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Come raggiungere Vienna dall’aeroporto

Vienna, l’aristocratica capitale del grandioso impero austro-ungarico, cela un incredibile patrimonio, prezioso lascito della monarchia asburgica: tra palazzi d’incanto, eleganti costruzioni, teatri, parchi e capolavori artistici è senza dubbio una delle città europee che più in assoluto vale la pena esplorare.

L’aeroporto internazionale Flughafen Wien-Schwechat

La capitale austriaca è davvero molto ben collegata con le maggiori città europee grazie ad un moderno aeroporto internazionale – Flughafen Wien-Schwechat – situato nella cittadina di Schwechat, posta ad appena una ventina di chilometri da Vienna. È, inoltre, particolarmente strategico per i collegamenti con la confinante Slovacchia: Bratislava, infatti, dista appena una sessantina di chilometri.

Allora, biglietti alla mano: resta solo scoprire come arrivare dall’aeroporto di Vienna al centro per iniziare ad esplorarla! La poca distanza dal centro città rende davvero pratico arrivare all’aeroporto di Vienna e numerosi sono i collegamenti disponibili, dal bus ai noleggi di auto con conducente passando per taxi e treni.

Come arrivare dall’aeroporto di Vienna al centro  in treno

Se vi state domandando come arrivare dall’aeroporto di Vienna al centro utilizzando il mezzo più comodo, semplice e veloce, la risposta è senza dubbio: in treno.

Il CAT – city airport train – è il collegamento su rotaie che in 16 minuti esatti conduce nel cuore pulsante della città. Una volta sbarcati dal volo, infatti, sarà sufficiente seguire le indicazioni verdi che conducono al binario CAT-City Airport Train; la stazione di arrivo, poi, è quella di Wien Mitte-Landstraße, ubicata sulla linea della metropolitana Landstraße (U3/04).

Il CAT oltre a non effettuare fermate intermedie, offre il servizio di city check in ovvero la possibilità di far imbarcare i bagagli prima dell’arrivo in aeroporto; i treni, poi, sono attivi dalle 5.36 del mattino alle 23.36 della notte e per i ragazzi al di sotto dei 15 anni il biglietto, acquistabile a questo link, è gratuito.

Esistono, chiaramente, anche altre alternative su rotaie. I treni S-Bahn, simili alle nostre metro, o i treni Railjet che impiegano più tempo effettuando molte fermate ma il cui biglietto è meno caro di quello del CAT.

Come arrivare dall’aeroporto di Vienna al centro città in bus

Se le rotaie non vi convincono, niente panico: tutte le strade vi porteranno al centro di Vienna dall’aeroporto. Un altro mezzo piuttosto comodo per arrivare dall’aeroporto di Vienna al centro è il bus.

C’è una compagnia di trasporti che nella fattispecie si occupa della linea aeroportuale, ed è la Vienna Airport Lines: in appena venti minuti di autobus è possibile raggiungere la piazza Morzinplatz/Schwedenplatz. I bus sono attivi dalle 03.30 del mattino alle 23.30 della notte garantendo un servizio a copertura quasi totale.

Solo un’unica raccomandazione: i bus da e per l’aeroporto non rientrano all’interno dei servizi usufruibili con l’acquisto di un pass per i mezzi pubblici.

Come arrivare dall’aeroporto di Vienna al centro in auto

Abbiamo già in precedenza in questo articolo considerato la prossimità tra aeroporto e centro città come uno dei grandi vantaggi nella logistica di un viaggio nella capitale austriaca. Questo aspetto si manifesta in maniera ancora più evidente al momento di considerare di raggiungere il centro città in auto: venti chilometri si percorrono in circa mezz’ora compatibilmente con la situazione del traffico.

Le possibilità sono molteplici: noleggiare un’auto e percorrere la A4 è la prima. Numerose, infatti sono le compagnie internazionali da qui prendere l’auto direttamente nel parking riservato ai noleggi P4-livello 0, che può essere comodamente raggiunto a piedi dal terminal percorrendo un sotto passaggio. Vi si trovano i principali car rental.

La seconda soluzione per arrivare dall’aeroporto di Vienna al centro città, soprattutto se non amate essere in prima persona alla guida, è un taxi. Il costo per una corsa aeroporto-centro città si aggira intorno ai 45€ e le postazioni si trovano appena fuori dall’area arrivi; in alternativa è sempre possibile prenotarne uno online in anticipo.

Infine, per i viaggiatori che prediligono comodità ed eleganza senza badare a spese un noleggio con conducente potrebbe essere la soluzione ideale, soprattutto per chi viaggia per lavoro.

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Esiste una chiesa popolata da fantasmi: hai il coraggio di entrare?

Esiste un Paese, incastonato nell’Europa Centrale, che tutti dovremmo raggiungere almeno una volta nella vita. Un territorio estremamente affascinante e suggestivo che ospita un patrimonio storico, culturale e artistico davvero incredibile. Stiamo parlando della Repubblica Ceca, la nazione conosciuta per i suoi castelli, per le testimonianze antiche, e per la birra locale.

Praga, la sua capitale, è diventata con gli anni una delle mete imprescindibili dei viaggiatori che raggiungono il Paese. Del resto la città delle cento torri è un concentrato di meraviglie che incantato e sorprendono a ogni passo compiuto. Eppure, all’ombra dei sentieri più battuti dal turismo di massa, esiste una cittadina che, forse, vale davvero la pena di raggiungere a patto che il vostro cuore sia forte e coraggioso.

Il suo nome è Luková, e anche se non l’avete mai sentita nominare siamo certi che una volta giunti fin qui non vi dimenticherete più di lei. Il motivo? La città ospita una chiesa popolata da fantasmi. Sono ovunque: seduti tra i banchi della chiesa e tra i corridoi della navata e sono davvero terrificanti. Chi ha il coraggio di entrare?

Luková, una tappa imprescindibile del ghost tourism

C’è chi è disposto a girare il mondo in lungo e in largo per raggiungere i luoghi del terrore, quelli spettrali o infestati, quelli che nei secoli sono diventati teatro di leggende e misteri inquietanti e chi, dall’altra parte, si tiene a debita distanza da posti come questi. Eppure, la città della Repubblica Ceca, potrebbe far cambiare idea anche ai più timorosi.

Guardando le foto di quella che è stata considerata all’unanimità la chiesa più terrificante del mondo, è chiaro che Luková diventa automaticamente una tappa imprescindibile del ghost tourism.

Ci troviamo nel distretto di Ústí nad Orlicí, a circa 200 chilometri dalla capitale Praga e a un’ora di auto dall’aeroporto di Pardubice. Non ci sono molte cose da fare e da vedere qui, ma la Chiesa Medievale della città vale da sola un’intero viaggio.

La chiesa dedicata a San Giorgio – Kostel Svatý Jiří in ceco – affonda le sue origini nel XIV secolo. La sua storia è mutata drasticamente lo scorso secolo, e più precisamente sul finire degli anni ’60, quando il tetto dell’edificio è crollato in occasione di una messa funebre. Drastico destino o nefasta premonizione?

Da quel momento in poi, e per decenni, la popolazione ceca si è tenuta a debita distanza dalla chiesa, arrivando a considerarla maledetta. Leggende popolari, misteri e superstizioni l’hanno avvolta da quel momento, fino a farla sprofondare in uno stato d’abbandono irreversibile.

Tutto è cambiato nel 2014 quando, all’interno della chiesa, sono apparse sagome inquietanti tra i banchi e la navata. Fantasmi, senz’altro, che però visti da vicino non fanno poi così paura. Il motivo? La Chiesa di San Giorgio non è davvero infestata.

Luková

Fonte: Getty Images

Luková, la Chiesa di San Giorgio

I fantasmi della Chiesa di San Giorgio

È proprio vero che ciò che lo sguardo ci restituisce, a prima vista, non corrisponde sempre alla realtà. Nella chiesa di Luková i fantasmi ci sono, e le fotografie non fanno che confermarlo. Non si tratta, però, di presenze spettrali, ma di un’installazione artistica.

Per fermare il declino che aveva investito la chiesa cittadina, l’amministrazione comunale nel 2014 ha incaricato lo scultore e artista Jakub Hadrava di realizzare un’installazione per far rinascere l’edificio, e per racimolare così il denaro necessario ai lavori di ristrutturazione.

Hadrava ha deciso di lasciarsi ispirare proprio dalle leggende popolari che ormai avevano travolto l’edificio, creando così delle sculture spettrali. Si tratta di statue in gesso, alcune sedute tra i banchi e altre in piedi tra i corridoi, che imitano i fedeli mentre ascoltano le celebrazioni sacre.

Inquietanti sì, ma anche estremamente suggestivi e affascinanti. La missione di Hadrava e dell’amministrazione comunale è stata compiuta, al punto tale che la Chiesa di San Giorgio è diventata una popolare attrazioni turistica.

I fantasmi di Jakub Hadrava

Fonte: Getty Images

I fantasmi di Jakub Hadrava
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Cern: com’è entrare nel più grande laboratorio scientifico del mondo

È un luogo in cui la scienza e la tecnologia hanno casa, qui si fa ricerca e questo è il posto dove sono stati raggiunti tantissimi successi importanti, stiamo parlando del Cern, in italiano nota come Organizzazione europea per la ricerca nucleare.

Si trova in Svizzera a Meyrin, vicino a Ginevra ed è possibile visitarlo: si tratta del più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, ed è anche il luogo perfetto da raggiungere per grandi e piccini che amano la scienza. Infatti, è possibile visitarlo e immergersi in questo luogo perfetto per gli appassionati ma anche per gli studenti e gli scienziati di domani.

Quando nasce il Cern e di che cosa si tratta

Il Cern, sigla di Conseil européen pour la recherche nucléaire, è l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare ed è stata istituita con una convenzione concordata e firmata a giugno del 1953. Inizialmente ne facevano parte 12 stati, ora saliti a 23 a cui si aggiungono osservatori. Qui viene portata avanti la ricerca in fisica, in particolare acceleratori di particelle e rilevatori.

Si tratta di un luogo, che si trova vicino a Ginevra in Svizzera, in cui sono state portate avanti scoperte o fatti annunci importanti, come quello in merito al Bosone di Higgs la cui scoperta era stata annunciata a suo tempo dalla direttrice dell’Organizzazione (che ricopre questa carica dal 2016 e ora è al secondo mandato) ovvero l’italiana Fabiola Gianotti.

Come viene spiegato sul sito: “Il nostro lavoro aiuta a scoprire di cosa è fatto l’universo e come funziona. Lo facciamo fornendo ai ricercatori una gamma unica di acceleratori di particelle, per ampliare i confini della conoscenza umana”. Il laboratorio inoltre è un “ottimo esempio di collaborazione internazionale”.

Un luogo in cui viene portata avanti la ricerca grazie a strutture apposite, mettendo insieme persone da tutto il mondo e portando avanti la formazione. Ed è proprio visitandolo che ci si può avvicinare a tutto ciò che di grandioso viene fatto al suo interno.

Visitare il Cern, come fare

Sono in tantissimi ogni anno a visitare il Cern, il grande laboratorio vicino a Ginevra, ma come si può fare? Di recente è stato inaugurato il Cern Science Gateway, uno spazio progettato dal celebre architetto Renzo Piano. Il taglio del nastro è avvenuto il 7 ottobre, mentre le porte sono state aperte ai visitatori dal giorno successivo. Si tratta di un centro per l’educazione e la divulgazione in cui sono presenti mostre, strutture di laboratorio e in cui ammirare spettacoli scientifici.

Aperto dal martedì alla domenica, è possibile programmare visite guidate che vengono offerte in base all’ordine di arrivo. Durante il percorso si possono ammirare molte cose interessanti: dai momenti salienti della storia del Cern, al sincrociclotrone, ovvero il primo acceleratore la cui installazione è datata 1957, inoltre è possibile scoprire come si lavorava negli anni Cinquanta. E poi fare un tour del centro di controllo dell’esperimento Atlas, uno dei due – portati avanti dall’Organizzazione – che hanno scoperto il Bosone di Higgs. Queste sono solo alcune delle tante meraviglie che si possono ammirare durante la visita, che è adatta a partire dai 12 anni e dura circa 90 minuti.

L’ingresso al Cern Sience Gateway è gratuito, si può accedere in maniera libera alle tre mostre interattive, a spettacoli scientifici e film. Per quanto riguarda le visite guidate e i laboratori è necessario iscriversi in base all’ordine di arrivo. L’apposito pass si ottiene tramite la app, così come le prenotazioni.

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Il lusso di un viaggio da sogno a New York

Scoprire New York City visitando i luoghi più cool e gli indirizzi più esclusivi è una delle esperienze più memorabili che si possano fare. Hotel a cinque stelle, ristoranti stellati, club esclusivi e rooftop panoramici da cui godere della vista più bella del mondo.

In città sono tantissimi i posti da vivere come veri newyorchesi. Ne abbiamo selezionati alcuni imperdibili per ogni momento della giornata, dal brunch domenicale agli apertivi con vista sui grattacieli di Manhattan, dai pranzi stellati alle serate nei club più esclusivi. Ecco dove andare.

New York: da mattina a sera, nei luoghi più cool

Un brunch a New York

Se vi capita di essere a New York nel weekend, il migliore brunch lo si può fare a The Lambs Club, a due passi da Times Square e dai teatri di Broadway, un locale old style che, quando nacque agli inizi del 1900 nello stesso edificio in stile Georgiano (oggi uno dei siti storici di New York), era un club privato fondato da un gruppo di attori e frequentato da gente di Broadway, dove provare ancora oggi i classici americani: hamburger, uova alla Benedict, Caesar Salad e avocado toast.

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Fonte: @Walter Wlodarczyk/NYC & Company

La famosa Times Square a Manhattan

Sedersi sui divanetti di velluto rosso di questo ristorante circondati dai ritratti di tutte le star che lo hanno frequentato è come fare un salto indietro nel tempo. La combinazione perfetta è assistere a uno dei tantissimi show di Broadway, anche pomeridiani, e poi visitare il nuovissimo Museum of Broadway dove sono esposti i costumi e i memorabilia dei più famosi spettacoli, dal mitico Cats a Phantom of the Opera (l’opera di maggior successo in assoluto nella storia dello spettacolo), da Chicago al più recente The Lion King.

Dove andare a pranzo a New York

Per pranzo o cena, l’indirizzo top è il ristorante Cut curato dallo chef Wolfgang Puck del nuovissimo Four Seasons a Downtown Manhattan, a due passi da Ground Zero e dal Memoriale dell’11 settembre, dove provare una delle migliori New York sirloin a base di carne Wagyu della città e dove, forse, incontrare una delle tante celebrity che lo frequentano abitualmente. Chi, poi, ha la fortuna di soggiornare in questo splendido hotel, dalla propria suite con terrazzo può godere di una splendida vista su una delle zone più vibranti del momento. Non a caso si chiamano Oculus Suite (dal nome dell’iconico edificio sorto nel luogo del World Trade Center), Empire Suite, Liberty Suite, Tribeca Suite, proprio per ciò che si può ammirare direttamente dalla camera.

Questa zona è in assoluto na delle più visitate della città per via delle fontane e del Memoriale dell’11 settembre e ora anche del nuovo edificio che ospita il PAC NYC, Performing Arts Center, l’ultimo nato dalla ricostruzione di Ground Zero, un cubo che misura 49×49 metri rivestito di lastre di marmo che, si sera si illumina di un meraviglioso color ambra, impossibile non notarlo.

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Fonte: @Iwan Baan

Il nuovo Performing Arts Center a Ground Zero

Una delle più belle e iconiche viste di New York è quella che si può godere dalla gigantesca vetrata panoramica su Central Park e sul nuovo skyline di Manhattan, con i più recenti e sottilissimi grattacieli (come il 111 West 57th, il più sottile al mondo, la Central Park Tower e la 53W53 progettata da Jean Nouvel) dal ristorante MO Lounge del Mandarin Oriental New York a Columbus Circle. Famoso, qui, è l’Afternoon Tea (a partire da mezzogiorno) con dolci signature assolutamente da non perdere.

Una passeggiata per Central Park non deve mai mancare, per respirare appieno l’atmosfera newyorchese osservato la gente che corre, passeggia, con cani, figli o nonni, che legge un libro nel prato o ascolta un sassofonista che improvvisa un brano. Merita una tappa la nuova ala dell’American Museum of Natural History, il Gilder Center, dall’architettura che ricorda lo stile Gaudí. Perfetto se si viaggia con i bambini, ma meraviglioso anche per gli adulti per il vivaio delle farfalle, la sala dei dinosauri e quella della balena blu, il più grande esemplare esistente al mondo.

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Fonte: @Marley White/NYC & Company

Vista su Central Park dal Mandarin Oriental

Aperitivo con vista su Manhattan

All’ora dell’aperitivo, invece, da provare è il wine bar della lounge, molto raccolta, del nuovo boutique Hotel AKA NoMad by Piero Lissoni sulla Madison Avenue. Qui, il barman propone una degustazione di vini – o di cocktail, a seconda dei gusti – accompagnata da taglieri dei migliori salumi e formaggi. La posizione in cui si trova è strategica, specie se si trascorre il pomeriggio nelle vie dello shopping (tappa obbligata, Tiffany & Co., per rifarsi gli occhi o fare colazione, proprio come nel film, nel bar al quarto piano del palazzo con le finestre color Tiffany).

Chi ha la fortuna di soggiornare in questo lussuoso hotel, può godere di camere con terrazza panoramica con vista sull’Empire State Building e su una delle strade più famose di Manhattan. È l’indirizzo più consigliato dopo aver visitato forse l’attrazione numero uno degli ultimi anni: il SUMMIT One Vanderbilt, tra i piani 57 e 59 del grattacielo inaugurato nel 2020 sopra la Grand Central Station. Si tratta del punto panoramico più alto del centro di New York e luogo ideale da cui contemplare l’imponente skyline di Manhattan.

Summit One Vanderbilt Observation

Fonte: iStock

Il Summit One Vanderbilt a New York

Se si cerca la vista, l’aperitivo migliore è quello che si fa sul rooftop del nuovo The Gansevoort Meatpacking, un art hotel modernissimo, che espone meravigliose opere d’arte di Banksy, Andy Warhol e altri, con enormi loft dove soggiornare, a due passi da Chelsea Market e da West Village, da cui si gode di un bellissimo scorcio sull’Hudson River. L’ultimo piano dell’hotel ospita un bar che è come un giardino d’inverno, completamente all’interno di uno spazio circondato da vetrate, tetto compreso. La terrazza si estende anche all’esterno, per godere ancora meglio della vista, magari dopo un tuffo in piscina.

Cenare a New York

La sera si può cenare a lume di candela alla Locanda Verde, il ristorante Italian style del Greenwich Hotel a Tribeca, il quartiere degli attori americani. Questa taverna, nominata da Esquire Magazine come migliore nuovo ristorante in città, in stile tipico newyorchese, con pareti di mattoni rossi, librerie piene zeppe di volumi e di oggetti di design, farà sentire gli italiani come a casa. È un luogo rustico-chic dove mangiare la migliore pasta fatta in casa di tutta la città.

Fare serata a New York

Dopo cena, non c’è altro luogo a New York dove concludere al meglio la giornata se non a The Jazz Club dell’hotel Aman, il tempio della musica newyorchese, fatta di un mix di culture come solo qui si trovano, uno speakeasy a Midtown Manhattan dove assistere a una live session, bere i migliori cocktail preparati dai bartender esperti in mixology. Il più costoso, da 250 dollari, è a base di Scotch delle Highland invecchiato 35 anni, Bourbon 10 anni e oro, accompagnati da finger food di altissimo livello, a base di caviale e, anche qui, decorati con foglie d’oro.

La prossima volta che andate a New York, non mancate di provare almeno una di queste incredibili esperienze di lusso, che sono in questa città potrete fare.

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Fonte: @IIaria Santi/SiViaggia

The Jazz Club a New York
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In questa città aumenta la tassa per turisti: è la più alta d’Europa

All’orizzonte un importante rincaro per chi ha in programma di visitare la città dei canali e dei tulipani: infatti, dal 2024, la tassa di soggiorno aumenterà dal 7% al 12,5% diventando, così, la più cara in Europa.

Una misura annunciata dal Comune che riguarderà chi alloggia ad Amsterdam durante la notte (il prezzo finale dipenderà dal costo della camera scelta per il pernottamento) e chi arriva a bordo delle navi da crociera.

A tal proposito, il vicesindaco Hester Van Buren ha dichiarato: “I turisti pagheranno in media 22 euro a notte di tasse invece dei 15 euro di prima, per una stanza che costa 175 euro a notte“.

Una mossa per contrastare l’overtourism

La capitale dei Paesi Bassi si prepara così ad avere il primato della tassa di soggiorno più cara del Vecchio Continente, una manovra volta a combattere l’overtourism, un problema che le mete più gettonate in Italia e nel mondo si trovano ormai ad affrontare in maniera preoccupante: si tratta del turismo di massa, di una sorta di “sovraffollamento turistico” che ha un impatto negativo sulla località, sulla qualità della vita dei cittadini e che anche sull’esperienza dei visitatori.

E Amsterdam è proprio una delle prime città che si è trovata a dover affrontare gli effetti degenerativi dell’assalto dei turisti. Così, dopo anni, ora sta cercando di porre un freno al numero di arrivi e i progetti in cantiere sono molti: oltre all’aumento dell’importo della tassa di soggiorno, infatti, si sta pensando anche a un biglietto d’ingresso per i visitatori in giornata.

Van Burren ha sottolineato come “Sarebbe positivo se l’elevata tassazione aiutasse a combattere il turismo eccessivo” ricordando anche che il contributo che potrebbe derivare dalla nuova tassa di soggiorno (stimato attorno ai sessantacinque milioni di euro) servirà a incrementare i servizi locali come la pulizia delle strade e la risoluzione di problemi urgenti nei vari quartieri.

Quanto verrà a costare la tassa di soggiorno ad Amsterdam?

Facendo esempi pratici, dal prossimo anno i turisti pagheranno in media 21,80 euro a notte tenendo in considerazione una tariffa media di 175 euro a camera, invece della precedente tariffa che si aggirava sui 15,25 euro a notte.

Ma non soltanto: anche la tassa per i passeggeri delle crociere subirà un rincaro passando dagli attuali 8 euro agli 11 euro a persona al giorno.

Tale decisione, oltre al tentativo di limitare il numero di arrivi, è parte di un’iniziativa che vuole evitare il più possibile la pressione sui residenti in questi tempi difficili dal punto di vista finanziario e, quindi, aumenti delle tariffe di parcheggio o delle tasse sulla proprietà.

La città europea con la tassa più elevata

Amsterdam come meta delle vacanze si preannuncia ancora più costosa: come accennato, la tassa praticata sarà la più elevata in Europa.

Infatti, a Parigi i turisti pagano in media 4 euro a notte a persona mentre a Barcellona la media è di 2,25 euro.

A Venezia, invece, la tassa di soggiorno per case vacanza, pensioni, villaggi turistici, campeggi e hotel, attualmente si aggira tra pochi centesimi al giorno per i campeggi e i 5 euro per strutture a cinque stelle durante l’alta stagione.

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Isole di Andros, un meraviglioso angolo di Grecia alle Bahamas

C’è un posto del mondo che pare una fetta di paradiso caduto in terra. Delle isole – tutte comunemente chiamate con un unico nome pur avendone ognuna uno proprio – che sono un vero sogno selvaggio e rimaste praticamente intatte. Il posto in questione si chiama Andros, da molti considerato un meraviglioso angolo di Grecia alle Bahamas.

Cosa c’entrano le Bahamas con la Grecia?

È giusto porsi questa domanda, anche perché la pura bellezza delle Bahamas non ha di certo molto da invidiare all’altrettanto eccezionale Grecia. Eppure, in qualche modo, le loro storie sono intrecciate. In Grecia, infatti, esiste un’isola con lo stesso identico nome di questo paradiso delle Bahamas e, per questo motivo, secondo alcune teorie il nome Andros deriverebbe proprio dai pescatori di spugne provenienti dalla Grecia, che qui si stanziarono tantissimi anni fa per un lungo periodo.

Tuttavia, questa non è l’unica ipotesi. In molti sostengono che il nome Andros sia in onore di Sir Edmund Andros, comandante delle forze di Sua Maestà delle Barbados nel 1672 e successivamente governatore di New York, che si distinse per il suo ruolo nel crollo del dominio del New England.

Secondo altre ipotesi, invece, l’isola potrebbe aver preso il nome dagli abitanti dell’isola di Sant’Andrea (chiamata anche Sant’Andrea o San Andrés) al largo dell’Honduras perché, stando a quanto riferito, 1.400 migranti si stabilirono ad Andros nel 1787.

Non si hanno notizie chiare, quindi, sul motivo per cui questo angolo di Bahamas si chiami così, ma quel che è certo è che proprio qui, tra 1841 e il 1938, si stabilirono persone provenienti dalla Grecia per praticare la pesca delle spugne, per poi emigrare negli anni ’30 quando le spugne furono spazzate via da un’infestazione. Sicuramente, quindi, Andros conserva qualche piccolo dettaglio anche della cultura greca.

Cosa aspettarsi

Andros non è un arcipelago qualunque: è il più grande delle Bahamas, e infatti è composto da un totale di tre isole, ovvero North Andros, Mangrove Cay e South Andros, e tanti piccoli isolotti disabitati. Come è possibile intuire, si tratta di un lembo di terra con spiagge da sogno, un mare che per la sua limpidezza sembra brillare, e anche un pezzo di mondo con una delle barriere coralline più lunghe che esistano.

Ma non è finita qui, perché questo posto da favola è anche la culla di vegetazione rigogliosa ed è l’habitat perfetto di molte specie ornitologiche.

Un luogo rimasto praticamente intatto e che mette a disposizione innumerevoli avventure per gli amanti della vita all’aria aperta.

Cosa vedere

Sì, Andros è l’arcipelago più grande delle Bahamas, ma forse non ne avete mai sentito parlare perché sono le isole meno frequentate del Paese. Il motivo non è di certo da ritrovare nel fatto che sono meno belle di altre, perché è proprio la loro dimensione a rappresentare un “problema”: essendo particolarmente estese, non risultano propriamente comode per gli spostamenti che, in alcune circostanze, possono avvenire anche in aereo- anche nella stessa isola.

Ed è un peccato, perché davvero è un pullulare di meraviglie che non è facile trovare altrove. Ne è un esempio il villaggio di Red Bays che sorge sulla punta nord-occidentale di North Andros. Si tratta di un luogo abitato dai discendenti degli indiani seminole e degli schiavi fuggiti dalla Florida nel XVII e XVIII secolo che ancora si tramandano usi e costumi di un tempo per noi ormai andato. Sapete come si guadagnano da vivere? Intrecciando la paglia, attività che se catapultata nel nostro continente sembra distanti anni luce.

Decisamente affascinante è Conch Sound, un blue hole che è meraviglia geologica che lascia senza fiato e che si rivela il posto ottimale per gli amanti dello snorkeling. Non è di certo da meno Morgan’s Bluff, grotta e rifugio del temuto pirata Morgan dove, secondo il folklore, ci sarebbe un tesoro sepolto nell’oscurità, tra pipistrelli e stalagmiti. È bene specificare, tuttavia, che gli storici non hanno mai confermato che questa grotta sia stata il nascondiglio del pirata più spaventoso dei Caraibi.

Nei dintorni, tra le altre cose, ci sono meravigliose spiagge poco note, quei gioielli della natura che solo gli abitanti possono indicare ai visitatori.

Altri straordinari blu hole sorgono nell’isola di Mangrove Cay e sono tantissimi: circa una ventina, alcuni nascosti nella boscaglia e altri a due passi dalla costa. Ma del resto proprio qui, ad Andros, c’è la più grande concentrazione al mondo di queste incredibili doline marine.

Andros è anche territorio di parchi nazionali incantevoli come, per esempio, il Central Andros National Parks, situato proprio a Mangrove Cay. Oltre ai blue hole, qui sopravvivono una coloratissima barriera corallina, la terza più lunga del mondo con i suoi ben 306 chilometri, e numerose foreste di mangrovie. Gli amanti degli animali, invece, potranno avvistare le iguane bahamiane, moltissime specie di farfalle ed alcuni rari serpenti.

Chiudete gli occhi e pensate al paradiso, ecco che nella mente vi comparirà l’immagine di Congo Beach, senza che lo sappiate. Si tratta di una spiaggia dai colori argentei e lambita da un’acqua di un turchese sorprendente.

Infine, non può mancare una sosta a Crab Replenishment Reserve, un parco nazionale che occupa una superficie di 40.000 acri e in cui vivono milioni di granchi.

Curiosità e leggende

Andros è meravigliosa, ma anche pregna di curiosità e leggende. I misteri, infatti, non sono solo legati all’origine del suo nome o all’eventuale presenza di uno dei pirati più temuti di sempre. Tante questioni irrisolte sono relative anche alla sua scoperta: si narra che il primo uomo a esplorare quest’isola sia stato Amerigo Vespucci, ma in realtà non è ancora chiaro se questo fatto sia frutto o meno della fantasia popolare.

In più, questa sembrerebbe una terra abitata da straordinarie creature, come i Chickcharnees, che popolano le tante bellissime foreste di pini delle zona. Per metà uccelli e l’altra parte uomini, possiedono dei poteri che li aiuterebbero a proteggere questa isola dal male. Non a caso, sono considerati il portafortuna di tutte le Bahamas.

Ci sono poi le cosiddette Lusca, creature che sembrano draghi e che trascorrono il loro tempo nei magnifici buchi blu oceanici. Attenzione però perché, a differenza dei Chickcharnees, le Lusca non sono affatto buone: sono mostri in grado di risucchiare le loro vittime in quella profonda tana sottomarina.

Tra folklore e meraviglia, Andros deve essere una destinazione da inserire nella propria lista dei desideri.

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Sta per partire il treno turistico che porta da Roma a Cortina

Moltissimi italiani, con l’arrivo dell’inverno, inizieranno ad organizzare la settimana bianca da trascorrere in montagna. È per questo che FS, nell’ambito della sua nuova iniziativa dei Treni Turistici Italiani, ha deciso di inaugurare come primo itinerario proprio quello che collega Roma a Cortina d’Ampezzo, una delle principali mete sciistiche del nostro Paese. Ecco la data di partenza e tutte le novità che dobbiamo attenderci.

Il treno notturno da Roma a Cortina

La nuova società FS Treni Turistici Italiani debutta con un primo itinerario davvero interessante: si tratta di Roma Termini-Cortina d’Ampezzo, un viaggio in notturna che collega la capitale ad una delle più importanti destinazioni invernali dell’arco alpino. Si parte venerdì 15 dicembre 2023, a bordo dell’Espresso Cadore che, per l’occasione, viene rimesso completamente a nuovo. Il treno è infatti composto da vagoni dismessi negli anni ’80 e ’90, ristrutturati con spazi adeguati per garantire ai turisti il massimo confort.

L’Espresso Cadore è dotato di 220 posti letto, suddivisi in vagoni di prima e seconda classe (con due posti per ogni scompartimento) e in cuccette da 4 e 6 unità. Sono presenti anche un vagone ristorante che serve piatti della cucina italiana, un bar-buffet aperto tutta la notte e spazi dedicati al trasporto di bici e sci. È possibile persino noleggiare e ricaricare le ebike o acquistare lo skipass, per non perdere tempo una volta arrivati a destinazione. Il treno, che viaggia in notturna per recuperare un giorno di vacanza, parte una volta alla settimana.

L’itinerario è davvero ricco: da Roma Termini si può raggiungere la stazione di Calalzo-Pieve di Cadore-Cortina d’Ampezzo, punto d’arrivo di tantissimi turisti diretti sulle Dolomiti. Da qui, un autobus organizzato da Busitalia (appartenente al Gruppo FS) conduce sino a Cortina d’Ampezzo. Sono previste anche fermate intermedie, per chi deve raggiungere altre località: sono quelle di Treviso, Ponte nelle Alpi e Longarone-Zoldo. Andare in settimana bianca, insomma, non è mai stato così facile e conveniente. Per chi volesse approfittarne, le prenotazioni partono dal prossimo 18 novembre 2023.

I Treni Turistici Italiani

Durante l’estate, il Gruppo FS ha annunciato la nascita di FS Treni Turistici Italiani, una nuova società che mira a rimettere in sesto vecchi vagoni ferroviari da dedicare ad itinerari prettamente turistici, i quali percorreranno alcune delle tratte più belle e panoramiche del nostro Paese. L’obiettivo è quello di rendere il viaggio stesso non solo un modo per raggiungere la propria meta delle vacanze, ma una parte integrante dell’avventura. Sono tre gli ambiti su cui la società ha intenzione di concentrarsi.

Il primo è quello degli Espressi e dei Treni Storici – di cui fa parte anche l’Espresso Cadore, che collega Roma a Cortina d’Ampezzo. Questi itinerari metteranno in comunicazione le principali città italiane con alcune delle più belle località turistiche italiane, con viaggi – spesso in notturna – a bordo di treni restaurati e dotati di tantissimi servizi. Per quanto riguarda i Treni Storici, invece, saranno predisposte tratte di importanza storico-paesaggistica che abbineranno al viaggio anche esperienze particolari come visite guidate o degustazioni.

C’è poi il settore Lusso, che vedrà impiegati i treni della categoria Luxury (come l’Orient Express-La Dolce Vita) per delle vere e proprie avventure anche oltre i confini italiani. E, infine, c’è il servizio Omnibus, con treni regionali che offriranno itinerari più brevi, ma ricchi di sorprese: si attraverseranno paesaggi meravigliosi e borghi antichi, alla scoperta di tradizioni e cultura enogastronomica per un viaggio colmo di esperienze.

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Migliaia di pecore stanno sfilando in questa città spagnola

Sono circa 2mila, sono bellissime e stanno compiendo un viaggio davvero speciale. Stiamo parlando di pecore, ma ci sono anche delle capre all’interno del gregge, le vere protagoniste di una transumanza che tocca diverse località della Spagna per raggiungere Madrid dove gli ovini sfileranno il 22 ottobre.

I capi sono tantissimi e ammirarli tutti insieme è un’esperienza indimenticabile, sono accompagnati da cani e da ben nove pastori. Tra le tappe quella a Guadarrama, primo comune della Comunità di Madrid da cui è transitata la mandria regalando uno spettacolo indimenticabile.

La transumanza delle pecore

Un viaggio lungo che si ripete e una tradizione del passato che vive ancora oggi: è quello che compiono le pecore e le capre del gregge appartenente alle famiglie del Comune di La Mesta in Spagna e coordinato dall’associazione Transumanza e Natura. Questa realtà dal 1997 lavora per mostrare come la transumanza sia uno: “strumento contro il cambiamento climatico e come alleata della biodiversità”, si legge sul sito della realtà associativa.

I capi viaggiano per circa 32 giorni per raggiungere la capitale spagnola, Madrid, dove sfilano nelle strade prima di prepararsi ad affrontare l’inverno. E nel loro attraversare i territori della spagna toccano anche diverse località, compresa Guadarrama che è anche città amica della transumanza.

Questo rito antico è molto amato e diventa una fantastica occasione per visitare località nuove sia in Italia, sia all’estero. Se si ha in programma una vacanza a Madrid, vedere la città invasa da un grandissimo gregge potrebbe essere un’esperienza davvero indimenticabile.

A guidarlo Marity González, che ricopre per la prima volta questo ruolo: si tratta di una giovane allevatrice nominata primo pastore nel 2018.

E Madrid si appresta a festeggiare l’arrivo del gregge, un’occasione unica per rivivere una tradizione che dal passato è giunta sino a noi e per vederla lungo le strade della capitale spagnola.

La transumanza attraversa diverse località della Spagna prima di raggiungere Madrid

Fonte: Europa Press/ABACA / IPA

La transumanza del grande gregge di pecore e capre attraversa diverse località della Spagna prima di raggiungere Madrid

La transumanza a Madrid

La data da segnare in agenda è quella del 22 ottobre 2023 quando, a partire dalle 10,30 e fino alle 14, per le strade di Madrid si potrà ammirare sfilare un gregge di pecore e capre composto da circa 2mila capi.

Le tappe sono le seguenti: la partenza è dalla Casa de Campo attraverso il Puente del Rey, si raggiunge la Catedral dell’Almudena e Calle Mayor, passaggio successivo da Puerta del Sol per arrivare a plaza de Colon. Alle 13,30 è prevista una cerimonia presso il municipio. Poi il gregge ripercorrerà le stesse strade per tornare alla Casa de Campo.

Un momento davvero speciale, ma anche una buona occasione per ammirare le bellezze di Madrid: la capitale spagnola infatti è una città ricca di storia, arte e luoghi dal fascino senza tempo.

Cosa vedere a Madrid durante la transumanza

Alcune delle tappe del percorso compiuto dal gregge sono tra le location, della capitale spagnola, che vanno inserite in un’ideale itinerario di viaggio. Come la Puerta del Sol, la piazza più grande della città, ma anche uno dei luoghi più antichi: basti sapere – infatti – che risale al XV secolo.

La Catedral dell’Almudena, poi, si trova in un’altra piazza centralissima, vale la pena visitarla così come una tappa imperdibile è il Palazzo Reale che si trova lì vicino. Il gregge attraversa anche Calle Mayor tra le più importanti strade della città, la sua realizzazione viene datata nel Medioevo.

Le tappe della transumanza in programma a Madrid il 22 ottobre 2023 toccano alcuni dei luoghi più affascinanti della città,  che in questa occasione si potrenno ammirare invasi dal gigantesco gregge di pecore e capre.

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Questa è la migliore attrazione d’Europa. E non è un monumento

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, lo facciamo per contemplare i capolavori di Madre Natura, per ammirare quelli creati dall’uomo, e per toccare con mano le tradizioni e la cultura di popoli lontani. Ma lo facciamo anche per raggiungere, visitare e fotografare tutti quei monumenti iconici che sono diventati il simbolo di città e Paesi interi.

La Tour Eiffel, il Colosseo, la Sagrada Familia e poi, ancora, l’Acropoli d’Atene e Buckingham Palace: queste sono solo alcune delle destinazioni europee che ogni giorno migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo raggiungono. Tra queste ne spicca una che non è un monumento, né una scultura artistica o architettonica, eppure si è aggiudicata il primato di migliore attrazione d’Europa.

Stiamo parlando della Guinness Storehouse di Dublino, l’iconica fabbrica della birra simbolo dell’Irlanda che ha battuto rivali d’eccezione per posizionarsi al primo posto dei World Travel Awards. Se non siete mai stati in questo tempio della birra vi sveliamo i motivi di questa vittoria e vi spieghiamo perché dovreste raggiungerla il prima possibile.

Benvenuti nella Guinness Storehouse

Pensi a Dublino e dici birra, anzi Guinness. La capitale dell’Isola di Smeraldo, infatti, è legata indissolubilmente alla bevanda in questione. Lo sanno bene tutti quei viaggiatori che giungono in Irlanda per ammirare i paesaggi verdi, i castelli e i parchi, e che non rinunciano a soste di gusto accompagnate proprio dall’iconica Guinness.

La storia d’amore tra la città natale di Oscar Wilde e la birra ha origini antichissime che risalgono a oltre due secoli e mezzo fa. Era il 1759 quando Arthur Guinness, uomo d’affari di Celbridge, scelse di affittare un edificio a James’s Street per trasformarlo in una birreria. Tutto il resto è una storia da primati che ha permesso al birrificio di Arthur Guinness di diventare il più grande d’Irlanda nel 1838 e il più grande del mondo del 1914. La stessa storia che tutti i cittadini d’Europa conoscono, se non per i suoi dettagli, sicuramente per il suo gusto.

Entrando all’interno del Guinness Storehouse di Dublino si può diventare parte della storia della celebre birra attraverso degustazioni, osservazioni e visite guidate per comprendere il segreto di una delle bibite più popolari e conosciute del mondo intero. L’edificio, infatti, non è un semplice birrificio ma un vero e proprio museo tematico che si snoda su sette livelli che raccontano dettagli, segreti e caratteristiche della birra simbolo d’Irlanda.

La Guinness Storehouse di Dublino è una vera e propria istituzione in città, nonché una delle attrazioni turistiche più visitate nel Paese e non solo. Come hanno confermato i risultati dei World Travel Awards, infatti, il birrificio della Guinness si è guadagnato il primato di migliore attrazione d’Europa sbaragliando una concorrenza super agguerrita.

Dublino: la migliore attrazione d’Europa

Seguita da Buckingham Palace, dalla Sagrada Familia, dall’Acropoli, dal Colosseo e dalla Tour Effeil, la Guinness Storehouse si è aggiudicata così il primo posto nella classifica delle migliori attrazioni d’Europa. Non che sia una novità in senso assoluto, questa vittoria, dato che già nel 2015 il birrificio aveva conquistato lo stesso primato. Inoltre, come abbiamo anticipato, si tratta di una delle attrazioni più celebri e visitate nel Paese.

La sua popolarità non stupisce: sede della Guinness da più di 250 anni, questo birrificio è stato trasformato in un museo che permette di fare un viaggio nel passato e nel presente per scoprire e toccare con mano l’anima del simbolo dell’Irlanda.

Se avete in mente di visitare la Guinness Storehouse di Dublino, non dimenticatevi di concedervi un momento di relax all’interno del Gravity Bar. Potrete degustare la migliore birra del Paese sul tetto dell’edificio di St. James’s Gate con una vista mozzafiato sull’intera città.

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A due passi da Roma puoi vivere una fiaba autunnale

L’autunno è una stagione che porta con sé un’esplosione di colori vivaci e accattivanti, trasformando la natura in un autentico capolavoro d’arte. E cosa c’è di meglio di un viaggio per immergersi in questo spettacolo naturale?

Spostarsi in questa stagione è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, rendendo ogni escursione un ricordo indimenticabile. Questo periodo dell’anno celebra la raccolta del vino, così come le sagre dedicate a prodotti tipici come funghi, castagne, tartufi e zucca. Inoltre, l’aria fresca è permeata di aromi intensi: il profumo pungente delle foglie che cadono, l’odore delle mele appena raccolte e la delicata fragranza speziata della cannella nelle bevande calde. Queste sensazioni, unite ai toni cangianti delle foglie, creano un’atmosfera avvolgente e rilassante che invita a vivere pienamente questo meraviglioso periodo.

Nel cuore del nostro Bel Paese si nasconde un luogo magico che incarna l’autentico spirito dell’autunno: la Faggeta del Monte Cimino, una foresta millenaria che rappresenta uno dei tesori naturali più affascinanti e preziosi d’Italia.

Durante questa stagione, si trasforma in uno spettacolo senza pari, i suoi alberi si tingono di colori accesi, passando dal verde brillante all’oro, al rosso e al caldo marrone. Un’autentica oasi di pace e bellezza, un luogo che invita a riscoprire il piacere di un contatto diretto e rispettoso con la natura.

Il foliage nella Faggeta del Monte Cimino: uno spettacolo di colori autunnali

Parco del Cimino

Fonte: iStock

Parco del Cimino, Lazio

Nelle vicinanze del suggestivo borgo di Soriano nel Cimino, a est di Viterbo, sorge una delle foreste più maestose e antiche dell’intera Europa: la Faggeta del Monte Cimino. Questo eccezionale ecosistema, testimone di secoli di storia naturale, riveste un valore incommensurabile, tanto da essere stato incluso tra i Patrimoni Mondiali dell’Umanità dall’UNESCO, a sottolineare l’importanza di quest’area nella tutela della biodiversità a livello globale.

Ci troviamo nel cuore pulsante della Tuscia, nei pressi del Lago di Vico, a 1053 metri di altitudine, immersi in un’atmosfera di serenità, dove si respira un’aria di una purezza e freschezza ineguagliabili.

Qui, i sentieri conducono attraverso un viaggio suggestivo tra gli alberi secolari e le foglie dei faggi che creano un paesaggio di straordinaria bellezza. Un’esperienza che permette di entrare in contatto con la natura più autentica, apprezzandone l’armonia e la forza rigenerante.

L’importante consiglio che si offre a chiunque si appresti a passeggiare nel bosco è sempre lo stesso: farlo in silenzio, non solo per amplificare la percezione dei sensi, ma soprattutto per non spaventare gli animali che abitano questo luogo fiabesco. Esseri affascinanti come il ghiro, la martora, lo scoiattolo e la rarissima salamandra pezzata vivono proprio in queste zone, e la tranquillità del loro habitat contribuisce al loro benessere e alla loro serenità.

Gli itinerari da percorrere nella Faggeta del Monte Cimino

Gli escursionisti hanno a disposizione molteplici itinerari per esplorare questi luoghi incantevoli, ma ci sono tre percorsi principali che si distinguono per la loro bellezza e unicità. Questi, accuratamente tracciati, sono l’ideale per godersi appieno le meraviglie naturali della zona e immergersi completamente nell’ambiente circostante.

Il primo itinerario parte dal bellissimo borgo di Soriano nel Cimino. Da qui, il sentiero si snoda tra paesaggi mozzafiato, regalando meravigliose vedute dei dintorni circostanti. Il secondo percorso ha inizio dal caratteristico borgo di Caprarola, famoso per l’imponente Palazzo Farnese.

Infine, il terzo itinerario parte dall’Aula Didattica della Faggeta del Monte Cimino, situata a un’altitudine di 990 metri. Questo raggiunge l’antica strada romana, dove s’incontra il sentiero che conduce al Monte Cimino. Ogni itinerario offre un’esperienza diversa, ma tutti condividono il medesimo obiettivo: scoprire e apprezzare la natura incontaminata.

Faggeta del Monte Cimino

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Faggeta del Monte Cimino, Lazio