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Vacanze in Islanda: i consigli per un viaggio low cost

L’Islanda è una meta fiabesca e meravigliosa, con imponenti ghiacciai contrapposti a impetuosi vulcani attivi, paesaggi naturali selvaggi e incontaminati, accompagnati da cieli notturni infiammati dall’aurora boreale.

Ma c’è un dettaglio che, spesso, fa desistere chi vorrebbe esplorarla in tutta la sua bellezza: l’Islanda è molto costosa. Il costo della vita in Islanda è molto più alto rispetto ad altre mete europee e confrontato anche con l’Italia: nella ricerca di alloggi, voli e trasporti, trovare un’alternativa economica può essere difficile. Ci sono però alcuni accorgimenti che permetteranno a chi è più avventuroso di visitare la terra del ghiaccio e del fuoco risparmiando.

Nulla è impossibile e, con qualche semplice trucco, riuscirete a contenere il budget per l’organizzazione di un viaggio in questa splendida isola, godendosi una splendida vacanza a contatto con la natura più autentica: ecco tutti i consigli più utili per visitare l’Islanda con un viaggio low cost.

Voli low cost per l’Islanda

Una delle voci di costo più pesanti per un viaggio fuori dall’Italia è spesso il trasporto aereo. Volare in Islanda dall’Italia non è particolarmente economico, nonostante diverse compagnie abbiano aperto tratte verso quest’isola rendendo più competitivi i prezzi applicati. Tra le compagnie low cost che praticano voli diretti da Roma e Milano sono WizzAir ed easyJet.

Con qualche accorgimento è possibile risparmiare anche centinaia di euro sul costo del volo per l’Islanda. Ecco come:

  • Prenotate i biglietti aerei con un buon anticipo per riuscire a spuntare prezzi e offerte migliori.
  • Evitate l’alta stagione: in estate i prezzi sono molto più elevati, soprattutto nel mese di agosto; se potete, scegliete il periodo tra settembre e ottobre in modo da risparmiare sul prezzo del biglietto.
  • Valutate l’opzione di fare uno scalo: spesso i voli diretti costano di più rispetto a due voli più brevi (nonostante sia una scelta eticamente meno corretta poiché più inquinante).
  • Viaggiate leggeri: partendo con un bagaglio a mano, rispetto a quello più pesante da stiva, risparmierete sul costo del trasporto.

Noleggiare l’auto

Una volta arrivati in Islanda, la scelta quasi obbligata per potersi muovere verso il primo alloggio e per esplorare l’isola è il noleggio dell’auto. Il consiglio generale è quello di prenotare anche il mezzo con largo anticipo, in modo da spuntare prezzi migliori.

Un’alternativa più economica al noleggio, e che vi permette di socializzare con altre persone, è il carpooling islandese Samferda. Sul sito ufficiale troverete tutte le corse in auto disponibili, che potrete condividere per un viaggio in compagnia: un ottimo modo per risparmiare, fare nuove conoscenze e inquinare meno.

Alloggiare in Islanda spendendo poco

Anche il pernottamento è un costo fisso che incide in buona misura sul budget di una vacanza in Islanda. La sistemazione in hotel, in questo Paese, è piuttosto cara rispetto agli standard italiani. Inoltre, le strutture ricettive sono poche e, durante l’alta stagione, esauriscono velocemente le stanze disponibili. Se volete risparmiare anche sul cibo, l’hotel non sarà la scelta più adatta, poiché non avendo una cucina vi costringerà a pranzare e cenare fuori, spendendo più soldi.

Quali sono le alternative più economiche, rispetto al classico hotel, per dormire in Islanda? In generale, vi consigliamo di costruire il vostro itinerario partendo proprio dalla ricerca di alloggi e sistemazioni economiche. Inoltre, potete scegliere tra diverse alternative: fattorie, ostelli, guesthouse, tenda o camper in campeggio. Vediamole tutte.

Fattorie, ostelli e guesthouse in Islanda

Le fattorie, gli ostelli e le guesthouse sono la soluzione migliore per chi cerca un buon rapporto qualità-prezzo, ma senza rinunciare alla comodità di una camera. Diversamente da quanto si possa pensare, si tratta di luoghi con stanze molto pulite e adatte a qualsiasi tipo di viaggiatore.

Il consiglio è quello di prenotare queste sistemazioni con largo anticipo, poiché sono spesso piene, soprattutto nel periodo estivo. E se volete risparmiare ulteriormente, vi consigliamo di portare con voi un sacco a pelo e un asciugamano personale, in modo da evitare l’eventuale costo extra di coperte e altri tessuti messi a disposizione dagli ostelli.

Cercate, inoltre, strutture che mettano a disposizione una cucina privata o condivisa con gli altri ospiti. In questo modo potrete risparmiare sul cibo cucinando in autonomia pranzi e cene. In tal caso, una catena economica di supermercati, in cui potersi recare per comprare gli alimenti, è Bonus.

Infine, se volete alloggiare in una fattoria e togliervi comunque qualche sfizio, sceglietene una che offra la colazione inclusa nel prezzo della camera: potrete gustare squisiti prodotti freschi locali, per un viaggio alla scoperta dei sapori islandesi.

In Islanda in campeggio: la soluzione più economica

Siete viaggiatori avventurosi e abituati a restare a contatto con la natura? Allora la soluzione perfetta ed economica per visitare l’Islanda in estate è il campeggio. Ce ne sono molti in tutta l’isola, con piazzole di prato nelle quali montare la propria tenda (che può essere noleggiata facilmente), cucina e bagni in comune con doccia e acqua calda, oltre a una sala lavanderia (in certi campeggi).

A Reykjavik troverete numerosi servizi di noleggio, che offrono anche tessere e abbonamenti, dove procurarvi tenda e sacchi a pelo perfettamente igienizzati, oltre a pentole e fornelli per cucinare. Questa è una scelta adatta anche per coloro che organizzano un viaggio nella terra dei ghiacci all’ultimo minuto: le tende e i campeggi sono sempre disponibili e non c’è bisogno di prenotare con largo anticipo.

Viaggiare in camper in Islanda: un’alternativa valida

C’è un altro modo piuttosto smart e avventuroso per dimezzare le spese di alloggio e pasti per un tour dell’Islanda meraviglioso e a stretto contatto con la natura: noleggiare un camper. Come anticipato, l’Islanda è ben attrezzata in tema di camping ma, a differenza di chi punta a dormire in tenda, se scegliete il camper sarà necessario prenotare in anticipo la piazzola di sosta.

Sia all’aeroporto di Keflavik sia a Reykjavik troverete numerosi noleggi di auto e camper: confrontate le diverse compagnie e prenotate con anticipo il camper per trovare i prezzi più bassi, valutando sempre la convenienza rispetto al noleggio di un’auto unita al pagamento di una struttura ricettiva per il pernottamento.

Un’alternativa simile, ma ancor più economica rispetto al camper, sono le auto dotate delle cosiddette “roof tent”, le tende da posizionare sul tetto del mezzo e nelle quali poter pernottare.

Mangiare in Islanda spendendo poco

Anche il cibo in Islanda è più caro rispetto all’Italia. Per risparmiare, il consiglio è quello di acquistare alimenti nei supermercati. tra i più economici troverete le catene Bonus, Netto e kronan, sebbene siano comunque più care rispetto allo standard italiano. Se avete scelto una sistemazione con cucina, potrete preparare qualche gustosa pietanza risparmiando ulteriormente visto che potrete evitare di spendere di più per piatti già pronti.

Se portate con voi una valigia molto capiente, potreste anche pensare di portare una certa quantità di cibo dall’Italia, come il caffè, la pasta e altro cibo precotto in scatola. In questo modo tagliereste una buona parte dei costi per l’acquisto di alimenti al supermercato.

Ma come ogni viaggio che si rispetti, anche le tradizioni culinarie rappresentano un aspetto culturale importante da scoprire e andrebbero provate almeno una volta. Per risparmiare, potreste optare per uscire a pranzo, piuttosto che a cena, poiché è più comune che i ristoranti e i bistrot effettuino sconti sui pasti del giorno, rispetto alla sera. Inoltre, se optate per locali che offrono pranzi e cene a buffet, il prezzo sarà più contenuto.

Un altro consiglio per risparmiare soldi riguarda l’acqua: non serve acquistarla, poiché quella del rubinetto è potabile e buona. Vi basterà portare con voi una borraccia da riempire prima di uscire.

Viaggio in Islanda: altri consigli pratici per risparmiare

Abbiamo visto come risparmiare per dormire, mangiare e muoversi in Islanda, ma i consigli non finiscono qui. Ecco altri trucchi per organizzare un viaggio low cost nelle terre selvagge islandesi, dai suggerimenti sui metodi di pagamento fino alle escursioni e alle visite turistiche:

  • Limitare lo shopping: non acquistare in loco capi di abbigliamento tecnici e costosi, meglio portare tutto l’occorrente in valigia sin dalla partenza.
  • Pagare con carta di credito: l’isola è ben organizzata per i pagamenti con carte, anche per gli importi più bassi, perciò si può evitare di prelevare molti contanti o cambiarli all’arrivo, poiché i tassi di cambio e le commissioni sono più sfavorevoli.
  • Relax nelle piscine termali naturali gratuite: godetevi un po’ di sano relax senza spendere un euro nelle piscine formatesi naturalmente che costellano la terra del ghiaccio. Potete trovare sorgenti di acqua termale trasformate in centri benessere, ma anche piscine gratuite completamente immerse nella natura, come quelle nello splendido parco di Landmannalaugar o le Foss di Akureyri, dove rilassarsi nell’acqua alla temperatura di circa 38°C.
  • Prenotare escursioni guidate solo se necessario: quello dell’Islanda è un territorio quasi totalmente incontaminato e libero. Potete visitare moltissime bellezze naturalistiche senza spendere soldi, con poche eccezioni a pagamento.
  • Visitare Reykjavík, la capitale, e altre città vi permetterà di avere più scelta di locali in cui mangiare a prezzi bassi; potrete anche valutare di acquistare una card che comprenda più escursioni ed entrate in musei e luoghi di interesse a pagamento, risparmiando decine di euro.

Un paradiso naturale vi aspetta: con questi consigli non vi farete trovare impreparati e riuscirete a godere di tutte le meraviglie dell’Islanda senza spendere una fortuna.

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Le terme più belle da visitare in Repubblica Ceca

Se si pensa alla Repubblica Ceca sicuramente il primo sito di interesse che viene in mente è la sua ammaliante e romantica capitale, Praga, una città ricca di cultura, storia e con un fascino gotico che conquista al primo sguardo.

Eppure, oltre alle passeggiate sul Ponte Carlo della capitale, il Paese dell’Europa Centrale ha altre attrazioni da offrire ai viaggiatori: infatti, la Repubblica Ceca vanta una tradizione termale secolare, che affonda le sue radici già in epoca romana.

Le sorgenti d’acqua curativa sparse sul territorio sono molteplici ed è per questa ragione che oggi la Repubblica Ceca è indubbiamente una delle mete predilette da chi desidera concedersi una vacanza all’insegna del benessere e del relax.

Il costo delle terme in Repubblica Ceca non è alto, anzi, le città termali della Boemia Occidentale sono tra le più economiche in Europa: il prezzo può variare tra le 10 e le 60 euro circa.

Il triangolo termale della Repubblica Ceca: Karlovy Vary, Mariánské Lázně e Frantiskovy Lázně

Nella regione della Boemia Occidentale, le città termali sono davvero numerose, eppure esiste un vero e proprio “triangolo d’oro”, rappresentato da tre località estremamente famose tra i viaggiatori che ricercano il benessere termale nel Paese.

Le città di Karlovy Vary, Mariánské Lázně e Františkovy Lázně rappresentano infatti tre siti inseriti nella lista del Patrimonio Unesco, tra le città termali più belle d’Europa.

Colonnato Karlovy Vary Repubblica Ceca

Fonte: iStock

Dettaglio sul colonnato di Karlovy Vary.

Hotel di lusso e temperature bollenti nelle terme di Karlovy Vary

Karlovy Vary è uno dei centri termali più antichi del Paese. Fin dai tempi del Medioevo, questa località attirava visitatori da tutta Europa, viaggiatori desiderosi di sperimentare le proprietà terapeutiche delle sue acque minerali.

Ancora oggi la città di Karlovy Vary, con il suo centro storico costellato di eleganti e sontuosi palazzi che si snoda attorno al fiume Teplá, ospita grandi hotel di lusso e offre trattamenti termali all’avanguardia.

La sorgente termale più calda della città ha una temperatura che raggiunge i 72°C e vicino alle fonti si ergono le tipiche “colonne di vapore”, strutture in cui i visitatori possono bere e inalare l’acqua termale, ricca di minerali come lo zolfo. Da non perdere, è una visita al neorinascimentale Colonnato del Mulino che ospita anche il raffinato Petra Restaurant.

Oltre agli splendidi colonnati in giro per il centro storico e ai trattamenti di benessere che offrono l’ottocentesca Stazione Termale, a Karlovy Vary vale la pena scoprire anche i suoi prodotti locali. Il Becherovka è un liquore alle erbe soprannominato come la “13esima fonte”, ma la città è famosa anche per le finissime porcellane e i vetri e i cristalli Moser.

Mariánské Lázně, bagni rigeneranti, Art Nouveau e romantiche melodie

Come nella tappa precedente, anche a Mariánské Lázně nei secoli sono stati di passaggio numerosi personaggi illustri dell’arte e della politica, tutti lì diretti per godere dei benefici delle sue numerose sorgenti termali.

Meglio nota come Marienbad, la città termale Patrimonio Unesco è costruita attorno a diverse sorgenti e il suo centro storico vanta un’architettura in stile Art Nouveau che ben si sposa con le ampie zone di verde e i parchi sempre in fiore.

Oltre alle sorgenti calde, la città ospita circa cinquanta sorgenti di acqua fredda note per le loro proprietà curative nei confronti di diverse patologie, come i disturbi renali, respiratori, urinari e digestivi.

Mariánské Lázně, Repubblica Ceca

Fonte: iStock

Vista del colonnato nella città termale di Mariánské Lázně.

A poca distanza dalla cosiddetta Sorgente della Croce, imperdibile è una visita alla Fontana Canterina: allo scoccare di ogni ora, questa fontana allieta i passanti con il suono delle più famose opere classiche – non dimentichiamo che in città, infatti, ogni estate si tiene il festival internazionale di Fryderyk Chopin.

E dopo una romantica sessione di musica classica e un bagno termale rigenerante, la città potrà stupirvi con la sua architettura nei siti del palazzo di Kynžvart e del monastero di Teplá, risalente al XII secolo.

Frantiskovy Lázně, il “paradiso in terra” di Goethe

In questa tranquilla ed elegante città termale della Repubblica Ceca, fondata nel XVIII secolo dall’imperatore Francesco I, persino Johann Wolfgang von Goethe ebbe il piacere di soggiornare e di innamorarsene al punto da definirla un vero e proprio paradiso terrestre.

La città di Frantiskovy Lázně è famosa soprattutto per le sue 20 sorgenti minerali fredde, ideali per curare patologie dell’apparato deambulatorio, malattie cardiache e – si dice – persino l’infertilità femminile. A tal proposito, una leggenda urbana dice che la donna che tocca l’iconica statua del ragazzino con in mano un pesce – la statua del Franceschino, ormai simbolo della città, situata vicino alla Sorgente di Francesco – riceve subito la “grazia” di restare gravida.

Ma Frantiskovy Lázně offre altre attrazioni ai turisti che la visitano per godersi un po’ di meritato relax e rigenerare corpo e mente: tra queste, antichi e maestosi palazzi come la Casa Beseda, la Casa Sassone e la Casa ai Tre Gigli (proprio quella in cui abitò Goethe).

Františkovy Lázně Repubblica Ceca

Fonte: iStock

Vista di un centro termale a Františkovy Lázně.

Jeseník e Teplice, altre destinazioni termali in Repubblica Ceca

Oltre al rinomato triangolo termale, la Repubblica Ceca offre altre località in cui godere delle sorgenti di acqua calda.

Nella Moravia Settentrionale, incastonate tra il verde lussureggiante dei Monti Frassini, le terme di Jeseník sono un punto di riferimento per gli appassionati di balneoterapia. Oltre alle terme, la città è piacevole da scoprire tra i suoi palazzi che mixano l’architettura Anni Venti allo stile barocco.

Infine, Teplice, la città termale più antica d’Europa (e il secondo centro termale dopo Karlovy Vary, per grandezza): questa località ha sei diversi edifici termali, tra cui il più famoso che è dedicato a uno degli ospiti più illustri che hanno visitato questa parte della Boemia, cioè Ludwig van Beethoven (crocevia di personaggi di spicco tanto da essere rinominata la “Piccola Parigi” della Repubblica Ceca).

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Lotta all’overtourism: ad Amsterdam non costruiranno più nuovi hotel

Non è un mistero che uno dei problemi delle destinazioni più apprezzate e gettonate del mondo oggi sia anche quello dell’overtourism, ovvero il “sovraffollamento turistico” che emerge quando il numero di turisti che visitano una località supera la sua capacità di accoglienza, provocando una serie di conseguenze negative sia per l’ambiente che per i residenti.

Le cause di questo fenomeno sono molteplici e spesso interconnesse. La globalizzazione e la crescente accessibilità per quanto riguarda i viaggi internazionali hanno reso più conveniente e accessibile esplorare nuove mete così come l’uso diffuso dei social media ha contribuito ad aumentarne la visibilità, attirando un numero sempre maggiore di viaggiatori. Questo, a sua volta, ha portato a una concentrazione eccessiva di visitatori in alcune zone, talvolta a discapito di altre realtà meno conosciute ma altrettanto affascinanti.

Overtourism, gli effetti

Ma quali sono, in concreto, le conseguenze di un fenomeno che ha raggiunto una portata mondiale (e che non risparmia l’Italia)?

Il degrado ambientale è uno dei più preoccupanti: l’alta concentrazione di turisti può causare danni irreversibili agli ecosistemi locali, contaminare le risorse idriche e provocare danni ai siti storici e culturali. Inoltre, l’afflusso massiccio di visitatori mette sotto pressione i servizi pubblici locali, come i trasporti, i servizi sanitari e la gestione dei rifiuti, peggiorando la qualità della vita per i residenti.

Non va dimenticato, poi, che il turismo di massa compromette e rende meno stabile il diritto alla casa in numerose città, togliendo numerosi immobili dal mercato residenziale per affitti brevi a scopo, appunto, turistico.
Di conseguenza, anche abitare e trovare impiego in certe località è diventato più difficoltoso e causa una perdita di competitività in tutti gli altri settori.

La risposta di Amsterdam

Di fronte al complesso e dilagante fenomeno dell’overtourism, tuttavia, le città più inflazionate non stanno a guardare e mettono in campo una serie di iniziative per tutelarsi e cercare di arginare il fenomeno.

Amsterdam, una delle capitali più visitate a livello mondiale, da tempo pensa a soluzioni per “calmierare” l’afflusso dei turisti: a marzo 2023, ad esempio, aveva avviato una campagna per scoraggiare l’arrivo dei turisti mentre adesso è arrivata la decisione di impedire la realizzazione di nuovi hotel.

Basti pensare che lo scorso anno sono stati oltre 20,6 milioni i pernottamenti in albergo (senza considerare le crociere, le case vacanze e i b&b): così, mercoledì 17 aprile, il consiglio della capitale ha reso noto che tutta la città diverrà “no zone” per nuovi hotel.

Ma non soltanto: ulteriori alberghi saranno consentiti esclusivamente alla chiusura di strutture già esistenti (e se il numero di posti letto rimane invariato) e il numero di soggiorni, ogni anno, non dovrà superare i 20 milioni. Inoltre, è preferibile che siano costruiti al di fuori del centro cittadino e che seguano un approccio sostenibile e moderno.

Unica eccezione, coloro che hanno già ottenuto l’autorizzazione (e sono circa 26 i progetti in cantiere).

Infine, la lotta di Amsterdam all’eccesso di turisti ha portato anche l’aumento della tassa per i croceristi da 8 a 11 euro e all’idea di introdurre il biglietto d’ingresso per i tutti i visitatori in giornata.

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Isole di Brissago: la nuova meta di tendenza della Svizzera

Le Isole di Brissago sono incluse nel progetto “30 destinazioni sorprendenti della Svizzera“, un importante riconoscimento per gli sforzi di promozione e valorizzazione locale, nazionale e internazionale di questa favolosa meta turistica.

Le due isole, infatti, ospitano svariati tesori culturali di grande valore. Sull’Isolino si possono ammirare i resti della chiesa romanica di Sant’Apollinare, mentre sull’Isola Grande spicca l’imponente villa neoclassica con la sua darsena, eretta nel 1928 per volere del mercante di Amburgo Max Emden. Un dedalo di sentieri unisce poi la villa ad altri punti di interesse, come il bagno romano, il viale lastricato lungo il lago e la terrazza verso sud-ovest, che si integrano in perfetta armonia con il giardino botanico e creano così un complesso inestimabile.

“30 luoghi sorprendenti della Svizzera”: di cosa si tratta

Svizzera Turismo e l’Ufficio federale della cultura (UFC) promuovono l’interesse per la scoperta grazie a questa nuova interessante iniziativa. Infatti, oltre ai cinquanta luoghi precedentemente presentati nel 2020 con il titolo “Un amore di luogo“, vengono ora aggiunti trenta nuovi “luoghi sorprendenti della Svizzera“. Sono luoghi parte dell’Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere d’importanza nazionale (ISOS). Con questo progetto, Svizzera Turismo e l’UFC collaborano per mettere in evidenza il ricco patrimonio culturale del Paese e promuovere il turismo sostenibile.

Isole di Brissago: come raggiungerle e cosa ammirare

Le due Isole di Brissago, sul Lago Maggiore al largo del golfo di Ascona, sono famose poiché ospitano il solo parco botanico insulare in tutta la Svizzera, arricchito da una moltitudine di specie subtropicali provenienti da ogni angolo del mondo.

Grazie alla loro posizione e alle peculiari condizioni climatiche del Lago Maggiore, vantano un clima subtropicale, unico nel suo genere da queste parti, tanto da divenire luoghi ideali per la coltivazione di specie vegetali che non potrebbero altrimenti sopravvivere in zona.

Per raggiungerle, è possibile usufruire dei servizi di navigazione che le collegano con Locarno, San Nazzaro, Ascona, Porto Ronco e Brissago. La durata della traversata da Locarno varia tra i 40 e i 60 minuti a seconda dell’orario, mentre da Ascona si impiegano circa 15 minuti.

Appena sbarcati, il tour conduce alla scoperta del Parco Botanico dell’isola più grande, nota come Isola di San Pancrazio, l’unica accessibile al pubblico (la più piccola, l’Isola di Sant’Apollinare, è riservata agli addetti ai lavori). In pochi chilometri, è possibile esplorare cinque diverse aree che accolgono specie provenienti dai cinque continenti, mantenute nei loro habitat naturali.

Il Parco si estende su una superficie di 25000 metri quadrati e accoglie oltre 2000 varietà di piante provenienti dalle principali regioni caratterizzate da clima mediterraneo, quali il bacino Mediterraneo, il Cile, il Sud Africa, l’Australia e la California. Inoltre, non mancano piante che crescono in regioni caratterizzate da clima subtropicale umido, tra cui l’Asia, l’America e l’Oceania.

L’itinerario proposto offre un’esperienza suggestiva e coinvolgente, che comprende il fascino del bosco incantato avvolto dalla nebbia misteriosa, il pittoresco punto panoramico all’estremità dell’isola, la maestosa foresta di bambù, la serra, l’amena spiaggetta e il rilassante bagno romano. Un elemento di grande interesse per i più piccoli è rappresentato dalla Caccia al tesoro, che conduce i partecipanti lungo un’avventura ricca di enigmi e sorprese.

Al centro dell’isola si erge altresì Villa Emden, una sontuosa residenza in stile neoclassico costruita negli anni Trenta da Max Emden. Oggi la splendida dimora ospita un ristorante e un albergo, donando uno scenario incantevole per eventi privati.

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Ripartono straordinarie crociere per i mari d’Europa

Saranno 101 gli itinerari in crociera di Norwegian Cruise Line (Ncl) in Europa per la stagione 2024, con 38 viaggi di andata e ritorno e 63 partenze a open jaw che fanno scalo in 140 porti tra Nord Europa, Mediterraneo, isole greche e costa atlantica. Ecco gli itinerari che i viaggiatori avranno la possibilità di scegliere per questa estate.

Le offerte di questa estate di Norwegian Cruise Line

La stagione crocieristica della compagnia di navigazione americana Norwegian Cruise Line ha preso il via nei giorni scorsi con l’arrivo della Norwegian Epic al suo porto di partenza a Civitavecchia, per un viaggio di 10 giorni tra le isole greche e l’Italia. La compagnia ha previsto 13 porti di imbarco per nove diverse navi, comprese le più recenti di Prima Class, a bordo delle quali viene offerto intrattenimento di qualità, ristorazione di livello mondiale e una vasta gamma di attività adatte a tutta la famiglia. C’è, inoltre, la possibilità di personalizzare l’esperienza di vacanza in base alle proprie preferenze, senza orari fissi, grazie alle proposte Freestyle Cruising e Free at Sea, con una serie di vantaggi.

Gli ospiti delle navi di Norwegian Cruise Line hanno a disposizione una media di 10 ore in porto, in questo modo possono esplorare autonomamente o scegliere tra un’ampia gamma di escursioni a terra pensate per fornire un’esperienza approfondita di ciascuna destinazione, con collezioni come Beyond Blueprints, per scoprire i segreti del design e le storie dei monumenti più iconici d’Europa, Gourmet Tours, ideato per gli amanti del buon cibo, Go Local, una selezione di itinerari che invitano a riscoprire usi e costumi nelle varie destinazioni.

I passeggeri che aspirano a spendere sempre più tempo in Europa e a immergersi più a fondo nella sua ricca storia possono approfittare, inoltre, del programma Cruisetours di NCL, un’opzione pre e post crociera che include voli di andata e ritorno, soggiorni in hotel, trasporti ed escursioni. Attualmente sono disponibili in dieci destinazioni europee, tra cui Istanbul, Parigi, Barcellona, Reykjavik, Roma e Venezia. Infine, per chi vuole prenotare in anticipo la prossima vacanza estiva, sono già in vendita le crociere in Europa per tutto il 2025.

A bordo delle navi Ncl

Tra maggio e novembre salperà nel Mediterraneo la nuovissima Norwegian Viva, con una selezione di viaggi open jaw di 9, 10 e 11 giorni. Gli itinerari prevedono un diverso porto di imbarco e sbarco in destinazioni particolarmente ambite dai viaggiatori italiani, come Atene, Lisbona, Venezia (Trieste) e Roma (Civitavecchia).

La Norwegian Escape offre, invece, crociere di andata e ritorno da 8 a 10 giorni nel Mediterraneo occidentale con scalo ogni giorno in un porto, nonché crociere open jaw da 7 a 11 giorni con tappe in Italia, Grecia e Francia con un solo giorno in mare.

Per chi desidera esplorare le isole greche e la Turchia, la Norwegian Getaway sarà invece ad Atene dal 25 giugno, per itinerari di andata e ritorno da sette a dieci giorni, in ognuno dei quali la nave ormeggerà in un nuovo porto, consentendo agli ospiti di esplorare destinazioni da non perdere come Istanbul ed Efeso in Turchia, Heraklion (capitale dell’isola di Creta) Santorini e Mykonos, in Grecia. Con partenze selezionate, che includono pernottamenti a Istanbul, i viaggiatori avranno a disposizione più di 24 ore per visitare monumenti come la Basilica di Santa Sofia, il Palazzo Topkapi e il Gran Bazar.

Tra gli itinerari delle crociere Ncl in Europa ci sono, infine, quelli open jaw della Norwegian Star, attrezzata per la navigazione polare, con un ventaglio di crociere da 12 a 14 giorni, verso Islanda, Groenlandia e Canada in partenza a luglio e agosto. Tra gli scali, New York City e Reykjavik, Qaqortoq, in Groenlandia, St. John’s e Halifax in Canada.

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Rodi offre vacanze gratis a chi è stato evacuato lo scorso anno

Abbiamo ancora tutti negli occhi le terribili immagini degli incendi che sono avvenuti nella bellissima isola di Rodi, in Grecia, nel luglio dello scorso anno. Un disastro vero e proprio e che ha costretto le autorità a evacuare i turisti presenti su quello che tutti conosciamo come un vero e proprio angolo di paradiso. Il Ministero del Turismo greco ha annunciato però una grandissima novità: è stato approvato un provvedimento grazie a cui, coloro che lo scorso anno si sono ritrovati in questa situazione, possono fare una vacanza gratis sull’isola. Il suo nome è Rodos Pass e ora scopriremo insieme come funziona.

Rodos Pass: per fare vacanze gratis a Rodi

Il Ministero del Turismo della Grecia ha messo a disposizione, esclusivamente per coloro che sono stati evacuati a seguito degli incendi avvenuti sull’isola di Rodi nel luglio del 2023, venticinquemila voucher elettronici per poter fare una vacanza gratis in questo angolo di mondo in cui, tantissimi anni fa, svettava nei cieli la celebre statua in bronzo del Colosso, considerata una delle sette meraviglie del mondo.

Si chiama Rodos Pass e si tratta di un provvedimento – dal valore totale di 4 milioni di euro – che prevede che verranno distribuiti ai turisti dei voucher per viaggiare gratis da queste parti, ma a due particolare condizioni:

  • può essere usato solo in bassa stagione;
  • è indirizzato esclusivamente a chi alloggiava in hotel e non in Airbnb.

Se lo scorso anno eravate in vacanza a Rodi ma siete stati evacuati dall’isola, è quindi vostro diritto poter ottenere un voucher del valore di 300 euro, per un soggiorno in camera doppia in un hotel a tre stelle, e di 500 euro in uno a cinque stelle. Le date disponibili per le vacanze sono fino al 31 maggio o in autunno, tra il 1° ottobre e il 15 novembre.

È possibile fare domanda già dal dal 10 aprile e il Rodos Pass è rivolto ai cittadini di tutte le nazionalità che hanno soggiornato negli alberghi evacuati durante gli incendi boschivi a Rodi nel luglio 2023. Basta cercare online la piattaforma Rodos Week, creata dal Ministero, e fare domanda per ottenere un bonus per sette giorni (e sei notti) consecutivi in un hotel della stessa categoria e in una tipologia di camera equivalente a quella in cui si alloggiava durante i terribili fatti del luglio scorso.

Perché scegliere per le vacanze questa isola greca

Uno dei motivi per cui vale la pena scegliere Rodi per le proprie vacanze è che è una delle più facili da raggiungere dal nostro Paese: è dotata di un aeroporto internazionale servito da numerosi voli low cost (e non) da/per l’Italia. Ma di certo non è solo questo il motivo.

Quest’isola greca, infatti, è un concentrato di meraviglie storiche e naturali, e dove è possibile vivere al massimo il vero spirito e la profonda cultura ellenica.

Parliamo quindi di un piccolo paradiso che galleggia tra le limpide acque del Mar Egeo e che riesce ad essere affascinante durante tutto l’anno. Anzi, probabilmente in bassa stagione lo è persino di più, perché il clima è ancora estivo ma i turisti sono meno.

Insomma, tra siti archeologici, spiagge bellissime, villaggi da sogno e tradizioni locali interessanti, Rodi è una meta da non perdere per nessuna ragione al mondo.

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Barcellona: cosa nascondeva ancora Casa Batlló. La scoperta

Doveva essere una normale operazione di restauro, volta a ripristinare la bellezza originaria di una delle opere più sorprendenti di Antoni Gaudí, ma è diventata fonte di una preziosissima scoperta. Siamo a Barcellona, patria del famoso architetto catalano: qui si trovano alcuni dei suoi più celebri capolavori, molto apprezzati dai turisti. Durante i lavori presso Casa Batlló, i restauratori hanno avuto una splendida sorpresa. Scopriamo che cosa è riemerso.

Le decorazioni nascoste di Casa Batlló

L’edificio che si erge splendidamente al civico 43 del Passeig de Gràcia, una delle più belle vie di Barcellona, sta per rinascere: i lavori di restauro di Casa Batlló, coordinati dall’architetto Xavier Villanueva, riporteranno questo capolavoro al suo antico splendore. E c’è una meravigliosa sorpresa, perché dopo attenti studi è emerso che i colori e le decorazioni originari della facciata posteriore non sono affatto quelli che abbiamo sempre creduto. Così, entro il mese di luglio 2024 questa splendida opera d’architettura ci mostrerà il suo lato inedito, quello che nessuno di noi ha mai avuto occasione di vedere.

Costruita tra il 1904 e il 1906, Casa Batlló è molto diversa da come la conosciamo oggi. I suoi colori originari e le incredibili decorazioni che stanno man mano riemergendo durante le operazioni di restauro sono infatti andati perduti probabilmente attorno agli anni ’20. All’epoca, i tram correvano ancora a cielo aperto lungo le vie di Barcellona, e il combustibile più usato nelle case era il carbone. Il fumo aveva dunque annerito la facciata, che successivamente deve essere stata verniciata più e più volte. Ora, grazie ad un attento lavoro di recupero, Casa Batlló sta tornando alla sua bellezza autentica.

Le analisi chimiche e l’opera dei restauratori hanno permesso di scoprire che il legno dei balconi e delle finestre era verde, e non bianco come finora lo abbiamo visto. Il ferro battuto delle ringhiere, d’altra parte, originariamente era bianco e non certo nero, come è stato dipinto successivamente. Persino la facciata, caratterizzata da un intenso color giallo crema, era invece grigia. Le scelte cromatiche di Antoni Gaudí, per lungo tempo rimaste a noi ignote, finalmente tornano a sorprenderci. Così come la struttura di sostegno originale dei balconi, modulare e priva di saldature, che è stata rinvenuta solo in questa occasione.

Casa Batlló, un gioiello prezioso

“È qualcosa di mai visto prima, Gaudí non smette mai di sorprenderci” – ha affermato Villanueva, l’architetto a capo del progetto di restauro di Casa Batlló. Sono ben cinque le squadre di esperti ed artigiani al lavoro su quest’opera monumentale, che tra pochissimo tempo sarà finalmente pronta a regalarci un nuovo, affascinante viaggio nella creatività e nel genio dell’architetto catalano – il “papà” della famosissima Sagrada Familia, anch’essa in fase di ultimazione. L’edificio è stato restaurato da Gaudí partendo da un antico e modesto palazzo che l’imprenditore Batlló aveva acquistato all’inizio del secolo scorso.

Nonostante fosse una sfida piuttosto ardua, Antoni è riuscito nell’impresa: Casa Batlló è diventata un’opera futuristica e all’avanguardia, considerata una delle creazioni più originali dell’architetto. Nel 2005 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO, e i recenti lavori di restauro aggiungono un nuovo tassello a questo capolavoro storico. Presto potremo davvero ammirare la sua facciata originale, così come il grande maestro l’aveva pensata.

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Castello di Rosenborg, un luogo da fiaba nel cuore della città

Copenaghen, tra le innumerevoli bellezze, custodisce un autentico luogo da fiaba, ovvero il Castello di Rosenborg, antica residenza reale, oggi sede del Museo della Corona Reale Danese.

La sua architettura in stile rinascimentale si sposa alla perfezione con il paesaggio tutt’intorno, i suoi magnifici giardini sono un apprezzato punto di ritrovo e gli interni lasciano senza parole tanta è la loro opulenza.

La storia del Castello di Rosenborg

Il Castello vide la luce tra il 1606 e il 1633 per volere del re Cristiano IV che lo scelse come residenza estiva: l’architettura raffinata, priva di fortificazioni, rende subito chiaro come non rivestì mai una funzione di difesa.

In seguito, nel Settecento, il re Federico IV decise di far edificare un palazzo più ampio, a nord di Copenaghen, presso la città di Fredensborg: fu così che il Castello di Rosenborg venne utilizzato soltanto per ricevimenti estivi e per conservare i tesori della Corona.

A questo proposito, negli anni trenta dell’Ottocento divenne il Museo che conosciamo, con l’apertura ufficiale nel 1833.

Le attrazioni da non perdere

La visita del Castello di Rosenborg include i sotterranei, il piano terra, il primo piano e il secondo piano e mostra una vasta serie di meraviglie che rimangono impresse.

In particolare, vi sono alcune attrazioni che non si possono proprio perdere, a partire dall’appartamento privato del re Cristiano IV al piano terra, dove ammirare la camera da letto, il bagno, lo studio, e la “Winter Room”, la più significativa fra le sue tre stanze con i dipinti e ritratti appesi alle pareti, gli scuri pannelli di legno e un’eleganza senza tempo.

Altrettanto affascinante è la Sala dei Cavalieri, l’ultima a essere decorata, una delle più straordinarie: conosciuta anche come “Grande Galleria”, in origine venne pensata come sala da ballo e impreziosita con affreschi, velluti, marmi, arazzi, argenteria e stucchi ma poi fu utilizzata per banchetti e ricevimenti.
Al centro, fa bella mostra di sé il trono (Coronatio Chair) su cui sedevano i re e le regine durante la cerimonia di incoronazione, dal 1671 al 1840.

Il momento più atteso è poi rappresentato dai gioielli della Corona Danese, i Crown Jewels, un tesoro di rubini, smeraldi, oro, diamanti e perle appartenuto nei secoli alle regine e principesse danesi e conservato nei sotterranei.
La storia della favolosa collezione ha inizio nel 1746 quando, annientata dalla morte del marito e convinta di morire di dolore, la regina Sofia Maddalena scrisse nel testamento che i suoi gioielli dovevano rimanere per sempre alla Corona, e non diventare appannaggio di una sola persona.

Tra le sfarzose ricchezze spicca la corona in oro tempestata di pietre preziose realizzata dal gioielliere di corte Frederick Fabritius per Sofia Maddalena e in uso fino al 1840.

Infine, non certo da meno è la collezione di insegne regali (Crown Regalia) tra cui vanno menzionati la spettacolare corona dei re assolutisti, il globo imperiale in oro e pietre preziose e lo scettro.

Informazioni utili e consigli per la visita al Castello di Rosenborg

Il biglietto per accedere al Castello di Rosenborg si può acquistare sia online sia alle biglietterie almeno venti minuti prima della chiusura: è possibile scegliere tra biglietto di ingresso singolo per il Castello (bambini e ragazzi fino ai 17 anni entrano gratis mentre per gli studenti con student card internazionale è previsto uno sconto) oppure un biglietto combinato Rosemborg+Amalienbog (la residenza ufficiale dei Reali danesi) valido 36 ore o, ancora, il Park Museum Ticket per un network di musei che comprende (oltre a Rosenborg):

  • Natural History Museum of Denmark
  • Hirschsprung Collection
  • Workers Museum
  • National Gallery of Denmark
  • David Collection

Inoltre, il Castello di Rosenborg è incluso nella Copenaghen card, la carta turistica della capitale che permette di vedere molte più attrazioni insieme e usufruire dei mezzi pubblici.

Prima di programmare la visita, è importante sapere che l’uso del cellulare è consentito soltanto per scattare foto e consultare le guide online sul Castello ma non è permesso parlare al telefono al suo interno.

È a disposizione un bar caffetteria nonché un’area picnic esterna per pranzare all’aperto portando con sé cibo e bevande.

Ancora, non si può portare all’interno del Castello carrozzine e passeggini né borse di grandi dimensioni che vanno lasciate negli appositi armadietti per cui è richiesta una moneta da 20 corone (restituita all’uscita).
Permesse, invece, borse di dimensioni contenute (15 x 23 x 15 centimetri).

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Sulle acque incantate della Senna: le crociere del 2024

Con l’arrivo della primavera, le navi Avalon Waterways tornano a solcare i fiumi d’Europa, tra cui la romantica Senna sulle orme di Monet e dell’Impressionismo, la corrente pittorica che ebbe un effetto dirompente sull’arte che va dall’Ottocento ai giorni nostri.

Lasciata Parigi, le crociere fluviali raggiungono la Normandia, lungo un percorso ricco di significati e suggestioni che raccontano alcune delle pagine più importanti della storia, dell’arte e della cultura francese: dalla guerra dei Cent’Anni e Giovanna d’Arco, passando da Napoleone e giungendo, appunto, fino alle impressioni pittoriche di Monet e alle grandi battaglie del Novecento.

Navigare lungo la Senna: un punto di vista privilegiato sull’Impressionismo

Sono passati 150 anni da quando Monet, Pissarro, Degas, Morisot, Renoir e colleghi rivoluzionarono il modo di concepire l’opera d’arte e il ruolo stesso dell’artista all’interno della società e Avalon
Waterways rende omaggio a questa straordinaria stagione con tre crociere lungo il corso della Senna, che dal cuore di Parigi taglia il nord-ovest della Francia fino a sfociare in Normandia.

La partenza è da Parigi, la favolosa Ville Lumière che pullula di luoghi legati a Monet e all’Impressionismo, dall’Orangerie, che conserva alcune delle tele più famose dell’artista, fino alla mostra tematica ospitata dal Musée d’Orsay, da Montmartre alla Senna, passando per il Moulin de la Galette e per il Folies Bergère.

Ma i luoghi più significativi dell’esperienza di vita e di arte di Claude Monet sono senza dubbio quelli che si incontrano a bordo delle navi sulle due rive della Senna, da Vernon e Giverny, dove il pittore visse per 40 anni e coltivò la sua grande passione per il giardinaggio, fino alla Cattedrale di Rouen.

La crociera si conclude nel luogo in cui l’Impressionismo è cominciato: proprio a Le Havre, dove la Senna incontra l’Oceano.

Non soltanto Impressionismo: altri cinque motivi per partire

L’Impressionismo è uno spunto che affascina ma non è l’unico motivo per partecipare a una crociera lungo la Senna.

Infatti, tra le attività del terzo giorno di crociera, in cui la nave Avalon Wateways sarà ancorata a Conflans, c’è anche una visita alla località dove la deliziosa crema Chantilly è nata e al suo Castello dove apprendere i segreti della golosa ricetta.

In alternativa alla visita a Chantilly, è possibile scoprire un altro luogo simbolo dell’arte ovvero Auvers, che si specchia nell’Oise, affluente della Senna. Qui terminò la tormentata esistenza
di Vincent Van Gogh.

Ancora, tra le attività facoltative del terzo giorno, è prevista una tappa al Castello di Malmaison, opulenta residenza alle porte di Parigi dove tutto parla dell’Imperatrice Giuseppina, prima moglie di Napoleone Bonaparte.

Il quinto giorno, invece, durante la sosta della nave a Rouen è possibile ripercorre i passi di Giovanna d’Arco tra la Cattedrale, la  Tour Jean d’Arc dove fu processata e tenuta prigioniera e la place du Vieux-Marché, mentre il sesto giorno Avalon Waterways propone un tour di un’intera giornata nei luoghi più significativi dello sbarco alleato in Normandia tra cui Omaha Beach, il monumento di Pointe du Hoc e il cimitero americano o, in alternativa, una visita guidata dei siti commemorativi britannici e canadesi, tra cui il cimitero britannico, il Pegasus Memorial, la città balneare di Arromanches, il centro di Juno Beach e il cimitero di guerra canadese di Bény-sur-Mer.

Le partenze: date e tariffe

Le crociere Avalon Waterways lungo la Senna nel 2024 saranno tre, in partenza a bordo della nave Avalon Tapestry: il 14 maggio (a partire da 3.031€ a persona in cabina doppia), il 25 giugno (a partire da 3.031€ a persona in cabina doppia) e il 20 agosto (a partire da 2.712€ a persona in cabina doppia).

Tutti i prezzi sono per persona in cabina doppia, e includono tasse portuali e mance.

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Non solo Irlanda: anche l’Italia ha i suoi folletti e si trovano in questi boschi

La magia non ha età e confini. Lo sanno i bambini che guardano il mondo con gli occhi colmi di meraviglia e stupore e lo sanno gli adulti che non smettono di sognare. E a credere, per gioco o per davvero, all’esistenza di magiche creature fatate. Proprio come i folletti che sembrano avere casa solamente in Irlanda, ma in realtà pare che si possano trovare anche in Italia.

In quei luoghi storie e leggende narrano di questi esseri dispettosi, divertenti, di piccole dimensioni che si divertono a fare scherzi. Ma non solo lì, in quell’isola di smeraldo, anche in Italia si racconta di avvistamenti di folletti e si tramandano leggende e tradizioni legate a loro.

Pare che vivano nella natura, in quei luoghi incontaminati e di rara bellezza, tra piante, erba, fiori e animali. Boschi che lasciano senza fiato, fitti e suggestivi, in cui divertirsi a cercarli, in cui provare ad andare in compagnia dei propri figli per provare ad avvistarli con i propri occhi, magari cogliendo un fruscio di foglie, o un movimento repentino tra gli alberi.

Dove scovare i folletti in Italia: le destinazioni da raggiungere per grandi e piccini.

I luoghi dove cercare i folletti

C’è un luogo nel Lazio, vicino a Viterbo, dove la natura regala una scenografia unica e dove si racconta si nascondano i folletti. Il nostro viaggio alla ricerca di queste creature magiche parte da lì, dal Bosco del Sasseto di Torre Alfina: un luogo speciale, in cui si possono ammirare tantissimi alberi diversi, alcuni centenari e di grande altezza. Lì tra massi lavici e una foresta da sogno si narra si nascondano i folletti. Per visitarlo ci si deve affidare a visite guidate e di gruppo.

Diverse creature magiche, invece, si dice vivano nei pressi del Lago delle Fate che si trova in Val Quarazza, in Piemonte. Lì gli gnomi raccolgono l’oro e lo donano alle fate e, guardando bene, è possibile vederli con i propri occhi, ma pietrificati.

Alcune destinazioni perfette per i bambini

In Lombardia la destinazione migliore è Giocabosco, dove immergersi in querceto e andare alla scoperta di piccole creature magiche grazie a sculture, casette e abiti degli gnomi appesi agli alberi. L’obiettivo finale è formativo e mette i bambini a stretto contatto con la natura e con la fantasia.

In Veneto, invece, ci si dirige verso Montegrotto Terme: lì c’è un bosco delle fate, che si trova in un parco alberato di 6.000 per scoprire la magia delle trazioni popolari e della fantasia.

A circa 5 chilometri da Urbania nelle Marche si trova il Bosco dei folletti di San Martino, un luogo in cui non smettere di sognare. A loro è dedicato un sentiero di 1 chilometro e mezzo e si snoda tra casette, statue e sagome. Si dice che qui siano arrivati nell’antichità 66 folletti dalla Transilvania.

A Bagno di Romagna in Emilia Romagna, infine, c’è il Sentiero degli Gnomi un percorso che si snoda nel bosco e costeggia il torrente Amina. Ci sono disegni, sculture, ma anche casette di legno. È lungo 2 chilometri, molto agevole e per farlo tutto si impiegano circa 45 minuti.

I boschi dove vedere più facilmente le creature magiche

Ma quali sono in generale i boschi dove è possibile vedere con più facilità le creature magiche, compresi i folletti?

Si dice che sia più semplice vederli nei boschi di conifere, ovvero dove si trovano pini, abeti o cipressi. E si racconta, ad esempio, che vivano anche lungo il confine che separa Romagna e Toscana. Non solo nella natura, spesso infatti dimorano nei cortili delle case di campagna.