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Come visitare Villa Rosebery, la residenza estiva del Presidente della Repubblica a Napoli

Essendo la residenza estiva dove si rifugia il Presidente della Repubblica italiana, Villa Rosebery non è accessibile al pubblico. Tranne in qualche speciale occasione, quando si ha l’opportunità di visitarla e di scoprire qualche segreto del nostro Capo di Stato.

Innanzitutto, la villa, ribattezzata nel 1934 con il nome di Villa Maria Pia, si trova a Napoli, nel quartiere di Posillipo. Il suo biancore spicca tra la fitta vegetazione che la circonda, ben 6,6 ettari di parco impenetrabile.

La storia di Villa Rosebery

La villa fa parte delle proprietà di cui può godere il presidente della Repubblica fin dal 1957, ma non è sempre stata una residenza appartenente allo Stato italiano. Nacque come residenza privata ed ebbe anche diversi proprietari.

Si deve all’ufficiale austriaco Giuseppe De Thurn, brigadiere di marina per la flotta borbonica, la creazione della proprietà tramite l’acquisto e l’accorpamento, a partire dal 1801, di alcuni fondi terrieri contigui. Nella zona più alta e panoramica, che sarà poi detta del “Belvedere“, il conte Thurn fece edificare una piccola residenza con cappella privata e un giardino. Tutto il resto della tenuta fu invece destinato ad uso agricolo

Nel 1897, fu acquisita dallo statista inglese Archibald Philip Primrose, conte di Rosebery, da cui la villa prende il nome. Ceduta poi allo Stato italiano, la proprietà fu messa a disposizione dei principi di Piemonte. Re Vittorio Emanuele III vi risiedette per due anni fino al 1946 quando, dopo l’abdicazione, andò in esilio ad Alessandria d’Egitto partendo proprio dal porticciolo della villa.

Dal 1957, Villa Rosebery è entrata a far parte della dotazione della Presidenza della Repubblica che ha provveduto ai restauri conservativi.

Curiosità sui Presidenti nel Quirinale estivo

Sin dal 1951, il Presidente Luigi Einaudi iniziò a trascorrere brevi periodi di riposo nella villa. Amata particolarmente da Oscar Luigi Scalfaro, la cui figlia Marianna ne migliorò gli arredi attingendo ai depositi del Quirinale (la villa viene spesso chiamata il “Quirinale estivo“) viene utilizzata sia come residenza di vacanza sia per rappresentanza dove ricevere altri Capi di Stato stranieri in visita ufficiale.

Com’è fatta Villa Rosebery

La visita della villa inizia dal grande parco, che comprende una parte di giardino all’italiana con la tipica macchia mediterranea e una di giardino inglese. Nel parco c’è anche un tempietto neoclassico.

Si può visitare la Palazzina Borbonica, all’interno della quale sono esposti documenti ed immagini storiche.

Proseguendo attraverso il parco si giunge alla Darsena, per concludere con la visita della Grande Foresteria. La proprietà della villa, infatti, arriva fino alla costa e si affaccia direttamente sul mare, ma si estende sulla collina, tanto da regalare alcuni scorci impagabili sul Golfo di Napoli.

Quando si può visitare

Villa Rosebery si può visitare solo ed esclusivamente in alcune speciali occasioni durante l’anno. L’apertura è prevista infatti in occasione delle Giornate FAI e la visita è gratuita.

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Wild swimming: le regole per avventure in sicurezza

Questa calda primavera mi fa pensare alla gioia ineguagliabile di scappare dalla città, per rifugiarmi in un bosco sperduto con la sua inesauribile dote di colori, suoni e vita, e avvicinarmi gradualmente all’acqua. Che sia acqua dolce o salata, è impagabile il senso della scoperta che nasce nel cuore, quando siamo alla ricerca di una spiaggia o una cascata, camminiamo nella natura incontaminata e, ad un certo punto, l’improvviso lontano gorgogliare dell’acqua ci fa capire di essere sulla strada giusta.

Andare per torrenti, laghi o spiagge wild risveglia il meraviglioso, ancestrale rapporto che abbiamo con l’acqua e la natura. Tuttavia, come altre attività outdoor, presenta i suoi rischi, usate sempre il buon senso e tenete in considerazione alcune regole.

L’improvviso gorgogliare dell’acqua ci fa capire di essere sulla strada giusta

Equipaggiamento e famiglie

Partiamo dall’equipaggiamento: non c’è bisogno di diventare Indiana Jones per avventurarsi alla ricerca di una spiaggia wild, basta seguire pochi consigli.

Una sdraio pieghevole

Le spiagge libere, e in particolare quelle fluviali, possono presentare una battigia di ciottoli e sassi dove può essere utile portarsi una piccola sdraio pieghevole che ci permetta di sostare in questo tipo di superficie in pieno relax. Un telo è sempre utile, oppure un tappetino morbido da yoga, più comodo in presenza di ciottoli. 

Sandali chiusi e “carrarmato”

Per i sentieri di avvicinamento alle spiagge sono indicati dei sandali tecnici chiusi sul tallone con suola a “carrarmato”, perché ottimi anche per immergersi nel torrente, il cui letto, anche in presenza di spiaggia sabbiosa, può essere tappezzato di sassi e sassetti. Sono facili da trovare in commercio e a prezzi contenuti, anche quelli di buon livello tecnico. La chiusura può essere anche a strap, ma se volete una calzatura che tenga il piede più fermo e siete orientati a fare anche percorsi difficili, optate per quelli con una chiusura permanente. L’ideale è che siano specificatamente pensati anche per itinerari acquatici, poiché in tal caso sono fatti con materiali che si asciugano rapidamente. 

Sandali per itinerari acquatici con chiusura permanente

Possono andare bene anche delle calzature da trekking associate, per i percorsi acquatici, a delle scarpette da scoglio, se con una buona suola.

Pantaloni lunghi

Per chi non gradisce camminare senza coprire le gambe, un pantalone lungo per proteggersi da eventuale vegetazione alta, ma leggero, per non accentuare il caldo, può essere utile. L’ideale è uno zip-off (ossia convertibile tramite chiusura lampo in bermuda) da trekking in tessuto tecnico. 

Zaino tecnico

Tra i vostri compagni di viaggio non possono mancare degli zaini tecnici e capienti per portare cibo, acqua, teli, ecc. (evitate di girare con buste o borse inadatte) e liberare le vostre mani.

Equipaggiamento per i bambini

A una famiglia, non possono mai mancare un ombrellone da spiaggia, per evitare l’esposizione forzata ai raggi ultravioletti, del protettore solare 50 e gli articoli necessari a trasportare il bambino: marsupi porta bambini (per i piccolissimi) e/o zaini porta bimbi (dall’anno – anno e mezzo in poi); entrambi possibilmente di tipo tecnico, cioè adatti a percorsi extra-urbani. 

Zaino porta bambini
Zaino porta bambini

Spray per insetti

Un repellente per insetti può essere utile. È poi necessario organizzarsi con cibo ed acqua.

Detto ciò, per capire se un itinerario è o meno adatto alla vostra famiglia, è necessario innanzitutto fare un’analisi personale e autonoma delle esigenze della stessa.

In generale, bisogna sempre tenere conto della difficoltà, durata e dislivello del sentiero. La classificazione a cui si fa in genere riferimento è quella del CAI.

Wild swimming – Regole di comportamento

Ecco alcune regole da seguire per il wild swimming e  l’escursionismo.

👉 É sconsigliabile nuotare in fiumi di grandi dimensioni o troppo profondi.

👉 Consultate le previsioni del tempo prima di partire ed evitate di nuotare in situazioni di piena conclamate o previste.

👉 Prestate attenzione quando nuotate a valle (o in prossimità) di dighe o impianti idroelettrici, dato che possono rilasciare improvvisamente grandi quantità d’acqua. 

👉 Evitate di nuotare in fiumi urbani, canali artificiali, acque stagnanti e in tutte quelle situazioni dove non siete sicuri della qualità dell’acqua.

Nuotate dove siete sicuri della qualità dell'acqua
Nuotate dove siete sicuri della qualità dell’acqua

👉 Sempre meglio nuotare in compagnia e sorvegliare i nuotatori più deboli e i bambini. 

👉 Avanzate sempre dove siete certi di poter anche tornare indietro e tuffatevi dove avete verificato che è per voi possibile risalire in sicurezza. 

👉 I percorsi sul greto di un corso d’acqua possono implicare ripetuti guadi e richiedono quindi un equipaggiamento specifico per gli itinerari acquatici. Tenete conto che camminare su ciottoli, sassi o massi – tanto più se nell’acqua – è più faticoso e si procede più lentamente. 

👉 Controllate sempre, anche da sott’acqua, l’effettiva profondità del fondale prima di tuffarvi. 

Controllate l’effettiva profondità del fondale prima di tuffarvi

Fonte: Lorenzo Calamai (Wildecobeach)

Controllate l’effettiva profondità del fondale prima di tuffarvi

👉 Soprattutto con i bambini, usate sempre il protettore solare e concedetevi congrue pause all’ombra.

👉 Terminate la digestione prima di immergervi e tenete conto che, in acque molto fredde, può essere utile una muta. 

👉 È sempre opportuno organizzarsi con cibo ed acqua e tenendo in considerazione il regime di alimentazione dei bambini. Per una giornata calcolate 2 litri d’acqua a persona, da ritarare per percorsi particolarmente lunghi e pendenti.

Famiglie con lo zaino
Famiglie con lo zaino

Guadare un corso d’acqua

E se ci troviamo un torrente da guadare? Partiamo da un assunto, non ce l’ha certo ordinato il medico di guadare i corsi d’acqua, ma può essere divertente se prestiamo attenzione ad alcune cautele. Si intendono i torrenti, perché è sconsigliabile guadare i fiumi, a meno non si tratti di piccoli fiumi o di fiumi che guadiamo dove il loro corso ha una portata d’acqua limitata e più simile a quella di un torrente.

Per guadare un corso d’acqua, abbiamo due principali alleati, già menzionati: sandali tecnici chiusi sul tallone e pensati per itinerari acquatici e lo zaino, utile a portare ciò che vi serve, liberando le mani per darle, ad esempio, ai bambini.

Guadare un corso d'acqua
Guadare un corso d’acqua

Detto ciò, contrariamente a quanto istintivamente saremmo spinti a fare, non è consigliabile selezionare il tratto in cui guadare solo in funzione della profondità dell’acqua: infatti i punti meno profondi dei fiumi possono coincidere con le rapide. Questo perché le rapide si formano proprio nei punti in cui l’acqua deve affrontare un dislivello o comunque il suo corso subisce una qualche costrizione per cui scorre rapidamente e senza accumularsi.

In estate le rapide sono generalmente più basse e meno minacciose, ma è sempre più facile attraversare un corso d’acqua nel punto immediatamente a monte delle stesse: solitamente questi punti sono comunque poco profondi e la forza dell’acqua è qui molto meno intensa che, poco più a valle, dove si incanala nella rapida. Non è difficile riconoscere il punto a monte di una rapida visto che questa scorre veloce ed increspata, perdendo profondità, mentre quello è parte del precedente accumulo di acqua.

I guadi che arrivano sotto il ginocchio sono generalmente facili da fare perché la forza della corrente agisce molto in basso rispetto al nostro baricentro. Tuttavia bisogna sempre prestare attenzione, perché è possibile sottovalutare l’effettiva profondità del corso d’acqua soprattutto dei tratti centrali, più lontani dalla riva. Un fondale irregolare, fatto ad esempio di massi, associato a guadi sopra al ginocchio e rapide, data la pressione della corrente, la scarsa visibilità data dall’acqua increspata e la difficoltà a trovare un appoggio su un terreno irregolare, può complicare l’equilibrio.

In presenza di bambini bisogna ovviamente ritarare le nostre valutazioni rispetto al loro baricentro e tenerli sempre per mano, mantenendo una mano libera, cosa che uno zaino tecnico e capiente può aiutarci a fare. 

Prima di attraversare un corso d’acqua, in ogni caso, vanno verificati in funzione delle proprie capacità elementi mutevoli quali le condizioni delle correnti e la portata d’acqua. Vanno inoltre evitate le situazioni di piena o quelle in cui siano in corso delle precipitazioni (così come i momenti prima o dopo le stesse).

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Wild swimming: le regole per l’avventura in sicurezza

Questa calda primavera mi fa pensare alla gioia ineguagliabile di scappare dalla città, per rifugiarmi in un bosco sperduto con la sua inesauribile dote di colori, suoni e vita, e avvicinarmi gradualmente all’acqua. Che sia acqua dolce o salata, è impagabile il senso della scoperta che nasce nel cuore, quando siamo alla ricerca di una spiaggia o una cascata, camminiamo nella natura incontaminata e, ad un certo punto, l’improvviso lontano gorgogliare dell’acqua ci fa capire di essere sulla strada giusta.

Andare per torrenti, laghi o spiagge wild risveglia il meraviglioso, ancestrale rapporto che abbiamo con l’acqua e la natura. Tuttavia, come altre attività outdoor, presenta i suoi rischi, usate sempre il buon senso e tenete in considerazione alcune regole.

L’improvviso gorgogliare dell’acqua ci fa capire di essere sulla strada giusta

Equipaggiamento e famiglie

Partiamo dall’equipaggiamento, non c’è bisogno di diventare Indiana Jones per avventurarsi alla ricerca di una spiaggia wild, basta seguire pochi consigli.

Le spiagge libere, ed in particolare quelle fluviali, possono presentare una battigia di ciottoli e sassi dove può essere utile portarsi una piccola sdraio pieghevole che ci permetta di sostare in questo tipo di superficie in pieno relax. Un telo è sempre utile, oppure un tappetino morbido da yoga, più comodo in presenza di ciottoli. 

Per i sentieri di avvicinamento alle spiagge sono indicati dei sandali tecnici chiusi sul tallone con suola a “carrarmato”, perchè ottimi anche per immergersi nel torrente, il cui letto, anche in presenza di spiaggia sabbiosa, può essere tappezzato di sassi e sassetti. Sono facili da trovare in commercio e a prezzi contenuti, anche quelli di buon livello tecnico. La chiusura può essere anche a strap, ma se volete una calzatura che tenga il piede più fermo e siete orientati a fare anche percorsi difficili, optate per quelli con una chiusura permanente. L’ideale è che siano specificatamente pensati anche per itinerari acquatici, poiché in tal caso sono fatti con materiali che si asciugano rapidamente. 

Sandali per itinerari acquatici con chiusura permanente

Possono andare bene anche delle calzature da trekking associate, per i percorsi acquatici, a delle scarpette da scoglio se con una buona suola.

Per chi non gradisce camminare senza coprire le gambe, un pantalone lungo per proteggersi da eventuale vegetazione alta, ma leggero, per non accentuare il caldo, può essere utile. L’ideale è uno zip-off (ossia convertibile tramite chiusura lampo in bermuda) da trekking in tessuto tecnico. 

Tra i vostri compagni di viaggio non possono mancare degli zaini tecnici e capienti per portare cibo, acqua, teli, ecc. (evitate di girare con buste o borse inadatte) e liberare le vostre mani.

Ad una famiglia, non possono mai mancare un ombrellone da spiaggia, per evitare l’esposizione forzata ai raggi ultravioletti, del protettore solare 50 e gli articoli necessari a trasportare il bambino: marsupi porta bambini (per i piccolissimi) e/o zaini porta bimbi (dall’anno – anno e mezzo in poi); entrambi possibilmente di tipo tecnico, cioè adatti a percorsi extra-urbani. 

Zaino porta bambini
Zaino porta bambini

Un repellente per insetti può essere utile. È poi necessario organizzarsi con cibo ed acqua.

Detto ciò, per capire se un itinerario è o meno adatto alla vostra famiglia, è necessario innanzitutto fare un’analisi personale ed autonoma delle esigenze della stessa.

In generale bisogna sempre tenere conto della difficoltà, durata e dislivello del sentiero. La classificazione a cui si fa in genere riferimento è quella del CAI, che trovate qui.

Wild swimming – Regole di comportamento

Ecco alcune regole da seguire per il wild swimming e l’escursionismo.

👉 É sconsigliabile nuotare in fiumi di grandi dimensioni o troppo profondi.

👉 Consultate le previsioni del tempo prima di partire ed evitate di nuotare in situazioni di piena conclamate o previste.

👉 Prestate attenzione quando nuotate a valle (o in prossimità) di dighe o impianti idroelettrici, dato che possono rilasciare improvvisamente grandi quantità d’acqua. 

👉 Evitate di nuotare in fiumi urbani, canali artificiali, acque stagnanti ed in tutte quelle situazioni dove non siete sicuri della qualità dell’acqua.

Nuotate dove siete sicuri della qualità dell'acqua
Nuotate dove siete sicuri della qualità dell’acqua

👉 Sempre meglio nuotare in compagnia e sorvegliare i nuotatori più deboli e i bambini. 

👉 Avanzate sempre dove siete certi di poter anche tornare indietro e tuffatevi dove avete verificato che è per voi possibile risalire in sicurezza. 

👉 I percorsi sul greto di un corso d’acqua possono implicare ripetuti guadi e richiedono quindi un equipaggiamento specifico per gli itinerari acquatici. Tenete conto che camminare su ciottoli, sassi o massi – tanto più se nell’acqua – è più faticoso e si procede più lentamente. 

👉 Controllate sempre, anche da sott’acqua, l’effettiva profondità del fondale prima di tuffarvi. 

Controllate l’effettiva profondità del fondale prima di tuffarvi

Fonte: Lorenzo Calamai (Wildecobeach)

Controllate l’effettiva profondità del fondale prima di tuffarvi

👉 Soprattutto con i bambini, usate sempre il protettore solare e concedetevi congrue pause all’ombra.

👉 Terminate la digestione prima di immergervi e tenete conto che, in acque molto fredde, può essere utile una muta. 

👉 È sempre opportuno organizzarsi con cibo ed acqua e tenendo in considerazione il regime di alimentazione dei bambini. Per una giornata calcolate 2 litri d’acqua a persona, da ritarare per percorsi particolarmente lunghi e pendenti.

Famiglie con lo zaino
Famiglie con lo zaino

Guadare un corso d’acqua

E se ci troviamo un torrente da guadare?

Partiamo da un assunto, non ce l’ha certo ordinato il medico di guadare i corsi d’acqua, ma può essere divertente se prestiamo attenzione ad alcune cautele. Si intendono i torrenti, perchè è sconsigliabile guadare i fiumi, a meno non si tratti di piccoli fiumi o di fiumi che guadiamo dove il loro corso ha una portata d’acqua limitata e più simile a quella di un torrente.

Per guadare un corso d’acqua, abbiamo due principali alleati, già menzionati: sandali tecnici chiusi sul tallone e pensati per itinerari acquatici e lo zaino, utile a portare ciò che vi serve, liberando le mani per darle, ad esempio, ai bambini.

Guadare un corso d'acqua
Guadare un corso d’acqua

Detto ciò, contrariamente a quanto istintivamente saremmo spinti a fare, non è consigliabile selezionare il tratto in cui guadare solo in funzione della profondità dell’acqua: infatti i punti meno profondi dei fiumi possono coincidere con le rapide. Questo perché le rapide si formano proprio nei punti in cui l’acqua deve affrontare un dislivello o comunque il suo corso subisce una qualche costrizione per cui scorre rapidamente e senza accumularsi.

In estate le rapide sono generalmente più basse e meno minacciose, ma è sempre più facile attraversare un corso d’acqua nel punto immediatamente a monte delle stesse: solitamente questi punti sono comunque poco profondi e la forza dell’acqua è qui molto meno intensa che, poco più a valle, dove si incanala nella rapida. Non è difficile riconoscere il punto a monte di una rapida visto che questa scorre veloce ed increspata, perdendo profondità, mentre quello è parte del precedente accumulo di acqua.

I guadi che arrivano sotto il ginocchio sono generalmente facili da fare perché la forza della corrente agisce molto in basso rispetto al nostro baricentro. Tuttavia bisogna sempre prestare attenzione, perché è possibile sottovalutare l’effettiva profondità del corso d’acqua soprattutto dei tratti centrali, più lontani dalla riva. Un fondale irregolare, fatto ad esempio di massi, associato a guadi sopra al ginocchio e rapide, data la pressione della corrente, la scarsa visibilità data dall’acqua increspata e la difficoltà a trovare un appoggio su un terreno irregolare, può complicare l’equilibrio.

In presenza di bambini bisogna ovviamente ritarare le nostre valutazioni rispetto al loro baricentro e tenerli sempre per mano, mantenendo una mano libera, cosa che uno zaino tecnico e capiente può aiutarci a fare. 

Prima di attraversare un corso d’acqua, in ogni caso, vanno verificati in funzione delle proprie capacità elementi mutevoli quali le condizioni delle correnti e la portata d’acqua. Vanno inoltre evitate le situazioni di piena o quelle in cui siano in corso delle precipitazioni (così come i momenti prima o dopo le stesse).

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Rinnovo del passaporto: come fare e quanto costa

Quando si parla di rinnovo del passaporto il consiglio più utile è quello di muovetevi in anticipo e di non aspettate l’ultimo momento. Le condizioni necessarie per poter rinnovare il proprio passaporto in un tempo massimo di dieci giorni sono due: aver preparato tutta la documentazione necessaria e prenotare l’appuntamento online presso la Questura o presso un Commissariato. I tempi possono variare da città a città e nei mesi estivi possono essere inevitabilmente più lunghi, a causa del maggior numero di richieste. Ma una volta inoltrata la domanda, il passaporto arriverà nel giro di pochi giorni.

L’appuntamento online è una soluzione pratica e veloce per chi deve mettersi in viaggio e si accorge troppo tardi di avere il documento scaduto. Per partire con tutti i documenti in regola senza perdere troppo tempo basta quindi un po’ di accortezza. Il sito di riferimento è passaportonline.poliziadistato.it dove, una volta indicato il luogo di residenza ed eventualmente di domicilio, troverete la lista degli uffici dove è possibile fare richiesta di passaporto. Ci si registra tramite Spid.

Dopo aver selezionato una data, il sistema rilascerà una ricevuta. Se avete figli minorenni, oltre al modulo di richiesta dovrete portare in Questura anche l’atto di assenso dell’altro genitore o compilarlo direttamente in Questura.

Se le date disponibili online sono terminate e ci sono urgenze adeguatamente motivate (lavoro, salute e studio) ci si può rivolgere direttamente alla propria Questura o Commissariato.

Documenti da portare per il rinnovo del passaporto

  • modulo stampato della richiesta passaporto (attenzione a scegliere il modulo corretto tra quello per maggiorenni e minorenni)
  • documento di riconoscimento valido ( n.b. portare con sé, oltre all’originale, anche un fotocopia del documento)
  • 2 foto formato tessera identiche e recenti (chi indossa occhiali da vista può tenerli purché le lenti siano non colorate e la montatura non alteri la fisionomia del volto – inoltre lo sfondo della foto deve essere bianco)

Bollettini, marche da bollo e quanto costa il rinnovo del passaporto

  • ricevuta del pagamento a mezzo c/c di 42,50 euro per il passaporto ordinario. Il versamento va effettuato, per il momento, presso gli uffici postali di Poste italiane mediante bollettino di conto corrente n. 67422808 intestato a: Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento del tesoro, in distribuzione presso gli uffici postali di Posteitaliane. Leggi circolare (il bollettino postale dovrà riportare nello spazio “eseguito da” i dati dell’intestatario del passaporto anche se minore e nella causale dovrà esser scritta la dicitura “importo per il rilascio del passaporto elettronico”. Non saranno accettati bollettini in bianco, bonifici, giroconti ed altre tipologie di versamenti.
  • contrassegno amministrativo da 73,50 euro (da richiedere in una rivendita di valori bollati o dal tabaccaio).

Per effettuare il rilascio del passaporto serve il rilevamento delle impronte digitali che viene fatto esclusivamente presso la questura e non può essere fatto il giorno stesso della consegna del documento.

È anche possibile richiedere in Questura il recapito del passaporto direttamente a casa attraverso il sistema Posta assicurata, al costo di 9,05 euro. Basterà compilare una busta di Poste Italiane con il proprio indirizzo e il pagamento può essere effettuato alla consegna.

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Consigli linee aeree Viaggi

Quello che non dovremmo mai fare su un aereo, secondo gli assistenti di volo

Chiunque abbia mai viaggiato in aereo sa benissimo tutta la (lunga) trafila che attende i passeggeri dal momento in cui arrivano in aeroporto sin quando, finalmente, salgono a bordo. Ma cosa succede una volta imbarcati? Potremmo pensare che l’unica cosa rimasta da fare sia trovare il nostro posto e sederci, eppure ci sono piccole accortezze che possono fare la differenza per gli assistenti di volo. Sono proprio alcuni di loro ad aver svelato i comportamenti assolutamente da non tenere a bordo di un aereo.

Cosa non fare mai a bordo di un aereo

Dopo aver superato tutti i controlli e aver preso la navetta per arrivare al nostro aereo, è il momento di salire a bordo. Quali sono le cose che non dovremmo mai fare? A volte, si tratta di piccoli comportamenti che ai nostri occhi appaiono insignificanti, ma che sono invece una vera scocciatura per gli assistenti di volo, che al momento dell’imbarco sono piuttosto indaffarati. Ad affrontare l’argomento è Jay Roberts, ex steward di Emirates, che ha chiesto sulla propria pagina Facebook quali sono i comportamenti peggiori dei passeggeri su un aereo.

Lui stesso, intervistato dal MailOnline, ha rivelato di essere particolarmente infastidito da tutti coloro che evitano il contatto visivo o, peggio ancora, non ricambiano il saluto nel momento in cui vengono accolti a bordo: “Oltre ad essere scortese, manca di rispetto al ruolo dei membri dell’equipaggio in quanto professionisti della sicurezza” – ha affermato – “Se l’aereo va in fiamme e deve essere evacuato, rischierò la mia vita e rimarrò indietro per assicurarmi che tu scenda sano e salvo. Oppure, se ti ammali sarò al tuo fianco, facendo tutto il possibile per salvarti la vita. E tu non riesci nemmeno ad accettare che io sia qui in piedi davanti a te, a salutarti?”.

Un altro comportamento che infastidisce spesso gli assistenti di volo è quello di chiedere un bicchiere d’acqua appena saliti in aereo, mentre il personale è impegnato con il controllo delle carte d’imbarco e con i preparativi per il decollo. Si tratta infatti di una perdita di tempo preziosissimo (vista la serrata tabella di marcia che i membri dell’equipaggio devono rispettare), e a meno che non sia proprio un’urgenza improcrastinabile, ai passeggeri non costa niente aspettare ancora qualche minuto prima di poter bere qualcosa.

Perché gli assistenti di volo controllano la carta d’imbarco

Mentre si sale a bordo di un aereo, gli assistenti di volo controllano la carta d’imbarco di ogni passeggero: può sembrare un compito inutile, visto che la si è già mostrata ai controlli di sicurezza e poi ancora al gate. Alcuni addirittura si infastidiscono per il semplice fatto di dover attendere qualche minuto prima di sistemare il bagaglio a mano e sedersi al proprio posto. Ma i membri dell’equipaggio stanno solamente facendo il loro dovere, ed è tutto a vantaggio dei passeggeri.

Dalla carta d’imbarco, infatti, è possibile verificare la destinazione, il numero del volo e la data di partenza. Capita più spesso di quanto si possa pensare che ci sia un errore, e che un passeggero stia per salire sul volo sbagliato. Questo ulteriore controllo è dunque utilissimo per evitare di finire dall’altra parte del mondo (e dover poi spendere soldi per un altro biglietto, se si vuole tornare a casa). Inoltre, è proprio durante quei preziosi secondi al momento dell’imbarco che gli assistenti di volo si fanno una rapida idea dei passeggeri che hanno davanti.

Non solo possono capire se la persona che sta salendo a bordo sta bene e non è, ad esempio, ubriaca o poco cosciente, ma possono anche individuare quei soggetti più in forma che, in caso di emergenza, potrebbero rivelarsi un aiuto fondamentale al personale di bordo. Insomma, quello che proprio non andrebbe mai fatto all’imbarco è mostrarsi infastiditi da questo breve controllo che, come abbiamo visto, è più importante che mai.

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Spostarsi nell’acqua tra i ghiacciai: cos’è il glacier kayaking e dove praticarlo

Acqua che si è addormentata dopo essere rimasta fuori al freddo. Il politico americano John Garland Pollard descriveva in questo modo il ghiaccio ed è inevitabile che una simile meraviglia della natura ispiri pensieri poetici. E l’ispirazione non può che aumentare quando si pratica il glacier kayaking. Di cosa si tratta? Il kayak tra i ghiacciai è una disciplina spettacolare che è diventata sempre più popolare perché permette di praticare uno sport che è già molto amato nella sua versione “tradizionale” e che con i panorami innevati e ghiacciati diventa ancora più emozionante. Il kayak è infatti il mezzo ideale per un viaggio indimenticabile e che di sicuro deve essere provato almeno una volta nella vita.

Come si pratica il giacier kayaking

Per praticare il glacier kayaking non bisogna far altro che indossare un abbigliamento caldo da indossare sotto alla muta, calzini comodi e pesanti, guanti, copricapo e occhiali da sole per le giornate più nitide. I kayak che vengono messi a disposizione per affrontare questi viaggi più unici che rari sono per due persone oppure singoli. L’importante è sapere maneggiare con attenzione il mezzo e la pagaia per la giusta direzione nel percorso, proprio come in qualsiasi corso d’acqua. Ci si può avventurare in questi itinerari sia in inverno, quando il ghiaccio dà il meglio di sé che in estate.

Tour di glacier kayaking

Fonte: iStock

Un paesaggio da ammirare col glacier kayaking

Nella stagione più calda dell’anno, infatti, i laghi ghiacciati iniziano a sciogliersi lungo la costa, rivelando un corso d’acqua di un colore intenso e irresistibile. Il gelido “tracciato” cristallino non fa altro che seguire i contorni della riva del lago, dando l’impressione che si tratti di un vero e proprio fiume. Il glacier kayaking è quindi il modo migliore per ammirare la magnificenza di parchi nazionali, montagne incontaminate e lagune isolate e intriganti. Per praticarlo al meglio bisogna dunque recarsi in quei luoghi in cui il ghiaccio è una presenza fissa e sempre ben gradita.

I ghiacciai più spettacolari da esplorare in kayak

L’Islanda è una di queste tappe, un paese in cui il kayak tra i ghiacciai ha un gradimento puntualmente altissimo. L’imbarcazione diventa il mezzo perfetto per scoprire le bellezze senza tempo della nazione nordica. Il Parco Nazionale del Vatnajökull è la location ideale per un percorso mozzafiato, con le montagne che si specchiano romanticamente nell’acqua, il tutto a poca distanza dagli iceberg più belli del mondo. Gli appassionati o chi si sta appassionando a questa disciplina, poi, non possono proprio rinunciare al tour delle Cascade Mountains che si trovano nella British Columbia, in Canada.

L'incantevole glacier kayaking

Fonte: iStock/Teacherdad48

I ghiacciai che fanno da sfondo al glacier kayaking

In questi luoghi le cascate si alternano a paesaggi incantati in continua evoluzione, impossibili da apprezzare in qualsiasi altra parte del mondo. Il periodo migliore per prendere parte a questi tour in kayak va da giugno a settembre, ma non è raro sperimentare viaggi spensierati e appassionanti quando fa più freddo. E che dire della Norvegia e dell’Alaska? Le acque limpide e purissime del paese scandinavo, soprattutto quelle degli splendidi Fiordi, sono perfette per accogliere i kayak, mentre nello Stato americano è possibile conoscere meglio il Parco Nazionale la incantevole Riserva di Glacier Bay. Viaggiare su questi mezzi tra i ghiacciai è un po’ come sognare e in queste stupende location lo si può fare a occhi aperti.

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Tutti i modi per raggiungere l’aeroporto di Fiumicino

Fiumicino, o meglio l’aeroporto romano intitolato al genio di Leonardo da Vinci, si fa sempre più grande e bello in vista del Giubileo del 2025. In questa prospettiva, il principale scalo di Roma sarà ancora più accessibile e semplice da raggiungere, anche dal resto d’Italia. D’altronde è risultato al primo posto nella classifica dei migliori aeroporti d’Italia e quello con i maggiori numeri del Paese.

Stando agli ultimi dati, nel 2021 ha quasi recuperato i valori prepandemia, coinvolgendo circa il 14,4% del traffico totale. Ha messo a segno oltre undici milioni e mezzo di viaggiatori nel 2021, ovvero il 18,6% in più rispetto al 2020, e raggiunto punte giornaliere di circa 90mila presenze. Molto, molto di più del secondo scalo cittadino, situato a Ciampino a una ventina di chilometri sud-est dalla città. Ecco tutte le ultime indicazioni per sapere come raggiungere l’aeroporto di Fiumicino.

Tutti i modi per raggiungere l’aeroporto di Fiumicino

Nonostante le dimensioni imponenti – sono stati da poco inaugurati i lavori di ampliamento al Terminal 1 – lo scalo si trova vicino alla capitale – circa 30 chilometri a ovest di Roma –  e soprattutto è raggiungibile con diversi mezzi, per tutti i budget e le esigenze. Dall’auto al treno al bus fino ai transfer privati, le opzioni sono moltissime e tutte estremamente comode. Dal centro città, è possibile arrivare velocemente in aeroporto per imbarcarsi, senza timore di perdere l’aereo.

Transfer per Fiumicino in auto e in taxi

Se ci si reca in aeroporto con la propria auto, la strada più veloce per raggiungere l’aeroporto intercontinentale Leonardo da Vinci di Fiumicino è prendere il Grande Raccordo Anulare (GRA) per poi immettersi sull’autostrada A91 Roma – Fiumicino. Per chi viene da Civitavecchia, basta seguire le indicazioni per lo scalo subito dopo il casello di uscita. Sono a disposizione parcheggi differenziati a seconda del tempo di sosta, breve, media, lunga.

Se invece non si dispone di una macchina, ma si vuole il comfort di un passaggio in auto, esistono organizzazioni che offrono transfer dal centro di Roma fino al terminal delle partenze. A seconda delle necessità, si possono prenotare sia transfer privati con autista sia passaggi collettivi. Le tariffe sono particolarmente vantaggiose, specie se si viaggia in un piccolo gruppo. In ogni caso, si tratta di soluzioni pratiche e sicure, oltre che incredibilmente comode. Se il traffico non è eccessivo, servono circa 45 minuti di viaggio.

Naturalmente esiste anche il servizio di auto pubbliche. La tariffa del taxi per Fiumicino, partendo da Roma centro.è di circa 50 euro.

Come arrivare da Roma Termini a Fiumicino in treno

Viaggiare su rotaia è comodissimo, e soprattutto permette di arrivare a Fiumicino senza le incognite del traffico. Il treno Leonardo Express, ad alta velocità e senza fermate intermedie, collega la centralissima Stazione Termini direttamente con la stazione situata all’interno dell’area aeroportuale, in prossimità dei Terminal di arrivo e partenza. Il treno per Roma Fiumicino prevede collegamenti numerosi e veloci: le partenze sono effettuate ogni 15 minuti e il tempo di percorrenza è di 32 minuti.

Sono sempre di Trenitalia i treni regionali della linea FL1 che coprono la distanza fra le altre stazioni della capitale, come Roma Tiburtina, con lo scalo aeroportuale. Le partenze sono ogni 15 minuti nei giorni feriali e ogni 30 nei giorni festivi.

Per chi invece proviene da fuori Roma, quattro treni ad alta velocità – due in arrivo e due in partenza – collegano quotidianamente l’aeroporto Leonardo da Vinci con Napoli, Firenze, Bologna, Padova e Venezia, senza necessità di effettuare cambi.

Come arrivare in centro a Roma in bus

Con una formula economica, sono numerose le compagnie di bus che coprono la tratta Fiumicino-centro di Roma. Tra le principali sono da segnalare Sit Bus Shuttle e Terravision. Quasi tutte effettuano una fermata in corrispondenza di Roma Termini e delle altre stazioni cittadine. Per non perdere nemmeno un minuto di tempo, e saltare la fila, conviene acquistare in anticipo il biglietto del bus.

Come andare da Fiumicino a Ciampino

Al momento non esiste un collegamento diretto fra l’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino e l’aeroporto Giovan Battista Pastine di Ciampino. Pertanto, se si deve effettuare un transfer fra i due scali, si può prendere a Fiumicino l’autobus fino a Termini da lì il Ciampino Airlink per raggiungere l’altro aeroporto, o viceversa. Un’altra soluzione, più costosa, è effettuare il tragitto in taxi o prenotando un transfer privato.

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Consigli Viaggi viaggiare

Questi trucchi vi aiuteranno a risparmiare nei viaggi del 2023

Simao tutti consapevoli che purtroppo stiamo affrontando una stagione di rincari in numerosissimi settori. Nonostante questo, come dicono le ultime statistiche sull’argomento gli italiani non sono disposti a rinunciare ai viaggi. E ci sembra anche giusto: dopo due anni in cui è stato quasi impossibile muoversi la voglia di tornare ad esplorare il mondo e le sue culture è più forte che mai.

Diventa essenziale, quindi, risparmiare. Per questo motivo abbiamo pensato di scrivere pre voi una guida con alcuni piccoli trucchi per spendere meno nei viaggi del 2023.

Scegliere mete non invase dal turismo di massa

È inutile che ci prendiamo in giro: le mete considerate turistiche sono spesso belle da togliere il fiato, ma il più delle volte decisamente costose. In questo senso, uno dei trucchi da utilizzare è scegliere destinazioni non invase dal turismo di massa.

In alcune circostanze, infatti, queste sono belle tanto quanto quelle più note. Semplicemente sulle prime è stato fatto un più ampio lavoro di marketing. Oltre a essere interessanti e meno costose, è anche più economico raggiungerle: le compagnie aeree a basso costo sono eccellenti per questo, poiché collegano tantissimi aeroporti e città più piccoline e meno trafficate. Allo stesso modo, i viaggi in treno possono offrire l’accesso a luoghi non serviti dai vettori.

ceuta spagna

Fonte: iStock

Ceuta,la poco nota città europea lungo la costa d’Africa

Soggiornare per più di due notti

Perché fare tutto di corsa scegliendo di soggiornare una sola notte e, oltretutto, a una tariffa più cara? Molte strutture, si vi si trascorrono più notti, offrono prezzi davvero vantaggiosi. In sostanza, utilizzare lo stesso hotel come base per tre o più notti spesso ridurrà la tariffa della camera.

Questo succede perché diversi alberghi premiano chi cerca un soggiorno prolungato con una tariffa più conveniente. Negli Emirati Arabi, ad esempio, numerosi hotel offrono sconti per prenotazioni di più notti.

Prenotare la colazione

In molti potrebbero credere che usufruire della colazione in albergo – che spesso ha prezzi che si aggirano intono ai 10 euro – sia una spreco di denaro. In realtà non è affatto così. Prenotandola, infatti, potrete ridurre la spesa quotidiana non di poco in quanto basta fare un’abbondante colazione prima di partire per esplorare.

Tutto questo vorrà dire eliminare la necessità di costosi spuntini lungo il percorso, e magari riuscire a tenersi anche qualcosa per il pranzo.

Usare i mezzi locali o camminare

Seppur stancante, il miglior modo – e più economico – per conoscere una nuova città o zona è a piedi. Fortunatamente, oggigiorno abbiamo anche tante applicazioni che ci permettono di scaricare mappe e fare tutto in autonomia.

Se invece non piace proprio camminare, o se magari il tempo non è favorevole, vale la pena utilizzare autobus e/o metropolitana locale, ove possibile. Lo stesso trucco vale anche per i viaggi dall’aeroporto all’hotel e viceversa.

marsiglia francia

Fonte: iStock – Ph: Javier García Blanco

Marsiglia, città perfetta da girare a piedi

Acquistare pass culturali

Questo non è possibile ovunque, ma se si visita una grande città quasi sicuramente a disposizione dei viaggiatori ci sono i pass culturali. Grazie a questi, infatti, avrete garantito l’accesso a numerosi musei e attrazioni risparmiando notevolmente sui costi singoli dei biglietti.

Per capire meglio facciamo degli esempi: in Spagna, la Barcelona Card offre l’ingresso gratuito a più di 25 musei e attrazioni, sconti in più di 70 siti (dalle tappe culturali a tour e ristoranti) e l’opportunità di saltare la fila in alcune zone, oltre a biglietti gratuiti per l’uso dei mezzi pubblici.

Magiare cibo di strada ed evitare le aree di ristoro turistiche

Se si vuole veramente conoscere il posto in cui si sta viaggiando non si può prescindere dallo scoprire la sua enogastronomia. Il consiglio, quindi, è magiare cibo locale sia per conoscere la cultura, ma anche per risparmiare e non di poco. Il cibo di strada, in particolare, in questo è una sorta di mano santa.

Per capire dove ne vendono di buono vi basta cercare i posti più affollato ma non di turisti, di persone che sono del posto. Va sempre ricordato, però, che è importante usare il buon senso: i cibi crudi, per esempio, andrebbero evitati.

Allo stesso tempo, per risparmiare è importante evitare di mangiare in aree di ristoro turistiche. Pranzare con vista sul Colosseo a Roma potrebbe essere meraviglioso, ma allo stesso tempo quasi sicuramente con un costo doppio rispetto a quello di altre zone della città.

In queste situazioni è meglio prendersi del ​​tempo per scovare piccoli bar, caffetterie e ristoranti nei vicoli delle maggiori zone turistiche che quasi certamente offrono una tariffa migliore.

Portarsi una borraccia

Sopratutto quando si viaggia d’estate, avere acqua potabile con sé è essenziale. Tuttavia, comprarne in bottiglie di plastica è innanzitutto costoso, e poi anche altamente inquinante.

In questi casi la soluzione per risparmiare, e al contempo rispettare l’ambiente, è portarsi una borraccia da poter ricaricare nelle fontanelle pubbliche o ovunque l’acqua sia potabile.

borraccia per viaggiare

Fonte: iStock

Portarsi una borraccia

Viaggiare durante la notte

Un altro trucco per risparmiare nei viaggi del 2023 è viaggiare durante la notte. In questo periodo, i prezzi delle compagnie aeree sono decisamente più alti a causa delle perdite subite con la pandemia e dei rincari generali.

Tuttavia, viaggiare di notte garantisce quasi sempre un prezzo inferiore. Lo stesso discorso vale per i viaggi in treno e in autobus.

Viaggiare fuori stagione

Durante l’alta stagione le strade sono piene di turisti tanto che, in alcuni casi, la confusione generale rovina l’esperienza di viaggio. Partire fuori stagione, invece, consente di vivere il tutto con maggior tranquillità e consapevolezza, oltre che ad assicurare un notevole risparmio sui soggiorni.

Ma non è finita qui, perché ad essere più economici sono anche i voli e persino i negozi, poiché tutti cercano di attirare i visitatori.

Chiedere consiglio alle persone del posto

L’ultimo trucco che vi diamo per risparmiare sui viaggi del 2023 è chiedere consiglio alle persone del posto. Per esempio, se si ha bisogno di un taxi è bene domandare all’hotel quale dovrebbe essere un prezzo adeguato. La soluzione migliore, poi, è chiedere loro di prenotare un taxi al vostro posto, dire il ​​prezzo in anticipo e di conseguenza risparmiare sulle discussioni in seguito.

Allo stesso modo, se si è in cerca di un luogo interessante in cui mangiare, basta chiedere in giro dove poter assaggiare il miglior cibo del quartiere. Domandare a una persona del posto dove mangerebbe, potrebbe aprire una conversazione completamente nuova e condurre in posti che altrimenti non si sarebbero mai potuti scoprire (oltre che più economici perché non turistici).

chiedere informazioni turistiche

Fonte: iStock

Parlare con i locals
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Visto turistico: tutto quello che c’è da sapere

Per viaggiare in diversi Paesi del mondo, ma anche per alcuni turisti che scelgono l’Italia come meta di viaggio, è necessario essere in possesso di un visto turistico, ossia l’autorizzazione che viene concessa ai viaggiatori stranieri per poter entrare in un determinato Paese sia per turismo, sia per altri motivi come lo lo studio e il lavoro.

Prima di viaggiare verso qualsiasi destinazione che non faccia parte dello spazio Schengen e dell’Unione Europea, quindi, è necessario informarsi per tempo su come ottenere il visto, sulle tempistiche di rilascio, sul costo e la validità.

Come richiedere il visto turistico

Qualora fosse necessario, per ottenere un visto turistico si può inviare una richiesta presso l’ambasciata che si trova in Italia del Paese in cui si desidera viaggiare. Tuttavia, esiste anche la possibilità di fare richiesta attraverso appositi moduli online.

Una modalità molto più comoda e rapida, in quanto potrebbe capitare che le richieste inviate per posta non siano accettate dagli Stati esteri a causa di errori di compilazione o mancanza di alcuni documenti.

È bene sapere, però, che le procedure per richiederlo non sono uguali in tutti i territori in quanto ognuno ha le proprie regole, sia per quanto riguarda il rilascio, sia per i costi. Può essere, inoltre, di varie tipologie e valido per uno o più accessi al Paese.

I documenti necessari per ottenere un visto turistico

Ogni Paese ha le sue norme ben precise per quanto concerne i documenti necessari per il rilascio di un visto turistico. Ad ogni modo, sicuramente fondamentale è un passaporto in corso di validità. In altri casi, invece, potrebbe servire una fotografia formato tessera, oppure i dati di una carta per il pagamento elettronico, o anche i dati dei luoghi in cui si soggiornerà durante il viaggio.

Non si esclude, inoltra, la necessità di avere la prenotazione dell’albergo in cui si soggiorna o del biglietto aereo.

Quanto tempo ci vuole per ottenere un visto turistico

Anche per quanto riguarda le tempistiche, le regole cambiano di Paese in Paese. In linea generale, tuttavia, è possibile ottenere un visto entro i 2 massimo 5 giorni lavorativi. Ci sono però varie eccezioni e può anche capitare che le ambasciate impieghino un paio di settimane, o più, per dare il via alla produzione del visto stesso.

Alcuni visti turistici, inoltre, possono avere una validità di vari mesi e con il periodo che viene calcolato solo all’arrivo.

Visto turistico sì o no? Le regole generali

Se la vostra intenzione è viaggiare verso Paesi asiatici come l’India o la Thailandia, sappiate che il visto turistico ha durate differenti: in India vale 90 giorni; in Thailandia il visto turistico non è richiesto se ci si ferma nel Paese per meno di 30 giorni,

Negli Stati Uniti, invece, non è necessaria l’autorizzazione all’ingresso, ma serve richiedere almeno 72 ore prima della partenza l’ESTA. In Canada, Argentina e Brasile il visto per turismo non è necessario per soggiorni inferiori ai 90 giorni. In Messico invece, non è richiesto se ci si ferma fino a un massimo di 180 giorni.

Nei Paesi dell’Africa, come Marocco e Tunisia, il visto per turismo non è richiesto per soggiorni sotto ai 90 giorni. In Egitto è invece necessario essere in possesso del visto turistico.

Tuttavia, le regole dei Paesi in cui è obbligatorio e in cui non lo è cambiano in continuazione. Per questo motivo, prima di qualsiasi partenza, vi invitiamo a informarvi sui vari siti istituzionali.

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Prima parti e poi paghi: viaggiare non è mai stato così facile

Le vacanze, alle volte, sono una croce e delizia per via del costo che hanno. Ma per fortuna, c’è un nuovo modo di viaggiare che permette prima di partire e poi di pagare. Un metodo semplice e ricco di vantaggi per correre a esplorare quello che più si ama e che, nel profondo del nostro cuore, abbiamo sempre desiderato.

La formula di pagamento in questione è meglio conosciuta come “Buy now, pay later”, e noi siamo qui per spiegarti come funziona e come usufruirne, dal momento che è offerta da una FinTech tutta italiana che ha trasformato il mondo dei pagamenti online e in-store.

Come funziona e tutto quello che devi sapere

L’azienda che ti permette di comprare oggi, partire domani e pagare in seguito si chiama Scalapay e, grazie a essa, puoi dilazionare il tuo acquisto in tre rate, sempre senza interessi.

Leader italiano dei pagamenti “Buy now, pay later”, con pochi click puoi scegliere il viaggio dei tuoi sogni per poi pagarlo in tre momenti diversi: la prima non appena procedi all’acquisto, la seconda a distanza di un mese e la terza 30 giorni dopo ancora, tutto automaticamente addebitato sulla carta che hai usato per acquistare.

Ma non è finita qui: comprare con Scalapay vuol dire anche non aver nessun costo aggiuntivo in termini di interessi o commissioni.

Perché vale la pena comprare un viaggio in questo modo

Oltre a poter scegliere la meta che hai sempre desiderato, usare i servizi di Scalapay vuol dire acquistare un viaggio nella totale trasparenza, grazie a un semplice e preciso piano di pagamento che non presenta asterischi e costi nascosti.

Attenzione, ciò non implica che dovrà essere un’avventura dal prezzo inaccessibile. Questo sistema, infatti, ti consente di acquistare a rate, e con estrema chiarezza e semplicità, anche esperienze che richiedono importi molto piccoli.

Ma c’è un aspetto che, probabilmente, è molto più interessante di tutto quello che è stato appena detto: il pagamento così dilazionato è anche sinonimo di diversi vantaggi come, per esempio, un upgrade di camera, dei servizi alla spa, la possibilità di prolungare il tuo soggiorno e molto altro ancora.

Insomma, paghi con tutta la calma del mondo senza interessi o commissioni, ti fai un viaggio che di certo non dimenticherai, e in più avrai anche la possibilità di migliorare la tua esperienza con i servizi che vorrai aggiungere. Va da sé che questo modo di viaggiare è forse il migliore che ti potesse capitare.

Il ricco catalogo di Scalapay

Ma arriviamo al dunque: cosa offre Scalapay? Quali sono le mete che puoi raggiungere e le esperienze che puoi fare approfittando di questo metodo di pagamento?

Sarai felice di sapere che con tremila brand partner e con un catalogo sempre più in crescita, navigando sul sito di Scalapay troverai certamente tutto quello che stai cercando.

Ti basti pensare che sono oltre 200 le aziende del travel che hanno scelto di aderire a questa formula, di cui circa la metà sono strutture ricettive, tra cui TH Resorts, Garibaldi Hotels, Mangia’s. E tutto questo solo per il momento, perché l’azienda è in continua evoluzione.

Se ami la comodità e la tranquillità, puoi scegliere di fare una vacanza in un luogo paradisiaco in uno dei tanti villaggi turistici offerti dalle varie agenzie di viaggio e tour operator presenti sul sistema, come Alpitour. E da queste parti lo sai: il relax, ma anche il divertimento, sono assicurati.

Nel caso in cui tu non abbia amici con cui partire, ma allo stesso tempo non voglia privarti delle vacanze, niente paura! Tra i partner di Scalapay ci sono anche i tour operator che organizzano viaggi di gruppo in giro per il mondo, come WeRoad e SiVola. Un modo interessante per scoprire persone nuove e vedere posti straordinari.

Oppure vuoi andare in crociera? Bene, sei nel posto giusto: puoi trovare i biglietti che desideri per avventurarti nei mari di tutto il nostro pianeta, per poi scendere e fare tutte le escursioni previste dalle compagnie.

Non mancano di certo le esperienze adrenaliniche come i voli in mongolfiera per ammirare tutta l’Italia dall’alto: da Aosta a Cosenza, da Torino a Matera, dalle Dolomiti alla Puglia, dal Friuli all’Umbria, ma anche parchi divertimento come Mirabilandia che, con i suoi 850mila metri quadrati, 46 attrazioni, 6 aree tematiche e molto altro ancora, è il parco divertimento più grande di tutta Italia. La destinazione ideale per grandi e piccini che quest’anno, inoltre, festeggia 30 anni.

Insomma, il catalogo di Scalapay ti permette davvero di scegliere quello che più preferisci, ma pagando in 3 comode rate e senza interessi: il vero viaggio perfetto.