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Questi sono i musei più famosi del mondo: li hai visitati tutti?

Che tu sia un amante dell’arte o se, semplicemente, quando viaggi hai voglia di immergerti nella cultura del posto, devi sapere che i musei sono il luogo adatto in cui scoprire opere che lasciano senza fiato. Ma se l’Italia è la culla dell’arte per eccellenza, in giro nel mondo ci sono altrettanti musei che meritano di essere visitati almeno una volta nella vita.

In Europa, America o Africa, ovunque andrai potrai ammirare mostre uniche e rimanere incantato da dipinti e sculture pronti a conquistarti al primo sguardo.

I musei più belli in Europa

L’Italia è ricca di musei, se nel Belpaese gli Uffizi e i Musei Vaticani sono i più apprezzati, nel resto dell’Europa devono condividere lo scettro con altri luoghi altrettanto affascinanti. A Londra ad esempio il British Museum con la sua ampia collezione è in grado di regalare una conoscenza approfondita delle diverse culture, siano esse grandi o piccole.

Milioni di persone provenienti da ogni angolo del globo, poi, non possono fare a meno di visitare il Museo del Louvre di Parigi. La presenza della Gioconda e della Venere di Milo sono il biglietto da visita per eccellenza, ma non mancano opere altrettanto affascinanti appartenenti alle epoche più disparate. Madrid con il suo stile architettonico inconfondibile racchiude nel Museo Nacional del Prado, una serie di opere apprezzatissime che ne fanno uno dei luoghi in cui fare tappa quando si visita la capitale spagnola.

Il museo del Louvre a Parigi

Fonte: iStock/TomasSereda

La piramide del museo del Louvre

I musei più famosi in America

Quando si pensa all’America, i primi musei che vengono in mente sono il “Met”, Metropolitan Museum of Art di New York e il Museum of Modern Art (MoMA): entrambi riescono ad attirare milioni di visitatori ogni anno grazie all’ampia collezione di opere d’arte provenienti da tutto il mondo.

Sempre nel Nord America è il Messico a riservare alcune delle chicche più amate dai visitatori, al suo interno ospita infatti la più grande collezione al mondo di monete appartenenti all’era preispanica e coloniale.

Spostandoci in America del Sud, c’è il Museo dell’Oro di Bogotà che con la sua collezione dedicata al prezioso materiale rimane uno dei luoghi più incredibili in cui apprezzare la storia del posto. È il Perù, con la sua capitale Lima, che ti lascia a bocca aperta con il Museo archeologico Rafael Larco Herrera che può essere considerato una vera e propria testimonianza della cultura e della vita quotidiana dei peruviani, compresa la loro vita sessuale.

L'esterno del Met di New York

Fonte: iStock/peterspiro

Il Metropolitan Museum of Art di New York

Il fascino dell’arte orientale

La cultura orientale con il suo fascino senza tempo si può trovare perfettamente conservata a Pechino, all’interno del Museo Nazionale della Cina le opere del periodo imperiale, della seconda guerra mondiale, dell’epoca comunista e quella moderna è possibile fare un viaggio all’interno della storia cinese.

Diversa è l’atmosfera che si respira nel Museo Ghibli di Tokyo voluto dal creatore d’anime Hayao Miyazaki che attira i visitatori perché trasporta in un mondo magico proprio come quello dei suoi fumetti.

Il Museo Ghibli

Fonte: iStock/mizoula

Il Museo Ghibli di Tokyo, voluto da Hayao Miyazaki

La bellezza dell’Africa nei suoi musei

Misteriosa e fuori dal tempo, l’arte africana può essere ammirata all’interno del Museo Maison Tiskiwin di Marrakesh, al cui interno si può trovare una ricca collezione di oggetti di artigianato appartenenti al popolo Amazigh e Tuareg. Nel Museo Nazionale di Nairobi, poi, la cultura, la storia, la natura e l’arte africana sono raccontate attraverso i fossili e le opere contenute al suo interno.

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Budapest città Destinazioni Europa itinerari culturali Viaggi

Per scoprire la storia di questa città devi visitare i suoi Café

Non c’è assolutamente che dire: quando si parla di Budapest si pensa immediatamente al suo fascino, alle sue strade, ai suoi colori e, ovviamente, a tutto ciò che è più prettamente invernale e “nordico”. Eppure, c’è qualcosa che non tutti sanno: per conoscere la sua vera storia, quella più antica, bisogna frequentare i suoi café.

Sì, perché i café di Budapest sono l’esempio lampante dell’approccio alla vita e alla storia nell’Europa Centrale: un mix di opulenza e concretezza, di incanto e vita vissuta, dove ci si rilassa con una tazza di caffè, una gustosa torta o anche con una bevanda fredda.

L’atmosfera dei Café di Budapest

Sì, è vero, quando si immagina il classico café si pensa per lo più a Parigi, ma è solo una questione di fama. I café di Budapest, infatti, non hanno assolutamente nulla da invidiare ai loro “fratelli” francesi, anzi: per certi versi gli somigliano, dato che tra le loro mura (e i loro tavoli) si sono avvicendati scrittori, pittori, creativi, letterati e persino politici.

Uno scorcio di Budapest, strade urbane

Quasi tutti i café storici di Budapest sono esempi dell’architettura neobarocca: marmi, specchi, lampadari di cristallo e sedie in legno li rendono dei veri e propri luoghi senza tempo, cristallizzati in un’epoca lontana, con quel pizzico di decadenza che li rende straordinariamente attraenti.

Budapest e i café: un connubio di storia e arte

La maggior parte dei café di Budapest risalgono ai primi anni del 1800 e giocano moltissimo con la loro storicità. Un po’ come Vienna, Budapest è riuscita a godere di un vero e proprio boom culturale all’inizio del ventesimo secolo. Ciò portò alla nascita di moltissimi ritrovi dove si vendevano bevande a caffeina (allora venduta a prezzi contenutissimi) che, però, venivano visti non proprio di buon occhio dalla parte più nobile della popolazione.

Un caffè di Budapest con tavoli all'aperto

I café attraevano, pertanto, la borghesia più ribelle, quella che voleva fuggire dalle regole delle persone più altolocate. Una delle cose che li accomunavano (e li accomunano) sono gli alti soffitti, che raccontano la loro trasformazione in rifugi per fumatori (di sostanze non sempre legali) e gli spazi conviviali arredati anche con divani e tavolini, che favorivano l’aggregazione e il confronto intellettuale.

I migliori café di Budapest

Se quanto narrato vi ha fatti sognare, allora vorrete sicuramente sapere quali sono i café più rappresentativi della città. Il primo (e più gettonato) è il New York Café, situato in un opulento edificio del 1894 (che ospita anche un hotel a cinque stelle). Qui, nei mesi anteguerra, giornalisti, artisti e intrattenitori ungheresi facevano letteralmente la storia tra alcolici e sigarette, oltre che impegnandosi in storie dissolute. Esempio straordinario del neo-barocco, è ricco di marmi bianchi, inserti dorati e opere d’arte: è stato definito il café più bello del mondo.

Il secondo, invece, è il famosissimo Café Gerbeaud, uno dei più antichi di Budapest. Aperto nel 1858, prende il nome dal pasticcere-cioccolatiere Émile Gerbeaud e ha mantenuto l’atmosfera dei primi del ‘900, con i suoi stucchi in stile rococò, i suoi lampadari ispirati a Maria Teresa d’Austria, i suoi ornamenti in legno esotico, e, ovviamente, i suoi bronzi e i suoi marmi. Il punto forte? i dolci, chiaramente, come la torta d’albicocche e burro d’arachidi al cioccolato.

Una delle strade del centro di Budapest

Nel centro della città, invece, si trova il Central Café, fondato nel 1887. Proprio per la sua posizione era frequentato prevalentemente da attori, scrittori, registi e starlette. Si contraddistingue per i suoi candelabri, per i dipinti e per i mobili in legno pregiatissimo, oltre che per la vasta offerta di dolci tipici ungheresi, tutti da gustare.

Infine, da non perdere è il Ruszwurm Cukrászda, il café più antico in assoluto di Budapest, che prepara le stesse ricette sin dal 1827 ed è situato in una residenza barocca circondata dal verde. Il suo interno è modesto, eppure veniva frequentato da artisti ricchissimi, che non perdevano l’occasione per gustare una Dobos Torte, buonissima torta di pan di spagna al cioccolato ricoperta da una glassa al caramello.

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Tre Paesi in un solo viaggio. Destinazione: Lago di Costanza

Non è il solito viaggio ma, proprio per questo, è unico. Quello che vi proponiamo comprende ben tre viaggi in uno, lungo un itinerario che attraversa tre Paesi, i quali hanno in comune uno dei luoghi più pittoreschi: il Lago di Costanza.

Si tratta di un’oasi verde nel cuore dell’Europa che unisce attorno a un unico specchio d’acqua Svizzera, Austria e Germania. Ogni luogo è a sé, con le sue caratteristiche peculiari e le sue bellezze tipiche, tutte da scoprire.

Il Lago di Costanza (o Bodensee) è il terzo bacino più grande del Vecchio Continente con quasi 300 chilometri di costa sulla quale s’affacciano cittadine dal fascino antico, tutte da scoprire. In un unico tour da fare in qualunque stagione dell’anno.

Il fascino di San Gallo, in Svizzera

La cittadina elvetica affacciata sul Lago di Costanza è un piccolo gioiello con un centro storico da scoprire a piedi e col naso all’insù che lascia senza parole. Impossibile non restare affascinati dai palazzi decorati e caratterizzati dai tipici “erker”, le finestre a sporto riccamente scolpite, simbolo di ricchezza delle famiglie a cui appartenevano. Molti oggi ospitano bistrot e ristoranti dove trascorrere piacevoli momenti di relax.

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Fonte: @Roland Gerth

Il fascino di San Gallo, in Svizzera, sul Lago di Costanza

Tanti sono i simboli per cui San Gallo è divenuta famosa in tutto il mondo. A partire dalla cattedrale Barocca con la sua celebre biblioteca, patrimonio mondiale dell’Unesco, dove sono conservati 170mila documenti, alcuni dei quali scritti a mano e risalenti addirittura a mille anni fa.

Nella biblioteca si trova la sala in stile Rococò più bella della Svizzera. Questa biblioteca, interamente rivestita di legno, piena di scomparti nascosti, ha ispirato Umberto Eco nella scrittura del suo celebre romanzo “Il nome della rosa“.

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Fonte: 123rf

Il centro storico di San Gallo

Ma San Gallo è anche la città dei merletti, grazie ai quali divenne famosa in tutto il mondo portando benessere a tutta la popolazione. Al pizzo San Gallo è dedicato un museo che merita una visita.

San Gallo, che si può raggiungere facilmente in treno dall’Italia, è il punto di partenza ideale per andare alla scoperta del Lago di Costanza. In treno, con il battello o, per i più sportivi, anche in bicicletta.

La storica Costanza, in Germania

Questa bellissima cittadina tedesca affacciata sul Lago di Costanza è una vera scoperta. Passeggiare sul lungolago sul quale s’affacciano bellissimi palazzi d’epoca è come fare un salto indietro nel tempo. Il suo porto turistico è un continuo via-vai di battelli pieni di turisti che vanno e che vengono.

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Fonte: 123rf

Vista sulla città di Costanza, in Germania

Uno dei simboli di Costanza è la grande statua di Imperia del controverso artista Peter Lenk all’entrata del porto. La scultura raffigura una famosa cortigiana italiana e rappresenta gli aspetti meno pii del Concilio di Costanza: i due uomini nudi che sorregge nelle mani rappresentano Papa Martino V e l’Imperatore Sigismondo, in carica durante il Concilio.


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Quando ci si addentra tra i vicoli e le piazze della Città Vecchia (Altstadt), con edifici antichi e fontane che ricordano il tempo del Concilio di Costanza del XV secolo, sembra di immergersi tra le pagine di un libro di fiabe.

Case a graticcio, campanili appuntiti, torri ed “erker” sulle facciate color pastello, talvolta dipinte a raccontare al turista moderno la storia delle famiglie e della città, giardini nascosti e cortili segreti.

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Fonte: SiViaggia – Ilaria Santi

La pittoresca Costanza

Il quartiere più pittoresco è quello tra la cattedrale Münster e il Reno, Niederburg (Basso castello). Qui gli edifici sono i più vecchi e le strade le più strette.

La zona attorno alla Marktstätte (la piazza del mercato) è invece la zona più viva e piena di locali all’aperto e anche il posto ideale dove fare un po’ di sano shopping.

Fonte: ©REGIO eV Achim Mende

Il bellissimo panorama del Lago di Costanza

Le isole di Reichenau e Mainau

Sul lungolago tedesco si trovano 27 città e cittadine (tra cui Bodman, che ha dato il nome al Lago di Costanza – Bodensee), ma anche alcune deliziose isole che meritano una visita.

Reichenau è l‘isola più grande, dichiarata Patrimonio Unesco, e regala un paesaggio idilliaco.

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Fonte: 123rf

I vigneti sull’isola di Reichenau, sul Lago di Costanza

È chiamata il giardino della Germania perché qui vengono coltivate piante da frutta, viti e verdure, tra le quali spiccano chiese romaniche, come quella dedicata a San Giorgio con i suoi preziosi affreschi, e splendide ville.

Per chi decide di visitare la zona del Lago di Costanza, imperdibile è l’isola di Mainau con le sue splendide fioriture nel parco e nei giardini: rose, dalie, tulipani, ogni mese ha la sua fioritura e ogni stagione ha il suo perché.

Il castello Barocco, la serra delle palme e la casa delle farfalle sono circondati da giardini all’italiana, viali di rose e di sequoie, terrazze fiorite e siepi dalle forme più insolite.

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Fonte: @Peter Allgaier

La splendida l’isola di Mainau sul Lago di Costanza

La splendida Bregenz, in Austria

Città di lago, a ridosso delle montagne, ma anche di grande arte e cultura, Bregenz ricorda ancora oggi le sue origini Romane. Basta guardare per terra per trovare la linea di demarcazione dell’antica Brigantium.

Ma la maggior parte delle tracce sono visibili nella “città alta”, la Oberstadt, sulle prime alture raggiungibile salendo una lunga scalinata. Passeggiare per le caratteristiche viuzze tranquille sulle quali s’affacciano le tipiche case a graticcio con vista sulle acque del lago costeggiate dalle antiche mura medievali è un piacere per gli occhi.

Per godere di una delle più belle viste del Lago di Costanza è sufficiente prendere la funivia che parte dalla città e che, in soli otto minuti, porta fin sul Monte Pfänder, a poco più di mille metri di quota. Imperdibile.

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Fonte: 123RF

Vista dal lago di Bregenz, in Austria

La parte bassa di Bregenz, il Kornmarktplatz, uno spazio urbano riprogettato con forme moderne, è famosa alcuni edifici iconici come l’avveniristica Kunsthaus, detta anche KUB, un cubo che ospita il museo di arte contemporanea o il Vorarlberg Museum, uno spazio espositivo dedicato alla storia della regione, la cui facciata è rivestita di bottiglie di platica riciclate, o ancora il porto – da dove partono i traghetti che fanno il giro del lago – completamente rimodernato di recente.

E, proprio sul lago, ogni estate viene allestito un imponente palcoscenico galleggiante – il più grande al mondo – che ospita il Festival di Bregenz, un rinomato appuntamento musicale tra i più spettacolari che si tiene sin dal 1946.

A calendario, opere di enorme richiamo come “Madama Butterfly” di Puccini, “La tempesta” di Shakespeare e tanti concerti.

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Fonte: 123rf

Il palco sull’acqua del Festival di Bregenz
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Perché questo Paese ha conquistato il cuore dei nomadi digitali

È diventata una delle mete d’elezione per i nomadi digitali, che accorrono da ogni parte d’Europa (e del mondo) per stabilirsi nelle sue città: stiamo parlando dell’Estonia, che in base a recenti classifiche à anche uno dei Paesi in cui le aziende investono di più proprio per lo smart working.

Connessioni veloci, paesaggi straordinari, agevolazioni fiscali, ma anche e soprattutto un’atmosfera rilassante che sembrerebbe aumentare la produttività: l’Estonia sta diventando un porto sicuro per chi lavora da remoto e vuole trovarsi in un luogo tanto all’avanguardia quanto dal retrogusto magico.

Estonia: le città d’elezione per i nomadi digitali

Una delle città estoni più amate dai nomadi digitali, secondo Forbes, è Tallinn. E, a dire la verità, non c’è granché da stupirsi: la capitale dell’Estonia coniuga spaccati iper-tecnologici e moderni a un fascino antico, grazie all’incontro dei distretti finanziari/professionali con le strade pittoresche dell’Old Town.

Si tratta di una città viva, cuore pulsante del Paese, che, peraltro, si distingue anche per i prezzi non troppo alti. Tallinn offre sistemazioni low cost e anche le spese legate ai servizi sono più che contenute: un quadro che fa sicuramente gola a chi lavora da remoto.

Estonia, le strade di Tallin: una delle città più amate dai nomadi digitali

Non da meno, però, sono le altre città del Paese: Tartu, per esempio, attira gli smartworker appassionati di cultura, dall’animo intellettuale e più chic, mentre Narva, essendo molto piccola rispetto ad altre città del globo (conta solo 65.886 abitanti) è la meta per gli eremiti digitali, che pur lavorando online vogliono mantenere uno stile di vita più ritirato e tranquillo.

Lo smart working in Estonia

Il punto in comune di tutte queste città rimane la profonda bellezza dei luoghi e il fatto che in tutto il Paese esistono delle vere e proprie norme che regolano il visto per i nomadi digitali, fornendo loro tutto ciò di cui hanno bisogno in fatto di servizi e assistenza.

Una panoramica di Tallin, città in Estonia gettonata dai nomadi digitali

Non è tutto qui, ovviamente: l’Estonia è amatissima dai nomadi digitali anche per gli ampi spazi di co-working che, specie nella Capitale, hanno costi ridotti (una postazione dotata di tutti i comfort ha dei prezzi molto contenuti rispetto alla media europea) e sono diffusi in tutti i distretti, dando così la possibilità sia di lavorare con panorami hi-tech che con vista sulle bellezze storiche di ogni città.

Lavorare da remoto in Estonia

Per di più, in tutta l’Estonia sono stati lanciati dei programmi che soddisfano sia i freelance che gli imprenditori: si va dal permesso di residenza elettronica (che dà accesso ai servizi del governo senza fornire i diritti di residenza) fino a veri e propri documenti temporanei di cittadinanza che offrono servizi pari ai cittadini estoni e completo supporto ai professionisti e alle imprese.

Tallin: una panoramica della città più amata dai nomadi digitali

Infine, un’altra delle ragioni per cui l’Estonia è gettonatissima dai nomadi digitali sono i continui miglioramenti atti a rendere più fluide le amministrazioni delle aziende da remoto, con grande efficienza. Il Paese si propone davvero come un terreno “digitalmente fertile”, dove ogni smartworker può pensare non solo di lavorare come libero professionista ma anche di aprire un proprio business. Un vero sogno per tutti coloro che hanno fatto del web la loro fonte di guadagno.

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Spostarsi a Porto? È un’esperienza davvero da sogno

Una città romantica, palpitante, viva, variopinta: Porto è un piccolo incanto, una gemma portoghese tutta da scoprire. Tra i suoi vicoli si possono scoprire profumi e catturare immagini che sembrano quasi lontane nel tempo. Se questi motivi non bastassero per volerla visitare, c’è di più: anche spostarsi a Porto è emozionante ed emozionale.

Volendo un po’ calcare la mano, potremmo dire che questa città è dotata di veri e propri mezzi di trasporto esperienziali, che non si limitano a essere dei veicoli per muoversi dal punto a al punto b: diventano a tutti gli effetti qualcosa da fare, da vivere e da provare per dire di aver goduto a pieno di tutte le bellezze della città.

Spostarsi a Porto: a spasso dentro un tram vintage

Iniziamo da uno dei mezzi più suggestivi, diffusi in tutto il Portogallo: il tram vintage. Anche a Porto, come in tutte le altre città della nazione, i tram sono estremamente retrò, dei piccoli capolavori di lamiera perfettamente verniciata, con finestrini trasparenti incorniciati da legno lucido. Caratterizzati dai peculiari colori giallo e bianco (con piccole variazioni di tanto in tanto), questi tram fanno girare la testa ai turisti per la loro bellezza.

Spostarsi a Porto: i tram vintage della città

Fonte: iStock

Un esempio di tram vintage in Portogallo

Gli interni, poi, non sono da meno: anche qui il legno lucido è protagonista e sembra quasi di trovarsi in una carrozza-treno nobiliare e aristocratica, d’altri tempi. Il meglio, però, sta proprio nel viaggio: il tram procede lentamente e fornisce una visione perfetta e suggestiva della città, attraversando vicoli e vicoletti, passando di fronte a suggestivi locali coloratissimi, mercati e palazzi che sembrano quasi brillare.

La funivia per spostarsi a Porto

Un altro mezzo da sogno per spostarsi a Porto? La funivia, naturalmente. Librarsi in volo sulla città è una delle cose da non perdere quando la si visita, perché permette di abbracciare con lo sguardo i due livelli della città. Conosciuta come Funicolare Dos Guindai, si trova lungo il muro di Freiras e va dalla riva del fiume Douro al quartiere di Batalha.

La funicolare per spostarsi a Porto

Fonte: iStock

Porto, la funicolare che attraversa la città

Il percorso non è lunghissimo (il viaggio dura appena tre minuti), ma è molto suggestivo: restituisce lo scorcio della ripida scogliera che si trova tra il molo di Guindais e Batalah, permette di osservare il ponte Dom Luís I, i magazzini del vino di Porto e le peculiari barche che affollano il fiume Douro.

L’immancabile River Cruise sul Douro

Un altro modo suggestivo di muoversi a Porto? Le minicrociere sul fiume Douro. Come in ogni città sul fiume che si rispetti, anche a Porto è possibile scegliere tra diverse opzioni, alcune delle quali sono uniche nel loro genere. Si può optare per una river cruise con pranzo o cena, che attraversa l’intera città lentamente e si ferma in momenti clou (quando il sole è alto e fa splendere alcuni punti specifici o quando tramonta e colora la città di rosa).

Porto, le barche che attraversano il Douro

Fonte: iStock

Porto, le barche che attraversano il Douro

Ancora, è possibile decidere di prendere una mini nave per scoprire la valle del Douro, i suoi vitigni e le sue cantine o, semplicemente, godersi un piccolo giro panoramico con delle piccole fermate intermedie tattiche per scattare foto a scorci tipici e monumenti. Non resta che partire, no?

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La Puglia più selvaggia, dove la vacanza è da sogno

Lontana dal caos di Gallipoli, del Salento e di quella Puglia super gettonata che qualcuno ha già soprannominato la “Miami d’Italia”, ce n’è una poco nota, tranquilla, un po’ selvaggia e soprattutto rilassante, perfetta per una vacanza estiva degna di essere vissuta.

La Riserva naturale Stornara

È quella della Riserva naturale Stornara, una riserva biogenetica naturale di più di 1.500 ettari di area protetta lungo la fascia costiera del Mar Ionio tarantino, che si sviluppa anche nell’entroterra, al confine con la Basilicata, comprendendo delle zone umide, laghi e corsi d’acqua.

Qui, a ridosso del mare, una distesa infinita di dune tra la fitta macchia mediterranea e il mare dalle acque calde e limpide, rendono questo luogo un vero paradiso.

Il nome di “stornara” deriva proprio dai numerosi storni di uccelli migratori che hanno scelto quest’angolo tranquillo di Puglia per venire a svernare. Cicogne, aironi, beccacce, germani reali, oche selvatiche. Chi viene fuori stagione può ammirare alcune delle specie più belle che si possano ammirare.

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Fonte: SiViaggia

Le dune protette nella riserva biogenetica naturale Stornara

Paradiso delle vacanze

Anche d’estate, nonostante la folla di villeggianti delle vicine località pugliesi, questo resta un piccolo angolo di paradiso. Perfetto per le vacanze. Il profumo dei pini d’Aleppo, del ginepro, del mirto e del rosmarino e il frinire delle cicale creano le basi di un’atmosfera rilassata di cui si può godere nella Riserva della Stornara.

Mimetizzato tra la vegetazione, c’è un hotel che sembra essere costruito direttamente nella terra. Il Kalidria, un cinque stelle lusso del gruppo Blueserena, si nota appena in mezzo al verde della riserva. Progettato dall’architetto argentino Emilio Ambasz, precursore dell’architettura verde, vincitore di numerosi premi nonché testimonial dell’architettura naturale, è uno degli edifici più green che si possano ammirare in Italia. Una sorta di “Bosco verticale“, che in questo caso, però, si sviluppa in orizzontale, con piante che crescono direttamente sulla facciata e tra una terrazza e l’altra, garantendo anche molta privacy agli ospiti.

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Fonte: SiViaggia

Il Kalidria Hotel, progettato dall’architetto argentino Emilio Ambasz

Proprio per la sua riservatezza e per lo splendido contesto in cui si trova, è anche il “buen retiro” di molti vip. Tra i regolari ospiti c’è, per esempio, Vasco Rossi, che viene spesso a trascorrere le vacanze estive e non si lascia sfuggire l’occasione di farvi una tappa tra un concerto e l’altro, tanto che la Regione Puglia gli ha conferito l’onorificenza di “cittadino onorario della Puglia creativa”.

A lui è dedicata la suite “Albachiara”, che prende il nome dal titolo del suo celebre brano degli Anni ’80, una camera che occupa solitamente quando viene in vacanza e che è sempre prenotata dagli ospiti che amano sentirsi parte del mondo del Blasco, che proprio nella stanza ha lasciato, in modo permanente, alcuni cimeli personali. Ma da questo luogo meraviglioso sono passate anche Elisabetta Gregoraci, Anna Tatangelo e altre celeb.

Mare e thalasso

Nella Riserva naturale Stornara anche il mare è una meraviglia. Il fondale basso per decine di metri consente di godere di acque cristalline dalle mille sfumature di blu. La spiaggia è quella di Castellaneta Marina che anche quest’anno ha ottenuto la Bandiera Blu della Fee (Foundation for Environmental Education) per l’ottima qualità delle acque.

Per chi vuole, il centro nautico mette a disposizione diversi tipi di imbarcazioni per divertirsi, dal pedalò alla barca a vela, dal surf al paddle, ma i cinque chilometri di spiaggia protetta e riservata – ogni ospite dell’hotel ha un posto prenotato in spiaggia – sono un ottimo spunto per fare splendide passeggiate a piedi nudi sulla sabbia durante le quali poter deliziare i sensi.

Il mare, con tutte le sue proprietà benefiche, è anche quello che si ritrova nella Ethra Thalasso Spa dell’hotel, dove si pratica la talassoterapia. Nella grande piscina di acqua di mare interna si possono fare un percorso acquatonico marino e un percorso Kneipp rigeneranti (anche Vasco pare ne vada matto). Quando il corpo viene immerso in acqua di mare, infatti, la pelle attraverso i pori assorbe tutti i minerali e gli oligoelementi di cui necessita, ristabilendo l’equilibrio là dove vi sono eventuali scompensi. Insomma, la vacanza oltre che rilassante qui è davvero rigenerante. Proprio ciò che ci vuole.

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Viaggiare in Valle d’Aosta in estate

Mare o montagna? Questo è l’eterno dilemma che si presenta ogni estate. Oggi però non ho dubbi a riguardo, perché ho deciso di portarvi con me alla scoperta di una delle regioni di montagna per eccellenza: la Valle d’Aosta. 

Anche se per molti la Valle d’Aosta è sinonimo di neve e sport invernali, questa regione è in realtà una perfetta destinazione estiva, in cui trovare il giusto mix di relax, sport, divertimento e cultura per una vacanza da sogno. Così piccola eppure così ricca, è una scelta davvero interessante, anche solo per un weekend: la meta ideale per sfuggire dal caldo che attanaglia l’Italia in queste settimane. Il clima ovviamente varia in base alla quota di altitudine: nonostante nel fondovalle possa essere piuttosto afoso, basta salire leggermente di altitudine per beneficiare di fresche brezze che regalano una temperatura davvero piacevole. Le alte montagne che la circondano creano inoltre una barriera naturale contro le precipitazioni piovose e non sarà difficile trovare splendide giornate di sole con la temperatura perfetta per praticare attività all’aria aperta, visitare borghi incantevoli e rilassarsi nella natura. 

Cosa fare in Val d’Aosta in estate:

  • Visitare Aosta:

Iniziamo il nostro giro della Valle d’Aosta partendo proprio dal suo capoluogo: Aosta. Di origini antichissime, fu fondata dai Romani nel 25 a. C. con il nome di Augusta Praetoria, in onore dell’imperatore Augusto. Ancora oggi la città conserva numerosi resti di epoca romana, tanto da essere soprannominata la “piccola Roma delle Alpi”. Gli amanti dell’archeologia non possono lasciarci sfuggire una visita ai principali monumenti, partendo dall’Arco di Augusto e da Porta Pretoria, l’accesso principale alla città romana. Dotata di tre aperture, è un complesso monumentale davvero imponente, che oggi risulta perfettamente integrato nel centro storico di Aosta. Sulla sua destra si trova il Teatro romano, di cui oggi rimane visibile solo la facciata meridionale alta ben 22 metri. Sopravvissuta grazie alle abitazioni che vi furono costruite intorno nel Medioevo, fu riportata alla luce a partire dagli anni Venti del Novecento. Continuando lungo la via principale del centro storico si arriva dove una volta sorgeva il Foro romano, centro nevralgico della vita della città. Purtroppo oggi non rimangono che un paio di colonne, circondate da una moderna piazza con ristoranti e bar. Proprio accanto alla piazza del Foro si trova uno dei monumenti più suggestivi dell’Aosta romana: il criptoportico forense. Questo corridoio interrato aveva principalmente una funzione strutturale e serviva a regolarizzare il dislivello del terreno. Oggi il criptoportico è visitabile ed è una tappa imperdibile nella visita di Aosta romana.

  • 100 e più castelli da visitare

Oltre ai numerosi resti romani sparsi sul territorio, la Valle d’Aosta è famosa per i suoi bellissimi castelli che sorgono come funghi in ogni angolo della regione. Si dice che siano più di 130, tra torri, castelli e fortezze. Alcuni sono solo ruderi, altri invece sono perfettamente conservati e aperti al pubblico. Costruiti in varie epoche storiche, sono la testimonianza che la Valle d’Aosta è da sempre stata una regione di passaggio strategica. Tra i più belli da visitare c’è sicuramente il Castello di Fénis, posto su un pianoro a due passi da Aosta. Costruito come residenza della famiglia Challant, di certo non aveva una funzione difensiva e militare, perché posto in una zona priva di difese naturali. L’architettura del castello è il risultato di secoli di lavori di costruzione. Purtroppo all’interno non è rimasto quasi nulla dell’arredamento originale, ma valgono la visita i camini imponenti, di cui uno con 20 metri di canna fumaria, e i bellissimi affreschi del quattrocento presenti nel cortile. Per un tuffo nel mondo delle fiabe vi consiglio di visitare Castel Savoia nei pressi di Gressoney, in località Belvedere. Regalo di re Umberto I alla moglie, la regina Margherita, fu costruito in soli 5 anni, dal 1899 al 1904, e fu usato dalla regina come residenza estiva. Se l’esterno ha uno stile fiabesco con 5 torri tutte diverse tra loro, l’interno è in stile liberty con elementi di modernità che sorprendono, come l’impianto elettrico integrato. Il soffitto a cassettoni decorato con l’araldica della famiglia Savoia, lo scalone di legno a forma elicoidale e le decorazioni sui muri vi porteranno nel mondo delle fiabe e vi lasceranno a bocca aperta.

  • Tanti percorsi di trekking

L’estate è ovviamente la stagione perfetta per il trekking in montagna e la Valle d’Aosta di certo non delude in fatto di escursioni in mezzo alla natura. Ce ne sono di tutti i livelli: dalle passeggiate nei boschi su semplici sentieri fino a vere e proprie scalate per cui serve attrezzatura alpinistica. Il Parco Nazionale del Gran Paradiso da questo punto di vista offre una grandissima scelta. Istituito nel lontano 1922, è il parco nazionale più vecchio d’Italia e si estende su 70.000 ettari di territorio di alta montagna, con ben 500 km di sentieri, tracciati e segnalati, e con rifugi dove concedersi una pausa relax. Mentre camminate nella natura non sarà difficile avvistare gli animali che abitano il parco: stambecchi, camosci, marmotte, lepri e volpi. Uno spettacolo della natura da non perdere! I sentieri più iconici e anche più complessi della regione sono le Alte Vie, ossia un percorso che tocca le vette principali di questa parte delle Alpi, percorribile a diverse altitudini, è un cammino per trekker esperi, ma nessuno è mai tornato a casa deluso.

  • Salire su la Skyway Monte Bianco

Proprio in Valle d’Aosta si trovano alcune delle vette più alte d’Italia. Vince il primato il massiccio del Monte Bianco che tocca i 4810 metri. Se fino al 2015 queste altitudini erano riservate agli scalatori professionisti, con la Skyway Monte Bianco oggi è possibile per tutti salire in quota e toccare il cielo con un dito. Questa funivia di alta ingegneria copre una lunghezza di 4500 metri e più di 2000 metri di dislivello a una velocità di 9 metri al secondo. La partenza si trova nel paese di Courmayeur, famosissima località sciistica a 1300 metri di quota. Il costo del biglietto è abbastanza elevato, ma l’esperienza è unica nel suo genere: mentre si sale le cabine ruotano su loro stesse di 360° e il panorama è davvero da mozzare il fiato. La salita fino alla stazione intermedia di Pavillon, a 2173 metri di quota, dura soli 10 minuti. Qui si trovano un ristorante, un museo e una sala cinema, mentre all’esterno è presente una terrazza solarium e un giardino botanico con specie di piante provenienti da tutto il mondo. Bastano altri 10 minuti di salita per raggiungere i 3466 metri di altitudine dove si trova la stazione di Punta Helbronner, con un’incredibile terrazza panoramica e un pavimento di vetro trasparente che vi darà la sensazione di camminare nel vuoto. 

  • Fare parapendio con vista sul Monte Bianco

La montagna in estate è un posto perfetto per uno sport adrenalinico piuttosto inusuale: il parapendio. La particolarità della Val d’Aosta è che lo si può fare costeggiando il Monte Bianco. Io l’ho fatto partendo da Courmayeur, mentre passeggiavo ho alzato lo sguardo e ho visto il cielo pieno di aquiloni, dato che mi piace molto farlo, mi sono recata subito in una scuola. È un lancio che si fa in tandem, ossia con un pilota esperto, dipende sempre dalle condizioni meteo, dura circa 10-15 minuti, a seconda delle termiche. Vi do un suggerimento, se per caso l’avete già fatto in precedenza in zone di mare sappiate che in montagna è molto diverso, le termiche sono fortissime e quindi si può salire molto velocemente una specie di costante montagna russa. Divertente e anche un po’ pauroso, ma ricordate che è sempre tutto in sicurezza.

  • Terme e meritato Relax

Dopo tante visite culturali e itinerari nella natura, perché non concedersi un po’ di relax alle terme? I più importanti centri termali della Valle d’Aosta sorgono a Saint Vincent e a Pré Saint Didier. La sorgente termale di Saint Vincent fu scoperta nel 1770 e chiamata Fons Salutis per le sue proprietà curative. L’acqua di Saint Vincent infatti è potabile e ha effetti benefici sull’apparato digerente. Oltre ai trattamenti curativi convenzionati con il servizio sanitario nazionale, il centro termale di Saint Vincent ospita anche un centro benessere, recentemente rinnovato, dove si trovano piscine interne ed esterne, saune e bagni a vapore. Il grazioso paese di Saint Vincent ospita inoltre uno dei casinò più importanti d’Italia ed è una rinomata località turistica sin dall’Ottocento. Grazie al suo clima particolarmente favorevole, dato dalla sua posizione che lo ripara dai venti freddi, è stato  soprannominato la “Riviera delle Alpi”. Il secondo centro termale della Valle d’Aosta si trova invece a Pré Saint Didier. Già frequentato durante il Diciannovesimo secolo, anche dalla famiglia reale italiana, lo stabilimento è stato restaurato e reso un tempio del benessere da una famosa catena di centri termali. Le acque sgorgano a una temperatura di 37 gradi, direttamente dalla montagna, e hanno proprietà tonificanti e antireumatiche. Il percorso benessere offre vasche all’aperto, incorniciate dallo splendido panorama del Monte Bianco, diverse tipologie di saune e di docce emozionali. E se proprio volete concludere in bellezza la vostra giornata alle terme di Pré Saint Didier, concedetevi un massaggio e rilassatevi sotto le mani dello staff attento ed esperto. Godetevi infine una gustosa cena a base di piatti tipici locali: provate i salumi e i formaggi locali, come il lardo di Arnad, la mocetta e la fontina; ordinate un piatto di polenta fumante o  la famosissima fonduta e accompagnate il tutto con un calice di vino Torret. La Valle d’Aosta ha davvero tutti gli ingredienti giusti per un’estate ricca e coinvolgente!

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Scoprire le meraviglie d’Europa a bordo delle houseboat

Ci sono destinazioni che vanno assaporate molto lentamente, per godere appieno della magnificenza dei paesaggi e delle suggestioni di luoghi unici e ineguagliabili. Il modo migliore per farlo è a bordo delle sempre più ambite houseboat, le case galleggianti progettate per navigare corsi d’acqua come fiumi o canali, offrendo tutti i comfort di alloggi senza dubbio originali. Tra i vantaggi c’è quello di poterle guidare, nella maggior parte dei casi, senza bisogno di avere una patente nautica. Ecco alcuni degli itinerari fluviali più imperdibili in Europa.

Alsazia e Lorena in houseboat

Un viaggio fluviale ricco di suggestioni porta alla scoperta dei paesaggi dai grandi contrasti dell’Alsazia e della Lorena, le due regioni della Francia nord-orientale per secoli contese con la vicina Germania. Lo sguardo spazia dalla grande pianura alsaziana ai rinomati vigneti, dai villaggi con le case a graticcio, dove ammirare le cicogne sui tetti, alla vivacità cosmopolita di Strasburgo, per poi incontrare, dall’altra parte, l’ampia pianura della Lorena con i laghi, i boschi e una natura da cartolina, fino ad arrivare alla splendida città di Nancy, considerata tra le più belle d’Europa.

Qui si può navigare nello storico Canal de la Sarre, che divide idealmente le due regioni arrivando fino al confine con la Germania e il Lussemburgo. Vi troverete tra ampie vallate costeggiate da laghi e fitte foreste, un vero sogno per gli amanti della natura. Altrettanto suggestivo, il Canal de la Marne au Rhin collega, nel suo braccio orientale, Nancy a Strasburgo, permettendo di scoprire il patrimonio regionale sul tratto da Saverne a Gondrexange, ma anche attrazioni sorprendenti come l’ascensore per barche di Arzviller, una delle più impressionanti strutture di navigazione francese.

Navigare tra le perle dei Paesi Bassi

Suggestioni senza eguali si respirano tra i canali dei Paesi Bassi. Senz’altro, una delle destinazioni da scoprire a bordo di una houseboat è Amsterdam (qui potete scoprire gli itinerari più inediti), navigando dai porti di Strand Horst e Loosdrecht, a sud della città, fino a Utrecht. Partendo sempre da qui ci si può avventurare attraverso l’ampio estuario del Gooimeer, dove ci si imbatte nei pittoreschi villaggi di pescatori.

Oppure si può fare rotta verso Haarlem, la favolosa città dei fiori, scrigno di storia e cultura separata dal mare del Nord da dune selvagge. Altrettanto affascinate il paesaggio della Frisia, costellato da una fitta rete di canali e laghi, una terra accogliente e rilassante, musa ispiratrice di artisti del calibro di Monet.

Lungo i canali della Germania

Anche la Germania ha le sue perle da ammirare in houseboat. Navigando nelle regioni nord-orientali del Meclemburgo e del Brandeburgo si viene a contatto con la natura incontaminata di una vera e propria riserva naturale, attraversata da un intreccio di fiumi, laghi e canali. Chi vuole immergersi nelle atmosfere del passato di città storiche, può partire dalla regione più meridionale del Brandeburgo, navigando fino a Berlino e a Potsdam, per poi addentrarsi nella campagna fino all’iconico castello.

Gli amanti degli sport acquatici e della pesca troveranno un vero paradiso a loro dedicato nel Meclemburgo, la terra dei laghi, dove c’è tanto da esplorare, tra escursioni nella natura o tour emozionanti alla scoperta di città deliziose e ricche di attrazioni come Müritz.

Houseboat in Italia: i più bei percorsi navigabili

Fra i percorsi navigabili più belli d’Italia, c’è quello della Laguna di Venezia, con i suoi segreti, gli incredibili scenari naturali e il fascino delle isole minori che la circondano, dalle più famose come Burano e Murano, alle più piccole, come Torcello, Sant’Erasmo, San Francesco del Deserto, Vignole e Pellestrina.

Il viaggio in houseboat porta alla scoperta di tanti altri luoghi incantevoli. Navigando la parte più settentrionale e selvaggia della Laguna, si scopre il Parco naturale del fiume Sile, che offre uno degli scenari più magici tra gli itinerari navigabili del nostro Paese. Partendo da Chioggia ci si può inoltre avventurare alla volta della Riviera del Brenta, che sfoggia le superbe Ville Palladiane, arrivando fino a Padova. Muovendosi invece dal borgo fluviale di Porto Levante, ci si immerge nel Delta del Po, un vero paradiso per gli amanti del birdwatching.

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Più belle delle fiabe: le spiagge che sono rosa per davvero

Il mondo che abitiamo è pieno di meraviglie naturali sorprendenti e mozzafiato, così belle da non sembrare neanche vere. E non stupisce che alla base di quei viaggi che ci portano dall’altra parte del globo ci sia proprio il desiderio di vedere con gli occhi e toccare con mano questi spettacoli messi in scena da Madre Natura.

Visioni sublimi e idilliache che incantano e stordiscono i sensi, che sembrano appartenere a immaginari favolistici e surreali. Come le spiagge rosa.

E attenzione perché non si tratta di cartoline dipinte a mano, né tanto meno di filtri o ritocchi: le spiagge rosa sono reali e sono bellissime. Ecco dove si trovano.

Le spiagge rosa nel mondo

Non ci sono trucchi né inganni. C’è solo la generosità di Madre Natura che ha scelto di creare questi gioielli rari e preziosi che incantano da sempre e che ci spingono a volare anche dall’altra parte del mondo per incorniciare con lo sguardo questi paesaggi fiabeschi.

Il motivo della colorazione rosa della sabbia è stato rivelato e spiegato ampiamente dagli esperti. Grazie alla presenza di cristalli di corallo, briciole di rocce e frammenti dei gusci sfaldati degli organismi animali Foraminiferi, si viene a creare quella caratteristica sfumatura, ora accesa ora tenue, che contraddistingue in maniera unica questi gioielli naturali.

Anche se si tratta di un fenomeno spiegato, questo non intacca assolutamente tutta la suggestione che caratterizza questi luoghi. Perché a guardare le spiagge rosa del mondo sembra davvero che qualcosa di magico stia prendendo forma sotto ai nostri occhi.

Pantai Merah: la spiaggia rosa dell’isola di Komodo

Situata sulla suggestiva e incantata isola di Komodo, una delle più suggestive dell’arcipelago delle Piccole Isole della Sonda nel Mar Flores, Pantai Merah è una delle più belle spiagge di tutto il mondo. Le sfumature di rosa fanno da contrasto alle mille sfumature d’azzurro che caratterizzano l’acqua che bagna l’arenile creando atmosfere da fiaba.

Un paradiso per gli amanti delle immersioni ma anche per gli esploratori e gli avventurieri. Sull’isola, infatti, è possibile fare incontri ravvicinati con gli ultimi dinosauri esistenti sulla terra.

Pink Sand Beach: benvenuti alle Bahamas

Tra le spiagge rosa più belle troviamo anche la Pink Sand Beach, probabilmente una delle più famose di tutto il mondo. Situata ad Harbour Island, questa spiaggia è una vera meraviglia, non solo per il suo caratteristico colore rosa ma anche per quel mare strepitoso che bagna l’intera costa.

Tangsi Beach: il rosa dell’Indonesia

Torniamo in Indonesia, questa volta a Lombok. È qui che esiste una spiaggia straordinaria che si illumina di rosa quando il sole brilla alto nel cielo.

Durante alcuni momenti della giornata, infatti, Tangsi Beach si colora di un rosa cangiante, tutto merito dei minuscoli frammenti di corallo rosso situati nella sabbia che fanno faville sotto i raggi del sole.

Elafonissi: la spiaggia rosa della Grecia

Non dobbiamo volare per forza dall’altra parte del globo per vivere la nostra fiaba. A Creta, infatti, esiste una spiaggia meravigliosa per colori e atmosfere che attira ogni anno migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo.

La sabbia di Elafonissi è bianca come quella delle isole tropicali, caratteristica che ha fatto guadagnare al luogo l’appellativo di Caraibi della Grecia, ma è intervallata da sfumature rosa che incantano. Inoltre, proprio di fronte all’arenile, c’è una piccola isola collegata alla spiaggia da una lingua sabbiosa che appare e scompare durante le maree.

La spiaggia rosa d’Italia

Anche l’Italia ha la sua spiaggia rosa e siamo certi che questa non ha bisogno di presentazione. Si tratta della celebre e iconica Spiaggia Rosa dell’Isola di Budelli in Sardegna, apparsa anche nell’iconico film Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni.

Essendo stata depredata dai turisti per molti anni, la spiaggia nell’Arcipelago della Maddalena è stata sottoposta a tutela e resa inaccessibile. È possibile comunque ammirarla via mare con tour organizzati dalle guide dell’arcipelago.

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Come organizzare una vacanza a Zante

L’estate si avvicina e aumenta la voglia di vacanza. Per me il luogo di vacanza per eccellenza deve avere un mare da sogno, tanti posti da visitare e tante esperienze da fare. La Grecia, sotto tutti questi punti di vista, non delude mai! Tenetevi pronti allora perché oggi vi porterò alla scoperta di Zante e vi svelerò tutti i segreti per organizzare una perfetta vacanza in questa isola greca.

Perché organizzare una vacanza a Zante?

Famosa per aver dato i natali a Ugo Foscolo, che le dedicò il famoso sonetto “A Zacinto”, oggi è una meta turistica molto gettonata e apprezzata dagli italiani perché ricorda molto le nostre regioni del Sud Italia, ma con un tocco di “grecità”. Il mare a Zante è bellissimo con acqua cristallina e spiagge di sabbia bianca. I panorami sono da togliere il fiato: ammirerete scogliere di roccia calcarea che si gettano nel mare e piccoli villaggi rurali immersi nella macchia mediterranea. L’isola ha colori vividi, intensi e brillanti che tra di loro creano giochi di contrasto magici, soprattutto all’alba e al tramonto. Le cose da vedere e da fare sono veramente tante e per tutti i gusti: relax in spiaggia, visite culturali, sport acquatici, escursioni in barca e movida serale. Zante è un’isola dove non ci si può annoiare e che soddisfa le esigenze di ogni tipo di viaggiatore.

Zante: dove si trova, come arrivarci e come muoversi sull’isola

Zante è vicinissima all’Italia, si trova infatti nel Mar Ionio (proprio lo stesso su cui si affacciano la Puglia e la Calabria!) e fa parte dell’arcipelago greco delle Isole Ionie. Raggiungerla è davvero molto facile. Zante è servita da numerose compagnie aeree low cost, che partono dai principali aeroporti italiani e offrono comodi voli diretti. Se partite dal Nord Italia, o dalle grandi città del Centro e del Sud Italia, come Roma e Napoli, questa è sicuramente la soluzione migliore. Se partite invece dalle regioni più a Sud della costa adriatica, valutate di prendere il traghetto da Bari o da Brindisi. Questi traghetti sono operativi solo in alta stagione, ma se prenotate per tempo avrete modo di trovare prezzi convenienti e potrete risparmiare sul noleggio auto una volta arrivati sull’isola.
Per muoversi a Zante infatti è fondamentale avere un mezzo a due o a quattro ruote. L’isola è lunga 40 km e larga 17 km e vale davvero la pena esplorarla tutta. Il trasporto pubblico locale esiste, però raggiunge solo i paesini dell’entroterra e poche zone costiere. Sull’isola sono presenti numerosi noleggi auto, sia a Zante città sia nelle principali località turistiche come Laganas. La scelta di veicoli da noleggiare è ampia tra auto, 4×4, motorini e quad. Ma anche una semplice utilitaria va benissimo, basta che abbia l’aria condizionata!

Zante: dove alloggiare

Zante offre diverse tipologie di alloggi: hotel, appartamenti, villaggi all inclusive. Ogni tipologia di viaggiatore troverà sicuramente l’alloggio perfetto per le sue esigenze. Le zone più turistiche e con il maggior numero di servizi si trovano sulla costa sud-orientale dell’isola. Alloggiare a Zante città è la soluzione ideale per chi cerca una vacanza composta per metà da relax in spiaggia e per l’altra metà da escursioni e visite culturali. Qui troverete hotel di ogni fascia di prezzo e appartamenti in affitto e potrete spostarvi nelle altre località dell’isola in breve tempo. Per i giovani che hanno voglia di movida il posto giusto è Laganas: una spiaggia di sabbia bianca lunghissima e una via piena di locali e discoteche aperte fino alle prime luci dell’alba. Le famiglie con bambini possono trovare il posto ideale a Tsilivi o Kalamaki. Queste due località offrono infatti tantissimi servizi come lidi attrezzati, dove praticare sport acquatici, minimarket, negozi di souvenir e anche minigolf e bowling. Per chi cerca una vacanza all’insegna della tranquillità può optare per Vasilikos, la penisola a sud di Zante città. Qui troverete solo piccoli appartamenti monolocali (chiamati “studios”), villette in pietra immerse tra gli ulivi, minimarket, bar, taverne e due tra le più belle e selvagge spiagge di Zante, Dafni e Gerakas.

Zante: le spiagge più belle

È davvero difficile stilare una classifica delle spiagge più belle di Zante. Soprattutto perché ce ne sono davvero di tanti tipi, capaci di soddisfare tutti i gusti! Le spiagge della costa orientale, quelle più vicino a Zante città, sono prevalentemente sabbiose e il mare degrada dolcemente verso il largo.

St. Nicholas ne è l’esempio perfetto: una lunga spiaggia di sabbia dorata, dove potersi comodamente rilassare, noleggiando lettini e ombrelloni, e anche divertirsi praticando sport d’acqua come moto d’acqua, parasailing o il classico bananone. Qui l’acqua è davvero cristallina e della giusta temperatura per godersi una nuotata.

Spostandosi verso il sud dell’isola si entra invece nel Parco Nazionale Marino, una zona protetta nata per tutelare le numerose specie animali che qui vivono. Tra le più importanti da salvaguardare c’è sicuramente la tartaruga Caretta-Caretta che nidifica proprio sulle spiagge di questa parte dell’isola, come Gerakas e Dafni. Anche qui le spiagge sono di sabbia dorata e non sarà difficile trovare delle piccole gabbie sparse sul litorale a protezione delle uova di tartaruga. Queste spiagge sono in parte attrezzate e in parte libere e sono rigorosamente chiuse dal tramonto fino all’alba. All’entrata troverete cartelloni e depliant con le regole da rispettare per la salvaguardia del Parco e dei suoi animali. Non lontano da Laganas si trova invece un altro gioiellino di Zante: Cameo Island, un isolotto collegato alla terraferma da un ponticello di legno. L’ingresso sull’isola è a pagamento, ma è davvero il luogo perfetto per scattare foto da cartolina. Il mare è molto bello, con acqua calda e cristallina, perfetta per fare snorkeling e magari avvistare qualche tartaruga. Purtroppo la spiaggia è piccolissima e super affollata. Il consiglio è di arrivare di buon mattino, all’apertura della biglietteria, e di godersi le prime ore di tranquillità per poi spostarsi verso altre spiagge dell’isola, come quelle della costa occidentale. Qui il panorama cambia totalmente: il litorale basso e sabbioso lascia spazio a una costa rocciosa, con scogliere a strapiombo sul mare e piccole calette da raggiungere a piedi. Una tra le più belle è sicuramente Porto Limnionas. Per raggiungerla, parcheggiate l’auto nel comodo parcheggio e seguite la passerella di legno. Attraversate il lido attrezzato, che noleggia lettini e ombrelloni, e continuate la discesa. Incastonata tra le rocce troverete la piccola spiaggetta fatta di massi e di scogli da cui tuffarsi nelle gelide acque della caletta. Se siete bravi nuotatori esplorate anche le grotte e le insenature che si aprono nelle rocce. In questa non-classifica delle spiagge più belle ho voluto lasciare per ultima proprio la più famosa, la iconica spiaggia del relitto, ovvero Navagio Beach. Raggiungibile solo via mare da Porto Vromi o Aghios Nikolaos, è una piccola spiaggia di sassolini bianchi, circondata da enormi scogliere a strapiombo, che ospita il relitto di una nave di contrabbandieri di sigarette naufragata nel 1980. Qui il mare è di un colore azzurro fluo che crea giochi di contrasto incredibili con il bianco delle rocce e il rosso ruggine del relitto. Per godersi appieno il paesaggio, consiglio di ammirare Navagio Beach anche dall’alto. Superato il villaggio di Anafonitria, in direzione nord, troverete una strada asfaltata di circa un chilometro che conduce a un punto panoramico dove poter ammirare la spiaggia del relitto in tutta la sua maestosità.

Zante: oltre il turismo di massa

La gran parte dei turisti visita Zante per le sue spiagge, per il suo mare e per i divertimenti che l’isola offre. Eppure Zante è molto di più. Come tutte le isole greche, infatti, ha una storia davvero articolata, fatta di un susseguirsi di dominazioni che ne hanno plasmato la cultura. Sfortunatamente gran parte delle tracce sono andate distrutte con il grande terremoto che colpì l’isola nel 1953 e rase al suolo l’intero capoluogo. Grazie a un grande lavoro di recupero e di restauro è però possibile ammirare alcune opere di epoca bizantina e veneziana. Vale la visita il Museo Bizantino a Zante città, dove sono esposti gli affreschi del Monastero di Sant’Andrea risalente al XVI secolo. Per gli amanti della storia merita anche una visita il kastro veneziano, che si trova nel paesino di Bochali, collocato sulla cima di una collina alle spalle del centro storico. I resti della fortezza sono raggiungibili sia a piedi, percorrendo un sentiero in salita che parte dal centro della città, sia in auto. Le rovine sono racchiuse da imponenti mura e immerse in una bellissima pineta. Da qui il panorama sulla città è davvero incantevole soprattutto al tramonto quando tutto si tinge di rosa. Al di fuori dei luoghi più turistici, Zante nasconde piccoli gioielli. Sparsi per l’isola troverete numerose chiesette e monasteri, come il monastero di Anafonitria, risalente al XV secolo, luogo sacro per gli abitanti dell’isola perché San Dioniso, il patrono, visse proprio qui gli ultimi anni della sua vita. Il mio consiglio è di dedicare almeno una giornata della vostra vacanza a esplorare l’isola senza una meta precisa, visitando i piccoli paesini dell’entroterra e fermandovi in qualche taverna per gustare le prelibatezze della cucina locale accompagnate da un calice di vino. Come avete capito, Zante è un’isola che regala davvero tante sorprese. A Zante convivono relax, divertimento, natura e cultura, gli ingredienti giusti per una vacanza perfetta!