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Le cascate color rosso sangue esistono e si trovano sull’Isola di Hormuz

L’Isola di Hormuz, adagiata proprio nel cuore del Golfo Persico, in Iran, è un luogo di straordinaria bellezza naturale, caratterizzato da spiagge e formazioni rocciose dai colori surreali, ma non solo: tra i fenomeni più affascinanti che si possono osservare in questa destinazione, infatti, vi sono le cascate rosso sangue, un evento naturale che ha recentemente catturato l’attenzione del web grazie a spettacolari video diventati virali.

Ma cosa causa questo straordinario effetto visivo in questo splendido angolo di natura? Scopriamolo insieme.

Cosa sono le cascate rosso sangue dell’Isola di Hormuz

Le cascate rosso sangue dell’Isola di Hormuz non sono veri e propri corsi d’acqua permanenti, bensì flussi temporanei di acqua piovana (proprio per questo, dunque, non sempre osservabili) che assumono una peculiare colorazione rossastra. Questo fenomeno si verifica quando le precipitazioni scorrono sulla terra che in quel luogo è oltremodo ricca di ossidi di ferro, dilavando il terreno e tingendo l’acqua di un intenso rosso rubino. Il risultato è un effetto visivo sorprendente, che richiama l’immagine di un fiume di sangue che scorre lungo la superficie dell’isola in Iran.

L’isola di Hormuz è infatti definita come un diapiro di sale, una formazione geologica che si distingue per la presenza di antichi depositi di roccia sedimentaria e di un nucleo di salgemma. Oltre agli ossidi di ferro, responsabili come già detto della colorazione rossa del suolo e delle acque, il territorio presenta anche una varietà di minerali che contribuiscono alla sua particolare conformazione.

Dove si trovano le cascate rosso sangue

L’Isola di Hormuz si trova nel sud dell’Iran, all’ingresso dello Stretto di Hormuz, una delle rotte marittime più strategiche al mondo. Con una superficie di circa 42 km², l’isola appartiene alla provincia di Hormozgan ed è celebre per i suoi paesaggi spettacolari, tra cui le celebri Spiagge Rosse, che condividono la stessa origine geologica delle cascate rosso sangue.

Dall’alto, l’isola appare come una macchia colorata immersa nel blu del Golfo Persico, con sfumature che vanno dal rosso intenso al bianco del sale e al giallo dorato delle sue rocce. Il contrasto tra la terra e il mare crea uno scenario mozzafiato che attira ogni anno viaggiatori e fotografi da tutto il mondo.

Il fenomeno delle cascate rosso sangue

Come già accennato, dunque, il processo alla base delle cascate rosso sangue è del tutto naturale e trova la sua spiegazione nella composizione del suolo di Hormuz. Gli ossidi di ferro presenti nelle rocce e nella sabbia si dissolvono nell’acqua piovana, conferendo alla corrente il tipico colore rosso vivo. Questo fenomeno non è esclusivo dell’Iran: un caso simile si verifica anche in Antartide, dove le celebri Blood Falls presentano un effetto visivo molto simile, generato dall’acqua ricca di ferro che sgorga dai ghiacciai.

Oltre ad avere un impatto visivo straordinario, il terreno ricco di ossidi di ferro dell’Isola di Hormuz ha trovato applicazione in diversi ambiti. L’ocra rossa locale, chiamata golak, viene utilizzata per scopi industriali, cosmetici e persino alimentari. Tuttavia, alcuni studi hanno evidenziato la presenza di metalli pesanti nel suolo, sottolineando la necessità di monitorarne l’uso per garantire la sicurezza alimentare.

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Doha, 3 cose da vedere assolutamente nella capitale del Qatar

Pronti a partire per un viaggio dove il moderno convive con la tradizione, dove il mare si unisce al deserto e la cultura si accompagna al lusso e allo shopping sfrenato? Voliamo a Doha, la capitale del Qatar, che sia in occasione di un breve stopover durante un viaggio dall’altra parte del mondo o per una vacanza alla scoperta delle affascinanti terre affacciate al Golfo Persico, comprese Dubai e Abu Dhabi.

Dalla vista sul suggestivo skyline con grattacieli futuristici ai souq dove comprare diversi souvenir, fino ai suoi paesaggi naturali incontaminati, scopri cosa vedere a Doha, la città più popolosa degli Emirati Arabi che offre ai curiosi tantissime sorprese.

Il centro storico, tra cultura, religione, modernità e tradizione

Le moschee

Le moschee sono al centro della cultura di Doha e degli Emirati Arabi in generale. Si tratta di luoghi che lasciano a bocca aperta per la loro maestosità, come la moschea Imam Muhammad bin Abdul Wahhab, la più grande del Qatar, capace di ospitare fino a 30.000 persone. Dall’alto di una collina, quest’opera architettonica che unisce tradizione e modernità domina la città. Tutti possono visitarla, anche i non musulmani, prestando sempre attenzione a seguire le regole sull’abbigliamento e sugli orari di apertura.

Più piccola, ma non per questo meno affascinante, è la moschea del Fanar, che sorge proprio nella piazza davanti al Souq Waqif, in centro città. Ad attirare particolarmente l’attenzione è il suo minareto a spirale, che appare uguale da qualsiasi prospettiva lo si ammiri. Fa parte del Centro culturale islamico Al-Fanar Abdulla Bin Zaid Al Mahmoud, nome dato in onore del famoso studioso e fondatore del sistema giudiziario del Qatar. Non solo moschea e preghiere, in questo importante luogo cittadino si tengono anche numerosi eventi educativi e sociali.

Le Corniche, il lungomare di Doha

Lo skyline della città si staglia sul mare in uno dei punti più suggestivi da cui ammirarlo: le Corniche. Un lungomare con un grande viale pedonale di 7 km sul quale passeggiano lentamente local e turisti, ammirando scorci meravigliosi dall’alba al tramonto. Qui sono tanti i locali e ristorantini in cui poter deliziare il palato con specialità locali. Quando cala il buio, poi, le Corniche si trasformano in un ottimo punto di riferimento per la vita notturna.

Da ammirare, lungo il tragitto che collega il Museo Nazionale del Qatar al quartiere di West Bay, è il Pearl Monument, un’enorme scultura che raffigura una grande conchiglia che contiene una perla. Una celebrazione del passato di Doha, la cui economia era incentrata sulla pesca delle perle. Lungo il porto, inoltre, sono ormeggiate decine di antiche navi in legno (dhow), un tempo utilizzate per la pesca, una delle poche testimonianze del passato all’interno di questa città ultramoderna.

Pearl Monument a Doha, lungo le Corniche, Repubblica Dominicana

Fonte: iStock

Pearl Monument a Doha, lungo le Corniche

I musei

Dopo una passeggiata sul lungomare, si può andare alla scoperta della storia e della cultura locale visitando alcuni dei più importanti musei cittadini. Da non perdere il Museum of Islamic Art (MIA), situato su una piccola isola artificiale collegata alle Corniche. Nel Museo d’Arte Islamica si esplorano 14 secoli di storia con tantissimi artefatti islamici provenienti da tutto il mondo, oltre a una magnifica libreria che vanta un tesoro di 21 mila libri.

A poca distanza, sorge il Museo Nazionale del Qatar, altra tappa imprescindibile durante un viaggio a Doha. La sua struttura è inconfondibile, con linee morbide che ricordano una rosa del deserto. Reperti archeologici, manoscritti, antichi costumi e fotografie, riempiono di millenni di storia i 40 mila metri quadri del museo. Tra i tesori esposti, troverete il Corano di Al Zurbarah e il Tappeto di perle di Baroda, composto da più di 1 milione di perle, intrecciate con diamanti, rubini, zaffiri e smeraldi immersi nell’oro.

Se siete interessati ad esplorare l’arte moderna del mondo arabo (dal 1840 fino ai giorni nostri), invece, consigliamo l’Arab Museum of Modern Art, sitauto nell’Education City. Nel quartiere Msheireb Downtown Doha, invece, si trovano i Msheireb Museums: 4 edifici tradizionali in cui scoprire il passato del Paese, la storia legata alla schiavitù e alla più recente industria petrolifera.

I quartieri moderni e stravaganti

Doha è una città in continua evoluzione e proiettata verso il futuro: nuovi quartieri moderni sorgono continuamente e fanno a gara a qual è il più spettacolare. Tra quelli da vedere sicuramente, troviamo The Pearl: una grande isola artificiale composta da altri 3 quartieri, dove lusso e divertimento ricordano il Palm Jumeirah di Dubai. Si trova a 11 km a nord rispetto alle Corniche di Doha. La zona più curiosa? Il Qanat Quartier, ispirato all’intramontabile Venezia: qui potrete passeggiare e fare shopping tra le casette colorate affacciate ai canali attraversati dai tipici ponticelli.

A poca distanza si trova anche il quartiere Katara Cultural Village, un mix perfetto tra di storia, arte, religione, divertimento, cucina e mare. Qui c’è tutto: centro commerciale, teatro d’opera (Katara Opera House), spiagge, ristoranti e locali, diversi musei e una moschea.

Souq e luoghi dello shopping

Doha è anche sinonimo di shopping sfrenato, sia nei negozi lussuosi e moderni, sia nei più tradizionali souq. Il più celebre di questi è il Souq Waqif, che spicca come elemento legato all’anima più antica di Doha rispetto ai grattacieli e agli alti palazzi futuristici. Qui si possono acquistare colorati e profumati souvenir, dai tappeti variopinti alle spezie, dai gioielli alle ceramiche. Si passa poi al “mercato dei falchi”, il Falcon Souq, cdove poter ammirare diversi esemplari di questi volatili tra un negozietto di souvenir e altri che vendono oggetti e gioielli d’oro.

Per gli amanti del lusso, invece, nel quartiere di Katara si trova la Galleria La Fayette, in cui trovare capi d’alta moda, accessori, cosmetici e gioielli. Ma tante altre boutique si trovano anche lungo la celebre 21 High Street, nello stesso quartiere.

Mare e deserto, dove la natura non ha confini

Doha ha due anime: quella cittadina, moderna ma sempre legata alla tradizione, e quella naturale, divisa tra due elementi opposti, l’acqua e il sole, che formano paesaggi bellissimi, il mare e il deserto.

La città sorge su una laguna affacciata al Golfo Persico e riserva splendide spiagge in cui rilassarsi baciati dai caldi raggi solari. Tra le più belle troviamo West Bay Beach, sulla quale si affaccia il quartiere degli affari. È adatta a tutti, visto che ha diversi servizi e attrazioni per adulti e bambini. Presente anche una rampa di accessibilità per aiutare le persone con problemi di mobilità ad accedere all’acqua.

A poca distanza si trova invece Katara Beach, proprio di fronte al quartiere Katara Cultural Village, dove poter passare piacevoli momenti di relax e cimentarsi in sport d’acqua adrenalinici.

Katara Beach al tramonto, Doha

Fonte: iStock

Katara Beach al tramonto, Doha

Un altro angolo di paradiso è rappresentato da Banana Island a poca distanza dall’aeroporto. “Maldive del Qatar” è il suo soprannome, ed effettivamente tutto ricorda queste isole paradisiache. Nonostante sia occupata quasi interamente da un resort, tutti possono accedere alla sua spiaggia acquistando un biglietto d’ingresso giornaliero.

Spostandosi di pochi km a sud da Doha, fuori dal contesto cittadino, si trovano altre splendide mete come Al Wakra Beach, Simaisma Beach e Al Thakhira Beach. Quest’ultima è caratterizzata da una rigogliosa foresta di mangrovie da esplorare pagaiando su un kayak.

E dopo l’immersione in mare, vi aspetta la scoperta dei territori desertici del Qatar con escursioni a bordo di auto 4×4 o trasportati dai cammelli. Non mancano le avventure anche nel deserto, come le divertenti discese dalle dune con la sandboard. Da raggiungere è anche la Riserva naturale di Khor Al-Adaid. Qui uno stretto canale forma un mare interno abbracciato dal deserto: un vero spettacolo della natura.

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Sharja, l’Emirato arabo che pochi ancora conoscono

Non è ancora così costruito come Dubai. Non è ancora così famoso per l’arte come Abu Dhabi. Non ha ancora spiagge così attrezzate come Ajman. L’Emirato arabo di Sharja (o Sharjah) è il meno conosciuto di tutti, ma i turisti stanno iniziando ad arrivarci. Scelto come Capitale della cultura araba già nel 1998, Sharja si trova lungo la costa del Golfo Persico, lontano dalle alte temperature del deserto. L’Emirato è il terzo più grande e più popoloso tra i sette Emirati arabi uniti.

Moderno nel nuovo skyline, ma anche antico per i suoi edifici storici, vivace per chi ama vivere la notte, ma tranquillo per chi cerca relax sulla spiaggia, Sharja sta diventando una meta molto interessante per i viaggiatori che cercano nuove destinazioni di medio raggio, a meno di un’ora da Dubai e a mezz’ora da Ras Al Khaimah.

Sharja City, cosa vedere nella Capitale

La Capitale, Sharja (o Sharja City), dà il nome anche all’Emirato e, fondata intorno all’anno 3.000 a.C., è una delle più antiche città dell’UAE (United Arab Emirates). Da sempre, la sua anima è il commercio, ma delle Capitali dei sette Emirati è quella più amante dell’arte e della musica. In città ci sono diversi siti culturali da visitare, primo fra tutti il Museo dell’arte islamica ricavato in un antico suq, poi c’è il Sharja Heritage Museum che racconta la storia dell’Emirato, e il Maritime Museum che ospita delle antiche imbarcazioni di legno. Da non perdere è anche la moschea Al Noor.

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Fonte: 123RF

La moschea di Sharja

Il waterfront Al Majaz di Sharja City è il centro nevralgico della città ed è in una fase di grande trasformazione. Stanno sorgendo nuove attrazioni per i giovani e le famiglie, giardini e ristoranti. Al centro dell’intera area c’è una grande fontana famosa per i suoi giochi di luci e suoni che attirano i visitatori al calar della sera. Si possono noleggiare le biciclette, imbarcarsi su una dhow – la tipica barca mediorientale – per ammirare il tramonto o assistere a un concerto nell’anfiteatro ricavato su una penisola al largo della costa.

Come in tutti gli Emirati arabi uniti, anche a Sharja fare shopping conviene. Tanto più che la città ospita il suq più antico dell’UAE, da sempre luogo di incontro dei beduini che vi arrivavano con i loro cammelli. Oggi, l’edificio è stato completamente rinnovato ed è circondato da parcheggi per le auto, ma i manufatti che si trovano nelle botteghe mantengono ancora lo stesso fascino di una volta. Si possono acquistare stoffe, spezie e oro a prezzi piuttosto convenienti.

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Fonte: 123RF

Il sontuoso palazzo del parlamento di Sharjah

Cosa vedere nell’Emirato di Sharja

Parte dell’Emirato di Sharja si estende verso l’entroterra desertico. Il Rubʿ al-Khālī, il secondo deserto sabbioso più grande al mondo (mille chilometri per 500, circa) oltre a essere disabitato è ancora in gran parte inesplorato. Le sue splendide dune sono alte anche 300 metri.

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Fonte: 123RF

A Sharja c’è il secondo deserto sabbioso più grande al mondo

Le spiagge di Sharja

Le spiagge di Sharja hanno tutto per diventare la prossima meta delle vacanze al mare. Lunghe distese di sabbia affacciate sul mare turchese del Golfo Persico che arrivano fino al confine con l’Emirato di Ajman. Tra le spiagge più note ci sono Al Khan Beach, la spiaggia pubblica di Sharja nonché una delle più frequentate dai turisti, e Al Corniche, che ha ottenuto la Bandiera Blu ed è celebre per le sue acque cristalline.

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Fonte: 123RF

Le spiagge più belle dell’Emirato di Sharja

Le spiagge più belle si trovano lungo la costa Est e sono raggiungibili in auto. Prima fra tutte, l’Enclave Nahwa, una caletta nascosta tra le rocce di un wadi all’ombra di lussureggianti palme da dattero che appartengono già all’Oman. Un tempo vi era anche un villaggio ormai abbandonato. Bellissima è anche la lunga baia di Khorfakkan, costeggiata dalle formazioni rocciose delle montagne dell’Hajar, sulla quale si affiano i primi resort costruiti nell’Emirato.

Come arrivare a Sharja

L’Emirato di Sharja è raggiungibile con voli diretti della compagnia low cost Air Arabia dall’aeroporto di Bergamo Orio al Serio e con Turkish Airlines da Istanbul. Spesso Sharja è considerata un semplice stop-over durante i viaggi verso l’estremo Oriente. Invece, il piccolo Emirato merita una sosta prolungata e una vera e propria vacanza.

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Oman: le tappe imperdibili di un viaggio che toglie il fiato

L’Oman non è solo una destinazione o un punto d’arrivo, è un vero e proprio viaggio nel tempo e nello spazio, un percorso da vivere per scoprire di più di questa terra e ritrovare sé stessi. È un Paese dove la natura è una cantastorie che racconta di epoche lontane e di tradizioni antiche che, ancora oggi, vivono nei gesti quotidiani del suo popolo. Tra le ombre delle sue montagne e le ampie distese desertiche, si nascondono piccoli tesori che tolgono il fiato anche ai viaggiatori più navigati: i mercati colorati, le fortezze scolpite e i paesaggi dalla bellezza senza tempo sapranno incantarti e rubare un pezzettino del tuo cuore. L’Oman è un Paese dall’eleganza discreta e dal fascino seducente che gode di un carattere autentico, libero dalle contaminazioni del turismo di massa. Oggi te lo vogliamo raccontare e portarti con noi alla scoperta delle sue meraviglie. Ecco cosa vedere in Oman.

Cosa vedere in Oman: le meraviglie naturali

In Oman la natura fa da protagonista e prende forme varie e magnifiche. Dal deserto con dune baciate dal sole che ricorda un mare calmo e dorato, alle montagne che racchiudono millenni di storia. Ogni paesaggio è un invito a riflettere su come noi esseri umani siamo piccole formiche in un mondo di assoluta meraviglia. Abbiamo deciso di partire dalle bellezze naturali che contraddistinguono questa perla dell’Asia, per aiutarti a preparare il tuo itinerario e permetterti di arricchire la tua esperienza di viaggio con luoghi e paesaggi che riempiranno i tuoi occhi e il tuo cuore d’incanto. Ecco, quindi, la nostra personale lista di tappe naturali da non perdere se stai pianificando un viaggio in questa terra meravigliosa.

Il Deserto di Wahiba Sands

Immagina un deserto come quello che sognavi da bambino: dune alte e dorate che si susseguono in un dolce saliscendi per chilometri e chilometri, notti buie e stellate e un paesaggio davvero surreale. In Oman non serve sognare, perché il deserto di Wahiba Sands è esattamente come te lo immagini. Oltre 12.000 chilometri quadrati di dune dal colore cangiante con il passare delle ore. Questo deserto, dalla bellezza sublime, non è solo un luogo da vedere ma è un luogo da vivere così a fondo da interiorizzarlo e farlo diventare una parte di noi. Qui, tra le sue dune, puoi tuffarti nella cultura beduina e lasciarti coccolare dall’ospitalità avvolgente delle famiglie che ancora oggi vivono in quest’area e seguono uno stile di vita tradizionale. Per vivere un’esperienza di viaggio completa ti consigliamo di provare una delle seguenti attività:

  • Fare sandboarding e surfare tra le une di questa meraviglia naturale;
  • esplorare il deserto sul dorso di un cammello;
  • oppure farlo a bordo di un’avventurosa 4×4;
  • trascorrere una notte nel deserto e dormire sotto un manto stellato come non lo hai mai visto.

Le “Wadi”: oasi del deserto

A interrompere la distesa desertica ci sono le “wadi”, uno degli elementi naturali più affascinanti del paesaggio omanita. Si tratta di letti di fiumi spesso asciutti – e quindi percorribili – durante la stagione secca ma che si rigonfiano d’acqua durante la stagione delle piogge. In molti casi, nascoste tra le rocce e nei piccoli canyon, si trovano delle sorgenti perenni che danno vita a piscine naturali dalle acque limpide e cristalline nutrendo una rigogliosa vegetazione. Proprio per questa loro caratteristica, i wadi diventano luoghi d’incontro e ristoro nonché l’habitat naturale di una vasta biodiversità. Le tre oasi più belle da vedere sono Wadi Bani Khalid, Wadi Al Arbeen e Wadi Tiwi.

Jebel Akhdar e Jebel Shams

Dal deserto di Wahiba ci spostiamo verso le zone montuose di questo splendido Paese, alla scoperta di due delle sue vette più belle: Jebel Akhdar e Jebel Shams.

  • Jebel Akhdar: una delle vette più maestose dell’Hajar, la catena montuosa omanita celebre per la fitta vegetazione che raramente si vede in questa zona del mondo. Grazie a questa sua peculiarità, in questa montagna vengono coltivate piante da frutto e aromatiche restituendo un paesaggio florido e rigoglioso, in contrasto con il carattere arido del deserto. Gli amanti del trekking, qui, trovano un vero e proprio paradiso che culmina nell’escursione alle gole di Saiq Plateau, che si trovano in cima a questa montagna e che offrono viste spettacolari e un percorso caratterizzato da piccoli villaggi tradizionali da esplorare.
  • Jebel Shams: più lontano dal Jebel Akhdar si trova Jebel Shams, conosciuto anche come “Il Grande Canyon d’Arabia” per via delle profonde conformazioni geologiche che lo caratterizzano. Toccando i 3.000 metri sopra il livello del mare, questa montagna vince il primato di più alta dell’Oman. Nonostante la breve distanza dalla sua cugina verde e rigogliosa, il Jebel Shams regala un paesaggio completamente diverso, con uno scenario imponente e aspro dato dalle maestose pareti rocciose che dominano la valle. Il trekking lungo i sentieri dell’Oman Grand Canyon sono uno dei punti d’interesse più bramati dagli amanti delle attività outdoor e delle camminate in montagna.

Isole Daymaniyat

Nove isole situate sulla costa settentrionale dell’Oman con una biodiversità marina così ampia da essersi guadagnate il titolo di riserva naturale protetta. È possibile partecipare ad escursioni in barca per immergersi nelle acque di questo splendido arcipelago e lasciarsi stupire dalle barriere coralline incontaminate e abitate da una moltitudine di specie marine. È possibile raggiungere l’arcipelago solo in barca e, in alcuni casi, è anche possibile campeggiare su alcune isole per un’esperienza unica sotto le stelle.

Ras Al Jinz: la riserva naturale di tartarughe

La riserva di Ras Al Jinz in Oman

Fonte: i Stock

Una splendida giornata alla riserva di tartarughe Ras Al Jinz in Oman

Sempre restando sulla costa est dell’Oman, un’altra bellezza naturale da vedere assolutamente è Ras Al Jinz, un santuario per le tartarughe marine nonché uno dei luoghi più importanti per la conservazione della specie. Visitando questa riserva assisterai a uno spettacolo incredibile, dalla risalita delle tartarughe adulte per la deposizione delle uova, alla loro schiusa. La riserva Ras Al Jinz si può visitare solo accompagnati da guide esperte per tutelare la specie ed evitare di contaminare questo luogo così importante per la biodiversità marina.

Al Hoota Cave

Al Hoota Cave, come suggerisce il nome, è una splendida grotta tra le più spettacolari della penisola arabica. Capolavoro naturale, si estende per circa 4,5 chilometri ed è punteggiata da splendide stalattiti e stalagmiti. All’interno della cava si trova anche un lago abitato da pesci ciechi che testimoniano la capacità della natura di adattarsi anche agli ambienti più ostili. Consigliamo la visita guidata attraverso i sentieri perfettamente illuminati.

Le città da non perdere in Oman

Nel raccontarti cosa vedere in Oman, non potevamo di certo omettere le sue città più affascinanti, da visitare una a una per immergersi nella cultura omanita. Ecco quali città visitare in questo splendido Paese dalle mille sfaccettature.

Muscat

Architettura della Grande Moschea del sultano Qaboos in Oman

Fonte: iStock

La maestosa Moschea del Sultano Qaboos a Muscat, in Oman

Non possiamo non partire dalla capitale dell’Oman: Muscat. Un equilibrio perfetto tra antico e moderno, tra passato e futuro. Impossibile dedicare un solo paragrafo a questa splendida città ma, dovendo limitarci a elencare i “Best Of”, sicuramente al primo posto inseriamo la Moschea del Sultano Qaboos, capolavoro architettonico e luogo simbolo della capitale omanita. A seguire, non puoi assolutamente perderti il Mutrah Souq, il mercato tradizionale dove scoprire spezie, tessuti, gioielli e vivere la vera cultura omanita in uno dei suoi luoghi più emblematici. Anche il palazzo Al Alam, la Royal Opera House e i suoi splendidi musei sono tappe imperdibili per questo splendido viaggio.

Nizwa

Dopo aver visto l’attuale capitale dell’Oman, un passaggio in quella vecchia è d’obbligo. Nizwa ti avvolgerà in un abbraccio e ti racconterà la storia dell’Oman attraverso i suoi luoghi più emblematici. Partendo dal maestoso Forte di Nizwa e passando per il suo celebre Souq fino ad arrivare ai villaggi tradizionali e ai paesaggi montani come lo splendido Jebel Akhdar di cui ti abbiamo parlato poco fa.

Sur

Dopo Muscat e Nwiza ci spostiamo a Sur, affascinante città costiera di tradizione marinara che si affaccia sull’Oceano Indiano, famosa per i suoi cantieri navali che, ancora oggi, danno vita alle dhow, imbarcazioni tradizionali omanite e icona del commercio marittimo. Qui, potrai ammirare splendidi tramonti salendo sul faro di Al Ayjah, visitare la riserva di tartarughe di Ras Al Jinz di cui ti abbiamo raccontato le caratteristiche prima, e lasciarti stupire dalle meraviglie naturali come il Wadi Tiwi e il Sinkhole di Bimmah. Infine puoi goderti l’atmosfera tranquilla della città; meno gettonata della capitale e, quindi, più lontana da turismo di massa.

Salalah

Tra le città da vedere in Oman, c’è sicuramente Salalah: perla naturalistica con paesaggi verdi e lussureggianti, spiagge incontaminate come Al Mughsail con i suoi affascinanti geyser tra le rocce, il Wadi Darbat e tante altre piccole gemme nascoste. Ma Salalah non è solo natura, è anche storia e cultura. Questa città, infatti, è anche il cuore della via dell’incenso e sede di siti importanti come il sito archeologico di Al-Baleed e la Tomba del profeta Job.

Altre tappe in Oman da visitare assolutamente

Dopo le bellezze naturali e le città, è arrivato il momento di scoprire altre piccole grandi meraviglie da vedere assolutamente in Oman. Dalle maestose strutture difensive ai piccoli villaggi tradizionali passando per la Via dell’Incenso, te le raccontiamo tutte qui.

Castelli e Forti

Una menzione speciale va ad alcune meravigliose strutture difensive che punteggiano l’Oman. Tra queste, quelle che meritano una visita sono:

  • Il Forte di Bahla: patrimonio dell’UNESCO, è un’affascinante struttura con mura lunghe 13 chilometri costruite in gran parte con mattoni e fango. Risale al XII-XV secolo e visitandolo si può percepire l’enorme competenza ingegneristica dell’epoca.
  • Il Castello di Jabreen: Il castello di Jabreen è un esempio raffinato di architettura omanita, concepito come residenza e centro culturale e commissionato dall’imam Bil’arab bin Sultan. Il castello, famoso per le sue decorazioni interne che riflettono il gusto del committente e dell’epoca fa luce sulla cultura omanita e sulla storia di questo Paese intrigante.

Villaggi tradizionali

Tipico villaggio tradizionale omanita

Fonte: iStock

Uno dei suggestivi villaggi tradizionali in Oman

Visitare l’Oman senza visitare i suoi villaggi tradizionali è un po’ come visitare Parigi senza passare per Montmartre. Questi piccoli centri abitativi offrono uno sguardo profondo sulla vita rurale e su tutte quelle antiche tradizioni che, ancora oggi, influenzano l’anima di questo Paese. I villaggi sono tanti e si trovano sia tra le montagne sia nelle oasi e nei deserti ma i più suggestivi sono:

  • Misfat Al Abriyeen è un piccolo villaggio arroccato sulle pendici della catena montuosa Hajar e famoso per i suoi vicoli tortuosi, le terrazze coltivate e i bellissimi scorci. Una passeggiata qui, e sarà come fare un tuffo in un tempo passato.
  • Al Hamra è uno dei villaggi più antichi dell’Oman nonché una testimonianza tangibile delle tradizioni architettoniche omanite. Le case di questo villaggio, di oltre 400 anni fa, sono costruite con i materiali locali come fango, terra e paglia. Qui il tempo sembra essersi fermato in a un epoca lontana.
  • Birkat Al Mouz si trova a pochi chilometri da Al Hamra e consiste in un’oasi ricca di giardini verdi e rigogliosi e di piantagioni di banani che danno un tocco di fascino esotico al villaggio. Qui potrai ammirare il sistema di irrigazione falaj, un metodo antichissimo che consiste nell’inacanalare l’acqua dalle montagne per portarla ai villaggi e alle piantagioni. Questo sistema è stato riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.

Via dell’incenso

Un nome tanto affascinante quanto la sua storia. La Via dell’Incenso è una delle più importanti rotte commerciali antiche. Veniva utilizzata per trasportare l’incenso omanita, famoso in tutto il mondo per la sua qualità senza eguali: la resina che fungeva da materia prima per questo prodotto, infatti, cresceva esclusivamente in quest’area del mondo. Questo particolare incenso, veniva utilizzato in cerimonie religiose dalle più illustri figure di Roma, Persia, India ed Egitto. Per poter commerciare l’incenso, dunque, venne aperta questa via che partiva dalle terre del Dhofar e attraversava il deserto fino alla sua destinazione: i porti del mediterraneo.

Racchiudere cosa vedere in Oman in un articolo è un’impresa quasi impossibile vista l’enorme varietà di bellezze naturali, città e luoghi d’interesse che ha da offrire. Tuttavia, siamo riusciti a raccogliere in questa guida le cose più belle da vedere per darti un assaggio dell’incredibile esperienza che potrai vivere scegliendo di visitare questa terra intrisa di fascino.

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Volare e trasportare animali : regole e costi Qatar Airways

Volare con il proprio animale domestico può rappresentare una vera e propria esperienza unica e, in un certo modo, gratificante. Questo, però, richiede una pianificazione molto precisa, soprattutto quando si decide di volare con compagnie internazionali come Qatar Airways. Lo scopo di questo articolo è proprio quello di fornire tutte le informazioni utili per viaggiare con questa compagnia e vivere un viaggio assolutamente senza stress.

Quali animali sono ammessi a bordo?

Qatar Airways è la compagnia di bandiera, appunto, dello stato del Qatar, con sede nella città di Doha. Si tratta di uno dei migliori vettori al mondo tanto che nel 2024 ha ottenuto diversi riconoscimenti, come: “Migliore business class del mondo”, “Migliore lounge di business class del Mondo” e “Migliore compagnia aerea del Medio Oriente”.

Le regole a bordo sono molto precise e per quanto riguarda il trasporto di animali ci sono regole specifiche a seconda che questi viaggino in stiva o in cabina.

Gli animali ammessi in cabina sono due: falchicani guida. Per quanto riguarda i falchi la compagnia è una delle poche che permette il trasporto di questa razza in cabina. Possono volare esclusivamente in Economy Class e, soprattutto, devono essere dotati di un cappuccio per l’intera durata del viaggio, per un massimo di un falco per passeggero e sei per volo.

I cani guida, invece, sono ammessi gratuitamente in cabina su determinate rotte, come, ad esempio, quelle da e per gli Stati Uniti. Per altre tratte, invece, possono essere comunque trasportati, ma devono essere registrati come bagaglio in stiva e pertanto accettati al momento del check-in.

Ci sono però alcune di razze di cani e gatti che non possono essere trasportati, in quanto potrebbero soffrire di colpi di calore oppure problemi respiratori e, pertanto, non può essere accettato il trasporto in stiva. Tra i cani, ad esempio, non possono viaggiare razze come il Bulldog, il Carlino, il Boston Terrier o il Pechinese. Per quanto riguarda i gatti, invece, non possono viaggiare tutte le razze brachicefale, ovvero con un’anomalia anatomica del cranio, come il Persiano.

Aereo di Qatar Airways durante il decollo

Fonte: iStock

Aereo della compagnia Qatar Airways

Trasporto animali in stiva

Qatar Airways consente anche il trasporto di cani, gatti e uccelli domestici in stiva, ma sempre se vengono rispettate tutte le normative sanitarie e di sicurezza. Oltre a questo, poi, la compagnia ha stilato diversi requisiti per il trasporto di animali in stiva:

  • Età: gli animali trasportati devono avere almeno otto settimane di età;
  • Stato di salute: gli animali domestici devono godere di una buona salute e, soprattutto, non devono essere in stato di gravidanza o allattamento;
  • Documentazione: prima di procedere con il trasporto del proprio animale domestico, è obbligatorio presentare un certificato sanitario rilasciato alla compagna, redatto da un veterinario qualificato, che ne certifichi lo stato di salute e, quando richiesto, anche un passaporto per animali;
  • Identificazione: allo stesso tempo, gli animali devono essere dotati per forza di un microchip o tatuaggio identificativo;
  • Vaccinazioni: infine, tutte le vaccinazioni richieste devono essere aggiornate, incluse quelle contro la rabbia.

Utilizzo del trasportino

Il trasportino, chiaramente, è un elemento cruciale per viaggiare con il proprio animale domestico. Secondo Qatar Airways il trasportino deve rispettare determinate caratteristiche. Deve essere abbastanza spazioso da far viaggiare comodamente il proprio animale, consentendogli sia di stare in piedi, che girarsi e sdraiarsi. Oltre a questo, deve essere composto da materiali decisamente robusti e deve godere di un sistema di ventilazione adeguato.

C’è da precisare anche che la compagnia si riserva il diritto di rifiutare il viaggio se il trasportino non rispetta questi standard.

Quanto costa il trasporto di animali con Qatar Airways?

I costi per il trasporto di animali in stiva variano in base alla taglia dell’animale ed al suo peso. Per un animale di taglia media e con un peso fino a 32 chili la tariffa da e per Qatar è di 206€ circa e per le altre rotte di 360€ circa, per un animale di taglia grande, da 32 chili a 75 chili, da e per Qatar è di poco più di 309€ e per altre tratte di circa 464€, infine, per animali di dimensioni superiori è necessario contattare direttamente la compagnia.

Sul trasporto di animali domestici, chiaramente, le disposizioni variano da Paese a Paese e, pertanto, il consiglio è sempre quello di informarsi sulle leggi locali prima di pianificare il viaggio, così da non incappare in eventuali problemi una volta arrivati a destinazione o, addirittura, prima della partenza.

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Esplorando Wahiba Sands: avventura nel deserto dell’Oman

Scopri il cuore del deserto attraverso un’esperienza tra le dune di Wahiba Sands, il deserto più famoso dell’Oman. Quest’infinita distesa dorata si protende per oltre 12.000 chilometri quadrati e offre ai visitatori un’avventura unica che mescola natura selvaggia, cultura beduina e l’incantevole silenzio di un luogo dove le dune di sabbia si susseguono all’infinito e la tranquillità regna sovrana. Una notte sotto le stelle, lontano dalla civiltà moderna, è una delle esperienze più magiche che si possano vivere in Oman.

Scoprire Whaiba Sands: tutte le info utili

Conosciuto anche come Sharqiya Sands, questo vasto deserto unisce avventura e cultura. Quella di Wahiba Sands è una tappa imprescindibile per chi visita l’Oman e che regala paesaggi mozzafiato, attività adrenaliniche e un’immersione nelle tradizioni locali dei beduini. Ecco una guida completa su come arrivare, cosa fare, cosa portare e dove alloggiare a Wahiba Sands, conosciuto anche come Sharqiya Sands, una delle destinazioni più affascinanti e remote dell’Oman, un luogo dove il silenzio regna sovrano e le dune dorate sembrano non finire mai.

Quando visitare Wahiba Sands

Il periodo migliore per esplorare il deserto va da ottobre ad aprile, quando le temperature nel Paese sono più miti. Durante l’estate, queste possono superare i 45°C, rendendo il deserto davvero inospitale. Per vivere al meglio l’esperienza, consigliamo di visitare Wahiba Sands durante i mesi più freschi, quando la brezza serale porta un po’ di sollievo e le notti sotto le stelle sono magiche.

Come arrivare

Le dune di Wahiba Sands si trovano nella regione centrale dell’Oman, vicino alla cittadina di Bidiyah, a circa 200 km dalla capitale Muscat, e sono facilmente raggiungibili in auto. Il tratto finale, tuttavia, richiede un veicolo 4×4, poiché si percorrono circa 11 km nella sabbia. Se non hai un’auto adatta, dovrai affidarti ad un servizio di trasporto, generalmente offerto ai visitatori dai campi di destinazione. La cittadina di Bidiyah, che segna l’ingresso nel deserto, è un ottimo punto di sosta per rifornirsi prima di avventurarsi nel cuore di Wahiba Sands.

  • In auto con un 4×4: la maggior parte dei visitatori raggiunge Wahiba Sands in auto 4×4, poiché le strade asfaltate si fermano prima del deserto, e l’avventura continua solo su sabbia. Se non hai esperienza nel guidare sulla sabbia, è consigliato viaggiare con una guida locale o in compagnia di un’altra auto per sicurezza.
  • Servizio di Pick-up: se non hai noleggiato un 4×4, molti campi nel deserto offrono servizi di pick-up da Bidiyah o Al Wasil, con un costo variabile tra 20 e 35 OMR. Questo è il modo più semplice per arrivare ai campi se non si guida un veicolo adatto.
  • Tour da Muscat: se sei a Muscat, troverai molte agenzie offrono tour giornalieri che combinano la visita a Wahiba Sands con la scoperta di altri luoghi iconici dell’Oman, come l’oasi di Wadi Bani Khalid.
camping whaiba sands

Fonte: iStock

Scegli se dormire in una tenda di lusso o in alloggi più semplici

Dove alloggiare: glamping e camping nel deserto

A Wahiba Sands troverai diverse opzioni di alloggio, da campi semplici a esperienze di lusso. Se cerchi un’esperienza intima e confortevole potrai optare per tende dotate di letti comodi e arredamenti eleganti, che offrono il meglio del glamping (camping di lusso), permettendo di vivere la magia del deserto senza rinunciare al comfort. Chi cerca un’esperienza più autentica, rustica e intima, troverà campi più piccoli, anche con solo cinque tende, che offrono privacy e tranquillità in una cornice mozzafiato. La colazione e la cena vengono servite all’interno di campi, con piatti tradizionali omaniti, e la possibilità di socializzare ogni sera attorno al falò sotto un magnifico cielo stellato.

Cose che devi considerare prima di partire:

  • scelta del campo: se cerchi un’esperienza più intima e tranquilla, scegli uno dei campi più piccoli. Quelli più grandi possono essere più affollati e rumorosi, soprattutto nei weekend omaniti (venerdì e sabato), quando i locali tendono a visitare il deserto;
  • cosa fare: se non ti interessano tour estremi o esperienze in ATV, non preoccuparti. Wahiba Sand potrai scegliere anche esperienze più tranquille come passeggiate tra le dune, osservazione del cielo e relax sotto le stelle.

Attività nel deserto: avventura e relax

Come abbiamo detto, il deserto di Wahiba Sands è perfetto per chi cerca sia avventura che relax. Ecco una lista delle attività che vengono comunemente offerte ai visitatori:

  • Escursioni sulle dune: scalare le dune e ammirare il paesaggio circostante è un’esperienza unica. Il tramonto e l’alba, con il cielo che si tinge di arancio e oro, sono momenti imperdibili.
  • Dune Bashing: per un po’ di adrenalina, il dune bashing a bordo di un fuoristrada è un’esperienza che farà battere forte il cuore, tra salite e discese veloci sulle ripide dune.
  • Giro in cammello: viaggiare a dorso di cammello è uno dei modi più tradizionali e suggestivi per esplorare il deserto. Lenti e maestosi, i cammelli sono i compagni ideali per un’esperienza autentica. Se ti è possibile, prima di partecipare a qualsiasi tour, verifica che le condizioni in cui sono tenuti gli animali rispettino i loro bisogni etologici.
  • Incontri con i beduini: le comunità beduine che abitano il deserto sono famose per la loro ospitalità. Molti campi permettono di conoscere da vicino la loro cultura, tradizioni e lo stile di vita nel deserto.
fuoristrada whaiba sands

Fonte: iStock

Serve un 4×4 per guidare sulle dune sabbiose di Whaiba Sands

Cosa portare con te

Prepararsi per il deserto è essenziale. Porta abbigliamento leggero e traspirante per il giorno, ma non dimenticare un giubbotto o una felpa pesante per la sera, quando le temperature possono scendere drasticamente. Protezione solare e scarpe comodo sono le prime cose che dovresti mettere in valigia, ma non solo. Ecco una lista di quello che dovrai assolutamente avere con te:

  • abbigliamento: porta indumenti leggeri, traspiranti e a strati, poiché le temperature durante il giorno possono essere molto alte, mentre di notte può fare freddo. Una felpa o un giubbotto per la sera sono indispensabili;
  • protezione solare: il sole del deserto è potente, quindi proteggersi con crema solare è fondamentale. Non dimenticare anche un cappello o un copricapo tradizionale per proteggere la testa dal sole;
  • calzature: evita di camminare a piedi nudi sulla sabbia. I sandali sono la scelta migliore, poiché permettono ai piedi di respirare mentre li proteggono dal caldo della sabbia;
  • idratazione: il caldo può portare rapidamente alla disidratazione, quindi portate con voi una borraccia e assicuratevi di bere molta acqua durante tutta l’esperienza;
  • tecnologia: non dimenticare un’action cam per registrare i tuoi momenti nel deserto che sia resistente alla sabbia e all’acqua.

La vita nel deserto: un’esperienza con i beduini

Oltre alla bellezza naturale, il deserto di Wahiba Sands offre la possibilità di un incontro autentico con i beduini e la loro antica cultura. Questi nomadi del deserto hanno conservato le loro tradizioni secolari, convivendo con il moderno ma continuando a praticare la pastorizia e la vita nomade. Molti beduini possiedono infatti case in città, ma mantengono ancora abitazioni nel deserto, dove allevano soprattutto i cammelli. Visita le abitazioni tradizionali e ascolta le storie affascinanti sulla loro vita nel deserto. Molti dei visitatori dei campi tendati scelgono di passare una notte con i beduini, scoprendo da vicino le tradizioni e la cultura di queste affascinanti comunità.

L’ospitalità beduina infatti è un altro aspetto che rende unica l’esperienza a Wahiba Sands, che ti porterà a condividere momenti piacevoli intorno al fuoco, bevendo tè e ascoltando storie sotto il cielo stellato, mentre i cammelli e le capre pascolano pacificamente attorno al tuo campo. Una delle cose più interessanti da conoscere durante il tuo soggiorno è l’importanza che i beduini attribuiscono al cammello, considerato una risorsa fondamentale per la loro sopravvivenza nel deserto.

beduino cammello whaiba sands

Fonte: iStock

Il rapporto dei beduini con i loro cammelli è molto stretto

Oltre ad essere usato per il trasporto, il cammello è anche una fonte di cibo e bevande, ed è considerato un vero e proprio “compagno di viaggio” nel deserto. Spesso tenuti vicino ai campi, avrai modo di vederli da vicino. Alcuni di questi cammelli sono destinati alle corse, mentre altri sono usati solo per i tour con i turisti. Tu comunque fai attenzione ad avvicinarti troppo, in particolare alle madri con i loro cuccioli. Uno scontro con un cammello arrabbiato o infastidito non è affatto piacevole!

Il cibo è un altro aspetto che renderà la tua esperienza nel deserto ancora più piacevole. La colazione e la cena, servite a buffet, sono semplici ma deliziose, con piatti locali come hummus, polpette di carne e riso al curry. Durante la visita, potrai assaporare piatti tradizionali come il Kabsa e il Qahwa, il caffè arabo speziato con zafferano e cardamomo. Non è raro che le guide locali ti raccontino storie affascinanti sulla vita nel deserto e ti insegnino le tecniche per sopravvivere in un ambiente così estremo.

whaiba sands

Fonte: iStock

Dune di Whaiba Sands al tramonto

Le giornate a Wahiba Sands sono un’esperienza da non perdere per chi vuole entrare in contatto con l’essenza più autentica e selvaggia dell’Oman. Questo deserto, con le sue dune dorate e il silenzio profondo, offre momenti di serenità e riflessione, ma anche avventure indimenticabili per chi ama l’adrenalina. Che si tratti di osservare l’alba sulle dune, di esplorare la vita beduina o di provare attività più dinamiche, il deserto saprà regalare emozioni intense e momenti che resteranno impressi nella memoria.

Qui, la maestosità della natura desertica si fonde con la tradizione millenaria dei beduini, offrendo un’esperienza che stimola tutti i sensi,  regalando emozioni e ricordi che dureranno per sempre. Se cerchi un’avventura unica, una connessione profonda con la natura e una cultura affascinante, non c’è posto migliore dell’Oman, e una tappa a Wahiba Sands è senza dubbio imprescindibile per rendere il viaggio nel Paese davvero indimenticabile.

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Il clima in Oman: il miglior periodo per fare un viaggio a Muscat e dintorni

Con l’inverno alle porte, molti viaggiatori sognano di fare un viaggio al caldo, per godere di una temperatura piacevole e per fare il pieno di sole e di bel tempo Una destinazione molto gettonata e affascinante è l’Oman, luogo che attrae per la sua bellezza fatta di paesaggi desertici e città come Muscat, piene di cose da dare e da dire. Come per qualsiasi viaggio, è fondamentale e sempre consigliato informarsi su quale sia il periodo migliore per visitare l’Oman al fine di vivere un’esperienza indimenticabile. Quale saà il periodo migliore per fare un viaggio in Oman?

Le tre stagioni dell’Oman

Siamo abituati a dividere l’anno in quattro stagioni e lo facciamo per consuetudine, date le condizioni climatiche dell’Italia. Viaggiare insegna anche a comprendere che non tutto il mondo è paese quando si parla di clima, meteo e temperature.

L’Oman, per la sua posizione geografica, vanta un clima desertico caldo, con temperature elevate durante gran parte dell’anno. Questo, almeno sulla carta, sembra renderlo una destinazione perfetta per ogni momento dell’anno. Tuttavia, la geografia del paese contribuisce a far variare notevolmente clima e temperatura, con coste più umide, montagne fresche e deserti che sanno sempre sorprendere. Generalmente, parlando di clima e temperatura dell’Oman, si possono individuare tre stagioni principali:

  • Estate (da maggio a settembre): Questo è il periodo più caldo, con temperature che superano facilmente i 40°C nelle zone interne e nei deserti come il Rub’ al Khali. Sulla costa, l’umidità è molto alta: essa contribuisce a dare la sensazione di aria molto pesante.
  • Inverno (da novembre a marzo): Il clima diventa mite e piacevole, con temperature tra i 17°C e i 25°C nelle zone costiere e leggermente più fresche nell’entroterra e sulle montagne. Questo è il momento perfetto per esplorare Muscat.
  • La stagione dei monsoni del Khareef (da giugno a settembre): I monsoni nel deserto? Certo, quando si parla di Oman. Nella regione meridionale del Dhofar, attorno a Salalah, il monsone porta piogge leggere e nebbia dovuta all’umidità, trasformando il paesaggio desertico in una zona verdeggiante. Questo accade in corrispondenza dell’estate boreale. Hai mai visto fiorire il deserto?
Quali sono le stagioni dell'Oman

Fonte: iStock

Un’oasi nel deserto dell’Oman

Il periodo migliore per visitare l’Oman

Il viaggio è una questione personale e la percezione che si ha di un paese dipende anche molto dai gusti di ognuno. Chi è in cerca di calore e sole potrebbe tranquillamente dire che il periodo migliore per fare un viaggio in Oman sia nei mesi da novembre a marzo.

Le temperature sono piacevoli, rendendo confortevole la visita, sia essa fatta dell’esplorazione di Muscat che di un sito archeologico o naturale. Questa è anche la stagione perfetta per trekking sulle montagne Hajar, safari nel deserto di Wahiba Sands e per le immersioni nelle acque cristalline del Golfo di Oman.

Se desideri vivere un’esperienza unica e perfetta per essere immortalata con foto speciale, il periodo per il tuo viaggio in Oman corrisponde ai mesi dell’estate italiana e deve avere come destinazione l’area di Salalah. Con la giusta organizzazione e una buona guida, potrai scoprire cosa sia l’Oman durante il Khareef. Come dicevamo, la regione a cui facciamo riferimento diventa un’oasi verde e fiorita. Questo periodo è particolarmente delicato per le condizioni meteo, quindi controlla bene le informazioni sulla quantità di pioggia su fonti ufficiali del paese.

Se vuoi evitare la folla e, soprattutto, se ti senti abbastanza temerario per tollerare temperature elevate, organizza il tuo viaggio in Oman tra aprile e maggio e l’inizio dell’autunno. Questa è una stagione in cui l’afflusso turistico cala e potresti trovare tariffe più convenienti. Sii pronto, però, a grandi sbalzi di temperatura tra l’interno degli edifici (sempre con l’aria condizionata) e i luoghi in cui vivrai esperienze outdoor.

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Scoperta una strana testa di argilla (e non solo) di 7500 anni fa

Bahra 1 è un sito archeologico che si sviluppa nella regione di Subiya (Kuwait) associato alla cultura Ubaid, che rappresenta un passaggio fondamentale verso le cosiddette “grandi organizzazioni” che egemonizzarono la Bassa Mesopotamia. Si tratta di uno dei primi insediamenti di questa cultura nella regione del Golfo Persico, dove nel corso degli anni sono state fatte importantissime scoperte archeologiche. Recentemente, infatti, è tornata alla luce una strana testa di argilla, insieme ad altri artefatti particolarmente interessanti.

Le nuove scoperte a Bahra 1

Dal 2009, una missione archeologica kuwaitiana-polacca nata dalla collaborazione tra il Consiglio nazionale della cultura, delle arti e delle lettere del Kuwait (NCCAL) e il centro polacco di archeologia mediterranea, Università di Varsavia (PCMA UW), conduce scavi archeologici presso il sito di Bahra 1.

Gli scavi effettuati nel corso degli anni hanno confermato che questo angolo del Kuwait può rivelare moltissime informazioni sugli scambi culturali tra le società neolitiche arabe e la cultura Ubaid.

In particolare, recenti ricerche hanno contribuito a fornire ulteriori informazioni grazie a una serie di scoperte davvero eccezionali: dal terreno è emersa una curiosa e bizzarra testa di argilla finemente lavorata, la prima del suo genere nella regione del Golfo, insieme a particolari ceramiche e un vaso di argilla non cotta, resti che hanno rivelato dati sorprendenti.

L’importanza (e i misteri) di questa scoperta

La particolarissima testa di argilla rivenuta in Kuwait si presenta con un cranio allungato, occhi obliqui e un naso piatto, caratteristiche piuttosto simili a quelle riscontrabili negli artefatti prodotti delle popolazioni della cultura Ubaid. Non a caso, opere di questo tipo sono state trovate sia in contesti funerari che domestici in Mesopotamia, ma per la prima volta anche presso il sito archeologico di Bahra 1.

A tal proposito il Professor Piotr Bieliński, responsabile per la Polonia della spedizione, ha dichiarato: “La sua presenza solleva domande intriganti sul suo scopo e sul valore simbolico, o forse rituale, che aveva per le persone di questa antica comunità”.

Non è di certo meno rilevante la scoperta delle ceramiche. Fin dall’inizio, infatti, gli scavi nel sito hanno portato alla luce due tipologie e lavorazioni di questo materiale: Ubaid, notoriamente importate dalla Mesopotamia, e Coarse Red Ware (CRW), riconducibili ai siti della penisola arabica.

Ceramiche Coarse Red Ware

Fonte: @Adam Oleksiak/ PCMA UW

Le meravigliose ceramiche Coarse Red Ware

Quest’ultimo tipo di ceramiche è stato a lungo descritto come prodotto localmente, nella regione del Golfo, ma i luoghi effettivi della sua produzione sono rimasti finora sconosciuti. Prove conclusive sono infine arrivate dal vaso di argilla non cotta che, dopo essere stato sottoposto ad analisi condotte sotto la direzione della Professoressa Anna Smogorzewska, ha confermato Bahra 1 come il più antico sito di produzione di ceramica conosciuto nel Golfo.

Ma non è tutto, perché la produzione locale di ceramiche ha anche aperto una finestra sulla storia ambientale della regione che può essere indagata attraverso analisi archeobotaniche, poiché i resti degli artefatti presentavano dei piccoli frammenti di piante che venivano spesso aggiunti all’argilla durante il processo di fabbricazione dei vasi: secondo il Dottor Roman Hovsepyan e la Professoressa Aldona Mueller-Bieniek, specialisti in archeobotanica, queste tracce potrebbero aiutare a identificare la flora locale della metà del VI millennio a.C.

I due team di ricerca impegnati a Bahra 1 si rimetteranno presto al lavoro per produrre ulteriori scoperte e approfondimenti sull’intersezione delle culture neolitiche arabe e mesopotamiche Ubaid.

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Capodanno 2025 a Dubai: cosa fare, eventi e clima

Festeggiare il Capodanno in una località calda ed esotica, dove fuggire dal freddo pungente che colpisce generalmente l’Italia nel mese di Dicembre, è un desiderio di molti. Perché, allora, non festeggiare il Capodanno a Dubai? Stiamo parlando di una delle mete più visitate degli ultimi anni. Una città dove il lusso si mescola alle tradizioni degli Emirati Arabi e dove poter assistere a spettacoli indimenticabili. Una località adatta sia se si vuole viaggiare in compagnia dei propri amici, con il proprio partner o la propria partner ed in famiglia. Insomma, potrebbe essere la scelta perfetta per accogliere il nuovo anno.

Cosa fare a Capodanno a Dubai: tutti gli eventi

A Capodanno la città di Dubai si trasforma. Le vie ed i suoi grattacieli vengono illuminati con bellissime installazioni luminose, oltre che frequenti spettacoli pirotecnici, con la possibilità di partecipare ad un’ampia gamma di eventi e feste eleganti in hotel di lusso.

Uno degli appuntamenti imperdibili è lo spettacoli pirotecnico al Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo, dove ogni diverse migliaia di persone, provenienti da tutto il mondo, si radunano per ammirare questo show davvero straordinario. Per chi non volesse perdere questo memorabile spettacolo e, soprattutto, vuole vivere appieno questa fantastica celebrazione, si consiglia di arrivare molto presto, così da assicurarsi un posto strategico, come il Dubai Mall o i giardini del Burj Park.

Se si è alla ricerca di una serata mi tranquilla, ad esempio in famiglia, c’è anche la possibilità di partecipare ad una cena in uno degli eleganti e numerosi ristoranti della città di Dubai, molti dei quali offrono menu speciali in occasione del Capodanno. Da non perdere, fra questi, i ristoranti con terrazza, come quelli che si trovano a The Palm Jumeirah, l’emblematica isola tropicale a forma di palma, che garantisce una vista mozzafiato ed un’atmosfera unica.

Per chi, invece, ama le atmosfere più romantiche, si consiglia di partecipare ad una crociera in Dau, una tradizionale imbarcazione a vela araba, lungo il Dubai Creek oppure nella Marina, così da assistere ad una vista privilegiata ed indimenticabile sullo skyline di Dubai illuminato. Durante queste crociere si avrà la possibilità di assaporare i gusti tipici locali della cucina araba o, in alternativa, gusti della cucina internazionale. Molte di queste crociere propongono anche eventi a bordo, con spettacoli dal vivo, e il fatidico brindisi di mezzanotte.

Da non dimenticare anche la possibilità di assistere a concerti e DJ Set organizzati in diversi punti della città, come la Coca-Cola Arena e le spiagge di Jumeirah, dove ogni anno si esibiscono artisti di fama internazionale.

Festeggiamenti di Capodanno a Dubai, con fuochi d'artificio che illuminano il Burj Khalifa

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Fuochi pirotecnici di Capodanno a Dubai

Vita notturna e discoteche a Dubai

La vita notturna di Dubai è davvero vibrante e famosa in tutto il mondo, nonostante sia regolata da alcune leggi specifiche e ferree, che i visitatori devono assolutamente rispettare. Le feste aumentano soprattutto durante il Capodanno, quando diversi club e discoteche organizzano serate speciali con DJ internazionali, spettacoli dal vivo e, per dare un tocco unico alla serata, con temi glamour.

Una delle destinazioni più celebri della città è il White Dubai, che si trova sul tetto del Meydan Racecourse, un complesso dove si svolgono gare di cavalli da corsa, che offre una vista spettacolare ed una vasta selezione di altissimo livello. A questo si aggiunge anche il Sky 2.0, che si trova nel cuore del Dubai Design District, molto famoso per i suoi party esclusivi e per l’atmosfera futuristica che lo contraddistingue.

Chiaramente, c’è anche la possibilità di partecipare ad esperienze ancora più lussuose. Fra tutte, si citano i club situati in hotel 5 stelle, come il Billionaire Dubai o il Armani Privé, locali eleganti che offrono per Capodanno pacchetti unici, che includono cena, spettacolo e accesso alla pista da ballo. Chiaramente, per partecipare a questi party è importante rispettare un determinato dress code elegante, oltre che una prenotazione anticipata.

Per chi, invece, desidera qualcosa di più informale, i bar panoramici come il The Penthouse al FIVE Palm Jumeirah o il At.mosphere al 122° piano del Burj Khalifa, dove poter assaporare cocktail raffinati ed una vista spettacolare sulla città.

Spiaggia di Jumeirah a Dubai dove passare giornate di CApodanno

Fonte: iStock

La spiaggia di Jumeirah a Dubai

Come muoversi a Dubai a Capodanno

A Capodanno il traffico a Dubai potrebbe essere particolarmente intenso, soprattutto nelle aree vicino ai punti di interesse principale. Per questo motivo è importante riuscire a pianificare in anticipo i propri spostamenti in città, considerando le diverse opzioni disponibili.

La metro di Dubai, ad esempio, rappresenta il mezzo più comodo e veloce per evitare il traffico urbano. Sono presenti due linee, la verde e la rossa, che collegano gran parte della città e consentono di visitare e spostarsi facilmente fra le attrazioni principali, come il Burj Khalifa, il Dubai Mall e la Marina.

I taxi sono molto diffusi in città, ma a Capodanno potrebbe essere molto difficile trovarne disponibili, a causa dell’alta richiesta. È consigliabile, pertanto, prenotare un taxi in anticipo tramite l’utilizzo di alcune applicazioni, come Careem o Uber, molto utilizzate a Dubai. Chiaramente, questi sono servizi più costosi rispetto all’alternativa locale RTA, i classici taxi ufficiali cittadini, caratterizzati dal colore beige delle vetture.

Altre alternative potrebbero essere i monopattini elettrici o le biciclette a noleggio, che sono una soluzione molto comoda per piccoli spostamenti, soprattutto se si decide di alloggiare o visitare aree come Marina o Downtown Dubai. Si potrebbe anche decidere di noleggiare un’auto, ma c’è da tenere in considerazione il fatto che molte strade nella giornata del 31 Dicembre potrebbero essere chiuse a causa degli eventi in città.

Il clima di Dubai a Capodanno

A Dicembre il clima di Dubai è decisamente molto piacevole, questo fa della città una delle mete più visitate al mondo e più gettonate anche durante il periodo di Natale. Le temperature diurne, in genere, si aggirano intorno ai 25 gradi, mentre la sera possono scendere anche fino a 15/18 gradi. Si tratta, dunque, di un clima decisamente accettabile, ma che allo stesso tempo richiede un minimo di attenzione durante la preparazione della valigia: abbigliamento leggero per il giorno ed una giacca per le ore serali potrebbero essere la soluzione ideale.

La possibilità di pioggia in questo periodo è molto bassa rispetto altri momenti dell’anno, ma ci si potrebbe aspettare qualche rovescio breve. Inoltre, questo tipo di clima consente di godere di un cielo bellissimo e di vivere esperienze all’aperto, come giornate in spiaggia o escursioni nel deserto.

Vivere e festeggiare il Capodanno a Dubai è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita. In attesa del nuovo anno, la città ha decisamente molto da offrire: esperienze memorabili, vita notturna vivace e clima ideale la rendono una delle mete più gettonate dove festeggiare il Capodanno 2025.

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Dubai si prepara all’inverno, le novità che ci attendono

Con l’arrivo dell’inverno, la futuristica Dubai si prepara ad accogliere i turisti con una vasta gamma di novità, a partire dal collegamento aereo diretto giornaliero con l’Italia inaugurato lo scorso 27 ottobre da ITA Airways, con partenza da Roma Fiumicino.

D’altronde, la vibrante città degli Emirati Arabi si attesta come una delle destinazioni più gettonate a livello mondiale, con una domanda in costante crescita proprio dal Belpaese. Scopriamo di più sul nuovo collegamento e su cosa attendersi dalla stagione invernale.

Un 2024 da record per il turismo a Dubai

I dati rilasciati dal Dipartimento dell’Economia e del Turismo di Dubai (DET) evidenziano una continua espansione del settore turistico.

Nei primi sei mesi del 2024, Dubai ha accolto 9,31 milioni di visitatori internazionali, registrando un aumento del 9% rispetto agli 8,55 milioni dello stesso periodo nel 2023.

Dopo il record di 17,15 milioni di turisti nel 2023, la città è ben avviata verso un altro anno di grande successo, con incrementi significativi dai mercati vicini del GCC e dell’area MENA, e una forte ripresa del turismo dall’Asia meridionale e dal Nord-Est e Sud-Est asiatico.

A sua volta, come accennato, l’Italia si conferma un mercato importante per il turismo a Dubai. Nel solo mese di agosto 2024, oltre 138.000 italiani hanno visitato la città emiratina, segnando un aumento del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E il nuovo volo diretto punta proprio a soddisfare la richiesta da parte dei turisti italiani, consolidando, al contempo, la posizione di Roma Fiumicino come hub internazionale di rilievo.

Il nuovo collegamento ITA Airways

ITA Airways opera la rotta Roma-Dubai utilizzando un Airbus A321neo, un aeromobile all’avanguardia progettato per ridurre del 20% il consumo di carburante e le emissioni di CO2 per posto. Il velivolo offre ai passeggeri un’esperienza confortevole e rispettosa dell’ambiente, con tre classi di servizio: Business, Premium Economy ed Economy.

L’orario del volo è pensato per massimizzare la comodità dei viaggiatori. La partenza da Roma è prevista alle 10:40, con arrivo a Dubai alle 19:50 (ora locale). In direzione opposta, il volo parte da Dubai all’1:50 (ora locale), arrivando a Roma alle 6:00.

Espansione delle strutture ricettive e ulteriori attrazioni

Nel periodo tra il 2024 e il 2025, Dubai si prepara altresì ad ampliare ulteriormente l’offerta ricettiva, con nuove aperture che includono opzioni diversificate per soddisfare le esigenze di varie fasce di prezzo e categorie di visitatori.

Ma non soltanto: è anche sul fronte delle attrazioni che Dubai continua a sorprendere. Tra le novità, l’apertura di The Real Madrid World, il primo parco tematico al mondo dedicato al calcio, e di Swingers, un famoso marchio di crazy golf fondato a Londra, che aprirà una sede su Bluewaters Island.

Nel frattempo, Cove Beach si trasferirà da Bluewaters Island a La Vie nel Jumeirah Beach Residence, con un nuovo beach club dotato di ristorante e piscina lounge riservata agli adulti.

Iniziative commerciali e Co-Marketing

L’avveniristica metropoli rafforza inoltre la collaborazione con i tour operator internazionali per incrementare il flusso turistico. La recente convention annuale in loco ha visto la partecipazione di 27 tour operator e 28 espositori emiratini.

Per il quarto trimestre dell’anno sono previste ulteriori attività di co-marketing, molte delle quali già attive da gennaio, in sinergia con i principali partner del settore. In più, sono in programma sessioni di formazione per le agenzie di viaggio, sia online che in presenza.

Focus su cultura, turismo outdoor e nicchie di mercato

Ancora, Dubai punta a diversificare la propria offerta turistica, con particolare attenzione agli aspetti culturali e artistici della città, ancora poco noti a livello internazionale. Tra le nicchie su cui si concentra la strategia di promozione spiccano il turismo outdoor e d’avventura, il lusso, il turismo scolastico e i programmi per studenti, così come il “b-leisure“, un segmento che unisce business e leisure.

Infine, sono previste collaborazioni con le principali compagnie di crociera per promuovere pacchetti stop-over per i viaggi a lungo raggio e arricchire, così, l’esperienza dei viaggiatori diretti verso altre destinazioni.