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Dress code: come vestirsi se si viaggia in un Paese arabo

Il Medio Oriente è una regione intrisa di storia, tradizioni e cultura di inestimabile valore. Allo stesso tempo, i Paesi che la compongono possiedono delle peculiarità, soprattutto in termini di abbigliamento, che un visitatore deve assolutamente conoscere per esplorarli senza mancare di rispetto ai suoi abitanti o infrangere delle norme ben precise. 

Le ragioni per cui l’abbigliamento è soggetto a diverse restrizioni in Medio Oriente includono la religione, la tradizione e il clima. La religione, in particolare l’Islam, influenza notevolmente i codici di abbigliamento nella maggior parte dei Paesi arabi. Il puritanesimo è uno dei valori sacri per ogni musulmano e la libertà di mostrare diverse parti del corpo contrasta con questa regola. 

Tuttavia, il livello di conservatorismo può variare da Paese a Paese. Scopriamo insieme quali sono le regole per l’abbigliamento e i consigli da seguire per vestirsi e comportarsi in modo adeguato. 

Le regole nei diversi Paesi arabi per l’abbigliamento

Ogni Paese ha le sue regole, alcune sono più severe, altre sono meno conservatrici. Da turista, sia uomo che donna, è bene conoscerle per potersi godere al meglio il proprio viaggio. 

Emirati Arabi Uniti 

Gli Emirati Arabi Uniti sono meno conservatori rispetto all’Arabia Saudita o ad altri Paesi della regione. Questo, per esempio, è particolarmente evidente a Dubai e Abu Dhabi. Tuttavia, è importante rispettare le norme sulla modestia: alle donne è consigliato evitare abiti scollati, soprattutto in aree pubbliche frequentate da uomini; è considerato appropriato indossare un costume da bagno in spiaggia o mentre si nuota, ma gli abiti ritenuti ‘provocanti’ non sono ammessi in luoghi come centri commerciali, ristoranti e altri ambienti di lavoro.

Gli uomini negli Emirati Arabi Uniti indossano una kandura, ossia un lungo indumento bianco simile al thobe saudita. Anche a loro è richiesta modestia e, nonostante la maggior parte delle persone adotti uno stile di abbigliamento occidentale, gli uomini non dovrebbero indossare pantaloncini al di fuori della spiaggia.

Come vestirsi a Dubai

Fonte: iStock

Abbigliamento adottato dalle donne e dagli uomini a Dubai

Iran

L’Iran è sicuramente uno dei Paesi con le restrizioni più severe. Le donne e le ragazze sono obbligate a indossare l’hijab sul capo e indumenti che coprano l’intero corpo, braccia incluse.

Il codice di abbigliamento si applica anche agli uomini, i quali devono evitare di indossare indumenti rivelatori o provocanti. Le t-shirt sono consentite, ma i costumi da bagno no. È altrettanto importante per gli uomini non indossare abiti che espongano il corpo, specialmente nei luoghi pubblici.

Qatar

Le norme sull’abbigliamento del Qatar sono abbastanza rilassate e simili a quelle degli Emirati Arabi Uniti: le donne non devono indossare abiti rivelatori o qualsiasi tipo di indumento che esponga l’addome o il petto, comprese le ginocchia. L’abaya, sebbene facoltativa, è frequentemente indossata dalle donne. 

Gli uomini indossano il thobe o kandura, una lunga tunica bianca che copre il corpo. Sebbene vengano indossati abiti moderni, inclusi quelli in stile occidentale, è strettamente osservato un certo livello di decoro.

Kuwait

Anche in Kuwait troviamo delle norme sull’abbigliamento abbastanza moderate. Ginocchia e spalle devono essere coperte e, sebbene l’abaya non sia obbligatoria, è raccomandata. Come molte donne arabe, le kuwaitiane amano vestire in modo moderno e alla moda, ma sempre coprendo il corpo con modestia. 

Gli uomini kuwaitiani indossano sempre un indumento tradizionale formale chiamato dishdasha, una lunga tunica bianca. Come negli altri stati del Golfo, l’enfasi è posta sul non mostrare la pelle ed è vietato agli uomini indossare abiti dai colori vivaci in luoghi pubblici.

Oman

Moderato e ospitale, in Oman è consigliato alle donne di indossare indumenti che coprano le ginocchia e di assicurarsi che la parte superiore delle gambe sia anch’essa coperta, evitando abiti troppo aderenti sui fianchi. Non è necessario indossare un’abaya, anche se la maggior parte delle donne omanite lo fa. Le donne occidentali non sono obbligate a coprire il capo, ma si consiglia di portare con sé una sciarpa, soprattutto per visitare luoghi di culto o tradizionali.

La maggior parte degli uomini omaniti indossa una dishdasha, una lunga tunica bianca. Il kuma è un tradizionale berretto ricamato, comune anche tra gli omaniti. Aspetto generale: si dovrebbe evitare un abbigliamento indecente, in particolare pantaloncini o magliette senza maniche, specialmente in luoghi pubblici.

Uomini Oman

Fonte: iStock

Un uomo con il kuma, cappello tipico dell’Oman

Bahrain

Il Bahrain consente un abbigliamento più liberale rispetto alla maggior parte dei suoi omologhi nel Consiglio di Cooperazione del Golfo. Le donne non sono obbligate a indossare l’abaya nera, ma devono vestirsi in modo decoroso e coprire braccia e ginocchia. L’abbigliamento occidentale è tollerato, ma abiti aderenti e rivelatori sono più appropriati per le spiagge o gli hotel privati.

Gli uomini bahreiniti indossano generalmente il thobe o dishdasha, anche se l’abbigliamento occidentale è ampiamente diffuso.

Arabia Saudita

L’Arabia Saudita, al contrario degli ultimi Paesi citati, è abbastanza severa sulle norme dedicate all’abbigliamento. Il Paese è la culla dell’Islam e ospita i suoi due luoghi di pellegrinaggio più sacri, ovvero La Mecca e Medina, e applica rigorosamente la legge islamica. 

Le donne sono obbligate a coprire il corpo con un’abaya, un mantello nero che arriva fino ai piedi. Il thobe, una tunica bianca lunga fino alle caviglie, è l’indumento d’obbligo per gli uomini, i quali indossano anche la ghutra, un copricapo tradizionale accompagnato dall’agal, una corda nera.

Egitto

L’Egitto è leggermente meno rigido riguardo all’abbigliamento rispetto ai Paesi strettamente islamici del Golfo, ma il concetto di ‘decenza’ rimane importante, soprattutto nelle zone rurali e in particolare quando si visitano luoghi di culto. Spalle e ginocchia devono essere coperte ed è consigliabile avere una sciarpa per coprire la testa quando necessario. In altre zone dell’Egitto, specialmente nelle aree turistiche come Sharm El Sheikh, la situazione è piuttosto diversa e i visitatori possono indossare abiti che non sarebbero accettati in altre parti del Paese.

Gli uomini egiziani si vestono con abiti occidentali, ma è fondamentale essere ben curati nelle zone rurali. I pantaloncini corti sono tollerati in alcune aree turistiche, ma non sono consigliati in altre parti del Paese.

Consigli per vestirsi in modo adeguato nei Paesi arabi

Per i turisti che visitano il Medio Oriente, è fondamentale rispettare alcune norme di etichetta e codici di abbigliamento. Considerando le diversità tra Paese e Paese, è importante informarsi sulle specifiche usanze della meta che si intende visitare, poiché le norme possono variare.

Alle donne è consigliato indossare gonne lunghe, vestiti o pantaloni, abbinati a maglie con maniche (evitare le canottiere). Portare sempre con sé una sciarpa, utile per coprire il capo in segno di modestia, soprattutto durante la visita a moschee o in aree più conservatrici. Nei Paesi con regole meno rigide è possibile essere più flessibili, ma sempre nel rispetto del contesto in cui vi trovate.

Gli uomini, invece, devono evitare di indossare pantaloncini e magliette senza maniche in pubblico, in quasi tutte le circostanze, optando invece per pantaloni leggeri e camicie con colletto.

Nei luoghi di culto, sia le donne che gli uomini devono avere braccia e gambe coperte quando visitano moschee o chiese. Alle donne è richiesto anche di coprire i capelli. Per quanto riguarda l’abbigliamento da spiaggia, essendo principalmente un luogo legato all’acqua, i costumi da bagno sono tollerati nei resort, nelle piscine e nelle spiagge. È vietato indossare costumi da bagno al di fuori delle aree destinate all’abbigliamento da spiaggia.

Come comportarsi nei Paesi arabi

Sebbene le regole legate all’etichetta possano cambiare in base all’interlocutore e al contesto, esistono alcune norme generali di cui è utile essere a conoscenza.

Innanzitutto, è fondamentale mostrare sempre rispetto verso le persone più anziane: ciò implica rivolgersi a loro con un tono rispettoso e utilizzare titoli formali. È inoltre considerato scortese rifiutare un’offerta di cibo o bevande, quindi assicuratevi di accettare con gratitudine se qualcuno vi offre qualcosa.

Un’altra regola importante è evitare manifestazioni pubbliche di affetto. Questo include abbracci, baci e, talvolta, anche tenersi per mano. In generale, è meglio essere prudenti e ridurre al minimo il contatto fisico in pubblico. Inoltre, non dimenticate mai di togliere le scarpe prima di entrare in casa di qualcuno.

Nei Paesi più conservatori, come l’Arabia Saudita, è bene fare attenzione anche a come vengono usate le mani: la sinistra e la destra, secondo i principi islamici, hanno funzioni ben precise. Quella sinistra, utilizzata per le pulizie, non dovrebbe essere impiegata per azioni come salutare, mangiare o passare oggetti. Di conseguenza, si dovrebbe gesticolare, toccare le persone od offrire oggetti usando entrambe le mani insieme. In alternativa, se volete usare una sola mano, utilizzate la destra.

Si raccomanda di evitare di sedersi in posizioni che espongano la suola delle proprie scarpe verso altri individui, in quanto ciò è interpretato come una mancanza di rispetto. È altresì considerato sconveniente incrociare le gambe in presenza di altre persone.

Infine, vi ricordiamo che la maggior parte dei musulmani non beve alcolici, ma vino, birra e liquori sono facilmente reperibili in ristoranti, bar e negozi in alcune nazioni arabe. Sebbene ai visitatori sia consentito bere alcolici in luoghi come Egitto, Giordania, Marocco e Tunisia, l’ubriachezza è socialmente inaccettabile.

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Visto ed ETA: differenze, Paesi di applicazione e nuove regole

Il Regno Unito, da sempre meta ambita dai turisti europei, sta per introdurre una nuova regolamentazione che renderà più complesso l’accesso al suo territorio. A partire dal 2 aprile 2025, tutti i viaggiatori, compresi coloro che intendono fare solo scalo in un aeroporto britannico, dovranno richiedere un’autorizzazione elettronica preventiva, l’Electronic Travel Authorisation (ETA). Questo sistema ricalca quello già in vigore negli Stati Uniti con l’ESTA.

L’ufficialità della misura è stata confermata dal governo britannico lo scorso 10 settembre, specificando che la richiesta dell’ETA sarà possibile dal 5 marzo 2025. Con questa autorizzazione elettronica si potrà viaggiare per turismo in tutto il Regno Unito per un periodo massimo complessivo di sei mesi, anche frazionati in più viaggi.

Inoltre, anche i cittadini britannici dovranno adeguarsi a un sistema simile per l’ingresso nei Paesi dell’Unione Europea, con controlli biometrici previsti ai confini.

Cos’è l’ETA e verso quali Paesi serve

L’Electronic Travel Authorisation (ETA) non è un visto, bensì un’autorizzazione elettronica che consente ai cittadini stranieri non residenti di entrare in un Paese senza necessità di visto, purché il soggiorno non superi i sei mesi.

L’ETA è obbligatoria per tutti gli stranieri non residenti che non necessitano di visto per soggiorni brevi o che non possiedono alcuno status di immigrazione nel Paese di destinazione. Anche i bambini sono soggetti a questo requisito.

Per i cittadini italiani, l’ETA è richiesta per viaggiare nei seguenti Paesi:

  • Samoa Americane
  • Australia
  • Canada
  • Guam (territorio statunitense situato in Micronesia)
  • Israele
  • Kenya
  • Nuova Zelanda
  • Commonwealth delle Isole Marianne Settentrionali
  • Porto Rico
  • Seychelles
  • Sri Lanka
  • Stati Uniti
  • Isole Vergini Americane
  • Regno Unito
  • Irlanda del Nord

Cos’è il visto e verso quali Paesi serve

Il visto d’ingresso è un documento ufficiale rilasciato da uno Stato che autorizza un individuo straniero a entrare nel proprio territorio per un periodo specifico e per motivi definiti (turismo, lavoro, studio, ecc.). Il visto può essere stampato sul passaporto o rilasciato come documento separato da presentare all’arrivo. Alcuni Paesi non richiedono il visto grazie ad accordi di libera circolazione.

I cittadini italiani necessitano di un visto per viaggiare nei seguenti Paesi:

  • Afghanistan
  • Algeria
  • Arabia Saudita
  • Azerbaijan
  • Benin
  • Bhutan
  • Burkina Faso
  • Bahrain
  • Bangladesh
  • Burundi
  • Camerun
  • Cambogia
  • Chad
  • Repubblica Centrafricana
  • Costa d’Avorio
  • Repubblica del Congo
  • Repubblica Democratica del Congo
  • Cuba
  • Egitto
  • Eritrea
  • Etiopia
  • Guinea Equatoriale
  • Kuwait
  • Gabon
  • Gibuti
  • Giordania
  • Ghana
  • Guinea
  • Guinea-Bissau
  • India
  • Indonesia
  • Iran
  • Isole Comore
  • Liberia
  • Libia
  • Laos
  • Libano
  • Mali
  • Maldive
  • Myanmar
  • Mauritania
  • Repubblica di Nauru
  • Nepal
  • Niger
  • Nigeria
  • Corea del Nord
  • Qatar
  • Pakistan
  • Papua Nuova Guinea
  • Russia
  • Rwanda
  • Sud Sudan
  • Somalia
  • St. Helena
  • Sudan
  • Siria
  • Sierra Leone
  • Tanzania
  • Togo
  • Turkmenistan
  • Uganda
  • Zimbabwe
  • Yemen

Differenza tra ETA e visto

L’ETA e il visto sono due procedure di autorizzazione all’ingresso in un Paese, ma presentano differenze sostanziali:

L’ETA:

  • È un’autorizzazione elettronica necessaria per i cittadini di determinati Paesi che vogliono viaggiare senza visto per brevi periodi;
  • È collegata elettronicamente al passaporto;
  • Non richiede documenti cartacei o visite a un’ambasciata;
  • Viene rilasciata rapidamente attraverso una procedura online.

Il Visto:

  • È un documento ufficiale rilasciato da un governo per consentire l’ingresso per un periodo specifico e per motivi definiti (turismo, lavoro, studio, ecc.);
  • Può richiedere una procedura cartacea, colloqui in ambasciata e tempi di attesa più lunghi;
  • È obbligatorio per entrare in alcuni Paesi che non offrono esenzioni per soggiorni brevi.

Dove possono viaggiare gli italiani senza visto e senza ETA

I cittadini italiani possono accedere senza necessità di visto o ETA nei seguenti Paesi:

  • Albania
  • Andorra
  • Angola
  • Anguilla (territorio britannico nei Caraibi)
  • Antigua e Barbuda
  • Argentina
  • Armenia
  • Aruba
  • Austria
  • Bahamas
  • Barbados
  • Bielorussia
  • Belize
  • Belgio
  • Bolivia
  • Sint Eustatius e Saba
  • Bosnia ed Erzegovina
  • Botswana
  • Brasile
  • Isole Vergini Britanniche
  • Brunei
  • Bulgaria
  • Capo Verde
  • Isole Cayman
  • Cile
  • Cina
  • Colombia
  • Isole Cook
  • Costa Rica
  • Croazia
  • Cipro
  • Curaçao
  • Repubblica Ceca
  • Danimarca
  • Dominica
  • Repubblica Dominicana
  • Ecuador
  • El Salvador
  • eSwatini
  • Estonia
  • Isole Falkland
  • Isole Faroe
  • Fiji
  • Finlandia
  • Francia
  • Guyana Francese
  • Polinesia Francese
  • Antille Francesi
  • Georgia
  • Germania
  • Gibilterra
  • Grecia
  • Groenlandia
  • Grenada
  • Guatemala
  • Guyana
  • Haiti
  • Honduras
  • Hong Kong
  • Ungheria
  • Islanda
  • Iraq
  • Irlanda
  • Giamaica
  • Giappone
  • Kazakistan
  • Kiribati
  • Kosovo
  • Kirghizistan
  • Lettonia
  • Regno del Lesotho
  • Liechtenstein
  • Lituania
  • Lussemburgo
  • Macao
  • Madagascar
  • Malawi
  • Malesia
  • Isole Marshall
  • Malta
  • Mauritius
  • Mayotte
  • Messico
  • Micronesia
  • Moldavia
  • Monaco
  • Mongolia
  • Montenegro
  • Montserrat
  • Marocco
  • Mozambico
  • Namibia
  • Paesi Bassi
  • Nuova Caledonia
  • Nicaragua
  • Niue
  • Macedonia del Nord
  • Norvegia
  • Oman
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Caravaggio 2025: una mostra evento per il Giubileo di Roma

Nell’anno del Giubileo, la città di Roma omaggia il genio di Michelangelo Merisi con una ambiziosa mostra dedicata al Maestro della luce: Caravaggio 2025 propone 24 capolavori (più una sorpresa), concessi in prestito in via straordinaria da collezioni private e dai più prestigiosi musei nazionali e internazionali, fra cui spiccano il “Ritratto di Maffeo Barberini”, recentemente svelato al pubblico, e l’”Ecce Homo”, riscoperto a Madrid nel 2021 e che di ritorno in Italia dopo quattro secoli.

La mostra si apre il 7 marzo presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica, con la curatela di Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi e Thomas Clement Salomon, e sarà visitabile fino al 6 luglio: si tratta di un progetto di ampio respiro, che non solo mette in mostra alcune delle opere più iconiche di Caravaggio nella città che lui stesso aveva scelto come patria di elezione, ma con il suo percorso vuole enfatizzare la profonda forza innovatrice che caratterizzò l’opera dell’artista.

Caravaggio, artista e personaggio che aveva in sé le stesse luci e ombre che tanto magistralmente riusciva a riportare su tela, ha condotto tutta la sua vita come mosso da una forza interiore quasi involontaria, che lo portava ad approfondire sempre di più la sua ricerca artistica pur fra le fortune altalenanti che lo investivano a livello personale.

Caravaggio 2025, il percorso espositivo

Così la mostra Caravaggio 2025 parte dal DEBUTTO ROMANO, prima sezione espositiva, dove le opere di Caravaggio sono quelle degli esordi nella Capitale ma anche quelle delle prime importanti commesse per mecenati come Francesco Maria del Monte; prosegue poi con INGAGLIARDIRE GLI OSCURI, sezione che introduce la rara produzione ritrattistica di Caravaggio e che offre l’incredibile opportunità di vedere insieme le due versioni del ritratto di Maffeo Barberini, la più nota versione “Corsini” esposta accanto a quella recentemente presentata al pubblico a oltre sessant’anni dalla sua riscoperta e attribuzione di Roberto Longhi (1963); e con IL DRAMMA SACRO TRA ROMA E NAPOLI, sezione dove si trovano, tra gli altri capolavori, anche l’”Ecce Homo”, recentemente rinvenuto in Spagna, e “La Flagellazione”, realizzata per la cappella di San Domenico Maggiore. La mostra si chiude con la sezione FINALE DI PARTITA, dove vengono esposte le ultime opere di Caravaggio, realizzate prima della misteriosa morte che lo colse sulla via di Porto Ercole mentre cercava disperatamente di tornare a Roma.

Venticinquesima opera della mostra, eccezionalmente visitabile solo in questa occasione, è il “Giove, Nettuno e Plutone”, l’unico dipinto murale eseguito da Caravaggio nel 1597 (ca) all’interno del Casino dell’Aurora, a Villa Ludovisi (Porta Pinciana). L’opera era stata eseguita su commissione del Cardinale del Monte per il soffitto del camerino dove si dilettava nell’alchimia e raffigura un’allegoria della triade alchemica di Paracelso: Giove, personificazione dello zolfo e dell’aria, Nettuno del mercurio e dell’acqua, e Plutone del sale e della terra.

Caravaggio 2025 non è solo quindi un doveroso omaggio all’artista, ma anche una inedita occasione di confronto ed analisi della sua produzione artistica e della profonda influenza che ancora oggi esercita sul mondo dell’arte.

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Come arrivare all’aeroporto di Ciampino da Roma Tiburtina

Arrivare all’aeroporto di Roma-Ciampino da Roma Tiburtina è molto semplice. Per arrivare a destinazione ci sono diverse opzioni di trasporto disponibile, sia pubblico, che privato. Si tratta del secondo aeroporto della capitale italiana, che conta il passaggio di circa 4 milioni di viaggiatori all’anno e che negli anni rientra fra i 15 aeroporti italiani più frequentati.

Dove si trova l’aeroporto di Ciampino?

L’aeroporto di Ciampino, conosciuto anche come aeroporto Pastine, si trova nella parte meridionale di Roma, nel comune di Ciampino e lungo la Via Appia Nuova. Dista circa 15 chilometri dal centro della capitale italiana e viene utilizzato, a differenza del più grande aeroporto di Fiumicino, per i voli low-cost, dagli express-courier e dalle attività di Aviazione Generale. Grazie alla sua posizione è facilmente raggiungibile con diversi mezzi di trasporto e dalla stazione di Roma Tiburtina.

Come arrivare all’aeroporto di Ciampino da Tiburtina

Treno regionale

Una delle soluzioni più utilizzate, e fra le più efficienti, è quella di utilizzare i treni regionali. Dalla stazione di Roma Tiburtina, infatti, è possibile prendere un treno regionale diretto alla stazione di Ciampino. Il viaggio dura all’incirca 20 minuti, con una frequenza giornaliera molto alta di tratte verso l’aeroporto. I biglietti costano 2,70€ ed è possibile acquistarli anche online sul sito di Trenitalia. Nel prezzo è compreso il bus Ciampino Airlink, un servizio navetta che collega la stazione all’aeroporto con una linea dedicata.

Autobus diretti verso l’aeroporto

Esistono nella capitale diverse compagnie che offrono servizi di autobus diretti, e non, dalla stazione di Roma Tiburtina all’aeroporto di Roma-Ciampino. Ad esempio, è possibile scegliere il servizio offerto da FlixBus, con corse frequenti durante la giornata. Il prezzo di questo viaggio è di 6,99€ ed è acquistabile direttamente online sul sito della compagnia.

Ingresso della stazione ferroviaria di Roma Tiburtina, dalla quale è facilmente raggiungibile

Fonte: iStock

Stazione ferroviaria di Roma Tiburtina

Metropolitana e autobus

Un’altra valida opzione per raggiungere questo aeroporto di Roma è sicuramente quella di combinare la metropolitana con l’autobus. In questo caso, dalla stazione Tiburtina è necessario recarsi alla stazione di Roma Termini con la linea B della metropolitana, direzione Laurentina. Da qui sarà necessario trasferirsi sulla linea A, direzione Anagnina e quindi scendere al capolinea Anagnina. Qui è possibile l’autobus ATRAL, che porta direttamente all’aeroporto di Ciampino.

Ci sono altri servizi a Roma che portano direttamente all’aeroporto di Ciampino raggiungendo prima la stazione di Roma Termini in metropolitana. Uno di questi è SIT Bus Shuttle, che porta all’aeroporto di Ciampino con un biglietto del costo di 6€, solo andata, o di 11€, andata e ritorno. Servizio simile lo offre anche la compagnia Terravision, ma al prezzo di 7€.

Si tratta di combinazioni che richiede sicuramente più tempo rispetto , ma che rappresentano una valida alternativa in caso di necessità.

In Taxi

Infine, per chi desidera una maggiore comodità, allora è sempre disponibile il servizio taxi dalla stazione di Roma Tiburtina fino all’aeroporto Ciampino. C’è un prezzo fisso istituito per questa tratta. Infatti, da e per l’aeroporto è prevista una tariffa fissa di 40€.

Per questo tipo di spostamento è sempre bene controllare e pianificare tutto, a partire dagli orari dei mezzi pubblici. Purtroppo c’è da considerare la possibilità di incappare in imprevisti, che potrebbero far perdere il volo, che sia traffico automobilistico, soprattutto durante le ore di punta, o ritardi di metropolitana e treni.

Non resta altro che preparare le valigie e partire per il prossimo viaggio dall’aeroporto di Roma Ciampino, magari dopo aver passato un’indimenticabile esperienza alla scoperta della magnifica città di Roma.

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Giubileo 2025, gli eventi ufficiali del mese di marzo

Il Giubileo 2025 prosegue con i suoi appuntamenti sotto una luce particolare, che sta unendo tra preghiere e speranza l’intera comunità dei fedeli. Mentre, infatti, Roma abbraccia pellegrini da tutto il mondo, Papa Francesco sta attraversando un momento di fragilità. Ricoverato al Policlinico Gemelli dalla fine del mese di febbraio, il Pontefice sta affrontando una degenza che tiene tutti col fiato sospeso. E proprio per il perdurare della degenza ospedaliera, fa sapere la Sala Stampa della Santa Sede, ogni impegno del Papa è stato annullato compresa ovviamente l’Udienza Giubilare che, da calendario, avrebbe dovuto tenersi sabato 1° marzo.

Entrato in ospedale lo scorso 14 febbraio, Papa Francesco è alle prese con una broncopolmonite bilaterale complicata da un’infezione polimicrobica e, nonostante i medici mantengano la prognosi riservata, non mancano segnali di speranza. Momenti di preghiera e cura si alternano nell’appartamento al decimo piano del policlinico dove il Santo Padre non perde occasione per studiare e lavorare anche in assenza di impegni pubblici.

Così, nonostante la sua assenza fisica in Piazza San Pietro, la Basilica e tante piazze in tutto il mondo accolgono pellegrini arrivati da ogni dove uniti in una preghiera corale per il loro pastore. E il Giubileo, questo Anno Santo tanto atteso, non si ferma. Anche il calendario di marzo è ricco di eventi ufficiali che trasformano Roma in un crocevia di fede, speranza e condivisione. Le settimane a venire, infatti, si preannuncia come un momento cruciale per chi vuole vivere appieno questa esperienza spirituale. Anche senza la presenza fisica di Francesco a ogni evento, la sua voce risuona nei messaggi di speranza e nei temi che guidano l’Anno Santo: pace, carità e un invito a guardare oltre le difficoltà.

Per orientarsi tra gli appuntamenti giubilari aperti al pubblico, il sito ufficiale iubilaeum2025.va è una mappa preziosa per orientarsi (dalla piattaforma è possibile anche procedere all’eventuale iscrizione laddove sia necessaria per accedere ai vari momenti calendarizzati). Dai grandi eventi alle celebrazioni più intime, Roma diventa il palcoscenico di un dialogo universale. Ecco, allora, che cosa succederà durante il mese di marzo.

Le preghiere per il Santo Padre e il Giubileo del Mondo del Volontariato (8 e 9 marzo)

Già dallo scorso 24 febbraio, Piazza San Pietro si trasforma ogni sera in un abbraccio di fede e speranza. Alle 21 in punto, i Cardinali che vivono a Roma, insieme ai collaboratori della Curia Romana e della Diocesi, si ritrovano fianco a fianco con i fedeli di ogni provenienza per una preghiera collettiva all’aperto. Un momento semplice ma potente, dedicato a Papa Francesco, per stargli vicino mentre lotta per la sua salute e che si replicherà fin quando sarà necessario.

Tornando agli appuntamenti giubilari, il weekend dell’8 e 9 marzo è dedicato a chi fa della solidarietà una vera e propria missione di vita. In tali date, infatti, è previsto il Giubileo del Mondo del Volontariato che chiama a raccolta associazioni, gruppi e singoli che ogni giorno si spendono per gli altri. Sabato 8, dalle 8:00 alle 17:00, i volontari potranno partecipare al pellegrinaggio alla Porta Santa di San Pietro, con l’opportunità di confessarsi nelle chiese giubilari sparse per la città.

Piazza San Pietro in Vaticano

Fonte: 123RF

Fedeli in Piazza San Pietro per ascoltare Papa Francesco

Domenica 9, alle 9:30, l’appuntamento principale: la Santa Messa nella Basilica di San Pietro, un momento di condivisione e gratitudine. Un’occasione per riflettere sul valore del dono, perfetta per chi vuole unire fede e azione concreta. Come si legge sul sito, l’ingresso a Piazza San Pietro è completamente gratuito e non serve alcun biglietto.

La mostra su Dante, pellegrino di speranza

Il calendario ufficiale ci racconta, quindi, di una mostra dedicata a Dante Alighieri. Il 12 marzo, alle 11:00, viene infatti inaugurata Dante pellegrino di speranza. Uomini siate, non pecore matte, allestita nel suggestivo Chiostro di San Salvatore in Lauro, un angolo di pace nel cuore della città eterna. L’esposizione rientra tra gli eventi culturali del Giubileo 2025, promossi dal Dicastero per l’Evangelizzazione, e nasce dalla collaborazione con Centocanti sas (la casa editrice di Franco Nembrini) e Deloitte.

A ispirare la mostra è la precedente rassegna “Dante profeta di speranza”, che tra il 2022 e il 2024 ha girato l’Italia con l’associazione Rivela e che, in questo Anno Santo, si reinventa in una versione sintetica e potente. Attraverso i momenti chiave della Divina Commedia, l’allestimento sottolinea come Dante, “da uomo apparentemente fallito e deluso, peccatore e sfiduciato, si trasforma in profeta di speranza” (sono parole di Papa Francesco in Candor lucis aeternae). Un cammino spirituale che parla di riscatto, misericordia e ricerca di una nuova umanità. Tra arte, letteratura e fede, la mostra guida il visitatore dall’inferno fino a “riveder le stelle”.

«Dante, nella sua Commedia, propone ai lettori di ogni generazione un personale pellegrinaggio che, da sempre, spinge a compiere con il poeta soprattutto un profondo cammino interiore», spiega S.E. Mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione. E prosegue: «La storia del poema dantesco, poi, è ambientata nel 1300, anno del primo Giubileo e, come si sa, moltissimi storici concordano sull’effettiva presenza a Roma di Dante, proprio in occasione del primo Anno santo della storia, testimoniato persino nei versi della Commedia dedicati all’evento».

Saranno universitari e studenti delle scuole superiori ad accogliere e guidare i visitatori della mostra, per un dialogo vivo, che intreccia passato e presente. L’ingresso è libero e gratuito, dal 12 marzo al 27 aprile 2025, ogni giorno dalle 10:00 alle 19:00.

Gli eventi di fine mese: 24 Ore per il Signore (28 marzo) e il Giubileo dei Sacerdoti “Missionari della Misericordia” (28-30 marzo)

Spostandoci, quindi, verso il finire del mese, venerdì 28 marzo è previsto un evento che è ormai un classico del Giubileo. Si tratta delle 24 Ore per il Signore. A partire dalle 16:00 fino alle 17:00, le chiese giubilari di Roma ospitano celebrazioni in diverse lingue, pensate per accogliere pellegrini da ogni parte del mondo per un pomeriggio di preghiera, confessione e adorazione eucaristica. Un’esperienza che invita a fermarsi e a ritrovare sé stessi promossa dal Dicastero per l’Evangelizzazione.

Benedizione del Papa

Fonte: 123RF

Il Papa benedice i fedeli radunati in Piazza San Pietro

Questo evento si svolge in contemporanea in tante diocesi globali ma, ovviamente, poterlo vivere a Roma, tra le mura delle basiliche papali, ha un sapore del tutto speciale. E dallo stesso 28 marzo alla domenica successiva, 30 marzo, la città eterna ospita il Giubileo dei Sacerdoti istituiti come “Missionari della Misericordia”. L’evento che celebra tutti coloro che portano il messaggio di perdono e vicinanza ovunque nel mondo.

La giornata di venerdì 28 si apre con una preghiera iniziale prevista per le ore 9, seguita da due sessioni formative nell’Aula Paolo VI (9:30-10:00 e 11:00-11:30), perfette per approfondire il tema della misericordia. Alle 16:00, poi, spazio alle 24 Ore per il Signore, mentre sabato 29, dalle 8:00 alle 17:00, i sacerdoti potranno attraversare la Porta Santa e confessarsi. Il gran finale è domenica 30, con la Santa Messa alle 9:30 nella Basilica di San Pietro. Un weekend intenso, che unisce spiritualità e riflessione, dedicato a chi guida le comunità con dedizione.

Infine, da lunedì 31 marzo a venerdì 4 aprile, il calendario ufficiale del Giubileo 2025 segnala una serie di appuntamenti speciali per chi vuole approfondire l’arte dell’intercessione nel Rinnovamento Carismatico Cattolico e nella Chiesa. Il corso internazionale di formazione alla preghiera di intercessione è aperto a curiosi, appassionati e a chiunque desideri crescere in questo cammino spirituale. In programma, incontri, testimonianze, laboratori e una suggestiva camminata di preghiera GERICO. E ancora, celebrazioni eucaristiche, momenti di preghiera e adorazione per nutrire lo spirito nel cuore pulsante della cristianità.

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Piatti tipici argentini da non perdere in vacanza: quali provare per un sapore unico

Un viaggio in Argentina? Per chi mangia carne, è probabilmente tra i paesi migliori al mondo dove provare la grigliata, che qui si chiama asado, un particolare tipo di carne alla griglia che viene servito in modo conviviale e invitando a divertirsi in famiglia o con gli amici. Se dovessimo usare un termine per descrivere la cucina Argentina, del resto useremmo proprio questo: convivialità. Qui il cibo viene condiviso, con grandi tavolate con piatti di empanadas, grigliate di carne e salse. Scopriamo tutto sui piatti tipici argentini ma soprattutto approfondiamo una cultura gastronomica che non è affatto così distante dalla nostra ma di cui, anzi, ne ha tratto varie influenze insieme a quella spagnola.

Cucina argentina: caratteristiche e influenze

Prima di parlare dei piatti tipici argentini, vogliamo dare una piccola panoramica della cultura gastronomica del paese: tra gli ingredienti maggiormente usati troviamo il grano, il mais, il latte, la soia, gli immancabili fagioli e soprattutto la carne, con una predilezione verso quella bovina e ovina. La cucina argentina è intensa, e vengono usate molte spezie come il coriandolo, la noce moscata, il pepe e la cannella. Proprio come in Italia, anche per gli argentini il pranzo della domenica è praticamente sacro e viene chiamato con il termine di “pranzo della famiglia unita”.

Come anticipato, la cucina Argentina attinge da due influenze importanti ovvero quella della cucina italiana e della cucina spagnola. A colazione, conosciuta come desayuno fino agli anni ’80, si mangia principalmente dolce, come il cosiddetto dulce de leche, ma anche i dolci fritti, le paste, le tostadas oppure in alternativa le medialunas, simili ai croissant francesi. Un’altra cosa da sapere è che la cucina Argentina cambia in base alle regioni come accade in Italia: nel Nord-Ovest le influenze sono principalmente andine e precolombiane, nel Nord-Est la cultura di riferimento è quella guaranì, mentre nella regione centrale vincono le influenze italiane e spagnole. E nel Sud dell’Argentina? La Patagonia è uno dei paesi più famosi in cui mangiare pesce e frutti di mare, tra cui principalmente crostacei.

Asado

Cos'è l'asado

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Asado: la grigliata in Argentina è un must

L’asado è tra i piatti che non possiamo farci sfuggire quando siamo in vacanza in Argentina: fa parte della tradizione del territorio, perché è il simbolo dello stile di vita nomade del passato, tra pascoli e pampas, quando poi ci si riuniva intorno al fuoco per tagliare e cuocere la carne lentamente, una tecnica di cottura che la rende morbidissima e da accompagnare insieme a varie salse. Del resto il termine asado vuol dire cotto alla brace, e sono diversi i tagli da mangiare, come le costine di manzo (un grande classico). In ogni caso, anche i metodi di cottura sono molteplici (A la Cruz, Al palo o A la parrilla sono i più famosi). E il chorizo? Immancabile nell’asado!

Choripan

Probabilmente non è la prima volta che sentirete parlare del choripan, tra i piatti tipici argentini più famosi al mondo: questo panino viene condito con chorizo e salsa chimichurri, la salsa verde che in Argentina è un vero e proprio must. Il choripan è lo street food perfetto per chi desidera visitare i luoghi e mangiare giusto un panino al volo (che assicura un bel carico di energia, però). E che panino: può essere comunque condito a nostro piacimento e possiamo anche arricchirlo con pomodorini freschi o in alternativa scegliere la salsiccia piccante o normale. Il suo corrispettivo nel mondo? Un po’ come l’hot dog a New York: non possiamo non provarlo.

Bife de lomo

Nella lista dei piatti argentini da provare non può mancare di certo il bife de lomo, ovvero un taglio particolarmente pregiato, tra le migliori razze nel mondo da provare. Del resto, stiamo parlando della parte più tenera della carne ed è inoltre un taglio magro che viene servito con salse e condimenti. Questi, tuttavia, non vanno a coprire il sapore della carne, ma servono per valorizzarlo. Da mangiare rigorosamente a cottura media, magari insieme alla salsa chimichurri.

Churrasco

Sempre per chi è un fan delle grigliate, non possiamo di certo non menzionare in questa lista il churrasco, che è una grigliata mista composta da diversi tipi di carne di pollo, di manzo, di pecora e di maiale. La carne viene servita in un tagliere a pezzettoni, che vengono prima marinati e successivamente cotti alla griglia. Dal punto di vista della preparazione, così come per i tagli di carne serviti, è molto simile alla grigliata italiana.

Chorizo

Questo tipo di salsiccia spagnola è diffusissimo in Argentina e più in generale nel Sud America e rientra nella preparazione dell’asado, ovvero del barbecue: viene preparato con carne di maiale e spezie, e naturalmente non mancano delle varianti con vino bianco o aceto per insaporire.

Empanadas

Piatti tipici in Argentina

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Empanadas, fagottini di carne

Questi fagottini di carne ripieni, noti con il nome di empanadas, sono originari della Spagna ma sono tra i piatti tipici argentini da mangiare come spuntino o in compagnia durante una cena. In ogni regione dell’Argentina possiamo provarne di vari tipi come con il pollo, con la carne, con le verdure o magari con il formaggio. Non mancano dunque proposte vegetariane, anche se la cultura gastronomica argentina è composta prevalentemente dalla carne.

Fugazzeta

Come abbiamo anticipato la cucina argentina attinge anche dalla cucina italiana da cui ha preso leggere ma importanti influenze: uno dei piatti tipici da mangiare in Argentina, e in particolare a Buenos Aires, è la fugazzeta, che è una sorta di omaggio alla cucina ligure e napoletana, quindi un incontro, se così possiamo dire, tra la pizza e la focaccia genovese, e viene condita con cipolla affettata e tantissimo formaggio.

La milanesa a la napolitana

Qui troviamo un piatto che si mangia perlopiù a Buenos Aires e le cui influenze sono ancora una volta italiane come lascia presagire il nome. Un piatto di carne a base di fesa di manzo o vitello che prende ispirazione dalla cotoletta alla milanese ma con una differenza sostanziale. Dopo la frittura, la milanese a la napolitana viene condita con pomodoro, prosciutto cotto e mozzarella. Sembra quindi una rivisitazione della cotoletta alla bolognese.

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Chicago Consigli skyline Viaggi

Metro di Chicago: le linee e le informazioni da sapere per girare la città

Il suo skyline è uno dei più conosciuti e amati al mondo, con una bellezza architettonica moderna tutta da scoprire, il blues da ascoltare nei locali e una cultura che sorprende: Chicago, negli Stati Uniti, è la metropoli del MidWest. Ed è una città che puoi girare facilmente con i mezzi, dopo aver dato un’occhiata a tutte le informazioni utili sulla metro di Chicago: scopriamo tutto.

Come funziona la metro di Chicago?

Metro di Chicago

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Il famoso skyline di Chicago

La “L”, ovvero “elevated”: così viene chiamata la metro di Chicago, tra i sistemi di trasporto pubblici più efficienti in America (è il quarto sistema di trasporto rapido più grande sul territorio, oltre a essere la metro più trafficata dopo New York e Washington). Attiva ben 24 ore al giorno, in particolare per quanto concerne la linea rossa e blu, rientra anche tra i servizi di trasporto più antichi delle Americhe: il primato va alla linea elevata di New York. Una delle particolarità di questa metro è che viaggia perlopiù in superficie, quindi possiamo osservare i treni direttamente in città (sì, sono tra le attrazioni da vedere a Chicago, anche se non prendiamo la metro).

Un’altra cosa da sapere è che la metro di Chicago è profondamente legata alla città stessa in quanto ne ha accelerato la crescita: le sue linee di trasporto sono 8, e alcuni tracciati seguono un percorso a cielo aperto (in realtà per la maggior parte). Questo sistema è talmente efficiente e avanzato che è stato addirittura votato dalla popolazione come tra le “sette meraviglie di Chicago”. La Windy City (si chiama così a causa dei venti e del clima della metropoli) sa sempre come sorprendere.

Le linee della metro di Chicago

La “L” offre un servizio continuativo, attivo dunque 24 ore al giorno ma naturalmente la frequenza delle fermate può variare in base al periodo o alle festività. Le corse rimangono comunque abbastanza frequenti e di solito avvengono in un range di tempo che va da 7 a 10 minuti: possono tuttavia arrivare fino a 15 minuti verso il tramonto e alla sera. Come anticipato le linee sono 8, e di seguito ne diamo una panoramica:

  • Linea rossa: North Side Main Line, State Street subway e Dan Ryan. Questa linea è la più trafficata, con quasi 235mila passeggeri al giorno. Dal capolinea di Howard arriva fino al confine meridionale della metropoli. È attiva 24 ore su 24 e 7 giorni su 7;
  • Linea azzurra: O’Hare, Milwaukee-Dearborn Subway e Congress. Il suo tracciato è lungo 43 km e si estende dall’Aeroporto Internazionale di Chicago-O’Hare;
  • Linea marrone, conosciuta anche come Ravenswood Line: Kimball, Albany Park e il Loop nel centro della metropoli;
  • Linea verde: Lake Street ed Englewood-Jackson Park;
  • Linea arancione, nota come Line Midway: dall’Aeroporto al Loop, quindi collega il centro;
  • Linea rosa: Cermak e Paulina Connector. Corre parzialmente sui binari della Green Line;
  • Linea viola: Shuttle Evanston ed Evanston Express. Da Linden al Loop, nelle ore di punta;
  • Linea gialla, o Skokie Swift: un tracciato di soli 8 km (con progetti in corso per espanderla), che collega Skokie alla Red e Purple Line.

Quanto costa la metro di Chicago?

Quali sono i costi della metro di Chicago? Abbiamo la possibilità di scegliere tra diverse alternative: per esempio possiamo puntare al cosiddetto Ventra Ticket, che torna utile per chi si trattiene per pochi giorni a Chicago e le corse costano all’incirca 2,50$. Possiamo tuttavia valutare la Ventra Cards per soggiorni più lunghi e ricaricare la carta valutando l’acquisto di un biglietto singolo o un pass giornaliero. Infine possiamo sempre acquistare un biglietto singolo senza card al costo di 3$.

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Amsterdam Consigli Olanda Viaggi

Cosa conviene comprare in Olanda e ad Amsterdam

L’Olanda è una terra ricca di tradizioni, dove è possibile trovare prodotti unici, che ogni anno attirano milioni di visitatori proveniente da tutto il mondo, alla ricerca di un ricordo indelebile di questo Paese e della sua capitale Amsterdam.

Ma cosa conviene davvero comprare in Olanda e ad Amsterdam? Dai mercati locali ai negozi specializzati c’è, come si suol dire, l’imbarazzo della scelta. Dopo un viaggio alla scoperta dei meravigliosi e colorati mulini a vento olandesi e le sue magnifiche attrazioni, ecco alcuni consigli per l’acquisto di souvenir perfetti.

Cosa conviene comprare in Olanda?

Prodotti alimentari: formaggi, cioccolato e tanto altro

Molti visitatori decidono di fare acquisti in Olanda perché rimangono stupiti dai gusti unici della tradizione gastronomica locale e dall’alta qualità delle materie prime. Il Paese, infatti, è molto rinomato per la qualità dei suoi formaggi, ad esempio, come il Gouda o l’Edam, che possono essere acquistati a prezzi più conveniente rispetto ad altre zone d’Europa. In particolar modo, è possibile acquistare nei diversi mercati locali, ma anche negozi specializzati, versioni diverse e più ricercate come i formaggi aromatizzati con erbe e spezie oppure più stagionati.

Un altro alimento che merita di essere acquistato prima di ritornare da un viaggio in Olanda è il cioccolato. Sicuramente il Paese non gode della stessa fama di Belgio o Svizzera in materia di cioccolato, ma sicuramente riesce ad offrire un prodotto di alta qualità e a prezzi competitivi. È possibile acquistare la cioccolata nei vari supermercati olandesi e nei negozi gourmet, all’interno dei quali i visitatori possono anche trovare ottime e gustose selezioni di biscotti tradizionali, come gli stroopwafel, ovvero due cialde sottili farcite con caramello, che sono perfette da gustare o con un tè o con un caffè.

Fiori, bulbi e piante: un souvenir profumato

I Paesi Bassi sono famosi in tutto il mondo per i coloratissimi fiori ed attraggono milioni di turisti, soprattutto durante il periodo della fioritura dei tulipani. I visitatori non possono fare a meno di acquistare bulbi di tulipano da piantare nei propri giardini una volta rientrati a casa. È possibile comprare questi prodotti nei mercati e nei negozi di giardinaggio, dove si trovano anche semi di altre piante ornamentali ed alberi: un souvenir dall’Olanda perfetto per chi ama il giardinaggio. Inoltre, i prezzi, soprattutto fuori dalle grandi città, sono molto convenienti e la qualità è davvero eccellente.

Ci sono anche soluzioni più pratiche per chi non ha il pollice verde. Infatti, sono presenti molti negozi che vendono mazzi di fiori recisi o bouquet essiccati, che sono perfetti come decorazione nel proprio salotto. Per gli amanti dei fiori non è assolutamente da perdere il mercato dei fiori di Aalsmeer, una tappa obbligata: un luogo dove ogni giorno vengono venduti milioni di fiori diretti in tutto il mondo.

Mercato dei fiori in Olanda, dove conviene comprare fiori e tulipani ad Amsterdam

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Mercato dei fiori in Olanda

Abbigliamento e accessori: occasioni imperdibili

Molte persone non pensano all’Olanda come una destinazione adatta allo shopping di vestiti e accessori moda. In realtà bisogna sapere che questo Paese offre diverse opportunità per acquistare abbigliamento di alta qualità, dallo stile unico e a prezzi vantaggiosi. Fuori dalle grandi città, infatti, i prezzi dei capi d’abbigliamento, ma anche accessori, sono spesso più bassi rispetto alle boutique di moda di Amsterdam e possono regalare bellissime sorprese.

Sono anche molto comuni i mercatini vintage delle cittadine olandesi, all’interno dei quali è possibile sbirciare tra un’ampia scelta di vestiti di seconda mano in ottimo stato, oltre che gli outlet di moda nei dintorni delle città, dove acquistare capi firmati a prezzi decisamente scontati.

Cosa conviene comprare ad Amsterdam

La capitale Amsterdam è una città dove si respira un’atmosfera unica, in grado di regalare ricordi ed emozioni indimenticabili, con attività locali e negozi che vendono prodotti di altissima qualità. Ecco quello che gli amanti dello shopping devono sapere prima di comprare un ricordo speciale della propria visita in Olanda.

Souvenir tradizionali: gastronomia e prodotti locali oltre il classico zoccolo di legno

Passeggiando per le vie di Amsterdam è facile imbattersi in piccole attività locali, e non solo, che vendono souvenir per i turisti. Sicuramente, tra gli oggetti più apprezzati dai visitatori della capitale ci sono i famosi zoccoli di legno, simbolo della tradizione olandese. Non è tutto, però. Infatti, ci sono altri prodotti artigianali locali che è possibile acquistare per portare a casa un pezzo di storia e tradizione locale. Ad esempio, le ceramiche di Delft, o maioliche di Delft, ovvero una ceramica decorata finemente con motivi blu su sfondo bianco, che dal Sedicesimo secolo è stata importata in tutto il mondo. Oppure i più simpatici modellini di mulino a vento o, ancora, i famosi bulbi di tulipano, per decorare e colorare il proprio giardino, e tanto altro.

Inoltre, per chi ama la gastronomia, Amsterdam è ricca di negozi specializzati nella vendita di formaggio di diverse varietà e aromatizzati con spezie varie, ad un prezzo più competitivo rispetto ai negozi di Paesi differenti. Per gli appassionati di drink, un’ottima idea regalo potrebbe essere il famoso e originale gin olandese Jenever, acquistabile nei negozi dedicati e nell’antica distilleria Wynand Fockink, in attività dal lontano 1679, dove è anche possibile partecipare a tour e degustazioni varie.

Zoccoli di legno: tipici souvenir che conviene comprare in Olanda e ad Amsterdam

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Zoccoli in legno: tipico souvenir tra le vie di Amsterdam

Fare shopping in Olanda e ad Amsterdam significa immergersi in un mondo di prodotti unici, che spaziano dall’artigianato tradizionale, come i famosi zoccoli di legno tradizionali o gli articoli di design più innovativi. Prodotti e souvenir adatti a tutti, anche per gli amanti della gastronomia, come i formaggi locali prodotti seguendo la tradizione olandese, ma anche gin storici e molto altro.

Un viaggio che, per gli amanti dello shopping e della moda, può riservare tantissime sorprese e che non lascerà sicuramente a bocca asciutta. Chiunque voglia portare a casa un pezzo d’Olanda avrà solo l’imbarazzo della scelta. E per colorare il proprio giardino o terrazzo, non bisogna scordarsi di acquistare i famosi bulbi di tulipano! Pronti a partire?

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Roma con i bambini: viaggio tra arte, storia e divertimento

La città di Roma offre tante esperienze diverse, per grandi e piccini: la sua offerta di arte, cultura, storia e divertimento è molto interessante e copre una fascia d’età, come si suol dire, dagli 0 ai 99 anni. Visitare la Capitale d’Italia con i bambini non è quindi un problema, anzi: durante le gite in città i bambini non si annoieranno di certo, perché in ogni tappa può essere facilmente inserita una meta adatta per loro. Si passa dall’intrattenimento di una volta con i burattini artigianali alla storia dei videogiochi, ci sono ludoteche per i più piccoli e musei della scienza dedicati ai più grandicelli, senza dimenticare le tante attrazioni che accontentano tutti e che sono infatti chiamate “per famiglie”.

Villa Borghese, nel cuore di Roma un’oasi per grandi e piccoli

Iniziamo con uno dei luoghi più magici di Roma, che piace ai bambini ma che anche i grandi non potranno che apprezzare: il Bioparco. Situato all’interno dello splendido parco di Villa Borghese, è uno dei giardini zoologici più antichi d’Europa: fondato nel 1911, oggi è un moderno parco faunistico che ospita oltre 200 specie di animali provenienti da tutto il mondo, tra cui leoni, elefanti, giraffe, tigri, scimmie e rettili. Vera e propria oasi verde nel cuore della capitale, è perfetto per un’esperienza educativa e divertente: il Bioparco infatti non è solo un luogo di svago, ma un importante centro di conservazione e educazione ambientale. Attraverso percorsi interattivi e laboratori, i bambini possono imparare il valore della biodiversità e scoprire come proteggere le specie a rischio di estinzione. Non mancano aree picnic e aree gioco, così da poter trascorrere una giornata in famiglia senza pensieri.

Sempre a Villa Borghese ci sono diverse altre attività per i piccoli: il Teatro San Carlino, un piccolo teatro molto speciale che offre principalmente spettacoli di burattini, a pochi metri dalla super panoramica Terrazza del Pincio; il Cinema dei Piccoli, un piccolissimo cinema (il più piccolo del mondo!) con una sessantina di posti a sedere, pensato per i bambini sia per la programmazione che per il volume moderato; la Casina di Raffaello, una ludoteca dove vengono organizzati laboratori didattici per bambini e dove c’è anche una piccola biblioteca. Ma non solo: i bambini ameranno il giro in barca al laghetto e anche fare un giro in bici o risciò, oppure ancora sul trenino di Villa Borghese. Le cose da fare per piccoli e piccolissimi, come vedete, non mancano.

Explora – Il Museo dei Bambini, una tappa imperdibile

Una tappa imperdibile per i bambini che visitano Roma è sicuramente Explora – Il Museo dei Bambini di Roma, situato nel quartiere Flaminio a pochi passi da Piazza del Popolo. Explora è uno spazio interattivo pensato per stimolare la curiosità e la creatività dei più piccoli attraverso il gioco e la sperimentazione.

Explora è suddiviso in diverse aree che riproducono ambienti reali in scala ridotta, come un supermercato, una banca o una stazione dei pompieri, dove i bambini possono immedesimarsi in ruoli adulti e scoprire come funziona il mondo. Amatissimo dai bambini il Treno Freccia Rossa, che possono guidare in una vera e propria cabina di pilotaggio, ma anche la grande piscina dove sperimentare le leggi della fisica. Il museo propone anche laboratori creativi, esperimenti scientifici e attività didattiche per tutte le età.

Il quartiere Flaminio, dove si trova Explora, è uno dei più vivaci di Roma e offre numerose attrazioni anche per gli adulti. A pochi minuti di distanza si può visitare il MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, un’icona dell’architettura contemporanea progettata da Zaha Hadid. Per chi ama lo sport e la musica, c’è l’Auditorium Parco della Musica, con eventi, concerti e mostre durante tutto l’anno.

Technotown, a Villa Torlonia l’hub della scienza creativa

Per i più grandicelli, dai 12 anni in su, dentro Villa Torlonia c’è Technotown, l’Hub della Scienza creativa: è un luogo dove scienza, tecnica e tecnologia diventano strumenti per esprimere la creatività, ma anche luogo di incontro, di confronto e di scambio di idee e soluzioni innovative, inclusivo, ecocompatibile e di cooperazione. Con il biglietto d’ingresso è possibile visitare le mostre che al momento sono disponibili all’interno e anche, previa prenotazione, partecipare alle attività laboratoriali, che spaziano dal riciclo alla stampa 3D.

All’interno di Villa Torlonia non mancano poi attività per tutta la famiglia, dalla classica passeggiata tra sculture, fontane e architetture storiche, come la misteriosa Casina delle Civette, una costruzione fiabesca che sembra uscita da una favola, con vetrate colorate e un’atmosfera magica, alle visite guidate che spesso vengono organizzate sotto forma di caccia al tesoro e che permettono di scoprire tutte le meraviglie di questa piccola e affascinante Villa romana.

Il cannone del Gianicolo e i suoi burattini

Chi visita Roma per la prima volta non può fare a meno di sperimentare il fascino del colpo di cannone del Gianicolo, che tutti i giorni si fa sentire forte e chiaro a mezzogiorno. La tradizione risale al 1847, introdotta da Papa Pio IX: l‘obiettivo era quello di sincronizzare le campane delle chiese di Roma, che fino ad allora suonavano l’ora con lievi discrepanze tra loro. Oggi il cannone continua a sparare ed è possibile assistere dal vero alla preparazione e al colpo vero e proprio: un momento che piace moltissimo a grandi e piccoli. Proprio accanto al cannone si trova uno dei teatri di burattini più antichi di Roma: il Teatro dei Burattini del Gianicolo. Questo storico teatro all’aperto porta in scena, da generazioni, gli spettacoli della tradizione italiana, con Pulcinella come protagonista indiscusso. Fondato negli anni ’50, il teatro propone spettacoli con burattini in legno dipinti a mano, riprendendo le classiche avventure di Pulcinella e altri personaggi della Commedia dell’Arte. Non si paga biglietto, ma viene chiesta un’offerta libera per sostenere questa tradizione unica nel suo genere, che viene portata avanti con passione e impegno.

Un museo dedicato ai videgiochi a due passi dalla Stazione Termini

Per gli appassionati di videogiochi un museo imperdibile è il GAMM Game Museum, precedentemente noto come VIGAMUS, il primo museo italiano dedicato interamente al videogioco che si trova in Piazza della Repubblica, a pochi passi dalla Stazione Termini. Il museo offre un’esperienza immersiva nel mondo dei videogiochi e le esposizioni coprono l’evoluzione del videogioco interattivo, con aree tematiche come GAMMDOME, PARC – Path of Arcadia e HIP – Historical Playground. Con circa 700 mq, il GAMM è il tipico posto dove i bambini entrano e non vorrebbero più uscire: oltre a mostrare la storia del videogioco attraverso gli anni, permette anche di giocare con i videogames più famosi e in occasione di eventi speciali mette in piedi veri e propri tornei.

Una “chicca” finale

Infine, una chicca: è molto amata dai bambini che visitano la città di Roma la gita sul bus scoperto attraverso la città: vedere i monumenti dall’alto è sempre un’esperienza elettrizzante e permette di vedere e scoprire tante cose senza stancarsi troppo camminando. Sul bus c’è sempre un audioguida multilingue, che racconta aneddoti e curiosità sui principali siti visitati, dal Vaticano a Piazza Venezia passando per Colosseo e Foro Romano. La primavera è il momento ideale per questo tipo di gita, ma ben coperti si può affrontare anche in inverno oppure in estate, ma di sera. Spesso, durante festività come la Befana o il Carnevale, vengono organizzare gite particolari con merenda a bordo e tanto divertimento extra.

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Quando andare a Nizza: clima e temperatura, tutto quello che c’è da sapere

“La Bella”, ovvero Nizza in Francia, è tra le località migliori da visitare per i suoi gioielli architettonici, per le sue spiagge animate, un centro vivace e la magnifica e soprattutto pittoresca città vecchia, con stradine in cui perdersi senza meta alcuna. Ma qual è il periodo migliore per visitare Nizza? Un approfondimento sul clima e sulle temperature medie in base alle stagioni, per lasciarsi conquistare da una città Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, conosciuta come “stazione invernale della Riviera”.

Clima e temperatura di Nizza secondo le stagioni

Nizza a Natale: colorata e con tante attività da fare

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Nizza a Natale: colorata e con tante attività da fare

Nizza in Francia si trova proprio nella Baia degli Angeli in Costa Azzurra, di cui ne è considerata un po’ come la Capitale: fondata dai greci, è sempre stata tra le località più trendy dove trascorrere le vacanze, strutturando un itinerario pieno di cose da fare. La buona notizia è che il clima di Nizza è favorevole durante quasi tutto l’anno, poiché stiamo parlando di un clima di tipo mediterraneo, quindi le estati sono molto soleggiate, mentre gli inverni miti e piovosi. Anche durante le stagioni come l’autunno e la primavera troviamo temperature molto gradevoli, anche se alcune giornate si rivelano decisamente più fredde (ma basta un giaccone per proteggersi).

I mesi più piovosi dell’anno a Nizza sono ottobre e novembre, mentre quelli più secchi sono luglio e agosto. Nizza in inverno è perfetta da visitare, considerando che a Natale la località dà il meglio di sé: il clima è tendenzialmente mite ma con periodi piovosi, mentre la neve è rarissima. Le temperature sono talvolta influenzate dalle correnti fredde della Russia, pertanto non mancano alcune ondate di freddo sporadiche.

In estate, il clima rimane caldo e soleggiato con piogge piuttosto rare: tuttavia, le temperature non raggiungono i 40°C e quindi il caldo non risulta mai soffocante. Tra luglio e agosto, come è normale che sia, aumenta la temperatura dell’acqua del mare ma non diventa mai eccessiva. Anche le temperature medie ci mostrano il ritratto di una cittadina da visitare durante tutto l’anno: a gennaio le temperature vanno da 5°C a 13°C di massima e si mantengono simili anche a febbraio, mentre a marzo iniziano ad aumentare fino a toccare i 17°C di massima ad aprile. Tendenzialmente le temperature non superano i 34°C in piena estate, né scendono al di sotto dello zero durante l’inverno: solo nelle notti più fredde.

Il periodo migliore per visitare Nizza

L'estate a Nizza

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L’estate a Nizza

Cerchiamo di capire qual è il periodo più conveniente per visitare Nizza: se vogliamo prenotare nell’ottica di puntare sulla bassa stagione, escludendo le festività natalizie, autunno e inverno sono periodi in cui spendiamo di meno. Il clima ovviamente è soggetto alle correnti fredde ma possono comunque esserci delle bellissime giornate di sole che ci permettono di esplorare la località al meglio. Per quanto riguarda invece il clima, se desideriamo vedere Nizza al suo meglio, allora il periodo da aprile a settembre è a dir poco indicato: i prezzi aumentano ma al contempo possiamo sperimentare tutta la bellezza di un luogo in cui storia, arte, cultura, servizi e movida ci permettono di vivere una vacanza indimenticabile.