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Quali piatti tipici del Montenegro assaggiare in vacanza

Il Montenegro è una gemma dei Balcani, circondato dal Mare Adriatico e incastonato tra montagne maestose, offre una combinazione perfetta di paesaggi mozzafiato, cultura ricca e naturalmente non poteva mancare la tradizione gastronomica deliziosa. Se state pianificando un viaggio o una piccola vacanza in questo angolo incantevole di mondo, preparatevi a scoprire insieme a noi piatti tradizionali che lasceranno a bocca aperta e senza parole. Il Montenegro non è solo buon cibo, tra un piatto e l’altro perché non pensare di scoprire oltre ai piatti tipici e quali provare, alcune delle attrazioni del luogo e il periodo migliore per visitarlo?

Njeguški pršut, il re dei salumi

Il Njeguški pršut è un prosciutto affumicato e stagionato, non propriamente un piatto ma sicuramente un cibo della tradizione dal sapore unico. Originario di Nieguši che è famosa per essere il luogo di origine della dinastia dei Petrović che ha governato sul Montenegro dal 1696 al 1918. Per preparare il Njeguški pršut si seguono ancora oggi le procedure antiche: i prosciutti vengono prima cosparsi di sale marino poi immersi nella salamoia e infine appesi per essere affumicati.

Dove potete assaggiare il Njeguški pršut? Il miglior luogo dove assaggiarlo è proprio Njeguški , approfittate per visitare le case di produzione tradizionali e scoprire i segreti di questo goloso salume, mentre siete in zona approfittatene  per visitare il parco nazionale del monte Lovćen, questo monte è famoso per essere la terrazza panoramica del Montenegro, non ve ne pentirete ma si può gustare ovviamente anche a Podgorica.

Kačamak, il comfort food montenegrino

Anche chiamato la polenta dei Balcani, il Kačamak è un piatto tipico del Montenegro a base di patate, farina di mais e formaggio. Decisamente un piatto rustico e sostanzioso, viene cucinato nel periodo invernale e servito accompagnato con lo yogurt. La farina viene cotta fino ad ottenere una consistenza simile al porridge per questo è chiamato anche la polenta dei Balcani. Un tempo considerato cibo dei contadini, oggi è un comfort food apprezzato che non manca nei ristoranti di cucina nazionale.

Dove gustare il Kačamak? Come anticipato, il Kačamak si trova in molti ristoranti tradizionali nelle regioni montane del Montenegro, uno dei luoghi migliori dove degustarlo è il villaggio di Žabljak, definito la capitale del turismo montano del Montenegro il villaggio si trova nel parco nazionale di Durmitor, che vi consigliamo vivamente di visitare per poter scoprire i laghi glaciali o affrontare una delle escursioni verso  le vette imponenti.

Burek, la torta arrotolata tipica dei Balcani

Il burek è uno dei piatti più iconici del Montenegro e dei Balcani in generale. Si tratta di uno sfizioso pasticcio salato, o se preferite una torta salata di pasta sfoglia o pasta fillo in alternativa, tirata sottilissima che una volta farcito con carne macinata, formaggio o spinaci viene arrotolata in forme cilindriche e cotta in teglia.

Dove assaggiare il burek? Per assaggiare un burek autentico, dovrete visitare le panetterie, approfittate della ricerca del burek perfetto e scoprite Kotor, questa cittadina antica è un vero gioiello medievale ed è patrimonio UNESCO; mentre degustate il vostro tesoro fate una passeggiata lungo le mura della città da cui si gode una vista spettacolare sulla baia.

Cosa mangiare in Montenegro

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Le specialità culinarie del Montenegro

Cicvara, la crema montenegrina

Simile più ad una pappa densa che non ad una crema la Cicvara è tra i piatti tradizionali di una volta che ancora oggi in Montenegro si cucina con la stessa passione. Pochi ingredienti semplici: farina di mais, formaggio a pasta molle, burro e latte o in alternativa al latte la panna, per un piatto rustico cotto a fuoco lento dal sapore di una volta apprezzato dai turisti.

Dove assaggiare la Cicvara? Particolarmente popolare nelle regioni settentrionali del Montenegro, viene servita spesso come piatto principale durante le festività o anche come contorno a piatti di carne. Dedicatevi alla scoperta di Kolasin o Pljevlja. Se Kolasin è famosa sia per la posizione particolarmente pittoresca ai piedi del parco nazionale del Durmitor e per le numerose attività come lo sci alpino e di fondo, il rafting o l’escursionismo; Pljevlja è nota per la storia e le bellezze naturali, se amate la natura, dedicatevi alla scoperta di questi due borghi e poi regalatevi una buona dose di Cicvara, la meriterete dopo tutte le camminate!

Ćevapi, il piatto simbolo dei Balcani

I ćevapi sono piccoli cilindri di carne, solitamente di manzo o agnello, macinata e arricchita con spezie ed aromi che vengono grigliati, più raramente vengono cotti su piastra o barbeque; vengono serviti con la cipolla bianca e la salsa ajvar, una salsa particolare a base di peperoni, peperoncini, melanzane e aglio a cui vengono aggiunti aceto di mele, zucchero e olio. I ćevapi sono un piatto molto comune nei Balcani, ma come sempre, ogni paese (e spesso anche ogni famiglia) ha la sua personale variante.

Dove assaggiare i ćevapi? Ecco, per assaggiare i ćevapi come dicevamo, basta essere nei Balcani, ma per essere certi di assaggiare, forse, i migliori Podgorica potrebbe essere la scelta ideale. La capitale del Montenegro ha un primato molto particolare: ha cambiato nome ben cinque volte nel corso della sua storia e mescola influenze ottomane, astro ungariche e sovietiche. Dedicatevi alle passeggiate lungo il Ribnica per scoprire ponti di pietra inusuali ma soprattutto per fotografare il ponte che è diventato una delle attrazioni più fotografate, il Millennium Bridge. Infine lasciatevi il tempo per assaggiare i ćevapi in uno dei tanti ristoranti tradizionali.

Cosa bere in Montenegro

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Rakija, il liquore tipico del Montenegro

Rakija, il liquore nazionale

Terminiamo il nostro viaggio nei piatti tradizionali del Montenegro con una bevanda, ma non una qualunque, la Rakija è il liquore nazionale. Preparatevi perché nessun pasto montenegrino può dirsi terminato senza un bicchierino di questo liquore. Si tratta di un superalcolico che viene ricavato dalla distillazione della frutta fermentata. Questo liquore ha una tradizione antichissima, viene offerto agli ospiti o è di buon auspicio brindare con lei (sì al femminile)nelle cerimonie o nelle feste importanti. Sappiate che è considerata dagli Anziani come una sorta di panacea per ogni male, essi sostengono che abbia poteri curativi oltre che leggermente disinfettanti!

Dove degustare la Rakia?Tipica di tutti i Balcani fino al Montenegro e alla Macedonia e presente anche in Albania, Croazia e Bulgaria per citare alcuni Paesi.  La bevanda alcolica nazionale è presente praticamente ovunque, nei ristoranti, nei caffè, nelle case private, in ogni dispensa pubblica o privata troverete sicuramente  una bottiglia di questa bevanda alcolica.

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Vacanze al mare in Italia troppo care, chi viaggia cerca nuove mete

Dati alla mano, andare in vacanza d’estate sta diventando sempre più un lusso, soprattutto in Italia. Secondo l’Osservatorio di JFC delle destinazioni balneari, gli italiani viaggeranno di più rispetto al 2023, ma le destinazioni saranno fuori dai confini nazionali. Le ragioni sono da ricercare nell’aumento dei prezzi del 7,9%, in particolare dei servizi turistici, delle camere d’hotel e dei lidi attrezzati, e una tendenza maggiore a scegliere periodi diversi dall’alta stagione (luglio e agosto).

Se da una parte aumentano i turisti stranieri, pronti a spendere il massimo per godersi l’iconica vacanza in Italia, sempre più famiglie e coppie nostrane, invece, optano per una vacanza all’estero. Ma quali sono le mete alternative più ricercate? In testa alla classifica troviamo la Spagna, la Grecia e l’Albania, tre paesi che, come l’Italia, hanno tutto il necessario per garantire un viaggio perfetto e rilassante (spiagge bellissime, attrazioni storiche e atmosfere rilassate), ma a costi ridotti.

Spagna: la destinazione più amata

Anche nel 2024 la Spagna è la regina delle destinazioni per gli italiani e non è difficile capirne il perché. Seppur anche qui, come in tante altre mete turistiche, i prezzi siano in aumento, è ancora possibile organizzare una vacanza in famiglia senza spendere una fortuna. Chi sceglie una delle tante località spagnole sa che troverà un mare meraviglioso, un clima perfetto e un’atmosfera vivace e allegra, oltre che una varietà di costi e servizi in grado di soddisfare ogni budget ed esigenza.

Le destinazioni meno visitate da scoprire quest’anno sono La Graciosa, ottava isola delle Canarie, dove potrete rilassarvi su spiagge di sabbia bianca e nuotare in acque cristalline sorprendentemente poco battute. Altri angoli incantati della Spagna da esplorare senza lo stress del turismo di massa sono La comarca di La Vera, a pochi chilometri da Madrid, e i borghi marinari delle Asturie come Ribadesella, Llanes, Lastres e Tazones.

Grecia: isole tutte da scoprire

Un’altra meta molto amata dagli italiani è la Grecia che, con le sue isole (quasi duemila!), soddisfa le necessità di qualsiasi tipologia di viaggiatore. Chi desidera una vacanza all’insegna del divertimento e della movida guarda verso Mykonos, mentre chi preferisce relax e tranquillità ha prenotato alle Cicladi. Sempre dati alla mano, gli italiani nel 2024 hanno prenotato soprattutto per la capitale, Atene, una destinazione perfetta sia per gli appassionati di storia che per gli amanti della gastronomia greca che qui troveranno un’ampia scelta di taverne e trattorie.

Tutte queste mete sono bellissime, ma non adatte a chi è alla ricerca di luoghi meno noti da scoprire con calma. Per fortuna, la Grecia ha davvero tanto da offrire partendo dall’isola di Kimolos, di origine vulcanica e ricca di spiagge con sabbia bianca e acque turchesi poco profonde. Da Atene potete raggiungere anche Idra, soprannominata la “Capri greca”, anche se con molti meno turisti! Intima e sofisticata, su quest’isola sono bandite sia le biciclette che i mezzi a motore. Poco conosciuta, ma molto vivace, è anche l’isola di Leros, dall’atmosfera autentica e paesaggi da sogno composti da spiagge e calette mozzafiato.

Idra Grecia

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Vista della splendida isola di Idra in Grecia

Albania: tra il mare e l’entroterra

Che la penisola balcanica sia più economica rispetto all’Italia non è un segreto per nessuno, ma l’Albania come destinazione per le vacanze estive è una novità che diventa sempre più certezza anno dopo anno. Sempre più italiani la scelgono come meta non solo perché facile da raggiungere, sia con i collegamenti aerei con Tirana, la capitale, che in traghetto dalla Puglia, ma anche per i suoi paesaggi meravigliosi, per l’atmosfera autentica che si respira nell’entroterra e per i prezzi vantaggiosi.

Se in alcuni borghi interni, come Berat e Krujë, il tempo sembra essersi fermato, sulla costa comincia a svilupparsi un turismo balneare sempre più rinomato, soprattutto in località quali Saranda e Ksamil. Hotel all inclusive e ristoranti di ogni genere attirano viaggiatori di ogni tipo, ai quali garantiscono una vacanza economica, ma di qualità. Chi preferisce la montagna, in Albania troverà le atmosfere perfette nel Parco Nazionale di Theth, caratterizzato da paesaggi selvaggi, piccoli villaggi e scenari naturali unici.

Le mete alternative dove andare in vacanza

Quali sono le altre mete alternative da considerare per una vacanza estiva bellissima e non troppo costosa? Noi di SiViaggia consigliamo anche la Croazia, ma non le affollatissime Dubrovnik e Spalato. Per scoprire una Croazia meno conosciuta suggeriamo di pianificare un viaggio nella regione di Šibenik-Knin, a 340 chilometri da Trieste. Restando nella zona dei Balcani, anche il Montenegro rappresenta una meta ancora tutta da esplorare, in particolare la splendida baia di Kotor e il Lago di Scutari.

Chi preferisce la montagna, ma vuole evitare il turismo di massa verso mete particolarmente gettonate come la Svizzera e le Dolomiti, può valutare una fuga tra le alpi austriache dove la regione della Carinzia, vicina al confine con l’Italia, attende i viaggiatori con paesaggi mozzafiato e laghi dalle acque cristalline in cui tuffarsi e rinfrescarsi.

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Sofia, i luoghi da non perdere nella capitale bulgara

Sofia, capitale della Bulgaria, è una città dalla storia millenaria, dove antico e moderno si intrecciano in un’atmosfera unica. La città sorprende con un’infinità di luoghi da visitare, ognuno dei quali racconta una storia diversa. Dalle maestose cupole dorate della Cattedrale di Aleksandr Nevskij, simbolo indiscusso di Sofia, alle rovine romane e bizantine che riemergono dal sottosuolo, dal Parco Borisova gradina, polmone verde della città, ai panorami spettacolari dal monte Vitosha.

Ma Sofia non è solo storia e tradizione. La città vanta una vivace scena artistica, con gallerie d’arte, musei moderni e teatri che propongono un ricco calendario di eventi. Pronta a conquistare i cuori dei viaggiatori con i suoi tesori nascosti, la capitale bulgara offre un’esperienza indimenticabile a chi desidera immergersi nella sua cultura vibrante e nella sua bellezza autentica.

Cattedrale di Aleksandr Nevskij

Dedicata al santo guerriero russo, la Cattedrale di Aleksandr Nevskij è un capolavoro dell’architettura neobizantina che domina il panorama cittadino con le sue cupole dorate. Costruita tra il 1882 e il 1912 in memoria della liberazione della Bulgaria dal dominio ottomano, con i suoi 45 metri di altezza e una superficie di 3.170 metri quadrati è la più grande chiesa ortodossa della Bulgaria e la seconda più grande dell’intera regione balcanica.

All’esterno, colpisce per l’eleganza della sua facciata, impreziosita da mosaici e dettagli in oro, mentre l’interno avvolge i visitatori in un’atmosfera mistica e solenne, accentuata dalle splendide decorazioni in marmo, alabastro e pregiate opere d’arte sacra. L’abside, il cuore della chiesa, è impreziosito da mosaici raffiguranti scene bibliche, mentre l’iconostasi, un’elaborata parete divisoria decorata con icone, separa la navata dal presbiterio. Ma la vera perla della cattedrale è la cripta, dove sono custodite alcune reliquie di San Giovanni Battista e una collezione di icone provenienti da tutta la Bulgaria.

Museo di Storia Nazionale della Bulgaria

Il Museo di Storia Nazionale della Bulgaria è il più grande e completo del paese, custode di un patrimonio storico e culturale inestimabile. Fondato nel 1973, ospita oltre 650.000 reperti che raccontano la storia della Bulgaria dalla preistoria ai giorni nostri. L’edificio che ospita il museo, un’ex residenza del periodo comunista, è già di per sé un’attrazione interessante. Al suo interno, le sale espositive si snodano su quattro piani, offrendo un percorso cronologico attraverso le varie epoche che hanno plasmato il paese, dalle prime tracce di insediamenti umani sul territorio bulgaro all’epoca moderna.

Tra i reperti più preziosi del museo si trovano la Maschera d’Oro dei Traci, risalente al V secolo a.C., testimonianze dell’epoca romana, reperti bizantini e ottomani. La sezione dedicata al Medioevo ospita manoscritti miniati, icone religiose e oggetti di uso quotidiano, mentre l’esposizione sulla storia moderna ripercorre le vicende del paese dalla Rinascita nazionale all’epoca comunista. Ampio spazio è riservato alla storia religiosa del paese, con una sezione dedicata al cristianesimo ortodosso, con una ricca collezione di icone religiose, e un’altra alla religione islamica.

Chiesa di Santa Sofia

La chiesa che dà il nome alla città, che fino al XIV secolo era conosciuta come Sredec, è un affascinante connubio di stili architettonici che raccontano la lunga storia di Sofia. Costruita originariamente come basilica durante il regno dell’imperatore romano Costantino II, nel corso dei secoli la Chiesa di Santa Sofia ha subito diverse modifiche e trasformazioni, riflettendo i tumultuosi eventi storici della regione. Durante il VI secolo, sotto l’imperatore Giustiniano I, la chiesa fu ricostruita in stile bizantino, assumendo l’aspetto che conosciamo oggi.

Con la conquista ottomana del 1387, venne convertita in moschea e solo dopo la liberazione della Bulgaria nel 1878, l’edificio riacquistò il suo status di luogo di culto cristiano e riportata al suo antico splendore. Dichiarata monumento nazionale, la chiesa di Santa Sofia presenta all’esterno un aspetto austero, caratterizzato da una facciata mattoni rossi, mentre l’interno rivela tutta la sua grandeur bizantina. Visitandola, si possono ammirare i resti di mosaici bizantini, tracce della sua antica gloria, e i reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi, che testimoniano la lunga storia del sito.

Chiesa di Boyana

Patrimonio dell’UNESCO dal 1979, la Chiesa di Boyana è un gioiello dell’arte medievale bulgara. Immersa nella quiete del Monte Vitosha, alla periferia della città, questa piccola chiesa costruita tra il X e il XIII secolo è composta da due edifici principali, la chiesa originaria e un ampliamento successivo, e presenta un’architettura tipica bizantina a croce greca con cupole. Ma è all’interno che si scopre la vera meraviglia: custodisce infatti un tesoro inestimabile di affreschi, realizzati in diverse fasi tra il 1259 e il 1280, che ricoprono letteralmente le pareti e la volta della chiesa, narrando scene bibliche e vite di santi con una straordinaria ricchezza di dettagli e colori.

In totale sono raffigurate 89 scene tratte dalla Sacre Scritture e 240 figure umane di rilievo nella storiografia cristiana Oltre al loro valore artistico, queste opere offrono una preziosa testimonianza sulla vita, la cultura e la società bulgara del XIII secolo. Scene di vita quotidiana, abiti tipici, oggetti di uso comune ci permettono di immergerci in un’epoca lontana e di conoscere da vicino la vita del tempo. La maestria artistica e l’eccezionale stato di conservazione degli affreschi della Chiesa di Boyana ne fanno uno degli esempi più completi e meglio conservati di pittura murale bizantina nell’Europa orientale.

Teatro Nazionale Ivan Vazov

Il Teatro Nazionale Ivan Vazov è un imponente edificio neoclassico che domina il panorama cittadino e rappresenta uno dei simboli più iconici della Bulgaria. Inaugurato nel 1907, porta il nome di Ivan Vazov, poeta e drammaturgo considerato il padre della letteratura bulgara. Opera degli architetti austriaci Ferdinand Fellner e Hermann Helmer, è un capolavoro di eleganza e raffinatezza. La facciata monumentale, caratterizzata da un colonnato e un timpano decorato con sculture allegoriche, si affaccia su un ampio giardino che invita al passeggio. All’interno, l’atrio e i foyer sono impreziositi da marmi, stucchi dorati e lampadari di cristallo, che conferiscono un’atmosfera sontuosa e raffinata.

Il cuore del teatro è la Sala Grande, che può ospitare fino a 750 spettatori, decorata con dorature, velluti rossi e lampadari a goccia. Vanta un palcoscenico tra i più grandi d’Europa, incorniciato da un sipario dipinto da Arnold Böcklin, che ospita i principali spettacoli di opera, balletto e prosa.  Il Teatro Nazionale Ivan Vazov ospita un ricco cartellone di rappresentazioni teatrali, che spaziano dai classici della drammaturgia bulgara e internazionale alle opere contemporanee, e include anche concerti, opere liriche e balletti.

Teatro Nazionale Ivan Vazov, Sofia

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Teatro Nazionale Ivan Vazov, Sofia

Monte Vitosha

Con la sua sagoma inconfondibile a forma di cupola, il monte Vitosha domina il panorama cittadino dall’alto dei suoi 2.290 metri di altitudine. Situato alle porte di Sofia, il primo parco nazionale bulgaro è attraversato da una fitta rete di sentieri adatti a tutti i livelli di esperienza, che lo rendono la meta ideale per un’escursione giornaliera nella natura. I diversi percorsi conducono attraverso boschi rigogliosi e prati fioriti, regalando viste spettacolari sulla città e la pianura circostante. La vetta del monte Vitosha, chiamata Černi Vrăh, è raggiungibile anche tramite una funivia che parte da Sofia. Gli amanti della cultura trovano immersi nel verde anche la chiesa di Boyana e il monastero di Dragalevtsi, un complesso monastico risalente al XIV secolo.

Vitosha Boulevard

Vitosha boulevard è il principale viale commerciale di Sofia, il cuore pulsante della città dove si concentrano negozi, ristoranti, bar e locali alla moda. Prende il nome dal Monte Vitosha e attraversa il centro città per circa 1,8 chilometri, da Piazza di Santa Domenica (Sveta Nedelya) al Parco del Sud. La sua storia risale al XIX secolo, quando era una semplice strada sterrata costeggiata da case basse, ma con il passare del tempo si è trasformato in un’elegante arteria cittadina, fiancheggiata da un’architettura eclettica, con una miscela di edifici storici e moderni che riflettono la lunga storia di Sofia. Tra i palazzi ottocenteschi e le boutique di design, si aprono terrazze e caffè all’aperto che invitano a soffermarsi per sorseggiare un drink e ammirare l’atmosfera vivace della via.

Parco Borisova gradina

Situato nel centro di Sofia, il parco Borisova gradina è un’oasi di pace e tranquillità a due passi dal trambusto urbano. Con i suoi oltre 300 ettari di estensione, rappresenta il più grande parco della capitale bulgara e uno dei più amati dai suoi abitanti. La sua fondazione risale al 1884, quando lo zar bulgaro Boris III avviò la trasformazione del parco, commissionando la piantumazione di alberi e la creazione di sentieri e laghi.

Nel corso degli anni, Borisova gradina si è arricchito di numerose attrazioni, tra cui il Teatro dell’Esercito, il Museo Etnografico all’Aria Aperta, lo Stadio Nazionale e il Palazzo dei Congressi. Oggi il parco è una meta ideale per trascorrere una giornata all’aria aperta. Si può passeggiare lungo i viali alberati, fare jogging o andare in bicicletta sulle numerose piste ciclabili, rilassarsi sulle rive del lago artificiale o sostare in uno dei tanti caffè e ristoranti. Nel corso dell’anno il parco ospita inoltre diverse manifestazioni culturali, tra cui concerti, spettacoli teatrali e festival.

Museo archeologico

Completamente rinnovato e riaperto al pubblico nel 2018, il Museo Archeologico Nazionale ospita una vasta collezione di reperti che raccontano la storia della Bulgaria dalla preistoria al Medioevo. Con oltre 1 milione di oggetti esposti, è uno dei più importanti del suo genere nei Balcani e rappresenta una tappa imperdibile per gli amanti della storia e dell’archeologia. Il museo è ambientato in un’ex moschea ottomana del XIV secolo, già di per sé un’opera d’arte caratterizzata da cupole e minareti, che si integra perfettamente con il panorama cittadino e conferisce al museo un’atmosfera suggestiva. I reperti sono suddivisi in diverse sezioni tematiche, ognuna dedicata a un periodo storico, che comprendono ceramiche, sculture, monete che offrono una panoramica completa della vita quotidiana, della religione e dell’arte delle antiche civiltà che hanno popolato il territorio bulgaro.

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Cosa vedere a Leon in Spagna, tra pellegrinaggi e feste imperdibili

León in Spagna, è il capoluogo della comunità autonoma Castilla y León, una delle regioni storiche che diedero origine allo Stato nazionale spagnolo alla fine del Medioevo. Qui si concentrano infatti monumenti, castelli, chiese spettacolari, testimonianze di un passato millenario.

Fondata dai Romani durante la loro prima colonizzazione, per le strade di León  sono passati tanti popoli: per il centro storico sono evidenti le tracce di queste culture e di un passato glorioso, che rendono León una delle più belle città della Spagna, con il suo affascinante mix di monumenti antichi, musei moderni e paesaggi mozzafiato.

Cosa vedere a León

A seconda del tempo a disposizione si può pensare ad una visita più o meno approfondita della città; ma ecco quali sono le attrazioni culturali principali.

Si parte da Plaza Mayor

Per entrare nel cuore di León bisogna raggiungere la principale piazza cittadina, Plaza Mayor, il centro geografico del tessuto urbano a poca distanza dal fiume Bernesga che attraversa la città. La splendida piazza è un trionfo dell’architettura barocca e proprio qui sorge il palazzo comunale, conosciuto come il Balcón de la Ciudad, per via dell’usanza dei nobili di León di osservare dall’alto dei suoi balconi lo svolgersi delle attività cittadine.

A poca distanza dal palazzo comunale si trovano la Casa delle Carnicerías e palazzo del Conte Luna. La prima era l’istituzione deputata alla distribuzione della carne in città e aveva sede in un edificio del XVII secolo di grande eleganza e che oggi è stato trasformato in una sede espositiva dove si tengono mostre di grande interesse dedicata all’arte e alla fotografia. Il palazzo del Conte Luna è una struttura molto interessante che conserva ancora il portale originale del Trecento ed è una testimonianza del gusto artistico eclettico di León, che vede unire allo stile gotico le influenze arabe dell’architettura moresca.

Cattedrale di León

Un capolavoro gotico del XIII secolo e ispirata alle grandi cattedrali gotiche francesi, annoverata tra i Monumenti Nazionali di Spagna. La cattedrale è dedicata alla Vergine Maria e per la sua bellezza ed eleganza è soprannominata Pulchra Leonina. Rappresenta una delle vette dell’architettura spagnola medievale, sia per l’architettura magnifica che per la meravigliosa opera di decorazione che abbraccia ogni angolo della struttura. La facciata scolpita è solo un’anteprima del meraviglioso interno che ospita il portale di San Froilán, la Sala del Capitolo con il suo soffitto a crociera e le stupefacenti vetrate dai colori sgargianti dove si possono ammirare le storie dell’antico testamento realizzate sia nel Medioevo che in anni più recenti e che si fondono in un complessivo turbine ipnotico. Dalla torre, una vista panoramica sulla città.

Quartiere Húmedo

Questo quartiere, alla destra della Cattedrale, si sviluppa intorno a piazza San Martín, popolarmente nota come piazza “dei negozi” (plaza de la Tiendas), tanto che i nomi delle sue strade riprendono le attività artigianali che le caratterizzano: Zapaterías, Platerías, Azabachería. Questa zona, una delle più vivaci del centro storico, è disseminata di bar e ristoranti, dove praticare la radicata tradizione di ir de tapas: andare da un bar all’altro per degustare assaggi di prodotti tipici, un tempo offerti  gratuitamente per “tappare” la bevanda alcolica ordinata.

Basilica di San Isidoro

Un gioiello romanico del XI secolo, la Basilica di San Isidoro è costruita sull’antico tempio romano dedicato a Mercurio, ed è considerata la “Cappella sistina” del romanico spagnolo. Il soprannome è dovuto alla maestosa decorazione ad affresco che copre buona parte degli interni della chiesa e rappresenta uno dei più incredibili esempi dell’arte religiosa spagnola medievale. La basilica è famosa per il Pantheon Reale dove riposano i sovrani del León medievale e le spoglie mortali di Isidoro di Siviglia, il vescovo spagnolo del VI secolo che fu anche uno dei più grandi intellettuali dell’alto medioevo. Da non perdere il Calice di León, una reliquia sacra per i pellegrini.

I musei di León

Con un po’ di tempo a disposizione, ecco i musei della città che meritano una visita.

Museo di León

Per conoscere la storia della città in ogni dettaglio allora la scelta migliore è visitare il Museo di León, situato nel Palazzo Pallarés, nella Plaza de Santo Domingo, dove sono custoditi una grande varietà di reperti, opere d’arte, documenti e ogni tipo di testimonianza materiale che ripercorre la vicenda storica di León dalle prime testimonianze di epoca paleolitica fino all’età contemporanea. Con una grande attenzione all’aspetto multimediale e interattivo il museo offre la possibilità di conoscere la storia attraverso le contaminazioni tra le diverse culture che nel corso dei secoli si sono succedute a Leon, permettendo in questo modo di comprendere meglio lo sviluppo della sua cultura ricca ed eclettica.

MUSAC (Museo d’Arte Contemporanea di Castiglia e León)

Un edificio avanguardista che ospita una collezione permanente che ripercorre le tendenze artistiche del XX e XXI secolo, con opere di artisti spagnoli e internazionali. Da ammirare le installazioni, le sculture e i dipinti che raccontano la storia dell’arte contemporanea.

Casa Botines

Un capolavoro modernista opera di Antoni Gaudí, la Casa Botines è un edificio unico nel suo genere. Progettata alla fine dell’Ottocento come nuova sede dell’associazione degli artigiani tessili di León, l’edificio è un magnifico esempio di ibrido tra neomedievalismo e architettura modernista, della quale Gaudí era l’esponente più importante nella Spagna di quegli anni, con guglie, decorazioni e trafori che rendono la facciata un gioiello di eleganza e abilità architettonica. Oltre alla facciata in pietra e ferro battuto, opera di fantasia del celebre architetto catalano, merita una visita l’interno, oggi adibito a centro culturale.

Museo della Cattedrale

Tutte le tappe della storia dell’arte, dalla preistoria al XX secolo, distribuite intorno al chiostro della Cattedrale. Di particolare rilievo la sala dedicata al romanico, con una raccolta di 60 sculture del XII e XIII secolo, trittici castigliani e fiamminghi, opere in avorio, oggetti di culto e codici singolari come l’Antifonario mozarabico, una Bibbia del X secolo e il Libro delle Stampe.

Natura e dintorni

Per chi ama la natura e vuole abbinare escursioni fuori porta alla visita della città, i Picos de Europa sono parte di un parco nazionale che regala paesaggi montani mozzafiato, con sentieri escursionistici, laghi glaciali e villaggi pittoreschi: esplorate la Valle de Valdeón, salite sul Pico Mampodre o avventuratevi nella Garganta del Cares. Las Médulas invece è un sito archeologico Patrimonio dell’Umanità UNESCO e offre uno spettacolo unico: antiche miniere d’oro romane a cielo aperto, dove ammirare i resti dell’ingegneria romana e immergersi nella storia del territorio.

Il Cammino di Santiago a León

León rappresenta una tappa fondamentale per i pellegrini che percorrono il Cammino di Santiago, uno dei pellegrinaggi più antichi e famosi del mondo. Il motivo? La Cattedrale di León ospita la tomba di San Froilán, che è uno dei patroni del Cammino, e la Basilica di San Isidoro custodisce il Calice di León, una reliquia sacra per i pellegrini. León offre ai pellegrini una vasta gamma di servizi e strutture dedicate, tra cui alberghi, ostelli, ristoranti e ospedali. La città è inoltre ricca di associazioni e gruppi di supporto che offrono assistenza e informazioni ai viandanti. Oltre alla visita alle due chiese, un pellegrino può partecipare a una delle messe celebrate ogni giorno nella Cattedrale e in altre chiese di León e deve ricordarsi di richiedere la Compostela, la credenziale del pellegrino che viene timbrata in ogni tappa del Cammino. A León, i pellegrini che hanno percorso almeno 100 chilometri a piedi o 200 chilometri in bicicletta possono richiedere la Compostela, la certificazione ufficiale del pellegrinaggio.

Info pratiche

Gastronomia leonese

Un viaggio a León non sarebbe completo senza un’immersione nella sua ricca tradizione culinaria. Da assaggiare: il botillo, un insaccato di carne di maiale speziato; la morcilla (salsiccia di sangue) e il Cecina de León, un prosciutto di manzo stagionato. Non perdete l’occasione di gustare i formaggi tipici e di accompagnare il pasto con un buon bicchiere di vino locale.

Quando andare

Il periodo migliore per visitare León è la primavera (aprile-maggio) e l’autunno (settembre-ottobre), quando il clima è mite e piacevole. L’estate può essere calda e affollata, mentre l’inverno è freddo e nevoso. Anche approfittare di uno degli eventi organizzati in città può essere una buona idea. Tra i tanti festival e appuntamenti: la Settimana Santa è una delle feste più importanti in Spagna, e a León si svolgono numerose processioni e manifestazioni religiose; anche las Fiestas de San Juan, a fine giugno, è molto sentita e la città si anima con concerti, spettacoli e fuochi d’artificio.

Come arrivare a León

In aereo

L’aeroporto di León (LELN) si trova a 7 chilometri dal centro della città. È collegato con voli nazionali da Madrid, Barcellona, ​​Bilbao e Valencia. Alcune compagnie aeree, anche low cost, offrono voli stagionali da principali città europee. Dall’aeroporto è possibile raggiungere il centro città in autobus o in taxi per chi viaggia in orari scomodi.

In treno

La stazione ferroviaria di León si trova nel centro della città ed è ben collegata con le principali città spagnole, tra cui Madrid (2 ore e 30 minuti), Barcellona (5 ore e 30 minuti) e Bilbao (3 ore). I treni ad alta velocità AVE collegano León a Madrid in meno di 2 ore.

In autobus

León è ben collegata con autobus a lunga percorrenza da diverse città spagnole e portoghesi. Le principali compagnie di autobus offrono diverse corse giornaliere da Madrid, Barcellona, ​​Bilbao, Valencia, Lisbona e Porto. La stazione degli autobus di León si trova nel centro della città.

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Visitare la fortezza di Skopje: cosa non perdere assolutamente

Chi ha in programma una visita nella capitale della Macedonia molto probabilmente avrà sentito parla della fortezza di Skopje, simbolo militare e di resilienza, è oggi un punto panoramica perfetto per fotografare Skopje dall’alto comprendendo il fiume Vadar. Costruita nel VI secolo e soprannominata Kale, è un autentico simbolo che testimonia la dominazione ottomana (e non solo). Ma perché visitarla? Ecco alcuni suggerimenti, chicche imperdibili e la storia per comprendere meglio la cultura e il passato della capitale macedone.

La storia millenaria della fortezza di Skopje

Prima di cominciare con l’esplorazione del luogo però facciamo un passo indietro: proviamo a scoprire insieme la sua storia. Millenaria e di rilevanza militare, era conosciuta come Kale: si tratta di un termine turco che significa proprio “fortezza” o “castello”. Sicuramente si può captare osservando l’occupazione ottomana che ha dominato la regione, non solo nella struttura architettonica ma proprio nell’impronta culturale e linguistica che poi è comune in tutta la Macedonia del nord.

Iniziano a costruirla durante il periodo bizantino, per poi ampliarla e rinforzarla durante l’occupazione ottomana. Al primo sguardo attirano l’attenzione le mura e le torri imponenti che chiaramente avevano un ruolo puramente difensivo. Nel corso della sua lunga storia però, ha subito diversi assedi e trasformazioni diventando un simbolo di resistenza e resilienza per la città.

Oggi le rovine della fortezza rappresentano un prezioso patrimonio storico e culturale della Macedonia del nord, attirano visitatori da tutto il mondo desiderosi di esplorare ciò che rimane ammirare la magnificenza delle antiche strutture difensive.

Cosa vedere nella fortezza di Skopje?

La fortezza è un labirinto dove le rovine stesse, le mura antiche e le torri raccontano la sua storia e la storia della città stessa. Tra le principali cose da vedere vi suggeriamo di partire proprio dalle mura della fortezza. E poi proseguire con i consigli che troverete in questo articolo.

Le mura di avvistamento della fortezza

Esse sono un esempio straordinario dell’architettura difensiva medievale. Le tecniche di costruzione utilizzate includevano grandi blocchi di pietra calcarea insieme ad altre pietre locali incastrate tra loro. Camminando lungo le mura potrete osservare diverse tecniche di costruzione utilizzate nei vari periodi storici.

Alcune sezioni delle mura della fortezza di Skopje risalgono all’epoca bizantina mentre altre sono state ricostruite durante il periodo ottomano. Le mura offrono protezione alla fortezza e allo stesso tempo vi guideranno offrendovi una splendida vista panoramica sulla città. Oggi molte porzioni di queste mura sono state restaurate per permettere ai turisti di esplorare al meglio la storia e l’architettura preservando allo stesso tempo tutta la loro storicità.

Cosa visitare a Skopje partendo dalla fortezza

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Cosa non perdere all’interno della fortezza di Skopje

Le torri di avvistamento

Le torri di avvistamento della fortezza sono tra le cose da vedere a Skopje, sono state costruite per proteggere ulteriormente la città dagli invasori. Le strutture sono imponenti e permettevano di avvistare da lontano gli invasori. Sono tra le più iconiche e rilevanti del complesso fortificato, costruite in vari periodi della storia della fortezza le torri che vediamo oggi risalgono principalmente al periodo ottomano.  Furono costruite utilizzando pietra calcarea e altri materiali, la costruzione robusta e l’architettura funzionale riflettono le tecniche difensive dell’epoca. Le funzioni principali includevano:  

  • l’osservazione e la sorveglianza, offrendo una vista panoramica permettevano alle guardie di avvistare per tempo potenziali minacce;
  • la difesa militare, le torri infatti servivano anche come postazione per gli arcieri che utilizzando le varie feritoie lungo il tragitto verso la loro sommità potevano colpire gli assalitori;
  • la comunicazione, fungendo anche da punti di segnalazione, venivano infatti usati segnali visivi per comunicare ed avvertire con altre parti della fortezza o con le città vicine.
  • Salite su una delle torri che offrono oggi una vista spettacolare per scattare foto memorabili mentre immaginate la quotidianità dei soldati che una volta erano addetti alla sorveglianza della città da punti strategici.

Gli scavi archeologici

Uno degli aspetti più affascinanti della fortezza di Skopje sono quelli che sono considerati a tutti gli effetti scavi archeologici, questi hanno rivelato reperti risalenti a varie epoche storiche. Alcuni dei reperti rinvenuti includono armi, monete e ceramiche che riflettono la vita quotidiana e le pratiche culturali delle popolazioni che hanno vissuto accanto alla fortezza negli anni.

I reperti  trovati sono visibili presso il museo della città di Skopje, offrono ai turisti e agli appassionati uno scorcio appassionante sulla costruzione e sulla evoluzione delle fortificazioni di Skopje nei secoli.

Cosa vedere nei dintorni della fortezza di Skopje

Sebbene la fortezza sia un’attrazione particolarmente amata, vi suggeriamo di dedicare un po’ di tempo a scoprire anche la città stessa che riserva più di una piacevole sorpresa. Cosa vedere nel centro di Skopje?

L’appena nominato museo della città, che si trova al centro della città ed è ospitato nell’edificio dell’ex stazione ferroviaria, è una delle principali istituzioni culturali della capitale macedone. Offre l’esposizione permanente di ceramiche, monete, armi e oggetti di uso quotidiano, mentre le mostre temporanee esplorano vari aspetti della storia, dell’arte e della cultura della Macedonia del nord.

La piazza Macedonia, la piazza è la più grande di tutto il paese, ospita eventi culturali e politici e le celebrazioni natalizie. Sono presenti i monumenti dedicati ai rivoluzionari Goce Delčev e Dame gruev, dalla piazza dirigetevi verso via Dimitar Vlahov, è una via pedonale splendida da vedere quando i ciliegi sono in fiore e poi verso la casa commemorativa di Madre Teresa.

Il vecchio bazar e i musei, dalla piazza spostatevi verso la sponda orientale del fiume Vardar, nel cuore della città vecchia troverete il vecchio bazar, uno dei mercati più antichi della Macedonia; nello stesso quartiere del vecchio bazar si trovano il museo della Repubblica della Macedonia e il museo di arte moderna.

Monte Vodno e la croce del millennio, situato nella parte sud occidentale di Skopje il monte Vodno è uno dei punti escursionistici più amati dai turisti e dagli amanti di questo sport. Per raggiungere la cima del monte oltre al trekking c’è il millennium bus e successivamente la funivia millennium cross, una volta arrivati in cima lasciatevi incantare dal panorama e dalla magnificenza della croce alta ben 66 metri, una delle croci cristiane più grandi al mondo.

 

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Zagabria, i luoghi da non perdere nella capitale croata

Zagabria, capitale della Croazia, è una città che sorprende e conquista con il suo fascino discreto e la sua atmosfera vivace. Un mix perfetto di storia, arte, cultura e sapori che la rende una meta ideale per un weekend o una vacanza più lunga. Da eleganti piazze e affascinanti musei a maestosi parchi e cimiteri storici, ogni angolo racconta una storia e ogni visita promette una sorpresa. Ecco i luoghi da visitare e le esperienze da non perdere per chi desidera immergersi nella cultura croata e scoprire i tesori nascosti di questa gemma europea.

Piazza Ban Jelačić

Piazza Ban Jelačić rappresenta il fulcro della cultura e della società croata. Situata nel centro nevralgico della città, rappresenta il punto d’incontro tra la Città Alta (Gornji Grad) e la Città Bassa (Donji Grad). Costruita a metà del XIX secolo, durante l’Impero austro-ungarico, la piazza è un tripudio di stili architettonici, che spaziano dal neoclassico al secessionista, tra cui spiccano il Palazzo Municipale in stile neogotico e il palazzo Zrinjski con la sua facciata barocca. Al centro troneggia la statua imponente del Bano Josip Jelačić, figura storica croata a cui la piazza è dedicata, eretta nel 1866 e rimossa durante il periodo comunista per poi essere restaurata nel 1990.

Considerata il “salotto di Zagabria”, Piazza Ban Jelačić è un luogo brulicante di attività: artisti di strada intrattengono i passanti, i tavolini dei bar e caffè si riversano sui marciapiedi nelle giornate di sole, mentre i negozi invitano allo shopping. La piazza è inoltre palcoscenico di eventi e manifestazioni durante tutto l’anno, dai mercatini natalizi alle concerti estivi.

Cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria

La Cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, svetta maestosa come simbolo della città e capolavoro dell’architettura neogotica. Dedicata all’Assunzione di Maria e ai re Stefano I e Ladislao I, rappresenta l’edificio religioso più alto della Croazia, dominando il panorama con le sue guglie gemelle che sfiorano i 108 metri d’altezza.

Costruita originariamente nel XIII secolo, ha subito numerosi restauri e ricostruzioni, assumendo l’attuale aspetto neogotico in seguito al terremoto del 1880. La facciata principale, ricca di ornamenti e sculture, incanta con il suo portale riccamente decorato e le due torri campanarie.

All’interno, la cattedrale rivela un’atmosfera solenne e suggestiva, impreziosita da pregevoli opere d’arte come altari neogotici in marmo, vetrate colorate e l’imponente organo con oltre 6.000 canne, uno dei più grandi e rinomati d’Europa. Tra le opere d’arte custodite all’interno, un posto d’onore spetta alla tomba di Alojzije Stepinac, controverso arcivescovo croato.

Chiesa di San Marco

La Chiesa di San Marco, situata nel quartiere storico di Gradec, circondata da edifici storici come il Parlamento croato e il Palazzo del Governo, è uno degli edifici religiosi più iconici e riconoscibili della città. Costruita nel XIII secolo e successivamente ristrutturata, presenta un’interessante fusione di stili, dal romanico al tardo gotico, fino al barocco e neogotico. L’elemento distintivo della chiesa è senza dubbio il suo caratteristico tetto policromo, realizzato con tegole smaltate che raffigurano gli stemmi di Croazia, Dalmazia, Slavonia, e della città di Zagabria.

L’ingresso principale della chiesa è ornato da un magnifico portale gotico del XIV secolo, decorato con statue che raffigurano dodici apostoli e San Marco. L’interno della chiesa conserva opere d’arte di notevole valore, tra cui dipinti di maestri croati, sculture di Ivan Meštrović e un altare maggiore barocco. L’atmosfera all’interno è solenne e suggestiva, perfetta per un momento di raccoglimento e contemplazione.

Chiesa di San Marco, Zagabria

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Chiesa di San Marco, Zagabria

Mercato Dolac

Situato nel cuore di Zagabria, a metà strada tra la Città Alta e la Città Bassa, il mercato Dolac è un’esperienza sensoriale da non perdere per chiunque voglia immergersi nell’autentica cultura locale e assaporare i sapori tradizionali della Croazia. Fondato nel 1930, è noto per la sua vivace atmosfera e per la vasta gamma di prodotti freschi in vendita, oltre che come punto di incontro per gli abitanti di Zagabria, che lo frequentano quotidianamente per fare la spesa. Fin dal primo mattino, nella parte superiore all’aperto, sotto i caratteristici ombrelloni rossi, si vendono frutta, verdura, fiori e altri prodotti agricoli provenienti da tutte le regioni della Croazia.

La parte inferiore, situata in un’area coperta, ospita invece macellerie, pescherie e bancarelle di formaggi, salumi, miele e prodotti tipici. Il Dolac è il luogo ideale per gustare un pasto veloce e delizioso. Tra le bancarelle si possono trovare numerosi stand che offrono specialità tipiche come il ćevapčići (salsicce grigliate), il burek (torta salata) e i deliziosi strudel ripieni di frutta. Accompagnati da un bicchiere di vino locale, questi piatti semplici rappresentano l’essenza della gastronomia croata.

Museo della Città di Zagabria

Fondato nel 1907 e ospitato in un ex convento di suore clarisse risalente al XVII secolo, il Museo della Città di Zagabria presenta una vasta collezione di oltre 75.000 oggetti che raccontano la storia di Zagabria dall’epoca romana ai giorni nostri. Le mostre includono reperti archeologici, documenti storici, opere d’arte, fotografie e modelli architettonici che illustrano lo sviluppo urbano, la vita quotidiana, gli eventi storici e le tradizioni della città. Un’attenzione particolare è dedicata al terremoto del 1880, un evento significativo che ha profondamente influenzato l’architettura e l’urbanistica di Zagabria. Il museo offre anche esposizioni temporanee, attività educative e programmi culturali, che lo rendendono una destinazione ideale per chi desidera comprendere a fondo l’identità e l’evoluzione di Zagabria attraverso i secoli.

Parco Maksimir

Inaugurato nel 1794, il Parco Maksimir è il più antico e uno dei più grandi parchi pubblici della città. Questo vasto spazio verde si estende per oltre 300 ettari con una ricca varietà di paesaggi naturali, tra cui prati, boschi, laghi e sentieri ombreggiati. Progettato in stile paesaggistico inglese, ospita numerosi elementi architettonici e scultorei, tra cui padiglioni, ponti e gazebo.

È anche sede del Giardino Zoologico di Zagabria, uno dei più antichi d’Europa, che attrae famiglie e visitatori di tutte le età. Maksimir è il luogo ideale per passeggiate, jogging, picnic e attività all’aperto, offrendo anche aree gioco per bambini e punti di ristoro. La sua biodiversità e bellezza naturale ne fanno una destinazione amata tanto dagli abitanti locali quanto dai turisti, rappresentando un’oasi di pace e bellezza nel cuore di Zagabria.

Torre Lotrščak

La Torre Lotrščak, situata nella storica area di Gradec, è uno dei monumenti più iconici e ben conservati della città. Costruita nel XIII secolo come parte delle fortificazioni difensive, aveva il compito di proteggere la porta meridionale della città. Il nome “Lotrščak” deriva dal termine croato “lotr”, che significa ladro e in passato si riferiva al segnale di chiusura delle porte cittadine per avvisare i cittadini del coprifuoco. Oggi, la torre è famosa per il suo cannone, chiamato “Grički top,” che spara un colpo ogni giorno a mezzogiorno, una tradizione che risale al 1877 e segna il tempo per gli abitanti di Zagabria. Dall’alto della torre, accessibile salendo una stretta scala interna, si gode una splendida vista panoramica sulla città.

Museo delle Relazioni Interrotte

Il Museo delle Relazioni Interrotte è una delle attrazioni più uniche e affascinanti della città. Fondato dagli artisti croati Olinka Vištica e Dražen Grubišić, è dedicato agli oggetti simbolici lasciati dalle relazioni amorose finite. Ogni oggetto esposto è accompagnato da una storia personale, spesso toccante o commovente, scritta dall’ex proprietario. La collezione comprende una vasta gamma di oggetti, dai più comuni come lettere e fotografie, ai più insoliti come vestiti e manufatti di vario genere, che raccontano ciascuno un frammento di vita e di emozione.

Il museo offre una prospettiva intima e universale sulle relazioni umane, toccando temi di amore, perdita e guarigione. Vincitore di numerosi premi, il Museo delle Relazioni Interrotte ha anche ispirato esposizioni itineranti in tutto il mondo. La sua capacità di connettere le esperienze personali con il pubblico globale lo rende un luogo di riflessione e comprensione profondamente umana.

Cimitero di Mirogoj

Il Cimitero di Mirogoj, situato ai piedi del monte Medvednica a Zagabria, è uno dei più suggestivi e significativi cimiteri d’Europa. Inaugurato nel 1876, è stato progettato dall’architetto austriaco Hermann Bollé, noto per le sue opere neogotiche e neo-rinascimentali. Mirogoj è famoso per i suoi imponenti portici, le cupole verdi e le mura di mattoni coperti di edera, che creano un’atmosfera di solenne tranquillità. Il cimitero è un luogo di sepoltura per persone di tutte le fedi, riflettendo la diversità religiosa e culturale della Croazia.

Tra le tombe si trovano monumenti di figure illustri, tra cui politici, artisti, scienziati e scrittori, che hanno contribuito alla storia e alla cultura croata. Mirogoj non è solo un luogo di riposo eterno, ma anche un parco memoriale e un museo a cielo aperto, dove i visitatori possono passeggiare tra viali alberati e scoprire la storia di Zagabria attraverso le lapidi e i monumenti commemorativi.

Teatro Nazionale Croato

Il Teatro Nazionale Croato è un simbolo di prestigio culturale e artistico della Croazia. Inaugurato nel 1895 dall’imperatore Francesco Giuseppe I, l’edificio è un capolavoro dell’architettura neo-barocca, progettato dagli architetti viennesi Ferdinand Fellner e Hermann Helmer. Il teatro celebra la ricca tradizione artistica del paese ospitando spettacoli di vario genere, tra cui opere liriche, balletti, concerti e rappresentazioni teatrali, svolgendo un ruolo centrale nella vita culturale della città. L’interno è sontuosamente decorato con stucchi dorati, affreschi e lampadari imponenti, offrendo un’esperienza visiva straordinaria. Il Teatro Nazionale Croato è anche sede di importanti eventi e festival frequentati da artisti di fama internazionale.

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Olimpiadi di Parigi 2024, le location più spettacolari delle gare

A cento anni esatti dall’ultima volta in cui la città ha ospitato le Olimpiadi, questa estate – dal 26 luglio all’11 agosto – la Francia ospita le Olimpiadi, ancora una volta, accogliendo partecipanti e visitatori da ogni parte del mondo con il suo fascino di sempre.

Le Olimpiadi di Parigi 2024 si terranno in diverse sedi in tutta la Francia, in una combinazione unica di luoghi leggendari e impianti eco-responsabili, pensati appositamente per l’occasione. Parigi, come città ospitante, avrà il maggior numero di sedi olimpiche, seguita da altre regioni del paese.

Quali sono le location olimpiche 2024

Con un totale di 39 sedi olimpiche in tutta la Francia, dai luoghi più iconici a quelli più eco-responsabili, le Olimpiadi di Parigi 2024 promettono di essere un’esperienza unica che combina sport, cultura e sostenibilità.

Parigi occuperà il primo posto sul podio con 15 sedi olimpiche per i Giochi del 2024, tra cui lo stadio Parco dei Principi per il calcio, l’Arena Bercy per la pallacanestro e la ginnastica artistica, e lo stadio Roland Garros per il tennis. Inoltre, verranno costruiti nuovi impianti, come l’Arena Porte de la Chapelle, un sito eco-progettato con ampie superfici verdi e materiali biologici, che ospiterà eventi come il badminton e la ginnastica ritmica.

In un’esperienza senza precedenti, i luoghi simbolo di Parigi si trasformeranno in arene per uno spettacolo a 360°, combinando patrimonio culturale e prestazioni sportive. La Place de la Concorde ospiterà contest di breakdance e gare di BMX freestyle, il ponte Alexandre III sarà il traguardo della cronometro ciclistica, il Grand Palais sarà la cornice per la scherma e l’Hôtel de Ville darà il via alla leggendaria maratona.

Oltre a Parigi, l’intera regione dell’Ile-de-France si prepara a vivere l’energia degli atleti. Il Castello di Versailles ospiterà le gare di equitazione e pentathlon, mentre lo stadio Yves du Manoir di Colombes sarà il centro delle gare di hockey. Lo Stade de France di Saint-Denis, inaugurato per i Mondiali di calcio del 1998, ospiterà eventi come il rugby a 7, l’atletica e la para-atletica. Il nuovo Centro Acquatico di Saint-Denis sarà una vetrina delle imprese dei campioni nel nuoto artistico, nei tuffi e nella pallanuoto, con il suo design eco-sostenibile e l’uso di materiali riciclati.

Altre sedi includono Lille, che ospiterà le finali di pallamano maschile e femminile nello spettacolare stadio Pierre Mauroy, e la città di Châteauroux nella regione Centre-Val de Loire, dove si svolgeranno le gare di tiro a segno e di para-sport. La zona del Berry, nella stessa regione, ospiterà il Centre National de Tir Sportif, uno dei più grandi impianti di tiro al mondo, che accoglierà numerosi eventi olimpici e paralimpici.

Altre sei città francesi, tra cui Bordeaux, Nantes, Lione, Saint-Etienne, Nizza e Marsiglia, ospiteranno le partite di calcio dei Giochi del 2024. Questo offrirà l’opportunità di rivivere l’atmosfera dei leggendari stadi di calcio, come lo Stadio Geoffroy-Guichard di Saint-Etienne e lo Stadio Beaujoire di Nantes, che festeggerà il suo 40° anniversario nel 2024.

Marsiglia, situata in Provenza, si prepara ad accogliere le competizioni di vela per i Giochi Olimpici del 2024. La città è nota per le sue acque favorevoli alle regate e ospita regolarmente importanti eventi nautici. Circa 330 concorrenti provenienti da 40 nazioni si sfideranno in dieci categorie di vela, tra cui il foil windsurf e il kiteboard.

Le sedi sportive dei Giochi di Parigi 2024 si distinguono anche per le loro innovazioni architettoniche e ambientali. Ad esempio, lo stadio di Bordeaux presenta un design spettacolare con centinaia di pali che richiamano la foresta delle Landes, mentre lo stadio di Nizza è dotato di tetti con pannelli solari. Lo stadio di Lione funziona al 100% con energia rinnovabile, mentre lo stadio Velodrome di Marsiglia recupera il calore e riutilizza l’acqua piovana.

Infine, l’onda di Teahupo’o a Tahiti, una delle più famose e impegnative onde del mondo, ospiterà le competizioni di surf per i Giochi Olimpici del 2024. Questo spettacolo grandioso è stato progettato per rispettare l’ambiente, con la maggior parte delle strutture destinate a essere rimosse dopo la competizione.

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Vita notturna a Bilbao, movida e divertimento nella città basca

La movida in Spagna ha un sapore diverso e non solo perché gli spagnoli, si sa, amano fare festa. Il termine ‘movida’ nasce a Madrid alla fine degli anni ’70 come movimento sociale e artistico in un clima di euforia e libertà esploso in seguito alla caduta del regime dittatoriale di Francisco Franco. In molte città spagnole questa voglia di vivere la notte in modo speciale non è cambiata nel corso del tempo, anzi. Bilbao ne è l’esempio perfetto.

Lo scenario notturno di Bilbao vanta una movida piuttosto vivace e animata, con una ricca e variegata offerta di locali, dai caffè ai pintxos bar fino alle discoteche dove trascorrere l’intera notte all’insegna del divertimento. In questa guida troverete una lista dei locali più cool di Bilbao – e dei Paesi Baschi – e le mete imperdibili dello svago per tutti i gusti.

Le zone principali della movida di Bilbao

La movida di Bilbao, specie nel weekend, inizia all’ora dell’aperitivo e si protrae fino alle prime luci dell’alba. Le principali mete del divertimento si trovano nelle zone centrali della città, come il Casco Viejo, pieno di locali e club con musica e drink per tutti i gusti, oppure nelle vie intorno a Plaza Nueva, frequentate principalmente dai più giovani, in cui si trovano deliziosi localini molto trendy, ottimi per gustare uno spuntino a base di pintxos accompagnati da txikito, bicchierino di vino secondo l’uso locale, o zurito, come chiamano in città la birra servita nel tipico bicchiere.

Casco Viejo: il centro storico

Questo quartiere è situato nel centro storico ed è il luogo ideale dove alloggiare se state organizzando un viaggio a Bilbao all’insegna della movida notturna. Da qui, infatti, potrete raggiungere i migliori locali tranquillamente a piedi perché le strade pedonali sono piene di bar e ristoranti. Sono diversi gli indirizzi da segnare, in primis il Mercato de la Ribera, il più grande mercato coperto di tutta Europa ideale non solo per mangiare durante il giorno, ma anche per fare aperitivo o per il dopo cena perché aperto fino a mezzanotte.

Chi è alla ricerca di una serata particolare non può perdersi gli eventi organizzati all’interno di Bilborock, uno spazio multifunzionale (qui vanno in scena concerti, opere teatrali, serate cinematografiche) creato all’interno di una chiesa sconsacrata del XVII secolo. Tra i bar, invece, i più popolari del quartiere sono Cafè Bar Bilbao, dallo stile Belle Époque e con una vasta selezione di pintxos e cocktail, e il pub K2 aperto dal 1984.

Pintxos Bilbao

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Le tipiche pintxos di Bilbao

Indautxu: il quartiere più elegante

Bello ed elegante, il quartiere di Indautxu fa parte del distretto di Abando. Qui troverete l’atmosfera perfetta se desiderate una serata alla moda e rilassata in un cocktail bar o all’interno di locali costosi ed esclusivi. La parte più vivace è sicuramente Calle Licenciado Poza, ricca di locali dove bere una birra o assaggiare i famosi pintxos. Se cercate una discoteca, non perdete la Sala Marquee o la Sala Moma Bilbao, mentre se preferite un bar con terrazza, ricercato e curato, segnatevi Yandola, e per un aperitivo più tranquillo il pub Sir Winston Churchill.

Via Mazarredo: la zona più vivace

Questa via, situata nel quartiere di Abandoibarra (dove si trova il Museo Guggenheim, per intenderci), è considerata la più vivace grazie ai tanti bar e locali presenti, perfetti per una serata all’insegna del divertimento adatta veramente a tutti. Dal Kafè Antzokia, un centro culturale in cui ascoltare concerti live di musica pop, rock e reggae, all’Azkena, un meraviglioso locale dove apprezzare musica rock sia spagnola che basca, fino alle discoteche come il Back&Stage e il Da Vinci.

Altri locali, bar e discoteche da non perdere

Il Cotton Club è un pub famoso soprattutto per le serate di musica dal vivo, blues, jazz e per le esibizioni dei DJ internazionali. Tra le discoteche, invece, c’è l’affollatissimo Mao Mao Beach, situato nell’ex area portuale di Bilbao, una delle discoteche più frequentate dai giovani della città con serate animate da famosi DJ nazionali e internazionali.

Per chi ama la musica jazz, una delle location più famose e suggestive è il Bilbaina Jazz, considerato il tempio del genere. Senza dimenticare il Sala BBK, un centro polifunzionale all’avanguardia dedicato all’arte e alla musica: numerosi i concerti jazz che si svolgono qui, oltre a serate blues e rock. Inoltre, nella sala, ogni anno va in scena il Bilbao BBK Live, la manifestazione musicale che, nel mese di luglio, raduna musicisti e cantanti internazionali.

Per gli appassionati di musica classica, i grandi centri culturali di Bilbao offrono spazi multifunzionali che uniscono musica, arte e cultura. Nella splendida cornice del quartiere Arsenal si trova lo storico Teatro Arriaga, che propone un ricco programma di concerti, opere liriche e balletti, mentre nel famoso Palazzo dei Congressi e della Musica, Euskalduna, progettato da due archistar spagnole, Federico Soriano e Dolores Palacios, si possono seguire i concerti di musica classica della Bilbao Orkestra Sinfonikoa, l’orchestra sinfonica locale.

Cafe Bar Bilbao

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Il famoso Cafe Bar Bilbao

Feste in barca ed eventi

Se visitate Bilbao d’estate e state cercando una serata particolare, prenotate una delle famose feste in barca sul fiume Nervión. Tutti i sabati, la compagnia Bilboats organizza feste sopra i suoi battelli: in un tour della durata di 75 minuti potrete ballare a suon di musica e godervi il servizio di bar e catering ammirando la città da un punto di vista privilegiato.

Nell’ultima settimana di agosto, inoltre, si celebra la Semana Grande, la festa popolare in onore della Madonna di Begoña. Per nove giorni, i festeggiamenti animano le strade e le piazze della città in un tripudio di danze, canti, sfilate, spettacoli e concerti di musica tradizionale basca, mentre le vie, lungo il fiume Nervión, sono affollate di bancarelle e stand culinari con cibi e bevande della migliore tradizione basca e spagnola.

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Viaggio in Alsazia: Strasburgo, Colmar e la Strada dei Vini

L’Alsazia, piccola ma incantevole regione della Francia, è un territorio famoso per i suoi paesaggi pittoreschi ed i suoi affascinanti borghi antichi. La regione, situata al confine con Svizzera e Germania, lungo la sponda occidentale del Reno, è un vero e proprio paradiso per tutti gli amanti della natura e per chi cerca paesini da esplorare, che sembrano appena usciti dalle fiabe più famose. Con le sue vallate colorate, le sue colline ed i preziosi vitigni, dominata dai monti Vosgi, la regione dell’Alsazia è celebre per le sue due principali città più conosciute: Strasburgo e Colmar.

Questa regione è un mix unico di arte e storia, si tratta di una terra che, pur conservando le sue antiche tradizioni, accoglie al suo interno anche le influenze dei Paesi vicini, creando una regione senza eguali in Europa, per il suo mix di culture. Le case colorate a graticcio, conosciute con il nome di “colombages”, i suoi eccellenti vini e la ricca storia renderanno il viaggio in questa regione francese assolutamente indimenticabile.

Cosa vedere a Strasburgo

La città di Strasburgo è il capoluogo dell’Alsazia e sede del Parlamento Europeo e si trova al confine con la Germania, con una doppia influenza culturale, sia francese che tedesca, che le è valsa il soprannome di “città dalle due anime”. Strasburgo è una città in grado di affascinare i propri visitatori, provenienti da tutto il mondo, con il suo mix di modernità e tradizione.

Il centro storico e la Petite France

Il centro storico di Strasburgo è una zona completamente pedonale, che si affaccia sui canali che scorrono in città e lo rendono un luogo spettacolare da esplorare a piedi. Passeggiando tra le sue stradine, inoltre, si possono scoprire angoli davvero suggestivi, piazzette nascoste e viste mozzafiato sui canali. Un modo ancora più affascinante ed unico per scoprire la città è fare un giro in battello, ammirando i magnifici palazzi che incorniciano i corsi d’acqua, il giusto luogo per gli amanti della fotografia.

La Petite France è la parte più antica e pittoresca del centro storico ed è anche nota come il quartiere dei conciatori. Qui, tra case a graticcio colorate, si trova la famosa Maison de Tanneurs, uno degli edifici più antichi della città, oggi Patrimonio dell’Unesco. L’edificio originale a due piani presenta delle soffitte ventilate, che offrivano ai conciatori dell’epoca le condizioni ideali per la trasformazione del cuoio e l’essiccazione delle pelli.

La cattedrale di Notre Dame di Strasburgo e la sua piazza

C’è poi la Cattedrale di Notre Dame, uno dei monumenti più iconici della città di Strasburgo. Questa struttura venne definita da Victor Hugo come un “prodigio di grandezza e leggiadria”, ed è anche famosa per la sua guglia alta ben 142 metri, la facciata ornata da statue e le imponenti e colorate vetrate. All’interno si trova, inoltre, l’Orologio Astronomico, un capolavoro rinascimentale del sedicesimo secolo. L’Orologio attira soprattutto per il gioco dei meccanismi che, ogni giorno, a mezzo giorno e mezzo, si mettono in moto contemporaneamente, quando si possono vedere le diverse età della vita, che sfilano davanti alla morte. Più in alto, invece, sfilano davanti a Gesù gli apostoli, il cui passaggio è segnato dal canto e dal battito d’ali di un grande gallo.

Foto della città di Strasburgo all'alba con la cattedrale sullo sfondo

Fonte: iStock

Vista della città di Strasburgo, Francia

Durante il periodo natalizio, la Piazza della Cattedrale di Strasburgo, conosciuta anche come la capitale del Natale, si trasforma in un magico regno delle fiabe con i suoi mercatini natalizi, tra i più antichi d’Europa e conosciuti in tutto il mondo. In questa piazza è possibile trovare anche Maison Kammerzell, situata in Piazza della Cattedrale, una delle più antiche ed importanti case della città di Strasburgo, conosciuta anche per la sua facciata in legno, unica, decorata con diverse figure che rappresentano: I cinque sensi, I segni zodiacali, Scene sacre e profane I quattro stadi della vita.

Piazza della Repubblica nel quartiere tedesco

Piazza della Repubblica è una delle più importanti della città di Strasburgo ed è situata nel quartiere tedesco della città. Questa piazza è ricca di edifici amministrativi e culturali, tra cui il Palais du Rhin, il Palazzo della Giustizia ed il Teatro Nazionale di Strasburgo. Si tratta della piazza più grande di Strasburgo, un luogo ideale dove potere fare shopping e gustare un caffè in uno dei suoi numerosi locali.

Arte e cultura a Strasburgo

Per gli amanti di storia, cultura ed appassionati di arte, Strasburgo è una città che ha molto da offrire. Tra i musei da visitare, si consigliano ai visitatori sicuramente il Museo di arte Moderna e contemporanea, uno dei più grandi dell’intera Francia, ed i Musei di Palazzo Rohan, che ospitano al loro interno il Museo Archeologico, il Museo delle Arti Decorative ed il Museo delle Belle Arti. C’è poi anche il famoso Museo dell’Opera di Notre-Dame, conosciuto per la sua collezione di arte decorativa e plastica della regione del Reno.

Cosa mangiare a Strasburgo?

Strasburgo è una città da scoprire anche attraverso i suoi gusti e la sua cucina. Tra i piatti tipici dell’Alsazia spiccano sicuramente la Tarte Flambée, una sorta di pizza con cipolla, formaggio, pancetta e uova, la Choucroute, un piatto a base di carne di maiale con verza e cavolo e, infine, i Pretzel, un pane salato a forma di cuore o fiocco. Da non perdere, poi, il Foie Gras, patè di fegato d’oca, e i croissant di ogni tipo, che sono una specialitá del Paese.

Cosa vedere a Colmar?

Colmar è una piccola cittadina che incanta con le sue casette colorate a graticcio, le sue chiesette gotiche, i piccoli ponti ed i canali, fra le città più incantevoli d’Europa, anche grazie al suo aspetto medievale. È conosciuta anche come “Petite Venice”, la Piccola Venezia, per la presenza di numerosi e affascinanti canali che ricordano Venezia. Passeggiare per le vie di Colmar offre un’atmosfera fiabesca, con le sue botteghe artigianali e le deliziose pasticcerie.

È anche capoluogo dell’alto Reno e fu fondata durante il Sacro Romano Impero. Colmar, grazie anche alla sua posizione, ha una doppia anima, francese e tedesca, ed il suo nome deriva probabilmente dal latino columbarium, dovutato alla presenza dell’allevamento delle colombe del Re ai tempi di Carlo Magno.

La Collégiale Saint-Martin e gli edifici storici di Colmar

La Collégiale Saint-Martin è il luogo di culto principale di questa città dell’Alsazia e si tratta di un maestoso esempio di architettura gotica tipica della regione alsaziana. Passeggiando fra le vie così suggestive di Colmar, è possibile ammirare numerosi edifici storici e caratteristici. Fra questi spiccano sicuramente la Maison des Tetes e la Maison Pfister, due case storiche rinascimentali: la prima è famosa per le 106 teste scolpite che decorano la facciata e la seconda per la tipica finestra sporgente “erker” e gli affreschi presenti sulle sue facciate.

Un’altra attrazione turistica della città di Colmar è la sua vecchia dogana, con i suoi tetti spioventi e le maioliche colorate, che oggi è sede del mercato degli artigiani. La città è anche famosa per la Statua della Libertà e il Museo Bartholdi, dedicato allo scultore che progettò la statua di New York. Inoltre, il museo del giocattolo è un luogo magico ed unico, dove scoprire l’evoluzione dei giocattoli dal diciannovesimo secolo ad oggi, adatto a tutti, adulti e bambini.

I mercatini di Natale a Colmar

Durante il periodo natalizio, Colmar si trasforma in un vero e proprio villaggio di Babbo Natale, con strade, piazze, ponti e canali addobbati con luci e decorazioni natalizie. A Colmar sono presenti cinque mercatini di Natale, in grado di offrire un’esperienza unica, con casette colorate, dolci, giocattoli e tanto divertimento per grandi e piccini.

Route des Vins d’Alsace, la strada dei vini

Il territorio dell’Alsazia è molto conosciuto a livello internazionale anche per le sue specialità enogastronomiche, oltre che per i suoi spettacolari paesaggi. In questo territorio è presente la Route des Vins d’Alsace, un vero e proprio itinerario enogastronomico che si estende per circa 170 chilometri ed attraversa l’intera regione, fra le regioni vinicole migliori d’Europa

Questa strada del vino, che venne creata ufficialmente nel 1953, parte da Marlenheim, a nord di Strasburgo, fino a Thann, vicino a Mulhouse, passando attraverso diversi territori. È una delle più antiche vie del vino in Francia ed offre un’esperienza unica tra vigneti storici, villaggi pittoreschi e famosi vini pregiati.

Lungo la strada dei vini dell’Alsazia si possono visitare piccoli villaggi come Riquewihr, noto per la sua architettura medievale e le case colorate, Eguisheim, spesso votato come uno dei più bei villaggi di Francia e Obernai, villaggio situato vicino a Strasburgo, una città affascinante con una ricca storia e numerose cantine da esplorare.

Distesa di vigneti nelle colline francesi dell'Alsazia

Fonte: iStock

Vigneti nelle colline francesi dell’Alsazia, in Francia

A livello internazionale, l’Alsazia è rinomata per i suoi vini bianchi freschi e aromatici, come il Riesling, il Gewurztraminer, il Pinot Grigio ed il Muscat e per assaporarli, lungo la via dei vini, è possibile effettuare numerose attività ed esperienze, come tour guidati e degustazioni nelle cantine locali, o anche passeggiare tra i vigneti durante i diversi festival di vino locali. Questo percorso non solo celebra i vini eccellenti dell’Alsazia, ma offre anche un’immersione completa nella cultura, nella storia e nelle tradizioni di questa affascinante regione francese.

Un viaggio in Alsazia, alla scoperta di Strasburgo, Colmar e la Strada dei Vini è sicuramente un’esperienza indimenticabile, ricca di storia, cultura, paesaggi mozzafiato e prelibatezze culinarie, che renderanno la visita in questa regione della Francia un’esperienza indimenticabile, anche dal punto di vista dei sapori.

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Tutto quello che devi sapere sul Castello di Bratislava

La capitale della Slovacchia, Bratislava, incanta per il suo matrimonio perfetto tra storia e modernità. Crocevia culturale soggetto a influenze austro-ungariche che si fondono con quelle slovacche, è una città che merita di essere esplorata in lungo e in largo. A contrastare la rigidità degli edifici socialisti che punteggiano la città c’è il maestosissimo Castello di Bratislava, una struttura imponente arroccata in cima alla città e che domina il paesaggio circostante poiché visibile da ogni angolo della capitale. Il castello è molto di più di un semplice punto di riferimento visivo, è anche una chiave di volta nella lettura della storia slovacca e della città di Bratislava. Ecco tutto quello che devi sapere sul Castello di Bratislava per organizzare al meglio la tua visita.

La storia del castello di Bratislava

Per comprendere appieno perché il Castello di Bratislava è così importante per la storia della città, è fondamentale salire su una macchina del tempo e ripercorrere le tappe fondamentali dalla sua nascita fino ad arrivare ai giorni nostri.

Le origini

Le prime tracce di insediamenti sulla stessa collina che oggi ospita il castello risalgono all’età del Bronzo e, nello specifico, i primi abitanti di questo luogo furono i celti seguiti subito dopo dai romani. Per vedere la costruzione del castello fatto e finito, però, dobbiamo aspettare il IX secolo, con la costituzione di uno dei primi stati slavi dell’Europa centrale: il regno del Grande Moravia.

Con l’arrivo del X secolo, Bratislava divenne una parte indispensabile del crescente stato ungherese e, in questo periodo, il castello subì un rinnovamento: completamente ricostruito in pietra, divenne un’importante e strategica fortezza. Nel corso dei secoli, subì varie trasformazioni e ampliamenti e, infine, durante il regno di Sigismondo di Lussemburgo, il castello fu ulteriormente modificato e fortificato per resistere agli attacchi hussiti.

L’epoca d’oro del castello

Nel XVI secolo, il Castello di Bratislava divenne una residenza reale e una delle principali fortificazioni dell’Ungheria, acquisendo lentamente l’aspetto rinascimentale che in parte conserva ancora oggi. Durante il periodo asburgico il castello continuò a svolgere la funzione di residenza diventando un importantissimo centro amministrativo. Maria Teresa d’Austria, una delle figure più importanti dell’epoca moderna europea, commissionò diversi interventi di restauro apportando modifiche di stile – portandolo verso il barocco -e di ampliamento ulteriormente del complesso, trasformandolo in una residenza imperiale di grande sfarzo.

Il declino e la rinascita del castello

Sotto l’imperatore Giuseppe II, a fine ‘700, il castello perse la sua funzione residenziale e venne convertito in un seminario teologico fino a cadere in completo disuso. A peggiorare la situazione, nel 1811, un devastante incendio distrusse l’intero castello lasciandolo in completa rovina per oltre un secolo. Fu solo negli anni ‘50 del ‘900 che il governo decise di ricostruire il castello avviando dei lavori di restauro che durarono per diversi decenni e che avevano la missione di riportare il castello al suo antico splendore.

Il Castello di Bratislava oggi

Oggi, il Castello di Bratislava è un importante luogo di interesse storico e culturale e ospita il Museo Nazionale Slovacco: un museo che espone collezioni d’arte, storia e archeologia. Grazie alla sua posizione strategica sopra la città, il castello è diventato anche un vero e proprio Belvedere offrendo panorami mozzafiato e splendide vedute sulla città lambita dalle acque del Danubio.

Cosa vedere al Castello di Bratislava

Castello di Bratislava di sera
Le luci del Castello di Bratislava illuminano il Danubio

Come dicevamo, il Castello di Bratislava ospita alcune collezioni del Museo Nazionale Slovacco con vari pezzi di grande valore: dagli splendidi dipinti di Maria Teresa e Maria Antonietta ai gioielli, manufatti e altre opere d’arte. Girare per il castello significa anche assaporare l’eco della vita di corte dell’epoca, eco che risuona particolarmente nella Sala Ungherese, nella Sala degli Specchi e, infine, nella Sala della Musica.

La Torre della Corona merita una menzione speciale tra le cose da vedere nel castello poiché rappresenta la struttura più antica della fortezza conservatasi intatta fino ai giorni nostri. La torre prende il proprio nome dal ruolo passato che ha avuto, quando al suo interno venivano custoditi i gioielli della corona ungherese. Durante la visita del museo è possibile salire su questa torre, dalla quale è possibile godere di splendide viste panoramiche sulla città di Bratislava, il Danubio e, in lontananza, sui paesi vicini come Austria e Ungheria.

Il Castello di Bratislava ospita anche diversi eventi culturali durante tutto l’anno, come rappresentazioni teatrali organizzate nella splendida cornice del castello, concerti di musica classica, ma anche mercati dell’artigianato ed eventi di beneficenza. Inoltre, a Natale la corte del castello si accende di magia con i mercatini natalizi che vendono, per tutto il periodo delle feste, prodotti tipici e di artigianato locale.

Castello di Bratislava: le informazioni che devi sapere

Per organizzare al meglio la tua visita ti suggeriamo di visitare sempre in anticipo il sito ufficiale dell’ente turistico della città, in questo modo avrai sempre le informazioni più aggiornate. Ad ogni modo, ecco alcune informazioni utili per la tua visita al Castello di Bratislava:

  • Apertura al pubblico: nella stagione invernale il castello è aperto tutti i giorni dalle 9.00 fino alle 17.00 con l’ultimo ingresso alle 16.00. Nella stagione estiva, invece, l’edificio è aperto tutti i giorni dalle 10.00 fino alle 18.00 con l’ultimo ingresso alle 17.00.
  • Come arrivare: il castello è facilmente raggiungibile a piedi partendo dal Duomo di San Martino e passando sotto il Ponte Nuovo; in auto seguendo la strada Palisady fino al parcheggio vicino al castello; con i mezzi pubblici come autobus e tram che ti faranno scendere alle fermate più vicine al castello.