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Manchester, dove la propria casa non è mai troppo lontana

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Con più di 200 lingue diverse, Manchester è una vera perla multiculturale della Gran Bretagna.

Non a caso, questa metropoli continuamente in fermento è annoverata fra le migliori città studentesche internazionali del mondo, accogliendo ogni anno oltre 40.000 studenti provenienti da ben 160 Paesi diversi.

Questo angolo d’Inghilterra, situato nella regione sud-orientale del Lancashire, è il luogo in cui la propria casa non è mai troppo lontana!

Nel corso dei secoli in moltissimi hanno scelto Manchester come “casa”. Questo ha permesso la nascita di vere e proprie comunità.
Ne sono esempi quella ebraica di Greater Manchester e quella cinese, le più grandi al di fuori di Londra.

La Chinatown di Manchester è gettonatissima per gli innumerevoli ristoranti e supermercati asiatici e per i tanti eventi che propone, fra sapori vivaci ed esplosioni di colori.
Punto iconico di questo quartiere è senza dubbio il paifang, l’arco situato su Faulkner Street e sotto il quale passa il traffico cittadino; pensate, è stato appositamente costruito in Cina e spedito in 3 container!

Degna di nota è anche Rusholme, area interna di Manchester famosa per il “Curry Mile”, una via illuminata dalle luci a neon e piena zeppa di ristoranti indiani.

La cucina infatti è una delle espressioni dell’anima multietnica di Manchester.
In città si trovano piatti vegetariani, specialità halal, kosher… pietanze di ogni dove, per il piacere del palato e, perché no, anche del portafoglio! Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche.

Se amate le steakhouse, non potete non fare tappa da Hawksmoor.
Situato in un vecchio tribunale d’epoca vittoriana, serve le migliori bistecche di Manchester. Un paradiso per il palato e per gli occhi: l’interno del locale è fedele all’edificio di allora; oltre al parquet originale, è impreziosito da mattoni smaltati di vero gusto.
Qui non solo T-bone e costolette: non mancate di assaggiare le capesante con burro e aglio, le acciughe olandesi e la rana pescatrice grigliata sul carbone.

Da buoni italiani non potete fare a meno della pizza? Affrettatevi allora a prenotare un tavolo da Rudy’s Pizza. E’ considerata fra le migliori pizzerie del mondo, non a caso le code all’ingresso sono all’ordine del giorno; a quanto pare, tutto merito dell’impasto fatto da Rudy con ben 24 ore di lievitazione.
Questo angolo d’Italia è tappa imperdibile per i cultori della pizza napoletana, morbida, col cornicione e piena di condimenti gustosi!
A proposito di Italia… evento da non perdere nel mese di giugno è la Processione in onore della Madonna del Rosario che vede sfilare dal quartiere di Ancoats al municipio cittadino la comunità dei nostri connazionali che vivono a Manchester.

A Manchester, da Napoli e Bangkok il passo è davvero breve: il District, ristorante dal design iper-stilizzato ricavato in una vecchia edicola, propone un menù nouveau-asiatico, con piatti preparati dal famoso chef Ben Humphreys.

‎‎Davvero suggestivo, all’interno, è il cocktail bar, dove sorseggiare drink dai nomi curiosi accompagnati da cubetti di ghiaccio con impresso sopra il logo del Distretto.

Concludiamo l’excursus nella proposta gastronomica di Manchester con El Gato, esclusivo ristorante fusion d’ispirazione spagnola situato a due minuti dal centro città.

Questo locale occupa un intero edificio di tre piani, dove lo chef Simon Shaw, originario dello Yorkshire, serve il meglio della cucina e del vino spagnoli. Sappiate che è quasi impossibile avere un tavolo all’ultimo, se siete interessati a cenare qui affrettatevi a prenotare!

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Finalmente salpa la straordinaria Wonder of the Seas

L’attesa è finita: il 4 marzo ha debuttato la straordinaria nave Wonder of the Seas di Royal Caribbean salpando da Fort Lauderdale direzione Caraibi per poi fare rotta verso Barcellona e Roma.

La nuova ammiraglia, con il suo primo viaggio ufficiale negli Stati Uniti e in Europa, inaugura un nuovo modo di vivere tutta la bellezza di una crociera riservando ai viaggiatori un’esperienza inedita di vacanza e portando a bordo avventure adatte agli ospiti di ogni età.

La Wonder of the Seas splende nei Caraibi e nel Mediterraneo

Avveniristica e da record (è, infatti, la nave più grande del mondo superando la Symphony of the Seas della stessa flotta), la Wonder sorprende i viaggiatori grazie alle sue otto differenti aree, definite “quartieri”, e dona un’incredibile esperienza di navigazione per un vacanza appagante e indimenticabile.

Solo per fare un esempio, la prima Classe Oasis comprende tutti i nuovi servizi e attività come la Suite Neighborhood, il bar a sbalzo The Vue, in posizione panoramica sul ponte della piscina, mozzafiato al tramonto, e la Wonder Playscape, area giochi interattiva all’aperto per i bambini con una vista che lascia senza parole.

Ma non è ovviamente tutto.

Spettacolari sono poi lo scivolo più alto mai realizzato a bordo di una nave, “The Ultimate Abyss“, l’immenso spazio verde del quartiere Central Park e la coinvolgente ed emozionante esperienza del ponte piscina ispirato ai Caraibi.

Gli amanti dell’avventura avranno soltanto l’imbarazzo della scelta e potranno reimmaginare il proprio modo di stare a bordo vivendo emozioni uniche e portando con sé ricordi che non si possono dimenticare.

La nuovissima e incredibile nave Wonder of the Seas mette in evidenza il meglio di Royal Caribbean e rinnova il classico concetto di crociera dando vita a un’idea di vacanza a bordo mai vista prima.

Gli immancabili classici resi ancora più incredibili

Sulla Wonder, il rinomato concetto di “quartiere” della Classe Oasis si mostra arricchito da esperienze inedite e rafforzato dalla presenza di grandi classici resi ancora più incredibili.

Le nuove avventure e i nuovi successi sono ancora più spettacolari a partire dalla Suite Class Neighborhood, l’ottavo quartiere presente solo qui, che offrirà agli ospiti della classe Royal Suite un altissimo Suite Sun Deck in una nuova posizione, dotata di piscina a sfioro, bar, numerosi lettini e angoli per rilassarsi.
Non mancano il ristorante esclusivo Coastal Kitchen, la Suite Lounge e la più grande Ultimate Family Suite per nuclei di 10 persone.

Il Wonder Playscape, l’area di gioco a tema sottomarino, permetterà di vivere un’avventura completamente nuova con scivoli, pareti di arrampicata, giochi, un murale interattivo che si attiva al tatto e puzzle che faranno sbalordire i bambini, e altrettanto incredibile sarà l’esperienza sul ponte della piscina: The Lime &Coconut sarà pervasa da una coinvolgente atmosfera caraibica, con due bar a bordo piscina e musica dal vivo, il trio di scivoli ad alta velocità, The Perfect Storm e il parco acquatico per bambini Splashaway Bay.

Gli itinerari

La nuova nave offrirà differenti formule per vivere la sua straordinaria unicità, grazie a proposte di 7 notti, come quella che da Fort Lauderdale esplorerà i Caraibi orientali e occidentali, facendo tappa in destinazioni quali Cozumel (Messico), Philipsburg (Sint Marteen), San Juan, Porto Rico, per citarne alcune.

A prescindere dall’itinerario caraibico che gli ospiti sceglieranno, ogni percorso di navigazione raggiungerà l’isola privata di Royal Caribbean.

Per crociere di 7 notti nel Mediterraneo, con partenze da Barcellona e da Roma, i passeggeri avranno invece modo di andare alla scoperta di destinazioni iconiche, come, per esempio, Palma di Maiorca e Capri.

Royal Wonder of the Seas

La Royal Wonder of the Seas

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Cambiano le regole per andare in Grecia

Alla Grecia, mancava solo l’abolizione del Plf come ultima misura anti Covid per tornare alla normalità. Ed è ciò che ha appena fatto. Dopo aver eliminato il tampone obbligatorio all’ingresso, dal prossimo 15 marzo, infatti, per viaggiare verso questo Paese tanto amato dagli italiani non sarà più necessario compilarlo prima di arrivare. Era l’ultimo requisito rimasto e anche quello è stato cancellato dalle autorità greche.

Cosa cambia per i viaggi in Grecia

Seguendo la raccomandazione del Comitato di esperti del ministero della Salute della Grecia, nessuno visitatore sarà più obbligato a compilare il modulo di localizzazione passeggeri. Saranno comunque controllati i certificati di vaccinazione.

Inutile dire che l’adozione di nuovi protocolli sanitari porta automaticamente la Grecia in testa alla concorrenza. Anche all’Italia, dove attualmente la compilazione del Plf per chi arriva dall’estero resta ancora obbligatoria.

Le misure che restano

Ciò non significa che con questa mossa la Grecia consideri liberi tutti! Restano ancora in vigore alcune misure, che però non influiscono affatto sulle vacanze di chi decide di andare in Grecia.

Gli alberghi e tutte le strutture ricettive turistiche che hanno più di 50 camere sono obbligati a instaurare una collaborazione con un medico o con una struttura sanitaria, che agisce secondo le indicazioni del ministero per il controllo del Covid che prevede la fornitura di guanti monouso al personale addetto alle pulizie e agli addetti all’area cucina, l’abolizione dell’uso dei guanti per i turisti durante il buffet. Resta obbligatorio l’uso del liquido disinfettante, la rimozione delle tovaglie usa e getta e l’abolizione della pulizia delle superfici con un dispositivo a vapore con temperatura superiore ai 70°C. Tutto questo sarà fatto come disinfezione, solo dopo un caso Covid confermato nella stanza.

Tutto pronto per andare in Grecia

Detto questo, non resta che scegliere la prossima meta greca dove andare, prenotare un volo (se ci seguite regolarmente vedete che pubblichiamo le offerte low cost non appena vengono lanciate) e un hotel o una camera in una casa privata. E non per forza d’estate. Chi desidera regalarsi un fine settimana prima delle vacanze estive può organizzare un “greekend” ad Atene o a Salonicco, per esempio, due mete perfette per la primavera.

Se, invece, v’immaginate già sdraiati sulla sabbia calda di una spiaggia delle Cicladi (o di altre isole greche) allora vi consigliamo di non indugiare e di puntare il dito sulla mappa scegliendo la vostra isola. Se cercate quelle meno note e quindi anche meno frequentate, ecco alcune dritte.

Le isole meno turistiche della Grecia

Tra le isole dove potrete trovare meno folle di turisti c’è Antipaxos, un angolo di paradiso nelle calme acque del Mar Ionio vicino a Corfù e al largo dell’Epiro continentale. Quest’isola è un’opera d’arte color pastello che richiama l’attenzione come una mitologica sirena. Si dice che il Dio del mare, Poseidone, la creò come nido d’amore per la futura moglie, la ninfa Anfitrite. Nessuna automobile, nessun rumore, nessuno stress. Qui sarete soli con il vostro asciugamano e le spiagge di ciottoli bianchi o di sabbia vellutata tutte per voi.

Altra meta è Lipsi, nel Mar Egeo, non è uno bensì 24 isolotti da sogno (e protetti) dove fuggire. Un piccolo arcipelago dove isolarsi ritrovandosi in spiaggia completamente soli, tra insenature nascoste e grotte incredibili.

E poi c’è una minuscola isola a pochi minuti dalle coste di Creta, nel Mar Libico, che si chiama Chryssi e che significa “oro”. Un piccolissimo paradiso con acque tropicali, dune di sabbia battute dal vento e una foresta protetta di ginepri. Per passare il tempo basta fare il giro dell’isola (solo 4 chilometri di circonferenza). Qui non servono troppi abiti né scarpe e neppure il cellulare. La vita su Chryssi è tornata alle origini: niente acqua corrente, niente ombra, niente servizi, solo la natura greca, in tutto il suo splendore.

lipsi-grecia

L’isola di Lipsi, nelMmar Egeo, in Grecia

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Il villaggio Svizzero che profuma di fiori e farina

Incastonato tra i paesaggi idilliaci e incontaminati della Valle Onsernone, considerata la più selvaggia di tutta la Svizzera, passando tra risalti, paesaggi isolati e strutture antiche e abbandonate, si arriva a Vergeletto, un piccolo e delizioso villaggio abitato solo da 64 persone.

Le poche case in pietra che si affiancano una all’altro si palesano come una poetica visione, la vita che pullula all’interno dei boschi della valle fatta di flora e fauna selvaggia, qui lascia spazio a quella umana che scorre lenta, secondo tradizioni antiche e secolari.

Vergeletto: la patria dell’anima e della farina

Situato proprio sotto il grazioso laghetto alpino di Salei, raggiungibile imboccando i sentieri montani, questo villaggio si palesa davanti agli avventurosi, abituati ad attraversare la natura e null’altro per chilometri, come un miraggio. Lontano dai sentieri più battuti dal turismo, Vergeletto è un luogo appartato, selvaggio e incontaminato, dove la vita scorre seguendo i ritmi scanditi dalla natura.

La visione è idilliaca e sicuramente inedita, eppure a guardare Vergeletto non si può non desiderare di tornare ancora, e a guardare le fotografie che lo ritraggono il motivo sembra piuttosto intuibile. Sembra quasi di poterla attraversare quell’atmosfera silenziosa e surreale in cui tutto è rimasto sospeso nel tempo e nello spazio. Un luogo in cui è possibile dare voce alle emozioni e ascoltarle, data l’assenza di traffico, caos e disordine che contraddistinguono i giorni della società contemporanea. Un luogo dell’anima, come lo ha definito lo scrittore Max Frisch.

Ma Vergeletto è anche il luogo che profuma di mais e pop corn, di farina. Non una qualsiasi ma quella di quella bóna, oggi diventata una preziosa testimonianza del tempo passato nonché ingrediente strategico e speciale per le preparazioni di birre, biscotti, torte e gelati.

Vergeletto e la farina bóna

Come un antico scrigno volto a conservare un prezioso tesoro, così è Vergeletto. La memoria degli anziani, che vivono ancora nel villaggio, è preziosa, sono loro i custodi di questa antica preparazione. La testimonianza più antica della produzione della farina bóna risale agli ultimi decenni del 1800.

Una preparazione, questa, che rischiava di essere perduta per sempre durante gli anni ’60 dello scorso secolo a causa dei cambiamenti delle abitudini alimentari e dell’assenza dei mugnai. A partire dagli ultimi anni del 1900, però, anche a seguito della ristrutturazione del mulino di Loco, la memoria dell’antico prodotto è tornata in auge e Vergeletto ha ricominciato la sua produzione.

L’impegno dei mugnai per la produzione di farina di mais è forte del ricordo di Nunzia Terribilini, la donna alla quale è attribuita l’idea di tostare il mais fino a che almeno un terzo dei chicchi non scoppiassero. Ora sono gli abitanti della Valle Onsernone a dover continuare quel lavoro iniziato tanti anni fa, lo stesso destinato a essere tramandato da generazioni.

Così ecco che un viaggio a Vergeletto si trasforma, come per magia, in un’avventura che attraversa il tempo e lo spazio, che permette di entrare nelle viscere della natura incontaminata e da questa lasciarsi accarezzare, che consente ai viaggiatori di esplorare tradizioni antiche e straordinarie. Pronti a partire?

Vergeletto

Vergeletto

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La migliore birra si beve su un pub in cima a un palazzo di Dublino

C’è chi si mette in viaggio seguendo il cuore e i suoi comandamenti, per provare nuove esperienze sensoriali e ricche di emozioni. C’è chi lo fa per realizzare un sogno, per perdersi e immergersi in nuove realtà e chi, ancora, per arricchire il proprio bagaglio culturale. Ma c’è anche chi lo fa per bere la migliore birra del mondo in un luogo suggestivo e affascinante, dinamico e frizzante, che regala una delle viste più spettacolari di sempre.

Un luogo che sembra appartenere all’immaginario della fiction e che invece è reale, ed è facilmente raggiungibile da tutti i viaggiatori che hanno in mente di andare Dublino.

La capitale dell’Irlanda si sa, è la patria della birra, non una qualsiasi ma quella che è diventata il simbolo di tutto il Paese, stiamo parlando della Guinness. Ed è proprio in città che una nuova esperienza a suon di Guinness è disponibile per tutti i buoni intenditori. Benvenuti al Gravity Bar.

Gravity Bar

Gravity Bar

Il Gravity Bar

Situato in cima a un edificio al numero 8 di St. James’s Gate, il Gravity Bar è molto più di un locale dove trascorrere una tranquilla serata in compagnia o in solitudine durante una vacanza. Questo bar, infatti, rappresenta il cuore e l’anima della cultura della patria della birra, non è un caso che l’epico bar si trovi proprio sul tetto della Guinness Storehouse di Dublino.

Situato al settimo piano della struttura, il locale da fuori sembra quasi somigliare a un’astronave. Una volta entrati al suo interno, invece, è chiaro che quella che aspetta i visitatori una delle esperienze sensoriali più straordinarie per gli amanti dei tour di degustazioni.

Il Gravity Bar è situato in uno dei punti più panoramici e alti di Dublino e la struttura ottagonale garantisce una vista a 360 gradi attraverso le grandi vetrate che si affacciano direttamente su tutta la città. Il panorama si estende dalle montagne di Wicklow, dove l’azienda produttrice di birra si rifornisce di acqua dolce, al Phoenix Park passando per la suggestiva baia di Dublino.

Vista panoramica di Dublino dal Gravity Bar

Vista panoramica di Dublino dal Gravity Bar

Dentro il cuore della birra

Un viaggio a Dublino può trasformarsi in un altro viaggio, sensoriale, quello che si snoda all’interno di un edificio in cui è possibile attraversare e assaggiare la storia, la cultura e il sapore della birra. Dopo un tour all’interno della Guinness Storehouse di Dublino, che porta i visitatori alla scoperta dei processi di produzione e dei lavori dei maestri bottai, si sale fino all’ultimo piano dove è situato il luogo perfetto per sorseggiare la birra scura mentre si contemplano alcuni dei luoghi più belli della capitale irlandese.

Il Gravity Bar è un punto di riferimento per tutti i cittadini di Dublino. Inaugurato negli anni 2000, un ventennio dopo ha investito in un’importate ristrutturazione riaprendo i primi giorni di marzo del 2020. A causa della pandemia, però, questo meraviglioso locale con vista non è stato accessibile a tutti per quasi due anni, almeno fino a oggi.

Perderselo è davvero un peccato. Chi ha voglia di brindare con una pinta scura? Se avete in mente un viaggio a Dublino non dimenticate di prenotare un posto al Gravity Bar tramite il sito web della Guinness Storehouse, il locale potrebbe essere piuttosto affollato.

Gravity Bar

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Edimburgo, la città dei Festival

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Edimburgo, meravigliosa capitale della Scozia, è una città affascinante e imperdibile, dove la storia che si respira fra i vicoli acciottolati della Old Town e le costruzioni georgiane della parte nuova incontra la modernità di un centro europeo vivace e multietnico.

Sto per accompagnarvi alla scoperta della ricca proposta culturale della città, scandita non solo dal ritmo delle tradizionali cornamuse.

Pensate, ad attendervi ogni anno ci sono 11 grandi festival, di cui ben 5 in agosto.

Allora… mettetevi comodi e partite con me alla volta di: Edimburgo, la città dei Festival.

Non possiamo non cominciare questo viaggio assieme dall’Edinburgh Festival, che si svolge da giugno ad agosto.

Se siete interessati ai vari eventi della rassegna, il consiglio è quello di prenotare alberghi o ristoranti in anticipo: la città è letteralmente presa d’assalto durante il festival, che si compone di 7 imperdibili appuntamenti, fra cui il Military Tattoo, il Fringe Festival e l’International Film Festival.

Il Military Tattoo è il più grande spettacolo al mondo di bande musicali e parate militari; un evento atteso ogni estate sul piazzale davanti al Castello di Edimburgo e da vedere almeno una volta nella vita.

Più di 1000 artisti – fra musicisti, suonatori di cornamusa, percussionisti di tamburi, ballerini e cantanti -, tutti riuniti in uno show straordinario.

Non mancate di ammirare le esibizioni dei Massed Pipes and Drums e della Massed Military Bands: uscendo dal portone del castello, intonano con le cornamuse tipiche melodie di battaglia dei reggimenti scozzesi; uno spettacolo emozionante, chiuso ogni sera dai fuochi d’artificio e dal pubblico che canta all’unisono la canzone della tradizione scozzese “Auld Lang Syne”.

L’Edinburgh Fringe Festival è il più grande raduno mondiale di artisti: ogni anno propone 15.000 esibizioni, con 700 compagnie e 12.000 partecipanti… 1500 spettacoli al giorno, 24 ore su 24, in 200 spazi differenti della città…

Caratteristica del Fringe Festival è che la maggior parte degli spettacoli avviene per strada, un’occasione unica per scoprire e vivere da vicino le bellezze della capitale della Scozia.

Altra caratteristica è la totale assenza di direzione artistica: il Festival offre a chiunque la possibilità di esibirsi e di proporre il proprio estro artistico, dalla satira ai testi classici, al musical.

Altro appuntamento imperdibile dell’Edinburgh Festival è l’International Film Festival, famoso per un primato: quello di trasmettere più pellicole al mondo senza alcuna interruzione.
Storicamente, si tratta del terzo festival cinematografico nato in Europa, dopo quello di Cannes e quello di Venezia.

La prima edizione risale al 1947; all’inizio proiettava esclusivamente documentari, oggi invece propone film internazionali, lungometraggi di animazione, video musicali e cortometraggi.

Ma non solo Edinburgh Festival: da non perdere a Edimburgo è l’Hogmanay, il Capodanno della capitale: 3 giorni di festa, dal 30 dicembre al 1° gennaio, che animano le vie della città, con appuntamenti musicali adatti a tutta la famiglia.
Si inizia il 30 dicembre quando la Processione delle Torce infiamma il centro storico con un suggestivo fiume di fuoco.

La giornata clou del festival è ovviamente quella del 31: scatenatevi sotto al grande palco, davanti al castello di Edimburgo, al ritmo delle esibizioni live di cantanti e DJ di fama internazionale.

Ma non è tutto: nell’attesa della mezzanotte, perdetevi nelle tante piazze della città fra spettacoli performativi e concerti di vario genere. Ce n’è davvero per tutti i gusti!

Se poi non ne avete abbastanza… il 1° gennaio l’appuntamento è con il Loony Dook, tuffo di rito nelle acque gelide del fiume Forth, a South Queensferry, appena fuori Edimburgo; non prima, però, di aver fatto una capatina sulla High Street alla Dookers Parade, parata che chiude i festeggiamenti.

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Questa estate puoi fare un tour tra concerti in Gran Bretagna, gratis

C’è chi è disposto a volare dall’altra parte del mondo pur di ascoltare le proprie band del cuore o partecipare ai festival più suggestivi e iconici di sempre. Ed è proprio a queste persone che oggi ci rivolgiamo con quella che ci sembra essere l’offerta di lavoro dei sogni. La piattaforma di biglietti Skiddle, infatti, sta cercando un festival reporter disposto a girare tutta la Gran Bretagna questa estate partecipando a 13 grandi manifestazioni musicali nel Paese.

In viaggio per la musica

C’è chi si mette in viaggio per raggiungere le meraviglie naturali del mondo, quelle che portano la firma di Madre Natura, e chi invece per ritrovarsi al cospetto delle grandi opere architettoniche costruite dall’uomo. Ma le avventure di viaggio sono mosse anche dagli interessi personali, dalle emozioni, dalla voglia di vivere nuove esperienze che passano per le tradizioni, le culture e tutti i sensi. Passano anche per la musica, per i festival e i concerti.

Sono migliaia le persone che ogni anno si mettono in volo per raggiungere villaggi, paesi e città e assistere ai festival locali, eventi canori dove non solo è possibile ascolta buona musica, ma si può respirare un’aria culturale internazionale, frizzante e piena di energia.

Tra i luoghi più frequentati e celebri in questo senso, non possiamo non menzionare la Gran Bretagna. È proprio nel Paese che sono conservati i luoghi storici e iconici legati a questo mondo, palchi straordinari che hanno ospitato i Big della musica come i Beatles, i Radiohead, i Muse, i Pink Floyd, Jimi Hendrix, i Depeche Mode e molti altri ancora.

Ma la Gran Bretagna è anche il luogo dei festival straordinari dove ogni anno, sotto i palchi, si riuniscono migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. Ed è proprio lì che potrete andare se sarete scelti come festival reporter da Skiddle quest’estate.

Pagati per vedere concerti: come funziona il lavoro dei sogni

Se l’idea di fare un tour tra i festival musicali più iconici della Gran Bretagna vi entusiasma, allora non potete lasciarsi sfuggire questa opportunità. Si tratta di un lavoro in piena regola dato che la piattaforma di biglietti Skiddle paghera alla persona selezionata £ 7.500. La richiesta è quella di partecipare a 13 grandi eventi che si terranno questa estate nel Regno Unito ogni fine settimana.

Il candidato ideale, neanche a dirlo, deve essere un appassionato di musica, pronto a lanciarsi in questa avventura da maggio ad agosto, disposto a spostarsi da una parte all’altra del Paese per raggiungere i luoghi dei festival. In cambio è richiesto di creare dei contenuti multimediali che verranno poi caricati sulla piattaforma di Skiddle per raccontare i momenti più emozionanti e suggestivi dei festival.

Tra gli eventi iconici ai quali si è invitati a partecipare troviamo l’Highest Point a Lancaster, il Dream Valley in Kent, il Parklife a Manchester e l’One Out Fest a Londra. E poi ancora Retro In The Park a Burnley, Kubix in Sunderland, il Bluedot a Macclesfield, il Belladrum a Inverness. Ad agosto si susseguiranno ogni weekend il  Rock The Mote, Kent, il
Garage Nation Outdoor Fest a Londra, il Weyfest e il Creamfields North a Cheshire, l’ultimo di questa lunga serie di festival.

Se volete candidarvi, non vi resta che compilare l’application form sulla piattaforma di Skiddle e prepararvi a fare il pieno di musica. Buona fortuna a tutti!

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Tra divinità, natura e magia: l’isola nascosta della Grecia

Meravigliosa è la Grecia, già destinazione prediletta di viaggiatori e vacanzieri di tutto il mondo, con le sue isole e gli isolotti sparsi per il Mar Egeo e il Mar Ionio. Secondo l’ente del Turismo greco sono circa 6000 i lembi di terra che affiorano dal mare, e che conservano un patrimonio storico, culturale e naturale immenso.

Ed è proprio tra questi che c’è un’isola segreta, quasi nascosta alla stregua di un tesoro prezioso. Essa sorge nel mare Egeo settentrionale, a pochi chilometri dalla linea di confine con la terra di Turchia ed è meravigliosa.

Già meta frequentata dagli appassionati di archeologia, l’isola di Samotracia è celebre anche per la sua Nike, la scultura alata trovata proprio sull’altare dei Grandi Dei nel 1863 e ora esposta all’interno del museo del Louvre a Parigi. Ma è anche l’isola della natura selvaggia, degli scenari lussureggianti e delle cascate. Un’isola da scoprire per innamorarsi, ancora una volta, della Grecia.

Cascate di Samotracia

Cascate di Samotracia

Samotracia, l’isola del Mare Egeo

A Samotracia non ci sono le casette bianche con le finestre blu, non ci sono neanche tutti quei turisti a godere del clima da vacanza perfetta e della movida che le altre isole della Grecia offrono. Ci sono però i tetti rossi, le influenze turche e i balconi in legno che si affacciano dalle case in pietra. Ci sono i massicci montuosi che circondano le spiagge, quelle dalle quali è è possibile raggiungere i boschi e scoprire fiumi, laghi e cascate, piscine naturali all’interno delle quali rigenerarsi e meravigliarsi.

Un vero e proprio paradiso di serenità, un’oasi di pace che ha preso in presto dalla natura i suoi colori più belli per dipingere l’isola intera. Il verde e l’azzurro sono gli assoluti protagonisti di questo scenario incantato, come se gli antichi dei avessero plasmato questo luogo immaginandolo come una dimora paradisiaca in cui vivere eternamente.

Non ci sono locali notturni e discoteche, neanche nei villaggi più turistici. Ma la loro assenza è ripagata dai torrenti, dai fiumi e dalle cascate, dalla natura silenziosa che scandisce i ritmi nuovi del tempi, quelli che scorrono lentamente. Le spiagge sono poche, ma quelle che ci sono bastano a godere della grande bellezza dell’isola.

Samotracia

Samotracia

Cosa vedere e cosa fare a Samotracia

Negli ultimi anni Samotracia è stata scelta come meta di vacanza per un turismo alternativo, hippie e fuori dall’ordinario, ma anche come destinazione per scoprire il perfetto connubio esistente tra storia e natura. L’itinerari sull’isola comincia dal monte Fengari, dalla sua cima per ammirare tutto lo splendore del territorio, per poi scendere tra sentieri e canyon, vallate e gole.

È proprio percorrendo questi sentieri che si aprono davanti allo sguardo degli scenari da fiaba: sono le cascate e le piscine naturali che si trovano sui fiumi Arapis, Platia e Agistros. La più celebre, la cui fotografia è spesso utilizzata per raccontare la grande bellezza di Samotracia, è la cascata Gria Vathra. Qui il paesaggio è in continuo movimento tra salti d’acqua e fruscio delle foglie: uno spettacolo inebriante in cui immergersi e perdersi.

La vita cittadina, o meglio turistica, si svolge a Loutrá. È questo il punto di partenza per la gran parte dei viaggiatori che scelgono di scoprire l’isola. Nonostante la presenza dei turisti, però, la località mantiene la sua intatta atmosfera isolana, quella fatta di cose semplici come taverne, locali all’aperto e passeggiate tra la natura.

Imperdibile è anche Hora, il capoluogo dell’isola, nonché una pittoresca cittadina protetta naturalmente da due falesie che incorniciano una visione idilliaca. Ovviamente, immancabile, è una tappa al Santuario dei Grandi Dei, lì dove si trovano gli enigmi mai risolti, dove è conservato tutto il fascino di culti e riti antichissimi che sembrano fissare un legame eterno e indissolubile con l’isola greca.

Santuario dei Grandi Dei

Santuario dei Grandi Dei

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Le città più soleggiate d’Europa: il nuovo studio

La primavera è vicina e la voglia di sole aumenta sempre di più. Torna la voglia di viaggiare anche grazie all’allentamento delle norme in tutto il mondo, Italia compresa. Ma come sì sa, anche la stagione che sta per arrivare porta con sé condizioni climatiche instabili. Allora dove andare in vacanza se il primo obiettivo è trovare quasi sicuramente il sole? Ce lo svela un nuovo studio.

La nuova classifica delle città più soleggiate d’Europa

A dare una risposta alla domanda: “quali sono le città più soleggiate d’Europa” ci ha pensato Holidu, un motore di ricerca di case vacanze, che ha dato un’occhiata ai luoghi con il maggior numero di ore di sole al mese. A dominare questa classifica sono principalmente città italiane e spagnole. Scopriamo insieme le prime 10 posizioni.

Al decimo posto si piazza l’affascinante Palermo con una media di 340 ore di sole al mese. Non solo bellezza in ogni angolo, ma anche luce e bel tempo quasi sempre. Nona posizione per Granada in Andalusia, città ricca di storia, con un patrimonio artistico-culturale unico nel suo genere, ma anche con tanto sole: una media di 341 ore al mese.

Stessa quantità di ore mensili di sole anche per Las Palmas, capitale di Gran Canaria, una delle isole dell’Arcipelago delle Canarie che si piazza all’ottavo posto. Al settimo, invece, troviamo la Francia con Nizza che vanta una media di 342 ore di sole al mese, ma che è anche il luogo giusto per gustare la dolcezza della vita sulla Costa Azzurra.

Il sesto posto di questa classifica è invece occupato da un’altra realtà spagnola: Valencia, con 343 ore medie di sole al mese, ma anche caratterizzata da bellezza e vivacità. Arriva al quinto posto la siciliana Messina, città che vanta una temperatura media di 18° centigradi, 345 ore di sole mensili, arte, cultura, mare e bellissime vedute.

Quarta posizione per Malaga in Spagna che, pur avendo lo stesso numero di ore di sole mensili di Messina, ovvero 345, ha una temperatura media di 30°. Medaglia di bronzo per una città situata nel sud-est della Spagna: Murcia, sulla Costa Cálida, con 346 ore di sole ma anche uno splendido centro storico e una miriade di spiagge con baie adatte per nuotare.

Secondo gradino del podio per Catania, sulla costa orientale della Sicilia, con 347 ore di sole al mese. Situazione ideale per visitare il centro storico Patrimonio dell’UNESCO, ma anche per ammirare l’attivo e straordinario Etna.

La città più soleggiata d’Europa è una spagnola: Alicante. Situata sulla costa sud-orientale del Paese, sfoggia una media di 349 ore di sole al mese e una temperatura di circa 20 gradi. Insomma, il top della condizione per godere delle sue meravigliose spiagge e le case colorate della sua città vecchia.

Il resto della classifica

Il resto della top 30 continua a essere dominato principalmente da città spagnole e italiane, con un’altra apparizione francese con Marsiglia al 13° posto. Gli unici altri Paesi con città rappresentate sono l’Albania, con Tirana al 16° posto, la Grecia con la sua capitale Atene al 18° posto, la Bulgaria con Sofia al 24° posto, la Svizzera con Zurigo al 25° posto e il Portogallo con Lisbona al 27° posto.

Per l’Italia troviamo Roma al 17°posto, Napoli, Bari e Torino rispettivamente al 20°,21° e 22° posto, Verona al 26°, e Venezia, Milano e Firenze al 28°, 29° e 30° posto.

città più sole europa

Alicante vista dal monte Serra Grossa

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In Svizzera, sulle tracce di Sherlock Holmes

Il nome di Sherlock Holmes continua a ispirare migliaia di persone in tutto il mondo, grazie alle intramontabili avventure nate dalla penna del grande Sir Arthur Conan Doyle. E quando si pensa al detective, la nostra mente vola subito alle atmosfere della nebbiosa Londra di fine ‘800. Ma non tutti sanno che, in realtà, sul finire della sua carriera investigativa ha lasciato traccia di sé anche in Svizzera.

Sherlock Holmes, le cascate dove morì

Ebbene sì, quando Conan Doyle decise di porre fine alla vita del suo personaggio più riuscito, scelse un’ambientazione decisamente d’eccezione. Reduce da un viaggio nel cuore della Svizzera, dove rimase colpito dai panorami mozzafiato, condusse proprio qui il suo Sherlock Holmes nella sfida più impegnativa, quella per distruggere il suo nemico Moriarty. E ancora oggi ricordiamo il paesino di Meiringen come il luogo in cui l’investigatore trovò la morte, gettandosi in spumeggianti cascate avvinghiato alla sua nemesi.

Il piccolo borgo si trova nella regione dell’Oberland, immerso tra le Alpi Bernesi che offrono un paesaggio da favola. Impossibile non innamorarsi della splendida natura che lo circonda, dei rigogliosi boschi che si inerpicano tra le montagne e dei pascoli verdeggianti prese d’assedio da ricche greggi. L’attrazione principale è senza dubbio la cascata Reichenbach, una serie di tuffi scroscianti che si infrangono tra le rocce, in una cornice da sogno. Ad originarla è il torrente Rychenbach, nel tratto che precede la sua unione con il fiume Aar.

Cascata Reichenbach

La cascata Reichenbach

Per poter ammirare da vicino l’incredibile potenza della natura, è possibile usufruire della moderna comodità della funicolare, che conduce sin sulla vetta della cascata, alta ben 250 metri. Quassù, secondo quanto narrato dallo scrittore Arthur Conan Doyle, il suo eroe si trovò a combattere la sua ultima battaglia. Una stella appesa tra le rocce segna il punto esatto in cui sarebbe avvenuto lo scontro finale, lasciando così che la nostra immaginazione prenda il volo davanti ad un panorama da mozzare il fiato.

Panorama Meiringen

Il panorama della cascata Reichenbach

Meiringen, il villaggio svizzero di Sherlock Holmes

Ma la bellissima cascata Reichenbach non è l’unico luogo che ricorda Sherlock Holmes, in questo piccolo angolo di Svizzera. Tutto il villaggio di Meiringen è costellato di piccoli e grandi omaggi al più celebre investigatore mai esistito nella letteratura. Il più suggestivo è il Museo di Sherlock Holmes, inaugurato nel 1991 (in cui ricade il centenario della sua morte) nel seminterrato della piccola chiesa inglese situata nel centro storico del paese. Al suo interno, tanti splendidi cimeli citati nelle opere di Conan Doyle, e non solo.

Sebbene il museo sia davvero piccolino, vi è una meravigliosa ricostruzione (decisamente dettagliata) del salotto vittoriano in cui Sherlock Holmes e il suo fido Watson trascorsero tante ore, impegnati a risolvere i loro misteri. E in un attimo sembra di trovarsi davvero al 221B di Baker Street, dove tutto ebbe luogo. Fuori dalla chiesa, invece, si può ammirare una bellissima statua in bronzo a dimensione reale dell’investigatore. Non mancano piccole particolarità come il caratteristico cappello indossato da Holmes e la sua inseparabile pipa. E c’è di più: sulla statua sono incise minuscole figure che riportano ciascuna ad una delle 60 storie che ebbero proprio Sherlock come protagonista. Un viaggio nel mistero che inizia da qui.

Meiringen Sherlock Holmes

La statua di Sherlock Holmes, a Meiringen