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Le mascherine vanno portate in aereo o no: facciamo chiarezza

Ve lo avevamo accennato poco tempo fa: dal 16 maggio non è più obbligatorio indossare la mascherina in aereo e negli aeroporti dell’Unione europea, ma con alcune eccezioni. A dirlo erano state l’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (Easa) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Subito dopo questa affermazioni, però, è arrivato il chiarimento da parte del Ministero della Salute italiano che prevede regole diverse.

Mascherina in aereo in Italia, è ancora obbligatoria (ma non sempre)

Con una nota diffusa in risposta alle linee guida di Aesa ed Ecdc, il Ministero della Saluto ha specificato che in Italia i dispositivi di protezione saranno obbligatori fino al 15 giugno di quest’anno.

Secondo l’ordinanza firmata da Roberto Speranza, fino a quella data è obbligatorio indossare la mascherina Ffp2 su:

  • aeromobili adibiti a servizi commerciali di trasporto di persone;
  • navi e traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale;
  • treni Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità;
  • autobus che collegano più di due regioni;
  • autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente;
  • mezzi del trasporto pubblico locale o regionale come autobus, tram e metropolitane.

Tuttavia, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, la situazione è un po’ più complessa di quanto si creda, a tal punto che l’obbligo o meno delle mascherine varia a seconda del tipo di volo e della nazionalità della compagnia aerea che lo opera.

La differenza tra i voli nazionali e internazionali

È bene specificare, dunque, che qualsiasi siano le linee guida europee, in materia di sanità prevalgono le norme nazionali. Per questo motivo in Italia l’obbligo resta fino al 15 giugno sui voli la cui tratta preveda origine e destinazione in Italia, indipendentemente dal Paese di rilascio della licenza del vettore aereo.

Diverso, invece, il discorso sui voli internazionali. In questi casi, come si legge nelle linee guida, “si ritengono altresì applicabili le norme in vigore nel Paese che ha rilasciato la licenza al vettore aereo“. Con la precisazione, che ripetiamo: “per l’accesso e l’utilizzo di aeromobili gestiti da vettori aerei con licenza italiana è sempre obbligatorio indossare una mascherina Ffp2, sia per i passeggeri che per il personale della compagnia aerea“.

Ciò vuol dire che l’obbligo sparisce se ci si imbarca su un volo internazionale — da e per l’Italia — operato da una compagnia aerea straniera e con licenza che non sia Italiana. In poche parole, se vi imbarcate per un volo verso e da Londra con la compagnia di bandiera del nostro Paese, ITA Airways, sarete costretti a indossare la mascherina.

Se invece volate da e per il Regno Unito a bordo di British Airways, quindi un vettore che batte bandiera nel Regno Unito dove non è più obbligatoria la mascherina sui mezzi pubblici, non dovete indossarla.

Ad anticipare le modifiche è stato il presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma sottolineando che: “Nei confronti dei vettori di altri Paesi si applicherà normativa vigente negli altri Paesi“.

L’Italia non è l’unico Paese che prevede ancora l’uso delle mascherine

Mentre in Francia la mascherina non è più obbligatoria sui mezzi pubblici a partire dal 16 maggio, ci sono altrettanti Paesi in cui sarà ancora necessario indossarle. Uno di questi è la Germania dove i passeggeri che volano da e per il Paese dovranno metterla fino alla fine dell’estate.

Una decisione comunicata dal Ministero dell’Interno di Berlino che ha anche sottolineato che il dispositivo di protezione individuale dovrà essere indossato per l’intera durata del volo e durante le operazioni di imbarco e di sbarco. La mascherina potrà essere tolta soltanto per bere o per mangiare. Un obbligo che decadrà, sia per gli aerei che per i mezzi di trasporto pubblico a lunga percorrenza, il prossimo 23 settembre.

Mascherine obbligatorie in aereo (per il momento) anche in Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna.

Negli altri casi, quindi, dal 16 maggio la situazione cambia. Ma gli operatori aeronautici e aeroportuali “dovrebbero continuare a incoraggiare passeggeri e membri dell’equipaggio a indossare una mascherina durante il volo così come in aeroporto. Come modo per proteggere se stessi e gli altri. Rispettando la decisione degli altri di indossare o non indossare una mascherina“.

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Trasferirsi in un Paese europeo dopo la pensione: dove

Dopo tanti anni in cui si è lavorato duramente la voglia di molte persone è quella di trasferirsi in un Paese estero, dove il costo della vita è inferiore a quello italiano, e vivere nella migliore maniera possibile. In tantissimi scelgono mete fuori dall’Europa, mentre altri preferiscono rimanere all’interno dei confini del nostro continente per una questione di vicinanza e cultura simile. Alla luce di tutto questo, quali sono i migliori Paesi europei in cui trasferirsi dopo la pensione?

Trasferirsi dopo la pensione: lo studio che rivela i migliori Paesi d’Europa

È stato il World Economic Forum, che svolge diverse funzione tra cui discutere delle questioni più urgenti che il mondo si trova ad affrontare, a stilare la lista dei migliori Paesi d’Europa in cui trascorrere gli anni della pensione per questo 2022.

Uno studio che si è basato su indici che includono visti, residenza, alloggio, costo della vita, assistenza sanitaria, tasse, clima, governance e sicurezza. Ecco le prime cinque posizioni.

I 5 migliori Paesi d’Europa in cui trascorrere la pensione

Sorprendentemente, al quinto posti di questa classifica si trova un Paese che conosciamo piuttosto bene: l’Italia. Complici i centri storici affascinanti e la campagne circostanti, ma anche storia, architettura, arte, ottimo cibo, vino squisito e un buon legame con il nostro passato. In sostanza, trascorrere gli anni della pensione in Italia risulta piacevole.

Altri vantaggi includono il fatto che il nostro Paese possiede la seconda migliore assistenza sanitaria al mondo, opinione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

italia pensione

Laghi di Fusine, Italia

Al quarto posto, invece, troviamo Malta che, secondo lo studio condotto dal World Economic Forum, oltre alle piacevoli calde acque del Mar Mediterraneo, vanta un mix di stile di vita dell’Europa occidentale con un pizzico di lingua e cultura araba

Sottolinea, tuttavia, che non è la destinazione più economica per la pensione, ma a fare la differenza è la presenza di sole tutto l’anno, oltre a un sistema sanitario di prim’ordine.

Medaglia di bronzo per la Grecia che con le sue antiche rovine, i colorati villaggi di pescatori, le isole assolate lambite dal limpido Mar Egeo e una cucina che sfrutta al massimo i frutti di mare, l’olio d’oliva, la feta e i prodotti freschi del Paese, regala una pensione da sogno.

Ma non solo, la Grecia appare anche tra i Paesi più convenienti in cui vivere in Europa, e dal 2013 ha istituito un programma di visti che garantiscono cinque anni di residenza permanente ai cittadini non appartenenti all’Unione Europea che investono almeno € 250.000 in immobili locali.

grecia pensione

Un bellissimo paesaggio della Grecia

Secondo gradino del podio per la Svizzera che vanta un elevato tenore di vita, tasse piuttosto basse, un’eccellente assistenza sanitaria e sicurezza in tutto il Paese.

È anche piena di luoghi pittoreschi con paesaggi montani rilassanti, oltre a essere in grado offrire e una vasta gamma di attività all’aperto. Tutte queste garanzie hanno però un costo, a tal punto da rendere la Svizzera una delle destinazioni pensionistiche più costose in assoluto. Allo stesso tempo, vanta i più alti tassi di aspettativa di vita in Europa, con una media di oltre 83 anni.

Infine, data la sua popolarità e il crescente afflusso di pensionati, il governo svizzero offre uno speciale programma di residenza per pensionati.

Secondo l’indagine condotta dal World Economic Forum, il miglior Paese europeo in cui andare in pensione nel 2022 è il Portogallo. I motivi sono piuttosto semplici: basso costo della vita, residenza facile, incentivi fiscali per i residenti stranieri, città cosmopolite, villaggi di ciottoli imbiancati a calce, chilometri di lunghe spiagge sabbiose, alcuni dei migliori campi da golf in Europa, clima piacevole e persone amichevoli.

Inoltre, il Paese è uno dei più sicuri al mondo, è ricco di storia, cultura e meraviglie naturali. Ma non solo. Il Portogallo offre diversi percorsi per la residenza, incluso il programma Golden Visa del Portogallo che concede un permesso di soggiorno di due anni agli espatriati che investono € 500.000 in proprietà (in alcune circostanze è possibile ottenerne uno con un investimento ridotto di € 280.000 o € 350.000). Il visto, che comprende agevolazioni fiscali sui redditi esteri, può essere rinnovato ogni due anni, a patto di trascorrere almeno due settimane nel Paese ogni due anni.

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Madeira, splendida isola del Portogallo

L’analisi di Blacktower a confronto con quella del World Economic Forum

Il World Economic Forum non è stato l’unico a condurre un’analisi su questo argomento. A farlo è stato anche il Blacktower Financial Management Group che ha selezionato i 24 migliori Paesi del vecchio continenti per i pensionati nel 2022. Il tutto in base ai tassi di criminalità, al costo della vita, all’aspettativa di vita, ai prezzi degli immobili e all’età della popolazione.

Una classifica che si rivela completamente diversa ad accezione (e forse a sorpresa) del quinto posto. Secondo questo studio, infatti, il quinto miglior Paese d’Europa in cui trasferirsi dopo la pensione è l’Italia grazie soprattutto a una qualità di vita alta e un’ aspettativa di vita tra le più alte di tutto il continente.

Quarto posto per l’Olanda, medaglia di bronzo per la Slovenia, secondo gradino del podio per la Spagna e vittoria per la Finlandia. Una classifica, tuttavia, dovuta a un contesto di fattori generali, perché nello specifico ci sono degli aspetti ormai indigesti a molti pensionati, su tutti la tassazione. Sotto questo punto di vista, infatti, altri Stati propongono delle condizioni di gran lunga migliori.

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La Valletta, bellezza di Malta

Ma come sono messi in questa classifica i Paesi citati dallo studio condotto dal World Economic Forum? Come detto in precedenza, l’Italia occupa in entrambi i casi la quinta posizione.

Malta, invece, si aggiudica il 20esima posto, la Grecia il 13esimo, la Svizzera l’11esimo e il Portogallo occupa il settimo posto.

Insomma, i risultati sono quasi completamente differenti rispetto al primo studio che vi abbiamo citato, ad eccezione dell’Italia. Perché? Perché è il nostro è il Paese con la più grande popolazione over 65 d’Europa, ma anche perché ha un costo della vita basso e un prezzo delle case accessibile. Non da meno, certamente, è il sistema sanitario che, pur con tutte le sue difficoltà, è comunque efficiente. E ancora ha delle ottime agevolazioni fiscali, in particolare al Sud, per i percettori di pensione di fonte estera che decidono di trasferirsi.

Diversa, invece, la situazione per i cittadini residenti in pensione per i quali il sistema pensionistico italiano non è così attraente. Insieme alla Spagna, infatti, i due Paesi hanno una remunerazione molto bassa rispetto alla media europea, sopratutto e come immaginabile rispetto ai Paesi del Nord.

spagna pensione

La bellissima Nerja, in Spagna

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C’è una casa che balla in Europa ed è spettacolare

Protagonista indiscussa di fotografie, cartoline e immagini visive di Praga, la Casa danzante non ha bisogno di presentazioni perché è lei l’indiscussa sovrana di tutte le istantanee scattate nella capitale della Repubblica Ceca.

È proprio qui, nella città delle cento torri, della Piazza della Città Vecchia, degli edifici barocchi, delle chiese gotiche e di quell’orologio astronomico dal fascino irresistibile, che troviamo un edificio che non ha nulla a che fare con tutto ciò che abbiamo visto durante i nostri viaggi.

Tančící dům, così la chiamano i cittadini, è una casa ispirata alla danza promossa dalla celebre coppia Fred Astaire e Ginger Rogers, che visivamente rappresentano rispettivamente la torre di pietra e quella di vetro.

Un progetto ambizioso

La casa che balla è una costruzione che non si può ignorare, perché la sua surreale e affascinante estetica balza subito all’occhio. Sin dalla sua costruzione è stata oggetto di venerazioni o di critiche feroci e ancora oggi è chiaro che questo edificio non lascia indifferenti: o lo si ama o lo si odia.

Costruita nel 1996, la Casa danzante è considerata uno dei pilastri dell’architettura moderna della Repubblica Ceca, nonché il simbolo della città di Praga. A firmare il progetto sono stati gli architetti Vlado Milunič e Frank O. Gehry che hanno ridato nuova vita a quello che era il sito di una vecchia casa distrutta durante i bombardamenti americani del 1945 situata sul lungofiume che ospita la celebre Cattedrale dei Santi Cirillo e Metodio.

Ispirato a Fred Astaire e Ginger Rogers, e al loro inconfondibile stile di ballo, l’edificio è un unicum in tutta Europa. Nonostante la sua forma atipica e sicuramente non convenzionale, riesce comunque ad armonizzarsi perfettamente con gli edifici circostanti e col panorama urbano, pur ridefinendolo in maniera unica.

La Casa danzante: da sede degli uffici a hotel di lusso

In origine la Casa Danzante fu concepita come Sede degli Uffici Nazionali Olandesi e quindi il suo accesso ai visitatori era molto limitato. Oggi, invece, l’edificio ospita un hotel straordinario che garantisce un’esperienza unica, ma anche una caffetteria con terrazza panoramica, e non solo.

Una delle attività preferite dei viaggiatori che giungono a Praga è proprio quella di scattarsi un selfie davanti all’iconico edificio. Vetro, pietra, finestre asimetriche, curve sinuose e pannelli in cemento di forme e dimensioni diverse rendono questa architettura un vero e proprio gioiello da ammirare a distanza ravvicinata, ma non solo.

Il consiglio, infatti, è quello di non limitarsi a fotografare questa casa che sembra iniziare a danzare davanti agli occhi di chi guarda, ma di scoprire anche i suoi interni.

I due palazzi congiunti, che si snodano su 9 piani, ospitano una galleria d’arte, l’hotel di lusso Dancing hotel, un ristorante, il Ginger & Fred restaurant, e un bar. La caffetteria che si trova all’ultimo piano ospita una terrazza situata in corrispondenza della cupola in metallo e vetro della torre di pietra. Da qui è possibile godere di uno dei panorami più spettacolari di tutta la città, mentre ci si rilassa all’interno dell’edificio che ha riscritto la storia del panorama urbano di Praga.

Casa danzante Vladislav Zolotov

Casa danzante di Praga

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Spagna: il borgo che sembra un anfiteatro sul mare

Esiste un luogo, pittoresco e delizioso, che offre alcune delle visioni più suggestive di sempre. Affacciato e bagnato dal Mar Cantabrico, questo borgo assume le sembianze di un anfiteatro sul mare dove a ogni ora del giorno e della notte vanno in scena gli spettacoli più belli, quelli che appartengono alla natura.

Ci troviamo a Cudillero, tra le meraviglie del Principato delle Asturie. È qui, nella regione della Spagna nord occidentale già celebre per quell’appellativo di Paraíso Natural, che troviamo un delizioso paesino arroccato sul versante di una montagna che scende nel mare.

Con le case addossate l’una all’altra, e aggrappate alla roccia, le finestre dai colori cangianti e quelle scogliere che cadono a picco sul porticciolo, Cudillero appare agli occhi di chi lo guarda una cartolina incantata tutta da scoprir e da vivere. Pronti a partire?

Cudillero

Cudillero

L’anfiteatro sul mare

Se c’è una cosa che abbiamo imparato dai nostri viaggi in Spagna è che questo è un Paese che non smette mai di stupirci, che si racconta generosamente attraverso le sue storie, le culture e le tradizioni conservate nelle città, nei villaggi e nei borghi.

Ogni territorio si configura come un microcosmo delle meraviglie che segue nuove e inedite leggi spazio temporali, diverse da quelle che conosciamo. E Cudillero ne è la conferma.

Il piccolo borgo marinaro è un gioiello sospeso tra cielo e mare, un paesino fatto di profumi inebrianti, tradizioni antiche, di pesca e di colori. Le alte scogliere che svettano verso il cielo affondano le loro radici nel porticciolo, l’anima del borgo, un centro pieno di vita dove si incontrano gli abitanti e dove passeggiano i turisti e i vacanzieri che l’estate giungono qui.

Ed è proprio fissando il porto, da lontano, che è possibile scorgere il profilo migliore del borgo che assume le sembianze di un magico anfiteatro sul mare. Le case e gli edifici del paesino, infatti, sono tutte orientate verso il porticciolo dei pescatori, con lo sguardo verso l’orizzonte infinito, creando così questa suggestiva forme ellittica.

Cudillero

Cudillero

Cudillero: il borgo marinaro più bello delle Asturie

Cudillero è una tappa irrinunciabile per tutti i viaggiatori che raggiungono la Spagna Settentrionale. E basta chiedere a chi ci è già stato per trovarne conferma.

Ogni estate, qui, giungono viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo per scoprire questo borgo marinaro che, nonostante sia molto frequentato da turisti, non si è mai svestito della sua autenticità.

A Cudillero la vita scorre lenta. Segue il ritmo delle onde del mare, del profumo del pescato, dei suoni della natura, e dei sapori, come quello del Curadillo, il piatto caratteristico del borgo. Esperienze che inebriano e soddisfano i sensi e che culminano con scorci meravigliosi che possono essere osservati ovunque.

Basta un’escursione per raggiungere diversi punti panoramici che permettono di osservare le mille sfumature del mare che bagnano il pittoresco borgo. Il faro, La Garita, La Atalaya e El Pico diventano le terrazze panoramiche di questa cartolina dalle Asturie, da qui si possono ammirare le case colorate, la chiesa parrocchiale in stile gotico e i ristoranti di pesce che affacciano sulla piazza acciotolata.

Cudillero

Cudillero

 

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Elettra Lamborghini arricchisce il museo delle cere di Amsterdam

È una delle numerose attrazioni di Amsterdam e fa parte di una serie di musei delle cere sparsi un po’ ovunque nel mondo (il più famoso è quello di Londra), che attirano ogni anno tantissimi visitatori.

E, oggi, chi visita la città dei Paesi Bassi ha un motivo in più per andarci: tra le numerose statue di cera di personaggi celebri a grandezza naturale al museo Madame Tussauds Amsterdam ci sarà anche quella della nostra Elettra Lamborghini, la regina del twerking per intenderci.

Il museo l’ha scelta in quanto la cantante è molto celebre in Olanda, specie per via di suo marito, il Dj Afro Jack, originario proprio dei Paesi Bassi.

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La statua di cera di Elettra Lamborghini per il Madame Tussauds di Amsterdam

Per realizzare la statua di cera della “statuaria” Elettra ci sono voluti sei mesi di lavoro da parte di venti artisti olandesi, con diverse sedute durante le quali gli artisti hanno preso le misure, scattatole centinaia di foto e persino effettuato una scansione 3D per riprodurre fedelmente il suo fisico, dalla sfumatura degli occhi al tono della pelle, dal colore dei capelli fino alla conformazione dei denti.

Ma ora che la statua di cera che la riproduce fedelmente è stata finalmente terminata prenderà il volo per la Capitale e troverà posto tra alcune delle pop star internazionali come Michael Jackson, Beyoncé, Ariana Grande e Justin Bieber.

I musei Madame Tussauds nel mondo

L’idea di aprire dei musei delle cere esponendo sculture di personaggi di dimensioni reali che hanno fatto la storia è stata dell’artista francese Marie Tussaud, a cui si deve il nome dei musei, tra il XVIII e il XIX secolo.

La donna era una maestra nell’arte della modellazione della cera e, durante tutta la vita trascorsa a Parigi, si dedicò alla realizzazione dei volti di cera di uomini vittime della Rivoluzione Francese. Al momento della morte, la collezione contava circa 400 opere in cera.

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Il museo elle cere Madame Tussauds di Amsterdam

Il primo museo Madame Tussauds fu aperto a Londra. Esponeva tutte le opere di Marie Tussaud. Quando il museo divenne di proprietà della Merlin Entertainment, che si occupa di intrattenimento e che possiede, tra gli altri anche Gardaland e Legoland, fu deciso di proseguire con i musei delle cere e di aprirne di nuovi, ampliandoli man mano con statue di nuovi personaggi presi dal mondo dello sport, della cultura e dello show system.

Quello di Londra, il più celebre, ospita statue dei personaggi che hanno scritto la storia, dal re Enrico VIII a George W. Bush, passando per Adolf Hitler alla regina Elisabetta II.

Il Madame Tussauds di Amsterdam ha aperto nel 1970 inizialmente in Kalverstraat per poi spostarsi, nel 1991, in piazza Dam, o semplicemente “il Dam”, la piazza più famosa di Amsterdam, dove c’è anche il Palazzo Reale.

Il museo ospita una vasta collezione di statue divise in categorie, dai leader politici ai personaggi del cinema e della musica fino ai supereroi Marvel tra cui gli Avengers e Spider-Man. E, negli ultimi anni, è passato da museo statico a interattivo.

Oggi, oltre che a Londra e ad Amsterdam, ci sono musei delle cere Madame Tussauds a Berlino, Istanbul, Hong Kong, Las Vegas, New York, Shanghai, Washington, Vienna, Sydney, Blackpool (nel regno Unito), Orlando e a Hollywood, Los Angeles.

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Bruxelles Capitale del cioccolato: è lei la città più dolce d’Europa

È una storia d’amore antica, straordinaria e destinata a durare per sempre, quella tra la Bruxelles e il cioccolato. Una relazione, questa, dall’alto tasso di carboidrati e zuccheri che non ci lascia immuni perché è qui che possiamo vivere una delle esperienze sensoriali più sopraffine e strabilianti del mondo.

Un luogo che ci permette di soddisfare tutte le esigenze del nostro palato, prima ancora della nostra sete di avventura, una città che ci invita a compiere un peccato di gusto per conoscere la sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni.

E sì perché se parliamo della capitale del Belgio non possiamo non parlare di cioccolato. E allora eccolo il viaggio più dolce, zuccherino e prelibato che possiamo concederci adesso.

Bruxelles, la capitale del cioccolato

Bruxelles, la capitale del cioccolato

C’era una volta la prima pralina belga

Tutto è iniziato tanto tempo fa, quando il farmacista Jean Neuhaus aprì uno dei suoi negozi all’interno delle lussuose Gallerie Reali Saint Hubert. Per rendere più accattivanti e gradevoli le sue medicine, l’uomo usava ricoprirle di cioccolato. Era il 1857 e così si andava formando la prima idea di quella che sarebbe stata la pralina belga.

Suo nipote, Jean Neuhaus Jr., ereditando l’intuizione dello zio e la passione per il cioccolato dalla famiglia, sostituì presto le medicine con del cioccolato morbido ricoperto da uno strato più solido e sottile. Nacque così la prima pralina belga nel 1912.

Negli anni successivi questo delizioso prodotto conobbe una fama immensa in tutto il Paese e anche oltre. Merito di Charles Callebaut, maître chocolatier, che inventò un modo per trasportare il cioccolato liquido. Da quel momento, la pralina è diventata storia. Tantissime le sue varianti e le cioccolaterie in città e nel mondo che la propongo ancora adesso, sia nella sua versione originale che in quelle più moderne.

Bruxelles, la capitale del cioccolato

Bruxelles, la capitale del cioccolato

Dove mangiare cioccolato a Bruxelles

Dove mangiare cioccolato a Bruxelles? Praticamente ovunque. Nel centro della città, infatti, una serie di cioccolaterie e botteghe storiche sono pronte a deliziare il palato di cittadini e viaggiatori da tutto il mondo. Dalle vetrine sapientemente addobbate alle degustazioni all’interno, passando per uno shopping sensoriale ed esperienziale: questa è Bruxelles.

Tra le cioccolaterie più iconiche della città è impossibile non menzionare Godiva, situata proprio in Grand Place e la boutique Neuhaus, il negozio dove sono nate le praline. Ma non c’è angolo, strada o piazza di Bruxelles che non ospiti un dolcissimo negozio pronto a deliziare il palato di tutti.



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Se non volete accontentarvi di una mera esperienza di gusto, allora, dovete recarvi al Belgian Chocolate Village. Questo museo del cioccolato trasporta gli ospiti nella storia di questo ingrediente, tra lavorazioni, creazioni, trasformazioni e idee che riguardano il passato, il presente e il futuro. Non mancano, ovviamente, le degustazioni.

E se tutto questo ancora non basta a soddisfare la vostra voglia di zuccheri, ecco allora che non potete non concedervi i deliziosi waffle di Bruxelles. Soffici dentro e croccanti fuori, in città sono proposti in tantissime dolci varianti. Se volete osare ancora di più, però, vi consigliamo anche di provare il curioso e sagace abbinamento di birra e cioccolato. Del resto la capitale del Belgio è anche il paradiso della birra.

Bruxelles, la capitale del cioccolato

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Esiste un villaggio in Norvegia che ospita più libri che persone

Esistono luoghi che da sempre sono in cima alle nostre liste dei desideri quando si parla di viaggi. Destinazioni così celebri e iconiche che diventano delle tappe obbligate da raggiungere almeno una volta nella vita. Perché è qui che si trovano parchi di immensa bellezza, monumenti architettonici o naturali che incantano, mari cristallini e spiagge paradisiache. E ancora storie, culture e tradizioni che vengono preservate da secoli e che sono lontanissime da noi.

Eppure, anche un viaggio lontano dai sentieri turistici più battuti può trasformarsi in un’esperienza unica. Bizzarra, forse, ma sicuramente indimenticabile. Ed è quella che si vive a Mundal, un piccolo villaggio norvegese che vi stupirà.

Non che questo paesino sia del tutto sconosciuto agli esploratori più arditi, intendiamoci. Ma è sicuramente lontano dai punti turistici più celebri di tutta la Norvegia. Cosa c’è di particolare in questo villaggio situato nella contea di Vestland ve lo diciamo subito: ospita più libri che persone.

Mundal, il villaggio dei libri in Norvegia

Mundal, il villaggio dei libri in Norvegia

Benvenuti a Mundal

Pensando alla Norvegia è impossibile non immaginare tutte le meraviglie di una terra selvaggia, un territorio in cui la natura è lasciata libera di essere l’assoluta protagonista. Un luogo fatto di aurore boreali, di saune e trekking, di escursioni e viste mozzafiato, di fiordi e di città incantevoli. Eppure il luogo dove ci troviamo oggi è diverso da tutto quello che conosciamo della Norvegia. È diverso, probabilmente, da tutto ciò che abbiamo visto fino a questo momento.

Già perché nel Paese scandinavo che comprende montagne, ghiacciai e fiordi mozzafiato, esiste un piccolo villaggio che ospita più libri che persone. E basta guardare i numeri per avere la conferma di quanto stiamo dicendo.

Mundal, infatti, è abitato da poco meno di 300 persone. I libri, invece, sono oltre 150000. E sono praticamente dappertutto: nelle stalle, sulle rive dei fiordi, nel centro del paese e presso le fermate dell’autobus.

Mundal, il villaggio dei libri in Norvegia

Mundal, il villaggio dei libri in Norvegia

Il Villaggio dei libri

I libri, di ogni genere, anno e provenienza, sono gli assoluti protagonisti a Mundal e aumentano anno dopo anno. Un vero e proprio paradiso per bibliofili e letterati che qui possono leggere qualsiasi testo in una cornice d’eccezione, quella incontaminata e autentica della natura. La lettura, infatti, è l’attività preferita degli abitanti del villaggio e di tutti i turisti che giungono fin qui per vivere un’esperienza nella booktown norvegese.

Eppure Mundal, come molti altri villaggi e paesini, rischiava davvero di essere dimenticata, soprattutto se pensiamo che il villaggio sulle sponde del fiume Bøyaøyri, fino agli ’90, era raggiungibile solo in barca. Poi ecco la decisione che ha cambiato tutto: il paese ha aderito al progetto Booktown nel 1996 e si è trasformato in questo paradiso letterario che oggi conosciamo e che attira migliaia di turisti ogni anno accomunati dall’amore per la lettura.

Libri e librerie, che si trovano in ogni angolo del paese, in strutture all’aperto o al chiuso, sono fruibili praticamente in ogni periodo dell’anno e caratterizzano in maniera univoca Mundal. Le collezioni, così come le librerie che spuntano in ogni angolo del villaggio, diventano sempre più ricche e complete. Del resto l’obiettivo è proprio quello di continuare a  popolare il territorio con nuovi residenti: i libri.

Mundal, il villaggio dei libri in Norvegia

Mundal, il villaggio dei libri in Norvegia

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Islanda, il Paese del turismo resposanbile

Mai come ora abbiamo bisogno di cambiare rotta. Il turismo di massa, l’overtourism, il consumismo sono passati di moda. È tempo, per tutti, di fare del sano turismo responsabile. Per il nostro Pianeta, per noi, per le generazioni a venire.

Live like a local

Il Paese che meglio incarna questo tipo di vacanza è sicuramente l’Islanda, e non da oggi, da sempre. Pensate che già negli Anni ’60 un gruppo di cinque contadini l’aveva vista lunga. I cinque avevano deciso di aprire le porte delle loro fattorie ai primi avventurieri che avevano deciso di ripercorrere le orme di Giulio Verne alla ricerca del centro della Terra.

Affittavano loro una stanza e li coinvolgevano nelle attività quotidiane. Oggi, sono 160 i contadini che fanno parte della famiglia “Hey Iceland”, con alloggi in tutta l’isola. Immaginate di soggiornare in una casetta di legno con il tetto ricoperto di torba, di ammirare le potenti cascate dalla finestra della vostra camera o una spiaggia lavica di sabbia nera dal patio del vostro alloggio. Una vera esperienza islandese, non c’è che dire.

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Le case coi tetti di torba in Islanda

Natura allo stato primordiale

Per rendersi conto di quale aspetto avesse il nostro Pianeta prima della Rivoluzione industriale, prime delle auto e dell’urbanizzazione bisogna venire in Islanda. Qui la natura, nella sua forma più primordiale, la fa da padrona. Geyser dai getti bollenti (come il Grande Geysir), vulcani che eruttano (come Eyjafjallajökull, il “ghiacciaio dei monti delle isole”), terre che ribollono dal sottosuolo (come le piscine di fango di Namafjall).

E poi, cascate roboanti (come le famose Gullfoss), grotte di ghiaccio perenne (come la Crystal Cave), sabbie nere come la pece (come quella di Reynisfjara) e infinite lande desolate verdi smeraldo che, a volte, si gettano in mare improvvisamente (come i fiordi di Látrabjarg).

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I geyser in Islanda

La grande novità dell’estate

Dopo la piattaforma panoramica sul fiordo di Ísafjarðardjúp e la Forest Lagoon protetta dal vento e dal freddo di cui via abbiamo parlato tempo fa, quest’estate sarà inaugurata a Hveragerði, nel Sud-Ovest dell’isola, la più lunga zip-line dell’Islanda. Il percorso si estenderà al di sopra del canyon di Svartagljúfur per un chilometro, offrendo una vista panoramica meravigliosa. Chi preferisce i ritmi moderati potrà viaggiare su un sedile appositamente progettato, mentre chi ama il brivido potrà sfrecciare fino a 120 km orari.

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La Forest Lagoon nel Sud dell’Islanda

Come arrivare in Islanda

Quest’estate saranno disponibili voli per l’Islanda da numerosi aeroporti italiani. Dal prossimo 28 maggio, easyJet collegherà Milano Malpensa con Reykjavík con tre voli alla settimana. A partire dal 7 giugno, la compagnia islandese low cost Play Airlines collegherà invece Bologna con Reykjavík due volte a settimana (martedì e sabato). Inoltre, anche la compagnia di bandiera Icelandair amplierà la propria offerta con un nuovo volo in partenza da Roma Fiumicino a Reykjavik dal 6 luglio al 4 settembre due volte alla settimana (mercoledì e domenica).

Info utili per viaggiare in Islanda

In Islanda sono state abolite tutte le restrizioni sui viaggi sia internamente sia ai confini. Indipendentemente dalla loro situazione vaccinale, i passeggeri che desiderano entrare in Islanda non sono soggetti ad alcuna misura preventiva riguardante il contagio. Inoltre, non sarà necessario presentare alcuna prova di vaccinazione né di guarigione avvenuta.

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Europa Notizie parchi acquatici Viaggi

Riapre Legoland Water Park Gardaland: le novità

Riapre il 14 maggio per la nuova stagione estiva Legoland Water Park Gardaland, il primo parco acquatico interamente tematizzato LEGO in Europa. Inaugurato lo scorso anno, Legoland è il parco acquatico unico in Italia a offrire scivoli e giochi d’acqua sullo sfondo di milioni di mattoncini colorati.

Le attrazioni di Legoland

Tante le attrazioni che si trovano all’interno del parco acquatico Legoland, a partire da Lego River Adventure, un corso d’acqua che attraversa il parco da percorrere facendosi trasportare dalla corrente a bordo di gommoni personalizzabili con grandi mattoncini galleggianti, passando per Beach Party con i suoi sette scivoli e il grande secchio che riversa una cascata d’acqua sui bambini fino ad arrivare a Jungle Adventures, con scivoli adatti a tutta la famiglia da affrontare a bordo di colorati gommoni.

Sulla Lego Creation Island si può costruire la propria barca con i mattoncini, decorare un grande castello di sabbia o utilizzare grandi blocchi morbidi per costruire muri giganti.

Per i più piccoli ci sono gli scivoli Duplo Splash e Pirate Bay, una grande piscina e con ingresso graduale alla vasca.

E, infine, c’è Miniland, l’area nella quale sono stati riprodotti con ben quattro milioni e 900mila mattoncini LEGO i monumenti più importanti d’Italia, dal Duomo di Milano al Colosseo di Roma fino ai colorati edifici che si affacciano sui canali di Venezia.

Visitare Legoland

Legoland Water Park Gardaland si trova all’interno del Parco a tema Gardaland, a Castelnuovo del Garda in provincia di Verona. Fino al 10 giugno, sarà aperto dalle 11 alle 18, ma a partire dall’11 giugno gli orari di apertura e chiusura saranno prolungati.

L’ingresso a Legoland è consentito solamente acquistando un biglietto combinato Gardaland Park + Legoland Water Park. Tutti i possessori di biglietti del parco possono infatti accedere anche al parco acquatico pagando un supplemento alle biglietterie.

I minori di 12 anni possono accedervi solo se accompagnati da un adulto, mentre le persone maggiorenni non possono accedere a Legoland se non come accompagnatori di uno o più bambini di età inferiore ai 12 anni.

I prezzi 2022: due ingressi parco + un ingresso Water Park intero costano 64 euro, mentre due ingressi parco + un ingresso Water Park ridotto costano 60 euro.

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Le attrazioni di LEGOLAND Water Park Gardaland

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La Corniche: la strada panoramica più bella d’Europa con vista sul mare

Esiste un luogo di incantevole bellezza che ha l’onere e l’onore di garantire a viaggiatori e turisti provenienti da ogni parte del mondo quella che è la vista più spettacolare e suggestiva d’Europa sul Mar Mediterraneo.

È qui, infatti, che passo dopo passo si aprono i panorami più mozzafiato dell’intera città marittima del sud della Francia. È sempre qui, sulla Corniche marsigliese che è possibile vivere una delle esperienze più magiche di sempre.

Bentornati a Marsiglia

Marsiglia non ha bisogno di presentazioni. La città più antica e meno francese di Francia incanta e stupisce da secoli con le sue contraddizioni, con la sua bellezza autentica e mai artefatta e con il mare, lo stesso che ospita uno dei più importanti e antichi porti del mar Mediterraneo.

Ed è proprio il porto insieme agli altri simboli della città, a diventare il soggetto di istantanee di grande bellezza che possono essere scattate dalla Corniche di Marsiglia, una delle strade panoramiche più belle d’Europa con vista mare.

Corniche, Marsiglia

Corniche, Marsiglia

Dalla spiagge di Les Catalan fino alle quelle del Prado, o viceversa, passando per la Promenade Georges Pompidou e il centro cittadino: questa è la Corniche, una delle strade più suggestive della città e del mondo intero. Il suo nome fa riferimento alla tipologia di passeggiata che costeggia la costiera e che diventa una terrazza panoramica che offre visioni diverse e inedite a ogni passo.

La strada marsigliese è stata dedicata al presidente Kennedy dopo il suo assassinio nel 1963, ma le sue origini sono ancora più antiche.

Col tempo è diventata uno dei simboli della città intera nonché meta prediletta di viaggiatori e turisti che scelgono di percorrerla interamente per ammirare alcuni dei punti panoramici più belli di Marsiglia, per osservare monumenti come la Porte d’Oriente e per raggiungere le spiagge del territorio, come quella del Prado, una delle località balneari più celebri e frequentate di tutta la città.

Corniche, Marsiglia

Corniche, Marsiglia

La Corniche: passo dopo passo sul mar Mediterraneo

Le origini della strada panoramica marsigliese risalgono al 1848 quando la città scelse di avviare il progetto per dare lavoro a più di 8000 operai disoccupati. Costruita in circa 15 anni è diventata, all’unanimità, una delle più belle passeggiate europee con vista mare, nonché un’attrazione turistica di grande pregio.

La Corniche, infatti, offre alle persone un continuo contatto visivo e diretto con il mar Mediterraneo, proprio quello su cui affacciano i punti di riferimento della città francese. Inoltre, da questa magica passeggiata, è possibile avere una nitida visione dello splendido arcipelago delle Frioul, situato a pochi chilometri dalla costa marsigliese.

Il panorama alterna sontuose e maestose ville ottocentesche ai mille colori del blu profondo e dell’azzurro che caratterizzano il mar Mediterraneo che bagna la città. La strada poi attraversa  anche il Vallons des Auffes, il pittoresco porto dalle case e dalle barche colorate considerato uno dei luoghi più suggestivi dell’intera città.

La passeggiata è lunga circa 5 chilometri, ma va percorsa lentamente e senza fretta per godere dei panorami più belli offerti dalla città sotto ogni luce e prospettiva. Inoltre la Corniche di Marsiglia ospita anche quella che è considerata la panchina più lunga della Francia. Con i suoi 3 chilometri di estensione, e ricoperta da mosaici, questa seduta è perfetta per contemplare tutte le meraviglie circostanti.

Corniche, la panchina più lunga di Francia

Corniche, la panchina più lunga di Francia