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Pastéis de Belém: la pasticceria più antica (e buona) di Lisbona

Quando si parla di Lisbona, la capitale del Portogallo, non si può fare a meno di menzionare una delle sue più grandi delizie culinarie: i Pastéis de Belém. Questi dolci portoghesi, conosciuti anche come Pastéis de Nata, sono un’autentica icona gastronomica del Paese e una tappa obbligata per i golosi di tutto il mondo.

In questo articolo, esploreremo l’affascinante storia della più famosa pasticceria di Lisbona, l’omonima Pastéis de Belém e scopriremo perché questa pasticceria continua a deliziare il palato dei cittadini e dei turisti da oltre cento anni.

L’origine dei Pastéis de Belém

La storia dei Pastéis de Belém ha inizio nel 1837, quando la pasticceria Antiga Confeitaria de Belém aprì le sue porte nel quartiere di Belém, a pochi chilometri dal centro di Lisbona. Fondata da monaci del vicino Mosteiro dos Jerónimos, la pasticceria aveva l’obiettivo di sostenere finanziariamente il monastero. Fin dall’inizio, la ricetta segreta dei Pastéis de Belém fu custodita gelosamente dai monaci, trasmessa solo a pochi selezionati.

Ancora oggi, i Pastéis de Belém sono prodotti secondo la ricetta originale dei monaci, che rimane un segreto ben custodito. Solo un ristretto numero di persone conosce gli ingredienti e il processo di preparazione esatti. La pasta sfoglia croccante e delicata viene riempita con una crema pasticcera leggera e vellutata, aromatizzata con vaniglia e cannella. I pasticceri esperti lavorano abilmente l’impasto per ottenere una consistenza perfetta, e ogni Pastel de Belém viene cotto in forno a temperature elevate per creare quella caratteristica superficie bruciata e croccante.

All’interno della pasticceria di Belém

Situata nel quartiere di Belém a Lisbona, la Pastéis de Belém è la pasticceria più antica della città, nonché la più buona. I dolci sfornati dalle mani sapienti di chi ci lavora sono, infatti, una prelibatezza più unica che rara. Quando si visita la pasticceria di Belém, si viene accolti da un’atmosfera tradizionale e accogliente. Le pareti sono adornate da piastrelle colorate e fotografie d’epoca, creando un’atmosfera che ricorda l’antica Lisbona. Le dolci tentazioni esposte nelle vetrine sono irresistibili, e non appena si ordina un Pastel de Belém, si viene rapiti dal suo aroma delizioso e dal sapore unico.

I Pastéis de Belém vengono serviti caldi, spolverati di zucchero a velo e cannella. Il contrasto tra la croccantezza della pasta sfoglia e la cremosità della crema pasticcera è semplicemente divino. Il consiglio è quello di gustarli con una tazza di caffè portoghese o con un bicchiere di Porto, per esaltarne al massimo i sapori.

Oltre ai Pastéis de Belém, la pasticceria offre anche una selezione di altri dolci tradizionali portoghesi, come il Pão de Deus (pane dolce), il Travesseiro (un pasticcino a forma di cuscino) e il Queijada (una sorta di cheesecake). Tuttavia, i Pastéis de Belém rimangono i protagonisti indiscussi e continuano a richiamare visitatori da tutto il mondo.

Certo, non è la sola pasticceria della capitale portoghese, ma qui la delizia è assicurata e c’è un motivo preciso. I Pastéis de Nata, ovvero i tortini tradizionali portoghesi, sono preparati seguendo la ricetta originale, che ovviamente è segretissima. Si va dicendo che solo tre persone in tutta Lisbona la conoscano!

I tortini di Lisbona

Trattandosi di una ricetta segreta, ancora oggi a prepararli sono pochissime persone: il capo pasticcere e i suoi due aiutanti, che realizzano sfoglia e ripieno. Una volta pronto l’impasto, a lavorarlo sono i vari cuochi della pasticceria, che sistemano la pasta sfoglia in piccoli contenitori, riempiendoli poi con la crema, e infornandoli ad alte temperature. Ma attenzione, se i Pastéis de Nata sono diffusi in tutto il Portogallo, i Pastéis de Belém si trovano solo qui, a Lisbona. E pur assomigliandosi, non sono uguali, perché la ricetta segreta è custodita esclusivamente da questa pasticceria.

Pastéis de Belém

Fonte: iStock

Un pastel de Belém
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Nicosia: clima e temperatura della capitale cipriota

Nicosia, nota anche come Lefkosia, è la capitale divisa di Cipro. La sua storia risale a migliaia di anni fa, rendendola una delle più antiche città abitate ininterrottamente nel mondo, e si intreccia con quella ricca e complessa dell’isola.

Storia e divisione di Nicosia

Le origini della capitale cipriota possono essere fatte risalire all’Età del Bronzo, quando nella zona si stabilì un piccolo insediamento. Nel corso dei secoli, la città fiorì sotto diverse civiltà, tra cui i Micenei, gli Assiri, gli Egizi, i Persiani e i Romani. Fu proprio durante il periodo romano che Nicosia acquistò importanza come centro amministrativo regionale.

Nei secoli successivi, Nicosia ha visto l’ascesa e la caduta di diverse potenze, tra cui i Bizantini, i Lusignano, i Veneziani e gli Ottomani. Ognuno di questi imperi ha lasciato il proprio segno sulla città, contribuendo al suo patrimonio architettonico e culturale unico.

Uno dei periodi più significativi della storia di Nicosia si è verificato durante l’epoca medievale, quando i Lusignano, una famiglia nobile francese, governarono su Cipro, trasformando Nicosia in una fiorente città medievale, circondata da imponenti mura difensive. Queste mura, ancora oggi in piedi, racchiudono la città vecchia e presentano undici bastioni e tre porte.

La dominazione dei Lusignano fu segnata da un grande splendore culturale ed economico, con la costruzione di diverse chiese e palazzi, e la città divenne un importante centro commerciale, crocevia di culture tra Europa e Oriente.  Nel 1489, Cipro passò poi sotto il dominio della Repubblica di Venezia, che ne mantenne il controllo per quasi un secolo. I Veneziani rafforzarono le mura della città e costruirono nuovi edifici in stile rinascimentale. Quasi un secolo dopo, nel 1570, gli Ottomani conquistarono la città dopo un lungo assedio, segnando l’inizio del dominio ottomano su Cipro, che durò per circa 300 anni. Fu in quella fase che Nicosia conobbe un periodo di declino e la sua importanza diminuì. Gli Ottomani lasciarono il loro segno sulla città attraverso la costruzione di moschee, bagni turchi e altre strutture architettoniche, come i mercati ma anche per le discriminazioni e persecuzioni religiose subite dalla minoranza greco-cipriota.

Nel XX secolo Nicosia è stata testimone di cambiamenti significativi dovuti alla situazione politica dell’isola. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Cipro divenne una colonia britannica e Nicosia l’epicentro dei movimenti politici e sociali che ne sostenevano l’indipendenza. Questo portò a tensioni tra le comunità greco-cipriota e turco-cipriota, culminate in un periodo di disordini e violenze negli anni Sessanta e Settanta. Nel 1974, un colpo di Stato militare sostenuto dalla Grecia spinse la Turchia a intervenire e a occupare la parte settentrionale dell’isola, compresa una parte di Nicosia. Da allora, Nicosia è stata divisa in due parti: la parte meridionale controllata dalla Repubblica di Cipro, abitata prevalentemente da greco-ciprioti, e la parte settentrionale nota come Repubblica turca di Cipro del Nord, abitata prevalentemente da turco-ciprioti.

Nicosia Buyuk Hann

Fonte: iStock

Lo splendido Buyuk Hann di Nicosia

Nicosia, una situazione in evoluzione

Nonostante la divisione, visibile per via della “linea verde” che delimita la zona cuscinetto, di circa 300 mt., controllata dalle Nazioni Unite tramite le forze UNFICYP, a tenere separate le due aree e di un valico di frontiera che permette il passaggio controllato tra le due parti, Nicosia rimane un importante centro culturale, economico e politico dell’isola di Cipro. È sede di numerosi siti storici, musei ed eventi culturali che mostrano il ricco patrimonio della città. La storia di Nicosia è una testimonianza della resilienza e della complessità della storia di Cipro. Riflette le diverse influenze e lotte che hanno trasformato la città in ciò che è oggi, un luogo in cui le antiche tradizioni si fondono con le aspirazioni moderne. Negli ultimi anni ci sono stati alcuni progressi in merito al processo di riunificazione, anche se le tensioni tra le due comunità rimangono alte per via di alcune questioni come lo status di Cipro, la proprietà delle terre e i diritti dei rifugiati. Nonostante le difficoltà, ci sono anche segnali di speranza e cooperazione tra le due comunità e vengono organizzati regolarmente eventi e scambi culturali per promuovere il dialogo e la comprensione reciproca. Inoltre le nuove generazioni di greco-ciprioti e turco-ciprioti mostrano un atteggiamento più aperto e disponibile al dialogo rispetto al passato. La speranza quindi è che un giorno Nicosia possa tornare ad essere una città unita e capitale di un’isola riunificata, per il raggiungimento di un processo di pace duraturo su cui giocano un ruolo fondamentale Nazioni Unite, Unione Europea e gli altri attori internazionali. attraverso il ruolo fondamentale di Nazioni Unite, Unione Europea

Il clima di Nicosia: quando visitare la capitale divisa

Nicosia, capitale di Cipro, vanta un clima mediterraneo caratterizzato da estati lunghe, calde e secche, e inverni brevi e miti. Si tratta sicuramente di una destinazione ideale per chi ama le temperature elevate e le giornate lunghe mentre generalmente, le stagioni dal clima più gradevole per poter godere a pieno della propria visita, anche dal punto di vista enogastronimico, sono la primavera e l’autunno.

Temperature medie:

  • Media annua: 19°C
  • Mese più freddo: gennaio (10°C)
  • Mese più caldo: luglio (33°C)

Precipitazioni:

Le precipitazioni medie annue si aggirano intorno ai 350 mm, concentrate principalmente nei mesi invernali, pur non essendo mai abbondanti. Da maggio a settembre, il periodo più secco, le precipitazioni sono scarsissime.

Inverno (dicembre – febbraio):

Le temperature medie oscillano tra i 10°C e i 15°C, decisamente gradevoli. Pur essendo inverno, le giornate sono per lo più oleggiate, con limitate piogge occasionali. Le precipitazioni nevose sono rare, ma possono verificarsi nelle zone montuose dell’isola. A febbraio l’isola festeggia il Carnevale, un’ottima scusa per viaggiare in questo periodo.

Primavera (marzo – maggio):

Il periodo migliore per visitare Nicosia: le temperature medie raggiungono i 20°C, a maggio, le giornate sono lunghe e soleggiate, quasi del tutto assenti le precipitazioni. A maggio si tiene inoltre il Festival Internazionale di Teatro, un buon motivo per visitare la capitale dell’isola in questa stagione.

Estate (giugno – agosto):

Il periodo più caldo e secco dell’anno, in cui si va anche incontro al rischio siccità. Le temperature medie superano i 30°C in luglio e agosto, con giornate lunghe e soleggiate. In questi mesi è assolutamente necessario proteggersi dal sole con creme, cappelli e occhiali scuri, evitando di andare incontro a fastidiose scottature o di incorrere in pericolosi colpi di calore.

Autunno (settembre – novembre):

Le temperature medie iniziano a calare, riassestandosi intorno ai 20°C nel mese di novembre. Aumenta la possibilità di andare incontro a giornate nuvolose e le prime piogge autunnali rinfrescano l’aria e abbeverano la terra resa arida dall’estate. A settembre si tiene il Festival di Musica e questo rimane uno dei migliori momenti dell’anno, insieme alla primavera, per visitare la capitale cipriota.

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Piatti tipici di Cipro: in viaggio tra le tavole dell’isola

Non c’è nulla di più affascinante dello scoprire un luogo attraverso la sua tradizione culinaria. Sedersi a tavola in un Paese straniero significa molto più che nutrirsi: è un’occasione per conoscere la storia di quel luogo, comprenderne le abitudini e le relazioni che ruotano attorno alla tavola. Ogni singolo ingrediente è una piccola tessera di un puzzle molto più ampio che ci aiuta ad avere una visione più completa dell’anima di una comunità; ogni piatto è un racconto da assaporare che parla di storia, tradizioni familiari e identità culturali. Ecco il nostro viaggio alla scoperta dei piatti tipici di Cipro e della sua profondissima tradizione culinaria.

Caratteristiche della cucina cipriota

La cucina di Cipro è un melting-pot di influenze greche, turche, mediorientali e britanniche; una fusione che riflette la sua storia complessa. Questa splendida isola nel cuore del Mar Mediterraneo, infatti, ha fatto da casa, sin dai tempi antichi, a numerose civiltà ognuna delle quali ha lasciato un segno indelebile sul suo genoma culinario locale. Quella cipriota è una cucina ricca e autentica, caratterizzata da una varietà di sapori e ingredienti freschi e locali come gli ortaggi (base di molti piatti), le erbe aromatiche, come il prezzemolo e la menta, che giocano un ruolo importante nell’insaporire ogni pietanza; e i formaggi, in particolare l’Halloumi, sono prodotti tradizionali sull’isola e rappresentano un elemento fondamentale della dieta cipriota. Il nostro tour dei sapori di Cipro inizia da qui, partendo dalla colazione fino al dessert.

La colazione a Cipro: piatti tipici per iniziare la giornata

Non c’è nessun pasto importante tanto quanto il primo della giornata. Ma se noi italiani abbiamo delle abitudini tutte nostre, come sono quelle dell’Isola di Cipro? Le opzioni variano da dolci a salate ma, a prescindere da questa scelta, la colazione è più leggera rispetto agli altri pasti della giornata, proprio come in molte altre culture mediterranee tra cui la nostra. Ecco alcuni dei principali componenti della colazione cipriota:

  • Halloumi: il formaggio cipriota per eccellenza con una consistenza semidura che gli permette di essere grigliato o fritto senza sciogliersi. Questo formaggio viene servito a colazione in compagnia di verdure fresche – come pomodori o cetrioli – e pane. In alcuni casi viene anche servito in abbinata al melone creando un’opzione fresca e perfetta per chi ama la combo dolce e salato.
  • Bougatsa: una specialità ereditata dalla tradizione culinaria della Grecia. Si tratta di una sfoglia ripiena di formaggio o carne. Questa pietanza ha anche una versione dolce, molto apprezzata sull’Isola, il cui ripieno è costituito da crema pasticcera e completata da una spolverata di zucchero a velo e cannella. Questo dolce viene spesso accompagnato da un caffè cipriota, creando un perfetto equilibrio di sapori.
  • Olio-Ladopitta: focaccia tradizionale cipriota preparata con olio d’oliva e spesso servita con miele o formaggio, a seconda delle preferenze. È un’opzione leggera ma gustosa, ideale per chi cerca una colazione semplice e deliziosa.
  • Frutta fresca e yogurt: una colazione che si avvicina molto a quella italiana, grazie all’ampia varietà di frutta fresca che offre l’isola, specialmente in estate. Angurie, meloni, fichi e arance si tuffano in un morbido letto di yogurt solleticando dolcemente il palato di chi sceglie questa opzione per il buongiorno.

Per quanto riguarda il luoghi della colazione, una menzione d’onore va alle panetterie locali e ai loro deliziosi prodotti da forno come i tiropita (sfoglie ripiene di formaggio), spanakopita (sfoglie ripiene di spinaci e formaggio), e vari tipi di pane appena sfornato. Questi prodotti, accompagnati da un bicchiere di latte o da un caffè, rendono la colazione il momento perfetto per fare il pieno di energie prima di affrontare una giornata alla scoperta di Cipro.

Halloumi piatto tipico di Cipro

Fonte: iStock

Halloumi: un piatto tipico di Cipro

Pranzare o cenare a Cipro: i piatti principali della tradizione

Arriviamo con il nostro viaggio culinario ai pasti più sostanziosi della giornata: il pranzo e la cena. I piatti tipici di Cipro vengono consumati indifferentemente a pranzo o a cena e portano sulle tavole cipriote un mix potente di colori e sapori, anche grazie all’ampio uso di spezie che viene fatto. Ecco alcuni piatti tipici di Cipro da provare assolutamente durante il tuo viaggio per scoprire la cultura di un’isola dal fascino antico.

  • Meze: come nella tradizione culinaria turca, anche i ciprioti danno il via al pasto con i meze, un assortimento di piccoli antipasti da condividere con gli altri commensali, spesso serviti in ciotoline coloratissime. Tra i meze più apprezzati troviamo la salsa tzatziki (yogurt con cetriolo e aglio), l’hummus (purea di ceci), il taramosalata (crema di uova di pesce) e il dolmades (foglie di vite ripiene).
  • Kleftiko: un piatto tradizionale a base di agnello marinato in erbe aromatiche e cotto lentamente in un forno di argilla. Se sei un amante della carne non puoi perderti questo piatto così tenero da sciogliersi in bocca.
  • Souvlaki: anche questo è un piatto ereditato dalla tradizione greca ed è anche uno dei più amati dagli isolani. Consiste in dei gustosissimi spiedini di carne marinati e grigliati, tradizionalmente accompagnati da verdure fresche come pomodori e cipolle; e da pane pita e salsa tzatziki.
  • Moussaka: piatto tipico del Levante, composto da melanzane, carne macinata, patate e besciamella e cotto al forno fino a ottenere una superficie dorata e croccante. Come composizione richiama molto le caratteristiche della nostra Lasagna o della Parmigiana ma il gusto è molto più speziato. Questo piatto è perfetto per chi ama le cene abbondanti, ricche di gusto e di consistenza.

Piatti tipici di Cipro: i dolci

Qual miglior modo per concludere un pasto se non quello di regalare una punta di dolcezza al nostro palato? Anche in termini di dessert la cucina cipriota ha tanto da offrire, con una gamma di sapori che spaziano dal dolce intenso alle opzioni più delicate. Ecco la nostra Top 3 per concludere un pasto in bellezza:

  • Loukoumades: deliziose palline di pasta fritta, immerse nel miele o nello sciroppo e spolverate con cannella e noci tritate. I Loukoumades sono dolcetti deliziosi che sorprendono per la loro consistenza croccante fuori e morbida dentro. I ciprioti li portano in tavola durante le festività e rappresentano un dolce momento da condividere con famiglia e amici. I Loukoumades possono essere arricchiti con una spruzzata di cioccolato o crema, rendendoli ancora più irresistibili.
  • Baklava: uno dei dolci più celebri e amati non solo a Cipro ma in tutto il Medio Oriente e nei Balcani. È composto da strati di pasta fillo sottilissima, farciti con noci tritate (solitamente noci o mandorle) e bagnati con sciroppo di miele o zucchero. La preparazione di questo dolce richiede tempo e precisione, e ogni famiglia cipriota ha la propria variante segreta della ricetta.
  • Glyka tou Koutaliou: sono dei “dolci al cucchiaio” particolari, nonché una delle prelibatezze più tipiche dell’isola. Si tratta di frutti interi o pezzi di frutta conservati in uno sciroppo di zucchero denso. I più comuni sono i fichi, le ciliegie, le noci, i petali di rosa, e le bucce di agrumi. Questi dolci sono sempre accompagnati da un bicchiere di acqua fredda o da una tazza fumante di caffè cipriota.

Bevande tipiche cipriote: cultura a sorsi

Per concludere il nostro viaggio alla scoperta dei sapori di Cipro, è fondamentale fermarsi un attimo ad analizzare anche le bevande tipiche dell’isola che accompagnano, sin dai tempi antichi, le pietanze delle tavole cipriote. Anche in questo caso abbiamo stilato una Top 3 di bevande da provare assolutamente per scoprire la cultura di Cipro, un sorso alla volta.

  • Commandaria: considerato come uno dei vini più antichi al mondo la Commandaria è un vino dolce da dessert – simile al nostro Passito come intensità – e preparato con uve essiccate al sole. Un solo bicchiere di questo vino ricco e complesso, racchiude la lunghissima tradizione vitivinicola di Cipro.
  • Zivania: un’acquavite tradizionale ottenuta dalla distillazione delle vinacce, spesso servita come digestivo.
  • Caffè cipriota: il caffè cipriota si avvicina molto al caffè turco; preparato in un bricco di rame e servito in una piccola tazza con il fondo lasciato non filtrato. È forte e aromatico, ideale per una pausa durante la giornata. Come per noi italiani, bersi un caffè è un rituale sociale importante a Cipro, un momento di relax e conversazione.

A Cipro il cibo diventa un momento di condivisione

Sedersi a tavola in quest’isola è un vera e propria esperienza sociale. Come in Italia, le persone si radunano attorno allo stesso tavolo, i pasti sono lunghi e fanno da scenografia a momenti di condivisione e conversazione. L’approccio appassionato dei ciprioti nei confronti della cucina traspare anche da alcuni piatti tipici, come i Meze che rappresentano la quintessenza della condivisione, dato che questo assortimento di piccoli piatti è pensato in primis per essere condiviso tra tutti i commensali. Anche preparare da mangiare è spesso un’attività collettiva a Cipro: in alcune occasioni, infatti, è comune vedere tutta la famiglia coinvolta, dai bambini agli anziani. Insomma, mangiare a Cipro è una scusa per passare del tempo insieme alle persone amate, rafforzando i rapporti e creandone di nuovi.

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Cosa vedere a Larnaca: i luoghi da visitare

Cittadina piacevole e ricca di fascino, Larnaca è la terza città di Cipro per numero di abitanti. Ogni anno attira a sé turisti di tutto il mondo che la scelgono per la bellezza delle sue spiagge, la sua cultura e la sua atmosfera calda e accogliente.

Si tratta di un piccolo luogo che riesce a raccontare la storia di due diverse culture, affascinanti e suggestive. Quali sono? Le due parti di Cipro che la completano:  quella greca e quella turca. Entrambe sono preziose per Larnaca così come la vediamo oggi, anche se in realtà la città appartiene alla parte greca dell’isola. Se si ha in programma un viaggio a Larnaca sarà utile avere chiaro cosa vedere e cosa fare per non perdersi quelle che sono le attrazioni da visitare assolutamente.

Cosa vedere a Larnaca

Essendo una cittadina ricca di storia e cultura proveniente da due zone diverse tra loro, Larnaca rappresenta nel modo più naturale un luogo senza tempo il cui fascino viene espresso anche da monumenti e punti di interesse che propone. Molti sono i luoghi da visitare, ma alcuni sono inevitabilmente più curiosi di altri. Vediamo quali sono.

Chiesa di San Lazzaro

Considerata spesso il simbolo della città, la chiesa greco ortodossa di San Lazzaro è stata edificata nel IX secolo dall’imperatore Leone VI sulla tomba di San Lazzaro, dal quale prende il nome.  Oltre a essere interessante per la sua architettura in stile bizantino, lo è anche per il museo ecclesiastico a cui è annessa dove sono esposti manufatti religiosi e reliquie.

Moschea di Hala Sultan Tekke

Si dice che questa moschea ottomana del XVI secolo sia stata costruita sul sito dove la zia di Maometto, Umm Haram, fu uccisa. Ancora oggi contiene le spoglie della donna. Si tratta di un importante luogo di pellegrinaggio per i musulmani, ma anche per tutti i turisti curiosi di scoprire la sua storia affascinante. È considerato uno dei luoghi sacri più importanti dell’Islam.

Il castello

Si tratta di un castello medievale che fu costruito dai crociati nel XII secolo a difesa del porto della città. In tutti questi anni è stato utilizzato in molti modi, prima come fortezza poi come prigione e ancora come residenza. Oggi la struttura in alcune delle sue numerose sale ospita un museo che organizza mostre sulla storia della città Larnaca e di Cipro.

Il lago salato

Non solo monumenti ed edifici storici, Larnaca propone anche altri luoghi interessanti da non perdere come, appunto, il lago salato, bacino prosciugato e ricoperto di sale. Non è difficile immaginare la bellissima atmosfera che si respira di fronte a questo tappeto bianco. In inverno accoglie uccelli migratori come fenicotteri e cigni, motivo per cui è meta per il bird watching. È così importante che l’organizzazione Bird Life International l’ha inserita tra le aree ornitologiche più rilevanti d’Europa. A renderlo ancora più singolare, il sentiero naturalistico che costeggia il lago e che fiancheggia la già citata moschea di Umm Haram.

Cosa vedere a Larnaca in 2 giorni

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Lago salato, Larnaca

Il porto

Zona che non presenta troppe attrazioni da visitare, ma è curioso scoprirlo comunque per la sua atmosfera sognante. In stile veneziano, questo porto mantiene ancora la sua struttura originale che racconta la storia di Larnaca e delle sue origini.

Cosa fare a Larnaca

Una volta chiariti i luoghi da vedere assolutamente a Larnaca, è necessario conoscere tutte le cose che ci sono da fare nella cittadina cipriota per essere certi di vivere un’esperienza indimenticabile.

Passeggiate e giornate di mare a Finikoudes

Come non dedicare un po’ del nostro tempo in questi luoghi alle spiagge più belle. Tra queste c’è Finikoudes, la spiaggia della città lunga circa 600 metri che nei mesi estivi è affollatissima. Il motivo è semplice, non è soltanto rapida da raggiungere, ma è anche molto comoda grazie alle sue acque basse e cristalline, oltre che alla possibilità di noleggiare sdraio e lettini a prezzi contenuti. Bagni e relax, sì, ma anche passeggiate lungo il litorale e aperitivi, Finikoudes è anche questo.

Il relitto dello Zenobia

Dal porto di Larnaca ogni giorno partono delle immersioni organizzate per vivere un’esperienza unica nel suo genere: visitare il relitto dello Zenobia che si trova all’interno di una riserva naturale. Lo Zenobia è stato un traghetto svedese che nel giugno del 1980 affondò durante il suo viaggio inaugurale nelle acque davanti alla città ciprota. Per i turisti che amano le immersioni è sicuramente una delle cose da fare a Larnaca.

Cosa vedere a Larnaca in pochi giorni

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Cosa vedere a Larnaca, luoghi da non perdere

Passeggiare nel quartiere turco più caratteristico

Viaggiare da sempre significa anche entrare in contatto con le tradizioni e la cultura dei paesi che si decide di visitare. Il quartiere turco, in questo caso, è proprio uno dei luoghi perfetti per farlo. Chiamato ancora oggi Skala, il quartiere presenta le vie scritte in lingua turca che permettono al viaggiatore di immergersi nella sua atmosfera tipica fatta di calma e storia, che nonostante la presenza dei numerosi turisti è ancora facile da respirare.

Percorrere il Larnaca Salt Lake Trail

Si tratta di un percorso pedonale che dalla moschea di Hala Sultan Tekke costeggia il lago salato e arriva fino all’acquedotto di Kamares, realizzato nel 1794. I suoi archi fanno pensare a quelli tipici degli acquedotti romani. In attività fino agli anni Cinquanta, ancora oggi è un luogo di quelli da non perdere durante un viaggio in queste zone cipriote.

Ultimi consigli

Se si ha in mente un viaggio a Larnaca è importante sapere che non ci sono problemi legati alle stagioni. Questo perché si tratta di una meta perfetta in ogni mese dell’anno grazie alle sue temperature miti e alle poche pioggie che la rendono ideale per tutti i turisti. Se proprio si desidera visitarla nel momento in cui è nel suo massimo splendore anche per quanto concerne i servizi turistici, l’estate è senza dubbio la stagione migliore. Per muoversi all’interno della città ci sono vari modi, ma i più utilizzati sono gli autobus e i taxi. Il viaggio si trasformerà in un’esperienza ancora più bella se si decide di scoprire Larnaca a piedi, soprattutto perché le sue distanze ravvicinate lo rendono possibile.

 

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Clima e temperatura di Riga: il momento migliore per un viaggio in Lettonia

Riga, la capitale della Lettonia, è una città affascinante e dall’anima molto giovane, situata sulle rive del Mar Baltico . Riga è perfetta per un viaggio che prenda un weekend lungo. La sua architettura art nouveau, il centro storico patrimonio dell’UNESCO e la vivace scena culturale la rendono una destinazione imperdibile per tutti i tipi di viaggiatori, da chi cerca una destinazione perfetta per lo smart working fino ad arrivare agli amanti dei viaggi itineranti e on the road. Tuttavia, il clima e la temperaruta di Riga possono influenzare significativamente l’esperienza di viaggio.

Stiamo parlando di un paese affacciato sul Baltico, con tutto quello che questo significa. La posizione geografica di Riga influisce direttamente sul suo clima. La città gode di un clima continentale umido con influenze marittime, caratterizzato da inverni freddi ed estati miti. La vicinanza al Mar Baltico modera le temperature estreme, ma porta anche umidità e precipitazioni. Conoscere il clima e la temperatura di Riga è fondamentale per l’organizzazione del tuo viaggio in Lettonia e per sapere quando è il migliore momento dell’anno per visitare Riga e le zone circostanti.

La primavera a Riga: il risveglio dal letargo invernale

Riga si trova nella parte nord-orientale dell’Europa e nella regione baltica. Un viaggio nella capitale della Lettonia è qualcosa da fare prima o poi. Le sue coordinate geografiche sono approssimativamente 56.95° N di latitudine e 24.10° E di longitudine. Considerando queste informazioni è facile comprendere perché le stagioni non corrispondano esattamente a quelle italiane. La primavera, pur andando da marzo a maggio, presenta una vera e propria coda d’inverno nella prima parte. Riga si riscalda e si risveglia in modo graduale: clima e temperature di Riga a marzo ci portano in un momento dell’anno che sembra di più il nostro inverno e, a maggio, si raggiungono i 10-15°C. Questo è un buon momento per visitare Riga, poiché la città non è ancora affollata di turisti e il suo progressivo risveglio la rende molto affascinante. Tra aprile e maggio, i parchi fioriscono regalando dei colori davvero speciali. Quando le fioriture, in Italia, sono già sparite, a Riga sono nel loro vivo.

L’estate di Riga: giornate lunghe e sole fino a tardi

L’estate è il periodo più popolare per visitare Riga. Sono molti i viaggiatori che partono alla scoperta della città di Riga in questo periodo. Le temperature, in estate, sono miti, con medie che oscillano tra i 15°C e i 25°C. Luglio è il mese più caldo. Le giornate sono lunghe e soleggiate, ideali per esplorare la città e i dintorni. Le spiagge vicine, come Jurmala, sono molto frequentate e gli eventi culturali e musicali sono numerosi.

Negli ultimi anni, anche le regioni vicino al Baltico hanno avuto giornate estive con temperature decisamente “da spiaggia”. Il Mar Baltico non è un mare profondo e questo aiuta i viaggiatori che vogliono provare l’ebbrezza di fare il bagno in un paese nordico: l’acqua non sarà mai davvero fredda in estate. Un’esperienza da provare durante il tuo viaggio a Riga, così come non potrai perdere, proprio nei giorni vicini al Solstizio d’estate, è la possibilità di ammirare dei tramonti infiniti a orari insoliti. La posizione così a nord di Riga garantisce tramonti estivi intorno alle 22.30, soprattutto nel mese di giugno.

L’autunno a Riga: la stagione dei colori caldi

Per quanto riguarda clima e temperatura a Riga, l’autunno porta un graduale raffreddamento, con la colonnina di mercurio che scende dai 10-15°C di settembre ai 0-5°C di novembre. Questa stagione, però, è generosa in quanto a colori. Ottobre è particolarmente pittoresco con le tinte autunnali che avvolgono i parchi e le strade. Sebbene il clima possa essere variabile e a volte piovoso, l’autunno offre un’atmosfera tranquilla e meno affollata.

Sicuramente un momento unico per un viaggio a Riga, con l’aggiunta di qualche giorno da passare nella natura, proprio per ammirare il foliage in questo paese Baltico. I parchi della capitale lettone sono dei posti adatti per ammirare il foliage in questo periodo dell’anno. Non scordare di visitare il Giardino Vermanes, il parco più antico di Riga, proprio per ammirare i colori autunnali. Clima e temperatura di Riga, in questa stagione, non sono mai portatori di sorprese ma, verso la fine di novembre, potresti anche considerare di trovare un po’ di neve. Informati prima e parti con la giusta attrezzatura e abbigliamento.

L’Inverno a Riga: la città diventa un posto incantato

Gli inverni a Riga sono freddi, con temperature che spesso scendono sotto lo zero. Gennaio è il mese più freddo, con temperature medie che variano tra -6°C e -1°C. Le nevicate sono comuni. Perché fare un viaggio in inverno a Riga? Semplicemente per godere dell’atmosfera e del paesaggio cittadino: tutto diventa molto suggestivo, soprattutto durante le festività natalizie, quando la città si illumina con mercatini di Natale e decorazioni festose.

Clima e temperatura di Riga in inverno richiedono di partire con una giacca adeguata e calzature adatte anche a fondi stradali un po’ ghiacciati. Uno dei luoghi da visitare a Riga in inverno è il Parco Kronvalda che, grazie ai suoi laghetti e piccoli corsi d’acqua, offre superficie ghiacciate e riflettenti, perfette per scattare delle foto spettacolari della capitale della Lettonia.

Quando fare un viaggio a Riga

Fonte: 123RF

Riga al tramonto

Quando fare un viaggio in base a clima e temperatura a Riga

Come per ogni posto del mondo, tutti i periodi possono essere perfetti per un viaggio a Riga. Stando all’andamento di clima e temperatura, il miglior periodo potrebbe essere quello rappresentato dalla tarda primavera (maggio) e dall’intera estate (giugno-agosto). Il clima è piacevole, le giornate sono lunghe e questo concede davvero molto tempo per tutte le attività che si vogliono fare in viaggio a Riga e per godere di tramonti incredibili.

L’inizio dell’autunno (settembre) è un’altra ottima scelta e può essere definito come un buon periodo alternativo per visitare Riga. Le temperature sono ancora miti e i colori autunnali aggiungono un fascino particolare alla città. È anche un periodo meno affollato rispetto all’estate, rendendo l’esperienza di visita più rilassante.

Riga è una destinazione perfetta per chi ama l’inverno. In questa stagione, la città può offrire un’esperienza di viaggio magica, soprattutto durante il periodo natalizio. Le nevicate, le decorazioni festive e i mercatini di Natale aiutano a regalare questo senso di pura magia. Tuttavia, preparatevi al freddo e alle possibili difficoltà legate alle condizioni meteorologiche.

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Quartieri di Nicosia: le zone migliori dove soggiornare

L’affascinante capitale di Cipro – Nicosia – è una città unica nel suo genere essendo l’ultima capitale al mondo divisa in due parti. Passeggiando per le sue strade, si può percepire l’incontro tra Oriente e Occidente, con un centro storico ricco di antichi edifici e moschee alternate da chiese bizantine e piazze animate. Scegliere dove soggiornare può essere complesso, i quartieri che variano dal pittoresco e storico al moderno e vivace, sono tutti splendidi. In questo articolo ti guidiamo, quartiere dopo quartiere, per aiutarti a scegliere la zona migliore per il tuo hotel o B&B a Nicosia.

Nicosia: un po’ di storia

Situata nella terza isola per dimensioni del Mar Mediterraneo, la città è così suddivisa:

  • La parte meridionale, controllata dalla Repubblica di Cipro.
  • La parte settentrionale, controllata dalla Repubblica Turca di Cipro del Nord, riconosciuta dalla sola Turchia.

Questa divisione risale al 1974 quando, nell’ex colonia britannica, al colpo di stato della Guardia Nazionale di Cipro – sostenuto dalla Grecia – seguì l’invasione della parte settentrionale dell’isola per mano dell’esercito turco, che portò alla cattura di una significativa porzione del nord dell’isola (inclusa la parte settentrionale di Nicosia). Questa separazione è mantenuta da una zona cuscinetto dell’ONU nota come la Linea Verde. Nel 1983, la parte settentrionale dichiarò unilateralmente l’indipendenza come Repubblica Turca di Cipro del Nord venendo riconosciuta unicamente dalla Turchia. La comunità internazionale infatti considera questo territorio come territorio della Repubblica di Cipro.

Dove dormire a Nicosia: meglio a Nord o Sud?

Dopo aver esplorato brevemente la storia della città e in generale dell’isola di Cipro, necessaria per avere una maggior comprensione del luogo dove andrai a soggiornare, scopriamo insieme quali sono i migliori quartieri di Nicosia per soggiornare per lunghi o brevi periodi. Innanzitutto, è importante specificare che, nonostante la divisione in essere, passare da una parte all’altra della città è relativamente semplice grazie a vari punti di attraversamento, come ad esempio quello di Ledra Street, che permette il passaggio pedonale tra le due zone della città. Non sono necessari visti particolari per la maggior parte dei visitatori, ma è importante portare con sé il passaporto. Le procedure di controllo sono generalmente rapide e senza complicazioni.

In termini di prezzi, soggiornare nella parte settentrionale di Nicosia tende a essere più economico rispetto alla parte meridionale. La Repubblica Turca di Cipro del Nord utilizza la Lira Turca come valuta principale, il che contribuisce a prezzi più bassi per beni e servizi rispetto all’Euro utilizzato nella Repubblica di Cipro. I visitatori possono trovare alloggi, cibo e attività a prezzi più accessibili nella parte nord della città, rendendola una scelta attraente per i viaggiatori che amano le mete low-cost. Tuttavia, è importante segnalare che la parte meridionale offre una gamma più ampia di opzioni di alloggio, comprese strutture di lusso e hotel boutique, che possono giustificare i costi leggermente più alti.

Zona Nord: guida ai quartieri dove prenotare l’hotel a Nicosia

Se nell’organizzare il tuo viaggio a Nicosia, preferiresti soggiornare nella zona meridionale della città, ecco i 4 quartieri migliori per cercare la tua sistemazione:

Centro Storico (Laiki Geitonia)

Il centro storico di Nicosia è caratterizzato da strette stradine pedonali, edifici tradizionali e numerosi negozi, ristoranti e caffè. La zona è particolarmente vivace, con molte attrazioni turistiche, tra cui:

  • Il Museo di Cipro, che ospita una vasta collezione di reperti archeologici per un affascinante viaggio attraverso la storia dell’isola, dall’era preistorica fino all’epoca romana, con esposizioni che includono statue, ceramiche e gioielli antichi.
  • La Cattedrale di San Giovanni, un magnifico esempio di architettura barocca risalente al XVII secolo, famosa per i suoi affreschi che adornano le pareti interne e che raffigurano scene bibliche e momenti salienti della storia religiosa di Cipro, una tappa imperdibile per chi visita la capitale.

Se sei alla ricerca di un’esperienza autentica della vita cipriota e di una comoda vicinanza alle principali attrazioni, questo è probabilmente il quartiere più adatto a te. I costi per gli alloggi in questa zona possono variare, con opzioni che vanno dai piccoli B&B agli hotel di fascia media​.

Agioi Omologites

Situato a ovest del centro storico, Agioi Omologites è un quartiere residenziale calmo e tranquillo, ben collegato con il resto della città. La zona è nota per i suoi parchi come, ad esempio, il Parco di Athalassa; e offre una varietà di opzioni per la ristorazione e lo shopping. È ideale per chi cerca un soggiorno più rilassato, lontano dalla frenesia del centro storico. Gli alloggi qui tendono a essere più economici rispetto al centro storico, con una buona selezione di appartamenti, pensioni​ e hotel.

Engomi

Engomi è una delle aree più moderne e sviluppate di Nicosia, situata anch’essa a ovest del centro città. È sede di numerose ambasciate, l’Università di Cipro, e grandi centri commerciali come il Mall of Cyprus. La zona è perfetta per chi preferisce soggiornare in un ambiente contemporaneo con tutte le comodità del caso. I prezzi degli alloggi possono essere leggermente più alti a causa della sua popolarità e della qualità delle strutture disponibili​.

Lykavitos

Lykavitos, a sud del centro storico, è un quartiere residenziale benestante, noto per le sue belle case e le strade alberate. La zona è tranquilla e si trova a breve distanza dal centro, rendendola un’opzione eccellente per chi desidera un luogo tranquillo e accessibile. Questa opzione può essere perfetta qualora viaggiassi in compagnia della tua famiglia. Gli alloggi qui tendono ad essere di fascia medio-alta, riflettendo la qualità dell’area residenziale​.

Zona Nord: guida ai quartieri dove prenotare l’hotel a Nicosia

Strada di Nicosia

Fonte: iStock

Scorcio pittoresco di una strada del centro di Nicosia

Se, invece, per il tuo soggiorno nella splendida capitale cipriota preferisci alloggiare nella zona settentrionale, ecco i 4 quartieri dove scegliere la tua sistemazione, sulla base delle tue preferenze.

Centro Storico di Nord Nicosia

Il cuore della parte settentrionale di Nicosia è sicuramente il centro storico, caratterizzato da architetture ottomane e gotiche. Tra le principali attrazioni troviamo:

  • Il Büyük Han, antico caravanserraglio, ovvero una specie di albergo primitivo storicamente utilizzato in Oriente per la sosta delle carovane e ora adibito a mercato artigianale.
  • La Moschea Selimiye, originariamente una cattedrale gotica trasformata in moschea.

La zona è ideale per chi desidera immergersi nella storia e nella cultura. Gli alloggi qui sono generalmente più economici rispetto alla parte meridionale, con molte pensioni e hotel di fascia medio-bassa a disposizione​.

Samanbahçe

Samanbahçe è uno dei primi progetti di edilizia popolare a Cipro del Nord, costruito nel XIX secolo. La zona è famosa per le sue tipiche case storiche e il suo ambiente pittoresco. È un luogo affascinante per soggiornare e che offre un’atmosfera tradizionale e tranquilla. I prezzi degli alloggi sono molto accessibili, rendendolo una scelta eccellente per i viaggiatori attenti al budget​.

Arabahmet

Arabahmet è un altro quartiere storico della parte settentrionale di Nicosia. Noto per le sue tradizionali case ottomane e le strade acciottolate, è un’area ricca di storia e offre una varietà di piccoli caffè e ristoranti dove si può gustare la cucina tipica locale. Gli alloggi in questa zona tendono ad essere economici, con molte opzioni di guesthouse e piccoli hotel boutique​.

Kyrenia Gate

Questo quartiere è situato vicino all’antica porta di Kyrenia ed è una delle prime aree che si incontrano entrando nella parte settentrionale della città. Si tratta di una zona vivace anche grazie ai suoi numerosi negozi e mercati, i quali la rendono ideale per gli amanti della movida, soprattutto notturna, che cercano soggiorni in zona animate e ricche di attività. Anche qui, i costi degli alloggi sono generalmente inferiori rispetto alla parte sud, con una buona scelta di sistemazioni economiche.

 

In conclusione, Nicosia offre una vasta gamma di opzioni per il soggiorno adatte alle esigenze di tutti. Che si preferisca l’atmosfera storica e tradizionale del centro della città meridionale, la modernità dei quartieri occidentali, o il centro storico della parte settentrionale, c’è sempre qualcosa che soddisfa le esigenze di ogni viaggiatore. L’accessibilità tra le due parti della città rende possibile esplorare e sperimentare entrambe le culture, offrendo un’esperienza di viaggio ricca, variegata e decisamente unica.

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Itinerario in Camargue tra borghi, cavalli e saline

Uno scenario fiabesco dove cavalli bianchi, fenicotteri e tori incontrano saline misteriose e borghi senza tempo. Stiamo parlando di Camargue, una regione del sud della Francia considerata tra le più magiche e affascinanti. Il perché è molto semplice: qui la bellezza selvaggia del territorio si sposa alla perfezione con le tradizioni di una cultura millenaria che affianca la soavità della Francia al calore e alla vivacità spagnola. Quest’area è formata dal delta del fiume Rodano ed è costituita soprattutto da saline, estendendosi a sud di Arles per oltre 30 chilometri.

Molto diversa dal resto della Provenza, dai campi di lavanda al glamour della Costa Azzurra, Camargue conquista con il suo fascino selvaggio da assaporare in un itinerario di tre giorni alla scoperta dei suoi luoghi più belli. Preparatevi a danzare con i gitani, a lasciarvi ammaliare da animali splendidi e a perdervi tra le strade acciottolate di antichi borghi.

Giorno 1: a spasso tra borghi e saline

Da dove partire per scoprire la regione di Camargue se non dalla sua porta d’accesso? La città di Arles è un luogo ricco di storia che affonda le sue radici nell’epoca del glorioso impero romano testimoniato dai resti di imponenti monumenti come il teatro antico, le terme di Costantino, numerosi templi e obelischi. Patrimonio UNESCO, Arles fu anche la casa di Van Gogh per un anno, dal 1888 al 1889, dove creò oltre 300 opere d’arte tra cui “Terrasse de Cafe La Nuit”. Questo café esiste ancora ed è inutile dirvi che rappresenta uno degli spot più fotografati!

La seconda tappa da non perdere è Aigues Mortes, città fortificata ed ex quartier generale dei cavalieri templari, da dove partì la crociata del XIII secolo. Passeggiare sulle sue mura, alte 10 metri, vi permetterà di godere di una vista mozzafiato sul territorio circostante, mentre il suo centro storico, un labirinto di vicoli acciottolati e casette colorate, brulica di vita. Da qui si raggiungono facilmente le Saline du Midi d’Aigues-Mortesil luogo perfetto dove terminare il vostro primo giorno di viaggio perché le distese sconfinate di vasche di sale si tingono di rosa al tramonto, creando uno spettacolo indimenticabile.

Anfiteatro di Arles

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Anfiteatro romano ad Arles

Giorno 2: parchi naturali e cavalli bianchi

Amanti della natura, il secondo giorno è dedicato interamente a voi. Uno dei luoghi più belli da scoprire nella regione di Camargue è sicuramente il Parco Naturale Regionale, protetto dal 1970, dove distese infinite di paludi salate fanno da casa a fenicotteri rosa, tori neri e cavalli bianchi. In questo ecosistema vive anche una straordinaria varietà di flora e fauna, tra cui oltre 250 specie di uccelli, 40 specie di mammiferi e diverse specie di pesci e rettili. Il parco custodisce anche la cultura e tradizione tramandata dai guardiani dei cavalli, noti come “gardians” che, con le loro mandrie di tori selvatici, sono parte integrante del paesaggio.

Un altro parco da segnare sul vostro itinerario è quello ornitologico di Pont de Gau, perfetto per gli appassionati di birdwatching. Questa piccola area lunga 7 chilometri ospita oltre 200 specie diverse di volatili, tra cui i famosi fenicotteri rosa. Qui potrete passeggiare lungo i sentieri e ammirare da vicino questi eleganti animali nel loro ambiente naturale, oltre che aironi, garzette, ibis, gabbiani, avocette e molti altri uccelli, sia migratori che residenti.

Giorno 3: relax sulle spiagge e feste gitane

Non solo parchi naturali, borghi antichi e saline, la regione di Camargue vanta anche chilometri di spiagge dove le dune di sabbia si alternano ad acque cristalline. L’ultimo giorno del vostro itinerario trascorretelo nel relax della costa, tranquilla e dall’atmosfera incontaminata. Tra le spiagge più belle ci sono la Plage de l’Espiguette, a Le Grau-du-Roi, caratterizzata da sette chilometri di sabbia fine e acque turchesi, perfetta per famiglie e amanti degli sport acquatici, la Plage de Beauduc, immersa nella Riserva Naturale Nazionale della Camargue, e la Plage de Piemanson, la più selvaggia e famosa per i suoi venti, ideali per praticare sport quali il kitesurf e windsurf.

Tra un tuffo e l’altro potete fare sosta nella città costiera di Saintes-Maries-de-la-Mer, famosa non solo per le sue spiagge, ma anche per la festa gitana de Le Pèlegrinage des Gitans, organizzata ogni anno nel mese di maggio. In questa occasione, migliaia di Rom, Sinti e Manouches provenienti da tutta Europa si riuniscono per celebrare la loro santa patrona, Sara la Nera, e per onorare le loro tradizioni ancestrali.

Come arrivare in Camargue

Raggiungere Camargue è molto semplice, soprattutto dal Nord Italia. Chi viaggia in automobile deve considerare una distanza di 580 chilometri da Milano, 430 da Torino e 460 da Genova. Consigliamo di accedere attraverso la Liguria, percorrendo l’autostrada A10 Genova-Ventimiglia che, superato il confine, diventa Autoroute du Soleil A8.

Se invece avete poco tempo e preferite viaggiare con l’aereo, sono molte le compagnie che collegano le principali città italiane con gli aeroporti di Marsiglia e Nizza. Da qui vi basterà noleggiare un’auto, la soluzione ideale per scoprire la regione in autonomia, o utilizzare i mezzi pubblici.

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Quest’anno in Grecia puoi viaggiare su una compagnia di elicotteri

Le isole del Mar Egeo, autentiche perle della Grecia, sono senza dubbio una delle mete più affascinanti e desiderate per una vacanza davvero indimenticabile: il suggestivo arcipelago, composto da oltre 2.000 isole e isolotti, offre infatti una combinazione unica di bellezze naturali, ricchezza storica e culturale, nonché un’ospitalità calorosa che affonda le radici in millenni di tradizione.

Dalle acque cristalline che lambiscono spiagge di sabbia dorata, ai pittoreschi e candidi villaggi arroccati sulle colline, ogni isola vanta caratteristiche inconfondibili, dalle celebri Santorini e Mykonos, famose per la vita notturna e paesaggi mozzafiato, alle meno conosciute ma altrettanto favolose Folegandros e Naxos, così da soddisfare le più svariate esigenze.

Tuttavia, finora visitarle ha richiesto lunghi viaggi in traghetto, orari di volo scomodi, crociere o, per i più fortunati, lo yacht privato.

Ma tutto cambierà quest’estate, grazie all’arrivo di Hoper, la prima compagnia aerea di linea per elicotteri in Grecia: la compagnia, con sede ad Atene, propone posti individuali su voli di linea in elicottero verso undici gettonate destinazioni nell’Egeo, ovvero Atene, Antiparos, Folegandros, Ios, Kea, Mykonos, Patmos, Santorini, Sifnos, Spetses e Tinos.

Hoper sta per trasformare il turismo in Grecia

Fondata dagli imprenditori greci e appassionati di viaggi Demitris Memos, Costas Gerardos e George Papaioannidis, Hoper punta a trasformare il turismo greco rendendo accessibili al turista medio voli in elicottero convenienti, veloci, panoramici e sicuri verso le splendide isole greche.

I voli sono operativi tutto l’anno con una flotta di cinque elicotteri Robinson R44 e R66, ognuno con cabine di pilotaggio in vetro in modo che i viaggiatori possano ammirare il paesaggio lungo il tragitto.

Se avete vissuto un’estate in Grecia, sapete che la vera bellezza della vacanza sta nel viaggio non pianificato“, ha detto a Travel + Leisure Dimitris Kossyfas, direttore commerciale di Hoper. “Con Hoper, vi aiutiamo in modo rapido e senza intoppi“.

Un modo affidabile per sperimentare viaggi flessibili per le Isole Greche

Partire all’ultimo minuto, anche verso isole lontane, non sarà più un problema: i passeggeri hanno la possibilità di prenotare online fino a tre ore prima della partenza. I voli durano 45 minuti o meno, consentendo di risparmiare ore preziose ed evitando tutti quei problemi che possono insorgere con i trasporti “classici” come, ad esempio, mal di mare, emicranie o nausea.

E a differenza degli yatch, il viaggio da un’isola all’altra con Hoper non è riservato all’1% dei turisti: le tariffe di sola andata hanno prezzi ragionevoli da 160 a 350 euro.

Siamo qui per aiutarvi a vedere di più della Grecia in modo economicamente vantaggioso e a godere della libertà che l’estate greca offre a tutti”, ha sottolineato Kossyfas.

Con rotte e orari di partenza fissi, la compagnia aerea offre quindi un modo affidabile per sperimentare viaggi flessibili intorno alle isole greche: “un passo unico senza precedenti” per il turismo greco, secondo il Ministro del Turismo Olga Kefalogianni.

I voli partono dalla base di Hoper a Koropi (15 minuti in auto dall’aeroporto internazionale di Atene), così come da Mykonos e Santorini. La compagnia ha aggiornato tutti gli eliporti esistenti nelle destinazioni che serve attualmente e ha in programma di aggiungerne di nuove sulla terraferma entro la fine dell’anno. Inoltre, effettua voli charter su richiesta.

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Scoprire Ada Bojana, l’isola paradiso dell’Adriatico

L’isola di Ada Bojana è una delle più famose del Montenegro. Un gioiello dedicato ai naturisti, abilmente nascosto dagli sguardi dei curiosi, circondata su due lati dal fiume Bojana e sul terzo dall’acqua limpidissima del mare, nota come la migliore destinazione per chi desidera una vacanza estiva in versione adamitica. Vi si trova, infatti, il rinomato campo naturista FKK Ada Bojana.

L’isola si è formata in modo artificiale per via dell’opera di sedimentazione causata dalle alluvioni fluviali del fiume Bojana, che separa Montenegro e Albania, attorno al relitto della nave Merito, arenatasi dove oggi sorge Ada Bojana, nel XIX secolo.

Le coste bagnate dal fiume Bojana sono riconoscibili per le sue case di legno, da cui gli abitanti del luogo, in modo ancora tradizionale, catturano il pesce che si può subito assaggiare nei ristoranti locali. L’isola Ada Bojana è ricca di vegetazione subtropicale e mediterranea. Poiché, nel suo complesso, le strutture ricettive sono state costruite all’inizio degli anni ’70, Ada è conosciuta da molti anni come la destinazione della generazione hippie. L’isola è collegata alla terraferma da un ponte, che sembra davvero mettere in comunicazione due mondi diversi. Da una parte, quello delle regole e del conformismo e dall’altro, un mondo invece più autentico e libero.

Ada Bojana

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Le tipiche case sul fiume Ada Bojana

Dove si trova Ada Bojana

Ada Bojana si trova nei pressi di Ulcinj, la città più meridionale della costa montenegrina, protetta dal fiume Bojana, dal lago Sasko e dal massiccio del monte Rumjia. Grazie al suo potenziale naturale, Ulcinj è una città a forte vocazione turistica, in particolare per chi desidera trascorrere un periodo di relax e divertimento al mare, per via della spiaggia più lunga dell’Adriatico, Velika Plaza, di 13 km, di Ada Bojana e di Valdanos – una baia unica con una costa ricoperta di ulivi secolari. Il centro storico ricostruito di Ulcinj, pieno di interessanti ristoranti, caffè, gallerie e hotel che la rendono una città accogliente, è da visitare assolutamente.
Il mare caldo, limpido e trasparente e il clima mite della costa sono un motivo irresistibile per ogni turista. Questo però la rende anche particolarmente affollata e caotica, con molto traffico.

Secondo i dati storici, Ulcinj inoltre risulta essere una delle città più antiche della costa adriatica. Si pensa che abbia più di 2.000 anni. In questa zona si sono scontrate per secoli le culture d’Oriente e d’Occidente, e la ricchezza dell’eredità storica si percepisce a ogni passo. Poiché le tracce dei primi insediamenti a Ulcinj appaiono già prima del V secolo a.C., si ritiene che la città sia stata fondata dagli Illiri, popolo di origine indoeuropea.
Ad Ulcinj vivono circa 10.000 abitanti, compresa la comunità albanese più popolosa del Paese. Una città il cui volto odierno è frutto delle tante contaminazioni e popoli che vi sono passati, tra costruzioni romane, bizantine, ottomane e persino veneziane. Anche i pirati maltesi avevano eletto Ulcinj come loro covo, data la posizione strategica sul fiume Bojana.

Ada Bojana, cosa fare sull’isola

Dedicere di trascorrere le proprie vacanze ad Ada Bojana, significa rimanere affascinati dalla sua lunga spiaggia sabbiosa, che come una linea disegnata con maestria da un pittore si fonde con il mare cristallino. La spiaggia e il fondale sono ricoperti di sabbia fine, dove sono allineati gli ombrelloni fatti di canne. Ada Bojana esprime il suo massimo potenziale al tramonto, quando il sole cala in un incredibile gioco di colori che fonde il mare, la sabbia e il cielo in un’immagine unica. Oltre ai turisti, soprattutto naturisti, ad Ada Bojana nel periodo estivo arrivano tutti coloro che desiderano trascorrere il proprio tempo immersi in una natura intatta e rigogliosa.

Ada Bojana tramonto

Fonte: iStock

Il suggestivo tramonto di Ada Bojana

Ada Bojana è una scelta ideale per garantirsi una privacy completa. I bungalow del villaggio naturista sono situati proprio accanto alla spiaggia, circondati da bellissime composizioni floreali e dalla vegetazione mediterranea, dettagli curati per rendere la vacanza sull’isola una sorta di viaggio in paradiso. Inoltre, si trovano a soli 100 metri dalla spiaggia, e hanno ingressi separati e belle terrazze con vista sul mare. Il mare è poco profondo, quindi è una soluzione eccellente anche per i bambini. La spiaggia può ospitare fino a 13.000 persone.

Nelle vicinanze si trovano ristoranti, campi sportivi e parcheggi. L’ingresso ad Ada Bojana è a pagamento:

  • 5 euro con l’auto + 1 euro a persona
  • 2 euro a persona per chi entra a piedi

Di Ada Bojana si dice che sia una località capace di scacciare i pensieri negativi. Dato che l’intera area è insolitamente silenziosa, dopo alcuni giorni di permanenza qui sarà chiaro come il silenzio sia in grado di tranquillizzare le persone, di restituire loro la serenità e l’energia vitale. Chi volesse aggiungere alla propria vacanza sull’isola un po’ di sport e di adrenalina potrà dedicarsi all’equitazione, alla vela, al parapendio, al kite e al windsurf.

Per quest’ultima disciplina in particolare, ad Ada Bojana esiste una scuola di alto livello. Inoltre, le possibilità offerte dall’ambiente soddisfano sia i dilettanti sia i professionisti. L’acqua calma del lago, su cui si imparano i primi passi del windsurf, è perfetta per i principianti mentre i venti che soffiano sulle spiagge di Ada creano onde eccellenti, ideali per chi è già più avvezzo alla tavola.

Informazioni utili su Montenegro

Il Montenegro è un piccolo Paese montuoso nel Sud-Est dell’Europa, con dense foreste abitate da lupi e orsi, affacciato sul Mar Adriatico e con meravigliose coste sabbiose. Indipendente dal 2006, sta velocemente scalando la classifica delle destinazioni turistiche mondiali più ricercate.
È facilmente raggiungibile, si trova infatti a circa un’ora di aereo da Roma, a meno di due da Parigi o Istanbul, o a cinque da Dubai. È il settimo Paese più piccolo d’Europa, con meno di un milione di abitanti ma, nonostante le piccole dimensioni, è vanta diversi record: ha il canyon più profondo del continente, il lago più grande dei Balcani e il fiume sotterraneo più lungo, è la terra della baia più meridionale di origine glaciale, del fiume più pulito e di una delle ultime foreste pluviali d’Europa. Non stupisce dunque che stia diventando, sempre di più, una meta molto popolare.

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Cosa vedere a Stobi, antico sito archeologico macedone

Un viaggio in Macedonia non può dirsi completo se non si visita Stobi, uno dei siti archeologici più importanti del Paese. Nel momento del suo massimo splendore, Stobi era la più influente ed estesa città del tardo Impero Romano nella provincia della Macedonia Salutaris. Fu poi abbandonata nel VI secolo d.C a causa delle invasioni barbariche.

Dal 2008, a prendersi cura della conservazione del sito e della sua valorizzazione, è l’Istituto Nazionale di Stobi, creato appositamente dal governo macedone. Grazie all’Istituto sono riprese le nuove attività di scavo, interrotte da tempo. Ritenuta in pericolo per via del fiume che le scorre sotto, nel 2012 l’antica città è stata inserita nella lista del World Monument Watch dell’Unesco, una lista di siti di interesse culturale considerati a rischio a causa di guerre, fenomeni naturali o di altri tipi di eventi.

La storia altalenante dell’antica Stobi

Sono stati i documenti storiografici e gli scavi archeologici a dare l’opportunità agli studiosi di ricostruire la storia e le vicende dell’antica città. La prima testimonianza scritta di Stobi si trova nell’opera di Livio, Ab Urbe Condita. L’autore si riferisce al trionfo di Filippo V contro i Dardani scrivendo che la battaglia avvenne nei pressi di Stobi nel 197 a.C.. La riga successiva informa che il fiume Erigon (Crna) sfocia nell’Axios (Vardar) vicino alla “città vecchia” di Stobi. La terza informazione su Stobi ci porta all’occupazione romana della Macedonia e all’anno 167 a.C., quando Stobi divenne il principale centro commerciale per il commercio del sale. Gli scavi archeologici hanno rivelato dati sufficienti sull’insediamento ellenistico e sulla sua necropoli, permettendo agli studiosi di seguire l’ulteriore sviluppo della città.
Il commercio e la posizione di Stobi furono l’impulso principale per un costante sviluppo durante il dominio romano. Trovandosi all’incrocio tra la strada lungo il fiume Axios (Vardar) e la strada che collegava la Via Egnatia e la Via Militaris, Stobi divenne una delle città più importanti della Macedonia. Dal I al III secolo, durante la Pax Romana, Stobi subì cambiamenti nell’urbanizzazione e una forte espansione demografica. Fu quello il momento di massimo splendore della sua storia. Nel periodo del regno di Augusto, Stobi divenne Civium Opiddum Romanorum e successivamente raggiunse lo status di Municipium. Sebbene la popolazione dominante fosse autoctona, vi erano molti cittadini che avevano lo Ius Italicum (un diritto che concedeva alle città fuori dal suolo italico lo status che avevano i centri della penisola). Durante il governo dell’imperatore Vespasiano (69-79 d.C.), Stobi coniò le proprie monete che furono utilizzate nel commercio locale fino al regno dell’imperatore Elagabalo (218-222 d.C.).
Gli scavi archeologici hanno portato alla luce diversi edifici di questo periodo, come il teatro, le mura difensive, il sistema di approvvigionamento idrico, la sinagoga, la cosiddetta Casa Romana, parti di strade, un edificio sottostante la Basilica Civile e l’edificio pubblico ad arcate noto con il nome di “Foro Romano”. Le esplorazioni indicano che la città fu distrutta nella seconda metà del III secolo. Anche se non si esclude un terremoto, la ragione di questa devastazione viene solitamente attribuita ai Goti e agli Heruli che devastarono i Balcani nel 267/9 d.C. Dopo la catastrofe, la città fu ricostruita e nel corso del IV e del V secolo. La maggior parte degli edifici visibili oggi, appartengono a questo periodo.

Stobi mosaici

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Al lavoro sui mosaici di Stobi

Stobi e il cristianesimo

Uno degli eventi più significativi nella storia di Stobi è la comparsa del cristianesimo. Il nome del primo vescovo Budius è ricordato nel primo concilio ecumenico di Nicea del 325 d.C.. L’antica basilica episcopale di Stobi fu costruita nel IV secolo ed è considerata la più antica chiesa cristiana dell’odierna Repubblica della Macedonia del Nord. Nel 388 d.C. l’imperatore Teodosio I visitò Stobi e pubblicò due editti che vietavano le riunioni di eretici e le discussioni pubbliche sulla religione. L’architettura sacra scoperta durante gli scavi, in particolare la Basilica episcopale del Vescovo Filippo del V secolo, evidenzia come Stobi fosse un importante centro cristiano con tradizioni consolidate.
Il cittadino più famoso di Stobi visse nel V secolo: il suo nome è Ioannes Stobaeus ed è conosciuto come uno studioso che compilò un’antologia di quattro libri che raccoglieva la letteratura da Omero al V secolo. Il suo lavoro è molto utile perché ha conservato numerosi estratti di opere antiche perdute.
Nel 447 d.C. Stobi fu distrutta dagli Unni come molte altre città dei Balcani. L’evento, riportato dalle fonti, segnò l’inizio di un periodo turbolento e il graduale abbandono di Stobi che, secondo gli studi, dal VI secolo non venne più abitata. Rimase inerte, sconosciuta e praticamente intatta fino a metà del XIX secolo, quando la scoprì lo storico francese Leon Heuzey. Oggi Stobi è uno dei siti archeologici più popolari e visitati del paese.

Il ricco patrimonio archeologico di Stobi: cosa vedere

Una delle attrazioni principali di Stobi è il Teatro Romano del III secolo d.C., davvero ben conservato. Poteva ospitare oltre 7.000 persone ed è stato il primo reperto ad essere ritrovato durante gli scavi degli archeologi che ispezionarono l’area dal 1924 in poi. È uno degli edifici più imponenti mai costruiti in città. Si trova alla periferia sud di Stobi. Il consueto programma di spettacoli prevedeva combattimenti tra gladiatori, cacce agli animali, mimi e danze. Gli spettatori entravano nell’edificio attraverso gli ingressi esterni che conducevano alle sale sottostanti l’auditorium. Da queste sale si raggiungevano i posti a sedere raggruppati in 33-35 file e divisi in due zone da un percorso centrale. Oggi la parte superiore è identificata solo dai resti della costruzione di sostegno. I nomi delle famiglie e delle persone che visitavano il teatro sono incisi sui sedili di marmo. Gli spettatori delle prime file erano protetti da una barriera di rete, come si può dedurre dai fori dei pali sul podio e su alcuni sedili. L’edificio scenico era alto circa 13 metri e la sua facciata era decorata con colonne di marmo rosa su due livelli. Alla fine del III secolo, un forte terremoto danneggiò la struttura del teatro, abbandondato alla fine del IV secolo, divenendo al contempo una discarica e una cava. La maggior parte dei blocchi di materiale fu utilizzata per la costruzione del nuovo muro di fortificazione sul lato orientale della città e per alcune basiliche realizzate nei secoli successivi. Nel VI secolo, l’area del teatro era solo un tumulo di macerie su cui erano state costruite modeste case. Rimase nell’oblio fino agli anni 1924-1934, quando furono intrapresi i primi scavi.

Stobi anfiteatro

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Rovine storiche di Stobi

La Basilica Episcopale

Ad Ovest del teatro si trova l’edificio cristiano più significativo di Stobi, la Basilica Episcopale. Gli scavi l’hanno riguardata per la prima volta nel 1918, e da allora ci sono state diverse campagne: nel 1924-25, 1927, 1934, 1970-78, negli anni ’80 e ’90. Si ritiene che sia stata fatta costruire dal Vescovo Budius, che partecipò al primo concilio ecumenico di Nicea nel 325 d.C.. La basilica quindi dovrebbe essere stata eretta nella metà del IV secolo, dato che la rende la chiesa più antica della Macedonia. Ha una concezione a tre navate, in cui quella centrale è divisa dalle navate laterali da un colonnato. Più tardi la basilica fu ampliata verso Est, mentre le pareti Sud e Nord furono ricostruite. Il pavimento era decorato da un mosaico diviso in tre zone, con un’iscrizione che menziona il vescovo Eustazio come committente della ricostruzione.

La Domus Fulonica

Chiamata anche Officina Tessile, si trova sulla via principale di Stobi. Il suo nome deriva dal ritrovamento, durante gli scavi de 1934, di alcune conchiglie. Gli studiosi ritennero che fossero utilizzate per la produzione di tintura viola, motivo per cui l’edificio fu considerato come un’officina tessile.

La Basilica Civile

Era il fulcro della vita amministrativa e commerciale della città. La Basilica Civile ha un impianto architettonico a tre navate, senza elementi cristiani. I primi scavi furono effettuati nel 1937 e successivamente nel 1956 e 1957. Sono state determinate sette fasi costruttive ed è stato definito il carattere non sacro della basilica a partire dall’ultima fase. Durante questi scavi, sotto l’abside dell’edificio sono stati scoperti oggetti in bronzo del V secolo a.C.. Nell’area sottostante la navata centrale è stato rinvenuto invece il muro di un edificio più antico, sui cui è stato ritrovato il dipinto di un’anatra selvatica, risalente al I secolo d.C., mentre gli scavi effettuati all’inizio degli anni ‘70 hanno rivelato strati ellenistici del III e del II secolo a.C.. Nel 2001, 2004 e 2005 sono stati effettuati nuovi scavi e interventi di conservazione della basilica. Durante le campagne sono state portate alla luce ben 18 tombe, datate tra l’XI e il XIII secolo.

Le altre strutture più importanti del sito si trovano tutte lungo la strada principale dell’antica città: le Thermae Minore, il Battistero e il Palazzo di Teodosio, la via Sacra e il cosiddetto Foro Romano o Edificio con gli Archi, particolarmente importante per i mosaici e le statue dorate ritrovate durante i recenti scavi, effettuati nei primi anni 2000. Quest’ultima struttura non è ancora stata ancora completamente scoperta e nel tempo potrà sicuramente restituire preziose informazioni agli studiosi.

La Basilica Sinagoga

È una basilica paleocristiana situata a sud della Basilica Civile, costruita alla fine del IV o all’inizio del V secolo d.C.. Il nome dell’edificio deriva dal fatto che sotto la Basilica si trovino i resti di due sinagoghe più antiche. Gli scavi del complesso sono stati effettuati nel 1931 e nel 1970-74. Ha tre navate separate da colonnati e un pavimento fatto di piastrelle e lastre di arenaria. Nell’altare si trovava un reliquiario con una bocca a forma di croce. A Est dell’atrio si trova un nartece e a Sud un paio di altri ambienti che comunicano con la Casa del Policarmo, da cui si può accedere direttamente alla basilica.

La Casa del Policarmo

La Casa di Policarmo è stata scoperta attraverso gli scavi effettuati nel 1931-1933 e successivamente, durante quelli del 1965 e del 1970. Il nome deriva dai rapporti con la sinagoga, ossia la possibilità che il peristilio e il triclinio fosserp le stanze che Policarmo costruì per sé, come ci informa un’iscrizione nell’atrio della Basilica. L’edificio è particolarmente apprezzato per i suoi mosaici di grande pregio.

Il Palazzo di Teodosio

L’edificio residenziale più rappresentativo di Stobi si trova nel centro della città, tra le vie Principalis Inferior e Principalis Superior. Il nome è stato attribuito all’ipotesi che l’imperatore Teodosio I abbia alloggiato qui durante la sua visita a Stobi nel 388 d.C.. Il palazzo è diviso in due parti non collegate da ingressi comuni. La parte nord è l’area più attraente del palazzo. Le stanze con pavimenti a mosaico sono disposte intorno alla corte aperta circondata da colonne. Anche il pavimento della corte e quello dei corridoi intorno ad essa sono decorati da mosaici. All’estremità orientale del peristilio è stata ritrovata una piscina recintata con blocchi di marmo rosa. Sopra la vasca si trovano nicchie e basi di marmo un tempo decorate con sculture. I famosi satiri in bronzo di Stobi sono esposti al Museo Nazionale di Belgrado, così come le sculture in bronzo di Apollo, Afrodite e Lar e la testa in marmo di Serapide. Questi manufatti sono stati rinvenuti all’interno della piscina. È interessante sottolineare che alcuni di essi, come i satiri, siano stati realizzati durante il periodo ellenistico (II secolo a.C.) e che il palazzo invece fu costruito nel IV secolo d.C. A sud-est del palazzo sono state scoperte due camere con dei resti umani al loro interno, motivo per cui si ritiene fossero delle prigioni.

Visitare Stobi: informazioni utili

Stobi si trova a meno di 100 km da Skopje, la capitale della Repubblica della Macedonia del Nord, ed è comodamente raggiungibile in treno o autobus dalla capitale macedone. Il treno locale ti porterà proprio a Stobi mentre l’autobus e il treno veloce si fermano a Negotino – 13 km a sud di Stobi, e a Gradsko – 5 km a nord del sito. Di solito però, gli autisti dell’autobus, se gli si chiede, fanno uno strappo alla regola e lasciano scendere i passeggeri nei pressi degli scavi.

Il sito archeologico è aperto ai visitatori tutti i giorni dalle ore 8.00 alle 18.00 e per prenotare la visita puoi fare affidamento sul sito ufficiale o chiamare i numeri +389 43 251 088 o +389 75 210 752

Prezzo del biglietto:

  • Adulti 180 MKD (3 €)
  • Alunni, studenti e anziani  60 MKD (1 €)
  • Gratis per bambini sotto i 6 anni
  • Ingresso per gruppi: Adulti – gruppi di oltre 10 persone – 150 MKD (2,5 € a persona)