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Askja, tra le mete più suggestive d’Islanda

L’Islanda è una terra dalla natura rigida ma altamente sorprendente. Un Paese che sa emozionare, così pregno di meraviglie che lo stupore che si prova ammirandole fa persino non sentire il freddo che la caratterizza. Un’isola straordinaria e che riserva anche dei luoghi che sono del tutto inospitali, ma ciò non toglie che siano comunque attrazioni turistiche che inevitabilmente si fanno amare. È il caso di Askja, una delle tappe da fare se si vuole davvero conoscere il cuore e l’anima della Terra del Ghiaccio e del Fuoco.

Askja: informazioni utili

Non è un caso che l’Islanda sia chiamata anche la Terra del Ghiaccio e del Fuoco: i suoi immensi ghiacciai si mescolano con mastodontici vulcani, alcuni dei quali ancora attivi. È il caso di Askja, uno stratovulcano che sorge a Nord del ghiacciaio Vatnajökull e che, a causa della sua posizione in corrispondenza della faglia che separa le placche tettoniche del Nordamerica e dell’Eurasia, è uno dei vulcani più attivi di tutto il Paese.

Si tratta di una caldera di ben 50 chilometri quadrati che è venuta al mondo anche in tempi piuttosto recenti: era il 1875, e il vulcano eruttò 2 chilometri cubi di tefrite causando alterazioni all’ecosistema in tutta Europa. A seguito di questo gigantesco evento naturale si verificarono dei crolli, che portarono alla nascita del suo lago color zaffiro, Öskjuvatn, che oggi con i suoi 220 metri è il più profondo di tutta l’Islanda.

Ma non solo, perché questa potente eruzione scatenò anche la formazione del cratere di tefrite Víti, che attualmente è ancora la culla di acqua geotermale, una piscina color turchese in cui fare un bel bagno rigenerante, se il tempo lo permette (attenzione, la temperatura massima è di 30 gradi centigradi).

L’ultima eruzione dell’Askja è avvenuta nel 1961 e ora, pur essendo ancora attivo, l’attività vulcanica è molto limitata. Per questo motivo, al giorno d’oggi è uno dei luoghi più ricercati delle Alte Terre, insieme a Landmannalaugar, nonostante vi si possa accedere solo durante l’estate.

Askja, Islanda

Fonte: iStock

Veduta dell’Askja, meraviglia d’Islanda

Come visitarlo

La caldera dell’Askja è fredda, ventosa e desolatissima, ma nonostante ciò è uno di quei posti che occorre raggiungere almeno una volta nella vita. Non è facile giungervi e, anzi, si tratta di quel tipo di attrazione che ti fa persino pensare: “Ma non si arriva mai!?”. Eppure, una volta che ci si ritrova di fronte ad essa, la fatica e il gelo passano in secondo piano, merito di questo Paese dove nulla è come sembra: sotto a questi placidi laghi si nasconde uno dei vulcani più attivi d’Europa.

Per arrivarci occorre avere una propria auto a noleggio o partecipare un’escursione organizzata. Qualsiasi sia la vostra scelta, sappiate che potrete vivere un’avventura incredibile, perché i paesaggi che attraverserete saranno surreali.

In caso di macchina a noleggio, è fondamentale che questa sia un fuoristrada: il tragitto dura ore ed è molto impegnativo, perché bisogna addirittura attraversare dei fiumi.

Una volta arrivati presso il rifugio di Drekagil, dominato dal profilo di questo imponente vulcano, dovrete intraprendere un sentiero che conduce verso il cratere di Askja. Passo dopo passo, in mezzo a veri e propri campi di lava, percorrerete circa 2,5 chilometri per arrivare al cospetto della caldera del vulcano e dei suoi due laghi principali.

Sarete circondati da rocce laviche di ogni forma, da terra rossa, gialla e nera, scenari che vi faranno pensare di aver intrapreso la strada per un altro pianeta.

Escursioni per l'Askja

Fonte: iStock

Il paesaggio intorno all’Askja

Alcune curiosità

Un posto così particolare, unico ed emozionante non poteva che essere avvolto da una serie di misteri. Uno di questi avvenne nel 1907, anno in cui due ricercatori tedeschi, Max Rudloff e Walther von Knebel, decisero di esplorare il lago con una barca a remi.

Il risultato fu la loro scomparsa improvvisa e misteriosa, tanto che i corpi non furono mai ritrovati. Secondo alcuni, il lago Öskjuvatn possiede delle specifiche caratteristiche morfologiche che portano alla formazione di strane correnti o vortici che risucchiarono i due studiosi.

Tuttavia, è molto più probabile che le cause di questa enigmatica scomparsa siano da imputare alle non ottime condizioni della barchetta utilizzata e all’acqua gelida del lago. In ricordo di questo drammatico evento, sul bordo della caldera è possibile ammirare un cumulo di pietre e un monumento in loro memoria.

Al giorno d’oggi è consuetudine, per tutti coloro che si avventurano in questo luogo, porre un sasso sul monumento e scrivere il proprio nome in un registro custodito in una cassetta metallica alla sua base.

Per quanto riguarda l’attività sismica dell’Askja, è stato registrato un aumento a partire dal 2010, a pochi mesi di distanza dalla spettacolare eruzione dell‘Eyjafjallajökull (il vulcano che paralizzò il traffico aereo di mezza Europa).

Sono in molti a credere che un’eruzione dell’Askja possa avvenire a breve: nel novembre 2019 è stato osservato un forte incremento dell’attività sismica, con oltre 700 terremoti registrati nell’area del vulcano a profondità molto superficiali.

L’area del vulcano Askja è una delle zone più affascinanti e senza tempo di tutto il pianeta. Non sorprende perciò sapere che la NASA stia di nuovo pensando di far esercitare i suoi astronauti in queste zone, in modo da avere un approccio più veritiero con il pianeta Marte, in attesa di una vera e propria missione.

Infatti, alcuni astronauti qui sono già passati, e lo testimonia il Museo dell’Esplorazione presso la località di Húsavík. In più, nel 2015, diversi astronauti sono tornati a far visita a queste zone ed hanno tutti affermato che “è stato bello riassaporare la sensazione di camminare di nuovo sulla Luna”.

Askja, visto dalla spazio, sembra l’occhio di un ciclope.

I nomi dei due laghi principali (in realtà sono tre) hanno un significato specifico: Öskjuvatn vuol dire il “lago dell’Askja”, e Víti, o Helvíti, si traduce in inferno. È molto importante, inoltre, non confondere quest’ultimo con Vìti, un lago che si trova presso il vulcano Krafla, nel Nord del Paese.

Infine un’informazione che è essenziale non dimenticare: l’Askja sorge tra le sperdute highlands islandesi, nel centro dell’isola, per questo motivo è raggiungibile esclusivamente durante la stagione estiva. In altri periodi dell’anno, infatti, le strade per arrivarci chiudono in quanto le condizioni meteo non permettono di percorrerle in sicurezza.

Per il resto, preparatevi ad una delle avventure più sorprendenti della vostra vita.

Askja, cosa sapere

Fonte: iStock

Un’ulteriore e bellissima veduta dell’Askja
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Qui si paga la tassa “sulla resilienza climatica” al posto di quella di soggiorno

Considerata una delle più suggestive mete del bacino mediterraneo, la Grecia attira ogni anno milioni di turisti, in particolar modo nel periodo estivo: le sue spiagge sono tra le più belle – e frequentate – d’Europa. Quest’anno, il governo ha deciso di sfruttare il potente motore economico alimentato dal turismo per aiutare tutti coloro che sono rimasti vittima di disastri naturali. È così che nasce la nuova imposta “sulla resilienza climatica”, destinata a sostituire la tassa di soggiorno solitamente richiesta ai viaggiatori.

Cos’è la tassa “sulla resilienza climatica”

Il cambiamento climatico è una realtà, e le sue conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: non solo estati sempre più lunghe e bollenti, ma anche calamità naturali che si abbattono in tutto il mondo, devastando città e mettendo in ginocchio intere popolazioni. La Grecia, negli scorsi mesi, ha dovuto affrontare incendi boschivi disastrosi e pesanti alluvioni, cui hanno fatto seguito inondazioni che hanno distrutto ampie zone abitate. Il governo ha messo in piedi numerose iniziative per finanziare gli sforzi di ricostruzione in tutto il Paese, individuando una nuova fonte di denaro.

Si tratta del turismo: d’altra parte, la Grecia è da sempre una meta tra le più ambite dai viaggiatori provenienti da tutta Europa (e non solo). E dopo il periodo nero del Covid, il settore sta vivendo una grandissima ripresa – si stima che, nel 2024, il Paese supererà il record di 33 milioni di visitatori dell’anno appena passato. Nasce così l’idea di sostituire la tassa di soggiorno con un’imposta “sulla resilienza climatica”, volta ad aiutare la ricostruzione post-disastro. Potrebbe rivelarsi anche un ottimo metodo per arginare gli effetti – spesso devastanti – dell’overtourism, un fenomeno che mette a rischio le risorse naturali delle più affollate destinazioni in tutto il mondo.

Cosa cambia per i turisti

Niente più tassa di soggiorno, dunque, per i viaggiatori che quest’anno si recheranno in Grecia. La nuova imposta sul clima, tuttavia, è un po’ più onerosa rispetto alla precedente. Le tariffe sono individuate in base al periodo dell’anno in cui si va in vacanza e all’alloggio scelto per il proprio soggiorno. In alta stagione, da marzo a ottobre, le fasce di prezzo sono più elevate: per soggiornare in hotel a 1 o 2 stelle si pagherà 1,50 euro a notte, mentre la precedente tassa di soggiorno ammontava appena a 0,50 euro. Si sale nel caso in cui si pernotti in un albergo a 3 stelle (3 euro a notte, contro i precedenti 1,50 euro), in un albergo a 4 stelle (7 euro a notte, contro i precedenti 3 euro) o in un albergo a 5 stelle (10 euro a notte, contro i precedenti 4 euro).

Un’altra novità riguarda gli affitti brevi, che prima erano esclusi dal pagamento della tassa di soggiorno: chi deciderà di prenotare una casa vacanza in Grecia dovrà versare l’imposta sulla resilienza climatica. A quanto ammonta? Se si alloggia in un appartamento, la tariffa sarà di 1,50 euro a notte, mentre per le case unifamiliari e le ville di lusso si salirà a 10 euro a notte. In bassa stagione, ovvero nel periodo compreso tra novembre e febbraio, l’importo dell’imposta sul clima rimarrà uguale a quello della tassa di soggiorno, ovvero tra i 0,50 e i 4 euro a notte (a seconda della sistemazione scelta).

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Occasione imperdibile per andare nella terra del ghiaccio e del fuoco

Se avete sempre sognato di ammirare il cielo del Nord illuminato dall’aurora boreale, se siete fan del “Trono di spade” e vi siete immaginati di camminare sulla spiaggia nero pece vista in Tv o se da bambini avete letto tutti i romanzi di Jules Verne e non vi siete mai tolti la voglia di esplorare un vulcano, il momento di esaudire tutti i vostri desideri è arrivato.

Visitare l’Islanda – terra di tutte queste esperienze – non è poi così difficile. Basta prenotare un volo e organizzare il viaggio che avete sempre sognato. Un viaggio in Islanda non è regalato, bisogna dirlo, quindi, se si può approfittare di qualche offerte per risparmiare è un buon punto di partenza.

L’offerta per volare in Islanda a prezzi contenuti

Se volete organizzare un viaggio in Islanda dovete iniziare a pensare al volo il prima possibile. Non ci sono tante compagnie aeree che volano su Reykjavík e, man mano che s’avvicina l’estate, i prezzi lievitano. Ecco perché l’offerta appena lanciata dalla compagnia di bandiera Icelandair è da cogliere al volo. I prezzi con partenza da Roma Fiumicino partono da 199 euro. L’offerta è valida fino al 28 gennaio e il periodo di viaggio deve essere compreso tra il 1° febbraio e il 31 maggio 2024.

Durante l’anno ci vola anche easyJet con partenza da Milano Malpensa e anche la compagnia low costa ha offerte in corso con sconti del 20% sulla tariffa. Man mano che si avvicina la stagione estiva poi vengono aggiornati gli operativi dei vettori, tra cui la low cost islandese Play che vola da Bologna, Venezia e Verona.

Islanda, terra del ghiaccio e del fuoco

I contrasti che si possono ammirare in Islanda non esistono in nessun altro luogo al mondo. In occasione dell’uscita della quarta stagione della serie Tv “True Detective”, che è stata girata proprio in Islanda, la film commission ha tenuto a sottolineare come qualunque tipo di set cinematografico si cerchi per rappresentare un mondo primordiale, futuro o apocalittico, lo si trovi proprio in questa terra, anche detta “del ghiaccio e del fuoco”, due elementi così contrastanti e così terrificanti, ma al contempo così affascinanti, da attirare molti viaggiatori curiosi.

In Islanda, ci sono centinaia di vulcani, alcuni ancora molto attivi – come dimostrano i recenti fatti del vulcano nei pressi della città di Grindavik – che si possono visitare. La loro lava ha dato vita, nel corso di milioni di anni, a incredibili formazioni rocciose, a spiagge di sabbia nera, a grotte di ghiaccio.

I fenomeni che avvengono sotto la superficie terrestre di quest’isola danno vita a geyser, a piscine naturali di acqua calda – che deve essere raffreddata per consentire alle persone di immergervisi – e a eventi estremi.

Il freddo e gelo che d’inverno ghiaccia tutto, nella bella stagione lascia il posto ad altrettanti fenomeni meravigliosi. Nel corso dei secoli ha scavato canyon, dato origine a corsi d’acqua e a imponenti cascate, paesaggi naturali meravigliosi che d’estate sono immersi nella spettacolare fioritura dei lupini che colorano tutti i prati di lilla.

Kirkjufell

Fonte: iStock

L’aurora boreale a Kirkjufell, la montagna più fotografata d’Islanda

Per non parlare, poi, dei fenomeni celesti, che non sono solo tipici dell’Islanda, bensì di tutto il Nord Europa. D’inverno, a queste latitudini, lo spettacolo più emozionante il fenomeno dell’aurora boreale. Poiché il buio arriva presto, la si può ammirare in un qualunque pomeriggio invernale.

L’Islanda ha il vantaggio, rispetto ad altri paesi nordici, di avere pochissimo inquinamento luminoso, essendo un’isola poco popolata. La maggior parte della popolazione vive a Reykjavík, il resto è sparso qua è là nei villaggi costieri. Quindi è molto più facile assistere al fenomeno dell’aurora boreale che c’è praticamente tutti i giorni. E ogni volta è diversa. La “danza degli dei” può essere verde, rossa, gialla e l’emozione è sempre grandissima.

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Le location del film “Il Gladiatore 2”, il sequel (senza Russell Crowe)

Non è più Roma al centro del sequel del film “Il Gladiatore 2”, diretto da Ridley Scott che esce nelle sale a fine 2024. E non c’è più Russell Crowe nei panni di Massimo Decimo Meridio, generale dell’esercito romano divenuto schiavo e quindi gladiatore.

Nel cast troveremo, invece, Paul Mescal, nel ruolo di Lucius, figlio di Lucilla, l’attrice Connie Nielsen, e nipote dell’Imperatore Commodo, ruolo interpretato da Joaquin Phoenix nel primo capitolo del kolossal. E poi, il grande Denzel Washington, che vestirà i panni di un ex gladiatore ancora scosso dal proprio passato.

Dove è ambientato “Il Gladiatore 2”

Non c’è più la Roma di Massimo Decimo Meridio nel secondo capitolo del film di Ridley Scott. Le riprese si sono spostate in un’altra area del Mediterraneo: l’isola di Malta.

Benché non sia celebre per le testimonianze di epoca romana (del periodo dell’Impero sull’isola non resta che una Domus aristocratica in rovina situata tra Mdina e Rabat), Malta fu comunque un importante avamposto dopo la conquista dei romani che avvenne nel 218 a.C. da parte delle forze guidate dal console Tiberio Sempronio Longo.

Allora era Melita (l’odierna Mdina) la città più importane e non La Valletta e il suo splendore durò fino alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, anno che gli storici hanno individuato come il 476 d.C..

Eppure, Malta è sembrata la location perfetta dove girare il nuovo film ambientato trent’anni dopo la morte di Massimo nel Colosseo. Vede come protagonista Lucius, salvato proprio da Massimo Decimo Meridio alla fine del primo film.

In rete sono circolate diverse immagini che mostrano alcune location che vedremo sul grande schermo.

Molte scene mostrano il famoso Forte Ricasoli alla Valletta, un luogo che Scott conosce molto bene per averlo già usato come sfondo nel primo film “Il Gladiatore” del 2000 e nel più recente “Napoleon“, interpretato da Joaquin Phoenix. Ma i cinefili se ne ricorderanno per averlo visto in un altro kolossal, “Troy”, con Brad Pitt nel ruolo di Achille, usato per la città di Troia, mentre i più giovani lo identificano soprattutto con Approdo del Re nella serie “Il Trono di Spade”.

Altra location è il Bastione di San Michele, sempre alla Valletta, uno dei luoghi più panoramici della città con vista sul Grand Harbour. Gli imponenti bastioni che cingono la Capitale colpiscono fin da subito quando si visita La Valletta.

Ed è qui che sono state ricreate alcune scenografie che hanno lo scopo di riportare in vita l’antica Roma. Tra queste, anche un (mezzo) anfiteatro, con tanto di gradoni per gli spettatori e statue marmoree e alcuni edifici di epoca romana, domus, templi, archi, con colonne e capitelli e tutto ciò che “fa Roma”.

Prima di Malta le scene sono state girate in Marocco e nel deserto del Sahara.

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Fonte: 123rf

Il Bastione di San Michele a La Valletta, Malta
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La discoteca più alta d’Europa sta per essere inaugurata: ecco dove

A pochi passi dall’Italia, si trova un Paese che sembra uscito da una favola, un luogo incantato che affascina in ogni stagione dell’anno. Ma è con l’arrivo della primavera che indossa il suo abito più bello, trasformandosi in un quadro vivente di colori vibranti e una natura rigogliosa: è la Svizzera, un vero paradiso tutto da scoprire.

Quest’anno, il suo fascino senza tempo è stato riconosciuto anche dalla rinomata rivista britannica di viaggi, Time Out, che l’ha inserita tra le esperienze imperdibili del 2024. Ma cosa rende così speciale la Svizzera quest’anno?

Dal 10 al 12 maggio, preparati a vivere un’esperienza straordinaria con l’apertura di Detour Discotheque, la discoteca itinerante più alta d’Europa. Un incredibile viaggio musicale a 3000 metri di altitudine, circondato da un panorama mozzafiato.

Per raggiungere questa destinazione straordinaria, serviranno ben quattro funivie, che ti porteranno fino al cuore delle montagne svizzere. Ma attenzione, l’evento è esclusivo e i posti sono strettamente limitati. Quindi, se vuoi assicurarti un posto in questo paradiso alpino, ti consigliamo di prenotare il tuo biglietto il prima possibile.

Detour Discotheque: un’esperienza glamour tra le Alpi svizzere

Detour Discotheque

Fonte: detourdisco

Detour Discotheque, Alpi Svizzere

Quest’anno, per un solo fine settimana, la vetta della catena montuosa di Schilthorn si trasformerà in una discoteca pop-up, inondando l’ambiente alpino da un’onda di energia, musica e lustrini. Un’esperienza imperdibile che promette di fondere la bellezza selvaggia e imponente del paesaggio con l’entusiasmo vibrante e la vivacità di una fiesta notturna.

Dopo aver illuminato i Westfjords d’Islanda nel 2022 e le Inner Hebrides in Scozia nel 2023, l’evento è già acclamato come uno degli appuntamenti più attesi dell’anno.

Tra le location protagoniste ci sarà il Piz Gloria, un affascinante ristorante rotante situato a 2.970 metri sopra il livello del mare, che offre una vista panoramica senza pari sul panorama alpino. Gli ospiti avranno anche l’opportunità di soggiornare nei caratteristici villaggi montuosi di Lauterbrunnen e Mürren, dove potranno respirare la vera atmosfera svizzera e godere della tranquillità di questi luoghi incantevoli.

Detour Discotheque: la discoteca più alta d’Europa

L’inizio dei festeggiamenti è già fissato per venerdì 10 maggio sulla terrazza della stazione di Birg, dove si potrà godere di una spettacolare vista sulle maestose montagne Eiger, Mönch e Jungfrau.

Sabato 11 maggio, invece, il cuore pulsante dell’evento sarà il Piz Gloria, dal quale sarà possibile ammirare un panorama più unico che raro sulle maestose Alpi svizzere, ballando fino all’alba. Non solo musica e danza, ma anche un’occasione per immergersi nella cultura locale. Potrai infatti degustare la cucina svizzera tradizionale, assaporando piatti autentici come la fonduta e il rösti, preparati con ingredienti freschi e locali.

Infine, domenica 12 maggio, la location sarà la Trinkhalle, una sala tradizionale incastonata nelle splendide terre di Interlaken, un finale perfetto per un weekend indimenticabile all’insegna della musica e del divertimento.

Detour Discotheque unisce l’atmosfera glamour e il senso di comunità delle discoteche originali degli anni ’70 a viaggi epici in luoghi incredibili, creando un’esperienza come nessun’altra che sta rapidamente guadagnando popolarità e attirando un pubblico sempre più ampio.

Quindi, preparati a scoprire la Svizzera come non l’hai mai vista prima. Un’esperienza incredibile ti aspetta, pronta a regalarti momenti che porterai nel cuore per sempre.

Detour Discotheque

Fonte: detourdisco

Detour Discotheque, Alpi Svizzere
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Alla scoperta dei castelli reali della Danimarca

Il 14 gennaio 2024 è un giorno che in Danimarca passerà alla storia: per la prima volta in oltre mezzo secolo, salirà al trono un re, quando la Regina Margherita abdicherà per lasciare il posto al Principe ereditario Frederik.

Quale momento migliore, allora, per andare alla scoperta dei sontuosi castelli reali del Paese?

Dietro le quinte del Palazzo Amalienborg

Per ripercorrere la storia della Casa Reale danese non si può perdere l’occasione di visitare il Palazzo Amalienborg a Copenaghen, la principale residenza dei monarchi, magnifico complesso palaziale in pieno centro, a pochi passi dalla Chiesa Marmorea o  Frederiks Kirke.

Sono quattro gli edifici che si affacciano sulla piazza, costruiti durante la metà del XVIII secolo in stile rococò: il Palazzo di Federico VIII, la residenza reale del Principe ereditario, il Palazzo di Cristiano VII che ospita eventi ufficiali e ricevimenti d’onore, il Palazzo di Cristiano VIII, aperto al pubblico e sede del Museo di Amalienborg, e il Palazzo di Cristiano IX, residenza della Regina Margherita.

Il Museo di Amalienborg, lungo le sale finemente decorate, illustra gli ultimi 150 anni della Corona Danese grazie a una ricca collezione di foto e ritratti di famiglia nonché suppellettili e mobili d’epoca: in più, è possibile ammirare la Sala del Piano e affacciarsi all’ingresso principale dove si svolgono ricevimenti di gala e cerimonie.

Per concludere, una delle attrazioni più significative di Copenaghen è il Cambio della Guardia Reale che avviene proprio dinanzi al Palazzo di Amalienborg.

La Regina nei ritratti al Castello di Frederiksborg

Il 13 gennaio aprirà i battenti una mostra che racconterà la vita della Regina e i suoi 52 anni sul trono grazie a un cospicuo numero di ritratti, tra cui uno a opera di Andy Warhol.

Scenario d’eccezione sarà il Castello di Frederiksborg, a una trentina di chilometri da Copenaghen, nella Selandia del Nord: si tratta di un vero e proprio “tesoro reale” in stile rinascimentale olandese che, dal 1878, ospita il Museo di Storia Nazionale.

Una visita al museo consente di compiere un entusiasmante viaggio attraverso 500 anni di storia danese e magnifiche stanze che custodiscono arredi, tappezzerie, dipinti e ritratti.

A dir poco sorprendenti anche i giardini con due differenti prospettive sulla natura: il Giardino Barocco esprime l’ideale del XVIII dell’uomo che controlla la natura mentre il Giardino romantico all’inglese la ricerca naturale del XIX secolo.

Koldinghus, uno dei castelli più importanti del Paese

Per secoli, Koldinghus è stato uno dei castelli reali più importanti della Danimarca e, oggi, è un museo moderno e un’attrazione di livello mondiale per adulti e bambini.

Situato nella città di Kolding, custodisce, infatti, antiche pitture danesi, pregiate collezioni di mobili, oggetti sacri dell’arte romanica e gotica e ospita mostre temporanee di grande impatto.

Il maestoso Palazzo di Christiansborg

Tra i monumenti più visitati di Copenaghen, edificato nel XII secolo e residenza reale fino al 1794, il maestoso Palazzo di Christiansborg è oggi sede del Parlamento danese nonché del potere esecutivo e giudiziario.

La visita culmina con gli appartamenti reali che permettono di immaginare come fosse la vita dei monarchi: in particolare, affascinano la Sala del Trono, gli appartamenti del re e della regina, la Sala dei ricevimenti e l’immenso Salone degli arazzi che può ricevere fino a 400 invitati.

Le scuderie reali accolgono le antiche carrozze d’epoca e i Cavalli della Corona mentre un must è salire sulla cima della torre (dove sono esposti oggetti storici, fotografie e sculture) per godere di una vista senza eguali sulla capitale.

400 anni di storia al Castello di Rosenborg

Nel cuore dei Giardini del Re, il parco più antico di Copenaghen, si staglia il Castello di Rosenborg, residenza reale fino al 1710.

Oggi, nelle sale perfettamente conservate, è custode della collezione dei Gioielli della Corona Danese e di innumerevoli oggetti di valore: visitarlo significa ritrovarsi al cospetto di 400 anni di storia, con appartamenti impreziositi da dipinti storici e mobili originali del XVIII secolo.

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L’alta velocità arriverà fino alla Slovenia: ecco quando

Nei giorni scorsi, è stato fatto un test per verificare la fattibilità. Un treno ad alta velocità è partito da Milano ed è giunto a Lubiana, in Slovenia, senza alcuna difficoltà. Avendolo superato, quindi, pare proprio che tra qualche mese il viaggio sarà fattibile, per tutti.

Stiamo parlando del primo Frecciarossa che partirà da Milano e che raggiungerà direttamente la Capitale slovena in sette ore di viaggio.

Quando parte il Frecciarossa per Lubiana

“Presto sarà possibile raggiungere Lubiana con il Frecciarossa direttamente da Milano”, ha annunciato Trenitalia in una nota stampa, “grazie a un accordo preliminare siglato dalla capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS e la società ferroviaria slovena, SŽ Passenger Transport”.

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Fonte: 123rf

Lubiana, la Capitale della Slovenia, sarà presto raggiungibile con il treno ad alta velocità

“Il collegamento diretto tramite Frecciarossa avrà notevoli benefici per i turisti dei due Paesi”, scrivono. “I cittadini sloveni, infatti, potranno raggiungere con facilità alcune tra le mete più belle del nostro Paese, come ad esempio Venezia oppure, con appena due ore e mezza di viaggio, Trieste, mentre i passeggeri italiani avranno l’opportunità di visitare, oltre a Lubiana, alcune note destinazioni slovene, come le grotte di Postumia e di San Canziano (nel Comune di Divaccia) e il paese di Lipizza, nel comune di Sesana”.

Le attività di collaborazione tra le due società prevedono l’effettuazione di test sulla rete infrastrutturale slovena, attualmente interessata da lavori di potenziamento che permetteranno ai tempi di viaggio del collegamento tramite Frecciarossa di ridursi ulteriormente. L’obiettivo finale è attivare due collegamenti giornalieri tra Milano e Lubiana.

Lo scorso dicembre, è partito un treno di prova che ha fatto fermate a Portogruaro, Monfalcone, Bivio Aurisina e a Villa Opicina, la stazione di confine dove è salito sul treno il personale delle ferrovie slovene per proseguire fino a Sesana.

Durante il tragitto, sono state effettuate alcune prove di funzionamento del sistema ETCS (European Train Control System), il sistema di controllo della marcia dei treni che è uno standard a livello europeo, del Frecciarossa ETR 700 sulla rete ferroviaria slovena, per verificare che funzionasse come in Italia.

Gli altri Frecciarossa che andranno in Europa

Di recente è stato anche annunciato un accordo preliminare tra Trenitalia e la società ferroviaria tedesca Deutsche Bahn, per far viaggiare il Frecciarossa tra l’Italia e la Germania, entro la fine del 2026. I lavori sono concentrati sulle tratte che collegano Milano e Roma a Monaco di Baviera, ma si sta già valutando ulteriori estensioni del servizio con collegamenti con altre destinazioni tedesche in futuro.

Per quanto riguarda il treno ad alta velocità per Parigi, interrotto per via di una frana avvenuta lo scorso 27 agosto a Saint-Andrè en Savoie, appena oltre il confine italiano e del tunnel del Frejus, benché la compagnia ferroviaria francese TGV INOUI abbia ripreso il 10 gennaio a percorrere la tratta tra Milano e Parigi in parte in treno e, in parte, bus, nel tratto ancora interrotto alla circolazione ferroviaria, quello tra Oulx e Saint-Jean de Maurienne, Trenitalia non ha ancora stabilito una data certa per la ripresa del servizio. “Attualmente il servizio è sospeso”, spiegano in una nota che ci hanno inviato.

Insomma, dopo Parigi (anche se in stand-by), che dall’inaugurazione avvenuta nel 2021 ha riscosso un enorme successo, registrando fin da subito il sold out (anche per via delle tariffe di lancio che partivano da 29 euro) con prenotazioni triplicate secondo i dati riportati allora da Trainline, si potrà presto andare con l’alta velocità in una nuova Capitale europea. Lubiana.  E poi anche in Germania. E la speranza di molti viaggiatori è che questo sia il primo passo per un’ulteriore spinta a Est.

Sono molti a sperare che l’alta velocità possa un giorno raggiungere in modo più comodo, più economico e, perché no, più sostenibile rispetto all’aereo, molti altri Paesi dell’Europa orientale, come l’Austria, la Croazia o l’Ungheria, Paesi che stanno registrano una forte crescita turistica.

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L’arte di Dalì illumina la natura: a Parigi è magia

Immaginate di trovarvi nella meravigliosa Parigi, con l’aria frizzantina della notte intenta ad accarezzare la vostra pelle. È già un’immagine incantevole, non trovate? Bene, però si può sempre fare di meglio, come per esempio sognare di fare una passeggiata luminosa tra le opere di Dalì. Un’associazione troppo fantasiosa? Niente affatto, perché è proprio quello che potreste vivere (davvero!) al Parc de la Villette, uno dei più grandi parchi della capitale francese.

La passeggiata luminosa L’Art dans la Nature

Ma di cosa stiamo parlando nello specifico? Di L’Art dans la Nature,  non una “semplice” mostra ma un vero e proprio percorso luminoso, un cammino di luci e suggestioni pensato dall’associazione culturale e d’intrattenimento LETSGO per omaggiare Salvador Dalì, esaltare la bellezza di Parc de la Villette e risvegliare e stuzzicare i senti dei visitatori, portandoli a riflettere su ciò che apparentemente sembra illogico e strano e a tenere in alta considerazione il valore della vita, della natura e di ogni momento.

Art Dans Nature, mostra luminosa di Dalì a Parigi

Il cammino è ricchissimo: l’intero parco è stato diviso in 21 aree che si distinguono per un’opera principale ma che sono anche arricchite di piccole chicche e animazioni luminose. In tutto, ci sono più di 3.000 fra fontane illuminate, sculture iconiche, installazioni interattive e creazioni plastiche, che insieme formano il primo labirinto di luce mondiale in assoluto a dare spazio alle opere di Dalì, permettendo anche di guardarle da una diversa prospettiva.

Salvador Dalì, le danze incantate e la natura

Quasi tutte le luci di L’Art dans la Nature si muovono, si incontrano, volteggiano. E non è un caso, né si tratta “solo” di un escamotage scenografico. Anche i movimenti delle luci, a volte lenti e a volte veloci, a volte frenetici e a volte rallentati e morbidi, richiamano un punto cardine dell’arte di Dalì: la danza del tempo. Dalì era infatti ossessionato dal concetto di tempo e per mezzo delle sue opere (tra cui l’iconica La persistenza della memoria) ne sottolineava fugacità e importanza.

Parigi, mostra Arte nella natura

Allo stesso modo, Dalì era affascinato dalla natura: aveva con essa un legame profondo, molto più di quanto si possa pensare quando si immagina l’artista, così innovativo e “metropolitano”. Il legame traspare dalla presenza frequente, nelle sue opere, di elementi come uova, insetti, animali più o meno distorti.

Immagini oniriche e surrealismo

Alcuni di questi animali compaiono all’interno di L’Art dans la Nature: troviamo le formiche, che sembrano essere “fuggite” da alcuni capolavori, ma anche l’unicorno, gli elefanti e le lumache, tutti posizionati in scorci del parco che contribuiscono, durante la notte, a dare loro un aspetto ancora più magico, ancora più onirico.

Art Dans Nature, mostra luminosa di Dalì a Parigi

Tutto il percorso è stato studiato per restituire il desiderio di Dalì di sconvolgere le convenzioni ed esplorare gli angoli più nascosti della mente umana, quelli più creativi, quelli popolati da esseri e creature che non corrispondono al reale. Visitare L’Art dans la Nature è, dunque, un regalo da fare a noi stessi per sorprenderci a sognare l’insolito (o addirittura l’inammissibile). La passeggiata resterà aperta fino al 21 gennaio, ed è visitabile dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00.

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Riparte il treno che collega Milano e Parigi

Dopo essere stato interrotto a causa di una frana, finalmente è ripartito il treno veloce che collega Milano a Parigi (e viceversa). È stato necessario attendere circa 4 mesi, ma ora sarà di nuovo possibile tornare a circolare su questa interessante rotta che dalla Capitale italiana della moda conduce, a tutta velocità, alla volta di quella che è ritenuta una delle delle Capitali più romantiche del mondo.

Il TGV INOUI tra l’Italia e la Francia

Era il pomeriggio del 27 agosto 2023, e più o meno 700 metri cubi di roccia sono franati a Saint-Andrè en Savoi, appena al di là del confine con l’Italia e del tunnel del Frejusm, nella valle della Maurienne.

Per fortuna nessuna persona è rimasta ferita nemmeno durante i due crolli successivi, che hanno portato al distaccarsi di due rocce da un costone della montagna, facendo rotolare massi, terra e altri detriti a valle.

La buona notizia è che dopo quattro mesi da questo evento, SNCF Voyageurs ha riaperto il collegamento ferroviario di TGV INOUI tra lItalia e la Francia.

Il servizio TGV INOUI tra Milano e Parigi è ripreso il 10 gennaio e, anche nei prossimi giorni, sarà effettuato in treno e in bus nella parte ancora interrotta alla circolazione ferroviaria, tra Oulx e Saint-Jean de Maurienne.

Orari e info utili

Tutto sta per tornare alla quasi completa normalità, e per questo il primo treno da Milano a Parigi è partito (e partirà nei prossimi giorni) dalla stazione di Milano Porta Garibaldi alle ore 14:10. I passeggeri diretti in Francia viaggeranno in TGV INOUI da Milano e da Torino a Oulx, poi in bus da Oulx a Saint-Jean de Maurienne, dove un TGV INOUI li attenderà per completare il viaggio da Saint-Jean de Maurienne verso Chambéry e Parigi.

SNCF Voyageurs ha già messo in vendita i biglietti dal 10 gennaio al 24 marzo. L’azienda ha però deciso di prorogare la disponibilità dei biglietti, ciò vuol dire che prossimamente saranno presto resi disponibili per l’acquisto anche quelli per le date successive al 24 marzo.

Il prezzo del biglietto per il TGV INOUI parte da 39 euro e può essere acquistato sui canali di vendita abituali, sul sito e applicazione SNCF CONNECT e presso le agenzie di viaggio autorizzate. Ma non è finita qui, perché i clienti in possesso della Carta Avantage possono continuare ad utilizzarla usufruendo degli stessi vantaggi su tutto il tragitto, in particolare la riduzione del prezzo dei biglietti.

A bordo dei treni sarà come fare il viaggio dei sogni grazie al personale di bordo franco-italiano che assicurerà a tutti i passeggeri il massimo del comfort. Sarà disponibile per tutti il Wi-Fi, in più su una parte del percorso sarà addirittura possibile usufruire di un’offerta di ristorazione.

La riapertura del collegamento tra i due Paesi è stata accolta con entusiasmo sui social, soprattutto da coloro che privilegiano una tipologia di viaggio che sia economica e sostenibile.

A tal proposito il Dott. Ancora, Amministratore Delegato di Sncf Voyages Italia, ha dichiarato: “Oggi è un giorno di estrema importanza. Dopo 4 mesi di stop, TGV INOUI è lieta di annunciare il lancio del primo servizio sostitutivo di collegamento tra Italia e Francia. Si tratta di un’alternativa pratica e sostenibile al trasporto aereo, per la ripresa dei collegamenti tra due nazioni che sono sempre state interconnesse e il cui collegamento è per noi di fondamentale importanza. L’impegno verso i nostri clienti è il volano di ogni nostra azione e strategia, e la riapertura ne rappresenta una chiara dimostrazione”.

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Spagna, destinazione sempre più sostenibile: le novità del 2024

Dalle spiagge meravigliose alle città d’arte ricche di sorprese: la Spagna è una delle mete preferite dagli italiani, questa non è certo una novità. E il Paese continua a profondere il suo impegno per diventare una destinazione sempre più sostenibile, con progetti in via di sviluppo che attireranno un maggior numero di turisti nei prossimi anni. Scopriamo quali sono tutte le novità previste per questo 2024.

Spagna, la meta preferita dagli italiani

Lo scorso anno, gli italiani sono stati uno dei mercati principali per la Spagna, in fatto di turismo. I numeri parlano chiaro: nel 2023 i visitatori nostri connazionali sono aumentati del 20,6% rispetto all’anno precedente, e hanno speso mediamente il 20,1% in più. Un’ulteriore conferma arriva dai dati di prenotazione degli alloggi, con il Paese iberico al primo posto tra le preferenze degli italiani per quanto riguarda le loro vacanze (la Francia si aggiudica il secondo posto e la Grecia è solamente terza). Ma quali sono le destinazioni più apprezzate?

Ci sono senza alcun dubbio le località di mare: dalla Costa Brava alla Costa del Sol, passando per le splendide calette delle isole Baleari e per le piscine naturali meravigliose dell’arcipelago delle Canarie. Ma molti italiani scelgono la Spagna per visitare bellissime città d’arte come Madrid, Barcellona e Siviglia, andando alla scoperta del loro prezioso patrimonio culturale e architettonico. Una delle tendenze più interessanti riguarda la destagionalizzazione: i turisti pianificano le loro vacanze non solo in estate, ma anche nei periodi prima considerati meno appetibili.

Spagna, destinazione sostenibile

La destagionalizzazione è proprio uno degli obiettivi per diventare una meta sostenibile: distribuire il flusso turistico in modo più equo durante tutto l’anno permette ad una destinazione di evitare i rischi dell’overtourism, che ormai sono ben noti. Ma la Spagna si distingue già da tempo per il suo impegno ambientale, con una lunga serie di iniziative di successo che ne fanno uno dei Paesi europei maggiormente responsabili su questo fronte. Vanta ad esempio ben un terzo del suo territorio inserito tra le aree protette, in particolar modo aderendo per il 27% alla rete Natura 2000 dell’UE e detenendo il record UNESCO per il numero di Biosfere (attualmente sono 53).

Anche le città dedicano i loro sforzi verso un futuro sempre più green, implementando le loro reti ciclabili e guadagnandosi il titolo di “walkable cities” – sono infatti a misura di uomo, una scelta perfetta anche in ottica turistica. La Spagna ha inoltre un’ottima rete di treni ad alta velocità (è la più estesa d’Europa, e consente di evitare mezzi di trasporto molto più inquinanti come l’aereo, almeno per gli spostamenti interni). E per quanto riguarda l’energia, il 47% è prodotta da fonti rinnovabili ed è il secondo Paese europeo per quella eolica e solare.

Naturalmente, l’impegno già fin qui speso dalla Spagna verrà portato avanti anche nel 2024. La prestigiosa rivista Lonely Planet l’ha già riconosciuta come prima destinazione sostenibile nel suo annuale Best in Travel. E quest’anno Valencia detiene il titolo di Capitale Verde europea, un premio assegnato alla città che maggiormente ha realizzato obiettivi nei temi della salvaguardia ambientale e dello sviluppo economico sostenibile. Se poi dovesse servire un altro motivo per visitare la Spagna nei prossimi mesi, basta aggiungere che Oviedo sarà la Capitale Gastronomica: la meta ideale per tuffarsi non solo in panorami unici, ma anche in piatti prelibati.