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Come raggiungere il centro di Madrid dall’aeroporto

L’aeroporto di Madrid Barajas si trova a circa 12 km a nord-est di Madrid ed è il più importante aeroporto della Spagna. Si trova al quinto posto della classifica europea per numero di passeggeri e all’undicesimo nella classificazione mondiale, in particolare per la tratta Madrid-Barcellona che ad oggi è la tratta con il maggior numero di voli settimanali al mondo.

L’aeroporto madrileno è composto da quattro grandi terminal. Il più recente è il T4, che ospita voli nazionali e internazionali ed è collegato con gli altri terminal da navette e altri mezzi di trasporto. All’interno dell’aeroporto, infatti, ci sono diverse stazioni metro, grazie alla linea 8 che collega il nuovo terminal T4 con il resto dell’aeroporto.

Come arrivare dall’aeroporto di Madrid al centro una volta atterrati all’aeroporto di Barajas? Vediamo quali sono le diverse opzioni da scegliere per un trasferimento comodo e veloce.

Come raggiungere il centro di Madrid in metro

Madrid è una metropoli europea dotata di una linea metropolitana molto efficiente, quindi la migliore opzione per arrivare dall’aeroporto di Madrid al centro è la metro. La linea di riferimento è sempre la linea 8, con partenza dai vari terminali e anche dal T4, che in circa 20 minuti di tragitto arriva fino alla stazione di Nuevos Ministerios, che si trova a nord del centro città.

Dall’aeroporto a Madrid in treno

Per raggiungere il centro di Madrid è possibile spostarsi anche in treno. La linea C-1 dei treni Renfe-Cercanìas collega l’aeroporto con il centro città, ma solamente dal terminal T4. La stazione di arrivo è Principe Pio, mentre il tempo di percorrenza è di circa 40 minuti, con 4 fermate intermedie.

Il treno passa circa ogni 30 minuti dall’alba a poco prima di mezzanotte, ed è sicuramente un’alternativa da tenere in considerazione visto il costo bassissimo di 2,60€.

Dall’aeroporto a Madrid in autobus

Per arrivare dallaeroporto Barajas al centro di Madrid è possibile utilizzare anche il servizio di bus, molto efficiente e organizzato. Ci sono diverse linee che vanno dall’aeroporto al centro città e viceversa.

La linea 203 è un’ottima opzione: ha partenze ogni 10-15 minuti da tutti i terminal per 24 ore al giorno tutto l’anno, e collega l’aeroporto con la stazione Atocha Renfe, situata in centro a poca distanza dai principali musei di Madrid. La linea 203 impiega 40 minuti per arrivare a destinazione; il biglietto costa 5 € ed è acquistabile anche sul bus, oppure è possibile acquistare il transfer online in anticipo.

In alternativa si può prendere la linea 101, che parte da tutti e quattro i terminal e arriva in circa 30 minuti alla stazione di Área Intermodal de Canillejas, la parte orientale di Madrid. Da qui è possibile prendere altri autobus, o prendere la metropolitana. Il biglietto costa solamente 1,50€.

Dall’aeroporto a Madrid in taxi

Anche il taxi è una possibile alternativa per la tratta dall’aeroporto di Madrid al centro, ma è più costosa se si è da soli. È senza dubbio un’ottima soluzione se si viaggia in gruppo, in questo modo la spesa è molto più bassa. Il costo del taxi dal centro della città fino al Barajas è di circa 30 euro, e viene aggiunto un ulteriore supplemento di circa 5€ per le corse aeroportuali.

Le corse iniziano alle 6 per concludersi alle 21, le vetture dei taxi sono di colore bianco e si trovano al piano terra di ogni terminal.

Noleggio auto per raggiungere Madrid centro

Tra il T1 e il T4 ci sono diverse compagnie di autonoleggio a cui potersi rivolgere per noleggiare un’auto, più di cinque per l’esattezza. Una volta noleggiata l’auto che preferisci potrai in circa mezzora di auto raggiungere il centro città, passando per la circunvalaciòn M-30 o per la A-2. Bisogna sempre però calcolare una media quantità di traffico nel tragitto.

Scegliendo il noleggio privato potrai disporre della tua auto durante tutta la permanenza a Madrid, e riportarla al concessionario una volta terminata la vacanza per poi riprendere il volo di ritorno da Barajas.

Trasferimento privato o condiviso

Se non vuoi badare a spese e vuoi viaggiare al massimo della comodità puoi optare per un trasferimento di lusso acquistabile online, avrai a disposizione un’auto comoda ed elegante, e un autista che si occuperà di accompagnarti in centro. In questo modo non dovrai preoccuparti di trovare le fermate dei mezzi di trasporto, acquistare i biglietti e calcolare il tragitto per arrivare al centro. Verrai accolto direttamente all’aeroporto e portato a destinazione.

Il trasferimento privato può essere anche condiviso, sono disponibili e acquistabili online i trasferimenti anche di sola andata fino a un massimo di sette persone.

Queste sono tutte le opzioni per arrivare dall’aeroporto di Madrid al centro, atterrando all’aeroporto internazionale di Barajas. Le opzioni sono tutte valide e ben organizzate, sta a te scegliere la più giusta in base alle tue esigenze personali e al budget a tua disposizione. Buona permanenza!

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Come arrivare in centro a Parigi dall’aeroporto di Charles de Gaulle

Se sei diretto a Parigi dall’Italia o da qualsiasi altra parte del mondo è molto probabile che atterrerai all’aeroporto di Charles de Gaulle, il più grande aeroporto della Francia, situato a 25 km a nord-ovest della romantica capitale. Come puoi vedere da Parigi a Charles de Gaulle la distanza non è molta.

L’aeroporto di Charles de Gaulle, anche conosciuto come aeroporto Parigi-Roissy, è uno snodo fondamentale per tutte le destinazioni internazionali, ed è secondo solo a quello londinese di Heathrow per il numero di passeggeri in transito. Proprio per la sua importanza è ben collegato con la città; potrai quindi scegliere tra diverse opzioni come raggiungere il centro di Parigi a seconda delle tue esigenze.

Vediamo quali sono i diversi modi per spostarsi da Charles de Gaulle a Parigi, e raggiungere il centro della capitale parigina facilmente e in poco tempo.

1. Da CDG al centro con il treno

Uno dei modi più efficienti e utilizzati per raggiungere il centro di Parigi dall’aeroporto è senza dubbio con il treno. I treni RER, Réseau Express Régional, un servizio ferroviario suburbano, si muovono rapidamente da una parte all’altra della città con partenze anche dall’aeroporto, e in circa mezzora ti porteranno in centro.

Il treno RER B parte ogni 10-15 minuti, e il biglietto costa 10 € circa. Se le fermate del treno RER non coincidono esattamente con la destinazione che desideri puoi cambiare linea in una delle stazioni centrali, e con lo stesso biglietto prendere la metropolitana. Il treno è attivo dalle 5 di mattina fino alle 23:30 e oltre, ma è sempre consigliabile consultare gli orari.

2. Da CDG al centro con il servizio bus Navetta o in autobus

A Parigi il trasporto pubblico è molto efficiente e collega gran parte della città con il centro. Per arrivare da Charles de Gaulle a Parigi puoi optare anche per i bus navetta, efficienti, rapidi ed economici, oppure per le linee autobus.

Il servizio di bus navetta che collega i principali terminal dell’aeroporto con la stazione di Parigi-Opéra si chiama Roissybus. Questa navetta Charles de Gaulle – Parigi prevede partenze ogni 15/20 minuti per tutto il giorno fino alle 00:30, e il tragitto dura circa un’ora. Il biglietto costa circa 17 € e si può acquistare in aeroporto, in tutte le stazioni e anche online. Si tratta di un servizio molto efficiente e affidabile.

Se invece vuoi optare per un servizio ancora più economico puoi prendere uno degli autobus Direct della Linea 2, che collega l’aeroporto con il centro di Parigi, ma le partenze sono ogni mezzora e i tempi di percorrenza variano dai 45 ai 70 minuti. I bus di linea 350 e 351 hanno tempi lunghi di percorrenza e poco spazio per i bagagli, e il costo è di 6 € circa. Sono disponibili anche dei bus notturni, i bus Noctilen N140 e N143, che collegano Parigi da Charles de Gaulle a Gare Du Nord e Gare de l’Est.

3. Da CDG al centro con il taxi

Se ami la comodità i taxi all’aeroporto di Parigi sono numerosi e sempre disponibili nei vari terminal per portarti in centro e direttamente nel tuo albergo. Il costo si aggira dai 60 € ai 70 €, con variazioni a seconda della destinazione, della giornata feriale o festiva e dell’orario della corsa.

Per comodità organizzative puoi prenotare anche il taxi in anticipo sulle piattaforme online dedicate pianificando l’orario, in questo modo avrai anche un’idea del costo. Si tratta di un servizio sempre comodo e efficiente, ma meno economico del trasporto pubblico.

4. Da CDG al centro con i servizi di trasferimento privati

Tra i collegamenti Charles de Gaulle Parigi quello più comodo è senz’altro il trasferimento privato. E’ perfetto se non ami prendere i mezzi pubblici, se non vuoi cercare un taxi o se arrivi di notte e preferisci muoverti autonomamente senza dover sottostare agli orari dei treni o delle navette.

Come funziona il trasferimento privato? Ti basterà prenotare online uno dei servizi privati disponibili a seconda delle tue esigenze. I servizi sono individuali, prenotatili online per gruppi fino a quattro persone, o per gruppi fino a sei persone. Un autista che parla inglese ti attenderà all’aeroporto con un cartello personalizzato e una spaziosa auto di lusso, e in soli 35/40 minuti ti porterà a destinazione.

I collegamenti dall’aeroporto di Parigi al centro della città sono tutti comodi e molto efficienti, e una volta atterrato con il tuo volo di linea non avrai problemi a raggiungere il centro di Parigi o l’albergo dove alloggi.

Una volta arrivato in centro sarai pronto per partecipare ai numerosi tour della città con le guide locali, e potrai scegliere tra le attività organizzate per goderti al meglio  la permanenza in una delle città più belle del mondo.

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Come arrivare a Ischia: tutte le opzioni disponibili

Situata nel nostro amato Golfo di Napoli Ischia è una delle più belle località sul mare d’Italia. L’acqua cristallina circondata da spiagge incontaminate, giardini termali e sorgenti naturali rende Ischia un luogo impareggiabile assolutamente da visitare, non a caso Ischia è famosa in tutto il mondo per la sua rara bellezza.

I sei comuni Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Forio, Serrara Fontana, Barano, offrono tutti splendidi paesaggi immersi nella natura, ottime strutture di villeggiatura e numerose sistemazioni alberghiere di alto livello.

Come raggiungere Ischia per una vacanza da sogno? Vediamo quali sono i modi per arrivare sull’isola da Napoli e dalle diverse zone d’Italia, come raggiungere i porti e con quali mezzi.

Dove prendere i traghetti per Ischia?

Se sei diretto a Ischia sappi che come arrivare sull’isola è molto semplice, basta raggiungere il porto di Napoli o di Pozzuoli e da lì imbarcarsi con il traghetto o con l’aliscafo.

Sull’isola ci sono ben tre porti di riferimento, dislocati in tre parti diverse: Ischia Porto, Casa Micciola e Forio. Ischia Porto è raggiungibile imbarcandosi sia da Pozzuoli che da Napoli, Casa Micciola è raggiungibile imbarcandosi da Pozzuoli, da Procida e da Napoli, mentre Forio è raggiungibile soltanto imbarcandosi da Napoli.

Il porto più operativo dove conviene sbarcare è senz’altro quello di Casa Micciola, particolarmente attrezzato per il turismo. Da qui per qualsiasi necessità si può facilmente arrivare agli altri porti.

Come raggiungere Ischia da Napoli

La città più vicina per imbarcarsi verso Ischia è Napoli: basta raggiungere il porto e acquistare il biglietto per il traghetto o per l’aliscafo, a seconda delle tue esigenze.

Se preferisci l’aliscafo dovrai recarti al molo di Beverello, snodo centrale per la partenza verso varie località del Golfo, mentre se vuoi partire con il traghetto e un veicolo dovrai recarti presso Calata Porta di Massa. Entrambi gli imbarchi si trovano a circa venti minuti dal centro di Napoli. I due moli di Napoli Beverello e Calata Porta di Massa sono poco distanti tra loro, e collegati da una strada percorribile anche a piedi.

Non è sempre possibile portare un veicolo sull’isola, per questo ti consiglio di consultare sempre il sito locale dove troverai tutte le informazioni necessarie.

Tutte le imbarcazioni impiegano circa unora per arrivare sullisola, e la tratta è molto piacevole grazie al panorama. Una volta arrivato sull’isola potrai goderti appieno le bellezze di Ischia e vedere dal vivo il famoso tramonto ischitano.

Se ami il mare per viverti al meglio i tramonti dell’isola la cosa migliore è partecipare a una gita in barca organizzata in relax tra le onde del mare sorseggiando un aperitivo.

Come raggiungere Ischia dalle principali città italiane

Grazie ai numerosi collegamenti puoi facilmente arrivare sull’isola da ogni parte d’Italia, raggiungendo le stazioni ferroviarie o gli aeroporti a te più vicini.

Sia se decidi di viaggiare in aereo che in treno la destinazione più comoda da raggiungere è sempre Napoli, che dista soltanto una trentina di km dai principali porti dell’isola.

Se viaggi in aereo ti conviene atterrare all’aeroporto di Capodichino, il principale aeroporto di Napoli. Da lì potrai raggiungere il porto con un taxi, con poche fermate di autobus o in metropolitana, senza spendere molto.

I trasferimenti per il porto di Napoli sono molto agevoli e ben organizzati, ma se preferisci una maggiore comodità puoi acquistare un transfer privato all-inclusive da Napoli a Ischia, che comprende un servizio di trasporto sull’isola sia dall’aeroporto che dalla stazione ferroviaria con servizio di accoglienza e autista.

Anche se vuoi partire con il treno puoi approfittare dei servizi ferroviari ad alta velocità, con partenze dalle principali città italiane, ed arrivare alla stazione di Napoli Centrale, molto ben collegata con il porto. Se invece vieni in auto ti consiglio di arrivare al porto di Pozzuoli, sempre in provincia di Napoli, in modo da accorciare le distanze e da lì imbarcarti per Ischia.

Come hai potuto vedere a Ischia come arrivare è molto semplice con qualsiasi mezzo e in qualunque periodo dell’anno. Puoi scegliere la modalità che preferisci in base alla città di partenza e al budget a disposizione, e in poco tempo sarai arrivato a destinazione.

Non dimenticarti di fare un’escursione anche nei dintorni e nella meravigliosa isola di Procida, partecipando a una gita in barca per l’intera giornata. In questo modo avrai sfruttato al meglio la tua permanenza sull’isola, che si trova in una posizione privilegiata sul bellissimo golfo partenopeo.

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Vacanza sugli atolli: i paradisi terrestri da affittare per vivere un sogno

Resort di lusso, distese di sabbia bianca e finissima, mare turchese e cristallino che si perde all’orizzonte e si confonde col cielo: è così che immaginiamo i paradisi terrestri, luoghi che hanno preso in prestito dalla natura i suoi colori e le sue forme più belle per trasformarsi in un sogno a occhi aperti.

E se parliamo di eden, questo è chiaro, non possiamo non menzionare l’arcipelago delle Isole della Società, quello composto dalle Isole del Vento e del Sottovento, lembi di terra appartenenti alla Polinesia Francese e circondati completamente dalle acque limpide dell’Oceano Pacifico.

Trascorrere del tempo qui, tra tutte le meraviglie naturali e selvagge che appartengono a questi territori, è un’esperienza che tutti meritiamo di vivere almeno una volta nella vita. Ma nelle Isole di Tahiti si può fare di più: si possono affittare gli atolli per avere un accesso privilegiato a questi eden in terra.

Isole private e resort esclusivi

Remote, solitarie, selvagge e idilliache: queste sono le Isole di Tahiti, destinazioni uniche e sbalorditive la cui bellezza non si può descrivere a parole, ma solo toccare con mano. Si tratta di veri e propri eden terrestri, tropicali e lussureggianti, che permettono di vivere un sogno a occhi aperti.

Ma su questi lembi di terra si può fare di più. Nel gruppo delle Isole di Tahiti, infatti, esistono alcune isole private che offrono sistemazioni uniche ed esclusive, destinate solo a pochi e privilegiati viaggiatori. È questo il caso di Tetiaroa, un atollo situato a 50 km a nord di Papeete e raggiungibile esclusivamente con un volo privato da Tahiti. Ma non è l’unico.

The Brando

Fonte: Tahiti Tourisme/Jeremy Austiin

The Brando

Tetiaroa

L’isola di Tetiaroa ha un solo abitante, si tratta di Simon Teihotu Brando, figlio dell’attore Marlon Brando e della sua terza moglie, l’attrice Tarita Teriipia. Fu proprio suo padre, nel lontano 1965, ad acquistare questo lembo di terra con l’intenzione di costruire un resort. Un sogno, questo, che è stato realizzato nel 2014 e che ha visto la nascita del The Brando.

La struttura, oggi, è composta da 35 ville che affacciano direttamente sulla laguna offrendo un panorama mozzafiato. Le dimore di lusso sono dotate di ogni comfort, non mancano poi una piscina privata per ogni alloggio e l’accesso diretto sulla spiaggia.

Nukutepipi

Un’altra destinazione imperdibile, per chi vuole vivere un’esperienza straordinaria ed esclusiva, è quella che ci conduce direttamente sulle Isole Tuamotu, proprio lì dove esiste uno dei più remoti e sconosciuti atolli dell’arcipelago. Stiamo parlando di Nukutepipi, una piccolissima isola 6.000 chilometri dalla terra ferma che si snoda su una superficie di appena 5,6 km.

Sull’atollo c’è solo una struttura ricettiva, un resort di lusso dall’omonimo nome che ospita 13 bungalow posizionati sulla spiaggia, due piccole ville e una dimora Master.

Motu Nao Nao

C’è un altro luogo da scoprire, da vivere e da condividere nell’arcipelago delle Isole della Società e, siamo certi, anche questo vi lascerà senza fiato. Il suo nome Motu Nao Nao ed è un atollo privato di appena 75 acri incastonato nella suggestiva laguna di Raiatea.

Qui, tra barriere coralline di immensa bellezza e panorami selvaggi dove la natura è assoluta protagonista, è possibile soggiornare all’interno di tre alloggi incredibili, ville progettate dal designer locale Alain Fleurot. L’isola è raggiungibile solo e in motoscafo privato o in elicottero, un viaggio questo che consente l’accesso esclusivo a un paradiso terrestre e a una vacanza da sogno.

Motu Nao Nao

Fonte: Tahiti Tourisme/motunaonao.com

Motu Nao Nao

 

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Cromoterapia nei boschi: cos’è e come praticarla anche in Italia

Lasciarsi incantare dai colori, immergersi nella natura e stupirsi ogni volta che lo sguardo si sposta, osservare gli alberi, le foglie, l’erba e sentirsi meglio. I vantaggi della cromoterapia sono noti, spesso la terapia dei colori viene utilizzata a supporto di quelle più tradizionali per aiutare nel ritrovare l’equilibrio, per far sentire meglio, per ridurre lo stress e le preoccupazioni.

E cosa c’è di meglio che farlo nella natura? Magari nei boschi, camminando in mezzo ai tanti colori e alle numerose sfumature che ci regalano. Dal verde inteso, a quello molto più chiaro, fino ai rossi, gli arancioni e i gialli che compongono il tipico paesaggio autunnale.

La cromoterapia nei boschi è un’esperienza da ripetere ogni volta che se ne sente il bisogno, ma anche più semplicemente per entrare in stretto contatto con la natura appena se ne ha la possibilità. Si può fare anche in Italia in location non troppo difficili da raggiungere.

Cromoterapia nei boschi: di che cosa si tratta

Stare in mezzo alla natura fa bene. Il pensiero di staccare per un po’ di tempo dal caos, dalla routine, dagli impegni, per entrare in contatto con boschi e montagne è già di per sé rigenerante. Se a questo si aggiunge la possibilità di fare cromoterapia, allora l’effetto relax e benessere è assicurato.

Come è noto, questa pratica viene proposta ormai da diversi anni nei centri benessere, ma è possibile farla anche nel bel mezzo di un bosco, lasciandosi stupire dai suoi colori.

La mente, ovviamente, corre subito all’autunno la stagione che ci regala il più ampio spettro di sfumature, ma è bene sapere che la cromoterapia nei boschi si può fare anche in altre stagioni. Ad esempio, primavera ed estate quando le tante sfumature di verde incantano e trasmettono al corpo (e alla mente) un senso di pace e di calma.

Anche i fiori sprigionano i loro colori e, allora, perché non sfruttare la loro bellezza per rigenerare lo spirito? Belli da vedere, trasmettono anche vibrazioni positive. Come l’azzurro che ci dona serenità. Il foliage autunnale, poi, sprigiona tutte le sue sfumature e diventa un’immersione totale in un mondo colorato che lascia senza fiato con i suoi rossi vibranti e intesi, che sfumano in giallo e arancione.

Nei boschi per la cromoterapia: dove praticarla in Italia

L’Italia è una terra ricca, dove ogni luogo è diverso, ha le sue peculiarità e regala esperienze uniche. Praticare la cromoterapia è possibile in tantissime location diverse. Se si parte dal nord della penisola non si può non citare il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane dove è possibile ammirare i colori dell’autunno programmando escursioni nei suoi boschi.

Poi ci possiamo spostare a Bormio, dove il foliage avvolge i visitatori offrendo un’ambientazione da sogno, in particolare nella Val Viola. Una mappa del foliage italiano, poi, non può escludere la Val di Non in Trentino.

In Abruzzo, invece, una meta da non perdere è la foresta di Lama Bianca. Mentre in Puglia, e più precisamente sul Gargano, vale la pena fare qualche passeggiata immersi nella bellezza della foresta Umbra.

Questi sono solo alcuni dei tanti luoghi, sparsi per tutta la penisola, dove poter fare cromoterapia nei boschi e camminare immersi nella natura: un’esperienza capace di rigenerare lo spirito e di far bene al corpo e alla mente.

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Isole Salomone: il paradiso all’improvviso

I veri paradisi, quelli fatti di terre praticamente vergini, di panorami quasi privi di barriere architettoniche e di natura alla stato puro sono generalmente complessi da raggiungere. È il caso delle spettacolari Isole Salomone che, nonostante l’avventura necessaria per attraccarvi, accolgono il visitatore con una magnificenza tale che qualsiasi fatica provata diventa solo un lontano ricordo.

Dove sono le Isole Salomone

Le Isole Salomone si trovano nell’Oceano Pacifico meridionale, ad Est della Papua Nuova Guinea. Sono un arcipelago composto di circa 1000 isole che complessivamente coprono una superficie di 28.000 chilometri quadrati e che in alcune circostanze arrivano a richiedere anche 70 ore di viaggio per essere raggiunte dall’Italia.

Purtroppo sono dei posti dal passato sanguinoso e che hanno visto scontri anche recentemente. In accordo con l’ultimo aggiornamento che si può leggere sul sito della Farnesina, ViaggiareSicuri, qui attualmente c’è un: “quadro di sicurezza stabile. Non è tuttavia da escludere che episodi di violenza possano manifestarsi, come avvenne a fine 2021. Si consiglia, pertanto, di valutare con molta attenzione la partecipazione ad eventi pubblici o ad assembramenti che potrebbero assumere carattere violento, di usare la massima prudenza, di attenersi alle istruzioni delle Autorità locali e di tenersi informati attraverso i media”.

La situazione in questi paradisi incontaminati appare complessa, ma ciò non toglie che, nonostante secoli di sfruttamento e di prepotenze, gli abitanti delle Salomone siano di norma estremamente accoglienti e vogliosi di illustrare la loro storia ai visitatori.

Tribù delle Isole Salomone

Fonte: iStock – Ph: Michael Zeigler

Donne che danzano nelle Isole Salomone

Perché possiedono questo nome bizzarro

La storia del loro nome, che in inglese sarebbe Solomon Islands, è alquanto curiosa. Per conoscerla occorre fare un salto indietro nel tempo, fino all’ormai lontanissimo 1568.

Fu in questo periodo, infatti, che il navigatore spagnolo Álvaro de Mendaña scoprì questo enorme arcipelago. Quando però si trovò dinnanzi a una meraviglia come questa pensò di aver trovato il biblico regno di Ofir (Libro delle Cronache), sede delle miniere di re Salomone. Ma come è chiaro capire, prese un grosso abbaglio.

Cosa aspettarsi

Dimenticatevi la vita moderna che conoscete: le Isole Salomone sono ricoperte – per circa il 90% del loro territorio – di fitta giungla. Ciò non toglie che siano dei fazzoletti di terra in cui è possibile percepire sin da subito un’abbondante diversità culturale.

Questa situazione è dovuta al fatto che nel corso dei secoli sono state terre di incontro dei flussi migratori di popoli provenienti da vari luoghi del mondo che si mescolavano con la scarsa popolazione indigena locale. Ci sono melanesiani, polinesiani, asiatici, micronesiani e persino occidentali. Per questo motivo, sono sede di un peculiare patrimonio di tradizioni, unico in tutta l’area del Pacifico.

Di origine vulcanica, vantano un patrimonio naturale che emoziona profondamente, oltre a essere uno dei tre migliori luoghi del mondo per gli appassionati di immersioni subacquee, snorkelling e pesca.

Le isole più importanti

Le Isole Salomone in totale sono 922 e in realtà il loro Stato Sovrano e è composto da due arcipelaghi distinti: l’Arcipelago delle Isole Salomone e il più piccolo Arcipelago delle Isole Santa Cruz.

Caratterizzate da un clima equatoriale, umido e spesso piovoso, presentano temperature pressoché stabili nel corso di tutto l’anno, con massime intorno ai 30/31 gradi da novembre ad aprile.

Guadalcanal, la più estesa dell’arcipelago

Oltre a essere l’isola più estesa dell’arcipelago, Guadalcanal è anche il luogo dove sorge la Capitale delle isole: Honiara. Oltre a ciò, in questo fazzoletto di terra immerso nel Pacifico svetta fiero il Monte Popomanaseu che, con i suoi 2.335 metri, è la cima più alta dell’isola e dell’arcipelago.

Honiara, Isole Salomone

Fonte: iStock

Veduta di Honiara

Si tratta di un’isola quasi interamente ricoperta dalla foresta pluviale, ma che nella sua Capitale nasconde anche tante tracce legate alla Seconda Guerra Mondiale: è stata oggetto della prima invasione su larga scala delle forze statunitensi e proprio qui avvenne una feroce battaglia, sia su terra che su mare, che continuò fino al gennaio 1943 quando le truppe giapponesi lasciarono l’isola, dichiarata sicura solo il successivo 9 febbraio.

Per comprendere più a fondo questo drammatico passato, occorre dirigersi presso il National Museum & Cultural Center dove sono conservati alcuni manufatti e testimonianze, come reperti archeologici, armi, e ornamenti rituali, sculture, dipinti e residui del conflitto.

C’è poi l’US War Memorial che, oltre a permettere di ammirare una splendida vista della città e dell’intera isola, conserva alcune targhe di marmo con le indicazioni per riconoscere i luoghi delle battaglie. Molto interessante è anche il Vulu War Museum, un museo dove sono protetti i resti dell’artiglieria giapponese e parti della flotta aerea americana. Poi ancora il Solomon’s Peace Memorial, il monumento alla pace dedicato ai caduti giapponesi.

Su quest’isola remota non manca di certo la natura nella sua forma più autentica, come quella che regala un’escursione che conduce presso le Mataniko Falls che si tuffano dall’alto dentro una grotta utilizzata durante la guerra come rifugio dai giapponesi.

Poi ancora le spiagge, e in particolare quelle che sorgono presso la costa a ovest di Honiara. Una di queste ha il nome di Kakabona Beach e si distingue per essere una lunga striscia di sabbia bianca lambita da acque calme e cristalline. Paradisiaca è anche Turtle Beach che, oltre a sabbie morbide incorniciate da una folta vegetazione tropicale, offre acque smeraldo. Poi ancora le spiagge di Bonege I e Bonege II nei cui fondali dimorano due relitti di navi da trasporto giapponesi.

Florida, l’isola dell’antica Capitale

Non molto distante da Guadalcanal sorge Florida, l’isola dove risiede la città di Tulagi che è stata anche l’antica Capitale delle Salomone.

Chiamata anche Nggela, è luogo ideale per gli amanti delle immersioni grazie alla presenza di tantissime meravigliose lagune riparate dalle correnti oceaniche.

Anche questa località, purtroppo, è stata sede di una sanguinosa battaglia durante la Seconda Guerra Mondiale, e per questo è ricca di testimonianze storiche dell’epoca.

Florida, Isola Salomone

Fonte: Getty Images-Ph:ullstein bild

Veduta di Florida

New Georgia Island e le isole satellite

New Georgia Island, insieme alle isole satellite, si distingue per essere un vero e proprio paradiso naturale. Da queste parti, tra le altre cose, sorge Munda, ovvero una serie di villaggi che si estendono per 6 km, nell’esatto punto in cui si congiungono le lagune di Vonavona e di Roviana.

Qui sono tante le cose da non perdere, come le Holupuro Falls, delle cascate di 10 metri che scrosciando danno vita a una piscina di acqua chiara dove è possibile fare il bagno, e il sito archeologico di Nusa Roviana in cui ancora sopravvivono i resti della Stone Dog, una statua totemica dedicata al cane Tiola, divinità protettrice.

Poi ancora la Skull Island, un luogo particolare e misterioso perché popolato dai teschi dei guerrieri sconfitti dai cacciatori di teste e un sacrario, in cui riposano le spoglie dei capi tribù.

Certamente imperdibile è la Marovo Lagoon, da molti considerata la più bella laguna del mondo, così come la sua barriera corallina è tra le più incredibili del pianeta. Sono presenti anche delle grotte particolarmente amate dai viaggiatori perché pregne di atmosfere mistiche e bellezze naturali.

Isola di Rennell, regno della biodiversità

Decisamente interessante è anche l’Isola di Rennell che è il secondo atollo corallino più esteso al mondo. Tra le altre cose, qui riposa placido il il lago Tegano che con i suoi 15.500 ettari è il più grande dell’Oceano Pacifico.

Ma non solo: la sua parte più Sud-Orientale è dal 1998 Patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

Le isole Tinakula e Vangunu

Tinakula e Vangunu sono due isole su cui dimorano ancora due vulcani attivi. Il vulcano Tinakula è alto poco meno di 900 metri e tale caratteristica gli consente di essere ben visibile anche dalle altre isole.

Si tratta di uno stratovulcano che sorge su un’isola morfologicamente simile alla nostra Stromboli e nel 2012, tramite immagini satellitari, sono stati individuati un piccolo pennacchio di fumo ed evidenti anomalie termiche.

Kavachi, dal canto suo, è un vulcano sottomarino di Vangunu che regala periodiche eruzioni: è uno dei vulcani sottomarini più attivi del Pacifico.

Tetepare, isola selvaggia

Tetepare è un meraviglioso mondo a parte: si trova all’interno del Triangolo dei Coralli, una delle oasi di biodiversità più preziose del nostro pianeta grazie alle oltre duemila specie di pesci che vi nuotano, il 76% delle specie di coralli esistenti al mondo e 6 delle 7 specie di tartarughe marine a oggi conosciute.

Un posto selvaggio e in cui si può realizzare il sogno di soggiornare su un’isola deserta poiché l’unica opzione possibile è accomodarsi in una tipica capanna di foglie, senza acqua (a esclusione di quella piovana) né elettricità.

Isole Salomone alloggi

Fonte: iStock

Abitazioni tipiche delle Isole Salomone

Santa Isabel, la più lunga

Santa Isabel è invece l’isola più lunga delle Salomone e anche qui ci sono diverse cose da visitare. Una di queste è Buala con il suo museo provinciale che ospita una vasta collezione di manufatti culturali e storici della zona. Poi ancora la Spiaggia di Maringe, considerata una delle più belle dell’isola e la Cattedrale di Santa Maria, una delle attrazioni architettoniche più importanti della zona.

Decisamente interessanti sono i Laghi di Isabel che sono una rilevante attrazione ecologica dell’isola dove ammirare la flora e la fauna locale ed esplorare i dintorni con una guida turistica.

Insomma, le Isole Salomone sono lontane da raggiungere, ma sono ancora paradisi incontaminati in cui sopravvivono riti e tradizione di tantissime differenti tribù.

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Spiagge di Tropea e dintorni: un paradiso

Lungo la spettacolare Costa degli Dei (un nome, una garanzia) Tropea, la Perla del Tirreno, oltre alla bellezza difficile da descrivere a parole del borgo arroccato sul blu, vanta spiagge paradisiache e caraibiche, dai colori così perfetti da assomigliare a un dipinto.

Ammirando le foto, verrebbe da chiedersi se è tutto vero, se il mare è così trasparente e turchese e la sabbia talmente candida da abbagliare: nessun dubbio, le spiagge di Tropea e dintorni sono un vero sogno a occhi aperti, un paradiso da visitare e vivere almeno una volta nella vita.

Le spiagge uniche di Tropea

Scopriamo allora alcune delle meraviglie che non si possono proprio perdere.

La Spiaggia della Rotonda

Impossibile non partire dalla Spiaggia della Rotonda, (o Le Roccette) la più nota e fotografata della zona.

E a ragione: si tratta del tratto sabbioso che si snoda proprio al di sotto della rupe su cui sorge la città storica, lambito da un mare che è un’assoluta meraviglia.

Delimitata a est dall’inconfondibile scoglio San Leonardo e ad a ovest da piccoli scogli, ha ampi tratti di spiaggia libera ma non mancano lidi attrezzati com ombrelloni, sdraio e possibilità di noleggiare canoe e pedalò.

La Spiaggia del Convento

Subito alla sinistra della Spiaggia della Rotonda dando le spalle alla città, la Spiaggia del Convento (che deve il nome al convento affacciato a picco sulla costa) è una spiaggia libera, in gran parte sabbiosa e con ciottoli levigati.

La sua conformazione a ridosso della scogliera la rende perfetta per lo snorkeling e le immersioni ed è anche punto di partenza per entusiasmanti escursioni per circumnavigare l’Isola Bella e scoprire calette nascoste.

La Spiaggia del Cannone

A destra della Spiaggia della Rotonda, invece, sempre dando le spalle alla città, ecco la Spiaggia del Cannone, tra le meno affollate, perfetta per chi cerca relax e tranquillità.

Tra lo scoglio San Leonardo e il porto turistico, è libera e poco nota: si raggiunge scendendo la scalinata del porto ed è un eden di sabbia bianchissima.

Spiaggia Marina dell’Isola

marina dell'isola tropea

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Isola Bella, Tropea

È un’altra delle spiagge da cartolina di Tropea, ai piedi dell’Isola Bella (l’isolotto simbolo della città), una gemma incastonata nella rientranza dello sperone roccioso.

Marina dell’Isola è una delle più ricercate dai turisti, con tratti liberi e altri attrezzati.

Spiaggia A Linguata

Ecco poi la spiaggia più lunga della zona, alla sinistra dell’Isola Bella, dalla sabbia bianchissima, con zone libere e aree attrezzate.

A Linguata è molto frequentata dai giovani ed è possibile affittare pedalò, canoe e attrezzature per lo snorkeling.

Mare Piccolo

Ai piedi dell’isolotto, Mare Piccolo è una raccolta spiaggia di candida sabbia tra gli scogli del promontorio su cui svetta il famoso Santuario di Santa Maria dell’Isola.

I colori del mare sono incredibili e i fondali bassi.

La Grotta del Palombaro

Di rara suggestione è la Grotta del Palombaro, deliziosa caletta romantica e intima tra le rocce dell’Isola.

Un incanto turchese e bianco, raggiungibile soltanto via mare costeggiando la scogliera.

La Spiaggia Passo del Cavaliere

A due chilometri da Tropea, si apre la Spiaggia Passo del Cavaliere (o Passo dei Cavalieri), quasi vicino a Ricadi, una delle più ampie della zona, con fondale sabbioso che si mescola a scogli e ciottoli.

Una spiaggia che è il top per chi ama i litorali liberi e selvaggi.

La Spiaggia dell’Occhiale

Alla destra della Spiaggia Passo del Cavaliere, si svela un’altra delle cartoline della Costa degli Dei, la Spiaggia dell’Occhiale, chiamata così per la presenza di due rocce “bucate” che ricordano, appunto, un occhiale.

Qui, si ha l’occasione di ritrovarsi a tu per tu con la natura selvaggia, senza la presenza di stabilimenti balneari.

Nascosta, incontaminata, non è semplice da raggiungere: attende dopo un sentiero piuttosto accidentato e una serie di scogli, un percorso non fattibile con i bambini e da intraprendere soltanto in caso di mare calmo.

Tuttavia, lo scenario vale un po’ di fatica: è un vero e proprio paradiso terrestre dove la sabbia chiara è vegliata da alte falesie e il mare cristallino come non mai.

Spiaggia Petri i Mulinu

Infine, l’ultimo lembo di mare di Tropea prima del comune di Ricadi ospita la Spiaggia Petri i Mulinu (pietre di Mulino), che prende il nome da una vecchia cava da cui venivano estratte pietre circolari che i contadini usavano come frantoi per i mulini.

Tanti scogli e poca sabbia, una raccolta baia protetta dalle falesie e punteggiata da limpide piscine naturali.

La natura è protagonista, non vi sono lidi attrezzati, e la costa è impreziosita da numerose grotte marine tra cui va citata la Grotta Azzurra (o Grotta dello Scheletro), uno spettacolo che si ammira soltanto via mare: i raggi del sole filtrano tra le spaccature delle rocce dando vita a incantevoli giochi di luce e colorando l’acqua di un azzurro talmente surreale da sembrare dipinto.

Le magnifiche spiagge dei dintorni

Se tanta poesia potrebbe sembra abbastanza, i dintorni di Tropea non sono da meno e regalano, a loro volta, lidi indimenticabili.

Vediamone alcuni.

La Spiaggia di Michelino a Parghelia

Spiaggia di Michelino a Parghelia

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Spiaggia di Michelino a Parghelia

Appena a nord di Tropea, il paesino di Parghelia vanta una delle spiagge più belle in assoluto, la Spiaggia di Michelino, che deve il nome al belvedere da cui si gode di una vista mozzafiato e da cui si scende verso la battigia seguendo la scalinata di 210 gradini.

Nell’abbraccio di rocce e scogli, è contraddistinta da sabbia finissima e bianchissima.

Il Paradiso dei Sub a Zambrone

Anche qui, il nome non trae in inganno: nel comune di Zambrone, la spiaggia “Il Paradiso dei Sub” è un dipinto a cielo aperto.

È una gemma celata tra gli scogli, libera, dalla candida sabbia, con i fondali che sono un autentico paradiso per le immersioni.

La Spiaggia di Torre Marino a Ricadi

Una delle contrade del pittoresco borgo di Ricadi, Torre Marino, dà l’appellativo a una delle spiagge più rappresentative, suddivisa in due zone: la prima, più piccola, di ciottoli e la seconda dalla sabbia bianca e fine.

Ideale anche per scandagliare i fondali con maschera e boccaglio.

La Spiaggia di Formicoli

Tra Santa Domenica di Ricadi e Capo Vaticano, la Spiaggia di Formicoli ha sabbia fine, fondali che digradano con dolcezza e mare blu e turchese.

All’inizio del litorale si trovano numerosi lidi attrezzati mentre verso sinistra il tratto è più selvaggio e meno affollato.

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La Versailles di Parma new entry tra le Residenze reali europee: quali sono e come visitarle

Conosciuta anche con il nome di Versailles di Parma, la spettacolare Reggia di Colorno, dimora estiva dei duchi di Parma, Farnese, Borbone e di Maria Luigia d’Austria moglie di Napoleone, è entrata di diritto a part parte delle Residenze reali europee.

Arrivano così a un totale di 7 i palazzi italiani che hanno aderito alla Rete delle Residenze Reali Europee (Arre) che coordina e unisce siti ricchi di fascino e testimonianze storiche del passato, oggi importanti poli di attrazione turistica. Ma quali sono esattamente? E cosa occorre fare per visitarli?

La Reggia di Colorno

La new entry, ovvero la Reggia di Colorno, si trova nell’omonimo comune che è situato a soli 12 km di distanza da Parma. Aperta tutto l’anno, accoglie il visitatore con un poetico giardino alla francese e grandi sale da parata ornate da preziosi arredi, stucchi e affreschi

Vi sono anche un Osservatorio Astronomico e una maestosa cappella di corte che rendono la visita al complesso monumentale ancor più speciale.

Nella Reggia di Colorno visse Barbara Sanseverino, una donna affascinante, intelligente e di grande cultura che fu omaggiata dal poeta Torquato Tasso in un celebre sonetto.

Il Castello di Miramare

Fa parte della Rete delle Residenze Reali Europee anche il meraviglioso Castello di Miramare. Si tratta di un maniero eccezionale che domina il Golfo di Trieste e che si protende a picco sul mare, un immagine che incanta chiunque la veda.

Dallo stile eclettico ed edificato in bianca pietra d’Istria, si può tranquillamente visitare durante tutti i giorni della settimana. Negli anni è stato la residenza dell’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo, poi imperatore del Messico, e di sua moglie Carlotta del Belgio.

Circondato da un parco di oltre 22 ettari ricco di piante rare, sculture e laghetti, conta oltre 20 stanze di cui alcune particolarmente pregiate.

La Reggia di Caserta

Altrettanto splendida è la Reggia di Caserta che con la sua un superficie di 47.ooo m2, cinque piani e quattro cortili interni è come un sogno che si avvera. Inoltre, è circondata da un meraviglioso parco dove sgorga anche una curiosa  cascata.

Nel 1997 è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è visitabile sempre in quanto è chiusa esclusivamente il martedì, il 1° gennaio e il 25 dicembre salvo aperture straordinarie.

Storicamente appartenuta ai Borbone delle Due Sicilie, è stata fortemente voluta da Carlo di Borbone che diede l’avvio ai lavori di su progetto di Luigi Vanvitelli, a cui seguirono il figlio Carlo e altri architetti.

Il Palazzo Reale di Napoli

Situato in Piazza del Plebiscito, il Palazzo Reale di Napoli è stato per oltre tre secoli il centro del potere del capoluogo campano e di tutta l’Italia meridionale.

Si tratta di un imponente e severo edificio dove si fanno spazio porticati, cortili e giardini che conducono a spazi un tempo occupati dalla corte e dalle tante funzioni di servizio di una reggia.

Aperto tutti i giorni tranne il mercoledì, è stato fondato come palazzo del re di Spagna Filippo III d’Asburgo nell’anno 1600, per iniziativa del viceré Fernando Ruiz de Castro conte di Lemos e della viceregina Catarina Zuñiga y Sandoval.

La Villa Reale di Monza

Decisamente molto bella è anche la Villa Reale di Monza che si caratterizza per essere un complesso di inestimabile valore paesaggistico, storico, monumentale e architettonico.

Dalle architetture splendide c circondata dal verde, è stata progettata da Giuseppe Piermarini come residenza privata degli Asburgo.

Aperta il mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica e festivi, attualmente ospita mostre, esposizioni e in un’ala anche il Liceo artistico di Monza.

Il Palazzo Reale di Torino

Parte della Rete delle Residenze Reali Europee è anche il Palazzo Reale di Torino che è la prima e più importante tra le residenze sabaude in Piemonte. Collocato nel cuore della città, vi hanno soggiornato nobili, politici e rappresentanti di stato stranieri.

Un vero e proprio capolavoro progettato dall’architetto Amedeo di Castellamonte che vanta uno stile architettonico che ricorda Versailles, con la stanza del trono, le sale da pranzo e da ballo, gli arazzi e molto altro ancora.

È possibile visitarlo tutti i giorno della settimana ad eccezione del lunedì.

Il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude

Il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude gestisce direttamente il complesso La Venaria Reale Reggia, Giardini e Castello della Mandria.

La Venaria Reale Reggia è una delle residenze sabaude parte del sito seriale UNESCO iscritto alla Lista del Patrimonio dell’umanità dal 1997. Progettata dall’architetto Amedeo di Castellamonte, nel 2019 il suo giardino è stato eletto parco pubblico più bello d’Italia.

Il Castello della Mandria, invece, è una residenza reale, storicamente appartenuta ai Savoia, che oggi costituisce oggi un polo museale delle residenze sabaude, parte del sito seriale UNESCO iscritto alla Lista del Patrimonio dell’umanità dal 1997.

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Guardare l’alba da qui è un’esperienza magica da non perdere

Lunghe distese di sabbia dorata, il sole che le illumina con i suoi raggi, la struggente bellezza di uno spettacolo che solo la natura sa donare. È questa una delle esperienze da fare almeno una volta nella vita: quella di guardare l’alba dalle dune di Merzouga, che si trovano nel deserto del Sahara. Perché è uno di quei momenti magici che restano incisi a lungo nella memoria.

Quando si viaggia lo si fa armati dal desiderio di scoprire la bellezza del mondo, di cogliere l’anima dei luoghi che si visitano. Ed alcune esperienze sono profondamente mistiche, come quella di ammirare l’alba avvolti dal fascino di un luogo tra i più particolari al mondo.

Queste dune vengono chiamate Erg Chebbi e si trovano nel Marocco, nella zona sud est. Alcune sono molto alte e imponenti: vere e proprie montagne di sabbia dorata che colmano gli occhi, e lo spirito, di bellezza.

Le dune di Merzouga, uno spettacolo indimenticabile

Ci sono spettacoli indimenticabili, sono quelli che – a distanza di anni – tornano ancora alla mente come i ricordi più preziosi. Ammirare l’alba tra le dune di Merzouga è uno di quelli. Perché il deserto entra sottopelle, fa sentire tutt’uno con la natura, facendoci immergere in un’ambientazione che sembra quasi nata da un sogno.

Le infinite distese di sabbia dorata, le dune Erg Chebbi, che si stagliano in altezza riuscendo a raggiungere anche i 150 metri, sono un’ambientazione magica. Ancora di più all’alba, quando il sole che nasce all’orizzonte va a illuminare il territorio circostante. Il risultato è una di quelle cartoline che, se viste in prima persona, restituiscono allo sguardo una scenografia indimenticabile.

Per immergersi in questo luogo da sogno si può partire con un tour da Merzouga, che si trova in un’oasi nel deserto in Marocco, ve ne sono di diversi e si possono scegliere in base ai propri gusti e al tipo di esperienza che si desidera vivere. Le dune di quest’area si estendono per circa una trentina di chilometri e, in base a come è posizionato il sole, il loro colore regala spettacoli unici. Mai uguali a loro stesse, d’inverno regalano un ulteriore magia. Infatti, a quanto pare, da novembre a maggio si forma un lago, dove è possibile ammirare tante tipologie diverse di uccelli che abitano queste aree.

I tour nel deserto, per vivere un’esperienza indimenticabile

In groppa a un cammello o su auto 4X4, ma anche a piedi. E poi notti in accampamento, anche extra lusso, cene gustose e musica: il tutto per vivere un’esperienza autentica e che resta a lungo nella memoria incisa tra i ricordi più belli.

Ci sono tantissime opzioni per fare tour nel deserto e ammirare le dune di Merzouga non solo durante il giorno, ma anche nei momenti più magici di tutti, ovvero quelli che coincidono con l’alba e il tramonto. Da non dimenticare anche la notte, quando il cielo tempestato di stelle regala una delle scenografie più emozionanti di tutte. In questa zona c’è anche la possibilità di fare sandboarding, la versione su sabbia dello snowboard. Lanciarsi dalle dune più alte con le tavole è un’attività divertente, diversa dal solito e indimenticabile.

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Tour di Barcellona: le tappe imperdibili

Capitale della Catalogna e cuore pulsante della Spagna, Barcellona è sinonimo di arte, divertimento e cultura. Dai musei alle piazze uniche al mondo, dalle strade brulicanti di vita alle opere inconfondibili di Gaudì e Picasso, grazie al clima mite è per tutto l’anno la città perfetta per una vacanza o un weekend lungo, soprattutto da autunno a primavera.

La sua vivace e lunga tradizione la rende un luogo pieno di sorprese e posti da vedere, incorniciati da uno skyline pieno di luci e colori dalle prime ore dell’alba fino a notte fonda.

Le cose da fare a Barcellona sono molte: la città ha un ritmo veloce e una storia ricca di testimonianze, e scegliere cosa vedere può non essere facile. Se non sai quali sono i posti da visitare a Barcellona ecco per te un itinerario con i luoghi imperdibili.

Il centro storico di Barcellona: la Ciutat Vella

La linfa vitale di Barcellona trova la sua più completa espressione tra le strade del centro storico, o Ciutat Vella, “città vecchia”, dove si alternano piazze spaziose, quartieri pieni di vita e strade storiche conosciute in tutto il mondo. La città vecchia si estende tra i quartieri de il Barrio Gotico, la Rambla, la Ribera e el Raval.

Il Barri Gotic prende il nome dalla concentrazione di monumenti di matrice gotica, tra cui la splendida Basilica di Santa Maria del Pi e la maestosa cattedrale La Seu. Il quartiere gotico si trova tra la Rambla e via Laietana, ed è la parte più antica della città con edifici risalenti addirittura all’epoca medievale e romana. È facilmente raggiungibile con la metro L4 o L1, a pochi minuti di cammino.

Il quartiere della Rambla è costituito da una grande via affollata che collega Plaça de Catalunya con il Port Vell, il porto vecchio di Barcellona. Passeggiando per questa grande e importante arteria cittadina lunga circa un chilometro e mezzo incontrerai diverse attrazioni, tra cui statue umane, ballerini e musicisti, ritrattisti di strada, bancarelle di fiori e venditori ambulanti di animali. La Rambla è un must per tutti i visitatori ed è sempre piena di turisti provenienti da ogni parte del mondo.

Passeggiando nel quartiere della Ribera, o El Born, potrai vivere in prima persona la parte più anticonformista e bohèmienne della città, dove troverai moltissime attrazioni, arte, musica e tanto altro. Tra il XIII e il XV secolo ha rappresentato il centro economico della città. Il Palau della Musica, l’Arc de Triomf, la Basilica di Santa Maria del Mar e il Museo di Picasso sono alcune delle attrazioni principali di questo straordinario quartiere.

El Raval è infine un quartiere meno elegante degli altri, ma con un suo fascino per l’autenticità del territorio. È situato alla destra della Rambla e negli ultimi anni è stato soggetto a una riqualificazione del territorio considerato sulla via del degrado. È un quartiere dove troverai zone molto popolari affrescate da murales e molti locali alla moda, ma è preferibile non avventurarsi di sera. È qui che si trovano il Museo di Arte Contemporanea di Barcellona e il famoso Mercato de la Boqueria, un mercato alimentare dai profumi e dai sapori spagnoli.

Sulle tracce di Gaudì

Anton Gaudì è l’architetto che più rappresenta la città, stimato in tutto il mondo per il suo estro e la particolarità delle sue creazioni. Barcellona è stata fortemente influenzata dalle sue opere, che ne hanno delineato le forme fino ad arrivare a rappresentare un tratto distintivo della città tra quelle europee.

La Sagrada Familia è una delle opere architettoniche più imponenti e suggestive di Gaudì, nonché simbolo della città in tutto il mondo. Gaudì subentrò ai lavori di costruzione della chiesa nel 1883, conferendole uno stile liberty dallo stampo modernista catalano. Lavorò a questo progetto per più di 15 anni, progettando uno splendido tempio in verticale con tanto di torri. Ad oggi questa opera è tuttora rimasta incompiuta. Per visitare lo spettacolare ambiente interno è consigliabile acquistare un tour privato con un’audioguida, che ti fornirà tutte le informazioni storiche e architettoniche legate a questa magnifica opera.

Casa Battlò e Casa Milà sono due capolavori ideati dal genio di Gaudì dichiarati Patrimonio dell’Unesco per la loro ineguagliabile originalità. Questi edifici sono unici al mondo per la progettazione degli spazi interni ed esterni, e visitare entrambi è sicuramente una tra le cose da fare a Barcellona.

Casa Battlò è situata al numero 43 di Passeig de Gràcia, e inizialmente si presentava come un antico palazzo stretto e lungo, acquistato dall’imprenditore tessile borghese Josep Battlò nel quartiere modernista ed elitario del Eixample, Battlò non era soddisfatto dell’acquisto e lo affidò così a Gaudì, che lo ristrutturò nel 1907 cambiando completamente la facciata e aggiungendo due ulteriori piani.  L’edificio acquisì il suo inconfondibile tocco esuberante e fuori dagli schemi in ogni antro del palazzo diventando una vera opera d’arte. Vedere per credere!

Casa Milà, anche conosciuto come la Pedrera (“la cava”), è considerato uno dei capolavori di Gaudì insieme alla Sagrada Familia. La sua facciata frastagliata è uno dei simboli iconici di Barcellona, costruita con blocchi di roccia calcarea che ricordano una grotta. L’edificio venne costruito nel 1906 su commissione di Pere Milà, da cui prende il nome, e fu molto criticato per le sue stravaganti forme ben lontane da quelle di un’abitazione tradizionale. Anche gli interni seguono la struttura ondulata della facciata e sono caratterizzati da colori vivaci e pavimenti rotondi.

Se preferisci visitarle insieme puoi visitare entrambe le case con un unico tour guidato privato a piedi.

Le inconfondibili forme di Gaudì sono visibili anche nel Parco Güell, un meraviglioso complesso di giardini situato su una collina, con le coloratissime statue dell’architetto che fanno capolino tra i fiori e le piante. Il parco rappresenta pienamente le idee artistiche dell’autore che ben si sposavano con le forme presenti in natura, secondo i caratteri dell’Art Nouveau. Dall’alto della collina è possibile godere di una splendida vista della città in tutta la sua bellezza. Il parco è visitabile soltanto con un tour guidato, acquistabile online, per un’esperienza indimenticabile tra le forme colorate delle sculture.

I musei di Barcellona

Come hai potuto vedere finora a Barcellona cosa fare non è certo un problema, ma proprio per le numerose attrazioni sempre meglio ritagliarsi del tempo per visitare i musei principali.

Il museo più famoso della città è quello del pittore Pablo Picasso, uno spazio espositivo disposto in cinque palazzi medievali nel quartiere di El Born. Il Museo di Picasso contiene più di quattro mila opere risalenti alla fine del 1800, quando l’artista si trasferì in città in gioventù. Le stanze sono organizzate in base ai periodi di vita vissuti dal pittore, e se vuoi approfondire la visita puoi prenotare diversi tour, accompagnando la tappa al museo con un tour a piedi della città.

Nel Palau Nacional di Barcellona è situato il Museo Nazionale di Arte della Catalogna, o MNAC, che custodisce al suo interno un’incredibile collezione di arte romanica con alcune opere provenienti dal periodo gotico, barocco, rinascimentale e moderno. Lo spettacolare tragitto per raggiungere il museo sulla collina di Montjuïc vale quanto la vista stessa delle opere!

L’Acquario di Barcellona

Tra i posti da visitare a Barcellona non può mancare l’Acquario, il più grande spazio al mondo dedicato alla vita sottomarina: un susseguirsi di 35 vasche con undicimila pesci di 450 specie diverse.

L’acquario si trova nel porto vecchio, una zona del porto adibita all’intrattenimento, ed è suddiviso per aree acquatiche che riproducono diversi ambienti marini tra cui quelli tropicali e del Mediterraneo. La vasca più grande è l’Oceanarium, un lungo tunnel di 80 metri in cui poter osservare la fauna marina a 360 gradi. L’acquario ospita anche più di dieci squali, con cui i più coraggiosi hanno la possibilità di immergersi e nuotare per 10 minuti!

Un incontro con la tradizione spagnola: flamenco e tapas

Per terminare in bellezza il tour di Barcellona ti consiglio di immergerti completamente nella tradizione spagnola, ricca di suoni, sapori e colori che i suoi abitanti esprimono da sempre nella tradizione artistica e culinaria.

Passeggiando per le strade della città potrai facilmente imbatterti nei ballerini di flamenco, la forma d’arte spagnola per eccellenza che combina canto musica e danza, ma per vivere appieno questa esperienza ti consiglio di entrare in uno dei diversi locali di Barcellona, nella movida spagnola.

Un bicchiere di sangria e un assaggio delle famose tapas, piccoli spuntini di cucina spagnola, e potrai dire di aver partecipato a uno dei riti tradizionali: ir de tapas, o tapear! Se vuoi organizzare una serata a tema flamenco e cucina spagnola in uno dei migliori locali di Barcellona puoi acquistarli  anche comodamente online e goderti uno spettacolo autentico di alto livello.

Queste sono soltanto alcune delle numerosissime cose da fare a Barcellona, una città intrisa di arte, architettura e storia dove regna un’atmosfera frizzante e allegra.

Se hai la possibilità di fermarti per diversi giorni puoi proseguire la visita a seconda delle tue preferenze: scoprendo la città in bicicletta o dall’alto in elicottero, oppure in teleferica, o scegliendo tra le attività da fare a Barcellona quella che preferisci. Anche le escursioni nei dintorni della città meritano una visita: la Costa Brava e Montserrat sono a un passo dalla città. Buon viaggio!