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Mangiare in Estonia: un itinerario gastronomico

Non c’è miglior modo di scoprire la vera essenza di un luogo se non quello di sedersi a tavola e lasciarsi trasportare dai profumi e dai sapori della sua cucina tradizionale. Sì, perché le pietanze e le ricette di un Paese non sono altro che il riflesso della sua storia, della sua cultura e delle molteplici influenze che ne hanno plasmato l’identità culinaria nel corso dei secoli. Oggi, ti invitiamo a intraprendere un viaggio straordinario attraverso i sapori unici e avvincenti dell’Estonia, esplorando piatto dopo piatto l’essenza autentica di questo affascinante Paese baltico. Preparati a deliziare il palato con le specialità locali più succulente e a immergerti completamente nell’atmosfera unica che la cucina estone può offrire. 

Le radici della tradizione culinaria estone

L’Estonia, con la sua natura incontaminata e la sua ricca storia, offre una cucina che riflette profondamente le caratteristiche ambientali e il suo sviluppo storico-culturale. Caratterizzata da piatti semplici e rustici derivati alle sue origini contadine, l’offerta culinaria estone è profondamente legata al variare delle stagioni e alle influenze provenienti dai Paesi limitrofi come la Russia, la Scandinavia e la Germania. Ecco i piatti tipici dell’Estonia dalla colazione al dessert!

Colazione estone: iniziare con il piede giusto

Kringel, tipico dolce estonia

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Un Kringel, delizioso dolce tipico estone

Se c’è una cosa che ci viene detta sin da bambini è che la colazione è il pasto più importante della giornata e gli estoni lo sanno bene. La giornata in Estonia, infatti, comincia con una colazione ricca e nutriente, prevalentemente salata, con pietanze ad alto contenuto proteico perfette per fare il pieno di energia e carburare durante il giorno. I piatti tipici a colazione in Estonia sono:

  • Pirukad: fagottini ripieni che ricordano i cugini empanadas o samosas e che possono essere farciti con una varietà di ingredienti come carne, pesce, formaggio o verdure. Originariamente i Pirukad erano considerati cibo per i contadini ma, con il tempo, questo piatto si è evoluto fino a diventare un vero e proprio simbolo dell’identità culinaria estone. È facile trovarli nelle panetterie locali ed esistono anche nelle varianti vegetariane o vegane. Per chi preferisce un dolce risveglio, nessun problema: i Pirukad possono essere farciti anche con frutta, marmellata o crema, assicurando il giusto apporto di carboidrati e zuccheri per iniziare la giornata con il pieno di energie.
  • Sprat Sandwich (Kiluvõileib): un classico della colazione estone, una fetta di pane di segale scuro su cui vengono adagiati spratti affumicati o marinati insieme a burro, cipolle e uova sode. Per le abitudini culinarie italiane, la colazione con il pesce può rappresentare una vera e propria sfida ma è innegabile che questo piatto tipico estone, oltre a essere ricco di gusto, è anche ricco di nutrienti fondamentali per una colazione completa.
  • Kringel estone: dopo aver esplorato due colazioni prettamente salate, è il momento di raccontarti un’opzione ideale per chi non rinuncerebbe mai a una colazione dolce. Si tratta di una ciambella (Kringel significa infatti “corona”) il cui impasto viene arricchito con burro, zucchero e cannella che conferiscono al dolce un sapore ricco e speziato. Una pietanza soffice e fragrante che strizza l’occhio ai nostri dolci casalinghi perfetta per colazione o, perché no, anche per merenda.

Pranzo e cena: le portate principali dell’Estonia

In Estonia, il pasto principale della giornata è il pranzo. Tuttavia, i piatti più tipici e celebri di questo Paese vengono consumati indifferentemente a pranzo o a cena. Che tu stia visitando ​​la capitale Tallinn o altre città come Narva o Tartu, noterai che nei menù c’è sempre un’ampia gamma di zuppe o di piatti a base di pesce, questo perché la tradizione culinaria di questo affascinante Paese risente sia delle origini umile e povere, sia della sua posizione geografica che la vede in prima linea sul Mar Baltico. Ma cosa si mangia in Estonia a pranzo o a cena? Ecco i piatti più tipici da provare assolutamente:

  • Pane di Segale: una menzione speciale va fatta al pane di segale scuro, conosciuto come rukkileib. Questo ingrediente, versatile e utilizzato anche come base di moltissime pietanze, è il re indiscusso delle tavole estoni. Spesso servito con burro, formaggi o pesce affumicato, viene consumato in tutte le salse. Questo pane deve la sua enorme diffusione al cereale che lo compone: la segale. Questo cereale è resistente e cresce bene nel clima freddo dell’Estonia, rendendolo la scelta numero uno per la panificazione.
  • Hernesupp suitsulihaga: una tradizionale zuppa a base di piselli gialli e carne di maiale affumicata, l’ideale per riscaldarsi dalle temperature rigide che contraddistinguono il clima estone in pieno inverno. Il gusto pieno della carne affumicata si sposa perfettamente con la dolcezza dei piselli, offrendo a chi prova questa zuppa un’esplosione di sapori avvolgente.
  • Rosolje: di fatto, un’insalata di patate e barbabietole a cui spesso vengono aggiunte una manciata di aringhe marinate. Il piatto è semplice e umile e trova la propria origine nelle tavole di pescatori e contadini che utilizzavano ingredienti base ma gustosi. 
  • Suitsukala: Trota o salmone affumicati, serviti spesso con contorni semplici come patate o verdure. Un piatto leggero e genuino perfetto per chi ai sapori forti della carne preferisce quelli più leggeri del pesce.
  • Mulgikapsad: proveniente dal sud dell’Estonia, questo piatto tradizionale estone è costituito da crauti, carne di maiale e orzo. Il gusto acidulo dei crauti spezza la robustezza del gusto del maiale rendendo questo piatto un perfetto insieme di sapori perfettamente bilanciati
  • Verivorst: sempre per rimanere in tema crauti, una seconda pietanza che li vede protagonisti è il Verivorst, un piatto tipicamente servito nel periodo natalizio che consiste in una salsiccia di sangue con orzo accompagnata da crauti e patate. Una vera e propria esplosione di gusto che si sprigiona, ancor prima di assaggiarla, dal suo invitante profumo.
  • Põdra liha: il territorio dell’Estonia è punteggiato da boschi e foreste, habitat naturali di numerose specie selvatiche. Non è difficile, quindi, trovare nell’offerta culinaria dell’Estonia piatti a base di selvaggina. Uno tra questi è la Põdra liha, ovvero la carne di alce: spesso preparata in umido o arrosto, rappresenta il legame antico del popolo estone con l’attività di caccia. Un piatto must-have sulle tavole di questa splendida terra.

Dessert: piatti tipici dell’Estonia per chiudere in dolcezza

Julia Child diceva che “una festa senza la torta è un incontro e basta” e, se vogliamo dirla tutta, questa citazione vale, oltre che per una festa, anche più generalmente per un pasto. Ecco una lista di dolci tipici estoni che riflettono la creatività e la tradizione della pasticceria locale. 

  • Kissel: una sorta di gelatina o pudding a base di frutta (solitamente di bacche come fragole, lamponi, ribes o mirtilli). Dalla consistenza simile a quella di un budino, questo dolce viene servito caldo o freddo in base alle preferenze. Una variante più liquida viene consumata come bevanda rinfrescante in estate. 
  • Kama: pudding preparato con una miscela di farine tostate, principalmente grano e segale, arricchite talvolta con orzo o avena. La preparazione prevede la cottura delle farine con latte o acqua fino a ottenere una consistenza cremosa e un gusto leggermente nocciolato. Un finale perfetto che soddisfa qualsiasi palato.
  • Kohuke: lo snack più popolare dell’Estonia che mette d’accordo tutti. Si tratta di una piccola barretta di formaggio quark ricoperto di cioccolato fondente. Nel tempo, a quella tradizionale si sono aggiunte una serie di varianti alla vaniglia, fragole, mirtilli o caramello. Un dolcetto sfizioso che piace a grandi e piccoli.

Bevande tipiche dell’Estonia

Dalle bevande alcoliche alle limonate, sorseggiare una bevanda tipica estone significa partire per un viaggio alle origini di antiche tradizioni e sapori autentici. Ecco alcune delle bevande più consumate in Estonia.

  • Kali: bevanda radicata nella cultura estone sin da tempi antichi, si ottiene partendo da una base di pane di segale e, grazie a un processo di fermentazione naturale, il risultato finale è una bevanda leggermente frizzante, simile alla birra e di basso grado alcolico. Questa bevanda ha un sapore unico nel suo genere e difficile da descrivere a parole, pertanto, per capire bene di cosa stiamo parlando, va provata assolutamente. 
  • Limonate: gli estoni, soprattutto per rinfrescarsi nelle giornate estive, apprezzano molto le limonate. Due delle più celebri sono la Valge Klaar, una fresca limonata a base di succo di mela prodotta in Estonia a partire dagli anni ’70, e la Linna Limonad, un’altra limonata spesso aromatizzata con erbe locali che conferiscono un gusto particolarmente distintivo.

 

Esperienze culinarie in Estonia: alcuni consigli

Tradizionale insalata estone di patate e barbabietole

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Tradizionale insalata dell’Estonia a base di patate e barbabietole

Per esplorare la cucina estone e immergersi nella sua tradizione, è importante saper scegliere i posti giusti dove assaporare i piatti tipici di questa zona del mondo ed entrare nel vivo della sua cultura culinaria. Per farlo, ecco alcuni consigli utili da tenere a mente quando ti troverai a organizzare il tuo viaggio in questo Paese che ha tanto da offrire, anche a tavola.

  • Fermati a mangiare in qualche mercato locale: in quasi tutte le città dell’Estonia esistono dei mercati locali che offrono un’ampia varietà di prodotti freschi e prelibatezze del luogo. Ad esempio, se ti trovi a Tallinn, un giro al Balti Jaam Market è d’obbligo. Questo mercato è famoso per la sua vivace atmosfera e la vasta selezione di prodotti, dai pesci affumicati del Mar Baltico alle marmellate fatte in casa. Se invece ti trovi a Rakvere, fai un giro al Rakvere Turg, qui puoi assaggiare piatti tradizionali estoni come la zuppa di cipolle, il pane nero di segale e gli arrosti di carne. Infine, se nel tuo itinerario hai previsto come tappa la città universitaria di Tartu, concediti una sosta al Tartu Turg, un luogo in cui puoi provare le specialità locali mentre esplori la bellezza dell’artigianato locale. 
  • Prova i piatti tipici nei ristoranti meno turistici: con un po’ di pazienza e qualche ricerca è possibile scovare piccole tavole calde o ristoranti frequentati solo dai locals. Questi sono i luoghi perfetti per assaporare davvero l’unicità dei piatti tipici dell’Estonia e provare quelle pietanze con ingredienti selvatici che i ristoranti turistici non riescono a offrire.
  • Per un’esperienza ancora più autentica, organizza una cena in una fattoria tradizionale estone, dove si può gustare cibo cucinato con metodi e ricette tramandate di famiglia in famiglia. Questo offre non solo un assaggio della cucina estone, ma anche un’opportunità per immergersi nella cultura e nelle tradizioni del paese.

In sintesi, qualsiasi sia il tuo itinerario di viaggio in Estonia, avrai l’opportunità di immergerti completamente nell’offerta gastronomica di questo affascinante Paese baltico. Potrai avventurarti in un viaggio culinario unico che ti condurrà attraverso un ricco panorama di sapori e storie, contribuendo così a scoprire l’identità culinaria di questa terra magica. È importante avere il coraggio di assaggiare tutto ciò che ti viene offerto, anche quei piatti che potrebbero inizialmente suscitare dubbi o incertezze. Solo così potrai arricchire la tua esperienza di viaggio in modo completo e appagante, permettendo ai tuoi sensi di assaporare appieno la diversità e l’autenticità della cucina estone, un boccone alla volta.

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Cascata Seljalandsfoss, tra sogno e realtà: cosa vedere e quando andare

Probabilmente ne hai sempre sentito parlare come la “Cascata più bella d’Islanda”. E, sempre probabilmente, è così. Questo luogo non è facile da descrivere a parole: la Cascata Seljalandsfoss non è “solo” uno dei panorami più fotografati al mondo, è un posto che ferma il cuore, che fa perdere un battito, come direbbero i poeti di fronte all’amore, quello sovrano per la natura. Si trova a 60 km da Vik, a 120 km da Reykjavik: se hai sempre sognato di visitarla, ti sveliamo le informazioni, come raggiungerla quando visitarla.

Cascata Seljalandsfoss, le informazioni da sapere prima di partire

Camminare in una grotta nella Cascata Seljalandsfoss

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Cascata Seljalandsfoss, vista dalla grotta

Una bellezza selvaggia, tanto da ritenerla quasi impossibile, eppure la Cascata Seljalandsfoss esiste davvero, ed è originata dal ghiacciaio Eyjafjallajökull: si trova in Islanda e sicuramente l’hai vista sulle copertine dei libri dedicati a questo Paese. Non è solo un bel panorama, ma è anche uno dei pochi posti al mondo dove è possibile ammirare la cascata da ben due prospettive: frontale e opposta, passando alle sue spalle. Il sentiero è su una passerella, da fare almeno una volta nella vita, anche perché conduce alla grotta che si trova proprio sotto la cascata (come in foto).

Ti diamo qualche informazione utile prima di partire: questa è una delle attrazioni naturali più belle in Islanda, nella costa meridionale dell’isola. Alimentata dal fiume, cade per ben 60 metri: il suono si sente in modo piuttosto chiaro, e ovviamente crea una sorta di “nebbia” che rende l’atmosfera surreale. Per visitare al meglio la zona, non possiamo che suggerire di portare con sé giacca e pantaloni impermeabili. La passeggiata è generalmente tranquilla, ma ci sono dei punti in cui il terreno potrebbe essere bagnato e, di conseguenza, scivoloso. La visita dura circa 50 minuti, con giro completo dietro la cascata. Inoltre, è presente un parcheggio ampio, un chiosco di cibo e bevande e i bagni. Non paghi per ammirare la cascata, ma devi considerare il costo del parcheggio (circa 700 ISK).

Come arrivare alla Cascata Seljalandsfoss

La splendida notizia è che possiamo visitare questo luogo fermo nel tempo per tutto l’anno. Come anticipato, è presente un parcheggio da raggiungere in auto: da qui, il sentiero dista circa 10 minuti a piedi. Concedendoti un’altra forbice di tempo di circa un quarto d’ora, c’è un’altra meraviglia naturale dell’Islanda che ti attende, ovvero la Cascata Gljufrabui, che è nascosta proprio all’interno della roccia. Una delle cose a cui prestare maggiore attenzione è la stagione in cui ti rechi sul posto: sì, puoi visitarla anche in pieno inverno, ma devi essere ben attrezzata.

Puoi raggiungerla in auto o persino in bus: gli autobus con partenza da Reykjavik ti portano in questo luogo da favola in poco meno di 3 ore. In alternativa puoi spostarti con un’auto a noleggio dalla Capitale dell’Islanda. Da Vik, invece, puoi seguire la strada Ring Road (la più lunga del Paese), in cui peraltro ci sono tantissimi punti di interesse da non perdere, come la spiaggia nera di Reynisfjara. Tappe obbligate per tutti gli amanti della natura, per catturare fotografie magiche. Aggiungiamo che è molto importante l’orario di arrivo: nei mesi estivi, ovviamente le ore di luce sono favorevoli, quindi è possibile pianificare la visita anche verso il tramonto, evitando la folla diurna.

Cosa vedere alla Cascata Seljalandsfoss

Cascata Seljalandsfoss, cosa vedere

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Il panorama dall’alto della Cascata Seljalandsfoss

Quando ti troverai di fronte alla Cascata Seljalandsfoss, la tua reazione sarà unica: non sarà solamente di stupore per la potenza della natura. E, sì, probabilmente anche “rispetto” nei confronti di un territorio che ha mantenuto la sua identità. Sebbene sia considerata la “sorella minore” della Cascata di Skogafoss, la possibilità di osservare l’incedere dell’acqua entrando nella grotta è un dono che puoi farti. Un momento fiabesco, osservare l’acqua che si “tuffa” nel laghetto, tra nebbia e, nelle giornate fortunate, persino arcobaleni. Qui, un tempo, si trovava l’oceano. Oggi, o un domani molto vicino, ci sei tu. Dopo averla vista, puoi scegliere, in ogni caso, se tornare al parcheggio o spingerti a 500 metri fino al canyon roccioso Gljufrabui, ovvero la cascata nella grotta.

Quando andare alla Cascata Seljalandsfoss: il periodo migliore per visitarla

La Cascata Seljalandsfoss è visitabile tutto l’anno, ma è durante l’inverno che devi prestare maggiore attenzione, in particolare perché il sentiero può ghiacciare a causa delle basse temperature. L’attrezzatura immancabile? Ramponcini sotto la suola delle scarpe! Talvolta può capitare che il sentiero dietro la cascata venga chiuso per motivi di sicurezza: se si scivola troppo, è impossibile visitarla senza rischiare di farsi male.

C’è un periodo ideale in cui visitare la Cascata Seljalandsfoss? In realtà, non proprio. In questo caso vale un aspetto interessante: ogni stagione è diversa, e quindi influenza il panorama. Se in estate il sole illumina i prati verdi, in inverno il terreno è innevato, e la magia del Natale istantanea. Tuttavia, in autunno e in inverno sovente alcune strade vengono chiuse al traffico, quindi bisogna considerare di strutturare l’itinerario al meglio.

Cosa fare nei dintorni della Cascata Seljalandsfoss

Gita a Reykjavík: attrazioni e monumenti

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Reykjavík, città da visitare nei dintorni della Cascata Seljalandsfoss

Nei dintorni della Cascata Seljalandsfoss ci sono altre attrazioni da scoprire in Islanda, tra cui la Cascata di Gljúfrabúi e il vulcano Eyjafjallajökull. Più in generale, in questo territorio è davvero possibile scoprire la flora e la fauna del Paese: con un pizzico di fortuna, si può incontrare un pony islandese! La salita sul vulcano Eyjafjallajökull è considerata pericolosa, ma ci sono dei tour o delle escursioni che puoi prenotare in giornata per ammirarlo. Di solito in questi tour è compresa una visita presso la laguna glaciale di Jökulsárlón o ancora la valle di Thórsmörk.

Non può mancare un excursus su Reykjavík e i suoi magnifici dintorni: è la Capitale dell’Islanda, si affaccia sulle acque dell’Oceano Atlantico ed è una delle città più particolari al mondo, tra stile moderno, paesaggi nordici e atmosfere fiabesche. Una visita qui non può che includere nell’itinerario il centro di Reykjavik, la cui via più famosa è probabilmente Laugavegur. Tra l’altro qui ci sono tanti negozi dove acquistare il tradizionale maglione in lana fatto a mano: perfetto per l’escursione alla Cascata Seljalandsfoss, no? Ma non dimenticare di salutare l’Islanda senza aver mangiato le tipiche frittelle, gli ástarpungar: golosissime.

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Iserlohn, il ritiro della nostra Nazionale di calcio in Germania per gli Europei

La Nazionale italiana di calcio si prepara a farci vivere momenti magici, in occasione degli Europei 2024 che si svolgono in Germania. E, dopo aver dato prova di essere in gran forma, la squadra si è diretta presso la città tedesca di Iserlohn, scelta come “quartier generale” per le prime partite che l’attendono. Oltre ad essere il ritiro degli Azzurri, è una località ricca di fascino e di sorprese. Scopriamola insieme.

Dove si trova Iserlohn

La città di Iserlohn è una perla tedesca di cui si è poco sentito parlare finora: conta poco più di 90mila abitanti ed è situata nel land della Renania Settentrionale-Vestfalia, nel circondario della Marca. Siamo dunque nel cuore di una zona riccamente popolata e molto turistica, caratterizzata da bellissimi paesaggi naturali e da centri di grande rilievo storico-culturale. Iserlohn, in particolare, è nell’estremità settentrionale della regione collinare della Sauerland, a non molta distanza dal fiume Ruhr. E, nelle vicinanze, si possono trovare città importanti come Dortmund.

Cosa vedere a Iserlohn

Lo sport è sicuramente molto sentito, a Iserlohn: la Nazionale italiana ha scelto questo luogo per il suo ritiro in occasione degli Europei 2024 in Germania, approfittando della presenza dello stadio Hemberg Nord dove poter effettuare gli allenamenti. E sicuramente i turisti vorranno dare una sbirciata alla struttura che ospita i nostri talenti azzurri. Ma in città c’è davvero molto altro da vedere, a partire dal suo centro storico che custodisce preziosi monumenti e architetture splendide. Come ad esempio la Chiesa di San Pancrazio, l’edificio più antico di Iserlohn: risale probabilmente al 985 e vanta un bellissimo campanile concepito come torre difensiva.

Parte del centro storico è ancora cinto dai pochi resti delle mura costruite nel XIII secolo, che meritano assolutamente una visita. E, per chi volesse fare ancora un tuffo indietro nel tempo, non resta che avvicinarsi al Burgmannshaus: si trova nei pressi della Chiesa di Santa Maria ed è un edificio di origini medievali molto antiche, in cui venne fondata una scuola di latino. Oggi è sede di un archivio di documenti protestanti e della biblioteca di Varnhagen, con una vasta collezione di preziosi scritti risalenti al periodo compreso tra il XV e il XVIII secolo.

Ben più moderni sono invece i musei cittadini, che raccontano la storia di Iserlohn. Uno dei più affascinanti è il Museo dell’artigianato e della storia postale, così come quello che ospita la storica distilleria di cereali Bimberg, situato presso la tenuta Lenninghausen. Per chi ama la musica, tappa imperdibile è il Jazzclub Henkelmann: si tratta di un club privato gestito dall’Hot Club Iserlohn, fondato nel 1952. Diversi sono poi i festival che si tengono in città durante il corso dell’anno, come l’Iserlohn Autumn Days for Music che attira moltissimi turisti.

Infine, non resta che esplorare i dintorni della città e scoprire la natura incontaminata che la circonda. Uno dei luoghi più suggestivi è il lago Seilersee, di origine artificiale: è un’ottima meta per gli escursionisti, ma è comunque facilissimo da raggiungere anche per le famiglie e i bambini. Sulle sue sponde sorgono una pista di pattinaggio, un campo da calcio e due piscine. Particolarmente interessanti sono le grotte calcaree che si trovano ad ovest del centro abitato, come quella di Dechenöhle. Infine, per gli amanti della bici c’è l’ex linea ferroviaria tra Iselohn ed Hemer, che è stata trasformata in una pista ciclabile di oltre 3 km.

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Musei di Reykjavik, i migliori da visitare

Sapevi che Reykjavík ospita alcuni dei musei più interessanti d’Europa? Oltre a una varietà di attrazioni turistiche, una vibrante scena artistica e spettacolari bellezze paesaggistiche, la capitale dell’Islanda vanta anche inestimabili collezioni d’arte e cultura che permettono di approfondire la conoscenza di questo straordinario paese. Che tu sia un appassionato di storia, un amante dell’arte o semplicemente curioso di conoscere la cultura islandese, troverai sicuramente un museo che fa al caso tuo. Ecco i 10 migliori musei di Reykjavík da non perdere assolutamente durante un soggiorno in città.

1. Il Museo Nazionale d’Islanda

Il Museo Nazionale d’Islanda è un’istituzione chiave per comprendere la storia e la cultura islandese. Fondato nel 1863, ospita una vasta collezione di reperti che spaziano dall’era dei primi insediamenti vichinghi fino ai giorni nostri. Durante la visita, si possono ammirare antichi manufatti vichinghi come armi e gioielli, mentre nella sezione dedicata all’età medievale sono esposti manoscritti miniati e armature che testimoniao l’influenza della cultura europea. Di grande interesse la ricca collezione di opere d’arte islandesi e internazionali che raffigurano scene di vita quotidiana, paesaggi e leggende mitologiche. Frequenti mostre temporanee approfondiscono vari aspetti della cultura islandese.

2. Il Museo della Città di Reykjavík

Il Reykjavík City Museum è un’esperienza imperdibile per gli amanti della storia, della cultura e della vita urbana. Il luogo giusto dove immergersi nel fascino di questa città unica e scoprire le sue origini, il suo sviluppo e la sua identità come capitale dell’Islanda. Attraverso una ricca collezione di reperti archeologici, manufatti storici, mostre interattive e ricostruzioni scenografiche, il percorso di visita guida i visitatori in un viaggio nel tempo per scoprire l’identità, la cultura e le tradizioni della città. La mostra permanente ripercorre le tappe salienti della storia locale illustrando, attraverso reperti provenienti dagli scavi della città vecchia, la trasformazione da villaggio di pescatori a moderna metropoli europea.

3. Il Museo d’Arte di Reykjavík

Il Museo d’Arte di Reykjavík presenta una collezione di oltre 10.000 opere che abbracciano l’intero panorama artistico islandese, dal Medioevo all’età moderna. In esposizione ci sono le opere dei maggiori artisti locali che hanno contribuito a plasmare la storia e l’anima creativa dell’Islanda, dalle suggestive opere di paesaggi ai dipinti che narrano leggende nordiche e scene di vita quotidiana. La visita si snoda attraverso tre sedi disseminate nel centro città, ognuna con un proprio focus e una sua atmosfera particolare. Hafnarhús, situato in un edificio storico sul lungomare, ospita la collezione permanente dedicata all’arte islandese dal XIX secolo a oggi. Kjarvalsstaðir espone opere d’arte islandese dal Medioevo al XIX secolo. Ásmundsson Art Museum è invece dedicato interamente all’opera di Ásmundur Ásmundsson, uno degli scultori islandesi più famosi del XX secolo.

Museo d'Arte di Reykjavik

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Museo d’Arte di Reykjavik

4. The Settlement Exhibition – Reykjavík 871±2

Allestita in un sito archeologico sotterraneo, la mostra “The Settlement Exhibition – Reykjavík 871±2” presenta i resti della prima casa permanente costruita in Islanda, risalente all’anno 871. Resti di antiche mura di pietra, un focolare e vari reperti, come utensili, armi e gioielli, offrono uno spaccato della vita quotidiana dei primi abitanti di Reykjavík. Grazie a un’esperienza multimediale coinvolgente, che include proiezioni 3D e ricostruzioni virtuali, è possibile visualizzare la casa vichinga e le attività quotidiane che vi si svolgevano, come la caccia, la pesca e l’artigianato.

5. Il Museo della Saga a Reykjavík

Il Museo della Saga è interamente dedicato al fantastico mondo delle saghe vichinghe, le antiche narrazioni epiche che raccontano le avventure, le battaglie e le vicende di eroi e sovrani scandinavi. Attraverso mostre interattive, ricostruzioni scenografiche e oggetti d’epoca, si è trasportati nell’Islanda del X secolo, con scene di vita quotidiana vichinga accuratamente ricostruite, che si animano grazie a tecnologie multimediali. Per i visitatori è quindi possibile assistere a duelli, navigare virtualmente e partecipare a banchetti tipici dell’epoca, arricchendo l’esperienza con pannelli informativi e audioguide che approfondiscono la storia e la cultura vichinga.

6. Il Museo all’aperto Árbær

Il Museo all’aperto Árbær è un’oasi di storia e cultura islandese che trasporta i visitatori indietro nel tempo, mostrando come vivevano gli islandesi prima dell’industrializzazione. Con oltre 50 edifici storici provenienti da diverse regioni dell’Islanda, accuratamente ricollocati e restaurati, il museo ricrea un villaggio tipico del XIX e XX secolo. Passeggiando tra case in legno e torba, botteghe artigiane, fucine e chiese, i visitatori possono immergersi nella vita quotidiana e nelle tradizioni del passato, assistere a dimostrazioni dal vivo di antichi mestieri, partecipare a laboratori interattivi. Il museo organizza inoltre eventi speciali durante tutto l’anno, come concerti e rappresentazioni teatrali che celebrano le tradizioni islandesi.

7. Perlan – Wonders of Iceland

Situato sulla collina di Öskjuhlíð, il Perlan – Wonders of Iceland offre un’esperienza immersiva che permette di scoprire le meraviglie naturali dell’Islanda in modo unico e indimenticabile. All’interno dell’iconica cupola in vetro a forma di ghiacciaio, diverse mostre interattive esplorano i fenomeni naturali islandesi, come vulcani, ghiacciai, geyser e cascate. Una delle principali attrazioni è la Grotta di Ghiaccio, che ricrea l’atmosfera di un ghiacciaio islandese, con pareti di ghiaccio artificiale scolpite e illuminate da luci soffuse.

8. Il Museo Marittimo di Reykjavík

Il Museo Marittimo di Reykjavík è un’esperienza imperdibile per gli amanti del mare, della storia e della cultura islandese. Il luogo dove immergersi nel fascino della vita marinara e scoprire il ruolo fondamentale che il mare ha svolto nella storia di questo affascinante paese.
Attraverso una vasta collezione di reperti, modelli di navi storiche, strumenti di navigazione, mostre interattive e ricostruzioni storiche, il museo esplora la storia della pesca, della navigazione e del commercio marittimo che hanno plasmato la cultura islandese per secoli.

Museo Marittimo di Reykjavik

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Museo Marittimo di Reykjavik

9. Aurora Reykjavík – The Northern Lights Center

Tutto quello che avete sempre voluto sapere sull’aurora boreale, uno dei fenomeni naturali più spettacolari al mondo, vi verrà svelato all’Aurora Reykjavík – The Northern Lights Center. Attraverso mostre interattive, proiezioni immersive 3D a 360 gradi, simulazioni realistiche e immagini mozzafiato, questa esposizione esplora i principi scientifici dietro l’aurora boreale, che potete ammirare come se vi trovaste sotto il cielo stellato islandese.

10. Whales of Iceland

Visitare questo museo è come fare un tuffo in mare alla scoperta delle diverse specie di balene che popolano le acque islandesi, dai maestosi capodogli alle acrobatiche orche. Potrete ammirare modelli a grandezza naturale di questi giganteschi animali marini, conoscere le loro caratteristiche fisiche, i comportamenti sociali e il ruolo fondamentale che rivestono nell’ecosistema marino.

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Lennusadam, cosa vedere in questa zona di Tallinn

Quando si pensa a Tallinn, una delle prime immagini che viene in mente è quella del suo pittoresco centro storico medievale. Ma c’è un’altra gemma nascosta che merita una visita: Lennusadam, il “porto degli idrovolanti”, parte del Museo Marittimo Estone. Molto più di un museo, questo luogo è un viaggio avvincente nella storia marittima dell’Estonia. Infatti, non solo racconta storie di avventure, scoperte e innovazioni tecnologiche, ma consente anche di salire a bordo delle imbarcazioni d’epoca ed esplorarne le strutture interne, offrendo un’esperienza unica e coinvolgente.

Al tempo stesso, Lennusadam è anche un centro educativo e culturale che propone mostre interattive e programmi didattici rivolti ai visitatori di tutte le età. La zona circostante, con splendide viste sul mare e una passeggiata lungo il porto, è anche una meta ideale per chi desidera combinare cultura e relax in una cornice storica suggestiva. Se sei un appassionato di storia, nautica o semplicemente ami il mare, Lennusadam è una tappa obbligata nella visita di Tallinn.

La Storia di Lennusadam

Lennusadam ha sede in un hangar per idrovolanti situato nel porto antico, nell’area di quella che fu la fortezza navale di Pietro il Grande. Costruito all’inizio del secolo scorso per ospitare una flotta aerea destinata a pattugliare il Mar Baltico, dopo la Rivoluzione Russa cambiò destinazione d’uso diverse volte, venne utilizzato alternativamente per scopi militari e civili, fino all’abbandono definitivo. Con l’indipendenza dell’Estonia iniziò il processo di restauro che portò all’apertura del Museo del Mare nel 2012.

Il “Porto degli idrovolanti” rappresenta per l’Estonia un tributo alla sua lunga tradizione marittima, pertanto riveste una grande importanza storica e culturale per l’intera regione baltica. Il complesso ospita una notevole collezione di circa 200 imbarcazioni di varie epoche, inclusi sottomarini e navi rompighiaccio, che offrono un quadro completo delle diverse tipologie di navigazione che hanno caratterizzato la storia marittima estone, evidenziando l’evoluzione tecnologica e l’adattamento alle sfide ambientali affrontate nel corso del tempo.

Lennusadam - Museo marittimo estone

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Lennusadam – Museo Marittimo Estone a Tallinn, Estonia

Principali Attrazioni di Lennusadam

Vanto di Lennusadam è senza dubbio la sua flotta di navi storiche. I visitatori possono salire a bordo di un sottomarino sovietico, ammirare l’imponenza di una rompighiaccio e scoprire la vita dei marinai a bordo di un’autentica nave mercantile d’epoca. Ogni nave racconta una storia, trasportando i visitatori in un’epoca diversa e offrendo un’esperienza unica.

Il Sottomarino Lembit

Tra i tesori più significativi di Lennusadam c’è il sottomarino Lembit, costruito nel 1936 per la Marina Estone e utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale. Misura circa 60 metri di lunghezza per 7 metri di larghezza e una delle sue caratteristiche distintive è la presenza di quattro lanciasiluri a prua e due a poppa, che lo rendono una formidabile arma subacquea.

Si tratta di uno dei pochi sottomarini prebellici ancora esistenti al mondo e rappresenta un’importante testimonianza dell’ingegneria navale dell’epoca. Il Lembit operò nel Mar Baltico per oltre quarant’anni ed è quindi uno dei sommergibili più longevi e storicamente significativi della sua epoca.

La visita guidata consente di accedere alla sala dei siluri, alla sala macchine, alla sala di controllo, cuore operativo del Lembit, dove gli strumenti di navigazione e comunicazione sono ancora perfettamente conservati. E’ inclusa anche la zona degli alloggi dell’equipaggio, che offre uno spaccato della vita quotidiana dei marinai a bordo.

La nave rompighiaccio Suur Tõll

Altro gioiello del Museo del Mare è la nave rompighiaccio Suur Tõll, tra le più grandi e antiche imbarcazioni di questo tipo ancora esistenti. Costruita nel 1914, porta il nome di un leggendario gigante del folklore estone e nel corso della sua lunga carriera ha svolto un ruolo cruciale nel mantenere aperte le rotte marittime durante i rigidi inverni del Mar Baltico. Un’attività che ha avuto importanti implicazioni economiche, permettendo il flusso continuo di merci e materie prime tra i porti baltici e il resto del mondo. Dopo decenni di servizio e un accurato restauro, nel 1988 la nave è entrata nella collezione del Museo Marittimo Estone, dove continua a essere un’importante testimonianza della storia marittima e dell’ingegneria navale.

Salire a bordo della Suur Tõll è un’esperienza educativa e coinvolgente, che consente di immergersi nella vita e nelle operazioni di una rompighiaccio storica. La visita include il ponte di comando, dove si trovano gli strumenti di navigazione originali, e la sala macchine, un’impressionante spazio pieno di caldaie a vapore e macchinari complessi che alimentavano la nave. Le aree residenziali, con le cabine dell’equipaggio e la sala da pranzo ufficiali, mostrano come i marinai vivevano e lavoravano durante le lunghe missioni invernali.

Lennusadam Museo Marittimo Estone

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Lennusadam – Museo Marittimo Estone a Tallinn, Estonia

Reperti marittimi

Oltre alle navi storiche, il Museo Marittimo Estone ospita una vasta collezione di reperti marittimi che arricchiscono ulteriormente l’esperienza di visita. Tra questi ci sono antiche mappe nautiche, strumenti di navigazione, e modelli di navi che illustrano le tecniche costruttive di diverse epoche. Tra i reperti più affascinanti figurano sicuramente i relitti recuperati nelle acque del Baltico, che offrono uno sguardo raro e prezioso sulle tecniche di costruzione navale e sulla vita quotidiana a bordo delle navi nel passato.
Il museo espone anche una raccolta di armamenti navali, uniformi storiche e documenti che tracciano le vicende della Marina Estone. Le esposizioni interattive permettono di sperimentare in prima persona la vita di bordo e le sfide della navigazione, rendendo il museo un luogo dinamico ed educativo.

Le mostre a Lennusadam

Oltre alle navi e alle esposizioni permanenti, il Lennusadam ospita diverse mostre interattive che approfondiscono la storia marittima dell’Estonia. Grazie all’utilizzo di tecnologie multimediali, i visitatori possono quindi conoscere la vita dei pescatori del Mar Baltico, scoprire il ruolo fondamentale del porto di Tallinn nel corso dei secoli e approfondire le tecniche marittime utilizzate nel tempo.
Lennusadam ospita regolarmente anche mostre temporanee incentrate su diversi aspetti della storia marittima e della cultura estone. Assicuratevi di consultare il calendario del museo per scoprire le mostre in corso durante la vostra visita.

Attività per famiglie

Lennusadam è una meta ideale per famiglie con bambini. Il museo offre un’ampia gamma di attività dedicate ai più piccoli, tra cui una sala giochi a tema marittimo e un laboratorio di costruzione di modellini di navi in cui il divertimento è assicurato. Con il simulatore di navigazione, poi, i piccoli visitatori possono provare l’emozione di guidare un sommergibile virtuale attraverso una simulazione altamente realistica.

Oltre il Museo: il quartiere Kalamaja

Lennusadam si trova nel vivace quartiere di Kalamaja, un’ex area industriale trasformata in un popolare centro artistico e culturale. Dopo aver visitato il museo, si può passeggiare per le strade acciottolate del quartiere, ammirare i murales colorati, visitare le gallerie d’arte e gustare un pasto in uno dei tanti ristoranti e caffè dei dintorni.

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Clima e temperatura a La Valletta: il periodo migliore per visitare la capitale di Malta

Malta è ormai da anni una delle capitali del turismo europeo. Scelta per la bellezza dei suoi paesaggi e del mare, ma anche per la sua capitale La Valletta, patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal 1980 oltre che capitale della cultura nel 2018. Meta preferita dai turisti di tutto il mondo che ogni anno affollano le sue strade, La Valletta offre molte attrazioni in ogni stagione, anche se quella estiva è senza dubbio la migliore, soprattutto per chi ama il mare e tutte le attività che lo riguardano.

Del resto, trattandosi di un’isola circondata da un mare da sogno, che la sua prerogativa sia il turismo balneare non è poi così strano. Tra le altre caratteristiche c’è sicuramente il fatto di vantare circa 320 monumenti che, data la sua dimensione ridotta, non è un elemento così scontato! Scopriamo insieme il clima e le temperature de La Valletta e tutto quello che si può fare in città in base alle stagioni, perché ognuna ha proprie prerogative.

Clima e temperatura a La Valletta

La Valletta, così come tutta l’isola di Malta, è caratterizzata da un clima mediterraneo, ciò significa che gli inverni sono miti e piovosi e le estati calde e spesso ventose. Per quanto riguarda la primavera, invece, solitamente è caratterizzata da giornate di sole e temperature miti, un po’ come accade in autunno. Le due stagioni possono, infatti, essere considerate molto simili tra loro.

Il clima inizia a peggiorare, diventando più freddo, intorno alla fine di settembre, quando a Malta cadono le prime perturbazioni che, in ogni caso, non sono mai troppo insistenti e aggressive. Motivo per cui non è per niente spiacevole restare a La Valletta in quel periodo, sicuramente più fresco, meno affollato e meno costoso rispetto a una vacanza estiva. Ecco perché molti turisti ogni anno decidono di visitarla proprio nel periodo invernale.

Primavera e autunno

Stagioni che nascondono sempre grandi sorprese, la primavera e l’autunno a La Valletta sono molto piacevoli e unite da temperature molto simili. Tra le numerose cose da fare anche nei dintorni ci sono sicuramente le escursioni, le visite guidate e le passeggiate tra le vecchie mura della città.

Meteo La Valletta in estate

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Quando visitare La Valletta secondo le medie delle temperature

Visite da non perdere sono quella della Concattedrale di San Giovanni, capolavoro dell’arte barocca europea (ma attenzione a visitarla in un orario che non sia quello di punta!), il Palazzo del Gran Maestro che oggi ospita l’ufficio del Presidente di Malta e gli Upper Barrakka Gardens, giardino dal quale ogni giorno, alle 12.00 e alle 16.00 vengono sparati a salve dei colpi di cannone. Perché? Per ricordare il passato della città maltese.

Estate

Il mare è senza dubbio la prima attrazione di Malta. Nel periodo estivo è possibile vivere appieno le spiagge e i vari lidi de La Valletta che offrono interessanti proposte sia per i grandi che per i più piccoli. In particolare sarà piacevole fare un tuffo nella baia di Sant’Elmo, nella parte meridionale della città, dove si trova il relitto di un cacciatorpediniere britannico della seconda guerra mondiale. Qui è possibile non soltanto farsi un bagno nelle acque maltesi, ma anche dedicarsi alle immersioni per chi ne è appassionato.

Inverno

L’inverno non è aggressivo in questi luoghi, questo è ormai conclamato. Grazie alle sue temperature prevalentemente miti è possibile passeggiare per le strade e, perché no, concedersi un po’ di shopping in quelle che sono le sue strade più frequentate: Republic Street e Merchant Street.

Sarà poi davvero suggestivo osservare i tipici balconi colorati della città (i cosiddetti gallarija, cioè galleria). Usati per la prima volta nel palazzo del Gran Maestro, successivamente sono stati costruiti in quasi tutte le case tanto da diventarne uno dei segni distintivi. Difficile resistere al loro fascino che riporta alla mente il passato dell’isola.

Nel periodo invernale c’è anche un’altra attrazione da non perdere ed è quella dei mercatini di Natale. Sì, proprio così, anche a La Valletta nell’arco di tempo che va da fine novembre a inizio gennaio, sul lungomare viene allestito un mercatino aperto tutti i giorni dove svetta anche un abete in piena atmosfera natalizia.

Le temperature di Malta

Essendo contraddistinta da un clima tipicamente mediterraneo, La Valletta vanta piacevoli temperature alquanto miti e per niente rigide. Nei mesi primaverili si aggirano intorno ai 18 gradi, per aumentare durante l’estate con picchi che possono toccare anche i 35 gradi e diminuire in autunno, quando si attestano sui 22°C. L’inverno, come è normale che sia, è la stagione più fredda anche se c’è da dire che le temperature non vanno mai sotto i 10 gradi (e non superano i 15°C).

Insomma, un clima che si può considerare molto gradevole in ogni stagione che, in ogni momento, accoglie i viaggiatori desiderosi di scoprire e ammirare i suoi angoli più nascosti e per questo suggestivi.

Quali sono le temperature a La Valletta

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Temperature medie La Valletta: piacevoli non solo in estate

Consigli utili per un viaggio a La Valletta

Gli appassionati di viaggi sono sempre alla ricerca di consigli utili legati alle località che desiderano visitare. Anche per una vacanza a La Valletta ci sono delle regole da seguire per un’esperienza davvero perfetta.

Un consiglio che vale per tutto l’anno è quello di indossare scarpe comode perché le camminate sono l’attività più frequente e, in particolare perché la capitale di Malta si trova in collina!

Se il viaggio è organizzato in estate è consigliato mettere in valigia abiti leggeri, creme solari, occhiali da sole e un cappello per evitare possibili insolazioni.

E in inverno? Basterà organizzarsi e portare un ombrello o una mantella antipioggia e una giacca a vento o cappotto che possa ripararci dal freddo improvviso. Insomma, niente di diverso rispetto a un viaggio in un’altra delle mete mediterranee.

Che dire quindi, se non che il clima è uno dei punti di forza della capitale di Malta. Grazie alle temperature miti e al sole quasi sempre alto, infatti, La Valletta si presenta come una delle destinazioni ideali e preferite per una vacanza in qualsiasi periodo dell’anno, senza preoccuparsi di dover incorrere in brutte sorprese del meteo. Se in estate incanta con spiagge da sogno, in primavera, autunno e persino in inverno ha tanto da offrire.

 

 

 

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Dove dormire a La Valletta: i quartieri migliori per l’hotel

La Valletta, la splendida capitale di Malta, è una delle destinazioni del Mediterraneo adatta a tutti coloro che sono alla ricerca del giusto mix di storia e cultura, paesaggi e bellezze naturali uniche e tanto divertimento.

Riconosciuta anche nel 1980 come patrimonio dell’umanità UNESCO, La Valletta è una città fortificata, dal tipico stile barocco, con chiese monumentali, musei e ben 320 monumenti nel centro storico. Dormire a La Valletta significa immergersi nella frenetica vita della capitale maltese, una città adorata anche molto dai giovani per la sua vita notturna.

Proprio per questo motivo, scegliere dove dormire a La Valletta è molto importante per vivere nel migliore dei modi il viaggio sulla splendida isola di Malta.

Centro Storico di La Valletta

Il centro storico di La Valletta è, senza dubbio, uno dei luoghi più affascinanti dove decidere di soggiornare. Conosciuto anche come la città vecchia, questa zona della capitale è un vero e proprio labirinto a cielo aperto, che fa vivere ai turisti un’esperienza unica, immersi in piazze pittoresche, palazzi storici e stradine acciottolate. Dormire nel centro storico di La Valletta farà rivivere la storia di quella che un tutt’oggi viene riconosciuta con il titolo di Città Umilissima.

I vantaggi di dormire nel centro storico di La Valletta sono dati, principalmente, dalla vicinanza alle attrazioni principali della città, come la Concattedrale di San Giovanni, il Palazzo del Gran Maestro e i Giardini di Barrakka, facilmente raggiungibili a piedi. Oltre a questo, non si può non menzionare la possibilità di godere di un’atmosfera unica, che permette di vivere la vera essenza di La Valletta e dell’isola di Malta, con angoli e scorci storici e ristoranti tradizionali. Inoltre, la presenza della stazione principale degli autobus in questa zona rende gli spostamenti molto semplici per scoprire i dintorni di La Valletta.

D’altro canto, dormire a La Valletta, nel centro storico della città ha degli svantaggi, dati dalla sua posizione centrale e dalla presenza di numerosi servizi. Gli hotel in questa zona, infatti, tendono ad essere più costosi di altre zone. Oltre al fatto che, a causa dei numerosi eventi e locali notturni, può risultare rumoroso per il flusso di turisti e giovani.

Centro storico di La Valletta

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Via pedonale del centro storico di La Valletta

Lungomare di La Valletta

Il lungomare di La Valletta è una zona molto vivace e ricca di eventi, soprattutto durante il periodo estivo.
Fra concerti e serate danzanti, il lungomare di La Valletta è il luogo ideale per chi è alla ricerca di sano divertimento per concludere la giornata sull’isola maltese.

Trovare una sistemazione in questa zona della città, che sia recente e moderna, non è così facile, ma ciò farà vivere ai visitatori di La Valletta la possibilità di dormire in sistemazioni uniche e rustiche, dallo stile tipico maltese, o addirittura in vecchi palazzi storici. Come per il centro storico, anche le sistemazioni sul lungomare di La Valletta hanno un prezzo più elevato rispetto la media, ma ciò non deve scoraggiare tutti coloro che sono alla ricerca di un alloggio nel cuore pulsante di Malta.

Sliema

Sliema è una zona situata appena fuori le mura di La Valletta ed è una delle zone più popolari per soggiornare a Malta. È conosciuta per la sua vivacità, per la presenza di negozi alla moda e per la vivace vita notturna. Tutti dettagli che la rendono una delle zone dell’isola più ricercate dai turisti alla ricerca di un’esperienza diversa dalla storicità del centro storico.

C’è un’ampia scelta di alloggi, fra hotel, appartamenti e bed & breakfast adatti a tutte le tasche, oltre che di numerosi servizi. Ideale per chi è amante dello shopping, grazie alla presenza di diversi centri commerciali, e per coloro che sono alla ricerca di gusti d’oltre mare, con diversi ristoranti e bar che offrono cucina internazionale.

Molti hotel a Sliema offrono una vista unica sulla baia e sullo skyline di La Valletta, con una passeggiata serale sul lungomare unica nel suo genere.

Cattedrale di San Paolo di sera

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Vista della cattedrale di San Paolo a La Valletta

Però, ci sono anche degli svantaggi. Primo fra tutti la distanza dalle attrazioni storiche, anche se La Valletta è poco distante e raggiungibile sia in autobus, che in traghetto. Allo stesso tempo, essendo una zona molto affollata, soprattutto in alta stagione, Sliema perde il suo fascino locale a favore di un’atmosfera più internazionale.

Floriana

Floriana è una piccola località situata subito fuori dalle mura di La Valletta. Una località che viene spesso trascurata dai turisti, ma che è una vera e propria gemma nascosta di Malta, la scelta giusta per tutti coloro che sono alla ricerca di tranquillità e, allo stesso tempo, vicinanza alle migliori attrazioni turistiche di La Valletta.

È la zona ideale per chi è in cerca di una vacanza rilassante e dalla quale raggiungere il centro storico facilmente a piedi, evitando spostamenti con i mezzi pubblici. Floriana ospita alcuni dei parchi più belli di Malta, come i Giardini di Argotti e i Giardini di San Publio, perfetti per chi ama gli spazi verdi e per passeggiate rilassanti.

Pur essendo vicina a La Valletta, Floriana è meno sviluppata rispetto anche a Sliema in termini di servizi, come ad esempio ristoranti e negozi, e la scelta di hotel per dormire a Malta è più ristretta, nonostante la presenza di alcune ottime opzioni, sia per chi è alla ricerca di un hotel a La Valletta di lusso, sia per chi è alla ricerca della migliore soluzione in termini di qualità/prezzo.

Gżira

Gżira è una località affacciata sul mare, situata tra Sliema e Msida, ed è la località che offre il miglior rapporto qualità/prezzo nella zona di La Valletta. È una scelta eccellente per dormire a La Valletta e per chi desidera essere vicino alla capitale, ma senza spendere troppo. Gli alloggi, infatti, tendono ad essere più economici rispetto a quelli del centro storico di La Valletta o di Sliema e offrono una vista unica sul mare e sulla città vecchia.

Gżira è in una posizione strategia, ben collegata con il resto dell’isola e da dove partire alla scoperta delle spiagge più belle di Malta. Nonostante ciò, non ha molte attrazioni turistiche, in quanto più urbana essere meno affascinante rispetto alle zone storiche, ma può vantare un’estrema vicinanza a Sliema e La Valletta.

Scegliere dove soggiornare a La Valletta dipende molto da ciò di cui si è alla ricerca, quindi dal tipo di vacanza, se improntata al divertimento o alla scoperta della storia di Malta e dei suoi affascinanti palazzi storici e monumenti. Il centro storico offre ai visitatori un’immersione totale nella storia e nella cultura, ma può essere costoso e rumoroso, come la zona del lungomare di La Valletta. Sliema è perfetta per chi cerca comodità, shopping e vita notturna, mentre Floriana offre tranquillità e vicinanza al centro senza il trambusto. Gżira, infine, rappresenta un’ottima opzione per chi cerca alloggi più economici, ma buoni collegamenti verso le altre zone dell’isola.

Qualunque sia la scelta, La Valletta e i suoi dintorni saranno in grado di regalare ai visitatori un’esperienza indimenticabile, tra storia, cultura e panorami naturali mozzafiato.

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Lago di Brienz, cosa fare e cosa vedere in questo angolo di paradiso svizzero

Un paesaggio svizzero da cartolina in piena regola: il Lago di Brienz è famoso proprio per questo motivo, e tanto altro. È uno dei due laghi a fiancheggiare Interlaken, ovvero la città tra i laghi di Brienz e di Thun. Alimentato dal fiume Aar (Aare in tedesco), è piuttosto vicino a Berna, e le cose da fare e da vedere, anche nei dintorni, sono molteplici. Qual è il periodo migliore per visitare il Lago di Brienz? E come strutturare l’itinerario per visitare al meglio questo angolo di paradiso in Svizzera? Ti aiutiamo noi: immergiti in uno scenario da favola, dove quiete, pace e placide acque ti permetteranno di dimenticare lo stress.

Come raggiungere il Lago di Brienz

Lago di Brienz, attività e cosa vedere

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La magnifica vista del Lago di Brienz

Il Lago di Brienz e il Lago di Thun sono conosciuti per essere i “laghi gemelli” della Svizzera. Un tempo avevano anche un nome proprio, ovvero Wendel, dal momento in cui erano un bacino unico. E, proprio come due gemelli, si sono “separati”: sulla base degli studi scientifici, il fatto sarebbe avvenuto prima dell’anno 1000. Ti trovi esattamente nella regione delle Alpi svizzere, e oggi la zona è considerata una dei tesori naturali: Brienz si trova a 20 km da Interlaken, e la particolarità è dovuta allo specchio d’acqua cristallino, di un azzurro intenso.

Per arrivare al Lago di Brienz ci sono molte strade e dipende da dove ti trovi: da Lucerna, per esempio, basta seguire il Passo del Brünig, proprio sulle montagne. Volendo, si può prendere il treno da Milano a Brienz: impiegherai circa 5 ore per raggiungere il posto. In alternativa, puoi viaggiare in auto imboccando l’autostrada svizzera A2, per poi arrivare al Lago di Lucerna e svoltare all’autostrada A8. Da Como, in auto, ci vogliono più o meno 4 ore.

Quando andare al Lago di Brienz e qual è il periodo migliore

Qual è il periodo migliore per visitare il Lago di Brienz? Questa destinazione è particolarmente popolare durante l’estate, in particolare perché offre molteplici occasioni di svago e attività outdoor, tra cui gite in barca ed escursioni. Invece, nella stagione invernale è possibile praticare sci di fondo. Sulla base di queste informazioni, ti consigliamo di scegliere la tua “stagione” del cuore, così da ammirare il paesaggio al meglio, con le alpi innevate: uno spettacolo per gli occhi.

Cosa fare al Lago di Brienz

Lago di Brienz in Svizzera: attività, sentieri, escursioni

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Lago di Brienz in Svizzera

Uno degli aspetti migliori di venire a Brienz in vacanza è la possibilità di arricchire la vacanza con tantissime attività. Quali? Se ti piacciono le escursioni, nei dintorni c’è l’occasione di percorrere molteplici sentieri, o provare la funivia del Faulhorn: in questo modo puoi ammirare il panorama dall’alto, e la vista è davvero mozzafiato. Una piccola informazione: trovandosi a un’altitudine di 1850 piedi, circa 564 metri, è perfettamente normale che di notte le temperature calino. Sì, anche in piena estate. Da non perdere, invece, il battello a ruote “Lötschberg”. Imperdibile una gita alle cascate di Giessbach, che si trovano proprio sopra il lago, e che rappresentano uno spettacolo naturale di enorme bellezza.

Si può nuotare al Lago di Brienz? Sì, in estate, c’è anche un lido, ovvero una piscina pubblica all’aperto, molto vicina alla stazione di Brienz. Puoi prenotare escursioni nell’Oberland Bernese, visitare il Museo di Ballenberg (l’unico museo all’aperto in Svizzera), o scoprire la parte più “romantica della zona”, ovvero la Brunngasse, che è conosciuta come la “via deliziosa d’Europa”. L’esperienza migliore da fare a Brienz? Con 30 franchi, prova le carrozze in partenza dalla ferrovia a vapore da Brienz, una tratta storica, che funziona da più di 100 anni (esattamente dal 1892). Il fascino è autentico, considerando che il servizio non è mai stato elettrificato. Per qualche ora, ti sentirai catapultata in un passato tanto lontano quanto vicino.

Cosa vedere nei dintorni del Lago di Brienz

Nei pressi del Lago di Brienz ci sono molte escursioni da fare. A 56 minuti in auto, ovvero 67,4 km, puoi visitare la città di Berna e i dintorni, oppure recarti a Thun. Il borgo medioevale svizzero è adagiato proprio sulle rive del lago omonimo, che un tempo era un “tutt’uno” con il Lago di Brienz. Questo agglomerato urbano, le cui prime tracce si fanno risalire al 2500 a.C., è assolutamente mozzafiato, uno di quei posti da visitare almeno una volta nella vita.

Puoi visitare Thun in un giorno, ma non dimenticare di inserire nel tuo itinerario i ponti di legno, il Castello di Thun e la Cattedrale. Dal Castello, peraltro, puoi scendere fino al centro storico mediante la Kirchtreppe, un sentiero mozzafiato con tetto in legno che funge da collegamento. Infine, a 31 minuti in auto dal Lago di Brienz (29 km circa), una meta d’eccezione: Spiez, che è fiancheggiata dal Lago di Thun. Una destinazione poetica, considerando le valli lussureggianti e i molteplici vigneti, che è ciò che la rendono famosa: oltre alle tipiche attività legate agli sport invernali, puoi ammirare il Castello di Spiez, o Schloss Spiez, con elementi architettonici tipici dello stile gotico, barocco e rinascimentale. Da non perdere una degustazione di vini, viste le fattorie del “vino alpino” presenti sul territorio.

Alla scoperta di Interlaken, la città tra i laghi di Brienz e Thun

Cosa vedere e cosa fare a Interlaken

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Interlaken, la “Città tra i due Laghi, Thun e Brienz”

I battelli di linea del Lago di Brienz servono numerose località, tra cui Interlaken, ovvero la Città tra i due laghi: è una stazione di villeggiatura che si trova sulla riva occidentale. Pittoresca? A dir poco, considerando che qui puoi ammirare tantissime attrazioni, come il Museo del Turismo o ancora il Giardino Giapponese. Una gita in giornata a Interlaken non può non prevedere una visita alle Grotte di San Beato, così da scoprire sentieri unici immersi nella natura. Una meta escursionistica vicino Brienz da non perdere in alcun modo: il percorso è molto ben tracciato, dove osservare stalattiti e stalagmiti che hanno milioni di anni alle “spalle”. Volendo, c’è anche un museo per approfondire ulteriormente la conformazione del territorio e informazioni sulla speleologia. Per gli appassionati di escursioni, il punto di riferimento è l’escursione verso la stazione ferroviaria più alta d’Europa, lo Jungfraujoch, che in tedesco si traduce con Sella della Fanciulla. Che dire: organizzare una vacanza in questo angolo di paradiso arricchisce culturalmente e umanamente.

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Piatti tipici dell’Islanda: quali provare

L’Islanda, terra di meraviglie naturali, ghiacciai imponenti, geyser e sorgenti termali, come la Laguna Blu, l’Aurora Boreale e cascate spettacolari, immerse in paesaggi vulcanici mozzafiato. Oltre ad affascinare con le sue bellezze naturali, l’Islanda ha tanto da offrire a chi è alla ricerca di divertimento, attività all’aperto come escursioni o sport estremi, per gli amanti di arte, ma anche per gli amanti di cibo tradizionale.

La cucina islandese, infatti, è ricca di storia e tradizione, un mix unico di sapori ed ingredienti locali. Ecco quali sono le specialità islandesi e perché provarle.

Hákarl, lo squalo fermentato

L’hákarl è il piatto tipico più famoso, forse anche il più temuto, di tutta l’Islanda. Il motivo? Si tratta di squalo fermentato, una prelibatezza antica che risale al tempo degli antichi Vichinghi. Questo piatto viene preparato con carne di squalo della Groenlandia, la quale è tossica se consumata cruda e fresca a causa dell’alto contenuto di acido urico.
Proprio per questo, la fermentazione dura diversi mesi.

Viene servito come antipasto in molti locali tradizionali, spesso accompagnato dal Brennivín, un liquore tipico.

Perché provarlo? È un’esperienza culinaria unica, vicina alla storia e alla cultura islandese. Anche se, attenzione, il suo odore è davvero pungente ed il sapore altrettanto forte: un vero rito di passaggio per i visitatori dell’Islanda!

Porzioni di Hakarl in essiccazione all'aperto

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Lo squalo fermentato, Hakarl, in essiccazione all’aperto

Un prodotto ricco di proteine e povero di grassi: lo Skyr

Lo Skyr è un marchio molto conosciuto in Italia, che si può trovare in molti supermercati. Pochi sanno, però, che questo prodotto ha origine islandese. Si tratta di un prodotto molto simile allo yogurt, ma che, tecnicamente, è più simile ad un formaggio fresco, dalla consistenza densa e cremosa ed il sapore acidulo.

Visitando l’Islanda non si può fare a meno dello Skyr, un alimento povero di grassi e ricco di proteine, che fa parte della dieta degli abitanti dell’isola fin dall’antichità. Si può gustare con frutta secca, miele o muesli.

Il tradizionale Plokkfiskur

Uno stufato di pesce fatto con pesce bianco bollito, come, ad esempio, il merluzzo o l’eglefino, patate, cipolle e besciamella: questo è il Plokkfiskur.
Non proprio salutare, almeno quanto lo Skyr, ma sicuramente una di quelle ricette che permette di immergersi nella vera cultura islandese. Perfetto, soprattutto, per riscaldare il corpo durante le fredde e pungenti giornate invernali.

È possibile assaggiare questo piatto tradizione in molti ristoranti disponibile in molti ristoranti che servono cucina tradizionale islandese e in alcune case islandesi come piatto fatto in casa.

Svið, con rabarbaro e patate

Lo Svið è probabilmente uno dei piatti più particolari della tradizione culinaria islandese. Si tratta di una vera e propria testa di pecora bollita, servita integra o, in alcuni casi, tagliata a metà. Per la sua preparazione si parte prima dalla rimozione della lana e poi dalla pulizia totale della testa, prima della cottura, fino ad ottenere una consistenza tenera della carne.

In passato questa ricetta fu creata per evitare lo spreco di cibo ed oggi viene servita specialmente nei mesi invernali e/o durante le festività tradizionali.

Un particolare? Gli islandesi considerano l’occhio come la parte migliore. Provare per credere!

La zuppa di carne Kjötsúpa

La Kjötsúpa, piatto tradizionale della cucina islandese, è una zuppa di carne di agnello, che include al suo interno ingredienti come agnello, patate, carote, cipolle, rape e molte volte anche il cavolo. È caratterizzata da una cottura lenta, che rende la carne tenera e soprattutto saporita.

Rappresenta il perfetto comfort food per le fredde giornate invernali, molto nutriente e tipico delle zone rurali dell’Islanda. È un piatto decisamente comune nelle case islandesi e, quindi, se si ha la possibilità di essere ospiti di una famiglia locale, ci saranno elevate possibilità di mangiare questo tradizionale piatto della cucina tipica Islandese.

Pylsur: l’hot dog islandese

Le Pylsur sono conosciuti come gli hot dog islandesi e rappresentano un istituzione nel Paese. Questi hot dog di carne di agnello, manzo e maiale, sono serviti in un panino morbido e vengono conditi con cipolle crude e/o fritte, ketchup dolce, senape e remoulade, una salsa molto simile alla maionese.

Il famoso chef Anthony Bourdain, grande figura del panorama della cucina mondiale e vero amante dello street food mondiale, era un grande fan delle Pylsur, gli hot dog islandesi.
Il posto più famoso dove mangiarle le Pylsur è il Bæjarins Beztu Pylsur, uno stand di hot dog nella capitale, a lavoro dal 1937.

Non si tratta di un semplice hot dog, ma di una vera delizia islandese. Rappresenta la soluzione perfetta per uno spuntino veloce e saporito mentre si esplora la capitale Reykjavik ed i suoi dintorni.

Hot Dog islandese con condimento

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Pylsur, famoso hot dog islandese

L’Harðfiskur essiccato

Si tratta di un pesce essiccato, solitamente merluzzo, che viene battuto fino all’ottenimento di una consistenza croccante per poi subire un lento processo di essiccazione all’aria aperta. L’Harðfiskur viene spesso mangiato con del burro spalmato sulla superficie.

Rappresenta uno snack tradizionale e molto salutare per la cucina tipica dell’Islanda e risulta un ottimo nutriente ed è possibile acquistarlo in qualsiasi supermercato o negozio di alimentari islandese o nei mercati locali.

Il pane tradizione dell’Islanda: il Rúgbrauð

Il Rúgbrauð è un pane di segale scuro, molto conosciuto per la sua dolcezza e la sua consistenza densa e ben lontana dal pane tradizionale conosciuto in Italia. Secondo la tradizione culinaria islandese, questo pane di segale veniva prima cotto lentamente in una pentola coperta e interrato vicino a una sorgente termale per 24 ore, sfruttando così il calore geotermico.

Questo pane è una delizia unica, da mangiare con burro, formaggio o pesce affumicato. Il suo gusto così dolce lo rende anche perfetto per essere gustato con la marmellata. Se si visita l’Islanda, di certo non bisogna farsi scappare questo pane di segale, disponibile nelle panetterie e nei supermercati di tutta l’Islanda o nei ristoranti, come parte di un menu tradizionale.

Un bicchiere di Brennivín, per concludere i pasti

Anche se non è un piatto, menzionare il Brennivín è assolutamente una bevanda da provare per un’immersione totale nella cultura culinaria tipica di quest’isola. Questo liquore tradizionale, conosciuto anche come “morte nera”, è fatto con patate fermentate e aromatizzato con semi di cumino.

Viene spesso consumato come accompagnamento all’Hákarl, lo squalo fermentato, e ad altri piatti tradizionali. Provarlo è quasi obbligatorio durante un viaggio in Islanda.

L’Islanda è un Paese che affascina e incanta per la sua bellezza naturale, la sua cultura così antica e le sue tradizioni uniche. Questo Paese ha molto da offrire. Qui è possibile vivere esperienze magiche, che vanno oltre l’Aurora Boreale, e che renderanno le visite sull’isola qualcosa di indimenticabile.

 

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Piatti tipici dell’Albania: quali gustare in un viaggio a Tirana

Fortemente influenzati dalla Turchia, i piatti tipici dell’Albania non hanno solo nomi esotici, la colonizzazione da parte dell’Impero Ottomano ha influenzato la tradizione culinaria albanese, ma anche l’Italia ha contribuito portando sulle tavole albanesi pasta e riso. La posizione geografica dell’Albania è felice, con la vicinanza anche della Grecia infatti moltissimi dei loro piatti più comuni rispecchiano quelli della tradizionale dieta mediterranea.

E con questo goloso preambolo, entriamo nel centro del discorso per raccontarvi quali sono i piatti tipici dell’Albania e di Tirana consigliandovi quali provare, pronti?

Byrek e tavë kosi

Probabilmente uno dei piatti tipici dell’Albania tra i più amati e richiesti c’è il byrek si tratta di una deliziosa torta salata preparata con pasta fillo a strati in cui, tra uno strato e l’altro vengono posizionati formaggio e spinaci oppure con formaggio e carne macinata. Preparato in tutta l’Albania, ne esistono ovviamente più varianti casalinghe. La sua particolarità è la forma triangolare, ‘’a fetta’’ ed è considerato una sorta di streetfood, è reperibile infatti in moltissime panetterie.

Un altro piatto tipico da gustare a Tirana e dintorni è il tavë kosi, si tratta di uno sformato o pasticcio di carne di agnello, uova, farina, riso e yogurt. Non a caso la traduzione di questo piatto è proprio teglia di agnello e yogurt. Si tratta di un piatto unico essendo molto sostanzioso e viene preparato per lo più in occasioni speciali come le feste pasquali ad esempio o la fine del Ramadan.

Byrek piatto tipico albanese

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Il gustosissimo Byrek, un piatto tipico di Tirana

Lakror

In albanese ghego Laknor, in arbëreshë Lakruar, il lakror è un piatto tipico albanese che viene tramandato dalle donne di famiglia in famiglia. Il lakror è una torta rustica di pasta fillo, farcita con una combinazione di ingredienti quasi infiniti: la versione vegetale prevede spinaci, zucche, cipolle, ma anche ortiche e cipolle; l’altra versione prevede anche la carne di manzo o agnello combinati con pomodoro e cipolla o spinaci con formaggio.

Speca të mbushura e paçe plansash

Peperoni, ricotta, spezie e riso a volte miscelati alla carne macinata di vitello sono gli ingredienti di Speca të mbushura un piatto  balcano. Fa parte dei piatti tradizionali e come per la versione italiana, sono ottimi caldi appena sfornati ma sono deliziosi anche gustati freddi. Altrettanto amato il paçe plansash, o forse dovremmo parlarne al femminile considerato che si tratta di una versione albanese della trippa. E viene cucinata proprio come la nostra trippa, usando trippa, cipolla, aglio, pomodoro, pepe e olio evo insieme ad un bicchierino di aceto.

Qofte

Come non citare le qofte tra i piatti tipici albanesi? Anche perché noi italiani in fatto di qofte, che poi sono polpette, ma in questo caso di carne di agnello, oppure manzo o pollo miscelate a feta, aglio, cipolle e foglioline di menta, ne conosciamo a bizzeffe. Vengono cotte principalmente fritte o in alternativa alla griglia e come nel caso del Byrek, ne esistono molte varianti, un po’ come in Italia insomma.

i Qofte tipici di Tirana

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I Qofte, uno dei secondi di carne più amati in Albania

Tullumba

Una carrellata di delizie albanesi che non può che terminare con almeno uno dei tantissimi dolci dell’Albania, i tullumba. Si tratta di biscotti ma in versione fritta e croccante. La ricetta prevede farina, uova, acqua, burro e olio per friggere, mentre per lo sciroppo si miscelano acqua e zucchero. I tullumba una volta fritti vengono immersi nello sciroppo e degustati come accompagnamento al caffè.

Piatti tipici di Tirana

Se la regione prevede una varietà immensa di piatti tradizionali che hanno visto la contaminazione turca, greca e italiana, Tirana capitale dell’Albania non è da meno con una varietà di piatti che riflettono sia la tradizione gastronomica albanese che l’influenza cosmopolita della città stessa. Di seguito vi segnaliamo alcuni tra i più amati.

Dolma e Tasqebap

Tipici anche della cucina libanese e greca, gli yaprak dolma sono involtini di foglie di vite che sono poi farciti con riso, carne macinata e spezie orientali. A Tirana vengono serviti sia tiepidi che freddi accompagnati da una deliziosa salsa allo yogurt. Se si parla di piatti tipici di Tirana, potremmo dire che il tasqebap sia il piatto tradizionale perfetto. Un piatto che non manca mai nei menù dei ristoranti tradizionali albanesi e che ogni casa si vanta di avere come ricetta originale. Il tasqebap è uno spezzatino a base di carne di vitello, cipolla, alloro, aglio, sale e pepe, vino bianco, salsa di pomodoro e miele.

dolma di Tirana

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I dolma, deliziosi involtini di foglie di vita ripieni di riso

Tavë dheu e Meze

Uno dei piatti più famosi di Tirana è sicuramente il tavë dheu, la ricetta tradizionale viene rispettata totalmente a partire dal contenitore che viene previsto per la cottura: una terrina di terracotta proseguendo con la carne che deve essere espressamente di vitello, sia la carne che il fegato; gli altri ingredienti che compongono questo piatto sostanzioso sono la ricotta salata, cipolla, pomodoro, peperoni e aglio.

Un antipasto che deve le sue origini alla Turchia e alla Grecia ma che Tirana ha fatto suo e che ha tutto per essere un piatto unico. Si tratta infatti più che di un piatto, di una serie di mini portate selezionate e disposte per essere degustate accompagnate da una salsa a base di yogurt e svariati purè di verdure tra cui soprattutto pomodori e fave in abbinamento ad olive e formaggi. Un antipasto che apre l’appetito alle altre portate.

I dolci della tradizione albanese

Ipercalorico e dolcissimo il baklava è il dolce di Tirana, anche se le sue origini sono essenzialmente turche e greche: pasta fillo, frutta secca e uno sciroppo a base di acqua, zucchero e miele sono gli ingredienti per questa dolcissima delizia che non vi lascerà indifferenti. In fatto di dolci, in Albania e a Tirana soprattutto, sanno il fatto loro! Le petulla sono deliziose ciambelline fritte, gli ingredienti sono semplici: farina, uova, lievito, latte e zucchero, una volta fritte nell’olio bollente si degustano così in semplicità oppure intinte nel miele, nella marmellata o nel cioccolato.

baklava albanesi

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Tra i dolci più amati dell’Albania ci sono i baklava

Bevande tipiche albanesi

E dopo tutto questo parlare di cibo, non possiamo certo lasciarvi… a bocca asciutta! Vi sarete chiesti come noi, ma in Albania e a Tirana cosa si beve? Lo Shesh i Zi, un vino rosso autoctono è tra le bevande più amate, lo Shesh i Bardhe vino a bacca bianca albanese. Ma la bevanda nazionale è sicuramente la Raki, bevanda ricavata dalla distillazione della frutta fermentata molto simile alla grappa.