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Sul Lago di Como, nei luoghi più amati dai vip d’oltreoceano

È una vera e propria perla del nord Italia, un gioello blu incastonato tra il verde delle montagne, punteggiato di paesi spettacolari e da ville e residenze esclusive. Stiamo parlando del Lago di Como, amatissimo anche dai vip oltreoceano: tanti luoghi che si specchiano sulle sue acque sono stati scelti come residenza per una vacanza o per acquistare casa, da tanti celeb.

Perché Hollywood ha casa qui, tra la natura lussureggiante e panorami che tolgono il fiato: i luoghi più amati dai vip oltreoceano (ma anche nostrani) sul Lago di Como.

Laglio, un luogo amato dai vip oltreoceano

In Italia c’è un posto che è amatissimo dalle star: è il lago di Como dove hanno comprato casa numerosi personaggi famosi. E un viaggio alla scoperta dei luoghi più amati dai vip oltreoceano sul lago di Como non può che partire da Laglio. Il perché è presto detto, qui ha trovato casa (due volte) uno degli attori più amati di Hollywood: George Clooney. In principio è stata Villa Oleandra, che ha acquistato dalla famiglia Heinz, alla quale poi si è aggiunta Villa Margerita, le due sono collegate da un ponticello.

Si era parlato di una possibile vendita del primo immobile, ma l’attore aveva smentito categoricamente tramite il proprio portavoce scrivendo a People. Addirittura, sarebbe proprio qui che Clooney ha incontrato colei che poi è divenuta sua moglie, Amal, avvocata e giurista libanese e mamma dei due gemelli. La coppia ospita spesso amici vip.

A quanto pare, lì vicino ha acquistato casa anche lo sceneggiatore Anthony McCarten (solo per citare qualche pellicola I due papi e Bohemian Rapsody).

Laglio, quindi, è il punto di partenza perfetto ed è un paesino bellissimo, immerso tra il verde delle montagne e il blu del cielo e del lago. Qui ci sono alcune meraviglie architettoniche da vedere, che si aggiungono alla suggestione che regala il paesaggio. Dalla chiesa di San Giorgio datata verso la metà del 1600, all’oratorio a essa collegato, senza dimenticare le tante ville eleganti e affascinanti che si possono incontrare. Inoltre, si può raggiungere il Buco dell’Orso dove sono stati trovati resti dell’orso delle caverne vissuto nel Pleistocene.

Menaggio, amato dalle star

Un’altra tappa imperdibile è a Menaggio dove pare abbia acquistato una villa qualche anno fa l’attore inglese Robert Pattinson, una magione che si sviluppa su 800 metro quadrati, dotata anche di un grande giardino.

Posto in una posizione particolarmente centrale, questo comune è il luogo ideale per trascorrere una vacanza sul Lago di Como e andare alla scoperta delle tante località, ma anche delle montagne intorno. Ci sono tanti appuntamenti da non perdere, ma anche numerose attività da fare e architetture da cui lasciarsi affascinare. Basta passeggiare per il pase per intercettare scorci magnifici e opere del passato in cui riecheggia la storia.

Menaggio sul Lago di Como amata dalle star

Fonte: iStock

Menaggio è una località molto apprezzata dalle star

Pognana Lario, la meta dei famosi nostrani

Anche i vip nostrani hanno scelto il lago di Como per acquistare una proprietà. È il caso di Chiara Ferragni e Fedez che avevano comprato villa Matilda, una splendida dimora a Pognana Lario. A quanto pare, però, dopo la recente separazione della coppia, sarebbe già stata messa in vendita.

Il borgo è davvero suggestivo e anche questo è un piccolo gioello che spicca sulle sponde del  lago.

Le location più amate dai vip oltreoceano sul lago di Como

Non solo case e ville, ma anche ristoranti e hotel di lusso, il lago di Como è una meta raffinata, tranquilla, in cui il relax la fa da padrone mentre gli occhi si colmano di bellezza.

Oltre alle tante dimore vip, vi sono locali e hotel di lusso in cui nel tempo sono stati visti passare numerosi personaggi famosi. Come il Grand Hotel Tremezzo, luogo di grande eleganza in cui la bellezza del passato si mescola alla comodità del presente. Qui, ad esempio, ha soggiornato Greta Garbo ed è la location perfetta per sentirsi una star. E qui sono stati visti Jennifer Lopez e Ben Affleck freschi sposini prima di raggiungere casa di Clooney.

Grand Hotel Tremezzo location amata dalle star oltreoceano

Fonte: iStock

Grand Hotel Tremezzo è uno luogo molto amato dalle star oltreoceano

Alcune ville sono state scelte come set di film, è il caso di Villa del Balbianello che si può ammirare in 007 Casino Royale. Oppure Villa Erba a Cernobbio, paese che è un’altra meta top, che si può riconoscere in alcune scene di Ocean’s Twelve e anche di Murder Mystery con Jennifer Aniston e Adam Sandler. Mentre Alan Howard ha scelt,o per festeggiare le sue nozze con Caroline Byron, Villa Olmo a Como, qui era presente anche Lady Gaga.

Dal lago di Como è passata anche Paris Hilton, che sui suoi profili social ha pubblicato diversi scatti in alcune location diverse. Qualche anno fa, invece, ha soggiornato in una villa della zona (poco distante da Clooney) Mariah Carey.

Cernobbio, gli indirizzi delle star

Vi sono numerosi indirizzi amati dalle star, tra questi a Cernobbio si può ricordare il ristorante Il Gatto Nero dove transitano diversi vip anche oltreoceano, pare siano passati di qui come Angelina Jolie a Roberto De Niro.

A Cernobbio vi è anche Villa d’Este, uno splendido hotel: tra gli ultimi vip che sono stati visti qui si deve citare Valery Kaufman, top model e angelo di Victoria’s Secret, che l’ha scelta come sito per le nozze con Dimitri Varsano. Questa splendida struttura è un magnifico hotel cinque stelle dotato di un parco favoloso. Location perfetta per giurarsi amore eterno.

Bellagio, tra le località più apprezzate

Nel viaggio alla scoperta delle location amate dai vip oltreoceano sul Lago di Como, come non citare Bellagio? Ad esempio, un indirizzo da star è il ristorante Bilacus, basti pensare che qualche anno fa qui sono stati avvistati Kurt Russell, Goldie Hawn e Paul Young.

Bellagio sul Lago di Como tra i luoghi amati dai Vip Oltreoceano

Fonte: iStock

Lago di Como, Bellagio tra i luoghi che piacciono ai vip Oltreoceano

Oppure si deve assolutamente citare la meravigliosa Villa Serbelloni, luxury hotel cinque stelle. Mentre Eva Longoria pare essere stata nel ristorante Le Darsene di Loppia, che si trova sempre a Bellagio.

Ma una cosa è certa: ovunque ci si giri sul lago di Como si viene travolti dalla bellezza di un luogo meraviglioso, in cui lo scenario realizzato della natura è stato impreziosito dalla mano dell’uomo che qui ha creato veri e propri capolavori. Tanto da attirare vip da tutto il mondo.

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Hotel per nudisti: quali sono i più popolari

Per gli amanti del nudismo, che vogliono trascorrere una vacanza in totale libertà, trovare il posto ideale dove soggiornare è un fattore fondamentale. Gli hotel per nudisti offrono in questo senso un’esperienza unica, con una vasta gamma di servizi diversi e che includono non solo spiagge libere, ma anche veri e propri centri spa, alla ricerca del benessere degli ospiti, e diversi spazi comuni, dove è possibile socializzare con molte altre persone che condividono lo stesso desiderio di libertà. Lo scopo di questi alberghi è garantire il massimo della tranquillità agli ospiti, offrendo così un’esperienza indimenticabile.

Quali sono gli hotel più popolari al mondo per i nudisti?

Hotel Vera Playa Club – Almeria, Spagna

Il Vera Playa Club è senza dubbio uno dei resort naturisti più rinomati in tutta Europa. Questo hotel si trova su una delle spiagge per nudisti più conosciuta del continente europeo ed offre una lunga serie di servizi ai propri visitatori, che qui potranno trovare la soluzione ideale in termini di relax e divertimento.

La piscina della struttura, in stile tropicale e circondata da palme, è sicuramente uno dei punti d’attrazione principale del Club, dove gli ospiti potranno rilassarsi sotto il sole spagnolo o partecipare ad attività in acqua. Per chi, poi, è amante della danza e delle attività di gruppo, l’hotel organizza feste serali e lezioni di ballo, che aiutano a creare un’atmosfera vivace e conviviale. Ciò che caratterizza anche questo albergo è la possibilità di accedere direttamente alla spiaggia nudista, ideale per chi vuole trascorrere giornate al mare e a contatto con la natura verde che circonda questo lembo di sabbia.

Hidden Beach Resort – Tulum, Messico

Questa volta si cambia continente e si vola oltreoceano. Uno dei resort per nudisti più famosi al mondo è l’Hidden Beach Resort a Tulum, una delle destinazioni più affascinanti a livello internazionale e che rientra fra le destinazioni imperdibili del Messico.

Questo resort è per soli adulti ed offre la possibilità di vivere un’esperienza di lusso in totale privacy. Il resort, infatti, si trova in una posizione molto riservata, nascosto tra la vegetazione tropicale, creando un’atmosfera decisamente suggestiva. Oltre ai numerosi servizi di cui è possibile godere presso questa struttura, per chi desidera vivere un matrimonio davvero speciale, l’hotel dà la possibilità di celebrare le nozze direttamente in spiaggia, rendendo il giorno del sì assolutamente indimenticabile.

Le stanze dell’Hidden Beach Resort rasentano la perfezione ed il lusso, con alloggi e servizi di alto livello. Si tratta di un resort da mille e una notte, per un esperienza memorabile.

Couples Tower Isle – Ocho Rios, Giamaica

Rimanendo ancora in America, ma questa volta nella spettacolare cornice del Mar dei Caraibi, una delle strutture per nudisti più sensazionali a livello di paesaggio e struttura, è il Couples Tower Isle, che si trova a Ocho Rios, nella splendida Giamaica.

Si tratta di un resort all-inclusive, con servizi di alto livello e che offre un’esperienza naturista unica. Si tratta di un hotel particolarmente famoso soprattutto per le coppie alla ricerca di una fuga romantica in un ambiente tropicale. Il resort dispone di una piccola isola privata e riservata esclusivamente ai nudisti, raggiungibile tramite un breve tragitto in barca e che offre servizi come lettini, ombrelloni, bar e vasca idromassaggio.

Sono presenti anche numerosi servizi, fra cui ristoranti gourmet, piscina e spa, oltre che la possibilità di sperimentare diversi sport acquatici.

Il Couples Tower Isle è decisamente noto per il suo eccellente servizio e l’atmosfera romantica, che lo rendono perfetto per lune di miele e vacanze di coppia. Soggiornare qui significa godere di un’esperienza di lusso nella magnifica cornice tropicale del Mar dei Caraibi.

Hotel Zum Walde – Stolberg, Germania

Si ritorna in Europa, questa volta destinazione Germania. Qui è possibile trovare una struttura che permette a naturisti e nudisti di immergersi a stretto contatto con la natura. Si tratta dell’Hotel Zum Walde situato a Stolberg, nella regione del Nord Reno Westfalia.

La struttura è dotata di una piscina situata sulla terrazza che offre una vista mozzafiato ai propri visitatori, con una veduta unica sulla natura circostante. Sono presenti anche saune aromatiche e bagni turchi, che permettono agli ospiti dell’hotel di rilassarsi e rigenerarsi. Inoltre, le camere e gli spazi comuni sono decorati con legno tipico della zona e luci soffuse, che creano un’atmosfera calda e assolutamente rilassante e piacevole per i visitatori.

Hotel Vritomartis – Creta, Grecia

Situato lungo le “montagne bianche” di Creta, in Grecia, l’Hotel Vritomartis è una delle destinazioni nudiste più ambite dell’intera Grecia. Si tratta di una struttura che combina la bellezza del paesaggio greco con una serie di servizi di altissima qualità.

L’hotel è caratterizzato da uno stile tradizionale greco, con dettagli architettonici e decorativi che richiamano la cultura locale ed offrono una serie di esperienza autentiche. Sono presenti anche diverse piscine e terrazze solarium, che garantiscono privacy e tranquillità ai propri ospiti che sono alla ricerca di momenti di divertimento, ma anche di relax, grazie alla presenza di una spa e di diversi centri benessere. Il soggiorno qui è in grado di offrire una vista unica su mare e montagne circostanti, vivendo allo stesso tempo un’esperienza indimenticabile.

Hotel Magnolias Natura – Gran Canaria, Spagna

A Gran Canaria è possibile soggiornare in una delle destinazioni per nudisti più popolari delle Isole Canarie. L’Hotel Magnolias Natura è una delle destinazioni più conosciute in Europa. Un ambiente tranquillo e rilassante, immerso nella natura canaria, con una piscina riscaldata che può essere utilizzata tutto l’anno. Il bar ed il ristorante dell’hotel, inoltre, servono deliziosi piatti locali ed internazionali, garantendo un’esperienza culinaria di alto livello per tutti gli ospiti che sono alla ricerca di una fuga dalla quotidianità ed in cerca di relax.

Vista dall'alto di una spiaggia nudista, con sabbia bianca e mare turchese, in mezzo alla natura

Fonte: iStock

Spiaggia nudista dall’alto

Scegliere di soggiornare in un hotel per nudisti vuol dire vivere un’esperienza unica di libertà e relax, per tutti gli ospiti che sono alla ricerca di un rifugio immerso nella natura oppure per tutti coloro che vogliono passare una vacanza all’insegna del lusso. Esistono diverse strutture dove è possibile trovare un ambiente accogliente e rilassante e dove sentirsi a proprio agio le vacanze. Non resta altro che prenotare!

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L’analisi dell’Economist che svela le città più afflitte dall’overtourism

Il turismo rappresenta sicuramente un’entrata economica importante per tutti i paesi, ma come ogni cosa anche questo settore ha i suoi pro e contro. In questo periodo stiamo assistendo a un’insofferenza diffusa in molte parti del mondo a causa di una tipologia di turismo che si sta rivelando dannosa sia per l’ambiente che per le popolazioni locali. Dovunque si sente parlare di overtourism, ma questo non è certo una novità. Sono pochi i luoghi, siano essi città, siti storici, parchi nazionali o interi paesi, a essere immuni.

Secondo un’analisi dell’Economist, in vetta alla classifica delle città più visitate e di conseguenza maggiormente afflitte da questo fenomeno ci sono Londra e Tokyo con 20 milioni di visitatori ciascuna, seguite da Istanbul con 17 milioni.

La top 20 delle città più scelte dai turisti per l’Economist

Sempre più mete turistiche sono alla ricerca di soluzioni valide per affrontare un problema concreto come quello dell’overtourism. L’Economist, secondo un’analisi che prende in considerazione i dati del 2023, ha stilato una lista con le 20 città più scelte dai turisti internazionali le quali, in questa estate del 2024, si ritrovano a fronteggiare una problematica sempre più grande. In questa classifica compaiono:

  1. Amsterdam;
  2. Parigi;
  3. Milano;
  4. Barcellona;
  5. Kuala Lumpur;
  6. Dubai;
  7. Osaka;
  8. Roma;
  9. Bangkok;
  10. Singapore;
  11. Londra;
  12. Madrid;
  13. Los Angeles;
  14. Tokyo;
  15. New York;
  16. Istanbul;
  17. Berlino;
  18. Hong Kong;
  19. Seoul;
  20. Shanghai.

Le città che hanno evitato il sovraffollamento

Non tutte le città hanno subito il fenomeno del sovraffollamento, riuscendo comunque a ottenere notevoli entrate economiche. L’Economist ha sottolineato due casi: quelli di Osaka e Madrid. I visitatori di Osaka, per esempio, spendono 4.900 dollari a persona, mentre quelli di Madrid ne spendono 4.300. I numeri sono alti, eppure nessuna delle due città è risultata particolarmente affollata, rispettivamente con quattro e due visitatori all’anno per residente.

Tuttavia, anche qui si stanno cercando delle soluzioni per combattere l’overtourism e si sta assistendo a un’insofferenza sempre più palpabile. Le autorità di Osaka stanno valutando di far pagare ai turisti stranieri una quota di ingresso, mentre la capitale spagnola vede comparire per le strade sempre più graffiti anti-turisti.

L’Italia e l’overtourism

L’overtourism sta mettendo a dura prova anche le città e le località più gettonate in Italia che, ormai da mesi, provano nuove soluzioni per cercare di affrontare il problema. Quando si utilizza questo termine si fa riferimento a situazioni in cui si supera la capacità fisica o ecologica di accoglienza di una località, oltre che quando il turismo di massa rende invivibili, a livello economico e sociale, alcune aree.

Venezia, ad esempio, ha introdotto in forma sperimentale il ticket d’ingresso di 5 euro e ha messo in vigore il nuovo regolamento riguardante i gruppi turistici accompagnati da guide, che impone il limite di 25 persone per gruppo e il divieto di utilizzo del megafono. Altre mete a rischio, secondo indagini recenti, sono Bolzano, Livorno, Trento, Verona e Napoli. A un livello alto, invece, ci sono Milano, Savona, Ravenna, Roma, Trieste, Imperia, La Spezia, Grosseto, Firenze, Gorizia, Aosta e Forlì-Cesena.

Chi subisce di meno la presenza turistica sono, invece, Benevento, Rieti, Reggio Calabria, Isernia e Campobasso, dove il sovraffollamento turistico è minimo, con impatti limitati su infrastrutture e residenti.

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L’Italia è spaccata in due a causa dell’overtourism

Mentre il numero di visitatori nel nostro Paese supera i livelli pre-pandemici, continua il dibattito sui problemi legati all’overtourism, che sta mettendo a dura prova città, monumenti e paesaggi più gettonati. Da un’analisi di Ref Ricerche è emersa un’Italia è spaccata in due, perché laddove alcune destinazioni dipendono dalle entrate del turismo, altre preferiscono adottare soluzioni per contenere questo afflusso massiccio di persone che mette sotto pressione infrastrutture e risorse.

Perché l’overtourism divide l’Italia

L’overtourism rappresenta una minaccia sia per la sostenibilità delle destinazioni turistiche per la qualità della vita degli abitanti. Stando al report, nelle città d’arte del Nord e del Centro si sta cercando di arginare questo fenomeno con alcune misure mirate a salvaguardare il patrimonio culturale, architettonico, storico e paesaggistico di inestimabile valore che le caratterizza.

Ne è un esempio Venezia, che ha introdotto in forma sperimentale il ticket d’ingresso di 5 euro (la sperimentazione si è conclusa da poco e già si discute di raddoppiare la tassa a 10 euro), al fine di porre un freno al turismo giornaliero ‘mordi e fuggi’. Nel frattempo, è entrato in vigore il nuovo regolamento riguardante i gruppi turistici accompagnati da guide, che impone il limite di 25 persone per gruppo e il divieto di utilizzo del megafono.

Il discorso però cambia radicalmente al Sud, dove il settore turistico rappresenta un tassello fondamentale nella struttura produttiva locale. Nelle regioni del Mezzogiorno, gli effetti di politiche disincentivanti del turismo di massa rischierebbero di ridurre le opportunità del territorio, spiegano gli esperti. La strada migliore per allentare la pressione dell’affluenza di visitatori sembrerebbe quella che punta sulla destagionalizzazione, che consentirebbe la redistribuzione dei flussi su periodi diversi o più lunghi.

Overtourism: le mete più a rischio in Italia

L’Indice complessivo di sovraffollamento turistico (Icst), ideato in chiave ancora sperimentale da Demoskopika e la cui mappa interattiva è stata pubblicata in esclusiva dall’Ansa, utilizza cinque indicatori – densità turistica, densità ricettiva, intensità turistica, occupazione delle strutture e quota di rifiuti urbani attribuibili al settore turistico – per valutare l’impatto del turismo su diverse città e regioni italiane. La ricerca si è concentrata sulle principali mete turistiche italiane, come Venezia, Firenze, Roma e Milano, dove il sovraffollamento comincia a essere più che preoccupante, sottolineando anche i rischi per altre destinazioni.

Le città sono state classificate in tre livelli di rischio:

  • Livello molto alto: Rimini, Venezia, Bolzano, Livorno, Trento, Verona, Napoli.
  • Livello alto: Milano, Savona, Ravenna, Roma, Trieste, Imperia, La Spezia, Grosseto, Firenze, Gorizia, Aosta, Forlì-Cesena.
  • Livello moderato: Siena, Monza della Brianza, Brescia, Padova, Genova, Sassari, Vibo Valentia (inclusa Tropea), Lucca, Pistoia, Como, Bologna, Pisa, Pesaro e Urbino.

A subire meno la massiccia presenza turistica sono, invece, Benevento, Rieti, Reggio Calabria, Isernia e Campobasso, collocate nel livello “Molto-Basso”. Qui, il sovraffollamento turistico è minimo, con impatti limitati su infrastrutture e residenti.

L’indice punta a favorire una maggiore evoluzione del fenomeno sui sistemi turistici locali, aiutando a comprendere come il turismo incida sulla densità di popolazione, sull’uso delle infrastrutture ricettive, sull’intensità dell’interazione turistica rispetto ai residenti e sull’impatto ambientale relativo alla gestione dei rifiuti.

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Torre Eiffel, storia, curiosità e aneddoti che in pochi conoscono

Parigi, Capitale della Francia, è da molti considerata la città più romantica del mondo. Il merito è delle sue strade, piazze, edifici, giardini e monumenti che sembrano essere stati creati per incantare chiunque si trovi al loro cospetto. La città, infatti, è ricca di siti di interesse che sono uno più bello dell’altro, ma senza ombra di dubbio è la famosa Torre Eiffel ad essere il suo simbolo più noto. Si tratta di una costruzione alta più di 300 metri e che ha una lunga storia, ma anche aneddoti e curiosità, da raccontare.

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La storia della Torre Eiffel

Sugli Champ de Mars, un celebre e vasto giardino pubblico di Parigi che si trova sulla riva gauche della Senna, svetta nei cieli una costruzione in ferro di ben 312 metri di altezza (324 se si prendono in considerazione anche le antenne per i programmi radiofonici e televisivi che vi sono installati sulla sua sommità) e che tutto il mondo sogna di vedere almeno una volta nella vita: la Torre Eiffel.

Costruita in ferro nel 1889, prende il nome dal suo ingegnere Gustave Eiffel e, oltre a essere uno dei monumenti più conosciuti al mondo, è patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1991.

Si compone di ben 4 piani, di cui l’ultimo a 279 metri d’altezza. Si tratta di  una quota davvero impressionante in quanto il piano conclusivo di questo monumento corrisponde alla più alta piattaforma d’osservazione accessibile al pubblico in Europa.

Per edificarla sono stati necessaria ben 250 operai che hanno dovuto lavorare per due anni, due mesi e cinque giorni, e che poi l’hanno poi vista inaugurare il 31 Marzo 1889.

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Curiosità sulla storia della Torre Eiffel

Un monumento così famoso come la Torre Eiffel non poteva di certo essere esente da curiosità davvero particolari, soprattutto sulla sua lunga storia che affascina molti. Noi di SiViaggia ne abbiamo raccolte alcune:

  • Non doveva essere permanente: fu costruita come opera temporanea per l’Esposizione Universale di Parigi del 1889, che commemorava il 100° anniversario della Rivoluzione Francese. Si decise di tenerla grazie a Gustave Eiffel, che vi installò un’antenna radio e un trasmettitore telegrafico in modo da renderla troppo utile per essere smantellata;
  • Gustave Eiffel non è stato il progettista: il progetto originale era di due esperti ingegneri che lavoravano per la sua azienda, Maurice Koechlin ed Émile Nouguier. Eiffel diede solo la maggior parte dei fondi per la sua costruzione, per poi acquistare i diritti del brevetto;
  • Hitler ordinò la sua distruzione: avvenne nel 1944, quando gli Alleati erano pronti a liberare la città, ma Dietrich von Choltitz, generale tedesco nominato personalmente da Hitler come Governatore di Parigi durante gli ultimi giorni dell’occupazione nazista della città, rimase sconcertato dall’ordine e scelse di non eseguirlo;
  • L’ingegnere Eiffel salì a piedi tutti i 1.710 gradini: le fece durante il giorno dell’inaugurazione per issare sulla punta della torre il tricolore della Francia;
  • I primi visitatori della Torre: furono la famiglia reale d’Inghilterra e l’attore americano Buffalo Bill, nell’ormai lontano 1889;
  • Doveva essere spostata in Canada: l’idea fu del presidente francese Charles de Gaulle, nel 1960, per mostrala al mondo durante l’Esposizione Universale del 1967. Tuttavia, l’impresa che gestiva la torre lo impedì per questioni logistiche.
Torre Simbolo di Parigi

Fonte: iStock

Grandangolo della Torre Eiffel al tramonto

Curiosità sulla struttura della Torre Eiffel

Il simbolo di Parigi si distingue per essere una torre a traliccio in ferro battuto con più o meno la stessa altezza di un edificio di 81 piani. Durante la sua costruzione divenne la struttura artificiale più alta del mondo, ma questa non è di certo l’unica interessante curiosità sulla sua impressionante struttura:

  • Cambia dimensione: ciò avviene a causa del metallo con cui è costruita, poiché è in grado di contrarsi in inverno ed espandersi in estate. Vi basti pensare che l’altezza della Torre Eiffel può variare fino a 15 cm;
  • Può muoversi: non è un effetto ottico, ma una reazione che si evidenzia durante le tempeste. Il sole, tra le altre cose, la fa anche inclinare;
  • È verniciata con più colori: è stata sottoposta a diversi strati di vernice per proteggerla dall’ossidazione. Per garantirne longevità e conservazione, inoltre, viene riverniciata ogni sette anni a mano, dopo aver sverniciato, pulito e protetto dalla ruggine tutti i suoi 300 metri. Nel corso degli anni, infatti, la torre ha assunto diverse tonalità, dal rosso veneziano al giallo-arancio. Particolarmente noto è il “marrone Torre Eiffel”;
  • I meccanismi degli ascensori sono quelli di un tempo: risalgono alla sua costruzione e ogni anno gli ascensori che conducono alla cima della torre percorrono ben 100 mila chilometri;
  • Riconoscimento di scienziati e ingegneri: sono ben 72 i nomi di scienziati e ingegneri francesi del XVIII e XIX secolo incisi sui lati della Torre Eiffel, in lettere maiuscole dorate di 60 centimetri. Purtroppo, però, tra queste 72 persone non c’è nemmeno una donna;

Gli aneddoti più particolari

Infine, abbiamo raccolto per voi gli aneddoti più particolari di uno monumenti a pagamento più visitati al mondo. Come si può leggere sul sito ufficiale della Torre, infatti, sono quasi 7 milioni i visitatori che la raggiungono ogni anno:

  • Conserva un appartamento segreto: si trova sulla sua cima e un tempo era dell’architetto Gustave Eiffel, che lo costruì per condurre esperimenti e intrattenere visitatori illustri;
  • La Torre è sposata: la sua compagna è Erika Aya (ora Erika Eiffel), arciera professionista statunitense. La donna sostiene di aver provato un’attrazione immediata per questo monumento che è stata classificata da medici ed esperti come una forma di parafilia. Il matrimonio, ovviamente, non ha valore legale ma Erika è riuscita comunque a farsi cambiare il cognome in Eiffel;
  • È illuminata da 20 mila luci: un effetto ispirato ai flash delle macchine fotografiche e che illumina il monumento per 5 minuti ogni ora, dal tramonto all’una di notte;
  • Un tempo ospitava un ufficio postale: si trovava al primo piano, a 187 metri di altezza, ed era considerato il più piccolo ufficio postale parigino;
  • Ha molte repliche: se ne contano più di 30 in tutto il mondo. Alcune delle città che hanno una sua copia sono Las Vegas, Tokyo, Praga, Brisbane, Tennessee, Sofia e Hangzhou;
  • Le medaglie olimpiche contengono materiale della Torre: per le Olimpiadi e le Paralimpiadi del 2024, si è deciso di impreziosire le medaglie destinate agli atleti con il ferro originale utilizzato per la sua costruzione;
  • È possibile mangiare sulla Torre: al primo piano del monumento è sito un ristorante che accoglie gli ospiti in un ambiente contemporaneo, elegante e con enormi vetrate che permettono di contemplare la città, la Senna, il Trocadéro e la stessa Tour Eiffel da un punto di vista davvero emozionante.

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Direzione Santorini: cosa mettere in valigia

Prenotato il viaggio? Prenotato anche l’albergo? Adesso non resta solo che pensare a cosa mettere in valigia per una vacanza direzione Santorini, in Grecia.

Questa stupenda isola è conosciuta in tutto il mondo per le sue bianche case tradizionali con i tetti blu, le sue vie acciottolate e, soprattutto, i suoi invidiabili panorami ed il suo tramonto unico, la cui luce riflette su case e piscine che si affacciano sul mare.

Queste sue caratteristiche ed il suo clima mite tutto l’anno e caratterizzato da pochissime piogge, rendono Santorini una meta del Mar Mediterraneo assolutamente da non perdere. Per visitare nel migliore dei modi l’isola e vivere al meglio e con serenità la vacanza, bisogna portare con sé in valigia tutto l’occorrente. Ecco cosa non può mancare.

Cosa mettere in valigia per un viaggio direzione Santorini?

Per chiunque voglia partire alla scoperta di Santorini, il primo consiglio utile che si può dare è quello di inserire in valigia vestiti leggeri ed estivi. Le temperature, infatti, soprattutto durante i periodi estivi, possono salire al di sopra dei 30 gradi e ciò potrebbe portare ad alcuni disagi nel caso in cui non ci si vesta nel migliore dei modi. Quindi si parla, per le donne, di shorts, t-shirts, gonne leggere, vestiti comodi e leggeri, oppure per gli uomini, t-shirts, pantaloni corti e leggeri e polo. Chiaramente non devono mancare i costumi da bagno, per godere dell’acqua turchese che bagna le coste dell’isola. Da non dimenticare vestiti eleganti o camicie, da poter utilizzare soprattutto durante serate ed eventi speciali sull’isola.

Come i vestiti, anche le calzature devono avere queste “caratteristiche estive”. Non possono mancare, quindi, delle scarpe comode e leggere per visitare l’isola di Santorini e scoprire tutte le sue attrazioni storiche e naturali, e dei sandali o ciabatte per le giornate di relax al mare o a bordo piscina.

Non va dimenticato che l’isola dell’Egeo, grazie alla sua natura vulcanica, è ricca di sentieri che portano sulle cime più alte per godere di panorami mozzafiato, a 360 gradi. Ecco perché nella valigia per il prossimo viaggio a Santorini non dovrebbero mancare anche indumenti sportivi, buoni alleati per gli amanti di escursioni e trekking, che decideranno di scoprire questo lato più selvaggio dell’isola.

Nonostante l’isola di Santorini sia una località decisamente calda e dalle temperature elevate, può capitare che i più freddolosi patiscano un po’ il fresco della sera. Infatti, quando soffia il vento marino, conosciuto dai locali con il nome di meltemi, è sempre bene avere in valigia una giacca o felpa leggera, oltre che un paio di pantaloni lunghi. Questi indumenti saranno a maggior ragione utili in caso di tour isolano su un motorino, il mezzo più utilizzato per spostarsi sull’isola greca.

Non bisogna dimenticarsi, poi, degli accessori personali. Il consiglio che si può dare è sicuramente quello di organizzare la valigia attraverso l’utilizzo di organizers, ovvero utili contenitori richiudibili con zip, nei quali suddividere indumenti ed accessori, e che aiutano a mantenere in ordine tutto il necessario.

Valigia con indumenti e accessori organizzati in organizer diversi, per tenere in ordine il contenuto

Fonte: iStock

Valigia con indumenti e accessori organizzati in organizer diversi

Quindi, per quanto riguarda gli accessori, non possono mancare per un viaggio destinazione Santorini due categorie:

  • Accessori personali: si tratta di quegli accessori per la cura della persona, ad esempio, come creme idratanti e creme solari, utili durante e dopo una giornata in spiaggia, ma anche spazzole o prodotti per la cura dei capelli, ed eventuali farmaci di cui si potrebbe aver bisogno quotidianamente;
  • Accessori high-tech: questi sono accessori diventati ormai di vitale importanza per un viaggiatore. Si parla di cavi vari per la ricarica dei cellulari, ma anche di fotocamere, pc portatili e cuffie. Inoltre, non può mai mancare un adattatore per la presa elettrica, che può essere molto comodo in svariate situazioni.

L’isola di Santorini è un tesoro del Mediterraneo, che si va ad aggiungere ad altre isole bellissime e, a volte, anche poco conosciute della Grecia, che rappresentano per questo Paese un’attrazione naturale senza eguali. Preparare, pertanto, la valigia direzione Santorini vuol dire partire con il piede giusto per godersi questi fantastici paesaggi plasmati dall’attività vulcanica.

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La bellissima isola di Santorini potrebbe diventare a numero chiuso

Non è ormai l’unico caso, anzi, di sovraffollamento e di overtourism si parla sempre di più. Di recente abbiamo anche visto un caso tutto italiano, con Venezia che dopo il ticket di ingresso sta già pensando al sovrapprezzo per i crocieristi.

Non serve andare molto lontano: anche nella vicina Grecia, sulla spettacolare e ambita isola di Santorini, il turismo di massa sta causando non pochi disagi e le amministrazioni pensano già al cosiddetto “numero chiuso”. Vediamo di che si tratta.

Santorini da visitare, ma con moderazione

Tra le cupole blu delle bianchissime case e costruzioni di Santorini ogni anno, soprattutto in alta stagione, passeggiano milioni di turisti desiderosi di visitare la bella isola greca. Eppure, se immaginate di scattare il selfie perfetto per Instagram o la foto al tramonto dove ci siete solo voi e la vostra metà con Oia sullo sfondo, forse vi sbagliate: arrivare a Santorini non è proprio come ve lo aspettate, perché le strade dell’isola sono talmente ricolme di visitatori che si può pienamente parlare, ad oggi, del fenomeno dell’overtourism.

Santorini, Oia, turisti

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Gruppo di turisti a Oia

L’overtourism è infatti quella condizione in cui una destinazione turistica è sovraffollata da un numero eccessivo di visitatori, al punto da arrecare danni all’ambiente, alla cultura locale e alla qualità della vita dei residenti. L’overtourism si verifica quando il flusso turistico supera la capacità di carico sostenibile di una determinata area, portando a congestione, inquinamento, deterioramento delle risorse naturali, aumento dei prezzi immobiliari e impatti negativi sul luogo.

Per affrontare l’overtourism, è importante adottare strategie di gestione del turismo sostenibile ed è proprio in questa direzione che la Grecia sta pensando di muoversi per Santorini.

“Rispetto. È la tua vacanza… ma è casa nostra”: questo è uno dei cartelli che si incontrano tra gli affascinanti e caratteristici vicoli dell’isola di Santorini. Lo scorso anno la Grecia ha segnato il record di ben 32,7 milioni di visitatori e Santorini ha preso parte a questo numero con 3,4 milioni di turisti. Se pensate che la popolazione locale è di appena 15.500 persone, capirete subito che l’overtourism qui è tra i più alti al mondo.

Nikos Zorzos, sindaco di Santorini, ha dichiarato che porre dei limiti all’ingresso dei turisti sull’isola è ormai praticamente un obbligo: “chiedo che non siano autorizzati letti aggiuntivi (…), né nei grandi alberghi, né per l’affitto su Airbnb”. Mentre ad oggi circa il 20% di Santorini è superficie edificata, il sindaco si dice anche preoccupato dal dovere di preservare un territorio che plasmato dall’attività vulcanica del passato è a oggi uno dei più spettacolari e unici al mondo.

Nel mirino anche le crociere su Santorini

Lo scorso anno, secondo un report della Hellenic Ports Association, le navi da crociera che hanno attraccato al porto di Santorini sono state ben 800, con un conteggio di circa 1,3 milioni di turisti che hanno messo piede sull’isola. Anche a seguito di questi importanti – e allarmanti – dati, la ministra del Turismo, Olga Kefaloyanni, ha dichiarato all’agenzia di stampa France Presse di dover stabilire delle quote per impedire a un’isola come Santorini di vedere arrivare ogni giorno fino a cinque navi da crociera nello stesso momento.

La capacità per l’isola che si è stimata, grazie alle autorità locali, per il prossimo anno è invece di 8.000 crocieristi al giorno, idea sostenuta anche dal presidente dell’Associazione degli albergatori di Santorini, Antonis Pagonis. Un fenomeno incontrollato e in parte squilibrato, come evidenzia Pagonis: “non è possibile che lunedì ci siano dai 20.000 ai 25.000 turisti delle navi da crociera e il giorno dopo nessuno”.

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Scozia: alla scoperta di 5 luoghi misteriosi

La Scozia è terra di paesaggi mozzafiato; una nazione ricca di cultura e tradizioni uniche. Con le sue antiche leggende, castelli infestati e luoghi enigmatici, questo paese  nell’estremità settentrionale della Gran Bretagna è un paradiso per chi ama il mistero e l’avventura. I miti dei clan (che derivano dalle tribù, gruppi composti per lo più da individui legati al capo da legami di sangue), le danze tradizionali, il suono delle cornamuse e la cultura gaelica contribuiscono a creare un’atmosfera magica che cattura l’immaginazione di ogni visitatore.

Alcuni luoghi sono l’emblema e l’essenza di tutto questo: scopriamo 5 luoghi misteriosi che raccontano la storia più enigmatica di questa affascinante terra.

I Crannog della New Stone Age

I Crannog sono antiche abitazioni costruite su laghi e fiumi, tipiche della Scozia preistorica, e uno dei più noti si trova nel Loch Tay, nella regione del Perthshire. Queste strutture risalenti alla New Stone Age sono avvolte nel mistero riguardo alla loro funzione e costruzione. Usati forse come abitazioni difensive, ritiri cerimoniali o semplicemente case, i Crannog sono testimoni silenziosi di una civiltà antica che ancora suscita curiosità e fascino. Lo Scottish Crannog Centre si trova sulle rive del Loch Tay, vicino al villaggio di Kenmore: questo museo vivente offre ai visitatori l’opportunità di esplorare una ricostruzione autentica di un crannog dell’età del ferro e di scoprire di più sulla vita e le tecniche costruttive delle persone che vivevano in queste strutture antiche. Per arrivarci, basta seguire le indicazioni per Kenmore dal villaggio di Aberfeldy o Crieff, entrambi facilmente raggiungibili in auto da Perth. Una volta a Kenmore, ci sono segnalazioni chiare che ti guidano verso il centro.

La Valle di Glencoe

La valle di Glencoe, situata nelle Highlands scozzesi, vicino al villaggio omonimo, è nota per la sua bellezza selvaggia e per la tragica storia del Massacro di Glencoe del 1692, dove molti membri del Clan MacDonald furono uccisi dai soldati governativi. La valle è spesso descritta come uno dei luoghi più spettrali della Scozia, con un’atmosfera che sembra sospesa nel tempo. Si dice che le anime dei MacDonald uccisi vaghino ancora nella valle, e molte persone hanno riportato avvistamenti di figure spettrali e suoni inspiegabili. In generale, Glencoe è un paradiso per gli escursionisti e sono diversi i sentieri che includono il Lost Valley (Coire Gabhail), il Devil’s Staircase e le Three Sisters (verificare di avere l’equipaggiamento adeguato e le condizioni meteorologiche prima di partire). Ancora, il Centro Visitatori di Glencoe, gestito dal National Trust for Scotland, offre mostre informative sulla geologia, la flora, la fauna e la storia umana della valle. È un buon punto di partenza per comprendere meglio l’area. La Valle di Glencoe è facilmente raggiungibile in auto. La A82 è la strada principale che attraversa Glencoe, collegando Glasgow e Fort William e, partendo da Glasgow, il viaggio dura circa 2 ore e mezza. Diverse compagnie di autobus offrono servizi regolari verso Glencoe da Glasgow, Fort William e altre città vicine; in alternativa si può prendere un treno per Fort William (la linea ferroviaria West Highland offre un viaggio panoramico spettacolare!) e poi un autobus o un taxi fino a Glencoe.

Skaill House

Skaill House, situata sulle isole Orcadi vicino al sito neolitico di Skara Brae, è una dimora storica risalente al XVII secolo e nota per le sue leggende di fantasmi e apparizioni spettrali. Costruita vicino a Skara Brae, offre un intrigante connubio di storia antica e leggende moderne. Tra i racconti più noti, ci sono quelli di una misteriosa dama in grigio che si dice vaghi per le stanze della casa e di rumori inspiegabili che disturbano i visitatori. Skaill House è aperta ai visitatori durante la stagione turistica, generalmente da aprile a ottobre con visite guidate che esplorano la storia della casa e le leggende spettrali che la circondano. Arrivarci non è immediato: si può prendere un traghetto da John O’Groats, Scrabster o Gills Bay; oppure con un volo diretto per l’aeroporto di Kirkwall. Poi da Kirkwall o Stromness, bisogna guidare seguendo le indicazioni per Skara Brae, che si trova accanto a Skaill House, o prendere un autobus locale.

Il Castello di Edimburgo

Il Castello di Edimburgo domina la skyline della capitale scozzese dalla sua posizione strategica sulla Castle Rock. Avvolto da numerose leggende di fantasmi, il castello è stato teatro di avvistamenti di figure spettrali, come il suonatore di tamburo senza testa che si dice annunciare cattivi presagi. Inoltre, la prigione del castello è nota per essere infestata dai fantasmi dei prigionieri che vi morirono in condizioni terribili. Partecipare a una delle visite guidate del castello è il modo migliore per scoprire le storie più inquietanti e immergersi nell’atmosfera misteriosa di uno dei luoghi più iconici della Scozia.

Castello di Edimburgo

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Castello di Edimburgo

La Cappella di Rosslyn

La Cappella di Rosslyn, situata nel villaggio di Roslin a pochi chilometri a sud di Edimburgo, è famosa per le sue intricate sculture e per i misteri che la circondano. Tra le leggende più affascinanti ci sono quelle sui Cavalieri Templari e il Santo Graal. La cappella è ricca di simboli enigmatici che hanno alimentato numerose teorie del complotto e ipotesi sulla sua vera funzione. La sua architettura e le sue decorazioni, come il celebre “Apprendista Pilastro”, continuano a suscitare interrogativi e ad attrarre studiosi e curiosi da tutto il mondo. La Cappella di Rosslyn si trova a circa 12 km a sud di Edimburgo e ci si può arrivare in auto, autobus o taxi. La cappella è aperta tutto l’anno, ma gli orari possono variare stagionalmente, quindi è meglio controllare il sito web ufficiale per gli orari aggiornati e prenotare in anticipo una visita guidata o il solo ingesso con audio guida  in loco.

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Etna, tutte le leggende sul vulcano siciliano

L’Etna è un famoso complesso vulcanico siciliano ancora attivo, noto anche come Mongibello. Questo vulcano si trova sulla costa orientale dell’isola della Sicilia ed è uno dei vulcani più attivi del mondo, con un’altezza che supera addirittura i 3300 metri, che lo rende anche il più alto di tutto il continente europeo.

L’Etna, infatti, domina sulla vallata e sul golfo di Catania ed è visibile anche dalla città di Reggio Calabria e dai monti delle Madonie, che si trovano nella parte settentrionale della Sicilia. Il vulcano ha caratterizzato molto il paesaggio circostante, a causa del suo fuoco e della sua lava che hanno modificato continuamente il paesaggio, anche negli ultimi anni, creando non poche preoccupazioni nella popolazione vicina.

Le sue eruzioni, spesso spettacolari, hanno catturato l’immaginazione di molte persone, sin dai tempi antichi, e ciò ha portato alla nascita di numerose leggende legate alla sua grandezza ed alla sua enorme potenza. Tutto ciò ha reso l’Etna un simbolo culturale e mitologico conosciuto in tutto il mondo.

Ma quali sono le leggende legate al vulcano siciliano? Ce ne sono diverse: di epoca greca e romana, ma anche legate alla religione cristiana e alle tradizioni popolari siciliane.

La mitologia greca e l’Etna

Il dio del fuoco Efesto e la sua fucina

Una delle leggende più antiche legate all’Etna deriva dalla mitologia greca e riguarda storie legate al dio del fuoco e della metallurgia Efesto. Secondo questa leggenda, Efesto era noto per la sua abilità nel creare armi ed armature per gli dei dell’Olimpo e, secondo i greci, si diceva che la lava ed il fuoco che scaturivano, appunto, dall’Etna fossero una conseguenza dell’incessante lavoro di questo deo dell’Olimpo antico e della sua fucina sotterranea.

Tifone, il gigante ribelle a cento teste

Sempre nell’antica Grecia, si racconta di questo mostruoso gigante, dotato di cento teste di drago, chiamato Tifone. Questo essere, secondo questa leggende, venne sconfitto da Zeus ed imprigionato sotto il vulcano Etna. Proprio per questo, a causa di continui tentativi di liberarsi dalla prigione sotterranea, Tifone causò continui terremoti ed eruzioni vulcaniche.

Vista dalla città di Taormina dell'Etna innevato, con in primo piano le antiche rovine risalenti all'epoca degli Antichi Greci

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Vista dell’Etna dalle rovine greche della città di Taormina

Le leggende degli antichi romani

Anche in epoca romana nacquero delle leggende sul vulcano siciliano Etna, storie che non si discostano molto dalle loro versioni greche.

Encelado, uno dei titani ribelli sepolto sotto l’Etna

Una di queste leggende dell’epoca romana riguarda Encelado, ovvero uno dei titani che si ribellò contro gli dei dell’Olimpo. Un essere spaventoso, che possedeva mani enormi, una barba folta ed incolta, come pure le sopracciglia, e che al posto delle gambe aveva due squamose code di serpente. Questo spaventoso essere, dopo aver subito una sconfitta da Zeus, venne sepolto sotto l’Etna. I Romani credevano che i movimenti e le eruzioni del vulcano fossero causati dai tentativi di Encelado di liberarsi, come i greci pensavano che Tifone fosse la causa degli stessi avvenimenti.

La fucina di Vulcano e dei suoi ciclopi

Per il popolo romano, il vulcano siciliano era anche considerato come la fucina di Vulcano, considerato, come Efesto, il dio del fuoco. Come per i greci, anche in questo caso le eruzioni vulcaniche erano viste come il fumo e le scintille provenienti dalla fucina divina, dove Vulcano ed i ciclopi, ovvero i suoi aiutanti, forgiavano le armi sacre per gli dei.

Le leggende cristiane del Mongibello

Sono altre e diverse le leggende, invece, che provengono dal mondo cristiano. Infatti, con l’avvento del Cristianesimo, le leggende sul vulcano siciliano si trasformarono ed alle stesse vennero aggiunti elementi riconducenti alla religione.

La patrona della città di Catania: Sant’Agata

Una delle leggende più conosciute sarebbe quella legata a Sant’Agata, che è la patrona della città di Catania, che sorge proprio alle pendici dell’Etna. Si racconta che in passato ci fu un’eruzione molto violenta, che portò i cittadini catanesi a muoversi in massa verso il vulcano portando in processione il sacro velo di Sant’Agata, per chiedere ed implorando un suo intervento per fermare l’imminente catastrofe. Dopo questo gesto, l’eruzione si fermò, salvando così la vita alla popolazione siciliana e alla città di Catania. Da allora, la patrona Sant’Agata viene venerata come protettrice contro le eruzioni vulcaniche dell’Etna.

San Giorgio contro il drago Tifone

Quest’altra leggenda, invece, riporta all’antica Grecia. Si tratta nuovamente di Tifone, il dio ribelle che si mostrò ostile al volere degli dei grechi. Infatti, secondo il racconto di quest’epoca, San Giorgio avrebbe sconfitto un drago, spesso identificato con il nome di Tifone, che tentò di scappare alla prigionia sotto l’Etna, scatenando le eruzioni del vulcano e mettendo in pericolo la popolazione circostante.

Eruzione vulcanica dell'Etna, durante la quale è visibile anche la lava che fuoriesce dal cratere

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Eruzione dell’Etna, Sicilia

Le leggende popolari siciliane e dei popoli del nord

Nel corso dei secoli, storie e leggende relative a questo vulcano siciliano, hanno subito delle modifiche, con interferenze religiose e culturali. Sono nate sia leggende del popolo siciliano, ma anche da popolazioni del nord Europa.

La montagna e la luna e la sposa dell’Etna

La prima leggenda di stampo popolare siciliana, se così si può definire, è una delle più affascinanti. In questa leggenda si racconta come l’Etna fosse innamorato della luna e che ogni notte cercasse di raggiungerla, sfruttando il suo fuoco e le sue fiamme. Allora, la luna, commossa dall’amore della montagna, ovvero l’Etna, brillava sempre più luminosa, creando così uno spettacolo unico.

Questa leggenda riflette il fascino romantico che l’Etna riesce ad esercitare sugli abitanti della regione. Proprio da qui nasce un’altra leggenda popolare, ovvero la storia di una giovane donna, promessa sposa di un uomo considerato malvagio, la quale preferì gettarsi nell’Etna piuttosto che sposarlo. Da quel giorno, ogni volta che il vulcano siciliano erutta, si dice che ad uscire dal cratere siano le lacrime di questa sposa infelice.

Il mondo dei morti e la Regina Elisabetta I

Infine, una leggenda proveniente dai territori del Nord Europa e che riguarda un personaggio molto famoso della storia inglese: la Regina Elisabetta I. Questa leggenda, infatti, racconta che l’anima errante della Regina riposi nell’Etna, che era riconosciuto anche come il mondo dei morti, a causa di un patto che essa fece con il diavolo, in cambio del trono d’Inghilterra.

Come si è visto, l’Etna è ed è stato fonte inesauribile di leggende popolari e che hanno accompagnato le diverse popolazioni che hanno abitato la Sicilia. Queste leggende arricchiscono la cultura e la storia della Sicilia, ed aprono una finestra sul come gli esseri umani cerchino di comprendere, in qualsiasi modo, la forza di questo vulcano siciliano, il più attivo del pianeta terra.

Allo stesso tempo, queste leggende ne arricchiscono anche il fascino. Per chi visita l’Etna, il fatto di conoscere queste leggende, renderà l’esperienza ancora più profonda e significativa, ammirando probabilmente con occhi diversi una delle più belle meraviglie naturali della regione Sicilia e di tutto il territorio italiano.

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Cosa vedere a Zugo, borgo svizzero del piccolo cantone

Amanti dei tramonti e dei borghi medievali, Zugo è la destinazione perfetta per voi. Non c’è abitante di questa città del cantone svizzero che si perde lo spettacolo di colori offerto dal sole quando tramonta sul lago davanti al monte Pilatus. Il tramonto sarà il finale perfetto della vostra giornata trascorsa alla scoperta di questa cittadina dal fascino elegante che mixa perfettamente architetture classiche e moderne. Perdetevi tra i vicoli stretti del suo centro storico, passeggiate sul lungolago o concedetevi un momento di relax in uno dei tanti café.

Anche l’offerta artistica e naturale di Zugo (Zug) non delude: ci sono i monumenti medievali che riflettono il suo passato nobile, come l’antica polveriera, ciò che resta delle possenti mura difensive, e la chiesa di Sant’Osvaldo, testimonianza dell’affetto degli abitanti della città nei confronti del patrono. Non mancano le architetture moderne e i favolosi giochi di luce della stazione ferroviaria, per non parlare delle bellezze naturali racchiuse non solo nel lago, ma anche dentro grotte e sulle vette delle montagne circostanti. Ecco cosa vedere a Zugo, capoluogo del piccolo cantone omonimo, distante soli 20 minuti da Zurigo.

Il centro storico di Zugo

Fondata all’inizio del XIII secolo Zugo, oltre a rappresentare una delle mete turisticamente più importanti della Svizzera, è nota anche per essere una delle città con la tassazione più bassa di tutto il pianeta e per questo sede di tantissime società. Sono loro a conferirle un carattere internazionale che convive armoniosamente con le sue origini medievali, strettamente collegate con il suo simbolo più importante: lo Zytturm, la Torre dell’Orologio.

Oggi, con i suoi 52 metri, sovrasta l’intera città, anche se la sua storia è cominciata in modo diverso. La parte inferiore nacque come semplice passaggio per il centro storico e bisognerà aspettare il 1557 per vederla innalzata e completata fino a raggiungere la sua forma attuale con i bovindi e con il ripido tetto a padiglione. L’orologio, dal quale deriva il nome della torre (‘Zyt’ significa ‘ora’) invece, fu montato nel 1574. La parte più interessante resta l’orologio astronomico, suddiviso in quattro quadranti indicanti ciascuno la settimana, le fasi lunari, il mese e l’anno bisestile. Ogni giorno della settimana è scandita dalla figura della divinità di riferimento.

Altro monumento imperdibile del centro storico è il Municipio, edificato tra il 1505 e il 1509 in stile tardo gotico. In passato, il palazzo ha ospitato un mercato coperto al piano terra, mentre il primo e il secondo piano furono adattati per ospitare le riunioni del consiglio e quelle di corte. La sala più bella resta quella gotica situata al piano superiore, rivestita di pannelli arricchiti con lavori d’intaglio e diversi motivi provenienti dal Vangelo, come quello che vede raffigurato Cristo davanti a Pilato.

Merita una visita anche la chiesa di Sant’Osvaldo, capolavoro architettonico del XVI secolo. Sebbene gli elementi originali dell’antica chiesa siano pochi, ad affascinare sono soprattutto i bellissimi portali e le sculture, mentre la pittura di maggior pregio è il Giudizio Universale di Melchior Paul von Deschwanden risalente al 1866. La chiesa testimonia l’affetto della città e dei suoi abitanti nei confronti del santo, immutato nel corso dei secoli. Deliziosa anche la Polveriera dove, da molti anni, la società ornitologica della città, fondata nel 1878, si prende cura della colonia di rondini maggiori che vive al suo interno.

Zugo centro storico

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Il centro storico di Zugo illuminato la sera

Le tappe per gli amanti dell’arte

Il fascino medievale incontra quello moderno e lo fa attraverso l’arte. Zugo ospita un interessante museo delle belle arti, il Kunsthaus Zug, suddiviso in diverse aree tematiche che vanno dal modernismo classico a quello contemporaneo. A causa dello spazio limitato, le collezioni non vengono esposte in modo permanente, ma in mostre temporanee tematiche. Tra le più belle possedute dal museo citiamo quella dedicata al Modernismo Viennese in Europa al di fuori dell’Austria che vanta opere di Klimt, Gerstl, Hoffmann, Kokoschka, Schiele e Wotruba. Da quattro a cinque progetti all’anno, invece, sono dedicati all’arte contemporanea e del XX secolo includendo gli spazi pubblici circostanti.

Un altro monumento dedicato all’arte contemporanea di Zugo, situato proprio alle porte della città ricoprendo il ruolo di perfetto biglietto da visita, è la stazione ferroviaria. A realizzarla fu l’architetto Klaus Hornberger e grazie a un passaggio pedonale ben strutturato collega diversi rioni cittadini. La caratteristica che l’ha resa famosa e l’ha trasformata in punto di attrazione turistica è la magnifica installazione di luci creata dall’americano James Turrell e che potete ammirare tutti i giorni all’imbrunire.

Le bellezze naturali di Zugo

Tra le attività più amate per ammirare le bellezze naturali di Zugo c’è sicuramente l’escursione sul monte Zugerberg, alto 1093 metri e meta perfetta in ogni stagione. Troverete un’ampia scelta di sentieri adatti a tutti i livelli di trekking, alcuni possono essere percorsi anche con i passeggini diventando un’occasione unica per trascorrere una giornata all’aria aperta con tutta la famiglia. Dalla stazione di Zugo vi basterà prenderà il bus con direzione Zugerberg Bahn.

Un altro trekking unisce la natura con uno dei vanti della città: le ciliegie. Zugo, infatti, è famosa per essere la città delle ciliegie e, oltre ad allestire un mercato dedicato a questa frutta nei mesi tra giugno e luglio, è presente anche un sentiero escursionistico a tema che attraversa i campi con gli alberi di ciliegio e che offre viste panoramiche sul lago e sulla città.

Vicino a Zugo, invece, nel Lorzetobel, le gocce non solo hanno scavato la pietra, ma hanno anche plasmato nuove forme: qui potrete visitare le Höllgrotten per scoprire un mondo magico fatto di stalattiti e stalagmiti antiche di oltre 3.000 anni.

Lago di Zugo

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Vista sulle montagne e sul lago di Zugo