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Parco Gorky: tutto quello che devi sapere sul parco di Minsk

Nel cuore di Minsk, capitale della Bielorussia, si trova una delle attrazioni principali e più amate della città: il Parco Gorky. Costruito nel 1800 e aperto per la prima volta al pubblico l’1 maggio 1805 con il nome di “Giardino della Città”, è stato in seguito rinominato in onore dello scrittore sovietico Maksim Gorky, intorno al 1936. Si tratta di una meta affascinante sotto molti punti di vista: sono infatti numerosi i cenni storici e le attrazioni disponibili all’interno del parco, così come unica è la bellezza naturale che caratterizza il suo interno. Se stai pianificando o se sei in visita a Minsk, una passeggiata tra le bellezze del Parco Gorky è un’esperienza che deve essere assolutamente inclusa nel tuo itinerario

Un tuffo nella storia del Parco di Minsk

L’importanza del Parco Gorky va molto oltre il puro luogo di divertimento, relax e aggregazione diventando anche un punto di grande interesse storico. Il parco fu, infatti, uno dei primissimi spazi verdi pubblici di Minsk, pensato per offrire ai cittadini un luogo dove rilassarsi e godersi la natura. Originariamente progettato come un giardino all’inglese, basato quindi sul susseguirsi di elementi naturali e artificiali, ha subito numerose trasformazioni nel corso degli anni. Alla fine del XIX secolo, venne costruito al suo interno un teatro il quale divenne rapidamente un importante punto di incontro culturale per i residenti della capitale bielorussa. Il teatro ospitava spettacoli, concerti e altre forme di intrattenimento, contribuendo quindi a rafforzare ulteriormente in ruolo del parco come centro culturale della città. Nel 1912 venne aggiunto anche un giardino fiorito che divenne presto celebre per la sua collezione di piante rare e fiori variopinti, che attiravano visitatori da tutta la città.
Durante l’epoca sovietica – più precisamente – nel 1936 fu rinominato in onore dello scrittore sovietico Maksim Gorky, importante esponente della letteratura russa e sovietica a cui è dedicato anche un omonimo parco a Mosca. Questo cambio di nome rifletteva il desiderio delle autorità sovietiche di celebrare figure culturali rilevanti e di utilizzare il parco come strumento di propaganda culturale. Sempre in questo frangente fu costruita la famosa ruota panoramica e tutte le altre attrazioni moderne; aggiunte per rendere il parco un luogo di intrattenimento per famiglie e giovani. L’ingresso principale del parco, progettato dall’architetto Zaborski, è considerato patrimonio storico e culturale. Zaborski, noto per il suo lavoro su vari edifici storici in Bielorussia, progettò l’ingresso con l’intento di creare una transizione armoniosa tra la città moderna e il tranquillo spazio verde del parco. Le strutture originali sono state conservate e restaurate nel corso degli anni, mantenendo intatto il proprio carattere storico. Durante la seconda guerra mondiale, il parco subì gravi danni, ma venne rapidamente ricostruito nel dopoguerra grazie alle autorità sovietiche che investirono notevoli risorse nella ricostruzione e nell’abbellimento del parco, aggiungendo nuove attrazioni e migliorando le strutture esistenti. Fu in questo periodo che il parco acquisì molte delle caratteristiche che ancora oggi lo rendono una meta popolare per i visitatori.

Cose da fare e da vedere al Parco Gorky: tutte le attrazioni e le attività da non perdere

Il parco offre una vasta gamma di attività e attrazioni per visitatori di tutte le età. Di seguito puoi trovare una lista di attività da fare o di cose da vedere all’interno di tutta l’area di Parco Gorky a Minsk:

  • Un giro sulla ruota panoramica: attrazione iconica del parco che attira visitatori grandi e piccoli è sicuramente la ruota panoramica dall’altezza di circa 56 metri. Un giro su questa attrazione è consigliato se vuoi godere di una splendida veduta dall’alto sulla capitale bielorussa.
  • Visitare l’osservatorio e il planetario: Parco Gorky è sede di un piccolo osservatorio e di un planetario, dove è possibile esplorare il cielo notturno e imparare qualche nozione in più sul magico mondo dell’astronomia​. Tappa ideale per le famiglie con i bambini e per tutti gli appassionati di scienza, spesso il centro organizza piccoli spettacoli educativi e interattivi che catturano l’immaginazione di grandi e piccini​.
  • Una pattinata sulla pista di ghiaccio: non potendo godere delle miti temperature estive, Minsk e il suo parco mettono a disposizione, durante i rigidi mesi invernali, una splendida pista di pattinaggio al coperto per i suoi visitatori, garantendo qualche ora di divertimento se sei in viaggio con la famiglia o con gli amici o un momento romantico se stai organizzando un viaggio di coppia.
  • Escursione in barca sul fiume Svislach: nei mesi più caldi si possono noleggiare piccole imbarcazioni a remi per fare un rilassante giretto in barca tra le acque del fiume Svislach, che attraversa tutto il parco​.
  • Divertirsi nell’area giochi per i bimbi: se sei in vacanza con i bambini, il parco mette a disposizione un’area dedicata e attrezzata con giostrine di vario genere. Il divertimento è garantito.
  • Fare lunghe passeggiate immersi nella natura: è possibile godere della tranquillità e della bellezza del parco rilassandosi sotto le fronde dei suoi alberi, passeggiando o facendo jogging tra i suoi viali alberati e le sue aiuole curate e colorate.
  • Prendere parte a un evento o festival: durante tutto l’anno, il Parco Gorky ospita vari eventi culturali e festival, che attirano sia i residenti che i turisti​. Ti consigliamo di consultare i siti ufficiali della regione e del parco per scoprire l’agenda eventi.

Altri consigli utili per la tua visita al Parco Gorky

Colonne del Parco Gorky Minsk

Fonte: iStock

Un colonnato nel Parco Gorky di Minsk

Innanzitutto, visita il parco nelle prime ore del mattino, in questo modo potrai evitare la folla di persone e godere appieno della tranquillità del parco e, perché no, scattare belle fotografie con poche persone intorno. Un altro consiglio è quello di sfruttare il parco come luogo per un pranzo al sacco all’aperto, magari con prodotti locali per gustare al meglio l’esperienza bielorussa (all’interno del parco ci sono anche chioschi e caffè dove è possibile consumare snack e bevande). Noleggia una bicicletta per esplorare il parco: sono molte le stazioni noleggio bici. Infine, partecipa a una visita guidata per saperne di più sulla storia e le attrazioni del parco attraverso i racconti di chi lo conosce davvero bene – diverse agenzie turistiche offrono tour del Parco Gorky e dei suoi dintorni, fornendo approfondimenti interessanti e storie affascinanti​.

Parco Gorky a Minsk: dove si trova e come raggiungerlo

Il Parco Gorky si trova lungo il viale Nezavisimosti (viale dell’Indipendenza), tra le vie Yanki Kupaly e Frunze e vicino alla famosa Piazza della Vittoria. Raggiungere il parco è facile e immediato, questo grazie alla sua posizione centrale e nel cuore della città. Se hai già visitato il suggestivo centro di Minsk, puoi facilmente raggiungerlo a piedi; altrimenti, puoi prendere la metropolitana fino alla stazione più vicina, ovvero la stazione di metro Ploshchad Pobedy (Piazza della Vittoria), situata a pochi passi dal parco. In aggiunta, è possibile anche raggiungere Parco Gorky in autobus e tram con linee che coprono l’intera capitale rendendo questa meta davvero accessibile da quasi tutta la città. L’ingresso è gratuito, il che lo rende una scelta perfetta per gli amanti delle visite low-cost e per una gita piacevole in città. Inoltre, il parco è aperto tutto l’anno e offre diverse attrazioni che variano a seconda della stagione​.

In conclusione, il parco Gorky è una perla verde nel cuore di Minsk che combina bellezze naturali ad attrazioni di divertimento per tutte le età. Con un forte carattere storico e una grande rilevanza culturale per la sua comunità, il parco è una tappa da aggiungere al tuo itinerario nella capitale bielorussa. Interesse storico, voglia di relax, desiderio di fare attività outdoor o semplicemente di conoscere la città in tutte le sue sfaccettature, il Parco Gorky ti accoglierà con tutta la sua bellezza e il suo fascino unico. In questa guida ti abbiamo fornito tutte le informazioni di cui hai bisogno per organizzare al meglio la tua visita, ora non ti resta che metterla nella tua bucket-list di viaggio ed esplorarla; che tu stia viaggiando da solo, o in compagnia della tua famiglia o dei tuoi amici.

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Cipro d’altri tempi: visita alla scoperta di Famagosta

Famagosta, conosciuta anche come Gazimağusa, è una città ricca di storia e fascino situata nella parte orientale dell’isola di Cipro. Con le sue antiche rovine, le imponenti mura medievali e le bellissime spiagge, Famagosta è una destinazione che merita una visita approfondita. Tuttavia, a causa della complessa situazione politica dell’isola, alcune aree della città sono sotto il controllo militare e non sono accessibili al pubblico. Ecco cosa vedere a Famagosta, con qualche informazione pratica e consigli curiosi per rendere il viaggio un’esperienza indimenticabile.

Un po’ di storia

Famagosta ha una storia ricca e variegata, con influenze di diverse civiltà che si riflettono nella sua architettura e cultura. Fondata dagli antichi Greci, la città è stata un importante porto commerciale durante il periodo medievale. La conquista da parte dei Lusignano e poi degli Ottomani ha lasciato tracce profonde nel suo patrimonio architettonico, visibili ancora oggi nelle sue chiese, moschee e fortezze. Ma ci sono alcuni eventi più recenti che è indispensabile conoscere.

Nel 1974, Famagosta è stata al centro del conflitto cipriota che ha portato all’occupazione turca del nord dell’isola. Dopo un colpo di stato sostenuto dalla giunta militare greca, volto ad annettere Cipro alla Grecia, la Turchia ha lanciato un’operazione militare, occupando il 37% del territorio cipriota. Famagosta è stata una delle aree più colpite e il quartiere di Varosha, un tempo un fiorente centro turistico, è stato completamente abbandonato e chiuso al pubblico. La città è stata divisa, con la parte settentrionale sotto il controllo della Repubblica Turca di Cipro Nord, uno stato riconosciuto solo dalla Turchia.

Le mura veneziane e la Città vecchia

Uno dei punti salienti di Famagosta è senza dubbio la Città vecchia, circondata dalle imponenti mura veneziane costruite nel XV secolo. Queste mura, che si estendono per circa 3 chilometri, sono tra le meglio conservate del Mediterraneo. Una passeggiata all’interno delle mura, tra le antiche strade, è un viaggio nel tempo che permette di ammirare alcuni importanti edifici storici.

La Cattedrale di San Nicola

Ora conosciuta come Moschea di Lala Mustafa Pasha, questa cattedrale gotica fu costruita nel XIII secolo e successivamente convertita in moschea dagli Ottomani. La sua architettura è un mix affascinante di elementi cristiani e islamici. All’interno, si possono osservare le caratteristiche tipiche delle cattedrali gotiche, come le alte navate e le vetrate decorate, insieme ai minareti aggiunti dagli Ottomani.

Il Palazzo del Governatore

Questo edificio storico, risalente al periodo coloniale britannico, offre una vista panoramica sulla città e sul porto. Anche se non è sempre aperto al pubblico, vale la pena verificare se ci sono visite guidate disponibili. All’interno, l’arredamento e gli spazi conservano l’atmosfera del periodo coloniale, con stanze che raccontano la storia dell’amministrazione britannica a Cipro.

Le rovine della Chiesa di San Giorgio dei Greci

La grande Chiesa di San Giorgio dei Greci, costruita nel XIII secolo, è un altro esempio di architettura gotica. Sebbene sia in rovina, conserva un fascino unico. Le sue alte pareti di pietra, decorate con intricati dettagli gotici, testimoniano la grandezza dell’edificio originario. È possibile ammirare ancora tracce degli affreschi e dettagli architettonici che offrono uno scorcio sulla vita religiosa dell’epoca.

La Torre di Othello

La torre (o castello), è famosa per aver ispirato la tragedia di Shakespeare Othello, da cui il nome attuale. Il castello fu costruito dai Lusignano nel XIV secolo e successivamente modificato dai veneziani, dopo la vendita di Cipro alla Repubblica di Venezia, e ad esempio le torri quadrate furono  sostituite da torri circolari. All’interno è possibile esplorare le stanze e le gallerie usate dai soldati veneziani. Dalla cima della torre, si gode di una vista panoramica sulla città e sul mare, rendendo evidente l’importanza strategica di Famagosta durante il periodo veneziano.

Il quartiere di Varosha

Ma è certamente Varosha uno dei luoghi più enigmatici e controversi di Famagosta: un quartiere che una volta era il cuore turistico della città, ma che è stato abbandonato e chiuso al pubblico dal 1974 a causa del conflitto cipriota. Recentemente, alcune parti di Varosha sono state riaperte ai visitatori, offrendo un’opportunità unica di vedere una città fantasma moderna.

Si consiglia di partecipare a una visita guidata per comprendere meglio la storia e la situazione attuale del quartiere, per coglierne i dettagli e muoversi senza rischi e problemi. È possibile camminare lungo le strade deserte e vedere gli hotel e i negozi abbandonati, per un’esperienza che può risultare surreale e inquietante, ma estremamente affascinante.

Musei e siti archeologici

Per completare la visita e la conoscenza di questo angolo di Cipro, ci sono alcuni musei e siti archeologici che meritano una visita, a Famagosta e dintorni.

Museo della Città di Famagosta

Situato all’interno della Torre di Othello, questo museo offre una panoramica sulla storia della città, con reperti che vanno dall’epoca antica a quella medievale. Gli oggetti esposti includono ceramiche, armi e strumenti che illustrano la vita quotidiana dei diversi periodi storici.

Sito Archeologico di Salamina

A pochi chilometri da Famagosta, Salamina è uno dei siti archeologici più importanti di Cipro. Qui si possono ammirare rovine di templi, teatri, bagni romani e una basilica cristiana, testimoniando la lunga storia della città. Le terme romane, in particolare, sono ben conservate e mostrano la complessità delle antiche tecniche di riscaldamento e canalizzazione dell’acqua.

Il Castello di Kantara

Situato sulle montagne a nord di Famagosta, offre una vista mozzafiato sull’isola. È un’escursione perfetta per chi ama la natura e la storia. Il castello, costruito dai bizantini nel X secolo, fu successivamente ampliato dai Lusignano. Le sue mura e torri offrono una vista spettacolare, rendendo chiara la sua importanza strategica nel controllo del territorio circostante.

Le spiagge di Famagosta

Nonostante la sua storia travagliata, Famagosta è anche famosa per le sue splendide spiagge. Ecco alcune delle migliori opzioni per chi desidera rilassarsi al sole:

  • Spiaggia di Glapsides: una delle spiagge più popolari, con sabbia fine e acque cristalline. È ben attrezzata con bar, ristoranti e strutture per sport acquatici.
  • Spiaggia di Silver: meno affollata rispetto a Glapsides, questa spiaggia è perfetta per chi cerca tranquillità. Le acque calme e la sabbia dorata la rendono ideale per le famiglie.
  • Spiaggia di Palm Beach: situata vicino al quartiere di Varosha, offre una vista unica delle costruzioni abbandonate mentre ci si rilassa al sole.

Consigli pratici per la visita a Famagosta

Ecco qualche info utile per prepararsi e organizzare la visita.

Documenti e sicurezza

Poiché Famagosta si trova nella Repubblica Turca di Cipro Nord, è necessario un passaporto valido per attraversare il confine. È consigliabile verificare le condizioni di sicurezza e le restrizioni di viaggio prima della partenza.

Come arrivare

Dall’Italia, si può arrivare a Famagosta volando su uno dei principali aeroporti di Cipro, come l’Aeroporto di Larnaca o l’Aeroporto di Ercan (quest’ultimo situato nella parte nord dell’isola). Da Larnaca, è possibile noleggiare un’auto o prendere un autobus per raggiungere Famagosta. Dal nord, un taxi o un’auto a noleggio sono le opzioni più comode. Per chi decide di fermarsi più di un giorno, Famagosta offre una vasta gamma di opzioni di alloggio, dai resort di lusso agli hotel più economici. Si consiglia di prenotare con anticipo, specialmente durante la stagione turistica.

A tavola

La cucina di Famagosta è un delizioso mix di influenze turche e cipriote. Tra i piatti da non perdere ci sono il kebab, il meze (una selezione di piccoli piatti di antipasti misti, servita all’inizio del pasto, prima delle portate principali), e il baklava, un dolce a base di pasta fillo e frutta secca intriso con un goloso sciroppo di miele, molto diffuso nell’area balcanica e mediorientale, come dessert. Non dimenticate di provare il raki, una bevanda alcolica tradizionale, una sorta di grappa. Un consiglio? Osare e provare, chiedere e farsi incuriosire, sempre e anche a tavola!

Quando andare

Il periodo migliore per visitare Famagosta è durante la primavera (aprile-giugno) e l’autunno (settembre-novembre), quando il clima è mite e le temperature sono ideali per esplorare la città e godersi le spiagge. L’estate può essere molto calda, con temperature che superano i 30°C, mentre l’inverno è generalmente mite ma più piovoso.

Anche se la città non è grande e turistica come altre destinazioni di Cipro, ci sono alcuni eventi (sempre da verificare prima) che si possono rivelare un’ottima occasione per conoscere Famagosta. Ad esempio, l’International Art and Culture festival si tiene durante i mesi estivi e offre una serie di eventi culturali e artistici; mentre la Festa di San Nicola (Feast of Saint Nicholas) è una celebrazione religiosa che si tiene il 6 dicembre e commemora San Nicola, patrono della Cattedrale. Ogni anno, il 20 luglio, si commemorano gli eventi del 1974 che hanno portato alla divisione di Cipro, e anche se l’evento è più politico che festivo, è un momento significativo per riflettere sulla storia recente e sulle sfide della città.

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Il Monastero di Ostrog: un viaggio nel cuore spirituale del Montenegro

Il Monastero di Ostrog, situato a circa 40 chilometri da Podgorica, la capitale del Montenegro, è uno dei siti religiosi più importanti e visitati dei Balcani. Arroccato sulla rupe di roccia di Ostroška Greda, questo monastero ortodosso è una delle bellezze da vedere prima o poi durante un viaggio in questa parte di Europa. Questo luogo offre non solo un rifugio spirituale ma anche  una perfetta occasione per fare un’esperienza culturale e storica unica nel suo genere.

Con una lunga storia che inizia nel XVII Secolo, il monastero è oggi un simbolo di fede, luogo di miracoli e testimone della perseveranza dei fedeli. Solitamente siamo portati a pensare che un monastero cristiano appartenga ai seguaci di una sola religione ma non è così. Questo luogo è sacro anche per chi segue il rito cattolico romano che per chi  chi professa la fede musulmana.

Questo luogo di culto è raggiungibile in auto, ma la strada è ripida e stretta. Molti pellegrini scelgono di camminare, sia per raggiungere il monastero che per transitare tra le diverse zone di questo complesso religioso. Il percorso può durare da una a due ore, a seconda dell’allenamento. Occorre avere delle scarpe adatte a sentieri di montagna.

Cosa fare e cosa vedere nel Monastero di Ostrog dipende da te e da come vuoi riempire questa tua giornata di viaggio in Montenegro: qui giungono viaggiatori in cerca di pace, altri in cerca di arte e molti amanti della storia e della natura.

La storia e l’importanza del Monastero di Ostrog

Il Monastero di Ostrog fu fondato nel 1665 da San Basilio di Ostrog, un vescovo della Chiesa ortodossa serba. Dopo la sua morte, il santo fu sepolto proprio qui e il suo corpo rimase incorrotto, attirando pellegrini da tutto il mondo. San Basilio è venerato non solo per la sua devozione religiosa ma anche per alcuni miracoli attribuiti alla sua intercessione. Nell’area balcanica è diffusa la convinzione popolare che San Basilio sia uno dei santi più potenti di sempre. La devozione verso di lui è forte e molto radicata. Il monastero è stato costruito in una posizione strategica, incastonata in una rupe che domina la valle di Bjelopavlići, rendendolo sia un luogo di pellegrinaggio e di difesa della identità spirituale montenegrina.

Cosa vedere nel Monastero di Ostrog: gli affreschi

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Affreschi rupestri nel Monastero di Ostrog

Cosa fare e vedere nel Monastero di Ostrog: visitare le chiese scavate nella roccia

La prima cosa da fare nel Monastero di Ostrog è visitare le Chiese Scavate nella Roccia. Questo aiuta a rendersi conto della complessità architettonica di questo luogo di culto del Montenegro. A livello di struttura, il Monastero di Ostrog è composto da due parti principali: il Monastero Superiore e il Monastero Inferiore. Si tratta di un vero e proprio assemblaggio di varie chiese ed edifici diversi, la più rilevante delle quali è quella in cui è custodita la tomba di San Basilio.

Quella del Monastero Superiore è la chiesa più famosa e frequentata di questo vero e proprio gioiello da vedere durante il tuo viaggio a Podgorica e dintorni. Situata a circa 900 metri sopra il livello del mare, questa parte del complesso monastico include la Chiesa della Presentazione della Madre di Dio e la Chiesa della Santa Croce, entrambe scavate direttamente nella roccia. Le pareti delle chiese sono adornate con affreschi che risalgono al XVII secolo, raffiguranti scene bibliche e vite dei santi. La vista panoramica dalla terrazza del monastero offre una spettacolare visione della valle sottostante e delle montagne circostanti.

Proprio nella parte superiore, troverai una delle cose da vedere nel Monastero di Ostrog e vero cuore di questo luogo di culto: la tomba di San Basilio. La cappella che la contiene è la parte più antica del monastero, rimasta pressoché intatta a quando venne fondato. Nemmeno l’incendio ci circa 100 anni intaccò, per fortuna, la bellezza di questo pezzo di monastero.

Il Monastero Inferiore è situato a circa 800 metri di altitudine. Anche questa parte include più edifici, il più rilevante dei quali è la Chiesa della Santissima Trinità, costruita nel XIX secolo. Il Monastero Inferiore funge spesso da punto di partenza per i pellegrini che intraprendono il cammino verso il Monastero Superiore. Anche il Monastero Inferiore è un importante e degno di nota, dal punto di vista artistico. Gli affreschi presenti in entrambi i luoghi, sia su roccia che sulle mura costruite dall’uomo, sono capaci di lasciare a bocca aperta.

Cosa fare e cosa vedere nel Monastero di Ostrog: scoprire la storia e la cultura locale

Il Monastero di Ostrog è un punto di incontro di culture e storie diverse. Una visita al piccolo museo del monastero offre l’opportunità di approfondire la storia del luogo, grazie all’esposizione di antichi manoscritti, di alcune reliquie e delle icone. Nella cultura ortodossa, l’icona equivale a una preghiera: non si tratta solo di un’immagine dipinta. Tutto questo e molto altro ti sarà spiegato nelle varie sezioni del piccolo museo: ecco perché è considerato un vero e proprio dispensatore di cultura locale. 

Veduta panoramica del Monastero di Ostrog

Fonte: iStock

Veduta panoramica del Monastero di Ostrog

Cosa fare e cosa vedere nel Monastero di Ostrog: alimentare la propria fede

La preghiera e la meditazione sono due attività da fare nel Monastero di Ostrog, nel caso tu sia religioso e voglia vivere questo luogo anche dal più profondo dei punti di vista. Sia in passato che al giorno d’oggi, il monastero è un luogo di grande spiritualità. Molti visitatori partecipano a momenti di preghiera e meditazione, cercando la propria pace interiore e la guarigione spirituale. È possibile partecipare alle liturgie e ricevere la benedizione dei religiosi.

Parlare con i monaci è un’altra cosa da fare nel Monastero di Ostrog. I religiosi del monastero sono spesso disponibili a conversare con i visitatori, offrendo loro una prospettiva unica sulla vita monastica e sulla storia del monastero. Molti di loro parlando diverse lingue e si prestano spesso a raccontare la profondità di questo luogo a chi passa di lì anche solo per curiosità turistica.

Consigli pratici per visitare il Monastero di Ostrog in Montenegro

Trattandosi di un luogo di culto attivo a tutti gli effetti, ci sono dei consigli di cui è bene tenere conto per vivere in pieno una visita al Monastero di Ostrog. La Chiesa Ortodossa non ha regole fisse per la visita ai propri luoghi di culto perché non esiste un’autorità centrale che detti legge. Ogni luogo di culto potrebbe avere regole diverse ma ci sono degli elementi base di buon senso che è bene tenere presente. È consigliabile, infatti, indossare abiti modesti e appropriati, in quanto il monastero è un luogo sacro. Gli uomini dovrebbero evitare pantaloni troppo corti e le donne dovrebbero coprire spalle e ginocchia.

Per coloro che desiderano un’esperienza più immersiva nella particolare atmosfera del Monastero di Ostrog, è possibile pernottare nelle strutture ricettive del monastero, previa prenotazione. In alternativa, ci sono diversi hotel e pensioni nelle vicinanze, pronti a offrire diverse soluzioni per pernottare durante questa tappa della tua esplorazione del Montenegro.

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Clima e temperatura di Belgrado: quando organizzare un viaggio nella capitale della Serbia

Belgrado è la capitale della Serbia ed è una città capace di appassionare moti viaggiatori con il suo carattere forte e accogliente. Si tratta di uno di quei luoghi che si presenta con il giusto mix di cultura balcanica mista a quella più dell’Europa occidentale, uniti a una grande offerta di attività culturali e di occasioni di vita sociale e divertimento notturno degno di altre città importanti del Vecchio Continente. Conoscere il clima e la temperatura di Belgrado è fondamentale per capire quando organizzare il tuo viaggio in questa parte della Serbia. Pur non essendo una nazione molto grande, quest’area della ex Jugoslavia presenta delle differenze climatiche tra le varie zone di cui è composta. Belgrado è situata alla confluenza dei fiumi Sava e Danubio e, in linea generale, gode di un clima continentale umido, influenzato dalle masse d’aria provenienti dal Mediterraneo ma anche dall’aria che arriva dalle pianure dell’est Europa.

Caratteristiche generali del clima e della temperatura di Belgrado

Il clima e la temperatura di Belgrado sono quelli tipici delle regioni interne dei Balcani, con stagioni ben definite e variazioni significative tra estate e inverno. Gli inverni sono generalmente freddi, con frequenti nevicate, mentre le estati possono essere calde e umide. Per quanto riguarda le temperature medie annuali, la media si aggira intorno agli 11-12 °C, con notevoli oscillazioni più specifiche.

Si può passare da giornate molto rigide, con molto ghiaccio sulle strade, in gennaio fino a momenti più roventi in estate, tanto da fare invidia a luoghi come il sud dell’Italia o la Spagna interna. Capire quali siano il clima e la temperatura di Belgrado, nei diversi periodi dell’anno, ti aiuterà a fare più facilmente la valigia e a capire cosa portare con te in viaggio in Serbia.

Le condizioni climatiche di Belgrado offrono la possibilità di vivere quattro stagioni ben distinte. Dalle nevicate invernali che aggiungono un tocco magico ai paesaggi urbani in inverno, alle calde giornate estive perfette per godersi le numerose attività all’aperto, ogni momento dell’anno porta con sé il suo fascino unico.

Cliam e temperatura di Belgrado in inverno

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Chiesa di St Petka in inverno, Belgrado, Serbia

Clima e temperatura di Belgrado in inverno

Il periodo invernale, per Belgrado, si concentra a livello meteorologico, proprio come per l’Italia, tra dicembre e la fine febbraio.  Le temperature invernali a Belgrado possono scendere frequentemente sotto lo zero, con medie giornaliere che variano tra -2 °C e 5 °C. Le nevicate sono comuni, specialmente a gennaio, il mese più freddo dell’anno. Tuttavia, l’atmosfera fredda e ghiacciata dei mesi freddi rende

Belgrado un luogo denso di magia e perfetto per essere esplorato in questo momento dell’anno. Se pensi che il clima e la temperatura di Belgrado non ti fermino, metti in valigia i tuoi vestiti più pesanti e organizza un viaggio in Serbia in questo periodo. Data la latitudine della Serbia, le giornate hanno una lunghezza pari a quella dell’Italia.

Clima e temperatura di Belgrado in primavera

Marzo è il primo mese di primavera anche a Belgrado, anche se il clima e la temperatura della capitale serba sono spesso variabili in questo periodo. Al di là di questo, la primavera vede un graduale aumento delle temperature, con medie che passano dai 10 °C di marzo ai 20 °C di maggio. Questo è il periodo in cui clima e temperatura di Belgrado sono miti e piacevoli, ideali per esplorare la città senza cappotti pesanti e calzature adatte alla neve.

È bene tenere presente che la primavera può essere, a tratti, piovosa ma le giornate serene non mancano di farsi vedere e sentire.

Clima e temperatura di Belgrado in estate

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Fortezza di Kalemegdan al tramonto, Belgrado

Clima e temperatura di Belgrado in estate

Con l’inizio di giugno si tende, a livello meteorologico, a dare il via alla bella stagione anche in Serbia. Le estati a Belgrado possono essere calde, con temperature medie che oscillano tra i 20 °C e i 30 °C. Luglio e agosto sono i mesi più caldi, con punte che possono superare i 35 °C, durante giornate in cui il caldo si fa particolarmente sentire. La città si trova sulle rive del Danubio, in un punto in cui il fiume ha una portata molto vasta.

Il clima e la temperatura di Belgrado risentono della presenza del fiume, soprattutto per quanto riguarda l’umidità. L’afa, in estate, potrebbe farsi sentire. Il fiume fa anche la parte del ristorato, portando spesso movimento d’aria, soprattutto verso sera.

Clima e temperatura di Belgrado in autunno

Che sia l’autunno la stagione migliore per fare un viaggio in Serbia? Le giornate sono ancora lunghe e la temperatura è gentile. A settembre, l’estate inizia a lasciare il passo alla nuova stagione ma sono ottobre e novembre i mesi centrali per questo momento climatico. L’autunno è una stagione di transizione, con temperature che gradualmente scendono dai 20 °C di settembre ai 10 °C di novembre.

È un periodo caratterizzato da giornate soleggiate e fresche serate. Le piogge sono più frequenti in novembre ma conviene sempre partire con un ombrello pieghevole in valigia o nel proprio zaino, così come è un bene avere l’abbigliamento adatto.

Clima e temperatura a Belgrado: precipitazioni ed eventi estremi

Belgrado registra una modesta quantità di precipitazioni precipitazioni durante l’anno, con una media di circa 700 mm. La distribuzione delle piogge nell’arco dei 12 mesi è abbastanza uniforme, ma i mesi primaverili e autunnali, come dicevamo, tendono ad essere i più piovosi e umidi. Le precipitazioni estive si manifestano spesso sotto forma di temporali brevi ma intensi, mentre in inverno le nevicate possono essere persistenti e durante anche per diversi giorni.

Sebbene Belgrado non sia soggetta a fenomeni climatici estremi frequenti, le sue condizioni meteo tipiche offrono ogni tanto la possibilità di sperimentare ondate di calore potente durante l’estate e periodi di gelo intenso in inverno. Le alluvioni possono verificarsi, specialmente in primavera, a causa dello scioglimento della neve nelle regioni montuose circostanti e delle abbondanti piogge. Questo è il periodo in cui il Danubio aumenta di molto la sua portata. La presenza del fiume, però, non è un problema in città ma è sempre bene informarsi prima del proprio viaggio a Belgrado. Molte informazioni fondamentali su eventuali condizioni meteo problematiche sono riportate, in modo puntuale, dal sito dell’Ambasciata Serba in Italia, così come dai portali di rifermento della Farnesina.

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Guida di Makarska: le località più belle della riviera

Oltre 50 chilometri di spiagge, scogliere e crinali montuosi, ma anche di località costiere turistiche e piccoli villaggi, il tutto sotto l’occhio vigile del massiccio del Biokovo. Questa è la riviera di Makarska, una delle mete estive più amate dai turisti che scelgono la Croazia come destinazione per le loro vacanze all’insegna non solo di mare e relax, ma anche di natura e trekking. Situata sulla costa dalmata e contraddistinta dai colori tipici della vegetazione mediterranea composta da piante profumate, ulivi e pinete, Makarska attira ogni anno moltissimi visitatori con le sue acque turchesi e cristalline, con le lunghe spiagge di ciottoli e con la sua atmosfera vivace.

Quali sono le località più belle della riviera? Scopritele in questa guida dedicata a Makarska, troverete tante idee e ispirazioni per il vostro prossimo viaggio.

La cittadina di Makarska

La splendida cittadina portuale di Makarska, situata all’interno di una baia riparata dalla penisola di San Pietro, è il cuore della riviera, con la sua spiaggia lunga due chilometri situata ai piedi del Parco Naturale di Biokovo, dotata di tutto il necessario per far divertire i villeggianti, dai campi di beach volley ai parco giochi per i bambini. Questa località della Croazia è conosciuta non solo per il suo mare, ma anche per la frizzante vita notturna. Il centro della città, con le sue vie lastricate di pietra bianca, è la piazza Kacicev sulla quale si affacciano la chiesa parrocchiale di San Marco e il convento francescano costruito nel 1614, oltre alla biblioteca della città, la galleria Gojak e la fontana “Venezia”, sorta nel 1775, anno in cui Makarska ha ricevuto per la prima volta l’acqua potabile.

Non solo cultura, Makarska è anche uno dei centri del divertimento della costa croata, con centinaia di ristoranti, bar, locali e discoteche che, durante l’estate, si anima con serate musicali e carnevali estivi tradizionali. Le belle spiagge con i loro beach bar attraggono numerosi giovani, così come la grotta a picco sul mare posizionata sul promontorio di Sveti Petar che ospita un affollato disco bar. I cocktail bar che si affacciano sul centro storico, nella piazza principale e sul lungomare sono il cuore della movida notturna di Makarska e garantiscono musica e balli fino all’alba.

Makarska Croazia

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Vista aerea di Makarska con il massiccio di Biokovo sullo sfondo

I borghi e le località della riviera

Oltre alla città di Makarska, lungo la riviera ci sono affascinanti borghi con musei, chiese antiche e diverse attrazioni tutte da scoprire, raggiungibili con un bus e quindi perfetti anche per una gita in giornata. Questi paesi sono di dimensioni ridotte rispetto a Makarska e conservano ancora un aspetto tranquillo e poco popolato. Percorrendo la costa verso nord si può raggiungere Brela, elegante località turistica con una buona quantità di alloggi, ottimi ristoranti e negozi. Considerata tra le perle della riviera, qui c’è una delle spiagge più rinomate della Croazia, la meravigliosa Punta Rata, di ghiaia e sabbia, protetta da una fitta pineta sulle pendici del monte Biokovo.

Poco più avanti si arriva al piccolo villaggio di Baska Voda e alla splendida spiaggia di Nikolina, caratterizzata da piccoli ciottoli bianchi. Sorta sui resti di un insediamento romano, nel centro storico di questa cittadina a 20 minuti di auto da Makarska si possono visitare diversi musei tra cui quello etnografico, la chiesa barocca di San Lovre, il grande porto turistico e la passeggiata sul lungomare a ridosso della spiaggia dove trovare locali, bar, ristoranti e tantissimi negozi di souvenir.

Sul lato opposto a Makarska, attraversando pinete di agavi e cactus, si arriva a Tucepi, una graziosa località di piccole dimensioni con una lunga spiaggia di sassi banchi. Nata intorno agli anni Sessanta, la cittadina ospita una vasta marina per navi da pesca, battelli turistici e panfili. Piena di ristoranti e chioschi sulla spiaggia, durante l’estate Tucepi è protagonista di moltissime manifestazioni. La festa più importante è sicuramente quella di Sant’Anna, patrona della città che, durante tutto il mese di luglio, anima le vie cittadine con serate musicali (klape), folkloristiche e di intrattenimento.

Un altro borgo da segnare sull’itinerario è Podgora, un tempo villaggio di pescatori, situato a soli 7 chilometri da Makarska. Qui una lunga spiaggia di ghiaia bianca si estende lungo tutta la costa contornata da una fitta pineta, mentre nel caratteristico porto, in estate, non mancano le piccole imbarcazioni da pesca che accompagnano i turisti a caccia di belle escursioni locali. Non perdetevi la gita a Gradac, il paese più grande della riviera con oltre 3.600 abitanti dove potrete ammirare la vecchia torre cinquecentesca e le chiese di Sant’Antonio e di San Michele. A sud del porto si trova anche la bellissima spiaggia di Gornja Vala, un litorale di ghiaia e sabbia circondato da pinete e uliveti, che richiama ogni anno migliaia di turisti.

Gradac Makarska

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Vista del borgo di Gradac

A spasso tra le isole

Per chi desidera rendere la propria vacanza in Croazia ancora più speciale, dalla riviera è possibile navigare a spasso tra le isole. Presso il porto di Makarska troverete pittoreschi battelli in legno che offrono escursioni giornaliere verso Jelsa, Hvar, Brac, Korcula e crociere lungo la riviera. Inoltre, gli amanti del trekking e della mountain bike possono sfruttare i percorsi e i lunghi sentieri sul massiccio del Biokovo o scalare lo Sveti Jure, la cima più alta. La salita è dura, per cui è necessario essere equipaggiati con abbigliamento adeguato e molta acqua da bere, ma una volta giunti a destinazione verrete ripagati da uno splendido panorama che domina sull’intera riviera.

Come raggiungere la riviera di Makarska

Il modo più semplice per raggiungere la riviera di Makarska è sicuramente il traghetto: durante l’estate non mancano i collegamenti regolari che da Ancona conducono al porto di Spalato dal quale sarà possibile utilizzare l’auto o gli autobus locali. Se scegliete l’aereo, dovete volare verso Spalato e da lì proseguire fino a Makarska in autobus o prendendo una macchina a noleggio. Makarska può essere raggiunta abbastanza comodamente anche in auto procedendo in direzione Spalato dal casello autostradale di Trieste per circa 485 chilometri, passando per la E71 per poi proseguire sulla litoranea che porta alla cittadina (circa 64 chilometri).

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Cosa fare a Helsinki, a spasso per il centro

La capitale del paese più felice del mondo, la Finlandia, è un misto di innovazione, architetture eleganti ed essenziali ed edifici pubblici pensati per abbracciare appieno il concetto di condivisione. Helsinki, affacciata sul Mar Baltico e situata nella regione meridionale del paese, è composta da un’area metropolitana che comprende le città di Espoo, Vantaa, Kauniainen e altre piccole località e isole. Chiamata affettuosamente Stadi dai suoi abitanti, rappresenta la città più grande della Finlandia e il suo centro offre tante cose da vedere e da fare, rendendola così una meta perfetta anche solo per un weekend.

L’anno ad Helsinki oscilla tra inverni freddi e oscuri ed estati dalle temperature piacevoli, ma illuminate dal sole di mezzanotte, il che vi permetterà di allungare le giornate e dedicarvi totalmente alla scoperta della città fino a quando non sarete stanchi (e non perché ormai si è fatta sera, come si suol dire). Durante la pianificazione del viaggio, quindi, consigliamo di optare per i mesi estivi e di atterrare all’aeroporto Helsinki-Vantaalla, distante una ventina di chilometri dal centro e ben collegato con tante città europee e italiane, comprese Bologna, Roma e Milano.

Cosa vedere nel centro di Helsinki

Dopo aver fatto colazione in uno dei tanti café presenti in città – consigliamo Ekberg, la pasticceria più antica di tutta la Finlandia – cominciamo il nostro itinerario alla scoperta del centro partendo dalla piazza principale, la Piazza del Senato.

La Piazza del Senato

Non stupitevi se notate delle similarità tra gli edifici qui presenti, perché è stata la stessa mano a progettarli, quella dell’architetto tedesco Carl Ludwig Engel. Uno di questi è l’imponente cattedrale luterana, Helsingin tuomiokirkko: considerata il simbolo di Helsinki, fu realizzata nel XIX secolo in stile neoclassico e custodisce al suo interno le statue dei riformatori Martin Lutero, Philipp Melanchthon e Mikael Agricola, quest’ultimo di origine finlandese.

Gli altri edifici neoclassici realizzati da Engel sono il Palazzo del Senato, ora sede del governo, il Palazzo dell’Università e la Biblioteca Nazionale. Quest’ultima merita una visita per la sua sala splendidamente affrescata e decorata con colonne di marmo, ispirata ai templi romani. Una breve passeggiata verso est vi porterà alla Cattedrale Ortodossa Uspenski, progettata dall’architetto russo Aleksey Gornostayev e realizzata dopo la sua morte con i classici mattoni rossi e le cupole turchesi. L’edificio, in stile neo bizantino, è testimone di una parte di storia che ha visto Helsinki capitale sotto la dominazione russa durante i primi del 1800.

Cattedrale ortodossa Helsinki

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La cattedrale ortodossa Uspenski

Kauppatori, la piazza del mercato

Un’altra piazza da inserire sull’itinerario, soprattutto per una pausa di gusto, è sicuramente Kauppatorila piazza del mercato adiacente al porto. Qui troverete diverse bancarelle dove pranzare con porzioni di pesce fritto, verdure arrosto e zuppa di salmone e patate, da consumare sul posto, seduti ai tavoli allestiti accanto agli stand, oppure sulle banchine del porto, lungo i moli da dove salpano i battelli per le isole vicine. Oltre alle bancarelle dedicate al cibo, troverete anche diversi banchetti con prodotti d’artigianato e souvenir.

In questa piazza si trova anche il mercato coperto più vecchio della città, attivo dal 1889. All’interno di Vanha Kaupahalli troverete diverse specialità finlandesi come formaggi, panini dolci o a base di pesce (un must dello street food locale) e gli insaccati di carne di renna. Dopo aver provato i piatti tipici, fate come i finlandesi e andate a rilassarvi da Allas Sea Pool: situato affianco alla piazza del mercato, rappresenta il fulcro del benessere urbano con le sue piscine interne ed esterne e le saune, il tutto con vista sul porto.

I musei di Helsinki

Helsinki, da brava capitale, ospita alcuni dei musei più belli di tutta la Finlandia, uno su tutti la Fortezza marina di Suomenlinna, raggiungibile dalla piazza del mercato in 20 minuti di traghetto. Sull’isola di Suomenlinna, Patrimonio UNESCO, sono presenti sei musei, seppur sia l’isola stessa a rappresentare un’attrazione di per sé. Un altro museo da non perdere è sicuramente quello nazionale, il Kansallismuseo (attualmente in fase di ristrutturazione con la riapertura prevista per il 2025). Realizzato nel 1910, al suo interno ospita una collezione di manufatti storici e scoperte archeologiche che vi permetterà di approfondire la storia del paese.

Se invece è l’arte contemporanea il vostro punto debole, visitate l’Amos Rex, situato nel centro del quartiere Kamppi…sottoterra. Proprio così, il museo è stato sviluppato attraverso delle futuristiche gallerie sotterranee e vengono ospitate mostre sperimentali e innovative, mentre un’area è dedicata anche ai bambini per permettere anche alle famiglie di godersi questo spazio unico. Preferite l’arte ‘classica’? Allora entrate dentro il Museo d’arte Ateneum, il quale custodisce 30.000 opere di artisti nazionali, nonché quelle di Paul Cézanne, Marc Chagall, Paul Gauguin e Vincent van Gogh. Citiamo anche l’Helsingin kaupunginmuseo, il museo civico che promuove e salvaguarda il patrimonio della capitale. L’ambiente museale occupa quasi un isolato e comprende diversi musei, la villa Hakasalmi, la casa di Ruiskumestari, il museo dei lavoratori e il Ratikkamuseo.

Museo Amos Rex a Helsinki

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Il museo sotterraneo Amos Rex

Il quartiere Töölö

L’attrazione principale del quartiere Töölö è la chiesa Temppeliaukio: questo edificio religioso è chiamato la chiesa nella roccia poiché è stato costruito direttamente sulla pietra, scavando e intagliando una grande navata. La chiesa è illuminata dalla luce naturale che filtra dal moderno lucernario; al centro una grande cupola di rame ricopre la struttura. Progettata nel 1969 dagli architetti Timo e Tuomo Suomalainen, oggi questa chiesa luterana ospita non solo funzioni religiose, ma anche concerti: pare infatti dotata di un’acustica eccellente dovuta proprio alla presenza della parete rocciosa.

A poca distanza, in via Apollonkatu, si trova la Kristuskyrkan, la Chiesa di Cristo, notevole esempio di edificio neogotico finlandese. Costituito da una struttura semplice in mattoni rossi, pietra e rame, si contraddistingue per la facciata a campanile, sormontato da un’alta guglia. In questo quartiere, inoltre, si trovano la Finlandia House, opera dell’architetto Alvar Aalto, l’ottocentesca Villa Hagasund, l’accademia Sibelius, la Music Hall, la Galleria d’arte moderna e contemporanea e la collezione d’arte della fondazione Riz.

Prima di andare alla scoperta delle isolette che circondano questo antico centro (più di 300), passeggiate per le vie dello shopping di Helsinki: tra queste Aleksanterinkatu e Esplanadi. Nella zona occidentale della città si trova il quartiere che ospita i negozi trendy della capitale e ristoranti dove provare la cucina tipica della Finlandia.

I parchi cittadini

Helsinki è una città capace di accogliere e coccolare i suoi turisti, i quali possono lasciarsi travolgere dallo spirito dei suoi abitanti e, magari, apprendere il segreto della loro felicità. Questo sentimento positivo scaturisce anche dal contatto con la natura: è per questo che, nel centro della capitale, troverete anche parchi curati dove poter godere di qualche momento di relax. Parco Esplanadi, tra la piazza del mercato e i due viali Esplanadi, è uno dei tipici luoghi di ritrovo, mentre se preferite una vista ampia sul mare e sui numerosi isolotti del Golfo di Helsinki, il Parco Kaivopuisto è quello che fa per voi.

Quest’ultimo è considerato il parco più antico e famoso di Helsinki ed è circondato da ambasciate e ville. La vicinanza al mare, la vista delle scogliere rocciose e i suoi verdi prati offrono molte opportunità per rilassarsi e godere qualche ora all’aria aperta. Durante l’inverno, se le condizioni della neve lo permettono, il parco viene utilizzato come location per divertirsi con lo slittino. Nel punto più alto del parco, invece, si trova l’Osservatorio Ursa.

Come arrivare dall’aeroporto al centro di Helsinki

L’aeroporto di Helsinki si trova a Vantaa, a 19 chilometri a nord della città. Da e per l’aeroporto è possibile spostarsi con un taxi, che effettua servizio regolare dall’aeroporto alla piazza della stazione ferroviaria, situata nel centro della città. In alternativa è disponibile il servizio navetta della Finnair: il servizio si chiama Finnair Bus ed è garantito dalla compagnia di bandiera della Finlandia. Il costo è di 6 euro e 80 solo andata e le corse sono effettuate ogni mezz’ora a partire dalle 5:45 fino alle 1:10. Per gli spostamenti da un terminal all’altro è presente un servizio gratuito di navetta, che permette ai viaggiatori di raggiungere i mezzi che partono dallo scalo ogni 15 minuti, dalle 3:30 fino alle 1:30.

Se invece desiderate utilizzare i mezzi pubblici, la linea degli autobus di riferimento è la 615, quella urbana di Helsinki. Questa rappresenta la soluzione meno conveniente perché fa più fermate e potrebbe impiegare anche 50 minuti per arrivare nel centro della città; il costo del biglietto è di 5 euro.

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Scozia: alla scoperta di 5 luoghi misteriosi

La Scozia è terra di paesaggi mozzafiato; una nazione ricca di cultura e tradizioni uniche. Con le sue antiche leggende, castelli infestati e luoghi enigmatici, questo paese  nell’estremità settentrionale della Gran Bretagna è un paradiso per chi ama il mistero e l’avventura. I miti dei clan (che derivano dalle tribù, gruppi composti per lo più da individui legati al capo da legami di sangue), le danze tradizionali, il suono delle cornamuse e la cultura gaelica contribuiscono a creare un’atmosfera magica che cattura l’immaginazione di ogni visitatore.

Alcuni luoghi sono l’emblema e l’essenza di tutto questo: scopriamo 5 luoghi misteriosi che raccontano la storia più enigmatica di questa affascinante terra.

I Crannog della New Stone Age

I Crannog sono antiche abitazioni costruite su laghi e fiumi, tipiche della Scozia preistorica, e uno dei più noti si trova nel Loch Tay, nella regione del Perthshire. Queste strutture risalenti alla New Stone Age sono avvolte nel mistero riguardo alla loro funzione e costruzione. Usati forse come abitazioni difensive, ritiri cerimoniali o semplicemente case, i Crannog sono testimoni silenziosi di una civiltà antica che ancora suscita curiosità e fascino. Lo Scottish Crannog Centre si trova sulle rive del Loch Tay, vicino al villaggio di Kenmore: questo museo vivente offre ai visitatori l’opportunità di esplorare una ricostruzione autentica di un crannog dell’età del ferro e di scoprire di più sulla vita e le tecniche costruttive delle persone che vivevano in queste strutture antiche. Per arrivarci, basta seguire le indicazioni per Kenmore dal villaggio di Aberfeldy o Crieff, entrambi facilmente raggiungibili in auto da Perth. Una volta a Kenmore, ci sono segnalazioni chiare che ti guidano verso il centro.

La Valle di Glencoe

La valle di Glencoe, situata nelle Highlands scozzesi, vicino al villaggio omonimo, è nota per la sua bellezza selvaggia e per la tragica storia del Massacro di Glencoe del 1692, dove molti membri del Clan MacDonald furono uccisi dai soldati governativi. La valle è spesso descritta come uno dei luoghi più spettrali della Scozia, con un’atmosfera che sembra sospesa nel tempo. Si dice che le anime dei MacDonald uccisi vaghino ancora nella valle, e molte persone hanno riportato avvistamenti di figure spettrali e suoni inspiegabili. In generale, Glencoe è un paradiso per gli escursionisti e sono diversi i sentieri che includono il Lost Valley (Coire Gabhail), il Devil’s Staircase e le Three Sisters (verificare di avere l’equipaggiamento adeguato e le condizioni meteorologiche prima di partire). Ancora, il Centro Visitatori di Glencoe, gestito dal National Trust for Scotland, offre mostre informative sulla geologia, la flora, la fauna e la storia umana della valle. È un buon punto di partenza per comprendere meglio l’area. La Valle di Glencoe è facilmente raggiungibile in auto. La A82 è la strada principale che attraversa Glencoe, collegando Glasgow e Fort William e, partendo da Glasgow, il viaggio dura circa 2 ore e mezza. Diverse compagnie di autobus offrono servizi regolari verso Glencoe da Glasgow, Fort William e altre città vicine; in alternativa si può prendere un treno per Fort William (la linea ferroviaria West Highland offre un viaggio panoramico spettacolare!) e poi un autobus o un taxi fino a Glencoe.

Skaill House

Skaill House, situata sulle isole Orcadi vicino al sito neolitico di Skara Brae, è una dimora storica risalente al XVII secolo e nota per le sue leggende di fantasmi e apparizioni spettrali. Costruita vicino a Skara Brae, offre un intrigante connubio di storia antica e leggende moderne. Tra i racconti più noti, ci sono quelli di una misteriosa dama in grigio che si dice vaghi per le stanze della casa e di rumori inspiegabili che disturbano i visitatori. Skaill House è aperta ai visitatori durante la stagione turistica, generalmente da aprile a ottobre con visite guidate che esplorano la storia della casa e le leggende spettrali che la circondano. Arrivarci non è immediato: si può prendere un traghetto da John O’Groats, Scrabster o Gills Bay; oppure con un volo diretto per l’aeroporto di Kirkwall. Poi da Kirkwall o Stromness, bisogna guidare seguendo le indicazioni per Skara Brae, che si trova accanto a Skaill House, o prendere un autobus locale.

Il Castello di Edimburgo

Il Castello di Edimburgo domina la skyline della capitale scozzese dalla sua posizione strategica sulla Castle Rock. Avvolto da numerose leggende di fantasmi, il castello è stato teatro di avvistamenti di figure spettrali, come il suonatore di tamburo senza testa che si dice annunciare cattivi presagi. Inoltre, la prigione del castello è nota per essere infestata dai fantasmi dei prigionieri che vi morirono in condizioni terribili. Partecipare a una delle visite guidate del castello è il modo migliore per scoprire le storie più inquietanti e immergersi nell’atmosfera misteriosa di uno dei luoghi più iconici della Scozia.

Castello di Edimburgo

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Castello di Edimburgo

La Cappella di Rosslyn

La Cappella di Rosslyn, situata nel villaggio di Roslin a pochi chilometri a sud di Edimburgo, è famosa per le sue intricate sculture e per i misteri che la circondano. Tra le leggende più affascinanti ci sono quelle sui Cavalieri Templari e il Santo Graal. La cappella è ricca di simboli enigmatici che hanno alimentato numerose teorie del complotto e ipotesi sulla sua vera funzione. La sua architettura e le sue decorazioni, come il celebre “Apprendista Pilastro”, continuano a suscitare interrogativi e ad attrarre studiosi e curiosi da tutto il mondo. La Cappella di Rosslyn si trova a circa 12 km a sud di Edimburgo e ci si può arrivare in auto, autobus o taxi. La cappella è aperta tutto l’anno, ma gli orari possono variare stagionalmente, quindi è meglio controllare il sito web ufficiale per gli orari aggiornati e prenotare in anticipo una visita guidata o il solo ingesso con audio guida  in loco.

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Vacanze speciali in Carinzia, regione dell’Austria che regala esperienze memorabili in 4 Falkensteiner Hotel

Verdeggianti panorami montani punteggiati da cristallini specchi d’acqua, vegetazione rigogliosa e piccoli borghi che conservano tutte le tradizioni della vita autentica di montagna.

Ci troviamo in Austria e più precisamente nella regione della Carinzia, un luogo tutto da esplorare e capace di regalare emozioni uniche a contatto con la natura: qui c’è l’imbarazzo della scelta sul tipo di soggiorno da vivere, dalle avventure all’aria aperta al relax in uno dei 4 hotel Falkensteiner presenti nella zona. Adatti a ogni esigenza, sono il luogo ideale in cui trascorrere piacevoli momenti alla scoperta di una regione speciale come la Carinzia, a due passi dal confine con l’Italia.

Vacanze in Carinzia tutto l’anno: la regione perfetta per ogni stagione

Cullata dalle acque cristalline dei suoi incantevoli laghi e immersa nel verde offerto dalle Alpi, la Carinzia è una tappa turistica imperdibile. A sud confina con la Slovenia e l’Italia ed è facilmente raggiungibile in auto tramite l’autostrada che attraversa il Friuli-Venezia Giulia.

È una regione rigogliosa dove abbandonarsi a un delizioso relax e dove organizzare escursioni che vi regaleranno panorami mozzafiato.

Il divertimento è assicurato sia per chi viaggia in famiglia con i bambini, sia in coppia, sia in compagnia di amici o in solitaria. Durante tutto l’anno gli amanti dell’escursionismo possono scegliere tra numerosi sentieri tutti ben segnalati, dai più semplici a quelli più impegnativi.

D’estate ci si può rilassare al lago e fare lunghe camminate immersi nel verde, mentre d’inverno la neve accoglie chi ama sciare e gli amanti delle ciaspolate. La zona è ricca di hotel e strutture alberghiere con SPA che coccolano i clienti con ogni tipo di comfort. E noi vi portiamo a scoprirne quattro che sono davvero speciali: gli hotel Falkensteiner.

Falkensteiner hotel & SPA ideali per avventure in montagna in Carinzia

Fonte: Falkensteiner Hotels & Residences

Paesaggio della Carinzia in cui si trovano i Falkensteiner Hotels

La zona turistica di Nassfeld e il Passo di Pramollo, sul confine con l’Italia

Nella parte meridionale della Carinzia, è l’area di Nassfeld a fare da protagonista di paesaggi montani suggestivi. Raggiungibile facilmente dall’Italia percorrendo la strada che da Pontebba risale le Alpi, si giunge passando dal Passo Pramollo, il punto che crea il confine con l’Austria. Una zona attraversata da fitti boschi e da distese di neve in inverno, con il comprensorio sciistico Sun Ski World, un’area con 110 chilometri di piste per ogni grado di difficoltà.

Proprio in quest’area sorgono due hotel speciali in cui soggiornare e trascorrere momenti indimenticabili per tutta la famiglia, tra relax e attività a passo lento nella natura: il Falkensteiner Hotel Sonnenalpe e il Falkensteiner Hotel & Spa Carinzia. Scopriamo tutto quello che possono offrire questi hotel dal fascino unico.

Falkensteiner Hotel Sonnenalpe: soggiorno ideale per avventure in famiglia con i bambini

Nella splendida cornice del Nassfeld, proprio a ridosso del Passo del Pramollo e vicino alla stazione del Millennium Express, il Falkensteiner Hotel Sonnenalpe domina il paesaggio con i suoi 1.500 metri di altitudine. Una struttura accogliente e dotata di tutto ciò che una famiglia con bambini potrebbe mai desiderare. Sono proprio i più piccoli i protagonisti di questo hotel!

Qui si trova, infatti, il Falky Almland, un’area di 400 m² piena di giochi e con uno staff di animatori dell’hotel pronti a intrattenere i vostri bambini. Ma non solo: i piccoli viaggiatori hanno a propria disposizione anche la pensione completa con baby-bar che offre loro cibi e succhi di frutta, una discoteca per bambini e tante altre avventure organizzate dal Sonnenalpe. Alcune di queste? Speciali camminate con gli alpaca, pareti di arrampicata e piste per slittini. C’è l’imbarazzo della scelta per trascorrere in famiglia momenti spensierati e divertenti.

E per i genitori? Non manca sicuramente un luogo di benessere: l’Acquapura SPA (e per i piccoli la Falky Spa), l’area benessere del Falkensteiner Hotel Sonnenalpe, con piscina interna ed esterna e l’area “Giardino delle erbe” dove godere di trattamenti rigeneranti.

Con la “+CARD holiday” gratuita (ottenibile pernottando in hotel), inoltre, gli ospiti possono usare liberamente gli impianti di risalita estivi di Nassfeld.

Falkensteiner hotel Sonnenalpe, divertimento per tutta la famiglia

Fonte: Falkensteiner Hotels & Residences

Piscina esterna del Falkensteiner Hotel Sonnenalpe

Falkensteiner Hotel & Spa Carinzia: relax e avventure memorabili per tutti

Cambia, invece, il paesaggio in cui è immerso il Falkensteiner Hotel & Spa Carinzia: ci troviamo a valle rispetto al Sonnenalpe, in  un piccolo centro abitato e di fronte alla stazione del Millennium Express a Troplach. Questo hotel recentemente rinnovato è ideale per le famiglie ma anche per coppie, amici e viaggiatori in solitaria.

Esperienza memorabile è la parola chiave per un soggiorno in questa struttura: chi è alla ricerca di una vacanza tra relax, sport e avventura trova qui il luogo perfetto per esaudire i propri desideri. La meraviglia è l’Acquapura SPA con i suoi 2.400 m² di spazio che comprende piscine sia all’aperto sia interne, una nuova sauna finlandese e sale fitness in cui allenarsi. Presso l’Active Point dell’hotel è possibile anche noleggiare mountain bike, cimentarsi nelle arrampicate oppure provare l’adrenalinico rafting sul fiume Gail. Insomma, le avventure non mancano mai, in estate come in inverno.

La SPA degli hotel Falkensteiner

Fonte: Falkensteiner Hotels & Residences

Acquapura SPA di Falkensteiner Hotel & SPA Carinzia

La zona turistica di Katschberg: cosa vedere e cosa fare

Spostandoci a poca distanza dall’area di Nassfeld si raggiunge la montagna Katschberg, meta prediletta di sciatori ed escursionisti. Incastonata tra la Carinzia e il Salisburghese, d’inverno, sopra i 1.700 metri, ci si imbatte in distese di neve. Qui sorge la rinomata stazione sciistica Katschberg Aineck.

Ma è in estate che la zona offre una moltitudine di percorsi in cui perdersi per godere della natura incontaminata, grazie a panorami montani unici e fascinosi che lasciano senza fiato.

Per coloro che vogliono godersi il relax, ci sono centri benessere, ristoranti e alberghi pronti a soddisfare le richieste dei turisti. Tra le strutture alberghiere ricordiamo il Falkensteiner Hotel Cristallo e il Falkensteiner Club Funimation Katschberg.

Falkensteiner hotel & SPA lago e avventure in famiglia in estate

Fonte: Falkensteiner Hotels & Residences

Vacanze estive in Carinzia nei Falkensteiner Hotels & Residences

Falkensteiner Hotel Cristallo: cucina squisita e avventure per tutta la famiglia

Nella suggestiva cornice dell’area di Katschberg, nel cuore della Carinzia, il Falkensteiner Hotel Cristallo 4* Superior è adatto a tutti: dalle famiglie agli escursionisti, dagli amanti del relax a quelli del turismo enograstronomico.

La cucina offre diverse specialità mediterranee e alpine e per chi sceglie la pensione completa e ha dei bambini c’è addirittura un buffet dedicato ai più piccoli. Per loro l’alloggio, in base all’età, è gratis o con tariffa ridotta.

Altro gioiello dell’hotel è il centro benessere Acquapura Spa, un mondo acquatico che si estende su un’area di 2.000 m² dove nuotare nella piscina interna ed esterna, quest’ultima riscaldata, Spa per bambini con piscina, sauna finlandese e sauna vitale, diverse sale relax e 2 solarium. Naturalmente, ci si può rilassare con massaggi e trattamenti viso e corpo.

Tra i tanti servizi dell’albergo c’è tra cui il noleggio di biciclette ed e-bike per esplorare i dintorni. Non mancano attività da fare in estate nella zona circostante come sperimentare il tiro con l’arco, andare in centri sportivi per una partita a tennis o praticare golf.

Avventure per tutti organizzate dai Falkensteiner hotel & SPA della Carinzia

Fonte: Falkensteiner Hotels & Residences

Avventure per tutti organizzate dai Falkensteiner Hotels in Carinzia

Falkensteiner Club Funimation Katschberg: dove il divertimento è assicurato

Altra struttura ricettiva a quattro stelle in cui rilassarsi e divertirsi è il Falkensteiner Club Funimation Katschberg. È un hotel capace di coccolare i clienti in tutte le stagioni e pronto ad accogliere grandi e piccini (anche qui i bambini soggiornano gratuitamente o a tariffa ridotta in base all’età).

Come negli altri alberghi Falkensteiner della Carinzia, è presente un centro benessere Acquapura SPA di circa 2.000 m² dove adulti e bambini possono godere di tutti i comfort. All’Hotel Katschberg non ci si annoia mai: l’animazione è garantita tutto l’anno con intrattenimento per tutta la famiglia.

Chi va in vacanza con i bimbi, in questo hotel, troverà ogni tipo di soluzione e scelta. Dotato di tutto il necessario per la cura dei più piccoli (dallo scalda biberon al fasciatoio, dal baby monitor ai passeggini), offre anche un servizio di babysitter a pagamento.

Per i bambini dai 3 ai 7 anni non c’è tempo per annoiarsi: ci sono gli atelier creativi, uno scivolo a forma di drago al Falky Land e una struttura per arrampicarsi, oltre a una discoteca e un cinema dedicati.

Per i ragazzini dagli 8 agli 11 anni cacce al tesoro, arrampicate indoor e tanti altri giochi di gruppo sono solo alcune delle tante attività che renderanno indimenticabile la vacanza dei vostri bambini.

E poi c’è il Family Word, un’area che ospita una struttura rampicante, una zona soft play, ping pong, biliardo e calcio balilla. Non manca poi il Falky Acqua World dove c’è uno scivolo gigante, una struttura di arrampicata e tanti altri giochi. Vietato annoiarsi!

Giochi per bambini nel Falkensteiner Club Funimation Katschberg

Fonte: Falkensteiner Hotels & Residences

Falky Acqua World del Falkensteiner Club Funimation Katschberg
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Viaggio in Svezia, cosa vedere nella terra dei parchi naturali

La natura riveste un ruolo molto importante in un paese come la Svezia, tanto che il diritto di goderne liberamente è stabilito dalla legge. I suoi 30 parchi nazionali ricoprono oltre 7.000 chilometri quadrati, il 2% dell’intero territorio. La natura incontaminata è sempre a portata di mano, universi di biodiversità protetti con cura sia dal governo che dagli stessi abitanti. Non sorprende che il primo parco nazionale d’Europa sia stato istituito proprio qui, nel lontano 1909. E, ciliegina sulla torta, tutti i parchi nazionali sono accessibili gratuitamente.

Allacciate le scarpe da trekking, riempite lo zaino di snack e portate una borraccia d’acqua da riempire: stiamo per esplorare la Svezia, terra dei parchi naturali.

Avventure tra i paesaggi artici del nord

Immaginate il nord della Svezia come un insieme di montagne innevate, valli ricche di vegetazione e una fauna unica composta dalle famose renne. In questo scenario troverete ben quattro parchi nazionali, tra i quali il Parco Nazionale di Abisko e quello di Sarek. Il primo è il luogo perfetto in cui fare esperienza della magia dell’Artico svedese: qui potrete avventurarvi con le ciaspole, salire su una slitta trainata dai cani o approfondire la cultura pastorale del popolo indigeno sami.

Il Parco Nazionale Sarek, invece, si estende nelle zone più remote del paese dove si trovano oltre 100 ghiacciai e montagne che sfiorano i 2.000 metri. Non è un percorso per principianti, ma se avete una buona preparazione fisica non rinunciate a esplorarlo e state all’erta perché qui potrete avvistare linci, alci, aquile reali, avvoltoi e perfino orsi bruni. Essendo il parco meno accessibile, è consigliato prenotare un’escursione di gruppo, possibilmente con guida.

Il parco non ha strutture ricettive o baite, quindi dovete portarvi le tende. Prima di cominciare la vostra escursione è sempre bene mettersi in contatto con l’associazione turistica svedese o con il personale del parco nazionale. La stagione ottimale per andare nel Sarek è la primavera-estate così da evitare le temperature più rigide e beneficiare della luce per poter vedere più cose. In particolare, non perdete il panorama offerto dalla cima del monte Skierfe, una delle più suggestive di tutta la Svezia.

Parco Svezia lappone

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Sentiero escursionistico nella Svezia lappone

Escursioni nei parchi naturali del centro e sud

Se i paesaggi artici non fanno per voi, la Svezia meridionale offre molte cose da vedere lungo percorsi più semplici. I parchi naturali del sud sono costituiti da enormi foreste di latifoglie e sono soprattutto tre quelli che consigliamo di visitare con calma e in qualsiasi stagione. Il parco di Söderåsen, il parco di Dalby Söderskog e quello Stenshuvud che, insieme, custodiscono 20 chilometri quadrati di faggi, aceri e querce. Inoltre, passeggiando nel Parco Nazionale dello Stenshuvud, si possono ammirare anche numerose specie di orchidee, oltre alla rarissima waldsteinia ternata.

Al confine con la Norvegia, invece, troverete il Parco Nazionale di Fulufjället, ricco di cose da vedere, primo fra tutti l’albero più vecchio del mondo. Se vi aspettate un tronco gigante però resterete delusi: questo abete è infatti molto esile, ma il suo giorno di nascita è avvenuto circa 9.950 anni fa. La sua longevità dipende dalle radici e dalla capacità di clonare se stesso; dopo 600 anni, infatti, il tronco muore, ma dallo stesso apparato radicale ne spunta un altro che rigenera subito la pianta.

Nel Fulufjället potrete anche camminare nei canyon e cimentarvi nella raccolta di frutti di bosco, secondo la migliore tradizione svedese, oppure pescare nei laghi o ammirare la più alta cascata della Svezia, ben 93 metri con un salto di 70 metri.

I parchi nei dintorni di Stoccolma

Se state programmando un viaggio a Stoccolma e alle avventure culturali volete affiancare quelle nella natura, dalla città potete raggiungere diversi parchi e sentieri. Uno di questi è il sentiero Roslagsleden che, dalla capitale, si snoda per 130 chilometri attraversando foreste e valli, fra vecchie tombe vichinghe e piccole chiese medievali.

Dalla capitale potete partire anche per un safari alla scoperta degli alci: il Virum Algpark si trova nello Småland ed è una tappa imperdibile. Si sale a bordo di camionette semiaperte e si entra nel parco recintato. Qui, senza scendere dalle macchine si darà da mangiare agli alci. Se viaggiate con bambini, questa escursione è un must perché resteranno ammaliati da queste meravigliose creature enormi e dolci.

A 20 chilometri dalla città si trova anche il Parco Nazionale di Tyresta, raggiungibile in un’ora anche con i mezzi pubblici, perfettamente organizzati come nel resto della Svezia. Il parco si estende su quasi 20 chilometri quadrati ed è circondato da una riserva naturale di 30 chilometri, ricca di foreste primordiali incontaminate e boschi di conifere che ospitano fino a 8.000 specie animali. Da non perdere nelle vicinanze della capitale è anche il suo arcipelago, il quale vanta un parco nazionale, Ängsö. Questo è uno spettacolo soprattutto durante la primavera e all’inizio dell’estate, quando i vivaci fiori selvatici punteggiano i prati. Per raggiungere Ängsö potrete salire su uno dei traghetti in partenza da Stoccolma.

Alce in Svezia

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Un’alce in Svezia
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Una settimana in Norvegia: cosa vedere tra i patrimoni Unesco

Non solo monoliti di ghiaccio, casette rosse immerse nella neve e fiordi maestosi, la Norvegia offre molto di più e a dimostrarlo sono gli 8 Patrimoni UNESCO sparsi in tutto il paese, considerato il più lungo d’Europa. Otto meraviglie naturali e culturali che rappresentano un invito alla scoperta per tutti quei viaggiatori che desiderano immergersi totalmente nelle bellezze norvegesi. Seppur la natura sia il segno distintivo della Norvegia, non mancano altri luoghi suggestivi: dalle città ricche di arte e cultura ai siti industriali, fino ai siti di importanza storica dedicati a navi vichinghe e chiese particolari.

In questo articolo scopriremo alcuni dei siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO situati in Norvegia, offrendovi idee e ispirazioni per l’organizzazione del vostro prossimo viaggio verso nord.

Il quartiere Bryggen a Bergen

Il primo sito norvegese a essere inserito nell’elenco dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità è il quartiere Bryggen a Bergen, all’inizio del Medioevo importante porto marittimo. Il riconoscimento arriva nel 1979 per mettere in evidenza l’importanza che ricoprì questa zona nel tessuto economico e commerciale della Norvegia ai tempi del 1200. Affacciati sulla baia di Vågen, gli iconici edifici in legno, sede della Lega Anseatica dalla metà del 1300 alla metà del 1700, assistettero a un fiorente sviluppo della città nel campo dei commerci e degli scambi culturali.

Seppur molti incendi rischiarono di danneggiare l’area, Bryggen conserva intatto il suo fascino: il quartiere si sviluppa sul tracciato degli antichi moli e forma un complesso sistema di piccoli vicoli che circondano le aree edificate e trasmettono ancora oggi al visitatore l’atmosfera marinaresca della città. Qui troverete tanti negozi di souvenir, ma anche botteghe artigianali di vasai, gioiellieri e artisti.

I fiordi Nærøyfjord e Geirangerfjord

Tra i patrimoni UNESCO non potevano mancare due siti naturali di straordinaria bellezza: i fiordi Nærøyfjord e Geirangerfjord, spesso utilizzati come immagine simbolo di tutto il Paese. Queste profonde insenature della costa norvegese si sono formate in centinaia di migliaia di anni di erosione e oggi rappresentano un’attrazione paesaggistica imperdibile per tutti coloro che vogliono ammirare la natura selvaggia del nord. Riconosciuti nel 2005, offrono punti panoramici mozzafiato, oltre che cascate, prati verdi e piccoli poderi, i quali completano un paesaggio che, una volta vista dal vivo, sarà difficile da dimenticare.

Geirangerfjord Norvegia

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Nave da crociera sul Geirangerfjord

La chiesa di Urnes

La Norvegia possiede alcune delle chiese più antiche al mondo: chiamate ‘stavkirke‘, delle 2000 esistenti in tutto il paese, oggi ne restano solo 28 esemplari e rappresentano un affascinante prototipo della tarda architettura vichinga. A ottenere il riconoscimento UNESCO è la chiesa di Urnes, considerata la più antica di tutte perché eretta nel 1140. Realizzata completamente in legno, fu costruita nel momento in cui i vichinghi abbandonarono le antiche tradizioni religiose per abbracciare il cristianesimo, senza però tralasciare alcuni dei simboli appartenenti agli antichi dei.

La chiesa, infatti, è una meraviglia di ingegneria e falegnameria ed è decorata da spettacolari intagli che raffigurano sia motivi classici come i crocifissi che creature mitologiche e ornamenti fitomorfi. La chiesa è stata inclusa nella lista Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1980 e può essere visitata tutti i giorni.

La città mineraria di Røros

Sempre nel 1980, l’UNESCO inserì nella lista dei suoi patrimoni la città mineraria di Røros, una cittadina incastonata tra le montagne la cui storia è strettamente collegata con le attività minerarie e di agricoltura urbana portate avanti per ben 333 anni. La particolarità di questo piccolo centro minerario è che ha saputo conservare il suo aspetto originario, sia nel tracciato stradale risalente al 1600 che nelle case in legno, datate 1700-1800.

Passeggiare nel centro di Røros significa intraprendere un vero viaggio nel tempo: oltre ad ammirare le strutture di oltre 500 anni perfettamente preservate, qui potete visitare i musei legati all’attività mineraria, assaggiare le delizie culinarie della produzione locale durante il mercato settimanale e raggiungere gli stessi luoghi dove sono state girate molte puntate di Pippi Calzelunghe.

Case in legno a Røros

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Le tipiche casette in legno di Røros

L’arcipelago delle isole Vegaøyan

Tra le isole sconosciute più belle al mondo, l’arcipelago delle isole Vegaøyan è stato riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO nel 2004. Composto da 6.500 isole, isolotti e scogli lungo la costa dello Helgeland, l’arcipelago rappresenta l’esempio perfetto di come l’uomo sia capace di sopravvivere e adattarsi anche nelle situazioni più impervie. I primi insediamenti risalgono a ben 10.000 anni fa e, secondo l’UNESCO, queste isole non solo testimoniano uno stile di vita semplice basato sulla pesca e sulla raccolta delle piume di edredone, un’anatra marina, in un ambiente inospitale, ma raccontano come generazioni di pescatori/agricoltori hanno saputo vivere in modo sostenibile nel corso degli ultimi 1.500 anni.

Se visitate le isole d’estate, avrete l’opportunità di approfondire questa tipologia di allevamento, ammirare paesaggi spettacolari e dedicarvi a tante attività all’aperto, dal kayak al trekking, fino alle vie ferrate. Le isole sono anche il luogo perfetto dove poter ammirare gli spettacoli più impressionanti del Grande Nord come il sole di mezzanotte e le fantasmagorie celesti dell’aurora boreale.

I graffiti rupestri di Alta

L’ultimo sito UNESCO da scoprire durante il vostro viaggio di una settimana in Norvegia è Alta, una piccola cittadina situata nella regione più a nord del paese dove si trova un sito archeologico straordinario. Nei pressi di questa piccola località, infatti, si possono visitare i graffiti rupestri di Alta, la Cappella Sistina Preistorica del Nord, dove più di 5000 anni fa i misteriosi abitanti della Norvegia primitiva lasciarono sulle rocce un’incredibile quantità di disegni e pitture rupestri.

Quando si visita Alta si ha l’impressione di vedere una grande enciclopedia del sapere preistorico a cielo aperto, dove esseri umani del passato hanno riversato tutte le loro credenze e conoscenze, raffigurando scene di caccia, vita quotidiana, riti e fenomeni naturali. A poca distanza dal sito principale è situato il Museo di Alta, che permette di conoscere con dovizia di particolari la storia più antica della Norvegia.

Gli altri patrimoni UNESCO

Gli ultimi tre patrimoni UNESCO che completano la lista sono le musiche e danze tradizionali di Setesdal, intrecciate con la vita quotidiana degli abitanti della valle e trasmesse da generazioni; le cittadine industriali di Rjukan e Notodden, fondamentali per il loro contributo durante la transizione dal carbone all’energia idroelettrica; l’Arco geodetico di Struve, che aveva l’obiettivo di mappare la forma e le dimensioni della Terra misurando la distanza da Hammerfest in Norvegia fino al Mar Nero.