Categorie
Europa Irlanda Notizie vacanza natura Viaggi

AAA Cercasi amanti della natura: l’Irlanda ti offre vitto e alloggio

Conosciuta anche come l’Isola di Smeraldo, l’Irlanda è un concentrato di meraviglie naturalistiche che levano il fiato. Proprio qui, infatti, castelli antichi e medievali, coste frastagliate e leggende e tradizioni antiche si snodano su un paesaggio verde e suggestivo che attira ogni anno migliaia di avventurieri da ogni parte del mondo.

Le cose da fare e da vedere su questo lembo di terra sono tantissime, e tutte sono destinate a incantare. Per questo, organizzare un viaggio qui, è sempre un’ottima idea. Ma se vi dicessimo che, a partire da questa primavera, potrete restare sull’isola molto più di un weekend o di una settimana?

L’Irlanda, infatti, è alla ricerca di viaggiatori amanti della natura disposti a trascorrere i prossimi mesi all’interno di riserve naturali e paesaggi selvaggi. Il Paese offre vitto e alloggio. Voi, invece, dovrete occuparvi della salvaguardia della bellezza di questi ambienti.

Vivere nella natura irlandese per proteggerla: il progetto

Cambiare vita, e lasciarsi alle spalle la città e il traffico per qualche mese, è possibile. L’Irlanda, infatti, sta cercando persone disposte a perdersi e immergersi completamente nella bellezza dei suoi paesaggi, per viverli e preservarli. Un’esperienza di volontariato che prevede uno scambio equo e molto conveniente per chi ha voglia di vivere un’avventura unica per un determinato periodo di tempo.

Questo programma, possibile grazie alle attività locali, ha come obiettivo quello di coinvolgere viaggiatori e persone da tutto il mondo in tutti quei progetti di tutela ambientale che sono diffusi sull’isola. In cambio di vitto e alloggio, le persone dovranno sostenere le realtà ospitanti, immergendosi totalmente nella vita rurale per un determinato periodo di tempo.

Se amate la natura, gli animali e i paesaggi selvaggi e autentici, allora quella offerta dall’Isola di Smeraldo è davvero l’opportunità giusta per cambiare vita e per toccare con mano l’anima più verde del Paese.

Lavorare in Irlanda in cambio di vitto e alloggio

Fonte: Tourism Ireland

Volontariato in Irlanda, Glenshane Country Farm

Vitto e alloggio in cambio di aiuto: ecco come candidarsi

I progetti, per provare a vivere un’esperienza al di fuori dall’ordinario, sono tanti e diversi. Come spiegato dal sito ufficiale dell’ente del turismo irlandese, offerte e proposte variano di giorno in giorno, il consiglio è quello di tenere d’occhio quotidianamente i siti Workaway e WWOOF Ireland. Se avete voglia di partire al più presto, invece, vi segnaliamo quattro offerte davvero imperdibili per cambiare la vostra vita adesso.

Nella contea di Wicklow, definita il Giardino d’Irlanda, una riserva naturale di 20 ettari è attualmente alla ricerca di un amante della natura. Proprio qui, tra bellissimi boschi, laghetti, parchi e animali selvatici, il candidato scelto potrà contribuire alla salvaguardia di questo microcosmo delle meraviglie. A lui verrà assegnata una dépendance autonoma e indipendente dotata di ogni confort in cambio di un impegno di 6 ore al giorno per cinque giorni alla settimana da dedicare alla potatura, alla cura dei giardini, alla raccolta di frutti selvatici e alla manutenzione di sentieri, muretti e fossati.

Un’altra opportunità, per gli amanti della natura, è quella offerta da una piccola fattoria situata all’interno della contea di Roscommon, nella zona più settentrionale delle Ireland’s Hidden Heartlands. L’alloggio, per gli amanti della natura, sarà una stanza all’interno della casa dei proprietari. In cambio di vito e alloggio la persona dovrà prendersi cura delle varie piante e occuparsi della raccolta di frutta e verdura. Potrà, inoltre, imparare le tecniche di semina e i metodi sostenibili per la coltivazione.

Se volete invece vivere a stretto contatto con gli animali, allora quella offerta dalla contea di Donegal, lungo la Wild Atlantic Way, è l’esperienza giusta per voi. In questa area mozzafiato, infatti, esiste un rifugio per cani e gatti che è alla ricerca di una coppia di fidanzati o amici, disposti a prendersi cura dei pelosetti. L’impegno richiesto è di circa 5 ore al giorno per cinque giorni alla settimana in cambio di vitto e alloggio per almeno quattro settimane.

Ultima proposta, ma non per importanza, è quella che ci porta nei pressi delle Mourne Mountains, in Irlanda del Nord. È qui che una fattoria situata nella contea di Down, che ospita tantissimi animali tra i quali anche una mandria di bovini autoctoni, è alla ricerca di persone disposte a lavorare 27 ore settimanali in cambio di vitto e alloggio privato.

Volontariato in Irlanda in cambio di vitto e alloggio

Fonte: Tourism Ireland

Volontariato in Irlanda. Organic Farm, Scarriff
Categorie
Assisi capitali europee Cavalli cicloturismo Europa piste ciclabili Roma turismo religioso Umbria Vacanze natura Viaggi

Via dell’Acqua, la pista ciclabile che collega Roma e Assisi

È un percorso meraviglioso, ricco di storia e bellezza, che si inerpica tra la natura e regala una visione diversa di ciò che ci circonda. È la Via dell’Acqua, che collega Assisi a Roma e che si può percorrere in bicicletta, ma anche a piedi e – perché no – a cavallo.

Si snoda per 250 chilometri e porta ad attraversare questo tratto di Italia centrale, potendone apprezzare la natura, la campagna che si ha intorno a sé e i corsi d’acqua. Un percorso fatto di bellezza, che fa da filo rosso tra Umbria e Lazio, tra Valle Spoletana, Valnerina e la Valle del Tevere. Ma anche spirituale, infatti collega due centri della Cristianità: Assisi e Roma.

Tutto quello che c’è da sapere sulla Via dell’Acqua, per provare una vacanza diversa, più lenta che ci permette di apprezzare il territorio e di vivere in prima persona il turismo sostenibile.

La Via dell’Acqua, cosa c’è da sapere

Si estende per 250 chilometri la Via dell’Acqua, di questi 200 si snodano lungo percorsi ciclabili già esistenti e lungo strade di campagna, gli altri 50 – invece – su asfalto. Non importa quanto tempo si impiega a percorrerla, perché l’obiettivo è un altro. Tra le cose più belle, infatti, di un viaggio così ci sono la possibilità di lasciarsi incantare dal paesaggio circostante e quella di conoscere luoghi nuovi lungo il percorso.

Inoltre, lungo la Via dell’Acqua si incontrano anche diverse attività per mangiare e dormire, ma anche servizi, che offrono una scontistica grazie alla convenzione attiva per coloro che viaggiano in bici, a cavallo o a piedi e sono in possesso della credenziale che si può richiedere sul sito ufficiale. Il dislivello complessivo è di 2100 metri ed è una vera e propria immersione nella natura alla scoperta di luoghi suggestivi e del fascino di un tratto di Italia a cavallo tra due regioni: l’Umbria e il Lazio.

Perché si chiama così e la storia della sua nascita

Sul sito ufficiale di questo percorso si racconta che la genesi di tutto è stata l’acqua, che è stata ciò che ha ispirato ma che è anche l’elemento che lo caratterizza. Infatti si snoda proprio nei pressi di alcuni argini.

Il percorso è facile, fattibile per tutti.  Come viene spiegato – sempre sul sito ufficiale – la realizzazione della Via dell’Acqua è stata possibile anche grazie al fatto che in Umbria c’era già una fitta rete di percorsi ciclabili. Numeri alla mano, infatti, dei 160 chilometri di tratta che scorrono in questa regione, ben 120 erano su ciclabili già esistenti.

Il risultato sono seniteri, strade e ciclabili che uniscono due regioni e due città: un modo per conoscere il territorio da un altro punto di vista, una maniera per godere della bellezza intorno a sé senza alcuna fretta, ma lasciando che lo sguardo si meravigli a ogni scorcio.

Come si deve percorrere e le info utili

Come percorrerla? La si può fare da Assisi verso Roma e viceversa. Sul profilo Facebook ufficiale dedicato alla Via dell’Acqua vengono pubblicati e condivisi aggiornamenti utili da conoscere prima di partire. Sempre tramite Facebook si arriva ad altre informazioni che contengono le indicazioni e i suggerimenti sulle soste da fare lungo il tragitto, come quella al sito archeologico Lucus Feroniae, che si sviluppa in un’area archeologica e in un museo a ingresso gratuito, oppure la sosta a Terni per visitare la Basilica di San Valentino.

Categorie
Austria Europa montagna Vacanze natura Viaggi

Innsbruck d’inverno: una cartolina da esplorare camminando

Le immagini degli edifici colorati che si affacciano sul fiume Inn, incorniciati dalle cime innevate della maestosa catena montuosa Nordkette, ci proiettano direttamente un’atmosfera incantata che sembra uscita da un libro di fiabe. Ma in realtà quel luogo esiste ed è reale e si chiama Innsbruck.

La capitale del Tirolo incastonata tra le catene montuose alla stregua di un tesoro prezioso, è una meta già conosciuta e frequentata dagli amanti degli sport invernali e non solo. Durante la stagione fredda, infatti, la splendida Innsbruck ci delizia con immagini da cartolina che ci fanno sognare.

Il sole che illumina le case e scioglie la neve sulle vette incantate, l’aria pura e la natura incontaminata diventano delle vere e proprie attrazioni turistiche per tutti coloro che cercano un rifugio lontano dalle caotiche metropoli per ritrovare se stessi. Qui è possibile spegnere il motore e partire alla scoperta di questo luogo semplicemente camminando, grazie a una rete di 67 chilometri che si snodano per tutto il territorio.

I 7 itinerari alla scoperta delle meraviglie di Innsbruck

Sono sette le passeggiate tematiche pensate da Walks to explore, il progetto messo a punto da Innsbruck Tourismus per permettere ai viaggiatori e ai cittadini di scoprire e riscoprire tutto il territorio da diverse prospettive in solitaria, in dolce compagnia o insieme alla famiglia.

Dai cammini più classici e famosi a quelli che portano fuori dai sentieri battuti, questi itinerari tematici accompagnano alla scoperta di Innsbruck e di tutte le sue meraviglie: la città antica e la sua parte più moderna, la storia della dinastia degli Asburgo, i tipici mercatini di Natale e tanti altri splendidi luoghi tutti da esplorare.

“Prospettive alpino-urbane”, dalla città alla cima innevata

La prima passeggiata permette di arrivare, con poca fatica, dal centro urbano alla vetta della Nordkette in poco più di mezz’ora con tanto di vista panoramica mozzafiato.

Questo percorso parte dal centro congressi della città e si avvia verso L’Alpenzoo, un’oasi di circa 4 ettari nella quale sono ospitati 2000 animali selvatici appartenenti a più di 150 diverse specie alpine (tra questi si possono ammirare orsi, stambecchi e linci). Questo zoo alpino unico merita sicuramente una visita lungo il tragitto.

Si prosegue prendendo la funicolare dallo zoo fino alla stazione di Hungerburg e, successivamente, la funivia che sale in cima fino alla stazione Seegrube. Un’ultima tratta in cabinovia e poi a piedi (in circa 15 minuti) porta alla vetta dell’Hafelekar. Da qui si gode di un panorama mozzafiato sul vasto paesaggio alpino circostante.

Dopo essere saliti nel punto più alto, la passeggiata “Prospettive alpino-urbane” prevede di ridiscendere fino a tornare in città. Una volta raggiunto il fiume Inn, si attraversa il ponte Hans-Psenner-Steg e si cammina verso il centro storico di Innsbruck, passando per i Giardini Imperiali (Hofgarten).

“Torre enorme e profondi burroni”, verso i punti panoramici

La passeggiata “Torre enorme e profondi burroni”, invece, conduce in cima alla torre da salto del trampolino del Bergisel e permette di esplorare la gola del fiume Sill, il canyon di Innsbruck, e altri punti di interesse tutti da scoprire.

Si parte dall’Arco di Trionfo (Triumphpforte), per camminare verso sud sulla strada principale. Lungo il tragitto si possono ammirare la Basilica di Wilten e l’Abbazia di Wilten. Si giunge al Tirol Panorama, il museo panoramico che ospita anche la collezione della fanteria imperiale.

Nella vicinanze si trova anche l’imponente torre da salto con gli sci Bergisel (la Bergisel Ski Jump) che ospita oggi un ristorante e una terrazza con vista panoramica sulla città. Altri due punti panoramici da raggiungere tramite questa passeggiata sono il Drachenfelsen Observation Desk e il Sonnendeck (che significa terrazza soleggiata).

Seguendo il sentiero panoramico si giunge alla splendida gola del Sill, l’ultimo punto di interesse prima di tornare indietro, verso il centro della città.

Trampolino di lancio da sci del Bergisel, con vista panoramica sulla città di Innsbruck e sui monti innevati

Fonte: iStock

Trampolino di lancio da sci del Bergisel

“Natale in montagna”, tra i mercatini di Innsbruck

La terza passeggiata è sicuramente quella più magica perché porta i visitatori all’interno del suggestivo Natale di Innsbruck. In inverno, seguendo questo itinerario si attraversano i sette mercatini di Natale della città austriaca e, anche in questo caso, non mancano le visioni spettacolari offerte dal mercatino panoramico dell’Hungerburg. Ogni mercatino ha caratteristiche uniche tutte la scoprire e racconta una storia di tradizioni che affascina chiunque scelga di visitarli.

Si parte dalla stazione dei congressi e, con la funicolare, si arriva al primo mercatino panoramico sull’Hungerburg, con la splendida vista su Innsbruck. Il secondo mercatino è quello di San Nicola, nella piazza Hans-Brenner-Platz del quartiere di St. Nikolaus, raggiungibile attraversando il ponte Emile-Béthouart-Steg sul fiume Inn.

La magia del Natale prosegue attraversando il Walther Park e arrivando fino alla piazza del mercato dove ha sede il Family Market, il terzo mercatino di Natale: qui si respira un’atmosfera familiare con tante attrazioni anche per i bambini.

Una volta raggiunto il cuore della Città Vecchia, si possono ammirare le bancarelle del quarto mercatino di Innsbruck, mentre sul Maria-Theresien-Strasse, il meraviglioso viale principale della città, prende vita il quinto mercatino di Natale: un mercato moderno con luci suggestive sugli alberi e un’atmosfera speciale.

Camminando verso sud lungo la Leopoldstrasse si arriva al sesto mercato, quello sulla Wiltener Platzl: qui i protagonisti sono l’artigianato locale, i cibi squisiti e i ricchi eventi culturali. Si deve camminare fino alla torre del trampolino Bergisel, infine, per immergersi nella magia del settimo mercatino, con bancarelle di artigianato prodotto nella regione e una vista spettacolare sulla città illuminata.

Il Tettuccio d'Oro durante i mercatini di Natale di Innsbruck, in inverno

Fonte: iStock

Il Tettuccio d’Oro durante i mercatini di Natale di Innsbruck

“Sulle orme degli Asburgo”: alla scoperta della storia

Il quarto itinerario, “Sulle orme degli Asburgo”, porta i viaggiatori alla scoperta della città degli Asburgo conducendoli direttamente al Tettuccio d’Oro fatto realizzare dall’Imperatore Massimiliano I. Da qui, questo percorso porta ad ammirare la Cattedrale di San Giacomo e si avvia verso il Teatro Statale Tirolese e la Fontana di Leopoldo. Altre tappe sono il Palazzo Imperiale e la Chiesa di Corte, ma anche la Chiesa dei Gesuiti e il Museo Regionale Tirolese.

Si attraversano poi la Fontana di Rodolfo in Bozner Platz, l’Arco di Trionfo e altri punti di interesse del centro cittadino.

“La giovane Innsbruck”: camminata nella città giovanile

Gli amanti dei percorsi a due ruote, invece, potranno divertirsi nel percorso dedicato alla Giovane Innsbruck per scoprire i luoghi più cari ai cittadini. Si ha così la possibilità di esplorare la pista di pattinaggio, il paradiso dell’arrampicata e un tranquillo laghetto.

Innsbruck in inverno non offre soltanto piste da sci e sentieri montani, bensì anche eventi culturali, negozi e pub alla moda e giovanili, luoghi vissuti da coloro che ci vivono.

Il punto di partenza è la stazione di bici cittadina SOWI, presso l’Università. Attraversando alcune delle principali arterie stradali si giunge al meraviglioso Centro di arrampicata della città austriaca (il Kletterzentrum). Pedalando o camminando lungo il fiume Inn si arriva al lago balneabile Baggersee, per poi attraversare il corso d’acqua sul ponte New Orleans. Il tour ripercorre poi il centro cittadino fino a giungere all’Università di Innsbruck e alla piazza Eduard-Wallnöfer-Platz.

“Esplora la moderna Innsbruck”, tra le architetture cittadine

Il sesto itinerario è quello che omaggia la modernità della città e porta i viaggiatori alla scoperta dello sfarzo barocco e delle architetture più moderne, in un connubio perfetto tra antico e contemporaneo. Questa passeggiata vi immerge nel paesaggio urbano di Innsbruck, ammirandola come luogo cosmopolita e di grande importanza per l’architettura moderna.

Anche in questo itinerario si parte dal Congresso e ci si dirige verso la Casa della Musica. Le altre tappe toccano, tra i vari punti di interesse, anche la Sparkassenplatz, il forum cittadino “BTV Stadtforum”, l’edificio IKB, il centro commerciale RathausGalerien, il Taxispalais Kunsthalle Tirol e il Kaufhaus Tyrol.

“L’autentica Innsbruck”, un tuffo nel passato

A pochi passi dal centro storico della città, invece, prende vita la settima passeggiata, quella che porta all’esplorazione della Innsbruck più autentica e che si snoda tra i quartieri St. Nikolaus, Mariahilf e Hötting, dove il tempo sembra essersi fermato.

Il viaggio nella storia porta ad ammirare le principali chiese della zona, ma anche il castello di Büchsenhausen e il Tettuccio d’Oro, simbolo della città austriaca, ricoperto da 2567 scandole di rame dorato.

Innsbruck d’inverno con la neve: tutte le attività da provare

In un ambiente come quello di Innsbruck, in cui la neve d’inverno fa da padrona, non possono mancare tutte quelle attività ad essa collegate. Perché non cimentarsi nel pattinaggio in una delle piste della zona? Un esempio è la pista dell’Olympiaworld, illuminata anche di notte e con la musica che accompagna durante l’avventura sul ghiaccio. Altre due piste di pattinaggio sono il Lanser See, sul lago di Lans raggiungibile in tram, e il Möserer See, sopra Telfs.

Oltre allo sci, inoltre, ci si può avviare a piedi in uno dei molteplici sentieri per il trekking che conducono sui monti innevati, oppure si può decidere di indossare le ciaspole e fare escursioni sulla neve: facilmente raggiungibili da Innsbruck, ci sono diversi percorsi perfetti per una ciaspolata in compagnia, da quello che porta a Kühtai, a 2.020 metri di altitudine, al Telfer Wiesen oppure al Mieminger Plateau, un altopiano perfetto per questo tipo di escursione.

Anche le piste per gli slittini sono molto amate dai visitatori. Tra le più note troviamo quelle di Gleirschalm, di Rangger Köpfl, una delle più lunghe del Paese, e di Birgitzer Alm.

Categorie
Europa Idee di Viaggio isole Scozia Viaggi

Lewis e Harris, cosa fare e vedere nell’isola più estesa della Scozia

Due nomi per una sola isola, un luogo in cui vento, scogliere ed oceano plasmano uno dei segreti meglio custoditi d’Europa. Parliamo di Lewis e Harris, un magnifico (e selvaggio) pezzettino di mondo che si sviluppa al largo della costa occidentale della Scozia e che rappresenta l’isola principale delle Ebridi Esterne.

Lewis e Harris: informazioni utili

L’isola di Lewis e Harris accoglie i visitatori con montagne selvagge, infinite spiagge inondate di natura, coste frastagliate e veri e propri paesaggi lunari. È quasi un mondo a parte rispetto alle mete che ci sono più familiari, perché qui non esistono il caos e la frenesia che sono tipiche di tantissime località del nostro continente.

Oltre a essere uno degli ultimi tesori nascosti d’Europa, Lewis e Harris è anche la più grande isola britannica per estensione dopo la Gran Bretagna e l’Irlanda. Un pezzettino di terra incantato, diviso in due da uno stretto istmo che fa sì che la parte settentrionale dell’isola sia ‘Lewis’, mentre la parte meridionale ‘Harris’, anche se spesso sono erroneamente nominate come se fossero isole distinte.

Lewis: cosa vedere in questa zona dell’isola

La parte settentrionale, chiamata Lewis, si distingue per essere relativamente pianeggiante, eccetto nella parte Sud-Orientale dove svetta nei cieli il Ben More, che raggiunge i 571 metri di altezza, e nel Sud-Ovest, dove invece c’è il Mealasbhal che rappresenta il punto più alto con i suoi 575 metri.

È proprio qui che prende vita il capoluogo amministrativo delle Ebridi Esterne, Stornoway, che è anche la sede dell’aeroporto dell’isola e un trafficato porto marittimo. Il viaggiatore arriva in questa cittadina e se ne innamora subito, grazie al caloroso benvenuto che offre e anche per via delle tante attrazioni turistiche da scoprire.

Castello di Lews

Senza ombra di dubbio, una dei punti di interesse da non perdere in città è il Castello di Lews. Di epoca vittoriana, è stato edificato tra il 1844 e il 1851 come “residenza di campagna” per Sir James Matheson, per poi cambiare più volte proprietà e funzione, fino a diventare un’affascinante location per matrimoni, ma anche un luogo da poter visitare grazie ad alcune stanze aperte al pubblico: è possibile ammirare il piano terra con la sua sontuosa sala da ballo e un caffè, e anche alcuni appartamenti che non sono di certo da meno.

Castello di Lews

Fonte: iStock – Ph: lucentius

Il magnifico Castello di Lews

Adiacente al maniero sorge invece il Museum nan Eilean, dove fare una completa immersione nella storia e nella cultura delle Ebridi Esterne: qui sono gelosamente conservati i 6 pezzi della scacchiera di Lewis, la più famosa del mondo.

Butt of Lewis

Il Butt of Lewis è un luogo da record: è persino menzionato nel Guinness dei Primati come il posto più ventoso del Regno Unito. Ma non è tutto, perché è anche il punto più a Nord che è possibile raggiungere alle Ebridi Esterne.

Quando vi si arriva, quindi, non sembra nemmeno più di stare sulla Terra, ma in uno di quei territori che spesso pensiamo che esistano solo nel film. Il Butt of Lewis, invece, è reale ed è una vera e propria opera di pregio della natura che qui ha creato alcune delle scogliere più antiche d’Europa, dove nidificano uccelli marini e crescono graziosi fiori selvatici. Molto suggestivo è anche il faro che gli fa da guardiano, costruito in mattoni rossi.

Arnol Blackhouse

Un altro dei luoghi da non perdere a Lewis è The Blackhouse, Arnol, un’antica e tradizionale casa dal tetto in paglia che è ancora completamente arredata e con annessi fienile, stalla e cortile. Datata più o meno 1880, è il posto perfetto per tutti coloro che desiderano fare un incredibile viaggio indietro nel tempo.

Mangersta Beach

Mangersta Beach sembra caduta su questa isola scozzese direttamente dal paradiso: è una distesa di sabbia bianca dove l’oceano si scaglia con una potenza spettacolare. A impreziosire il tutto ci sono anche pazzesche scogliere e un piccolo promontorio da cui ammirare il paesaggio circostante.

Mangersta Beach

Fonte: iStock

Il magnifico panorama di Mangersta Beach

Enormi massi che sbucano dal mare e archi marini fanno da casa a degli animali affascinanti, poiché proprio qui è possibile avvistare la maggiore concentrazione di aquile di tutto il nostro continente. A poca distanza, ecco emergere dalle fresche acque Mangersta Sea Stacks, dei bellissimi faraglioni costantemente battuti dal vento e dalle onde.

Ardroil Beach

Ardroil Beach è il posto in cui, nell’ormai lontanissimo 1831, vennero ritrovati i pezzi degli scacchi di Lewis. Realizzati in avorio di tricheco, erano nascosti in questa vastissima e incontaminata spiaggia di sabbia bianca che lascia senza fiato, soprattutto con la bassa marea, quando il mare si ritira per chilometri come se fosse vittima di una magia.

Callanish Standing Stones

Di straordinario interesse sono Callanish Standing Stones, grosse pietre che risalgono a circa 5000 anni fa, che raggiungono persino i 5 metri di altezza. Tredici di questi massi formano un cerchio, mentre altre sono poste in più direzioni.

Sulla loro antica funzione esistono diverse ipotesi, ma quel che è certo è che un buon numero di questi sassi risulta allineato con la posizione del sole e delle stelle. Una piccola curiosità: per alcuni studiosi, questo sito è persino più antico della ben più nota Stonehenge.

Callanish Standing Stones

Fonte: iStock

Le incredibili Callanish Standing Stones

Blackhouse Village

Blackhouse Village è un antico villaggio agricolo dove ancora sopravvivono nove case di paglia tradizionali che oggi sono state completamente restaurate. In sostanza pare che il tempo, qui, non sia passato mai.

Dun Carloway Broch

Infine – ma ad esser del tutto onesti c’è molto di più da vedere nella zona di Lewis – il Dun Carloway Broch, un altro dei siti archeologici dell’isola che colpisce per le sua mura a secco e circolari.

Costruito probabilmente 2000 anni fa, anche in questo caso la sua funzione non è chiara.

Harris: cosa vedere in questa zona dell’isola

Pur essendo sulla stessa isola, nella zona di Harris pare di stare ai Caraibi. Certo, il meteo è ben lontano da essere lo stesso, ma la bellezza delle spiagge e i colori del mare non hanno nulla da invidiare ai paradisi tropicali.

Tuttavia, Harris è anche in parte collinare o montagnosa, con più di trenta colli sopra i 300 metri, un concentrato di natura allo stato puro e storia antica.

Tarbet

Tarbet è una graziosa cittadina che sorge in una suggestiva baia protetta dalle montagne e dove ci sono tanti piccoli punti di interesse. Ne è un esempio la Harris Distillery, una distilleria in cui poter gustare l’Harris Gin che anche oggi è considerato uno dei più buoni del mondo.

Tarbet

Fonte: iStock

Veduta della graziosa città di Tarbet

Le spiagge più belle

Una delle spiagge più affascinanti dell’intera isola è senza ombra di dubbio Luskentyre Beach, che si distingue per essere incontaminata e gigantesca. Dalla sabbia bianchissima, offre un panorama che spazia dalle montagne alle acque cristalline.

Decisamente suggestiva è anche Seilebost Beach, anch’essa molto ampia e dai colori a dir poco sorprendenti. Horgabost è un’altra delle meravigliose spiagge di sabbia bianca di Harris, che si fa amare perché si affaccia direttamente sul Sound of Taransay, uno stretto in cui è possibile persino intravedere gli squali elefante.

C’è poi Borve Beach, dalla sabbia candida e una magnifica vista sull’Oceano Atlantico che, a sua volta, è incorniciato da una costa rocciosa dai peculiari toni rossastri. Infine Scarista, luogo particolarmente frequentato dai surfisti e dai golfisti.

Golden Road

La Golden Road è una magnifica strada che permette di fare un viaggio scenografico tra i paesaggi lunari della costa orientale di Harris.

Ad un’unica corsia, si guida tra tornanti ed angoli ciechi, scoprendo un territorio che pare rubato a un altro pianeta, tanto che qui Stanley Kubrick decise di registrare alcune scene del suo “2001: Odissea nello Spazio“. Ma non c’è da sorprendersi più di tanto: secondo i geologi, questa è la culla di alcune delle rocce più rare e antiche del mondo. Tra le soste imperdibili da fare c’è Flodabay, una bellissima baia dove poter avvistare la più grande colonia di foche della zona.

Un’altra tappa da fare assolutamente è presso la St. Clement Church, spesso considerata il più grande edificio medievale delle Ebridi Esterne. Dalla forma di una croce, è uno scrigno di interessanti elementi decorativi e rilievi scultorei di pregio.

Insomma, dietro questo doppio nome per un’unica isola si nasconde anche una doppia e affascinante anima, che però conserva un denominatore comune: una natura autentica che fa da sfondo a una storia antica e perfettamente conservata.

St. Clement Church

Fonte: iStock – Ph: K Neville

St. Clement Church, incanto di Harris
Categorie
capitali europee Europa Fiume Idee di Viaggio itinerari piste ciclabili Roma Viaggi

Pista ciclabile del Tevere: percorso e informazioni

Roma, la città eterna costruita su sette colli, come tutte le più grandi metropoli è spesso inondata di caos. Ma lei, la nostra Capitale, ha diverse anime, molte delle quali la rendono unica nel contesto mondiale. No, non stiamo necessariamente parlando dei suoi sontuosi monumenti che sì, sono tra i più eccezionali del pianeta intero, ma della sua anima rurale, silenziosa, fatta di una natura sorprendente e scorci che lasciano senza fiato.

Per percepire più a fondo tutte queste sue speciali sfaccettature, basta salire in sella ad una bici e percorrere la preziosa pista ciclabile che costeggia il Tevere.

La pista ciclabile del Tevere

Il vero nome della pista ciclabile che costeggia il fiume Tevere è Pista ciclabile della Tiberina. Tuttavia, viene spesso chiamata con il nome del fiume perché lo attraversa, su entrambi i lati, in un interessante tratto. Parliamo perciò di un percorso di circa 35 chilometri, che può vantare il titolo di essere la pista ciclabile più lunga di Roma (o almeno lo è per il momento).

Un itinerario bellissimo e che collega la Capitale dal versante Nord a quello Sud, costeggiando gli argini di questo fiume che ha fatto la storia della città. È un percorso adatto a tutti, grazie alla presenza di ampie zone dalle tratte regolari e con un dislivello minimo. Tuttavia, è bene tenere a mente che si può fare solo in alcuni periodi dell’anno: il tragitto lungo la banchina del fiume viene completamente sommerso dall’acqua durante i periodi di piena.

Tevere, pista ciclabile

Fonte: iStock – Ph: Photo Beto

Godersi Roma dalla pista ciclabile del Tevere

Il percorso della pista del Tevere

La pista ciclabile del Tevere parte nella zona di Labaro, area situata nell’estremo nord di Roma, e si conclude nel quartiere di Tor di Valle, a Sud-Ovest di questa splendida Capitale.

Iniziando il viaggio in sella a una bici dal centro abitato di Labaro, si segue l’argine del fiume, fino ad attraversare il depuratore di Roma Nord, il parco di Tor di Quinto e il ponte della via Olimpica.

Pedalando per circa circa 10 chilometri si raggiunge Ponte Milvio, da dove si devono seguire le indicazioni in direzione Piazza del Fante, Ponte Matteotti fino a raggiungere Castel Sant’Angelo e la graziosa Isola Tiberina (d’estate, poi, è più bella che mai grazie a una serie di eventi davvero imperdibili).

Superata l’Isola Tiberina, questa affascinante pista ciclabile continua andando verso il vecchio e sontuoso Gazometro, per poi procedere in direzione della Magliana, fino a concludersi nella località di Tor di Valle.

È bene sapere che tale tragitto può essere effettuato in entrambe le direzioni, e che è chiaramente accessibile da più punti di questa magica città

Castel Sant'Angelo, Roma

Fonte: iStock – Ph: Andrea Izzotti

Castel Sant’Angelo visto dalla riva sinistra del Fiume Tevere

Punti di interesse della ciclabile del Tevere

Tra i vari punti di interesse che si possono scoprire pedalando su questa pista, c’è senza ombra di dubbio il Parco di Tor di Quinto. Si tratta di un’oasi verde nel bel mezzo della città, che si estende per circa 9 ettari e in cui sono impiantati 250 alberi tipici delle zone umide, come pioppi, frassini, carpini e querce comuni.

È presente anche un grazioso laghetto attorno al quale di snodano diversi percorsi, che permettono di raggiunge i canneti che si sviluppano lungo l’ansa del fiume Tevere.

Il ponte della via Olimpica, il cui vero nome è Ponte Tor di Quinto, ha una storia del tutto olimpionica: fu realizzato nel 1960 in occasione delle Olimpiadi di Roma, proprio per facilitare il collegamento tra la via Olimpica e gli impianti sportivi dell’Acqua Acetosa. Dotato di 7 arcate in cemento armato, è lungo 72 metri e largo 27.

Ponte Milvio è ormai uno dei ponti più famosi della città: è qui che vengono appesi i lucchetti dell’amore. Ma nei fatti questo è uno dei ponti più antichi di tutta Roma, che oggi rappresenta anche un luogo di ritrovo di giovani romani e turisti.

Ponte Milvio, Roma

Fonte: iStock

L’antico Ponte Milvio visto dal Tevere

Costruito nel 109 a.C., fu la sede della famosa battaglia tra l’imperatore Costantino e Massenzio ed è sormontato da una famosa torre in stile neoclassico, oggi conosciuta con il nome di Torretta Valadier.

Decisamente affascinante è anche il Ponte Giacomo Matteotti, con le sue tre imponenti arcate in muratura che si estendono per una lunghezza di circa 138 metri. Poi ancora Castel Sant’Angelo, che nel corso dei secoli ha ricoperto diverse funzioni: da sontuoso sepolcro dell’imperatore Adriano e della sua famiglia ad avamposto fortificato, poi ancora da carcere spaventoso a splendida dimora rinascimentale, fino a diventare prigione risorgimentale e infine museo.

L’Isola Tiberina è l’incredibile (e unica) isola urbana del Tevere, che vanta la caratteristica di essere collegata alle sponde del fiume da due ponti. Stando alla leggenda, nacque nel 509 a.C., quando i romani, insegno di odio verso Lucio Tarquinio Superbo, l’ultimo re di Roma, gettarono nel Tevere un enorme deposito di grano che apparteneva al re, il quale andò a formare questa isoletta. Ovviamente non è andata esattamente così, ma questo angolo delle Capitale sembra quasi un borgo a parte nel cuore della Città Eterna.

Infine il vecchio e imponente Gazometro, un vero e proprio gigante di ferro che, per la sua monumentalità, è affettuosamente chiamato il “Colosseo industriale” o “Colosseo moderno”. Oggi è uno degli emblemi più suggestivi dell’archeologia industriale della Capitale, tanto da essere un elemento vero e proprio dello skyline romano.

Insomma, la pista ciclabile che costeggia il Tevere è una angolo di pace nel cuore di Roma, che permette di scoprire la Città Eterna da un punto un punto di vista privilegiato e rispettando anche l’ambiente.

Gazometro, Roma
Vista dell’imponente Gazometro e del fiume Tevere ai suoi piedi
Categorie
Austria Destinazioni Europa itinerari Viaggi

Tour delle piccole città storiche dell’Austria: le tappe imperdibili

L’Austria si distingue per essere un Paese di pura bellezza: natura, cultura e atmosfere del passato si mescolano in maniera armoniosa con tanti gioielli architettonici all’avanguardia. Tutto questo è percepibile in diverse località, come le famose città di Vienna, Salisburgo, Innsbruck. Ma la verità è che questo Paese che confina con il nostro conserva anche tante piccole città storiche, che vale davvero la pena conoscere.

Le città storiche dell’Austria

Piccole città storiche” è un’associazione che mira a far conoscere alcuni dei gioielli austriaci poco noti. Le città da poter scoprire sono in totale 16 e vi dimorano un massimo di 45.000 abitanti.

Si caratterizzano per possedere un paesaggio urbano storico e chiuso, ma anche per essere immerse in angoli naturali di pregio. Non mancano le attività artigianali, attrazioni turistiche e un’offerta culturale attiva che invita tutti i visitatori a godersi queste affascinanti realtà.

Bad Ischl, la “Piccola Vienna”

Bad Ischl è una città situata in Alta Austria che può vantare una storia secolare. Designata Capitale Europea della Cultura 2024, è indissolubilmente associata alla dinastia imperiale degli Asburgo. Sono infatti presenti numerosi monumenti e altre memorie dedicati a questa Monarchia, che impreziosiscono ogni angolo della città.

Bad Ischl, Austria

Fonte: iStock

Veduta dall’alto di Bad Ischl

Ad essere molto legata a questa città era Principessa Sissi, che proprio qui suggellò il suo fidanzamento con Francesco Giuseppe, all’epoca già Imperatore d’Austria. Una delle tappe fondamentali di un viaggio a Bad Ischl, infatti,  è proprio la Seeauerhaus, la residenza dove Sissi si fidanzò con il suo futuro sposo.

Oggi è la sede del Museum der Stadt Bad Ischl, che racconta la storia della città anche attraverso alcuni cimeli appartenuti ad Elisabetta di Baviera. Affascinante è anche Kaiservilla, dono di nozze della madre di Francesco Giuseppe.

Bad Radkersburg, dal bellissimo centro storico

Parte delle “Piccole città storiche” è anche Bad Radkersburg, che sorge al confine con la Slovenia. Passeggiarci è come vivere un sogno a occhi aperti: è piena di preziosi dettagli, che vanno dal Liberty al Romantico.

Culla della cultura vitivinicola, permette di fare diversi itinerari a caccia di straordinari vini da assaggiare, ma anche di gite su due ruote ciclabili e persino giornate di relax alle terme: qui ci sono le acque termali con più contenuto di magnesio di tutta l’Austria.

Baden bei Wien, tra le Grandi città termali d’Europa

Non è di certo da meno la bellissima Baden bei Wien, che nel 2021 è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’umanità nelle Grandi città termali d’Europa. Situata in Bassa Austria, in passato vi soggiornò persino Wolfgang Amadeus Mozart, che proprio qui scrisse il mottetto “Ave Verum Corpus”.

Baden bei Wien

Fonte: iStock

Giardino termale con fontana a Baden bei Wien

Numerosi sono i luoghi di interesse da scoprire, come il Cstello di Leesdorf circondato da un lungo muro e sede della cappella dedicata a San Nicola, con un importante affresco sul soffitto raffigurante la Santissima Trinità con angeli; il Castello di Weikersdorf, sede di un’antica scala a chiocciola in pietra, di soffitti con interessanti stucchi della fine del XVII secolo, e un parco che contiene il roseto più grande dell’Austria (ci sono più di 30.000 piante di rose suddivise in oltre 800 varietà); il Castello di Scharfeneck, le cui rovine raccontano oggi che in origine raggiungeva una notevole altezza.

Bludenz, immersa nel verde

Voliamo ora a Bludenz, circondata da misteriose montagne e immersa nel verde. Situata nello Stato federato del Vorarlberg, è il punto di partenza di un sentiero tematico storico-culturale, che collega i comuni di Nüziders, Bludenz e Braz, dove diversi pannelli trattano argomenti paesaggistici, di storia naturale e geologici.

Molto interessanti sono anche le sue attrazioni, dove spiccano per bellezza il Castello di Gayenhofen, che domina la città e che funge da edificio ufficiale dell’amministrazione distrettuale di Bludenz, e i Portici nella Werdenbergerstrasse, un vicolo incorniciato su entrambi i lati da pittoresche case borghesi e patrizie.

Braunau, con oltre 750 anni di storia

Braunau si trova nel distretto di Braunau am Inn e molti ne hanno già sentito parlare in quanto luogo di nascita di Adolf Hitler. Ma la verità è che questa cittadina offre molto di più, grazie ai suoi oltre 750 anni di storia che si possono ammirare nel suo suggestivo centro storico.

Braunau, Austria

Fonte: iStock

Paesaggio di Braunau

Proprio qui, infatti, sorge la chiesa parrocchiale tardo-gotica (XV secolo) di Santo Stefano che sfoggia un campanile alto ben 99 metri, i resti di un castello che ospitano un museo e parti della vecchia cinta muraria. Chi ama la storia non può non fare una sosta presso la casa natale di Adolf Hitler, al civico 15 della Salzburger Vorstadt.

Bruck an der Mur, con tante cose da vedere

Anche Bruck an der Mur fa parte delle “Piccole città storiche” dell’Austria ed è un vero concentrato di cose da vedere, nonostante le sue non grandissime dimensioni.

Si trova nel distretto di Bruck-Mürzzuschlag, ed è nota per essere attraversata dalla ferrovia Meridionale, che collega Vienna a Trieste. Molto bella è Hauptplatz, la piazza principale incorniciata dal palazzi colorati anche in stile barocco.

Freistadt, con un centro incantevole

Dalle origini antiche, Freistadt è un grazioso comune che fa parte nel distretto di Freistadt, in Alta Austria. Si tratta di una cittadina che è in grado di colpire chiunque, grazie all’incanto delle sue stradine e dei bovindi dal fascino senza tempo.

Freistadt, Austria

Fonte: iStock

Veduta aerea di Freistadt

Torri e porte, vicoli e piazze, angoli e fessure lasciano davvero senza fiato, anche se è dal mastio del castello, alto 50 metri, che si può godere di una delle attività più emozionanti che regala la città: una vista panoramica mozzafiato a 360° sull’abitato e sui suoi dintorni.

Gmunden, tra lago e monti

Gmunden sorge sulle sponde del magnifico lago Traunsee, che a sua volta è incorniciato da vette mastodontiche che catapultano in una fiaba.  Da queste parti ha sede la più antica compagnia di navigazione lacustre dell’Austria, ma la città è anche la culla della lavorazione della ceramica, che l’ha resa celebre per il tipico decoro noto come fiammato verde.

Tra le attrazioni da visitare vi segnaliamo il Castel Ort, una delle più antiche costruzioni del Salzkammergut che sorge su un’isola collegata alla terraferma con un ponte di legno, e il Municipio (Rathaus), con facciata ornata di stucchi e abbellita da un carillon di ceramica.

Hallein, che deve la sua antica ricchezza all’estrazione del sale

C’è poi Hallein, piena di piccole case medievali che si incastonano pittorescamente nello scenario montuoso circostante. Risalente al secolo precristiano, deve la sua antica ricchezza al sale estratto dai Celti sul Dürrnberg, montagna che ancora oggi troneggia indiscussa sulla di essa.

Hallein, Austria

Fonte: iStock

Passeggiando per il centro storico di Hallein

Da non perdere è il Museo Celtico, uno dei più grandi musei di storia celtica in Europa, che contiene reperti unici provenienti dagli insediamenti e dai luoghi di sepoltura del territorio. Bellissima è anche la miniera di sale di Dürrnberg, dove è possibile fare un tour di circa 1 ora e mezza.

Hartberg, con la sua quiete rurale

Voliamo ora a Hartberg, comune del distretto di Hartberg-Fürstenfeld, che sorge ai piedi del Ringkobel, che a sua volta è coperto di vigneti.

Si tratta di un posto davvero sorprendente perché la bellezza del centro storico si fonde con la quiete rurale circostante, ma anche perché è una città che è stata costruita su uno dei più importanti insediamenti preistorici della Stiria. Dell’antica cinta muraria alta 7-8 metri e lunga 1500 metri, oggi rimangono oggi solo due torri che fanno comunque comprendere l’antica importanza di questa realtà austriaca.

Judenburg, atmosfere mediterranee e natura stiriana

Vale la pena visitare anche Judenburg, che si trova al centro del distretto di Murtal e che nel corso della sua storia è stata centro commerciale tra Vienna e Venezia.

Judenburg, Austria

Fonte: iStock

Veduta dall’alto di Judenburg

Oggi è un’affascinante cittadina che unisce atmosfere mediterranee e natura stiriana, dove scoprire musei, eventi, buona cucina e poter fare tante escursioni in mezzo a una vegetazione raggiante. Tra i maggiori luoghi di interesse c’è il Castel Weyer, che si affaccia sull’abitato da una cima di una piccola collina e che racchiude un ampio cortile a forma di ferro di cavallo.

Radstadt, città fortificata

Radstadt è una meravigliosa città fortificata che sorge nel cuore dell’Austria. Si tratta di un’antica località di montagna immersa in un paesaggio verdeggiante, che nella stagione fredda si trasforma ne “L’Eldorado degli sport invernali per sciatori e snowboarder”.

Di pregio e particolare interesse sono i suoi manieri, come il Castel Mauer, residenza aristocratica circondata dai resti della cinta muraria originale che conserva due torri circolari di difesa, e il Castello di Radstadt, nella cui torre si trova un museo che conserva la memoria della guerra dei contadini del 1526.

Schärding, dai mille colori

Schärding è una coloratissima città barocca piena di mercatini, festival ed eventi culturali. Situata in Alta Austria a ridosso del confine con la Baviera, offre una fila di case barocche,“Silberzeile”, dove vivevano i ricchi commercianti del mercato.

Schärding, Austria

Fonte: iStock

Schärding vista del fiume

Ma non solo, perché la città è piena di antiche porte, stradine strette, misteriose ed è anche un punto di partenza ideale per gite in bicicletta lungo i sentieri del Danubio, dell’Inn e dei Tauri.

Steyr, tra i luoghi più affascinanti

Steyr è una località che arriva dritta al cuore, e non a caso è definita “Città romantica”. A colpire sono senza ombra di dubbio il paesaggio e gli edifici che offre, insieme alla conformazione urbana impreziosita da ben 119 ponti e passerelle.

Particolarmente amata dai viaggiatori per le sue bellezze artistiche e i tanti eventi organizzati nelle diverse stagioni, mette a disposizioni numerosi punti di interesse che da soli valgono il viaggio. Ne sono degli esempi il Bummerlhaus, edificio in stile gotico considerato il simbolo della città, e Schloss Lamberg, castello di Lamberg ricostruito nel Settecento.

Wolfsberg, dominata da un castello

Wolfsberg, Capitale della Lavanttal, in Carinzia, è la sede di una pittoresca città vecchia e di tantissimi altri punti di interesse che sono un più bello dell’altro.

Wolfsberg, Austria
Ponte sul fiume Lavant con chiesa di San Marco nella città di Wolfsberg

Straordinario è senza ombra di dubbio il Castello Schloss Wolfsberg, edificato in in stile neogotico Tudor e che sorveglia dall’alto la città.

Fürstenfeld, Capitale termale

Infine la graziosa città di Fürstenfeld che è considerata la Capitale termale della Stiria. Prende vita nel cuore di questa affascinante regione vulcanica e conquista il cuore dei suoi visitatori perché si rivela una località avventurosa, moderna e allo stesso tempo storica.

Ma non solo, perché Fürstenfeld può vantare anche uno straordinario primato: è proprio qui che è possibile scoprire la più grande piscina all’aperto d’Europa.

Le città storiche d’Austria sono dei veri gioielli tutti da scoprire, realtà ancora poco note ma brulicanti di vita e di bellezze artistiche e naturali.

Categorie
Albania Cammini Europa itinerari Kosovo panorami trekking vacanza natura vacanze avventura Viaggi

L’itinerario di trekking che unisce Albania, Macedonia e Kosovo

Camminare lungo le creste di imponenti montagne sul confine tra tre Stati, immersi nella natura più selvaggia e incontaminata, ricca di vegetazione e di fauna locale, con panorami mozzafiato sul paesaggio circostante.

Questo viaggio meraviglioso è possibile se si percorre uno specifico sentiero, molto suggestivo, alla scoperta dei luoghi più spettacolari dei Balcani: si tratta dell’High Scardus Trail che si estende per circa 500 chilometri.

Albania, Macedonia e Kosovo sono i Paesi che vengono toccati da questo itinerario, suddivisibile in circa 20 tappe. Un viaggio a passo lento che rigenera la mente e pone gli amanti delle escursioni e delle vacanze all’aria aperta in connessione con l’essenza della natura.

Le tappe dell’High Scardus Trail

Si parte da Staro Selo, a un’ora d’auto da Skopje, la capitale della Macedonia del Nord. Dopo aver toccato in più punti anche Albania e Kosovo, il punto finale del percorso è fissato a Sveti Naum, sul Lago di Ohrid, sempre in Macedonia del Nord.

Percorribile nella sua interezza in circa 20 giorni, l’High Scardus Trail è un percorso suggestivo che attraversa ben 6 parchi nazionali, ricchi di flora e fauna locali tutti da ammirare: due in Macedonia del Nord, uno in Kosovo e tre in Albania.

Il sentiero di trekking ha inizio al Rifugio Ljuboten, nel piccolo villaggio di Staro Selo, sul confine delineato dalle montagne Sharr tra Kosovo e Macedonia.

Si prosegue verso la stazione sciistica di Brezovica e poi oltre, lungo sentieri che attraversano pianure e altipiani meravigliosi, fino alla cima del Monte Korab. È la vetta più alta della Macedonia del Nord e dell’Albania, con i suoi 2500 metri, e custodisce uno splendido parco naturale. Qui trova rifugio una varietà di animali incredibile, tra i quali anche i lupi e gli orsi bruni.

Il tragitto prosegue in Albania per circa 150 chilometri con un sentiero semplice. L’ultima parte del percorso attraversa il meraviglioso Parco Nazionale Galicica e giunge a Sveti Naum, un monastero affacciato sullo splendido lago di Ocrida (Ohrid), riconosciuto come patrimonio dell’UNESCO. La vista, da qui, è mozzafiato.

Monastero Sveti Naum sul Lago Ohrid, in Macedonia del Nord

Fonte: iStock

Monastero Sveti Naum sul Lago Ohrid, Macedonia del Nord

La storia legata al percorso che attraversa tre Stati

Lungo tutto il percorso dell’High Scardus Trail si possono incontrare le testimonianze della storia del XX secolo dei Balcani occidentali, con le guerre Jugoslave: bunker nucleari, strutture di guerra abbandonate, depositi di armi.

Durante i conflitti, le cime delle montagne su questo confine tra Albania, Macedonia e Kosovo erano ottimi punti strategici militari. E proprio durante la più recente guerra in Kosovo (1998-99), furono molte le mine terrestri che vennero diffuse sul confine. Ma a partire dal 2001, dopo un lungo lavoro di bonifica, il Kosovo è stato dichiarato libero da tali ordigni, divenendo un luogo perfetto per escursioni sicure immerse in panorami mozzafiato, dove la natura e la storia si intrecciano in un racconto suggestivo.

Informazioni utili per fare trekking lungo l’High Scardus Trail

Lungo tutto il tragitto, ben segnalato da cartelli in inglese, si possono trovare ostelli e rifugi nei quali pernottare e rifocillarsi per poi ripartire all’avventura. Sono ottime occasioni anche per conoscere le tradizioni locali e assaggiare i piatti tipici di diverse nazioni.

Non è necessario percorrerlo in tutta la sua interezza. Lungo il percorso si può decidere di uscire e abbandonare il sentiero per raggiungere le varie cittadine. Per questo la durata e la difficoltà della camminata è a discrezione dell’escursionista. È, inoltre, consigliato essere accompagnati da guide locali specializzate lungo questo percorso.

Vi state chiedendo qual è il periodo migliore per vivere questa speciale esperienza? Il periodo più adatto è quello che va dalla metà di giugno alla metà di ottobre, quando le temperature sono più confortevoli e i nevai invernali non bloccano il tragitto.

Le verdeggianti pendici del Monte Korab, tra Macedonia e Albania, lungo l'High Scardis Trail

Fonte: 123RF

Monte Korab, tra Macedonia e Albania

Altri percorsi sui confini

L’High Scardus Trail non è l’unico sentiero interessante che si trova in quest’area. Molto più estesa, ad esempio, è la Via Dinarica, che può essere percorsa sia a piedi che in bicicletta e che è lunga ben 1930 chilometri, andando a congiungere otto Paesi. Dalla Slovenia fino alla Macedonia, attraverso Croazia, Serbia, Bosnia – Erzegovina, Montenegro, Kosovo e Albania. Non è un unico percorso, ma si possono scegliere tre varianti in base alla proprie capacità.

Un altro sentiero, “Le vette dei Balcani”, invece, si estende per 192 chilometri e collega le zone montuose di Montenegro, Kosovo e Albania.

Categorie
Europa Grecia Idee di Viaggio Viaggi

Cargese, il villaggio francese che si affaccia su acque cristalline

Oggi vi stiamo per parlare di un villaggio dalla storia davvero particolare: sorge in una magnifica isola francese, ma è stato fondato per ospitare una comunità di 730 famiglie greche provenienti del Sud del Peloponneso, e allo stesso tempo è di origine genovese. Un borgo dall’atmosfera assai suggestiva e affacciato su una baia dal mare turchese: benvenuti nell’incantevole Cargese. Scopriamo insieme cosa fare e vedere in questo luogo unico nel suo genere.

Cargese: dove si trova

A Cargese vivono circa 1000 abitanti, molti dei quali hanno origine greche. Si trova in Corsica del Sud, sul litorale occidentale a Nord di Ajaccio.

Un territorio magico, quello in cui si sviluppa, perché è caratterizzato da montagne di media altitudine, alcune delle quali sono ricoperte di misteriosi boschi, e una parte di litorale frastagliato che regala degli scorci di una bellezza che lascia davvero senza parole.

Al giorno d’oggi Cargese è composto da diverse frazioni e vecchi villaggi, come Frimicaghiola, U Cabanicciu, Marchese, Menasina, Lozzi e Chiuni.

Cosa vedere a Cargese

Cargese non è essenzialmente un concentrato di storia, arte e architettura inarrivabili. Anzi, le cose da vedere non sono tantissime, ma ciò non toglie che vi consigliamo davvero visitarlo, perché le attrazioni presenti e la natura raggiante da sole valgono il viaggio, sia per bellezza che per posizione.

Innanzitutto, passeggiando per le vie del villaggio pare quasi di stare in Grecia, pur trovandosi su una favolosa isola francese: l’essenza ellenica è particolarmente percepibile nello stile delle abitazioni, dalle caratteristiche mura bianche e dalle persiane blu.

Non manca di certo l’inconfondibile atmosfera mediterranea, che è ben visibile anche nelle sue due interessanti chiese affacciate sul mare, e una di fronte all’altra.

La Chiesa greca di Saint Spyridon è un vero e proprio simbolo vivente della tradizione di questa località, mentre la Chiesa latina dell’Assunta, che si contrappone all’altra dallo stile ortodosso, è l’esempio definitivo di come due comunità diverse possano coesistere in armonia.

Chiesa latina dell’Assunta di Cargese

Fonte: iStock

La Chiesa latina dell’Assunta che sorge a Cargese

Al loro interno sono conservate numerose testimonianze della storia locale, che incarnano la diversità culturale e religiosa di questo magico luogo.

Altri edifici religiosi che impreziosiscono il villaggio sono il Convento della Natività della Madonna, risalente al 1876, e la Chiesa Saint Jean-Baptiste del 1846.

Ma il vero e proprio patrimonio di questo curioso borgo affacciato sul mare è rappresentato dalle sue tre torri genovesi, Punta d’Orchinu, Punta d’Omigna e Punta di Carghjese, che si innalzano sul mare dalla cima di tre bellissime punte rocciose, e dai resti della Cappella di Santa Barbara e Sant’Elia nella località di Paomia , dov’è conservato un antico Menhir.

Le spiagge di Cargese

Nella zona di Cargese ci sono alcune delle spiagge più suggestive della Corsica, che sono forse l’attrazione turistica per eccellenza del territorio.

Ne è un esempio la Spiaggia di Chiuni che si fa spazio tra le due punte di Orchinu e d’Omigna, in un golfo ben riparato e poco profondo (una rarità in questa regione). Si tratta di una distesa di sabbia lunga circa 800 metri ed è di una bellezza davvero appagante: è di sabbia fine e sorvegliata da una bella torre genovese del XV secolo e delimitata dalla macchia mediteranea.

C’è poi la Spiaggia di Peru che è invece racchiusa fra la Punta di Cargèse e la Punta d’Omigna, entrambe sormontate da una torre genovese. Larga circa 900 metri, è una delle più suggestive della zona e perfetta per chi ama i fondali molto profondi.

Un pezzo di paradiso caduto in terra sembra la Spiaggia sabbiosa di Stagnoli, dove la sabbia fine si alterna a suggestivi scogli. Molto frequentata dalle famiglie con bambini per via delle acque poco profonde, offre un fascino naturale senza eguali grazie alla presenza di piante, fiori e grandi onde che la rendono anche un luogo popolare per il surf.

La Spiaggia di Menasina è una piccola caletta e un prezioso segreto di sabbia fine di Cargese. Lunga circa 200 metri, regala un bel panorama, che si può ammirare dopo aver camminato per circa 10 minuti per raggiungerla. Dall’acqua incredibilmente cristallina e pura, è l’ideale per chi cerca un ambiente selvaggio quasi privo di persone.

Molto bella è anche la Spiaggia di Capizzolu, una delle meglio preservate della regione perché poco conosciuta. È dotata di sabbia fine e bianca e si estende su 300 metri in mezzo alla macchia mediterranea: grazie alla sua natura selvaggia, pare di essere tornarti indietro nel tempo, in un luogo in cui la mano dell’uomo non è ancora arrivata.

La Spiaggia di Peru, Cargese

Fonte: iStock

Il sentiero e la Spiaggia di Peru

Come arrivare a Cargese

Cargese è un villaggio atipico, un esempio più unico che raro di come le differenze culturali possano diventare una ricchezza. In passato, infatti, la colonia greca non fu mai ben accolta, tanto che la popolazione corsa gli fu ostile per anni, attaccando più volte questo prezioso insediamento.

Oggi, invece, Cargese incanta per la sua atmosfera particolare, fatta di vicoli silenziosi, di case affacciare su di un mare cristallino e di due popoli differenti che, in alcuni casi, si sposano persino tra loro: la comunità greca e quella corsa sono attualmente completamente assimilate.

Per raggiungere questo posto decisamente unico nel suo genere bisogna intraprendere la strada che collega la zona industriale di Ajaccio (Mezzavia) a Calvi, perché la cittadina non dispone né di un aeroporto né di un porto commerciale. In alternativa, si può guidare sulla strada di Vico. L’aeroporto e il porto più vicino sono quelli di Ajaccio, a circa 30 e 45 minuti di distanza.

Non resta che progettare il proprio viaggio in Corsica e inserire nell’ itinerario il bellissimo villaggio di Cargese.

Categorie
Cammini Europa itinerari luoghi misteriosi Norvegia panorami Viaggi

St. Olav Ways, il cammino spirituale segreto che inizia in Norvegia

Tra le sperdute foreste di conifere e il paesaggio naturale incontaminato del nord della Scandinavia si stende un sentiero lungo seicento chilometri, che attraversa la Norvegia.

Falesie maestose a picco sul mare e un entroterra tra montagne, colline verdeggianti e vaste campagne, che accolgono città e borghi medievali ricchi di storia. Stiamo parlando del Saint Olav Ways (o St. Olavsleden), uno dei più suggestivi cammini che si possono affrontare durante la propria vita, in alternativa al Cammino di Santiago: una perfetta coniugazione tra la tranquillità della natura più incontaminata e la spiritualità che questo percorso può infondere.

Chiamati anche Cammini di Sant’Olav, in realtà non sono formati da un unico sentiero, bensì da un insieme di otto percorsi collegati tra loro da una meta comune: la Cattedrale di Nidaros, a Trondheim.

I Cammini di Sant’Olav: tra storia e religione

Quella dei Saint Olav Ways è una rete di itinerari che percorrono Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia, con molteplici sentieri tra i quali scegliere, che variano in lunghezza e difficoltà: si passa dai più brevi (una sola giornata), a quelli più impegnativi che possono durare anche più settimane.

Riconosciuto dal Consiglio d’Europa, nel 2010, come Grande Itinerario culturale, l’insieme dei cammini di Sant’Olav è un’ottima alternativa ai più celebri cammini di pellegrinaggio della Via Francigena e di Santiago di Compostela.

La via venne concepita come tributo a Re Olav (o Re Olaf), dal quale prende il nome. Si tratta del sovrano norvegese rimasto ucciso nel 1.030 nel corso della battaglia di Stiklestad. Era un personaggio molto importante in Norvegia, tanto da essere considerato un eroe per l’indipendenza nazionale, colui che ha ideato e fondato il Regno.

Olav fu colui che impose il culto della fede cristiana e, dopo la morte, la sua fama aumentò in maniera esponenziale tra i credenti, anche perché si credeva che fosse stato in grado di compiere miracoli. I suoi resti si trovano nel punto in cui venne successivamente eretta la Cattedrale di Trondheim. Per rendere omaggio a questo mito della storia scandinava, i cristiani intrapresero costantemente questa via, ed essa rimase una delle tratte più percorse sino al periodo della Riforma.

Ecco allora che sono nati i St. Olav Ways, i cammini che portano gli amanti del trekking in un pellegrinaggio alla ricerca di se stessi.

Cattedrale di Nidaros, a Trondheim lungo i Cammini di Sant'Olav

Fonte: iStock

Cattedrale di Nidaros, Trondheim

Gli 8 percorsi delle St. Olav Ways

La meta dei Cammini di Sant’Olav in Norvegia è la Cattedrale di Nidaros, a Trondheim, ma i percorsi per arrivarci sono molteplici e tutti differenti, attraversando la parte più autentica del paese, tra natura incontaminata, borghi medievali, paesaggi spettacolari e città ricche di storie da raccontare.

La leggenda vuole che sia necessario fare tre volte il giro della Cattedrale di Nidaros prima di entrare. È l’atto finale di un viaggio tra pianure e valli, tra boschi e rovine, a cavallo dei fiordi scandinavi.

Il percorso più scelto dai pellegrini è quello che parte da Oslo, il Sentiero Gudbrandsdalen (che è anche il più lungo). In tale percorso, St. Hallvard è l’alfa di questa via verso il ricongiungimento con il proprio io interiore. Dell’antica cattedrale di Oslo, oggi, restano solamente le rovine, ma rappresentano ancora oggi una meta fondamentale per turisti provenienti da ogni parte del mondo. Da qui, il percorso si sviluppa verso nord, sino alle rovine della cattedrale di Hamar, e sino a giungere, dopo un percorso lungo seicento chilometri, ad un altro antico luogo di culto: Nidaros. Questa è la meta, l’omega, il luogo più mistico e, forse, più misterioso.

Vediamo quali sono tutti gli 8 percorsi che seguono le tracce dei cammini di Sant’Olav e le loro caratteristiche principali.

Sentiero Gudbrandsdalen

Come descritto in precedenza, è il percorso di Sant’Olav più popolare e battuto, oltre che il più lungo, con ben 643 chilometri e un totale di 32 tappe. Collega Oslo a Nidaros (oggi Trondheim). Per percorrerlo interamente servono circa 4 settimane intere di cammino: un vero e proprio pellegrinaggio da dedicare al trekking nella natura e alla meditazione. È il percorso lungo il quale riconoscersi e ritrovarsi.

St. Olavsleden

Inizia in Svezia, a Selånger e passa in Norvegia a Stiklestad, per 580 chilometri complessivi suddivisi in 30 tappe. Questo è un percorso particolarmente simbolico, poiché rappresenta il tragitto dell’ultimo viaggio di Olav Haraldson prima della storica battaglia di Stiklestad, nel 1.030, quando perse la vita.

Østerdalsleden

Natura incontaminata e selvaggia per 320 chilometri di camminata suddivisa in 21 tappe. Consigliato agli escursionisti con più esperienza, è meglio seguirlo nel periodo estivo.

Nordleden

135 chilometri di cammino, diviso in 7 tappe, che ha inizio nel nord del Paese, alla chiesa di Gloshaug, ridiscende e attraversa Stiklestad prima di arrivare a Trondheim.

Romboleden

Anche questo tragitto, il più antico, è consigliato agli appassionati di trekking più esperti. Composto da 7 tappe, attraversa montagne e boschi per un totale di 150 chilometri lungo quella che una volta era un’importante strada commerciale.

Sentiero Borg

Colline e campi per 176 chilometri di strada, percorribile a piedi o in bicicletta, che attraversa in 9 tappe il sud-est del Paese e sale fino a Oslo, dove confluisce nel lungo percorso Gudbrandsdalen.

Valldalsleden

Partenza a Valldal per un cammino di 150 chilometri che partono dai maestosi fiordi norvegesi. Suddivisibile in 7/8 tappe, una volta arrivato al Monte Dovre il percorso si unisce al sentiero Gudbrandsdalen, il più battuto.

Tunsbergleden

Da sud, in particolare dal fiordo di Oslo, a Larvik si risale verso la Capitale, ricongiungendosi, anche in questo caso, con il sentiero Gudbrandsdalen. Sono 9 tappe per 190 chilometri di camminata attraverso la campagna e i caratteristici piccoli centri abitati.

Cammino di Sant'Olav, Gudbrandsdalen, in Norvegia

Fonte: iStock

Segnaletica del Sentiero Gudbrandsdalen

Informazioni utili

I percorsi delle St. Olav Ways sono ben segnalati lungo tutto il tragitto con il logo del pellegrinaggio, ossia la croce rossa di Sant’Olav. È possibile scaricare le mappe di tutti i percorsi tramite il National Pilgrim Center, che le tiene costantemente aggiornate.

Non tutti i percorsi sono adatti ai principianti e per intraprendere quest’esperienza di trekking è opportuno esserne allenati (questo vale per qualsiasi pellegrinaggio). È bene, inoltre, partire attrezzati con tutto l’occorrente e con un abbigliamento comodo e adeguato.

Vi state chiedendo quale sia il periodo migliore per percorrere il Cammino di Sant’Olav? L’ideale è farlo nei mesi più caldi, visto il clima rigido della Norvegia, quindi da maggio a fine agosto.

Categorie
Europa Lituania Notizie vacanze Viaggi

Perché la Lituania è la destinazione ideale per la primavera

La primavera è la stagione ideale per organizzare un viaggio: il clima si fa più mite, la ressa estiva è ancora lontana e sono molteplici le iniziative messe in campo dalle destinazioni turistiche per accogliere i visitatori.

La Lituania, ad esempio, ha previsto una serie di interessanti attività, da proposte insolite a nuovi tour a tema, per trasformare una vacanza primaverile in qualcosa di ancora più entusiasmante.

Vediamone subito una selezione, tenendo conto che il Paese è facilmente raggiungibile con voli diretti in partenza dai principali aeroporti italiani (Torino, Milano, Treviso, Rimini, Roma, Bari) verso la capitale Vilnius e la storica città di Kaunas, definita anche “il cuore pulsante della Lituania”.

Una passeggiata ricca di adrenalina sulla Tv Tower

Vilnius è la tappa lituana per eccellenza, contraddistinta da una deliziosa città vecchia medievale dove ammirare una straordinaria architettura barocca e una felice commistione di stili e di epoche.

In occasione della primavera, l’esperienza nella capitale si arricchisce con una proposta davvero carica di adrenalina che non lascia indifferenti: infatti, c’è la possibilità di passeggiare a 170 metri di altezza sulla Tv Tower.

Dopo una breve introduzione, i partecipanti potranno salire su quello che è l’edificio più alto del Paese e lasciarsi incantare da una vista che lascia senza fiato sullo skyline cittadino.

La più grande collezione di auto storiche

Quello che una volta era il parcheggio dei taxi di Vilnius, oggi ospita il Museo delle auto storiche, l’Auto Muziejust, a pochissima distanza dal pittoresco centro.

Qui fa bella mostra di sé la più vasta collezione di auto storiche della Lituania, con esposte più di 100 vetture, dai primi veicoli a motore per arrivare alle moderne supercar.

Una vera gioia per gli appassionati che, oltre a “riempirsi gli occhi”, potranno soffermarsi sull’iconica Hispano Suiza e provare l’emozione di salire a bordo della storica Delage.

Primavera in Lituania: una sauna nell’ex carcere

Da carcere a punto di riferimento per lo svago: nella capitale, l’edificio Lukiškės 2.0 da quest’anno consente anche di godersi relax assoluto nella sauna all’aperto Vytautas beats the gong che ha la forma di un igloo.

La struttura, aperta fino a maggio, propone altresì programmi con “veri esperti del vapore”.

Ma non è tutto perché sia a bordo di un battello sul fiume Neris sia nel Parco Vingis verranno installate nuove saune per una permanenza all’insegna del benessere.

Un tour dell’amore segreto

Un modo inedito di andare alla scoperta di Vilnius è quello di partecipare al percorso Secret Love che tocca i luoghi chiave dove, nel XV secolo, il Granduca di Lituania Re Sigismondo Augusto di Polonia e la Regina Consorte Barbara Radziwill vissero la loro drammatica e scandalosa storia d’amore.

Il tour di 21 tappe permette di conoscere la storia della Vilnius dell’epoca grazie a un’apposita audioguida.

Un tuffo nell’arte

Riaperto al pubblico a inizio primavera, il Palazzo Sapieha di Vilnius, elegante edificio alto barocco in via Sapiegos, svolgerà la funzione di sede distaccata del Centro d’Arte Contemporanea includendo mostre, un caffè, sale per concerti e conferenze.

In più, saranno a disposizione visite guidate per conoscerne la storia e l’inestimabile patrimonio artistico.

Degustazioni di vini e hotel insoliti

Visitare la Lituania in primavera significa anche poter partecipare a degustazioni di vini “particolari”, ottenuti dalla fermentazione naturale di frutta e bacche quali ribes, mirtilli, ciliegie, olivello spinoso, mele cotogne, mirtilli rossi e mele.

Un indirizzo? L’azienda vinicola Miella vyninėje nella regione di Alytus, un luogo speciale punteggiato da oltre 5000 viti.

Infine, gli ideatori dell’insolito Very Bad Hotel, nel quartiere Žaliakalnisa a Kaunas, presto accoglieranno i turisti presso il nuovo e altrettanto curioso Broken Bed Hotel che assomiglia alla casa della Famiglia Addams.