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Cosa conviene comprare a Chicago

Il suo skyline dalle mille luci che si infiamma al tramonto ricorda quello di New York, ed effettivamente quella di Chicago è una città vivace e ricca di attrattive, che però non ha nulla da invidiare alla Grande Mela. Tra il traffico continuo e alcuni dei grattacieli più alti d’America che ne raccontano il forte sviluppo, si trovano moltissimi negozi e centri commerciali in cui acquistare un souvenir del proprio viaggio nel Mid West, ma anche diversi prodotti tipici che si trovano soltanto qui, nella cosiddetta “Windy City”.

Ma cosa conviene comprare a Chicago per portare con sé un pezzo di questa magnifica città che sembra ambientata in un film futuristico? Ecco la nostra guida con i consigli per fare ottimi acquisti, mai banali, in base ai propri gusti e a quelli delle persone a cui vorrete portare un pensiero dal vostro viaggio americano da sogno.

I migliori souvenir da comprare a Chicago

Volete portare con voi un souvenir non banale da Chicago, ma non sapete cosa offre questa città sulle rive del lago Michigan? Ecco alcune idee originali per acquistare prodotti legati alla sua tradizione e alla sua storia.

Partiamo dal presupposto che Chicago è la patria del Blues. La ricca cultura musicale ha avuto origine negli angoli delle strade e ha visto nascere e crescere numerosi cantanti e gruppi divenuti estremamente popolari. Non mancano, per le vie della città, numerosi locali in cui il Blues viene ancora suonato dal vivo e tanti negozi che vendono cd e dischi dei più popolari esponenti del genere, da Muddy Waters, padre del moderno Chicago Blues, a Willie Dixon, Bo Diddley e molti altri. Ecco allora che, per gli appassionati, un bel disco Blues sarà il souvenir perfetto.

Chicago è la patria del Blues

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Negozi e locali di musica Blues a Chicago

Anche lo sport occupa una fetta importante del panorama culturale di Chicago: chi non ha mai sentito parlare dei celebri Chicago Bulls, dei Chicago Bears o dei Chicago White Sox? Dal basketball al baseball e al football, lo sport qui viene preso sul serio. Vietato allora tornare a casa senza una maglia di una delle 5 squadre celebri di Chicago, vendute in tutta la città all’interno di vari negozi con prezzi che partono dai 50 dollari.

Ma questa splendida città dallo skyline suggestivo è anche il luogo in cui l’indimenticato architetto Frank Lloyd Wright ha realizzato le sue più celebri creazioni, come la Robie’s House e lo Unity Temple, entrambi iscritti nella lista dei siti Unesco. Per gli appassionati di architettura non sarà difficile trovare diversi negozi nei quali poter acquistare gadget e souvenir riferiti a Frank Lloyd Wright, come puzzle di design, stampe, libri e giochi che seguono il suo stile.

I prodotti tipici di Chicago, dal dolce al salato

In ogni film americano che si rispetti, quando si tratta di andare al cinema o di assistere a un evento sportivo è d’obbligo avere con sé una scatola di popcorn formato maxi. Anche Chicago non è da meno, con numerosi esercizi e bancarelle che li vendono: i più celebri sono quelli dei negozi Garrett. Ce ne sono vari in città e sono il luogo dei sogni per gli amanti di queste piccole sfiziosità a base di mais. Puoi scegliere tra una varietà ampissima di gusti, dai classici popcorn a quelli al caramello, al formaggio o alle noci di Macadamia e tanti altri, confezionati in graziose scatole di latta da tenere come ricordo.

Negozio Garrett's Popcorn a Chicago

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Negozio Garrett’s Popcorn, Chicago

Quando si torna da un viaggio, si sa, i regali a base di cibo o bevande particolari sono sempre ben accetti. Ne sono un esempio i cioccolatini della pasticceria Katherine Anne Confections, una delle più rinomate di Chicago. Qui i dolcetti e il caramello vengono realizzati con prodotti locali. E sempre di cioccolato si tratta quando parliamo di un’altra strana tipicità di Chicago: il cioccolato Vosges mescolato a piccoli pezzetti di bacon affumicato.

Gli amanti della tavola in visita a Chicago non potranno farsi sfuggire qualche tipica specialità gastronomica del luogo. La deep-dish pizza, l’altissima pizza ripiena di mozzarella, è una delle più conosciute di tutti gli USA e può essere gustata in alcune delle pizzerie più celebri della città, come quelle di Lou Malnati’s sparse per le vie del centro. Sicuramente difficile da portare in Italia, ma da assaggiare assolutamente durante l’esplorazione di questa vivace città americana.

Piatto di Deep Dish Pizza a Chicago

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Deep Dish Pizza, tipica di Chicago

Abbigliamento e accessori nelle vie dello shopping di Chicago

La “Windy City” è ricca di negozi e shop di ogni dimensione e prezzo nei quali abbondano i gadget e i souvenir che i viaggiatori possono aggiudicarsi a prezzi decisamente convenienti, ma non solo. A Chicago si trovano anche grandi outlet e centri commerciali, luoghi perfetti per acquistare qualche capo di abbigliamento spendendo cifre equilibrate in confronto a certi listini europei (complice anche il cambio ancora favorevole Euro/Dollaro).

Su tutte, è la Magnificent Mile a fare da padrona per lo shopping in città: è una delle vie più celebri e grandi al mondo che copre ben otto isolati e offre una quantità immensa di negozi, dalle più lussuose boutique appartenenti a grandi griffe mondiali, come Giorgio Armani, Levi’s, Swarowsky o Cartier, fino alle catene e agli shop più economici.

Anche in fatto di centri commerciali la città del Blues non scherza. Sulla Magnificent Mile se ne trovano diversi e dalle dimensioni impressionanti. Uno dei più grandi è il Water Tower Place, situato in una torre che si affaccia proprio sul Lago Michigan. Lungo gli otto piani dello stabile si trovano centinaia di negozi e shop per gli acquisti, dai prodotti più costosi fino a quelli a buon mercato. Il Water Tower Place è l’ideale soprattutto per i capi di abbigliamento (Abercombie & Fitch, Lacoste e Victoria’s Secret sono tra i marchi presenti che noi tutti conosciamo).

Altri centri commerciali sono il 900 North Michigan Shops, The Shops at North Bridge, Bloomingdale’s, Nordstrom, Macy’s, Neiman Marcus e il Saks Fifth Avenue. Veri e propri templi per lo shopping in cui trovare qualsiasi capo d’abbigliamento, accessorio o souvenir che si possa desiderare.

La Magnificent Mile di Chicago

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Magnificent Mile, Chicago
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Ande Consigli Santiago Del Cile Sud America Viaggi viaggiare

Quando visitare Santiago del Cile: temperatura e clima

Tra le mete che stanno acquisendo sempre più popolarità tra i viaggiatori c’è il Cile e in modo particolare è proprio Santiago del Cile a diventare un must. Con un’altitudine che di poco supera i 500 metri, ai piedi delle Ande e attorniata da montagne, la località ha molto da offrire ma per godersela al 100% bisogna trovare il periodo migliore. Se ti stai chiedendo quando andare a Santiago del Cile, continua a leggere ciò che sto per raccontarti riguardo la temperatura e il clima. 

Quando andare a Santiago del Cile

Partiamo subito dicendo che non c’è un periodo in cui è sconsigliato andare a Santiago del Cile, possiamo però evidenziare come i nostri mesi estivi corrispondano a quelli meno favorevoli (ma allo stesso tempo i più economici!). Visitabile tutto l’anno poiché gode di un clima mediamente mite, è particolarmente consigliata nelle mezze stagioni. Nella finestra di marzo e aprile o quella di ottobre e novembre le temperature non sono eccessivamente elevate e nemmeno la pioggia risulta estremamente debilitante. I periodi di pioggia più intensi sono quelli tra giugno ed agosto, per questo motivo molti sconsigliano un viaggio quid durante l’estate. 

Le temperature di Santiago del Cile

Se stai pensando di visitare le colorate strade di Santiago del Cile e le Ande probabilmente vorrai sapere qual è il periodo migliore e di conseguenza le temperature che incontrerai. Partiamo con il dire che le stagioni sono invertire rispetto a noi: durante i nostri mesi estivi là troverai freddo e al contrario, nei nostri mesi invernali incrocerai le temperature più alte. L’estate a Santiago del Cile va da dicembre a febbraio: in questo periodo le temperature superano i 30 gradi durante il giorno, per scendere in modo vertiginoso durante la notte. Durante le mezze stagioni le temperature oscillano tra i 10 e i 20 gradi, sia per quanto riguarda la primavera, sia in autunno. L’inverno, invece, va da giugno ad agosto: durante questi mesi le temperature scendono fino a 5 gradi e talvolta persino a sfiorare lo zero. Basti pensare che non lontane si trovano le stazioni sciistiche. 

Com’è il clima di Santiago del Cile

Il clima di Santiago del Cile conquista l’attenzione per la sua varietà che rispecchia in tutto e per tutto le caratteristiche della località incastonata tra la Cordigliera delle Ande e la Cordigliera della Costa. Grazie alla posizione privilegiata, la città ha un clima mediterraneo con estati secche e inverni miti, avendo però i periodi invertiti rispetto a quelli italiani. Ma cosa rende questo clima così speciale? Le escursioni termiche notevoli, soprattutto nei mesi più caldi, danno modo di respirare durante i periodi notturni spaziando dagli oltre 30 gradi diurni ad almeno 10 in meno durante la notte. 

Le stagioni intermedie, la primavera (settembre-novembre) e l’autunno (marzo-maggio), sono considerate i periodi migliori per visitare Santiago del Cile. Le temperature miti e medie, senza eccessivi sbalzi termici rendono l’esperienza particolarmente piacevole. A seconda di ciò che desideri fare e cosa vuoi vedere in loco, con questa guida completa saprai esattamente come muoverti: ora sei pronto per prenotare il tuo viaggio, consapevole dei periodi migliori a livello climatico e di quelli più convenienti dal punto di vista economico.

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Consigli linee aeree Viaggi

Porte d’emergenza e letti: ecco i luoghi segreti che si nascondono in un aereo

Volare è diventato un atto talmente normale che l’aereo in sé non ci meraviglia più: saliamo le scale, entriamo, cerchiamo il nostro posto e ci sediamo sognando la nostra destinazione o ricordando nostalgici quella che stiamo lasciando. Eppure, sono molti gli aspetti che non conosciamo, dettagli di cui non immaginiamo l’esistenza e che potrebbero rendere la nostra esperienza in volo meno ‘standard’. In questo articolo vi portiamo alla scoperta dei luoghi segreti che si nascondono in un aereo, vietati ai passeggeri e svelati da alcuni assistenti di volo.

Dove dorme il personale di bordo

Su alcuni aerei ci sono comparti nascosti dedicati al riposo dell’equipaggio durante i voli a lunga percorrenza dove è rigorosamente vietato l’ingresso. Se per le tratte a breve distanza ci sono degli appositi sedili, solitamente situati in corrispondenza della porta d’ingresso dell’aereo, dove gli assistenti possono riposarsi un pochino, per quelle più lunghe è necessaria una sistemazione più comoda. Questa è stata creata nella parte superiore della cabina, dove molti aerei possiedono dei veri e propri scompartimenti segreti che fungono da area riposo per le hostess e gli steward.

Si tratta di piccole stanze ricavate appena sotto il soffitto dell’aereo, accessibili solitamente tramite scale ben nascoste e protette da porte che si aprono solo con un codice. Questi spazi sono dotati di tutto il necessario come materassi imbottiti, biancheria, luci, prese elettriche, aria condizionata e le tipiche attrezzature di sicurezza degli aerei come le maschere per l’ossigeno.

Questi spazi non vengono costruiti a caso ma, come ha dichiarato la CNN che ha intervistato diversi assistenti di volo, sono stabiliti da enti regolatori come la Federal Aviation Administration. Quest’ultima, infatti, impone che le aree di riposo dell’equipaggio debbano essere “in un luogo dove il rumore intrusivo, gli odori e le vibrazioni abbiano un effetto minimo sul sonno”.

Dove dormono i piloti

L’area di riposo per i piloti è separata da quella dedicata all’equipaggio di cabina ed è situata vicino alla cabina di pilotaggio. In base alla durata del volo, possono esserci fino a quattro piloti a bordo, ma due saranno sempre in cabina di pilotaggio; pertanto, l’area di riposo dei piloti ha solo due cuccette (o addirittura una sola su aerei più vecchi), e include un sedile a volte dotato di intrattenimento in volo, che l’equipaggio di cabina non ha. A parte questo dettaglio, i compartimenti sono abbastanza simili.

Porta di sicurezza nascosta

La presenza di spazi adibiti a camere da letto per gli assistenti di bordo non è più un segreto ormai da tempo. Il dettaglio di cui desideriamo parlarvi è la porta di sicurezza nascosta che permette al personale situato in queste stanze di uscire dall’aereo in caso di emergenza. Si tratta di un portello che, quando ben chiuso, è parte integrante di uno dei letti. In caso di bisogno, gli assistenti non devono far altro che sollevarlo per ritrovarsi in un’apertura all’interno della cappelliera e da qui possono accedere alla cabina dell’aereo.

Naturalmente, l’uscita d’emergenza non può essere occupata dai bagagli dei passeggeri. Per questo motivo non dovete stupirvi se vi imbattete in una cappelliera priva di maniglia sul vostro percorso verso il bagno: si tratta del portello nascosto a uso e consumo del personale di bordo!

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Colombia Consigli itinerari culturali spiagge Sud America Viaggi viaggiare

Visto turistico Colombia per italiani: tutte le informazioni utili

La Colombia è un paese complesso dalle infinite sfaccettature: un viaggio qui significa godersi la bellezza delle spiagge incontaminate e, allo stesso tempo, pianificare un’avventura su montagne innevate e aspre, per non parlare della modernità offerta dai grattacieli che convivono accanto ai caratteristici pueblos. La Colombia è uno di quei paesi che conquista con la sua bellezza inaspettata perché, per molto tempo e ancora oggi, la sua storia turbolenta tra gang e cartelli della droga ha plasmato la sua immagine nel mondo portando i viaggiatori a scegliere mete più sicure.

Molte cose stanno cambiando: le comunità hanno voglia di farsi conoscere e di far scoprire la propria cultura, così ricca e vibrante, oltre che i paesaggi e le bellezze del territorio. Alcune città invece, come Medellín, stanno attirando l’attenzione dei nomadi digitali e dei lavoratori da remoto alla ricerca di un luogo stimolante nel quale ‘trasferire’ il proprio ufficio. Se anche voi siete curiosi di viaggiare in Colombia, ecco tutte le informazioni da conoscere in relazione al visto turistico per gli italiani.

Visto turistico per la Colombia

Se desiderate visitare la Colombia, c’è una buona notizia: non è necessario richiedere il visto per scopi turistici. Al momento dell’ingresso nel Paese, le autorità di frontiera annoteranno sul vostro passaporto, con apposito timbro, la durata del soggiorno che dovrà essere di massimo 90 giorni. Se volete rimanere più a lungo, dovrete richiedere con anticipo una proroga a pagamento presso l’Ufficio Immigrazione “Migración Colombia” che vi permetterà di estendere la vostra permanenza fino a un massimo di 180 giorni.

Sottolineiamo un fattore molto importante: le dichiarazioni rilasciate per soggiornare in Colombia devono essere assolutamente veritiere, soprattutto riguardo le ragioni del viaggio e la permanenza. Il visto potrebbe essere necessario solo per chi si reca in questo Paese per motivi diversi da quelli turistici: in questo caso consigliamo di rivolgersi all’ambasciata con sede a Roma.

Documenti necessari per la partenza

Il visto per entrare e viaggiare in Colombia, come abbiamo visto, non è necessario, ma avrete bisogno di un passaporto in corso di validità e in buone condizioni. Le autorità colombiane, infatti, non ammettono viaggiatori con libretto del passaporto deteriorato (macchie, strappi e ogni tipo di alterazione, seppur minima). Oltre al passaporto, dovrete necessariamente compilare un modulo che vi permetterà di salire sul vostro aereo senza avere problemi.

Si tratta del modello Check-Mig, ossia il formulario totalmente gratuito di pre-registro migratorio che potrà essere comodamente compilato online. In caso di mancata compilazione del modello, le compagnie aeree potranno avvalersi della facoltà di non consentire l’imbarco. Raccomandiamo di utilizzare solo il link presente nella pagina web ufficiale di Migración Colombia al fine di non incorrere in possibili truffe o furti di dati personali, utilizzando siti web non ufficiali. Lo stesso modulo dovrà essere compilato e presentato per uscire dal Paese.

Ricordatevi, infine, che sarà necessario avere con voi anche il biglietto di ritorno (possibilmente in versione cartacea), il quale vi verrà richiesto dalle compagnie aeree al momento della partenza dall’Italia. Se state pianificando di raggiungere un Paese terzo dopo la Colombia, è possibile presentare il biglietto di uscita anche se la destinazione finale non è l’Italia. Nel caso in cui i viaggiatori riescano a imbarcarsi senza biglietto di ritorno, una volta giunti a Bogotà può venire loro negato l’ingresso nel Paese.

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aeroporti Barcellona Consigli Viaggi

Come arrivare all’aeroporto di Barcellona El Prat

Andare a Barcellona è sempre una buona idea: le temperature, piacevoli tutto l’anno, insieme al suo ricco panorama artistico, alla vivacità della sua vita notturna e all’atmosfera generale, la rendono una meta molto amata in tutte le stagioni. In più, è perfettamente organizzata nei trasporti pubblici, un aspetto che permette a chi la visita di scoprirla facilmente e senza preoccupazioni. Questo riguarda anche l’aeroporto Barcellona El Prat, il secondo più grande della Spagna dopo quello di Madrid e distante soli 12 chilometri dal centro.

L’aeroporto di Barcellona El Prat è composto da 2 terminal, chiamati Terminal 1 e Terminal 2. Quest’ultimo è suddiviso ulteriormente in tre sotto-edifici chiamati T2-A, T2-B e T2-C. Per spostarsi da un terminal all’altro, considerata la distanza, non è possibile camminare, ma dovrete utilizzare la navetta gratuita che transita ogni 15 minuti. Raggiungerlo dal centro è molto facile perché esistono opzioni adatte a ogni esigenza, da chi va di fretta a chi preferisce risparmiare. Vediamole insieme nel dettaglio.

Come raggiungere l’aeroporto El Prat da Barcellona centro

Potete arrivare all’aeroporto El Prat di Barcellona in diversi modi: con la metro, l’autobus, il treno o con il taxi.

Con la metro

Se desiderate raggiungere l’aeroporto sfruttando l’economicità e la comodità della metro, potete usufruire della linea Airport Metro, chiamata L9 Sud. Questa arriva fino all’aeroporto di Barcellona e ferma sia al terminal T1 che al T2 (dovete fare riferimento alle fermate Aeroport T2 e Aeroport T1). Potete prendere la metro da qualsiasi punto del centro per raggiungere una delle stazioni di L9 Sud.

Per viaggiare su questa linea non potete utilizzare il biglietto della metro standard, ma dovrete acquistare quello specifico chiamato Billete Aeropuerto al costo di 5.50 euro. Seppur si tratti di una soluzione economica, non è necessariamente quella più comoda perché le stazioni L9 Sud non si trovano nei luoghi principali della città come Plaça de Catalunya: in questo caso dovete raggiungere le stazioni specifiche partendo dal centro. In alternativa, se volete arrivare all’aeroporto dal cuore della città, consigliamo di utilizzare l’Aerobus.

Con l’Aerobus e i bus pubblici (diurni e notturni)

L’Aerobus è il bus navetta espresso dell’aeroporto di Barcellona, il quale ferma sia al Terminal 1 che al Terminal 2. Per riconoscerlo vi basterà cercare un bus di colore blu chiaro e scuro con la scritta “Aerobus” sulla fiancata. Le fermate si trovano nelle zone principali del centro come Plaça de Catalunya, Plaça España e Plaça Universitat, mentre la frequenza è ogni 5-10 minuti. Un biglietto singolo, acquistabile online o alle macchinette presenti alle fermate, costa 7,25 euro, mentre i bambini sotto i 4 anni viaggiano gratis. Il vantaggio dell’Aerobus è che, oltre a garantire una maggiore frequenza delle corse, offre più spazio per i bagagli e fa meno fermate, riducendo il tempo di trasferimento.

Meno frequenti, ma più economici, sono i bus pubblici offerti dal trasporto metropolitano di Barcellona (TMB). Una corsa singola sul bus numero 46, infatti, costa solo 2,55 euro. Questa linea parte da Plaça España e impiega circa 40 minuti per il T2 e 55 per il T1 in base al traffico. Se invece il vostro aereo parte la notte, potete salire sui bus N17 (per il Terminal 1) e N18 (per il terminal 1 e 2A, 2B e 2C) da Plaça de Catalunya al costo di 2,55 euro.

Plaça de Catalunya

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Plaça de Catalunya a Barcellona

Con il treno

Se non volete avere preoccupazioni legate al traffico, potete raggiungere l’aeroporto Barcellona El Prat con il treno. Il servizio ferroviario RENFE R2 Nord parte da Passeig de Gràcia (una stazione molto grande, quindi consigliamo di recarvi in anticipo per trovare il giusto binario) o da Estació Sants, situata all’inizio di Avenida Roma. La linea è attiva dalle 5 del mattino alle 23, ma consigliamo di visionare gli orari nel sito ufficiale perché soggetti a cambiamenti durante l’anno. Il prezzo del biglietto singolo è di 4,90 euro e può essere acquistato ai distributori automatici presenti nelle stazioni. Il percorso dura 19 minuti da Estació Sants e 25 minuti da Passeig de Gràcia.

Con il taxi

L’aeroporto di Barcellona, essendo abbastanza vicino al centro, può essere raggiunto anche con un taxi. I tempi di percorrenza sono di circa 20-25 minuti in base al terminal: il Terminal 1 infatti è leggermente più distante (circa quattro chilometri) rispetto al Terminal 2. Se viaggiate in famiglia e con bagagli pesanti è senza dubbio il miglior mezzo di trasporto a vostra disposizione. In linea generale, la tariffa per il T1 è di 40 euro, mentre per il T2 è di 30 euro: questa può variare in base all’orario o alla presenza di festività, quindi consigliamo di chiedere al tassista prima di salire sul mezzo.

Barcelona Card

Se durante il vostro soggiorno pensate di utilizzare i mezzi pubblici per spostarvi da una parte all’altra della città, consigliamo di acquistare la Hola Barcelona Travel Card. Si tratta di un pass di viaggio che vi permette di viaggiare illimitatamente usufruendo del sistema di trasporto pubblico di Barcellona. Potete acquistare la card per 48, 72, 96 o 120 ore consecutive. Il trasporto pubblico di Barcellona comprende: la metropolitana, l’autobus (autobus TMB), la funicolare di Montjuic, il tram (TRAM), la ferrovia urbana (treni FGC, nella zona 1) e la ferrovia regionale (treni Rodalies de Catalunya, nella zona 1).

La Hola Barcelona Travel Card include anche la metropolitana da e per il T1 e T2 dell’aeroporto di Barcellona al centro della città.

Park Güell Barcellona

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Il famoso Park Güell a Barcellona
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Colombia Consigli itinerari culturali Sud America Viaggi viaggiare

Visto per la Colombia: quando serve e come ottenerlo

Un viaggio in Colombia è una vera esperienza da provare almeno una volta nella vita. Esplorare l’ampia offerta culturale di città come Bogotá, Medellín, o Barranquilla o scoprire le bellezze naturali di questa splendida terra del Sud America arricchisce corpo e anima. Ma, per organizzare al meglio il tuo viaggio, è fondamentale conoscere a fondo tutte le procedure burocratiche necessarie per entrare nel Paese. In questa guida troverai le informazioni sui requisiti d’ingresso come visti, documenti e regole varie.

Visto turistico per la Colombia: è necessario?

La prima domanda che ti starai sicuramente ponendo è se serve un visto particolare per visitare la Colombia. Per i cittadini italiani che vogliono visitare la Colombia per motivi turistici non è necessario ottenere un visto purché il soggiorno non duri più di 90 giorni. Nel caso tu voglia soffermarti di più è possibile, ma fino a un massimo di 180 giorni, richiedendo all’Ufficio Immigrazione “Migración Colombia” una proroga specifica per la quale ti verrà richiesto di effettuare un pagamento.

Quali documenti servono per visitare la Colombia per motivi turistici?

Come hai visto, i cittadini del nostro Paese sono esenti dal richiedere un visto per la Colombia. Tuttavia, sono necessari due documenti per potervi accedere:

  • Il passaporto: per i cittadini italiani è possibile entrare in Colombia solo se si è in possesso di passaporto valido da almeno 6 mesi prima del viaggio e per tutta la durata prevista del soggiorno. Il documento deve essere in buone condizioni e senza alcun tipo di alterazione, il rischio è che ti venga respinto dalle autorità colombiane.
  • Il modello Check-mig: per poter fare ingresso in Colombia viene richiesto ai viaggiatori di compilare il modello Check-Mig entro e non oltre le 72 ore prima del viaggio. Il modello è completamente gratuito e si può compilare nella pagina ufficiale di Migración Colombia. Onde evitare di incappare in situazioni spiacevoli è fondamentale compilarlo solo ed esclusivamente tramite questo portale. Fai attenzione: se non compili questo modulo, alcune compagnie aeree potrebbero rifiutarsi di farti imbarcare sul tuo volo.

Altre tipologie di visto per la Colombia

Oltre al visto turistico esistono altre tipologie di visto che variano in base alla motivazione che ti porta a compiere il tuo viaggio in Colombia. Abbiamo raccolto alcune informazioni su come ottenere i due principali: quello di studio o lavoro e quello per i nomadi digitali.

Studio o lavoro

Chi vuole entrare in Colombia con fini diversi da quelli turistici, come studio o lavoro, consigliamo di visitare il sito ufficiale della Colombia o dell’ambasciata italiana per capire quale tipologia di visto ti verrà richiesto, poiché le pratiche burocratiche possono variare anche di mese in mese.

Sei un nomade digitale?

Se la risposta è sì, allora sappi che la Colombia ha dedicato un visto particolare solo per te e per tutti quelli che vogliono utilizzare questo luogo come ufficio per un po’ di tempo. Ecco le caratteristiche principale di questo particolare visto:

  • Il visto è stato principalmente progettato per figure professionali libere come imprenditori, freelance o lavoratori che hanno la libertà di lavorare da remoto.
  • La permanenza nel Paese non può superare i 2 anni.
  • Durante questo periodo, chi fa richiesta per questo visto, non può lavorare per alcuna azienda colombiana, né pubblica né privata. Altrimenti bisogna fare richiesta per il visto per motivi di lavoro.
  • Il candidato che fa domanda deve dimostrare un reddito di almeno 3 salari minimi percepiti negli ultimi tre mesi.
  • È necessario avere una polizza di assicurazione sanitaria completa.

Viaggiare in Colombia: alcuni suggerimenti

Non succede sempre ma, oltre al passaporto e al modello Check-mig, potrebbero richiederti di dimostrare la tua intenzione di lasciare il Paese alla fine del tuo soggiorno. Per farlo, ti basterà tenere sempre a portata di mano la carta d’imbarco di ritorno o, nel caso proseguissi il viaggio spostandoti verso altri Paesi, una prova di questa condizione. Inoltre, ai controlli alla dogana può capitare che ti chiedano di dichiarare di avere a disposizione una capacità finanziaria sufficiente per la gestione della tua permanenza in Colombia. Infine, per visitare il Paese non sono necessarie vaccinazioni obbligatorie. Tuttavia, qualora il tuo viaggio prevedesse un’esplorazione delle zone rurali o amazzoniche, è consigliata la vaccinazione per la febbre gialla, un virus trasmesso dalle zanzare che può creare grossi disagi alla salute dell’uomo. Importante: i viaggiatori che arrivano da – o che vi abbiano trascorso più di 24 in transito – Angola, Brasile, Repubblica Democratica del Congo o Uganda – devono fornire obbligatoriamente la prova della vaccinazione
contro la febbre gialla, al momento dell’ingresso.

Viaggiare in Colombia per motivi turistici: un vademecum

Ecco uno specchietto riassuntivo con tutte le informazioni utili per il tuo ingresso nella meravigliosa Colombia:

  • Visto turistico: non necessario fino a 90 giorni (prorogabili a 180 su richiesta)
  • Documenti: fondamentale il passaporto valido e il modello Check-mig compilato entro le 72 ore antecedenti il viaggio.
  • Vaccinazioni: consigliata quella per la febbre gialla (obbligatoria qualora, prima di entrare in Colombia, tu abbia transitato per più di 24 ore in Angola, Brasile, Repubblica Democratica del Congo o Uganda.

Ora che hai tutte le informazioni necessarie per il tuo ingresso nel Paese, puoi iniziare a organizzare il tuo itinerario in Colombia con la massima tranquillità. Preparati a scoprire una terra dove modernità e tradizione si uniscono dando un carattere unico a città vibranti come Bogotá e Medellín, e dove una natura incontaminata ti accoglierà con un’abbondanza di foreste pluviali, meravigliose spiagge caraibiche e zone montuose mozzafiato come quelle delle Ande. La Colombia è una destinazione fatta di avventure, cultura e umanità, e saprà regalarti ricordi indimenticabili. Buon viaggio!

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Barcellona Consigli Costa Brava linee aeree treni Viaggi

Come arrivare all’aeroporto di Girona da Barcellona

L’aeroporto di Girona è situato a circa 100 chilometri dalla città di Barcellona e rappresenta un punto strategico per chi vuole esplorare la bellissima Costa Brava o visitare la vivace città catalana. Questo aeroporto, inoltre, è raggiungibile dalle città di Pisa con un volo della compagnia low cost RyanAir. Ma come raggiungere l’aeroporto di Girona da Barcellona? Ecco diverse opzioni.

Da Barcellona a Girona in treno

L’aeroporto di Girona è collegato a Barcellona tramite diverse soluzioni di trasporto. È possibile raggiungere, infatti, la destinazione in treno, ovvero una delle opzioni più popolari. Bisogna raggiungere inizialmente la stazione dei treni di Barcellona (Barcelona Sants), ben collegata con la metropolitana ed altri mezzi pubblici da diversi punti della città. Dopodiché si può scegliere tra diverse tipologie di corse. Ad esempio, è possibile scegliere i treni RENFE regionali, una linea che copre distanze medie e che impiegano circa un’ora e venti, oppure i treni AVE o AVANT, che sono più veloci e che impiegano circa 40 minuti per raggiungere la città di Girona.

Una volta arrivati a Girona è necessario prendere un taxi o un autobus per raggiungere l’aeroporto. La stazione ferroviaria, infatti, si trova a circa 13 chilometri dall’aeroporto, quindi è necessario usare i mezzi. Il viaggio in taxi dura all’incirca 15/20 minuti, altrimenti è possibile scegliere la navetta dedicata al trasporto di passeggeri dalla stazione all’aeroporto (linea L-28).

I biglietti del treno possono essere acquistati direttamente online sul sito di RENFE oppure direttamente in stazione, anche se è consigliabile, almeno per il periodo di alta stagione, di prenotare con largo anticipo gli spostamenti, così da assicurarsi il posto e risparmiare sul costo del biglietto.

In auto verso l’aeroporto di Girona

Una soluzione che sicuramente permette più libertà e consente, perché no, di visitare nel migliore dei modi questa bellissima parte della Catalogna e non perdere, ad esempio, le bellezze della città di Barcellona ed il divertimento di Lloret de Mar, è spostarsi in auto. Una volta terminate le vacanze in terra spagnola, però, com’è possibile raggiungere l’aeroporto di Girona di Barcellona?

Si tratta di un’opzione comoda e flessibile, che consente di raggiungere la destinazione in circa un’ora e quindici minuti. Basterà seguire le indicazioni da Barcellona per l’autostrada AP-7, in direzione Girona/Francia. Il tragitto autostradale è di circa 85 chilometri, un viaggio piacevole che porta direttamente all’aeroporto di Girona, dove una volta arrivati basterà cercare i parcheggi disponibili oppure i punti di noleggio dove restituire l’auto.

Anche in questo caso, se si viaggia in alta stagione, è bene considerare la possibilità di partire con largo anticipo, in modo da non rimanere intrappolati nel possibile traffico stradale.

Bus da Barcellona

L’autobus è probabilmente il mezzo più comodo, fra quelli citati, per raggiungere l’aeroporto di Girona. Infatti, prendendo il mezzo dalla stazione Barcelona Nord è possibile raggiungere in circa un’ora e trenta minuti direttamente la destinazione, evitando eventuali cambi di mezzo, come in treno, oppure ricerche di parcheggio o punti noleggio se si viaggia in auto.

Viaggiando in autobus, ad un prezzo di circa 20 euro, sarà possibile scendere direttamente di fronte al terminal dell’aeroporto di Girona, rendendo il viaggio molto comodo se si viaggia con diversi bagagli o con bambini al seguito.

Se si desidera utilizzare questo mezzo è sempre meglio valutare bene gli spostamenti, soprattutto se il volo si ha la mattina presto o in tarda serata, a causa di corse meno frequenti. Inoltre, come per il treno, è consigliabile acquistare con largo anticipo il titolo di viaggio, soprattutto se si viaggia in alta stagione.

Se si ha in programma un viaggio alla scoperta di questi luoghi meravigliosi della Catalogna, atterrare o ripartire dall’aeroporto di Girona potrebbe essere la scelta ideale.

Esterno dell'aeroporto di Girona Costa Brava, con bus interni sulla pista di atterraggio

Fonte: iStock

Aeroporto di Girona Costa Brava, Spagna
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Arcipelago Toscano Consigli isole litorali mare Toscana Viaggi

Affittare una casa sull’isola d’Elba

Capiamo perfettamente perché le persone desiderano affittare una casa sull’isola d’Elba, che si tratti di un periodo breve per trascorrerci una vacanza o di un trasferimento a lungo termine. La più grande delle isole minori italiane, distante solo un’ora dalla costa toscana, offre paesaggi splendidi che soddisfano ogni gusto, desiderio e stile di vita: ci sono le spiagge, perfette per chi non può fare a meno del mare, parchi naturali protetti e percorsi escursionistici da percorrere in scenari mozzafiato.

L’Elba, situata tra le coste della Toscana e quelle della Corsica, con il Mar Ligure a lambirne le coste a Nord e il Mar Tirreno a Sud, è anche un’isola ricca di storia che può essere scoperta nei vari musei. Dal Museo Civico archeologico di Porto Ferraio al Museo Archeologico di Marciana, fino a quello storico minerario di Rio dell’Elba, quello mineralogico di San Piero in Campo e quello etnografico casalingo del Castagno di Poggio. Tutte queste attrattive ne fanno una meta ricercata non solo per le vacanze, ma anche per andarci a vivere, magari prendendo una casa in affitto.

Grazie alle sue attrattive e all’esigenza sempre più necessaria di popolare l’isola anche durante la bassa stagione, l’Elba potrebbe essere anche la destinazione ideale per chi lavora da remoto, professionisti in continuo aumento anche in Italia. Ma quale località scegliere? Ecco quelle più amate da chi desidera trasformare l’isola d’Elba nella sua nuova casa.

Portoferraio, porta d’accesso all’isola

Per chi ricerca comfort e servizi, Portoferraio è la località ideale: considerata il capoluogo dell’isola, qui è presente il porto d’arrivo per i traghetti provenienti da Piombino e Livorno e rappresenta il comune più popoloso. Qui troverete anche servizi di ogni tipo, non solo turistici, ma anche diversi uffici, l’ospedale civile, il pronto soccorso, le scuole superiori e i licei. Se non possedete un’auto, da qui partono anche diversi autobus per le altre località dell’isola. Non mancano le spiagge dove rilassarvi, come la Spiaggia delle Viste o la Spiaggia della Padulella.

Per trovare un appartamento in affitto, per le vacanze o per un periodo più lungo, potete cercare nei diversi siti online, come anche nei gruppi presenti nelle principali piattaforme social, come Facebook. La soluzione ideale è quella di organizzare un viaggio sull’isola e valutare di persona le diverse soluzioni disponibili, magari affidandovi a un’agenzia immobiliare in loco.

Piccoli borghi e località turistiche

Preferite affittare una casa nella calma e tranquillità di un piccolo borgo? Allora la località da tenere d’occhio è sicuramente la caratteristica Capoliveri. Le sue vie pittoresche, la vista sul mare, le botteghe locali e il suo passato ricco di storia la rendono perfetta per chi desidera un luogo turistico, ma dove allo stesso tempo è facile respirare la quotidianità dei suoi abitanti ed entrare a far parte del tessuto sociale del luogo.

Anche Marina di Campo, situata nella parte meridionale dell’isola, è una delle località ideali dove trovare una casa in affitto. Antico villaggio di pescatori, oggi è considerata una meta turistica molto visitata sia dagli elbani che dai turisti in cerca di relax e divertimento estivo.

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Dove vedere le più belle conchiglie di mare in Italia

Coloratissime e dalle forme più spettacolari, minuscole oppure incredibilmente grandi, le conchiglie sanno ammaliare come poche altre cose al mondo. Gli antichi greci e romani le vedevano come simboli di rinascita e di prosperità: quei gusci variopinti venivano dal mare e così anche le popolazioni, che dallo stesso mare ricavavano la vita. Non è un caso se ancora oggi siano considerate elementi legati alla nascita e all’amore. Sono una delle maggiori espressioni della perfezione della natura, e noi ci innamoriamo ogni volta che ne incontriamo una, piccola o grande che sia.

Se in passato, durante una vacanza al mare, era consuetudine raccogliere le conchiglie dai bagnasciuga per poi portarle a casa conservandole come ricordi indelebili, oggi questo non è più possibile. Ma se la legislazione statale e molteplici regolamentazioni regionali e locali proibiscono tale pratica, nulla vieta la loro ricerca visiva tra gli arenili sabbiosi delle spiagge italiane più ricche di esemplari.

La legge italiana sulla raccolta di conchiglie

In Italia la legge parla chiaro: non è possibile raccogliere sabbia, conchiglie, alghe e sassi dalle spiagge dello Stivale. Una decisione presa per tutelare e salvaguardare l’ambiente, preservando la flora e la fauna del nostro Paese. Infrangendo la norma si può incorrere in multe salatissime.

A stabilirlo è l’articolo 1162 del Codice della navigazione, che prevede che “chiunque estrae arena, alghe, ghiaia o altri materiali nell’ambito del demanio marittimo o del mare territoriale ovvero delle zone portuali della navigazione interna, senza la concessione prescritta nell’articolo 51, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.549,00 a euro 9.296“.

Ad inasprire la legge nazionale sono le ulteriori delibere regionali e comunali, che possono decidere di imporre ulteriori tutele e divieti a determinate zone sensibili. Ne è un esempio la Sardegna, che in più aree ha imposto a livello locale e regionale divieti e linee guida di comportamento per proteggere i luoghi naturali e le spiagge dai grandi afflussi di turisti provenienti da tutto il mondo, una situazione che sta mettendo in difficoltà sia le realtà più piccole che le grandi città.

Regole sulla raccolta delle conchiglie di mare: cosa dice la legge italiana

Fonte: 123RF

Conchiglia sulla spiaggia

Alla ricerca delle conchiglie: cosa fare senza raccoglierle

La tutela degli ambienti naturali e degli ecosistemi è ormai di vitale importanza, in Italia come nel resto del mondo, e il divieto di raccogliere conchiglie è uno dei numerosi sforzi messi in atto per preservare ciò che il passaggio dell’uomo potrebbe rovinare per sempre.

Ecco allora che la vecchia usanza di raccogliere le conchiglie in spiaggia può essere sostituita dalla loro ricerca visiva durante una camminata lungo il bagnasciuga, fotografandole e costruendo così un album dei ricordi digitale. Un’attività rilassante se fatta in solitaria, ma anche stimolante e arricchente, soprattutto se svolta in famiglia, accompagnando i bambini in una divertente “caccia al tesoro” a tema conchiglie. Una volta raccolte quante più fotografie che immortalano diverse varietà di gusci colorati, allora non resta che cercarne la specie e la loro curiosa storia. Sì, perché dietro ad ogni conchiglia c’è un mondo tutto da scoprire.

Dove trovare le conchiglie di mare

Non è sempre facile trovare conchiglie sulle spiagge, soprattutto quelle più particolari. Quali sono allora i luoghi migliori nei quali andare alla ricerca delle più belle conchiglie in Italia?

Uno dei luoghi per eccellenza per l’avvistamento di splendide specie colorate è il Lido delle Conchiglie, in Salento: un’ampia insenatura naturale situata tra l’estremità nord di Gallipoli e la Montagna Spaccata, un’imponente costone roccioso a picco sul mare. Qui, la sabbia fine e chiara della spiaggia si mischia a un’infinità di conchiglie dalle forme e dai colori più disparati. Uno spettacolo per gli occhi, che dona il nome a questo tratto di costa dalla bellezza disarmante.

Restando in Puglia, un altro luogo ricco di conchiglie è l’Area Marina Protetta e Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto. Qui, lungo la paradisiaca spiaggia Torre Guaceto, si nasconde una piccola caletta di 88 metri fatta interamente di conchiglie. Una quantità incredibile di gusci dai mille colori che rendono il paesaggio quasi surreale. Raggiungibile solo dopo una lunga camminata, è un incredibile luogo in cui la natura è capace, ancora una volta, di stupire e incantare.

Spiaggia di Torre Guaceto, in Puglia

Fonte: iStock

Spiaggia di Torre Guaceto, Puglia

Si trova in Friuli-Venezia Giulia, invece, l’isola di Martignano, facente parte delle Isole della Laguna di Marano. Chiamato anche “isola delle conchiglie”, è un isolotto deserto ricco di esemplari di conchiglie di ogni tipo. Per raggiungerla è necessario prendere una delle barche che la collegano con Lignano Sabbiadoro, e che organizzano tour guidati.

L’Italia è ricca di spiagge che custodiscono un’infinità di conchiglie da ammirare e fotografare. Oltre a quelle già citate, merita una menzione speciale anche la spiaggia di Randello (Ragusa), vicina a Scoglitti. Un arenile che si trova dietro alle dune della Riserva di Randello e disseminato di piccole grandi bellezze che un tempo contenevano i molluschi.

Conchiglie: tipi principali e come riconoscerli

Una delle conchiglie che si trovano di solito sulle spiagge italiane è quella chiamata “cuore” per via della sua forma. Queste conchiglie sono solitamente di colore giallo-rossiccio e hanno dimensioni variabili tra 3 e 5 centimetri. Altrettanto comuni sono le “patelle“, di forma conica e ovale e di colore grigio: da vive si possono trovare attaccate agli scogli.

Tra le conchiglie più interessanti che si possono scovare sulle spiagge italiane ci sono quelle della famiglia dei Pettini a cui appartiene anche la capasanta o, appunto, pettine di mare. Sono conchiglie piuttosto grandi e la loro dimensione varia tra i 12 e i 14 centimetri. Un’altra varietà molto presente sugli arenili del Belpaese è quella detta “lumachina“, una spirale di circa 3 cm con fasce alternate giallastre e brune. Più stretta e affusolata è la Campanile, giallo bruna ma a volte anche tutta bianca, che va dai 2 ai 6 cm.

Più particolari sono le conchiglie Murice, dalla forma rigonfia che si allunga stringendosi verso un’estremità, con piccole punte su tutta la superficie. Misura dai 6 ai 10 cm ed è bellissima.

Ci sono poi conchiglie rare come l’Orecchio di San Pietro – con la sua madreperla brillantissima – e l’Occhio di Santa Lucia, ambitissimo da chi realizza gioielli.

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Come arrivare all’isola d’Elba in auto

L’isola d’Elba è una vera e propria perla del Mar Tirreno, una delle destinazioni più affascinanti d’Italia. Spiagge incantevoli, paesaggi naturali fantastici ed una ricca storia, ecco cosa caratterizza questa bellissima isola. Ma come arrivarci? Scopriamolo insieme!

In viaggio verso Piombino

Il primo passo per arrivare all’isola d’Elba è quello di raggiungere in auto il porto di Piombino, in Toscana, che è il principale punto di partenza per i traghetti diretti all’isola. È possibile raggiungere la città, facilmente, da qualsiasi parte d’Italia, grazie alla rete autostradale italiana. Ad esempio, dal nord Italia è possibile guidare verso Firenze e poi continuare verso Pisa, da dove proseguire per la famosa FIPILI, ovvero la Firenze-Pisa-Livorno, fino all’uscita di Rosignano e poi seguire le indicazione per Piombino.

Oppure da Roma, dal centro Italia o dal Sud Italia, la direzione da seguire è quella che porta fino a Civitavecchia per poi proseguire fino a Grosseto, da dove proseguire verso Follonica, prima, e per Piombino, poi.

Il viaggio in traghetto verso l’isola d’Elba

Uno dei consigli migliori per raggiungere l’isola d’Elba senza alcun problema è quello di prenotare con largo anticipo il proprio posto sul traghetto, soprattutto durante i mesi estivi, quindi i periodi in cui l’affluenza verso l’isola è decisamente maggiore.

Una volta raggiunto Piombino, bisogna prendere un traghetto per Portoferraio, Rio Marina o Cavo, le tre principali località dell’isola d’Elba, sfruttando i servizi offerti da diverse compagnie di navigazione, come Toremar, Moby Lines o BluNavy.
I traghetti partono molto frequentemente, ogni 30 minuti oppure ogni ora, a seconda della stagione, ed il viaggio dura all’incirca un’ora, anche a seconda del porto finale di arrivo.

Il viaggio in traghetto è un’ottima occasione per godere di una vista spettacolare sull’arcipelago toscano, un valido motivo per visitare l’isola d’Elba.

Imbarco e sbarco sul traghetto

Per godersi al meglio questo viaggio, bisogna essere organizzati. Ecco perché ci sono alcuni consigli utili riguardo l’imbarco e lo sbarco dal traghetto.

Una volta arrivati a Piombino, è bene seguire le indicazioni per l’area d’imbarco del traghetto. È importante, in qualsiasi caso, arrivare con un certo anticipo rispetto all’orario di partenza previsto, così da svolgere tutte le operazioni necessarie alla partenza senza fretta. Queste, generalmente, sono ben organizzate, anche grazie alla presenza del personale in grado di guidare i visitatori nell’ingresso al garage del traghetto.

Una volta arrivati a destinazione, invece, il tempo necessario per sbarcare dal traghetto varia anche a seconda della destinazione e del numero di veicoli presenti sull’imbarcazione. Una volta sbarcati, si potrà partire subito alla scoperta dell’isola d’Elba.

Muoversi sull’isola d’Elba in auto

L’auto è il mezzo ideale per esplorare l’isola d’Elba, in quanto gode di una rete stradale ben mantenuta e che consente ai visitatori di raggiungere facilmente anche le località più remote e nascoste, lontane dal turismo di massa.

È importante pianificare l’itinerario alla scoperta dell’isola tenendo conto delle distanze e dei tempi di percorrenza, che possono essere influenzati dalla conformazione del territorio, ma anche dalla stagione in cui si decide di visitare l’Elba. Da includere nell’itinerario dovranno esserci assolutamente sono Capoliveri, con i suoi vicoli caratteristici, Porto Azzurro Marciana, che gode di una spettacolare vista panoramica dal Monte Capanne.

Adesso non manche che prenotare un biglietto per partire alla scoperta della fantastica isola d’Elba e scoprire uno dei territori più belli e conosciuti del territorio italiano!

Paesaggio naturale dell'isola d'Elba, con mare color smeraldo e natura verde che caratterizza l'isola

Fonte: iStock

Paesaggio naturale dell’isola d’Elba