Categorie
Consigli linee aeree Viaggi

Turbolenze in aereo, un pilota spiega perché non avere paura

Le turbolenze in aereo possono fare paura, del resto non sono poche le persone che hanno timore di volare e affrontano con il terrore ogni aspetto della traversata. Quando si è nel cielo, quei momenti durante i quali l’aereo oscilla possono essere poco comprensibili per i passeggeri, inaspettati e repentini e le reazioni possono essere le più disparate: c’è chi si diverte, chi soffre e chi vive questa situazione con profondo terrore.

Ma, in realtà, non si dovrebbe aver paura delle turbolenze in aereo. Si tratta, infatti, di ordinaria amministrazione, come aveva spiegato in un’intervista un pilota di aerei.

Perché non avere paura delle turbolenze in aereo, la parola al pilota

Possono essere causate da diverse ragioni e gli aerei sono predisposti per affrontarle senza incorrere in alcun problema. Stiamo parlando delle turbolenze in volo, in merito alle quali Richard Tobiano, pilota capo della Qantas, aveva dato qualche utile spiegazione in un articolo sul sito ufficiale della compagnia aerea.

“Per i piloti – aveva spiegato – è una parte quotidiana del nostro lavoro e non c’è nulla da temere. Gli aerei sono progettati per affrontare livelli di turbolenza ben oltre qualsiasi cosa potresti realisticamente incontrare. Ma per i passeggeri, soprattutto se si tratta di una scossa improvvisa, la turbolenza può essere erroneamente percepita come un ‘tuffo’ o un ‘calo massiccio’”.

Ma quali sono le ragioni che scatenano la turbolenza? “Cambiamenti improvvisi nella direzione e velocità del vento, in particolare quando gli aerei salgono alla loro altitudine di crociera dove l’aria è di solito più liscia – si legge -. Turbolenza associata a nubi grandi e dense”. Oppure dovuta alla scia di aria “disturbata” di qualche aereo nelle vicinanze.

Inoltre, veniva spiegato che le compagnie aeree impegnano molto a evitare le turbolenze. In genere ci si organizza con: “Rapporti meteo dettagliati, radar meteo all’avanguardia, parlare con altri piloti che volano lungo lo stesso corridoio e spaziatura tra gli aerei, tutto aiuta ad appianare le cose. La turbolenza può essere inaspettata e scomoda, ma se hai la cintura di sicurezza allacciata ogni volta che sei seduto, non è qualcosa da temere”.

Cosa fare in caso di turbolenza in aereo: i consigli

Secondo un articolo pubblicato su D’Marge i posti dove si percepiscono meno le turbolenze sono quelli centrali, in corrispondenza delle ali. Se invece questi momenti non fanno alcuna paura, allora il posto giusto è quello più vicino alla coda.

Ma se si temono le turbolenze in aereo e si ha paura di volare ci sono alcune cose che si possono fare per poter gestire l’ansia. Tra i primi consigli, ovviamente, il comprendere che non c’è nulla da temere e che la paura che si prova è irrazionale.

Poi bisogna evitare di bere bibite energetiche o caffè, contengono ingredienti eccitanti che potrebbero aumentare lo stato di ansia. Vale la stessa cosa per gli alcolici. Potrebbe essere utile osservare cosa fa il personale di bordo: se sono tranquilli e sereni significa che non c’è proprio nulla di cui avere paura. Potrebbe essere utile anche parlarne con loro, probabilmente potrebbero riuscire a rassicurarvi.

In genere i piloti avvisano quando si stanno per incontrare delle turbolenze, per far allacciare le cinture di sicurezza, ma è ancora meglio tenerle allacciate tutto il tempo, in caso di evento inaspettato. E, infine, distrarsi, magari utilizzando apposite tecniche di rilassamento, oppure leggendo un libro o ascoltando della musica.

Queste sono alcune piccole soluzioni utili per affrontare con più consapevolezza un viaggio in aereo e, magari, provare ad avere meno paura delle turblenze.

Categorie
Asia Consigli Giappone offerte Viaggi viaggiare

10 consigli per un viaggio low cost in Giappone

State organizzando il vostro prossimo viaggio nel Paese del Sol Levante, ma avete paura dei costi eccessivi che potrebbe comportare? In realtà, a differenza di quanto si possa pensare, il Giappone non è più un paese troppo caro. Anzi, con un po’ di organizzazione e seguendo i giusti consigli, si può vivere un’esperienza indimenticabile senza spendere troppo ed evitando di rinunciare totalmente alle comodità.

Dai mezzi di trasporto agli alloggi, dai ristoranti allo shopping e ai siti culturali da visitare, ecco 10 trucchi per organizzare una vacanza in Giappone low cost.

Periodo più economico per viaggiare in Giappone

Per trovare offerte e prezzi più bassi per vitto e alloggio in Giappone, il consiglio è quello di evitare l’alta stagione, quindi la piena estate (luglio e agosto), il periodo delle festività natalizie, quello della fioritura dei ciliegi (più o meno a inizio aprile) o quello del foliage di metà novembre. In linea di massima, i prezzi migliori si riescono a spuntare tra la fine dell’autunno e marzo (escluse le festività), riuscendo a godersi tutte le bellezze autentiche del Giappone ad un costo accessibile e senza troppe orde di turisti.

Volo economico per il Giappone

Una delle voci di costo più consistente in un viaggio lontano riguarda sicuramente il volo. Nel caso in cui si scelga di viaggiare in bassa stagione, solitamente il consiglio è quello di prenotare il volo circa 3/4 mesi prima della data di partenza, per riuscire a trovare i prezzi migliori (se si è fortunati anche poco più di 400 euro a/r). Diversamente, per cercare di trovare prezzi abbordabili nelle alte stagioni, sarebbe meglio anticipare ulteriormente la prenotazione del volo.

Inoltre, è consigliato anche valutare di prendere voli che fanno scalo in altri aeroporti prima di giungere in Giappone, poiché i voli diretti dall’Italia sono generalmente più costosi. Comparate bene, inoltre, le varie tratte proposte dalle diverse compagnie: alcuni scali sono più economici di altri.

Trasporto low cost dall’aeroporto al centro

Una volta atterrati in Giappone, per potervi recare in hotel è necessario prendere uno dei possibili mezzi di trasporto messi a disposizione. L’opzione più cara è il taxi (in Giappone sono tra i più cari del mondo), soprattutto se l’aeroporto è molto lontano dalla meta. Tokyo, la capitale, è servita da due aeroporti: quello cittadino di Haneda e quello internazionale di Narita che dista dal centro città ben 100 chilometri. In questo caso il costo potrebbe anche superare i 150 euro prendendo un taxi.

Meglio optare per i treni che collegano con il centro delle città. In particolare, tra i più economici troviamo il Keisei Limited Express (con un prezzo di circa 6 euro) e il JR Sobu Line (circa 8/9 euro).

Un’altra opzione economica per raggiungere la città dall’aeroporto è rappresentata dai limousine bus che propongono solitamente prezzi abbordabili (si parte da circa 19/20 euro).

Dormire spendendo poco

Un’altra voce che incide molto sul costo del viaggio è il pernottamento. Scegliere la giusta sistemazione che sia comoda, ma anche economica, non è semplice se non si conoscono tutte le opzioni che il Giappone offre.

Come in ogni Paese, più ci si trova nel centro delle città importanti (come Tokyo e Kyoto), più alti saranno i prezzi praticati, soprattutto dagli hotel che appartengono a grandi catene e dai boutique hotel. Per questo, per risparmiare, è consigliato optare per altre tipologie di sistemazione. Tra queste troviamo: ostelli, appartamenti, affittacamere, Ryonkan e capsule hotel.

Ostelli e affittacamere

Per contenere i costi di alloggio, esistono diverse opzioni: gli ostelli, gli affittacamere (minshuku), gli appartamenti. Con un buon rapporto qualità-prezzo, gli ostelli sono numerosi in Giappone e possono essere un’ottima scelta per risparmiare: i prezzi partono in genere dai 15 euro in bassa stagione, per salire fino ai 40 nelle zone più esclusive e in alta stagione.

Scegliere i minshuku, invece, significa dormire in affittacamere economici a conduzione familiare che però spesso non hanno i bagni privati, mentre un appartamento (fuori dalle zone centrali) può essere un’altra opzione economica, visto che permette anche di cucinare in casa senza dover sempre uscire a pranzo o a cena.

Ryonkan e capsule hotel: dalla tradizione alla modernità

Per entrare a pieno nelle tradizioni giapponesi, ma a costi contenuti, si può optare anche per i Ryonkan-hotel: l’alloggio tradizionale nel quale al posto del letto si trova il futon sdraiato sul tatami, il tipico pavimento giapponese.

Il Giappone offre anche una sistemazione molto particolare: i capsule hotel. Dedicati solo a chi non soffre di claustrofobia, si tratta di alberghi con stanze formate da piccole capsule nelle quali dormire. Ce ne sono di tanti tipi e dimensioni e rappresentano una soluzione economica (partono da circa 20 euro a notte) per dormire nelle grandi città giapponesi.

Internet cafè e shop “tutto a 1 euro”

Tra i luoghi particolari ed economici che si trovano facilmente nelle grandi città giapponesi ci sono gli internet cafè: luoghi nei quali si può navigare in internet, lavorare al pc, consultare una vasta collezione di manga e anche dormire (spendendo pochissimo).

Può sembrare strano, come luogo in cui dormire, ma è una scelta molto amata dai giovani di tutto il mondo. Non si tratta esattamente di una soluzione comoda, per la verità: se si opta per l’economicissima Open Seat, si ha a disposizione una sedia dinnanzi al pc, che costringerà a dormire seduti e senza alcuna privacy. Se invece si vuole spendere un pochino di più, si può optare per la postazione Flat Seat o per la Reclining, e dunque per una poltrona reclinabile all’interno di una stanzetta privata.

Bisogna però sapere prima quanto si intende stare: si può scegliere, in genere, l’opzione da 3,5 o da 8 ore. Se si comunica una permanenza inferiore a quella effettiva, infatti, il costo si innalza di molto (circa 100 Yen ogni 15 minuti in più).

Altri luoghi molto particolari ed economici dove trovare qualsiasi cosa possa servirvi durante il viaggio, sono “100 yen shop”: negozietti equivalenti ai nostri “tutto a 1 euro” che vendono qualsiasi prodotto, dall’abbigliamento agli utensili, fino al cibo.

Fare la spesa al supermercato

Come nella vita di tutti i giorni, anche in viaggio dobbiamo pensare a soddisfare anche un altro dei bisogni primari oltre a dormire, ovvero mangiare. Probabilmente il metodo più economico è quello di fare la spesa in qualche market per cucinare i piatti a casa (nel caso in cui abbiate scelto di affittare un appartamento).

I prezzi dei beni sono simili a quelli italiani, ma attenzione alla frutta che in Giappone costa molto. Se vi recate nei supermercati in prossimità dell’orario di chiusura, spesso vengono venduti i prodotti scontati del 20% fino ad arrivare anche al 50%.

Dove mangiare low cost

Se invece si soggiorna in hotel, per risparmiare si può optare per i locali frequentati dalla gente del posto. La scelta è abbastanza varia e si passa dai chioschi e ristorantini del posto che propongono piatti semplici ma gustosi ed economici (come ramen, ubon o soba), ai Konbini, piccoli supermercati nei quali vengono venduti ai clienti pasti confezionati precotti da riscaldare o pasta istantanea. Costano molto poco e i piatti non sono di grande qualità, ma sono spesso aperti 24 ore su 24 e rappresentano quindi un’ottima soluzione se si è fatto troppo tardi e si vuol spendere poco.

Si può optare anche per i Bento, i pranzi da asporto venduti nei supermercati e negozi, che partono dagli 8/10 euro in base alla quantità e alla qualità del cibo offerto. Nelle stazioni se ne trovano di moltissimi tipi diversi e a prezzi vantaggiosi.

Altri posti in cui mangiare con un buon rapporto qualità-prezzo sono gli Isakaya, i pub in stile giapponese.

Ristoranti economici a Tokyo, dove mangiare piatti tipici

Fonte: iStock

Ristoranti tipici a Tokyo

Mangiare cibo tipico costa meno

Se siete aperti ad esplorare i piatti tipici giapponesi, potrebbe rivelarsi oltre che un’esperienza arricchente, anche più economico.

Per risparmiare sul cibo, infatti, il consiglio è quello di puntare sui piatti della tradizione: un piatto di ramen (tagliolini in brodo) costa in media 6 euro, e così pure i soba (spaghetti di grano saraceno) e gli udon (una sorta di zuppa di noodle); se ne spendono 7 per una tonkatsu (cotoletta fritta di maiale), e così pure per una porzione di yakinuku (carne alla griglia) o di donburi (riso bianco con sopra diversi ingredienti).

Spostarsi in città e fuori spendendo poco

Se viaggiate a Tokyo, spostarsi è facile ed economico grazie alla metropolitana che serve tutta la città e che costa poco. È possibile fare abbonamenti per più giorni a meno di 10 euro.

A Kyoto, invece, la metro è molto meno capillare e si può scegliere tra l’alternativa del bus (circa 6 euro al giorno) o della bicicletta a noleggio (circa 9 euro al giorno).

Se avete intenzione di esplorare anche le altre principali città che punteggiano il Giappone, dovrete pensare a come spostarvi e al costo che ne deriva. Per i treni interurbani è possibile acquistare il Japan Rail Pass: un abbonamento con il quale si può viaggiare senza alcun limite sui treni veloci e, in particolare, lo shinkansen (il treno proiettile). Attenzione però, a valutare attentamente la convenienza di un abbonamento o dell’acquisto delle singole tratte in base al tipo di viaggio e al numero di spostamenti che avete intenzione di compiere.

Il Giappone è famoso per i suoi treni ad altissima velocità. Che sono un’esperienza, sì, ma che sono anche molto costosi. L’alternativa? Lo yakō basu, il bus notturno. Se con lo shinkansen da Tokyo a Osaka si spendono oltre 100 euro, in pullman ne bastano all’incirca 40. Un modo per risparmiare, sebbene il bus notturno impieghi più ore di viaggio rispetto al treno veloce.

Il treno velocissimo Shinkansen, in Giappone

Fonte: iStock

Lo Shinkansen, il treno veloce del Giappone

Visite culturali

Si può andare in Giappone senza visitare alcuni dei suoi numerosi e splendidi siti culturali e storici? I santuari, solitamente, sono gratuiti, come anche i parchi pubblici e i mercati storici. I musei, i templi e gli altri siti culturali sono spesso a pagamento, ma i biglietti d’ingresso hanno prezzi contenuti (attorno ai 5 euro in media).

Categorie
aeroporti Consigli Viaggi

Volo con scalo: i consigli per non perdere la coincidenza

Quando si percorrono lunghe tratte è normale che capiti di dover fare scali in aeroporto e di dover prendere altri voli, vere e proprie coincidenze tra uno a l’altro. Ma come assicurarsi di organizzare tutto al meglio, per evitare di perdere il volo successivo? Ci sono alcune cose da sapere prima di organizzare la propria vacanza, per facilitarci la vita ed evitare brutte sorprese.

Come, ad esempio, i tempi tecnici tra un volo e l’altro, per essere sicuri che tutto si incastri bene, oppure per la gestione dei bagagli. La guida per chi deve prendere i voli con scalo, con tutti i suggerimenti più utili per non perdere l’aereo.

Come programmare le coincidenze in aeroporo, i voli e gli scali

Per organizzare al meglio un viaggio, bisogna sempre ricordare che l’aspetto più importante riguarda l’organizzazione. Essere precisi aiuterà ad incorrere in meno problematiche e sarà – così – più facile porre rimedio agli imprevisti che normalmente capitano.

Innanzitutto, le tempistiche: se è la compagnia aerea a proporci lo scalo, o se è l’agenzia di viaggio, allora non dobbiamo preoccuparci: in genere si occupano già loro di calcolare le tempistiche di attesa migliori che ci permettono di viaggiare con calma e serenità.

Il tempo che deve intercorrere tra un volo e l’altro è di almeno due ore per i voli nazionali, tre-quattro ore per quelli che coprono paesi diversi. Bisogna stare molto attenti se si organizza in autonomia un viaggio con più voli, tenendo conto anche di quando chiudono i gate.

Per facilitare gli spostamenti all’interno dell’aeroporto potrebbe essere utile scaricare una mappa che ci permetta di capire la distanza tra i vari gate per fare una stima del tempo di percorrenza: non vale la pena correre, affannarsi e rischiare se si può attendere un’ora in più e procedere con maggiore calma.

Bagagli, come organizzarsi se si fanno scali con coincidenze

La domanda che può sorgere spontanea è: devo imbarcare i bagagli a ogni scalo? La risposta è dipende: bisogna capire cosa ci permette di fare la compagnai aerea ed è molto meglio – se possibile – fare in modo che il ritiro delle valigie avvenga solamente quando abbiamo raggiunto la destinazione finale. Inoltre, ci sono situazioni in cui si deve per forza ritirare il bagaglio e imbarcarlo nuovamente, come può capitare – ad esempio – negli Stati Uniti, oppure se si cambia aeroporto.

Per questo è bene avere zaini o borse a mano con anche un piccolo cambio, in caso si senta la necessità di darsi una rinfrescata, oppure se si ha in programma un’attesa molto lunghe.

Suggerimenti utili per non perdere le coincidenze in aeroporto

Oltre a calcolare bene i tempi tecnici, abbondando, è anche bene organizzarsi in modo da avere tutto sottomano: documenti personali, carte di imbarco o ogni altra documentazione utile per – in caso di necessità – poterli usare velocemente. Infatti spesso, quando si hanno tante borse e si è di fretta, si può rischiare di perdere tempo anche semplicemente cercando i documenti.

È bene portare con sé qualche snack per evitare, se i tempi sono calcolati al secondo, di dover perdere tempo per fermarsi al bar.

E, poi, se lo spostamento è lungo, occuparsi come prima cosa di quello: a volte per transitare da un terminal all’altro ci vuole diverso tempo.

Si può uscire dall’aeroporto? E cosa è uno stopover

Quando si cambia aereo, se il tempo lo consente, è possibile uscire dall’aeroporto. Ovviamente bisogna calcolare quanto ci vuole a raggiungere la città e se è fattibile: se si hanno otto ore – ad esempio – ma per arrivare al luogo che ci interessa visitare ci vuole molto tempo allora, forse, non ne vale la pena.

In questi casi si potrebbe pensare a uno stopover, ovvero una sosta che può avere una durata anche di oltre 24 ore e che permette di scoprire posti nuovi, anche gli aeroporti stessi. Se si vuole programmare un mini vacanza di questo tipo dobbiamo ricordarci di calcolare sempre i trasferimenti, tenendo conto del traffico, e di trovare qualche attività da fare o da scoprire.

Cosa fare se si perde la coincidenza

Nonostante abbiamo pensato proprio a tutto può capitare di perdere la coincidenza. È bene sapere che, se non dipende da noi, ci possono essere dei casi in cui si ha diritto a un risarcimento.

Comunque, se ci dovesse capitare, in ogni situazione la prima cosa da fare è quella di parlare con il personale della compagnia aerea per provare a trovare una soluzione.

Categorie
animali Consigli vacanze Viaggi viaggiare

Ecco come organizzare una vacanza con il cane o il gatto

Se si pianifica una vacanza con i propri amati animali, è importante prepararsi adeguatamente per garantire un viaggio sicuro e piacevole per entrambi. AniCura, una famiglia di ospedali e cliniche veterinarie specializzate nella cura di gatti e cani da compagnia, offre preziosi consigli per affrontare al meglio un viaggio con il proprio animale domestico.

Pianificazione e preparazione del viaggio col tuo amico a 4 zampe

Fare una visita dal veterinario prima del viaggio: prima di partire, è fondamentale prenotare una visita dal veterinario di fiducia. Questo appuntamento permette di effettuare un controllo approfondito sulla salute del proprio animale, verificare se sono necessarie profilassi specifiche o aggiornamenti vaccinali, e ottenere eventuali documenti necessari per viaggiare.

Documenti in regola: assicurarsi di avere sempre con sé il libretto sanitario del proprio animale domestico, contenente tutte le informazioni sulle vaccinazioni effettuate. Se si sta pianificando un viaggio all’estero, verificare i requisiti specifici del paese di destinazione e procurarsi tutti i documenti necessari con anticipo.

Kit di pronto soccorso: Preparare un piccolo kit di pronto soccorso contenente articoli essenziali come forbicina, garze sterili, disinfettante e bende elastiche. Questo kit può essere prezioso in caso di piccole ferite o incidenti durante il viaggio.

Gattino in vacanza nel proprio trasportino

Fonte: AniCura

Un gatto nel trasportino per gli spostamenti in vacanza

Trovare una clinica veterinaria di riferimento: prima di partire, identificare una clinica veterinaria di riferimento lungo il tragitto. Strutture come le cliniche AniCura offrono servizi di pronto soccorso dedicati, disponibili 24 ore su 24, per affrontare qualsiasi emergenza veterinaria durante il viaggio.

Preparazione del trasportino e pianificazione dei pit stop: per i viaggi più lunghi, assicurarsi di portare con sé un trasportino adeguato al proprio amico a quattro zampe. Abituare gradualmente il proprio animale al trasportino alcuni giorni prima della partenza. Durante il viaggio, pianificare frequenti pit stop per consentirgli di sgranchirsi le zampe e fare i bisogni.

Considerare l’opzione di pensione per animali: Se il proprio peloso non gradisce i viaggi, considerare l’opzione di affidarlo a persone di fiducia o a strutture specializzate in pensioni per animali. Mai lasciare soli gli animali domestici e mai abbandonarli.

Organizzare una vacanza con il proprio cane o gatto richiede quindi una pianificazione meticolosa e un’attenzione costante alla sua salute e al suo benessere. Con i giusti accorgimenti e una corretta preparazione, è possibile vivere dei momenti spensierati e rilassanti con il proprio amico a quattro zampe. Le cliniche AniCura sono sempre a disposizione per garantire il benessere del proprio animale durante ogni fase del viaggio.

Categorie
Consigli hotel Viaggi

I requisiti e i servizi di un albergo a 5 stelle in Italia

Sappiamo che gli hotel a 5 stelle sono quelli che offrono ai loro ospiti maggiori servizi e lusso, ma quali sono gli standard che devono raggiungere per ottenerli?

Innanzitutto, è bene sapere che si tratta di una tipologia di classificazione che viene data su base oggettiva e che deve corrispondere a determinati parametri. Questo può consentire ai viaggiatori di sapere in anticipo che hotel stanno scegliendo e quali sono i servizi che si possono aspettare durante il loro soggiorno.

La normativa di riferimento è datata 2008 e si tratta di un Dpcm, poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’11 febbraio 2009: sulla base di questa documentazione vengono stabiliti i dettagli grandi e piccoli che deve rispettare un hotel per arrivare alle cinque stelle, oltre che – naturalmente – anche tutti i servizi per le classificazioni precedenti. Il range delle strutture in Italia va da una a cinque stelle. In questo ultimo caso anche lusso o superior.

Quindi, quando si sceglie in che tipologia di struttura soggiornare per una vacanza o un viaggio, bisogna valutare che tipo di servizio desideriamo, oltre al prezzo e alla posizione. Quelli che servono per avere la classificazione 5 stelle.

Alberghi a 5 stelle: quali sono i servizi

Gli alberghi a 5 stelle sono quelli che garantiscono ai vacanzieri tantissimi servizi diversi, ma quali sono quelli più importanti che permettono di ottenere la classificazione?

Tra quelli più importanti che deve garantire una struttura ricettiva dotata di 5 stelle vi è la reception aperta 24 ore su 24, ma non solo anche il bar (o i bar) dovranno avere la medesima disponibilità per le camere. Inoltre, gli addetti che si interfacciano con gli ospiti devono conoscere almeno tre lingue straniere.

Ogni spazio deve essere dotato di riscaldamento e climatizzatore e il personale deve indossare appositi uniformi. Tra gli altri servizi di cui possono disporre gli ospiti vi sono: apposite sale dove poter fare riunioni e conferenze, parcheggio (anche quello aperto 24 ore su 24 che copra l’80 per cento delle camere), lavaggio e stiratura dei capi di abbigliamento in giornata. Vi sono inoltre il servizio di trasporto bagagli a cura di personale predisposto. Non devono mancare, naturalmente, servizio fax e fotocopiatrice e wi-fi per gli ospiti.

Le camere degli Hotel a 5 stelle: tutti i dettagli

Anche le camere degli hotel a 5 stelle devono rispondere a determinati requisiti. Innanzitutto, devono essere almeno sette e avere delle specifiche dimensioni minime. La stanza singola deve svilupparsi su almeno 9 metri quadrati, la doppia 16 e, per ogni posto letto aggiuntivo, devono esserci 6 metri quadrati in più. Il bagno deve essere 5 metri quadrati.

Nel bagno, che deve chiaramente essere completo di tutto, devono esserci teli, accappatoi e tutto ciò che può servire per l’igiene personale, oltre a un asciugacapelli. Nella stanza, invece, oltre all’arredamento base: spazio per i bagagli, poltrona, tv, rete satellitare, telefono, cassetta di sicurezza, frigo bar, dispositivi per la chiamata degli addetti della struttura e tutto ciò che serve per ridurre i rumori.

I servizi nelle stanze

Anche i servizi che vengono garantiti nelle stanze sono importanti per determinare le stelle di una struttura. A partire dalla pulizia, che deve essere effettuata una volta al giorno con anche un riassetto nel pomeriggio.

La biancheria (di camera e bagno) deve essere cambiata ogni giorno, a meno che il cliente non chieda di procedere diversamente per tutelare l’ambiente.

Colazione e ristorante negli hotel 5 stelle

Da non sottovalutare anche la parte colazione e ristorante. Infatti entrambe devono essere servite in una sala apposita (per la colazione, in alternativa, nella stessa adibita a ristorante) ed entrambi i servizi devono poter essere forniti anche in camera. Negli orari predisposti.

Le strutture 5 stelle: cosa dobbiamo aspettarci

Gli spazi comuni delle strutture che hanno ottenuto le cinque stelle devono avere alcune caratteristiche. Tra queste: televisore ad uso comune, così come un telefono, un ingresso protetto da portico o pensilina, uno luogo adibito a guardaroba e deposito bagagli e sala ristorante. A questi si aggiungono altre aree: bar, spazio per lettura o divertimento e servizi igienici.

Lusso o superior: cosa cambia

Ci sono alcuni hotel 5 stelle che si possono fregiare anche della denominazione lusso o superior.

Ma che cosa vuol dire? nello specifico significa che sono in possesso di standard di classe interazionale. Qualche esempio? Vista panoramica, struttura particolarmente pregiata, qualità del servizio, ad esempio capace di essere personalizzato per ogni cliente, parchi, piscine e arredamento e complementi particolarmente pregiati. Ma si tratta solo di alcune delle numerose caratteristiche che devono possedere.

I dati italiani

Interessante vedere i numeri che caratterizzano la presenza degli alberghi a 5 stelle nel nostro paese. In Italia, dati del 2023, ci sono 668 hotel che presentano questa classificazione. Di questi la maggior parte si trova nelle seguenti regioni: Toscana, Lazio, Campania, Veneto e Lombardia. Il numero delle camere è di 44.768.

Categorie
Consigli linee aeree Viaggi

Ecco perché in aereo è importante allacciare le cinture

Quando si sale su un aereo, uno dei primi compiti che il personale di bordo richiede ai viaggiatori è quello di allacciare le cinture di sicurezza. Sebbene c’è chi crede che sia solo una noiosa precauzione poco utile, in realtà la cintura che ci lega al sedile è fondamentale per prevenire conseguenze anche gravi in caso di incidenti, turbolenze, maltempo o avarie.

Nonostante sia ormai riconosciuto che l’aereo sia il mezzo di trasporto più sicuro, durante un volo potrebbero verificarsi emergenze e movimenti bruschi che potrebbero minare la sicurezza e l’incolumità delle persone a bordo. Le cinture di sicurezza in aereo, infatti, possono fare la differenza tra un’esperienza sicura e piacevole e una pericolosa e indimenticabile. Lo sanno bene le persone a cui sono già capitati episodi poco piacevoli durante il volo, che hanno causato loro contusioni o fratture, oltre allo spavento, perché non erano legate al sedile o stavano camminando lungo il corridoio.

Ma perché è così importante allacciare le cinture sull’aereo? Le cinture si sicurezza aiutano a proteggere i passeggeri in caso di qualsiasi tipo di imprevisto lungo il viaggio in alta quota, ma vediamo nel dettaglio tutti i motivi per cui allacciarsi la cintura durante il volo.

Protezione durante le turbolenze o i “vuoti d’aria”

Quasi la totalità dei voli, durante il viaggio, incontra momenti in cui si verificano delle turbolenze. In molti casi sono leggere e quasi impercettibili, risultando completamente innocue, in altri casi possono diventare molto più intense e impreviste, causando movimenti bruschi dell’aereo.

Le turbolenze (leggere, moderate o severe) sono generate dal rimescolamento dell’aria creato dallo scontro tra due masse, una calda e una fredda. Questo genera movimenti irregolari dell’aereo, che vengono chiamati anche “vuoti d’aria” per la sensazione di cadere (anche se tecnicamente questo non avviene, poiché l’aria è sempre presente e sostiene il velivolo).

Allacciare la cintura di sicurezza garantisce la sicurezza dei passeggeri mentre si attraversano zone di turbolenza. Si riduce notevolmente il rischio di cadere o sbattere contro elementi che possono provocare lesioni o fratture e (nei casi di turbolenze più severe) di essere sbalzati sul soffitto dell’aereo.

Atterraggio e decollo in sicurezza

Durante le fasi di decollo e di atterraggio, le più critiche del volo, l’aereo è più suscettibile a improvvisi cambiamenti di velocità e di altitudine. Allacciare le cinture di sicurezza permette di tenere i viaggiatori ben saldi al sedile e in caso di movimenti improvvisi e bruschi, come accelerazioni o decelerazioni, oppure innalzamenti di quota significativi, riduce il rischio di incidenti e lesioni.

Prevenzione contro le emergenze in volo

Anche durante eventuali emergenze in volo, come una perdita di pressione in cabina, le cinture di sicurezza possono fare la differenza per evitare danni e lesioni. Nessuno può prevenire il verificarsi o meno di un’emergenza di questo tipo durante un viaggio aereo ed è per questo che generalmente viene consigliato di mantenere le cinture di sicurezza allacciate durante l’intero volo.

Sicurezza contro temporali e “downburst”

Anche gli eventi climatici intensi (come temporali, fulmini, grandine) possono provocare movimenti irregolari e bruschi del velivolo, sebbene i piloti tendano a evitarli per quanto possibile poiché possono rischiare di costituire un pericolo per l’incolumità dei viaggiatori, anche se la struttura del velivolo è progettata appositamente per resistere anche agli stress più intensi.

Tra gli eventi atmosferici più gravi, il cosiddetto “downburst”, ovvero lo scontro di correnti discendenti estremamente forti durante un temporale, è uno dei più pericolosi per un volo, soprattutto in fase di atterraggio. A differenza delle turbolenze, che sono normali e tendenzialmente innocue per l’aereo, i downburst spingono violentemente il mezzo verso terra, causando cambiamenti di quota considerevoli e pericolose vibrazioni per i passeggeri.

A tal proposito, è bene tenere a mente che, purtroppo, con i cambiamenti climatici in corso, i temporali e i fenomeni atmosferici potrebbero diventare sempre più frequenti. Per questo le cinture di sicurezza sono essenziali per tenere ben saldi al sedile i passeggeri in caso si verifichino tali eventi.

Rispetto delle norme di sicurezza

Le cinture di sicurezza in aereo sono obbligatorie per legge e costituiscono una parte essenziale delle norme di sicurezza dell’aviazione. Il rispetto ti tale obbligo viene garantito dal personale di bordo, che controlla che i passeggeri siano legati prima del decollo e prima dell’atterraggio. Chiede inoltre di utilizzare le cinture durante tutto il volo, soprattutto nelle fasi più delicate che tipicamente vengono annunciate con appositi segnali luminosi e acustici.

Categorie
Africa Consigli Marocco offerte vacanze Viaggi

Che cos’è un riad del Marocco, l’ideale per una vacanza low cost

Scoprire l’anima più vera di un luogo, significa abbracciarne la cultura, sperimentarla sulla propria pelle, comprenderne le usanze e le tradizioni.

Ecco perché, se si visita il Marocco, si deve provare a soggiornare in un riad, abitazione tipica di questo luogo, caratterizzata in particolare dal fatto da essere costruita intorno a un giardino interno. Si tratta di luoghi in cui la tradizione risuona a ogni passo, apparentemente chiusi su loro stessi e sull’esterno, ma aperti su cortili dove vi sono fontane e vegetazione lussureggiante.

Palazzi finemente decorati, che richiamano la cultura di questi luoghi, ma che ricordano anche le ville degli antichi romani e l’architettura arabo – andalusa. Un connubio perfetto, che regala a chi li visita l’anima più vera di questi luoghi. Cosa sono e perché vale la pena dormire in un riad in Marocco.

I riad in Marocco, cosa c’è da sapere su queste abitazioni tradizionali

Riad o, meglio, ryad, significa giardini perché sono proprio quelli il cuore pulsante di queste abitazioni tradizionali, esempio di architettura spontanea del Marocco.

L’edificio, infatti, si sviluppa intorno a giardini interni e le stanze, invece di affacciarsi verso l’esterno, hanno come vista proprio questi luoghi lussureggianti, scrigni di privacy e bellezza. In genere vi è anche una fontana, o comunque dell’acqua, e possono svilupparsi su più piani. Oggi si possono trovare anche su più moduli con un numero maggiore di giardini.

Il cortile di un riad in Marocco, intorno al quale si sviluppa l'abitazione

Fonte: iStock

Il cortile cuore dei riad in Marocco

Un’altra caratteristica dei riad marocchini sono le decorazioni: dove si posa l’occhio vi sono i tipici motivi geometrici ad abbellire ogni angolo e a impreziosire queste strutture la cui storia va ricercata nel passato più remoto.

La storia dei riad marocchini

A quanto pare, sono state proprio le celebri domus romane a dare l’ispirazione per la nascita dei riad, a cui si aggiunge anche l’architettura arabo – andalusa. Quindi è nel periodo della dinastia degli Almoravidi che queste particolari costruzioni hanno iniziato ad avere l’aspetto attuale.

Una commistione di stili e di culture ha dato vita ai riad come li possiamo vedere ancora oggi. Un tempo erano abitati dai ricchi e si trovavano soprattutto nelle Medine, ovvero nei centri storici delle città. Si sviluppavano su più piani e le finestre e i balconi rivolti verso l’interno, non solo garantivano la privacy dei loro abitanti, ma permettevano anche di creare uno spazio lontano dal calore e dal caos cittadino.

Questo li rendeva, e li rende ancora oggi, luoghi in cui godere di pace e silenzio, immersi nella bellezza della natura e della mano dell’uomo, che si riflette anche nei dettagli di piastrelle e mosaici finemente decorati.

Le decorazioni di un riad in Marocco

Fonte: iStock

Marocco, le decorazioni di un riad

A quanto pare, è intorno agli anni Novanta che è stato promosso un piano di salvaguardia e tutela di queste strutture e oggi – spesso – sono state trasformate in alberghi e sono una soluzione fantastica per soggiornare in Marocco e per sperimentare la cultura più vera di questa terra.

Dove soggiornare nei riad in Marocco: i prezzi

Sono veri e propri rifugi, colmi di bellezza, spazi in cui il caos della vita può essere lasciato alle spalle per godere del fascino di un luogo senza tempo.

Quando si visita il Marocco si può soggiornare in un riad: vale la pena farlo per tantissime ragioni, tra queste anche quella che possono essere una soluzione economica. Marrakech, Fez o Casablanca sono solo alcuni dei luoghi da raggiungere e che in genere fanno parte degli itinerari di viaggio di chi parte alla scoperta del Marocco.

I prezzi per dormire in un riad variano molto e possono oscillare dai 40 ai 100 euro per notte (calcolati su due persone).

Categorie
Consigli linee aeree Viaggi

Volo insonne, ecco i trucchi infallibili per dormire in aereo

Riuscire a chiudere gli occhi e cadere tra le braccia di Morfeo durante un volo aereo rappresenta una sfida perenne per i viaggiatori. I voli più lunghi, inoltre, possono diventare stressanti se, oltre a non scegliere il posto adatto alle proprie esigenze, non si riesce nemmeno a riposare dormendo qualche ora. Tuttavia, esistono alcune strategie ben precise per riuscire a godersi qualche ora di sonno ad alta quota. Vediamo i trucchi infallibili per dormire in aereo e dire finalmente addio ai lunghi voli insonni.

Addio voli insonni: cosa fare per riuscire a dormire?

Siete i soliti che non riescono proprio a dormire durante un volo? Provate a mettere in pratica questi semplici consigli per non essere più vittime di voli insonni e, finalmente, dormire (bene) combattendo anche il jet lag. Alcuni di questi li ha messi nero su bianco anche il dottor David Hamer, professore di Medicina e Salute Globale all’Università di Boston e responsabile della clinica mobile del Boston Medical Center. Vediamoli tutti.

Modifica l’ora i cui vai a dormire prima della partenza

Il primo importante consiglio è quello di regolare il tempo di riposo nei giorni precedenti alla partenza, in modo da adattare i tuoi bioritmi prima ancora di giungere a destinazione, rendendo meno traumatico l’arrivo in un luogo in cui magari il giorno e la notte sono invertiti rispetto alla località di partenza. “È abbastanza noto che reimpostare l’orologio biologico un’ora al giorno per ogni ora di differenza oraria è efficace”, ha detto il dottor Hamer.

Per i viaggi verso destinazioni orientali, dove l’orologio è più avanti, il consiglio è quello di anticipare l’ora di andare a dormire un’ora prima ogni notte per alcune notti prima del viaggio, fino a raggiungere la differenza di ore con il luogo in cui ti recherai.

Nel concreto, poniamo il caso in cui tu sia abituato ad andare a dormire intorno a mezzanotte e immaginiamo che voglia viaggiare in Indonesia. Prendendo il fuso orario di Bangkok (+6 ore rispetto all’Italia), allora per i sei giorni precedenti al volo potresti andare a dormire un’ora prima in più rispetto al solito: alle 23.00 il primo giorno, alle 22.00 il secondo e così via, fino ad arrivare alla notte prima della partenza andando a dormire alle 18.00 (che a Bangkok è mezzanotte). Certo, riuscire a farlo non è semplice, ma questo ti aiuterebbe ad adattarti subito al fuso orario della località in cui programmi di andare, perché avrai accorciato o addirittura azzerato la differenza di ore del sonno-sveglia.

In caso dovessi viaggiare verso destinazioni occidentali, invece, il calcolo è inverso: vai a dormire un’ora più tardi ogni notte nei giorni precedenti. Solitamente è più facile adattarsi in questo caso.

Seguendo questo consiglio, calcola a che ora addormentarti in volo, in modo tale da arrivare a destinazione riposato e già regolato con i ritmi sonno-sveglia della destinazione.

Mangia e bevi moderatamente mentre sei a bordo

Un altro consiglio è quello di mangiare a bere poco mentre si è a bordo. Il dottor Hamer suggerisce inoltre di nutrirsi solo quando si avverte lo stimolo della fame.

Sembrerebbe anche che alcuni cibi possano favorire maggiormente il sonno, come quelli ricchi di carboidrati, mentre altri lo ostacolerebbero. Anche le bevande hanno diversi effetti sul nostro organismo e sul sonno. Il suggerimento è quello di evitare troppa la caffeina (a meno che si stia per atterrare) e l’alcol, ma vale l’eccezione del vino. “Il vino aiuta, purché in piccole quantità. Non più di uno, massimo due bicchieri per volo, poiché potrebbe interferire con la qualità del sonno”, ha aggiunto.

Attenzione ai medicinali

Molte persone scelgono di aiutarsi con prodotti farmaceutici che stimolano il sonno, come i sonniferi. Il dottor Hamer, però, li sconsiglia: “Non li uso per due motivi. Possono peggiorare i sintomi del jet lag, come mal di testa, nausea e spossatezza. In più dormire in maniera non naturale per troppo tempo può provocare una diminuzione della mobilità, con il rischio addirittura di trombosi venosa”.

Sempre secondo Hamer, anche la melatonina, un integratore naturale da banco, dovrebbe essere utilizzata nelle dosi leggere consigliate e solo per i primi giorni del viaggio.

Fai attività fisica prima del volo

Fare attività fisica prima di prendere un volo è un ottimo modo per scaricare lo stress e le energie, arrivando sull’aereo molto più rilassati. Anche fare esercizi di rilassamento come lo yoga o lo stretching aiutano a viaggiare con uno stato psico-fisico molto più tranquillo, conciliando il sonno.

Aiutati con gli accessori e vestiti comodo

Ormai tutti lo sanno, per riuscire a cadere nel mondo dei sogni in aereo la comodità è essenziale. Ecco che alcuni accessori aiutano nell’intento: cuscini per il collo, maschere per gli occhi e tappi per le orecchie. È consigliato anche vestirsi comodi. Inoltre, indossa abiti comodi e scarpe da ginnastica: ti sentirai molto più a tuo agio durante il volo e più predisposto ad fare una sana dormita ad alta quota.

Scegli il posto giusto

Sembra scontato, ma spesso si sbaglia proprio a scegliere il posto a sedere sull’aereo. La scelta della seduta è fondamentale per riuscire a dormire (e comodi). Se possibile, sarebbe bene scegliere un posto vicino al finestrino, in modo da poter appoggiare la testa alla parete del velivolo e non essere disturbato dai passeggeri che camminano o che devono uscire dalla tua fila. Meglio restare lontani da servizi igienici e cucine, per evitare rumori e odori che possono infastidire. Scegliere i posti con spazio extra per le gambe, inoltre, può essere una buona soluzione per cercare di posizionarsi meglio in vista di un buon riposo rigenerante.

Aiutati con la musica

Sì, sappiamo che la tecnologia non concilia il sonno, soprattutto se ci mettiamo davanti a schermi di pc e smartphone che catturano la nostra attenzione. Ma coloro che riescono a trovare pace nell’ascolto della musica, possono rilassarsi e conciliare il sonno ascoltando una playlist con brani lenti e tranquilli, o con musica che riproduce suoni bianchi, o ancora con app di meditazione. Se avete cuffie che isolano dall’ambiente esterno riuscirete anche a non sentire più i fastidiosi rumori dei motori o delle persone attorno a voi.

Categorie
Consigli linee aeree Viaggi

Black list: come verificare che una compagnia aerea sia sicura

Viaggiare in aereo rientra tra i metodi di trasporto più sicuri al mondo, ma non tutte le compagnie offrono gli stessi standard di sicurezza. Per questo motivo, è molto importante conoscere a fondo la compagnia aerea con cui si volerà accertandosi che sia affidabile.

Ma come facciamo a verificare che una compagnia aerea sia sicura? In Europa, in aiuto ai viaggiatori è arrivata nel 2005 la “Black List”. Ecco cosa fare prima di prenotare un volo, con la guida completa per viaggiare in sicurezza.

Cos’è la Black List delle compagnie aeree vietate

Quando si valuta la qualità di una compagnia aerea si tiene conto dei servizi e dei costi, ma anche della sicurezza. Per proteggere i passeggeri, l’Unione Europea ha creato la “Black List”: una lista nera delle compagnie che sono state vietate nei paesi europei poiché non soddisfano i requisiti minimi di sicurezza , ritenendole quindi poco sicure.

Alcuni vettori extracomunitari, infatti, sono stati inseriti dal 2005 in questa Black List che tutela la sicurezza dei passeggeri europei e vieta quindi il transito di compagnie non sicure sui cieli dell’UE. Tale lista può mutare in base a diversi fattori: con il passare del tempo, alcune compagnie migliorano le proprie prestazioni uscendo dall’elenco, mentre capita che altre peggiorino, entrando a far parte della lista dei vettori banditi dall’Europa. Nel caso in cui una di tali compagnie aeree ritenga di essere migliorata e di rispettare i requisiti minimi di sicurezza, allora può avviare la richiesta di eliminazione dall’elenco.

I criteri sono definiti dalla comunità europea e la lista si compone di due allegati, corrispondenti a due macro-gruppi, contenenti i nominativi delle compagnie interdette al traffico: da un lato abbiamo l’elenco di tutti i vettori ai quali è completamente vietato il traffico, dall’altro invece troviamo i vettori ai quali è vietato il transito soltanto per determinati aeromobili.

Come verificare se una compagnia aerea è presente nella Black List

La Black list delle compagnie aeree vietate in Europa, conosciuta anche come EU Safety List, è pubblica e quindi consultabile liberamente da chiunque. Per verificare se una compagnia aerea è presente nella “Black List”, è possibile consultare il sito web dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (EASA). Qui è possibile trovare l’elenco completo delle compagnie aeree vietate in Europa.

In alternativa, la EU Safety List può essere consultata anche sul sito dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) e sul sito della Commissione Europea Trasporti. Inoltre, è tenuta costantemente aggiornata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea.

Cosa fare se si trova una compagnia nella Black List

Se state programmando il prossimo viaggio, la raccomandazione generale è quella di verificare sempre, in fase di acquisto dei biglietti aerei, che la compagnia aerea con la quale vorreste volare non sia presente nella Black List. In tal caso le autorità competenti consigliano di evitare di viaggiare con tali vettori, preferendo invece una realtà che soddisfi i requisiti minimi di sicurezza.

È importante controllare la Black List europea anche perché non sempre le compagnie aeree vengono inserite nella lista per gravi incidenti, quanto piuttosto per la mancanza di servizi o per problematiche di vario genere causate ai passeggeri. Alcuni paesi hanno addirittura il divieto totale riguardante tutte le compagnie operanti a livello nazionale, come nel caso dell’Afghanistan, dell’Armenia, della Repubblica del Congo, di Gibuti o del Sudan. In questo caso si consiglia di chiedere informazioni a esperti di viaggi internazionali prima di effettuare qualsiasi prenotazione.

Categorie
Alberobello Borghi Consigli itinerari culturali luoghi misteriosi Puglia trulli Viaggi

Cosa sono i simboli esoterici sui trulli di Alberobello

Terra di tradizioni, cultura e bellezza: la Puglia è una regione tutta da scoprire in cui la natura convive con ciò che ha creato la mano dell’uomo in un disegno perfetto, fatto di un mix di colori e fascino difficile da dimenticare.

E di luoghi da sogno, come Alberobello che con i suoi trulli è meta amatissima dei viaggiatori di tutto il mondo. Fotografi, immortalati, osservati, sono dotati anche di un alone di mistero: li avete notati i simboli esoterici sui trulli di Alberobello? Si possono trovare sui tetti di questi particolarissimi edifici e la loro origine è davvero antica.

I simboli esoterici sui trulli di Alberobello

A camminare per la strada sembra di essere entrati in un altro mondo: case bianche, dalle forme insolite, che sembrano quasi brillare sotto la luce del sole.

Sono i trulli, edifici di forma conica che si trovano in Puglia nella parte centrale e più a sud della regione. In genere composti da un unico vano, di pianta circolare, si possono trovare anche più grandi, con l’aggiunta di altri simili vani simili accanto a quello principale. Mura spesse e poche aperture verso l’esterno, sono altri due dettaglii molto rappresentativi di queste costruzioni che restano calde in inverno e fresche d’estate.

Sulla cima si trova un pinnacolo che ha dato vita a diverse teorie: alcune ritengono possa essere una sorta di firma della famiglia, altre un segno indentificativo di chi aveva costruito il trullo. Tra le altre ipotesi quella magica: che fossero composti da simboli che potevano essere collegati al culto del sole.

A un occhio attento, però, non possono sfuggire anche i simboli esoterici che si possono vedere sui tetti, sulla loro parte frontale: sono bianchi, dipinti con la calce, e spiccano sulle pietre incastrate tra loro fino a formare il cono.

Pare che si tratti di simboli magici e propiziatori, che fanno parte del culto pagano, di quello cristiano oppure che possono avere derivazioni anche diverse.  Ad esempio, quelli che ricordano dei dischi potrebbero essere collegati a culti del passato, come quello legato al sole, quelli – invece – che presentano delle croci potrebbero essere legati alla religione cristiana.

Pare che siano circa 200 e che siano molto diversi uno dall’altro. Potrebbe essere divertente girare per Alberobello e andare alla scoperta di quelli più particolari e interessanti. Sono stati classificati in diverse tipologie: primitivi, cristiani, pagani, magici e grotteschi.

I simboli primitivi sui trulli

Linee, punti, cerchi e triangoli: sono questi alcuni dei segni di tipo primitivo che si possono osservare sui tetti dei trulli di Alberobello. In genere le linee si presentano a gruppi di tre o sette e possono essere dritte o curve. Si tratta di quelli il cui significato è più complesso da decifrare.

I simboli cristiani

Ci sono anche alcuni disegni che sembrano rifarsi alla tradizione cristiana. Ad esempio, il sole, che si può tradurre con Cristo, un cuore trafitto che vuole ricordare Maria, ma anche le iniziali dei santi patroni. La luna, invece, starebbe a indicare l’uomo.  Pare che questa tipologia di disegni sia la più numerosa tra quelle che si possono vedere sui tetti di Alberobello.

I simboli pagani

Aquile, oppure la testa di animali come cavallo o cane e, ancora, il serpente: tutti questi segni dipinti fanno parte dei simboli pagani, che possono essere direttamente collegati ai culti del passato più remoto e in particolare a quelli degli antichi romani. Qualche esempio del loro significato? Il gallo significa vigilanza, mentre il cavallo il lavoro. Il serpente, infine, starebbe a indicare accortezza.

I simboli magici

Tutto quello che riguarda astrologia, pianeti, e segni zodiacali rientra nella simbologia magica visibile su alcuni dei tetti dei tanti trulli di Alberobello. Tra i disegni, ad esempio, si può anche scorgere un tridente in questo caso simbolo della trinità, oppure Toro o Gemelli per la fortuna: pare infatti che, insieme a Cancro, Leone e Bilancia, siano come dei veri e propri simboli per portare buona sorte.

I simboli grotteschi

Particolarissimi, infine, sono i simboli che vengono definiti grotteschi. Questi non hanno un significato religioso, magico o propiziatorio ma sono semplicemente l’elemento identificativo scelto dal proprietario dell’edificio per raccontare di sè. Ci possono essere tetti con le iniziali o altri in cui è stato dipinto il mestiere specifico, altri ancora con disegni legati all’agricoltura come rami d’ulivo o grappoli d’uva.

Alberobello, il fascino dei trulli simbolo della città

I trulli non sono solo simbolo della città di Alberobello ma sono uno degli elementi identificativi della Puglia. Lo sono almeno tanto quanto le spiegge da sogno, la natura che regala scorci mozzafiato e alcuni bellissimi centri abitati che sono vere e proprie perle preziose da inserire in un itinerario di viaggio alla scoperta di questa regione.

Per il loro fascino, per la storia che racchiudo e per quel pizzico di magia e mistero che emanano, non stupisce, quindi, che i trulli siano stati dichiarati patrimonio dell’Umanità Unesco nel 1996.

Su questi particolarissimi edifici dal grande fascino sono stati portati avanti molti studi nel corso del tempo e vale la pena approfondirne la storia in occasione di una visita in questo luogo fantastico della Puglia.

Se si ha in programma una vacanza alla scoperta della Puglia, la tappa ad Alberobello è immancabile: la si può visitare di giorno, ma anche di notte regala un fascino senza tempo e un colpo d’occhio speciale, da conservare tra i ricordi più belli.

Tra gli edifici da vedere assolutamente non può mancare una tappa alla casa-museo del Trullo Sovrano, unico in tutta la città a svilupparsi su due piani, oppure al Rione Monti dove di possono ammirare circa 1000 coni. Nel Rione Aia Piccola ci sono circa 400 trulli abitati. Pare che nei due rioni ci sia un totale di circa 1500 edifici di questo tipo, il sito Unesco sottolinea che la massima concetrazione di trulli meglio conservati si trova proprio qui.

Passeggiare per Alberobello significa colmare gli occhi di meraviglia, ma anche di vivere un’esperienza che sembra essere senza tempo: tra case bianche, tetti che si stagliano nell’azzurro del cielo, storia e misteri. Un luogo fantastico e indimenticabile.