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Come arrivare dall’aeroporto di Heraklion a Rethymno

Se da una vacanza in Grecia vi aspettate spiagge bellissime, borghi suggestivi e antichi tesori, sicuramente state organizzando un viaggio nella splendida isola di Creta. È qui che nasce la civiltà minoica, e con essa la prima società avanzata d’Europa, ed è sempre qui che i viaggiatori approdano per cercare atmosfere uniche e magiche tra mare, cultura e tante attività all’aperto.

In questo articolo vi aiutiamo a pianificare la parte iniziale del vostro viaggio, dall’atterraggio allo spostamento verso una delle città principali: Rethymno.

L’aeroporto interazione di Heraklion

Quello di Heraklion (Candia, in italiano) è il principale aeroporto di Creta, la più grande delle isole elleniche e tra le più visitate dai turisti. Si tratta di un grande aeroporto internazionale, il più trafficato del paese dopo quello di Atene. Da qui è possibile raggiungere alcune delle località più belle come Rethymno, con la sua fortezza veneziana risalente al XV secolo, il suo grazioso lungomare dove provare le specialità tipiche e il centro storico particolare e caratteristico.

Per raggiungere la città di Rethymno dall’aeroporto di Heraklionpotrete usufruire di diverse soluzioni: taxi, auto con conducente, autobus, navette private e shuttle che collegano l’aeroporto a numerosi hotel, bed & breakfast e ostelli.

Autobus KTEL

Il modo più economico per arrivare dall’aeroporto di Heraklion a Rethymno è l’autobus della compagnia KTEL. Non esiste una linea diretta tra l’aeroporto e la città, quindi dovrete prima arrivare alla fermata dei bus adiacente il porto di Heraklion e da qui prendere la coincidenza con Rethymno. Il biglietto costa intorno agli 8 euro a tratta e può essere acquistato sia in aeroporto che direttamente sull’autobus. La prima corsa parte alle 5.30, mentre l’ultima è alle 21.30 e la tratta dura 90 minuti. Consigliamo di verificare gli orari sul sito ufficiale perché potrebbero esserci cambiamenti in base alla stagione e di avere con voi dei contanti, soprattutto se deciderete di acquistare il biglietto direttamente dall’autista.

Trovare la fermata dei mezzi pubblici all’aeroporto di Heraklion è semplice perché situata appena fuori dall’aeroporto, sulla strada principale alla vostra sinistra. Basta uscire dall’uscita dell’edificio degli arrivi e vedrete la strada principale davanti a voi. Gli autobus dall’aeroporto di Heraklion al terminal KTEL di Heraklion e viceversa partono ogni 10 minuti e il tragitto dura circa 20 minuti.

Transfer privati condivisi e taxi

Se preferite un viaggio più comodo e veloce, potete optare per i transfer privati condivisi, che partono direttamente all’aeroporto di Heraklion e raggiungono Rethymno in un’ora circa. I costi delle vetture oscillano tra i 100-120 euro per quelle più piccole con 4 posti, fino agli oltre 2oo euro per quelle più grandi fino a 8 posti. Per spostarsi tra le due località di Creta, ovviamente, si può anche prendere un taxi. Il prezzo è sui 100-120 euro totali e per usufruirne sarà sufficiente scegliere un taxi nei pressi dell’aeroporto.

Auto a noleggio

Se preferite essere autonomi e prevedete di scoprire l’isola in totale libertà e flessibilità, la soluzione ideale è noleggiare un’auto sia online che all’aeroporto. Da qui, per raggiungere la città di Rethymno, vi basterà dirigervi in direzione nord-est e imboccare l’autostrada E75. Continuate sull’E75 per circa 80 chilometri fino all’uscita per Rethymno. Il viaggio dura in genere circa un’ora a seconda del traffico. Mentre guidate lungo l’autostrada, non dimenticate di ammirare gli splendidi paesaggi e di godere della vista panoramica sulla costa nord di Creta.

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Le migliori piscine all’aperto di Roma

Per chi decide di passare l’estate in città, passare una giornata in piscina può essere la soluzione giusta per combattere il caldo estremo o per passare una giornata rilassante. Soprattutto a Roma, dove le temperature elevate sono molto frequenti durante l’estate. Nella capitale italiana esistono numerosi impianti acquatici all’aperto, ideali sia per nuotatori provetti, sia per chi è alla ricerca di un luogo rilassante. Ecco una lista delle 10 piscine all’aperto più belle di Roma.

Il Club Lanciani

Il Club Lanciani di Roma è un centro fitness specializzato, situato nella zona nord di Roma, a Pietralata. In questo centro si trova una piscina all’aperto, semi-olimpionica. L’ingresso ha prezzi variabili: passa dai 13,50€ per gli adulti e 8€ per i bambini durante la settimana, ai rispettivi 18€ e 10€ del fine settimana, incluso l’utilizzo di ombrelloni. Oltre alla piscina, al Club Lanciani è possibile trovare una vasta gamma di attrezzature per il fitness ed i corsi di gruppo. Caratteristiche che rendono questo luogo ideale per chi desidera mantenersi in forma nella Capitale durante il periodo estivo.

La piscina del New Green Hill

Per chi è alla ricerca di una soluzione ideale per scappare dal caos cittadino di Roma, la piscina New Green Hill è la scelta giusta. Si trova a Nord della città, nei pressi del quartiere Tufello. Si tratta di un centro sportivo presso il quale è possibile passare la giornata godendo del fresco della piscina estiva, ma anche praticare diversi sport, come tennis, arti marziali e triathlon, mentre per i più piccoli c’è la possibilità di seguire i centri estivi. Il prezzo di ingresso, per l’intera giornata, è di 20€ compreso di ombrello, 15€ senza ombrellone, 6€ per i bambini dai 4 a 10 anni e gratis per i più piccolini. La struttura è particolarmente apprezzata per la sua atmosfera accogliente e familiare.

Il Circolo Valentini, nel cuore della Riserva Naturale della Marcigliana

Il Circolo Valentini, nato nel 1982 a Roma, permette di passare una giornata e nuotare nella piscina immersi nella natura della Riserva Naturale della Marcigliana. È una soluzione più lontana dal centro cittadino rispetto le strutture precedenti, ma dà la possibilità ai visitatori di staccare dal caos cittadino della Capitale. È possibile giocare a tennis in questo circolo, ma anche a padel oppure allenarsi in palestra. Inoltre, è presente un ristorante/pizzeria.

Il prezzo di ingresso varia dai 13€ dei giorni feriali, fino ai 20€ dei giorni festivi, per l’intera giornata.

La piscina olimpionica dell’EUR: Piscina delle Rose

Al Club Piscina delle Rose è possibile nuotare in una piscina olimpionica a cielo aperto. Si trova nel quartiere dell’EUR di Roma, nei pressi del lago omonimo del quartiere. Si tratta di una piscina lunga 50 metri, ideale per gli amanti della disciplina. Questo centro è noto per la qualità dei servizi offerti, compresi un bar ed un’area ristoro al suo interno.

Parco del Foro Italico

Il famoso Parco del Foro Italico ospita una delle piscine più conosciute e storiche di Roma. Si trova nelle vicinanze dello Stadio Olimpico di Roma ed è parte di un complesso sportivo dall’importanza storica e culturale riconosciuta anche dal punto internazionale. Qui è possibile nuotare in una vasca olimpionica, che ha visto allenarsi campioni internazionali.

Forum Sport Center, non solo piscine a cielo aperto

Il Forum Sport Center di Roma è uno dei centri sportivi più grandi della capitale. Venne costruito nel 1990 ed al suo interno ospita, oltre a cinque piscine, diverse palestre, indoor ed outdoor, ma anche campi da tennis, da padel e diversi altri sport, oltre che diversi corsi di gruppo. La piscina all’aperto è uno degli elementi principali di questo centro, con una lunghezza di 25 metri. Queste caratteristiche rendono il Forum Sport Center il luogo ideale per chi desidera combinare il nuoto con altre attività sportive.

Nella capitale è possibile trovare una vasta gamma di piscine all’aperto, per tutte le esigenza e per tutti i budget. Queste piscine possono trasformarsi nella soluzione ideale non solo per i cittadini romani alla ricerca di relax e riparo dalle calde temperature estive, ma anche per chi vuole rinfrescarsi dopo giornate intense alla scoperta della città di Roma.

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Come arrivare all’aeroporto di Alghero da Cagliari

Chi non sogna un viaggio in Sardegna? Con le sue spiagge bellissime, alcune considerate tra le più belle d’Italia e d’Europa, i suoi tesori archeologici e artistici e un’entroterra che a primo sguardo appare aspro, ma che racchiude un’ospitalità e un’accoglienza che riscalda il cuore. Non sempre, però, i collegamenti aerei sono semplici o economici, sia per chi è residente che per il viaggiatore alle prese con la pianificazione del suo itinerario. Se Cagliari vanta molti collegamenti con altre mete italiane e internazionali, anche Alghero offre diverse possibilità per spostarsi da e per l’isola.

Se è l’aeroporto di Alghero la vostra meta e Cagliari il vostro punto di partenza, questo è l’articolo che fa al caso vostro.

L’aeroporto di Alghero

Arrivare all’aeroporto di Alghero partendo da Cagliari non è complicato, basta conoscere le varie alternative e scegliere quella migliore in base alla circostanza. L’aeroporto di Alghero Fertilia, denominato Riviera del Corallo, è la terza base aerea della Sardegna per traffico passeggeri dopo quelle di Cagliari e Olbia Tempio. Inoltre è al ventunesimo posto in Italia, appena dietro l’aeroporto di Treviso.

L’aeroporto di Alghero dista 5 chilometri dal centro città di Fertilia e circa 10 chilometri da Alghero. Se dovete raggiungerlo da una di queste due località, vi basterà usufruire dei collegamenti pubblici locali gestiti dalla compagnia ARST. Le corse da e per l’aeroporto sono garantite con frequenza giornaliera e potete acquistare i biglietti o nella biglietteria d’Alghero in Via Catalogna o, per la direzione inversa, direttamente all’uscita degli arrivi dell’aeroporto, dove è disponibile il distributore automatico. Se avete bisogno di maggiori informazioni in relazione agli orari, vi rimandiamo al sito ufficiale dell’aeroporto. In alternativa, considerata la vicinanza, potete valutare di affidarvi a un taxi.

Come raggiungere l’aeroporto di Alghero da Cagliari

Per arrivare all’aeroporto di Alghero da Cagliari, invece, la situazione è diversa perché la tratta non è coperta dalla linea pubblica ARST (potete usufruire di questa linea se avete necessità di raggiungere il centro città di Alghero da Cagliari). Innanzitutto è necessario conoscere la distanza fra il punto di partenza e il punto d’arrivo, in modo tale da calcolare con precisione i tempi di viaggio. Il capoluogo di regione, infatti, dista quasi 250 chilometri dall’aerostazione algherese. Per questo motivo i mezzi di trasporto più utilizzati dai turisti per coprire questa tratta sono gli autobus. A occuparsene è l’azienda di trasporti Logudoro Tours, specializzata nel tragitto fra Cagliari e l’aeroporto di Alghero.

Le navette partono due volte al giorno da Cagliari (una alle 06.00 del mattino e l’altra alle 15.00) ed effettuano due fermate intermedie, una a Oristano e la seconda a Macomer. Per coprire tutto il percorso ci vogliono circa tre ore e trenta minuti, a seconda delle condizioni di viabilità. Per tutte le informazioni sugli orari e sul costo dei biglietti (i quali possono essere acquistati direttamente sull’autobus) è consigliato visitare il sito ufficiale della Logudoro Tours. Senza dubbio questo è il metodo più economico per raggiungere l’aerostazione di Alghero Fertilia partendo da Cagliari, tuttavia non è il più comodo, soprattutto se viaggiate con bambini.

In questo caso potete optare per noleggiare un’auto. Non essendo vincolati da orari potrete organizzare la partenza con più calma. Senza dimenticare che in macchina si risparmia almeno un’ora di tragitto rispetto all’autobus. Per raggiungere l’aeroporto di Alghero da Cagliari con l’auto bisogna percorrere la Statale 132 Carlo Felice in direzione Sassari; in seguito bisogna prendere l’uscita Alghero Aeroporto (si trova dopo due gallerie alle porte di Sassari) e percorrere la Statale 291 fino all’incrocio denominato dei due mari.

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Viaggio a Tunisi: i quartieri dove scegliere l’hotel

Tunisi è una città particolarmente affascinante per la sua storia, cultura, i contrasti di cui è ricca, per la tradizione che incontra la modernità. I suoi quartieri sono come pagine di un libro, ognuno ha la sua storia da leggere. Si passa dal centro pulsante della capitale del Paese, la Medina, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, a quartieri residenziali più moderni e lussuosi, come La Ville Nouvelle e Mutuelleville, ma non solo.

Dove dormire per scoprire Tunisi e le sue incredibili attrazioni

Città moderna, in piena espansione, ma anche antica e ricca di storia, Tunisi non smette di stupire e offre diverse ragioni per organizzare una visita. Scegliere dove dormire è essenziale per la gestione degli spostamenti e visitare più comodamente la città. La storia dei quartieri di questa interessante capitale è un esempio di come le diverse popolazioni transitate qui abbiano intrecciato le loro culture e si siano sovrapposte le une alle altre nel corso dei secoli. La Medina, con le sue strette viuzze e le sue case tradizionali, testimonia il passato arabo-islamico della città mentre la zona de La Ville Nouvelle, ad esempio, simboleggia l’apertura al mondo ed è una bella iniezione di modernità. Vai alla scoperta della capitale tunisina, della sua ricca e variegata storia, e non dimenticare di immergerti completamente nelle sue tradizioni e abitudini. Approfitta dei momenti di pausa per bere un gustoso tè alla menta, da sorseggiare a qualsiasi ora del giorno e offerto agli ospiti come segno di benvenuto e assaggia il couscous, ricetta base della cucina tunisina che permette mille variazioni diverse.

Tunisi Medina

Fonte: iStock

La particolarità della Medina di Tunisi

La Medina: un viaggio nel passato

Cuore storico di Tunisi, la Medina è davvero ben conservata e merita una visita approfondita alle sue strade, ai souk e ai suoi luoghi di cultura. Le sue origini risalgono all’epoca dei fenici poi, sotto il dominio romano, la città si espanse e divenne un importante porto commerciale e centro amministrativo. Il patrimonio archittetonico dell’area nei secoli è stato poi arricchito dalla presenza ottomana e quella francese più recente. Qui troverai hotel di diverso livello, riad e dar tradizionali. Scegliere di dormire nella Medina ti consentirà di muoverti agevolmente a piedi e di poter camminare alla scoperta di tutti gli affascinanti angoli dell’area Patrimonio dell’UNESCO. Passeggerai tra i suggestivi souk, i mercati tradizionali, con le loro volte che lasciano filtrare una luce soffusa, nettamente in contrasto con le brulicanti attività umane. Visita i negozi di tessuti, prova i profumi o ammira i gioielli d’argento artigianali esposti, indossa i vestiti di seta ricamati e non dimenticare di contrattare il prezzo dei tuoi acquisti. Tra un mercato e l’altro, lasciati conquistare dalla tranquillità sonnecchiosa dei vicoli vicini dai muri bianchi che restituiscono tutta la luce da cui vengono colpiti nelle lunghe e calde giornate di sole che caratterizzano Tunisi. Alla Medina avrai l’occasione di visitare diversi antichi edifici la cui funzione è cambiata nel tempo e oggi sono stati trasformati in musei, ristoranti o luoghi di cultura. Uno di quelli assolutamente da non perdere a Tunisi è il Museo del Bardo, il più importante al mondo per la collezione di mosaici che custodisce oltre ad un’eccezionale raccolta di reperti che raccontano la storia della Tunisia, dall’antica Cartagine all’epoca ottomana, per un incredibile viaggio nel tempo.

La Medina di Tunisi è tutt’oggi un luogo intriso di leggende e misteri che si intrecciano con la realtà. Ad esempio, si narra che la costruzione della Moschea al-Zaytuna sia stata ispirata dal sogno di un pastore che vide una luce brillante dove oggi sorge il luogo di culto, riferimento religioso e culturale per tutta la Tunisia. Le porte stesse della Medina hanno una storia ognuna, come quella del mare, punto d’accesso principale alla città per i mercanti e i viaggiatori in arrivo dalla costa. A proposito di mercanti: quelli che oggi sono i molti boutique hotel del centro di Tunisi, una volta erano dei foundouk, i depositi dove venivano stipate le merci. Secondo la leggenda, all’interno di questi spazi si nasconderebbero ancora diversi tesori, tra cui quelli dei pirati barbareschi che per secoli hanno terrorizzato i naviganti del Mediterraneo con i loro attacchi. Tunisi era la loro base principale e potrebbe non essere solo frutto di storie fantastiche immaginare che i risultati della loro caccia siano ancora nascosti alla Medina.

Tunisi souk

Fonte: iStock

A Tunisi puoi divertirti a contrattare il prezzo degli articoli nei souk

La Ville Nouvelle

Questo moderno quartiere, fuori dalla Medina, vanta edifici in stile Art Nouveau e Art Dèco, boutique alla moda in ampie strade sullo stile dei boulevard francesi e una vivace vita notturna. La Ville Nouvelle è la zona ideale per chi cerca un po’ di mondanità, bei ristoranti e la comodità di hotel di alto livello.

La Goulette

Se hai voglia di divertirti, la zona in cui scegliere l’hotel è questa. Il quartiere portuale di Tunisi è diventato molto trendy e alla moda, famoso per i numerosi ristoranti di pesce che si rifanno alle tradizioni culinare locali, italiane e maltesi.

La costa di Tunisi

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La costa mediterranea di Tunisi

Mutuelleville

Elegante quartiere residenziale dove potrai osservare le magnifiche ville coloniali con i loro giardini, e le sedi delle varie ambasciate. Si tratta di una zona molto tranquilla e adatta a chi visita Tunisi con i bambini, perchè gli hotel qui offrono davvero molte comodità. Certo, per arrivare per esempio alla Medina, bisogna considerare gli spostamenti, per lo più in taxi o tram.

Les Berges du Lac

Zona moderna e cosmopolita, è perfetta per chi cerca le comodità, centri commerciali fornitissimi e desidera dedicarsi a diverse attivà. Si trova infatti sulle rive del lago di Tunisi, in realtà una laguna dall’acqua poco profonda, fondamentale per lo sviluppo della città. Questo lago, tra il centro urbano e la costa del Mediterraneo, è di grande interesse naturalistico e habitat di molte specie animali, in particolare uccelli e pesci.

La Marsa

Se la tua visita a Tunisi prevede di trascorrere qualche giorno al mare, l’ideale è scegliere un hotel nella elegante e lussuosa località balneare di La Marsa, a poca distanza dal centro della capitale. Qui potrai prendere una bella abbronzatura in spiaggia e goderti l’ora dell’aperitivo nei locali del porto turistico.

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Direzione Santorini: cosa mettere in valigia

Prenotato il viaggio? Prenotato anche l’albergo? Adesso non resta solo che pensare a cosa mettere in valigia per una vacanza direzione Santorini, in Grecia.

Questa stupenda isola è conosciuta in tutto il mondo per le sue bianche case tradizionali con i tetti blu, le sue vie acciottolate e, soprattutto, i suoi invidiabili panorami ed il suo tramonto unico, la cui luce riflette su case e piscine che si affacciano sul mare.

Queste sue caratteristiche ed il suo clima mite tutto l’anno e caratterizzato da pochissime piogge, rendono Santorini una meta del Mar Mediterraneo assolutamente da non perdere. Per visitare nel migliore dei modi l’isola e vivere al meglio e con serenità la vacanza, bisogna portare con sé in valigia tutto l’occorrente. Ecco cosa non può mancare.

Cosa mettere in valigia per un viaggio direzione Santorini?

Per chiunque voglia partire alla scoperta di Santorini, il primo consiglio utile che si può dare è quello di inserire in valigia vestiti leggeri ed estivi. Le temperature, infatti, soprattutto durante i periodi estivi, possono salire al di sopra dei 30 gradi e ciò potrebbe portare ad alcuni disagi nel caso in cui non ci si vesta nel migliore dei modi. Quindi si parla, per le donne, di shorts, t-shirts, gonne leggere, vestiti comodi e leggeri, oppure per gli uomini, t-shirts, pantaloni corti e leggeri e polo. Chiaramente non devono mancare i costumi da bagno, per godere dell’acqua turchese che bagna le coste dell’isola. Da non dimenticare vestiti eleganti o camicie, da poter utilizzare soprattutto durante serate ed eventi speciali sull’isola.

Come i vestiti, anche le calzature devono avere queste “caratteristiche estive”. Non possono mancare, quindi, delle scarpe comode e leggere per visitare l’isola di Santorini e scoprire tutte le sue attrazioni storiche e naturali, e dei sandali o ciabatte per le giornate di relax al mare o a bordo piscina.

Non va dimenticato che l’isola dell’Egeo, grazie alla sua natura vulcanica, è ricca di sentieri che portano sulle cime più alte per godere di panorami mozzafiato, a 360 gradi. Ecco perché nella valigia per il prossimo viaggio a Santorini non dovrebbero mancare anche indumenti sportivi, buoni alleati per gli amanti di escursioni e trekking, che decideranno di scoprire questo lato più selvaggio dell’isola.

Nonostante l’isola di Santorini sia una località decisamente calda e dalle temperature elevate, può capitare che i più freddolosi patiscano un po’ il fresco della sera. Infatti, quando soffia il vento marino, conosciuto dai locali con il nome di meltemi, è sempre bene avere in valigia una giacca o felpa leggera, oltre che un paio di pantaloni lunghi. Questi indumenti saranno a maggior ragione utili in caso di tour isolano su un motorino, il mezzo più utilizzato per spostarsi sull’isola greca.

Non bisogna dimenticarsi, poi, degli accessori personali. Il consiglio che si può dare è sicuramente quello di organizzare la valigia attraverso l’utilizzo di organizers, ovvero utili contenitori richiudibili con zip, nei quali suddividere indumenti ed accessori, e che aiutano a mantenere in ordine tutto il necessario.

Valigia con indumenti e accessori organizzati in organizer diversi, per tenere in ordine il contenuto

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Valigia con indumenti e accessori organizzati in organizer diversi

Quindi, per quanto riguarda gli accessori, non possono mancare per un viaggio destinazione Santorini due categorie:

  • Accessori personali: si tratta di quegli accessori per la cura della persona, ad esempio, come creme idratanti e creme solari, utili durante e dopo una giornata in spiaggia, ma anche spazzole o prodotti per la cura dei capelli, ed eventuali farmaci di cui si potrebbe aver bisogno quotidianamente;
  • Accessori high-tech: questi sono accessori diventati ormai di vitale importanza per un viaggiatore. Si parla di cavi vari per la ricarica dei cellulari, ma anche di fotocamere, pc portatili e cuffie. Inoltre, non può mai mancare un adattatore per la presa elettrica, che può essere molto comodo in svariate situazioni.

L’isola di Santorini è un tesoro del Mediterraneo, che si va ad aggiungere ad altre isole bellissime e, a volte, anche poco conosciute della Grecia, che rappresentano per questo Paese un’attrazione naturale senza eguali. Preparare, pertanto, la valigia direzione Santorini vuol dire partire con il piede giusto per godersi questi fantastici paesaggi plasmati dall’attività vulcanica.

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I nostri consigli per risparmiare in viaggio

Viaggiare è bello, ma quanto costa? I viaggi sono il migliore investimento che si possa fare, per se stessi e per la propria famiglia, ma per poterseli permettere bisogna mettere da parte un budget dedicato alle vacanze. Esistono alcuni trucchi per riuscire a risparmiare qualche euro un po’ qua e un po’ là, per non svenarsi ma anche per spendere dove davvero ne vale la pena.

Ci sono biglietti aerei, traghetti e pedaggi autostradali a cui non possiamo sottrarci. E poi i costi dell’alloggio sia esso hotel, appartamento o campeggio, e poi ci sono i pasti. Questi sono tutti costi fissi che chi viaggia deve affrontare, a cui si aggiungono gli extra in base alla destinazione, dall’abbigliamento specifico ai medicinali all’eventuale assicurazione. Alla vigilia della partenza per le vacanze, ecco alcuni consigli utili che è sempre bene rammentare (anche in vista di viaggi futuri).

Studiare prima di partire

Una volta scelta la meta del viaggio, è bene studiarla in modo da pianificare al meglio la vacanza. Ecco cosa fare prima di partire.

Fare ricerche online

Online si trova di tutto ormai, su SiViaggia abbiamo le guide alle destinazioni, ma anche consigli utili e curiosità ma ovviamente siete liberi di navigare sui siti ufficiali, siti stranieri e social.

La migliore offerta

I biglietti aerei solitamente sono la spesa che incide maggiormente in un viaggio. Ecco perché è sempre bene guardare tra le offerte e le tariffe delle diverse compagnie aeree, ricordandosi di navigare in incognito e di cancellare i cookie dalla navigazione perché più si guarda un sito di prenotazioni più le tariffe aumentano, oramai questo lo sanno anche i sassi, e lasciando perdere i siti di prenotazione perché il prezzo è maggiorato perché quello è il loro guadagno. Cercate di essere flessibili sulle date di partenza perché in base al giorno la tariffa potrebbe variare di tanto.

Stessa cosa vale per la prenotazione dell’hotel. Se i siti di booking propongono delle offerte, fate sempre anche la verifica andando alla fonte (ergo, il sito dell’hotel) perché è possibile che vi siano anche delle promozioni last minute.

L’importanza delle city card

Un altro modo di risparmiare durante un viaggio, specie se si visitano delle città, è quello di procurarsi una card o city pass che a un costo fisso dà accesso gratuito a diverse attrazioni e consente di approfittare di sconti su mezzi di trasporto, ristoranti e altre attività turistiche.

Viaggiare in bassa stagione

Benché l’estate sia il periodo più adatto per viaggiare, un po’ per via della bella stagione e un po’ anche perché è il momento in cui si hanno più giorni di vacanza, si sa che, in generale, non è quello più consigliato. I prezzi sono i più alti dell’anno a causa proprio della grande richiesta turistica, così come possono esserlo in certi giorni d’inverno, sotto le feste di Natale, per esempio, sempre per lo stesso motivo. L’alta stagione influisce non soltanto sui prezzi ma anche sui servizi che, proprio per via della grande affluenza di turisti, possono essere più scadenti con lunghe attese e bassa qualità. Quindi, se potete scegliere quando partire, optate sempre per l’autunno o la primavera per pianificare i vostri viaggi.

Travel like a local

Fate ciò che fanno i local, gli abitanti del posto che visitate.

Usate i mezzi pubblici

Usate i mezzi di trasporto pubblico come fanno loro, specie se andate in un Paese europeo dove il sistema di trasporto è sempre molto efficiente oltre che economico paragonato ai taxi. Prima di partire, quindi, verificate le linee di bus e metropolitane fin dall’arrivo all’aeroporto ed eventuali linee extraurbane se volete visitare anche i dintorni e controllate le tariffe degli abbonamenti che sono sempre più vantaggiosi.

Detto che quando ci si muove a piedi si hanno anche più occasioni di godere dei luoghi e di scoprire angoli insoliti, è anche un modo molto spiccio di risparmiare. Tanto più che spesso le principali attrazioni di un posto sono vicine tra loro e nei centri storici.

Usate il bike sharing

Un’alternativa agli spostamenti quando si è in viaggio è la bicicletta, un mezzo molto usato dai cittadini che non vogliono usare l’auto. Ormai tutte le città dispongono di un sistema di bike sharing piuttosto conveniente e pratico da usare tramite carta di credito.

Eat like a local

Guardate dove vanno a mangiare gli abitanti del posto e seguiteli a ruota, è molto probabile che si mangi bene che non si spenda troppo. Comunque, non saranno mai ristoranti turistici dove vi rifilano delle fregature. In ogni caso, se volete evitare inutili spese, almeno per un pranzo veloce, ricordatevi che ci sono sempre degli ottimi supermercati, drogherie e mercati rionali (informatevi sui giorni in cui ci sono) dove vendono prodotti locali e pasti già pronti a pochi euro. Questo è il mood migliore di immergersi nella cultura gastronomica locale, specie in questi Paesi dove lo street food viene preso molto seriamente.

E comunque, quando prenotate l’alloggio, potete sempre considerare di prenotare un appartamento o residence che metta a disposizione una cucina. Preparare i propri pasti è il modo migliore per risparmiare e non dove spendere per mangiare tre volte al giorno.

Visitate le attrazioni più economiche

Ogni città ha le sue “trappole per turisti” ovvero luoghi turistici che non valgono assolutamente la pena di essere visitati e che il più delle volte sono pure costosi. Al contrario, dovreste informarvi bene prima di partire e cercare quelle attrazioni meno note che sicuramente sono anche più economiche – se non addirittura gratuite – oltre che originali. Online si possono trovare tantissime informazioni, basta avere tempo. In alternativa, potete chiedere ai local una volta arrivati sul posto qualche chicca che solo loro conoscono. Sono sempre le migliori fonti.

Se poi decidete di prendere parte a tour o escursioni, spulciate bene le opzioni sia online sia in loco tramite gli uffici del turismo e le agenzie di viaggio locali o la reception del vostro hotel fino a trovare la soluzione più consona al vostro portafoglio.

Considerate gli imprevisti

Quando si parte si spera non succeda mai nulla di imprevisto, ma può capitare. Non fatevi cogliere alla sprovvista. Portate del contante in più, una seconda (o terza) carta di credito, magari prepagata, tutte le password per accedere al vostro conto corrente e a qualunque altro servizio online che possa tornare utile, dalla compagnia aerea all’assicurazione, dall’hotel al fascicolo sanitario, che può tornare utile in caso di viaggio all’interno dell’Unione europea. Scaricate le app che vi potrebbero servire sia per verificare prenotazioni, ritardi, conferme, PIN ecc. e fare richieste direttamente senza perdere tempo e andare nel panico.

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Direzione Parigi: cosa mettere in valigia

La valigia per un viaggio direzione Parigi, bellissima capitale francese, è un elemento essenziale per vivere nel migliore dei modi la visita di questa affascinante metropoli.

Organizzare al meglio la valigia per la visita della città delle luci è molto importante in quanto si tratta di una città dal clima estremamente variabile, in quanto colpita dalle correnti provenienti dall’Atlantico e dal Mar Mediterraneo, che potrebbero far variare velocemente le condizioni meteorologiche, con frequenti piogge. Proprio per questo, è bene non farsi cogliere di sorpresa!

Cosa mettere in valigia, quindi, per un viaggio a Parigi?

Un aspetto fondamentale per chi vuole scoprire la città passeggiando, fra le sue affascinanti vie e scoprire angoli nascosti, è sicuramente quello di munirsi di scarpe comode. Si possono utilizzare semplici sneakers, magari con una suola alta e più ammortizzata, oppure ci si può affidare a scarpe dedicate alla camminata, acquistabili in diversi negozi sportivi.

La città è un vero paradiso per gli amanti dell’arte e dei monumenti, con centinaia di attrazioni storiche e artistiche imperdibili. In Scarpe con i tacchi o, ad esempio, i mocassini possono essere entrare in valigia ed essere utilizzati per eventuali occasioni più formali, come le serate galanti. Parigi ha veramente tanto da offrire ai suoi visitatori e sarebbe un peccato non approfittarne.

Una volta messe in valigia queste scarpe, è il turno degli indumenti. La posizione geografica di Parigi e le correnti che la colpiscono, la rendono una città piuttosto fresca, quindi è bene non arrivare troppo scoperti. Può capitare, infatti, che da un clima fresco si passi ad una calura improvvisa nel giro di poche ore. Per evitare spiacevoli sorprese, è bene avere in valigia un abbigliamento vario.

Le t-shirt e le magliette vanno benissimo, ma allo stesso tempo è consigliabile avere con sé anche delle felpe, dei maglioni, a seconda anche della stagione in cui si decide di visitare la città, o dei gilet. Questi capi vanno bene soprattutto per la sera, quando per le vie della città si respira un’aria decisamente più fresca. Quindi, vestirsi a cipolla è la soluzione ideale per scoprire Parigi e le sue imperdibili attrazioni.

Per non rimanere sorpresi da eventuali piogge, si consiglia anche di mettere in valigia un piccolo ombrello da borsa e/o una giacca impermeabile, che occupa poco posto e può essere portata sempre con sé anche durante le camminate giornaliere.

Valigia aperta con indumenti e lista delle cosa da inserire al suo interno

Fonte: iStock

Cosa mettere in valigia per un viaggio a Parigi?

Ma non è tutto. Per completare la valigia direzione Parigi, bisogna pensare ad alcuni accessori fondamentali, che non bisogna dare per scontato e che in viaggio potrebbero aiutare moltissimo. Ecco una breve lista di accessori che potrebbe essere d’aiuto:

  • Accessori personali: si tratta, ad esempio, di quegli accessori da toeletta, che in un viaggio non dovrebbero mancare mai. Sono, ad esempio, prodotti personali come lo spazzolino, eventuali prodotti per l’igiene personale e la cura della pelle, come, ad esempio, creme solari per proteggersi dal sole durante le camminate in città, oppure determinati trucchi di base. Da non dimenticare a casa un buon cappello, per proteggersi dal sole o dal freddo, e gli occhiali da sole;
  • Accessori high-tech: gli irrinunciabili, soprattutto per un viaggio a Parigi, durante il quale si scatteranno centinaia di fotografie dei tesori artistici e storici cittadini. Quindi, assolutamente da non dimenticare cavi per la ricarica dello smartphone, della macchina fotografica e/o del computer. Essenziale durante la giornata anche una power bank, quindi una batteria portatile da utilizzare in caso di telefono scarico. Inoltre, in una valigia preparata ad hoc per un tour di Parigi, non possono mancare gli adattatori per le prese francesi per l’elettricità. Come in Germania, infatti, e in diversi altri paesi europei, anche in Francia si utilizzano prese di tipo C.

Inoltre, per portare con sé tutti questi accessori, oltre che una borraccia termica, per tenere al caldo o al freddo acqua e bevande (a seconda della stagione), non bisogna dimenticarsi di mettere in valigia un piccolo zaino, che occupi poco spazio e che si possa indossare durante la visita di Parigi senza particolari problemi.

Con questa lista, ogni visitatore sarà pronto per godersi al massimo una breve vacanza alla scoperta di Parigi, senza farsi cogliere impreparato da eventuali cambiamenti climatici o dalle situazioni che si possono incontrare durante la visita.

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Come arrivare all’aeroporto di Nizza

L’aeroporto di Nizza è il più importante di tutta la Francia meridionale e anche uno dei più trafficati del paese transalpino: serve tutta la Costa Azzurra (insieme all’aeroporto di Marsiglia), importante regione turistica francese grazie a località come Cannes o Saint Tropez, ed è uno snodo centrale per la circolazione di persone e merci tra Italia e Francia.

Si tratta, infatti, del secondo aeroporto della nazione per numero di passeggeri all’anno, a 7 chilometri a ovest della città, e occorre circa mezz’ora per andare in centro. Le opzioni sono varie, adatte a tutte le preferenze e le esigenze. Potrete noleggiare un’auto (o spostarvi con la vostra), oppure prendere un taxi, un tram, un autobus, o prenotare un transfer privato.

Vediamo ogni possibilità nel dettaglio.

Come arrivare all’aeroporo di Nizza in auto o taxi

In virtù della sua importanza lo scalo nizzardo è raggiungibile in diverse modalità, tanto su strada quanto su rotaia. Chi arriva in automobile deve seguire l’autostrada A8, che collega Nizza con il confine italiano passando da Cannes, Nimes e Monaco. È possibile seguire anche la N99 oppure la D6098 per Cannes o Antibes, o la D6202 verso nord, in direzione Grenoble e Digne.

Per arrivare all’aeroporto di Nizza altre due valide opzioni su gomma sono rappresentate dai servizi offerti con i taxi e con le vetture a noleggio. Lo scalo nizzardo presenta due terminal, T1 e T2, al di fuori dei quali i viaggiatori possono trovare numerosi conducenti a bordo dei taxi, pronti a condurli verso la città o in direzione delle altre località marittime che costituiscono la Costa Azzurra. Un’alternativa è il noleggio di un’auto con conducente, servizio garantito tanto da compagnie francesi quanto dalle grandi aziende internazionali.

I taxi impiegano all’incirca una ventina di minuti per arrivare nel centro storico.

Come raggiungere l’aeroporto di Nizza con i mezzi pubblici

Per chi si sposta con i mezzi pubblici, la prima opzione è servirsi del tram. Nizza, infatti, dispone di tre linee tram: la linea tram n°2 Porto Lympia (inaugurata nel 2018) serve l’aeroporto con una frequenza di 8 minuti, dalle 5:00 a mezzanotte nei feriali, il sabato dalle 7:00 alle 20.00 e la domenica dalle 8.00 alle 21.
Con partenza dall’aeroporto, la prima fermata è il Terminal 1 mentre la seconda è il Terminal 2, e poi prosegue per il centro cittadino (la migliore fermata per il centro di Nizza è la stazione Jean Médecin, invece per la Vecchia Nizza conviene scendere a Place Garibaldi) per arrivare al porto alla stazione Port Lympia.
Chi dovesse fare tappa allo Stadio Allianz Riviera o al quartiere Saint-Isidore può prendere il tram 3 che, ogni 15 minuti, collega l’aeroporto (Terminal 1 e Terminal 2) con queste zone.

Un’altra alternativa per giungere allo scalo nizzardo è data dalle corse degli autobus: per raggiungere il centro è disponibile l’autobus Promenade des Arts n°12 che effettua fermate alla Promenade des Anglais, Place Masséna e nel centro storico. Transita dalla strada principale dinanzi al Terminal 1 (fermata Aéroport/Promenade) ogni quarto d’ora/venti minuti e impiega circa mezz’ora fino a Nice-Promenade des Arts seguendo un bel percorso panoramico lungomare.

Fin qui si è parlato di trasporto su gomma, ma l’aeroporto di Nizza può anche essere raggiunto su rotaia. Lo scalo nizzardo è infatti facilmente raggiungibile con la linea ferroviaria grazie alla stazione SNCF di S. Agostino, posta a un chilometro dal Terminal 1 (dove si può arrivare a piedi o con il tram 2 scendendo alla fermata Grand Arenas). La stazione Nice St-Augustin è collegata con i treni regionali TER con Grasse, Antibes, Monaco, Cannes, Mentone e numerose altre città.

Per tutte le altre linee occorre invece scendere alla stazione di Nice-Ville, la più grande e importante della Provenza. Qui partono la linea 1 del tram oppure le linee di autobus Ligne d’Azur.

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Viaggio in Madagascar, le procedure per il visto

Stai pensando ad un viaggio in Madagascar? La meravigliosa isola dell’Oceano Indiano, al largo della costa sudorientale dell’Africa, è famosa per la sua incredbile ricchezza di biodiversità, i paesaggi mozzafiato, le spiagge incantate. Si tratta di una destinazione particolarmente apprezzata da chi ama immergersi nella natura più incontaminata e vivere una vera avventura.

Oganizzare un viaggio in Madagascar: come ottenere il visto

Per entrare in Madagascar, oltre ad un passaporto con validità residua di almeno 6 mesi al momento dell’arrivo nel Paese e una pagina libera per il timbro, è necessario il visto d’ingresso rilasciato per fini turistici. Lo si può richiedere on line attraverso il sito ufficiale ed è valido per un soggiorno inferiore ai 60 giorni, oppure lo potrai ottenere direttamente all’arrivo all’aeroporto internazionale della capitale Antananarivo, facendo richiesta alla polizia di frontiera o presso gli sportelli eVisa.

Fai attenzione, il sistema eVisa è valido solamente per il visto a fini turistici. Se dunque il motivo del tuo viaggio è di natura differente, dovrai recarti, prima del viaggio, al consolato del Madagascar in Italia, a Roma o a Milano, per inoltrare la tua richiesta. Per richiedere il visto online è necessario usare unicamente il sito ufficiale e i prezzi del visto eseguito online sono gli stessi che pagherai all’arrivo sull’isola.

Come richiedere il visto d’ingresso prima di partire

Segui questi passaggi per richiedere il visto d’ingresso in Madagascar attraverso la procedura on line, che potrai effettuare dai 6 mesi prima del tuo arrivo e comunque, non oltre i 7 giorni prima del viaggio. Crea un account sul sito e inserisci i tuoi dati personali, inserendo nome e cognome, indirizzo email personale e password. Procedi quindi con l’autenticazione con il tuo account; vedrai visualizzata una nuova finestra “Crea una nuova applicazione”: clicca su “domanda online” e compilo il modulo di richiesta. A questo punto, dovrai inserire le date di arrivo e ripartenza dal Madagascar e scaricare l’autorizzazione allo sbarco, che dovrai presentare agli sportelli eVisa una volta in aeroporto. Normalmente, l’autorizzazione viene rilasciata entro 72 ore dalla convalida della richiesta sul sito. Scaricala sul telefono per averla sempre a disposizione e poterla mostrare al tuo arrivo in Madagascar. I costi da sostenere per ottenere il visto di ingresso sono diversi e dipendono dalla durata del soggiorno: 10 euro per il disbrigo delle pratiche per una permanenza da 1 a 15 giorni; 35 euro per una permanenza da 16 a 30 giorni, 40 euro se il tuo soggiorno durerà dai 31 ai 60 giorni. Non è possibile pagare on line ma dovrai farlo direttamente in aeroporto, agli sportelli eVisa. Potrai pagare in euro, dollari o ariary, la moneta locale. Fai attenzione: prima di partire, controlla che il tuo passaporto abbia almeno una pagina completamente vuota nella sezione riservata ai visti d’ingresso, affinchè possa essere applicato quello del Madagascar, e non dimenticare che devi avere con te il biglietto aereo di ritorno.

Lemuri

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Simpatici Lemuri del Madagascar

Se i simpatici lemuri del Madagascar conquisteranno le tue simpatie e vorrai prolungare il tuo soggiorno oltre i 2 mesi per osservarli meglio nel loro habitat naturale e vivere altre incredibili esperienze, potrai richiedere l’estensione del visto turistico, per un massimo di 90 giorni, recandoti presso il Dipartimento di Polizia dell’Immigrazione. Non c’è solo la procedura on line per ottenere il permesso all’ingresso nel Paese. Potrai infatti richiedere il visto direttamente al tuo arrivo in aeroporto, sempre presso gli sportelli eVisa. Dovrai presentare il modulo compilato in ogni sua parte e firmato, fornire il tuo indirizzo durante il soggiorno, la tipologia di viaggio, l’elenco dei Paesi visitati in precedenza e avere con te due foto recenti in formato passaporto, naturalmente il documento con validità oltre i 6 mesi dal tuo ingresso e la prenotazione dei voli di andata e ritorno. Anche in questo caso, il visto va pagato al momento e potrai farlo in euro, dollari o in ariary.

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Le ricette tipiche di Montreal, scopri cosa mangiare

Quando le persone di tutto il mondo pensano al Canada, spesso immaginano la neve e le montagne, alci e foglie d’acero, mentre sottovalutano il ricco patrimonio gastronomico del Paese nordamericano. Esiste invece una grande quantità di piatti canadesi che saprà stimolare il tuo appetito. Con le loro origini profondamente radicate nella storia multiculturale del Canada, piatti della tradizione sono ciò che rende il Paese un punto di riferimento culinario molto apprezzato.

Poutine

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La famosa Poutine canadese, il piatto tipico per eccellenza

La tradizione gastronomica canadese

Se c’è un cibo nazionale del Canada, è la poutine. Originaria del Quebec, eleva l’umile patatina fritta a piatto leggendario con un condimento salato di cagliata di formaggio e salsa. Non ci è voluto molto perché l’intero Paese la abbracciasse, rendendola un cibo canadese iconico. Un altro esempio di ricetta tipica della cucina canadese è il peameal bacon. Si tratta di un alimento nato in Canada dopo che i viaggiatori avevano avvolto il bacon nella farina di piselli per conservarlo. Oggi questa ripieno si trova nei panini di tutto l’Ontario.

Già che parliamo di carne, dedichiamo un minuto alla bistecca. Se non fosse per la carne di manzo dell’Alberta, non inseriremmo nel menu un alimento così generico. Prova la ricetta della bistecca scottata in padella e capirai perché i canadesi hanno soprannominato Calgary “Cowtown”.

La prateria non ha il monopolio della carne iconica, sia chiaro. Le steakhouse di Montreal sono famose in tutto il mondo, anche grazie a ciò che mettono sulla carne. Il condimento per bistecche tipico della città francofona è diventato uno dei componenti preferiti della cucina canadese e arricchisce i barbecue di tutto il Paese. Si utilizza a secco, oppure combinato con la salsa di soia e l’olio per ottenere una salsa con cui marinare le costate con patate schiacciate. Il famoso condimento di Montreal è anche un ingrediente chiave di diversi piatti a base di carne affumicata, come il Montreal Smoked Meat Sandwich. In Canada potrebbe essere considerato un crimine usare le parole “Quebec” e “carne” senza menzionare la Tourtiere. Questo piatto radizionale canadese è uno dei preferiti a Natale e mescola carne macinata di maiale, manzo o vitello con patate e spezie. Non vedrete mai più il pasticcio di carne e patate nello stesso modo.

Tourtiere

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Piattro tradizionale del Quebec, la Tourtiere

Il Canada si trova tra due oceani ed è anche pieno di laghi, quindi non possiamo parlare di cibo canadese senza guardare cosa nuota sotto le onde. Il salmone è un alimento iconico del Paese: si mangia al forno, alla brace e persino candito. C’è un ingrediente locale poi che si sposa particolarmente bene con il salmone: l’acero. Dato che la foglia d’acero è il simbolo nazionale del Canada, non c’è da stupirsi che la sua linfa si abbini bene a tutto, dai pancake, al bacon, al salmone a tanto altro. Prova un panino al formaggio grigliato con mele all’acero per un pranzo da leccarsi i baffi.

Ci sono altri piatti che possono sembrare globali, ma sono invece originari del Canada. La zuppa di piselli spezzati, ad esempio, è uno di questi. Viene consumata in tutto il mondo, ma è parte della storia canadese. Gli esploratori la preparavano con carni stagionate e piselli secchi durante le lunghe spedizioni nell’interno del Paese.

Durante i loro viaggi avventurosi, potrebbero anche aver incontrato un cibo canadese popolare tra gli indigeni dell’epoca: il Bannock. Questo pane simile alla focaccia ha un nome scozzese, ma è comune tra gli Inuit e altre comunità delle Prime Nazioni. I canadesi hanno adattato l’impasto di base, appiattendolo e friggendolo per creare le code di castoro (Beaver Tails) o la sua variante della Nuova Scozia, il Touton.

Il Canada è decisamente goloso di dolci. Nanaimo, nell’isola di Vancouver, ha inventato le Nanaimo Bars, che dagli anni Cinquanta sono diventate un’icona della cucina canadese con il loro irresistibile mix di cocco, briciole di graham cracker e cacao. Un altro cibo preferito in Canada è la crostata al burro, che risale al 1900 circa e che mescola burro, zucchero e uova in una crosta di pasta friabile. I prodotti da forno sono un alimento popolare, forse anche grazie all’enorme produzione di cereali. La prateria canadese è il granaio del mondo e i canadesi francesi usano il suo malto per fare il tipico bagel di Montreal, arrotolato a mano e scottato in acqua e miele.

Se vuoi della marmellata su quel bagel, non cercare altro che la bacca di Saskatoon, originaria della zona ma amata da tutto il Canada. Oltre alla marmellata, è presente anche nella torta di bacche di Saskatoon.

Vuoi bere qualcosa per aiutarti a mandar giù tutto questo? Ci sono alcune bevande nate proprio in Canada, come il London Fog, una miscela di tè Earl Gray, latte schiumato e sciroppo di vaniglia. Oppure, per qualcosa di più forte, prova il Caesar. Invenzione di Calgary, questo intruglio di succo di clamato e vodka ha un pizzico di salsa Worcestershire e un bordo salato. Di solito, lo si abbina alla bistecca di Cowtown.

Canada

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Suggestivi colori dell’autunno canadese

Le ricette tradizionali di Montreal e del Quebec

Come avrai capito, la cucina tradizionale del Canada è accogliente e confortante, particolarmente ricca (anche se non necessariamente sana), nata per sostenere i primi coloni durante l’inverno. Ecco alcune delle altre ricette tipiche che potrai provare durante un viaggio in Canada.

  • Zuppa di piselli spaccati

La zuppa di piselli spaccati in stile quebecchese è davvero molto diversa dalle varietà che si conoscono in altre zone. Per prima cosa, utilizza piselli gialli. Inoltre, è molto più sostanziosa di una tipica zuppa di piselli, poiché è preparata con lardo e pezzi di pancetta di maiale.

  • Fagioli al forno

I fagioli al forno sono popolari in tutto il mondo, ma qui in Quebec li mangiano a tutte le ore del giorno. Come spuntino, come pasto, come modo per liberarsi dalla noia… I migliori fagioli al forno qui sono aromatizzati con sciroppo d’acero, pomodoro e, di nuovo, lardo.

  • Prosciutto a cottura lenta con birra e sciroppo d’acero

Il prosciutto è un alimento universale in tutto il Canada, anche se è particolarmente presente nei pasti festivi. Generalmente glassato con qualcosa di dolce, per una versione super canadese provalo con sciroppo d’acero e birra. A questo piatto manca solo una partita di hockey da vedere in TV.

  • Torta Salata al Pollo

Le torte di pollo sono piuttosto popolari in Quebec: le puoi trovare in quasi tutti i supermercati. Sono veloci, facili e deliziose

  • Budino di tapioca

La tapioca è una sostanza amidacea estratta dalla radice della pianta della manioca, che cresce nei paesi tropicali. L’amido viene trasformato in piccoli granuli o perle di varie dimensioni, colori e lucentezza. Caduta per un po’ di moda, la tapioca rinasce oggi come “bubble tea”, una bevanda rinfrescante, colorata e trendy, originaria di Taiwan, che ha recentemente invaso le principali città del Nord America. In molte famiglie del Quebec viene consumata in forma di budino.

  • Pudding Chomeur

I quebecchesi sono certamente molto golosi. Il Pouding Chomeur significa letteralmente dessert del disoccupato ed è essenzialmente una torta d’acero rovesciata, assolutamente da provare. Anche la torta di zucchero, le crostate al burro e le torte Vachon sono dolci popolari del Quebec, conosciuti in tutto il Canada.

  • Beaver Tails

Si tratta di frittelle a forma di coda di castoro, uno degli animali simbolo del Paese, ricoperte di zucchero e cannella e spennellate con nutella o sciroppo. Beaver Tails è un marchio registrato dal locale che ha inventato il dolce nel 1978 e troverai diversi locali in franchising in tutte le città del Quebec.

Dove mangiare a Montreal, i locali migliori per provare la cucina tradizionale

A Montreal ogni boccone è un racconto, ogni piatto un passaporto per un tuffo nel passato. Soprattutto se si tratta di piatti tipici del Quebec. Ecco i “fab four” della scena gastronomica di Montreal, i punti di riferimento culinari della città da provare durante la tua visita in città. Scolpiti da secoli di immigrazione e modellati dalle mani del tempo e della tradizione, questi ristoranti sono una vibrante testimonianza del crogiolo di influenze di Montreal. Qui la cucina propone piatti genuini, sostanziosi, che scaldano l’anima e che sono l’antidoto perfetto per gli inverni gelidi della città.

La Binerie: per un assaggio del tradizionale brunch del Quebec

4167 Saint Denis Street / Plateau Mont-Royal
Situato nell’animato Plateau, La Binerie è un faro del comfort food quebecchese dal 1938, il che lo rende più di una semplice gastronomia: è un pezzo dell’anima di Montréal. Sotto l’occhio vigile di Philippe Brunet e di Jocelyne, la moglie maga della cucina (tranne quando si tratta dei suoi leggendari fagioli al forno), questo accogliente locale sembra più una riunione di famiglia che un ristorante. Qui, piatti tradizionali  cantano le storie del patrimonio del Quebec, tutte preparate da zero con amore e una spruzzata di umorismo, dichiarando di essere “senza calorie”. È un luogo in cui si condividono racconti davanti a pasti sostanziosi e si viene trattati non solo come clienti, ma come parte della famiglia La Binerie.

Schwartz’s: per la carne affumicata di Montreal

3895 Saint-Laurent Blvd / Plateau Mont-Royal
Luogo di pellegrinaggio per gli appassionati di carne affumicata, Schwartz’s deli è il luogo in cui la magia della carne incontra la maestria della marinatura. Dal 1928, questo punto di riferimento produce la carne affumicata più succulenta che fa fare la fila anche alle celebrità per assaggiarla (Céline Dion è addirittura comproprietaria del ristorante). Il segreto non sta solo nella miscela di spezie, ma anche nel rituale: la carne viene marinata in barili, affumicata per otto ore e cotta al vapore per altre tre. Tra magra, media, mediamente grassa o grassa, la maggior parte dei clienti opta per la media e lascia che i sapori semplici ma sublimi del piatto simbolo di Montreal si dispieghino a ogni morso. Da sola o in un panino, la carne affumicata viene servita con sottaceti e condimenti di base, in modo da poterne apprezzare appieno il sapore e la miscela segreta di spezie. Schwartz’s non è solo un pasto, ma un rito di passaggio per chiunque visiti Montreal.

Wilensky’s Light Lunch: per un salto indietro nel tempo

34 Fairmount Avenue / Mile-End
Entra da Wilensky e fai un salto indietro nel tempo. Questa rosticceria è una fetta di storia di Montréal, che serve nostalgia a ogni morso del suo famoso Wilensky Special. Con una regola ferrea: “tutti i nostri panini sono serviti con la senape e non sono mai tagliati a metà” ricorda Sharon, figlia della proprietaria Ruth, che, all’età di 92 anni, saluta ancora i clienti ogni giorno da dietro il bancone. Il pasto principale consiste in un panino al salame e alla mortadella con senape. Il fascino di Wilensky è nella sua semplicità e nella sua storia. Dal suo passato eclettico di barbiere e negozio generale al suo attuale status di istituzione culinaria, Wilensky’s è stato più di una semplice rosticceria dal 1932: è una pietra miliare della comunità dove tutti sono una famiglia. E per ogni panino venduto, un pezzo di cuore va alla Heart & Stroke Foundation of Quebec, unendo così cibo delizioso e buona volontà.

Paul Patates: per la poutine a Montreal

760 Charlevoix Street / Verdun
Paul Patates è una testimonianza della semplice gioia di mangiare in famiglia, un faro di conforto a Verdun dal 1958. Questa tavola calda, con le sue patate pelate a mano e la tradizione della birra di abete rosso, è un viaggio nel cuore dello spirito culinario di Montreal. Le patate vengono pelate a mano per ottenere una poutine senza eguali e le polpette di hamburger sono preparate con carne di Angus Prime. I pasti sono accompagnati dalla birra di abete rosso, una bevanda analcolica preparata con il lievito che è stata prodotta dai nativi americani per secoli. Paul Patates porta avanti la tradizione, producendo la bevanda e imbottigliandola in loco. E pensare che una volta veniva fermentata sul tetto del ristorante, in una vasca da bagno d’epoca! Provala come bevanda o come dessert, aggiungendo una pallina di gelato alla vaniglia. Con il suo jukebox d’epoca a fare da colonna sonora, Paul Patates offre più di un semplice pasto: un’esperienza, un’occasione per creare ricordi duraturi sull’amore condiviso per il cibo.