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La meta insolita d’Italia dove andare quest’inverno

Soprannominata il “Giardino sul Lago” questa perla del Piemonte è una meta vivace e ricca di attrazioni durante tutto il corso dell’anno, circondata da natura incontaminata ma con le comodità di un centro urbano ben sviluppato, amata da scrittori e artisti illustri per il paesaggio fiabesco che la incornicia e l’eleganza che la contraddistingue. Il luogo ideale dove vivere magiche atmosfere invernali.

Benvenuti a Verbania, l’incantevole “Giardino sul Lago”

Nella stagione più fredda Verbania sembra una cartolina. Terrazzo naturale sul Golfo Borromeo, è la città più popolosa della provincia del Verbano Cusio Ossola e ospita un tripudio di ville, giardini fioriti anche d’inverno – con le straordinarie fioriture delle Camelie Invernali – e parchi affacciati sul Lago Maggiore che la rendono una destinazione turistica molto apprezzata dai viaggiatori italiani e stranieri. L’intera zona del Verbano fu una delle mete di villeggiatura più amate a partire dal 1700, che conquistò anche personalità del calibro di Flaubert, Dickens e Stendhal.

Verbania conserva un passato ricco di storia, basti pensare che il primo insediamento urbano risale alle popolazioni dei Leponzi che nel I secolo a.C. vennero annesse all’Impero Romano. Le origini medievali della città, invece, sono ben visibili nel borgo di Intra, lungo via San Vittore, via San Fabiano, Vicolo del Freschetto fino all’affascinante Piazza San Rocco.

Il suo centro storico, zona nevralgica dello shopping e del passeggio con caffè, ristoranti, boutique e botteghe artigianali, fa sfoggio di palazzi barocchi e neoclassici come il sontuoso Palazzo Peretti o l’ottocentesco Palazzo delle Beccherie in Piazza Ranzoni.

Cosa fare e vedere a Verbania

Nelle frazioni di Pallanza e Suna ci si imbatte nel suggestivo lungolago che si affaccia sul Golfo Borromeo (tra le mete del Piemonte amate anche in estate) e dal quale si può godere in lontananza dello spettacolare panorama delle catena alpina innevata. Lungo la passeggiata di Pallanza si incontra, inoltre, la splendida Villa Giulia, un edificio di fine ‘800 in stile neoclassico con uno incantevole parco aperto al pubblico. Gli interni, oggi sede di mostre e spettacoli, si presentano in stile Liberty e fanno viaggiare la mente fino alla Belle Époque.

Di grande interesse è anche la Chiesa della Madonna di Campagna, al confine tra le due antiche comunità di Pallanza e Suna, costruita a inizio ‘500, a sostituzione della precedente cappella, in cui è custodito l’affresco della Madonna del Latte, risalente alla chiesa preesistente, oltre ad affreschi e tele del XVI sec.. Il campanile romanico, invece, risale all’anno Mille.

Gli appassionati non potranno farsi mancare una visita al Museo del Paesaggio, istituito a Pallanza a inizio ‘900, ospitato all’interno del Palazzo Viani Dugnani, un’antica dimora barocca del ‘700. Gli amanti degli spettacoli dal vivo hanno, invece, a disposizione il fitto calendario proposto dal Centro Eventi Il Maggiore, che accoglie sul proprio palco il meglio della prosa, della musica, della danza e molto altro.

Percorsi in bicicletta e passeggiate sulle sponde del lago

Chi desidera alternare al proprio soggiorno a Verbania attività più dinamiche, può esplorare la città e i suoi dintorni anche attraverso percorsi in bicicletta. I tragitti spaziano dai circuiti con vista lago a pedalate tra piccoli borghi e immersi nella natura alle falde del Monte Rosso, dolce e rigogliosa collina con vista mozzafiato sul Golfo Borromeo. Particolarmente suggestiva la lunga pista ciclabile che unisce la Riserva Naturale del Fondo Toce al centro cittadino.

Da non perdere nella stagione invernale anche l’infinita gamma di colori offerta dal Lago Maggiore, con le sfumature delle colline e delle montagne che si rispecchiano nelle sue acque. Una passeggiata sulle sue sponde offre impagabili scorci su edifici storici, opere d’arte e bellezze naturali, oltre a vedute del Golfo Borromeo che lasciano senza fiato.

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L’oroscopo dei viaggi 2023: dove andare segno per segno

Se siete dei veri viaggiatori, sapete benissimo che anche le antiche civiltà credevano nell’influenza della Luna, delle stelle e dei movimenti dei pianeti sulla vita quotidiana. Solstizio, equinozio, eclissi solare o lunare, Luna piena erano – e ancora oggi sono – fenomeni naturali che influivano sul ciclo vitale.

Qualcosa di vero, quindi, nell’oroscopo, ci sarà. E, se siete nati sotto una certa influenza astrale, forse è per questo che avete un certo carattere e che molto probabilmente vi accadranno determinate cose.

Che ci crediate oppure no, ci siamo affidati ai più noti astrologi d’Italia e, in base alle loro previsioni segno per segno per l’anno 2023, abbiamo pensato di proporvi un tipo di viaggio, una meta o un’esperienza. Ecco i nostri suggerimenti di viaggio per l’anno prossimo.

Ariete

Il 2023 è l’anno delle sfide per i nati sotto il segno dell’Ariete. Mai come ora l’Ariete ha bisogno di recuperare il tempo perduto, ecco perché secondo il noto astrologo Paolo Fox il 2023 deve essere l’anno del riscatto e delle sfide. È proprio lui a ricordare che a partire dal 19 marzo, “Mercurio inizia un transito stimolante che rivela una grande capacità di azione. E così, chi ha una bella creatività potrà sfruttarla”. Il viaggio consigliato è quindi quello avventuroso, che può essere in Paesi davvero sfidanti come la Namibia, il Botswana, l’Argentina o l’interno della Thailandia se non addirittura un viaggio nell’outback australiano, dove vivere a contatto con la natura, conoscere i popoli locali e mettersi alla prova day by day.

Toro

Gli esperti sostengono che il 2023 inizi proprio con la Luna in Toro e quindi parte già bene. Inoltre, secondo il celebre astrologo Branko “dal mese di maggio, dopo 12 anni, arriva Giove che è il pianeta della fortuna”. È quindi arrivato il momento di sfidarla? Ecco allora che i nati sotto il segno del Toro dovrebbero trascorrere almeno un weekend a Montecarlo ai tavoli del casinò. Per chi sta pensando già alle prossime vacanze estive, il consiglio è di fare un tour degli Stati Uniti, magari della West Coast, prevedendo sicuramente una tappa a Las Vegas. Con tutti i casinò che ci sono in città non tornerete a casa a mani vuote.

Gemelli

Per i nati nel segno dei Gemelli è un momento di cambiamento, specie in campo lavorativo. Secondo Paolo Fox, forse il 2023 non è l’anno migliore per prendere impegni troppo impegnativi. Il mese ideale per l’amore e le relazioni per i Gemelli sarà quello di aprile. Ecco allora che il nostro consiglio è quello di pensare non a un viaggio importante, almeno per quest’anno, bensì di organizzare più weekend e un viaggio a medio raggio magari per le vacanze di Pasqua (che cadrà il 9 aprile). Ci sono già offerte aeree da prenotare ora, iniziate a pensare a dove andare.

Cancro

Secondo l’oroscopo di Branko per il 2023, “i viaggi dei nati nel segno del Cancro saranno molto favoriti”. E se lo dice lui ci fidiamo ciecamente. Sarà soprattutto la seconda parte dell’anno a parlare di successi. L’estate potrebbe essere importante per chi vuole sposarsi o andare a convivere. È quindi giunto il fatidico momento di organizzare un viaggio di nozze? Qui c’è davvero da sbizzarrirsi allora e grandi consigli non ci sentiamo di darveli perché è il viaggio della vita e ognuno è libero di scegliere la meta che più lo fa sognare. Però possiamo darvi qualche indicazione sulle nuove tendenze: una di queste è la fuga da Instagram Avete presente tutti quei post di luoghi meravigliosi, colorati e super fotografati? Ebbene, il vero viaggio è quello verso mete meno conosciute come Cile o Vietnam, dove sentirsi anche un po’ esploratori e dove essere anche più rispettosi dell’ambiente, un tema verso il quale i giovani oggi sono molto più sensibili, ma uno dei trend in crescita è anche quello del viaggio romantico per antonomasia, magari a bordo di un treno di lusso con carrozze letto da mille e una notte, primo fra tutti l’Orient Express, ma proprio nel 2023 partirà il primo treno La Dolce Vita, ispirato agli Anni ’60-’70 davvero da sogno.

Leone

Sarà un anno di cambiamenti anche per il Leone, dal punto di vista professionale e delle relazioni. Pare che quest’anno non sia stato facile e che in uno dei due campi ci sia stata anche qualche delusione. Il 2023 sarà sicuramente migliore, ma non bisogna perdere di vista l’aspetto economico. Alla luce delle previsioni fatte dagli esperti vi suggeriamo un tipo di viaggio da fare in solitaria, magari zaino in spalla, se siete persone che si adattano facilmente, altrimenti ci sono soluzioni economiche ma più confortevoli. Uno dei viaggi che si possono sicuramente fare da soli è l’Interrail: si acquista un biglietto ferroviario open per viaggiare in tutta Europa prendendo letteralmente il primo treno che passa. Si possono prenotare stanze o appartamenti online anche il giorno prima e fare tutto tramite app. L’importante è viaggiare leggeri e con tutto il necessario per essere autonomi.

Vergine

I primi mesi dell’anno non saranno semplici, dicono gli esperti che consigliano di “bloccare tutti rapporti superflui e le situazioni che portano stress inutile”, quindi preparatevi. Il periodo migliore per i Vergine parte dal mese di maggio, ma si dovrà attendere fino ad agosto, quando Mercurio entrerà nel segno, per assistere a una vera e propria svolta. Dicono che si potrebbero ricucire dei rapporti se non addirittura ritrovare un vecchio amico. Quindi il vostro viaggio più importante sarà quello estivo, magari proprio in compagnia di una persona che non vedevate da anni. A questo punto potrebbe essere divertente tornare in quei luoghi che vi accomunano, e quindi molto probabilmente in Italia. Il nostro Paese è davvero il più bello del mondo. Abbiamo tutto: mare, montagne, colline, laghi, borghi, città d’arte, luoghi antichi ma anche moderni, arte e design, cibo e vino. Insomma, il tema del viaggio lo scegliete voi, ma la meta è sicuramente il Belpaese.

Bilancia

Sarà un anno di lavoro il 2023 per la Bilancia, ma nessuno potrà togliervi l’estate. Anzi, dovrà essere all’insegna del divertimento e della felicità perché i mesi successivi, dicono gli esperti, saranno un crescendo. Se volete divertirvi, quindi, non c’è nessun posto migliore di Ibiza per farlo. L’isola delle Baleari è la regina dei party, dei locali e dei dj set live, specie d’estate. Qui arriva gente da tutto il mondo ed è il luogo migliore dove fare nuove conoscenze. Ma se il vostro concetto di divertimento è diverso da quello delle notti folli, sappiate che c’è un’altra Ibiza dalla parte opposta con ristorantini, spiagge tranquille e paesaggi bellissimi per un divertimento slow.

Scorpione

Secondo gli astrologi, “non c’è un attimo di tempo da perdere: i primi mesi dell’anno saranno interessantissimi, con un picco massimo per i mesi di marzo, aprile e maggio”. Quindi, se dovete fare qualcosa di importante fatelo subito, perché poi il resto dell’anno sarà piuttosto tranquillo. Se il nostro consiglio è quindi di trascorrere un’estate in una località di villeggiatura senza troppi stress, facendo vita di mare, spiaggia e passeggiate sul lungomare, date il meglio di voi stessi a inizio anno e prenotate subito un super viaggio. Vi suggeriamo gli Stati Uniti che non deludono mai, ma anche nuove mete emergenti da scoprire in anteprima, come per esempio l’Arabia Saudita o il piccolo emirato di Ras Al Khaimah.

Sagittario

Secondo l’oroscopo dell’astrologo Branko, il 2023 potrebbe essere un anno in cui fare attenzione alla salute, per i nati sotto il segno del Sagittario, in particolare ai “punti deboli” come schiena e fegato. Quindi, i vostri viaggi dell’anno prossimo dovranno essere tranquilli. Scordate di trasportare pesi o zaini, di esagerare con cibo e alcool. L’esperienza consigliata è quindi di organizzare fin da subito alcuni weekend o ponti (nel 2023 ce ne sono parecchi) tra terme e spa e di pensare a un tipo di vacanza all’insegna del benessere, magari facendo yoga, del detox, soggiornando in un maso contadino, e quindi all’aria aperta dove rigenerarsi e rimettersi in forma.

Capricorno

Il 2023 sarà un grande anno per i Capricorno, così come lo è stato anche il 2022 e, secondo gli esperti, 2il fatto di avere un ottimo anno suscita l’invidia degli altri segni”. I mesi tra gennaio e marzo saranno già ricchi di fermento. Molto interessante sarà l’estate, in particolare per chi vuole sposarsi. Come per il Cancro, quindi, potrebbe essere l’anno giusto per convolare a nozze e pensare alla luna di miele, il viaggio che – solitamente – si fa una volta nella vita. Dato il vostro carattere vincente, voi consigliamo mete strabelle, come la Polinesia o, meglio ancora, le Isole Cook, ancora più esclusive e incontaminate (oltre che costose) o addirittura la Nuova Zelanda, talmente lontana che sono davvero pochi coloro che riescono ad andarci in vacanza. Ma voi siete il top e ve lo potete permettere tranquillamente.

Aquario

“L’anno 2023 per voi è di straordinaria importanza e bellezza e, dopo 248 anni, a marzo arriva Plutone”, dice Branko, mentre “si parte subito bene perché a gennaio Venere è nel segno” sostiene Paolo Fox. Insomma, l’anno che sta arrivando si prospetta super per i nati dell’Aquario. Bisogna quindi iniziare a fare progetti fin da subito, vista la grande voglia di conoscere e di allargare il giro delle proprie conoscenze. Un occhio solo alle economie: non sperperate troppo, specie in vista di fine anno quando potreste avere delle spese inaspettate. Insomma, visto il periodo favorevole, divertitevi e mettete via i soldi per le vacanze estive. Durante l’anno potete organizzare weekend fuoriporta in Italia o in Europa visitando le nostre belle Capitali europee, mentre per le vacanze estive pensate a un mega viaggio, magari quello che avete sempre sognato di fare.

Pesci

Finalmente Saturno, che da tre anni ha cambiato la vita dei Pesci, non influirà più sugli eventi, dicono gli astrologi. È quindi giunto il momento di portare a termine i propri progetti. La fortuna si presenta i da maggio in poi “con un Giove che sarà straordinario nel lavoro e, naturalmente, in amore”, dice Paolo Fox. È proprio l’anno giusto, il 2023, di fare esperienze più interessanti e soprattutto appaganti. Tra queste ci sono i viaggi ovviamente. Se avevate in mente il viaggio della vita, fatelo. Nella nostra lista dei desideri ci sono le Filippine, l’Alaska e il Brasile. Nella vostra?

 

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5 tradizioni di Natale, dal mondo, che lo renderanno incantato

Il countdown è ormai agli sgoccioli, e questo vuol dire che è giunto il momento di ultimare i preparativi per la notte più magica dell’anno. Le cose da fare sono ancora tantissime, lo sappiamo, sopratutto in Italia dove a mantenere salde le tradizioni ci pensano i capi famiglia

Alberi e presepi sono già stati montati, dentro e fuori casa, per illuminare di magia e d’incanto tutti i giorni dell’Avvento. Insieme a loro anche tutta una serie di usanze e tradizioni che vengono tramandate da generazione in generazione nel BelPaese e non solo.

Anche nel resto del mondo, infatti, ci sono tutta una serie di rituali di incredibile meraviglia che le persone si apprestano a vivere e a condividere. I festeggiamenti del Natale sono tanti, e tutti diversi tra loro, perché si adattano alle storie, alle origini e alle tradizioni delle diverse popolazioni. Noi abbiamo individuato 5 tradizioni di Natale, che provengono da ogni parte del mondo, che possiamo fare nostre, per rendere questo momento ancora più magico.

Tradizioni di Natale dal mondo: le più belle

I krampus, la banda dei 13 babbi Natale, l’usanza di regalare libri e poi, ancora, la capra di Gävle. Sono tante, anzi tantissime, le tradizioni natalizie che provengono dal mondo e da territori più o meno lontani. Alcune di queste sono magiche, altre più bizzarre e stravaganti, ma tutte hanno in comune il medesimo obiettivo: quello di trascorrere un Natale indimenticabile.

Elencare tutte le usanze provenienti dal mondo, e che affondano le origini in secoli lontani o in tempi più recenti, è quasi una missione impossibile. Per questo abbiamo deciso di parlarvi di quelle che secondo noi sono le tradizioni di Natale più belle di sempre, le stesse delle quali possiamo appropriarci per celebrare il periodo più magico dell’anno.

Nascondiamo le scope

Arriva dalla Norvegia una delle tradizioni di Natale più bizzarre del mondo, quella di nascondere le scope la sera del 24 dicembre. Secondo le antiche credenze territoriali, infatti, streghe cattive e fattucchiere uscirebbero dai loro nascondigli proprio durante la notte della Vigilia muovendosi a cavallo di una scopa. Un trucco per proteggersi da queste, e dalle loro malefatte, però c’è: nascondere le scope nei posti più improbabili così da impedirgli di spostarsi da una parte all’altra del Paese.

Le ragnatele sull’albero

Un’altra tradizione molto bizzarra che possiamo fare nostra arriva direttamente dall’Ucraina. Qui, infatti, grandi e bambini sono soliti decorare gli alberi di Natale con delle ragnatele finte come simbolo di buon auspicio. L’usanza affonda le sue origini in una leggenda antichissima che parla di una donna che, vivendo in povertà, non potè addobbare l’albero per i suoi bambini. A farlo, però, ci pensarono dei ragni, che vedendo i bambini tristi, scelsero di tessere eleganti ragnatele e di porle sull’albero.

Il cetriolo di Natale

Dallo spirito natalizio che appartiene ai territori tedeschi, lo sappiamo, non possiamo che prendere ispirazione. È proprio da qui, infatti, che provengono le più incantate tradizioni di Natale, ma anche le più bizzarre. Sapevate che tra gli addobbi dell’albero, in Germania, spesso compare anche un cetriolo? Il bambino che lo trova per primo avrà diritto a un regalo in più.

Regalare un libro a Natale

È una delle tradizioni di Natale più belle di sempre e proviene direttamente dall’Islanda. Si tratta dello Jólabókaflód, che tradotto letteralmente vuol dire inondazione di libri. L’usanza vuole che i cittadini si scambino libri durante la notte della Vigilia per poi trascorrere il Natale leggendo.

Il pollo fritto

È un’usanza culinaria davvero insolita, quella che arriva dal Giappone, e che si ripete ogni anno durante la cena della vigilia di Natale. Niente menù elaborati, panettoni o pandori per i giapponesi, ma solo ed esclusivamente pollo fritto. L’idea è nata negli anni ’70 dalla catena KFC, celebre catena di fast food, ed è stata accolta con molto entusiasmo dai cittadini, tanto che ogni anno quasi 4 milioni di giapponesi scelgono di mangiare il pollo fritto e nient’altro.

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Jólasveinar: la banda dei Babbi Natale ha iniziato il suo viaggio

Il viaggio più magico dell’anno sta per cominciare e non ci resta che metterci comodi e seguirlo a distanza. Sì perché a differenza delle altre volte non siamo noi i protagonisti di questa avventura incantata, ma è il papà più generoso del mondo, che a bordo della sua slitta trainata dalle renne si prepara a questo giro del globo per consegnare i doni a tutti i bambini durante la notte di Natale.

Possiamo comunque seguire e inseguire le tracce di Babbo Natale grazie a tutta una serie di strumenti digital come Santatracker, uno strumento messo a disposizione da Google LLC che consente agli utenti di monitorare l’itinerario di Babbo Natale, oppure Santatelevision, una speciale Web tv che trasmette in diretta streaming le immagini del villaggio di Santa Claus a Rovaniemi, e tutte le attività che vengono svolte durante il giorno, compresi i preparativi della grande avventura.

Ma c’è un altro viaggio che potete seguire idealmente quest’anno, un’avventura che non riguarda Santa Claus, ma una banda dei Babbi Natale composta da 13 creature. Si tratta degli jólasveinar, e il loro viaggio è già cominciato.

Il viaggio degli jólasveinar

Il loro nome è jólasveinar e a meno che non abbiate vissuto in Islanda probabilmente non ne avete mai sentito parlare. Ed è un peccato perché queste buffe creature sanno essere molto generose, a patto che siate stati buoni durante l’anno, s’intende.

Gli jólasveinar sono i ragazzi del Natale, 13 fratelli provenienti direttamente dal folklore natalizio islandese che da sempre fanno compagnia agli adulti e ai bambini durante il periodo dell’Avvento. Durante l’anno vivono in montagna, tranne da dicembre a gennaio quando, ogni giorno, uno di loro scende in pianura per consegnare i regali ai bambini.

Il loro aspetto non è sempre rassicurante, gli jólasveinar infatti sono rappresentati come piccoli folletti o orchi, e sono semore abbigliati da contadini. Il loro viaggio non si svolge solo nella notte di Natale, come quello di Santa Claus. A partire dal 12 dicembre uno alla volta scendono dalle montagne dove vivono per raggiungere la popolazione.

Hanno un carattere molto particolare e sono dispettosi, quindi prima della consegna dei doni preferiscono combinare qualche scherzo per lasciare le loro tracce. L’ultimo degli jólasveinar scende dalle montagne il 6 gennaio, concludendo ufficialmente le feste natalizie.

Le origini di questa bizzarra banda dei Babbi Natale sono antiche, e non sempre confortanti. Prima, infatti, si credeva che gli jólasveinar fossero cattivi e che giungessero in città solo ed esclusivamente per spaventare i bambini. Ma sarà che a Natale si diventa più buoni, e con il tempo più saggi, che alla fine gli jólasveinar si sono addolciti. Sono sempre dispettosi, intendiamoci, però sono buoni, al punto tale che nella tradizione islandese queste creature hanno preso il posto di Babbo Natale.

Come incontrare la banda dei Babbi Natale islandesi

Incontrare gli jólasveinar non è così semplice. Proprio come Babbo Natale, infatti, questi folletti vestiti da contadini non amano farsi vedere dagli altri. Arrivano di notte per rubare il cibo (meglio quindi fargli trovare un piatto pronto), per fare questo scherzo e infine per lasciare anche un regalo ai più piccoli.

La tradizione che prevede di collocare vicino alla finestra una scarpa, meglio ancora se di grandi dimensioni. Se si è stati buoni, in quella calzatura, troverete il giorno dopo un dono consegnato direttamente da uno degli jólasveinar. In caso contrario, invece, troverete al suo posto una patata cruda.

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Shaniko, la città fantasma dove il tempo si è fermato

C’era una volta una cittadina da film, di quelle polverose, dove tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 tutti erano a dir poco ossessionati dalla febbre dell’oro. Questa cittadina si chiamava (anzi, si chiama) Shaniko e sembrerebbe quasi il set di un film: invece è una città fantasma (quasi) disabitata, dove tutto sembra essersi fermato e cristallizzato.

Costruita nel 1901, Shaniko si trova nell’Oregon ed è oggi un luogo-culto per coloro che vogliono sentire sulla propria pelle le storie dei cercatori d’oro, dei pionieri e dei possidenti terrieri che hanno deciso mano a mano di abbandonarla, rendendola adesso un suggestivo punto d’approdo per gli amanti delle cittadine storiche.

La storia di Shaniko, città fantasma con un passato d’oro

Perché Shaniko è così particolare? Di città fantasma, in fondo, ce ne sono davvero tantissime. Ebbene, la verità è che Shaniko si distingue perché non esiste città nell’Oregon che abbia avuto una crescita e un declino più rapidi. Sì, perché la città è nata, è diventata un punto di riferimento e si è poi letteralmente prosciugata nel giro di un solo decennio: dal 1901, anno della sua fondazione, al 1911, anno in cui è divenuto uno dei luoghi meno popolati dello stato americano.

Shaniko è nata per necessità: in sostanza nel 1897, la Columbia Southern Railway Company presentò i documenti per costruire una ferrovia che andasse da Biggs, sul fiume Columbia, a Wasco, Moro e Grass Valley, dove c’era sia chi si cimentava nella corsa all’oro sia chi guadagnava proprio sui cercatori, costruendo imprese che rispondessero ai loro bisogni.

Shaniko in Oregon, città dove il tempo si è fermato

Shaniko divenne fondamentalmente un terminal ferroviario (il suo nome originale era Cross Hollows). La sua posizione era a dir poco privilegiata: si trovava al centro di quasi 52.000 chilometri di terreno che produceva lana e grano. I primi abitanti ci videro lungo e proprio sulla lana costruirono la loro fortuna: ne immagazzinarono talmente tanta da far guadagnare alla cittadina il titolo di “Capitale Mondiale della Lana“, guadagnandosi il primato in Oregon.

Gli affari andavano alla grande: la lana poteva essere venduta sia alle industrie che ai cercatori d’oro, così come il grano che, seppur in misura minore, sembrava riempire i magazzini, generando altissimi introiti. Tutto, insomma, sembrava andare per il verso giusto. Eppure, la fine della cittadina era proprio dietro l’angolo.

Il declino di Shaniko

A guastare la festa sono infatti arrivati i magnati delle ferrovie Edward Harriman e James J. Hill, che hanno letteralmente affossato la Columbia Southern Railway Company creando, una linea ferroviaria in Oregon che non poteva avere rivali: andava dal Deschutes River Canyon fino a Bend. Così la popolazione di Shaniko, che si attestava intorno alle 700 persone, iniziò a diminuire.

Il panorama desolato della città fantasma di Shaniko

A peggiorare la situazione sono stati due incendi (che si ipotizza siano stati dolosi), che distrussero gran parte di quello che era ritenuto il “business district” di Shaniko: si trovavano proprio qui sia i negozi che i magazzini di lana e grano, oltre che tutti i centri burocratici più importanti. Vista la situazione e visto che sempre più pionieri e cacciatori d’oro avevano cambiato punto d’appoggio per i suoi affari, la cittadina si svuotò. Ad oggi, pare che ci vivano solo un paio di famiglie che hanno ereditato le proprietà esistenti, e vi si recano solo ed esclusivamente in piccoli periodi dell’anno.

Shaniko, attraente città fantasma

Una vera e propria storia lampo, dunque, quella di Shaniko, che ancora oggi accattiva i turisti, attratti anche dal fatto che non tutte le strutture sono andate perse. È ancora perfettamente conservato il Columbia Southern Hotel, ora noto come Shaniko Hotel: costruito in stile italiano, è stato un hotel, una banca, un saloon, una sala da ballo e il luogo dove si tenevano le riunioni cittadine e i consigli comunali. Ad oggi è ancora l’edificio più imponente e importante della città, ed è è stato inserito nel registro nazionale dei luoghi storici nel 1979.

Un dettaglio della Shaniko Oregon School

Altrettanto ben conservata è la Shaniko School, realizzata in legno, la cui particolare forma ricorda una chiesa. Ancora, sono integri e visitabili il municipio, la prigione, la cappella nuziale e un magazzino destinato alla conservazione della lana che si trovava fuori dal business district. Attualmente, l’hotel è di proprietà di Robert B. Pamplin Jr., uomo d’affari che ha ristrutturato alcuni edifici e che vorrebbe costruire nuove case. Tuttavia, i lavori sono attualmente fermi perché gli eredi delle proprietà non vogliono vendere. Non resta che attendere per capire, insomma, se prima o poi Shaniko risorgerà.

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Alberi di Natale più belli del mondo: uno è in Spagna

Immaginate di essere il sindaco di una città spagnola, già suggestiva di suo, e di porvi un obiettivo ambizioso: fare il Natale più meraviglioso che esista. Da dove iniziereste? Esatto: dal realizzare uno degli alberi di Natale più belli del mondo. Una missione non da poco, ma che da qualche anno a questa parte i sindaci di Vigo riescono a portare a compimento grazie a una delle installazioni più luminose e magiche che esistano sulla faccia della Terra.

Sì, perché il luminoso albero di Natale di Vigo non è “solo” un turbinare di lucine che si accendono e si spengono. È una creazione impregnata di spirito natalizio, che vuole simboleggiare la capacità di toccare il cielo con le emozioni e i sentimenti più belli che tanto distinguono questo periodo. Incantevole, non è vero?

Un'immagine dell'albero di Natale di Vigo

L’idea dell’albero di Natale di Vigo

Ma andiamo per ordine: dunque, perché questo albero di Natale è così speciale? Perché nasce, come abbiamo già accennato all’inizio, dall’idea di realizzare qualcosa di magnifico per questo periodo così magico. Pare che Abel Ramón Caballero Álvarez, sindaco di Vigo dal 2007, abbia a lungo ponderato su come rendere famosa la cittadina galiziana durante le festività. Vigo è famosa per lo stabilimento Peugeot Citroën, ma il sindaco desiderava davvero che la sua fama fosse associata al Natale.

Vigo, uno degli alberi di Natale più suggestivi di Spagna

Secondo Caballero Álvarez, infatti, la città ha tutte le carte in regola per giocare contro i “luoghi sacri” delle decorazioni natalizia (il New York e il Rockefeller Center in primis). Così, ecco l’idea: realizzare un turbinare di decorazioni che culminassero in un enorme albero di Natale che si distinguesse. Perché in fondo, di alberi fatti di lucine ne esistono centinaia, migliaia, milioni, ma il sindaco voleva di più: un’installazione di oltre 11 milioni di luci led di ultimissima generazione, dunque a basso impatto energetico.

I giochi di luci dell’albero di Natale di Vigo

Le lucine, che accendono l’albero di Plaza da Constitucion, non si surriscaldano e rispettano l’ambiente anche nel pieno delle loro funzioni. Anche le luci della suggestiva stella-puntale sono led. Ogni anno la stella assume una forma leggermente diversa, ma resta l’unico punto perennemente acceso e non cangiante, che brilla attirando l’attenzione verso il cielo. Ma, ovviamente, non è tutto qui. L’albero, che diventa ogni anno più grande, si distingue anche per i suoi giochi di luci.

Vigo, uno degli alberi di Natale più belli di Spagna

Per spiegarli, possiamo dire che questi giochi di luci contribuiscono a dare all’albero di Natale un tocco originale: cambiano continuamente sia la durata e le intermittenze del luccichio che la loro intensità, oltre che il colore. Alternandosi, inoltre, creano vortici, spirali, immagini geometriche e illusioni ottiche che lasciano tutti a bocca aperta. Per chi vuole vivere un’esperienza davvero magica, inoltre, è possibile entrare al suo interno, godendosi la bellezza di una “gabbia” di luci.

Le decorazioni, l’albero e la sfida di Vigo

Se già l’albero di Natale vi affascina, sappiate che non è l’unica cosa che brilla a Vigo durante le feste natalizie. Di anno in anno, la città si arricchisce di nuove decorazioni e nuove installazioni e il sindaco cerca di decorare tutti gli alberi lungo i viali. Nel 2020, il consiglio comunale ha dato il via durante la primavera alla piantumazione di nuovi arbusti e alberelli, sia per rendere la città più green che per illuminarli durante le feste.

In generale, i lavori per rendere magico il Natale a Vigo iniziano a fine luglio/inizio agosto, con idee per tingere di luce quasi 400 strade ogni anno. Il risultato è un contraltare di luminarie e insegne, di addobbi e di fiocchi, ma non solo: negozi e viali si riempiono del profumo di agrumi e cannella che vengono essiccati, durante i mesi precedenti, proprio per diventare parte integrante delle decorazioni natalizie. Che dire, a dicembre è proprio il caso di programmare una tappa in Galizia. Non trovate?

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Il curioso caso del villaggio che ha più libri che abitanti

C’è Emily Dickens che vi osserva. Poco distante, trovate anche Shakespeare. E sì, se guardate bene c’è anche Dostoevskij, insieme a Pirandello e a Francis Scott Fitzgerald. È un sogno? No, è Hay-on-Wye, un villaggio incastonato nella suggestiva contea di Powys, in Galles, “popolato” più da libri che da esseri umani. Un vero e proprio sogno non solo per i booklovers, che possono trovare qui qualsiasi opera letteraria amino o vogliano scoprire, ma anche per chi va in cerca di quiete.

Sì, perché Hay-on-Wye è la perfetta incarnazione del villaggio da favola abbracciato dal verde, con tante casette in muratura e tetti spioventi. L’aria sa di rugiada, di pagine ingiallite e di fieno. E non a caso, dal 2018, è stato scelto dal The Guardian per il suo Book-Festival, nel pieno rispetto della tranquillità del luogo e con grande gioia di tutti gli abitanti, che accolgono i turisti con pietanze e bevande tipiche.

Hay-on-Wye, libri in mostra per il festival

La storia di Hay-on-Wye

Siamo sicuri che, come noi, vi interesserà sapere come Hay-on-Wye sia diventato il villaggio gallese dedicato al libro per eccellenza. Per capirlo bisogna fare un passo indietro a quando, in epoca normanna, il villaggio sorse nel punto più settentrionale del Brecon Beacons National Park e a ridosso del lato meridionale del fiume Wye. L’obiettivo della sua fondazione era dare una casa a coloro che coltivavano quelle che sono tutt’oggi considerate le campagne più varie e belle che le isole britanniche abbiano da offrire.

In particolare, come il nome stesso della cittadina dice, la specialità del luogo era il fieno [Hay in inglese n.d.r], che veniva coltivato in abbondanza e in diverse varianti, più o meno pregiate. Con il passare del tempo, però, Hay-on-Wye divenne un luogo di riposo per diversi nobili e aristocratici, compreso William de Braose, un riottoso che contribuì alla rivolta contro la monarchia e che costruì proprio lì il suo castello.

Una libreria in quel di Hay-on-Wye

Il fatto che fosse un luogo eletto per chi cercava pace, portò alla costruzione di piccole case e casette in muratura, che fanno tutt’ora parte del panorama della cittadina. Il destino di Hay-on-Wye come cittadina dedicata ai libri e alla cultura, però, fu deciso quando nel 1961 (quindi in tempi si potrebbe dire recenti), tale Richard Booth rilevò un vecchio edificio, un tempo caserma dei vigili del fuoco, per aprire il suo primo negozio di libri usati.

Hay-on-Wye, i libri usati e il principato autonomo

Ai tempi, Hay-on-Wye contava a malapena 300 abitanti che per recuperare dei libri, dovevano andare e venire dalle grandi città. C’era sì una piccolissima libreria, ma vendeva davvero solo lo stretto necessario. L’idea di Booth riuscì a portare in città moltissimi libri a costi bassissimi e riscosse un successo a dir poco enorme, tanto da attirare visitatori da altri villaggi gallesi. Ciò che successe dopo è qualcosa di davvero originale e ha fatto la storia del Galles.

Libri per le strade di Hay-on-Wye

Booth, infatti, un po’ per farsi pubblicità e un po’ perché tutti lo amavano a sufficienza, il 1 aprile 1977 decise di proclamare pubblicamente Hay-on-Wye come principato autonomo e, subito dopo, si autoproclamò “Re” del nuovo stato. Booth, che era un favolista, sapeva perfettamente che si trattava di pura fantasia, eppure con questa mossa riuscì ad attirare l’attenzione di moltissime persone, portando la gente a vedere davvero Hay-on-Wye come se fosse un regno indipendente e a farsi persino paragonare a Riccardo Cuor di Leone.

Spinto da questo successo, il 1 aprile 2000, Booth riuscì a organizzare una curiosa (e suggestiva) cerimonia di incoronazione per sé stesso, che in realtà era anche un modo per creare la “The Hay House of Lords”, ovvero un consiglio di Lord paritari che alla sua morte avrebbero potuto ereditare il suo posto e continuare a portare avanti il regno di Hay-on-Wye come isola di libri, cultura e merito.

Hay-on-Wye: città dei libri e dei festival letterari

Ciò che Booth ha desiderato, continua a esistere: dal 1 aprile 1977 a oggi, Hay-on-Wye è rimasta la città dei libri. Nel villaggio si può trovare qualsiasi tipo di libri: si contano milioni di pubblicazioni (non è dichiarato il numero) fra testi di prima mano e testi usati, a fronte di solo 460 abitanti. Hay-on-Wye è ufficialmente riconosciuta come destinazione d’eccellenza per i bibliofili nel Regno Unito e ha ricevuto tale nomina anche da Re Carlo III e dalla sua consorte Camilla.
Uno scorcio di Hay-on-Wye

Nel villaggio sono presenti in tutto 25 librerie e un paio di biblioteche, con altre strutture simili in arrivo. Per una pacifica convivenza fra librai, ogni libreria è specializzata in qualcosa o, se generica, ha un tocco unico che fa sì che non “tolga” clienti alle altre: alcune vendono oggetti d’antiquariato, alcune vestiti, altre ancora si sono specializzate nella vendita di cibi e bevande tipiche del luogo.

Ogni anno, tutte le librerie e le biblioteche collaborano per l’Hay Festival of Literature & Arts, organizzato dal The Guardian, e per i festival del libro organizzati durante il solstizio d’estate e quello d’autunno. Se amate i libri, organizzate dei viaggi in questi periodi: non ve ne pentirete.

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Il jet privato (di lusso) che usano Harry e Meghan per viaggiare

Nonostante faccia di tutto per dissociarsi dalla Famiglia Reale britannica, la coppia Harry & Meghan non riesce a rinunciare a un tenore di vita di un certo livello.

Specie lui, nato principino, per cui certi lussi e certi stili di vita fanno parte del DNA. Non che Meghan Markle li disdegni, comunque; del resto, se ha scelto una testa coronata come compagno di vita un motivo – oltre all’amore, naturalmente, ci sarà.

Il jet privato di Harry & Meghan

E di motivi per far (s)parlare di sé la celebre coppia ne ha dati tanti. L’ultimo è a proposito dei viaggi super costosi che i due si starebbero regalando. Sì, perché per muoversi avanti e indietro tra Stati Uniti e Gran Bretagna, ma anche per andare in vacanza o a trovare gli amici, per rilasciare un’intervista o per fare un po’ di shopping il Duca e la Duchessa del Sussex avrebbero a disposizione un lussuosissimo jet privato.

Il piccolo Cessna 680 Citation Sovereign da 12 posti è stato allestito di tutto punto come un salotto: ampie poltrone di pelle, luci soffuse, finiture in radica, comodi tavolini per mangiare o lavorare e una grande sala da bagno.

Lusso tra le nuvole

Ogni volta che la coppia deve volare, l’equipaggio pensa a tutto per rendere il più confortevole possibile in viaggio: vasi di fiori freschi abbelliscono l’abitacolo e poi il cibo preferito dalla coppia e dai piccoli Archie e Lilibet, i bambini, e naturalmente il migliore vino sul mercato.

Quanto costa volare sul jet

Il jet privato ha un valore stimato di circa 6milioni e trecentomila euro. E questo senza contare lo stipendio del pilota e dell’equipaggio che è a bordo con loro quando viaggiano. Non è chiaro se il jet sia di loro proprietà o se lo noleggino ogni volta che devono spostarsi fuori Santa Barbara, California, dove vivono da quando sono letteralmente fuggiti dall’Inghilterra.

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Fonte: IPA

Il Cessna di Harry e Meghan
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L’igloo trasparente nella natura innevata con vista sull’aurora boreale

I viaggi che facciamo intorno al mondo, indipendentemente dalle motivazioni che ci spingono ad esplorarlo, sono destinati a incantarci e a stupirci ogni volta. Lo fanno i paesaggi naturali che lasciano senza fiato, i capolavori architettonici creati dall’uomo che diventano il simbolo di città e Paesi interi. Lo fanno anche tutte quelle culture e tradizioni che possiamo toccare con mano, e che sono lontanissime da noi.

E questo succede proprio perché è quando siamo in movimento che viviamo le esperienze più incredibili e straordinarie di sempre, quelle che per bellezza e meraviglia superano persino le aspettative e i nostri sogni.

Ed è un vero e proprio sogno a occhi aperti che oggi vogliamo farvi vivere portandovi in un luogo che sembra uscito da una fiaba. Una radura sconfinata e magica che è così bella non sembrare reale, lì dove è possibile dormire in un igloo trasparente completamente immerso nella natura innevata con vista sull’aurora boreale. Benvenuti a Ruka, nella magica Lapponia finlandese.

Viaggio tra le meraviglie naturali della Lapponia finlandese

È un viaggio incredibile e senza eguali, quello che ci conduce verso la Lapponia finlandese, in quei luoghi che incantano la vista e riscaldano il cuore, anche se le temperature raggiungono lo zero.

Un’avventura delle meraviglie che si perde tra i paesaggi di Ruka e Kuusamo, la zona più bianca e nevosa di tutta la Finlandia, nonché celebre località sciistica e luogo dove si snoda lo splendido Parco Nazionale di Oulanka.

Il territorio, che si estende ai confini della Russia e in prossimità del Circolo Polare Artico, regala scenari davvero incantati che sembrano usciti dai più bei libri di fiabe. Il paesaggio, che durante l’inverno viene completamente avvolto dalla bianca e candida neve, si trasforma della cartolina invernale più bella si sempre.

Ed è proprio qui, tra il fascino e la suggestione della Lapponia finlandese, che è possibile vivere una delle esperienze più incredibili di una vita intera. Quella di dormire all’intento di un igloo trasparente completamente immerso in una foresta innevata ad appena dieci chilometri dalla stazione sciistica di Ruka.

Magical Pond, gli igloo nella Lapponia Finlandese

Fonte: Visit Finland

Magical Pond, gli igloo nella Lapponia Finlandese

L’igloo trasparente con vista sull’aurora boreale: l’esperienza straordinaria

Il suo nome è Magical Pond, ed è molto più di una struttura ricettiva, si tratta di un’avventura senza eguali destinata a incantare i viaggiatori provenienti da tutto il mondo.

A poco meno di dieci chilometri da Ruka, e dalla sua stazione sciistica che è da sempre meta prediletta degli appassionati degli sport invernali, tutta una serie di igloo trasparenti si snodano all’interno di un’area verdeggiante e lussuosa. La struttura è inserita in maniera armoniosa nel paesaggio con l’obiettivo di rispettare l’ambiente, tutelarlo e valorizzarlo. L’elettricità, infatti, o ottenuta esclusivamente grazie all’energia idroelettrica, una scelta questa che ha fatto guadagnare a Magical Pond le certificazioni Sustainable Travel Finland e Green Key.

Accoglienti e moderni, gli igloo sono tutti dotati di una facciata trasparente che permette agli ospiti di vivere un’esperienza di lusso, quella dell’osservazione diretta della natura a ogni ora del giorno e della notte. Caratterizzati da un arredamento scandinavo e dotati di ogni comfort, gli alloggi garantiscono una vista mozzafiato sulla natura selvaggia e autentica della Lapponia finlandese.

Da qui è possibile avvistare le renne e gli altri animali che popolano la foresta e che fanno capolino tra gli alberi coperti di neve per dare il benvenuto agli ospiti. Poi, quando il sole lascia spazio al crepuscolo, ecco che il compito di illuminare l’intera area è affidato al cielo stellato che qui brilla come non mai.

Da fine agosto ad aprile, io viaggiatori più fortunati possono ammirare lo splendore della Via Lattea illuminata dai colori dell’aurora boreale. Mettetevi comodi: lo spettacolo ha inizio.

Magical Pond, gli igloo con vista sull'aurora boreale

Fonte: Visit Finland

Magical Pond, gli igloo con vista sull’aurora boreale
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La Provenza raccontata da Ridley Scott e Peter Mayle è anche in Italia

È veramente difficile trovare qualcuno che non abbia visto “Un’ottima annata”, il film del 2006 diretto da Ridley Scott e tratto dal romanzo omonimo di Peter Mayle. Un lungometraggio girato in una regione francese inondata di luce e che per molto tempo è stata anche la casa di entrambi gli artisti: la Provenza.

Un territorio che si distingue per essere unico nel suo genere e che è in grado di dare vita a dei prodotti che è quasi impossibile ricreare altrove. La buona notizia è che adesso sono disponibili in tutta la loro originalità anche in Italia. Ma prima di svelarvi come ottenere le varie eccellenze, facciamo insieme un viaggio in questa incantevole terra attraverso i luoghi del film e le opere letterarie di Mayle.

La Provenza di Ridley Scott e Peter Mayle

La Provenza di Ridley Scott è quella del Luberon, un territorio costellato di villaggi che lasciano davvero senza fiato. Uno di questi è Gordes, elegantemente arroccato su una collina e impreziosito da edifici di roccia bianca che cambiano colore in base al passare delle ore.

Tornato alla ribalta grazie a “Un’ottima annata” anche Bonnieux, un paesino che possiede antiche chiese, imponenti mura e viuzze caratteristiche che affascinano qualsiasi viaggiatore. Così come Lacoste, che dalla cima della collina su cui è posizionato regala un panorama che arriva dritto al cuore.

Poi ancora Ménerbe, un villaggio-fortezza che si estende su un sinuoso promontorio roccioso. Infine, Lourmarin che, a differenza degli altri, è adagiato ai piedi della Combe de Lourmarin, un’incredibile gola che separa in due parti il Massiccio del Luberon.

Peter Mayle, invece, ci porta in una Provenza che dà il meglio di sé. Come quella che si può scoprire nel suo romanzo autobiografico, “Un anno in Provenza”, che racconta anche delle maestrie artigiane che lavorano i prodotti di questo territorio. Oppure “La mia Provenza”, dove si evince che questa è una zona che sembra attingere dalle cose semplici, dalla terra, dai colori e i profumi della natura, senza dimenticare le tradizioni e le usanze popolari che qui vengono custodite e preservate.

Modi di essere che danno vita a un mondo di eccellenze eterogenee in cui la lavanda è il naturale vessillo.

I prodotti della Provenza direttamente a casa tua

Ed è proprio dalla consapevolezza delle unicità di questa terra che è nato Come in Provenza, un negozio virtuale italiano che mette a disposizione tantissimi prodotti che sono stati visti creare direttamente dalle mani dei mastri artigiani provenzali.

Il catalogo è davvero ricco e in grado di accontentare qualsiasi esigenza. Senza ombra di dubbio la star della situazione è la lavanda, una pianta aromatica dalle numerose virtù poiché è antisettica, calmante e cicatrizzante. Con essa, ma anche con altre ricchezze del territorio, vengono realizzati prodotti per il corpo che sono naturali e autentici. Veri e propri capolavori che si ispirano alla natura provenzale, alle sue colline profumate e ai suoi immensi campi in fiore.

Straordinari anche i profumi che nascono da materiali naturali e secondo piramidi olfattive precise e complesse. Fragranze ispirate alla grazia della natura della zona e delle sue luci.

Non mancano gli articoli cosmetici e per il benessere a base di materie prime naturali ed ecologiche provenienti dalla Provenza e dal Mediterraneo.

Poi i tessuti provenzali che possono far nascere il sole sulle tavole, inebriare le stanze con il profumo di lavanda e molto altro ancora. In poche parole, sono in grado di portare nelle nostre case il cuore della Provenza.

E ancora le ceramiche che sono famose per i colori sgargianti che attingono ai temi della natura locale e ai soggetti della terra tra cui le cicale, le olive, la lavanda e le ocre. Così come la gastronomia, le famose erbe, il delizioso miele e le imperdibili tisane.

Insomma, adesso grazie a Come in Provenza è possibile avere a casa propria le tipicità uniche di quei luoghi che si possono trovare solo nel Luberon.

Contenuto offerto da Come In Provenza