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House of the Dragon 2: le spettacolari location della serie Tv

Debutta finalmente l’attesissima seconda stagione di “House of the Dragon”, la serie Tv americana basata su uno dei celebri romanzi di George R.R. Martin, come prequel dell’altrettanto famosa “Game of Thrones” – che ha tenuto incollati milioni di telespettatori per decine di episodi entusiasmanti. Anche stavolta, il serial ha come sfondo per le sue riprese alcuni dei luoghi più suggestivi di Regno Unito, Spagna e Portogallo. Scopriamo insieme quali sono le location più spettacolari.

“House of the Dragon 2”, tutti i dettagli

Attesa ormai da due anni, “House of the Dragon 2” torna sui nostri schermi lunedì 17 giugno 2024, in prima visione su Sky Atlantic – anche se i più curiosi avranno sicuramente sbirciato in anteprima la puntata in inglese trasmessa la sera prima su HBO, l’emittente americana che ha prodotto la serie Tv di grande successo. La seconda stagione si basa, come abbiamo già visto negli episodi passati, sul romanzo “Fuoco e sangue” di George R.R. Martin, autore della saga delle “Cronache del ghiaccio e del fuoco” che ha dato origine alla serie Tv “Game of Thrones” (“Il Trono di Spade” nell’adattamento italiano).

“House of the Dragon 2” è il prequel, la cui trama è ambientata 190 anni prima degli eventi poi narrati nel “Il Trono di Spade”: gli spettatori hanno così potuto soddisfare gran parte delle loro curiosità, scoprendo ad esempio come ha avuto inizio il declino della Casa Targaryen e molti altri dettagli che spiegano ciò che poi è avvenuto nella serie Tv già andata in onda. Anche questa seconda stagione vanta un cast d’eccezione, ma ciò che più attira l’attenzione del pubblico (oltre alle avvincenti vicissitudini dei protagonisti) è l’ambientazione spettacolare in cui si svolge l’azione.

Le location di “House of the Dragon 2”

Non solo Winterfell, la celebre fortezza della famiglia Stark: sono molti i posti iconici della serie Tv. Diverse sono le location scelte per le riprese di “House of the Dragon 2”, che in gran parte ricalcano quelle della prima stagione – con una new entry importante e un “abbandono” inatteso, quello della preziosa città fortificata di Ait-Ben-Haddou in Marocco. Molte delle scene sono state girate ancora una volta in Cornovaglia, e in particolar modo presso l’isola di St. Michael’s Mount (dove si trova il castello che fa da sfondo alle vicende della Casata Velaryon) e le splendide spiagge di Holywell Beach e Kynance Cove.

La principale location di questa seconda stagione è però la new entry, il Galles: la regia ha scelto il parco nazionale di Snowdonia, ricco di panorami suggestivi. In particolare, spiccano alcuni luoghi di grande bellezza, soprattutto nelle contee di Gwynedd (come Trefor Quarry e la Ogwen Valley) e di Anglesey (come Beaumaris e Llanddwyn Beach). Rimanendo in Gran Bretagna, alcune riprese sono state girate nel Peak District, lungo la catena montuosa dei Pennini, nella regione del Derbyshire. Dobbiamo poi volare un po’ più lontano per scoprire gli altri posti che hanno fatto da sfondo a “House of the Dragon 2”.

Il set si è spostato, ancora una volta, in Spagna: in particolare è la città di Caceres ad aver accolto le riprese, quelle riguardanti Approdo del Re. Mentre le città di Trujillo e Lloret de Mar, viste già nella prima stagione, tornano a sorprenderci di nuovo. Molto affascinante è anche la cornice dei giardini botanici di Santa Clotilde, dove sono stati ambientati i giardini reali della Fortezza Rossa. Infine, in Portogallo spicca il castello medievale di Monsanto, che offre un panorama a dir poco mozzafiato. Per quanto riguarda invece le riprese in interno, la location è quella dei Warner Bros Leavesden Studios.

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I luoghi di Pippi Calzelunghe in Svezia, per una vacanza con i bambini

La chioma arancione più famosa della tv? È sicuramente quella di Pippi Calzelunghe. Protagonista dell’omonimo romanzo della scrittrice svedese Astrid Lindgren, pubblicato nel 1945, è poi diventata nota in tutto il mondo grazie alla serie tv trasmessa a partire dal 1969, ma negli anni successivi i bambini l’hanno conosciuta anche per la sua versione animata. E dove andare per visitare i luoghi di questa storia e conoscere dove è ambientato il racconto delle treccine più simpatiche del mondo, se non in Svezia?

Molte delle vicende di Pippi, infatti, si svolgono in un’immaginaria cittadina svedese chiamata Villa Villacolle, ma alcuni dei luoghi descritti nel libro sono ispirati a posti reali in Svezia e visitarli può opportunità unica di immergersi nella magia di questa affascinante storia.

Stoccolma

Fonte: 123RF

Veduta aerea della città di Stoccolma

Junibacken

Junibacken è un museo interattivo a Stoccolma che celebra le opere di Astrid Lindgren. Qui i visitatori possono esplorare le avventure di Pippi Calzelunghe e di altri personaggi di Lindgren in un ambiente davvero coinvolgente. Tra le attrazioni principali del museo c’è un treno magico che porta i visitatori in un viaggio attraverso le storie di Pippi e degli altri personaggi di Lindgren e inoltre è anche possibile ammirare... la casa di Pippi Calzelunghe! Il The Story Train, nel suo affascinante viaggio lungo 20 minuti, coinvolge grandi e piccini in un itinerario di voci, scenografie e colori. Un vero e proprio mondo incantato, che ogni bimbo che si reca a Stoccolma non può non vivere.

L’isola di Gotland

L’isola di Gotland situata nel Mar Baltico, è un’importante fonte di ispirazione per Astrid Lindgren. La città medievale di Visby, patrimonio dell’Unesco dal 1995, ha fornito la base per la creazione di Villa Villacolle e il suo caratteristico stile architettonico. Già anche solo camminare per le strade di Visby può far sentire i visitatori come se fossero entrati nel mondo di Pippi.

Visby in Svezia

Fonte: iStock

La città di Visby

Visby è la più grande città dell’isola di Gotland ed è la città medievale meglio conservata di tutta la Svezia: è proprio a Visby che, nel romanzo, Pippi Calzelunghe piomba all’improvviso, per andare a vivere da sola. Ed è qui che gli episodi della serie tv sono stati girati, in questa terra di Vichinghi, in cui il mare azzurro è incorniciato da sassi bianchi e le pecore girano libere nei prati. Cosa vedere in città? Sicuramente il suo centro storico, prima di inforcare la bici e andare alla scoperta dei suoi dintorni.

A 10 chilometri da Visby, esiste un’altra casa di Pippi Calzelunghe: è all’interno del parco di divertimenti Kneippbyn, un luogo ricco di piscine, di canoe, di pedalò e di giostrine. Qui, dove l’ingresso costa 100 euro per una famiglia di quattro persone ma all’interno non si paga poi niente, è stata ricreata alla perfezione la casa di Pippi.

Astrid Lindgrens Värld

Astrid Lindgrens Värld, o “Il Mondo di Astrid Lindgren”, è un parco tematico situato a Vimmerby, la città natale di Astrid Lindgren, nella Svezia meridionale. Questo parco magico è dedicato alle opere di Lindgren, inclusa Pippi Calzelunghe. Qui i visitatori possono esplorare Villa Villekulla, partecipare a spettacoli teatrali interattivi e incontrare i personaggi amati della storia di Pippi. E soprattutto ci si diverte, a prescindere da quale sia la propria età.

Villa Villacolle

 Villa Villekulla, la casa di Pippi Calzelunghe, è un’iconica residenza immaginaria. Sebbene non esista realmente, si dice che Astrid Lindgren si sia ispirata a una casa a Saltsjöbaden, un sobborgo di Stoccolma, per creare la Villa Villacolle. I fan di Pippi possono visitare Saltsjöbaden e immaginare come sarebbe vivere nella stravagante dimora di Pippi.

Saltsjobaden

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Il quartiere di Saltsjobaden a Stoccolma

Mariefred

Mariefred è una pittoresca cittadina svedese situata sul lago Mälaren. Il suo castello, il Castello di Gripsholm, è stato descritto come il castello di Pippi Calzelunghe nel libro “Pippi Calzelunghe e il tesoro di Capitan Kid”.

 

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Irlanda irresistibile: nasce il suo primo parco nazionale marino

L’Irlanda, splendida Isola di Smeraldo ricca di vegetazione ancora selvaggia e di leggende, pone un ulteriore e importante tassello per la tutela dell suo straordinario patrimonio naturalistico e lo fa grazie alla nascita del primo parco marino nazionale, il Páirc Náisiúnta na Mara sulla Wild Atlantic Way.

Si tratta dell’ottavo parco irlandese e vanta un’estensione di 290 ettari, nella penisola di Kerry, tra il mare e la terraferma della penisola di Corca Dhuibhne.

Uno scrigno di preziosi luoghi iconici

Il Páirc Náisiúnta na Mara è custode, nel suo perimetro, di luoghi rappresentativi del Paese, a partire dalle Isole Skelling di cui fa parte Skelling Michael, l’isolotto Patrimonio UNESCO definito da George Bernard Shaw, “un luogo incredibile, impossibile, folle”. Oggi dimora degli uccelli marini, nel VI secolo era culla di edifici monastici le cui testimonianze resistono nelle rovine dell’antico monastero con due chiese e sei capanne a 200 metri sul livello del mare: sono raggiungibili, ora come un tempo, percorrendo un’ardua scalinata di centinaia di gradini scavati nella roccia.

E siamo appena all’inizio. Nel cuore dell’affascinante parco marino irlandese spiccano anche il valico montano Conor Pass, alto meno di 500 metri ma gioia dei ciclisti più esperti con la strada stretta e tortuosa che corre per 12 chilometri tra la città di Dingle a sud e Kilmore Cross a nord e paesaggi che non possono lasciare indifferenti, e il Mount Brandon, considerato una delle montagne più belle d’Irlanda nonché la più alta (fatta eccezione per i MacGillycuddy’s Reeks), che conserva l’antica pietra di Araghglen.

Come sottolinea la designazione marina, la maggior parte del parco è quella oceanica e include le acque atlantiche intorno alle isole Blasket e le barriere calcaree di Kerry Head Shoals, dove è facile avvistare i delfini.

Un parco dal maggior valore ecologico d’Europa

Oltre a siti di incomparabile bellezza, il Páirc Náisiúnta na Mara vanta anche il maggior valore ecologico d’Europa: infatti, tutte le aree comprese al suo interno sono aree speciali di conservazione ai sensi della Direttiva Habitat dell’UE, e di protezione speciale ai sensi della Direttiva Uccelli dell’UE o riserve naturali.

Per fare qualche esempio, nel lato sud della penisola di Dingle, la spiaggia di Inch Beach (paradiso dei surfisti) è altresì luogo di riproduzione del rospo natterjack, autoctono e in via di estinzione, mentre gli altipiani di Conor Pass e di Mount Brandon conservano brughiere con flora alpina e torbiere che sono habitat ideale per la farfalla fritillaria di palude, la lontra e il falco pellegrino.

Ancora, le isole Puffin Islands, Little Skellig, Skellig Michael e An Tiaracht sono aree di riproduzione di volatili quali la sula, la gazza di mare, il petrello delle tempeste e la pulcinella di mare.

A loro volta, le acque che lambiscono tali isole ospitano il transito di balene, delfini, squali e razze mentre il fiume che scorre a Owenmore (al di sotto del Conor Pass) è la casa di un’altra specie in pericolo di estinzione, la cozza d’acqua dolce.

La nascita del primo parco marino irlandese significa tutela della biodiversità dell’area e la gestione sostenibile del turismo. La Wild Atlantic Way aggiunge, così, un prezioso elemento alla sua unicità e una garanzia di protezione del suo immenso patrimonio storico, naturalistico e umano, una risorsa dal valore inestimabile per gli irlandesi e per chiunque ami l’Isola di Smeraldo.

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Ribeira Sacra, regione incontaminata e ricca storia

Nel cuore della Galizia, lontano dalle rotte turistiche più battute, si cela la Ribeira Sacra, una fiabesca regione che incanta grazie alla bellezza naturale, alla storia millenaria e alla preziosa tradizione vinicola. Si tratta davvero di una terra affascinante, che si estende lungo le rive dei fiumi Miño e Sil, e dona a chi la raggiunge un’esperienza unica, al cospetto di canyon spettacolari, antichi monasteri e vigneti terrazzati: insomma, un viaggio dai ricordi indelebili.

Il nome “Ribeira Sacra” significa “riva sacra” e deriva dalla straordinaria presenza di monasteri, costruiti in posizioni spesso inaccessibili e suggestive, luoghi destinati alla contemplazione e alla preghiera che ancora oggi rievocano un’atmosfera intrisa di silenzio e pace. La loro presenza ha, inoltre, lasciato un’impronta profonda nella cultura e nella storia della regione, rendendola meta di pellegrinaggio e riflessione.

Ribeira Sacra, un patrimonio artistico e culturale d’eccellenza

La Ribeira Sacra è una di quelle località per cui dire che “il tempo sembra essersi fermato” non è un’esagerazione. Le sue radici, infatti, affondano nell’epoca romana (come dimostrano le numerose vestigia archeologiche del periodo) ed è durante il Medioevo che assume il suo carattere distintivo, diventando un centro spirituale di primaria importanza.

I monasteri e le chiese romaniche sono vive testimonianze di un passato in cui la vita monastica giocava un ruolo importante e rappresentano il principale esempio di architettura romanica rurale in Europa, un patrimonio culturale e artistico di assoluto valore.

A questo proposito, seguendo il corso del fiume Sil, si possono visitare svariati monasteri benedettini di notevole interesse culturale, come Santo Estevo de Ribas de Sil, edificato tra il XII e il XVIII secolo e oggi trasformato in un lussuoso hotel, di cui sono ancora accessibili i chiostri e la chiesa, Santa Cristina de Ribas de Sil, Santa María de Montederramo e San Pedro de Rocas, un monastero scavato nella roccia che, secondo le iscrizioni rinvenute, ospitò una delle prime comunità monastiche della zona.

Proseguendo il cammino nel territorio vegliato dai pendii affacciati sul Miño, si incontrano altri importanti monasteri come Santo Estevo de Ribas de Miño e San Paio de Diomondi, oltre a chiese di spicco quali San Miguel de Eiré, San Martiño da Cova e San Fiz de Cangas.

Le attrazioni naturalistiche da non perdere

Uno dei tesori naturali più spettacolari della Ribeira Sacra è il Canyon del Sil. Le sue pareti rocciose, che si innalzano in maniera vertiginosa sopra il fiume, creano un panorama di rara bellezza. Non manca l’occasione di esplorare il canyon a bordo di piccole imbarcazioni che solcano le placide acque del fiume e offrono una prospettiva inedita sulle scogliere e sui vigneti terrazzati che si arrampicano lungo i pendii. Per chi invece preferisce “rimanere con i piedi per terra”, i numerosi punti panoramici, come il Mirador de Cabezoás, regalano a loro volta viste che lasciano senza fiato.

Una menzione a parte la merita poi la viticoltura che qui è un’arte antica, risalente ai tempi dei Romani: non a caso, i già citati vigneti terrazzati sono il risultato di secoli di lavoro e dedizione. Oggi, i viticoltori coltivano uve autoctone come il Mencía e il Godello da cui si ottengono vini di grande qualità e carattere, e le cantine locali propongono tour e degustazioni per scoprire i segreti di una tradizione millenaria e assaporare il nettare di Bacco in un contesto senza eguali.

Un paradiso per le escursioni e i tour enogastronomici

Ma non è tutto. La Ribeira Sacra è un autentico paradiso per gli amanti della natura, delle escursioni, del trekking, delle passeggiate a cavallo e della mountain bike.

I percorsi escursionistici, come il Ruta de los Monasterios e il Sendero del Cañón del Río Mao, attraversano paesaggi indimenticabili e permettono di immergersi nella storia e nella natura incontaminata: camminare lungo questi sentieri significa ammirare monasteri nascosti, lussureggianti boschi incantati e vedute panoramiche sui fiumi che scorrono a valle.

Infine, chi desidera unire una vacanza attiva all’aria aperta con le bontà della gastronomia tipica, oltre alle degustazioni dei vini pregiati, deve provare la cucina galiziana che, con i suoi sapori autentici e i piatti della tradizione, è un viaggio nel viaggio. Tra le specialità da assaggiare ci sono il pulpo a la gallega, antipasto servito con paprica e olio d’oliva, e la tarta de Santiago, un dolce a base di mandorle che delizia il palato.

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La Francia potrebbe introdurre il biglietto unico per i trasporti

“Un biglietto unico nazionale per i trasporti”: è questo il progetto che la Francia ha intenzione di sperimentare dalla fine del 2024 così da permettere ai viaggiatori di spostarsi su tutto il territorio del Paese con un unico biglietto.

L’obiettivo? Rendere più semplice il viaggio per gli utenti collegando i sistemi di biglietteria regionali e locali.

Un biglietto unico di trasporto valido su tutte le reti

Un solo biglietto valido per usufruire di treni, autobus e metropolitana in Francia: un’idea di portata epocale promulgata inizialmente dall’ex Ministro dei Trasporti, Clement Beaune, e adesso ripresa dall’attuale responsabile del dicastero, Patrice Vergriete, che a fine maggio ha presieduto il primo comitato direttivo del progetto, frutto dell’intesa firmata tra le Regioni e il Gruppo delle autorità responsabili dei trasporti (GART).

Si tratta, certamente, di un progetto di vasta portata che richiederà impegno e lavoro in particolare per mettere in collegamento tutti i sistemi di biglietteria locali e nazionali ma, come sottolineato da Vergriete, fondamentale per ridurre i viaggi effettuati da soli in auto e, di conseguenza, l’impatto ambientale causato dai gas serra rilasciati nell’atmosfera.

Il “biglietto universale” necessita inoltre di un “periodo di test” per raccogliere feedback essenziali a capire se proseguire su questo cambiamento anche nel 2025: così, sono state selezionate alcune regioni in cui avviare la fase sperimentale, ovvero i Paesi della Loira, la Normandia e il Centro-val-de-Loire (sull’asse Caen – Le Mans – Tours).

Si tratta di località che offrono lo scenario ideale per validare le proposte tecniche, verificare i vari spostamenti degli utenti, e migliorare ed estendere progressivamente il servizio. Inoltre, sarà importante arrivare ad avere linee guida nazionali da replicare e rendere operative per facilitare la distribuzione dei biglietti.

Queste le parole del Ministro delegato ai Trasporti: “Per andare verso una semplificazione sempre maggiore, oggi compiamo un nuovo passo nel nostro progetto del biglietto unico di trasporto testando la nostra soluzione su scala interregionale. Vorrei ringraziare le regioni della Normandia, dei Paesi della Loira e del Centro Val de Loire e gli enti locali che organizzano la mobilità per la loro mobilitazione in questo esperimento, che dovrebbe aprire la strada alla generalizzazione su scala nazionale“.

Hanno, a loro volta, espresso piena soddisfazione anche Christelle Morançais, presidente della Regione Paesi della Loira, per cui “un biglietto unico di trasporto valido su tutte le reti è un obiettivo utile per facilitare l’accesso ai trasporti pubblici“, Jean-Baptiste Gastinne, vicepresidente della Regione Normandia e responsabile dei trasporti, che ha dichiarato che “questa esperienza si inserisce nella continuità degli sforzi intrapresi da lungo tempo dalla Regione Normandia, nell’ambito delle sue competenze, per promuovere le soluzioni più efficienti mobilità più semplice, più economica e più rispettosa dell’ambiente possibile” e Philippe Fournié, vicepresidente della regione Centre-val-de-Loire, secondo il quale “una delle grandi sfide nella promozione dell’uso dei trasporti pubblici risiede nell’integrazione delle reti e delle tariffe in un sistema unificato e trasparente per l’utente“.

L’esempio della Germania

Con l’iniziativa del biglietto unico per viaggiare su tutti i mezzi di trasporto del Paese, la Francia si inserisce nella scia della Germania dove questa è già una realtà da tempo: il ticket integrato, infatti, costa soltanto 49 euro al mese, vale a dire 1,60 euro al giorno.

Il Deutchlandticket ha riscosso un grande successo con oltre tre milioni di tedeschi che lo hanno acquistato potendo, così, viaggiare su treni, autobus e metro con un considerevole risparmio.

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5 città del Portogallo: Lisbona, Alcobaça, Fatima, Porto, Coimbra

Il Portogallo è una terra di contrasti, meta apprezzatissima ultimamente da viaggiatori, pensionati e lavoratori in smart work. Il Portogallo piace per le sue città, per la capitale cosmopolita e romantica,  e per la vita sulla costa, di avventura e natura.

Le città di questo paese affacciato sull’Oceano Atlantico hanno un carattere particolare e deciso: è difficile non rimanerne affascinati. In questo articolo, partiamo per cinque città che non possono mancare in un viaggio in Portogallo: Lisbona, Alcobaça, Fatima, Porto e Coimbra.

Lisbona: la capitale vibrante

La capitale del Portogallo, Lisbona, si trova sulla costa occidentale del paese, affacciata sull’Oceano Atlantico e sul fiume Tago. È la città del Nobel José Saramago; dei  pasteis de Belèm da assaggiare in qualche pasticceria storica del centro; del fado, quella musica malinconica e nostalgica espressione musicale dell’anima di Lisbona.

Cosa vedere a Lisbona

Lisbona è bellissima. Una grande città europea, ma estremamente romantica, con il suo tram giallo da cartolina e i sali-scendi da fare anche a piedi per esplorare angoli improvvisati a tutte le ore del giorno e della notte. In estrema sintesi, cosa non si può perdere:

  • Torre di Belém: una torre di difesa del XVI secolo, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. È un esempio di architettura manuelina e offre una vista panoramica sul fiume Tago. Chi sale deve ricordare che questa era una torre difensiva, quindi i suoi interni, funzionali più che di decoro, non rispecchiano lo sfarzo dell’esterno.
  • Monastero dos Jerónimos: un monastero storico, anch’esso patrimonio UNESCO, celebre per la sua straordinaria architettura gotica e manuelina. All’interno si trovano le tombe di Vasco da Gama e del poeta Luís de Camões.
  • Castello di São Jorge: è il castello medievale che domina la città dall’alto di una collina. Offre viste spettacolari su Lisbona e sul fiume Tago, oltre a un interessante museo archeologico.
  • Quartieri di Alfama e Bairro Alto: ma l’atmosfera della città si vive principalmente tra le strade dei suoi quartieri. Alfama è il quartiere più antico della città, famoso per le sue stradine tortuose e le case decorate con azulejos. Bairro Alto è noto per la sua vivace vita notturna, con numerosi bar, ristoranti e locali di fado.
  • Museo Nazionale di Arte Antica: si tratta di uno dei musei più importanti del Portogallo, ospita una vasta collezione di opere d’arte portoghese ed europea, tra cui dipinti, sculture e arti decorative.

Cosa fare a Lisbona

Lisbona travolge, quindi è quasi inutile provare a fare un elenco delle cose da fare; ma ci proviamo. Passeggiate lungo il fiume Tago, piacevole a qualsiasi ora. Prendete un po’ di tempo per la visita al famoso mercato Time Out a Cais do Sodré, e almeno per il museo MAAT, lungo il fiume, che espone artisti plastici, pittori, architetti e intellettuali. Riservate un po’ di energie per la vivace vita notturna di Bairro Alto, con sottofondo di musica fado nei locali tradizionali. Un viaggio in tram può essere l’ideale per riposare e fare un giro autentico per la città. Se avete un po’ di tempo a disposizione, potete allungarvi per una passeggiata alla Feira da Ladra, il mercatino delle pulci che si svolge il martedì e il sabato a campo de Santa Clara, dietro il monastero di São Vicente de Fora.  Per una pausa, prendete posto in una pasticceria storica per assaggiare i famosi pasteis de Belèm; invece per un cocktail, raggiungete il Miradouro de Santa Luzia, una romantica terrazza panoramica che permette di ammirare dall’alto il vecchio quartiere di Alfama e il fiume Tago.

Come arrivare

Lisbona è servita dall’Aeroporto Humberto Delgado, ben collegato con voli internazionali. La città dispone di una rete di trasporti pubblici efficienti, tra cui metro, tram, autobus e traghetti,  per spostarmi all’interno della città a seconda dei giorni si possono valutare abbonamenti e card: La Lisboa Card consente l’uso illimitato del trasporto pubblico di Lisbona, con l’accesso gratuito a più di 30 musei e punti d’interesse.

Alcobaça: un tuffo nella storia

Alcobaça si trova nella regione centrale del Portogallo, a circa 100 km a Nord di Lisbona.

Cosa vedere

Sono due i punti di maggiore interesse per cui questa città è celebre e merita una visita.

  • Monastero di Santa Maria. Nel lontano 1153 il re Alfonso I, re di Portogallo, fece ergere un luogo di culto in dedicazione del famoso teologo e filosofo Bernardo di Chiaravalle: ecco come ebbe inizio la costruzione dello straordinario monastero di Alcobaça. Oggi patrimonio dell’UNESCO, il monastero è famoso per la sua imponente architettura gotica. All’interno, le tombe di re Pedro I e Inês de Castro raccontano una tragica storia d’amore. Meritano una visita approfondita l’enorme chiesa, il cosiddetto “chiostro del silenzio”, la sagrestia e la sala capitolare.
  • Museo do Vinho. Situato in un’ex cantina del XVIII secolo, il museo offre un’affascinante panoramica sulla produzione vinicola della regione. Oltre a una vasta collezione di strumenti vinicoli, è possibile partecipare a degustazioni di vini locali.

Cosa fare a Alcobaça

Esplorare il centro storico di Alcobaça, passeggiando è il modo migliore per iniziare. Si possono visitare le numerose chiese storiche e rilassarsi lungo il fiume Alcoa. Per scoprire il territorio e i suoi prodotti tipici, è possibile partecipare a una degustazione di vini locali e assaggiare i dolci tradizionali, come il Pão de Ló.

Come arrivare

Alcobaça è facilmente raggiungibile in auto da Lisbona. Ci sono anche autobus regolari che collegano la città a Lisbona e ad altre località della regione.

Fatima: la spiritualità incontra la modernità

Fatima si trova nella regione centrale del Portogallo, a circa 130 km a nord di Lisbona. Non ha bisogno di troppe presentazioni e neanche di spiegare il motivo per cui è famosa in tutto il mondo e accoglie turisti e devoti durante tutto l’anno.

Cosa vedere a Fatima

  • Santuario di Nostra Signora di Fatima è uno dei più importanti luoghi di pellegrinaggio cattolico al mondo. È  stato costruito nel luogo delle apparizioni mariane del 1917, quando la Vergine Maria apparve a tre giovani pastorelli, Lucia, Francesco e Giacinta. Il complesso del santuario comprende la Basilica di Nostra Signora del Rosario, la Cappella delle Apparizioni e la moderna Basilica della Santissima Trinità. La Cappella delle Apparizioni è il cuore spirituale del santuario, costruita esattamente dove avvennero le apparizioni. Ogni anno, milioni di pellegrini visitano Fatima per pregare, partecipare alle processioni e celebrare le ricorrenze mariane, specialmente il 13 maggio e il 13 ottobre, date delle prime e ultime apparizioni. Il Santuario di Nostra Signora di Fatima non è solo un luogo di profonda devozione, ma anche un simbolo di pace e speranza per i fedeli di tutto il mondo.
  • Museo delle Cere di Fatima offre una ricostruzione dettagliata degli eventi storici delle apparizioni mariane e della vita dei tre pastorelli. È un’attrazione interessante sia per i fedeli che per i curiosi.

Cosa fare

A prescindere dalla devozione e fede, partecipa alle celebrazioni religiose e alle processioni può essere molto suggestivo ed emozionante. Per approfondire, merita una visita il Museo del Santuario sulla storia delle apparizioni mariane. Con un po’ di tempo a disposizione, si possono esplorare i dintorni della città, che offrono splendidi paesaggi naturali.

Come arrivare

Fatima è raggiungibile in auto da Lisbona. Per chi viaggia con i mezzi, ci sono autobus frequenti che collegano Fatima a Lisbona e ad altre città portoghesi.

Fatima, cosa vedere

Fonte: iStock

Santuario di Nostra Signora di Fatima

Porto, la seconda città più grande del Portogallo

Porto è la seconda città più grande del Portogallo, si trova sulla costa nord-occidentale del paese, lungo il fiume Douro, ed è famosa per il suo vino, ma non solo.

Cosa vedere a Porto

  • Ponte Dom Luís I è un ponte ad arco in ferro che collega Porto a Vila Nova de Gaia. È uno dei simboli della città e offre viste spettacolari sul fiume Douro e sui quartieri storici di entrambe le città.
  • Cantine di vino porto a Vila Nova de Gaia. Situate sulla riva opposta del fiume Douro, queste cantine offrono visite guidate e degustazioni del famoso vino porto. Scoprire la storia e il processo di produzione di questo vino unico è un modo originale e autentico per conoscere questo territorio e la sua cultura.
  • Quartiere di Ribeira, Patrimonio dell’UNESCO, è caratterizzato da strade acciottolate, case colorate e una vivace atmosfera lungo il fiume. Ideale per una passeggiata serale e per godersi la cucina locale in uno dei numerosi ristoranti.
  • Libreria Lello, considerata una delle librerie più belle del mondo, con la sua scala centrale e gli elaborati dettagli in legno. È una tappa imperdibile per gli amanti dei libri e dell’architettura.
  • Cattedrale di Porto (Sé do Porto), un’imponente cattedrale romanica-gotica che offre viste panoramiche sulla città e sul fiume Douro. All’interno, ammira il chiostro decorato con azulejos.

Cosa fare

Con poco tempo a disposizione, un’opzione può essere la crociera sul fiume Douro, magari seguita dalla visita alle cantine di vino Porto a Vila Nova de Gaia. Il mercato locale Mercado do Bolhão è immersivo e offre uno spaccato di vita quotidiana e autentica. Il centro storico è invece la location ideale per la serata.

Come arrivare

Porto è servita dall’Aeroporto Francisco Sá Carneiro, con collegamenti internazionali, anche low cost. La città dispone di una rete di trasporti pubblici efficiente, tra cui metro, tram e autobus, comodi per chi decide di visitare Porto e dintorni con i mezzi pubblici.

cosa fare a Porto

Fonte: iStock

Vista su Porto

Coimbra: la città universitaria

Coimbra si trova nella regione centrale del Portogallo, a metà strada tra Lisbona e Porto.

Cosa vedere a Coimbra

  • Università di Coimbra. Fondata nel 1290, è una delle università più antiche d’Europa. La Biblioteca Joanina, con i suoi splendidi interni barocchi, e la Cappella di São Miguel sono tra le attrazioni principali.
  • Cattedrale Vecchia (Sé Velha) è una cattedrale romanica del XII secolo, nota per la sua architettura austera e il chiostro tranquillo. Offre un’interessante panoramica sulla storia religiosa di Coimbra.
  • Monastero di Santa Clara-a-Velha: un monastero gotico situato lungo il fiume Mondego, famoso per le sue rovine suggestive. Fu abbandonato a causa delle frequenti inondazioni e sostituito dal Monastero di Santa Clara-a-Nova.

Cosa fare

A Coimbra bisogna farsi trascinare dalla vivacità del quartiere studentesco, e visitare i giardini botanici dell’università. Al tramonto può essere piacevole una passeggiata lungo il fiume Mondego; mentre per la sera, si può cenare nel centro in un locale con spettacolo e concerto di fado coimbrão, una variante del tradizionale fado portoghese.

Come arrivare

Coimbra è ben collegata via treno e autobus con Lisbona e Porto. In auto, è facilmente raggiungibile tramite l’autostrada.

Quando andare in Portogallo

Il Portogallo è una destinazione ideale tutto l’anno. In inverno si possono apprezzare le città; mentre in estate si possono abbinare le visite culturali e più urbane alla costa ventosa e a tratti incontaminata, meta ideale per chi ama gli sport acquatici.

Cosa mangiare in Portogallo

La cucina portoghese è ricca e varia, con piatti deliziosi come il bacalhau à brás (baccalà alla brace), il caldo verde (zuppa di cavolo verde) e il francesinha (sandwich ricco di carne e formaggio tipico di Porto). Da assaggiare i dolci tipici come i pastéis de nata (paste alla crema) e di accompagnare i pasti con un bicchiere di vino Porto o Vinho verde.

 

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Visitare il cuore dell’Europa: come arrivare in Lussemburgo

Trovarsi nel cuore dell’Europa. È la sensazione che si prova all’arrivo nel Granducato di Lussemburgo, Paese minuscolo ma dalla storia importante e con un ruolo significativo nella formazione dell’Unione Europea. Oggi Città di Lussemburgo, con i suoi 125.000 abitanti, è la capitale ufficiale della UE, oltre che del Paese, e sede della Corte di Giustizia Europea.
L’aeroporto di Lussemburgo Findel è dunque il punto di partenza ideale per visitare il centro dell’Unione, ben collegato con gli altri scali internazionali e facilmente raggiungibile via terra anche da Belgio, Francia e Germania.

Come raggiungere il Lussenburgo Airport

aeroporto Lussemburgo

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Uno dei Terminal dell’aeroporto di Lussemburgo

Il Lussemburgo Airport si trova ad est della città, a soli 8 km di distanza, ed è l’unico aeroporto internazionale del paese. È dotato di due terminal, l’A e il B, collegati tra loro attraverso un ponte pedonale coperto. È facilmente raggiungibile in auto dal Belgio, attraverso le autostrade A6 e A1, dalla Germania, con la A1, e dalla Francia con la A3 e la A1. C’è naturalmente la possibilità, più economica e pratica per chi giunge in Lussemburgo per un breve soggiorno nella capitale, di arrivare e spostarsi dall’aeroporto con i mezzi pubblici. Gli autobus urbani delle linee 6, 16 e 29 fermano alla stazione centrale di Città del Lussemburgo. Partono ogni 15-20 minuti e il tempo di percorrenza è di circa 30 – 45 minuti, in base al traffico. In stazione come in aeroporto trovi anche un efficiente servizio taxi, in caso decidessi per questa opzione. Considera però che nonostante la breve distanza, una corsa in taxi dall’aeroporto al centro cittadino ti costerà circa 30 euro.
Già pianificata e in fase di costruzione un’utilissima estensione della rete tramviaria che raggiungerà il Lussemburgo Airport. Secondo quanto dichiarato, già dal 2025 sarà possibile prendere il tram per spostarsi tra il Lussemburgo Airport e il centro cittadino, attraverso la stazione ferroviaria della capitale. Una scelta economica e sostenibile per muoversi da e per l’aeroporto.

Cosa vedere in Lussemburgo

Il Granducato di Lussemburgo, certamente famoso per la presenza delle istituzioni europee, banche e grandi aziende, vanta ettari di campagna incontaminata e offre paesaggi e viste panoramiche da togliere il fiato, tutte da esplorare. Ogni regione del Lussemburgo ha qualcosa di speciale da offrire, che si tratti della Terra delle Rocce Rosse a sud, della Mullerthal, della regione della Mosella, delle Ardenne a nord o della stessa Città di Lussemburgo.

Inoltre, con 600 km di piste ciclabili e oltre 20 percorsi ciclabili sicuri, il Lussemburgo offre numerose opportunità per esplorare la sua maestosa campagna in bicicletta. Le piste ciclabili sono segnalate e sottoposte a regolare manutenzione per garantire un viaggio senza problematiche. Chi alla bicicletta preferisce le escursioni a piedi, potrà seguire uno dei 200 sentieri escursionistici, per un totale di quasi 5000 km, sparsi in tutto il Paese, attraverso cui esplorare le sue incantevoli foreste e le rigogliose valli, i fiumi che serpeggiano lentamente e i laghi cristallini.

Sede di tre siti del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, il Granducato è un paradiso per gli amanti della storia e della cultura. Grazie alla sua posizione strategica in Europa, il Lussemburgo è diventato una delle più grandi città fortificate del continente. Gran parte di queste fortificazioni sono rimaste in piedi per raccontare il ricco passato del Paese.

Infine, potrai provare i tanti sapori della cucina lussemburghese, che vanta una miriade di influenze culturali. Sia che tu preferisca un sontuoso pasto a 5 stelle o uno spuntino veloce, troverai sicuramente qualcosa capace di stuzzicare il tuo palato. Naturalmente, oltre al buon cibo c’è anche il buon vino ed è per questo che una visita in Lussemburgo è d’obbligo. La regione della Mosella è rinomata per il suo vino bianco dolce e per i numerosi vigneti che costeggiano il fiume.

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Quando andare a Tirana: clima e temperature della capitale albanese

L’Albania, negli ultimi anni, è diventata davvero una meta di grande attrattiva. Complici un mare che non ha nulla da invidiare a quello delle coste italiane poco distanti, prezzi più abbordabili e un – almeno per ora – minor affollamento, il Paese dell’aquila bicefala ha saputo mettersi in mostra come una delle mete più in voga del momento.
Non solo mare ovviamente, perché un viaggio in Albania non può tralasciare di portarti a visitare Tirana. La capitale del Paese è ricca di attrazioni ed è stata capace di unire le testimonianze del suo passato con una forte spinta verso la modernità. Una città che rappresenta bene lo spirito del popolo albanese, e che sta lavorando per lasciarsi alle spalle i suoi periodi più difficili, guardando al futuro con speranza.

Qual è il periodo migliore per visitare Tirana?

Data la sua posizione geografica, si trova al centro del Paese, a circa 25 km dalla costa di Durazzo, la capitale albanese gode di un clima mediterraneo, con inverni tutto sommato miti, anche se piovosi, ed estati calde e soleggiate. Non è difficile intuire quindi che, come per tante città d’arte italiane, i periodi migliori per una visita siano i mesi primaverili e l’inizio dell’autunno. Nelle stagioni intermedie, infatti, puoi godere generalmente di belle giornate, con temperature gradevoli per stare all’aperto senza soffrire il caldo afoso di luglio o agosto. Chiaramente, se la tua intenzione invece è quella di recarti anche al mare, il discorso cambia. In questo caso devi mettere in conto che, nei mesi estivi, la presenza del turismo si fa sentire maggiormente, così come quella del caldo. In particolare, i venti di scirocco che soffiano dall’Africa possono far arrivare la temperatura in città fino a 43°C, come accaduto nell’estate del 2023.

Nonostante abbiamo detto come in genere il clima di Tirana sia mite e piacevole, devi ricordare che in inverno, ad esempio, possono esserci giornate particolarmente fredde a causa dell’arrivo di venti provenienti dalla Russia. La temperatura più bassa mai raggiunta in città è quella registrata nel gennaio del 1968, quando a Tirana i dispositivi metereologici segnarono il record di -10C°, temperature decisamente basse per la città albanese. In generale, anche dicembre, a causa delle intense piogge, non è uno dei mesi migliori per scegliere di visitare Tirana.

I dati climatici di Tirana mese per mese

Gennaio e febbraio sono i mesi dal clima più rigido per Tirana, anche se le temperature non sono poi così basse. La media è di 7°C, con la minima di poco sopra lo zero e le massime fino a 13°C. Nelle notti più fredde però la temperatura media è di -5°C. Gennaio è anche il mese più buio, con meno ore di luce al giorno, quindi decisamente non il migliore per partire alla volta di Tirana.

A marzo, generalmente mite, la temperatura media si attesta sui 17°C, con picchi alla fine del mese anche di 28°C. La minima più bassa è stata quella registrata nel 2005, quando di notte la temperatura a Tirana scese fino a -3°C.

Aprile e maggio sono decisamente i mesi migliori per visitare la capitale albanese. La temperatura media è intorno ai 20°C, mentre la minima si ferma a 3°C. Le giornate sono sensibilmente più lunghe e con molte ore di luce a disposizione si traggono i vantaggi migliori dalla visita. Ad esempio, aprile e maggio sono i mesi ideali per salire sulla Torre dell’Orologio di Tirana e ammirare la vista panoramica sulla città dall’alto, potendo contare, con maggiore probabilità, di una bella giornata di sole. In questo periodo dell’anno risulta particolarmente piacevole scoprire uno dei quartieri più cool della città, simbolo in qualche modo della sua rinascita dopo gli anni difficili del secolo scorso: si tratta del Blloku, ricco di bar, locali e ristoranti e molto in voga tra i giovani. È proprio in questo quartiere che si trova anche la Sky Tower, un grattacielo – come suggerisce il nome – da cui è possibile osservare la città dall’alto e farsi servire da bere all’interno del suo bar girevole.

A giugno invece la temperatura può essere già sensibilmente troppo calda e afosa per visitare Tirana senza soffrire le alte temperature, che arrivano anche a superare i 30°C. Luglio e agosto sono decisamente i mesi meno consigliabili per camminare lungo le strade della capitale albanese, il periodo è perfetto per andare al mare . In piena estate la temperatura arriva facilmente sopra i 40°C. Meglio rimandare a fine settembre, quando il caldo si sarà affievolito ma le temperature saranno rimase gradevoli, e le ore di luce ancora sufficienti per stare all’aperto fino a cena.

Anche ottobre rappresenta una valida alternativa per chi desidera conoscere Tirana. Meno turisti in giro, clima ancora mite con temperature che registrano una media di 20°C, e ancora poche precipitazioni.

Novembre e dicembre sono mesi in cui può capitare una bella giornata ma bisogna considerare che ad accompagnare la nostra visita sarà, probabilmente, la pioggia. Le temperature scendono e di notte si comincia anche ad arrivare vicino allo zero.

Nuovo bazar a Tirana

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Le decorazioni natalizie del nuovo bazar di Tirana

Cosa vedere a Tirana d’inverno

Potendo scegliere, sarebbe preferibile scoprire Tirana in un altro periodo dell’anno ma per chi ama o può viaggiare solo in quei mesi dell’anno, la capitale albanese offre lo stesso molte possibilità. Tra queste, sicuramente, i musei costruiti all’interno dei bunker inizialmente creati per proteggersi in caso di attacchi nucleari, come il Bunk’Art 1 e Bunk’Art 2. Il primo, nella parte Nord-Est della città, è un grande edificio con oltre 100 stanze. Oggi raccoglie le testimonianze della storia dell’esercito albanese e delle vite dei suoi soldati durante il regime. Il Bunk’Art2 invece, al centro di Tirana, è dedicato ai crimini commessi dai comunisti nei confronti degli albanesi fino al 1991. Un altro luogo decisamente interessante, da visitare in una fredda giornata invernale, è il Museo dei Servizi Segreti. Viene anche chiamato Casa delle Foglie per via delle piante rampicanti sulla facciata dell’edificio. Durante la Seconda Guerra Mondiale divenne la sede della Gestapo nazista, poi il luogo da cui le autorità comuniste controllavano la vita degli albanesi. Qui troverai le inquietanti attrezzature che servivano per spiare i cittadini.

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Corfù: una perla dell’arcipelago ionico in Grecia

Corfù, conosciuta anche come Kerkyra, è una delle perle dell’arcipelago ionico in Grecia, riconosciuta a livello internazionale per le sue bellezze naturali, la sua storia millenaria e la tipica ospitalità greca. Si trova nella parte settentrionale dell’arcipelago, al largo delle coste nord-occidentali della Grecia. La sua posizione strategica ha reso l’isola un crocevia di culture e influenze nel corso dei secoli, evidenti nei suoi monumenti storici e nelle tradizioni locali. L’isola è celebre per il suo paesaggio variegato, che va dalle lunghe spiagge sabbiose alle colline ricoperte di ulivi e cipressi, fino alle cime montuose che offrono viste mozzafiato sul Mar Ionio.

Le Spiagge Incantevoli di Corfù

Corfù è famosa per le sue spiagge paradisiache che si estendono per chilometri lungo la costa. Ecco alcune delle più rinomate:

Paleokastritsa

Situata sulla costa nord-occidentale di Corfù, Paleokastritsa è un complesso di baie incantevoli circondate da scogliere verdi e acque cristalline. È il luogo ideale per esplorare grotte marine, fare snorkeling o semplicemente rilassarsi sulla sabbia dorata sotto il sole greco. Il Monastero di Paleokastritsa, situato su una collina che domina la baia, offre una vista panoramica mozzafiato e rappresenta una significativa testimonianza storica e spirituale dell’isola.

Glyfada

Con la sua lunga distesa di sabbia dorata e acque poco profonde, Glyfada (all’altezza della città di Corfù ma sulla costa ovest) è perfetta per le famiglie e gli amanti del mare. La costa servita con bar e ristoranti sulla spiaggia è perfetta per godersi tramonti spettacolari sul mar Ionio.

Canal d’Amour a Sidari

Celebre per la sua leggenda romantica, Canal d’Amour, a Nord, è famosa per le sue formazioni rocciose uniche che si dice possano aiutare coppie innamorate a trovare l’amore eterno. Ma non solo leggenda, perché la spiaggia è anche nota per le sue acque cristalline e i colori mozzafiato delle rocce.

Agios Gordios

Situata sulla costa occidentale di Corfù, Agios Gordios è una spiaggia incantevole circondata da colline verdi e uliveti. Le sue acque calme e limpide la rendono perfetta per nuotare e praticare sport acquatici come il windsurf. Il villaggio adiacente offre taverne tradizionali dove è possibile gustare piatti locali e immergersi nella vivace vita notturna estiva.

Issos Beach

Issos Beach si trova sulla costa meridionale di Corfù ed è caratterizzata da una lunga distesa di sabbia dorata e acque poco profonde. Questa spiaggia è ideale per le famiglie e per chi cerca tranquillità, grazie alla sua atmosfera rilassata e alla bellezza naturale circostante. Le dune di sabbia le danno un tocco di fascino selvaggio, rendendo Issos Beach una destinazione perfetta per chi ama la natura incontaminata e le lunghe passeggiate sulla spiaggia (oltre che divertentissima per i più piccoli!).

Corfù Town

Il centro storico

Corfù Town, il cui centro antico è patrimonio UNESCO, è la città più grande dell’isola. Situata nella zona centro-orientale sull’isola, lungo la costa, il suo centro storico si estende a sud del porto turistico e si sviluppa attraverso un labirinto di stradine che richiamano l’architettura veneziana. La Spianada è una vasta piazza-giardino che funge da punto d’incontro per gli abitanti della città, con il campo da cricket che testimonia l’influenza britannica nella regione. La Cittadella, un’antica area fortificata sul mare, è collegata alla Spianada da un ponte che attraversa il canale e vale la pena di essere visitata, anche solo per una passeggiata. Oltre al centro storico, i punti salienti includono le chiese ortodosse di Agios Spiridonas e Agios Andonios, nonché la piazza del municipio con la sua cattedrale cattolica. Da non perdere anche il Palazzo di Achilleion, la residenza estiva dell’imperatrice Elisabetta d’Austria, circondata da giardini lussureggianti e decorata con opere d’arte eclettiche.

I Musei di Corfù

Il Palazzo di San Giorgio e San Michele (Palaia Anaktora) ospita il Museo di arte asiatica, fondato durante il protettorato britannico di Sir Thomas Maitland. Situato nella città vecchia di Corfù, il museo è uno dei luoghi più suggestivi della città, con una collezione permanente che comprende migliaia di pezzi di arte cinese, giapponese, del sud-est asiatico e dell’Asia centrale. Qui sono organizzate anche esibizioni e mostre temporanee. Accanto alla chiesa del XV secolo di Antivouniotissa si trova il Museo di Antivouniotissa, che custodisce una collezione di icone risalenti dal XV al XX secolo, offrendo una preziosa testimonianza della storia artistica e religiosa di Corfù.

Altri Borghi

Palaiokastritsa

Questo pittoresco villaggio è il punto di partenza ideale per esplorare le baie circostanti e il Monastero di Paleokastritsa, arroccato su una collina che domina la baia. Il Monastero di Paleokastritsa risale al XIII secolo ed è dedicato alla Vergine Maria. Oltre alla sua importanza religiosa, il monastero ospita un piccolo museo con icone bizantine e manufatti religiosi. Le stradine strette e i caffè  sul lungomare di Paleokastritsa offrono un’atmosfera autentica e rilassata, ottima per una pausa.

Kassiopi

Situata nella parte nord-est dell’isola, Kassiopi è una località balneare tranquilla con un’antica fortezza e spiagge tranquille ideali per il relax. Da visitare: il porto pittoresco e le rovine dell’antico castello per una panoramica storica dell’area.

Benitses

Questo villaggio pittoresco sulla costa orientale è famoso per le sue rovine romane. Qui si possono visitare i resti delle Terme Romane, parte di una grande ed elegante villa, di cui rimane gran parte del calidarium, luogo dove si facevano i bagni in acqua calda e di vapore, e frammenti del frigidarium, sala in cui si facevano i bagni in vasche a bassa temperatura. Si trovano anche i resti di una vecchia fabbrica di ceramica romana. La visita può essere interessante per gli appassionati di storia e per prendere una pausa dalle spiagge.

Info pratiche su Corfù

Cosa mangiare a Corfù

Le specialità locali includono il pastitsada, un gustoso stufato di carne in salsa di pomodoro, e il sofrito, fettine di carne cucinate con vino e aglio. I frutti di mare sono protagonisti nei menu delle taverne lungo la costa, offrendo piatti come l’octapodi stifado, un guazzetto di polpo in salsa di pomodoro e spezie locali. Da assaggiare il formaggio kefalotyri, servito fritto o grigliato, e i dolci come il saganaki, un dessert a base di feta, miele e sesamo.

Arrivare a Corfù

Corfù è facilmente accessibile in aereo con scalo all’Aeroporto Internazionale di Corfù, che collega l’isola alle principali città europee, specialmente durante la stagione estiva. È anche possibile raggiungere Corfù via traghetto da diverse località della Grecia continentale (come da Igoumenitsa) e anche dall’Italia. Per esplorare l’isola, conviene noleggiare l’auto per visitare le spiagge remote e le pittoresche città di montagna in massima libertà e autonomia. In ogni caso, i trasporti pubblici e i taxi sono disponibili per spostarsi tra le località più popolari.

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Sofia: cosa vedere nella città più bella della Bulgaria

Tra le mete europee meno gettonate c’è sicuramente Sofia, la capitale della Bulgaria. Eppure, questa città dal fascino eclettico, con una storia importante alle spalle, offre tantissimi luoghi di interesse in grado di conquistare qualsiasi tipologia di viaggiatore. Sapevate, per esempio, che è la terza città più antica d’Europa, dopo Atene e Roma? Qui i momenti da dedicare alla cultura e all’architettura si alternano al relax garantito dai meravigliosi parchi e giardini, i quali offrono un’oasi di pace e tranquillità lontana dal traffico del centro e degli ampi viali.

Sofia è anche una città economica, facilmente raggiungibile dall’Italia e ricca di scenari creativi e originali dentro ai quali trascorrere le proprie serate senza prosciugare il portafoglio. In questa piccola guida forniamo tutte le informazioni utili per visitarla: da quando andare a cosa vedere, fino alle specialità gastronomiche assolutamente da non perdere.

Quando visitare Sofia

Vicina all’Italia e raggiungibile con facilità grazie ai numerosi voli low cost, Sofia rappresenta la città perfetta anche per una semplice fuga nel weekend. Ma quando andare per godersela al meglio? Il periodo ideale è compreso tra maggio e settembre, con primavere miti ed estati calde; l’inverno, invece, può diventare particolarmente freddo e nevoso. Le precipitazioni, piuttosto rare, si concentrano soprattutto nella tarda primavera. Per chi vuole ammirarla in un periodo speciale, consigliamo di indossare il cappotto più caldo presente nel guardaroba e di visitarla in occasione delle vacanze natalizie. Nelle zone principali della città vengono allestiti i famosi mercatini di Natale e le vie sono allegramente addobbate a festa. Ricordate che il Natale è ortodosso, quindi le date sono diverse dalle nostre!

Cosa vedere nella capitale della Bulgaria

Una passeggiata nel centro di Sofia vi permetterà di conoscere e approfondire la storia della città, caratterizzata da cinque secoli di dominio ottomano seguiti da un periodo di indipendenza (durante l’alleanza Balcanica) e dall’influenza sovietica della Repubblica Popolare Bulgara. Da cosa partire per scoprire Sofia? Di seguito le architetture e le attrazioni da non perdere.

Cattedrale di Alexander Nevski

Questo è uno dei luoghi più importanti della città, dedicato a un eroe nazionale russo. Perché russo e non bulgaro? Perché fu proprio la Russia ad aiutare la Bulgaria a combattere gli ottomani per porre fine a una dominazione durata ben 500 anni. La Cattedrale di Alexander Nevski fu costruita tra il 1882 e il 1912 e ospita un museo di icone provenienti da tutto il paese e può essere visitata gratuitamente.

Cattedrale di Sofia

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Cattedrale di Alexander Nievski a Sofia

Chiesa di Santa Sofia e il Complesso dell’Antica Serdica

Vicino alla cattedrale si trova la chiesa di Santa Sofia, la più antica della capitale. Risalente al VI secolo, oggi è considerata un’attrazione imperdibile grazie al suo museo sotterraneo: diversi scavi archeologici, infatti, hanno rivelato una necropoli di epoca romana sotto e intorno alla basilica bizantina. Il complesso rappresenta l’antichissima Sredec, il nome utilizzato nel II secolo per parlare della città.

Chiesa Russa di San Nicola e Chiesa di Boyana

Quella di San Nicola è una splendida chiesa ortodossa costruita al posto della moschea Saray, distrutta in seguito alla liberazione dall’invasione russa. Al suo interno custodisce affreschi particolari e mostra tutta la sua bellezza attraverso i tetti turchesi e dorati. Patrimonio UNESCO è invece la chiesa di Boyana, dove è possibile ammirare 90 affreschi testimonianza dell’arte medievale bulgara. Questo gioiello sorge sulle pendici del monte Vitosha ed è possibile acquistare un biglietto cumulativo che permette di visitare anche il Museo Nazionale di Storia, ricco di tesori aurei dei traci, di statue romane, di costumi popolari e di icone ortodosse.

Viale e Monte Vitosha

Impossibile visitare Sofia e non fare una passeggiata lungo Viale Vitosha. Questo lungo viale inizia nel centro storico e conduce a uno dei parchi più belli della città, Yuzhen Park (Parco del Sud), molto frequentato dai sofioti nel fine settimana. Lungo la strada sono presenti tanti negozi dove fare shopping, bar, ristoranti e il Palazzo Nazionale della Cultura (NDK), dove si svolgono conferenze e concerti. Per chi ha tempo a disposizione, consigliamo di fare un salto a Monte Vitosha, distante 8 chilometri dal centro di Sofia, e facilmente raggiungibile con i mezzi. D’inverno si trasforma in una frequentata pista sciistica, mentre d’estate viene aperta al pubblico una seggiovia che permette di apprezzare lo splendido panorama.

Cosa mangiare a Sofia

Lo sappiamo tutti, il modo migliore per scoprire una città è provare i suoi piatti tipici! La capitale bulgara offre scenari molto interessanti dove trovano spazio sia le specialità tradizionali che proposte moderne e innovative. Tra le protagoniste indiscusse di ogni menù ci sono le zuppe, sia a base di carne che di verdure, solitamente consumate come antipasto e, in alcuni ristoranti, preparate nei classici recipienti in terracotta. Gli amanti della carne devono provare le kebabche (salsicce di maiale speziate cotte alla griglia) e le kyufte (sorta di hamburger di maiale). Se dopo un paio di giorni dedicati alla cucina bulgara vi sentite appesantiti, non preoccupatevi, perché a Sofia sono tanti i locali specializzati anche in cucine fusion, vegane e vegetariane.

Cucina tipica bulgara

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Piatti tipici della cucina bulgara

Sofia: locali e vita notturna

Sofia è una città giovane e molto attiva. I bulgari amano divertirsi e frequentare locali e la vita notturna è vivace e ricca di sorprese. Sono tanti i club e le discoteche dove ballare musica di tutti i generi come il famoso Carrusel Club. Per entrare nello spirito della città visitate un locale dove suonano musica Chalga, un genere molto di moda che fonde ritmi europei e balcanici. Una zona frequentata da giovani e studenti è Studentski Grad, il quartiere universitario, dove troverete tanti club e locali con birre e vino a prezzi economici.