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Colli Euganei e Alpi Giulie (Italia-Slovenia) designate riserve della Biosfera Unesco

Dall’1 al 5 luglio ad Agadir, in Marocco, si è svolta la 36esima sessione del comitato coordinatore del Programma Man and the Biosphere (MAB) dell’Unesco, dove sono state designate di 11 nuove Riserve della Biosfera in 11 Paesi: Colombia, Repubblica Dominicana, Italia, Mongolia, Paesi Bassi, Filippine, Corea del Sud, Slovenia e Spagna. Per il nostro Paese sono stati nominati i Colli Euganei e la Riserva transfrontaliera delle Alpi Giulie, tra Italia e Slovenia, entrambe quindi designate riserve della Biosfera Unesco.

I Colli Euganei hanno conquistato il riconoscimento Unesco

I Colli Euganei, affascinante gruppo di rilievi collinari di origine vulcanica in Veneto, sono appena stati iscritti nella Lista delle Riserve Mondiali della Biodiversità.

L’Unesco ha infatti sottolineato che “Questo pittoresco paesaggio nella regione del Veneto, nell’Italia nord-orientale, è caratterizzato da non meno di 81 colline vulcaniche, tra cui l’imponente Monte Venda che si erge tra centri termali e pianure verdeggianti impreziosite da uliveti e vigneti. Estendendosi su 15 comuni, l’area è ricca di patrimonio naturale e culturale. La storia vulcanica della regione e le sue acque termali contribuiscono al suo fascino, rendendola il più grande bacino termale d’Europa. Con una superficie totale di 341 km², la riserva della biosfera ospita una popolazione di 111.368 abitanti. Dotata di una vasta gamma di flora e fauna endemiche della pianura veneta, la riserva della biosfera ha stabilito partnership con università e un quadro di gestione completo. I Colli Euganei sono di origine vulcanica. Questa regione sta promuovendo l’agricoltura sostenibile e l’ecoturismo, garantendo al contempo una governance partecipativa, al fine di gettare le basi per una coesistenza armoniosa tra attività economiche umane e tutela ambientale”.

Si tratta di una decisione che è stata presa all’unanimità dai delegati dei 35 Stati membri del Consiglio intergovernativo in rappresentanza degli oltre 180 Stati parte del programma Mab dell’Unesco. Con tale risultato il Veneto arriva ad avere ben 18 riconoscimenti Unesco, quindi il record nazionale.

La Riserva transfrontaliera delle Alpi Giulie

La Riserva della biosfera Alpi Giulie italiane, con sede in Friuli Venezia Giulia, e la Riserva della biosfera delle Alpi Giulie slovene, in Slovenia, sono state riconosciute ufficialmente dall’Unesco “Riserva della biosfera transfrontaliera delle Alpi Giulie“.

Su di esse il comitato coordinatore del Programma MAB ha sottolineato che: “Questa riserva della biosfera transfrontaliera è il risultato della fusione di due riserve della biosfera slovena e italiana, designate rispettivamente nel 2003 e nel 2019. La riserva della biosfera transfrontaliera si estende su 2.671 km2, comprendendo aree centrali di 735 km2, zone cuscinetto di 438 km2 e aree di transizione per un totale di 1.497 km2, che ospitano 109.060 abitanti in 20 comuni. La zona vanta un mosaico di montagne alpine e altipiani carsici punteggiati da cascate e laghi incontaminati. La ricca biodiversità comprende orsi bruni, linci, lontre e gatti selvatici. La candidatura di questo sito transfrontaliero è stata meticolosamente elaborata attraverso un processo di pianificazione partecipativa che ha coinvolto 176 istituzioni e organizzazioni di entrambi i Paesi, nonché studenti, gruppi di ricerca e rappresentanti del settore turistico”.

Le Alpi Giulie erano già state riconosciute come Riserve della Biosfera in Slovenia nel 2003, e in Italia nel 2019. Una divisione che viene perciò superata con il riconoscimento della nuova Riserva della Biosfera Transfrontaliera Alpi Giulie, ovvero per un territorio magnifico e che senza ombra di dubbio vale la pena scoprire.

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Cosa vedere a Geirangerfjord, paradiso tra ghiacciai e cascate

Ci sono luoghi nel mondo che lasciano tutti senza fiato. Geirangerfjord, il fiordo norvegese del Sunnmore, un ramo del Storfjorden che abbraccia il villaggio di Geiranger, è sicuramente uno di questi. Cascate selvagge cadono fragorose nelle acque color smeraldo del fiordo, mentre il contrasto tra le imponenti cime innevate e i paesaggi verdi circostanti creano un panorama difficile da dimenticare. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è una delle mete più visitate della Norvegia, tanto che arrivare al porto e al villaggio di Geiranger significa subire quasi uno shock: qui, la quiete e bellezza della natura si scontrano contro una marea interminabile di turisti, autobus e navi da crociera.

Il porto, infatti, è il più frequentato del paese per via delle 160 navi turistiche che nei 4 mesi estivi visitano la cittadina, abitata da sole 250 persone. L’alta stagione va da marzo a settembre, il periodo ideale per visitare non solo Geirangerfjord, ma la Norvegia in generale soprattutto per il clima, che in questi mesi potrebbe essere più clemente. Se non amate confrontarvi con la folla e non siete interessati a fare la crociera, potete scegliere di visitare il fiordo in altri modi più sostenibili e tranquilli. In questo articolo vi raccontiamo cosa vedere a Geirangerfjord e tutte le attività che potete fare per scoprirlo al meglio.

Perché il fiordo è così famoso

Spiegare la notorietà di Geirangerfjord è molto semplice: immaginate uno degli spettacoli naturali più belli di tutto il pianeta, un ambiente unico nato durante l’ultima era glaciale, quando i ghiacciai scavarono i profondi fiordi e plasmarono le alte montagne. L’eccezionale bellezza naturale deriva dalle pareti cristalline strette e ripide che si ergono fino a 1.400 metri sul livello del mare e si immergono per 500 metri. Ma non finisce qui. Dalle mura di roccia fuoriescono cascate spettacolari che, precipitando dalle montagne quasi in modo verticale, accarezzano le scogliere con leggeri veli di nebbiolina e creano arcobaleni in continua evoluzione.

Cosa vedere a Geirangerfjord

Le cascate sono sicuramente una delle attrazioni più importanti. Le due più famose sono le “Sette Sorelle” e quella del “Pretendente”, posizionate l’una davanti all’altra e il cui nome deriva da una leggenda. Secondo la storia, sette sorelle molto belle e somiglianti tra loro avevano attirato l’attenzione di un principe della zona che, interessato ottenne ospitalità dal padre. Il principe, abbagliato dalla loro bellezza, decise di sposarne una. Ogni giorno però, al risveglio dopo notti di bagordi, si dimenticava il volto e il nome della prescelta. Con il passare degli anni le sorelle, inconsolabili, cominciarono a piangere e a gettare lacrime, così tante da trasformarsi nelle rinomate cascate che potrete ammirare da sopra una barca o durante un trekking avventuroso.

Un’altra cascata da non perdere è il Bride Veil (il velo della sposa) chiamata così per via della sua particolare conformazione: cadendo oltre un bordo roccioso sembra davvero il velo sottile di una sposa, soprattutto quando illuminata dal sole. Bellissimo è anche il Dalsnibba, un rilievo montuoso che con la sua imponenza sovrasta Geiranger. Il rilievo è il traguardo di una competizione sportiva detta Geiranger-From Fjord to Summit ed è spesso meta di escursioni turistiche, anche perché offre una vista privilegiata sul panorama. Questa può essere goduta anche senza faticare troppo perché la cima, a un’altitudine di 1500 metri sopra il livello del mare, può essere raggiunta comodamente in auto.

A completare il paesaggio ci sono i resti di antiche fattorie, tra le più famose e fotografate ci sono quelle di Skagefla, Knivslfa e Blomberg, caratterizzate dai classici tetti con il manto erboso.

Cottage tetto verde Geirangerfjord

Fonte: iStock

Vecchio cottage con tetto verde a Geirangerfjord

Cosa fare a Geirangerfjord

Sono diverse le cose da fare tra i paesaggi di Geirangerfjord, il re dei fiordi norvegesi. Chi ama i trekking, tempo permettendo, può percorrere il sentiero escursionistico nazionale Fosseråsa, che consente di ammirare da vicino le cascate in un alternarsi di scale e passerelle. Sempre dedicati agli appassionati del turismo d’avventura ci sono i tour acquatici, che vi permetteranno di scoprire il fiordo direttamente dalle sue acque noleggiando un kayak.

Chi, invece, preferisce un’attività più rilassata può optare per una delle tante crociere che partono quotidianamente dal porto di Geiranger. Grazie a questa minicrociera potrete ammirare la bellezza del fiordo e delle sue cascate da una posizione privilegiata. Non mancano i punti panoramici gratuiti, come quelli offerti da una delle strade più spettacolari della Norvegia. Ornevegene Eagle Road è composta da 11 tornanti e arriva a un’altezza di 620 metri. Aperta nel 1955, fu chiamata Eagle Road perché il punto più alto era anche quello dominato da un gran numero di aquile.

Anche Flydalsjuvet offre una vista bellissima, oltre che rappresentare la location perfetta per scattare splendide fotografie del villaggio di Geiranger e del fiordo. Il punto di osservazione è suddiviso in due: un pianoro superiore e uno inferiore, con passerella in mezzo.

Qual è il mese migliore per visitare i fiordi norvegesi

Chiunque stia organizzando un viaggio in Norvegia desidera ammirare dal vivo i meravigliosi fiordi, uno su tutti Geirangerfjord. Scegliere il periodo giusto per visitarli è fondamentale per poterseli godere al meglio, anche se il tempo può riservare sempre delle sorprese! In generale, i mesi ideali per scoprire i fiordi norvegesi sono compresi tra maggio e settembre. L’estate vanta giornate lunghe durante la quale potete ammirare anche il sole di mezzanotte, oltre che un clima piacevole, non caldo, ma che permette di praticare diverse attività all’aperto.

Nave da crociera su Geirangerfjord

Fonte: iStock

Vista di Geirangerfjord con navi da crociera
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Swimtrek, un modo diverso di esplorare le isole maltesi

Immaginate di trovarvi di fronte alle acque purissime che abbracciano le isole di Malta, Gozo e Comino: è impossibile riuscire a trattenere quell’irrefrenabile desiderio di tuffarsi in mare che può cogliere soltanto al cospetto di certi panorami.

Ed è questo il motivo per cui Malta è la meta perfetta per lo swimtrek: un appassionante modo per esplorare un luogo, nuotando lungo la costa e lasciandosi cullare dalle onde con un punto di vista privilegiato sulla terra ferma.

Swimtrek, il nuovo e coinvolgente modo per godersi le isole maltesi

Considerata una vera e propria filosofia che permette di scoprire il mondo nuotando, lo swimtrek non è da intendersi come una competizione, ma più una sorta di meditazione: è sentirsi leggeri, muoversi senza fretta, lasciarsi avvolgere dalla natura e intanto ammirare e rendere indimenticabile il paesaggio tutt’intorno.

Per gli amanti del nuoto che scelgono una meta ponendo al primo posto la limpidezza delle acque, l’arcipelago maltese non può che essere una garanzia: qui la visibilità raggiunge anche i 50 metri e il mare è talmente cristallino che sembra che le barche si librino in aria. Le tonalità brillanti del blu nei pressi delle isole variano dal turchese all’indaco, quindi, sia che si nuoti lungo le acque più scure alle pendici di alte scogliere o vicino a graziose baie poco profonde, la qualità e la trasparenza dell’acqua rimangono ineguagliabili.

Potete ideare itinerari complessi e magari farvi accompagnare da un’imbarcazione d’appoggio mentre vi lasciate trasportare dalle docili correnti, oppure potete scegliere un tratto di costa da scoprire spostandovi da una baia all’altra con lo stile di nuoto che preferite tra i flutti del Mediterraneo.

Le meraviglie da esplorare

Imponenti archi di roccia, grotte, lagune incantevoli: Malta, Gozo e Comino vantano alcuni dei siti naturali più belli d’Europa.

Nuotare lungo le scogliere di Ta’ Cenc a Gozo vi farà comprendere la grandiosità della Natura così come galleggiare sopra i resti di quella che fu la Finestra Azzurra, l’iconico arco di roccia crollato per cause naturali nel 2017, vi offrirà uno scorcio sul vivace ecosistema sottomarino che in pochi anni si è creato proprio in quel punto.

Poco distante, in località Dwejra, con poche bracciate potrete attraversare il lungo e stretto passaggio di roccia che dal mare aperto conduce all’Inland Sea, e riposarvi in una piccola laguna dalla bellezza struggente. Inoltre, se nuotando riuscite a portare un piccolo contenitore ermetico per il denaro, lungo la costa di Gozo vi attende una golosa sosta per il pranzo a Mgarr Ix-Xini, piccolo fiordo amato dai diver, sulla cui spiaggia si trova un rinomato chiosco che offre deliziosi piatti a base di pesce freschissimo.

Mete altrettanto incantevoli non mancano poi sulle altre isole: è possibile nuotare attorno a Comino, la terza isola dell’arcipelago, per apprezzare le suggestive grotte che ne impreziosiscono la costa e poi fare pausa nella Baia di Santa Maria, uscire dall’acqua e concedersi una breve passeggiata fino alla Torre di avvistamento, che ne è il simbolo, da cui fare ritorno via mare raggiungendo un altro luogo iconico ovvero la fantastica Laguna Blu.

Mentre tutti gli altri turisti vi arrivano in barca, chi si dedica allo swimtrek potrà approcciarla in modo più soft per coglierne davvero ogni aspetto con un ritmo più lento e in sintonia con la natura straordinaria di questo paradiso.

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Cosa vedere a Lubiana: i tesori della capitale slovena

Incastonata tra le Alpi e il Mar Adriatico, Lubiana, capitale della Slovenia, sorprende con il suo fascino pittoresco e la sua atmosfera vivace. Cuore pulsante della cultura slovena, questa città vanta un centro storico ricco di storia, architetture suggestive e angoli incantevoli. Dai monumenti iconici come il Castello di Lubiana e il Ponte dei Draghi, alle oasi verdi come il Parco Tivoli, scopriamo i tesori che fanno di Lubiana una destinazione perfetta per un weekend romantico, una gita con la famiglia o un viaggio all’insegna della cultura e dell’avventura.

Il Castello di Lubiana

Situato su una collina che domina la capitale slovena, il Castello di Lubiana intreccia da secoli la sua storia millenaria con le vicende della città, offrendo ai visitatori un affascinante viaggio nel tempo tra mura medievali, musei, e panorami spettacolari.

Costruito originariamente come fortezza medievale nell’XI secolo, ha subito numerose modifiche nel corso dei secoli, fino ad assumere l’aspetto attuale nel Rinascimento. Un tempo residenza dei signori di Carniola, ha svolto un importante ruolo difensivo per la città, subendo assedi e resistendo all’invasione ottomana. Oggi il Castello di Lubiana è un vivace polo culturale e turistico, facilmente raggiungibile anche con una comoda funicolare.

All’interno delle sue mura si possono ammirare edifici di varie epoche. Tra questi meritano una visita la Torre Bianca, alta 45 metri, che offre una vista panoramica impareggiabile sulla città e sui suoi dintorni; il Museo di Storia della Città, che custodisce reperti archeologici, modelli architettonici e oggetti che raccontano la storia di Lubiana dalle origini ai giorni nostri; la Cappella di San Giorgio, gioiello barocco con affreschi e decorazioni dorate; la Prigione, che attraverso un’esposizione multimediale ripercorre la storia del carcere medievale e le dure condizioni di vita dei prigionieri.
Il Castello di Lubiana è anche un vivace polo culturale, sede di concerti, spettacoli teatrali, festival e altri eventi durante tutto l’anno. Un ristorante e un caffè offrono la possibilità di gustare piatti tipici sloveni ammirando una splendida vista sulla città.

Il Ponte dei Draghi

Il Ponte dei Draghi (Zmajski most in sloveno) è uno dei simboli di Lubiana. Costruito a inizio ‘900 in stile Secessione viennese sul fiume Ljubljanica, collega il centro storico con la zona moderna. La sua realizzazione fu un’impresa ingegneristica innovativa per l’epoca, in quanto fu uno dei primi ponti in cemento armato realizzati in Europa.

Caratterizzato da linee eleganti e da decorazioni floreali e geometriche, il ponte ha come elemento distintivo quattro statue di draghi verdi alte circa 3 metri, considerati i guardiani leggendari della città, opera dello scultore austriaco Franz Xaver Zajec. Simbolo della città fin dal Medioevo, i draghi sono diventati un’immagine riconosciuta a livello internazionale e rappresentano la forza, il coraggio e la vigilanza di Lubiana. Infatti, secondo la leggenda, sputerebbero fuoco ogni volta che la città è in pericolo.

Il ponte è spesso utilizzato come sfondo per eventi e manifestazioni, come la Festa di San Giorgio (patrono di Lubiana) ad aprile, o il Festival del Drago, che si tiene ogni anno a maggio. In queste occasioni, viene illuminato con luci colorate e ospita spettacoli di musica e danza.

Lubiana, il Ponte dei Draghi

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Il Ponte dei Draghi, Lubiana

Piazza Prešeren

Cuore pulsante della capitale slovena, Piazza Prešeren è un luogo d’incontro vivace e ricco di storia. Prende il nome da France Prešeren, considerato il più grande poeta sloveno, la cui statua in bronzo campeggia al centro. Realizzata da Ivan Zajec e Max Fabiani, ritrae l’autore in atteggiamento contemplativo, circondato da figure allegoriche tratte dalle sue opere. Passeggiando per la piazza, si è colpiti dall’armonia dei vari stili architettonici che la caratterizzano, che spaziano dal barocco al neoclassico.

Il barocco palazzo Urania ospita la Galleria Nazionale, mentre l’edificio Art Nouveau delle Assicurazioni Generali cattura l’attenzione con la sua facciata riccamente decorata. Tra gli edifici più iconici spicca la chiesa francescana dell’Annunciazione con il suo campanile slanciato. Circondata da numerosi caffè, ristoranti e negozi che invitano a rilassarsi e godersi l’atmosfera, Piazza Prešeren è il fulcro della vita cittadina e un palcoscenico naturale per eventi culturali di ogni tipo. Concerti, mercatini, festival e manifestazioni animano la piazza durante tutto l’anno, creando un’atmosfera vivace e coinvolgente.

La Cattedrale di San Nicola

Situata nel cuore di Lubiana, la Cattedrale di San Nicola è un capolavoro barocco che domina il paesaggio urbano con la sua imponente cupola verde e le due torri campanarie. La sua posizione centrale e la sua bellezza architettonica la rendono una delle attrazioni turistiche più popolari della città. Dedicata al santo patrono dei marinai, è l’unica cattedrale presente nella capitale slovena e rappresenta un importante simbolo religioso e culturale.

La sua storia risale al Medio Evo, ma nel corso dei secoli l’edificio originario subì diverse modifiche e ampliamenti, fino a quando nel 1701 fu demolito per far posto alla splendida cattedrale in stile barocco che possiamo ammirare oggi, progettata dall’architetto italiano Andrea Pozzo. La facciata, riccamente decorata con statue e colonne, è sovrastata da un imponente frontone triangolare. L’interno è altrettanto sontuoso, con navate ampie e luminose, impreziosite da affreschi, stucchi e dorature. Tra le opere d’arte più pregevoli ci sono i magnifici affreschi della cupola, l’altare maggiore in marmo policromo impreziosito da sculture dorate e l’organo settecentesco.

Il Ponte Triplo

Costruito tra il 1931 e il 1932, il Ponte Triplo, noto anche come Tromostovje in sloveno, è opera del celebre architetto Jože Plečnik, considerato un maestro del modernismo sloveno. Attraversando il fiume Ljubljanica, collega il centro storico medievale con la parte moderna della città e rappresenta pertanto un punto di passaggio obbligato per ogni visitatore. Il suo design unico si distingue per la presenza di tre ponti separati: uno centrale in pietra e due laterali in calcestruzzo, uniti da balaustre in pietra massiccia e decorati con lampioni artistici.

Il Ponte Triplo non è solo un’opera d’arte, ma anche un testimone silenzioso della storia di Lubiana. Il ponte centrale, infatti, sorge sui resti di un antico ponte di legno medievale, che per secoli ha rappresentato un importante punto di snodo per i commerci e gli scambi tra l’Europa occidentale e i Balcani. Nel corso dell’anno, il ponte ospita numerosi eventi e manifestazioni, tra cui concerti, mercatini di artigianato e festival: il luogo ideale per immergersi nella cultura locale e vivere l’autentica anima di Lubiana.

La Chiesa dell’Annunciazione

Sulla vivace piazza Prešeren si erge maestosa la Chiesa dell’Annunciazione, un capolavoro barocco che cattura l’attenzione con la sua facciata rossa. Costruita tra il 1646 e il 1660 dai frati agostiniani, la chiesa passò poi sotto la gestione dei francescani, che ne curarono l’abbellimento e ne conferirono l’aspetto odierno. L’esterno è un tripudio di forme barocche. La facciata, caratterizzata da un vivace colore rosso – simbolo dell’ordine francescano – è impreziosita da statue e da un imponente portale d’ingresso, mentre sulla cima svetta la statua bronzea della Vergine Maria, la più grande della città.

All’interno, la chiesa rivela un’atmosfera sontuosa, con una navata centrale e due file di cappelle laterali. Gli affreschi di Matevž Langus e le opere di Matej Sternen decorano le pareti e il soffitto con scene bibliche e motivi floreali, creando un ambiente di grande suggestione. Tra i tesori della chiesa spicca il monumentale altare maggiore, opera barocca dello scultore Francesco Robba, realizzato a metà del XVIII secolo. Un’opera d’arte in marmo che cattura lo sguardo con la sua imponenza e la ricchezza dei dettagli.

Il Parco Tivoli

Situato nel cuore della capitale slovena, il Parco Tivoli è il polmone verde di Lubiana, un’oasi di verdeggiante bellezza che si estende per ben 5 chilometri quadrati. Passeggiando lungo i sentieri ombrosi del parco, ci si immerge in un’atmosfera di pace e tranquillità, circondati da una flora rigogliosa che comprende oltre 100 specie di alberi autoctoni ed essenze esotiche, prati verdi, giardini curati, popolati da diverse specie di animali, tra cui scoiattoli, conigli e uccelli.

Le origini del parco risalgono al XIX secolo, quando un’area boschiva venne trasformata in un parco pubblico su iniziativa del barone Franz Xaver Freiherr von Thinnfeld. Nel corso degli anni, il parco è stato arricchito con numerosi giardini, sentieri, statue, fontane e anche un laghetto, diventando un luogo amato da cittadini e turisti. Gli sportivi trovano piste ciclabili e pedonali, campi da tennis, basket e calcio, mentre in inverno una pista di pattinaggio su ghiaccio trasforma il parco in un luogo magico per grandi e piccini.

Museo Nazionale della Slovenia

Il Museo Nazionale rappresenta un’immersione affascinante nella ricca storia e cultura della Slovenia. Fondato nel 1821, ospita una vasta collezione di reperti archeologici, manufatti storici e opere d’arte che raccontano la storia della Slovenia dalla preistoria ai giorni nostri. Le esposizioni sono ambientate in un elegante edificio in stile neo-rinascimentale, già di per sé un’opera d’arte, costruito tra il 1883 e il 1885, che vanta un’imponente facciata e un elegante scalone che conduce alle diverse sale espositive.

Tra i reperti di maggior interesse ci sono il Flauto di Neanderthal, il più antico strumento musicale al mondo, risalente a 60.000 anni fa, e la Situla di Vače, un vaso cerimoniale attribuito all’età del ferro, e la collezione di monete slovene, che ripercorre la storia economica del paese. Oltre alla collezione permanente, il museo organizza regolarmente mostre temporanee dedicate a specifici aspetti della storia e della cultura slovena.

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Podgorica: quando visitare la capitale montenegrina

La capitale del Montenegro, Podgorica, è situata nella pianura centrale del Paese, a circa 35 km dalla costa adriatica, da cui la separano colline e montagne, in particolare i monti Lovcen a ovest e Rumija a sud, che dunque rendono il suo clima un po’ particolare. Mediterraneo sì, ma in transizione, e risulta essere molto piovosa: anzi, per l’esattezza, Podgorica è la capitale con il maggior numero di giorni di pioggia in Europa.

Clima e temperature di Podgorica, quando è meglio partire?

La città è molto antica – le prime tracce del suo nome risalgono al 1326 – ed è stata costruita tra cinque fiumi: Zeta, Morača, Ribnica, Cijevna e Sitnica. Fondata nel IV secolo a.C. dai Romani come colonia di Sardis, la storia di Podgorica si riflette sulla sua architettura eclettica, con le tracce lasciate nel corso dei secoli da Ottomani, Veneziani e Austro-Ungarici. La maggior parte della capitale però è stata distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, quindi Podgorica è relativamente nuova, con edifici moderni a ogni passo, spazi verdi e parchi. Spesso trascurata dai turisti, attratti di più dalle coste dell’Adriatico o dall’offerta escursionistica delle splendide montagne del Montenegro, Podgorica offre un interessante mix di storia e cultura, grazie alla presenza di numerosi teatri, festival ed eventi durante l’anno, e una vita moderna. Inoltre, è una destinazione ben collegata e facilmente raggiungibile. Indipendente dal 2006, il Montenegro sta diventando una meta turistica sempre più popolare, nonostante le sue piccole dimensioni. Pur essendo il settimo Paese più piccolo d’Europa, è una miniera di tesori storici, culturali e naturali da scoprire. I visitatori che scelgono Podgorica lo fanno per  le meraviglie del Parco Nazionale Skardarsko e per il Lago Skadar, il più grande di tutti i Balcani, dove osservare un’incredibile quantità di uccelli e piante, alcune delle quali molto rare. Situato al confine tra Montenegro e Albania, è ideale per belle gite in barca e per chi ama andare a pesca. Scegliere dunque il periodo migliore per visitare l’antica capitale del Montenegro è importante per essere certi di poter vivere al meglio ogni tipo di attività possibile, passeggiare nel suo cuore storico, tra strade acciottolate e chiese barocche o attraversare il moderno Ponte del Millennio sul fiume Morača, da cui godere di una bella vista sulla città.

Chiesa della Resurrezione di Cristo, Podgorica

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Tramonto sulla Chiesa della Resurrezione di Cristo, Podgorica

Clima e temperatura media di Podgorica, i mesi consigliati

Il periodo migliore per visitare Podgorica e i suoi splendidi dintorni sono i mesi di maggio e settembre, quando il clima è caldo e soleggiato, ma non troppo caldo, e le piogge sono quasi del tutto assenti. Nei mesi estivi, a luglio e agosto invece, le temperature salgono di molto, arrivando fino a 45°C.  L’inverno è una stagione generalmente abbastanza mite, ma di notte può capitare che le temperature scendano fino a -10°C e non mancano le giornate di neve. Le precipitazioni sono abbondanti, in media 1700 millimetri all’anno, soprattutto a novembre e dicembre. Luglio è il mese in cui piove di meno, agosto il più caldo.

Gennaio è il mese più freddo dell’anno, con una temperatura media di 5,7 °C e si registrano circa una decina di giorni di pioggia nell’arco delle settimane. Può capitare che sulla città cada la neve che, se da un lato la rende ancora più affascinante, dal punto di vista di un turista può rappresentare un ostacolo alla miglior visita.

A febbraio invece il clima, per il periodo, è abbastanza mite, con una temperature media di 7,1 °C. Nel 2016 il termometro arrivò a segnare 27°C, ma in genere non si va oltre i 18°C di massima. A febbraio piove in media, come a gennaio, una decina di giorni al mese.

Anche marzo gode di clima e temperature generalmente gradevoli, con temperature tra i 10 e i 15°C e circa 9 giorni di pioggia al mese. All’inizio di marzo le temperature notturne possono essere ancora basse, di qualche grado al di sotto lo zero.

Aprile è già un mese in cui la scelta di visitare Podgorica può rivelarsi corretta. La temperatura media è di 14,6 °C, con punte fino a 20°C nelle ore centrali della giornata. Persistono i giorni di pioggia, circa 10 al mese, ma con una minore intensità rispetto al trimestre precedente.

A maggio il clima è decisamente piacevole, caldo ma non torrido. La temperatura media si aggira sui 20°C, con una minima di 13,9 °C e una massima di 24,7 °C. Calano i giorni di pioggia medi ditrubuiti nel mese, le giornate sono lunghe e il sole brilla per il 55% del tempo. Uno dei mesi migliori per inserire Podgorica nella propria lista dei desideri. Giugno comincia ad essere un mese limite, con temperature medie sui 24°C e picchi di 35°C. Nel 2003 superò i 38°C, decisamente molto caldo per camminare sulle strade acciottolate della capitale montenegrina. Si registrano in media 60 mm di pioggia al mese, divisi in 6 giorni.

Andare a Podgorica a luglio significa affrontare un grande caldo. Le temperature medie si attestano sui 30°C, ma si arriva spesso fino a 38°C, rare chiaramente le precipitazioni, con appena 4 giorni di pioggia nel mese. Le giornate sono molte lunghe e il sole brilla per il 74% delle ore. Anche agosto non rientra nei mesi migliori dell’anno per visitare la bella capitale del Montenegro. È il mese più caldo, afoso e torrido dell’anno. Le temperature medie superano i 33°C e non mancano giornate in cui si superano i 42°C.  Meglio aspettare settembre, che rimane un mese caldo e soleggiato ma con medie che si attestano sui 21°C, e massime che non superano i 27°. Temperature e clima quindi decisamente gradevole per visitare la città e i dintorni. Le giornate di pioggia sono mediamente 7 nel corso del mese.

Considera di poter partire anche ad ottobre, generalmente molto mite. La temperatura comincia a scendere ma rimane comunque gradevole. Nei primi giorni del mese fa ancora caldo, si arriva persino a 28°C, mentre le medie si aggirano sui 18°C, con maggiori probabilità di incontrare una giornata di pioggia, di solito 9 nel mese.

Novembre è il mese il cui le giornate sono particolarmente piovose e le temperature cominciano ad essere pungenti, con una media di 10°C. Le giornate sono molto più corte, con luce per meno di 10 ore e soltanto 4 ore di sole in media. La situazione a dicembre cambia di poco, scendono le temperature, che in media registrano i 7°C, ma nelle notti più fredde si abbassano fino a -4°C, e piove spesso: 225 mm distribuiti in 11 giorni di pioggia al mese.

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Visitare Marsiglia, la città più mediterranea di Francia

Marsiglia, la seconda città più grande della Francia, una delle destinazioni più affascinanti e variegate della costa mediterranea del Paese, in grado di incantare i visitatori con il suo mix unico di storia, cultura e bellezze naturali.

Situata sulla costa meridionale, la città, con il suo porto vivace, le sue strade piene di vita e un’atmosfera che riflette perfettamente l’essenza del Mediterraneo. In questo articolo, vi guideremo attraverso i punti salienti di questa splendida città, offrendovi consigli pratici su cosa vedere, dove mangiare e come godervi al meglio la vostra visita.

Un po’ di storia della città di Marsiglia

Marsiglia, multiculturale e multietnica, è la città più cosmopolita e mediterranea di Francia, primo porto francese e tra i principali del Mediterraneo, venne fondata dai Greci nel 600 a.C. Conosciuta come Massalia in epoca antica, è stata un importante porto commerciale e un crocevia culturale. Durante i secoli, Marsiglia ha visto il passaggio di Romani, Saraceni e Crociati, ognuno dei quali ha lasciato un’impronta indelebile sul tessuto della città. Questa eredità storica è ancora visibile oggi nei suoi monumenti, nei musei e nell’architettura.

Cosa vedere a Marsiglia

Vieux-Port: il Porto Vecchio di Marsiglia

Il cuore della città di Marsiglia è senza ombra di dubbio il Porto Vecchio. Questo porto storico è il punto di partenza ideale per esplorare Marsiglia e le sue vie. Qui è possibile trovare una vivace atmosfera grazie alla presenza di bar, ristoranti e caffè che si affacciano sul mare, oltre che un mercato del pesce giornaliero dove i pescatori locali vendono il pescato fresco. Se si è alla ricerca di relax, passeggiare lungo il porto, ammirando le barche dei pescatori e godendosi il panorama, è sicuramente un’esperienza imperdibile.

Basilica di Notre-Dame de la Garde

La Basilica di Notre-Dame de la Garde è uno dei simboli più riconoscibili di Marsiglia, situata su una collina che domina la città. Questa maestosa chiesa, che venne costruita nel diciannovesimo secolo, offre una vista panoramica spettacolare sulla città e sul Mar Mediterraneo. All’interno della Basilica è possibile ammirare splendidi mosaici ed affreschi, oltre che una serie di ex-voto lasciati dai marinai in segno di gratitudine per i viaggi sicuri, una donazione in segno di una grazia ricevuta.

Le Panier, storico quartiere di Marsiglia

Le Panier è il quartiere più antico di Marsiglia: un vero e proprio labirinto di stradine pittoresche, piazzette accoglienti e case colorate. Questo quartiere è il luogo ideale per perdersi e scoprire l’autentico spirito marsigliese della città. È possibile trovare numerosi atelier di artisti, botteghe artigiane e caffè caratteristici. Tra i punti di interesse principali del quartiere Le Panier ci sono la Vieille Charité, un antico ospizio che oggi ospita musei e mostre, e la Place des Moulins, una tranquilla piazza con una vista incantevole.

MuCEM – Museo delle Civiltà dell’Europa e del Mediterraneo

Il MuCEM è un museo moderno ed innovativo dedicato alla storia e alle culture del Mediterraneo. La struttura è situata vicino al Vieux-Port, all’interno di un edificio iconico progettato dal famoso architetto Rudy Ricciotti. Le collezioni del MuCEM variano dall’antichità fino ai giorni nostri ed includono oggetti, fotografie, filmati e opere d’arte che raccontano la storia delle civiltà mediterranee. Oltre alle esposizioni permanenti, il MuCEM ospita regolarmente mostre temporanee di grande interesse.

La fortezza: Château d’If

Questa fortezza venne resa famosa dal romanzo “Il Conte di Montecristo” di Alexandre Dumas, il Château d’If è un’antica fortezza situata su un’isola al largo della costa di Marsiglia. Costruito nel XVI secolo, il castello fu utilizzato come prigione e ospitò molti prigionieri politici nel corso dei secoli. Una visita al Château d’If offre non solo un viaggio nella storia, ma anche una vista mozzafiato sulla città e sul mare circostante. È possibile raggiungere l’isola con una breve corsa in traghetto dal Vieux-Port.

La Canebière, la strada principale di Marsiglia

La Canebière è la strada principale di Marsiglia, una via storica che collega il Porto Vecchio con la città nuova. Un tempo questa strada era il centro commerciale e sociale della città, oggi la Canebière è un luogo animato dove si trovano numerosi negozi, ristoranti e caffè. Passeggiare lungo questa strada permette di cogliere l’essenza della vita quotidiana marsigliese e di apprezzare l’architettura degli edifici storici che la caratterizzano.

Le spiagge più belle di Marsiglia

Marsiglia è famosa anche per le sue splendide spiagge e calette, che offrono il perfetto rifugio per chi vuole scappare dalla confusione della città. Tra le spiagge più famose ci sono la spiaggia dei Catalani, situata vicino al centro, e la plage du Prado, un ampio litorale sabbioso ideale per famiglie e sportivi. Per chi preferisce, invece, luoghi più tranquilli e nascosti, le calette di Marsiglia sono un vero paradiso naturale. Ecco quali non perdere nei dintorni di Marsiglia, luoghi che rientrano sicuramente fra le spiagge più belle della Francia:

Calanco d’En-Vau

Il calanco d’En-Vau è considerata come una delle più spettacolari di questa regione mediterranea. La caletta è situata tra Marsiglia e la città di Cassis, ed è molto famosa per le sue scogliere, alte e calcaree, che si levano sopra le acque smeraldo della costa. La bellezza naturale di questo luogo, così spettacolare, e le acque cristalline sono perfette per attività come nuoto e snorkeling. Anche se l’accesso richiede una camminata impegnativa, si attraversano sentieri panoramici e l’isolamento e la tranquillità che si trova all’arrivo rendono ogni sforzo più che gratificante.

Calanco di Sormiou

Il Calanco di Sormiou è uno dei calanchi più grandi ed accessibili della zona. Questo luogo è in grado di offrire un mix perfetto di bellezza naturale e comodità, con le sue acque turchesi, ideali per il nuoto e la vita marina abbondante che la rende la scelta migliore per gli amanti dello snorkeling. Il calanco di Sormiou è circondato da tradizionali case di pescatori ed una spiaggia di ciottoli, che creano un’atmosfera unica. In estate, è possibile raggiungere Sormiou in auto con un permesso speciale, rendendo questa spiaggia più accessibile rispetto alle altre.

Vista del Calanco di Sormiou, nei pressi di Marsiglia, Francia

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Il Calanco di Sormiou, nei pressi di Marsiglia, in Provenza

Spiaggia dei Catalani

Se, invece, si preferisce una spiaggia cittadina, con tutte le comodità a portata di mano, la plages des Catalans, o spiaggia dei Catalani, è la scelta ideale. È una spiaggia situata vicino al centro cittadino di Marsiglia, con sabbia fine e facilmente raggiungibile. È perfetta per chi desidera combinare una giornata al mare con la possibilità di esplorare la città. La spiaggia è ben attrezzata con bar, ristoranti e strutture sportive. Inoltre, la vista sul Porto Vecchio e la possibilità di fare una nuotata rinfrescante ne fanno una destinazione popolare sia per i locali che per i turisti.

Alcuni consigli pratici per visitare Marsiglia

Come arrivare a Marsiglia

Marsiglia è ben collegata con il resto della Francia e con numerose città europee. Qui, infatti, è presente l’Aeroporto di Marsiglia Provenza, situato a circa 25 chilometri dal centro città, che offre voli nazionali e internazionali. Dall’aeroporto, è possibile raggiungere il centro con il servizio navetta o con un treno regionale. La città di Marsiglia è anche ben servita da una rete ferroviaria efficiente, compresi treni ad alta velocità, che collegano la città di Marsiglia con Parigi in poche ore.

La città di Marsiglia è offre qualcosa per tutti, dagli amanti della storia e della cultura agli appassionati di cucina, ma anche mare ed attività all’aperto. Grazie al suo mix di tradizione e modernità, questa affascinante metropoli mediterranea è in grado di sorprendere e conquistare tutti i suoi visitatori, creando ricordi unici ed esperienze indimenticabili.

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Un viaggio ad Aquisgrana, sulle orme di Carlo Magno

Carlo Magno e Aquisgrana, un legame inscindibile fatto di imperatori e re, incoronazioni solenni, residenze e palazzi. Situata al centro del land Nord Reno-Vestfalia e conosciuta anche come Aachen, il nome tedesco, questa città trasuda memorie storiche da ogni angolo. Di origine romana, è diventata famosa grazie a Carlo Magno che nel 794 la scelse come capitale del Sacro Romano Impero. Una scelta intima quanto strategica perché, oltre a essere il luogo in cui l’imperatore trascorse la sua infanzia, garantiva molti vantaggi dal punto di vista geografico.

In questo articolo vi proponiamo un itinerario sulle orme di Carlo Magno, dove ogni dettaglio urbanistico e architettonico ci riporta indietro al suo spirito moderno e cosmopolita, a partire dalla famosa Cappella Palatina e dalla Cattedrale, al tempo considerata la più grande a nord delle Alpi. Aquisgrana è rinomata anche per le sue acque termali, amate dallo stesso imperatore perché ricche di minerali in grado di apportare numerosi benefici al corpo. Non è un caso che il nome latino sia Aquae Granni, con riferimento a Granno, il dio celtico della salute.

Il Duomo e la Cappella Palatina

Il primo luogo da visitare ad Aquisgrana è non solo uno dei più belli voluti da Carlo Magno, ma anche quello in cui giace sepolto. Il Duomo si contraddistingue per la sfarzosità delle decorazioni interne e per la famosa Cappella Palatina. La cattedrale è stata eretta tra il 786 e l’804 come chiesa-palazzo di Carlo Magno, mentre il coro gotico fu completato solo nel 1414. Si tratta del primo monumento in Germaniatra i primi d’Europa – ad essere dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1978. Situato nella centralissima Münsterplatz, è uno scrigno di tesori antichi unici come il trono di marmo di Carlo Magno, il reliquiario contenente le sue spoglie e il lampadario in rame voluto da Federico Barbarossa.

L’atmosfera storica che si respira all’interno del Duomo è indescrivibile: fu proprio Carlo Magno a posare la prima pietra della cappella, il nucleo più antico della cattedrale di Aquisgrana. Il sovrano aveva chiesto alle sue maestranze francesi, sotto la responsabilità di Oddone da Metz, di replicare le forme delle basiliche romaniche viste durante i suoi soggiorni in Italia, a Ravenna e a Roma. Nei secoli successivi, la cattedrale venne arricchita da nuove cappelle laterali, realizzate in stili diversi. L’aspetto attuale è dovuto ai lavori di restauro successivi all’incendio avvenuto nel 1224 e al suo interno è possibile ammirare il Tesoro della Cattedrale, costituito da pezzi unici che lo hanno reso uno dei più importanti al mondo e che comprendono, tra gli altri, l’olifante, la croce pettorale di Carlo Magno e il Crocifisso di Lotario.

Grashaus e Rathaus

Non dovete spostarvi di molto dal Duomo per raggiungere il Grashaus, uno degli edifici più antichi e primo municipio della città, le cui parti originali facevano parte del palazzo di Carlo Magno. Prima di entrare, ammirate la sua facciata gotica, impreziosita da eleganti finestre a bifora e coronata da merli ghibellini. Nel XIV secolo divenne sede delle attività del borgomastro e nel corso degli anni assunse ruoli sempre diversi: nei suoi interni, infatti, si sono svolte cerimonie di ogni tipo, dalle incoronazioni ai funerali.

L’attuale palazzo del municipio, invece, è il Rathaus, costruito tra il 1334 e il 1376. Anche qui, come nel caso del Grashaus, la facciata è un esempio perfetto di stile gotico, impreziosita da una cinquantina di statue a dimensione naturale rappresentanti i maggiorenti tedeschi, compresi i trenta imperatori incoronati ad Aquisgrana. Le parti interne, invece, sono state risistemate in chiave barocca, con l’elegante Reichsaal, cuore del palazzo, arricchita da affreschi ottocenteschi che illustrano la vita di Carlo Magno con repliche di insegne reali, corona, globo e spada. Se visitate Aquisgrana durante le feste natalizie, ricordatevi che è sulla piazza del municipio che vengono organizzati i meravigliosi mercatini di Natale.

Mercatini di Natale Aquisgrana

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La piazza del municipio allestita con i mercatini di Natale

Il centro storico di Aquisgrana

Il centro storico di Aquisgrana è piuttosto esteso, ma nonostante ciò può essere visitato tranquillamente perché a passaggio pedonale. Senza doversi preoccupare di auto e moto, è facile perdersi nei dettagli delle sue strade contraddistinte dalla presenza di numerose fontane, sculture e statue. L’atmosfera è arricchita anche dalla presenza di piccoli negozietti e graziose boutique, ideali per portarsi a casa un ricordo carino del vostro viaggio sulle orme di Carlo Magno.

Dal centro, dirigetevi verso Friedrich Wilhelm Platz, dove la Fontana di Elisa (Elisenbrunnen), rappresenta una delle tante fontane che testimoniano l’importanza dell’acqua per la città. Come abbiamo scritto anche all’inizio dell’articolo, fin dai tempi antichi, la città è stata plasmata dalla presenza di sorgenti termali minerali. Non immaginate una semplice fontana, perché in realtà si tratta di un edificio solenne realizzato in stile neoclassico e dedicato a Elisabeth Ludovika di Baviera, figlia del re Massimiliano I. La struttura architettonica accoglie i visitatori con un colonnato in stile dorico, mentre dalle due fontane sgorga l’acqua termale. Attraversando questo ambiente vi troverete all’interno di un grazioso giardino che custodisce un piccolo sito archeologico con resti d’epoca romana.

Porta medievale Aquisgrana

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Porta medievale nel centro storico

Le terme Carolus Thermen

Fra gli edifici legati al nome di Carlo Magno non bisogna dimenticare le Carolus Thermen in Pass Strasse, perfette per concedervi un pomeriggio di relax dopo aver passeggiato per le strade di Aquisgrana. L’imperatore, attratto dalle acque benefiche e dal clima mite di Aquisgrana, fece costruire sontuose terme private, dove si immergeva per curarsi e rigenerarsi. La cultura delle terme è entrata così a far parte del tessuto economico della città e le Carolus Thermen rappresentano la struttura più bella. Questo moderno centro termale vanta piscine a diverse temperature, saune finlandesi e giapponesi, hammam, trattamenti benessere ayurvedici, massaggi e tanti altri servizi pensati per coccolare i clienti abituali e i viaggiatori.

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Vaduz: clima e temperatura nelle diverse stagioni dell’anno

Vaduz, capitale del Liechtenstein, è immersa in un clima temperato che la rende una destinazione ideale in ogni stagione. Dalle calde estati con temperature perfette per escursioni e passeggiate tra i monti, ai freddi inverni innevati che regalano un’atmosfera fiabesca, scopriamo le caratteristiche climatiche di Vaduz e i periodi migliori per visitarla.

Clima e temperatura in primavera a Vaduz

La primavera a Vaduz è un periodo di rinascita e rinnovamento, con un clima che varia dalle fresche giornate di inizio marzo alle miti e soleggiate giornate di maggio. La stagione inizia con temperature ancora fresche a marzo che di giorno variano tra 8°C e 12°C, mentre le notti possono essere fredde, con valori che scendono a circa 0°C – 3°C.

Le giornate sono caratterizzate da una crescente presenza del sole, ma le mattine e le sere restano piuttosto fresche. A partire da aprile, aumentano le ore di luce solare e le medie diurne cominciano a salire in modo più significativo e si aggirano intorno ai 12°C – 17°C, mentre le notti diventano più miti, con temperature tra 4°C e 7°C.

Maggio segna l’arrivo del clima primaverile vero e proprio, con temperature diurne che variano tra 17°C e 22°C, mentre le notti sono ancora fresche ma decisamente più temperate, con valori che si mantengono tra 8°C e 12°C. E’ il periodo in cui la natura a Vaduz è in piena fioritura, favorita da una moderata quantità di precipitazioni, che contribuiscono alla rigogliosa vegetazione della regione.

I venti primaverili a Vaduz sono generalmente leggeri e provengono spesso da ovest o sud-ovest. La velocità del vento varia mediamente tra 10 e 20 km/h, contribuendo a un clima piacevole e rinfrescante. I venti di föhn, tipici delle regioni alpine, possono occasionalmente portare aria più calda e secca, influenzando le temperature locali.

Clima e temperatura in estate a Vaduz

L’estate a Vaduz è la stagione ideale per visitare la città e i suoi dintorni, grazie alle temperature gradevoli e alle lunghe giornate di sole. A giugno, le temperature medie diurne si aggirano intorno ai 20°C – 25°C, mentre le notti sono fresche, con valori che scendono a circa 10°C – 15°C.
Luglio è il mese più caldo dell’anno, con medie diurne che variano tra i 25°C e i 30°C, e occasionalmente possono superare i 30°C, mentre le notti rimangono piacevolmente fresche, con temperature che oscillano tra 15°C e 18°C. Questo clima ideale rende luglio il mese perfetto per attività all’aperto e per esplorare la natura circostante.

Agosto continua ad essere caldo, con temperature diurne che si mantengono in linea con quelle di luglio, tra i 24°C e i 29°C, mentre le notti restano temperate, con valori tra 14°C e 17°C. Verso la fine del mese, le temperature possono iniziare a diminuire leggermente, segnando l’avvicinarsi dell’autunno.

Le precipitazioni in estate a Vaduz sono moderate e generalmente concentrate in brevi temporali pomeridiani o serali, che contribuiscono a mantenere verde e rigogliosa la vegetazione della regione. I venti estivi a Vaduz sono generalmente leggeri e provengono spesso da ovest o sud-ovest. La velocità del vento varia mediamente tra 10 e 15 km/h, offrendo una piacevole brezza che rende più sopportabili le giornate più calde.

L’estate è un periodo perfetto per visitare Vaduz e partecipare alle numerose attività all’aperto che la città e i suoi dintorni offrono. Le escursioni nei sentieri alpini, le passeggiate lungo il fiume Reno e le gite in bicicletta sono tra le attività preferite da residenti e turisti. Vaduz offre anche numerosi eventi culturali, tra cui concerti all’aperto, festival di arte e mercati locali.

Vaduz, capitale del Liechtenstein

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Vaduz, capitale del Liechtenstein

Clima e temperatura in autunno a Vaduz

L’autunno a Vaduz offre una varietà di condizioni meteorologiche che vanno dalle giornate tiepide e soleggiate di inizio stagione alle fresche e umide giornate di novembre. Questa stagione di transizione è caratterizzata da splendidi paesaggi autunnali, con foglie che cambiano colore e una natura che si prepara all’inverno. L’autunno a Vaduz inizia con temperature diurne ancora miti a settembre, che variano tra 15°C e 20°C, mentre le notti diventano progressivamente più fresche, con valori che scendono a circa 8°C – 12°C.

Ottobre vede un calo più significativo delle temperature. Le medie diurne si attestano tra 10°C e 15°C, mentre le temperature notturne possono avvicinarsi a 5°C. Questo mese segna l’inizio del vero autunno, con un’aria più fresca e frizzante. Le giornate sono più corte, ma ancora abbastanza lunghe per godersi il paesaggio.

A novembre, l’autunno a Vaduz si avvicina all’inverno. Le temperature diurne oscillano tra 5°C e 10°C, mentre le notti diventano decisamente fredde, con valori che possono scendere fino a 0°C o anche sotto. Le prime gelate notturne e occasionali nevicate leggere sono comuni verso la fine di novembre, indicando l’imminente arrivo dell’inverno.

Le precipitazioni in autunno sono moderate, ma tendono ad aumentare con l’avanzare della stagione. I venti autunnali a Vaduz sono generalmente freschi, provenienti spesso da nord-ovest, con una velocità che varia mediamente tra 10 e 20 km/h, contribuendo a un raffreddamento dell’aria, specialmente nei mesi di ottobre e novembre.

Clima e temperatura in inverno a Vaduz

L’inverno a Vaduz prevede un clima freddo con frequenti nevicate, creando un paesaggio pittoresco e suggestivo. Questa stagione è perfetta per gli amanti degli sport invernali e per chi desidera vivere l’atmosfera magica delle festività natalizie. L’inverno a Vaduz è caratterizzato da temperature fredde che possono variare significativamente nel corso dei mesi. A dicembre, le temperature medie diurne si aggirano intorno a 0°C – 5°C, mentre le notti sono fredde, con valori che scendono a circa -5°C. Le prime nevicate significative possono già avvenire a dicembre, coprendo la città di un manto bianco.

Gennaio è solitamente il mese più freddo dell’anno. Le temperature diurne variano tra -2°C e 3°C, mentre le notti possono essere molto rigide, con temperature che scendono fino a -10°C. Le giornate sono corte, con poche ore di luce solare, ma l’atmosfera invernale è resa affascinante dalla neve che copre la città e le montagne circostanti.

Febbraio vede un leggero aumento delle temperature, ma rimane comunque un mese freddo, con temperature diurne che oscillano tra 1°C e 5°C, mentre le notti possono ancora essere gelide, con valori che scendono a -5°C. Verso la fine del mese, le giornate iniziano ad allungarsi e le temperature possono aumentare leggermente, segnando l’approssimarsi della primavera.

Le precipitazioni invernali a Vaduz sono prevalentemente sotto forma di neve, che contribuisce a creare paesaggi invernali spettacolari, perfetti per lo sci e altre attività invernali. I venti invernali a Vaduz sono generalmente freddi e provenienti da nord o nord-est, con velocità variabili mediamente tra 10 e 15 km/h che contribuiscono a un raffreddamento dell’aria, soprattutto nei giorni più gelidi.

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È (di nuovo) italiano il miglior aeroporto d’Europa per il 2024

L’Italia continua a fare grandi numeri nel settore dei trasporti, e si aggiudica nuovi primati nella classifica dei migliori aeroporti d’Europa per il 2024. Nelle ore scorse, durante l’Assemblea generale convocata annualmente dall’Airport Council International (ACI), sono stati premiati gli scali più virtuosi a livello continentale. E ci sono molte sorprese per il nostro Paese, nonché un’ennesima conferma: quella che riguarda l’aeroporto di Fiumicino.

Fiumicino, miglior aeroporto d’Europa

L’aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma-Fiumicino si aggiudica un nuovo, importantissimo traguardo: è infatti il miglior aeroporto d’Europa per il 2024, secondo l’ACI. La premiazione è avvenuta poche ore fa a Istanbul, dove si è tenuta la cena di gala del 34esimo Congresso annuale e Assemblea generale dell’Airport Council International EUROPE. Si tratta del Best Airport Award, un prestigioso riconoscimento che viene assegnato a quegli scali che hanno dimostrato di saper implementare strategie in grado di migliorare il business aeroportuale.

Lo scalo di Fiumicino, in particolare, ha vinto nella categoria degli aeroporti con più di 40 milioni di passeggeri l’anno (un primo posto condiviso, ad onor del vero, con lo scalo di Istanbul). È un successo incredibile, soprattutto perché arriva per il sesto anno nelle ultime sette edizioni complessive. Il merito è di una “forte ripresa del traffico nel 2023, con sviluppi aziendali innovativi, multimodalità senza soluzione di continuità e iniziative pionieristiche di mobilità aerea urbana” – si legge sul sito ufficiale dell’ACI.

Il successo dell’aeroporto romano rappresenta anche una notevole spinta per il turismo in generale, come afferma il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli: “L’assegnazione del Best Airport Award al Leonardo da Vinci per la sesta volta negli ultimi sette anni certifica definitivamente l’assoluta eccellenza del nostro scalo e rende merito al grande lavoro e all’eccezionale visione progettuale di Aeroporti di Roma. Principale porta di ingresso in Italia per il mondo, il nostro aeroporto rappresenta il primo biglietto da visita della Capitale d’Italia e come tale un asset primario per lo sviluppo del nostro turismo anche a livello nazionale”.

Gli altri aeroporti italiani in classifica

Per l’aeroporto di Fiumicino, tuttavia, quello di miglior scalo europeo non è l’unico riconoscimento ottenuto: si è aggiudicato anche il Digital Transformation Award, che premia le infrastrutture maggiormente in grado di adottare tecnologie e procedure innovative per migliorare la sicurezza, la capacità, l’efficienza e l’impatto ambientale delle loro operazioni. Il Leonardo Da Vinci, che proprio di recente ha introdotto nuove funzionalità digitali per i suoi passeggeri, ha una “solida strategia di innovazione con un incubatore che supporta 50 start-up ed è un pioniere nella mobilità aerea urbana”.

Infine, l’ACI ha premiato anche lo scalo di Torino-Caselle come miglior aeroporto con meno di 5 milioni di passeggeri l’anno: anche in questo caso, gran parte del merito va alla ripresa che ha vissuto nel 2023, dopo la pandemia globale. Il traffico è notevolmente aumentato, toccando il record proprio lo scorso anno. Tra le motivazioni per l’assegnazione del premio, si parla inoltre di “passi tangibili nell’affrontare le sfide della sostenibilità dell’aviazione, tra cui l’inaugurazione di un nuovo impianto fotovoltaico la scorsa estate, che soddisfa una parte sostanziale del suo fabbisogno annuale di elettricità”.

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Come arrivare dall’aeroporto di Katowice a Cracovia

Insieme a Varsavia, Cracovia è la meta più visitata della Polonia. Ben collegata con l’Italia grazie alle più importanti compagnie aeree, le quali hanno creato tratte comode e veloci partendo da diversi aeroporti, rappresenta la destinazione perfetta anche solo per una fuga di un weekend. Antica capitale del paese, qui è custodito un importante patrimonio storico e artistico, dal castello reale alla fabbrica di Schindler.

Ma come arrivare dall’aeroporto di Katowice al centro di Cracovia per iniziare il vostro viaggio in tutta tranquillità e senza stress? Ve lo spieghiamo noi in questo articolo, dove troverete tutte le informazioni di cui avete bisogno.

L’aeroporto di Katowice Pyrzowice

Cracovia ha due aeroporti, quello di Cracovia – Balice (KRK) e quello di Katowice Pyrzowice (KTW). Il secondo, al quale stiamo dedicando questo articolo, è situato a circa 30 chilometri a nord dalla città di Katowice, una delle più importanti basi aeree della Polonia, e a 100 chilometri da Cracovia. Con la compagnia Wizz Air, per esempio, è raggiungibile dall’Ugo Niutta di Napoli, mentre con Ryanair partono tutti i giorni voli da Milano della durata di un’ora e quaranta.

Si trova al quarto posto tra gli aeroporti con il più alto traffico passeggeri della Polonia dopo il Fryderyk Chopin di Varsavia, il Giovanni Paolo II di Cracovia e il Lech Wałęsa di Danzica, con circa un milione e mezzo di viaggiatori che lo frequentano mediamente ogni anno. Atterrando qui è possibile recarsi a Cracovia, una tra le più belle città del territorio polacco e dell’Europa dell’est, con l’autobus. Sono disponibili anche i taxi e i transfer privati, tuttavia li sconsigliamo considerata la distanza e l’alto costo della tratta.

Come raggiungere Cracovia con l’autobus

Il mezzo più utilizzato è l’autobus, la soluzione più economica e veloce, e quindi alla portata di tutti. Gli autobus partono dal terminal e conducono a Cracovia operando un’unica fermata a Katowice città. Tra le compagnie di riferimento c’è la Matuszek, che organizza le corse seguendo gli orari degli arrivi; nel caso di ritardi, il bus aspetta i passeggeri. Il prezzo è di circa 16 euro ed è possibile acquistarlo comodamente online dal sito.

Anche la compagnia Infobus effettua la tratta dall’aeroporto di Katowice alla stazione di Cracovia. Il costo del biglietto è di circa 13 euro mentre il tempo di percorrenza è in media di un’ora e quaranta. Le altre compagnie che organizzano il trasferimento per il centro di Cracovia sono la stessa WizzAir e FlixBus, quest’ultima a un prezzo tra i 10 euro e i 13 euro. Per una soluzione ancora più economica, consigliamo di prendere un BlaBlaCar che, a soli 3€, vi porterà da Katowice città a Cracovia in circa un’ora.

Dall’aeroporto di Katowice ad Auschwitz

L’aeroporto di Katowice è situato a poca distanza da una delle attrazioni più visitate in Polonia: il campo di concentramento di Auschwitz. Se avete poco tempo e una volta atterrati desiderate cominciare subito il vostro viaggio, vi consigliamo di arrivare in questo luogo importante per la memoria storica europea direttamente dall’aeroporto. Potete valutare sia la prenotazione di un transfer privato che, dal terminal degli arrivi, vi porterà velocemente alla vostra destinazione, che il treno. In questo secondo caso dovrete prima arrivare alla stazione centrale di Katowice e, da qui, salire su uno dei tanti treni che, in un’ora e dieci, vi condurrà alla fermata di Oswiecim, a circa 2 chilometri da Auschwitz.