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Settimana nazionale dell’escursionismo del CAI tra le Dolomiti

Le Dolomiti saranno il meraviglioso scenario della 25esima edizione della Settimana nazionale dell’escursionismo del Club Alpino Italiano (CAI), uno degli eventi più attesi dagli appassionati di montagna. Dall’11 al 15 settembre, Auronzo di Cadore (Belluno) accoglierà oltre un migliaio di escursionisti e cicloescursionisti provenienti da tutta Italia e non solo, che potranno esplorare alcuni dei sentieri più affascinanti e panoramici delle Dolomiti.

Escursioni tra le montagne Patrimonio dell’Unesco

In programma ci sono ben 27 escursioni a piedi, anche su vie ferrate, e in bicicletta aperte a chiunque desideri vivere la montagna, indipendentemente dall’esperienza o dall’età. I percorsi attraversano luoghi iconici come le Tre Cime di Lavaredo, le Marmarole, il Sorapiss, il Cristallo e i Cadini di Misurina. Dalle alture più impervie ai sentieri più accessibili, la manifestazione si propone di coinvolgere escursionisti alle prime armi, famiglie con bambini, appassionati di ciclismo in montagna e persone con disabilità.

La base operativa dell’evento sarà la struttura “La Gregoriana”, situata nella foresta di Somadida, in una posizione privilegiata a pochi chilometri da Auronzo, da cui si possono raggiungere facilmente le Tre Cime di Lavaredo, Patrimonio dell’Umanità Unesco, uno dei simboli delle Dolomiti.
“Ogni anno la Settimana nazionale rappresenta il punto di riferimento per tutto l’escursionismo Cai, durante la quale camminare e pedalare sui sentieri, arricchendosi, socializzando gli uni con gli altri e scambiandosi buone pratiche ed esperienze di frequentazione sostenibile dei territori montani”, afferma Laura Colombo, Vicepresidente generale del Cai con delega all’escursionismo. “L’edizione 2024 ci porterà sulle Dolomiti, territorio da conoscere e frequentare con consapevolezza, rispettando l’ambiente e immergendosi in una cultura che affonda nei secoli”.

Gli eventi in programma

Tra gli appuntamenti più attesi della settimana spiccano vari raduni tematici, a cominciare dal Raduno nazionale seniores, l’11 settembre, giunto alla quinta edizione, che coinvolgerà circa 350 partecipanti Over 65 in cinque escursioni appositamente studiate per questa fascia di età.
Parallelamente, inizierà anche il Raduno nazionale Giovani, che vedrà persone sotto i 40 anni impegnate in un percorso di tre giorni lungo il Marmarole Runde, un anello panoramico che abbraccia tutto il gruppo montuoso delle Marmarole.

Dal 12 al 14 settembre si svolgerà il 16esimo Raduno nazionale cicloescursionismo, con circa 50 appassionati di mountain-bike che affronteranno percorsi differenziati per difficoltà e dislivello. Il 14 settembre sarà invece la giornata dedicata al primo Raduno nazionale Family Cai, pensato per le famiglie, che prevede un’escursione sui Cadini di Misurina con una sessantina di partecipanti tra adulti e bambini, che vivranno un’esperienza all’insegna del divertimento e della scoperta della montagna.

Accessibilità in montagna

Uno dei momenti più significativi della settimana sarà rappresentato dal Raduno nazionale di escursionismo adattato, previsto per il 14 e 15 settembre, rivolto alle persone con disabilità motoria o cognitivo-comportamentale, che non possono camminare autonomamente, e ai loro accompagnatori. Il sabato pomeriggio si terrà un incontro-dibattito sull’accessibilità dei sentieri dolomitici, un tema di grande importanza per rendere la montagna un luogo aperto a tutti.

La domenica, i partecipanti potranno cimentarsi in escursioni sui sentieri attrezzati con ausili fuoristrada, permettendo così anche a chi ha ridotta mobilità di godere delle bellezze naturali delle Dolomiti. A questa iniziativa sono attese circa 400 persone, compresi gli accompagnatori, in un’esperienza di inclusione e condivisione.

Appuntamenti culturali

Oltre alle escursioni, la Settimana dell’escursionismo del CAI prevede una serie di appuntamenti culturali, scientifici e divulgativi che si terranno ogni sera presso La Gregoriana. Nel dettaglio, l’11 settembre sarà presentato il progetto “Villaggi Montani del CAI”, mentre il giorno successivo sarà dedicato a un approfondimento sulle Dolomiti come musei all’aperto della Grande Guerra.

Il 13 settembre, si terrà un incontro dedicato alla figura della donna in montagna, con un excursus storico e antropologico; mentre il 14 settembre, la scrittrice Cristine Noacco presenterà il suo libro “Dolomiti. Alte vie per l’anima”. Per tutta la durata dell’evento, si potranno ammirare le suggestive immagini di Lando Arbizzani esposte nelle mostre fotografiche “Dolomiti Unesco” e “Dolomiti a volo d’aquila”.

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Val di Funes, dove ammirare la più iconica cartolina delle Dolomiti

L’immagine più iconica delle Dolomiti Patrimonio Unesco è presa da qui. Questa meravigliosa cartolina, che da sempre fa il giro del mondo – prima perché veniva spedita per posta e oggi perché viene postata su tutti i social -, è quella che meglio rappresenta il paesaggio dolomitico nel mondo e che fa sognare. Tanto che oggi pullman di turisti cinesi vengono portati qui dal lontano Oriente per scattare una foto o un selfie e poi via, di nuovo a bordo alla volta della prossima tappa instagrammabile (che il più delle volte è Venezia). Peccato per loro, perché si perdono uno degli spettacoli più incredibili che Madre Natura ci regala: l’enrosadira, quando all’ora del tramonto (o all’alba) i “monti pallidi” si colorano di rosa.

La visitai più di vent’anni fa, prima dell’avvento di Instagram e dei social network. Pubblicai diverse volte le decine di fotografie scattate con una delle più tecnologiche fotocamere digitali allora presenti sul mercato e spero di non aver contribuito troppo alla diffusione di questo luogo che oggi rischia di finire nella lista delle mete minacciate dall’overtourism. Del resto, pur essendoci già a quell’epoca Photoshop, non dovetti fare nulla né applicare alcun fotoritocco per mostrare la bellezza del posto.

Ma dove si trova questo luogo da favola? Siamo nella Val di Funes, in Alto Adige, immersa nel Parco naturale Puez-Odle e dominata dal gruppo delle Odle, la catena montuosa delle Dolomiti che segna il confine con la Val Gardena. Le Odle, che in ladino significa “aghi”, sono considerate il gruppo più bello delle Dolomiti proprio per il loro profilo classico e frastagliato che si ammira dal micro borgo di Santa Maddalena e sono l’immagine simbolo non soltanto di questa valle ma della nostra intera catena alpina.

L’iconica chiesetta incorniciata dalle Dolomiti

Simbolo di questa valle è l’immagine della chiesetta immersa nei prati incorniciata dalle Dolomiti. È proprio qui che vengono portati i turisti – soprattutto cinesi – a scattare la famosa foto. Ma è anche l’immagine più rappresentativa di campagne pubblicitarie, di copertine di libri e chi più ne ha più ne metta. Si tratta della Chiesetta di San Giovanni a Ranui, divenuta ormai un soggetto fotografico di fama mondiale e resa famosa proprio dalla sua inconfondibile posizione.

Si tratta di una minuscola chiesa barocca risalente al 1744 e fatta costruire da Michael von Jenner, come viene ricordato da una targa sulla facciata, nel Comune di Funes, nella frazione di Santa Maddalena. Iconica è la sua cupola a cipolla fatta di rame che sorregge una stella. Rappresenta il martirio di Giovanni che fu gettato nel fiume Moldava e al fatto che una ghirlanda a forma di stella ha condotto al ritrovamento del suo cadavere. Sulle pareti interne della chiesetta si possono ammirare nove dipinti barocchi realizzati nel XVIII secolo e che raccontano la vita di Giovanni.

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Fonte: 123RF

La chiesa di San Giovanni, icona delle Dolomiti

La chiesa è di proprietà privata e appartiene alla famiglia del vicino maso Ansitz Ranui Hof, un’antica residenza di caccia del XII secolo, con pareti affrescate anche all’interno e mobili d’epoca, dove oggi si respira la tipica atmosfera rurale, con la stalla delle mucche, dei maiali, dei conigli e dei numerosi gatti. Uno dei posti più belli che ho avuto la fortuna di visitare nella mia lunga carriera. La famiglia proprietaria del maso conserva la chiave per aprire la chiesa di San Giovanni accessibile solo su richiesta. Di tanto intanto viene celebrata una messa e, sempre su richiesta, vengono celebrati matrimoni.

Sentiero Adolf Munkel, il sentiero delle Odle

Per ammirare da vicino questo spettacolo della natura c’è un bellissimo sentiero a valle che si può percorrere: il Sentiero Adolf Munkel o sentiero delle Odle. Si snoda ai piedi delle impressionanti pareti delle Odle ed è uno dei percorsi dolomitici più suggestivi. Il punto di partenza di quest’escursione è il parcheggio di Malga Zannes (a 1.685 metri), raggiungibile facilmente anche con i mezzi pubblici (in Alto Adige si promuove sempre più la mobilità sostenibile con servizi di bus e navette capillari gratuiti grazie alla Dolomiti Card che viene offerta dalla maggior parte delle strutture ricettive del territorio).

Si inizia il percorso seguendo il sentiero n° 6 verso Ciancenon/Tschantschenon. Prima del ponte che attraversa il fiume omonimo, sulla destra prende il via il Sentiero Adolf Munkel identificato con il n° 35. In un leggero saliscendi si arriva fino alla Malga Brogles (2.045 metri). Da qui si scende lungo il sentiero n° 28 per arrivare al parcheggio di Ranui. Il percorso è lungo 13 chilometri e il tempo di percorrenza è di circa quattro ore e mezza. C’è un seconda variante, più breve (9 km in 3 ore circa) che percorre il sentiero n° 35 fino alla Malga Gschnagenhardt e al Rifugio delle Odle. Poi si continua sul n° 36 verso Malga Dusler e si torna a Malga Zannes.

Enrosadira, la leggenda che colora di rosa le Dolomiti

E qui in Val di Funes si può assistere a uno dei fenomeni naturali più belli che esistano, l’enrosadira, che in ladino significa “diventare rosa” ovvero il momento in cui le Dolomiti, all’ora dell’alba e del tramonto, si colorano di rosa. La spiegazione è scientifica: le Dolomiti, infatti, sono composte di rocce di carbonato di calcio e di magnesio. Per questo la Dolomia, colpita dai raggi del Sole, all’alba o al crepuscolo, sviluppa così tante sfumature colorate. Ma, come spesso accade qui in Alto Adige, a ogni fenomeno è legata una leggenda.

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Fonte: 123RF

Il fenomeno dell’enrosadira in Val di Funes
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Al via in Val di Fiemme la prima Wellness Community italiana

In Trentino-Alto Adige, la Val di Fiemme è una delle testimonianze visive più tangibili della bellezza straordinaria di questo territorio del Nord Italia: una vallata di verde incastonata tra le imponenti montagne delle Dolomiti e costellata da azzurrissimi e limpidi laghi montani.

In un tale paradiso non c’è dubbio che il benessere sia all’ordine del giorno, ma c’è di più: la Val di Fiemme è infatti la cornice e la sede vera e propria della prima “wellness community” delle Alpi e in Italia, in generale. Ma cos’è una wellness community e di cosa tratta questa preziosa iniziativa? Scopriamolo insieme.

Wellness community, cos’è?

Il concetto di “wellness community” come quella della Val di Fiemme forse non è di immediata chiarezza, eppure si tratta di un fenomeno che all’estero sta già guadagnando terreno in diverse realtà: infatti, tra le comunità di wellness più famose al mondo oggi vi è quella in Florida di Lake Nona a Orlando, nonché la nipponica The Interlace e la BedZED del Regno Unito, per citarne alcune.

Ma di cosa si tratta nello specifico? Una wellness community è letteralmente una comunità votata al benessere, ovvero l’insieme di più individui che decidono di far gruppo e di costruire una realtà sociale e abitativa dove tutto è volto a promuovere e a sostenere attivamente uno stile di vita sano che divulghi il benessere generale tra gli stessi membri della comunità.

Queste comunità, quindi, sono spesso incentrate sull’incoraggiare abitudini positive per la salute mentale, fisica ed emotiva, offrendo solitamente conoscenze, risorse e informazioni utili su diete sane, attività fisica, tecniche di gestione dello stress, meditazione, e altro ancora.

In una wellness community che si rispetti non sono l’ambiente e il design circostante rifletterà questi obiettivi, ma saranno periodicamente organizzati per i membri della comunità eventi, workshop, sessioni di allenamento o meditazione in gruppo per promuovere il benessere e la salute di tutti. I membri in queste occasioni possono condividere le proprie esperienze, sfide e successi nel perseguire uno stile di vita sano, creando così un maggiore senso di comunità e appartenenza.

Val di Fiemme, panorama

Fonte: iStock

Vista della natura nella Val di Fiemme

La Wellness Community in Val di Fiemme

Nella spettacolare e verdissima valle del Trentino, che si specchia sulle possenti Dolomiti, è stata accettata questa sfida di benessere e di modernità: ecco che nasce infatti la prima wellness community italiana, grazie a un progetto che vuole promuovere e rendere protagonista questo splendido territorio attraverso la salute, l’economia e l’industria del turismo.

Il progetto in Val di Fiemme prenderà vita nel concreto a partire dal prossimo 20 settembre nel comune di Cavalese, in Trentino, come precursore anche di tutta quell’attività che il territorio vedrà in occasione delle future Olimpiadi Milano Cortina 2026. Al progetto hanno comunque contribuito anche alcuni Stakeholder strategici, tra cui la Provincia autonoma di Trento, l’Università degli Studi di Trento, il centro di ricerca Fondazione Bruno Kessler (Fbk) e il Gruppo Itas.

La Val di Fiemme, infatti, sarà proprio l’unica tappa del Trentino per le gare olimpiche invernali del 2026 e ospiterà le diverse specialità dello sci nordico e del salto dal trampolino, quindi comunque una fetta di assegnazione di medaglie di circa il 33%.

I promotori di questa iniziativa hanno reso noto che l’obiettivo di questa nuova wellness community è anche quello di potersi presentare “all’appuntamento con la storia dello sport, offrendo un territorio capace di tenere assieme le persone che ci abitano, i visitatori e il mondo delle imprese”.

Al progetto, infatti, hanno aderito diverse realtà della Val di Fiemme, come l’Azienda per il turismo Fiemme e Cembra, il Pastificio Felicetti, La Sportiva, Starpool e Fiemme Tremila e altre ancora.

Luigi Angelini, ideatore e consulente strategico per la cultura del benessere di questa iniziativa, ha infatti affermato anche che “il territorio avverte la necessità di un ulteriore salto in avanti. Senza la naturale evoluzione da Destination a Community, nel giro di poco tempo l’ottimo lavoro fatto sin qui rischia di rimanere una strategia di breve respiro e, soprattutto, destinata a vendere, ad esempio in ambito turistico, al visitatore un prodotto non coerente con il modo di vivere della comunità locale. Diventa quindi obbligatorio per la comunità impegnarsi per fare in modo che la ‘strategia Wellness’ già intrapresa con successo dal sistema turistico venga estesa al resto della società e dell’economia del territorio”.

Grazie al concetto di Wellness Community in Val di Fiemme è ora possibile mettere al centro di questo progetto e del territorio stesso le persone che lo abitano e lo vivono, alimentando in maniera positiva anche il circuito del turismo. Infatti, come sottolineato anche dallo stesso Paolo Gilmozzi, presidente dell’Azienda di promozione turistica Fiemme Cembra questo progetto può aprirsi a più persone ampliando la platea e coinvolgendo diverse e ulteriori risorse.

La Val di Fiemme è dunque oggi la prima destinazione italiana dove abbracciare appieno lo spirito e l’iniziativa alla base delle wellness community: d’altronde, il territorio offre uno scenario naturale pazzesco, di incredibile bellezza, da scoprire in sella a una mountain bike oppure a passo di trekking su sentieri panoramici.

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Falkensteiner Hotel Kronplatz: un’avventura su misura a Plan de Corones

Tra le suggestive cime delle Dolomiti, dove la natura regna sovrana, sorge il Falkensteiner Hotel Kronplatz, un rifugio esclusivo a 5 stelle parte del prestigioso circuito The Leading Hotels of the World, per gli amanti dell’avventura e delle esperienze più autentiche. L’architettura moderna dell’hotel, firmata dal rinomato architetto Matteo Thun, si fonde armoniosamente con i sapori della tradizione altoatesina, creando un’atmosfera accogliente e incredibilmente raffinata.

Fonte: Falkensteiner Hotel Kronplatz

il Falkensteiner Hotel Kronplatz immerso nella natura

Esperienze cucite su misura

A disposizione degli ospiti che desiderano scoprire le meraviglie nascoste di Plan de Corones e trascorrere una vacanza senza pensieri, l’Experience Concierge è un esperto conoscitore del territorio, pronto a organizzare attività su misura. L’idea è proprio quella di offrire conoscenza, esperienza e professionalità di una guida personale, capace di consigliare itinerari in base alle passioni e al livello di preparazione di ciascuno, dalle escursioni a piedi o in bicicletta, alle scalate di imponenti pareti rocciose o esperienze immersive nella natura incontaminata.

Infinite avventure, estate e inverno  

Plan de Corones è un vero e proprio paradiso per gli amanti dello sport e delle attività all’aria aperta. In estate, ci si può dedicare a escursioni, gite in bicicletta e arrampicate; mentre in inverno le piste da sci, snowboard e slittino sono l’ideale per tutta la famiglia. Qualunque sia la stagione, il Falkensteiner Hotel Kronplatz è un punto di partenza perfetto per esplorare le Dolomiti e vivere esperienze indimenticabili, per tutte le età.

Un paradiso per le famiglie

Al Falkensteiner Hotel Kronplatz, la noia per i più piccoli è out! Un ricco programma di attività attende i bambini di tutte le età, in questa stupenda destinazione della Val Pusteria, trasformando ogni giorno in un’avventura indimenticabile. Spettacoli di uccelli rapaci per conoscere più da vicino questi esemplari; lezioni di equitazione per esplorare i campi e i boschi circostanti; gita allo Zoo di Riscone, ad appena 15 minuti a piedi dall’hotel, per osservare daini, conigli, anatre, pavoni e capre. Natura, ma anche movimento e avventura per i più piccoli, con percorsi adrenalinici su piste di palline di legno, escursioni in bicicletta, pareti di arrampicata anche per chi è alle prime armi e percorsi di corda tra gli alberi per tutta la famiglia al Kronaction Adventure Park. In hotel, la Falky Family Room è il nuovissimo spazio per i più piccoli che ospita laboratori e attività per il divertimento e la creatività, con un angolo allestito per il gioco libero e per il relax dove guardare film e leggere libri insieme. Per prenotazioni di almeno 2 notti in una delle splendide suite di Falkensteiner Hotel Kronplatz un bambino fino a 14 anni soggiorna gratuitamente (offerta valida fino al 21/11/2024, limitata e soggetta a disponibilità).

Natura a 360° per coppie e amici

Il Falkensteiner Hotel Kronplatz è un vero e proprio paradiso anche per chi viaggia in coppia, con gli amici e per i solo travellers. Tantissime le attività per gli adulti, dalle lezioni al campo Golf Club Pustertal ai piedi del Plan de Corones alle escursioni all’alba e sui ghiacciai; dal Nordic Walking allo yoga in vetta; dalle uscite in mountain bike o e-bike al kayak e al rafting per scoprire la Val Aurina. Poi ancora arrampicata, escursioni a cavallo e adrenalina allo stato puro per chi vuole provare l’ebbrezza di un volo in parapendio o in mongolfiera, circondati da panorami mozzafiato. E per gli amanti delle emozioni forti? Da non perdere la zipline più lunga d’Europa, con Adrenaline X-Treme Adventures, per una discesa tra le cime di San Vigilio.

Fonte: Falkensteiner

Al Falkensteiner Hotel Kronplatz tante occasioni per scoprire il territorio

Relax e benessere all’Acquapura Mountain SPA

Dopo una giornata dinamica e di scoperta, è il momento di puro relax all’Acquapura Mountain SPA. Saune, bagno turco, piscina rooftop con vista sul Plan de Corones e piscina sportiva, docce emozionali e una vasta gamma di trattamenti rigeneranti per ritrovare l’armonia perfetta di corpo e mente. Al Falkensteiner Hotel Kronplatz anche il benessere è a stretto contatto con la natura e nelle vicinanze della struttura c’è un bosco perfetto per il Forest Bathing, un’esperienza immersiva nella foresta per rigenerare corpo e spirito e godere dei suoni della natura.

Un viaggio sensoriale tra i sapori

Una buona vacanza non può prescindere dalla tavola; e il Falkensteiner Hotel Kronplatz conquista con i sapori autentici del territorio, fin dalla prima colazione con freschissimi buffet dolci e salati. Per il pranzo e la cena, il menu del ristorante con vista panoramica sulle montagne offre specialità tirolesi e piatti tipici, preparati con ingredienti genuini e di stagione.

Scegliere il Falkensteiner Hotel Kronplatz significa vivere un’avventura su misura, tra natura, relax e sapori autentici.

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I migliori festival musicali sulle Dolomiti

Non è un caso se vengono considerate le montagne più belle del mondo: le Dolomiti conquistano al primo sguardo con il loro fascino e la loro maestosità. Un territorio vasto e sorprendente che comprende cinque province e tre regioni e che è entrato a pieni diritti tra i patrimoni dell’UNESCO. Le Dolomiti possono essere vissute in tanti modi e non solo percorrendo trekking indimenticabili. Ogni estate diventano lo scenario perfetto dove arte e cultura si incontrano offrendo esperienze uniche in una cornice da sogno.

Tra queste esperienze, quelle da non perdere sono sicuramente i festival musicali sulle Dolomiti, una serie di eventi e incontri che raccontano questo paesaggio e permettono di viverlo attraverso suoni ed emozioni diverse. Scopriamo insieme quali sono i migliori festival del 2024.

I Suoni delle Dolomiti – Val di Fassa

Dal 28 agosto al 29 settembre, il Trentino unisce musica e natura nel festival di musica in quota ‘I Suoni delle Dolomiti’. In programma sono previsti 17 concerti e 1 trekking di tre giorni insieme allo scrittore di montagna più amato, Paolo Cognetti, autore de ‘Le otto montagne’, tra gli altri romanzi. Le esibizioni musicali coinvolgono generi diversi, dalla classica delle orchestre nostrane e nazionali al blues, soul e jazz di Raphael Gualazzi, fino agli omaggi ai grandi maestri della musica italiana come Paolo Conte. Potete decidere di salire a piedi per raggiungere il luogo dell’evento o usufruire degli impianti di risalita, che verranno aperti per quest’occasione.

Info utili

Come arrivare in Val di Fassa

In auto

Provenendo dall’A22, autostrada Modena-Brennero:

– Uscita Ora/Egna, S.S. 48 delle Dolomiti – Passo San Lugano – Val di Fiemme – Val di Fassa (distanza km 45). Dalla circonvallazione di Moena (zona artigianale) verso Canazei

– Uscita Bolzano Nord, S.S. 241 Grande Strada delle Dolomiti – Passo Carezza – Vigo di Fassa (distanza km 40). Da Vigo verso nord in direzione di Canazei, verso sud in direzione di Soraga e Moena

In treno

Le stazioni ferroviarie più vicine sono: Trento, Bolzano e Ora. Dalle stazioni dei treni sono garantiti collegamenti giornalieri con la Val di Fassa tramite autobus.

Biglietti I Suoni delle Dolomiti

I posti per ogni evento sono limitati e la prenotazione è obbligatoria. Per i biglietti dei singoli eventi rimandiamo al sito I Suoni delle Dolomiti.

Eggental Classic&More – Val d’Ega

Unite musica classica e cibo di alta qualità e otterrete il festival ‘Eggental Classic&More’ in Val d’Ega. Dal 27 luglio al 31 agosto, potrete lasciarvi trasportare dalle note dei concerti classici e vivere esperienze culinarie nella suggestiva cornice tra Catinaccio e Latemar. Il programma prevede un totale di 5 concerti arricchiti da colazioni, brunch o aperitivi con musicisti quali Trio Arioso, l’Ensemble Amarilli e l’Orchestra Haydn diretta da Roberto Molinelli. L’ultima serata, quella del 31 agosto, vedrà l’ensemble d’archi dell’Orchestra Haydn presentare al Grand Hotel Carezza la “Buenos Aires’ Serenade” con opere di Čajkovskij e Piazzolla, accompagnati da un aperitivo con vista sulle montagne del Latemar e del Catinaccio.

Info utili

Come arrivare in Val d’Ega

In auto

Brennero (Autostrada Brennero A 22, pedaggio obbligatorio)

– Uscita autostrada Bolzano Nord/Val d’Ega – dopo circa 0,5 km in direzione Bolzano, alla rotatoria, entrare a sinistra nella Val d’Ega (SS 241).

In treno

La stazione di riferimento è Bolzano, da qui sarà necessario prendere un autobus.

Biglietti Eggental Classic&More

Prenotazione obbligatoria, il biglietto comprende l’impianto di risalita, la colazione, il brunch o l’aperitivo, e il concerto. Per i biglietti dei singoli eventi rimandiamo al sito Eggental Classic&More.

Water Music Festival – Lago Valbiolo

L’acqua è al centro dell’evento ‘Water Music Festival’ che unisce la musica con l’obiettivo di sensibilizzare le persone su una risorsa per noi fondamentale. Dal 12 luglio al 25 agosto, il Lago Valbiolo e il Passo Tonale ospiteranno una piattaforma che sarà accessibile per tutta la durata del festival e che vi permetterà di camminare a filo d’acqua a un’altitudine di 2000 metri. Sul palco, invece, saliranno artisti di fama nazionale come Gio Evan, Carmen Consoli, Davide Locatelli e About That Night. Il 24 agosto, in occasione della chiusura del festival, si terrà il ‘Water Music Party’, gratuito e aperto a tutti.

Info utili

Come arrivare al Lago Valbiolo

In auto

SS42 fino a Passo del Tonale, seguire le indicazioni per seggiovia Valbiolo. Lasciare la macchina al parcheggio e salire verso il lago con una camminata di 30 minuti.

In autobus

La zona del Valbiolo è coperta dagli autobus della linea Trentino Trasporti.

Biglietti Water Music Festival

Sul sito Ponte di Legno Tonale.

Panorama Music – Val di Fassa

Dal 3 luglio al 25 agosto, la Val di Fassa ospita l’amato ‘Panorama Music’, undici appuntamenti gratuiti organizzati nelle zone più belle della valle come Passo San Pellegrino, Canazei o Vigo di Fassa. I concerti sono itineranti creando la perfetta simbiosi tra musica e natura. Potete raggiungere le diverse località che ospiteranno gli eventi sia con gli impianti di risalita che a piedi, unendo il piacere di trascorrere una serata diversa con un po’ di attività fisica. Ad alternarsi sul palco ci saranno diversi generi musicali, tra nomi di rilievo italiani e internazionali, per serate uniche immersi in scenari d’eccezione.

Info utili

Come arrivare in Val di Fassa

In auto

Provenendo dall’A22, autostrada Modena-Brennero:

– Uscita Ora/Egna, S.S. 48 delle Dolomiti – Passo San Lugano – Val di Fiemme – Val di Fassa (distanza km 45). Dalla circonvallazione di Moena (zona artigianale) verso Canazei

– Uscita Bolzano Nord, S.S. 241 Grande Strada delle Dolomiti – Passo Carezza – Vigo di Fassa (distanza km 40). Da Vigo verso nord in direzione di Canazei, verso sud in direzione di Soraga e Moena

In treno

Le stazioni ferroviarie più vicine sono: Trento, Bolzano e Ora. Dalle stazioni dei treni sono garantiti collegamenti giornalieri con la Val di Fassa tramite autobus.

Biglietti Panorama Music

Ingresso libero.

CortinAteatro – Cortina d’Ampezzo

Musica, lirica e teatro si incontrano in una delle località più amate delle Dolomiti del Veneto, Cortina d’Ampezzo, una delle destinazioni preferite sia in inverno che d’estate. 16 appuntamenti dall’11 luglio al 18 ottobre spazieranno dalla musica classica alla lirica, dal teatro comico agli attesi appuntamenti musicali al tramonto. Tra gli eventi più belli citiamo l’omaggio a Ennio Morricone eseguito dall’Orchestra Regionale Filarmonica Veneta, i tramonti in quota e la serata con i Ba(ch)rock Bassoon Quartet.

Info utili

Come arrivare a Cortina d’Ampezzo

In auto

Autostrada A27 (Venezia – Belluno)

Autostrada A22 (Modena – Verona – Bressanone – Innsbruck)

In treno

Le stazioni ferroviarie più vicine sono Calalzo di Cadore e Dobbiaco, collegate a Cortina d’Ampezzo da un servizio di autobus.

Biglietti CortinAteatro

Su Musincantus.it

Dolomiti Music Festival – Cadore

Dal 13 luglio al 7 settembre i paesaggi di Cadore, e in particolare del Rifugio Lunelli, ospiteranno ben 60 appuntamenti a ingresso libero con oltre 80 ospiti. Nato dall’unione di tre eventi (Dolomiti Blues&Soul Festival, Organi Storici in Cadore e Dolomiti Più Note), il ‘Dolomiti Music Festival’ rappresenta il festival diffuso più grande d’Italia e propone concerti che abbracciano generi differenti, dal jazz al rock, dalla musica classica alla tradizionale musicale di montagna, diventando così uno degli eventi più attesi per gli amanti della musica. Tra gli appuntamenti più attesi ci sono sicuramente quello che vede salire sul palco Willy Mazzer e la Headhunters Blues Band, la tappa del tour europeo di Adam Holzman, e OverMiles, una band che rende omaggio a Miles Davis.

A rendere speciale questo festival è anche un’organizzazione attenta e curata che coinvolge l’intero territorio. La musica sarà l’elemento comune e di partenza che permetterà ai partecipanti di immergersi nel patrimonio culturale e naturale cadorino: oltre ai concerti, infatti, sono previste visite guidate, focus dedicati agli artisti, momenti dedicati alla gastronomia tipica della zona, iniziative sociali e vendita di prodotti d’eccellenza. 

Dolomiti Music Festival Cadore

Fonte: Koinè Comunicazione

Musicisti suonano durante il Dolomiti Music Festival a Cadore

Info utili

Come arrivare a Cadore

In auto

Autostrada A27

– Uscita Pian di Vedoia (Belluno), proseguire su strada statale 51 d’Alemagna.

In treno

La stazione ferroviaria più vicina è Dobbiaco, da qui prendere autobus con direzione Cortina e Cadore.

Biglietti Dolomiti Music Festival

Ingresso libero.

Musica nell’Agordino – Belluno

Anche quest’anno torna il festival itinerante ‘Musica nell’Agordino’, alla sua 31° edizione. Chiese, location naturali, rifugi e locali in alta quota saranno gli scenari in cui si terranno gli eventi dal 5 luglio al 10 agosto. Il programma del festival soddisfa ogni gusto perché si compone di 3 rassegne principali: la Rassegna di musica etnica, curata da Agordo ETNO Musica, la Settimana Organistica e i concerti in quota, che verranno organizzati nelle migliori location del territorio.

Info utili

Come arrivare ad Agordino

In auto

A27 d’Alemagna

–  A27 Uscita Belluno – Ponte nelle Alpi, verso Belluno SS 50, poi SS 203 Agordina direzione Agordo.

A22 Autostrada del Brennero – Brennerautobahn

–  uscita Ora/Egna – SS48 delle Dolomiti verso Cavalese, Predazzo, Moena, SS 346 del Passo San Pellegrino per arrivare a Falcade.

–  uscita Ora/Egna – SS48 delle Dolomiti verso Cavalese, Predazzo, Val Travignolo, poi SP25 Paneveggio – Passo Valles per arrivare a Falcade.

A4 Milano Venezia

– innesto con A31 della Val d’Astico uscita Dueville – Superstrada Montana Veneta fino a Bassano del Grappa , poi verso SS47 Valsugana- uscita Arsiè/Feltre, Santa Giustina, Meano, Mas di Sedico e proseguendo poi per la SS203 Agordina.

In treno

Linea Padova-Belluno

Linea Venezia-Belluno

Biglietti Musica nell’Agordino

Ingresso libero.

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Un passo dal cielo, le più belle location della fiction Tv

Siamo ormai giunti alla settima stagione di una delle fiction televisive di maggior successo dopo il Commissario Montalbano, “Un passo dal cielo”. Merito del trionfo della serie Tv RAI sono, oltre che delle vicende intricate e ricche di colpi di scena, i luoghi meravigliosi di montagna dove si svolgono le scene. Tra laghi alpini dai colori abbaglianti alle cime dei monti spennellate di bianco, dai fitti boschi di conifere alle deliziose baite di legno, sembra di entrare in un libro di fiabe.

Come abbiamo imparato nel tempo, invece, questi luoghi esistono davvero, magari talvolta leggermente ritoccati – nelle prime serie le famose Tre Cime di Lavaredo facevano da sfondo al lago dove si trova la baita fronte lago del comandante di stazione del Corpo forestale – e da quando è iniziata la serie “Un passo dal cielo” sono diventati meta di turismo di massa.

Nel corso delle varie stagioni, oltre a essere cambiati i protagonisti (per le prime tre stagioni Pietro Thiene interpretato da Terence Hill e poi Francesco Neri, l’attore Daniele Liotti), sono variate anche le location (fino alla quinta stagione, San Candido, in Alto Adige e dalla sesta in poi si trasferisce a San Vito di Cadore, nel Veneto). Una più bella dell’altra, comunque, vere cartoline del nostro arco alpino. Ecco le più famose che si possono visitare.

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Fonte: ANSA

La guardia forestale Francesco Neri

Il Lago di Braies

Iconico e ormai nell’immaginario collettivo, il Lago di Braies, in Val Pusteria, è divenuto il simbolo di “Un passo dal cielo”. A Braies si trova l’hotel in riva al lago, ma anche la suggestiva palafitta sull’acqua in cui vivono i protagonisti della serie, fino alla stagione 6, nota con il sottotitolo “I Guardiani”. Questo specchio d’acqua color smeraldo – e non è merito di Photoshop – è senza dubbio il più famoso della Regione ed è davvero circondato da boschi di conifere, da ripidi dirupi e da verdi pascoli.

La palafitta di Pietro e Francesco

Lo chalet di legno dove vivono le due guardie forestali, prima Pietro Thiene e poi Francesco Neri, altro non è che la capanna che ospita la biglietteria dove si noleggiano le barche per fare il giro del Lago di Braies. D’estate, infatti, si possono prendere a noleggio le barchette di legno e trascorrere una giornata su questo bellissimo specchio d’acqua trasparente.

San Candido

Situato ai piedi del Baranci, il paese di San Candido vanta una storia antichissima. A occupare questa zona furono prima i romani, in seguito venne fondato un monastero, voluto dal duca Tassilone III di Baviera nel 769 per contrastare l’avanzata degli slavi, all’epoca considerati pagani. L’influenza ecclesiastica nella zona ha lasciato il segno tanto che oggi San Candido ospita ben tre chiese, la più piccola delle quali appartiene al convento dei francescani.

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Fonte: 123RF

Il paese di San Candido in Val Pusteria

Il Lago di Dobbiaco

Spesso dal Lago di Braies le immagini della fiction si spostano sul vicino Lago di Dobbiaco, un altro laghetto alpino altoatesino altrettanto pittoresco appena fuori dal Comune di Dobbiaco. Il lago si trova esattamente al confine tra due parchi naturali: il parco naturale Tre Cime e il Parco naturale Fanes – Sennes e Braies.

La Croda Rossa di Sesto

I prati verdi alla base della Croda Rossa di Sesto, nelle Dolomiti di Sesto, sempre in Val Pusteria, sono il luogo in cui Pietro/Francesco amano di più passeggiare e cavalcare. Così come lo spettacolare Prato Piazza, un altopiano in cima al passo alpino che mette in collegamento Braies e Carbonin, a un’altitudine di 1.993 metri. A Prato Piazza c’è una malga in cui si sono state girate anche numerose scene di “Un passo dal cielo”.

Le Dolomiti bellunesi

A partire dalla sesta stagione, cambia lo scenario e cambi la regione che dall’Alto Adige si trasferisce nel vicino Veneto, sempre tra le Dolomiti Patrimonio Unesco, comunque. L’area protetta del Parco delle Dolomiti, infatti, si estende a Nord di Cortina e arriva fino al confine col Trentino-Alto Adige. Nella nuova stagione della fiction, “I Guardiani”, troviamo il leggendario Lago di Misurina, il Lago Antorno, il Lago di San Vito e quello di Auronzo di Cadore. Tutto l’ambiente in cui è stata girata la fiction ha del fiabesco e si tratta di angoli delle Dolomiti bellunesi che si possono tranquillamente visitare.

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Fonte: iStock

Il lago di Misurina, la fiaba delle Dolomiti

La baita di Dafne

La baita dove vive Dafne Mair, interpretata da Aurora Ruffino, esiste davvero. Si tratta della Baita Pian de Loa, nel Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo e si trova al termine di una pista da sci, la pista “Pian de Loa”, a 1360 metri di quota. Immersa in un paesaggio mozzafiato, si può raggiungere d’inverno con gli sci ma anche d’estate percorrendo un sentiero piuttosto impegnativo.

Le colline del Prosecco

Nella settima stagione di “Un passo dal cielo” c’è una grossa novità quanto a location. In alcune puntate della serie s’incontra un paesaggio dal contorno tutto nuovo, che non ha nulla a che vedere con le Dolomiti. Alcune scene sono state girate tra le dolci colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2019. Un territorio, questo, che è caratterizzato da un fascino innegabile, oltre che da un enorme valore storico e culturale, attraversato da una strada, la Strada del Prosecco, appunto, che collega Conegliano a Valdobbiadene passando per vigneti, paesi e musei dedicati alla tradizione vitivinicola.

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In Trentino, lungo il nuovo sentiero delle marmotte

Le Dolomiti sono da sempre a misura di bambino, ma quest’estate ci sono ancora più sorprese ad attendere le famiglie: il parco escursionistico di Ciampac inaugura infatti un nuovo itinerario da compiere insieme ai più piccini, sulle orme di simpatici animaletti di montagna. Si tratta del sentiero delle marmotte, un’idea meravigliosa per avvicinare i piccoli esploratori a queste creature che da sempre vivono la Val di Fassa. Ecco in che cosa consiste.

Il sentiero delle marmotte, tra le Dolomiti

In Trentino Alto Adige ci sono tantissime località perfette per le famiglie, sia in inverno che in estate: dagli impianti sciistici che offrono piste per i più piccini – con tanto di scuola per imparare – ai magnifici prati verdi ricoperti di fiori dove divertirsi nella natura, magari intraprendendo qualche camminata un po’ più avventurosa. È su questa scia che il parco del Ciampac, un’ampia area escursionistica che ha inaugurato la stagione proprio questo 15 giugno 2024, ha dato vita ad un nuovo sentiero tematico dedicato ai bambini.

Si chiama sentiero delle marmotte, ed è una semplice passeggiata di circa 1 ora che conduce grandi e piccini alla scoperta dell’habitat naturale di questi graziosi roditori di montagna, che abitano da sempre la Val di Fassa. Alla partenza, i bimbi riceveranno un libretto illustrato da Michela Molinari (al costo di 5 euro), per poter seguire l’avventurosa storia della marmotta Margot, persasi nel bosco, alla ricerca della strada di casa. Durante il percorso, i giovani esploratori potranno sbirciare all’interno di 8 box tridimensionali in legno, i quali contengono scene in miniatura che raccontano la vita delle marmotte e di altri animali come il coniglio Anselmo, la formica Cleopatra e il riccio Olmo.

È, insomma, una vera e propria avventura dedicata a tutti i bambini che hanno compiuto almeno 5 anni, da vivere in compagnia di mamma e papà. Ci sarà la possibilità di approfondire temi quali l’importanza di tutelare l’ambiente e di proteggere la conservazione della specie, con tanti stickers che coinvolgeranno ancora di più i ragazzini. E, alla fine del percorso, li attenderà un regalo speciale. Per chi vuole, è possibile anche aggiungere un pranzo in rifugio per fare il pieno di energie e assaporare alcune delle specialità tipiche locali.

Il Ciampac e i suoi meravigliosi sentieri

Il Ciampac è un parco escursionistico ricco di meraviglie: lo si può raggiungere in telecabina dalla frazione di Alba di Canazei, per la stagione estiva che durerà dal 15 giugno al 15 settembre 2024. Per le famiglie, ci sono tante sorprese interessanti. Uno è il Ciampark, un suggestivo parco giochi in legno ad alta quota, con decine di attrazioni che conquisteranno la curiosità dei più piccini. Ed è sempre per i bimbi che è pensato il sentiero Sulle Tracce di Ciampy, che porta alla scoperta del paesaggio naturale in cui abita il camoscio.

L’altra novità dell’estate, oltre al sentiero delle marmotte, è invece il Sentiero Seduto: si tratta di una facilissima passeggiata che alterna diverse soste originali. Qualche esempio? La panchina felice, una seduta con schienale a forma di sorriso, o ancora la panchina per gli innamorati, che aiuta ad avvicinare le persone che vi si siedono. Tutte le sedute sono realizzate in legno dall’artista Marco Nones, per invogliare gli escursionisti non solo a fare attività all’aria aperta, ma anche a godersi un po’ di riposo nella natura, ammirando il paesaggio.

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SiViaggia regala il numero 39 del magazine GATE

Ogni mese vi regaliamo il magazine di lifestyle GATE da scaricare e sfogliare. La rivista, scritta in italiano e in inglese, contiene articoli di viaggi, ma anche di moda e attualità. Alle pagine 78-81 del numero 39, trovate l’ultimissimo articolo di SiViaggia dedicato una delle città più affascinanti degli Stati Uniti: Charleston, nel South Carolina, dove scoprire l’America autentica. Di recente, Charleston è entrata in diverse classifiche mondiali per alcuni incredibili aspetti della città che colpiscono i turisti che la visitano. Nell’articolo vi spieghiamo quali sono.

E poi, trovate anche qualche utile consiglio per organizzare le prossime gite fuori porta, tra le Dolomiti Patrimonio Unesco, alle porte di Roma e su una pista ciclabile da Oscar. È sufficiente registrarsi gratuitamente per poter effettuare il download.

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Sta per nascere il nuovo Parco delle Dolomiti Camune

È stato sottoscritto l’Accordo di collaborazione tra Regione Lombardia e l’Unione dei Comuni degli Antichi Borghi di Valle Camonica, che consente di avviare l’attuazione della strategia di sviluppo locale “Strategia Parco delle Dolomiti Camune“.

La Strategia proposta, che ha come capofila proprio l’Unione degli Antichi Borghi di Valle Camonica, è stata sottoscritta da un partenariato composto dai Comuni di Angolo Terme, Borno, Cerveno, Losine, Lozio, Malegno, Ossimo, Piancogno e Ono San Pietro.

A fronte di un costo complessivo di 3.253.085 euro, il finanziamento regionale è pari a 2.669.361 euro.

L’obiettivo della Strategia e i nove interventi

L’obiettivo che la Strategia si pone, come spiegato l’assessore di Regione Lombardia a Enti Locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica, è “la salvaguardia, la valorizzazione e il recupero del patrimonio ambientale e paesistico, ponendo particolare attenzione alle emergenze culturali e naturalistiche nonché alla fruizione sociale del territorio“.

Nove sono gli interventi in cui si articolerà includendo la messa in sicurezza di viabilità stradale comunale e agro-silvo-pastorale, la riqualificazione e l’ammodernamento di edifici pubblici da destinare a uso ricettivo e culturale, il potenziamento del sistema di percorsi turistici e ciclopedonali, l’ampliamento e la riqualificazione di aree attrezzate per la sosta dei turisti.

La Regione Lombardia, tramite le risorse stanziate per gli ambiti prealpini, intende sostenere processi di sviluppo locale sostenibile. “Grazie al contributo regionale” ha aggiunto l’assessore a Enti locali e Montagna “verranno realizzati interventi di riqualificazione del patrimonio pubblico esistente per potenziare l’offerta di servizi a favore della cittadinanza e dei turisti. La valorizzazione delle risorse locali è imprescindibile per contrastare lo spopolamento dei territori montani, sia per adeguare i servizi ai bisogni delle comunità locali che per aumentare l’attrattività turistica del territorio“.

Gli antichi borghi di Valle Camonica

Conosciamo meglio i borghi di Valle Camonica, protagonisti della strategia di sviluppo locale ‘Strategia Parco delle Dolomiti Camune‘, partendo da Angolo Terme, di origine celtica, che comprende i centri abitati di Angolo, Anfurro, Mazzunno e Terzano. Grazie alla vicinanza del Lago Moro e agli impianti sciistici del Comprensorio Presolana, ha visto lo sviluppo di attività termale e turistica. Dal punto di vista architettonico, si fanno notare il Castello Federici del XVI secolo, Palazzo Morosini, Palazzo Laini, la Parrocchiale di San Lorenzo Martire, la Chiesa di San Silvestro, e la Chiesa degli Alpini.

Borno, in media Valle Camonica, è un tipico borgo montano, immerso nel verde di boschi e prati a 921 metri di altitudine. Oasi di relax e pace, è un “paese senza tempo” dove passeggiare tra le strette vie lastricate ammirando le torri medievali, gli antichi cortili, le fontane e le innumerevoli chiese tra cui spicca la settecentesca Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Martino.

Cerveno, alle pendici dell’imponente montagna di roccia calcarea Concarena, stupisce e affascina con il complesso sacro della Parrocchiale di San Martino e il Santuario della Via Crucis, mentre Losine è tutt’oggi intriso di leggende e reperti romani che raccontano gesta di epoche passate: da vedere la Parrocchiale del Sacro Cuore con facciata barocca e la Parrocchiale Vecchia di San Maurizio, ampliata nel XVIII secolo.

Radici millenarie sono anche quelle del borgo di Malegno, con le suggestive statue stele di località Bagnolo risalenti al XI secolo. Da non perdere il Museo Etnografico del Ferro “Le Fudine”, la Parrocchiale di Sant’Andrea Nuova dei primi del Settecento e la Chiesa di Sant’Andrea Vecchia impostata su un edificio del XIII secolo in stile romanico.

Ossimo è composto da due nuclei, Ossimo Superiore e Ossimo Inferiore, e di notevole importanza è il Museo Etnografico della Valle Camonica inaugurato nel 1995, mentre Piancogno è  formato dalle 3 frazioni di Piamborno, Cogno e l’Annunciata.

Infine, Ono San Pietro (che risale alla fine del XIII secolo) propone da vedere la Calchera, antico forno per la produzione di calce, la Chiesa di San Pietro in Circolo del XV secolo e la Parrocchiale di San Alessandro martire ricostruita alla fine del XVIII secolo.

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Il Sentiero della Foresta in Val di Fassa, vera meraviglia del in Trentino

Tra le maestose cime delle Dolomiti del Trentino Nord-Orientale sorge la Val di Fassa, dove durante la bella stagione i prati si riempiono di verde e di fiori colorati che emozionano tutti, e che invitano i visitatori a lasciarsi andare al benessere a 360 gradi. Questo è il momento perfetto per dedicarsi a passeggiate alla scoperta della sua natura più autentica, percorsi semplici da poter fare in famiglia e che trasmettono un forte senso di bellezza e rinascita. È il caso del Sentiero della Foresta in Val di Fassa, un tragitto alla portata di tutti e che vi lascerà senza fiato.

Il Sentiero della Foresta in Val di Fassa: informazioni utili

Il Sentiero della Foresta in Val di Fassa si caratterizza per essere una passeggiata panoramica in quota da poter effettuare da soli ma anche con il passeggino da trekking o con lo zaino porta bimbo.

Si parte dalla funivia di Vigo, una moderna struttura che inizia proprio dal centro del paese e che raggiunge in pochi minuti la conca del Ciampedie, una terrazza naturale – quasi sempre soleggiata – situata a circa a 2.000 metri di altezza: da qui la vista sulle Dolomiti e la Val di Fassa è a dir poco emozionante.

Una volta arrivati a Ciampedie, rifugio situato nel bel mezzo dell’omonimo altipiano e circondato da un magnifico bosco di larici e abeti, occorre scendere una breve rampa e risalire poi verso il Rifugio Negritella, il preciso punto di partenza del Sentiero della Foresta in Val di Fassa.

Sentiero della Foresta in Val di Fassa: itinerario

Il magnifico Sentiero della Foresta è il numero 540 e si fa amare fin da subito perché si presenta ampio e pianeggiante. Per iniziare questa affascinate passeggiata occorre attraversare la pista da sci, per poi immergersi in un magnifico bosco dove svettano fieri numerosi pini cembro.

Proseguendo a passo lento si vive la sensazione di essere in un posto da fiaba, perché il percorso è completamente circondato da guglie frastagliate e dalle fratture rocciose che impreziosiscono le pareti del Larsec. Ad Ovest, invece, ad attirare l’attenzione è l’imponente parete Est del Catinaccio, un massiccio montuoso che non passa di certo inosservato.

Dopo aver attraversato questo tratto costellato di giganti di pietra, occorre uscire dal bosco osservando alcune baite, per poi arrivare in pochi minuti ai rifugi della conca di Gardeccia, dove termina il bellissimo Sentiero della Foresta in Val di Fassa.

Un percorso tematico dedicato alla natura d’alta montagna

Grazie a una passeggiata lungo il Sentiero della Foresta è possibile affrontare un percorso tematico dedicato alla natura d’alta montagna. Per far immergere ancora di più i viandanti in questa incredibile magia, ci sono 24 piccoli totem informativi lungo tutto il tracciato, ognuno dei quali racconta una curiosità sul favoloso ambiente circostante e sugli esseri viventi che dimorano in questa magnifica zona d’Italia.

Le tappe tematiche sono così suddivise:

  1. Il paesaggio della montagna;
  2. L’acqua;
  3. L’albero e l’acqua;
  4. Le montagne e le rocce;
  5. Le radici degli alberi;
  6. Quanta vita sottoterra;
  7. Quanto sono lunghe le radici degli alberi?;
  8. E quanto sono utili!;
  9. Il mondo del bosco;
  10. Quanti anni hanno questi alberi?;
  11. Il lungo viaggio del Pino Cembro;
  12. Il racconto del piccolo Cirmolo;
  13. L’albero sul sasso;
  14. Quanta buona aria!;
  15. I messaggi della ceppaia;
  16. La resina;
  17. Sul sasso il cammino della vita;
  18. Perché i rami bassi delle piante perdono le foglie e si seccano?
  19. La ferita del fulmine;
  20. I licheni sulla corteccia;
  21. Il bosco è la casa degli animali;
  22. Il silenzio ed i suoni del bosco;
  23. L’albero a terra;
  24. L’utilizzo del bosco.

Il Sentiero della Foresta in Val di Fassa è un percorso adatto a tutti e da fare assolutamente almeno una volta nella vita, ma è bene sapere che la Val di Fassa offre altrettanti magnifici itinerari da poter intraprendere in famiglia. Ne sono degli esempi il Percorso Sensoriale di Fango, un tragitto ad anello che permette di camminare a piedi nudi nel bosco, e il Sentiero degli Animali, il percorso all’Alpe Lusia pieno statue di animali nascoste, di giochi e di indovinelli.