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Come arrivare all’isola Melada in Croazia

Alla ricerca di un luogo paradisiaco dove passare le prossime vacanze? L’isola di Melada, conosciuta in croato come isola di Molat, è la destinazione giusta!

Quest’isola si trova nel cuore dell’arcipelago zaratino, nella regione di Zara, ed è considerata un vero e proprio gioiello della Dalmazia, caratterizzato da una rigogliosa vegetazione mediterranea che crea un contrasto univo ed imperdibile con le acque cristalline del Mar Adriatico che ne bagnano le spiagge.

Diversi modi per raggiungere l’isola di Melada

Zara: il primo passo verso Molat

Chi intende giungere in questa località croata, deve prima arrivare a Zara, la storica capitale della Dalmazia situata lungo la costa adriatica. Zara è una città ricca di storia, cultura e bellezze naturali ed è il punto di partenza principale per raggiungere l’isola di Melada.

Per chi viaggia in auto dall’Italia raggiungere Zara è molto semplice. Partendo da Trieste, infatti, si devono attraversare il confine tra Italia e Slovenia, per poi entrare in Croazia e, percorrendo la strada europea E65, ben collegata alla A1, che è la principale arteria autostradale della Croazia, che collega la capitale Zagabria con Spalato. Il viaggio dura circa 4 ore dall’Italia ed è in grado di offrire panorami unici, soprattutto lungo la costa.

Chi preferisce viaggiare in aereo, invece, deve sapere che Zara è servita da un aeroporto internazionale ben collegato con altre città europee e dove operano diverse compagnie low cost.

Infine, per chi preferisce viaggiare in treno o autobus sono previste diverse corse verso la città di Zara. Tuttavia, il sistema ferroviario croato non è particolarmente esteso, pertanto potrebbe essere necessario combinare gli spostamenti utilizzando anche i bus a lunga percorrenza, che ben collegano Zara con le altre principali città croate.

Da Zara a Melada

Una volta arrivati a Zara, il passo successivo sarà quello di raggiungere il porto cittadino, uno dei principali hub marittimi della Dalmazia, dal quale partono quotidianamente traghetti e catamarani per l’isola di Melada.

È possibile raggiungere l’isola in traghetto, grazie alla compagna Jadrolinija, che gestisce collegamenti regolari tra la città di Zara e Melada, per una traversata che dura all’incirca tre ore. La distanza è di circa trentasei chilometri ed il biglietto ha un costo di 5€ per gli adulti (10€ andata e ritorno) e di 2€ per i bambini (4€ andata e ritorno), ai quali aggiungere 23€ se si vuole portare con sé anche la propria auto. I biglietti possono essere acquistati sia online, sul sito web della Jadrolinija, che direttamente al porto.

Se si preferisce utilizzare mezzi più veloci, allora è possibile optare per il catamarano, che segue una tratta diversa e più corta rispetto al traghetto. È la soluzione ideale per chi vuole viaggiare leggero e non ha bisogno di portare con sé veicoli. In questo caso il prezzo del biglietto sale a circa 7€ per passeggero.

Per gli amanti del mare, inoltre, un’alternativa interessante è sicuramente quella di raggiungere l’isola di Melada con una barca privata. Navigare questo tratto del Mar Adriatico è un’esperienza unica, anche grazie alle sue condizioni mediamente calme durante l’anno e l’acqua limpida che circonda l’isola. Molte agenzie, inoltre, consentono di noleggiare le imbarcazioni per periodi brevi, quindi giornalieri, o più lunghi (settimanali). Questa opzione potrebbe essere la scelta migliore anche perché offre maggiore libertà da dedicare alla visita dell’isola, delle spiagge più appartate e degli angoli nascosti di Melada.

Arrivare all’isola di Melada è semplice e qualsiasi modo si scelga, sarà sicuramente quello giusto per godere delle bellezze di quest’isola croata e per passare una vacanza indimenticabile insieme ai propri amici o alla propria famiglia.

Paesaggio dell'isola di Melada in Croazia, con mare turchese e case sullo sfondo

Fonte: iStock

Paesaggio naturale dell’isola di Melada, Croazia
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Come arrivare e cosa vedere sull’Isola dell’Asinara

Un gioiello nascosto nel nord della Sardegna, dove trovare un mix perfetto tra natura incontaminata e storia. Ecco, questa è l’isola dell’Asinara. Si tratta di un paradiso naturale, che fa parte del territorio di Porto Torres ed è conosciuto non solo per i suoi paesaggi spettacolari e le acque cristalline che lo circondano, ma anche per la sua particolare storia.

L’Asinara, infatti, ha una storia affascinante, che ha visto passare quest’isola dall’essere un lazzaretto all’essere un carcere di massima sicurezza, motivo per il quale venne chiuso al pubblico per 112 anni. Nel 1997 è stata riconosciuta come Parco nazionale e area marina protetta ed aperta al pubblico solo sotto specifiche condizioni, così da preservare la sua bellezza naturale. Ad esempio, non possono essere introdotti animali, prelevare elementi storici o naturali, come le conchiglie, e utilizzare droni senza autorizzazione dell’ente regolatore.

Come arrivare sull’isola dell’Asinara

È possibile raggiungere l’isola dell’Asinara solo via mare e sono presenti due tratte principali per raggiungere questo fantastico paradiso naturale. Una di queste è coperta dal traghetto da Porto Torres, da dove partono viaggi regolari per l’isola e con arrivo a Cala Reale. La traversata dura circa un’ora e mezza e durante l’alta stagione è possibile scegliere fra due corse giornaliere, mentre durante l’anno sono presenti tre corse a settimana.

L’altra tratta è quella che parte da Stintino, che si trova sulla costa nord della Sardegna e da dove diverse compagnie offrono la possibilità di raggiungere l’isola dell’Asinara in circa un’ora. Soprattutto in estate, presso queste compagnie private è possibile scegliere tra diverse tratte. Da qui è possibile anche prenotare un taxi boat, un servizio personalizzato che offre maggiore flessibilità, ma ad un costo più elevato rispetto ai traghetti tradizionali.

È anche possibile raggiungere l’Asinara con la propria barca a vela, anche se in questo caso è necessario rispettare le regole imposte per la salvaguardia dell’area marina protetta, ormeggiando solo negli spazi autorizzati a Fornelli, Cala Reale e Cala d’Oliva,  mantenendosi al di fuori della riserva marina segnalata. Una volta ormeggiati è possibile raggiungere la terra ferma per visitare l’Isola con un tender. È un’opzione che consente di vivere un’esperienza esclusiva e la possibilità di esplorare l’isola in totale libertà.

Negli ultimi anni, inoltre, non è raro vedere gente che raggiunge l’Asinara dalla spiaggia della Pelosa utilizzando una canoa. La distanza non è eccessiva ed è possibile attraversando lo stretto di Fornelli, considerato uno dei tratti di mare più suggestivi al mondo, grazie alle sue acque limpide.

Per chi, invece, preferisce un’esperienza organizzata ed approfondita, esistono diverse escursioni guidate verso l’isola dell’Asinara che partono sia dalla cittadina di Porto Torres, che da Stintino. In questi tour è compreso il trasporto andata e ritorno, le visite guidate ai diversi punti di interesse storico e naturale presenti sull’isola ed altre attività, come lo snorkeling e brevi trekking.

Cosa vedere sull’isola dell’Asinara?

Una volta arrivati sulla splendida isola dell’Asinara si rimane ammaliati dalla bellezza naturale del posto e delle acque che lo circondano, ma anche dei luoghi ricchi di storia che la caratterizzano.

Cala Reale, ad esempio, è il porto principale dell’isola, nonché punto di partenza di diverse escursioni alla scoperta dell’Asinara. Qui è possibile visitare diversi edifici storici, come il Palazzo Reale, che un tempo apparteneva ai Savoia e che ora è la sede del Parco nazionale dell’Asinara.

C’è poi Cala d’Oliva, un piccolo borgo dove è possibile trovare diversi servizi, come un ristorante e bar, un ostello, che un tempo ospitava il personale di sicurezza del carcere dell’isola, ed un servizio di noleggio di bici elettriche. Questo piccolo centro è diventato molto famoso soprattutto per essere stato il centro operativo della ormai ex-colonia penale dell’Asinara.
Nei dintorni del borgo di Cala d’Oliva si trovano diverse calette fra le più belle dell’isola, come Cala dei Detenuti, Sa Murighessa, Cala Giordano e Punta Sabina

Infine, Fornelli, una delle aree più affascinanti dell’Asinara e dove era situato l’ex penitenziario di massima sicurezza, struttura che non è più visitabile dal 2016. Qui è possibile visitare i dintorni ed ammirare i resti del Castellaccio, ovvero una rocca medievale che domina la zona, e che è raggiungibile da un bellissimo e suggestivo sentiero dal quale poter ammirare panorami spettacolari sul mare circostante.

Vista di Cala d'Oliva, piccolo borgo dell'isola dell'Asinara, con case bianche sullo sfondo e mare turchese

Fonte: iStock

Borgo di Cala d’Oliva, isola dell’Asinara

Le spiagge dell’Asinara

Le spiagge dell’Asinara sono tra le più belle spiagge della Sardegna e dell’intero Mar Mediterraneo. Cala Sabina, ad esempio, è una delle più famose grazie al contrasto spettacolare tra la sua sabbia bianca e le acque turchesi che la bagnano. Un’altra spiaggia imperdibile è sicuramente Cala d’Arena, che è accessibile solo con visite guidate e che è in grado di regalare paesaggi unici. L’isola è ricca di calette uniche, in grado di offrire ai propri visitatori un’esperienza indimenticabile, lontano dal turismo di massa e dove è possibile rilassarsi e godere della natura dell’isola in totale tranquillità.

L’area marina protetta

Le acque cristalline che circondano l’isola dell’Asinara rappresentano il luogo ideale per numerose specie di pesci, coralli ed altri organismi viventi marini che abitano il Mediterraneo. Grazie alla loro particolarità, le aree che fanno parte di questo grande ecosistema sono la destinazione perfetta per chi ama gli sport acquatici, come lo snorkeling e le immersioni subacquee.

In quest’ultimo caso, soprattutto, ci sono diverse compagnie che offrono escursioni guidate per l’esplorazione dei fondali dell’isola e diversi punti particolarmente suggestivi come, ad esempio, il relitto di una nave mercantile affondata durante la Seconda Guerra Mondiale e che oggi è popolato da una ricca vita marina.

Visitare l’isola dell’Asinara è un’esperienza in grado di lasciare il segno nel cuore e nella mente di ogni visitatore, grazie alla combinazione fra paesaggi unici ed edifici storici, che ne hanno segnato il passato. Si tratta di una destinazione imperdibile del Mar Mediterraneo, dove disconnettersi dal mondo esterno, lasciandosi affascinare dalla sua bellezza.

Per vivere al meglio un’escursione di una o più giorni sull’isola dell’Asinara è sempre consigliabile prenotare con largo anticipo non solo il trasporto, ma anche eventuali escursioni e visite guidate, oppure un posto letto nell’unico ostello presente sull’isola. In questo modo sarà possibile vivere un’esperienza di viaggio irripetibile a diretto contatto con la natura.

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Le 5 piscine all’aperto di Torino

Quando non si ha la possibilità di sfuggire al caldo e all’afa estiva in città, una soluzione per trovare refrigerio e ritagliarsi un momento di relax è quella di optare per una piscina all’aperto. A Torino, ad esempio, ce ne sono diverse: ecco le 5 piscine all’aperto dove andare a Torino in estate.

Dove andare in piscina a Torino

Andare in piscina a Torino durante la stagione estiva è un vero toccasana per chi è costretto a restare in città durante queste giornate torride. Fortunatamente a Torino, come a Roma e Milano, ce ne sono molte di piscine all’aperto, tra comunali e private, per aiutare a combattere il caldo di queste giornate. Soprattutto se avete dei bambini e non avete la possibilità o il tempo di portarli al mare. Vediamo insieme nel dettaglio quali sono e dove sono situate nell’area urbana di Torino, questi luoghi dove passare pomeriggi rilassanti e divertenti allo stesso tempo.

Piscina estiva

Fonte: iStock

Due ragazze nuotano in piscina

La piscina di Colletta

La Piscina di Colletta, in via Ragazzoni 5/7 è una piscina all’aperto molto frequentata, ed è aperta dal 17 giugno di quest’anno. Dal lunedì al giovedì è possibile accedervi dalle ore 13.00 alle ore 18.00, mentre il sabato dalle ore 11.00 alle ore 18.00. Stesso orario vale per le domeniche e i giorni festivi. Il giorno di chiusura è il venerdì.

La piscina Galileo Ferraris

Una delle più belle piscine all’aperto di Torino potete trovarla in via Galileo Ferraris 288. L’omonima piscina è aperta dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 16.00 e il sabato e la domenica, così come i festivi, dalle ore 8.30 alle 10.00. Ideale per chi ha poco tempo dopo il lavoro.

La piscina Lido

Altra bella piscina a Torino è quella del Lido, che si trova in via Villa Glori 21, aperta fino al 28 settembre, sia la mattina che il pomeriggio fino alle ore 19.00. C’è la possibilità di fare sia l’abbonamento settimanale che mensile, in modo da risparmiare qualche euro.

La piscina Pellerina

Tra le altre piscine all’aperto presenti a Torino vi segnaliamo quella di Pellerina in via Appio Claudio 110, aperta tutti i giorni. Dal lunedì al venerdì la piscina apre dalle 10.30 alle 19.30, mentre nel weekend e nei giorni festivi gli orari di apertura sono dalle 10.00 alle 19.00.

La piscina Sisport

Lapiscina scoperta Sisport si trova a Torino in via Olivero 40 ed è aperta fino all’1 settembre 2024. La piscina è aperta tutti i giorni dalle 10.30 alle 19.30, con balneazione dalle 10.30 alle 18.45.

Cosa portare in piscina all’aperto

Quando andate in piscina all’aperto, è importante assicurarsi di portare con voi tutto il necessario per trascorrere una giornata piacevole e confortevole. Prima di partire, assicuratevi di avere con voi un telo da mare per sdraiarvi al sole e asciugarvi dopo il bagno, un costume da bagno adatto e comodo, occhiali da sole per proteggere i vostri occhi dai raggi solari, un cappellino per riparare la testa dal sole, crema solare a protezione della pelle, infradito o ciabatte per camminare comodamente intorno alla piscina e uno zaino o una borsa capiente per contenere tutti i vostri oggetti personali.

Non dimenticate di portare con voi anche dell’acqua o delle bevande fresche per idratarvi durante la giornata e uno snack leggero per uno spuntino veloce. Con questi piccoli accorgimenti, potrete godervi al meglio la vostra giornata in piscina all’aperto. Verificate, però, che possiate effettivamente portare all’interno della struttura del cibo e delle bevande acquistate al di fuori, perché alcune piscine che hanno il bar interno potrebbero non consentirlo. Inoltre, di norma tutte le piscine chiedono l’uso della cuffia, quindi procuratevene una o chiedete in reception se è possibile acquistarla direttamente presso la struttura. La cuffia, infatti, protegge i capelli dal cloro contenuto nell’acqua della piscina, ma soprattutto garantisce maggior igiene per tutti i bagnanti.

 

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Clima e Temperatura di Sofia: quando fare un viaggio in Bulgaria

Sofia, la capitale della Bulgaria, è una città che sa affascinare e piena di cose interessanti da fare e da vedere. Senza ombra di dubbio, si tratta di una destinazione adatta a tutti i tipi di viaggio, sia esso culturale o più avventuroso, da vivere in ogni momento dell’anno. Analizzare e conoscere clima e temperatura di Sofia aiuta, però, a scegliere la stagione più giusta per ciò che vogliamo ottenere dal nostro viaggio in Bulgaria.

Clima e temperatura di Sofia: la posizione geografica

Clima e temperatura di Sofia sono, ovviamente, influenzati dalla posizione geografica in cui si trova la capitale bulgara. Essa, infatti, le conferisce un clima continentale, caratterizzato da inverni freddi ed estati calde. La città  è situata a circa 42°41′ di latitudine nord e 23°19′ di longitudine est. Queste coordinate ci portano nel cuore della penisola balcanica, un crocevia naturale e culturale tra Europa e Asia.

La capitale bulgara è situata in una vasta pianura circondata da monti di diversa altezza, che giocano un ruolo cruciale, a livello di clima, temperatura e precipitazioni. A sud di Sofia si erge, infatti, il massiccio del Vitoša, una delle montagne più iconiche della Bulgaria. A ovest si trovano i Monti Ljulin, mentre a nord e ad est si estendono le colline che portano poi ai Balcani.

L’altitudine media di Sofia è di circa 550 metri sul livello del mare: questo le regala ogni tanto del vento che arriva direttamente dai monti, rinfrescando alcune serate calde ma portando, talvolta, anche dei temporali.

Dato che Sofia è una città che offre qualcosa di speciale in ogni stagione, pianificare il viaggio in base alle proprie preferenze climatiche aiuta a capire cosa fare e cosa vedere in questa città, durante tua visita in Bulgaria e, soprattutto, aiuta a prepararsi adeguatamente al viaggio.

Clima e temperatura di Sofia: la primavera

Le coordinate geografiche di Sofia corrispondono, a livello di latitudine, a quelle dell’Italia Centrale. Anche tenendo conto d i tanti cambiamenti climatici che notiamo ogni anno, la primavera a Sofia inizia a marzo e procede almeno fino alla fine di maggio. In questa stagione, il clima è gentile e, abbandonando progressivamente il rigore dell’inverno, porta la temperatura di Sofia a livelli che vanno da 10°C a 20°C circa. Questa stagione può presentare delle notti ancora fredde e quindi è sempre bene viaggiare attrezzati di una comoda giacca che possa scaldare un po’. La primavera rappresenta un ottimo periodo per visitare la Bulgaria e, in modo più specifico, Sofia.

Quando fare un viaggio a Sofia, in Bulgaria

Fonte: iStock

Il parlamento a Sofia, Bulgaria

Clima e temperatura di Sofia: l’estate

L’estate a Sofia inizia a livello meteorologico a giugno e arrivare a essere molto calda, con temperature che oscillano tra i 25°C e i 35°C. Luglio e agosto sono i mesi più caldi, con delle giornate che possono essere anche molto afose, data anche la presenza del fiume Iskar. Se il tuo viaggio in Bulgaria si svolge in estate, ricorda di portare con te abiti davvero molto leggeri, sia per il giorno che per la sera.

Benché Sofia si trovi a un’altitudine di poco più di 500 metri, si comporta come se fosse una perfetta città di pianura, per quanto riguarda i livelli di caldo e afa. Il periodo più caldo in assoluto è, statisticamente, agosto durante il quale sono stati registrati anche 39°, in occasioni sporadiche. Oltre a questo, l’estate è il momento più piovoso in Bulgaria, con una media di precipitazioni quasi sempre a carattere temporalesco che potrebbero portare anche un po’ di refrigerio.

Clima e temperatura di Sofia: l’autunno

L’autunno a Sofia porta con sé un graduale abbassamento delle temperature, che variano dai 15°C ai 25°C a settembre, scendendo fino a 5°C-10°C a novembre. La prima parte della stagione è, senza dubbio, ottimale. Tra settembre e novembre, il clima e la temperatura di Sofia rendono ogni giornata piacevole. Ecco perché questo è considerato, al pari della primavera, un altro momento perfetto per un viaggio a Sofia.

Clima di Sofia in inverno

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Sofia sotto la neve

Clima e temperatura di Sofia: l’inverno

L’inverno a Sofia è freddo, con temperature che spesso scendono sotto lo zero, raggiungendo i -5°C o anche di meno. Nonostante ciò, Sofia ha un certo fascino invernale. La neve copre spesso la città, trasformandola in un paesaggio pittoresco. Tuttavia, le condizioni climatiche possono essere rigide e richiedono abbigliamento adeguato. Gli amanti degli sport invernali adoreranno fare un viaggio in Bulgaria in questo periodo dell’anno, potendo approfittare della vicinanza del monte Vitosha per praticare sci e snowboard.

Clima e temperatura di Sofia: quando visitare la capitale bulgara

Non esiste un momento dell’anno migliore o peggiore per organizzare un viaggio a Sofia. Molto dipende dai tuoi gusti e dalla tua capacità di adattarti o meno al grande caldo o al freddo intendo. Stando all’oscillazione della colonnina di mercurio, la primavera (aprile-maggio) e l’autunno (settembre-ottobre) sono, sulla carta, i periodi migliori per visitare Sofia. Le temperature sono miti e il clima è generalmente piacevole, permettendo di godere in pieno delle bellezze naturali e culturali della città.

Se preferisci il clima caldo e le lunghe giornate estive, giugno e agosto sono i mesi ideali. Preparati però a temperature elevate, a un po’ di umidità e a un maggior afflusso turistico. In inverno, il clima della capitale della Bulgaria diventa rigido ma regala un paesaggio ghiacciato e innevato che rende tutto più pittoresco

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Come arrivare a Ponza, la più grande delle Isole Pontine

Ponza, la più grande delle Isole Pontine, si trova al largo della costa del Lazio. Situata nel Mar Tirreno, a circa 33 chilometri a sud del promontorio del Circeo, questa isola italiana rappresenta una destinazione perfetta per chi cerca un rifugio lontano dal trambusto della vita cittadina. Con le sue scogliere mozzafiato, calette nascoste e acque cristalline, Ponza offre un’esperienza di vacanza che combina bellezze naturali incontaminate e una storia ricca di tradizioni. Raggiungere Ponza può sembrare un’impresa complessa, ma con le giuste informazioni è possibile pianificare il viaggio in modo semplice e senza intoppi.

Dove si trova Ponza e perché visitarla?

Ponza è un’isola che appartiene all’arcipelago delle Isole Pontine, situata a metà strada tra Roma e Napoli. È la meta ideale per chi cerca un luogo di pace, dove il tempo sembra essersi fermato e dove la bellezza naturale regna sovrana. Le sue coste frastagliate, le grotte marine e le acque limpide la rendono perfetta per chi ama il mare, lo snorkeling e le escursioni in barca. Oltre alla natura, Ponza vanta un affascinante patrimonio storico e culturale, con resti archeologici romani, pittoreschi borghi di pescatori e un’atmosfera autenticamente mediterranea. Nonostante le sue dimensioni relativamente piccole, l’isola offre una varietà di attività che spaziano dal relax in spiaggia alle esplorazioni subacquee, fino alla degustazione di specialità culinarie locali, come il pesce fresco e i piatti a base di frutti di mare.

Come arrivare a Ponza?

Raggiungere Ponza richiede un po’ di pianificazione, ma una volta organizzato il viaggio, il percorso si rivelerà un’avventura piacevole e parte dell’esperienza stessa. Ponza non ha un aeroporto, quindi per raggiungerla bisogna combinare il trasporto via terra con quello via mare.

Da Roma a Ponza

Chi parte da Roma, una delle città più vicine a Ponza, ha diverse opzioni a disposizione. La soluzione più comune è quella di raggiungere uno dei porti da cui partono i traghetti o gli aliscafi per l’isola. In questo caso, le principali località di imbarco sono Anzio, Terracina, Formia e San Felice Circeo.

Da Roma, è possibile raggiungere Anzio in treno. La stazione di partenza è Roma Termini, dalla quale si prende un treno regionale che impiega circa un’ora per arrivare ad Anzio. Una volta giunti ad Anzio, il porto è a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Durante l’estate, Anzio offre un servizio regolare di traghetti e aliscafi per Ponza. Il viaggio in mare dura circa 1 ora e 30 minuti in aliscafo e un po’ di più con il traghetto, ma permette di ammirare il litorale laziale durante la traversata.

Un’altra opzione è quella di dirigersi a Terracina. Anche in questo caso, da Roma Termini partono treni regionali che raggiungono Terracina in circa un’ora e mezza. Da Terracina, il porto dista pochi minuti di taxi o autobus dalla stazione ferroviaria. Terracina è un altro punto di imbarco per Ponza, con servizi di traghetti e aliscafi durante l’alta stagione. Il tragitto in aliscafo da Terracina a Ponza dura circa 50 minuti, mentre in traghetto si impiegano circa due ore.

Formia rappresenta un’altra alternativa. Da Roma Termini, ci sono treni frequenti che raggiungono Formia-Gaeta in circa un’ora e venti minuti. Una volta arrivati a Formia, è possibile prendere un taxi o una navetta fino al porto, che dista pochi minuti dalla stazione. Il servizio di traghetti e aliscafi da Formia a Ponza è regolare tutto l’anno, con una durata del viaggio che varia da un’ora e venti minuti a due ore, a seconda del mezzo scelto.

Infine, per chi desidera un’opzione più esclusiva, San Felice Circeo offre collegamenti stagionali con Ponza. Da Roma, si può raggiungere il Circeo in auto o autobus, percorrendo la strada statale Pontina in circa un’ora e mezza. Il porto di San Felice Circeo offre un servizio di aliscafo per Ponza durante l’estate, con una traversata che dura circa un’ora.

Da Napoli a Ponza

Per chi si trova a Napoli, la via più diretta per Ponza è il porto di Formia. Da Napoli Centrale, ci sono treni regionali che collegano Napoli a Formia-Gaeta in circa un’ora e dieci minuti. Una volta giunti a Formia, il porto è facilmente raggiungibile in pochi minuti. Da qui, i traghetti e gli aliscafi partono regolarmente per Ponza, con un viaggio che varia tra un’ora e venti minuti e due ore.

Un’altra opzione è quella di raggiungere il porto di Terracina. Da Napoli, si può prendere un treno diretto a Formia e da lì cambiare per Terracina. Una volta a Terracina, è possibile imbarcarsi per Ponza, come descritto precedentemente.

Ponza

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Ponza, tra i più pittoreschi del Mediterraneo

In auto

Raggiungere i porti di imbarco in auto è un’altra possibilità. Da Roma, seguendo la strada statale Pontina (SS148) si arriva ad Anzio, Terracina e San Felice Circeo in circa un’ora e mezza. Chi preferisce Formia, invece, può seguire l’autostrada A1 in direzione Napoli e uscire a Cassino, proseguendo poi per Formia. I porti dispongono di parcheggi custoditi dove è possibile lasciare l’auto durante il soggiorno a Ponza.

In autobus verso i porti

Per chi preferisce i mezzi pubblici, ci sono anche collegamenti autobus da Roma e Napoli verso i principali porti. Da Roma, sono previsti servizi diretti per Anzio, Terracina, Formia e San Felice Circeo. Il viaggio in autobus, sebbene più lento rispetto al treno, permette di arrivare direttamente ai porti di imbarco senza dover cambiare mezzo. Da Napoli, invece, sono disponibili autobus per Formia, ma questa opzione è meno comune rispetto al treno.

Chi arriva in aereo

Chi arriva da altre parti d’Italia o dall’estero può volare fino agli aeroporti di Roma Fiumicino o Roma Ciampino, o in alternativa all’aeroporto di Napoli Capodichino. Da Roma Fiumicino e Ciampino, ci sono collegamenti ferroviari o autobus per raggiungere Roma Termini, da cui proseguire per i porti di imbarco descritti in precedenza. Da Napoli Capodichino, si può prendere un taxi o una navetta fino alla stazione centrale, e da lì proseguire in treno verso Formia.

In barca privata

Per i più avventurosi, è possibile raggiungere Ponza anche in barca privata. L’isola dispone di un porto ben attrezzato, con servizi per l’ormeggio e il rifornimento. La navigazione verso Ponza può partire da diversi punti della costa laziale o campana, con tempi di percorrenza che variano in base al punto di partenza e alle condizioni del mare.

Una volta arrivati a Ponza, ci si trova immersi in un paradiso naturale dove il tempo sembra essersi fermato. Raggiungere l’isola, sebbene possa richiedere qualche sforzo logistico, è un’esperienza che ripaga ampiamente, grazie alla bellezza del paesaggio e alla tranquillità che Ponza offre ai suoi visitatori. Con una pianificazione accurata, ogni tappa del viaggio diventa parte dell’avventura, rendendo la scoperta di Ponza un ricordo indelebile.

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Come diventare skipper di professione

Andar per mare è affascinante, trasmette libertà e senso di infinito: ma guidare un’imbarcazione non è per tutti, o meglio, è una pratica che va fatta solo con cognizione di causa, dopo aver partecipato a un corso ufficiale, preso una licenza e aver letteralmente imparato a destreggiare il mezzo di trasporto.

Tra le varie figure, lo skipper è l’ufficiale di navigazione di piccole imbarcazioni da diporto a motore e o vela. Lo skipper è una figura professionale con varie responsabilità, tra cui la conduzione del mezzo, ciò che riguarda gestione, organizzazione, manutenzione, sicurezza, rapporti con l’equipaggio, con autorità marittima, con gli ospiti dell’unità e con l’armatore. Ma come si diventa skipper? Ecco gli step da seguire.

Diventare skipper, ecco come

Per divenire skipper è necessario essere maggiorenni edessere in possesso del diploma di scuola superiore, meglio ancora se presso un istituto tecnico nautico, poiché questo vi permetterà di avere già con voi la maggior parte dei requisiti necessari.

Per diventare skipper e lavorare conducendo un piccolo yacht, portando clienti in viaggi che spaziano dal mar Adriatico alle spiagge più belle dei Caraibi, dovrete avere essenzialmente la patente nautica. Esistono vari tipi di patente nautica, quelle con limite entro o oltre le 12 miglia dalla costa, e riservate o non alle barche a motore. Per diventare skipper è consigliato prendere la patente nautica senza limiti di miglia e valida per barche sia a motore, che a vela.

Skipper, barca a vela

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Uno skipper alla guida di una barca

Altro passaggio fondamentale è quello di aver frequentato con esito finale positivo dei corsi: antincendio di base, sopravvivenza e salvataggio, sicurezza personale e responsabilità sociali (PSSR), primo soccorso elementare, marittimo abilitato ai mezzi di salvataggio (MAMS), Global marittime destress safety system (GMDSS) e corso lettura e utilizzo radar. Sembrano molti, ma spesso corsi ed esami si svolgono tutti insieme e completarli è più facile di quel che può apparire a prima vista. Fatti i corsi, è possibile per gli aspiranti skipper accedere all’esame teorico/pratico che si svolge presso le capitanerie di porto e gli uffici circondariali marittimi.

Una volta superato l’esame, bisognerà invece provvedere al periodo di addestramento obbligatorio. Bisognerà infatti accumulare un totale di 36 mesi di navigazione, comprensivi di almeno 24 su navi e imbarcazioni da diporto, e assumere durante questo “tirocinio” la qualifica di mozzo o di ufficiale di navigazione da diporto. Spesso corsi e addestramento si possono svolgere presso le varie sezioni locali della Lega Navale Italiana, o presso altre associazioni e leghe di navigazione, aiutandovi cosi a ridurre i costi complessivi dei vari corsi.

Infine, per divenire uno skipper bisognerà prendere la licenza iscrivendosi al registro di Gente Di Mare nella prima categoria. Per l’iscrizione nell’ elenco bisognerà avere alcuni requisiti, tra cui essere cittadino Europeo e residente nello stato in cui si fa l’esame; non aver subito condanne, ed avere l’idoneità fisica certificata da un medico, unitamente alla certificazione a.s.l. di aver fatto la vaccinazione antitetanica, in corso di validità.

I compiti dello skipper

Su piccole imbarcazioni come una barca a vela, i compiti di uno skipper non sono comunque altrettanto irrilevanti, anzi. Se siete degli skipper di barca a vela non solo dovrete occuparvi di condurre l’imbarcazione stessa, ma prendervi cura di tanti altri aspetti.

Come skipper, ad esempio, sarete chiamati a tenere sempre d’occhio le condizioni meteorologiche prima di un viaggio, ma anche durante il vostro tragitto e a saper affrontare questo tipo di cambiamenti, spesso bruschi e improvvisi. Inoltre, dovrete conoscere e rispettare non solo le normative nautiche italiane ma anche quelle dei territori che eventualmente attraverserete nel corso del vostro viaggio. In più, dovrete anche gestire tutta una serie di aspetti burocratici e organizzativi, tra cui la cambusa (ovvero la dispensa a bordo). Un consiglio in più? Siate cortesi con i passeggeri, a volte le tensioni maggiori avvengono tra equipaggio e viaggiatori.

Quanto costa un corso da skipper e quanto si guadagna

Ma quanto costa diventare skipper? Dare una risposta esaustiva e definitiva a questa domanda non è semplice perché i corsi di formazione per skipper variano da regione in regione, ma indicativamente possiamo dire che bisogna avere a disposizione – qualora si avesse il sogno nel cassetto di diventare skipper di professione – un budget che può variare dalle 700,00 alle 2.000 euro.

Invece, una volta divenuti skipper professionisti, quanto è possibile guadagnare al mese facendo questo mestiere per mare?

Le entrate di uno skipper possono variare davvero molto in un anno e di mese in mese, questo perché dipendono strettamente non solo dal numero di giorni in cui si lavora, ma anche da quanti passeggeri ci sono a bordo, dal tipo di imbarcazione condotta e dal tipo stesso di viaggio e crociera.

In genere, però, possiamo affermare che uno skipper che presta servizio solo esclusivamente in alta stagione, quindi per 12 settimane durante l’estate, guadagnerà meno di chi affronta il lavoro durante tutto l’anno. Per la conduzione di una barca a vela di dimensioni medio-piccole, uno skipper può arrivare a guadagnare dalle mille alle 1.500 euro a settimana, mentre se si è alla guida di una barca di maggiori dimensioni si può arrivare a un guadagno settimanale di anche 2.000 euro.

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Consigli Isole Canarie vacanze Viaggi

Cosa conviene comprare a Lanzarote

La vacanza a Lanzarote sta per terminare? È il momento di comprare prodotti e souvenir per ricordare questa fantastica vacanza in quest’isola delle Canarie.

Sapere cosa comprare non deve assolutamente allarmare i visitatori di Lanzarote. Qui, infatti, sono presenti numerosi punti vendita dove acquistare oggetti che ricordino l’atmosfera canaria. È possibile trovare diversi mercatini e botteghe artigianali, ma anche centri commerciali e vie piene di negozi, che si trasformano nel luogo ideale per gli amanti dello shopping. Ecco dove e cosa conviene comprare a Lanzarote!

I mercati artigianali di Lanzarote

Il primo consiglio per tutti coloro che vogliono sapere cosa conviene comprare a Lanzarote è dirigersi verso uno dei tanti mercatinio artigianali presenti sull’isola. Sono presenti numerose bancarelle dove è possibile acquistare diversi prodotti e souvenir che aiuteranno sicuramente a ricordare l’esperienza a Lanzarote, per sé e per i propri familiari.

Il primo consiglio per tutti coloro che intendono conoscere cosa conviene comprare a Lanzarote è dirigersi verso uno dei mercati artigianali che si tengono sull’isola. Le bancarelle sono numerose e non mancano affatto i souvenir, che consentiranno ai viaggiatori di conservare sempre un piccolo ricordo delle Canarie. Ecco alcuni dei mercati più popolari:

  • Mercato di Mancha Blanca: si trova vicino al parco nazionali di Timanfaya, famoso per i suoi prodotti artigianali in pietra lavica e le numerose ceramiche dipinte a mano;
  • Mercato di Arrecife: si tratta di un mercato settimanale nella capitale di Lanzarote, dove è possibile trovare diversi oggetti creati a mano, come gioielli e bigiotteria, ma anche i tessuti tradizionali;
  • Mercato di Teguise: probabilmente il più famoso mercatino tradizionale dell’isola, vivace e colorato, dove acquistare soprattutto prodotti alimentari locali, come formaggi e vini locali e, per i più golosi, anche churros fritti e molto altro;
  • Mercato di Haria: famoso per la sua atmosfera rilassante, nel mercato tradizionale di Haria si trovano prodotti unici, manufatti di legno e gioielli in pietra vulcanica
Vista delle tende del mercato tradizionale di Teguise, a Lanzarote

Fonte: iStock

Bancarelle del mercato tradizionale di Teguise a Lanzarote

Centri commerciali di Lanzarote

Per gli amanti dello shopping “moderno” sono presenti diversi centri commerciali. Ad esempio, il Deiland Plaza, situato ad Arrecife, che offre una vasta gamma di negozi di abbigliamento, elettronica e cosmetici dei più famosi marchi internazionali, ma anche il il centro Papagayo, a Playa Blanca, dove acquistare anche souvenir, ed il centro commerciale Biosfera Plaza, che si trova a Puerto del Carmen e che offre una vista spettacolare sull’oceano e, oltre a numerosi negozi, intrattenimento per tutte le età.

Cosa comprare a Lanzarote?

Ecco una lista di prodotti tipici dell’isola, che sicuramente saranno in grado di ricordare in tutti i sensi la favolosa vacanza a Lanzarote, tra vulcani, surf e spiagge mozzafiato.

Per tutti coloro che intendono portarsi a casa specialità tipiche di Lanzarote, è impossibile perdere i mercati di cui si è parlato in precedenza, che offrono a visitatori e cittadini locale numerosi prodotti alimentari. Qui, infatti, è possibile trovare e provare: i famosi formaggi di capra, spesso affumicati e stagionati, i prelibati vini locali, bianchi e prodotti con uve Malvasia, il miele di palma, tipico delle Canarie e che si identifica come il souvenir culinario per eccellenza, e l’aloe vera, conosciuta per le sue proprietà curativa e che può essere acquistata direttamente anche dai produttori locali.

Ci sono, poi, prodotti artigianali che possono essere scelti anche come articoli d’arredo unici. Si tratta delle ceramiche dipinte a mano di Lanzarote, famose per i loro colori vivaci ed i motivi tradizionali, idea regalo perfetta, oppure i gioielli in pietra vulcanica, realizzati con la pietra lavica dell’isola e che rappresentano un pezzo naturale dell’isola, ed infine le maschere o le varie sculture in legno, spesso intagliate a mano e che rappresentano figure storiche e mitologiche.

Lanzarote è una splendida isola delle Canarie, un’attrazione naturale unica, grazie alla sua formazione vulcanica ed i suoi paesaggi, dove è possibile vivere esperienze indimenticabili. Una vacanza dalla quale portare a casa il più possibile, per ricordare momenti fantastici ed unici.

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Come arrivare all’aeroporto di Catania da Messina

State scoprendo la Sicilia e, da Messina, dovete raggiungere l’aeroporto di Catania per tornare a casa o spostarvi verso altre mete sull’isola: come arrivarci in modo semplice, comodo e veloce? Sono diverse le soluzioni che vi permetteranno di arrivare all’aeroporto della città di Sant’Agata, dall’auto agli autobus, fino al treno e ai taxi. In questo articolo le approfondiremo e vi consiglieremo quelle più adatte in base alle vostre esigenze di viaggio e al tempo che avete a disposizione.

Come raggiungere l’aeroporto di Catania da Messina

L’aeroporto Fontanarossa-Vincenzo Bellini di Catania dista all’incirca 110 chilometri da Messina e può essere raggiunto in un’ora e mezza in base al traffico o in base a quale mezzo sceglierete per arrivarci. Le opzioni a vostra disposizione sono l’autobus, il treno, l’auto o il taxi.

Con l’autobus

Se volete raggiungere l’aeroporto con l’autobus, dalla città di Messina partono i mezzi di SAIS Autolinee. I bus partono con frequenza regolare da fermate diverse: Piazza della Repubblica, Viale Boccetta, Tremestieri, Via La Farina e Viale Gazzi. La prima corsa è alle 4:15 del mattino da Piazza della Repubblica, mentre l’ultima alle 20:30. Il prezzo del biglietto è di 8,40 euro e può essere acquistato comodamente online dal sito ufficiale, dove vi consigliamo di controllare in anticipo gli orari per eventuali cambiamenti. La durata totale del viaggio è di 1 ora e 35 minuti e vi lascerà direttamente all’aeroporto.

Con il taxi

Preferite la comodità di un taxi che, dal posto in cui vi trovate a Messina, vi porterà all’aeroporto di Catania negli orari da voi desiderati? Come in ogni grande città d’Italia, anche qui troverete diverse compagnie che offrono tariffe fisse. Generalmente, la tratta da Messina all’aeroporto costa intorno ai 150 euro. Si tratta di una soluzione poco economica rispetto ai mezzi pubblici, ma che garantisce maggiore flessibilità e autonomia.

Con il treno

Per uno spostamento più ecologico ed economico rispetto al taxi, potete optare per il treno. Trenitalia copre la tratta dalla stazione centrale di Messina all’aeroporto di Catania: i treni partono all’incirca ogni ora e la durata è di 1 ora e 30 minuti. Il biglietto, acquistabile online o alle apposite macchinette situate all’interno della stazione di Messina, costa 9,70 euro. La fermata ferroviaria Fontanarossa è collegata con l’aeroporto tramite navetta dell’AMTS e il costo del biglietto è di 1 euro.

Se invece arrivate prima alla stazione centrale di Catania, da qui potete prendere il bus AMTS “Alibus”, con partenze ogni 25 minuti; il costo del biglietto è di 4,00 euro. Potete acquistare il biglietto sul bus o presso i rivenditori dei biglietti AMTS.

Con l’auto

Infine, se avete un’auto a noleggio o la vostra vettura, raggiungere l’aeroporto di Catania da Messina sarà facilissimo. Vi basterà prendere l’A20/E90 da Viale Boccetta per poi proseguire verso l’A18 in direzione di SP701 a Catania. Prendete l’uscita Asse dei Servizi da E45 e infine continuate su SP701, guidando in direzione Via Fontanarossa a Catania. Il viaggio durerà all’incirca 1 ora e 20 minuti in base al traffico. Tra le diverse opzioni a vostra disposizione, l’auto è sicuramente quella più comoda e veloce.

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Come arrivare a Mont Saint-Michel, patrimonio mondiale dell’Unesco

Vivono una trentina di persone a Mont Saint-Michel, un affascinate comune francese che sorge sul golfo di Saint-Malo, meraviglia della Normandia. Un piccolo ma elegante paesino che si innalza in tutta la sua affascinante bellezza su un isolotto roccioso, a sua volta circondato da una magnifica baia che è anche la culla di alcune delle più grandi maree dell’Europa continentale. Patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1979, Mont Saint-Michel è noto anche per essere un’isola tidale, vale a dire che viene unita da una lingua di sabbia alla terraferma, ma che emerge e scompare a seconda delle maree

Scopri tutte le attività che si possono fare a Mont Saint-Michel

Come arrivare a Mont Saint-Michel da Parigi

Parigi è piuttosto distante da Mont Saint-Michel, ma nonostante questo dalla Capitale francese ci sono diverse soluzioni che permettono di raggiungere questa destinazione in tutta comodità. Certo, ci vuole un po’ di tempo, ma tutto lo sforzo necessario verrà sicuramente ricompensato dalla bellezza e dall’atmosfera di questo isolotto che si fa spazio nel cuore della più grande baia d’Europa.

In auto

È possibile raggiungere Mont Saint-Michel da Parigi in auto, propria o a noleggio, utilizzando la A13 verso Caen e la A84 verso Le Mont-Saint-Michel. Una volta arrivati a destinazione si può lasciare la propria automobile al parcheggio situato ai piedi del monte, e poi con la navetta gratuita accedere alla stessa isola.

In treno

Chi non desidera o non può guidare può optare per il treno in partenza da Parigi fino a Pontorson, Dol de Bretagne o Rennes, località dotate di stazioni ferroviarie (di cui le ultime due in TGV). Raggiunta una di queste mete, si può utilizzare un bus che conduce al parcheggio principale di Mont Saint-Michel.

In bus

Da Parigi (Porte-Maillot) per andare a Mont-Saint-Michel si può salire su uno degli autobus Ouibus, filiale della SNCF. Sempre dalla Capitale della Francia, a disposizione dei viaggiatori ci sono anche bus Flixbus.

In alternativa, è possibile fare delle escursioni organizzate in giornata da Parigi, spesso condivise in pullman grandi, oppure private e personalizzate in confortevoli minivan o in auto con conducente.

Raggiungi Mont Saint-Michel da Parigi con un’escursione organizzata

Come arrivare a Mont Saint-Michel dal Nord della Francia

Mont Saint-Michel si trova al confine tra Normandia e Bretagna, per questo è spesso inserita come tappa negli itinerari dei viaggiatori che scelgono di visitare queste due affascinanti regioni.

In auto

Per arrivare in auto al Mont Saint-Michel dal Nord della Francia si può prendere la A84 da Caen e poi la N175. Da Saint-Malo la strada N176, mentre da Rennes la D175 e poi la D975.

In treno

La stazione ferroviaria più vicina per raggiungere Mont-Saint-Michel è Pontsorson, una fermata di campagna molto piccola e con un binario per ogni direzione. Vi si può arrivare partendo da Caen o da Rennes. Da qui è poi necessario salire su un autobus che conduce alla porta dell’area di parcheggio, dove è poi presente una navetta gratuita..

In bus

A disposizione dei viaggiatori ci sono anche autobus in partenza da Rennes o Dol de Bretagne verso Mont Saint-Michel. La linea da Rennes è operativa 7 giorni su 7, tutto l’anno. Poi ancora da Pontorson a Mont Saint-Michel e da Granville (linea n°6).

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Come arrivare all’Isola dei Conigli a Porto Cesareo

Porto Cesareo si trova nello splendido territorio salentino, in Puglia, ed è una delle città balneari non solo più belle del sud Italia, ma di tutto il Paese. È caratterizzata da acque magiche e cristalline, spiagge sabbiose e da isole incantevoli che circondano la cittadina, uniche ed incantevoli.

Porto Cesareo è la destinazione perfetta per chi è alla ricerca di una vacanza rigenerante in Italia e da dove è possibile anche raggiungere l’Isola dei Conigli. Prima di scoprire come arrivarci, è importante anche sapere perché quest’isola è considerata una meta così speciale. Infatti, questa destinazione così ricercata è una riserva naturale protetta con sabbia bianca, una ricca vegetazione tipica mediterranea e numerosi conigli selvatici che la abitano e che le hanno dato il nome.

Le acque che bagnano queste spiagge sono incredibilmente limpide, che rappresentano il luogo perfetto per attività in acqua, come, ad esempio, snorkeling o una semplice nuotata in questa oasi di pace e tranquillità del territorio salentino.

Come arrivare all’Isola dei Conigli

Una volta arrivati a Porto Cesareo, è possibile raggiungere l’Isola dei Conigli in diversi modi. Le principali opzioni per raggiungere questa fantastica isola sono:

  • Escursioni organizzate
    Una delle opzioni più semplici e comode per arrivare all’Isola dei Conigli è prenotare e partecipare ad un’escursione organizzata. Sono presenti, infatti, numerose attività locali che offrono questo tipo di tour e che includono il trasporto, andata e ritorno, per visitare la riserva naturale, accompagnati anche da guide esperte. Queste escursioni, inoltre, possono includere anche diverse attività, come snorkeling nelle acque del Salento oppure una visita alle vicine grotte marine.
  • Taxi Boat
    Altra opzione per raggiungere l’Isola dei Conigli comodamente è il taxi boat, ovvero una piccola imbarcazione che, attraverso servizi rapidi e frequenti, riesce a coprire questa tratta più volte al giorno, soprattutto durante la stagione turistica, quando c’è una corsa ogni 30 minuti. Il vantaggio di questo mezzo è dato dalla sua flessibilità: si possono scegliere diversi orari di partenza e ritorna, in base alle proprie necessità.
  • Noleggio imbarcazioni private
    Per chi è in grado di guidare un’imbarcazione oppure vuole affidarsi ad uno skipper, inoltre, è possibile esplorare autonomamente l’isola affittando un’imbarcazione privata. Noleggiare una barca per raggiungere l’Isola dei Conigli dà la possibilità di vivere con il proprio ritmo questa riserva naturale.
  • Nuotare fino all’isola
    Un’altra opzione, forse la più coraggiosa e meno convenzionale, è quella di raggiungere l’Isola dei Conigli direttamente a nuoto. Questa piccola oasi naturale, infatti, dista circa novecento metri dalle splendide e fantastiche spiagge di Porto Cesareo, una distanza fattibile per chi è in buona forma fisica ed ha esperienza di nuoto in mare aperto.

Visitare l’Isola dei Conigli a Porto Cesareo rappresenta sicuramente un’esperienza indimenticabile, che permette ai visitatori di queste zone del sud Italia di immergersi in uno dei paesaggi più affascinanti della Puglia, con spiagge che possono riconosciute fra le spiagge più belle del Salento. Non resta altro che scegliere il modo migliore per raggiungere questa riserva naturale italiana e passare una giornata di relax e divertimento immersi nella acque cristalline dell’Isola dei Conigli.