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La galleria dei sussurri nascosta nella Grand Central Station a New York

New York, la città che non si ferma mai, è una destinazione che da sempre cattura l’anima e l’immaginazione dei turisti di tutto il mondo. Tra i grattacieli e i parchi immensi che offrono un’oasi di tranquillità lontana dal caos della metropoli, incanta lo sguardo con le sue luci scintillanti, le insegne colorate, i murales e i graffiti.

Ma custodisce anche luoghi curiosi e sconosciuti che vale la pena visitare e che renderanno il viaggio nella Grande Mela ancora più indimenticabile. C’è un posto nascosto, che passa inosservato, quasi invisibile agli occhi dei più distratti. Eppure, si trova proprio nel cuore di uno dei luoghi maggiormente affollati della città: la Grand Central Station, un luogo iconico, simbolo di grandezza architettonica e storica.

Non è solo una stazione ferroviaria, ma un vero e proprio monumento che resiste nel tempo e rappresenta un punto di riferimento immutabile nella vastità della città di New York. Qui, esiste un luogo intrigante e divertente chiamato la galleria dei sussurri, un romantico segreto nascosto tra le maestose arcate di questo edificio.

Galleria dei sussurri: l’antico segreto della Grand Central Station

La galleria dei sussurri è situata al secondo piano interrato della Grand Central Station a New York City e prende il nome dalla sua caratteristica unica: quando due persone si fermano ai due angoli opposti dell’arco e sussurrano tra loro, possono sentire le loro voci trasmesse lungo il corridoio.

Questo fenomeno sorprendente è il risultato della particolare struttura architettonica e dell’acustica amplificata della galleria. Le pareti sembrano celare secoli di segreti, confidenze, intrighi, messaggi cifrati e promesse nascoste, come se fossero state appositamente costruite per custodirli.

Questo luogo magico ha visto passare anche innumerevoli coppie innamorate che ancora oggi continuano a scambiarsi promesse di matrimonio o dichiarazioni d’amore, rendendolo un vero santuario per i sentimenti più profondi e sinceri.

Ma mentre vi trovate qui per provare questa esperienza straordinaria, non potete fare a meno di fare una sosta al leggendario Oyster Bar, situato proprio di fronte a quest’arco magico. Fondato nel lontano 1913, lo stesso anno in cui la stazione è stata inaugurata, questo locale storico è diventato un punto di riferimento per gli amanti della cucina d’eccellenza. Qui potrete gustare ostriche fresche e frutti di mare selezionati, preparati con maestria e presentati con stile. Ma non è solo il cibo che rende il ristorante così rinomato.

La sua atmosfera elegante, i soffitti a volta e l’atmosfera di epoche passate vi faranno sentire come se foste tornati indietro nel tempo. Perciò, se volete vivere un’esperienza culinaria straordinaria e immersiva, non potete perdervi l’Oyster Bar, il locale più antico della stazione.

Grand Central Station

Fonte: iStock

Grand Central Station, New York, Stati Uniti

Grand Central Station: un’icona di New York

La Grand Central Station si trova all’incrocio tra la 42ª strada e Park Avenue, nel cuore di Midtown Manhattan. Questa posizione privilegiata la rende non solo un importante punto di trasporto per pendolari e turisti, ma anche un’animata destinazione per lo shopping e il divertimento.

All’interno si trovano una miriade di negozi di moda, gioiellerie di lusso, librerie accoglienti ed eleganti ristoranti che offrono numerose offerte culinarie. Ogni anno, più di 500.000 visitatori provenienti da tutto il mondo convergono in questa stazione, creando un’atmosfera vibrante e dinamica.

Vi suggeriamo di esplorarla attraverso uno dei Free Walking Tour disponibili, in cui guide esperte vi accompagneranno in un percorso informativo sulla storia e sulle trasformazioni che l’edificio ha subito nel corso degli anni, permettendovi così di apprezzare appieno il suo fascino senza tempo.

Oyster Bar Grand Central Satation

Fonte: iStock

Oyster Bar, Grand Central Satation di New York
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Lago Saimaa: una meraviglia con 13.000 isole

Nella parte sud-orientale della Finlandia sorge un lago magnifico e in cui galleggiano circa 13.000 isole. Ha il nome di Saimaa ed è il più grande di tutto il Paese e il quarto per estensione in Europa. Un incredibile specchio d’acqua che bagna le rive della regione del Finnish Lakeland, e in particolare della Carelia meridionale.

Cosa aspettarsi

Ritrovarsi al cospetto del Saimaa è eccezionale: questo lago che pare infinito infonde una vera e propria calma interiore e, in più, è il posto perfetto per fermarsi ad ascoltare i suoni del silenzio della natura finlandese. Ma del resto parliamo di una territorio particolarmente unico nel suo genere perché contiene paesaggi geologici di importanza internazionale, siti archeologici, ecologici, storici e culturali.

Un posto dove la natura regna sovrana e in cui il visitatore può dedicarsi a tantissime attività, da quelle più adrenaliniche come le escursioni nei boschi circostanti, a quelle più rilassanti, come una magnifica sauna finlandese.

Il modo migliore per esplorare il lago

Questo vero e proprio capolavoro della natura vanta ben oltre quattromila chilometri quadrati di estensione. Per questo motivo, non c’è modo migliore per esplorarlo che a bordo una crociera. A disposizione dei viaggiatori ci sono traversate di poche ore, oppure di qualche giorno. Si può pernottare sulle imbarcazioni, ma anche affittare un’isola privata e dormire in un tipico cottage finlandese.

Lago Saimaa , Finlandia

Fonte: iStock

Un angolo del Lago Saimaa

Durante la navigazione vi sentirete costantemente inondati dal blu, quello vero, puro, profondo, che solo in posti incontaminati come questo si può davvero percepire. E poi il verde dei pini, che in autunno diventano multicolori e in inverno un tappeto di bianco, che ricoprono le numerose isole.

Le attrazioni da non perdere

È chiaro che in un lago così esteso ci sono tantissime attrazioni – naturali e non – da scoprire. Ma se proprio dovete sceglierne solo alcune, vi consigliamo di non perdere il Kummakivi perché è davvero sorprendente.

Si tratta di una roccia che si trova a Ruokolahti, e detta così sembrerebbe la cosa meno interessante del mondo. Ma in realtà è un posto quasi surreale perché è un gigantesco masso di 500 kg che sembra essere impeccabilmente in equilibrio sopra un altro sasso. Un tempo si pensava che un’opera assurda come questa fosse stata eretta dai giganti, ma la verità è che stato il lavoro secolare dei ghiacciai. Kummakivi  in finlandese significa “roccia strana” e, considerando che sulla cima della pietra cresce un pino dagli anni ’80, non possiamo che comprendere il perché.

Kummakivi, Finlandia

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Lo straordinario Kummakivi

Ilkonsaari è invece una delle tante isole de Lago Saimaa che sorge sul lato di Lappeenranta. È la meta perfetta per fare escursioni in mezzo alla natura più pura e proprio qui, lungo un sentiero che attraversa tutto il suo territorio, sono stati costruiti diversi tsasounas, ovvero delle case di preghiera ortodosse che vale la pena scoprire.

Per fare una vera immersione di storia dovete invece dirigervi verso Astuvansalmi, nel comune di Ristiina, una realtà che vanta il titolo di più grande complesso di pitture rupestri preistoriche dei Paesi nordici: ci sono più di 80 dipinti creati su delle impressionanti rocce che, se osservate da una certa angolazione, sembrano visi umani.

Paesaggi altamente emozionanti sono quelli che si possono scorgere presso il comune di Punkaharju, in cui ci sono anche tantissime attività da fare. Da non perdere è pure Kerimäki che è la culla di uno dei siti naturali più interessanti della regione: il cristallino Lago Puruvesi, un sottobacino del Lago Saimaa.

Castelli e fortezze

Ad affacciarsi sulle placide acque del Lago Saimaa ci sono numerosi castelli e fortezze. Uno di questi si trova a Savonlinna e si chiama Castello Olavinlinna. Edificato su uno sperone roccioso durante il Medioevo, è una magnifica struttura in pietra che è aperta per visite guidate e concerti. Nel mese di luglio, inoltre, è la sede del Festival dell’Opera di Savonlinna.

Castello Olavinlinna, Finlandia

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Il magnifico Castello Olavinlinna

Altrettanto affascinante è la a fortezza di Kärnäkoski, parte del comune di Savitaipale, che dalle sue mura regala una spettacolare vista sul Lago Saimaa.

A Lappeenranta, una coloratissima città finlandese, d’estate succede qualcosa di veramente speciale: vengono create delle suggestive sculture di sabbia, costruite attorno a un diverso tema ogni anno, da un team di artisti finlandesi e internazionali. D’inverno, invece, viene edificato un castello di neve per tutta la famiglia, comprensivo di scivoli per i più piccoli.

Le città da non perdere

Come è possibile intuire, lungo i tantissimi km del lago si trovano diverse città e località particolarmente interessanti. Tuttavia, cinque di esse sono davvero speciali, ovvero Imatra, Lappeenranta, Mikkeli, Savonlinna e Varkaus.

Imatra sorge sulle rive del fiume Vuoksi, un emissario che scorre dal Lago Saimaa a Lago Ladoga, e da secoli fa innamorare tutti i suoi visitatori per via di Imatrankoski, quattro straordinarie rapide che compiono un salto di 18 metri. Oggi alimentano persino una colossale centrale elettrica che fornisce energia a Helsinki e a tutta la Finlandia sudorientale.

Accanto ad esse prende vita la prima riserva naturale della Finlandia, Kruunupuisto, dove si possono vedere i segni dell’era glaciale, come ad esempio le marmitte dei giganti. Affascinante in città è anche il castello in stile liberty che da molti è ritenuto l’edificio più bello della Finlandia.

Lappeenranta è una spettacolare città di mezzo: si è sviluppata al confine tra la cultura occidentale e quella orientale. Tra grandi centri commerciali, piccole boutique, caffè e ristoranti di qualità, si fanno spazio parchi enormi e una natura mozzafiato, il tutto a pochi passi dal centro.

La sua fortezza, invece, è la parte più antica della città e per arrivarci bisogna solcare una strada acciottolata su cui si affacciano pregevoli edifici che ospitano musei, gallerie e botteghe degli artigiani locali.

Lappeenranta, Finlandia

Fonte: iStock

Veduta di Lappeenranta

Voliamo ora a Mikkeli che si rivela la meta più interessante per chi, oltre all’aspetto storico e naturale, cerca anche di saperne di più su quello enogastromomico. Da queste parti, infatti, foreste, campi, laghi e natura incontaminata sono la culla di ottimi e freschi ingredienti trasformati dai ristoranti della città in imperdibili prelibatezze. La regione di Mikkeli, tra le altre cose, ospita numerosi manieri maestosi, tutti impreziositi da eleganti giardini.

Savonlinna è ricca di storia, cultura e incredibili siti naturali e, in più, è davvero suggestiva: il centro della città è in parte costruito sulle delle isole, e per questo colpisce il visitatore anche per i suoi curiosi ponti. Del bellissimo Castello di Olavinlinna ve ne abbiamo già parlato, ma sappiate che proprio accanto ad esso prende vita Wanha Savonlinna, la zona storica dove svettano nei cieli antichi edifici che sono la casa di botteghe artigiane, gallerie d’arte, boutique e caffetterie.

Infine, la città di Varkaus che offre una vasta gamma di eventi e attività adatte a tutte le età.

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A marzo 2024 debutterà una nuova compagnia aerea

Raggiunto l’accordo per l’inaugurazione di una nuova compagnia aerea, che andrà a sostituire quella finora operante come vettore di bandiera a Malta: si tratta di un’operazione di “rinascita”, dal momento che sono ben poche le novità de facto, nonostante un nome diverso e un taglio netto nella selezione delle rotte. Ecco che cosa sta succedendo.

Addio Air Malta: la nuova compagnia aerea

Tante le difficoltà incontrate, negli ultimi anni, dalla compagnia aerea di bandiera maltese: le iniezioni di capitali dall’UE non sono state sufficienti a risanare la crisi che ha colpito il settore, quindi l’esecutivo ha deciso di cambiare direttamente le carte in tavola. E così, Air Malta si prepara all’addio, lasciando definitivamente a terra i propri velivoli. Ma solamente per un giorno, dal momento che il fallimento della compagnia sarà seguito dalla nascita di un nuovo vettore, che avrà anch’esso come unico azionista il governo.

“In assenza di una soluzione per la capitalizzazione di Air Malta, è stato deciso di fondare una nuova compagnia aerea partendo da zero – una nuova compagnia aerea che si basa sui numerosi punti di forza di Air Malta, ma con una forte attenzione alla sostenibilità finanziaria a lungo termine” – ha annunciato il ministro delle finanze e dell’occupazione Clyde Caruana. Il tempo di ottenere le necessarie autorizzazioni da parte del Maltese Civil Aviation Directorate e gli aerei torneranno a decollare, questa volta sotto il nome di KM Malta Airlines.

Il cambio è previsto per il prossimo 31 marzo 2024, data in cui il nuovo vettore debutterà sui cieli di Malta. Ma quali sono le novità principali? In realtà, rimarrà quasi tutto come prima: gli aerei saranno gli stessi, così come il personale – che negli anni passati ha già subito un durissimo taglio) e la livrea. Addirittura il nome sarà identico sui tabelloni in aeroporto e sui motori di ricerca dei voli, perché a detenerne la proprietà è il governo maltese, che lo affitterà alla nuova compagnia aerea. Servirà un investimento iniziale di 350 milioni di euro, per acquistare alcuni slot nei principali aeroporti d’Europa e per prendere in leasing tre nuovi A-320.

Le rotte di KM Malta Airlines e le altre novità

La compagnia aerea avrà sede, ancora una volta, presso l’aeroporto internazionale di Luqa, l’unico dell’arcipelago maltese. Tra le novità più importanti, c’è il rinnovamento del network: delle attuali 37 rotte disponibili, ne resteranno in vigore solamente 17 – quelle che si sono dimostrate più redditizie per Air Malta, e che lo resteranno probabilmente anche per KM Malta Airlines. Quali sono? In Italia, resteranno attivi i collegamenti da/per Catania, Milano e Roma (dovremo invece dire addio a quelli da/per Napoli e Palermo).

A livello europeo, invece, saranno serviti gli aeroporti di Amsterdam, Berlino, Bruxelles, Dusseldorf, Heathrow, Gatwick, Lione, Madrid, Monaco, Parigi, Praga, Vienna e Zurigo. Ancora in fase di trattativa è il nuovo collegamento con Copenhagen. In futuro, è possibile che la rete venga ampliata, con l’aggiunta soprattutto di maggiori frequenze sulle rotte più collaudate, per massimizzare l’utilizzo degli aerei e ottimizzare le prestazioni commerciali. Manca dunque davvero poco all’addio di Air Malta, che rinascerà dalle sue stesse ceneri il giorno successivo, per intraprendere una nuova avventura.

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Ecco qual è la migliore compagnia aerea low cost in Europa

Anche quest’anno sono stati consegnati i World Travel Awards, spesso chiamati anche Oscar del Turismo. Tra i vari premi che conferisce questo importante evento c’è quello destinato alla miglior compagnia low cost del nostro continente, e quest’anno a vincerlo è stato a un vettore a basso costo ungherese.

WizzAir, la migliore compagnia low cost in Europa

Quest’anno è WizzAir a vincere i World Travel Awards come “Compagnia aerea low cost leader in Europa – 2023”, ovvero l’aviolinea in più rapida crescita e più sostenibile dal punto di vista ambientale a livello globale, che ha ricevuto questo ambitissimo riconoscimento per il grande impegno che mette ogni giorno nel fornire un servizio di alto livello ai propri clienti e per le sue pratiche di aviazione sostenibile.

A ritirare il premio a Batumi, città della Georgia dove si è tenuta la trentesima edizione dei World Travel Awards, è stato András Radó, Senior Communications Manager di WizzAir, che ha commentato: “Siamo onorati che la giuria abbia scelto WizzAir per questo prestigioso premio. Accresce la nostra convinzione che un servizio di alto livello per i clienti e un’offerta di voli sostenibili siano la strada giusta da seguire. Questo riconoscimento serve a testimoniare la dedizione del nostro team e la fedeltà dei nostri passeggeri”.

La sostenibilità prima di tutto

Grande soddisfazione in casa WizzAir che già da tempo si impegna per accrescere la qualità del suo servizio ai clienti cercando di offrire un’esperienza di viaggio piacevole ad oltre 45 milioni di passeggeri solo in questo ultimo anno.

Per la compagnia low cost ungherese la sostenibilità è al primo posto, e per questo motivo sono diverse le iniziative dell’azienda in tal senso. Ne sono degli esempi, l’uso di aeromobili a basso consumo di carburante, gli investimenti per l’aviazione sostenibile, la diversità promossa all’interno della compagnia aerea (che comprende 100 nazionalità differenti) e una forte attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale.

La compagnia aerea ha fatto – e continua a fare costantemente – tutto ciò che è in sui potere per diminuire l’intensità delle emissioni di CO2. In più, ha  introdotto alcuni cambiamenti a bordo dei suoi 185 aeromobili come parte della più ampia strategia di sostenibilità, tra cui: il passaggio a posate biodegradabili, l’utilizzo di sedili in pelle riciclata e la sostituzione di tutti i materiali stampati a bordo per i piloti con dispositivi elettronici.

Non a caso, il vettore a basso costo è stato recentemente decretato una delle dieci compagnie aeree più sicure al mondo da airlineratings.com, l’unica agenzia di valutazione della sicurezza e dei prodotti in tutto il nostro pianeta, e nominata Compagnia aerea dell’anno da Air Transport Awards nel 2019 e nel 2023.

In più, WizzAir è stata  riconosciuta come “Compagnia aerea low-cost più sostenibile” nell’ambito dei World Finance Sustainability Awards nel 2021-2023 e come “Gruppo aereo dell’anno per la sostenibilità ambientale globale” dal CAPA-Centre for Aviation Awards for Excellence 2022.

E ora arriva un altro riconoscimento, ovvero i World Travel Awards che da quando sono stati istituiti, ovvero il 1993, ogni anno premiano le eccellenze nell’ambito del turismo, fornendo un’importante guida ad esperti viaggiatori o semplici vacanzieri alla ricerca del meglio per le loro esperienze in giro per il mondo.

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La luce diventa arte: Berlino si accende di magia

C’è qualcosa di magico che sta succedendo adesso in una delle città più affascinanti d’Europa. Proprio ora che, con il suo ultimo grande show prima del lungo letargo, Madre Natura sta invitando i viaggiatori di tutto il mondo a organizzare grandi e nuovi viaggi per toccare con mano l’immensa bellezza di questa stagione.

Mentre le foglie si tingono di rosso, di giallo e arancione e i viali alberati incorniciano esperienze affascinanti e suggestive, la capitale della Germania si è trasformata nel palcoscenico di uno spettacolo emozionante e scintillante, un evento che ha reso la città una gigantesca installazione interattiva en plein air che invita a perdersi e a immergersi in un universo fiabesco e futuristico.

Sì perché dal 6 al 15 ottobre, la città tedesca ospita il Festival of Lights, una manifestazione in cui la luce diventa arte. Così Berlino si accende di magia, illuminando il cuore e lo sguardo di cittadini e viaggiatori. Non vi resta che raggiungere la capitale e mettervi comodi: lo show è già iniziato.

Berlino si illumina e si accende di magia

C’è sempre un buon motivo per raggiungere Berlino, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. La capitale della Germania, infatti, ospita un patrimonio storico, culturale e artistico che merita di essere scoperto a partire dall’emozionante Memoriale dell’Olocausto passando per i resti del Muro di Berlino che raccontano il difficile passato della città.

Ai luoghi simbolo della capitale, poi, si aggiunge una fervente scena artistica che da anni attira i viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo incorniciata da un’urbanistica estremamente suggestiva fatta di moderne architetture ed edifici storici.

Per questo, e per tantissimi altri motivi, organizzare un viaggio a Berlino è sempre un’ottima idea. Ma raggiungere la capitale tedesca adesso permetterà a chiunque arrivi qui di ammirare uno spettacolo unico e mozzafiato. A ottobre, infatti, la città ospita il Festival of Lights che, come il nome stesso suggerisce, è una manifestazione che celebra la luce, che la trasforma in arte, e che accende di magia le strade, i quartieri e le piazze dei luoghi iconici cittadini.

Festival delle luci, Berlino. Le date

Fonte: iStock/Peter Jesche

Festival delle Luci, Berlino. Le date

Festival of Lights: date e appuntamenti imperdibili

Se avete in mente di organizzare un viaggio in autunno, o se stavate pensando già da un po’ di raggiungere la Germania, allora una sosta a Berlino è quasi obbligatoria. A partire dal 6 ottobre, e fino al 15 del mese, la capitale tedesca ospita il Festival of Light, uno degli appuntamenti più suggestivi dell’anno che, per visioni e atmosfere, è secondo solo al Natale.

Durante questi giorni le facciate degli edifici della città si trasformano in tele inedite sulle quali vengono proiettate spettacolari immagini che luccicano quando il sole tramonta. A essere coinvolti sono stati oltre 50 musei e luoghi simbolo della capitale, tra i quali la porta di Brandenburgo, la Cattedrale e la Torre della TV.

Vi basterà passeggiare per le strade della città per essere catturati da illuminazioni, proiezioni e giochi di luce che coinvolgono ogni angolo della capitale. Durante il festival, inoltre, verranno organizzati diversi eventi culturali a tema luce. Se volete ammirare la magia che avvolge tutta la città, vi consigliamo di salire a bordo del Light-Liner, un autobus che durante i giorni della manifestazione permetterà di visitare le scintillanti attrazioni attraverso un tour speciale.

È iniziato il Festival delle Luci a Berlino

Fonte: iStock/hanohiki

È iniziato il Festival delle Luci a Berlino
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Engadina: la valle svizzera dove c’è (quasi) sempre il sole

Oggi vi portiamo a scoprire una valle incantata, una di quelle zone che sembra uscita direttamente da un libro di fiabe e che per la sua bellezza è stata in grado di ispirare i più grandi artisti e poeti. Un posto speciale, quindi, e a pochissima distanza dal nostro Paese, tanto che il suo soprannome è il “salone delle Alpi”: benvenuti in Engadina.

Dove si trova l’Engadina

L’Engadina è un vero e proprio scrigno di tesori preziosi che sorge in Svizzera, e più precisamente nel cantone dei Grigioni. Un luogo dalla bellezza raffinata e che si distingue per essere una delle valli abitate più alte d’Europa. Ma non è solo questo il suo unico (quasi) primato, perché questo territorio ha la fortuna di essere baciato dal sole quasi costantemente, tanto che in media qui si contano ben 322 giorni di bel tempo all’anno che regalano un clima assai mite.

Divisa in Alta e Bassa Engadina, pare avere una doppia anima: l’Alta Engadina è piuttosto pianeggiante e la patria di affascinanti laghi che a loro volta sono incorniciati da ghiacciai e fitti boschi di cembri e larici. La Bassa Engadina, dal canto suo, ha una conformazione decisamente più aspra e stretta perché qui il fiume che attraversa l’intera valle, l’Inn, nel corso del tempo ha creato profonde gole tra le rocce.

Cosa aspettarsi

L’Engadina è una valle spettacolare e che riesce a rigenerare i suoi visitatori, sia in estate che in inverno. Puntellata di paesaggi praticamente intatti e incontaminati, ha ospitato personaggi di fama internazionale come Giovanni Segantini, F. Nietzsche, H. Hesse, Th. Mann e tanti altri ancora.

Engadina: cosa fare

Fonte: iStock

Un angolo della Engadina

Il visitatore, non appena arriva, avverte una sensazione speciale e che nel mondo digitalizzato di oggi spesso ci dimentichiamo, quella di essere nel poetico abbraccio della natura. L’intero territorio engadinese, infatti, è ricoperto da vegetazione: ci sono boschi con pini che arrivano fino a una quota di 1.800 metri e foreste di larici che toccano i 2.100 metri d’altitudine.

Poi c’è il paesaggio lacustre, armoniosamente inserito nei profili delle cime che in questi splendidi laghi si specchiano, e tutti alimentati dalle abbondanti acque del fiume Inn. E poi ci sono i villaggi pittoreschi, quelli che sogniamo quando pensiamo ai paesi montani, così come destinazioni decisamente glamour.

Non manca di certo la cultura, che qui è decisamente variegata. Vi basti pensare che la lingua principale è il romancio, ma che si parlano anche tedesco, italiano e francese.

I villaggi da visitare

Senza ombra di dubbio la punta di diamante dell’Engadina è St. Moritz, una delle mete turistiche svizzere più ambite dal turismo internazionale. Ma del resto non c’è da sorprendersi: è una meta che si distingue per la sua eleganza, signorilità e sontuosità. Tra le altre cose, si affaccia sul lago omonimo che in inverno sembra possedere una corona di neve indossata dalle montagne circostanti, che contemporaneamente va a mescolarsi con l’azzurro del cielo. Gli amanti degli sport invernali saranno felici di sapere che qui si sviluppa una moderna infrastruttura e 88 piste per indimenticabili avventure sulla neve.

Un altro villaggio dell’Engadina da non perdere è Pontresina, un luogo dominato da una bella torre pentagonale in stile moresco. Da queste parti è presente anche una volta ricca di pregevoli affreschi risalenti al XIII-XV secolo: la Cappella di Santa Maria.

Molto grazioso è anche Celerina che si fa amare per i suoi profili poetici: sorge proprio sulle rive del fiume Inn. Degna di nota è la Chiesa di San Gian del XIII secolo che è stata edificata su una piccola altura e che tra le sue mura custodisce affreschi quattrocenteschi e un meraviglioso soffitto ligneo dipinto del 1478.

Poi ancora Zuoz che è un vero e proprio susseguirsi di casette patrizie barocche e rinascimentali e dove a colpire è la Chesa Planta, uno degli edifici simbolo del villaggio.

Affascinante è anche Tarasp, in Bassa Engadina, località famosissima in Svizzera per le cure termali e per la presenza di un magnifico castello che risale al XI secolo.

Tarasp,, Engadina

Fonte: Getty Images – Ph: DEA / ALBERT CEOLAN

Il Castello di Tarasp,

I meravigliosi laghi

Un viaggio in Engadina non si può dire completo se non si visitano i suoi laghi. Dello specchio d’acqua di St. Moritz ve ne abbiamo già parlato, ma non sono di certo da meno gli altri che impreziosiscono la valle.

Il Lago di Sils è il più esteso del Cantone dei Grigioni e in estate si lascia esplorare a bordo di un piccolo battello su cui fare un viaggio panoramico che tocca la penisola di Chastè, Plaun da Lej e Isola.

Intorno al lago, invece, prende vita un paradiso idilliaco per escursionisti e ciclisti. Una piccola curiosità: il noto filosofo tedesco Nietzsche trascorse un periodo prolungato proprio sulle sponde di questo lago.

Non è da meno Silvaplana, un vivace villaggio circondato da una natura primordiale e affacciato sull’omonimo e splendido lago. Dal colore scintillante, è adatto per la navigazione con la barca a vela e per vivere divertenti avventura con il kitesurf.

Infine, l’idilliaco Lago di Champfèr che si rivela la meta ideale per una breve passeggiata intorno alle sue sponde.

Le altre avventure imperdibili

Villaggi da sogno, paesaggi alpini emozionanti e laghi che sembrano specchi per le sontuose montagne non sono le uniche cose che colpiscono dell’Engadina.

Da queste parti, infatti, è possibile dedicarsi a numerose attività come il golf, pedalare (o camminare) per ben 400 km di sentieri che si snodano tra laghetti, prati verdi e fitti boschi, e praticare i più tipici sport acquatici, come windsurf, kitesurf, vela, stand-up, pesca e canoa.

In inverno, oltre al comprensorio sciistico del Corviglia a St. Moritz che attira sciatori da tutto il mondo, i visitatori possono divertirsi nelle tante piste di alpinismo, piste per il fondo, fun-park per gli snowboarder e molti itinerari escursionistici di diversa lunghezza e difficoltà. Non manca di certo la possibilità di fare sport sul ghiaccio, come il pattinaggio, il curling e l’hockey.

Infine, una delle attività da non perdere assolutamente: un viaggio sull’iconico Trenino Rosso del Bernina che porta a scoprire il cuore di questa spettacolare valle: costeggia il letto del fiume Inn e conduce al cospetto di straordinarie meraviglie della natura come, per esempio, il Giardino dei Ghiacciai con le Marmitte dei Giganti, pozzi monumentali scavati nei secoli dalla forza erosiva dell’acqua. Il tutto, mentre si è costantemente accompagnati da un paesaggio avvolto dalle montagne.

Trenino Rosso del Bernina in Engadina

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Il mitico Trenino Rosso del Bernina
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Bruxelles: l’ex Palazzo della Borsa è diventato il tempio della birra

L’associazione tra la birra e il Belgio è un connubio indissolubile che risale a una lunga tradizione e all’amore che il popolo belga nutre per questa bevanda senza tempo. Il Paese, infatti, è famoso anche per le sue birrerie storiche e monasteri antichi dove viene prodotta secondo le antiche ricette tramandate da secoli.

Recentemente, Bruxelles ha inaugurato il Belgian Beer World, un autentico santuario della birra, diventato una meta imperdibile per gli appassionati di tutto il mondo. Situato presso il Palazzo della Borsa, conosciuto anche come Le Bourse, questo centro esperienziale offre un’immersione totale nella ricca cultura birraria belga.

Dopo tre anni di lavori di ristrutturazione, è finalmente pronto ad aprire i battenti ai visitatori per svelare la ricca storia, le tradizioni millenarie e le tecniche di produzione delle rinomate birre belghe.

Belgian Beer World: alla scoperta dell’autentica birra belga

La location del Belgian Beer World custodisce le spoglie di Jan Primus, duca del Brabante. Secondo la leggenda, fu il presunto artefice delle rinomate birre belghe e, per alcuni, persino l’inventore della birra stessa. Un dettaglio che aggiunge un tocco di magia e mistero al luogo, creando al tempo stesso un’atmosfera intrigante per chi lo visita.

La recente trasformazione di questo palazzo iconico ha dato vita a una galleria centrale, un ristorante, una brasserie, sale espositive e un centro congressi.

Questo progetto permette agli amanti di questa bevanda di scoprire l’ampia varietà di birre prodotte nella nazione, offrendo una panoramica completa sulla storia e l’arte affinata della produzione della birra, la sua origine, gli ingredienti utilizzati e i complessi processi di fermentazione che le rendono uniche. Inoltre, durante la visita, avranno l’opportunità di provare delle deliziose degustazioni.

Il piano terra del Palazzo della Borsa accoglie gli ospiti con un ingresso spettacolare, grazie alla scala che si affaccia su Place de la Bourse. Da qui, si accede alla galleria principale che attraversa l’intero edificio e conduce direttamente al lato opposto, a pochi passi dalla rinomata Grand Place di Bruxelles. Durante il restauro, le maestose colonne e l’imponente cupola centrale sono state riportate al loro originario splendore, mentre le nuove vetrate permettono alla luce naturale di illuminare l’ambiente, creando un’atmosfera calda e accogliente.

Tra le nuove aggiunte, spiccano le terrazze con splendide piante e composizioni floreali che donano un tocco naturale al contesto architettonico. Inoltre, all’interno della sala principale, l’opera d’arte in granito rosa, ideata dall’artista brussellese Valérie Mannaerts, conferisce originalità e creatività all’interno del palazzo.

La galleria è stata concepita come un autentico “salotto“. Infatti, oltre ad accogliere un delizioso caffè, comprende anche spazi espositivi per le mostre, gli spettacoli e altri eventi culturali. Grazie a questa versatilità, non è solo un museo dedicato alla birra, ma anche un luogo dinamico in grado di accogliere una varietà di attività, offrendo un’esperienza completa ai visitatori.

Belgian Beer World

Fonte: Getty Images

Belgian Beer World, Bruxelles

Il mondo della birra belga: un viaggio sensoriale tra aromi, gusti e colori

Il secondo e il terzo piano del Palazzo sono riservati, invece, a laboratori e workshop che offrono un’esperienza pratica autentica. Qui i partecipanti potranno approfondire la comprensione dei segreti della produzione della birra attraverso attività interattive e dimostrazioni, imparando così le diverse fasi del processo di produzione e l’importanza di ogni ingrediente.

Inoltre, avranno l’opportunità di sperimentare in prima persona la vasta gamma di sapori e profumi che la birra può offrire.

Il progetto coinvolge oltre cento produttori provenienti da ogni angolo del Belgio, tra cui aziende emergenti e marchi consolidati. Dopo la visita, è possibile godersi una degustazione presso il nuovo Skybar panoramico, situato su una terrazza di 350 metri quadrati sul tetto del palazzo e dalla quale è possibile ammirare una vista spettacolare sulla città di Bruxelles. E per portare a casa un ricordo speciale, c’è anche un Beer Shop dove è possibile acquistare diversi souvenir.

Infine, i più curiosi potranno scendere nel sottosuolo alla scoperta di Bruxella 1238, un sito archeologico che preserva i resti del monastero francescano su cui è stato costruito il Palazzo della Borsa, per un tuffo nella storia e nel patrimonio culturale di Bruxelles.

Belgian Beer World

Fonte: Ufficio Stampa

Belgian Beer World, Bruxelles
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San Gottardo, il re dei passi alpini

È probabilmente la montagna che custodisce la storia più rilevante riguardo alle vie di comunicazione in Svizzera. Nessun valico alpino è altrettanto legato all’identità del Paese elvetico. Vero e proprio spartiacque meteorologico, idrico e culturale tra nord e sud che affascina da secoli, il Passo del San Gottardo attrae i visitatori per lo splendido paesaggio e le numerose gallerie, caverne e roccaforti sorte nel corso del tempo Attraversarlo è sempre un’avventura, in qualunque modo decidiate di farlo.

La storia del Passo del San Gottardo, “la via delle genti”

Il Passo del San Gottardo (in tedesco Gotthardpass) è uno dei più importanti valichi alpini, situato a 2.106 metri sul livello del mare. Prende il nome da San Gottardo di Hildesheim, un vescovo bavarese vissuto attorno all’anno Mille, e delimita il confine tra il Cantone Ticino  e il Canton Uri. Per lo scrittore Peter von Matt, può essere considerato una sorta di “monte Sinai elvetico”, che ha contribuito “all’autoglorificazione della Svizzera”. Per molto tempo si è erroneamente pensato fosse la montagna più alta delle Alpi, una credenza confutata soltanto nel XVIII secolo.

Quel che oggi è assodato, è che nessun’altra montagna elvetica – incluso il Cervino –  riveste l’importanza simbolica di questo straordinario massiccio, divenuto nell’immaginario collettivo un elemento dell’indipendenza della nazione, della coesione e dell’identità della Svizzera, ma anche luogo di lotta fra l’uomo e la natura impervia e crocevia delle culture del Paese.

Anticamente, pur essendo il passaggio più breve, il San Gottardo presentava sia sul versante sud, con tre importanti gole in Leventina, che sul versante nord, con la gola della Schöllenen, degli ostacoli importanti, difficilmente superabili in presenza di cattivo tempo.

Nel XII secolo, con la realizzazione del ponte del diavolo e della passerella sospesa (Twärrenbrücke), il passo acquisì per la prima volta importanza europea e fu determinante per i destini delle popolazioni che abitavano i due versanti, tanto da essere citato nel Annales Stradenses, guida per pellegrini che dal Nord Europa vogliono raggiungere Roma o la Terrasanta, redatta a metà del XIII secolo.

Nel 1230 venne consacrata la cappella dedicata a San Gottardo, posta sul valico, e insieme ad essa venne edificato anche un Ospizio che andava a completare una importante rete di assistenza ai pellegrini e viandanti. Fino quasi all’inizio dell’Ottocento, la via restava, però, essenzialmente una mulattiera che permetteva il trasporto delle merci solo a dorso di mulo. Proprio per la sua natura, era chiamata anche “la via delle genti”.

Solo nel 1708 si ebbe un sostanziale miglioramento della strada con l’apertura di una galleria (Urnerloch) lunga circa 60 metri nella gola della Schöllenen, che facilitava di molto l’accesso al ponte. Per il grande salto di qualità bisogna però aspettare gli anni Trenta nel XIX secolo, con la costruzione di una vera e propria strada carrozzabile, larga su tutto il suo percorso più di cinque metri, e con un nuovo ponte nella gola del diavolo.

Il tunnel più lungo del mondo

Nei secoli, il San Gottardo ha collezionato diversi record. La prima galleria ferroviaria, aperta nel 1882, è stata con i suoi 15 km la più lunga del mondo, un primato durato fino all’apertura del tunnel del Sempione nel 1906. Lo stesso è stato per il traforo autostradale (16,9 km) inaugurato nel 1980, che ha poi ceduto il primo posto al tunnel di Lærdal in Norvegia (24,5 km).

Il 1° giugno 2016, con l’inaugurazione della galleria di base del San Gottardo, è stato stabilito un nuovo primato, per i 57,104 km scavati nella roccia, anzi anche più di uno. Oltre a essere ancora oggi la più lunga del mondo, s’insinua fino 2300 metri di profondità e, prima ancora di essere aperta al grande traffico, è stata visitata da migliaia di turisti.

Con l’entrata in funzione della galleria e il completamento dell’intera linea, in particolare del tunnel del Monte Ceneri, Zurigo e Milano si sono avvicinate. Il viaggio in treno dura, infatti, meno di tre ore, contro le quattro attuali. Oggi, la linea del San Gottardo rappresenta uno dei principali collegamenti attraverso le Alpi ed è tra i corridoi ferroviari più importanti d’Europa per il traffico passeggeri e merci.

Come raggiungere il San Gottardo

Ci sono due modi per raggiungere la cima del passo, se siete in auto o in bicicletta (nel secondo caso, si raccomanda l’uso di mountain bike). Si può seguire la “Tremola”, la strada romana in acciottolato con i suoi suggestivi tornanti – il monumento storico più lungo della Svizzera – oppure attraverso la più recente strada del passo. In alternativa, è facilmente raggiungibile anche con i trasporti pubblici, prendendo l’autopostale da Airolo e Andermatt. Per coloro che vogliono provare l’ebrezza di un’esperienza dal sapore antico, c’è anche la possibilità di viaggiare sulle diligenze del Gottardo, carrozze trainate da cinque splendidi cavalli.

Il passo del San Gottardo è una delle alternative al tunnel in caso di code, tuttavia lo troverete chiuso durante l’inverno, da novembre a maggio.

Cosa vedere in cima, tra storia, cultura e panorami mozzafiato

Se desiderate immergervi nella storia viva di questa via di trasporto internazionale e scoprirne l’importanza economica, strategica, politica e culturale – dal 1200 fino a oggi – una tappa obbligata è il Museo Nazionale del San Gottardo (aperto da giugno a fine settembre). Il percorso si snoda attraverso sette sale tematiche che spaziano dal Buco di Uri al tunnel di base AlpTransit, dalle gallerie delle centrali elettriche alle fortificazioni militari montane. La nuova mostra permanente è accompagnata da uno straordinario spettacolo multimediale di suoni e immagini allestito all’ultimo piano in cui filmati originali e animati, disegni, quadri e fotografie sono montati insieme per creare un avvincente collage.

La visita al museo è seguita da una breve passeggiata lungo il Lago della Piazza, all’altra estremità del quale si trova l’ingresso del Sasso San Gottardo, fortezza un tempo segreta, nascosta nelle profondità della montagna, che si può scoprire (fino a metà ottobre) con un tour attraverso gli oltre tre chilometri di gallerie e caverne, tra depositi di munizioni nascosti, alloggi per le truppe, postazioni per cannoni, una spettacolare piattaforma panoramica e una camera delle meraviglie con tesori fatti di cristalli di roccia.

Regalatevi poi una puntatina alla postazione fotografica del Grand Tour of Switzerland, da cui si apre una vista meravigliosa sulla Tremola con i suoi 24 impressionanti tornanti. La giornata si conclude con un piatto ticinese sulla terrazza dell’Ospizio San Gottardo, dove si può pernottare in alloggi situati a 2.108 metri d’altitudine.

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La chiesa solitaria che sorge tra le dune di sabbia

La Danimarca è una destinazione imperdibile per tutti gli amanti della cultura e delle atmosfere scandinave. Il Paese, che comprende la splendida penisola dello Jutland e tante altre isole da scoprire, è un concentrato di meraviglie che incantano e sorprendono a ogni passo compiuto.

Le cose da fare e da vedere sono tantissime, e tutte si adattano alle differenze esigenze dei viaggiatori. Odense, città natale dello scrittore Hans Christian Andersen, è ad esempio la destinazione perfetta per chi vuole immergersi in scenari fiabeschi, mentre Copenaghen, la capitale, offre tutta una serie di esperienze davvero uniche che passano per i palazzi reali, per le case colorate del porto e per il parco divertimenti Tivoli.

All’ombra delle destinazioni più conosciute e frequentate del Paese scandinavo, però, si nascondono dei luoghi estremamente affascinanti che vale la pena di raggiungere. Tra questi segnaliamo Den Tilsandede Kirke, una chiesa solitaria e suggestiva che sorge tra le dune di sabbia. È qui che potete scattare la cartolina più bella del vostro viaggio in Danimarca.

Skagen, una cartolina di viaggio

Il nostro viaggio di oggi ci porta a Skagen, un piccolo centro abitato situato nella regione dello Jutland settentrionale nel punto più a nord dell’isola di Vendsyssel-Thy. Ancora estranea al turismo di massa, questa cittadina conserva un fascino senza eguali consentendo ai viaggiatori che giungono fin qui di perdersi e immergersi in un’atmosfera sospesa e senza tempo.

Conosciuta soprattutto per Grenen, una lingua di sabbia che consente di ammirare l’incontro dei due mari Skagerrak e Kattegat, la cittadina ospita numerosi musei e gallerie d’arte tutti da scoprire. Tappa imprescindibile per chi arriva qui è anche il vecchio faro Vippefyr, il primo del suo genere. Quel che resta oggi, in realtà, è una ricostruzione dopo che nel XV secolo la struttura fu distrutta.

E poi c’è lei, la chiesa insabbiata. Un luogo di estremo fascino che in pochi conoscono, ma che vale davvero la pena di raggiungere. Un tempo dedicata a San Lorenzo, la chiesa nei secoli è stata seppellita dalla sabbia che ha lasciato visibile solo l’imponente campanile. Oggi l’edificio si è trasformato in un’attrazione turistica imperdibile, almeno per chi ne ha sentito parlare. Sono tantissime, infatti, le persone che giungono fin qui per ammirare questo paesaggio solitario e affascinante e scattare fotografie di immensa bellezza.

Come raggiungere la chiesa insabbiata

Conosciuta in origine come Chiesa di San Lorenzo, in onore del patrono dei marinai, l’edificio sacro costruito nel XIV secolo ha visto cambiare il suo destino quando a causa dei forti venti la sabbia ha cominciato a sotterrarlo. Nel 1975, a causa della sua inagibilità, la chiesa fu completamente abbandonata.

L’edificio fu poi demolito, almeno in parte, ma sotto le dune di sabbia si trovano ancora alcuni ambienti dell’antica chiesa di Skagen. Ben visibile invece è il campanile, divenuto monumento storico nel 1937, che si erge solitario e maestoso campeggiando in mezzo a un deserto di sabbia: la visione è mozzafiato.

La struttura ha catturato l’attenzione di tantissime persone negli anni, compresi artisti e scrittori. Anche Christian Andersen restò stregato dalla chiesa insabbiata, al punto tale da utilizzarla come ambientazione del suo racconto Una storia dalle dune.

Per visitare Den Tilsandede Kirke, e contemplare quel paesaggio drammatico unico e straordinario, dovete recarvi a sud di Skagen, ad appena 5 chilometri dal centro abitato. Una volta parcheggiata l’auto passeggiate tra le dune fino a raggiungere la chiesa.

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Londra diventa il Regno di Frozen: la città è di ghiaccio

Organizzare un viaggio a Londra è sempre un’ottima idea, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. La cosmopolita capitale dell’Inghilterra e del Regno Unito, infatti, è una città che non smette mai di stupire, per il suo passato e per il presente che convivono alla perfezione tra le strade che si snodano intorno a monumenti e luoghi simbolo.

L’imponente Palazzo del Parlamento, l’iconica torre dell’orologio e l’abbazia di Westminster, dove i sovrani vengono incoronati, e poi, ancora, il Tamigi e la sua ruota panoramica, il distretto culturale del South Bank e le vie dello shopping: le cose da fare e da vedere nella capitale sono così tante che non basta un viaggio solo per scoprirle tutte.

A queste, poi, si aggiungono numerose e inedite attrazioni che spuntano tra le strade da un momento all’altro, proprio come sta succedendo adesso. I cittadini e i viaggiatori giunti nella capitale, infatti, ieri si sono risvegliati con una straordinaria sorpresa: Londra è diventata il Regno di Frozen e adesso la città è di ghiaccio.

Londra come il Regno di Frozen

Le fotografie del nuovo volto di Londra si rincorrono sui social attirando l’entusiasmo e la curiosità dei naviganti sul web. Cos’è successo alla capitale? Alcune parti della città, da ieri, sono state ricoperte da strati di ghiaccio che hanno avvolto candidamente le cabine telefoniche, la strada e i monumenti urbani più celebri. Considerando che le temperature sono ancora miti possiamo confermarvi che non c’è stata nessuna abbondante nevicata. Si tratta forse di un incantesimo?

La magia c’entra eccome, anche se non direttamente, perché il nuovo abito ghiacciato della capitale è un omaggio a Elsa e al meraviglioso mondo di Frozen. In occasione del decimo compleanno del film di animazione prodotto da Walt Disney, infatti, la città ha pensato bene di festeggiare ricreando un ambientazione fatata nella quale cittadini e viaggiatori si sono subito immersi, immortalando con selfie e fotografie questo momento.

La città di ghiaccio

Sono già passati dieci anni da quando la principessa Elsa, dotata di poteri magici che le permettevano di manipolare il ghiaccio e la neve, è entrata nel cuore di migliaia di bambini. Non è un caso, infatti, che Frozen sia il film d’animazione con il più alto incasso nella storia del cinema, superato poi solo dal suo stesso sequel. Acclamata dalla critica e dal pubblico, la pellicola ha ricevuto 2 premi Oscar, per miglior film d’animazione e per migliore canzone, un Golden Globe, un Bafta e un’Annie Award.

Proprio per celebrare la pellicola, e il grande successo ottenuto e mantenuto negli anni, la Disney ha deciso di festeggiare in tutto il mondo il decimo compleanno di Frozen con proiezioni, musical ed eventi ghiacciati. È stata coinvolta così anche Londra che si è risvegliata ieri mattina avvolta da fiocchi di neve cristallizzati e si è trasformata in una cartolina invernale e fatata.

Se siete in città, quindi, aguzzate bene lo sguardo. Potreste vedere l’iconico taxi nero, ricoperto di ghiaccio, in sosta davanti a Picadilly Circus o trovare una delle tradizionali cabine telefoniche rosse a Leicester Square candidamente innevata.