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Dove è stata ambientata la fiction Tv “La Storia”

Tratta dal romanzo di Elsa Morante, la fiction Tv RAI “La Storia” è ambientata durante la Seconda guerra mondiale, in una Roma molto provata dal conflitto e dalla situazione economica disastrosa.

Qui, il rapporto tra ebrei e tedeschi – ma non solo – sconvolge le vite di tutti i protagonisti, da Ida (interpretata dall’attrice Jasmine Trinca) al figlio Nino (il giovane Francesco Zenga), dal proprietario dell’osteria Remo (Valerio Mastandrea), una sorta di “capo di quartiere”, alla prostituta (Asia Argento).

La guerra, prima, e il dopoguerra, poi, segneranno a fondo la vita di Ida e dei suoi figli.

Il quartiere di Roma, set di “La Storia”

La fiction è ambientata nell’ex quartiere popolare di San Lorenzo, che prende il nome dalla Basilica di San Lorenzo fuori le mura. Questa zona si trova, infatti, al di fuori delle Mura aureliane ed è nata verso la fine del 1800 quando la Capitale iniziò svilupparsi talmente da far sorgere nuovi quartieri periferici al posto dei campi coltivati. Un tempo, qui, a parte la basilica, c’era solo il cimitero del Verano.

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Fonte: @Iacovelli – Zayed

Una scena della fiction Tv RAI “La Storia” con Jasmine Trinca

Le prime abitazioni furono realizzate per ospitare i ferrovieri dello scalo merci, operai e artigiani che arrivavano a Roma dai paesi e dalle regioni limitrofe. Erano case di ringhiera, sorte lungo viali e piazze disegnate a tavolino proprio per via dello sviluppo repentino del quartiere.

Ed è qui che vive Ida Ramundo, una maestra elementare rimasta vedova, con un figlio adolescente, Nino, e uno illegittimo, Useppe, nato dalla violenza subita da un soldato tedesco (ormai l’Italia è in guerra a fianco della Germania), che decide di tenere nascoste le proprie origini ebraiche per paura della deportazione (o anche peggio).

Già nel ’22, San Lorenzo era stato l’unico quartiere in cui si era tentato di fermare la marcia su Roma con furiosi combattimenti tanto che da lì nacque la fama di “quartiere rosso”.

Quando, nel bombardamento di San Lorenzo del luglio 1943, la casa di Ida viene distrutta, la donna è  costretta a sfollare in un altro quartiere di Roma. Alle ore 11.03 di quel giorno, infatti, 662 bombardieri statunitensi rilasciarono 4.000 bombe sul quartiere, provocando circa 3.000 morti e 11.000 feriti. Dopo sei giorni ci fu la caduta del fascismo e l’arresto di Benito Mussolini, ma nel frattempo molti abitanti dovettero trovare rifugio altrove.

A partire dagli Anni ’80, il quartiere di San Lorenzo ha perso via via la fisionomia popolare con l’arrivo dei primi studenti della vicina Università La Sapienza e in seguito di artisti, artigiani, scrittori, attori, registi e intellettuali. Oggi è di fatto considerato il principale quartiere universitario di Roma, frequentato dai giovani di tutta la città e animato da numerosi locali, ristoranti, birrerie, club e associazioni culturali.

La borgata dove si rifugia Ida

A causa del bombardamento, Ida è costretta a cambiare quartiere e va a vivere, insieme al marmista di zona Giuseppe Cucchiarelli detto Eppetondo o “Giuseppe Secondo” (interpretato da Elio Germano) a Pietralata, a Nord-Est della Capitale, una delle 12 “borgate ufficiali” realizzate dal Comune di Roma per trasferirvi gli sfrattati degli “sventramenti edili” della guerra. La borgata prende il nome dal Forte Pietralata, uno dei 15 forti di Roma edificati alla fine dell’800. Oltre a loro qui si sono rifugiati anche “I Mille”, una famiglia così numerosa in cui tutti sono imparentati tra loro

Anche questa era una zona periferica romana, tra la via Tiburtina e la Nomentana, e in quegli anni furono costruite le famose casette da “sette lire”, prive di bagno, cucina e persino di acqua corrente, così chiamate per via del loro costo. Gli unici luoghi di aggregazione erano la parrocchia, il mercato nella piazza e un cinema. La situazione di disagio della borgata viene descritta molto bene nel romanzo di Elsa Morante così come nella fiction. Negli Anni ’50, le casette vennero soppiantate da palazzi più moderni e oggi Pietralata è un quartiere residenziale di tutto rispetto.

Testaccio e il centro storico

Una volta abbandonata Pietralata, Ida e il figlio Useppe affittano una stanza nella casa della famiglia Marrocco a Testaccio, nel centro storico di Roma, casa frequentata anche dalla prostituta Santina, che va a leggere i tarocchi, di cui è grande esperta.

Subito dopo la Seconda guerra mondiale, il quartiere, benché all’interno delle Mura di Roma, era comunque popolare e abitato da contadini e da pastori. Non era un posto molto raccomandabile: il vicino porto sul Tevere era causa di traffici anche illeciti.

Proprio perché si trova sulla riva sinistra del fiume, allora era soggetto alle alluvioni ed era infestato dalla malaria. C’erano ancora molti prati ed era la zona dove i romani dell’epoca venivano a fare la classica gita di Pasquetta o quando c’erano delle belle giornate.

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Una scena di “La Storia” con Jasmine Trinca

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Europa Notizie Viaggi

Tra le migliori 10 stazioni ferroviarie europee ce n’è anche un’italiana

Anche per il 2023, è arrivata la classifica delle migliori stazioni ferroviarie europee, stilata dall’European Railways Index con l’obiettivo di “agevolare i passeggeri nella scelta della stazione ideale per il loro prossimo viaggio in modo da godere della migliore esperienza possibile“: nella Top Ten si ritaglia un posto d’onore un’italiana.

Si tratta di Napoli Centrale, all’ombra del Vesuvio, che si aggiudica la settima posizione, davanti a Roma, Milano, Bologna e Torino.

I parametri dell’analisi della quarta edizione

L’European Railways Index ha preso in considerazione cinquanta tra le più grandi stazioni ferroviarie in Europa (in termini di volume di passeggeri) e ha stilato la classifica 2023 sulla base di vari fattori tra cui i servizi presenti in loco, le opzioni di accessibilità, i collegamenti di trasporto, la qualità delle informazioni fornite, le biglietterie, i negozi, le lounge, le possibilità di ristorazione, la connessione Wi-Fi gratuita, la copertura ferroviaria, i taxi e il ride-sharing.

In più, il metodo di ricerca ha incluso i rapporti ufficiali forniti dalle autorità nazionali, le statistiche online, le mappe delle stazioni, gli aggiornamenti in tempo reale e i feedback dei passeggeri su tutti quegli aspetti che ritengono prioritari come i tempi di attesa, la percentuale di treni in ritardo, le app e i biglietti.

Napoli Centrale, nella Top Ten delle migliori stazioni

Così, la trafficata stazione di Napoli Centrale ha conquistato il settimo posto nella Top Ten delle migliori stazioni ferroviarie d’Europa nel 2023, unica italiana, con un punteggio di 86 su un massimo di 123.

Infatti, le altrettanto frequentate stazioni di Roma, Bologna e Milano non sono riuscite a piazzarsi tra le prime dieci: Roma Termini si è fermata al 16esimo posto, Bologna Centrale al 26esimo e Milano Centrale al 29esimo.

Le altre stazioni che spiccano in Top Ten e la vincitrice assoluta

Quali sono le altre migliori stazioni d’Europa oltre a Napoli?

Decime classificate, a pari merito, Oslo e Vienna, con 81 punti su un totale di un massimo di 123, nona Paris La Gare con 82 punti, ottava Amsterdam con 85 punti, sesta Francoforte con 86 punti, quinta Utrecht con 90 punti, e poi, sul podio, terze a pari merito e 90 punti ciascuna Berna e Berlino, seconda la stazione centrale di Vienna con 94 punti.

Prima ancora una volta, Zurigo, con 102 punti complessivi e servizi definiti “eccellenti”: la sala d’attesa neobarocca è talmente grandiosa da aver ospitato spettacoli d’opera, uno spazioso centro commerciale offre ai passeggeri tutto ciò di cui possono avere necessità, e i treni conducono verso 21 destinazioni tra cui Amsterdam e Budapest.

Le peggiori stazioni europee

Ma la classifica dell’European Railways Index non si ferma alle migliori stazioni del Vecchio Continente.

Infatti, l’analisi ha rilevato anche le cinque “peggiori” stazioni ferroviarie in Europa, quelle, per così dire, “bocciate”.

E, nonostante Francoforte e Berlino Centrale siano nella Top Ten delle migliori con il sesto e il terzo posto, le stazioni meno accoglienti sono tutte in Germania: si tratta di Essen, Berlino Ostkreuz, Berlino Zoologischer Garten, Monaco-Pasing e Brema.

I motivi? I passeggeri lamentano lunghi tempi di attesa per i treni, i troppi ritardi e un servizio ferroviario attualmente “logoro” con livelli di affidabilità in netto calo.

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Questo villaggio da fiaba è il più suggestivo del mondo intero

Nel nostro pianeta, esistono luoghi che sembrano essere stati sottratti direttamente alle pagine di un libro di fiabe o da una scena di un film fantastico. Posti dove l’immaginazione e la realtà si intrecciano così perfettamente da farci domandare se stiamo vivendo un sogno o se abbiamo davvero aperto gli occhi su un mondo incantato.

Tra questi luoghi magici, ce n’è uno nascosto nel cuore verde dell’Ungheria. Benvenuti a Tokaj, un villaggio che sembra essere stato disegnato dalla penna di Tolkien, un insieme di casette accoglienti scavate nelle colline, immerse in un bosco rigoglioso che pare uscito dalle descrizioni pittoresche della Terra di Mezzo.

Qui, è possibile respirare la meraviglia, toccare con mano la bellezza di un mondo che sembra appartenere a un altro universo, vivere un’esperienza unica che trasforma la realtà in qualcosa di straordinario. Il paesino in cui la fantasia prende vita e la realtà diventa un sogno ad occhi aperti.

Tokaj: il villaggio incantato nascosto nel cuore dell’Ungheria

Tokaj cantine vino

Fonte: iStock

Cantine di vino a Tokaj, Ungheria

Il villaggio di Tokaj è un luogo che ti accoglie con un senso di meraviglia e stupore. E non è solo la sua bellezza naturale a catturare il cuore, ma il ricco patrimonio culturale, unito alla sua lunga storia vinicola, lo rendono un sito unico nel suo genere.

Dal 2002, il villaggio è orgogliosamente riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, un titolo che mette in evidenza l’importanza del borgo per l’intero globo. Un incantevole mosaico di cantine dalla caratteristica forma triangolare, che si intagliano nelle pendici delle colline circostanti. Queste appaiono come pittoresche villette, coperte da tetti di erba fresca, che si fondono alla perfezione con il territorio. Ma non lasciarti ingannare dalle apparenze. Nonostante le loro modeste dimensioni, queste cantine celano un segreto sorprendente. In realtà, sono dei veri e propri labirinti sotterranei che si estendono dai 10 ai 40 metri di profondità, creando un sistema a più livelli che si snoda nel sottosuolo. Questi corridoi, freschi e umidi, sono l’habitat ideale per la conservazione del vino, e permettono agli abitanti del villaggio di produrre dei nettari pregiati. Infatti, custodiscono il rinomato vino Tokaji Aszú, frutto dell’arte e della passione dei viticoltori locali. Le uve impiegate nella sua produzione non sono soltanto frutti, ma autentiche perle, lasciate appassire fino a raggiungere una perfezione unica.

Inoltre, Tokaj è popolato da edifici antichi come chiese, castelli e palazzi che raccontano storie di epoche passate. Tra queste, spicca la Rakoczi Pince es Udvarhaz, una cantina che offre molto più di semplici vini prelibati. Oltre a deliziosi assaggi enogastronomici, qui è possibile partecipare a visite guidate che ti trascineranno in un’avventura coinvolgente, immergendoti nelle tradizioni di questa incantevole regione.

Tokaj: una destinazione sostenibile entro il 2030

Secondo l’Ufficio Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO), quest’angolo di paradiso ha conquistato un posto d’onore tra i migliori villaggi turistici del mondo.

Un riconoscimento dovuto all’ambizioso piano della municipalità di Tokaj per trasformare questo luogo in una regione vinicola di rilevanza mondiale e in una destinazione sostenibile entro il 2030. Una visione che si estende su diversi ambiti, dall’enfatizzazione del vino e delle tradizioni gastronomiche locali alla valorizzazione delle esperienze culturali, religiose e architettoniche che il villaggio ha da offrire. Inoltre, sono in corso progetti di rinnovamento e sviluppo, come la costruzione di una nuova funivia e il rinnovamento di strade e insediamenti, tutti volti a migliorare l’accessibilità e l’attrattività del villaggio.

Indubbiamente, una destinazione in ascesa, un luogo che ha saputo guardare al futuro senza dimenticare il passato. Grazie al suo impegno per la sostenibilità e alla sua ricchezza culturale e naturale, Tokaj promette di diventare una delle mete turistiche più amate del mondo.

Tokaj

Fonte: iStock

Tokaj, Ungheria
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Albania Europa Idee di Viaggio Viaggi

La prima città a essere stata nominata per il Premio Nobel

Quella di oggi è una destinazione affascinante che si è guadagnata un posto speciale nelle mappe degli amanti dei viaggi, diventando una delle mete predilette per le vacanze degli ultimi anni. Immersa nel cuore dell’Albania nordorientale, al confine con il Kosovo, sorge Kukës, una città che ha conquistato il cuore dei viaggiatori italiani e internazionali.

Ma non è solo una città di straordinaria bellezza paesaggistica, è un luogo che racchiude in sé una storia potente e commovente. Infatti, nel 2000, ha dimostrato al mondo intero cosa significhi avere un cuore grande, accogliendo centinaia di migliaia di rifugiati durante la guerra del Kosovo. Un gesto di solidarietà così profondo che l’ha resa l’unica città al mondo a essere stata nominata per il Premio Nobel per la pace.

Visitare Kukës significa entrare in contatto con una comunità di persone che hanno messo l’amore per il prossimo al di sopra di tutto. È un’esperienza che lascia un’impronta profonda, un viaggio che tocca l’anima e offre una prospettiva su ciò che significa veramente essere umani.

Alla scoperta di Kukës: la città dell’accoglienza

Lago Komani

Fonte: iStock

Lago Komani, Albania

Immersa nel cuore delle Alpi Albanesi, Kukës è un tesoro nascosto che merita di essere visitato almeno una volta nella vita. Situata a soli 60 km a ovest di Tirana, questa affascinante città si trova sulla riva del fiume Drin, offrendo una vista mozzafiato e un’atmosfera serena.

La sua posizione strategica la rende un centro vitale per il commercio locale e regionale. Tuttavia, non è solo la sua importanza economica a definirla, ma è anche la sua ricca storia, risalente al XVI secolo, che le conferisce un fascino particolare. Documenti storici e monumenti antichi testimoniano il passato glorioso della città, facendo di Kukës un luogo di grande interesse culturale.

Giungendo in città, sarai accolto dal minareto svettante della moschea, simbolo di spiritualità e devozione, un omaggio alla maestria artigianale albanese, un’esperienza visiva che tocca l’anima. Poco distante, si trova un piccolo museo, custode di racconti e memorie di tempi passati. Ogni oggetto esposto, ogni artefatto racconta una storia unica che compone l’identità di questa destinzione.

Imperidibili le strade del pittoresco mercato locale, con i suoi colori vivaci, i profumi invitanti delle spezie e l’accoglienza delle persone creano un’atmosfera vibrante, un’esperienza sensoriale che stimola e risveglia i sensi.

Ma l’anima di questa splendida città risiede anche nelle sue suggestive stradine laterali, dove affascinanti edifici dal sapore un po’ retrò svelano frammenti di vita quotidiana. Qui, accoglienti caffè e una vasta selezione di ristoranti offrono deliziosi piatti della cucina tradizionale albanese. Prenditi un momento e delizia il tuo palato con una prelibatezza locale: è in questi istanti che si respira l’essenza più autentica della città.

Le imperdibili attrazioni da visitare a Kukës

Tra le attrazioni da non perdere, spiccano i Monti della Valbona, giganti maestosi che si innalzano oltre i 2000 metri, dominando lo skyline di Kukës. Queste montagne, con il loro splendore selvaggio e incontaminato, offrono infinite opportunità per attività all’aperto come trekking, arrampicata e kayak, rendendo ogni momento un’avventura indimenticabile.

Nel cuore di questi monti, le Grotte di Gjelaj si nascondono come gemme preziose. Abitate da persone che hanno scelto la vita semplice e austera della montagna, offrono uno spaccato affascinante di una realtà rurale lontana dal trambusto della vita moderna. Sono luoghi di scoperta e avventura, dove ogni esplorazione offre l’opportunità di immergersi in un mondo sotterraneo di meraviglie naturali.

Ti suggeriamo, inoltre, di visitare il Lago di Kukës, un idillio acquatico ai piedi del Monte Valbona. Questo specchio d’acqua artificiale offre un’ampia varietà di attività all’aperto come la pesca e il canottaggio, permettendo ai visitatori di connettersi con la natura in modo divertente e rilassante.

In città, invece, il Monumento Nazionale ai Caduti si erge come un potente simbolo del sacrificio e del coraggio. Questo memoriale, dedicato ai soldati della Seconda Guerra Mondiale, è un luogo di riflessione e rispetto, che ricorda a tutti la preziosa libertà per cui questi eroi hanno combattuto.

E infine, la Chiesa di San Giorgio, risalente al XVIII secolo, è un omaggio all’architettura e all’arte. Questo edificio ortodosso, uno dei più antichi della regione, affascina con la sua bellezza austera e la sua atmosfera spirituale. Kukës è un luogo incantevole, dove ogni passo ti avvicina alla scoperta di qualcosa di bello, emozionante e unico.

Kukës
Kukës, Albania
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Borghi Europa Svizzera Viaggi

Questo borgo svizzero è stato definito “la soglia del paradiso”

È un biglietto da visita davvero notevole quello di Soglio, grazioso “villaggio di 300 anime” adagiato a 1090 metri di altitudine su un altopiano baciato da sole nel cuore della Val Bragaglia, Cantone svizzero dei Grigioni: il pittore Giovanni Segantini, infatti, colpito dalla sua bellezza lo definì come la “soglia del paradiso“.

Ed è proprio così che si presenta uno dei “Borghi Più Belli della Svizzera”, eletto nel 2015 “il più bel villaggio” tra ben 50 partecipanti.

Soglio, incanto delle Alpi Svizzere

Comune autonomo fino al 2009 e oggi frazione di Bragaglia, Soglio è pura poesia, immerso nello scenario a dir poco spettacolare delle Alpi Svizzere, tra boschi di larice e vette scoscese, a circa 39 chilometri dalla celebre Saint Moritz.

Una passeggiata nella tranquilla atmosfera del suo centro storico, caratterizzato da stretti vicoletti lastricati in pietra e dall’architettura Engadinese, consente di trovarsi “a tu per tu” con la storia e di ammirare pregevoli punti di interesse a partire da Palazzo Salis, voluto nel 1630 da Giovanni Battista da Salis ed elegante hotel dal 1876, con 16 raffinate stanze e interni di fine Settecento adornati da tappezzerie in stile Luigi XVI, stucchi e arredi quali una stufa neoclassica, baldacchini e credenze di epoca barocca.
Attorno al Palazzo, nominato “Hotel storico dell’anno” nel 1998, fanno bella mostra di sé, proprio come un tempo, due sequoie giganti e un suggestivo giardino di rose barocco.

Altro emblema dell’ameno borgo svizzero è la Chiesa di San Lorenzo, in stile barocco, risalente con ogni probabilità al Trecento: si fa ammirare già dalla strada che conduce al centro medievale, con lo svettante campanile, le finestre romaniche perfettamente integrate nella struttura, e la facciata a lesene impreziosita da un portale settecentesco.
Il suo interno è un piccolo gioiello, con pulpito dagli stucchi rococò, il lampadario in vetro di Murano, il cinquecentesco coro poligonale, il baldacchino e l’immagine de “L’occhio di Dio Padre”.

Il luogo di villeggiatura ideale in ogni stagione

“Soglia del paradiso”, Soglio attrae i turisti durante tutto l’anno e invita a una vacanza in montagna di puro relax, lontano dal traffico, dai rumori delle città e dai pensieri e impegni della vita quotidiana.

Durante l’inverno, infatti, si trasforma in una piacevole località per lo sci con il vicino comprensorio sciistico di Alea facilmente raggiungibile, perfetto per famiglie con bambini, principianti e tutti gli amanti della natura e degli sport sulla neve: non mancano percorsi per il fondo e per le escursioni con o senza racchette da neve.

In estate, invece, è il punto di partenza per rigeneranti escursioni e camminate nella bellezza e nel silenzio della natura alpina, alla scoperta dei numerosi rifugi del territorio e non solo.

Qualche esempio?

La traversata di un giorno della Val Cama verso Soglio, con il superamento di un dislivello di 1000 metri, e poi il percorso della Val Bragaglia a 2100 metri che raggiunge il borgo, oppure l’itinerario a piedi di cinque ore sulla “Panoramica” da Casaccia o, ancora, la meraviglia del castagneto più vasto delle Alpi.

Affascinano anche il panorama mozzafiato che si può ammirare dai 3156 metri della vetta del Piz dal Buin e la stalla tradizionale “Sasc Furä“, a un’ora di cammino dal villaggio, con una vista unica sui prati e sulla splendida natura del vallone.

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Après-ski, le migliori destinazioni europee per divertirsi sotto lo zero

È tempo di vacanze invernali, di sport ad alta quota, di benessere e di relax, ma anche di tanto divertimento. Le proposte in giro per il mondo sono tantissime, così come altrettante sono le destinazioni da raggiungere in questo periodo.

Montagne, colline e vallate si sono trasformate nel palcoscenico di uno spettacolo incredibile, quello della natura che ha colorato tutto di bianco regalandoci cartoline invernali in cui perderci e immergerci per rilassarci, per meditare, per praticare sport, ma anche per divertirsi con l’après-ski.

Chi cerca, infatti, svago e relax ad alta quota non ha che l’imbarazzo della scelta. Sono tantissimi i luoghi da raggiungere, questo inverno, per godere di panorami mozzafiato e per lasciare andare i problemi e lo stress del quotidiano. Dove andare, dunque? Una ricerca condotta da UNIQLO ce lo svela: ecco i 10 migliori resort europei per l’après-ski.

Après-ski, il divertimento ad alta quota

L’arrivo della stagione fredda ci ricorda che è questo il momento di organizzare nuovi viaggi, quelli che ci conducono al cospetto di paesaggi innevati che sembrano usciti da una fiaba. È questo il momento perfetto per dedicarsi agli sport sulla neve, al relax nelle spa, e anche al divertimento dell’après-ski.

Chi non vuole rinunciare allo svago ad alta quota, infatti, può contare su tutta una serie di proposte davvero incredibili, tutte da vivere e da condividere con gli amici o con la famiglia. Merito dell’après-ski, che tradotto letteralmente vuol dire “dopo lo sci”, e che sta a indicare tutta una serie di attività ricreative e di intrattenimento da svolgere dopo una giornata trascorsa tra le piste e gli sport invernali.

L’après-ski è un vero e proprio must per gli amanti delle vacanze invernali. Diventato popolare negli anni ’50 tra le Alpi francesi, oggi è considerato un appuntamento imperdibile per tutti i viaggiatori. Si balla, si ascolta musica e si brinda, ci si rilassa e si gustano prelibatezze locali all’interno di locali o terrazze che affacciano sulle piste da scii o sulle montagne innevate circostanti. E poi, ancora, ci si dedica allo shopping e al relax. Un vero e proprio momento di svago, da vivere e da condividere, che si traduce in un’esperienza unica e indimenticabile.

Ma quali sono i luoghi migliori per dedicarsi al divertimento ad alta quota? Ad aiutarci a scegliere le destinazioni da raggiungere questo inverno ci ha pensato UNIQLO, il brand giapponese specializzato in capi d’abbigliamento casual, che ha realizzato la lista dei 10 migliori luoghi europei per l’après-ski.

I 10 migliori luoghi da raggiungere per le tue prossime vacanze invernali

Se avete in mente di organizzare una vacanza in montagna per godere delle sue meraviglie, ma al contempo non volete rinunciare né allo sport, né al divertimento, allora siete nel posto giusto. Come abbiamo anticipato, infatti, UNIQLO ha realizzaro la lista dei migliori luoghi  in Europa per l’après-ski, da quelli super lussuosi a quelli più economici, ma comunque sempre bellissimi.

Tenendo conto di diversi parametri, come il numero di locali, spa e negozi, le visualizzazioni su TikTok e le recensioni su Google, la località francese di Courchevel ha conquistato il podio ottenendo il punteggio complessivo più alto nella classifica. Questo non ci stupisce poi molto considerando il fatto che si tratta di uno dei comprensori sciistici più famosi d’Europa. Ogni anno, qui, si riuniscono migliaia di avventurieri per percorrere le favolose piste innevate che offrono una vista privilegiata e mozzafiato sul Monte Bianco. Sempre qui i viaggiatori possono godere di numerose attività di svago e intrattenimento dopo una giornata trascorsa sulla neve.

Per gli amanti di feste e party, invece, le località elette sono Zermatt, Bormio e Val Thorens, situate rispettivamente in Svizzera, in Italia e in Francia. Se oltre allo svago, però, non volete rinunciare allo shopping con vista, allora il consiglio è quello di raggiungere Bormio e Livigno, località che ospitano il maggior numero di negozi, seguite poi da St. Moritz in Svizzera e Megève in Francia.

A chi vuole rilassarsi consigliamo di restare in Italia, sempre a Bormio e Livigno: le due località, infatti, ospitano il maggior numero di centri termali tra le destinazioni prese in considerazione e sono dunque perfette per chi desidera un après-ski all’insegna del benessere fisico e mentale.

Bormio

Fonte: iStock

Bormio

Se è un po’ di movida che cercate dopo aver trascorso una giornata a sciare, allora la destinazione perfetta da raggiungere è Val Thorens, una località francese situata nel dipartimento della Savoia della regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi. La miglior vita notturna invernale ed europea è qui. Seguono, poi, anche Val-D’Isère con ben 18 locali per l’après-ski e Courchevel, che per vita notturna si piazza solo al quinto posto.

I luoghi più economici da raggiungere per l’après-ski

Se avete in mente di organizzare una vacanza invernale economica, ma non volete rinunciare allo svago e al divertimento, allora queste sono le destinazioni da raggiungere. Secondo la classifica di UNIQLO, la Spagna e l’Italia sono i luoghi perfetti da raggiungere senza spendere un patrimonio. Sulla base dei prezzi medi degli alloggi e della ristorazione, è emerso che Candanchú e la Sierra Nevada, in Spagna, sono le mete ideali più convenienti. Qui potrete provare lo scii, lo snowboard e tantissime attività après-ski senza spendere troppo.

In Italia, invece, è ancora Bormio a detenere il primato, anche quello low cost. Seguono poi Sauze d’Oulx, Livigno, Courmayeur, Canazei, Sestriere e Madonna di Campiglio.

Vacanze di lusso tra Svizzera e Francia

Se invece cercate il lusso ad alta quota, allora vi anticipiamo che le migliori destinazioni da raggiungere si trovano tutte tra la Svizzera e la Francia. È qui che è presente il maggior numero di location esclusive, ristoranti stellati, negozi, alberghi a 5 stelle e centri benessere da mille e una notte.

A conquistare il podio della classifica delle destinazioni di lusso per l’après-ski è Zermatt, la cittadina del Canton Vallese adagiata ai piedi del picco del Cervino, con 23 negozi di lusso, 14 spa, 9 hotel a cinque stelle e 12 ristoranti inclusi nella guida Michelin. Conquistano il secondo e il terzo posto, rispettivamente, Courchevel in Francia e St. Moritz in Svizzera. Seguono poi le località francesi di Megève e Chamonix. Chiudono la classifica di lusso, invece, le italiane Corvara, Cortina d’Ampezzo, Val Gardena e Livigno.

St. Moritz

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St. Moritz
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Sta per partire un treno che farà felici tantissimi ragazzi

Quando si tratta di partire per le vacanze, vorremmo azzerare il tempo necessario per il viaggio così da poterci godere ogni singolo minuto di divertimento. Un’ottima idea consiste nel muoversi di notte, sfruttando così le ore per riposarci e arrivare a destinazione pronti per mille avventure. Con NightJet, tutto ciò è realtà: alle linee ferroviarie già attive, presto se ne aggiungerà una che ci permetterà di viaggiare da Roma a Barcellona proprio nottetempo. Scopriamo tutte le novità.

Il treno notturno da Roma a Barcellona

È la grande novità dell’anno, un nuovo collegamento che sicuramente farà felici i più giovani: presto sarà possibile raggiungere Barcellona, una delle più belle città d’Europa (e con una movida sfrenata!), viaggiando di notte in treno. La compagnia ferroviaria NightJet, già operante anche nel nostro Paese, si prepara infatti a lanciare la linea Roma-Barcellona e ampliare così il suo mercato. Si tratta di una grande opportunità per tutti coloro che amano la Spagna e le sue incantevoli città d’arte, ma anche per chi non ha ancora avuto modo di visitare le sue bellezze.

Che cosa sappiamo sul nuovo treno di NightJet? Innanzitutto, la data prevista per la partenza: si parla di dicembre 2024, quindi dovremmo avere ancora un po’ di pazienza. Anche l’itinerario sembra essere piuttosto complesso, dal momento che Barcellona sarà solo l’ultima tappa, raggiungibile da altre 13 città europee. La prima fase ha avuto inizio nel 2021, con il lancio di due linee che collegano Vienna e Monaco da una parte e Zurigo, Colonia e Amsterdam dall’altra. Nel 2022 è stato il turno di Zurigo e Roma, finalmente collegate – con fermata intermedia a Milano, mentre nel 2023 hanno preso il via le linee di Vienna e Berlino con Bruxelles e Parigi.

Ora non manca che Barcellona, per poter andare alla scoperta della perla spagnola viaggiando in tutta comodità. I treni NightJet potranno ospitare fino a 254 viaggiatori, con i loro vagoni suddivisi in cabine singole, camere per famiglie e letti a castello, oltre a quelli con posti a sedere convenzionali. Insomma, si potrà viaggiare in tutta comodità e nel massimo della privacy: il bello è proprio poter riposare in corsa, così da arrivare a destinazione dopo una bella notte di sonno, pronti per iniziare subito con il divertimento.

Perché viaggiare con NightJet

I treni notturni di NightJet sono già un grandissimo successo: operano in Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Svizzera (oltre ovviamente alla futura novità, la Spagna). Si viaggia sino a più di 200 km/h, una velocità di crociera di tutto rispetto che permette di giungere alla propria meta in pochissimo tempo. E, come abbiamo già detto, l’idea di sfruttare le ore notturne per viaggiare, così da poter dormire e non perdere neanche un istante di vacanza, è sicuramente molto allettante – nonché davvero comodissimo.

Un ultimo appunto: viaggiare in treno sta tornando di gran moda, e non solo perché permette di vivere già una bellissima esperienza, ancor prima di essere arrivati a destinazione. Si tratta infatti di un modo più ecologico per spostarsi su brevi e medie percorrenze, decisamente molto più sostenibile rispetto all’aereo. E con un pizzico di fortuna non è difficile risparmiare sul biglietto, considerando tra l’altro che non ci sono obblighi di dimensioni del bagaglio da rispettare in maniera piuttosto stringente.

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Castello di Hohenschwangau, un vero spettacolo della Baviera

Tutti hanno visto almeno un’immagine del meraviglioso Castello di Neuschwanstein, un maniero da fiaba situato in Germania che ha persino ispirato Walt Disney in persona. Ma in pochi sanno che a due passi da questo prende vita un altro bellissimo maniero che è addirittura più antico dell’altro, e che vale assolutamente la pena visitare. Parliamo del Castello di Hohenschwangau, un vero spettacolo della Baviera.

Cosa aspettarsi

Il Castello di Hohenschwangau domina il grazioso paesino di Schwangau dalla cima di una boscosa collina che regala un pittoresco panorama sul placido Lago Alpsee. L’atmosfera è romantica, come in pochi altri posti al mondo, anche se la struttura si presenta come meno sfarzosa rispetto a Neuschwanstein.

Ciò non toglie che sia ancora pregno di arredi originali e che sia immerso in uno splendido scenario naturale.

Un po’ di storia

Essendo il “fratellino minore” del Castello di Neuschwanstein, verrebbe facile pensare che anche l’Hohenschwangau sia uno dei “castelli di Ludwig”. In realtà non è così. Come vi accennavamo in precedenza, infatti, tra i due è il più vecchio e per questo motivo non è stato fatto costruire del re di Baviera.

Hohenschwangau, Germania

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Il Lago Alpsee e il Castello di Hohenschwangau

Tuttavia, la sua particolare atmosfera ha sicuramente avuto un ruolo determinante nella vita del sovrano, che qui trascorse buona parte della giovinezza durante le pause estive.

Questa straordinaria struttura era originariamente una fortezza medievale, già nominata nel XII secolo. Nel corso del tempo cambiò più volte proprietario, fino all’abbandono e alla rovina. Bisogna poi arrivare al Cinquecento, momento in cui, per fortuna, ciò che rimase di questo castello venne acquistato dalla ricca famiglia patrizia dei Paumgartner che si impegnò nel restauralo completamente in stile rinascimentale italiano.

Nel 1829 Massimiliano II, padre di Ludwig II, decise di comprarlo per farlo nuovamente restaurare dalle abili mani e dalle brillanti idee di Domenico Quaglio. Grazie agli interventi voluti da Massimiliano II, il maniero fu trasformato in un palazzo divenendo poi un luogo davvero eccezionale e amato da chiunque lo visiti.

Il Castello di Hohenschwangau oggi

È un posto assai importante per la Germania, perché proprio all’interno delle sue stanze Ludwig ebbe i primi contatti con le saghe nordiche e le leggende teutoniche. Ma non c’è da sorprendersi: il Castello di Hohenschwangau si presenta con un peculiare colore giallo e con guglie e torrette che svettano su un caratteristico e meraviglioso territorio alpino.

Conta ben 6000 metri quadri impreziositi da 200 stanze che si sviluppano su 4 piani. Per entrarvi occorre varcare un monumentale portale d’ingresso che conduce al cortile d’onore, che a sua volta è diviso in due piani.

Le sale del castello

A colpire sono anche le sale del castello come quella più grande, la Sala degli Eroi, che occupa interamente il quarto piano. Il suo ruolo era quello di essere una sala da ballo e, non a caso, è decorata con affreschi che richiamano il Parsifal ed il Lohengrin, ovvero ciò che ha ispirato l’omonima opera di Wagner che in queste mura è passato diverse volte. In più, è presente anche un busto di Ludwig, in marmo di Carrara, opera della scultrice americana Elisabeth Ney che ebbe come modello il re in persona.

Molto interessante è anche la Hohenstaufenzimmer, la sala dello spogliatoio che è stata poi trasformata nella stanza della musica. Proprio qui, infatti, è protetto il pianoforte verticale con cui suonava Richard Wagner, insieme al telescopio usato da Ludwig per osservare il progredire dei lavori del suo nuovo maniero.

Castello di Hohenschwangau visita

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L’ingresso del Castello di Hohenschwangau

Non poteva di certo mancare la Sala del Trono che vanta la particolarità di assomigliare a una chiesa e che è impreziosita con immagini di Gesù, dei Dodici Apostoli e di angeli dipinti nelle vele. Voliamo ora nella meravigliosa Stanza da Letto della regina Maria che è sorprendentemente decorata in stile moresco. È presenta anche la Stanza di Berchta in cui la sovrana si dedicava alla scrittura, un angolo del castello abbellito con episodi relativi alla vita di Carlo Magno e di sua madre.

Il motivo per cui è stata adornata in questo modo è molto semplice: secondo una leggenda locale, Carlo Magno venne al mondo nel mulino Reiss, presso Gauting, nelle vicinanze del Lago di Starnberg. Al centro della stanza, inoltre, svetta una coppa dorata che è un dono dei cavalieri dell’Ordine di San Giorgio al principe reggente Luitpold, in occasione del suo 50° anno di appartenenza all’ordine.

Poi ancora la Camera da letto reale, detta anche Camera del Tasso, che è decorata con scene della storia di Rinaldo e Armida tratta dalla “Gerusalemme liberata”.

Infine, per approfondire ancora di più la vita, la storia e le vicende della dinastia dei Wittelsbach e di Ludwig II si può fare visita al Museum Bayerischen Könige, che si trova ai piedi del castello e dove è esposto persino il mantello in velluto blu di re Ludovico.

Cos’altro vedere a Schwangau

Hohenschwangau e Neuschwanstein sono sicuramente le due attrazioni principali di Schwangau, ma ciò non toglie che questo grazioso comune della Baviera abbia anche molti altri siti di interesse da scoprire.

Molto bello, per esempio, è il vertiginoso Ponte di Maria, il Marienbrucke, che sorge a centinaia di metri sopra la gola di Pollat. Camminandoci sopra, tra le altre cose, si ha la possibilità di ammirare una delle più emozionanti vedute sul Castello di Neuschwanstein e di tutta l’area circostante.

Alla fine del ponte è possibile intraprendere un sentiero che attraversa una rigogliosa foresta di conifere popolata scoiattoli e cerbiatti. Girovagando per il centro, invece, si ha la possibilità di scovare alcune interessanti e antiche chiese come la Colomanskirche, fondata da un monaco irlandese nel XI secolo e ricostruita in un magnifico stile barocco. Non è di certo meno suggestiva la cappella di Maria und Florian, uno più dei rari esempi di architettura romanica sopravvissuti in Baviera.

Infine, sappiate che da qui si può intraprendere anche l’avventuroso percorso della Romantische Straße, il tracciato delle antiche strade romane che da Schwangau permette di arrivare alla regione di Wurzburg, a circa 360 chilometri a nord.

Insomma, questo angolo della Germania è uno scrigno di meraviglie naturali e architettoniche da scoprire il prima possibile.

Schwangau: cosa vedere

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Veduta di Schwangau
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C’è una foresta delle meraviglie che a Natale è popolata dai 7 nani

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, lo facciamo per esplorare i capolavori selvaggi e sconosciuti, per raggiungere i luoghi iconici e i monumenti architettonici che sono diventati il simbolo di città e Paesi interi e per immergerci nella cultura e nelle tradizioni locali. Lo facciamo per visitare gallerie, musei e luoghi del sapere, e anche per raggiungere tutti quei parchi e quei giardini dove, grazie all’intervento dell’uomo, la natura può esplodere in tutta la sua bellezza.

Ed è proprio in uno di questi posti che vogliamo portarvi oggi, in un parco delle meraviglie che con gli anni si è trasformato in una destinazione imprescindibile per chi visita la Croazia. Stiamo parlando del Parco Angiolina, un gioiello suggestivo e affascinante situato nella città costiera di Opatija, che in italiano è chiamata Abbazia, che ospita centinaia di specie vegetali provenienti da ogni parte del mondo.

È proprio in questo polmone verde cittadino che, tra i sentieri pittoreschi, gli arbusti e i fiori colorati, esiste una foresta che ha subito un incantesimo temporaneo. Si è trasformata, infatti, nella dimora dei 7 nani e dei loro amici. La magia durerà per tutte le vacanze di Natale.

Il parco delle meraviglie che ha subito un incantesimo

Organizzare un viaggio in Croazia è sempre un’ottima idea, in ogni periodo dell’anno e in ogni stagione. Il paese dell’Europa orientale che si affaccia in parte sul mare Adriatico, infatti, è un concentrato di meraviglie naturali, culturali e storiche che incantano a ogni chilometro percorso. Le cose da fare e i posti da visitare sono davvero tantissimi, tra questi c’è anche Abbazia.

Si tratta di una rinomata località turistica e balneare frequentata soprattutto nel periodo estivo. La città, infatti, affaccia direttamente sul mare e la sua posizione strategica consente di vivere vacanze da sogno fatte di relax e spensieratezza.

Abbazia, inoltre, è conosciuta anche per lo splendido Parco Angiolina, un giardino di piante provenienti da ogni dove che si snoda attorno all’omonima villa di origine ottocentesca e che ospita anche il Museo del Turismo Croato.

Il parco, uno dei più belli di tutto il Paese, è la casa di un’ampia varietà di specie floreali che danno spettacolo in ogni stagione. La camelia, che qui prospera, è diventata il simbolo della città. Oltre a questo esemplare troviamo l’abete americano, il cipresso dell’Himalaya, l’aralia e altre 150 specie.

Questo polmone verde urbano, come abbiamo anticipato, merita sempre una visita, in ogni periodo dell’anno. Tuttavia è adesso che i suoi sentieri hanno subito un incantesimo. Durante il periodo dell’Avvento, e fino al 7 gennaio, è possibile fare degli incontri davvero molto particolari con creature magiche! I 7 nani e i loro amici, infatti, hanno deciso di trasferirsi momentaneamente qui.

Parco Angiolina: un Natale da fiaba

Fonte: Pixsell/Alamy Live News/ Ipa

Parco Angiolina: feste da fiaba

Parco Angiolina: un Natale da fiaba

Se avete in mente di organizzare un viaggio in Croazia durante il periodo delle feste, allora, non potete non inserire nel vostro itinerario di viaggio anche una tappa ad Abbazia. Raggiungendo la città potrete visitare il Parco Angiolina che, in questo periodo, si è acceso di magia.

Migliaia di luci hanno illuminato il giardino, i padiglioni e l’affascinante villa, e l’intero parco si è trasformato nel palcoscenico di spettacoli musicali che si alterneranno fino al 7 gennaio. Ma è solo addentrandovi nei fitti sentieri lussureggianti dell’area che potrete toccare con mano l’incantesimo.

Camminando all’interno del parco, infatti, si raggiunge una foresta verdeggiante dove vivono delle strane creature. Si tratta dei 7 nani, e dei loro amici, che hanno scelto di trasferirsi momentaneamente qui, forse in attesa di Biancaneve, o forse perché anche loro non sono rimasti immuni dal fascino del giardino. Fatto sta che la loro presenza ha trasformato il Parco Angiolina in una fiaba tutta da vivere.

Questo parco si è trasformato in una fiaba

Fonte: Pixsell/Alamy Live News/ Ipa

Questo parco si è trasformato in una fiaba

 

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Viaggio a Salisburgo sulle tracce di Mozart

Manca poco più di un mese a uno degli eventi più attesi di Salisburgo, la Settimana Mozartiana, che si svolge ogni anno in occasione dell’anniversario della nascita del celebre compositore.

Il legame tra la città (e, più in generale l’Austria) e la musica in ogni sua forma ha una forte e radicata tradizione e sono innumerevoli gli appuntamenti da non perdere tra cui, appunto, si ritagliano un posto d’onore i sette giorni dedicati a Wolfang Amedeus Mozart.

La Settimana Mozartiana, il festival che rende omaggio al genio della musica di Mozart

La suggestiva e coinvolgente Settimana Mozartiana nasce nel 1956 per volere della Fondazione Mozarteum di Salisburgo, l’istituzione più importante a livello mondiale per la conservazione e la diffusione del grande patrimonio culturale di Mozart e, da allora, invita puntualmente cittadini e turisti a rendere omaggio al noto compositore che ha fatto la storia della musica a livello internazionale.

Così, durante l’ultima settimana di Gennaio, in vista dell’anniversario della sua nascita il giorno 27, la Fondazione dà vita a una serie di concerti di alto livello, visite guidate, conferenze e molti altri eventi che si svolgono in vari teatri e spazi prestigiosi di Salisburgo, la città che gli ha dato i natali.

E per il 2024, l’entusiasmante evento dal 24 gennaio al 4 febbraio, ospita una grande novità: la Fondazione, infatti, desidera “rompere” il ciclo di appuntamenti dedicati interamente a Mozart al fine di ampliarne la conoscenza da parte dei turisti e offrire loro la possibilità di scoprire, oltre alle sue opere, anche altri notevoli compositori e interpreti mozartiani di tutto il mondo.

In particolare, per l’anno ormai prossimo ad arrivare, salirà sul palco come co-protagonista Antonio Salieri, altrettanto importante compositore considerato da molti come l’avversario leggendario di Mozart. In realtà, non si sa bene quale tipo di rapporto intercorresse tra i due, ma sicuramente anche Salieri fu una figura di spessore nel panorama musicale del XVIII secolo: infatti, insegnò a grandissimi compositori quali Beethoven, Schubert e Haydn.

Ma non soltanto.

Chi sarà in visita a Salisburgo durate la Settimana Mozartiana, potrà ammirare un ritratto molto importante del compositore ovvero Mozart a Verona, un dipinto di fama mondiale che, dopo anni, ritorna finalmente in città tra le mura della Fondazione e va ad aggiungersi alle altre opere di inestimabile valore custodite gelosamente.

Il ritratto raffigura un giovane uomo elegante, con indosso una giacca: nel ritratto, Mozart aveva appena compiuto quattordici anni e si era già affermato come musicista professionista di successo. Fu, infatti, in Italia che firmò i contratti per le sue prime grandi opere e ovunque andasse era acclamato come un genio e come un musicista eccezionale.

Il dipinto andrà a far parte della mostra Mozart: che bello! A genius in Italy, che comprende cinquanta pezzi dal valore inestimabile: lettere, appunti di viaggio, spartiti, schizzi di composizioni, contratti, diplomi, strumenti musicali e altro ancora, tutti oggetti che mettono in luce una delle fasi più importanti nel processo creativo del genius loci salisburghese, ovvero la prima visita di Mozart in Italia.

I luoghi mozartiani da non perdere a Salisburgo

Passeggiando tra le pittoresche vie di Salisburgo alla ricerca del prossimo concerto a cui assistere, non si può non fare una sosta ad ammirare alcune delle bellezze cittadine legate indissolubilmente alla storia di Mozart.
Punto di partenza del tour non può che essere la sua casa natale: chiamata “Casa Hagenauer“, si trova nella Getreidegasse 9 ed è uno dei musei più visitati di tutta l’Austria, dove egli visse dal 1756, anno della sua nascita, fino al 1773 quando i genitori decisero di trasferirsi e andarono ad abitare a Makartplatz.
La Hagenauer è diventata una vera e propria “meta di pellegrinaggio”: qui i visitatori potranno apprezzare gli spazi in cui visse Mozart, l’arredamento tipico di quel tempo e il suo violino.

Anche la seconda casa non è da meno e ospita al suo interno un museo dove scoprire altri strumenti musicali utilizzati dal famoso compositore, come il pianoforte a martelli, ritratti e documenti originali.

Oltre alle attrazioni strettamente legate alla storia di Mozart, tutta la città è un autentico museo a cielo aperto: lasciano senza fiato il centro storico Patrimonio UNESCO dal 1997, il Palazzo Mirabell, anch’esso Patrimonio UNESCO che, con il suo parco popolato da statue e fontane, incanta grandi e piccoli, e il settecentesco Caffè Tomaselli, il più antico di tutta l’Austria, il luogo perfetto per concedersi una dolce pausa tra una visita e l’altra.

Ancora, da non perdere vi è senza dubbio la maestosa fortezza di Hohensalzburg, raggiungibile sia con la funivia sia a piedi: una volta a destinazione, si gode di una veduta superlativa a 360° su Salisburgo e i borghi tutt’attorno.

Ultimo, ma non per importanza, è poi il DomQuartier, un percorso che, in un unico tour, permette di scoprire i Saloni di gala della Residenza, la Residenzgalerie, il Museo del Duomo e il Museo di San Pietro, ovvero musei, gallerie e importanti saloni che celano al loro interno opere d’arte, dipinti e terrazze che regalano una vista panoramica sulla città vecchia.