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I Mercatini di Natale del 2024 in Italia e in Europa

Il periodo dell’Avvento porta con sé la festa più magica e attesa dell’anno, il Natale. Un momento di pace, di serenità e di tradizioni da cui farsi conquistare e che non possono non comprendere anche i Mercatini di Natale e le atmosfere uniche che solo loro possono trasmettere.

Tra luci, sapori, profumi, canti e tutta la bellezza delle località che li ospitano che si vestono, per l’occasione, di magiche atmosfere, tutte da vivere.

Di Mercatini di Natale in Europa, Italia compresa, ce ne sono un’infinità, ma ve ne sono alcuni che riteniamo sia davvero unici, per la location in cui vengono allestiti, per ciò che propongono negli stand e per l’atmosfera magica che riescono a creare.

Mercatini di Natale in Italia

Sono centinaia ormai i Mercatini di Natale che vengono allestiti nel nostro Paese, dagli originali borghi di montagna fino alle grandi città. Solo alcuni, tuttavia, riescono ancora a dare il vero senso del Natale.

Mercatino di Natale di Vipiteno, Alto Adige

Sarà per com’è fatto il borgo medievale, sviluppato lungo una via principale a cui si accede passando sotto un’antica porta e che termina con l’iconica Torre delle Dodici, e per i suoi edifici dipinti abbelliti dagli erker, Vipiteno è una delle più belle mete dove andare per respirare l’atmosfera del Natale. Dal 29 novembre 2024 al 6 gennaio 2025, i cinque Mercatini Originali dell’Alto Adige prendono vita. Le casette di legno dei Mercatini del borgo di Vipiteno, uno dei più belli d’Italia, che riempiono le piccole piazze vendono oggetti di profumatissimo cirmolo, lana cotta, paglia e gastronomici e ovunque si respira il profumo di vin brûlé. Al calar della sera, nei weekend si può assistere alla parata dei krampus, mostri mascherati nemici di San Nicolò, che si celebre il 5 dicembre, ma in Alto Adige in tutto il periodo dell’Avvento, e che punisce i bambini cattivi. Uno spettacolo nello spettacolo.

Mercatino di Natale di Vipiteno

Fonte: Ufficio stampa

Il Mercatino di Natale di Vipiteno

Mercatino di Natale di Aosta, Valle d’Aosta

Magico è anche il grande Mercatino di Natale che viene allestito nella piazza principale di Aosta. La città si veste a festa per il Marché Vert Noël che trasforma l’area archeologica del Teatro Romano in un vero e proprio villaggio alpino. Qui si può passeggiare lungo le stradine tra luci, chalet di legno, sculture e fontane, lasciandosi incantare dalla suggestiva atmosfera che scalda i cuori e andare a caccia di idee regalo originali tra oggetti e gastronomia.

Mercatino di Natale di Rango, Trentino

Rango è uno dei Borghi più belli d’Italia e, nella stagione natalizia, questo paesino di montagna diventa ancora più bello. Scalinate di pietra, arcate, stretti vicoli, il campanile e la pittoresca piazzetta fanno di Rango un luogo unico, intriso di fascino, dove il tempo sembra essersi fermato. Qui è possibile immergersi totalmente nella magia e nelle atmosfere del suo Mercatino di Natale, una cartolina da cui farsi conquistare, fatta di tracce antiche ancora ben presenti nel borgo e che, in occasione del Natale, si vestono a festa per regalare emozioni indimenticabili a ogni visitatore.

Mercatino di Natale di Ortisei, Val Gardena

È il paese di Natale più pittoresco delle Alpi e, nel periodo natalizio, si trasforma e fa sognare a occhi aperti. Il paese di Natale unisce le storiche tradizioni della Val Gardena con l’eleganza dei prodotti offerti nelle tipiche casette di legno che vengono allestite lungo il centro storico e davanti all’iconica chiesetta di Sant’Antonio del ‘600 illuminata e che invitano degustare i prodotti locali e le prelibatezze gastronomiche, in una romantica atmosfera. Qui si possono trovare tante idee per i regali di Natale, dai più originali articoli dell’artigianato ai gustosi dolci natalizi. Inoltre, tutti i fine settimana si svolgono anche tante manifestazioni folcloristiche.

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Fonte: ©Andreas Senoner

Il Mercatino di Natale di Ortisei in Val Gardena

Mercatino di Natale di Merano, Alto Adige

Romantiche casette di legno vengono allestite lungo il Passirio, il fiume che attraversa la città di Merano, con piccoli focolari accesi, tazze fumanti sul tavolo, dolci fatti in casa e oggetti dell’artigianato locale in legno, vetro o lana. Il Mercatino di Natale di Merano è tra i più storici d’Italia e quest’anno dura dal 29 novembre al 6 gennaio 2025. La grande novità di quest’anno è l’evento Lumagica che si svolge nei giardini di Castel Trauttmansdorff a partire dal 21 novembre 2024: a partire dalle 16.30, numerose installazioni artigianali regalano ai visitatori la possibilità di ammirare i meravigliosi giardini da una luce tutta nuova. Negli anni, al Mercatino si sono aggiunte altre attrazioni come la foresta natalizia, la pista di pattinaggio in piazza Terme, la sfilata dei krampus e di San Nicolò e i vari concerti di Natale.

Mercatino di Natale di Arezzo, Toscana

Benché non sia la prima città d’Italia che viene in mente quando si pensa ai Mercatini di Natale, nel periodo dell’Avvento il centro di Arezzo si trasforma nel più grande villaggio tirolese d’Itali. A partire dal 23 novembre, prende il via l’edizione 2024 della Notte dei Colori di Arezzo Città del Natale con l’accensione collettiva di oltre 2mila palloni natalizi luminosi a tempo di musica che si va ad aggiungere alle baite del gusto e ai colori sulle facciate della meravigliosa piazza Grande.

Mercatino di Natale di Matera, Basilicata

Benché i Mercatini di Natale siano una tradizione proveniente dal Nord Europa, anche nel Sud Italia se ne possono trovare di meravigliosi. Come quello di Matera che viene allestito nel meraviglioso centro storico. Gazebo disseminati per le vie ospitano manufatti di artigianato locale e prelibatezze culinarie. Uno dei momenti salienti del periodo dell’Avvento è il famoso presepe vivente, che si svolge tra i suggestivi Sassi della città. Il percorso del presepe vivente inizia da piazza San Pietro Caveoso e si snoda attraverso il Rione Casalnuovo e attira ogni anno centinaia di curiosi provenienti da ogni dove.

Mercatino di Natale di Bolzano, Alto Adige

Anche a Bolzano ci attendono tante novità per Natale. La centralissima piazza Walther torna a illuminarsi con il suo tradizionale abete che svetta in mezzo agli chalet in legno che offrono ai visitatori specialità culinarie del territorio, ma anche la possibilità di acquistare accessori di feltro e lana oppure oggetti decorativi realizzati in legno. Oltre alla piazza principale, altri luoghi della città si animano in questo periodo dell’anno: nel Parco dei Cappuccini viene allestito uno spazio interamente dedicato ai bambini, mentre in piazza del Grano c’è spazio per il Mercatino Solidale che destina il suo ricavato ad associazioni inserite nel tessuto sociale locale. Il Parco di Natale quest’anno è ospitato anche in una nuova location, via Isarco. Inoltre, per gli appassionati di musica, Bolzano eletta “Città Creativa della Musica UNESCO”, ha in programma più di 130 concerti in diverse location, da piazza Walther a piazza delle Erbe, dalla scalinata di Palazzo Mercantile a piazza Municipio. L’altra bella cosa dei Mercatini di Bolzano è che, dal 29 novembre al 22 dicembre, sono raggiungibili con il Treno del Natale Alto Adige che collega direttamente la stazione ferroviaria di Milano Centrale con l’Alto Adige. Le partenze previste sono le seguenti:

  • sabato 30 novembre / domenica, 1° dicembre (andata e ritorno): Milano – Brennero;
  • lunedì 2 dicembre mattina: Milano – Bolzano;
  • venerdì 13 dicembre sera: Bolzano – Milano;
  • sabato 14 dicembre / domenica, 15 dicembre (andata e ritorno): Milano – Brennero;
  • lunedì 16 dicembre mattina: Milano – Bolzano;
  • venerdì 20 dicembre sera: Bolzano – Milano;
  • sabato 21 dicembre / domenica, 22 dicembre (andata e ritorno): Milano – Brennero;
  • lunedì 23 dicembre mattina: Milano – Bolzano.

Mercatino di Natale di Bard, Valle d’Aosta

Ai piedi del maestoso forte di Bard, un complesso fortificato risalente al Medioevo e fatto riedificare più di recente da Casa Savoia, si trova l’omonimo borgo, uno dei più pittoreschi della Valle d’Aosta, che, nella stagione natalizia, con il suo Mercatino di Natale, Noël au Bourg, diventa uno dei luoghi più magici che esistano in Italia. Qui, gli oggetti da regalare e le decorazioni natalizie si mescolano agli spettacolari giochi di luce e alle mostre di presepi d’autore intagliati nel legno.

Mercatino di Natale di Malcesine, Lago di Garda

Affacciato sulle rive venete del Lago di Garda, il borgo di Malcesine, in provincia di Verona, è uno dei più belli da visitare in qualunque stagione. Quando si accendono le luci del Natale che si riflettono nelle acque del lago, però, sembra un presepe in miniatura. Il centro storico dal fascino medievale, insieme al Garda, creano uno scenario affascinante in cui tutto si intreccia e si fonde in armonia. Profumi, luci, colori, musica dal vivo, prodotti di artigianato, di enogastronomia locale e molto altro ancora.

Mercatino di Natale di Bormio, Lombardia

La regina della Valtellina regala a chi la visita d’inverno un paesaggio decisamente suggestivo. La neve che qui cade sempre copiosa riveste di bianco ogni cosa e quando si accendono le luminarie natalizie nella cittadina raccolta tutto diventa magico. Il Mercatino di Natale di Bormio che si tiene nel corso dei weekend di dicembre e che viene allestito nel piazzale del Ginnasio è dedicato all’artigianato artistico. C’è anche la casetta di Babbo Natale che attira sempre tantissimi bimbi.

piccoli mercatini natale

Fonte: Ufficio Stampa

Natale a Bormio, perla della Valtellina

Mercatino di Natale di Bressanone, Alto Adige

È uno dei Mercatini di Natale più belli d’Italia, si svolge nella centralissima piazza Duomo di Bressanone, dove confluiscono le vie storiche della cittadina altoatesina. Decine di casette di legno disposte a cerchio offrono articoli e prodotti di legno e feltro realizzati dagli artigiani locali che propongono addobbi per l’albero di Natale, decorazioni natalizie dipinte a mano, pantofole, cuscini di pino cembro e di erbe aromatiche o di oli essenziali e i prodotti locali come marmellate, mieli, pane, strudel, miscele di tè e tisane, liquori, vini e anche cosmetici a base di erbe altoatesine.

Mercatini di Natale in Europa

I Mercatini di Natale hanno una tradizione antica e sono nati nel Nord Europa. Il primo Mercatino documentato è quello di Dresda, in Germania, che risale al XV secolo, quando gli artigiani decisero per la prima volta di esporre oggetti sul tema della natività. E da qui si diffusero nel resto del Paese e di tutta Europa.

Mercatino di Natale di Dresda, Germania

Ed è proprio il Mercatino di Natale di Dresda, lo Striezelmarkt (gli Striezel sono i dolci tipici della tradizione natalizia tedesca), uno dei dieci imperdibili da visitare in Europa. Viene allestito nella Altmarkt, la piazza più antica della città dove un tempo si teneva il mercato, dove un tempo si svolgevano i tornei cavallereschi. Le casette di legno sembrano uscite dalle fiabe, con elfi e marionette. Ad abbellire il mercatino sono anche le giostre musicali di legno con decine di statuine semoventi, la più grande piramide di legno a gradoni del mondo (oltre 14 metri), il grande candelabro a forma di arco e la casa di Babbo Natale. Quello della piazza principale non è l’unico Mercatino di Natale di Dresda, se contano almeno una decina in altrettante location suggestive.

Mercatino di Natale di Zurigo, Svizzera

La magia natalizia a Zurigo inizia il 21 novembre e quest’anno la città è pronta a sorprendere con un mix unico di tradizione, innovazione ed eventi, che la rende una delle mete preferite dove vivere un’atmosfera unica. Grazie alla recente riapertura del tunnel ferroviario del Gottardo, la città è ancora più vicina all’Italia. I tanti mercatini riempiono ogni angolo della città. Tra i più particolari, il “Zürcher Wienachtsdorf” sulla Sechseläutenplatz, un vero e proprio villaggio natalizio con oltre cento bancarelle che offrono prodotti sostenibili “made in Zurich”, con oggetti di design e delizie culinarie locali. Per chi desidera immergersi nell’atmosfera natalizia più autentica c’è il Christkindlimarkt alla Stazione Centrale, il mercatino di Natale coperto più grande d’Europa. Qui, il maestoso albero di Natale decorato con 5.000 cristalli Swarovski incanta i visitatori, mentre nelle bancarelle è possibile scovare idee regalo originali e prodotti locali.

Mercatino di Natale di Lucerna, Svizzera

In questa splendida città svizzera, l’atmosfera natalizia si respira in ogni angolo. Vicoli, piazze, l’iconico Ponte della Cappella (Kapellbrücke) e il lungolago dei Quattro Cantoni si trasformano in un vero e proprio presepe all’aria aperta. Lo shopping inizia nella piazza adiacente alla chiesa francescana, Franziskanerplatz, che si anima di luci e bancarelle. Nei fine settimana di dicembre e il giorno dell’Immacolata in Weinmarkt ha luogo, invece, l’Handcraft Market per chi è alla ricerca di oggetti ancora fatti a mano.

Mercatini di Natale, Lucerna

Fonte: iStock/Flavio Vallenari

Mercatini di Natale a Lucerna, Svizzera

Mercatino di Natale di Colmar, Francia

La cittadina dell’Alsazia sembra un presepe in qualunque stagione dell’anno, ma è a Natale che dà il meglio di sé. Le strade di Colmar, che sembra uscita da una delle fiabe, si popolano di chalet, le tipiche case a graticcio s’illuminano di magia, le acque dei canali riflettono le luci natalizie e per le strette vie si diffonde il profumo di mandorle tostate, cannella e vin brûlé. Qui la magia del Natale è davvero unica. Il periodo dell’avvento, qui, viene celebrano rievocando le tradizioni condivise da secoli. Spettacoli, luminarie e Mercatini di Natale invadono la città per creare un’offerta variegata che riesce stupire. Non manca una pista di pattinaggio in Place Rapp, che rievoca tradizioni antiche e mai dimenticate.

Mercatino di Natale di Copenhagen, Danimarca

Copenhagen è stata ribattezzata come la Capitale del Natale. Le festività natalizie qui rappresentano un’esperienza straordinaria per gli occhi, l’anima e il cuore, perché è durante questo periodo che si può toccare con mano l’essenza più autentica dell’”hygge”, quella filosofia della felicità che conquista tutti fin dal primo momento. Passeggiare nei Giardini di Tivoli addobbati a festa (ci sono più di 70mila decorazioni e oltre mille alberi di Natale), sorseggiare il caratteristico Gløgg per riscaldarsi dal gelido inverno danese e pattinare sul ghiaccio in compagnia: è in queste piccole cose che è nascosta tutta la magia del Natale che si vive in città. Durante il periodo dell’avvento, l’atmosfera è impareggiabile. Sfavillanti luminarie, casette in legno ispirate alle fiabe di Hans Christian Andersen e decorazioni di ogni genere ricreano una vera e propria favola di Natale nordica. Non mancano, ovviamente, le renne e gli aiutanti di Babbo Natale che si possono incontrare in strada. Anche lo Zoo di Copenhagen accoglie il Natale e, per l’occasione, propone un mercato vecchio stile fatto di tradizioni antichissime, alberi, bancarelle e tanta magia.

Mercatino di Natale di Stoccolma, Svezia

Il periodo delle festività natalizie a Stoccolma come nel resto della Svezia è un momento molto suggestivo. Candele illuminate a ogni finestra, decorazioni e luminare nelle strade dello shopping e casette di legno che vendono vin brûlé a ogni angolo. Più importante del Natale, qui, è la festa di Santa Lucia che cade il 13 di dicembre e che si celebra in tutto il Paese: in questa occasione, migliaia di bambine indossano una veste bianca e una coroncina di candele sul capo portando una candela accesa in mano (Santa Lucia è il simbolo della luce) illuminando il buio inverno svedese. Nella Capitale, la festa più grande si svolge nel quartiere di Skansen, il museo all’aperto più grande del mondo, che si trova sull’isola di Djurgården, una delle 14 isole che formano Stoccolma. Nel Mercatino di Natale si trovano prodotti tipici, specialmente alimentari, come salmone, aringhe, carni di cervo essiccate e formaggi, ma anche manufatti che arrivano direttamente dalla Lapponia. Ma più pittoresco è il Mercatino di Stortorget a Gamla Stan, sull’isola di Stadsholmen. Le belle costruzioni medievali e le strade acciottolate della città vecchia aggiungono un incredibile fascino alle luminarie.

Mercatino di Natale di Stoccolma, Svezia

Fonte: Thinkstock

Il Mercatino di Natale di Stoccolma, Svezia

Mercatino di Natale di Vienna, Austria

Il Mercatino di Natale più grande e più conosciuto di Vienna, con oltre cento bancarelle, è il Mercatino di Gesù Bambino sul Rathausplatz. È considerato uno dei più bei Mercatini di Natale d’Europa ed è un misto di romanticismo e nostalgia. Questo tradizionale Mercatino offre articoli da regalo, decorazioni per l’albero di Natale, prodotti artigianali, specialità culinarie, dolciumi e bevande calde. Ne fa parte anche la magica pista di pattinaggio sul ghiaccio, l’Incanto del Ghiaccio, dove i pattinatori possono volteggiare lungo il parco del Municipio romanticamente illuminato. Un punto che attrae particolarmente gli innamorati è l’albero dei cuori. Per la gioia dei bambini, c’è anche una giostra a più piani alta 12 metri, mentre nel parco li aspetta il Mondo natalizio, con il trenino delle renne, il percorso attraverso il presepe e la capanna dei bambini. Non è l’unico Mercatino di Natale a Vienna, se contano almeno dieci in tutta la città.

Mercatino di Natale di Bergen, Norvegia

Se a Oslo si trova il più grande Mercatino di Natale della Norvegia, per trovare il più pittoresco bisogna andare nella cittadina di Bergen. Imperdibile, durante il periodo di Natale, è ciò che avviene in questa deliziosa città affacciata sulla costa Sud-Ovest del Paese, circondata da montagne e da fiordi. Bergen ha trasformato lo spirito natalizio in una vera e propria esperienza da vivere. Oltre al grande Mercatino di Natale che si svolge nella grande Festplassen, dove si possono trovare oggetti fatti a mano, si può visitare la città di pan di zenzero più grande del mondo. Sono gli stessi abitanti a cuocere, decorare e donare casette, chiese, castelli e ogni tipo di costruzione realizzata con il pan di zenzero per creare questa fantastica città aperta al pubblico al museo d’arte KODE. E, al calar del sole – che d’inverno qui avviene molto presto – nel centro storico, Patrimonio Unesco, s’illumina il sentiero magico di Lumagica, il parco di luci alla Fortezza Bergenhus, con una quarantina di installazioni luminose con fumo ed effetti 3D.

Mercatino di Natale di Tallinn, Estonia

Quello di Tallinn è stato dichiarato il Mercatino di Natale più bello d’Europa. La Capitale dell’Estonia, che si affaccia sul Mar Baltico, non smette di stupire neppure durante il gelido inverno. Il suo centro storico fortificato, dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Unesco, nel periodo dell’Avvento si trasforma in un luogo da fiaba, e viene allestito un meraviglioso percorso fatto di Mercatini di Natale che espongono i prodotti tipici della tradizione estone. Ma svetta anche il grande albero di Natale addobbato che, secondo la tradizione locale, fu inventato proprio in Estonia nel lontano 1441 e poi copiato in tutto il mondo.

Mercatino di Natale di Praga, Repubblica Ceca

È una delle Capitali più romantiche d’Europa e, nel periodo natalizio, è ancora più magica. Praga sembra nata per essere la regina dei Mercatini di Natale, con le sue strette vie acciottolate, le piazze circondate da edifici di pizzo e ponti illuminati da caldi lampioni. La sua iconica piazza della Città Vecchia, la più antica e la più grande della città, ospita uno dei più bei Mercatini che esistano. Qui si possono comprare oggetti artigianali locali, addobbi natalizi e i cristalli boemi famosi in tutto il mondo. Ci sono anche stand gastronomici ricchi di prelibatezze: dai biscotti natalizi al panpepato al miele, dalle pannocchie arrostite alle salsicce grigliate. E ovunque si respira il profumo della cannella del vin brûlé che viene offerto in tantissimi stand.

I mercatini di Natale più belli dell'est Europa: Praga

Fonte: 123RF

I Mercatini di Natale di Praga

Mercatino di Natale di Bruges, Belgio

Un’altra di quelle città super romantiche e che durate le festività natalizie sembra uscita da un libro di fiabe è Bruges. Il centro storico con le case di pietra affacciate sui canali sembra un presepe vivente e tutto quanto è un gigantesco Mercatino di Natale, con casette di legno, barche addobbate con decorazioni natalizie, pista di pattinaggio sul laghetto, presepi e un meraviglioso itinerario da fare a piedi illuminato per il Wintergloed, letteralmente “bagliori d’inverno”.

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Clima e temperatura di Port Moresby: quando organizzare un viaggio in Papua Nuova Guinea

Quando si parli di certe destinazioni, sembra che il mondo si divida in due squadre: chi le conosce e vuole visitarle e chi, invece no. Succede spesso quando si menziona, anche durante una serata tra amici, la Papua Nuova Guinea, nazione che si colloca tra Asia e Oceania, vicino all’Equatore.

Conoscere il clima e la temperatura di Port Moresby, la capitale della Papua Nuova Guinea, è il primo passo utile per iniziare a programmare un viaggio da quelle parti. Data la posizione geografica dell’isola, ci sono alcuni elementi di cui tenere decisamente conto.

Port Moresby: pozione e caratteristiche generali del clima

Port Moresby, città che possiamo localizzare sulla costa meridionale dell’isola, di affaccia a un grande golfo che prende il nome dall’isola stessa. .La Papua Nuova Guinea, a sua volta, si trova nell’Oceania, precisamente nella parte occidentale dell’Oceano Pacifico. È situata a nord dell’Australia e occupa la metà orientale dell’isola della Nuova Guinea, condividendo un confine terrestre con l’Indonesia, che occupa la restante parte di territorio.

La Papua Nuova Guinea si trova a cavallo tra l’emisfero australe e quello settentrionale, vicino all’Equatore, con una latitudine che varia tra circa 2°S e 12°S e una longitudine compresa tra 141°E e 160°E. Questa posizione la pone in una zona tropicale, dove si possono definire solo due diverse stagioni: quella secca e quella umida. Per un luogo come la Papua Nuova Guinea, non ha senso parlare di inverno, primavera, estate e autunno.

Il clima e la temperatura di Port Moresby subiscono poche variazioni. In apparenza e sulla carta potrebbero sembrare insignificanti ma sono molto impattanti per chi non è abituato a quelle condizioni climatiche.

La stagione secca a Port Moresby

Se il tuo viaggio in Papua Nuova Guinea si svolge in un periodo compreso tra maggio e ottobre, sappi che verrai accolto dalla stagione secca.

Questo è il periodo più favorevole per visitare Port Moresby e per muoversi, poi, vero la natura selvaggia dell’isola di Papua. Durante questi mesi, le temperature variano tra i 23°C e i 30°C, con una minore incidenza di piogge e, di conseguenza, un’umidità è relativamente più bassa rispetto ai mesi della stagione delle piogge.

Questo aiuta sia clima che temperatura a essere più sopportabili durante tutto l’arco della giornata e a favorire, quindi, qualsiasi tipo di attività si possa compiere in viaggio, dall’esplorazione di un luogo incontaminato fino a una passeggiata tra le vie di Port Moresby stessa.

Vista di Port Moresby, Papua Nuova Guinea

Fonte: iStock

Port Moresby, in una splendida giornata di sole

La stagione umida a Port Moresby

Un viaggio in Papua Nuova Guinea tra novembre e aprile ti darà l’occasione di conoscere la stagione delle piogge. Ovviamente, dato anche il cambiamento climatico sempre più evidente, occorre sempre verificare le condizioni più specifiche, legate al periodo del tuo viaggio.

In ogni caso, in quel periodo, Port Moresby sperimenta la stagione umida con piogge forti e frequenti temporali, anche intensi. La temperatura salgono un po’, oscillando tra i 25°C e i 32°C. In apparenza, potrebbe sembrare poca cosa, rispetto alla stagione secca, ma non è così. La grande presenza di pioggia fa sì che l’umidità salga di molto, rendendo la temperatura percepita molto più alta di quello che viene rilevato dalla colonnina di mercurio.

Le precipitazioni sono, di norma, più concentrate tra dicembre e marzo, periodo in cui i rovesci possono essere veramente intensi. In questo periodo, la bellezza della Papua Nuova Guinea non subisce nessun calo, anzi. Un’alta umidità, spesso, è portatrice di un rinnovamento nella natura.

Se viaggerai in questo periodo, arriva in Oceania preparato e pronto a ogni condizione meteo. La buona notizia è che Port Moresby, così come tutta la costa meridionale della Papua Nuova Guinea, sono un po’ meno soggette a piogge rispetto alla costa nord dell’isola.

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La mappa del rischio sismico in Italia

La classificazione sismica del territorio italiano è un aspetto cruciale per garantire la sicurezza e la salvaguardia degli edifici e delle popolazioni. Questa classificazione si basa sull‘analisi storica dei terremoti che si sono verificati nel passato, suddividendo il territorio in zone sismiche.

Le zone sono definite in base all’intensità e alla frequenza dei terremoti e servono per applicare normative specifiche nella costruzione di abitazioni e edifici pubblici. La scala di classificazione nazionale è articolata in quattro zone, numerate da 1 a 4, dove la zona 1 rappresenta il maggiore rischio sismico e la zona 4 il minore. Vediamo come si suddivide il rischio sismico sul territorio italiano in base alla scala appositamente studiata per misurarlo.

Cos’è la scala del rischio sismico

Secondo il provvedimento legislativo del 2003, tutti i comuni in Italia sono stati catalogati in quattro categorie principali. Queste categorie sono determinate in base al PGA, ovvero il Peak Ground Acceleration, che rappresenta il picco di accelerazione del suolo durante un terremoto. Questa misura è fondamentale per comprendere l’entità del rischio sismico e per pianificare le costruzioni in modo adeguato.

Zona 1 (maggiore rischio)

La zona 1 è la zona più pericolosa, di colore rosso, dove possono verificarsi terremoti di elevata intensità (PGA oltre 0,25 g). Comprende 708 comuni, principalmente situati nel centro-sud Italia. Le regioni a maggiore rischio includono l’Umbria, L’Aquila in Abruzzo, il Molise, la Campania e la Calabria, fino alla punta dello Stivale. Alcune aree della Sicilia e un segmento del Friuli Venezia Giulia al confine con la Slovenia rientrano anch’esse in questa classificazione.

Zona 2 (rischio medio-alto)

In questa zona si possono verificare forti terremoti (PGA fra 0,15 e 0,25 g), che interessano ben 2.345 comuni. In Toscana, alcuni comuni sono classificati in Zona 3S, una sotto-categoria della Zona 2, dove è previsto l’obbligo di calcolo dell’azione sismica. Il centro Italia, in particolare, ha subito eventi sismici significativi negli ultimi mesi. Al Nord, il rischio è concentrato nella zona di Vicenza e in Emilia Romagna, con aree critiche attorno a Bologna e Modena. Anche la parte orientale della Sicilia, da Messina a Palermo, rientra in questa categoria.

Zona 3 (rischio medio-basso)

Questa zona può essere soggetta a terremoti forti, ma con bassa frequenza (PGA fra 0,05 e 0,15 g). Comprende 1.560 comuni, tra cui tutte le coste italiane, il Piemonte occidentale, la Valle D’Aosta, la Liguria e gran parte della Lombardia, del Trentino e del Veneto. Anche il resto della Toscana e parte del Lazio rientrano in questa classificazione.

Zona 4 (minore rischio)

La zona meno pericolosa, caratterizzata da PGA inferiore a 0,05 g, comprende 3.488 comuni. Qui, i terremoti sono rari e si registrano in aree come la Sardegna, Brindisi, Trapani, e gran parte del Trentino Alto Adige, nonché nella città di Milano.

L’importanza della classificazione sismica

La classificazione sismica ha un’importanza fondamentale nella gestione della pianificazione urbanistica e nel controllo del territorio da parte degli enti preposti. Questo tipo di classificazione, infatti, consente di adottare misure preventive e di protezione, mirando a ridurre i danni in caso di eventi sismici. Le normative edilizie sono strettamente legate a questa classificazione e impongono alcuni precisi requisiti costruttivi volti a garantire la sicurezza degli edifici nei centri abitati.

Ad esempio, in zone a maggiore rischio, come la Zona 1, è necessario utilizzare materiali e tecniche di costruzione che possano resistere a scosse sismiche di alta intensità. Le strutture devono essere progettate tenendo conto della possibilità di un terremoto e ciò implica l’adozione di sistemi di isolamento sismico, rinforzi strutturali e un’attenta valutazione del terreno su cui sorgono.

I terremoti degli ultimi anni in Italia

L’Italia ha una lunga storia di terremoti devastanti e gli eventi recenti hanno messo in luce l’importanza della preparazione e della resilienza. Ad esempio, il terremoto che ha colpito L’Aquila nel 2009 ha sollevato non pochi interrogativi sulla sicurezza delle costruzioni esistenti e sulla necessità di interventi di adeguamento sismico dopo anni dall’impianto dei centri urbani.

Uno dei più tristemente famosi in Italia è il terremoto di Messina, avvenuto il 28 dicembre 1908, che colpì la città di Messina e la vicina Reggio Calabria. Con una magnitudo stimata di 7.1, questo evento causò la morte di oltre 100.000 persone e devastò ampie aree urbane, segnando una delle più gravi catastrofi naturali della storia italiana.

Il terremoto de L’Aquila, invece, risale al 6 aprile 2009. Questo sisma, con una magnitudo di 6.3, ha colpito la città dell’Aquila e i comuni circostanti, causando 309 vittime e ingenti danni materiali.

Il terremoto di Amatrice, avvenuto il 24 agosto 2016, rappresenta un’altra tragedia. Con un’intensità di 6.0, questo sisma ha colpito il centro Italia e causato 299 morti, devastando numerosi paesi e evidenziando le vulnerabilità delle costruzioni nelle aree sismiche.

A Pretare, nelle Marche, uno dei più forti terremoti risale al 26 ottobre 2016, nonostante sia considerato parte di una serie di scosse che interessarono il centro Italia in quel periodo. Questo terremoto, di magnitudo 6.5, fu uno dei più potenti nella sequenza sismica che si verificò in quell’anno.

Pretare, Marche

Fonte: iStock

La città di Pretare dopo il terremoto del 2016

Il terremoto di Irpinia, invece, colpì il territorio in Campania il 23 novembre 1980, con una magnitudo di 6.9, causando circa 3.000 morti, nonché devastando città come Teora e Lioni.

Anche il terremoto di Firenze, avvenuto il 9 agosto 1895, è da ricordare. Sebbene non sia stato tra i più mortali, con una magnitudo di circa 5.4, ha danneggiato significativamente la storica città, evidenziando la vulnerabilità delle strutture architettoniche e portando a riflessioni sulla sicurezza dei beni culturali.

Infine, il terremoto di Bologna del 20 maggio 2012, che ha registrato una magnitudo di 5.9, si è abbattuto sulla regione dell’Emilia-Romagna, causando 27 vittime e ingenti danni agli edifici, in particolare nelle province di Modena e Ferrara.

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Viaggiare sicuri: quanto è pericolosa Port Moresby?

Hai scelto di partire per un viaggio alla scoperta della Papua Nuova Guinea ma hai letto di qua e di là che la sua capitale, Port Moresby, è considerata una delle città più pericolose al mondo. In questo articolo cercheremo di spiegarti quanto è pericolosa Port Moresby, quali sono le zone da evitare e quali i comportamenti da adottare per permetterti di godere appieno del tuo viaggio in Papua Nuova Guinea, una terra affascinante e selvaggia, nota per il suo mosaico culturale e per le sue bellezze naturali. Questa destinazione è fuori dalle principali rotte turistiche e resta, ancora oggi, un territorio abbastanza inesplorato e remoto, ecco perché è fondamentale avere le idee chiare e le informazioni necessarie per non incappare in spiacevoli imprevisti. Quindi, quanto è pericolosa Port Moresby?

Livello di sicurezza e tassi di criminalità a Port Moresby

Prima di affrontare qualsiasi viaggio in qualsiasi luogo consigliamo sempre di visitare il sito della Farnesina, qui sarà possibile trovare informazioni in costante aggiornamento per il tuo viaggio, non solo in termini di requisiti d’ingresso nel Paese scelto, ma anche per quanto riguarda la sicurezza del Paese stesso. Per quanto concerne Port Moresby, possiamo affermare che sia una città dove è importante stare attenti, poiché i tassi di criminalità sono molto elevati. Nello specifico, si evidenzia la presenza di molti gruppi etnici che, fino a poco tempo fa, vivevano isolati e in costante lotta tra loro; la convivenza di questi gruppi all’interno di uno stato moderno ha comportato l’insorgenza di grossi disagi politici e sociali i quali, a loro volta, hanno portato a un tasso di criminalità elevato. Le forze di sicurezza locali sono poche e mal strutturate, il che comporta una scarsa possibilità di contenere la criminalità del luogo. Andando ad analizzare le varie aree di sicurezza troviamo:

  • Rischio borseggiatori e piccole rapine: il livello è alto; è molto frequente che i borseggiatori cerchino di strappare dalle mani dei passanti borse e zaini.
  • Rischio sui trasporti pubblici e taxi: anche in questo caso, il rischio è elevato a causa della scarsa manutenzione di strade e infrastrutture che rende i viaggi nei mezzi pubblici ad alto rischio. Il consiglio è quello di girare con un’auto noleggiata per spostarsi e di fare attenzione alle gang di criminali che possono cercare di fermarti per derubarti. In generale non è consigliato guidare di notte.
  • Rischio aggressione: a Port Moresby le aggressioni fisiche, spesso a mano armata, non sono rare, soprattutto nelle zone più malfamate della città. Il rischio sale di livello se a viaggiare sono donne e ragazze non accompagnate.
  • Rischio terrorismo: nonostante il terrorismo sia un problema di ordine globale e qualsiasi luogo al mondo sia potenzialmente a rischio, in Papua Nuova Guinea il terrorismo transnazionale è raro, dunque si può affermare che il rischio è di livello basso.
  • Rischio catastrofi naturali: Port Moresby si trova in una regione attiva sia dal punto di vista sismico che vulcanico, dunque si possono verificare terremoti di magnitudo elevata.

La situazione politica e il rischio manifestazioni

La Papua Nuova Guinea è caratterizzata da una forte instabilità politica ed economica, che si traduce frequentemente in proteste, manifestazioni e disordini di vario tipo. La capitale, in particolare, è spesso il nodo di queste tensioni, con episodi di violenza e agitazione più intensi e frequenti rispetto ad altre aree del Paese. In queste situazioni atti vandalici, piccoli crimini e scioperi sono all’ordine del giorno costringendo le autorità locali a dichiarare non solo lo stato d’emergenza ma, spesso, a imporre coprifuochi. Qualora si verificasse l’introduzione di queste misure, potresti incorrere in fastidiosi disagi come le interruzioni dei trasporti. Pertanto, ti consigliamo di mantenerti sempre informato consultando regolarmente i siti web delle autorità locali o dell’ambasciata italiana.

Port Moresby le zone da evitare

Port Moresby di notte

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La capitale della Papua Nuova Guinea, Port Moresby, illuminata di notte

Se la voglia di scoperta ti spinge a visitare questa affascinante seppur controversa città, puoi cercare di ridurre al minimo le possibilità di incorrere in spiacevoli inconvenienti. Il primo passo è sicuramente evitare di frequentare le zone più rischiose e pericolose. Un esempio? La zona di Waigani e l’area che circonda il Port Moresby Golf Club; qui infatti si sono verificate diverse rapine di auto e aggressioni. Un secondo quartiere da evitare è quello di Morata, che nei wekend fa da teatro a grossi disordini. Anche i mercati, nonostante il loro forte fascino culturale, sono zone da evitare: nei mercati Gordons e Hohola è frequentissimo assistere a scippi per mano dei borseggiatori il cui target preferito sono proprio i viaggiatori e turisti. Se non riesci a frenare la curiosità il consiglio è quello di visitare il mercato accompagnato da qualcuno del posto che potrà guardarti le spalle e gestire le situazioni con maggior esperienza. In generale il consiglio più importante, e che vale per tutte le zone della città, è quello di non camminare da solo, soprattutto di notte.

3 consigli per affrontare il viaggio in sicurezza a Port Moresby

Se hai deciso di visitare la capitale della Papua Nuova Guinea dovrai adottare alcuni comportamenti essenziali per garantire una permanenza quanto più tranquilla possibile. I consigli che vogliamo darti sono tre e riguardano i trasporti, il comportamento da adottare per strada e i tour organizzati.

Muoversi in sicurezza

Una delle raccomandazioni più importanti per chi vuole visitare Port Moresby è quella di evitare l’uso dei trasporti pubblici. Bus e minivan sono convenienti da un punto di vista economico ma non sono per niente sicuri per i viaggiatori: i furti sono all’ordine del giorno e spesso la scarsa manutenzione li vede costretti a bloccarsi in piena notte a bordo strada o in zone pericolose, diventando un facile bersaglio per le bande criminali che creano forti disagi nella città. Oltre alla criminalità, un secondo problema dei mezzi pubblici, è il totale disinteresse da parte dei conducenti di rispettare i percorsi o i limiti di velocità aumentando di fatto i rischi per la sicurezza. L’alternativa più sicura è quella di affidarsi ai servizi di trasporto organizzati dagli hotel o dai tour operator.

Comportamento in pubblico

Come dicevamo, Port Moresby non è una città da prendere alla leggera, soprattutto dopo il tramonto. Pertanto, è caldamente consigliato non andare in giro per le vie della capitale della Papua Nuova Guinea da soli e specialmente di notte: le vie poco illuminate e poco frequentate sono il palcoscenico perfetto per incontri spiacevoli e situazioni insidiose. Infine, evita di indossare oggetti di valore: al bando orologi, anelli, collanine e occhiali firmati; cerca anche di non muoverti con grosse somme di denaro e, in generale, di mostrare banconote in pubblico. Anche il telefono va tenuto sempre sott’occhio e mai lasciato incustodito o semplicemente appoggiato su un tavolino.

Tour organizzati

Il modo più sicuro in assoluto per esplorare Port Moresby e, in generale, la Papua Nuova Guinea è quello di affidarsi a tour organizzati da guide locali. Le persone che lavorano per questi enti sono molto preparate e conoscono la città e le sue controversie riuscendo ad accompagnarti per le zone di Port Moresby in tranquillità e permettendoti di goderti il viaggio. Non solo, è anche un ottimo modo per scoprire la storia e gli aneddoti della città, raccontati da chi la vive ogni giorno. Affidandoti a un tour operator potrai visitare i posti più belli di Port Moresby come l’Ela Beach, il National Parliament House o il Nature Park, immergendoti nella storia e nella cultura del luogo senza doverti preoccupare troppo dei rischi inerenti la criminalità.

In sintesi, Port Moresby e la Papua Nuova Guinea sono zone poco inflazionate dai turisti ma che possono offrire esperienze davvero uniche a chi decide di esplorarle. Tuttavia, è fondamentale essere pienamente consapevoli delle caratteristiche di questi luoghi e di come affrontarli adottando le giuste precauzioni; solo in questo modo potrai godere di un’esperienza di viaggio autentica e di evitare di ritrovarti in situazioni che potrebbero rovinarla. La pianificazione puntuale e l’adozione dei suggerimenti che ti abbiamo fornito in questa guida sono un ottimo punto di partenza per esplorare le bellezze di Port Moresby e portare a casa uno splendido ricordo di una terra ricca di fascino e di risvolti culturali tutti da scoprire. Segui tutti i consigli che ti abbiamo dato e preparati per affrontare un viaggio che difficilmente potrai dimenticare in una terra unica a sud-ovest del Pacifico.

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Come trovare i voli economici durante il Black Friday? La guida

Skyscanner è un valido alleato quando si tratta di selezionare la migliore offerta per un volo andata e ritorno in Italia e nel mondo. E il Black Friday è un’occasione unica per risparmiare, non solo su articoli di elettronica o di abbigliamento, ma anche sui biglietti aerei. Chi ama viaggiare, infatti, può approfittare di offerte uniche e risparmiare, visitando posti bellissimi, vicini e lontani.

Quando si cerca un volo si tende a comparare tutte le più note compagnie aeree per capire qual è la migliore tariffa per la tratta più comoda, in base alle proprie esigenze. Skyscanner può ridurre i tempi di ricerca dando un aiuto molto valido al viaggiatore. Basta impostare gli aeroporti di andata e ritorno e la piattaforma offre uno sguardo a 360 gradi sulle offerte di tutte le maggiori compagnie aeree, dando modo all’utente di scegliere la soluzione di viaggio migliore per lui.

Come trovare le offerte del Black Friday

Il Black Friday può essere molto vantaggioso, ma anche ricco di insidie. Per prima cosa, se volete acquistare dei voli buoni a prezzo onesto, è consigliabile confrontare sempre i prezzi proposti da Skyscanner con quelli riportati nei singoli siti delle compagnie aeree.

Se non hai un’idea chiara di dove andare, puoi usare la funzione “Cerca ovunque” e trovare i prezzi migliori per voli diretti a varie destinazioni in tutto il mondo. Scegli delle possibili date di viaggio e vedi cosa ti propone il sito tra i risultati di ricerca. Molto utile e comoda, per chi preferisce, è la app omonima che si può scaricare gratuitamente e usare quando e dove si vuole.

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I migliori biglietti aerei

Consigli utili per evitare problemi

Quando si pianifica un viaggio il budget a disposizione detta le regole. Dalla scelta del volo andata e ritorno, alla prenotazione di un albergo per il soggiorno, e altre spese previste per attività, cibo e intrattenimento, tutto deve essere calibrato per godersi il viaggio senza sensi di colpa al rientro. A prescindere dalla propria idea di vacanza è importante risparmiare laddove possibile, e durante il black friday è bene fare attenzione ad alcuni dettagli che possono causare inconvenienti, economici e non.

Costi addizionali nascosti

Se siete soliti consultare i siti delle compagnie aeree sarete abituati al fatto che alla tariffa iniziale della tratta scelta si aggiungono costi ulteriori andando avanti nella procedura di prenotazione e acquisto. Soprattutto con il Black Friday meglio fare attenzione alle spese addizionali che entrano in gioco, per un bagaglio in più, un posto vicino al finestrino o nelle file più avanti, qualche servizio come il noleggio auto all’arrivo o il check-in prioritario e i vari servizi a bordo.

Meglio sempre leggere le dichiarazioni di esclusione di responsabilità e le varie note in piccolo dove possono nascondersi informazioni scomode che poi possono ritorcersi contro in caso di bisogno. Skyscanner, inoltre, ti permette anche di avere un’idea del budget totale del viaggio che hai in mente poiché seleziona anche hotel ed eventuale noleggio auto all’occorrenza.

Cancellare o modificare un biglietto aereo

Infine può capitare che si debba modificare la data di un volo per vari motivi e non tutte le compagnie aeree danno la possibilità di farlo. Skyscanner fornisce una serie di informazioni utili qualora si verificasse qualche cambiamento dei piani e si avesse bisogno di cambiare il biglietto aereo.

Tuttavia, di solito dipende dalla compagnia selezionata sul sito per il proprio viaggio e dalla sua politica aziendale in caso di modifica data o nominativo. Alcuni lasciano la possibilità di cambiare tutto gratuitamente entro un certo periodo di tempo, altri prevedono commissioni più o meno alte per portare a termine l’operazione.

Reputazione della compagnia aerea

Per approfittare di una buona tariffa per un volo bisogna tenere in considerazione anche la reputazione di una compagnia aerea. Oggi sono tante le realtà low cost, le compagnie locali e quelle più internazionali che sono sinonimo di garanzia da tanti anni. C’è chi ha la compagnia aerea di riferimento e chi si affida ogni volta a quella che offre la tariffa e l’orario migliore, ma è importante dedicare qualche minuto a leggere le recensioni dei viaggiatori e valutare l’affidabilità del servizio e la professionalità del personale di una compagnia prima di viaggiare. Il servizio clienti ha un ruolo significativo per far sì che un volo economico sia anche di qualità, sicuro e confortevole.

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Quanti aeroporti ci sono a New York: tutti i dettagli

Basta pronunciare a voce alta ‘New York’ che il nostro immaginario viene subito stimolato da infinite scene di film e serie tv. New York è la città che tutti, prima o poi, desideriamo vedere almeno una volta nella vita: salire sulla cima dell’Empire State Building per ammirarla dall’alto, andare alla ricerca delle location che ci hanno fatto emozionare e sognare, passeggiare tra i viali di Central Park o, semplicemente, assaggiare i migliori bagels de La Grande Mela.

State già sognando a occhi aperti, vero? Prima, però, dovete organizzare il vostro viaggio tenendo a mente che New York non ha un solo aeroporto in cui atterrare e che sicuramente non vedrete l’ora di lasciare per andare alla scoperta della città. Questi sono tre: JFK, La Guardia e Newark. Ecco tutti i dettagli sugli aeroporti newyorkesi, da dove si trovano a qual è il migliore dove atterrare, fino a come raggiungere dai terminal la città.

L’aeroporto internazionale JFK

Il JFK, l’aeroporto internazionale costruito nel 1948 e chiamato in onore del presidente John F. Kennedy nel 1963 in seguito al suo assassinio, è situato a Jamaica, nel Queens, a circa 25 chilometri da New York. Rappresenta uno dei maggiori aeroporti di tutti gli Stati Uniti d’America per il suo alto traffico aereo. Al suo interno sono presenti otto terminal collegati dall’Air Train, un treno che collega la metropolitana o la stazione ferroviaria in direzione di Manhattan. La maggior parte dei voli provenienti dalle principali città italiane atterra qui ed è considerato l’aeroporto più conveniente dove arrivare grazie ai numerosi collegamenti che permettono di raggiungere facilmente la città.

Come arrivare da JFK a Manhattan

Uno dei metodi più utilizzati e convenienti per raggiungere Manhattan è la combo Air Train + metro. L’Air Train è un treno disponibile 24 ore su 24 che collega i terminal tra loro (in questo caso è gratuito) e la metro (a pagamento), in particolare le stazioni Jamaica-Sutphin Boulevard (linee E, J, Z) e Howard Beach (linea A). Dalla stazione Jamaica potete prendere la metro Manhattan E e J, perfetta se dovete scendere a Midtown Manhattan, mentre se la vostra direzione è Brooklyn e Lower Manhattan consigliamo dalla stazione Howard Beach di prendere la linea A (adatta per Brooklyn e Lower Manhattan). Il costo dell’Air Train è di 8.50 dollari (7.80 euro), ai quali dovete aggiungere il prezzo della metro, pari a 2.75 dollari (2.50 euro).

In alternativa avete a disposizione altre soluzioni, più comode se avete molti bagagli o viaggiate con bambini piccoli, ma meno economiche. Potete fare affidamento ai servizi di transfer, acquistabili comodamente online, oppure i classici taxi. Quest’ultima è sicuramente l’opzione più costosa: la tariffa fissa è di 70 dollari + 1.25 dollari di tariffa per l’ingresso all’aeroporto + mance e pedaggi vari per l’attraversamento di tunnel e ponti. Il totale di un viaggio in taxi si aggira intorno ai 100 dollari.

Aeroporto JFK
Aeroporto internazionale JFK

Aeroporto Fiorello La Guardia

Anche l’aeroporto La Guardia è situato nel Queens, chiamato così per omaggiare il primo deputato italo-americano e direttore generale dell’UNRRA. Nel 1960 era considerato l’aeroporto più grande del mondo da tutta la comunità dell’aviazione mondiale, mentre oggi rappresenta il più piccolo dei tre aeroporti che servono la città statunitense ed è utilizzato soprattutto per voli nazionali e voli diretti verso il vicino Canada.

Se state viaggiando nelle diverse città degli Stati Uniti d’America e atterrate a La Guardia, per raggiungere Manhattan non avrete a disposizione la metro, bensì i mezzi pubblici.

Come raggiungere Manhattan da La Guardia

Il mezzo a vostra disposizione è l’autobus, in particolare La Guardia Link Q70: gratuitamente vi porterà fino alla stazione della metro 74 St/Roosevelt Av, situata sempre nel Queens. Da qui potrete procedere con la metro salendo sulla linea 7 che fermerà a Grand Central Terminal e a Times Square. Se alloggiate nella zona Midtown Manhattan, dovrete scegliere la linea E. Se la vostra meta finale è Harlem, a nord di Manhattan, invece, l’autobus da prendere è il M60SBS in partenza da tutti i terminal dell’aeroporto.

Anche da La Guardia avete delle alternative, come le navette condivise o il taxi, la cui tariffa cambia in base alla zona che dovete raggiungere: si aggira intorno ai 25 dollari se andate nella zona nord di Manhattan o ai 44 dollari per l’area Lower Manhattan.

L’aeroporto di Newark

Infine, arriviamo all’ultimo dei tre aeroporti di New York: il Newark Liberty Airport, situato nell’omonima città nello stato del New Jersey, il secondo più importante dopo JFK. Dall’Italia è possibile atterrare in questo aeroporto facendo prima scalo in altre città, anche se non rappresenta la scelta più comoda e conveniente per raggiungere Manhattan perché le possibilità sono minori rispetto a quelle offerte dall’aeroporto JFK.

Come arrivare al centro di Manhattan da Newark

I mezzi pubblici saranno i vostri alleati in questo viaggio per raggiungere Manhattan, in particolare il treno. La stazione dei treni, però, non passando direttamente per l’aeroporto, dovrà essere raggiunta con il treno automatico Air Train. L’Air Train Newark vi porterà dai terminal dell’aeroporto alla stazione NJ Transit: da qui è possibile prendere il treno per la Penn Station di Manhattan al costo di 16 dollari per gli adulti e 12 dollari per i bambini dai 5 agli 11 anni. In 30 minuti arriverete a destinazione.

Se il vostro hotel non si trova in questa zona, dalla Penn Station potete proseguire con la metro rossa, la quale copre le linee 1, 2 3. In alternativa, per raggiungere Manhattan potete salire anche sul Newark Airport Express Bus che, in partenza da tutti i terminal, vi porterà in centro in 50 minuti (in base al traffico). Il biglietto costa 18 dollari per gli adulti (solo andata) e 5.50 dollari per i bambini.

Cercate il massimo della comodità e non badate troppo alle spese? Anche da Newark partono diversi taxi, la cui tariffa varia in base alla vostra destinazione: si aggira tra i 60 dollari e gli 80 dollari.

Aeroporto Newark

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Taxi all’aeroporto di Newark
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I 10 regali proibiti che non puoi portare dai tuoi viaggi all’estero

Il vostro viaggio in giro per il mondo sta per concludersi e, insieme alla nostalgia che già pervade i vostri pensieri, si ripresenta l’immancabile ricerca dei souvenir perfetti, che occupa le ultime ore di vacanza. Niente regalini acquistati all’ultimo momento in aeroporto, meglio scovare quei pensieri unici e simbolici che si possono trovare soltanto nel luogo che avete appassionatamente esplorato in ogni suo angolo nei giorni precedenti. È così che ci si lascia ispirare da conchiglie, coralli, vasi, tappeti e oggetti di varia natura che riportano alla mente le piacevoli atmosfere dei luoghi visitati.

Ma anche un gesto innocente, come la ricerca dei regali da portare ad amici, parenti e compagni di vita, può trasformarsi inconsapevolmente in un’esperienza che può farvi finire nei guai. Sono tanti, infatti, gli oggetti che non possono essere trasportati da un Paese all’altro, in base alle norme locali o internazionali in vigore. Ecco allora cosa lasciare al proprio posto e non provare a portare con sé in aereo per non incorrere in spiacevoli sanzioni e sequestri.

La sabbia

Ormai molte spiagge, in Italia e all’estero, stanno vietando la raccolta di sabbia da portare con sé a casa. Se in Sardegna, ad esempio, in molti casi è severamente vietato “rubarla”, rischiando di incorrere in multe particolarmente salate che raggiungono anche i 3mila euro, anche altri Paesi del mondo stanno gradualmente ponendo limiti e divieti a tale usanza.

A Tenerife, nelle isole Canarie della Spagna, o nelle Filippine, ad esempio, non si possono raccogliere nemmeno piccoli quantitativi di sabbia, mentre in Egitto la regola è ancora più stringente, poiché potrebbe presentarsi il rischio di raccogliere, tra i granelli di sabbia, anche tracce di corallo fossile.

La sabbia, così come le conchiglie, ha un ruolo molto importante nell’ambiente marino (e non solo): protegge le coste dall’erosione e contribuisce alla creazione di habitat naturali per moltissime specie di animali e piante. Togliere sabbia dalle spiagge, anche se in piccolissime quantità, è un gesto dannoso che accentua la minaccia dell’uomo sull’equilibrio della natura e degli ecosistemi.

Sabbia dal mondo: i divieti vigenti

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Tipologie di sabbia dal mondo: vietato prelevarla e trasportarla

Sassi e pietre preziose

Anche i sassi fanno parte di quei beni che in molti casi è vietato trasportare in altri luoghi e Paesi. In generale, è proibito raccoglierli nei parchi nazionali, nelle riserve naturali e in siti patrimonio dell’umanità senza un permesso specifico. Questo è dovuto a ragioni archeologiche e di conservazione del paesaggio e della biodiversità.

In Turchia ed Egitto, ad esempio, raccogliere dei sassi può equivalere ad una sottrazione di parte della proprietà culturale locale, poiché potrebbero appartenere a siti archeologici, mentre sulla spiaggia di Crackington Haven, in Cornovaglia (Inghilterra), chi non rispetta il divieto di raccolta di ciottoli e sassi può incorrere in una sanzione che arriva a 1.100 euro.

È bene informarsi, inoltre, sulle norme che regolano le dichiarazioni doganali, nel Paese in cui viaggerete, per il trasporto di minerali di valore, come gemme e metalli preziosi, anche nel caso in cui questi elementi siano stati acquistati legalmente.

Sassi e pietre preziose vietati dai viaggi all'estero

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Sassi e pietre preziose vietati dai viaggi all’estero

Conchiglie

Variopinte e dalle mille sfumature e dimensioni, le conchiglie hanno sempre affascinato l’uomo fin dall’antichità. Chi non ne ha mai raccolta una per tenerla come ricordo di un meraviglioso viaggio al mare? Anche se è una pratica dal retrogusto romantico, è generalmente vietato raccogliere e trasportare conchiglie al di fuori del loro ambiente naturale, in particolare le varietà più rare.

Nei Paesi europei, le conchiglie giganti (in particolare gli strombi giganti) richiedono un certificato per poter essere commerciate, mentre in Australia sono previste multe salate per coloro che raccolgono tali ricordi di mare, che hanno invece bisogno di essere accompagnati dall’apposito certificato rilasciato dal Dipartimento Australiano dell’Ambiente e del Patrimonio.

Nelle Filippine si trovano numerose specie protette, come la tridacna gigante, che è severamente vietato raccogliere e trasportare. Le stesse restrizioni su questi piccoli gioielli colorati valgono anche per la Tanzania e il Kenya, per fare alcuni esempi.

Souvenir intagliati in legno

Quante volte optiamo per l’acquisto di oggetti in legno intagliati, perfetta espressione dell’artigianato locale radicato nel luogo che stiamo visitando? Sono tante le creazioni che possono rientrare nel novero del patrimonio culturale di un Paese, soprattutto se provengono da materiali semplici e naturali come il legno. È importante stare attenti, però, alle tipologie di legname utilizzato, che in molti casi non può essere trasportato all’estero e necessita di un’apposita autorizzazione.

Sono diversi i Paesi del mondo nei quali l’esportazione di manufatti realizzati con legni rari e autoctoni è vietata. Ne sono un esempio gli Stati della regione Andina (che comprende Ecuador, Perù, Bolivia, Cile e Argentina), dove sono rari molti alberi da cui proviene il legno che viene lavorato. In questi Stato è meglio optare per il tagua o avorio vegetale, che non richiede permessi particolari e proviene da risorse sostenibili. Anche nei Caraibi vige il divieto di portare fuori dai confini opere d’intaglio in legno senza una regolare documentazione.

I manufatti intagliati nel legno dei Caraibi

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Manufatti intagliati nel legno, nei Caraibi

Monete

Siete collezionisti di monete antiche? Attenzione, perché in Cina, ad esempio, è vietato esportare monete antecedenti al 1949. Si tratta infatti di un importante patrimonio culturale tutelato e tentare di tornare a casa con un quantitativo in tasca potrebbe provocare serie conseguenze e sanzioni.

Secondo la Legge della Repubblica popolare cinese, per portare con sé fuori dal Paese delle monete antiche è necessaria l’approvazione di un’amministrazione dei reperti culturali, sotto il controllo del Consiglio di Stato cinese, e coloro che le trasportano devono rilasciare dichiarazioni doganali. Meglio evitare l’acquisto, oppure assicurarsi che rientrino nella fascia temporale indicata dal governo.

Coralli

Colorati e dal fascino intramontabile, i coralli attirano con la loro bellezza i turisti desiderosi di portare a casa un prezioso ricordo che proviene dai fondali marini. Ma è bene sapere che la raccolta, l’acquisto e il trasporto fuori dal Paese di coralli (interi o sotto forma di gioielli e manufatti) è in molti casi severamente vietato. È uno dei divieti più comuni tra i viaggiatori, eppure in tanti provano ad aggirarlo ogni anno. C’è chi nasconde piccole quantità, incappando in multe salate, e chi tenta invece di portarne via un numero ingente, rischiando la pena carceraria.

Oltre alle leggi nazionali, anche la convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, CITES (Convention on International Trade of Endangered Species), stabilisce il divieto sul trasporto di coralli. Nei Caraibi, per esempio, tutti i souvenir a base di corallo richiedono una licenza di esportazione, ma anche giungere in Europa con tali oggetti senza un appropriato certificato può significare il sequestro alla dogana del proprio Paese.

In Indonesia, per determinate specie di coralli servono permessi speciali per l’importazione in altri Stati, mentre anche in India, Filippine, Kenya e Malesia vigono regole stringenti.

Gioielli realizzati con coralli: souvenir vietati

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Gioielli realizzati con coralli

Animali vivi

Se state pensando di portare con voi in Italia un regalo decisamente fuori dal comune come un esemplare di animale tipico della zona che andate a visitare, sappiate che è spesso proibito, in particolare se si tratta di specie in via di estinzione. Alcuni esempi? Dall’Australia è vietato portare via gli animali vivi autoctoni, come pappagalli e altri uccelli, serpenti e altri rettili, koala e insetti. In Tanzania, invece, per la raccolta o la cattura dall’ambiente selvatico di esemplari di animali, sia vivi che morti, occorre un certificato specifico.

In linea generale, anche per l’acquisto di un cane all’estero si richiede un processo complesso che comprende la presentazione di un certificato sanitario emesso dal Paese di provenienza.

Avorio e altre parti di animali

Quante volte capita di trovare in vendita, tra negozietti e bancarelle, dei souvenir ricavati da parti di animali? Avorio, gusci e pelli di animali, pellicce e lane di esemplari rari sono i materiali che alimentano un ricco mercato nero, a scapito della tutela della fauna locale e della biodiversità. Per questo le leggi internazionali vietano severamente ogni tipo di appropriazione, acquisto ed espatrio indebito di manufatti realizzati con materiali provenienti da animali vivi o morti. Alcuni esempi? Stivali, borse e accessori in pelle di serpente e lucertola o prodotti in pelle di alligatore e coccodrillo, ma anche sciarpe e scialli di lana shahtoosh e pellicce di leopardo o di tigre.

In Marocco è bene evitare di acquistare strumenti musicali e souvenir realizzati con gusci di tartaruga, sia per una questione di divieti, sia per non contribuire all’estinzione di questi animali marini. In Thailandia, i piatti realizzati con animali esotici potrebbero derivare da specie minacciate di estinzione, mentre anche in Sri Lanka meglio evitare braccialetti, orecchini e fermagli realizzati con il guscio delle tartarughe marine senza apposita documentazione.

In Cina, invece, è vietato acquistare e portare fuori dal Paese i cibi e i preparati curativi che contengono ingredienti ricavati da animali, come ossa di tigre, rinoceronte e cavalluccio marino. In tal caso è necessario informarsi su quali elementi possono essere acquistati e quali permessi servono.

In nessun caso, inoltre, è consentito il trasporto di avorio da un Paese all’altro, senza le necessarie autorizzazioni. Entrare in possesso di un quantitativo del pregiato materiale proveniente dall’elefante, anche sotto forma di lavori a intaglio e gioielli, e tentare di riportarlo a casa è un atto sanzionabile. Esistono anche stati che non hanno divieti interni, come lo Zimbabwe, ma una volta che si esce dal Paese e si torna in Italia, la merce potrebbe esservi sequestrata.

Zanne di elefante in avorio

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Zanne di elefante in avorio

Fiori e piante

Non sono solo gli animali autoctoni ed in via di estinzione ad essere proibiti come souvenir. Anche diverse varietà di piante e fiori non possono essere raccolti o acquistati per essere espatriati, soprattutto se ancora vivi. In Thailandia è vietata la sottrazione illegale di orchidee, tra i più spettacolari fuori esotici. Alcune specie, infatti, sono a rischio di estinzione e il Paese ne proibisce qualunque tipo d’esportazione. È concesso esclusivamente l’acquisto di souvenir a base di orchidee coltivate, ma con apposito certificato.

Nei Caraibi, invece, alcune specie di piante ornamentali possono essere importate in Europa, come i cactus e le orchidee, ma solo con specifici certificati CITES. Sono necessari permessi particolari anche per l’esportazione di piante tipiche e di flora locale anche nello Zimbabwe e in Sud Africa.

Orchidee come souvenir? Vietato portarle dai viaggi divieti

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Orchidee

Caviale

Un viaggio in giro per il mondo spesso porta con sé la sperimentazione di piatti tipici locali e di specialità culinarie, che vorremmo portare con noi a casa come souvenir originale da portare ad amici e parenti. Uno dei cibi più prestigiosi è sicuramente il caviale, ovvero le piccole uova delle diverse specie di storione.

Ma attenzione, perché anche il caviale di storione è soggetto a restrizioni. Acquistandolo in un Paese extra UE, può essere importato in Europa, ma solo per uso personale e fino ad un massimo di 125 grammi a persona (opportunamente conservato ed etichettato). A stabilirlo è il Regolamento CE n. 865/2006 della Commissione, che considera alcune merci provenienti da specie tutelate, ma frequentemente acquistate dai turisti, determinando il quantitativo pro capite limite che può essere introdotto in Europa anche senza documenti di esportazione o licenze di importazione.

Anche se è consentito portare caviale in Italia, nel limite dei 125 grammi a persona, è sempre bene informarsi sulle norme applicate dal Paese di origine del prodotto, poiché potrebbero esserci divieti di esportazione di tale prodotto, rischiando quindi il sequestro del bene e multe salate.

In linea generale, per viaggiare in maniera responsabile è importante prestare sempre la massima attenzione ed essere consapevoli degli acquisti di regali e souvenir che si fanno nei vari Paesi del mondo. Un gesto che può sembrare innocente, infatti, può contribuire ad accentuare la minaccia sulle specie vegetali e animali in via di estinzione e danneggiare un ecosistema fragile, già troppo sfruttato dall’uomo.

Caviale di storione: i divieti di trasporto in Italia

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Caviale di storione
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Cosa sapere sull’aeroporto di Port Moresby: info utili e come raggiungerlo

L’Aeroporto di Port Moresby, conosciuto anche con il nome di Jackson International Airport è il principale scalo internazionale della Papua Nuova Guinea ed è anche il primo approdo per chi sceglie di scoprire questa terra meravigliosa e selvaggia. Situato a circa 8 km dalla capitale Port Moresby è una porta d’accesso strategica per i viaggiatori internazionali ma anche per quanti si spostano verso le altre regioni del Paese. Se stai pianificando un viaggio, che sia per lavoro o per scoprire le bellezze naturali, in questo articolo troverai informazioni pratiche su come muoverti all’arrivo e come arrivarci in modo efficiente.

Come raggiungere l’aeroporto di Port Moresby: le opzioni migliori

Raggiungere l’aeroporto di Port Moresby non è complicato, ma come sempre nei viaggi, la preparazione fa la differenza. Situato a pochi km dal centro città puoi raggiungerlo in diversi modi: il mezzo usato più comune è il taxi, disponibile in tutta la città e particolarmente utile se desideri evitare complicazioni ed evitare l’affollamento dei mezzi pubblici.

L’alternativa al taxi è la navetta, servizio offerto da molti hotel che ricopre velocemente il tratto di strada da e per l’aeroporto; un’altra soluzione sono i mezzi pubblici, se scegli gli autobus locali è bene che tu sappia che non sono sempre puntuali inoltre potrebbe non essere la scelta idonea se hai molte valigie.

Servizi disponibili all’aeroporto di Port Moresby da conoscere

L’aeroporto di Port Moresby, pur essendo il principale scalo di Papua Nuova Guinea è relativamente piccolo rispetto ad altri hub internazionali. Nonostante le sue dimensioni raccolte offre una serie di servizi utili per i viaggiatori. Puoi trovare bancomat, cambio valuta e connessione wi-fi gratuita in alcune aree ad esempio. Se il tuo volo è in ritardo o hai una lunga attesa, nelle vicinanze ci sono hotel che offrono tariffe giornaliere per riposare qualche ora prima della partenza.

L’aeroporto di Port Moresby è ben organizzato, offre anche alcune lounge riservate ai viaggiatori di classe business o a coloro che desiderano acquistare l’accesso. Ci sono inoltre aree ristoro e piccoli negozi  dove acquistare souvenir dell’ultima ora, ma per ogni viaggio in un Paese straniero, è buona cosa avere del contante locale con sé e mantenersi aggiornati con le informazioni sui voli in tempo reale. 

Come muoversi una volta atterrati all’aeroporto di Port Moresby: info utili

Arrivare all’aeroporto di Port Moresby o farvi scalo, può sembrare solo la parte iniziale del viaggio, ma è importante saper come muoversi una volta atterrati. Se hai prenotato un hotel in città, molte strutture offrono servizi navetta, gratuiti o con un piccolo compenso extra che ti porteranno direttamente alla tua destinazione. 

In alternativa puoi noleggiare un’auto presso le agenzie presenti in aeroporto,  ma ricordati di prenotare il veicolo in anticipo; i taxi infine sono una soluzione pratica ma assicurati sempre di usare quelli ufficiali per evitare problemi di sicurezza personale.

Ricordati però di documentarti sui visti per La Papua Nuova Guinea e su tutti i documenti necessari per accedere al Paese; informati in anticipo e cerca di restare al passo con eventuali richieste che possono mutare nel tempo.

 

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Imbarco prioritario per il prossimo volo? Come funziona e quanto costa

Un viaggio in aereo può trasformarsi in un’esperienza stressante se si devono affrontare lunghe code all’imbarco, se si è in ritardo oppure si ha il bisogno di trasportare più bagagli a mano. La quasi totalità delle compagnie aeree, sia di linea che low-cost, vanno incontro alle esigenze dei passeggeri offrendo l’imbarco prioritario. Non si tratta soltanto di accedere al gate e sul velivolo prima degli altri passeggeri. Sono diversi i vantaggi di questo servizio aggiuntivo da aggiungere al carrello al momento dell’acquisto dei biglietti o, in alcuni casi, anche successivamente.

Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’imbarco prioritario: cos’è, come funziona e quanto costa nelle principali compagnie aeree più utilizzate dagli italiani per volare, come Ryanair, Ita, easyJet e Volotea.

Cos’è l’imbarco prioritario

Che siate in ritardo o abbiate fretta di scendere velocemente dall’aereo recuperando facilmente il vostro bagaglio a mano, o che vogliate evitare le solite resse di persone al check-in e all’accesso al gate, l’imbarco prioritario è il servizio che spesso risolve molti problemi, consentendo di viaggiare in serenità e senza stress ulteriori.

Con questa opzione, oltre ad accedere prima degli altri viaggiatori al gate d’imbarco e sul velivolo, si ha spesso la possibilità di portare con sé un bagaglio a mano in più e di godere di un’assistenza speciale. I vantaggi cambiano per ogni compagnia aerea, così come i costi legati a questo servizio extra.

Imbarco prioritario nelle principali compagnie aeree: regole e quanto costa

A seconda della compagnia aerea scelta per volare, l’opzione di imbarco prioritario può comprendere alcuni vantaggi aggiuntivi, mentre le regole e i costi possono variare. Per avere l’imbarco prioritario è necessario acquistare, ad un prezzo aggiuntivo, il servizio “Priority Boarding”, oppure accedere a speciali tariffe e pacchetti offerti al momento dell’acquisto del biglietto.

Vediamo, nello specifico, tutte le regole delle compagnie aeree più utilizzate dagli italiani, da quelle low-cost a quelle di linea, e le tariffe legate a questo servizio aggiuntivo che rende la vita dei viaggiatori più serena.

Imbarco prioritario Volotea

La compagnia spagnola low cost Volotea permette di aggiungere il servizio di imbarco prioritario alla prenotazione. Si ha così la possibilità di essere tra i primi passeggeri ad imbarcare, portando sempre con sé in cabina sia una borsa piccola da 40x30x20 cm, che entri sotto il sedile anteriore, sia un bagaglio a mano da 55x40x20 cm da riporre nella cappelliera.

L’imbarco prioritario con Volotea può essere aggiunto al momento della prenotazione e in qualsiasi altro momento, fino a 2 ore e 30 minuti prima della partenza.

Quanto costa? Se acquistato dalla biglietteria online, l’imbarco prioritario ha un prezzo che parte da 10 euro, mentre se si prenota via call center viene 15 euro, e in aeroporto 40 euro. Per tutti i membri di Megavolotea Plus il servizio è gratuito e incluso in ogni prenotazione. L’imbarco prioritario è gratis anche per gli acquisti Combo Plus.

Imbarco prioritario con Volotea

Fonte: iStock

Imbarco prioritario con Volotea

Imbarco prioritario Ryanair

L’imbarco prioritario con Ryanair consente di assicurare un posto in cabina sia per il proprio bagaglio a mano piccolo sia per quello da 10 chili, da riporre nella cappelliera. Inoltre, il servizio consente di salire a bordo dell’aereo prima degli altri passeggeri e di evitare l’attesa dei bagagli al nastro trasportatore all’arrivo. Il costo del servizio di imbarco prioritario, acquistato al momento della prenotazione del biglietto, varia dai 6 euro ai 36 euro a seconda della destinazione e del periodo. In alternativa, può essere aggiunto al volo in un secondo momento, online o in aeroporto, ad un prezzo che va dai 20 ai 60 euro.

La compagnia low cost irlandese permette di acquistare l’imbarco prioritario anche tramite speciali tariffe che incontrano diverse esigenze di viaggio. Si può scegliere tra Regular, Plus o Flexi Plus: nella tariffa Regular è compreso il posto a sedere e l’imbarco prioritario con 2 bagagli a mano; nella tariffa Plus, al posto del secondo bagaglio a mano è compreso uno da stiva da 20 chili; la tariffa Flexi Plus, invece, include più vantaggi, tra cui i controlli di sicurezza rapidi, check-in in aeroporto, un bagaglio a mano e uno da 10 chili da portare in cabina. Inoltre, con la Flexi Plus può essere modificata la rotta, la data o l’orario del volo senza pagare la penale, ma soltanto l’eventuale differenza tariffaria.

Imbarco prioritario: le regole e le tariffe Ryanair

Fonte: iStock

Regole e costi dell’imbarco prioritario per Ryanair

Imbarco prioritario easyJet

EasyJet mette a disposizione dei propri passeggeri il servizio Speedy Boarding, che permette di salire a bordo per primi e di assicurare i propri bagagli a mano nella cappelliera. Il servizio è riservato ai clienti che possiedono una carta easyJet Plus, che hanno acquistato un biglietto con tariffa Standard Plus oppure FLEXI, o a coloro che aggiungono alla prenotazione un bagaglio a mano grande.

In particolare, la carta easyJet Plus porta con sé diversi vantaggi: la scelta del posto incluso in ogni volo, un banco per la consegna dei bagagli dedicato, l’accesso preferenziale ai controlli di sicurezza, lo Speedy Boarding, la possibilità di un bagaglio a mano extra e di prendere un volo il giorno precedente senza costi aggiuntivi.

Coloro che acquistano la tariffa FLEXI, invece, possono accedere a un pacchetto di vantaggi aggiuntivi, tra i quali: due bagagli a mano in cabina, bagaglio da stiva da 23 chili, servizio di consegna bagagli dedicata, Fast Track ai varchi di sicurezza e Speedy Boarding. L’imbarco prioritario, per la compagnia britannica, non può essere acquistato separatamente.

Imbarco prioritario Vueling

Sono diversi i vantaggi riservati anche a coloro che acquistano l’imbarco prioritario con Vueling. La compagnia di bandiera spagnola permette di portare sempre con sé il proprio bagaglio a mano, di saltare la fila alla porta d’imbarco e di salire per primi sul velivolo. Come si accede al servizio? Tutte le volte che si acquista un posto Space One o Space Plus alla prenotazione, quando si viaggia con la tariffa Fly Light aggiungendo il “Pack zero attese”, o con la tariffa Fly Grande. Anche se si è clienti Premium si può accedere al vantaggio dell’imbarco prioritario con Vueling, così come quando nella prenotazione è incluso un neonato (dai 7 giorni di vita ai 2 anni).

Il costo del servizio di Vueling varia in base alla tariffa scelta e alla destinazione. Una volta in aeroporto, all’inizio dell’imbarco sarà necessario mostrare al personale la carta d’imbarco in modo da accedere con priorità sul mezzo.

Imbarco prioritario Wizzair

L’imbarco prioritario di Wizz Air, chiamato WIZZ Priority, è in realtà un servizio completo che comprende: check-in prioritario con banco dedicato per la consegna veloce dei bagagli, precedenza durante l’imbarco sull’aereo, posto anteriore riservato sull’eventuale bus navetta che accompagna verso il velivolo, diritto di portare a bordo la propria borsa a mano (max 40x30x20 cm) e un trolley aggiuntivo dalle dimensioni massime di 55x40x23 cm per 10 chili di peso.

In questo caso, con il WIZZ Priority, non è possibile saltare le code ai controlli di sicurezza. Questo servizio aggiuntivo viene venduto separatamente e si chiama “Controllo di sicurezza veloce”.

Quanto costa l’imbarco prioritario con Wizz Air? Per usufruire del WIZZ Priority acquistato online o tramite call center, il costo varia da 0 a 55,80 euro. Se viene aggiunto in aeroporto, la tariffa fissa del servizio è di 55 euro.

L’imbarco prioritario di Wizz Air è riportato sulla carta di imbarco con la dicitura “PRIORITY” in caso di check-in online, oppure con l’abbreviazione “PRB” o “PASS” in caso di check-in su dispositivo mobile. Se il Check-in viene effettuato in aeroporto, sulla carta d’imbarco viene applicato un adesivo specifico.

I bagagli a mano che si possono portare in cabina con l'imbarco prioritario

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Bagagli a mano nella cappelliera dell’aereo

Imbarco prioritario Ita

La compagnia di linea Ita Airways prevede per i propri clienti un’esperienza di viaggio senza pensieri tramite il servizio SkyPriority per usufruire di numerosi vantaggi, tra cui l’imbarco prioritario, ma non solo. Sono compresi anche il check-in in aeroporto prioritario, l’Extra Baggage allowance per imbarcare più bagagli rispetto allo standard consentito, la riconsegna del bagaglio prioritario e la priorità nei transfer e nei varchi di sicurezza, tra i più importanti. Chi può accedervi? I passeggeri in Business Class e i soci SkyTeam Elite Plus. I costi del servizio cambiano in base alla destinazione scelta.

Inoltre, i passeggeri che possono usufruire dell’imbarco prioritario sono anche coloro che volano aderendo ai Club Esclusivi o che sono in classe Business, Superior, Premium e Comfort Economy, oppure le famiglie con bambini e i passeggeri che hanno fatto specifica richiesta di assistenza.

Oltre all’imbarco prioritario, ITA prevede anche il servizio Varchi Prioritari, che rendono più confortevole e agile il passaggio in aeroporto. Permette infatti di risparmiare tempo evitando le code ai controlli di sicurezza e accedendo rapidamente all’area partenze. Il servizio è dedicato ai passeggeri con biglietto Business o Superior Class, ai possessori della tessera Volare Corporate, ai soci del programma Volare che appartengono ai Club Premium ed Executive, e infine ai soci SkyTeam Elite Plus possessori di una carta d’imbarco ITA Airways.

Un’altra iniziativa volta ad agevolare la sistemazione sul mezzo dei propri passeggeri, è la modalità d’imbarco a zone. Ecco come funziona: sulla carta d’imbarco dei passeggeri viene riportata una zona numerata, da 1 a 8, attribuita in base alla posizione del proprio posto a sedere sull’aereo e in funzione del Club Esclusivo di appartenenza. Al momento dell’imbarco, il personale chiama le diverse zone partendo dai passeggeri prioritari (prima citati) e ognuno si presenta al gate quando viene chiamato il proprio numero, mostrando al personale di terra la carta d’imbarco e il documento di identità o il passaporto.

Una soluzione che permette di vivere l’attesa prima del volo con la massima serenità e dimenticando ogni stress.

Biglietti aerei con imbarco prioritario

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Biglietti aerei
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Combattere la paura di volare, consigli e soluzioni

Un recente studio del MIT – Massachusetts Institute of Technology, pubblicato sulla rivista Journal of Air Transport Management, ha dimostrato che l’aereo è statisticamente il mezzo di trasporto più sicuro che esista e che la sicurezza nei cieli è andata progressivamente aumentando negli ultimi 50 anni. Viaggiare in aereo oggi, quindi, è circa 39 volte più sicuro rispetto a mezzo secolo fa, tanto che il rischio di decesso legato ai voli commerciali tra il 2018 e il 2022 è stato pari a 1 ogni 13,7 milioni di passeggeri imbarcati. Nonostante questo e le numerose evidenze scientifiche che sono emerse negli anni, in molti hanno paura di volare, così tanto che spesso rinunciano a viaggiare verso i luoghi che hanno sempre sognato. Come si fa a superare tutto ciò?

Aerofobia, ovvero la paura di volare

La paura di volare in ambito medico ha un nome ben preciso: aerofobia. Chiamata anche aviofobia, come dice l’appellativo stesso è una vera e propria fobia, quindi un tipo di disturbo d’ansia che si caratterizza per l’emergere di una paura intensa e irrazionale verso specifici oggetti, esseri viventi o situazioni (come l’aereo o l’idea di salirci a bordo).

Chi ne soffre viene travolto da un’ansia irrazionale, talvolta anche nella fase di organizzazione del viaggio stesso. Stando a quanto riportato da un articolo del Centro Medico Santagostino, le cause della paura di volare sono da ricercare nella profonda necessità di sicurezza, stabilità e controllo che provano queste persone e che, contemporaneamente, viene a mancare quando le ruote dell’aereo si staccano dal terreno (o al solo pensiero che dovrà farlo).

L’idea di salire a bordo di un velivolo, infatti, costringe a trovare un nuovo equilibrio e non tutti riescono a gestire questo cruciale cambiamento. Emerge quindi uno stato d’ansia che può manifestarsi in diversi modi e l’aereo, sospeso a migliaia di metri di altezza, chiuso e assolutamente privo di possibilità di controllo, si rivela un terreno davvero fertile per stati emotivi delicati.

Aerofobia, la paura di volare

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Tipico esempio di aerofobia

Tra i sintomi più comuni della paura di volare ci sono:

  • respiro corto e affannoso;
  • aumento del battito cardiaco;
  • formicolio/vampate di calore;
  • tremore da ansia
  • vertigini;
  • confusione e offuscamento;
  • nausea;
  • inquietudine;
  • fantasie di tipo catastrofico;
  • molto altro ancora.

Le strategie per combattere la paura di volare

Per combattere la paura di volare possiamo provare a mettere in atto delle piccole strategie. Per esempio, possiamo iniziare imbarcandoci su voli brevi in modo da abituarci gradualmente a questo tipo di esperienza.

Un’altra interessante strategia è tenere la mente occupata, magari leggendo un libro oppure ascoltando la musica che più ci rilassa. Può rivelarsi efficace anche provare a chiacchierare con il proprio compagno di viaggio (soprattutto se si tratta di una persona di cui ci fidiamo). Contemporaneamente si consiglia di evitare di guardare fuori dal finestrino perché lì la sensazione di perdita del controllo non può che aumentare: molto meglio concentrarsi sulle attività che ci sono da fare a bordo.

Altre strategie efficaci sono la respirazione diaframmatica, la mindfulness e la meditazione. Possono rivelarsi di supporto anche:

  • Informarsi sul volo e arrivare con il giusto anticipo in aeroporto: in questa maniera tutte le operazioni pre-volo possono essere fatte con la giusta calma;
  • Scegliere il proprio posto in aereo: molto spesso questa è un’operazione che va pagata a parte, ma allo stesso tempo ci permette di evitare i posti lato finestrino che potrebbero provocare ulteriore ansia;
  • Eliminare bevande eccitanti: questo consiglio è valido in qualsiasi situazione ci si ritrovi a provare ansia;
  • Vestirsi in maniera comoda: aiuta a farci sentire a proprio agio;
  • Ascoltare le indicazioni di sicurezza e parlare con il personale di bordo: le prime ci fanno avvertire di avere un maggior (seppure inesistente) controllo della situazione, mente hostess e steward sono preparati per varie emergenze, compresi gli eventuali attacchi di panico.
Hostess

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Assistente di volo che mostra l’uscita di emergenza in un aereo

Le soluzioni se la paura di volare non passa

Se le strategie che abbiamo suggerito non sono sufficienti a far cessare la paura di volare, è probabile che il problema abbia radici ben più profonde e che quindi occorra intervenire in altre maniera.

La prima cosa da sapere, per esempio, è che diverse compagnie aeree offrono corsi per superare la paura di volare che si svolgono in varie città italiane. Altri vettori, invece, propongono esperienze di simulazione di volo per chi ha paura che si rivelano piuttosto efficaci.

Ci sono anche circostanze in cui è necessario l’intervento di uno psicologo e psicoterapeuta, che aiuterà ad analizzare la paura di volare approfondendone sintomi e possibili cause. Tutto questo porterà a ridurre, attraverso tecniche mirate, l’associazione negativa che scatta tra aereo e ansia.

Come riporta IPSICO – Istituto di Psicologia e Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva, un percorso psicologico ideale per combattere la paura dell’aereo è la terapia cognitivo-comportamentale perché ci aiuta ad apprendere tecniche di gestione dell’ansia che vanno a sostituire la risposta di paura con una reazione diversa e più funzionale.

Infine ci sono i farmaci che vanno necessariamente prescritti da un professionista. Tuttavia, è bene sapere che contemporaneamente a questi è sempre fondamentale acquisire insieme a un esperto della salute mentale una serie di strategie utili alla gestione dell’ansia.

Fonti: