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In Danimarca c’è una città fatta apposta per i bambini

C’era una volta un giovane che viveva in un paesino sull’isola di Fiona, in Danimarca. Quel ragazzo si dilettava scrivendo fiabe e ritagliando figurine di carta. Una volta grande, divenne famoso in tutto il mondo per le sue favole. Il paese era Odense e lui si chiamava Hans Christian Andersen.

Oggi, Odense non è più un paesino, ma una città fatta di quartieri molto moderni; tuttavia, conserva ancora un centro storico antico non molto diverso da come appariva agli occhi di Andersen.

Odense è la città delle fiabe ed è la meta perfetta per una vacanza con i bambini. Oltre ai luoghi legati al celebre autore di alcune delle fiabe più raccontate al mondo, è una città a misura di bimbi.
Molti sono i luoghi e gli itinerari legati ad Andersen che si possono fare a Odense. Alcuni sono luoghi al chiuso, come la sua casa natale, quella dove trascorse l’infanzia, l’Acciarino – una casa della cultura per bambini – e il nuovissimo museo H.C. Andersen Hus, mentre altri sono itinerari all’aperto tra gli antichi quartieri, seguendo le orme – nel vero senso della parola, visto che basta seguire le impronte rosse delle sue scarpe misura 47 in giro per la città – dello scrittore o cercando le sculture dedicate alle sue fiabe più famose: La sirenetta, Il brutto anatroccolo, La regina delle nevi, Il soldatino di stagno, La principessa sul pisello, La piccola fiammiferaia e tante altre ancora (ne scrisse 156) sono sparse per tutta la città.

Il tour sulle orme di Hans Christian Andersen comprende nove tappe tra luoghi della sua infanzia, piazze, statue, persino murales, e altri edifici a lui legati. La app gratuita Useeum consente di visitare tutti questi luoghi in completa autonomia.

I luoghi di H.C. Andersen: le tappe

La casa natale

La pittoresca casa d’angolo gialla dove nacque Andersen, all’inizio dell’Ottocento sorgeva nella zona più povera di Odense, e la gran parte degli abitanti del quartiere apparteneva alle classi meno abbienti della società. Nella sua casa natale abitavano a quei tempi fino a cinque famiglie. Vi si accede dal nuovo H.C. Andersen Hus.

La piazza

A Sortebrødre Torv sorgeva l’unico teatro permanente fuori da Copenhagen. Il mondo di fantasia e narrazione del teatro incantava H.C. Andersen. Essendo povero, non aveva la possibilità di assistere a molte rappresentazioni, ma raccoglieva le locandine e i programmi del teatro, sui quali fantasticava. Riuscì a entrare nel teatro come comparsa in una sola rappresentazione. La sua unica battuta alimentò il sogno di notorietà e di una vita sul palcoscenico, e poco tempo dopo, a 14 anni, se ne andò per il mondo in cerca di avventura, e di fortuna.

L’Ospizio dei poveri

Al primo piano dell’Ospizio dei poveri c’era la scuola che Andersen frequentò gratuitamente durante gli ultimi anni a Odense. L’insegnamento era carente e i libri erano pochi, il giovane Andersen passava la maggior parte del tempo a inventare nuove storie sulla base degli affreschi biblici che ornavano l’aula della scuola dei poveri. Andando a scuola, Andersen passava davanti alla tomba di suo padre, accanto alla cattedrale e al ginnasio, che sognava di poter frequentare.

Il lavatoio

Il lavatoio dove lavorava la madre di Andersen come lavandaia non esiste più, ma se ne può vedere uno tale nel centro di Odense. La madre morì nel 1833.

La statua

La grande statua di bronzo di H.C. Andersen si può ammirare nei giardini del castello di Rosenborg, Kongens Have, nei pressi del fiume di Odense. Ancora oggi Andersen scruta il punto più profondo del fiume, dove ai suoi tempi si credeva abitasse lo spirito del fiume. Quando qualcuno annegava in queste acque, si diceva che lo spirito pretendesse delle vittime affinché l’acqua non rompesse gli argini provocando gravi danni alla città. Quel luogo ispirò H.C. Andersen per la fiaba “Il gorgo della campana”.

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Fonte: 123rf

La statua di bronzo di H.C. Andersen nei giardini del castello di Rosenborg

La prigione

Quando la nonna di Andersen si sposò per la prima volta nel 1783, fu con un uomo che era stato nella prigione di Odense per aver sparato al cacciatore di un proprietario terriero. Anche Andersen vi entrò, ma solo come visitatore. I suoi genitori conoscevano il portiere e, in occasione di una ricorrenza di famiglia, la prigione di Odense rappresentò la cornice per i festeggiamenti. Ma il giovane Andersen aveva paura dei detenuti che facevano da camerieri alla festa e descrisse questo atroce istituto nel romanzo “O.T.”.

La casa dell’infanzia

Dall’età di due anni e fino ai 14 H.C. Andersen abitò nella casa di Munkemøllestræde. Oggi, insieme agli appartamenti adiacenti, è stata trasformata in un piccolo museo. Era una casa angusta e povera, ma Andersen le era molto affezionata.

La cattedrale

La cattedrale di Odense, la chiesa di S. Knud, rappresenta la cornice di tre avvenimenti nella vita di H.C. Andersen. Qui si sposarono i suoi genitori, solo tre mesi prima della sua nascita nel 1805. Lo spazio che oggi circonda la chiesa rappresentava allora il cimitero, e fu qui che il padre di Andersen fu sepolto a 33 anni, nel 1816. Tre anni dopo fu ancora qui che Andersen fu cresimato. Per il grande avvenimento aveva avuto in dono un paio di stivali di cuoio. L’emozione di questo dono venne raccontato nella fiaba “Le scarpe rosse”.

Il municipio

Nei sotterranei del municipio, la nonna di Andersen era stata rinchiusa a pane e acqua per aver avuto tre figli fuori dal matrimonio. Dalla finestra del primo piano di questo edificio Andersen il 6 dicembre 1867 ricevette l’omaggio della popolazione e la cittadinanza onoraria.

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Fonte: 123rf

Il centro storico di odense

Seguire le orme di Andersen

Non è soltanto un modo di dire. Davvero a Odense si possono seguire le orme di H.C. Andersen, basta guardare per terra e cercare le impronte rosse della misura 47 che segnano un itinerario lungo poco più di 3 km tra i luoghi legati allo scrittore di fiabe più famoso del mondo.

I luoghi sono 13 e naturalmente molti coincidono con il tour già citato. Ma ce ne sono anche altri: come Sortebrødre Torv (piazza dei Frati Neri) dove dal XII secolo a oggi si tiene il mercato due volte alla settimana, c’è la scultura di Andersen seduto su una panchina – con il quale scattarsi un selfie – nella piazza Claus Bergsgade, quella del soldatino di stagno all’incrocio di Overgade, la barchetta di carta del Soldatino di stagno nel parco, quella di I vestiti nuovi dell’imperatore a Vestegade e della Pastorella e lo spazzacamino a Kongensgade.

Il museo H.C. Andersen Hus

Inaugurato nel 2021, il nuovo museo dedicato ad Andersen è una delle tappe imperdibili per seguire le orme dello scrittore. L’edificio dal design moderno e realizzato con i maggiori criteri di sostenibilità dallo studio di architettura giapponese Kengo Kuma, ha pareti di vetro e legno e in parte si sviluppa sottoterra. tutt’intorno è circondato da un delizioso giardino aperto a tutti.

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Fonte: @R. Hjortshoj

Il nuovo museo dedicato ad Andersen a Odense

Si tratta di un museo adatto a grandi e a piccini e nei suoi 5.600 metri quadrati di spazi ospita installazioni interattive, effetti sonori e luminosi, ma anche scritti originali e figurine di carta intagliate dallo stesso Andersen per raccontare ai visitatori la sua vita e le sue opere ed entrare nel mondo fiabesco di H.C. Andersen.

Per i bambini, la fiaba non finisce qui. Un’ampia zona del museo ospita il magico mondo dei bambini, Ville Vau, dove tutto prende ispirazione dalle fiabe di Andersen. Ci sono costumi (di tutte le taglie) da indossare, per entrare davvero nei panni dei protagonisti delle favole, casette e negozi di legno a misura di bimbi dove ogni oggetto è fatto a mano all’uncinetto, ci sono strumenti per dipingere e un palcoscenico dove esibirsi o assistere a spettacoli e storytelling improvvisati.

Una città a misura di bimbi

Per chi viene con i bambini, Odense è una città perfetta, anche solo per trascorrervi un ponte o un long weekend. Sono moltissime le iniziative dedicate proprio ai più piccoli. Il museo di Andersen, per esempio, ha un grande spazio dedicato ai bimbi dove ciascuno può indossare i panni del personaggio preferito e giocare con oggetti di stoffa che replicano cibo e utensili di uso quotidiano o improvvisarsi attore protagonista di una fiaba salendo su un palco.

Ma ogni luogo qui tiene conto dei bambini. Anche i locali e i ristoranti. Poco lontano dal centro, per esempio, lo Storms Pakhus è un luogo d’incontro per adulti dove gustare dell’ottimo street food e bere una birra dopo aver lasciato i figli nell’area a loro dedicata dove alcuni animatori se ne prendono cura. E poi, con la bella stagione, Odense offre più di 120 parchi e 250 aree gioco oltre al famoso zoo, aperto nel lontano 1930 e considerato uno dei più belli d’Europa.

Gli eventi imperdibili a Odense

La maggior parte degli eventi e dei festival si svolgono durante la calda estate, ma imperdibili sono le festività natalizie a Odense quando tutta la città diventa una fiaba a cielo aperto.

Ogni anno, dal 2013, ad agosto si tiene l’Hans Christian Andersen Festival (nel 2023 si svolge dal 17 al 27), uno dei festival culturali più grandi della Danimarca, con circa 500 eventi in tutta la città, la maggior parte dei quali gratuiti. Si tengono spettacoli, concerti, illuminazioni, mostre d’arte, storytelling per le strade, nei parchi e negli edifici. Il claim di questo evento è “Tutto può succedere”.

Da più di trent’anni, ogni estate si tiene anche la Hans Christian Andersen Parade durante la quale 24 attori in costume raccontano 24 fiabe di Andersen in 24 minuti. Alcuni spettacoli sono in lingua inglese.

Da metà luglio a inizio agosto, invece, si svolge H.C. Andersen Plays con rappresentazioni teatrali delle fiabe di Andersen.

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Fonte: @24Copenhagen

Il centro storico di Odense
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Una Camera per due: benvenuti nell’hotel più piccolo d’Europa

Organizzare un viaggio a Copenhagen, in qualsiasi periodo dell’anno e in ogni stagione, è sempre un’ottima idea. La capitale della Danimarca, infatti, conserva un patrimonio culturale, storico e artistico di immensa bellezza, tutto da scoprire.

Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime, a partire dal centro storico della città, l’Indre By, passando per il meraviglioso quartiere rococò del XVIII secolo che ospita il palazzo della famiglia reale. E poi, ancora, il Giardino di Tivoli, uno dei più celebri e antichi parchi divertimento nel mondo, le vie dello shopping e la strada pedonale più lunga d’Europa.

A Copenhagen, questo è certo, non ci si annoia mai. Tuttavia, se volete rendere l’esperienza di viaggio ancora più indimenticabile, il consiglio è quello di alloggiare all’interno del Central Hotel & Café. Il motivo? Si tratta dell’hotel più piccolo d’Europa, dotato di una sola stanza e situato al secondo piano di una micro caffetteria nel cuore della città. Pronti a partire?

Una camera per due nel cuore della città

Se è vero che quando programmiamo un viaggio lo facciamo per andare alla scoperta della sua destinazione, è vero anche che a fare la differenza sono le esperienze che scegliamo di vivere. E le esperienze, quelle più caratterizzanti, ormai lo sappiamo, passano anche per gli alloggi.

Ecco perché, se avete in mente di organizzare una partenza verso la capitale della Danimarca, in qualsiasi periodo dell’anno, il consiglio è quello di prenotare questo alloggio per vivere un’avventura assolutamente unica e inedita.

Ci troviamo su via Tullinsgade, nel quartiere di Vesterbro e a due passi dai luoghi più iconici di Copenhagen. È proprio qui che, durante una passeggiata, una micro caffetteria potrebbe attirare la vostra attenzione. Si tratta del caffè più piccolo della città, ma anche di uno dei più frequentati. È proprio la sua atmosfera intima e raccolta ad averlo reso un punto di riferimento per i cittadini e per i viaggiatori che alloggiano nella zona.

Ma non sono solo le dimensioni della caffetteria a rendere unico questo posto, ma il fatto che il locale è parte di un hotel. Non uno qualsiasi, ma il più piccolo d’Europa. A disposizione dei viaggiatori che scelgono di alloggiare all’interno del Central Hotel & Café c’è solo una camera matrimoniale per due persone. Se volete dormire al suo interno dovrete prenotarla con largo anticipo perché, come potrete immaginare, è quasi sempre sold out.

L’hotel più piccolo d’Europa

Il Central Hotel & Café si dichiara come l’hotel più d’Europa e del mondo, anche se deve contendersi questo primato con altre strutture ricettive sparse per il globo.. Certo è che, indipendentemente dal record da Guinness, questo resta sicuramente l’hotel più piccolo della città. Ed è davvero delizioso.

La camera della struttura, che è poi anche l’unica, è situata al secondo piano della più piccola caffetteria della città nel quartiere Vesterbro. Per raggiungere l’alloggio è necessario percorrere una piccola scala di legno che conduce direttamente nella stanza.

La camera matrimoniale del Central Hotel & Café e dotata di un bagno interno e di tutti i comfort del caso per fare sentire gli ospiti a casa. Non manca neanche una finestra che affaccia direttamente sulla città. Ma quanto costa dormire nell’hotel più piccolo a Copenhagen? Il prezzo è di circa 2000 corone danesi a notte che corrispondono a poco meno di 270 euro.

Central Hotel & Café

Fonte: Andrea Nuñez @andreannu/Visit Denmark

Central Hotel & Café
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Aalborg, cosa fare e cosa scoprire in questa città della Danimarca

Antico baluardo dei Vichinghi, oggi Aalborg, la quarta città della Danimarca, è una vivace meta dal cuore medievale, centro universitario e industriale, con un centro storico ricco di attrattive, molto amato dai danesi.

Ma non solo: vanta un lungomare incredibile e alcuni degli edifici più iconici del Paese, tanto che il New York Times la inserì tra i 10 luoghi da visitare nel 2019.

Una passeggiata nel caratteristico centro storico

centro storico Aalborg

Fonte: iStock

Centro storico di Aalborg

Il punto di partenza per conoscere meglio Aalborg è il suo pittoresco centro storico, un intrigante mix di antico e moderno dove passeggiare lungo le stradine acciottolate, ammirare le inconfondibili case a graticcio, musei, teatri, notevoli esempi di street art, e fermarsi per una pausa golosa in una delle accoglienti caffetterie.

In pieno centro, sul fiordo di Lim, si staglia il Castello di Aalborghus, costruito come fortezza a scopo difensivo nel Cinquecento per poi diventare residenza del re nello Jutland del Nord. Oggi si mostra come un edificio a graticcio in legno rosso con pannelli murali imbiancati, sede di uffici amministrativi.

Catturano poi lo sguardo la Casa di Jorgen Olufsen, palazzo mercantile tra i meglio conservati della Danimarca, in stile rinascimentale con una sezione a graticcio, e la Casa di Jens Bangs, in stile rinascimentale olandese, edificata nel 1624 dal noto mercante: dai grandi mattoni rossi, vana quattro piani, timpani scolpiti e interessanti decorazioni alle finestre.

Merita una sosta la Cattedrale di San Budolfi, della fine del XIV secolo, in stile gotico, dai particolari mattoni gialli. Deriva il nome dal monaco benedettino inglese Botholphus, che visse nel Settecento, e dopo un incendio che ne distrusse la struttura originaria in legno dell’anno Mille, venne ricostruita con tre navate, la torre e il portico.

Le chicche del lungomare

lungomare Aalborg

Fonte: iStock

Lungomare di Aalborg

Fiore all’occhiello di Aalborg è anche il lungomare dove svettano alcuni simboli iconici come l’Utzon Center, gioiello architettonico dedicato al cittadino più famoso, l’architetto Jørn Utzon che ha progettato il Teatro dell’Opera di Sydney: qui si possono ammirare i suoi lavori all’insegna di un design e un’architettura davvero all’avanguardia.

Altro edificio che cattura l’attenzione è la magnifica Casa della Musica, o Musikkens Hus, un “edificio d’argento” punto di riferimento per tutti i professionisti e gli amanti delle sette note: è sede di concerti di artisti danesi e internazionali e ospita, tra l’altro, la Aalborg Symphony Orchestra.

Nelle vicinanze ecco un’altra meta imperdibile, cuore pulsante della città: il Nordkraft, vibrante centro culturale inaugurato nel 2009 in un’ex centrale elettrica del 1947. Comprende un punto ristoro, un teatro, un cinema, una palestra, una sala per la musica e un punto informazioni turistiche.

E poi, sì, i danesi amano fare il bagno al porto, in particolare nel Vestre Fjordpark, rinnovato di recente, a pochi passi dal centro: tra relax sulle piattaforme di legno, tuffi e gite in kayak, sembra davvero di essere in un’altra dimensione.

L’area archeologica di Lindholm Høje

A nord della città, sorprende il significativo sito di sepoltura vichingo risalente a più di 1500 anni fa.

Custode di segreti di migliaia di anni, fu un centro di grande importanza per il commercio, come testimoniato dal ritrovamento di gemme, monete arabe, numerosi oggetti decorativi in argento e vetro.

È suddiviso in due aree: nella zona superiore si trovano resti di un insediamento del 400 a.C., Età del Ferro, mentre sul lato a sud sono stati rinvenuti reperti dell’anno Mille.

Consta di circa 700 tombe, 150 navi in pietra, e un insediamento abitato fino al 1200 d.C., con resti di recinzioni, case e pozzi.

Il Lindholm Høje Museum permette di immergersi nell’epoca dei Vichinghi grazie a magnifiche ricostruzioni, panorami, illustrazioni e animazioni 3D.

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Questo paradiso della Danimarca è a rischio

Suggestivo paradiso immerso nelle acque del Mar Baltico, l’isola di Bornholm è un luogo che sembra uscito da un libro di fiabe. Tutto, qui, ricorda il passato, che potrebbe essere messo a rischio.

Ammirando i suoi panorami mozzafiato e passeggiando lungo le strette stradine dei villaggi, pare di compiere un viaggio indietro nel tempo, in un’epoca lontanissima dalla nostra.

L’isola di Bornholm, in Danimarca

L’isola fa parte dell’arcipelago di Ertholmene e appartiene amministrativamente alla Danimarca, benché si trovi a pochissimi chilometri dalle coste svedesi. Ed è la meta perfetta per chi ama la natura, dal momento che qui regna ancora sovrana.

La natura incontaminata di Bornholm è diversa rispetto a quella che si trova nel resto della Danimarca. Le vaste pianure danesi sono sostituite, qui da, colline e da una costa rocciosa, caratterizzata a Nord da alte scogliere e, a Sud, da spiagge e dune.

Come la spiaggia di Dueodde, 30 km di arena bianca così fine che un tempo veniva usata nelle clessidre, il regno della tranquillità. Del resto, sull’isola vive solo qualche migliaio di abitanti, sparsi tra i pochi villaggi: Rønne, il più grande, Nexø, e poi i villaggi di pescatori di Hasle e di Gudhjem, e infine Aakirkeby, che si trova, invece, nell’entroterra.

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Fonte: 123rf

L’ex villaggio di pescatori di Gudhjem di Bornholm

Cosa vedere sull’isola

Per andare alla scoperta dell’isola di Bornholm il consiglio è di partire proprio da Rønne. La città fu gravemente danneggiata dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale e la Svezia decise di contribuire alla ricostruzione donandole 175 case di legno rosso, fra le quali si può passeggiare ancora oggi. Sono comunque rimasti in piedi anche molti degli edifici antichi, che hanno permesso a Rønne di conservare il proprio fascino.

Gudhjem è una delle mete estive più amate. Questo pittoresco borgo, perfetto per le vacanze, ha un delizioso centro le cui viuzze portano fino al vivace porto cittadino.

L’isola di Bornholm è anche un piccolo paradiso climatico, tanto da essere chiamata “l’isola del sole“. Basti pensare che vi crescono persino delle essenze mediterranee come il fico, il gelso e la vite, insieme alla tipica flora nordica che si può scoprire nell’entroterra.

Ad Aakirkeby si trova l’unico vigneto dell’isola, dove si possono assaggiare i vini del posto. Inoltre, si possono ancora ammirare le rovine dell’antico millenario castello di Hammershus, le più grandi dell’Europa settentrionale, da dove si può ammirare lo splendido panorama dell’intera isola di Bornholm e del Mar Baltico.

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Fonte: 123rf

Il castello di Hammershus a Bornholm

Una storia travagliata

Bornholm è sempre stata molto contesa, per via della posizione strategica all’imbocco del Mar Baltico. Svezia e Danimarca la fecero loro per molti secoli, un po’ di qua e un po’ di là, ma l’isola subì anche l’occupazione tedesca durante la Seconda guerra mondiale. Con il trattato di Roskilde del 1658, venne ceduta alla Svezia, ma si ribellò e tornò sotto il dominio danese col trattato di Copenhagen del 1660.

Durante l’occupazione tedesca, i russi cercarono di liberare l’isola attraverso attacchi aerei che danneggiarono gravemente le principali città, in particolare Rønne e Nexø.

Ancora oggi, questa piccola e apparentemente insignificante isola è balzata alle cronache per la questione della guerra del gas e del conflitto tra Russia e Ucraina. Sotto il mare, proprio a pochi metri dall’isola, infatti, corre il gasdotto Nord Stream 2 che ha subìto dei danni – forse per un attacco – rilasciando nell’acqua gas metano.

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Sposarsi e mangiare in bicicletta: succede in Danimarca

È un mondo inedito e sorprendente quello che possiamo scoprire a suon di pedalate quando siamo in viaggio.

Tra sentieri sterrati che attraversano la natura, piste ciclabili con vista sulla città e percorsi mozzafiato che costeggiano il lungomare l’avventura è assicurata ed è unica. Non stupisce sapere che sono sempre di più i viaggiatori che si approcciano al cicloturismo, che vanno alla scoperta di città, borghi e paesi semplicemente pedalando.

Eppure, esiste un luogo in Europa che, più di altri, è capace di trasformare anche una semplice pedalata in un’esperienza straordinaria. Quel luogo si chiama Danimarca ed è qui che a bordo di una bicicletta si può scoprire il territorio, ma soprattutto ci si può sposare oppure consumare un pasto preparato da uno chef.

Ristorante in bicicletta

Ristorante in bicicletta

Scoprire la Danimarca in bicicletta

Una premessa è doverosa: non vi stiamo parlando della Danimarca a caso, ma lo stiamo facendo perché questo Paese è uno dei territori ciclistici più importanti del mondo che nel mese di luglio 2022 ospiterà la partenza della più grande corsa ciclistica: il Tour de France.

Ma la storia d’amore tra il Paese e il ciclismo non si limita a questo evento. In tutta la Danimarca, infatti, sono presenti piste e percorsi ciclabili che si snodano per 12000 chilometri. Strade, queste, che tutti i giorni vengono attraversate dai cittadini – nove danesi su dieci possiedono una bicicletta – e dai viaggiatori. A Copenhagen, poi, le biciclette superano le auto di oltre 5 a 1.

La capitale danese, inoltre, è stata classificata più volte come la città più ciclabile del mondo. Ma se questo ancora non vi ha convinto a raggiungere il Paese con la vostra bicicletta, allora aspettate di conoscere tutte le esperienze che vi aspettano una volta giunti in Danimarca.

Tutto quello che puoi fare in Danimarca pedalando

Grazie alle piste e ai percorsi ciclabili presenti in tutto il Paese, sono molti i cittadini che hanno scelto di riporre le chiavi dell’auto per spostarsi solo ed esclusivamente su ruote. Un’attività, questa, che coinvolge tutti: single, famiglie, proprietari di animali e neo genitori. Non è raro, infatti, vedere genitori in sella a una cargo bike con il proprio bambino a dimostrazione che il cicloturismo, qui, è a prova di famiglia.

Ma non è tutto perché in Danimarca ci si può anche sposare in bicicletta. Durante l’iconica corsa del Tour de France, infatti, sarà possibile svolgere la cerimonia nuziale all’aperto al Fælledparken durante il festival ciclistico FestiVél.

E non è finita qui perché nella capitale danese è possibile consumare un pasto su una bicicletta. Lo chef ciclista Cykelkokken, infatti, ha ideato una Bike Cook: si va in giro per la città a scoprire le sue bellezze e poi ci si ferma a pranzare su una bicicletta che funge da ristorante e che offre piatti tradizionali della cucina territoriale.

Queste esperienze dimostrano che la Danimarca è davvero il Paese della bicicletta. Ma se pensavate che queste avventure già fossero abbastanza vi sbagliavate! Nella capitale, infatti, esiste anche un’impresa di pompe funebri che traporta le bare proprio con una bicicletta per fare un ultimo giro alla fine della propria vita.

Scoprire Copenhagen in bicicletta

Scoprire Copenhagen in bicicletta