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Nasce l’autorizzazione per viaggiare nei Paesi UE

Viaggiare liberamente in Europa non sarà più possibile, per coloro che provengono dai Paesi per cui non vige l’obbligo di visto. Nasce infatti l’ETIAS, un’autorizzazione che consentirà all’UE di monitorare in maniera molto più attenta gli ingressi nell’area Schengen, ma anche ai turisti di superare le frontiere in modo più agevole, senza troppi ritardi burocratici. Vediamo quando entra in vigore e come funziona nel dettaglio.

Cos’è L’ETIAS

Il termine ETIAS è un acronimo che individua l’European Travel Information and Authorisation System (ovvero il sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi). Da anni se ne parla, ma fino a questo momento non ha ancora trovato realizzazione: promosso dalla Commissione Europea già nel 2016, questo meccanismo è volto a rafforzare i controlli di sicurezza alle frontiere e a gestire il rischio dell’immigrazione irregolare.

Dovrebbe rappresentare un metodo particolarmente utile per verificare l’identità dei viaggiatori a monte, ancor prima della loro partenza, e ridurre così il numero di persone respinte al confine. Il vantaggio, dunque, è duplice: da una parte l’ETIAS è sicuramente un mezzo fondamentale per aumentare la sicurezza interna (e persino la salute pubblica, come questi tempi di pandemia ci hanno insegnato), dall’altra può diventare per i turisti un buon metodo per risparmiare tempo.

Basti pensare alle lungaggini burocratiche cui si può incappare se c’è qualcosa di poco chiaro quando si vuole attraversare le frontiere, anche se si è perfettamente in regola. Ma, come già detto, il sistema – che altrove è perfettamente funzionante, come possiamo vedere con l’ESTA statunitense – ha subito numerosi ritardi e non è ancora entrato in vigore. Le cose stanno però per cambiare.

Quando e per chi diventa obbligatorio

La bella notizia è che l’ETIAS presto inizierà a funzionare. Nella primavera del 2023, e più precisamente a partire dal mese di maggio, i turisti provenienti dai Paesi extra UE per i quali non vige l’obbligo di chiedere il visto dovranno richiedere questa particolare autorizzazione. La sperimentazione, inoltre, dovrebbe prendere il via entro la fine di quest’anno.

A cosa serve l’ETIAS? Il sistema consentirà l’accesso ai Paesi dell’area Schengen (quindi non sono inclusi, ad esempio, Irlanda e Regno Unito), e senza di esso non si potranno varcare i confini europei. Gli Stati che richiedono l’autorizzazione sono i seguenti: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Cechia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Svizzera.

Ma non tutti i turisti sono obbligati a richiedere l’ETIAS. L’autorizzazione servirà per i viaggiatori in arrivo da quegli Stati per cui non è ad oggi necessario presentare un visto. Vi sono dunque Paesi come l’Australia, gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone e anche il Regno Unito.

La lista completa include 63 Stati: Albania, Andorra, Antigua e Barbuda, Argentina, Australia, Bahamas, Barbados, Bosnia e Herzegovina, Brasile, Brunei, Canada, Cile, Colombia, Corea del Sud, Costa Rica, Repubblica Dominicana, El Salvador, Emirati Arabi Uniti, Georgia, Grenada, Guatemala, Honduras, Hong Kong S.A.R, Isole Salomone, Israele, Giappone, Kiribati, Macao S.A.R, Macedonia del Nord, Malesia, Isole Marshall, Mauritius, Messico, Micronesia, Moldova, Principato di Monaco, Montenegro, Nauru, Nicaragua, Nuova Zelanda, Palau, Panama, Paraguay, Perù, Saint Kitts and Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent, Samoa, Serbia, Seychelles, Singapore, Stati Uniti d’America, Taiwan, Timor Est, Tonga, Trinidad e Tobago, Tuvalu, Ucraina, Uruguay, Vanuatu, Venezuela.

Come funziona l’ETIAS

L’ETIAS è una semplice autorizzazione e non un visto, pertanto la procedura per ottenerlo è molto più snella. Non vi è l’obbligo di presentarsi personalmente presso il Consolato del Paese che si vuole visitare, ma è sufficiente compilare un modulo online. I tempi di attesa sono decisamente ridotti: bastano pochi minuti per ottenere il via libera. Fa eccezione il caso in cui dovessero presentarsi problemi durante l’inserimento dei dati, ma è ugualmente garantita una risposta entro 96 ore.

Inoltre, l’ETIAS ha una validità di 3 anni – molto più lunga, ad esempio, del visto Schengen – e in questo lasso di tempo permette ingressi illimitati presso gli Stati dell’area Schengen. Per poter richiedere l’autorizzazione, ci si collega online o da apposita app fornendo un proprio documento di viaggio in corso di validità (come ad esempio il passaporto). Il costo di ogni richiesta è di 7 euro, ad eccezione dei minori di 18 anni e di chi ha più di 70 anni, che hanno la possibilità di ottenere l’autorizzazione gratuitamente.

Come ottenerlo

Quali sono le informazioni richieste per poter ottenere l’ETIAS? I viaggiatori devono inserire il nome e il cognome, la data e il luogo di nascita, la cittadinanza, la residenza, il numero del documento di viaggio e almeno un recapito telefonico o di posta elettronica. Inoltre devono rispondere a domande sul loro livello di istruzione e sulla loro professione, sui membri della loro famiglia, su condizioni mediche particolari, su eventuali condanne penali, su viaggi precedenti in zone particolari (come in aree di conflitto).

Il sistema è completamente automatico: le informazioni inserite vengono vagliate con un’interrogazione alle banche dati delle agenzie europee come l’Interpol e l’Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale. Nel caso in cui non vi sono motivi per respingere la domanda, l’autorizzazione viene immediatamente rilasciata. In caso contrario, le informazioni vengono inviate alle autorità competenti e verificate manualmente.

Una volta ottenuto il proprio ETIAS, si può viaggiare verso tutti i Paesi dell’area Schengen. Per i turisti è sufficiente esibire il documento elettronico durante i controlli alla frontiera. Per i viaggi aerei e marittimi, il controllo è richiesto ancor prima della partenza, per snellire le procedure. L’autorizzazione offre la possibilità di rimanere sul territorio europeo per un massimo di 90 giorni consecutivi in un periodo di 180 giorni: chi ha bisogno di restare più a lungo, dovrà chiedere un visto. In questo periodo di tempo, è possibile girare liberamente in tutti i Paesi dell’area Schengen.

Cosa succede in caso di rifiuto

Come fare se la richiesta dell’ETIAS viene rigettata? Una volta inseriti i dati, sono sufficienti pochi minuti per sapere se la procedura è andata a buon fine. Nel caso in cui la richiesta venisse respinta, sono chiaramente evidenziati i motivi per cui l’autorizzazione è stata negata. Ad esempio, è possibile che il documento di viaggio utilizzato sia stato segnalato come smarrito o rubato, oppure che il richiedente  abbia un rischio elevato di immigrazione clandestina o un rischio epidemico.

Se la domanda viene rifiutata, si può presentare ricorso – o, in caso di errori, modificare la richiesta e presentarla una seconda volta. È possibile che vengano richiesti dei documenti aggiuntivi o addirittura un colloquio in presenza, eventualità considerata comunque piuttosto rara.

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Europa Finlandia Idee di Viaggio Viaggi

Il sole di mezzanotte sta arrivando: la Finlandia non è mai stata così bella

Quando la primavera esplode nei suoi colori e profumi più belli e il sole diventa assoluto protagonista delle nostre giornate, la voglia di evadere e di programmare le prossime vacanze estive diventa più forte che mai. I paradisi terrestri e le destinazioni esotiche sono in cima alle nostre travel wish list, ma non sono questi gli unici luoghi destinati a farci vivere esperienze uniche.

Pensiamo per esempio alla Finlandia e a tutte le meraviglie di questa terra selvaggia, alle sue aurore boreali, al villaggio di Babbo Natale, ai parchi nazionali e alle stazioni sciistiche che ci consentono di vivere esperienze indimenticabili sotto zero. Eppure è in estate che questo Paese mette in scena la sua più straordinaria magia, quella che da sola merita un viaggio, quella che incanta e stupisce.

Stiamo parlando del sole di mezzanotte, quel fenomeno astronomico che si manifesta nelle regioni polari quando il sole non scende mai dietro l’orizzonte permettendoci di vivere giornate luminose, accecanti e uniche. Pronti a viverlo?

La terra del sole di mezzanotte

Con l’estate ormai alle porte è tempo di tornare a programmare tutti quei viaggi che avevamo lasciato in standby, tra questi anche quello che ci porta in Finlandia, nella terra del sole di mezzanotte.

Grazie a questo fenomeno naturale, che si verifica anche nella nazione del nord Europa durante la stagione estiva, è possibile ammirare scenari di incredibile bellezza che incantano ed emozionano. Spettacoli che lasciano senza fiato dati dalla presenza del tramonto che non svanisce mai e che si affievolisce solo con l’arrivo dell’alba, dando vita a nuove luci e colori.

E proprio a partire dal tardo pomeriggio che è possibile osservare quelle mille sfumature di giallo, rosso e arancione che colorano tutto intorno, che tingono tutte le città del Paese, da nord a sud. Non stupisce, quindi, che l’estate sia destinata a diventare il periodo migliore per scoprire e riscoprire alcuni dei più belli paesaggi naturali e incontaminati della Finlandia, illuminati dal sole di mezzanotte.

Finlandia: quando e dove ammirare il sole di mezzanotte

Saune, gite in barca, trekking, escursioni e passeggiate, visite alle città più iconiche e ai villaggi più remoti, esplorare la Finlandia vuol dire entrare in un microcosmo di meraviglie dove la bellezza è assoluta protagonista. Ma se tutto questo non dovesse bastare, ecco che allora la natura è pronta a mettere in scena il suo spettacolo più bello: il sole di mezzanotte.

Durante le giornate estive, infatti, il giorno e la notte annullano tutti i confini che conosciamo e le esperienze diventano ancora più suggestive, accompagnate dalle mille sfumature di rosso.

I luoghi migliori da raggiungere per vivere esperienze al di fuori dell’ordinario sono quelli della Lapponia finlandese. Basterà una passeggiata notturna a piedi per scoprire e riscoprire tutta la bellezza di questa terra selvaggia. Una bellezza valorizzata e celebrata dai feste e manifestazioni che si tengono nella regione durante l’estate, come il Midnight Sun Film Festival e il Festival del folklore Jutajaiset.

Altra tappa imperdibile, da raggiungere seguendo la scia dei raggi del sole, è la suggestiva isola di Seurasaari, un museo a cielo aperto nel distretto di Helsinki dove si tiene ogni anno la tradizionale e vivace festa di mezza estate.

E a proposito della bellissima capitale della Finlandia, anche Helsinki merita di essere scoperta e riscoperta con la luce del sole che illumina tutto intorno, che brilla sui grattacieli, sul porto e sugli edifici, che sparisce brevemente all’orizzonte per poche ore, per poi sorgere di nuovo.

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Europa Francia Idee di Viaggio Marsiglia Viaggi

Ode a Marsiglia: la città più antica e meno francese della Francia

Esistono luoghi che sanno incantare al primo sguardo, che sanno meravigliare e conquistare, che sanno farci innamorare senza neanche bisogno di spiegare. Ce ne sono altri, invece, che necessitano essere compresi, esplorati, ascoltati mentre loro si raccontano generosamente. Che hanno bisogno che le persone si spoglino degli abiti da turisti per indossare quelli da esploratori, perché è solo così che potranno immergersi nelle tradizioni e nelle contraddizioni, nelle culture e nelle storie che appartengono a determinate destinazioni.

Ed è questo quello che chiede Marsiglia, di essere guardata, osservata e vissuta. La città del sole e del mare, quella degli 11 quartieri e dei quasi 900000 abitanti, che non sono solo francesi, ma che provengono da ogni parte del mondo. Che scelgono di vivere in questo luogo affascinante e seducente che con i secoli è diventato crocevia di storie, culture e popolazioni.

Marsiglia è la capitale della Provenza, è la città più antica della Francia. Eppure Marseille, c’est pas la France, dice chi la conosce bene, chi qui ci vive da sempre e tutti quelli che l’hanno scelta per ricominciare. Già perché Marsiglia è la città meno francese di tutto il Paese, eppure è quella che, più di tutte, sa entrare nel cuore.

Marsiglia

Marsiglia

Benvenuti a Marsiglia

I grandi palazzi periferici e gli agglomerati in cemento che si trovano prima di entrare nel cuore della città fanno subito comprendere che Marsiglia non ha nulla a che fare con l’eleganza perfetta che caratterizza le altre città di Francia. Non c’è quell’atmosfera romantica e suggestiva che ha reso celebre nel mondo la Ville Lumière, non ci sono i villaggi attraversati dai canali, né quelli che sembrano usciti da i libri di fiabe. Ma c’è molto altro.

Ci sono le persone che ti accolgono e ti presentano la loro vita, quella scandita da ritmi semplici e altrettanto movimentati, ci sono le storie che affondano le loro radici in secoli lontani e che si palesano tra le strade, le vie, il porto e le barche dei pescatori. Ci sono le strade costiere che si snodano al di là del centro storico e che si aprono su paesaggi magici e suggestivi, sulle corniches che durante i mesi di bella stagione traboccano di sole.

Marsiglia è così ricca e variegata che non può essere spiegata, ma solo vissuta. Il suo stesso patrimonio culturale è un unicum che fonde antico e moderno, passato e presente, storia e religione, architettura imperiale e romana.

No, Marsiglia non è la Francia perché è anche l’Italia, la Spagna e il Portogallo. Perché con gli anni è diventata il punto di incontro di popolazioni, culture e tradizioni. Perché la sua storia secolare di città portuale ha ospitato e incontrato molte altre storie provenienti da tutte le parti del mondo.

Ed è facile qui, mentre si chiacchiera con le persone del posto o ci si siede al tavolo di uno dei tanti ristoranti in città, dimenticarsi di essere nel Paese delle colline della Champagne, dei castelli della Loira, della Tour Eiffel e del Moulin Rouge. Perché tutti qui diventano cittadini di Marsiglia, e diventando cittadini di Marsiglia diventano cittadini del mondo.

Marsiglia

Marsiglia

Nel cuore di Marsiglia

Non aspettatevi grandi attrazioni turistiche a Marsiglia perché la città non vuole affatto diventare una trappola per viaggiatori. Lei è così, nuda e cruda, bella e complicata. È la città delle distese di cemento e del porto, dei ristoranti internazionali e di quelli caratteristici.

È la città della maestosa Cattedrale la Major che si affaccia sul mare e di Notre-Dame-de-la-Garde che veglia dall’alto su tutto il territorio, è la città del vecchio e suggestivo quartiere di Le Panier e del magico Vallon des Auffes, il piccolo paradiso di pesca del 7° arrondissement.

Il suo cuore, neanche a dirlo, è il vecchio porto, quello in cui i Fenici sbarcarono per dare inizio alla sua storia. È qui che inizia Marsiglia, è da qui che partono le strade che portano al centro storico, al grande museo delle Civiltà Europee e del Mediterraneo, al mercato del pesce, ai ristoranti caratteristici e internazionali, alla ruota panoramica e alle stradine che salgono e scendono e che permettono di ammirare il suo volto più autentico.

Vallon des Auffes, Marsiglia

Vallon des Auffes, Marsiglia

 

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Andalusia Europa Posti incredibili Spagna Viaggi

Nel ventre di una roccia esiste un villaggio spettacolare

Meravigliosa è l’Andalusia che ci conquista viaggio dopo viaggio con quel seducente folclore che da sempre caratterizza il territorio, con le affascinanti architetture che rimandano a un passato antico e mai dimenticato, con le tradizioni, le delizie gastronomiche e quei piccoli villaggi che sono chiamati a custodire le storie secolari di chi ha trasformato una terra in pura magia. Eppure, nonostante i numerosi viaggi che ci conducono anno dopo anno, succede sempre che la grande regione autonoma sulla costa meridionale della Spagna non smette mai di stupirci.

Ed è quello che è succede quando si arriva al cospetto di Setenil de las Bodegas, un comune comune spagnolo di 2.977 abitanti dall’aspetto bizzarro e surreale.

Questo villaggio, infatti, è letteralmente divorato da un grande ammasso roccioso che copre case e strade, dando quasi l’impressione di inghiottirle. Ma niente paura, non si tratta di un comune destinato a svanire per sempre per mano della furia della natura, perché quelle case e quegli abitanti, sono lì da secoli, e hanno reso il paese scolpito nella roccia uno dei più belli dell’entroterra andaluso.

Setenil de las Bodegas

Setenil de las Bodegas

Come in una fiaba: il paese nella roccia

La visione è sorprendente, unica e strabiliante: Setenil de las Bodega sembra uscito da un racconto di fiabe, e invece il villaggio nella roccia è reale ed è spettacolare. Per scoprire questo paesino dall’aspetto quasi surreale dobbiamo recarci in Andalusia e più precisamente nell’entroterra della provincia di Cadice.

È qui che, nei secoli, le rive del Guadalporcún hanno creato una grande e profonda roccia che ospita questo paese davvero unico, che lo ingloba a sé, che lo protegge dal vento e dalla pioggia, che l’abbraccia e lo accarezza.

A Setenil de las Bodegas vivono circa 3000 persone. Qui abitanti e turisti che provengono da ogni parte del mondo trovano tutto ciò di cui hanno bisogno: storia, cultura, tradizione e buon cibo, ma anche il caldo sole dell’Andalusia, appena fuori dalle strade principali, e l’ombra sempre perenne delle rocce pronta a fornire ristoro durante la calda e afosa estate.

Le rocce, dicevamo, sono le assolute protagoniste del paese. Qui non ci sono imponenti architetture o attrazioni monumentali, anche se i punti d’interesse non mancano. Ma ad attirare l’attenzione sono le rocce che tagliano a metà i viali e le strade dall’alto, che sovrastano le case, i ristoranti e gli edifici e che occupano intere porzioni di territorio.

Setenil de las Bodegas

Setenil de las Bodegas

Setenil de las Bodegas: cosa fare e cosa vedere

Oltre a essere incredibilmente suggestivo, Setenil de las Bodegas è considerato anche l’emblema e il simbolo del perfetto connubio tra uomo e natura. I primi abitanti del comune andaluso, infatti, hanno creato questo insediamento adattandosi al territorio plasmato già dalla natura, dando vita un villaggio fatto di case ed edifici bianchi ai quali fanno da cornice rocce e cavità. Da una parte troviamo le case incastonate nella roccia viva, dall’altra, invece, quelle che la sovrastano.

Cosa fare e cosa vedere in questo paese dell’entroterra andaluso è presto detto. Le case nelle roccia e le stradine da questa sovrastate fanno parte dell’esperienza stessa della visita. Una passeggiata nel villaggio antico basterà da sola a rendere l’avventura magica e sicuramente unica. Non dimenticatevi di fermarvi nelle numerose botteghe che si snodano sul territorio e che hanno dato il nome al paese.

Tantissime poi sono le chiese e gli eremi che si trovano a Setenil de las Bodegas, tra questi anche quello di San Sebastiano, il Santo al quale il villaggio è molto devoto. Si aggiungono all’attrazione principali anche la fortezza del XIII secolo e la vecchia moschea moresca all’interno della quale oggi sorge l’eremo di San Benito.

Setenil de las Bodegas

Setenil de las Bodegas

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Budapest città Danubio Europa Idee di Viaggio Viaggi

Alla scoperta di Pest, il lato Est del Danubio “blu”

Dicono che Buda sia la zona più bella di Budapest, la Capitale ungherese divisa in due dal Danubio. Dicono che è qui, sulla sponda Ovest del fiume blu, che è nata la città, che è anche il lato più pittoresco perché sviluppato su una collina e perché ci sono i palazzi più antichi, come il Palazzo Reale o il famoso Bastione dei Pescatori, un belvedere sulla collina di Buda dall’architettura inconfondibile, la Chiesa di Mattia, una delle più importanti di Budapest, dove venivano incoronati i re e le regine (come Francesco Giuseppe d’Austria e la moglie Elisabetta, meglio conosciuta come Sissi) ed è sempre qui che si trovano anche i celebri Bagni Gellért, tra gli stabilimenti termali più noti d’Europa.

Perché preferire Pest a Buda

Tuttavia, se volete uscire dai classici circuiti turistici e trovare anche meno folla, allora è a Pest che dovete restare. Non che il lato Est del Danubio sia più moderno, è solo meno antico. Si unì a Buda solo nel 1873 per formare un’unica città, Budapest, appunto, ma la sua storia è molto più antica.

Qui erano nati degli insediamenti celtici e romani e nel Medioevo era già un villaggio molto florido e dedito al commercio.

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Il Palazzo del Parlamento, simbolo di Budapest, è a Pest

I luoghi storici di Pest

Il simbolo di Budapest, la cupola del Palazzo del Parlamento – il terzo più grande al mondo – che viene immortalata in tutte le foto e sulle brochure dell’Ungheria, si trova su questo lato della città. Così come anche la Basilica di Santo Stefano, l’edificio religioso più grande dell’Ungheria.

Questa parte della città offre ampi viali e piazze. Tra le più famose è la piazza degli Eroi, inconfondibile con le sue statue che rappresentano i fondatori del Paese. Insieme all’arteria più importante di Budapest, Andrassy ut, è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

A Pest ci sono splendidi palazzi entrati nella lista dei Patrimoni dell’umanità dell’Unesco. Come il Matild Palace, a due passi da Elisabeth Bridge, uno dei vari ponti, insieme a quello famoso Ponte delle Catene, il primo a unire Buda con Pest (ora chiuso per ammodernamento fino al 2023), che attraversano il Danubio.

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Il Matild Palace, Patrimonio Unesco a Pest

Questo palazzo, oggi un hotel di lusso della Luxury Collection di Marriott, con una “liqueur library” sul rooftop da cui godere di una magnifica veduta sulla città, ha un gemello sul lato opposto della strada e appartenevano entrambi a una famiglia. Uno dei due è stato totalmente rinnovato proprio di recente, in omaggio alla storia di questa città a cavallo tra Oriente e Occidente (agli stucchi in stile austriaco si affiancano sale da bagno con mosaici moreschi), mentre l’altro è in ancora in fase di ristrutturazione.

Pest è molto più grande di Buda (circa due terzi della città) ed è davvero molto varia. Da non perdere è l’antico quartiere ebraico, Erzsébetváros, dove si trova anche la Sinagoga Grande, la più grande d’Europa. Sono riconoscibili le facciate decorate delle palazzine Liberty con i loro cortili e i vicoli interconnessi tra i vari edifici. In quello che era un quartiere sorto nel vecchio sobborgo del XVII secolo, Józsefváros, oggi è pieno di locali ed è frequentatissimo dai giovani.

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Il quartiere ebraico di Pest e la Sinagoga Grande

Pest vs Buda: due a uno

Nella zona di Belváros, considerata il vero e proprio centro di Pest e anche la zona più elegante, con i palazzi in stile Barocco affacciati lungo il Danubio e con vista sulla collina di Buda, si trova il bellissimo mercato centrale coperto di Vásárcsarnok, che può considerarsi uno dei più grandi d’Europa. Oltre ad acquistare artigianato ungherese – camicette ricamate a mano, oggetti di legno intagliato e cappelli di pelo – si può anche fare una sosta gourmet direttamente dai banchi gastronomici, dove provare le specialità locali, dal gulasch (l’originale è quello ungherese) al pollo alla paprika al foie gras (molto meno caro di quello francese).

I “ruin pub” di “Budap-Est”

Infine, è sempre a Pest che si trovano i locali notturni più belli dove fare aperitivi o dove andare dopo cena per tirare tardi. Ce ne sono tantissimi distribuiti lungo il fiume, con tavoli anche all’aperto.

Ma da non perdere sono i veri e autentici “ruin pub“. Letteralmente sono “bar in rovina”, ma in realtà questi locali sono tutt’altro che catapecchie. Semplicemente sono stati ricavati all’interno di edifici lasciati in stato di abbandono. Sembra un po’ di tornare nella Berlino Est degli Anni ’90. Il primo ruin pub è stato il Little Szimpla, divenuto subito famosissimo per il suo stile un po’ decadente. Poi ne nacquero molti altri, la maggior parte dei quali concentrata del quartiere ebraico. In questi locali non si va solo per bere qualcosa, ma anche per guardare un film, assistere a un reading o ad ascoltare buona musica. O a conoscere gli/le ungheresi.

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Il “ruin pub” Szimpla di Budapest

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Europa interrail Notizie Viaggi

Viaggiare in treno per l’Europa pagando la metà

Se c’è un simbolo che rappresenti tutta l’Europa questo è l’Interrail, il biglietto ferroviario che, da cinquant’anni, consente di viaggiare in lungo e in largo per il Vecchio Continente senza barriere.

E, proprio per festeggiare il 50° anniversario di Interrail, si può viaggiare in treno in Europa con uno sconto del 50%. L’offerta è valida sui Pass Interrail Global cha abbiano una validità consecutiva di uno, due o tre mesi e scade il 10 maggio.

Un biglietto ferroviario unico

Fin dalla sua creazione, nel 1972, il Pass Interrail ha trasformato il modo di viaggiare in treno in Europa così come lo conosciamo. Negli ultimi cinquant’anni, è diventato non soltanto un modo di viaggiare, ma un vero e proprio movimento culturale, che ha ispirato generazioni a uscire dalla propria area di comfort e a viaggiare liberamente, seguendo le proprie curiosità. Fare l“Interrail” era diventato rapidamente sinonimo di un’esperienza di viaggio unica.

Quando venne lanciato, il Pass Interrail consentiva ai giovani fino ai 21 anni di esplorare 21 Paesi in treno con un solo biglietto ferroviario ed era pensato come un’offerta speciale per celebrare il 50° anniversario dell’UIC, l’associazione mondiale che raccoglie tutti gli operatori del settore ferroviario. L’obiettivo principale del pass consisteva nel rimuovere le barriere all’esplorazione flessibile di tutta Europa. Dopo il successo del primo anno, il Pass Interrail è diventato un’offerta permanente, che ha poi permesso a oltre 10 milioni di
persone di viaggiare in treno in tutta Europa. Nel corso del suo mezzo secolo di storia, il Pass si è evoluto continuamente, anticipando le esigenze delle nuove generazioni di viaggiatori.

I primi pass, venduti 50 anni fa, offrivano ai giovani viaggiatori un numero illimitato di viaggi e avventure per un mese. Oggi, invece, esistono pass che consentono di viaggiare in treno anche per tre mesi consecutivi fra 33 Paesi e sono accettai da oltre 40 compagnie ferroviarie e di traghetti. Inoltre, già dal 1998, può essere acquistato da viaggiatori di tutte le età, anche per famiglie e senior.

Le mete più belle d’Europa

Il pass consecutivo offre ai viaggiatori in treno libertà e flessibilità, per vedere il meglio che l’Europa ha da offrire, rendendo ogni giorno un’opportunità per esplorarla. Si può passeggiare sulla Promenade des Anglais a Nizza un giorno e il giorno successivo visitare il Colosseo a Roma. Prendere un treno diretto a Budapest per poi salire di nuovo a bordo di una carrozza che porta in Spagna facendo tappa in Svizzera.

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Arriva la nave più grande del mondo, una vera meraviglia

È arrivata nel Mediterraneo la nave più grande del mondo. Dopo essere salpata dal porto d Fort Lauderdale, in Florida, ha fatto rotta verso Barcellona, dove arriverà l’8 maggio, per poi proseguire verso Roma. La Wonder of the Seas è, come dice il nome, una vera meraviglia.

La nuovissima nave di Royal Caribbean International della Classe Oasis supera quella che è stata finora la più grande del mondo, la Symphony of the Seas, della stessa compagnia.

I “quartieri” della Wonder of the Seas

Avveniristica e da record, questa nave sorprende per i suoi otto “quartieri”, uno in più rispetto a quelli delle altre navi della compagnia, e dona un’incredibile esperienza di navigazione per una vacanza indimenticabile.

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La Wonder of the Seas, la nave più grande al mondo

Il quartiere suite è appunto l’ottavo e accoglierà gli ospiti della classe Royal Suite su un ponte privato Suite Sun con una plunge pool e bar, resi speciali da una splendida vista sull’oceano, nonché da altri elementi molto amati dagli ospiti come il ristorante esclusivo Coastal Kitchen, la Suite Lounge e l’immensa Ultimate Family Suite, che si sviluppa su due piani, adatta anche ad ospitare una famiglia di dieci persone e corredata da uno scivolo in-suite, di cinema, karaoke area e ping pong.

I ristoranti a bordo della nave

Dei 40 ristoranti ospitati a bodo della Wonder, uno è davvero unico: The Mason Jar Southern Restaurant & Bar, dove si possono fare brunch e cene fino a tarda notte allietati dalla musica dal vivo e da una pregiata collezione di whisky e cocktail.

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I divertimenti a bordo della Wonder of the Seas

Intrattenimento per adulti

fare una crociera a bordo della Wonder of the Seas sarà una vera pacchia. Oltre al simulatore di surf FlowRider c’è anche The Ultimate Abyss, lo scivolo più alto del mare, ma anche la zip line alta dieci piani. Oltre a ciò, immancabili quartieri straordinari come Central Park, con più di 20.000 piante, e il Boardwalk, che mette insieme il fascino del mare e le attività per tutta la famiglia, tra cui la possibilità di cavalcare una meravigliosa giostra intagliata a mano, guardare un big match o impegnarsi in una competizione presso gli spazi del Playmakers Sports Bar & Arcade.

Per trascorrere le serate, sono ben quattro i “palcoscenici” a bordo della Wonder: aria, ghiaccio, acqua e teatro. Più di cento tra artisti e tecnici danno vita a super produzioni come inTENse, con il primo cast tutto al femminile di aerialistes, high divers, slackliners e altro ancora nell’unico AquaTheater, The Effectors II: Crash ‘n’ Burn, che debutta quest’estate, dove i supereroi high-tech di Royal Caribbean – The Effectors – si scontrano con i loro arcinemici per salvare ancora una volta il pianeta.

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La Wonder of the Seas illuminata di notte

Intrattenimenti per bambini

Le famiglie con bambini troveranno una nuovissima avventura all’aperto, Wonder Playscape, una zona scivoli a tema sottomarino, con pareti da arrampicata e divertimenti interattivi. E in più, l’area Adventure Ocean, mentre gli adolescenti si divertiranno con Social100 e The Patio.

I numeri della Wonder of the Seas

Lunga 362,04 metri (praticamente come la Symphony) e con una stazza di quasi 237 tonnellate (dieci in più della sorella minore), la nuova Wonder of the Seas può ospitare a bordo fino a 6.988 passeggeri e 2.300 membri dell’equipaggio che sui 16 dei 18 ponti riservati ai passeggeri però non si noteranno affatto.

Le crociere della Wonder of the Seas

Per tutta l’estate 2022 la nave navigherà nel Mar Mediterraneo con crociere di sette notti. La nave salperà dal porto di Barcellona per le tappe successive a Palma di Maiorca, Marsiglia, La Spezia, Roma Civitavecchia e Napoli, per fare poi rotta di nuovo verso Barcellona. E questo fino alla fine di ottobre, quando lascerà di nuovo il Mediterraneo per tornare nel Mar dei Caraibi.

 

 

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La nuova classifica delle spiagge più belle d’Europa

Come ogni anno European Best Destinations, ente della Commissione Ue inserito nella rete Destinazioni europee di eccellenza Eden, ha scelto, tramite i voti di migliaia di viaggiatori, le 22 spiagge più belle d’Europa per l’anno in corso. L’Italia spopola con ben 7 spiagge che risultano fra le preferite dai turisti europei, ma nonostante questo non vince: scopriamo insieme l’intera classifica.

Dalla posizione 22 alla 17, le spiagge più amate dagli europei

Ultima in questa classifica, ma per modo di dire visto che parliamo delle spiagge più belle del continente, è un lido tutto italiano: la Spiaggia del Cauco. Situata in Campania, tra le meraviglie indiscusse della Costiera Amalfitana, si distingue per essere un luogo pacifico e dalla bellezza che toglie il fiato.

Chiamata anche la “Spiaggia degli innamorati” dalle persone del posto, è caratterizzata da sabbia e ghiaia bagnata da un mare cristallino e limpido, con fondale digradante verso il largo. È bene sapere, però, che è possibile raggiungerla solo via mare.

Al 21esimo posto troviamo Laga, una spiaggia situata nella Riserva Naturale di Urdaibai nei Paesi Baschi. Bellissima la montagna Ogoño che si staglia verso l’alto e che regala un paesaggio sublime a un lido già di per sé selvaggio e puntellato di sabbia dorata.

Blanes, un comune spagnolo della Catalogna, occupa il 20esimo posto di questa classifica. In particolare, a risultare la preferita dei viaggiatori è Cala Bona, lido che gli amanti dello snorkeling troveranno un paradiso. È perfetta per le famiglie e anche un ottimo punto di partenza per scoprire altre spiagge e calette segrete.

Torniamo in Italia perché alla 19esima posizione si piazza un vero e proprio spettacolo nostrano: Cala Cipolla. Situata nel territorio di Chia, è un tratto paradisiaco dell’estrema costa sud-occidentale della Sardegna. Un’incantevole lingua di sabbia fine e dorata racchiusa fra due promontori di granito rosa che si allungano verso il mare.

La Spiaggia La Greve Blanche, in Bretagna, si piazza al 18esimo posto della classifica delle spiagge più belle d’Europa per il 2022. Sabbia bianca e fine e acque turchesi fanno credere al viaggiatore di stare alle Seychelles.

Alla 17esima posizione troviamo ancora l’Italia ma questa volta con Cala dei Gabbiani, meravigliosa continuazione naturale della popolarissima Cala Mariolu, sul Golfo di Orosei, che è considerata una delle perle della baia di Chia.

Cala Cipolla sardegna

La meravigliosa Cala Cipolla

Dalla posizione 16 alla 12, veri paradisi europei

Anche la posizione numero 16 della classifica sulle spiagge più belle d’Europa è occupata da un capolavoro italiano: la Spiaggia della Sorgente sull’Isola d’Elba. Detta anche “Acquavivetta”, è un pullulare di piccoli ciottoli bianchi levigati che si trovano incastonati tra le falesie bianche tipiche di questo tratto di costa.

Quindicesimo posto per Playa Cala Sa Boadella in Costa Brava, un vero paradiso della Spagna. Tradizionalmente spiaggia nudista, è famosa per la sua tranquillità e per l’ambiente che ancora si conserva vergine.

Di nuovo una perla italiana, ma questa volta a occupare la 14esima posizione è la Spiaggia dei Cavoli, una delle più famose dell’Isola d’Elba. Si trova in una piccola insenatura e unisce oltre 300 metri di arco sabbioso a dei grandi e fascinosi scogli, in una posizione riparata aperta solo alle correnti di sud-ovest.

Tredicesimo posto per la Spiaggia Agios Konstantinos sull’Isola di Astypalea, in Grecia. Un luogo in grado di soddisfare tutti i viaggiatori in cerca di sole, acque cristalline, ozio, ma anche i turisti sportivi, grazie a un sentiero escursionistico (8 km lungo la costa) che parte da questo arenile da sogno.

Alla posizione numero 12 si piazza la Calanque d’En-Vau in Francia, un posto perfetto per chi ama la natura, il mare e i percorsi trekking.

Calanque d'En Vau francia

L’incantevole Calanque d’En Vau

Dalla posizione 11 alla 7, spiagge che tolgono il fiato

All’11esimo posto troviamo Porto Katsiki, una delle spiagge dell’Isola greca Lefkada. Passarci una giornata è come vivere un’esperienza incredibile in grado di regalare emozioni come pochi altri luoghi al mondo.

La decima spiaggia più bella d’Europa si chiama Hel e si trova in Polonia. Di forma pressoché circolare, vanta una sabbia molto chiara e grossolana.

Nono posto per la Spiaggia di Santa Giulia in Corsica che, in 2 km di lunghezza, vanta una laguna turchese dalle acque cristalline e sabbia color bianco neve. Circondata dalla macchia mediterranea e da rocce granitiche, si affaccia sull’arcipelago delle Isole Cerbicales, classificato come riserva naturale.

Ottava posizione per Elafonissi, un’isoletta situata vicino alla costa sud-occidentale dell’Isola di Creta, in Grecia, che regala una spiaggia bianca ricca di sfumature rosa.

Settimo posto per un’altra inconfondibile meraviglia Italiana: la Baia delle Zagare in Puglia, una delle spiagge simbolo del Gargano nella zona di Vieste. Qui alte scogliere bianche e due faraglioni di roccia calcarea scolpiti dal vento rendono il paesaggio davvero irresistibile.

spiaggia di elafonissi grecia

L’incanto di Elafonissi

Dalla posizione 6 alla 4, capolavori della natura europei

La sesta posizione di questa classifica sulle spiagge più belle d’Europa è occupata da Monolia Beach che si trova a un soffio da Lichada, nel nord dell’Evia in Grecia. Manolia è un’isola è verdeggiante con acque turchesi che sfoggia una spiaggia che nel corso del tempo si è guadagnata l’appellativo di “Seychelles della Grecia”.

Quinto posto per Cala Mitjaneta sull’Isola di Minorca in Spagna. Un vero e proprio paradiso, dalle piccole dimensioni, caratterizzato da acque turchesi a 29°C e sabbia incredibilmente fine.

La medaglia di legno, quella del quarto posto, va all’ultima spiaggia del nostro Paese presente in classifica: Cala Goloritzé, una delle più straordinarie insenature italiane che è situata nel territorio comunale di Baunei, nella parte Sud del Golfo di Orosei. Monumento nazionale italiano dal 1995, è raggiungibile solo a piedi o in barca.

Monolia Beach

La superlativa Monolia Beach

Le 3 spiagge più belle d’Europa

Ecco arrivati a scoprire le 3 spiagge più belle di tutta Europa per questo 2022. A guadagnare il bronzo è la Spiaggia di Seixal nell’affascinante Isola di Madeira in Portogallo. Qui sabbie vulcaniche, acque cristalline e incredibili scogliere, donano al visitatore un magnifico paesaggio.

Secondo gradino del podio per Bolonia, in Andalusia, una delle spiagge più belle di tutta la Spagna caratterizzata da sabbia bianca e chilometri di paradiso terrestre.

A vincere lo scettro di spiaggia più bella d’Europa per il 2022 è Porto Santo Golden Beach, situata sull’omonima isola facente parte dell’arcipelago di Madeira, in Portogallo. Un primo posto meritatamente guadagnato grazie ai suoi 7 chilometri di sabbia fine accarezzata da un mare stupendo. È famosa, inoltre, per le virtù terapeutiche della sua sabbia.

Insomma, l’Europa è un vero paradiso per gli amanti del mare, del sole e della natura.

Bolonia Beach spagna

La splendida Bolonia Beach

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La Toscana come la Provenza: i bellissimi campi di lavanda

La Provenza è una peculiare regione situata nel sud-est della Francia e conosciuta principalmente per la varietà dei suoi paesaggi, compresi quelli regalati dai lunghisssimi e profumatissimi campi di lavanda. Una fioritura che attira da sempre milioni di turisti che rimangono estasiati di fronte allo spettacolo regalato da questa pianta.

La buona notizia è che non è necessario volare fino al confine per ammirare questa meraviglia che sboccia. Basta andare in Toscana, una regione italiana che riserva sempre tantissime sorprese.

Le fioriture di lavanda sui Colli Pisani

Dal 12 giugno al 24 luglio sarà possibile scoprire immensi campi di lavanda che prendono vita tra i profili ondulatati dei Colli Pisani. Questa zona, durante questo periodo, offre un panorama ricco di mille sfumature blu e viola tipiche della lavanda, catapultando il visitatore direttamente in Provenza.

Territorio da sempre ricco di campi agricoli che fino a pochi anni fa erano coltivati a grano, in questi ultimi anni sono stati riconvertiti in coltivazioni di lavanda con metodo biodinamico. Tutto questo è avvenuto grazie a un gruppo di imprenditori agricoli che hanno lavorato all’idea di dare vita alla Valle dei Profumi e dei Colori nelle Colline Pisane, trasformando il paesaggio circostante in uno splendido e colorato luogo di attrazione e di riflessione, dove vivere un’esperienza diversa, nel rispetto dell’ambiente.

campi lavanda toscana

Uno dei campi di lavanda nei Colli Pisani

Da queste parti non solo è possibile scoprire splendidi campi di lavanda. Nelle giornate suddette si potranno fare anche altre attività come visite guidate, workshop sull’uso degli oli essenziali, soggiornare in strutture ricettive BIO, assaggiare irresistibili prodotti tipici, fare percorsi panoramici a piedi e in bicicletta, comprendere meglio i meccanismi di distillazione degli oli essenziali e tante altre esperienze.

I benefici del passeggiare tra la lavanda

La cosa particolarmente interessante è che i campi di lavanda non portano solo benefici per gli occhi e per i propri nasi, passeggiarci è anche un facile metodo per disciplinare la mente, migliorare le capacità di concentrazione, aiutare a trovare serenità e buonumore, accrescere la capacità di percepire noi stessi e anche l’ambiente circostante.

Il motivo di tutto ciò è molto semplice: il profumo di questa pianta, il colore blu-viola di cui è forgiata e il panorama circostante, facilitano la connessione con il proprio respiro, i propri passi e il momento presente.

Tutto nella nostra mente si placa e lo spazio che si crea funge da nutrimento energetico per il nostro benessere e la nostra salute mentale, fisica e spirituale.

benefici della lavanda

Passeggiare tra i campi di lavanda toscani

I borghi da ammirare nei Colli Pisani

Una zona ricca di campi di lavanda ma anche di borghi che arrivano dritti al cuore. Basti pensare a Usigliano, un piccolo centro rurale distribuito su quattro colline e impreziosito dalla presenza di numerose Ville, tra cui: Villa Nelli Feroci e Villa Castelli che conserva una cantina interrata e scavata nel tufo.

Bellissimo il Museo delle Attività Agricole con numerosi attrezzi e macchinari agricoli del passato. Ad essere particolarmente interessante è che in questo paesino non ci sono negozi: la popolazione vive a stretto contatto con la natura e il tempo trascorre ai ritmi della tranquillità.

Da non perdere anche Lari, borgo famoso per il suo bellissimo castello medievale che regala una visita stupenda. Oppure Orciano Pisano che si trova immerso tra i profili sinuosi di queste colline. Paesaggi incantati e rilassanti attraversati da numerosi sentieri che permettono di ammirare le terre agricole.

Di origini medievali, è anche la località più importante delle Colline Toscane dal punto di vista paleontologico: nel 2006 è stato rinvenuto lo scheletro di un misticete lungo dieci metri e vissuto tre milioni di anni fa.

L’ultimo borgo che vi consigliamo, ma ce ne sono molti altri, è Santa Luce che si distingue per essere ricco di storia e tradizione. Nel centro storico sono possibili da ammirare i resti del castello medievale, che un tempo dominava tutta la vallata, e la chiesa di Santa Lucia che conserva una pregevole tela quattrocentesca con la Madonna del Bambino.

Lari toscana

Il bel borgo di Lari

Colli Pisani, tra lavanda e altre meraviglie

Le meraviglie di questa zona non sono di certo finite qui. La natura, infatti, regala spettacoli difficili da dimenticare. Oltre alla passeggiata tra le colline tra Casciana Alta e Castellina Marittima, passando da Santa Luce e Orciano Pisano, che regalano campi di lavanda immensi, da scoprire ci sono anche le Cascate del Ghiaccione, così chiamate a causa delle loro acque freddissime.

Sono tre flussi d’acqua (solo due facilmente raggiungibili), e la più suggestiva si chiama il Tonfo degli Ebrei. Si narra che, durante la Seconda Guerra Mondiale, vi furono gettate alcune persone. L’acqua fa un salto di circa 10 metri lungo una parete rocciosa e si riversa in una pozza gelida e profonda dove è comunque possibile fare il bagno (con un po’ di coraggio).

Bellissima anche la Riserva Naturale LIPU del Lago di Santa Luce che si estende per 525 ettari. Un lago situato proprio lungo la rotta migratoria, a tal punto da essere stato testimone di una rapida colonizzazione spontanea di vegetazione palustre e di numerose specie di fauna acquatica.

I sentieri lungo le rive del lago sono arricchiti da una fitta vegetazione che in primavera regala uno spettacolo senza uguali. Tante le attività da poter svolgere: dai corsi di educazione ambientale per giovani e adulti, ai percorsi olistici tra natura e spiritualità alle escursioni e passeggiate nei sentieri della Riserva.

Infine, ma anche in questo caso le meraviglie della natura da scoprire sono davvero tante, chi ama viaggiare in bicicletta può andare dal mare alle colline pisane su due ruote. Un percorso che attraversa diverse meraviglie che non lasceranno di certo indifferenti.

Insomma, dal 12 al 24 luglio i campi di lavanda dei Colli Pisani, e tutta la zona ricca di spettacoli unici, ci aspettano a braccia aperte. Si raccomanda, tuttavia, di non schiacciare con i piedi le piante, non cogliere i fiori, non scavalcare le file di lavanda, non entrare nelle zone interdette, non disturbare le api e indossare pantaloni evitando gonne larghe che potrebbero intrappolare questi importanti insetti.

Fondamentale anche non accedere ai filari con biciclette e moto, non gettare alcun rifiuto nel campo, tenere i propri amici a quattro zampe al guinzaglio e avere a portata di mano dei sacchetti per la raccolta dei loro bisogni, non entrare nel campo dopo una pioggia e, soprattutto, sentirsi completamente liberi.

fioriture lavanda italia

Le meraviglie dei Colli Pisani

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Viaggio tra i Castelli della Baviera

Monaco di Baviera è sostanzialmente conosciuta per due cose: per la birra, a cui è dedicato il celebre Oktoberfest, e per i bellissimi castelli che sorgono nei suoi dintorni, che ispirarono anche Walt Disney. Oggi ho deciso di farvi sognare ad occhi aperti e di portarvi con me nel mondo delle fiabe. Forse Monaco durante l’Oktoberfest perde un po’ la sua atmosfera fiabesca, per assumerne una più folkloristica, ma vi assicuro che in altri periodi dell’anno è la città perfetta per un weekend lungo, dove immergersi nella storia, nella cultura, nell’arte e nello sfarzo che hanno contraddistinto il regno di Baviera per molti secoli. Per organizzare il vostro tour dei castelli bavaresi, il mio consiglio è di usare Monaco come punto di partenza e base dove dormire. Monaco infatti è raggiungibile facilmente da tutta Italia con l’aereo. Chi abita nelle regioni del nord  può valutare di utilizzare la propria macchina per raggiungere la città, passando per il valico del Brennero. Un’altra alternativa è il treno ad alta velocità che collega Milano alla capitale bavarese. Una volta arrivati a Monaco sarà facile muoversi utilizzando la rete ferroviaria regionale e il trasporto pubblico.

I Castelli più belli della Baviera:

  1. Castello di Nymphenburg 

A due passi dal centro di Monaco si trova il castello di Nymphenburg, la residenza estiva della famiglia Wittelsbach, la casata reale bavarese. Il palazzo, costruito in stile barocco, fu commissionato dai principi Ferdinando Maria di Baviera ed Enrichetta Adelaide di Savoia, in occasione della nascita del loro erede Massimiliano Emanuele. Fu completato nel 1675, anche se nel corso degli anni successivi subì alcune aggiunte e trasformazioni. Il castello oggi è aperto al pubblico e ospita anche alcuni musei, come il museo delle carrozze e quello della porcellana. Se avete a disposizione almeno una mezza giornata, merita una visita anche il parco adiacente al castello, esteso su circa 200 ettari. Costruito in stile inglese nasconde al suo interno laghetti, ponticelli e piccoli gioielli da visitare, come l’Amalienburg, un casino di caccia in sfarzoso stile rococò. Il parco è diviso in due da un canale centrale, dove in estate si può fare un romantico giro in gondola. In inverno invece si trasforma in un piccolo lago ghiacciato su cui si può pattinare, giocare a hockey e praticare il curling. Una curiosità: è proprio nel castello di Nymphenburg che è nato Ludovico II, uno dei più discussi sovrani di Baviera che nel corso di soli 20 anni fece costruire tre magnifici castelli tra le valli bavaresi a quasi 1000 metri di altezza.

 

  • Castello di Linderhof

A circa 1 ora da Monaco sorge uno dei più famosi tra i castelli di Ludovico II, il castello di Linderhof, l’unico che sia riuscito a portare a compimento ed eletto a sua dimora prediletta, dove si rifugiava per dedicarsi alle sue passioni: la lettura, l’arte e la musica. Un castello da sogno che si trova proprio dove non te lo aspetti: nel bel mezzo dell’altopiano bavarese, immerso nel bosco e circondato da montagne e vallate. Il castello di Linderhof fu terminato nel 1879 ed è un vero e proprio omaggio di Ludovico II al Re Sole, Luigi XIV di Francia, che il sovrano bavarese ammirava particolarmente. La bianca facciata è in stile barocco e crea un bellissimo contrasto con i colori della natura circostante. Per segnalare la presenza del re venivano posti due pavoni in ceramica a grandezza naturale ai lati dell’ingresso principale. Gli interni del palazzo sono in stile rococò, riccamente decorati in oro a 22 o 24 carati e illuminati da lampadari di cristallo di Boemia. Nella sala da pranzo si trova ancora il tavolo magico, un tavolo a scomparsa che veniva calato al piano inferiore tramite un sistema di carrucole e tornava nelle stanze reali già imbandito di ogni prelibatezza. La sala più bella di tutto il castello è però lo studio del re, con le pareti ricoperte interamente di specchi che creano un gioco di riflessi e l’effetto di un corridoio infinito. Immaginatela illuminata dalla luce delle candele del lampadario in avorio indiano, che sormonta lo scrittoio, e vi sembrerà di essere entrati davvero nel mondo delle fiabe. Una volta usciti dal palazzo non perdetevi una passeggiata nel  meraviglioso giardino che fa da contorno al castello. Qui si trovano fontane, statue e due padiglioni in stile orientale acquistati dal sovrano all’Esposizione Universale di Parigi e di Vienna. Merita una visita il Chiosco Moresco che ospita un trono sormontato da tre pavoni in ceramica, dove il re si rifugiava per dedicarsi alla lettura e sorseggiare il tè. Tra le meraviglie del parco risalta la grotta di Venere, purtroppo chiusa al pubblico per lavori di restauro. È una grotta artificiale con stalattiti e stalagmiti scavata all’interno della montagna e dotata di un sistema di illuminazione elettrica, all’avanguardia per quel periodo storico, che crea differenti tonalità cromatiche.

  • Castello di Neuschwanstein

Dista un paio di ore da Monaco, ma è sicuramente il castello simbolo della Baviera, che ha ispirato Walt Disney per l’ambientazione de “La bella addormentata nel bosco” ed è stato eletto tra i 21 finalisti durante la selezione delle sette meraviglie del mondo moderno. Il castello di Neuschwanstein sorge nei pressi di Füssen, a sud di Monaco, e, come Linderhof, è immerso nella natura a più di 900 metri di altezza. Ludovico II scelse proprio questo luogo perché durante la sua infanzia trascorse lunghi periodi presso il vicino castello di Hohenschwangau, residenza estiva dei suoi genitori, Massimiliano II di Baviera e Maria di Prussia. Se decidete di visitare Neuschwanstein, potete dedicare un po’ del vostro tempo anche a Hohenschwangau, dato che i due castelli si trovano nella stessa località. Visitando gli interni di quest’ultimo provate a immaginare Ludovico II mentre osservava con il grande cannocchiale i lavori di costruzione del castello di Neuschwanstein! Purtroppo Ludovico morì in circostanze misteriose nel 1886 e non riuscì a vedere completato il castello che tanto aveva desiderato. Il castello di Neuschwanstein è raggiungibile con una piacevole passeggiata di circa 30 minuti, ma è presente anche un servizio navetta e il trasporto in carrozza trainata dai cavalli (che personalmente sconsiglio perché non lo trovo sostenibile per gli animali). Se gli esterni in stile gotico colpiscono per la loro atmosfera fiabesca, gli interni lasciano davvero a bocca aperta. Le decorazioni presenti sono infatti un omaggio alle opere del famoso compositore Wagner per cui Ludovico II nutriva una grande ammirazione. Tra le stanze più belle spicca sicuramente la sala del trono, ispirata alla Basilica di Santa Sofia di Istanbul. Nell’abside dorata è raffigurata la figura di Cristo con Maria, mentre ai lati si trovano le figure dei dodici apostoli. Nel progetto iniziale era prevista la costruzione di un trono a baldacchino, che però non fu mai realizzato per la precoce morte del re. Passeggiando per i saloni reali la vostra attenzione verrà catturata dai colori intensi delle decorazioni, dalla sfarzosità dell’arredamento e dai ricchi particolari che fanno di Neuschwanstein un castello unico al mondo. Ma per immergervi completamente nell’atmosfera fiabesca del luogo non dimenticatevi di guardare fuori dalle finestre e lasciatevi cullare dai dolci panorami sul lago e sulle montagne circostanti: solo così vi sembrerà di far parte davvero di una fiaba!