Categorie
America Centrale Asia Cina Curiosità Europa eventi feste Giappone Irlanda itinerari culturali Messico tradizioni Viaggi

Halloween: tradizioni e celebrazioni dal mondo

Per molti è sinonimo di “dolcetto o scherzetto”, di zucche intagliate e di personaggi paurosi, ma Halloween è molto più di questo. È una delle festività più antiche del mondo, amata da adulti e bambini ed entrata di diritto tra le tradizioni imprescindibili dell’anno. Quando l’autunno trasforma i paesaggi con i suggestivi colori del foliage e il mese ti ottobre volge al termine, il mondo intero si prepara a celebrare la vita e la morte con un insieme di riti pagani e religiosi, in cui cultura e tradizione differenziano Halloween tra i vari Paesi.

Dall’Irlanda, luogo in cui è nata questa festività, all’America, che ne è diventata la massima esponente, toccando Messico, Cina e Giappone, partiamo per un viaggio alla scoperta delle più significative tradizioni legate ad Halloween in giro per il mondo.

Irlanda e Regno Unito, dove è nato Halloween

Sebbene i cittadini americani prendano molto sul serio questa festività, al punto tale da essersi immedesimati a pieno in tale tradizione, le origini di Halloween sono da ricercare in Irlanda e più precisamente nel Samhain, il capodanno celtico (chiamato anche “All Hallowtide“) festeggiato il primo giorno di novembre come termine del periodo del raccolto e l’inizio dell’inverno.

Con i secoli, all’antica festa celtico-pagana si sono aggiunte leggende e altre storie che hanno trasformato Halloween nella versione più moderna che conosciamo. Tra tutte c’è quella di “Jack o’ lantern”, il fabbro irlandese simbolo delle anime dannate che rivive in quelle zucche lavorate a mano che popolano le strade e i quartieri durante il mese di ottobre.

In Irlanda, e in generale anche nel Regno Unito, oggi per commemorare il culto celtico si accendono dei grandi falò, soprattutto nelle aree rurali, proprio per continuare in qualche modo la tradizione dei rituali pagani. Ma si tratta pur sempre di una festa, quindi ecco che fantasmi, streghe e altre creature del mondo si riuniscono per le strade e per i quartieri per l’ormai celebre “trick or treat”.

Immancabile, sulle tavole irlandesi, è il barmbrack, un dolce tipico di questo giorno al quale sono collegaste altre leggende e superstizioni. Infatti, i fornai inseriscono nell’impasto di questa torta tre elementi: un anello, un piccolo straccio e una moneta. Ad ogni fetta di barmbrack contenente uno di questi tre oggetti corrisponde una fortuna (o sfortuna): chi trova l’anello si sposerà o troverà la felicità, chi avrà lo straccio andrà incontro a un futuro finanziario incerto, mentre chi riceverà la moneta vivrà invece un anno prospero.

Decorazioni tipiche di Halloween in Irlanda

Fonte: iStock

Decorazioni tipiche di Halloween in Irlanda

America, dove la tradizione di Halloween si è radicata

A celebrare Halloween in grande stile ci pensano gli americani, al punto tale che spesso, erroneamente, si attribuiscono le origini di questa festività proprio all’America. Oltre all’iconico “trick or treat”, i quartieri e le strade delle città si abbigliano a festa: ci sono zucche intagliate, addobbi spaventosi, fantasmi e altri mostri che decorano finestre, ingressi e viali. E questa atmosfera un po’ spettrale è estremamente affascinante.

La tradizione delle zucche intagliate deriva proprio dall’usanza celtica degli irlandesi di ricreare volti spaventosi nelle rape, inserendovi delle candele, con l’intento di spaventare gli spiriti maligni durante la festa di Samhain. Si racconta che una volta emigrati in America, gli irlandesi non trovarono rape adatte per portare avanti questa tradizione, così iniziarono a utilizzare le zucche, molto più abbondanti, per creare le grottesche lanterne oggi divenute il simbolo di Halloween.

Zucche intagliate di Halloween in America

Fonte: iStock

Zucche di Halloween

Austria e Germania: Halloween tra simboli e tradizioni

Anche in Europa esistono alcune tradizioni davvero significative. In Austria, per esempio, durante la notte di Halloween le persone lasciano pane, frutta e acqua sul tavolo per i loro cari defunti con la credenza che questi gli facciano visita. In Germania, invece, la più antica tradizione vuole che si nascondano i coltelli presenti in casa per evitare che i defunti si feriscano. Ma non è tutto perché sulle porte delle case vengono disegnati con il gesso dei simboli per proteggere le abitazioni dagli spiriti maligni.

Italia e Francia, la Festa di Ognissanti

Nel Belpaese, negli ultimi decenni, Halloween è diventato un appuntamento fisso per il divertimento di bambini e adulti. La festività più commerciale e considerata “importata” dall’America, però, si differenzia da quella che ha tradizioni radicate nella religione cattolica e con origini ben lontane: la Festa di Ognissanti. Si celebra il 1° novembre per commemorare tutti i santi cattolici, mentre il 2 novembre si celebrano i morti. Tradizionalmente si lasciano crisantemi sulle tombe dei cari defunti e si partecipa a una messa in loro ricordo.

Anche la Francia ha tradizioni simili a quelle italiane, riservando uno spazio maggiore alla Toussaint, la festa di Ognissanti del 1° novembre. Anche qui si partecipa a funzioni religiose e si visitano i defunti nei cimiteri per deporre fiori sulle loro tombe.

Portogallo con il Dia das Bruxas

Restando in Europa, anche il Portogallo ha un proprio modo di celebrare Halloween: è il Dia das Bruxas, o Giorno delle Streghe, che ha molti aspetti tradizionali collegati alle origini della festività. Anche qui c’è l’usanza del “trick or treat” dei bambini tra le vie delle città e dei paesi, ma in cambio non ricevono caramelle, bensì pane, frutta o noci. Inoltre, i famigliari dei cari defunti si recano nei cimiteri per adornare le tombe con fiori e candele.

Cina e Giappone, dalle antiche tradizioni alla modernità

Anche la Cina ha il suo Halloween che prende il nome di Teng Chieh o Hungry Ghost Festival. Durante la notte del 31 ottobre, migliaia di lanterne illuminano il Paese intero: servono ad aiutare le anime dei morti a ritrovare la loro casa. Le origini della festività risalgono alla tradizione taoista che vuole guidare gli spiriti che camminano sulla terra.

Nel calendario cinese, il Teng Chieh si celebra nel 15° giorno del 7° mese lunare (chiamato “mese fantasma”). Durante il tramonto le persone distribuiscono incenso, acqua e cibo davanti alle immagini dei familiari defunti. Nella tradizione, questa usanza servirebbe a calmare i fantasmi che non hanno ancora ritrovato la via di casa dall’inizio del mese fantasma. Sarebbero proprio loro a infliggere punizioni o a elargire benedizioni ai loro parenti ancora in vita. Durante la stessa notte, si tiene anche una festa in cui le famiglie preparano un posto in più a tavola riservato a un caro defunto.

Hungry Ghost Festival: la festa di Halloween in Cina

Fonte: iStock

Teng Chieh o Hungry Ghost Festival, in Cina

In Giappone, invece, Halloween ha raggiunto popolarità solo negli ultimi decenni. Infatti, la prima volta che i giapponesi hanno conosciuto questa festa anglosassone è stata nel 2000, quando il parco divertimenti Disneyland di Tokyo ha organizzato un evento a tema. Con il passare dei decenni Halloween è divenuto sempre più popolare, soprattutto tra i più giovani, anche se con qualche differenza rispetto a come viene festeggiato nei Paesi occidentali.

Oltre al fatto che in Giappone non ci si cimenta nel “trick or treat”, anche i costumi sono diversi. Se tradizionalmente ci si abbiglia con vestiti spaventosi, qui l’attenzione è orientata verso i travestimenti cosplay. A fine ottobre sono numerose le sfilate nelle città giapponesi che riuniscono migliaia di persone che indossano qualsiasi tipo di costume, compresi quelli di personaggi di anime, manga e videogiochi, che non seguono il tema “horror” originario.

Messico, con il suo Día de Los Muertos

È una delle tradizioni più famose del mondo, il Día de Los Muertos del Messico. Una celebrazione messicana di origine precolombiana che festeggia la vita, la gioia e il colore, sebbene il suo nome tradotto sia “giorno dei morti”. Oggi come nel passato, questa festa affascina l’intera umanità: dal 31 ottobre al 2 novembre tutti i cittadini celebrano gli spiriti dei cari defunti con cortei, canti, balli e musiche tradizionali.

Dichiarato nel 2008 Patrimonio culturale immateriale UNESCO, il Día de Los Muertos è un tripudio di colori e usanze particolari. In questa occasione si ricordano gli aneddoti più divertenti dei defunti e si preparano decorazioni dalle ricche tonalità: fiori di calendula, altari con foto, oggetti e cibi preferiti da coloro che sono morti. Si preparano tradizionalmente il pan de muerto e i teschi di zucchero dai colori accesi. È proprio da questi che deriva il trucco tipico di questa festività, con decorazioni sul viso che ricordano, appunto, dei teschi e ricche corone di fiori colorati ad adornare il capo. Anche qui i bambini bussano ai vicini chiedendo un calaverita, un piccolo dono (caramelle, dolci o soldi), ma senza il famoso scherzetto nel caso in cui non ricevano nulla.

Halloween in messico: i teschi di zucchero tipici

Fonte: iStock

Teschi di zucchero tipici del Dia de los muertos, in Messico

Haiti e la tradizione della Fet Gede

Ci spostiamo nelle esotiche atmosfere di Haiti, dove l’1 e il 2 novembre si celebra la Fet Gede (Festa dei Morti), che ricorda il classico Halloween, ma arricchito da tradizioni culturali completamente diverse. In queste giornate, i praticanti haitiani di Voodoo rendono omaggio al padre degli spiriti defunti, ovvero al barone Samedi. Inoltre, ballano per le strade per comunicare con i defunti e si recano nei cimiteri dove offrono agli antenati del cibo proveniente dalla loro tavola.

Categorie
Alpi attrazioni turistiche italiane e internazionali Europa Francia Idee di Viaggio itinerari culturali montagna vacanza natura vacanze Viaggi

Grenoble: cosa vedere della cittadina francese

In Francia si trova una città affascinante e dinamica, ai piedi delle Alpi e nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi, dove si incontrano i fiumi Drac e Isère. Si tratta della città di Grenoble, una delle città più pianeggianti d’Europa, ma circondata da maestose montagne che offrono un panorama mozzafiato. È una cittadina ricca di storia, caratterizzata da una vivace scena culturale ed una forte connessione con la natura, che la rendono la destinazione perfetta per chi è alla ricerca di una vacanza che combina cultura, avventura e, soprattutto, relax. Una città che va visitata a piedi e con lentezza, ammirando ogni sua attrazione.

Cosa vedere a Grenoble?

La Bastiglia di Grenoble ed il Téléphérique

Uno dei luoghi più iconici della città francese e che, senza dubbio, rientra fra le prime attrazioni assolutamente da scoprire a Grenoble, è la Bastiglia. Una fortezza del Diciannovesimo secolo, costruita in antichità per proteggere la città ed i suoi cittadini e che si trova su una collina a 476 metri di altezza. Da qui i visitatori possono godere di una delle viste più spettacolari sulla città e sulle montagne circostanti. Per raggiungere la cima di questa collina, è possibile utilizzare la famosa e suggestiva funivia Grenoble-Bastille, che fu inaugurata nel lontano 1934 e che rappresenta la scelta giusta per tutti quei visitatori che vogliono vivere un’esperienza indimenticabile durante la salita, ammirando il paesaggio.

Una volta arrivati a destinazione alla Bastiglia, i turisti possono esplorare la fortezza, ma anche partire alla scoperta di numerosi sentieri escursionistici attraverso boschi e montagne. Gli appassionati di trekking, qui possono trovare percorsi dai vari livelli di difficoltà che consentono di esplorare l’area a piedi, a stretto contatto con la natura.

La famosa funivia Grenoble-Bastille di notte, che dal centro della città porta sulla collina della Bastiglia

Fonte: iStock

La funivia Grenoble-Bastille, attrazione turistica di Grenoble

Arte e cultura: i musei da non perdere

La città francese di Grenoble è una località culturalmente vivace, con una vasta e ampia offerta museale. Il museo di Grenoble è uno fra i più rinomati della Francia, probabilmente meno conosciuto rispetto ai più famosi musei di Parigi, ed ospita al suo interno una ricca collezione che spazia dall’arte antica a quella contemporanea. Per gli appassionati di arte, qui è possibile ammirare opere di famosi artisti di fama mondiale, come Picasso, Matisse e Chagall.

Inoltre, per chi desidera approfondire la storia locale di Grenoble, il museo Stendhal è qualcosa di unico, da non perdere. Il museo è stato dedicato allo scrittore Henry Beyle, noto con il nome di Stendhal, ed è ospitato all’interno della casa del nonno paterno, abitazione della sua infanzia. La visita a questo museo permette di immergersi nella vita di Stendhal e di comprendere tutto il contesto che ha influenzato le sue opere più famose.

Il centro storico di Grenoble

Durante una della città, sicuramente non si può ignorare il centro storico di Grenoble, caratterizzato da strette vie e vicoli pittoreschi e suggestivi, che invitano i visitatori a perdersi e a scoprirne gli angoli più nascosti. Una delle attrazioni principali che è facilmente raggiungibile a piedi è la Cattedrale di Notre Dame di Grenoble, un capolavoro architettonico in stile romanico e gotico. Questa struttura così importante per Grenoble ha la caratteristica di presentare una stratificazione storica ed artistica, grazie a numerosi interventi di ristrutturazione subiti e che raccontano, in un certo senso, la sua storia.

Proseguendo a piedi nel centro storico, ci si trova di fronte ad una delle piazze più eleganti della città, ovvero la piazza Saint-André, dove è possibile ammirare il palazzo del Parlamento del Delfinato, che un tempo ospitava la corte civile della regione, oggi monumento storico. Tra le altre cose, i visitatori non possono assolutamente perdere Rue Jean-Jacques Rousseau, dove si trovano numerose botteghe artigiane, caffetterie storiche e antichi e suggestivi cortili interni nascosti.

Relax nei parchi verdi della città

Durante la visita in questi meravigliosa città ai piedi delle Alpi Francesi non è difficile imbattersi in vasti e numerosi spazi verdi, luoghi dove i visitatori possono rilassarsi e praticare attività all’aperto. Uno fra tutti il Jardin de Ville, che si trova nel cuore della città francese e che rappresenta un’oasi di pace dove gli abitanti di Grenoble si recano per rilassarsi e fare attività all’aperto. Questo parco, circondato da alberi secolari e numerosi fiori colorati, diventa in estate teatro di eventi e concerti all’aperto.

Un altro parco cittadino di grande bellezza è sicuramente il Jardin des Dauphins, un parco che si trova ai piedi della Bastiglia, in collina, e che si estende per oltre 30 ettari, offrendo sentieri panoramici perfetti per una passeggiata in mezzo alla natura e lontano dal caos cittadino. Qui gli amanti della fotografia potranno trovare il luogo adatto per uno scatto incantevole sulla città e sulle montagne circostanti.

Infine, per gli amanti della storia, il parco Paul Mistral rappresenta il luogo ideale. Si tratta di un ampio spazio verde che ospita la Torre Perret, ovvero una torre in cemento armato che venne costruita nel lontano 1925, quando a Grenoble si tenne l’Esposizione Internazionale dell’energia idroelettrica e del turismo, e che oggi rappresenta del patrimonio architettonico della città.

Veduta aerea della città francese di Grenoble, con montagne francesi sullo sfondo

Fonte: iStock

Veduta aerea della città di Grenoble, in Francia

Cosa fare a Grenoble e dintorni?

Grazie alla sua posizione decisamente privilegiata, incastonata fra le montagne, la città di Grenoble rappresenta il punto di partenza per chi ama fare sport ed attività all’aria aperta. Soprattutto durante l’inverno, da qui gli appassionati di sci possono raggiungere facilmente le località sciistiche più famose delle Alpi, come la famosa località Les Deux Alpes o Alpe d’Huez, entrambe non molto lontane da Grenoble, con piste per sciatori di tutti i livelli.

In estate, invece, la città si trasforma in un paradiso per gli amanti di trekking ed hiking. I sentieri che attraversano il parco naturale della Chartreuse, ad esempio, sono cammini molto apprezzati per la loro bellezza paesaggistica. Qui, infatti, è possibili scegliere fra diversi percorsi immersi nella natura, dalle passeggiate più tranquille a quelle più impegnative. Inoltre, Grenoble è attraversata da una fitta rete di piste ciclabili, ben sviluppata, che permette di esplorare la città in modo sostenibile e salutare.

Grenoble è una città che sa sorprendere, ricca di storia, che sa ammaliare i suoi visitatori grazie alle sua attrazioni ed al paesaggio suggestivo che la circonda. Una meta forse lontana dal turismo di massa, ma che rappresenta sicuramente una destinazione da non perdere.

Categorie
Europa eventi Lapponia linee aeree Natale Notizie vacanze Viaggi

Nuovi voli Ryanair per la Lapponia e il Paese di Babbo Natale

Natale si avvicina e molti già stanno programmando le vacanze. Anche Ryanair a quanto pare, poiché ha annunciato da poche ore nuove tratte per la Lapponia con partenza da Milano Bergamo nel corso della stagione invernale 2024. In particolare si potrà viaggiare su tre voli a settimana a partire dal 27 Ottobre per raggiungere il paese di Babbo Natale con i suoi paesaggi suggestivi ricoperti di neve, renne e magici hotel di ghiaccio. Oltre ovviamente alla casa di Babbo Natale per un’esperienza immersiva all’insegna del puro spirito natalizio.

Le feste natalizie sono una buona occasione per staccare qualche giorno dalla quotidianità e partire per esplorare un posto nuovo. Questo particolare periodo dell’anno fa venire voglia solitamente di posti al Nord che potrebbero regalare la giusta atmosfera natalizia con la neve, le luci, buon cibo e tradizioni che avvolgono grandi e piccoli in un abbraccio di malinconia e serenità. E la Lapponia non è un posto qualunque, visto il suo legame speciale con la star della ricorrenza, ovvero Babbo Natale. Ryanair ha pensato bene di invitare i suoi clienti a fare un salto proprio nel cuore del Natale nel periodo giusto.

A casa di Babbo Natale con Ryanair

I voli invernali Ryanair da e per Lapponia-Rovaniemi sono disponibili sul sito della compagnia numero 1 in Europa e l’Head of Communications Italy Fabrizio Francioni ha dichiarato: “Non è mai troppo presto per iniziare a pianificare il Natale, soprattutto quando significa portarsi avanti per assicurarsi le migliori tariffe disponibili: visita Ryanair.com oggi e prenota il tuo viaggio unico nella vita in Lapponia questo inverno“.

La Lapponia è il sogno di ogni bambino (grande e piccolo) con esperienze magiche che ricorderai per sempre con la tua famiglia, tra cui chilometri di neve scintillante, escursioni con renne e husky, battaglie di palle di neve, l’aurora boreale, avventure nei parchi a tema natalizio e, naturalmente, una visita speciale a Babbo Natale in persona e al suo allegro team di elfi.

Aurora boreale Lapponia

Fonte: 123RF

Aurora boreale in Lapponia

Cosa fare in Lapponia

Rovaniemi è la capitale della Lapponia che si trova nel Nord della Finlandia. Oggi è una città moderna nota per essere la città di Babbo Natale, ma durante la Seconda guerra mondiale fu distrutta quasi completamente. Il Santa Park è un parco di divertimenti che propone un’avventura nel mondo degli elfi, sculture di ghiaccio e varie attrazioni legate alle feste. Ma gli amanti della natura possono lasciarsi incantare anche dal fenomeno dell’aurora boreale con le luci del nord che creano un’atmosfera magica e romantica da non perdere.

Rovaniemi brulica di vita e cultura e sono tante le attività disponibili, durante il giorno e di notte. Anche la cucina tradizionale regala prelibatezze come la renna condita con erbe selvatiche, funghi e bacche dolci maturate sotto il sole di mezzanotte, oltre al coregono grigliato e altri sapori originali. Per le famiglie ci sono anche piste da sci e snowboard per divertirsi insieme all’insegna dello sport. Per spostarsi si può girare comodamente a piedi, ma per raggiungere alcune destinazioni fuori città c’è l’autobus locale molto comodo di cui si possono consultare giorni, orari e percorsi online.

Categorie
Europa Idee di Viaggio Irlanda Viaggi viaggiare

Cosa vedere in Irlanda, la top 15 dei luoghi da visitare

Chiunque visiti l’Irlanda, e non teme qualche giornata di nuvole e pioggia, se ne innamora. D’altronde è facile capire il perché: dall’accoglienza dei suoi abitanti ai siti storici, dal panorama musicale della capitale alle sue bellezze naturali, l’Isola di Smeraldo ha davvero tanto da offrire. Il nostro consiglio è di scoprirla alla guida di un’auto, il mezzo ideale che vi permetterà di spostarvi in autonomia e raggiungere facilmente anche le mete più remote e nascoste.

In questo articolo vi suggeriamo cosa vedere in Irlanda raccontandovi la top 15 dei luoghi da visitare durante il vostro viaggio on the road e non solo. Da quelli più famosi, come le iconiche Cliffs of Moher, alle location meno gettonate e ai villaggi più autentici, come Dingle, situato nella contea di Kerry. Che si tratti di una o due settimane, non dimenticate di aggiungere al vostro itinerario alcune di queste mete imperdibili.

Dublino, la capitale da visitare a suon di musica

Dublino, capitale d’Irlanda e città UNESCO per la letteratura è uno dei luoghi che non può assolutamente mancare durante il vostro viaggio. Qui sono nati o hanno lavorato alcuni degli scrittori più famosi al mondo come James Joyce, Oscar Wilde e William Butler Yeats, ma non solo. Dublino, insieme alle tante cose da vedere come il Trinity College, il Dublin Castle, la St. Patrick Cathedral, il National Museum of Ireland e, ovviamente, il museo-fabbrica della Guinness, è anche la città dov’è la musica a farla da padrona.

Sono molti i luoghi legati al panorama musicale irlandese, dal murales dedicato a Sinead O’Connor allo storico teatro Olympia, dove si sono esibiti e continuano a farlo grandi nomi della musica rock, per non parlare dei numerosi riferimenti agli U2 come il negozio Bonavox che, si dice, abbia ispirato il nome del cantante Bono Vox. L’offerta musicale a Dublino è davvero ricca e il luogo ideale per scoprirla sono i pub.

Temple bar Dublino

Fonte: iStock

Il famoso Temple Bar a Dublino dove ascoltare musica

Galway, la città giovane e vivace

Galway, la città più giovane e vivace d’Irlanda, dove tra pub, locali e festival di musica tradizionale si può trovare l’atmosfera più divertente di tutta l’isola. Se il divertimento in città non è sufficiente, allora l’omonima contea che la circonda offre la possibilità di avventure indimenticabili nella spettacolare area naturalistica del Connemara. Galway, infatti, si trova in una posizione privilegiata sulla costa occidentale dell’Irlanda, vicino alle Isole Aran, punto di partenza ideale per visitare la regione.

La città stessa è molto affascinante: passeggiate lungo le sue strade acciottolate, ammirate le sue architetture e fate tappa al Spanish Arch e al Claddagh, una zona di Galway Bay dove troverete file di edifici colorati e cigni.

Causeway Coast Route, da scoprire un passo alla volta

Se nel vostro itinerario volete inserire qualche attività fisica, non perdetevi gli scenari naturali offerti dalla Causeway Coast Route, considerata una delle strade panoramiche più belle d’Irlanda. Il percorso, che collega Belfast a Derry/Londonderry, attraversa luoghi fantastici come la spettacolare Giant Causeway, il Selciato del Gigante, una formazione rocciosa di basalto formata da oltre 40.000 colonne esagonali.

Questa incredibile struttura ha generato nei secoli leggende e storie fantastiche sulla sua origine, chiamando in causa giganti e creature mitologiche e, sebbene sia il frutto di una naturalissima eruzione vulcanica, la bellezza e la magia che questo luogo evoca sono indescrivibili a parole. Nei dintorni troverete anche una delle location utilizzate dalla serie tv Il Trono di Spade, ossia The Dark Hedges, comparsa come La Strada del Re.

Giant Causeway Irlanda

Fonte: iStock

La formazione rocciosa Giant Causeway

Dingle, piccolo villaggio di pescatori

Dingle è un piccolo villaggio di pescatori situato nella contea di Kerry, dove potrete respirare le atmosfere dell’Irlanda più autentica fatta di pub fumosi e racconti di marinai appena sbarcati sulla terraferma. Vale la pena esplorare sia la cittadina che la meravigliosa penisola circostante, dove tra dolci colline coperte di verde – in Irlanda si contano 40 sfumature di questo colore – e rovine di antichi castelli non si può che restare incantati dalla magia di questa terra.

La penisola di Dingle offre scogliere, campi cosparsi di pecore e, a breve distanza in traghetto, le Isole Blasket, che un tempo ospitavano una fiorente comunità di scrittori irlandesi, abbandonate negli anni ’50 dopo che i giovani residenti emigrarono verso altre mete. Oggi, grazie al museo del patrimonio presente in loco, potrete tornare indietro nel tempo immergendovi tra i ricordi di questa comunità perduta.

Cork, per un viaggio culinario

Quando viaggiate amate arricchire la vostra esperienza assaporando i veri piatti tipici della zona? Allora tra i luoghi da visitare in Irlanda dovete assolutamente inserire Cork, considerata la capitale gastronomica dell’Irlanda. Oltre alle gallerie d’arte e ai musei, infatti, merita una visita l’English Market, che ogni giorno porta sui banchi della città il meglio dei prodotti tipici della campagna irlandese.

La città è ricca di straordinari ristoranti e pub con birre artigianali dove provare il classico chowder di pesce, il manzo sotto sale o lo stufato di agnello. Essendo Cork una città in continuo rinnovamento, non mancano anche tanti ristoranti vegetariani che uniscono il meglio della tradizione con prodotti sani, genuini e locali.

Skellig Islands, due isole da film

Nel bel mezzo dell’Atlantico sorge uno dei luoghi più famosi dell’Atlantic Way: stiamo parlando delle Skellig Islands, Patrimonio UNESCO che il drammaturgo George Bernard Shaw descrisse come “parte del nostro mondo dei sogni”. In passato, nel VI secolo, alcuni monaci la scelsero come insediamento lasciandoci un complesso monastico che può essere visitato salendo 600 scalini.

Queste due incredibili isole al largo della costa Sud, una (Little Skellig) un vero santuario naturalistico e l’altra (Skellig Michael) il luogo magico dove sulla cima di una montagna coperta di verde si trovano i resti incantati del monastero che vi abbiamo appena descritto, sono un luogo talmente affascinante da essere stato utilizzato come scenario per le riprese dei nuovi film di Star Wars.

Skellig Islands Irlanda

Fonte: iStock

Skellig Michael e i resti del monastero

Rock of Cashel, le rovine di una possente fortezza

La storia d’Irlanda è fatta anche di antichi re e di fortezze che dominano il paesaggio con la loro struggente bellezza. Una di queste è sicuramente Rock of Cashel che, per oltre mille anni, ha rappresentato il principale centro di potere di re, principi e vescovi. Oggi conquista i visitatori con il suo aspetto incredibile e le strutture con i tetti crollati che permettono di ammirare il cielo al centro dei saloni. All’interno del complesso si trova anche una splendida cattedrale gotica e la chiesa romanica più antica d’Irlanda, ornata da splendidi affreschi.

Esiste anche una leggenda collegata a questo posto: si narra, infatti, che il diavolo dette un morso alla montagna per poi risputarla. Il pezzo di montagna cadde al centro della campagna di Tipperary e divenne la Rock of Cashel.

Brù na Boinne, la necropoli preistorica

Cacciatori di Patrimoni UNESCO e non, questo luogo vi stupirà con la sua bellezza, soprattutto al sorgere delle prime luci del sole. Questa struttura megalitica di epoca neolitica situata nella contea di Meath ospita la più grande e meglio conservata necropoli preistorica di tutta l’Irlanda. Sulla sommità della collina di Brù na Boinne, inoltre, si trova la misteriosa struttura di Newgrange, perfettamente allineata con il sole che sorge nel solstizio d’inverno.

Il sito attualmente ospita un centro didattico all’avanguardia che permette ai visitatori di scoprire i segreti di questo luogo affascinante e magico. La particolarità di questi spazi è che non erano riservati solo ai morti, ma rappresentavano luoghi destinati anche ai vivi, dove le comunità potevano riunirsi, osservare il sole, la luna e le stelle, entrare in contatto con gli antenati e celebrare il mistero della vita stessa.

Ring of Kerry, tra paesaggi selvaggi e villaggi affascinanti

Considerato il percorso paesaggistico più famoso d’Irlanda, il Ring of Kerry è situato nella regione meridionale della contea omonima, dove tra prati verde smeraldo, dolci colline, muri a secco e piccoli boschi di querce c’è più di un viaggiatore che giurerebbe di aver visto un lepricano (gnomo tipico del folclore e della mitologia irlandesi) allontanarsi ridendo.

Il Ring of Kerry può essere percorso in auto, in bici, in autobus o a piedi, durante il quale attraverserete paesaggi sempre diversi, dai passi montani alle spiagge bianche, da villaggi affascinanti alle isole rocciose.

Villaggio Ring of Kerry

Fonte: iStock

Il villaggio di Portmagee situato sul Ring of Kerry

Carrowmore, il sito megalitico

Questo sito detiene il primato per essere la struttura umana più antica d’Irlanda: ha quasi 6000 anni! Visitandolo potrete immergervi in un’atmosfera ricca di suggestione mistica. I suoi dolmen e le pietre innalzate nel terreno in posizione verticale offrono la possibilità di passeggiare letteralmente nella storia più profonda dell’isola.

Cliffs of Moher, le scogliere più famose d’Irlanda

L’altezza vertiginosa delle pareti rocciose e i paesaggi mozzafiato che le circondano rendono le Cliffs of Moher uno dei luoghi più visitati d’Irlanda. La roccia è alta ben 214 metri e per godere appieno dei suoi scenari vi consigliamo di percorrere il Doolin Cliff Walk. Gli amanti del birdwatching, invece, troveranno una quantità infinita di pulcinelle di mare e altri uccelli come le gazze marine e i gabbiani tridattili.

Curiosità: sapevate che le Cliffs of Moher sono state usate come location per uno dei film di Harry Potter? In Harry Potter e il Principe Mezzosangue, le scogliere fanno da sfondo alla scena in cui Harry e Silente sono alla ricerca degli Horcrux e le Cliffs of Moher appaiono minacciose nella nebbia.

Contea di Donegal, viaggio ai confini del mondo

Quando arriverete alla punta più settentrionale dell’Irlanda vi sembrerà di fare un viaggio ai confini del mondo. Questa è la regione dove le frastagliate scogliere si gettano a strapiombo nelle acque dell’oceano in un vero e proprio labirinto di insenature e anfratti. Una delle viste più belle in assoluto è rappresentata dai promontori che si affacciano sull’oceano come piattaforme di smeraldo costellate di bianche pecore al pascolo.

La Contea di Donegal, che proprio negli ultimi anni ha cominciato a destare sempre più interesse tra i viaggiatori, mescola i paesaggi epici dei suoi panorami naturali con l’atmosfera accogliente e vicina dei suoi villaggi. Una tappa imperdibile per chi è alla ricerca di zone ancora poco turistiche.

Kilkenny, bellezze medievali e ottima birra

La città capoluogo dell’omonima contea è un gioiello medievale ricco di siti storici interessanti, a partire dal suo castello: situato proprio al centro della cittadina, il castello normanno vanta una storia di oltre 800 anni e propone un delizioso labirinto di vicoli e stradine. Oltre alle attrazioni turistiche, Kilkenny è famosa anche per la sua birra, considerata tra le più famose d’Irlanda.

Killarney National Park, il parco nazionale più antico

Fondato nel 1932, questo parco nazionale ospita uno degli habitat più importanti d’Irlanda. I suoi 26.000 acri comprendono la catena montuosa McGillycuddy Reeks, cascate, passeggiate ad anello e i tre famosi laghi di Killarney. Il parco può essere visitato sia a piedi che in bicicletta: è presente una rete di piste ciclabili e per i pedoni, oltre che attività specializzate proprio nel noleggio di biciclette, così da permettere ai visitatori di scoprire questa bellezza naturale in modo sostenibile.

L’area naturalistica più famosa d’Irlanda è il luogo migliore per conoscere e osservare da vicino il magnifico ambiente naturale dell’isola con le sue piante e animali tipici, oltre che antiche residenze vittoriane, come la Muckross House, e città come Killarney.

I luoghi de Il Trono di Spade

C’è chi visita l’Irlanda con un obiettivo ben preciso: vedere dal vivo le location che hanno fatto da scenario alla serie tv Il Trono di Spade. Tra le più famose ci sono Grande Inverno, casa degli Stark, creato dentro Castle Ward, situato nella contea di Down, precisamente a Strangford, vicino a Downpatrick. Come abbiamo anticipato in un paragrafo precedente, un’altra location è The Dark Hedges, utilizzata per la Strada del Re, situato nella contea di Antrim.

Anche le praterie dei Dothraki si trovano in Irlanda, precisamente nella Shillanavogy Valley, anche questa situata nella contea di Antrim. Le Isole di Ferro invece, regno dei Greyjoy, si trovano a Ballintoy Harbour, a due passi dalle Giant’s Causeway.

The Dark Hedges

Fonte: iStock

The Dark Hedges, usata come location per la Strada del Re
Categorie
attrazioni turistiche italiane e internazionali Baviera castelli divertimenti Europa Germania itinerari culturali musei vacanza natura Vacanze Con Bambini Viaggi

Baviera con i bambini: 10 cose da non perdere

La Baviera, regione della Germania meridionale, è una meta ideale per famiglie che desiderano un mix di natura, storia e divertimento. Grazie ai suoi castelli fiabeschi, parchi a tema, musei interattivi e meravigliosi paesaggi alpini, la Baviera offre esperienze per tutte le età e in ogni stagione, dalle passeggiate nei boschi in primavera ed estate, fino ai mercatini natalizi nelle città in inverno. Ecco dieci attrazioni da non perdere in viaggio con i bambini nella Germania del sud.

1. Castello di Neuschwanstein: un sogno che diventa realtà

Il castello di Neuschwanstein, noto come l’ispirazione per il castello della Bella Addormentata della Disney, è un vero e proprio sogno ad occhi aperti. Situato su una collina che domina il villaggio di Hohenschwangau, questo castello attira ogni anno migliaia di famiglie. I bambini rimarranno affascinati dall’architettura fiabesca e dalle leggende che circondano il re Ludovico II, che lo fece costruire. Il percorso che porta al castello è accessibile e sicuro anche per i più piccoli, e per un tocco ancora più magico, è possibile arrivarci in carrozza.

Castello di Neuschwanstein

Fonte: iStock

Il Castello di Neuschwanstein incanta grandi e piccini

2. Legoland Deutschland: il paradiso dei mattoncini colorati

Legoland Deutschland, a Günzburg, è una tappa imperdibile per le famiglie. Questo parco a tema è interamente dedicato ai celebri mattoncini Lego, con attrazioni e attività che vanno dalle montagne russe ai laboratori creativi. I bambini possono costruire i loro modelli, esplorare mondi in miniatura e vivere avventure con draghi, pirati e cavalieri. Anche i più piccoli trovano aree gioco dedicate e tranquille. Legoland è perfetto per trascorrere una giornata di divertimento, stimolando la creatività e l’immaginazione.

3. Il Parco Nazionale della Foresta Bavarese

Il Parco Nazionale della Foresta Bavarese è una delle destinazioni naturali più belle e accessibili per le famiglie in Baviera. Situato al confine con la Repubblica Ceca, offre una varietà di attività all’aria aperta che permettono di esplorare uno degli ecosistemi forestali più intatti d’Europa. Le famiglie possono scegliere tra oltre 350 km di sentieri segnalati, molti dei quali sono adatti anche ai bambini e passeggini, con percorsi più brevi e facili, ideali per chi viaggia con i più piccoli.

Una delle attrazioni più spettacolari del parco è il Baumwipfelpfad, un sentiero sospeso tra le cime degli alberi, che si snoda per 1,3 km e culmina in una torre panoramica alta 44 metri. Dalla cima, si gode di una vista mozzafiato sulla foresta e sulle montagne circostanti. Il sentiero è accessibile e sicuro per tutta la famiglia, con pannelli informativi lungo il percorso che spiegano l’ecologia del parco e le specie animali che lo abitano.

Per i bambini, il parco è allestito con diverse aree gioco in cui possono divertirsi, tra cui il parco giochi Waldspielgelände, con percorsi avventura e spazi pensati per l’interazione con la natura. C’è anche un sentiero delle fiabe che li guida attraverso storie e leggende legate alla foresta, stimolando la loro immaginazione e curiosità.

Per chi desidera scoprire di più sugli animali selvatici, il parco ospita il Tierfreigelände, un’area dedicata all’osservazione della fauna locale. Qui si possono vedere da vicino linci, orsi bruni, lupi e bisonti, tutti in ampi spazi naturali che riproducono il loro habitat. Inoltre, all’interno del parco ci sono centri educativi come la Haus zur Wildnis, che offre esposizioni interattive sulla fauna e flora della regione, ideali per i bambini curiosi di apprendere divertendosi.

Le famiglie più avventurose possono partecipare alle escursioni guidate organizzate dai ranger del parco, che propongono itinerari tematici alla scoperta di piante, animali e segreti della foresta.

Infine, durante l’inverno, il Parco Nazionale della Foresta Bavarese diventa una meta ideale per le famiglie amanti della neve. Con percorsi per ciaspolate e piste da sci di fondo, i bambini possono godersi la neve in un ambiente naturale incontaminato.

4. Il Museo della Scienza e della Tecnologia di Monaco e il Mondo BMW

Il Deutsches Museum di Monaco è il più grande museo della scienza e della tecnologia al mondo ed è una tappa obbligata per famiglie con bambini curiosi. Le esposizioni interattive permettono ai piccoli esploratori di scoprire il funzionamento delle macchine, delle tecnologie e dei fenomeni naturali. Dalla navigazione agli esperimenti chimici, tutto è spiegato in modo accessibile e coinvolgente. Inoltre, ci sono aree specifiche pensate per i bambini, dove possono giocare e imparare allo stesso tempo. Sempre a Monaco di Baviera, per chi ha un po’ di tempo a disposizione, c’è il Museo della BMW storico marchio tedesco: situato nei pressi del parco olimpico, Mondo BMW comprende un museo, due ristoranti e uno shop. Le visite guidate consentono di attraversare gli stabilimenti che producono più di 950 auto al giorno. Per i bambini ci sono tante attività della durata di circa due ore e mezzo (in inglese o tedesco) pensate per avvicinarli ai temi della tecnologia del veicolo in un’ottica di sostenibilità, sicurezza e rispetto dell’ambiente.

Monaco di Baviera coi bambini

Fonte: iStcok

Monaco di Baviera dedica tantissime attività e attrazioni alle famiglie con bambini

5.Il Tierpark Hellabrunn

Per chi ama i genere, il Tierpark Hellabrunn di Monaco è uno degli zoo più antichi d’Europa e si distingue per il suo concetto di “geo-zoo”, dove gli animali sono suddivisi per continenti. I bambini possono scoprire la fauna del mondo intero, passeggiando attraverso ambienti che riproducono i loro habitat naturali. Lo zoo ospita oltre 19.000 animali di 700 specie diverse e offre numerose attività interattive come i feeding tour, dove i bambini possono assistere al momento del pasto di alcune specie.

6. I musei di Norimberga 

Tappa a Norimberga per due musei, quello dei giocattoli e quello dei treni. Lo Spielzeugmuseum, il museo del giocattolo è accessibile a tutte le età. Grazie all’audioguida o alla visita guidata (anche in lingua italiana) si scoprono tutti i segreti e le tradizioni sull’artigianato del giocattolo antico e moderno: bambole, soldatini e…giochi elettronici, mentre gli animatori del museo intrattengono i bambini con attività a loro dedicate. Il DB Museum è il museo di Norimberga dedicato al mondo dei treni e delle ferrovie. In questa città della Baviera, infatti, fu inaugurato il sistema ferroviario tedesco nel 1835. Antichi modelli di locomotive a vapore e automotrici moderne vi lasceranno senza fiato, inoltre, il museo ha dedicato ai piccoli ferrovieri un’intera sezione chiamata Kibala di oltre 1.000 metri quadri con un piccolo trenino a scartamento ridotto, tunnel e passaggi a livello, un angolo giochi e un simulatore di guida.

7. Il Parco delle Fiabe (Märchenwald im Isartal)

Per un’esperienza incantata, il Märchenwald im Isartal è un parco tematico dedicato alle fiabe tradizionali tedesche. I bambini possono esplorare il mondo di Biancaneve, Cappuccetto Rosso e Hansel e Gretel, tra scenari animati e percorsi interattivi. Il parco è immerso in un contesto naturale e tranquillo, ideale per una giornata di relax e divertimento. Ci sono anche giostre, trenini e aree pic-nic per prendersi una pausa in famiglia.

8. Playmobil FunPark: un mondo in miniatura

Il Playmobil FunPark, vicino a Norimberga, è un parco interamente dedicato ai celebri personaggi in miniatura Playmobil. Le varie aree tematiche permettono ai bambini di vivere avventure ambientate nel medioevo, tra pirati o nei villaggi western. Il parco offre molte opportunità di gioco libero, con spazi sicuri e coinvolgenti per stimolare la fantasia dei più piccoli. Anche i genitori possono partecipare alle attività o rilassarsi mentre i bambini esplorano i vari scenari.

9. Therme Erding: relax e divertimento in acqua

Per una giornata all’insegna del relax e del divertimento acquatico, le terme di Erding, vicino a Monaco, offrono piscine, scivoli d’acqua e un’ampia area wellness. I bambini possono divertirsi nella zona dedicata a loro, con giochi acquatici e piscine con onde, mentre i genitori si rilassano nelle aree termali. La struttura è adatta a tutta la famiglia e rappresenta una valida alternativa nelle giornate di pioggia, nei periodi più freddi o semplicemente per concedersi un po’ di relax.

10. Chiemsee: un’avventura in barca

Il lago Chiemsee, spesso chiamato il “mare della Baviera”, è una destinazione perfetta per una gita in famiglia. I bambini ameranno prendere il traghetto per raggiungere l’isola di Herreninsel, dove si trova il magnifico palazzo di Herrenchiemsee, un altro dei castelli di re Ludovico II. Oltre alla visita al palazzo, è possibile esplorare i giardini e fare una rilassante passeggiata lungo il lago. D’estate, si possono fare anche escursioni in pedalò o giri in barca a vela.

Consigli pratici per viaggiare in Baviera con i bambini

Come arrivare

La Baviera è facilmente raggiungibile dall’Italia sia in aereo che in treno. Gli aeroporti principali sono quelli di Monaco e Norimberga, ben collegati alle principali città italiane con voli diretti. In alternativa, i treni offrono un’opzione comoda per chi preferisce viaggiare via terra, specialmente dal Nord Italia, ma sono anche tantissimi i viaggiatori che arrivano qui in camper o in auto per spostamenti più flessibili e autonomi, specialmente con bambini. Una volta arrivati, il sistema di trasporti pubblici è efficiente e adatto alle famiglie, con servizi di treni, autobus e metropolitane che collegano le principali attrazioni.

Quando andare

La Baviera è una destinazione che si può visitare tutto l’anno, ma il periodo migliore per le famiglie è la primavera e l’estate, quando le temperature sono più miti e le attrazioni all’aperto sono a pieno regime. Anche l’autunno, con i suoi colori caldi e i festival tradizionali, è un’ottima scelta. L’inverno, invece, è il momento perfetto per chi vuole immergersi nell’atmosfera natalizia o dedicarsi agli sport invernali.

Consigli di viaggio

Quando si viaggia con bambini, è sempre utile pianificare tappe brevi e variegate, alternando visite culturali a momenti di svago all’aria aperta. Da questo punto di vista la Baviera è un’ottima meta, perché offre numerose aree attrezzate per le famiglie, con parchi giochi, servizi per bambini nei musei e attrazioni interattive. Inoltre, la cucina bavarese, con i suoi piatti semplici e gustosi, è apprezzata anche dai più piccoli, dai Würstel che non hanno bisogno di presentazione ai classici pretzel bavaresi, grandi e soffici, uno snack perfetto e divertente per i bambini; dai Spätzle, i piccoli gnocchetti di pasta all’uovo serviti con formaggio fuso (Käsespätzle), alla Schnitzel, l’immancabile cotoletta impanata servita con patatine fritte o insalata.

Categorie
cattedrali Europa Francia turismo religioso Viaggi

Le cattedrali di Francia seguono il disegno del cielo. Ciascuna corrisponde a una stella

Un mistero meraviglioso si cela in Francia, uno di quelli che affondano le sue radici nella fede e nelle stelle: si tratta di un percorso sacro che riflette in terra la volta del cielo. Sono le cattedrali gotiche dedicate a Maria e – se si osserva dall’alto la loro posizione – si ricostruisce una mappa straordinaria e affascinante che rappresenta la costellazione della Vergine.

Una corrispondenza tra cielo e terra, tra astronomia e religione, che si rispecchia in alcuni degli edifici sacri in stile gotico più belli di tutta la Francia. Mete che si possono raggiungere per un viaggio, non solo per scoprire l’incredibile bellezza di questi luoghi, ma anche per assaporare l’ingegno e la tecnica che sta dietro alla realizzazione di queste chiese.

La loro costruzione risale nel periodo che va tra il XII e il XIII secolo e sono dedicate a Notre – Dame: nell’elenco ve ne sono diverse e si tratta di Reims, Chartres, Amiens, Bayeux, Evreux, Etampes, Laon, Rouen e L’Epine, qui sorgono meravigliose cattedrali e si trovano tutte nell’area della Francia settentrionale. Un viaggio alla scoperta di questi gioielli che si stagliano verso il cielo con le loro forme armoniose, particolari, con le loro decorazioni e la loro eterna bellezza.

La cattedrale di Reims

Iniziamo un viaggio immaginario in Francia, lungo questo percorso che dal cielo si riflette sul territorio, partendo dalla cattedrale di Reims, nella Marna, che nella costellazione della Vergine corrisponde a La Spiga. Inserita all’interno dei Patrimoni dell’Umanità Unesco, è un luogo molto importante anche perché per quasi mille anni è qui che sono stati incoronati tutti – eccetto uno – i re di Francia. Eretta dove vi erano altre chiese, la prima risale al IV secolo d.C., ma nel tempo è stata sottoposta ad alcuni interventi di restauro: il via ai lavori di quella attuale risale al 1211.

La cattedrale di Reims è bellissima è dotata di tre portali arricchiti di statue di dimensioni diverse, ha un portale centrale che è dedicato alla Vergine Maria. Al suo interno vi sono suggestivi arazzi e dipinti pregiatissimi.

La Cattedrale di Reims in Francia

Fonte: iStock

La bellezza della cattedrale di Reims

La cattedrale di Rouen

Ci spostiamo nella scia della costellazione, dove incontriamo alcune stelle dal luccichio più debole ma non per questo meno affascinanti. Qui troviamo la cattedrale di Rouen, in Normandia: grande e bellissima, è arricchita da alcune torri imponenti, basti pensare che la Tour Lanterne ha la guglia che si è piazzata al terzo posto di quelle più alte in Europa. Anche questa cattedrale è stata eretta al posto di precedenti edifici religiosi e la sua realizzazione ha preso il via nel 1145. Si tratta di un favoloso esempio di diversi stili di gotico, al suo interno vi è anche una Cappella della Vergine. Merita assolutamente una visita e poi anche un approfondimento nella bellissima serie di dipinti (più di trenta) realizzati da Claude Monet.

In Francia la cattedrale gotica di Rouen

Fonte: iStock

La cattedrale di Rouen in Francia

La cattedrale di L’Epine

Siamo nel dipartimento della Marna e, sempre seguendo la scia della nostra ideale costellazione della Vergine, incontriamo a L’Epine una cattedrale in stile gotico fiammeggiante. La sua realizzazione ha preso il via tra il 1405 e il 1406 e si è conclusa nel 1527. Legata a questo edificio è la statua della Vergine con il Bambino Gesù, che si dice sia stata trovata da dei pastori in un rovo ardente. Fa parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità Unesco.

La cattedrale di Chartres

A nord ovest, nel dipartimento dell’Eure-et-Loir, vi è Chartres con la sua meravigliosa cattedrale che corrisponde alla stella Galla. Si tratta di un edificio religioso che è stato innalzato su quello precedente, che è stato distrutto da un incendio nel 1194. È stata sede di un’importante e storica eccezione, infatti qui – e non a Reims come era solito accadere – è stato consacrato un re: Enrico IV. Un altro aspetto peculiare deriva dal fatto che ha un’enorme superficie di vetrate che ammonta a circa 2600 metri quadri.

Il fascino della cattedrale di Chartres

Fonte: iStock

Il fascino della cattedrale gotica di Chartres

La cattedrale di Amiens

Ci spostiamo ad Amiens, con la stella Zeta della costellazione della Vergine. Questa città si trova nel dipartimento della Somme, nell’Alta Francia, e ha il primato di essere la più grande delle cattedrali presenti nel Paese dal momento che si estende su oltre 7mila metri quadrati di superficie. Oltre a questo va segnalato che è stata inserita nei patrimoni dell’Umanità. Voluta dal vescovo Evrard de Fouilloy, i lavori sono iniziati nel 1220 e la chiesa è giunta sino a oggi custodendo il suo patrimonio di sculture.

Cattedrale di Bayeux

Arriviamo alla stella Epsilon e giungiamo anche al la cittadina di Bayeux, in Normandia, dove vi è una cattedrale che è stata eretta nel 1077 e al suo interno si trovano anche elementi romanici. Da segnalare la presenza di due capitelli istoriati normanni e di affreschi che sono databili al XV secolo. Uno scrigno di bellezza.

La cattedrale gotica di Bayeux

Fonte: iStock

Bayeux, la sua cattedrale in stile gotico

Le cattedrali che compongono le ultime stelle: Evreux, Etampes e Laon

Le ultime tre cattedrali che vanno a comporre la costellazione della Vergine sono quelle di Evreux, Etampes e Laon.

Evreux si trova in Normandia e la costruzione della sua cattedrale è stata iniziata nel 1220, è un bell’esempio di diversi stili di architettura gotica che qui si mescolano alla perfezione. Etampes, nella regione dell’Ile-de-France, ha una chiesa parrocchiale realizzata tra il 1130 e il 1160 e se, da una parte, è un bell’esempio di gotico, presenta anche aspetti tardo romani. Infine, Laon, nella regione dell’Alta Francia, ha una cattedrale realizzata tra il 1150 e il 1180 che si trova nel centro cittadino e su un rilievo. Una delle peculiarità è data dalle sue vetrate trasparenti.

La Cattedrale di Laon

Fonte: iStock

La Cattedrale di Laon in Francia

Perché la costellazione

Ma perché è stata riprodotta la costellazione della Vergine? Questa sorta di proiezione sul territorio, che va a sancire un simbolico legame tra cielo e terra, grazie a edifici meravigliosi, è davvero affascinante e potrebbe avere una spiegazione.

Il collegamento, naturalmente, è di tipo religioso: infatti il legame tra dove sono stati posizionate le cattedrali e gli astri è dovuto al fatto che si ritiene l’Universo sia un’opera di Dio. E così, questo viaggio lungo un’ipotetica linea che collega le cattedrali le une alle altre, ci ha permesso di tracciare la costellazione della Vergine, attraverso alcuni edifici maestosi e bellissimi.

Categorie
Europa Interviste Rimini Spagna Viaggi viaggiare

La Spagna al TTG di Rimini 2024, le novità

Blanca Pérez-Sauquillo López è stata nominata direttrice dell’Ente Spagnolo del Turismo e Console aggiunto presso il Consolato Generale di Spagna a Milano ed è tra i nuovi responsabili di Turespaña che, dal 1° settembre 2024 dirigono nove delegazioni estere. Sono tutti funzionari esperti nel settore turistico chiamati, secondo i principali obiettivi di Turespaña, a incrementare la domanda internazionale di qualità in Spagna e a identificare e attrarre un turismo che contribuisca alla sostenibilità della destinazione.

La road map generale stabilisce le seguenti linee strategiche: sostenibilità sociale, intesa come miglioramento della coesione territoriale agendo sulla distribuzione dei flussi turistici, sostenibilità ambientale come attributo del marchio turistico Spagna e sostenibilità economica, cioè promozione dell’offerta di maggior valore aggiunto e attrazione di turisti con elevata spesa media. SiViaggia l’ha intervistata alla vigilia del TTG di Rimini dove si presenta per la prima volta al mercato turistico italiano.

Gli italiani amano molto la Spagna, da sempre: come se lo spiega?

La Spagna è un Paese che si è sempre contraddistinto per essere una meta ospitale e accogliente. Inoltre, l’industria turistica ha un peso molto importante nell’economia e, per il suo carattere trasversale, penetra in modo indiretto praticamente in tutti i sottosettori di attività, rendendosi così molto presente ed essendo un’attività altamente professionale. D’altra parte, la Spagna è una delle mete più sicure al mondo, un aspetto fondamentale per qualsiasi viaggiatore. A questi fattori si aggiunge uno stile di vita in cui condividiamo molte cose con gli italiani, dalla dieta mediterranea alla nostra cultura di vivere all’aria aperta, grazie al bel tempo, o al nostro carattere allegro e appassionato.

Park Güell Barcellona

Fonte: iStock

Il famoso Park Güell a Barcellona

Com’è cambiato il turismo in Spagna nel corso degli anni?

Il turismo in Spagna ha subìto un importante cambiamento dal suo sviluppo iniziale negli Anni ’60 fino ad oggi. All’epoca, la Spagna si presentava al mondo come una meta “esotica” per trascorrere le vacanze estive, stiamo parlando del periodo del “Spain is different”, in cui venivano valorizzati luoghi comuni e stereotipi che attraevano soprattutto viaggiatori europei, attratti da un clima eccellente e da prezzi molto competitivi. Oggi, la Spagna continua a essere una meta leader per le vacanze, ma la nostra proposta di valore si è evoluta. Competiamo in qualità, non in prezzo, con altre destinazioni mediterranee e offriamo molto di più rispetto a mare e sole. Siamo una meta per vivere esperienze memorabili tutto l’anno, in cui l’offerta di svago culturale ha un peso specifico, integrata da proposte di enoturismo e gastronomia di primo livello e da opportunità per godere della natura in un Paese con uno dei maggiori patrimoni protetti d’Europa. Non solo ci visitano europei, ma anche persone provenienti da tutto il mondo; quindi, la nostra offerta si è adattata ai gusti e alle preferenze di quei viaggiatori provenienti dai Paesi asiatici. Perché, anche se molte cose si sono trasformate, la nostra professionalità e la cultura del dettaglio non sono cambiate.

Ora si rischia di avere fin troppi turisti e l’overtourism sta diventando un vero problema, cosa ne pensa?

Credo che il discorso non debba concentrarsi su quanti siano i turisti, ma se i turisti stiano contribuendo o meno a raggiungere gli obiettivi che vogliamo raggiungere. Il turismo è un’attività economica e, in ultima istanza, deve produrre un beneficio per le società in cui si sviluppa. Se le comunità locali non traggono vantaggio, bisogna pensare a modelli alternativi. In questo senso, sia dalle amministrazioni pubbliche sia dal settore privato, dobbiamo cercare di attrarre quei turisti che ci generano maggior valore, non solo in termini economici, ma anche perché il loro comportamento e il loro modo di viaggiare favoriscono una migliore convivenza con i residenti. Si tratta di viaggiatori che cercano destinazioni meno conosciute, che viaggiano fuori stagione e che desiderano vivere esperienze autentiche, partecipando insieme alla popolazione locale, con rispetto. È più un problema di gestione dei flussi che di volume, ma non c’è dubbio che sia una questione complessa che molte destinazioni devono affrontare.

Lanzarote

Fonte: iStock

Lanzarote, bellissimo gioiello delle Canarie

La Spagna ha appena adottato una nuova politica per chi desidera venire anche solo per un giorno, perché?

Immagino si riferisca alla nuova normativa che stabilisce la registrazione dei dati al momento della prenotazione dei servizi in strutture ricettive o noleggio auto che sono state annunciate dal ministero dell’Interno per ragioni di sicurezza e lotta alla criminalità. In ogni caso, al momento l’entrata in vigore di questa normativa è stata rinviata al 2 dicembre e dovremo aspettare per vedere come verrà applicata per poterla valutare meglio.

Qual è la vostra strategia di sostenibilità del turismo?

Come è ben noto, quando parliamo di sostenibilità, tendiamo a differenziare tre fattori diversi: la sostenibilità ambientale (affinché l’attività turistica non disturbi l’ambiente naturale in cui si sviluppa), la sostenibilità economica (fondamentale affinché l’attività imprenditoriale sia redditizia e possa sopravvivere) e la sostenibilità socioculturale (affinché l’attività turistica non trasformi la cultura, le usanze e le tradizioni della società in cui si svolge). Dal ministero del Turismo si sta lavorando a diversi progetti per contribuire a rendere il modello turistico spagnolo più sostenibile in tutti i sensi. A tal fine, la gestione dei fondi europei Next Generation si è sviluppata attorno a un piano basato su due assi fondamentali: la digitalizzazione e la sostenibilità. Questo aspetto si canalizza in progetti orientati sia ai modelli di governance delle destinazioni turistiche sia a progetti destinati alle imprese, per promuovere, per esempio, l’efficienza energetica delle attività turistiche o lo sviluppo di proposte ed esperienze turistiche che contribuiscano alla destagionalizzazione o allo sviluppo di un tessuto economico in destinazioni e territori in fase di riconversione.

Marbella

Fonte: iStock

Vista aerea di Marbella

D’altra parte, da Turespaña stiamo lavorando sulla conoscenza e sui dati. Ciò che non può essere misurato non può essere migliorato. Così, dal nostro dipartimento di intelligenza turistica abbiamo avviato due nuove indagini per conoscere sia la percezione di sostenibilità dei turisti internazionali che ci visitano sia quella dei residenti, per capire in quali destinazioni e in quali periodi dell’anno la popolazione locale ha una percezione più sfavorevole. Da lì, partirà poi un lavoro congiunto fra amministratori pubblici e l’imprese per trovare una soluzione a questi temi.

Ci sono dei luoghi insoliti della Spagna, fuori dalle solite rotte, che consiglia agli italiani di vedere?

Certamente, le regioni dell’interno della Spagna sono ancora molto sconosciute per il turista italiano. Sto pensando a Castilla e León, Castiglia-La Mancia, l’Estremadura, la Rioja, l’Aragona o la Navarra. Sono territori in cui la ricchezza patrimoniale e culturale è impressionante, la gastronomia è singolare e diversificata e i paesaggi e gli spazi naturali sono incredibili. Penso a luoghi come il territorio di El Matarraña, in Aragona, che viene chiamata la “Toscana spagnola”, alle ciclabili in paesaggi spettacolari come il Deserto delle Bardenas Reales, in Navarra, alla “dehesa” dell’Estremadura dove si alleva il maiale iberico, o alla Valle del Jerte, con i suoi ciliegi in fiore che evocano paesaggi di altre terre.

estremadura-castello-medellin

Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

Il paesaggio dell’Estremadura con il castello di Medellín

Cosa annunciate di nuovo al TTG di Rimini quest’anno e cosa vi aspettate da questa fiera?

In questa fiera speriamo di avvicinare il pubblico e i professionisti a quella Spagna più sconosciuta, a quei territori inesplorati o a proposte fuori stagione alta e singolari in regioni più popolari come le nostre Isole Canarie o Baleari, destinazioni con un’offerta squisita oltre al sole e al mare, con eccellenti esperienze per godere dell’aria aperta e della natura, della gastronomia, dell’enoturismo. Chi non vorrebbe assaporare un vino vulcanico o imparare a fare un formaggio tradizionale dell’Isole Baleari? Vi aspettiamo!

Categorie
Croazia Europa Notizie Rimini Viaggi viaggiare

La Croazia al TTG di Rimini 2024, cosa c’è di nuovo

L’Ente Nazionale Croato per il Turismo anche quest’anno riconferma la propria presenza alla fiera TTG Travel Experience di Rimini, il principale mercato del turismo B2B in Italia. Viviana Vukelić è direttrice dell’Ente in Italia e l’abbiamo interpellata per sapere come procedono gli afflusi turistici nel suo Paese e quali sono gli asset sui quali la Croazia ha intenzione di puntare per la prossima stagione

Ci può dare qualche numero sul turismo in Croazia?

La nostra stagione turistica è ancora in corso. Secondo i dati del sistema eVisitor, al 31 agosto 2024 in Croazia sono stati raggiunti 16,9 milioni di arrivi e 89,4 milioni di pernottamenti ovvero il 4% in più di arrivi e l’1% in più di pernottamenti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre in agosto abbiamo ha registrato 265mila arrivi in più rispetto ad agosto dello scorso anno. La nostra intenzione è posizionarci come destinazione sostenibile e desiderabile per tutto l’anno nel Mediterraneo.

Quanti sono gli italiani che ogni anno scelgono il vostro Paese per una vacanza?

L’Italia è uno dei mercati più importanti per la Croazia, si posiziona tra i dieci mercati più forti per provenienza turistica. Quest’anno le loro mete preferite sono state Opatija, Crikvenica, Zara, Spalato, Dubrovnik.

Dubrovnik

Fonte: iStock

Dubrovnik, perla dell’Adriatico

Cosa piace agli italiani delle Croazia?

Oltre sole e mare, molti scelgono la natura che comprende le attività preferite dagli italiani come vela e bicicletta, poi la visita del patrimonio culturale e le degustazioni di cibi e vini autentici. C’è un interesse crescente per i servizi nel turismo sanitario.

Cosa annunciate di nuovo al TTG di Rimini quest’anno e cosa vi aspettate da questa fiera?

L’Ente Nazionale Croato per il Turismo anche quest’anno riconferma la propria presenza alla fiera TTG Travel Experience, il principale mercato del turismo B2B in Italia, dal 9 all’11 ottobre 2024 con uno stand di 64 mq al Padiglione C1 stand 235/306. Oltre all’offerta generale, i co-espositori, gli Enti Turistici della Regione del Quarnaro, della Riviera di Crikvenica, la compagnia di navigazione Jadrolinija, il Parco Nazionale dei laghi di Plitvice e le agenzie turistiche/tour operator Amber Travel, ID Riva Tours, Katarina line, l’azienda alberghiera Jadran Hotels & Camps e le cliniche dentali Adria Dental Group presenti sul nostro stand, proporranno i loro prodotti programmi ed eventi.

Laghi di Plitvice Croazia

Fonte: iStock

Il parco nazionale di Plitvice

Questa fiera è importante per la visibilità e per l’immagine del turismo croato nel mercato italiano. Gli obiettivi e le priorità dell’offerta turistica croata è la “destagionalizzazione” attraverso la promozione delle potenzialità del Paese che non offre solo mare, ma anche arte, cultura, turismo all’aria aperta, enogastronomia, turismo sanitario e wellness, turismo attivo, cicloturismo, congressuale, trekking, il tutto accompagnato da una natura bellissima, da aria pulita e da un’attenzione particolare alle tematiche del rispetto ambientale.

Categorie
Africa Cipro Croazia Curiosità Europa Grecia Mauritius Notizie Viaggi viaggiare

Overtourism, ecco l’index che lo misura

L’estate 2024 è stata segnata, nel settore del travel, dal termine “overtourism“. Così, parlandone e riparlandone, abbiamo appreso che questo si riferisce proprio al cosiddetto e finora conosciuto come tale, fenomeno del turismo di massa.

Infatti, destinazioni come Grecia, Croazia, Cipro e persino Mauritius, sono Paesi in cui è vero che il 25% del Pil gode del turismo, ma che oggi più che mai sono quasi vessati dallo stesso flusso di visitatori che da una parte è anche la loro fortuna. L’overtourism, infatti, minaccia l’equilibrio delle grandi città in termini di rapporto tra turisti e residenti, la qualità dell’aria per via di un maggiore inquinamento, nonché la godibilità stessa della vacanza per i viaggiatori che possono trovarsi di fronte a un ingente massa di turisti al punto da non riuscire nemmeno a visitare tutte le attrazioni che si erano dapprima promessi di non perdere.

L’Overtourism Index, cos’è

L’estate appena trascorsa è stata dunque contraddistinta da spiagge affollate e destinazioni dove i viaggiatori erano così tanti da non riuscire per niente a respirare la bellezza e l’atmosfera del luogo: è accaduto a Venezia, a Barcellona e in altre località, come anche a Santorini.

Sviluppato dalla piattaforma Evaneos, che si occupa di viaggi tailor-made, in collaborazione con la società di consulenza Roland Berger, l’Overtourism Index arriva per prendere in esame le varie tipologie di overtourism, analizzando un campione di 70 mete, classificate entro le prime 100 per numero di turisti.

In questa analisi per il tasso di overtourism, ciascuna di queste destinazioni riceve un posto da 1 a 5 in classifica, seguendo quattro criteri: densità la turistica per abitante, la densità turistica per chilometro quadrato, la stagionalità e la sostenibilità. Infatti, anche la sostenibilità come criterio di valutazione è rilevante soprattutto per considerare l’impatto che il turismo ha sulla comunità e sulle infrastrutture quali i trasporti, ad esempio.

Folla, La Rambla

Fonte: iStock

La Rambla piena di turisti a Barcellona

Tra le mete prese in esame, comunque, le conseguenze dell’overtourism sono di 3 tipi: troppi turisti nelle destinazioni di mare, troppa folla nelle capitali europee ed eccesso di viaggiatori nei centri urbani.

Le località di mare presentano infatti un indice medio di 4 su una scala di 5, con circa 3,2 fino a 9,9 turisti per 1 abitante, anche in aree piccole che arrivano a contare però fino a 8.000 turisti per km². Non sono da meno e non destano minore allarmismo anche le primarie capitali europee che vedono arrivare in estate circa il 43% di tutti i turisti dell’anno. Spagna (3,6), Italia (3,6) e Portogallo (3,6) hanno gli indici medi più alti, insieme alla Francia (3,3) durante il solo periodo che va da giugno ad agosto.

Nella top 3 degli indici medi più alti per i centri urbani ci sono invece la Danimarca con Copenaghen (3,8), seguita da Amsterdam (3,7) e Dublino (3,4). Ciò significa che qui i turisti tendono a visitare questi Paesi concentrandosi esclusivamente su una determinata città, tralasciando le altre della regione e i dintorni.

Quali sono le destinazioni in pericolo e quelle ancora “salve”

Le “destinazioni da tenere d’occhio” secondo l’Overtourism Index sono quelle che devono affrontare la sfida di prevedere e adottare misure preventive per gestire il turismo in eccesso. Queste mete mantengono un flusso turistico relativamente bilanciato durante l’anno (24-28%) con una media di 3/5 nell’indice di Evaneos. Tuttavia, poiché crescono in popolarità, è necessario gestire la densità turistica, sia per chilometro quadrato (54-240 turisti/km²) che per abitante (0,8 turisti per abitante). Questi Paesi, con un contributo medio al PIL del 9%, stanno raggiungendo una soglia critica: Marocco, Vietnam, Egitto e Islanda, quest’ultima particolarmente vulnerabile con 5,2 turisti per abitante.

Queste mete vantano anche una vasta estensione territoriale che aiuta a distribuire equamente i visitatori, con densità di 16-80 turisti/km² e 0,3-1 abitante per turista. La stagionalità, compresa tra il 24 e il 28%, contribuisce a evitare il sovraffollamento. Canada, Stati Uniti, Australia e Tanzania rientrano in questo gruppo con punteggi medi tra 1,5 e 2,3.

Con un punteggio di 4,2/5, la Grecia è tra le destinazioni più colpite dall’overtourism, specialmente durante l’estate. A Mykonos e Santorini, l’afflusso eccessivo ha causato disagi per la popolazione locale, con conseguenze come l’aumento dei prezzi, traffico intenso e problemi nelle risorse idriche. Per questo motivo, la piattaforma Evaneos ha deciso di non promuovere più queste isole nei mesi estivi, in collaborazione con le agenzie locali. L’obiettivo è ridurre la pressione turistica, spostando i flussi verso giugno e settembre.

Categorie
Albania Europa Notizie Viaggi

In Albania sta per nascere un nuovo microstato: di cosa si tratta

Secondo fonti ufficiali, l’Albania sta per annettere al proprio territorio, anzi, per creare da zero al suo interno, un microstato simile a quello del Vaticano in Italia. Come riferito dal primo ministro dell’Albania, Edi Rama, infatti, a Tirana si lavora alla nascita di un minuscolo stato autonomo. Ecco di cosa si tratta e il perché di questa iniziativa.

Lo Stato Sovrano dell’Ordine di Bektashi

Nella capitale albanese, sta per nascere un microstato che sarà grande appena un quarto di Città del Vaticano: questa nuova realtà geopolitica, che dovrebbe avere il nome di Stato Sovrano dell’Ordine Bektashi, dovrebbe sorgere al fine di promuovere una versione dell’Islam pacifica, moderata e orientata alla tolleranza.

Bektashi è un ordine islamico sciita sufi, ovvero un ramo di questa ragione che lega una libera interpretazione del Corano a una sorta di misticismo. Appena pochi giorni fa il primo ministro Rama aveva parlato della creazione di questo microstato durante un discorso alle Nazioni Unite, definendosi egli stesso un cattolico non praticante.

Lo stato che dovrebbe nascere avrebbe anche il diritto di emettere i propri passaporti e di avere controllo sui confini, che seguirebbero in questo caso il perimetro dell’agglomerato di edifici religiosi dei Bektashi che già si trovano a Tirana. Edmond Brahimaj (anche conosciuto con il nome di Baba Mondi), leader religioso di questa comunità, ha spiegato che in questo stato non sarà imposta alcuna regola sull’abbigliamento, né sullo stile di vita delle donne o relativo al consumo di alcolici.

s.php.gifDa dove nasce l’Ordine Bektashi

L’Ordine Bektashi ha origine in Anatolia, in Turchia, all’inizio del XIII secolo: nato come un movimento islamico di carattere mistico, pone enfasi sull’introspezione e sulla contemplazione come vie per raggiungere uno stretto contatto con il divino. Oltre a queste caratteristiche, infatti, questo credo ha in sé alcuni elementi tipici  delle fedi pre-islamiche turche. Divenuto in breve tempo l’ordine ufficiale dei Giannizzeri, fanteria dell’esercito privato del sultano ottomano, venne però limitato sin da subito e bandito due volte, nel XVII secolo.

Una volta ordinato all’Ordine di andar via dalla Turchia, questo trovò la sua casa in Albania, culla di un sentimento nazionalista opposto all’Impero Ottomano. Ancora oggi l’Ordine Bektashi ha infatti sede a Tirana e conta poco più del 4% degli albanesi (mentre in tutto il mondo, i seguaci dovrebbero essere tra i 7 e i 20 milioni). Il leader del movimento Baba Mondi ha parlato della decisione di Rama come di un vero e proprio miracolo, affermando che non avrà la pretesa di acquisire ulteriori terreni, sebbene vi siano alcuni possedimenti dell’ordine nella capitale che vennero invece confiscati a Bektashi nel periodo in cui l’ex dittatore comunista albanese Enver Hoxha aveva sancito come illegale qualsiasi religione nell’anno 1967.

s.php.gifD’altronde, in Albania il 40% della popolazione è musulmana sunnita, mentre solo il 14% è cristiana.

La proclamazione del microstato di Bektashi non sarà immediata: occorrerà tempo per lavorare alla stesura di una legislazione che sarà anche valutata e votata dal parlamento albanese. Non solo, per acquisire una certa autorità, il microstato dovrà comunque essere riconosciuto dai Paesi internazionali, molti dei quali però, soprattutto quelli a maggioranza musulmana, potrebbero rivelarsi ostili (e altrettanti potrebbero astenersi dal voto).