, è stata un’esperienza straordinariamente formativa e piacevole. Speriamo e crediamo che la maggior parte dei visitatori riconosceranno tanti prodotti e forse troveranno anche qualche sorpresa qua e là”.

L’uomo dietro a Ikea ha un nome e un cognome: si tratta di Ingvar Kamprad e la seconda esposizione è dedicata proprio a lui e alla sua vita, grazie a una serie di interviste inedite a ex dipendenti, persone che hanno fatto parte della storia del marchio e amici. “Con questa mostra abbiamo scelto di raccontare Ingvar Kamprad e il suo modo deciso e non convenzionale di fare business e dirigere l’azienda – ha spiegato Anna Sandberg Falk, curatrice della mostra -. Oltre all’impegno e al coraggio, Kamprad ha sempre dimostrato grande attenzione per le persone attorno a lui. Vogliamo enfatizzare la personalità, la creatività e la forza trainante che hanno posto le basi per la creazione della principale azienda di arredamento del mondo”.

Il secondo allestimento si intitola Hej Ingvar!. Entrambi sono aperti al pubblico a partire dal 15 giugno. Ed è anche una buona occasione per visitare Älmhult ed immergersi nell’atmosfera svedese e di uno dei suoi brand più noti in tutto il mondo.

Ikea Museum, parte del nuovo allestimento

Fonte: Ufficio Stampa Ikea

Ikea Museum, un’immagine del nuovo allestimento per gli 80 anni del brand
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Luoghi da fiaba: le meraviglie del Castello di Sissi

Romantica, ribelle, sfortunata: la Principessa Sissi ha segnato intere generazioni, divenendo una vera icona sin da quando la sua storia si è trasformata in un film (o meglio, in una vera e propria trilogia cinematografica di grande successo). Ma cosa sappiamo su di lei? Visitare i luoghi in cui si sono svolti gli eventi più significativi della sua vita è sempre una sorpresa: scopriamo oggi il Castello di Sissi, un antico maniero situato in Baviera.

I luoghi della Principessa Sissi

Elisabetta di Baviera, divenuta famosa con il nome di Principessa Sissi, è una delle figure femminili più iconiche del suo tempo: nata nel 1837 ereditando il titolo di Duchessa, rubò il cuore dell’Imperatore Francesco Giuseppe d’Austria, di cui divenne consorte ancora giovanissima. La sua è una storia costellata di momenti difficili, come la morte di due dei suoi figli e il terribile attentato che le costò la vita, nel 1898. Ma la Principessa è anche il simbolo della passione, quella che mise sempre in ogni suo impegno, dall’equitazione ai viaggi.

Sissi fu, in effetti, una grande viaggiatrice: cresciuta in Baviera, si trasferì a Vienna dopo le nozze con Francesco Giuseppe, e da quel momento toccò numerose località in tutta Europa, dall’Ungheria all’Italia, dalla Grecia alla Svizzera. Chi volesse seguire le sue tracce, può andare alla scoperta della Strada di Sissi e visitare le principali tappe in cui si svolse la sua vita, un’esperienza davvero affascinante. Ma stavolta vogliamo fermarci in un luogo magico, quello in cui la Principessa trascorse parte della sua infanzia felice, ancora del tutto ignara di quello che sarebbe stato il suo futuro.

Il Castello di Sissi, pura magia

La Principessa Sissi, quarta di dieci figli del Duca Massimiliano Giuseppe e di sua moglie Ludovica, nacque a Monaco di Baviera e trascorse la sua infanzia presso il palazzo di famiglia, mentre le sue estati furono scandite dalla vita all’aria aperta nel parco del Castello di Possenhofen. C’è tuttavia un altro luogo da fiaba in cui la giovane ragazzina, ancora spensierata, passò momenti bellissimi: si tratta del Castello di Unterwittelsbach, situato in una piccola frazione del villaggio di Aichach. Appartenuto al papà di Sissi, che qui aveva anche una grande riserva di caccia, fu uno dei primi rifugi felici di una bambina che, una volta cresciuta, cercò spesso qualche angolo di pace dove ritagliarsi del tempo per sé.

Il maniero, oggi conosciuto come il Castello di Sissi, ha una lunga storia: la prima testimonianza della sua esistenza risale al 1126, e per molti secoli continuò a passare di mano in mano. Fin quando, nel 1838, divenne una delle residenze estive del Duca Massimiliano, che vi portava spesso la sua figlioletta. Nell’enorme parco del castello, Sissi trascorreva il tempo giocando e cavalcando il suo pony, proprio come ogni bambina della sua età, ignara delle regole di corte che un giorno le sarebbero piovute addosso. L’edificio rimase di proprietà della famiglia di Sissi fino al 1955, quindi visse nuovamente vicende alterne sino all’acquisto da parte della città di Aichach.

Dopo lunghi lavori di restauro, il castello ha riaperto i battenti al pubblico. Oggi ospita il Museo di Sissi, che custodisce preziosi cimeli appartenuti alla Principessa. Grande amante della bellezza, Sissi possedeva abiti e accessori di moda, gioielli d’oro e d’argento, orologi raffinati: tutto ciò è in mostra tra le stanze che la videro bambina, assieme a tanti altri oggetti che le appartennero. Al primo piano del castello, ad esempio, si può seguire una presentazione multimediale che ne racconta l’intera storia, ma anche visitare la sala dedicata ai suoi viaggi in giro per l’Europa e quella che ripercorre i suoi ultimi giorni di vita, prima dell’assassinio avvenuto tragicamente a Ginevra.

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Dresda in estate: dormire nei castelli e partecipare a eventi unici

Avete mai fantasticato di essere imperatori, re di antichi regni o nobili che vivono in palazzi da fiaba? Se lo avete fatto c’è un’ottima notizia per voi: questo sogno può diventare realtà, e per far sì che sia così non c’è bisogno di andare chissà dove, basta recarsi in Germania e più precisamente a Dresda.

L’estate a Dresda

Dresda, la Capitale dello stato tedesco della Sassonia, è una città che pullula di celebri musei d’arte e di architetture che lasciano senza fiato. Incastonata nell’incantevole paesaggio della Valle d’Elba, che nel 2004 è stata inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’Unesco, offre al visitatore anche ex residenze reali barocche che in estate diventano ancor più affascinanti: si riempiono di atmosfere spettacolari, festival di musica, opere d’arte ed eventi culturali.

E in particolare quest’anno il 15 luglio c’è un’opportunità da non perdere: la fantastica Notte dei Castelli di Dresda che possiamo assicurarvi sarà più bella che mai. E per i visitatori di agosto, niente paura: dal 4 al 20 dello stesso mese andranno in scena dei concerti di musica da camera presso il Castello di Moritzburg.

La Notte dei Castelli

Come vi dicevamo in precedenza, le rive del tratto del fiume Elba che scorre a Dresda la notte del 15 luglio diventeranno più speciali che mai: è il giorno del Dresden Schlössernacht, ossia la Notte dei Castelli di Dresda. In sostanza tre ex residenze reali, Albrechtsberg, Eckberg e Lingner, verranno avvolte da uno speciale “incantesimo” il cui potere si diffonderà fino ai parchi dei manieri lungo un percorso illuminato di 6 chilometri diviso in 15 tappe.

Castello di Albrechtsberg a Dresda

Fonte: iStock – Ph: clu

Il maestoso Castello di Albrechtsberg

Inusuali esperienze multimediali e sensoriali verranno accompagnate da una coreografia di luci, musiche e danze nel parco del Castello di Albrechtsberg. Concerti di musica di vario genere (jazz, rock, tango, latina e altro) e piste da ballo improvvisate faranno da sfondo a questa passeggiata notturna piena di sorprese che si concluderà al Saloppe, un’area verde sulle sponde del fiume Elba, tra il castello di Albrechtberg e la Neustadt, dove si trova la più popolare e antica taverna di Dresda.

Una notte ricca di balli, delizie culinarie, birre locali e i vini del vigneto di Proschwitz che di certo non verrà dimenticata. Anche perché la festa proseguirà fino alle prime luci dell’alba, dopo la colorata esplosione di fuochi d’artificio sullo skyline di Dresda e sul fiume Elba.

La magica Notte dei colori prenderà il via alle ore 17 e per il prezzo di 48 euro (biglietto acquistabile online o negli uffici del turismo di Dresda). Solo con il ticket VIP, al costo di 165 euro, si potrà entrare nel Castello di Albrechtsberg come ospiti, gustare un buffet di alta qualità e una gamma selezionata di bevande.

Il biglietto per la Notte dei Castelli di Dresda è incluso nel pacchetto “Castle Night Special” che offre 2 notti in camera doppia o singola con prima colazione in hotel a 4 e 5 stelle della città a partire da 215 euro.

Il Moritzburg Festival

L’estate di Dresda non è di certo finita qui: tra il 4 e il 20 agosto si potrà partecipare al Moritzburg Festival, un evento da non perdere perché il favoloso Castello barocco di Moritzburg, insieme ad altre splendide location della città e dei suoi dintorni, ospiterà concerti di musica da camera di celebri solisti ed ensamble della scena internazionale. I concerti avranno luogo principalmente sulla terrazza nord e nelle sale del castello.

Altri posti in cui risuoneranno meravigliose melodie sono la Chiesa Luterana di Moritzburg, il Castello e il parco di Proschwitz e il Palazzo della Cultura di Dresda. Il picnic musicale nel parco del Castello di Proschwitz, la domenica 13 agosto alle ore 11, sarà uno degli appuntamenti a cui partecipare assolutamente.

Castello di Moritzburg a Dresda

Fonte: iStock – Ph: alessandro0770

Il magico Castello di Moritzburg di Dresda

Immersi nella natura del grande parco di Moritzburg e circondati da un placido ed emozionante specchio d’acqua, il Festival di Moritzburg è un must per gli amanti della musica, così come un’ottima occasione per decidere di andare a visitare il castello e le sue maestose sale. Una chicca da non perdere visitando il parco è sicuramente il “Castelletto dei fagiani”, un incredibile edificio che sfoggia un porticciolo in miniatura e un delizioso faro in stile Rococò.

Un sogno che si avvera: dormire in un castello

Sì, avete letto bene: questa estate Dresda e i suoi dintorni realizzano sogni, ovvero quello di dormire in un castello. In particolare presso il Castello di Eckberg, l’unico delle tre dimore storiche sulla riva destra dell’Elba ad offrire anche il pernottamento. Tutto ciò può avvenire in eleganti camere superior a 4 stelle, oppure in confortevoli camere a tre stelle nelle antiche scuderie.

Non mancheranno soddisfazioni per le proprie papille gustative perché il magico Castello è servito anche da un ottimo ristorante con tavoli nella storica sala o nel giardino d’inverno puntellato di finestre gotiche alte fino al soffitto. E no, non sarete soli perché a farvi compagnia ci sarà la vista davvero magnifica sul fiume Elba, sulla storica città di Dresda e in lontananza sulla Svizzera Sassone.

Oppure potreste optare per il Dresden Pillnitz Palace Hotel che è situato ai margini del grande parco del Castello di Pillnitz, in una posizione sontuosa poiché adagiato sulla riva del fiume Elba a pochi km da Dresda. Un piccolo albergo a quattro stelle che conta tre suite e 42 camere che invitano i viaggiatori  a scoprire di più sulla vita alla corte del principe Augusto il Forte. I giardini maestosi, la vicinanza al fiume e l’imponente architettura in stile chinois del palazzo creano un’atmosfera davvero sorprendente.

Un pass unico per tutto

L’ultima grande notizia per chi decide di visitare questa meravigliosa zona durante l’estate di quest’anno è che con un’unica tessera si possono scoprire tantissime delle sue meraviglie come castelli, giardini e palazzi.

Nello straordinario contesto della Sassonia ci sono ben 50 residenze da favola da visitare, comprensivi di edifici storici, castelli, monasteri, rocche e fortezze. Con la tessera schloesserland-PASS (al costo di 20 euro per 10 giorni o 40 euro per tutto l’anno) l’entrata in queste dimore è sempre gratuita.

Non resta che correre a scoprire l’esaltante estate di Dresda e dei suoi dintorni.

Castello di Pillnitz, Dresda

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Il favoloso Castello di Pillnitz, Dresda
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Riapre al pubblico l’Area Sacra di Largo Argentina

Mai prima d’ora i turisti avevano avuto modo di ammirare da vicino i meravigliosi reperti archeologici che, nel corso del secolo passato, erano tornati alla luce presso l’Area Sacra di Largo Argentina. Oggi, però, viene inaugurato un nuovo percorso che consente di avere una visione d’insieme ancora più spettacolare degli antichi templi che si trovano nel centro storico di Roma, in un luogo ricco di grande fascino. Ecco le novità più importanti.

L’Area Sacra di Roma riapre i battenti

Una delle più belle testimonianze della Roma antica, seppur non particolarmente conosciuta, è l’Area Sacra situata presso Largo Argentina, nel cuore del centro storico. In questa piazza, durante alcuni lavori di ristrutturazione avvenuti nel corso degli anni ’20 del secolo passato, furono ritrovati i resti marmorei di un’enorme statua. Si decise così di proseguire con gli scavi, riportando alla luce reperti archeologici preziosissimi, risalenti all’età repubblicana. Quella che è una storia millenaria si è dunque riaffacciata dopo lungo tempo ben celata sotto terra.

Particolarmente suggestivi sono i resti di quattro templi, che dovevano essere il punto focale della grande piazza lastricata riemersa a Roma. Ebbene, ora sarà possibile vedere da vicino questi antichi edifici: grazie ai lavori condotti dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, resi possibili dalla generosa donazione di Bulgari, il 20 giugno apre un nuovo percorso inclusivo che ci permette di visitare le rovine dell’Area Sacra e ammirare i reperti archeologici a distanza ravvicinata, regalandoci un’esperienza davvero meravigliosa.

Finora, infatti, i turisti potevano soltanto gettare un’occhiata ai templi dall’alto del piano stradale, mentre adesso si potrà scendere sin dentro l’area archeologica e ritrovarsi ad un passo da questo frammento di storia così affascinante. “Uno dei luoghi più belli e preziosi di Roma è finalmente fruibile appieno da parte dei cittadini romani e dei turisti, i quali d’ora in avanti potranno vedere da vicino meravigliosi reperti archeologici di varie epoche della storia della nostra città” – ha affermato Miguel Gotor, assessore alla Cultura di Roma Capitale.

Il nuovo percorso

Si tratta, dicevamo, di un percorso inclusivo: è stato infatti minuziosamente pensato per abolire qualsiasi tipo di barriera architettonica, rendendo il tour usufruibile da persone con necessità speciali. Vi è una piattaforma elevatrice che consente l’accesso a chi ha una mobilità ridotta, ma anche alle famiglie con passeggini. Lungo l’itinerario, non ci sono dislivelli e la passerella è completamente pianeggiante, così da rendere agevole il cammino. Diversi pannelli illustrativi, con testi in italiano e in inglese, raccontano la storia del sito e le trasformazioni che esso ha vissuto.

Due di questi pannelli sono tattili: presentano informazioni in italiano, inglese e braille, per offrire un’esperienza a tutto tondo anche alle persone ipovedenti e non vedenti. Tra le altre novità, poi, ci sono le due aree espositive situate nel portico della Torre del Papito, con una selezione di numerosi reperti ritrovati durante gli scavi degli anni ’20. Tra di essi, anche due teste di statue gigantesche appartenenti probabilmente ad antiche divinità e dei sarcofagi. Infine, una nuova illuminazione permette di avere una visuale migliore su questo preziosissimo patrimonio archeologico.

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Questo villaggio è un balcone naturale che si affaccia sulla Provenza

Capolavori disegnati da Madre Natura, città d’arte e grandi metropoli, monumenti artistici e architettonici e poi, ancora, spiagge, montagne e colline: queste sono solo alcune delle destinazioni che ci spingono, ogni giorno, a viaggiare in lungo e in largo invitandoci a scoprire le meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo. E ce ne sono così tante che non basta una vita intera per scoprirle tutte.

Ed è proprio di un luogo meraviglioso che oggi vogliamo parlarvi, di un posto che si trova all’ombra delle grandi città e di tutte quelle destinazioni presenti nei radar turistici, ma che conserva un fascino unico al mondo e un panorama destinato a lasciare senza fiato. Un piccolo villaggio, abbarbicato su una roccia, dove il tempo sembra essersi fermato, proprio lì dove esiste uno dei paesaggi più suggestivi e incredibili del pianeta.

Il suo nome è Sault, ed è un piccolo comune francese, abitato da poco più di 1.000 anime, situato nel dipartimento di Vaucluse nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Proprio qui, sull’altopiano Plateau d’Albion questo villaggio appare davanti allo sguardo degli avventurieri che giungono fin qui come un balcone naturale e bellissimo che si affaccia sulla Provenza e sui campi sterminati di lavanda. Pronti a partire?

Bentornati in Provenza

Organizzare un viaggio in Provenza, in ogni periodo dell’anno e in ogni stagione, è sempre un’ottima idea. La regione francese, infatti, ospita una serie di paesaggi, variegati e differenti, che attirano ogni giorno migliaia di persone provenienti da ogni parte del mondo. Da una parte la riviera, le eleganti città, le vie dello shopping e i resort di lusso, dall’altra i campi sterminati che si perdono all’orizzonte, i vigneti rigogliosi, le pianure e le foreste. Visitare la Provenza, questo è certo, è una di quelle esperienze che non si dimenticano facilmente.

E se è vero che il territorio sa stupire in modi e maniere differenti in ogni momento dell’anno, è vero anche che c’è un periodo in particolare che, più degli altri, è destinato a incantare e sorprendere. Da metà giugno, e per tutta l’estate, la regione si trasforma nel palcoscenico di uno degli spettacoli più strabilianti mai creati da Madre Natura, quello della fioritura della lavanda.

In questo periodo, infatti, i campi si tingono di viola, mentre nell’aria si diffonde un profumo inebriante che avvolge e inebria i sensi. I luoghi da raggiungere per ammirare lo show sono tanti, e tutti offrono visioni e prospettive mozzafiato. Vi basterà seguire l’inconfondibile profumo della lavanda per scovarli tutti.

Tuttavia, se è un’esperienza intima e inedita che volete vivere, proprio durante il periodo della fioritura, allora vi consigliamo di raggiungere Sault. Questo piccolo villaggio, infatti, è situato su uno sperone roccioso che affaccia direttamente su campi di grano, di farro e di lavanda e che offre visioni mozzafiato.

I campi di lavanda a Sault

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I campi di lavanda a Sault

Sault: un balcone naturale sulla Provenza

Situato in posizione strategica, non lontano dal Mont Ventoux conosciuto come il Gigante della Provenza, questo piccolo borgo è un vero gioiello da scoprire. Le sue origini affondano le radici in tempi lontani, basti pensare che la presenza umana nel territorio risale ai tempi preistorici.

La storia del luogo si fonde con una bellezza senza eguali, il villaggio provenzale, infatti è iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Lo sperone roccioso su cui sorge Sault è circondato, tutto intorno, da campi che si perdono all’orizzonte e che ospitano coltivazioni di grano, di farro e lavanda.

Durante l’estate, il paesaggio che si snoda tutto intorno si tinge di viola e di oro, trasformando l’area della Vaucluse in una tavolozza di colori strabilianti. Non vi resta che raggiungere uno dei tanti punti panoramici presenti nel villaggio e aguzzare bene la vista: la visione è incantata.

Sault, il balcone naturale della Provenza

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Sault, il balcone naturale della Provenza
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Agios Georgios beach, per un’estate in Grecia da sogno

La Grecia è un sogno balneare e, per trascorrere l’estate qui, c’è soltanto l’imbarazzo della scelta: il mare è cristallino, le spiagge sono da cartolina e i panorami lasciano davvero senza fiato.

Tra tutte queste meraviglie, merita un approfondimento Agios Georgios beach, a una trentina di chilometri a sud ovest dalla città di Corfù.

Si tratta di una spettacolare baia nel paese di Agios Georgios, una delle zone più vivaci dell’isola, con ben 10 chilometri di spiagge attrezzate e spettacolari.

Agios Georgios, tra le spiagge più belle di Corfù

Se Corfù è un incanto, Agios Georgios beach non è assolutamente da meno e la sua bellezza si preannuncia già durante il viaggio per raggiungerla, lungo una strada che costeggia paesini tipici immersi in un paesaggio naturale lussureggiante tra frutteti, uliveti e mandorli.

Scendendo dalla collina di Pagi, ecco la baia che corre con il paese alle spalle, con tutti i servizi per i turisti tra cui strutture ricettive per il soggiorno.

Siamo nel pieno contatto con la natura, in un’oasi di tranquillità adatta a tutti, anche alle famiglie con bambini.

Le due sabbiose sono tutte da esplorare, mentre la morbida sabbia dorata invita a rilassarsi sotto il sole senza più pensieri.

E il mare? Qui è cristallino e trasparente a dir poco, con i fondali che digradano con dolcezza.

La spiaggia è inoltre dotata di ogni comfort: lettini, ombrelloni, docce, bar, il piccolo porticciolo per chi desidera noleggiare un barca e andare alla scoperta delle incantevoli baie nelle vicinanze, e stabilimenti attrezzati per praticare sport acquatici tra cui la moto d’acqua, il windsurf e le escursioni subacquee, con l’opportunità di seguire corsi appositi tenuti da istruttori esperti.

I fondali e le grotte pullulano di vegetazione e fauna marina, un must per lo snorkeling.

Paradiso per il relax e i giochi dei più piccoli durante il giorno, la sera si trasforma nel luogo ideale per i giovani e gli amanti della movida.

In più, nei pressi del litorale troviamo taverne dove assaporare le specialità della cucina greca tra cui ottimo pesce fresco, e non mancano negozi per andare a caccia di souvenir e regali, e market per la spesa quotidiana (lungo la strada principale che porta al paese).

Oltre a bagni di sole e tuffi nelle acque limpidissime, non perdetevi una piacevole passeggiata lungo il litorale per ammirare un panorama difficile da descrivere a parole, un’escursione in giornata alle isole Paxi e Antipaxi, e la scoperta della vicina spiaggia di Issos, ventilata e lunghissima, cui si arriva facilmente a piedi dal marciapiede su cui si affacciano bar e ristoranti alla moda: nei pressi di Isso beach, oasi di natura è poi la riserva del Lago di Korission.

Come raggiungere la spiaggia

Come accennato, l’arenile si trova ad appena 30 chilometri dalla città di Corfù, il che significa circa un’ora di auto dall’aeroporto e dalla capitale.

Inoltre, è ben collegata con le linee di autobus che offrono svariate corse fino a tarda sera, distanziate di un’ora una dall’altra.

La strada costiera che la delimita, dove è anche comodo parcheggiare l’automobile, dona una visione favolosa che lascia a bocca aperta: il felice contrasto del verde della fitta vegetazione con il blu del mare non si dimentica.